Sub. “B” Allegato deliber a di Giunta Comunale n. 103 del 9 giugno 2008

Comune di Provincia di

V. A . S . d e l P. A . T. Relazione Ambientale

Sindaco Vinicio Perin

Assessore Urbanistica Edilizia Claudio Zarantonello

Assessore Ambiente Gianpietro Ramina

Responsabile Settore Pianificazione e Sviluppo del Territorio Fabrizio Piva

Relatore Ing. Fabrizio Piva

Trissino, 24/11/2007

COMUNE DI TRISSINO (VI) V.A.S. del P.A.T. - Relazione Ambientale -

2 COMUNE DI TRISSINO (VI) V.A.S. del P.A.T. - Relazione Ambientale -

1. PREMESSA...... 5

2. LO STATO ATTUALE DELL'AMBIENTE...... 5 2.1. INQUADRAMENTO TERRITORIALE ...... 5 2.2. ARIA...... 6 2.2.1. CENTRALINA MOBILE DI MONITORAGGIO 2006...... 6 2.2.2. Le concentrazioni di inquinanti ...... 9 2.2.2.1. Idrogeno solforato (H2S)...... 9 2.2.2.2. Benzene (C6H6)...... 9 2.2.2.3. Toluene ...... 9 2.2.2.4. Etilbenzene...... 9 2.2.2.5. Xileni...... 9 2.2.2.6. Polveri sottili (PM10)...... 10 2.2.3. Zonizzazione secondo il Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera...... 10 2.3. CLIMA ...... 10 2.3.1. Precipitazioni annuali...... 10 2.3.2. La temperatura ...... 11 2.3.3. I venti ...... 12 2.4. ACQUA ...... 12 2.4.1. Acque superficiali ...... 12 2.4.1.1. La classificazione della qualità delle acque superficiali in funzione degli obiettivi di qualità...... 13 2.4.1.2. Parametri caratteristici dell’industria della concia...... 15 2.4.2. Acque sotterranee ...... 15 2.4.2.1. La qualità delle Acque sotterranee ...... 15 2.4.2.2. Lo stato chimico delle Acque Sotterranee...... 15 2.4.3. ACQUEDOTTO...... 16 2.4.3.1. I CONSUMI IDRICI ...... 16 2.4.3.2. STATO ATTUALE DELLA RETE ACQUEDOTTISTICA ...... 16 2.4.3.3. L’APPROVVIGIONAMENTO IDRICO...... 17 2.4.3.4. LE CARATTERISTICHE QUALITATIVE DELLE ACQUE PRELEVATE ...... 17 2.4.3.5. I POZZI ...... 17 2.4.4. DEPURATORE CONSORTILE ...... 17 2.4.5. IMPIANTO DI DEPURAZIONE ACQUE REFLUE INDUSTRIALI DITTA BASMAR ...... 18 2.4.6. Fognatura ...... 19 2.4.7. Rifiuti Urbani...... 19 2.4.7.1. La raccolta dei rifiuti urbani...... 20 2.4.7.2. La raccolta differenziata ...... 21 2.4.7.3. Lo smaltimento e il recupero...... 22 2.5. SUOLO ...... 23 2.5.1. Geomorfologia del territorio ...... 23 2.5.1.1. Il fondovalle del torrente Agno...... 23 2.5.1.2. Fondovalle del torrente Arpega ...... 23 2.5.1.3. Area collinare e pedecollinare ...... 23 2.5.2. Le condizioni della rete idrografica...... 23 2.5.3. Piano di Assetto Idrogeologico (Aree di pericolosità geologica)...... 24 2.5.4. Classificazione Agronomica del Territorio ...... 25 2.5.5. Superficie Agricola Utilizzata...... 26 2.5.6. Miniere...... 26 2.5.7. Cave ...... 27 2.6. BIODIVERSITÀ ...... 27 2.6.1. Le rotte del Guà ...... 29 2.7. CRITICITÀ...... 31 2.7.1. Odori...... 31 2.7.1.1. Attività Conciaria...... 31 2.7.1.2. Conceria Basmar di via Stazione ...... 31 2.7.2. Rumore...... 32 2.7.3. Elettrodotti ...... 33 3 COMUNE DI TRISSINO (VI) V.A.S. del P.A.T. - Relazione Ambientale -

2.7.4. Allevamenti intensivi...... 33 2.7.5. Stabilimenti a Rischio di Incidente Rilevante ...... 35 2.7.6. Stazioni di Radio Base ...... 36 2.7.7. Radon...... 36 2.7.8. Viabilità...... 37 2.8. PRODUTTIVO ...... 39 2.9. ENERGIA...... 40 2.9.1. I consumi...... 40 2.9.1.1. I consumi di prodotti petroliferi ...... 41 2.9.1.2. I consumi di energia elettrica...... 42 2.9.1.3. Le fonti rinnovabili...... 42 2.10. PIANIFICAZIONE E VINCOLI...... 42 2.11. METODOLOGIA PER LA STESURA DEL “RAPPORTO AMBIENTALE” ...... 43 3. ENTI ED ASSOCIAZIONI INTERESSATE ALL’ADOZIONE DEL PIANO ...... 43

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1. Premessa I DOCUMENTI PRODOTTI NELLA REALIZZAZIONE DELLA VAS La VAS sarà costituita dalla presente “Relazione Ambientale”, dal “Rapporto Ambientale” e da una “Sintesi non tecnica”. La “Relazione Ambientale” è un’analisi preliminare che precede il Rapporto e che contiene la descrizione dello stato di fatto del territorio comunale, descrizione che si basa soprattutto su elaborazione di dati esistenti.

2. Lo stato attuale dell'ambiente I seguenti paragrafi delineano lo stato di fatto per quanto riguarda le componenti socio ambientali della realtà comunale di Trissino. I dati in essi contenuti derivano in parte dagli elaborati di analisi dell’attuale PRG adottato nel 2002 e, in parte da altre analisi e studi precedentemente realizzati dal Comune e in parte da ricerche svolte successivamente. Lo scopo dell’analisi sullo stato di fatto è quello di avere una chiara rappresentazione della qualità ambientale di partenza, necessaria sia per conoscere le diverse componenti ambientali in gioco e garantire al pianificatore una loro corretta interpretazione, sia per effettuare una mirata valutazioni degli obiettivi e delle azioni del PAT in rapporto ai possibili impatti che si determinano sulle matrici ambientali.

2.1. Inquadramento territoriale Il comune di TRISSINO (VI), si trova a Nord Ovest di Vicenza, a Nord della direttrice Verona Vicenza, al termine della vallata del torrente Agno. Confina, in senso orario partendo da Ovest, con i comuni di Nogarole, , , ed . Il territorio comunale, di forma triangolare, con asse principale disposto in direzione NO, ha una superficie pari a 21,93 Km2 e risulta, per la quasi totalità (75%), collinare. Solamente la zona compresa tra l’ultimo tratto del torrente Arpega e il torrente Poscola è pianeggiante. Si passa dalla quota media della porzione pianeggiante, variabile tra i 102 e i 138 m s.l.m., agli oltre 600 m s.l.m. delle parti di collina; nella porzione Nord occidentale dei territorio comunale sono presenti rilievi con le quote più elevate (808 m s.l.m. del monte Faldo). In generale, la quota della collina del comune di Trissino si mantiene attorno ai valori di 200 ~ 500 m s.l.m. con una pendenza media dei 9 ~ 10%. Questa pendenza, non elevata, fa sì che, avvicinandosi al territorio di Trissino da SE, seguendo la S.P. 246, esso appaia come un grande pianoro, leggermente inclinato, che si innalza dal limite della pianura circostante. Molto importante è la presenza della collina che occupa circa i 3/4 del territorio comunale, comprendendo ambiti dalle caratteristiche molto diverse, dalla bassa collina della località di Contrà Masieri, alla media collina della frazione di San Benedetto, fino alle ripide pendici dei monte Faldo. Oltre alla nucleo centrale della città costituito dal capoluogo, il territorio comunale comprende le frazioni di Lovara, San Benedetto e Selva per un totale di 8’284 abitanti (Settembre 2007).

Il sistema idrografico è costituito essenzialmente da un collettore principale, costituito dal torrente Agno, che scende attraverso l'omonima vallata e dal suo affluente di destra, il torrente Arpega che percorre il territorio comunale in tutta la sua lunghezza per poi confluire nell'Agno, all'estremo Sud dei territorio. Nell'Arpega si riversano numerosi corsi idrici minori provenienti dalle vallette dei versanti collinari. 5 COMUNE DI TRISSINO (VI) V.A.S. del P.A.T. - Relazione Ambientale -

Il confine di Trissino è segnato ad est dal torrente Poscola e ad ovest dal torrente Restena. Esiste inoltre una rete idrica minore suddivisa in canali, scoli e rogge che solcano la parte pianeggiante dei territorio comunale.

Con il P.R.G vigente vi è la previsione, ancora non attuata, di una espansione dell’urbanizzato finalizzata al completamento delle infrastrutture viarie. Si sono conservati importanti brani del territorio ancora integri dal punto di vista ambientale e paesaggistico. La risorsa principale è costituita dai territori collinari (prevalentemente boscati), ma anche da porzioni di territorio agricolo pianeggiante nel quale si riconoscono le sistemazioni agrarie storiche (filari, baulature, piantate e siepi) e dalle risorse ambientali lungo i corsi d’acqua (vegetazione ripariale).

Trissino è il punto di riferimento della parte sud della valle dell'Agno; costituisce una polarità urbana dal punto di vista esclusivamente dimensionale (residenziale e produttivo) e per l’offerta di servizi a scala sovracomunale (servizi sanitari e offerta sportiva).

Il sistema infrastrutturale, organizzato principalmente sulla viabilità di collegamento di vallata, si sta profondamente modificando (collegamento dalla località Canove (frazione di Montecchio Maggiore) al nuovo casello di Montecchio Maggiore e la costruenda Pedemontana) e apre nuove opportunità attraverso l’immediata accessibilità anche al sistema autostradale.

2.2. Aria L’inquinamento atmosferico del Comune di Trissino, è dovuto principalmente a sorgenti antropiche: emissioni da attività industriali, emissioni da impianti di depurazioni civili e industriali, emissioni da traffico e riscaldamento degli edifici. All’interno del territorio comunale di Trissino non ci sono centraline fisse per il monitoraggio della qualità dell’aria.

2.2.1. Centralina mobile di monitoraggio 2006 è stata collocata a Trissino in via Stazione, dove sono presenti il depuratore consortile e attività conciarie le cui emissioni davano luogo a continue lamentele e proteste dei residenti in zona, utilizzando un mezzo appositamente attrezzato per la misura degli inquinanti tipici dell’attività conciaria. Vi sono le misure sulle concentrazioni di composti tipicamente derivanti dal settore della concia, quali: idrogeno solforato; benzene; toluene; etilbenzene; xileni. I due inquinanti di prevalente interesse, nell’area della concia, sono l’Idrogeno Solforato (H2S) ed il Toluene (C6H5CH3). L’unico riferimento legislativo disponibile riguarda l’Idrogeno Solforato, infatti il DPR 322 del 15/04/1971 fissava due limiti per le immissioni all’esterno dei “perimetri industriali”: 100 µg/m3 con un tempo di mediazione di 30 minuti e 40 µg/m3 per un tempo di mediazione di 24 ore.

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Con il D.C.R.V. n. 57 del 11 novembre 2004, che approva il Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Aria, Trissino è stato inserito tra le “Zone Industriali da risanare” ai sensi del D.P.R. 203/88 in quanto nucleo del polo conciario vicentino.

Fig. 2 Valori statistici storici di Toluene (C6H5CH3) Fig. 3 Grafico medie settimanali storiche di Toluene con linee di tendenza

Fig. .4

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Fig. 5

Fig. 6

8 COMUNE DI TRISSINO (VI) V.A.S. del P.A.T. - Relazione Ambientale -

2.2.2. Le concentrazioni di inquinanti

2.2.2.1. Idrogeno solforato (H2S) Questo inquinante è un gas dal caratteristico odore di uova marce. Le fonti naturali di emissione di idrogeno solforato sono i processi di decomposizione anaerobica del materiale organico. Le principali fonti antropiche sono i processi di raffinazione del petrolio, di produzione di fertilizzanti, di coloranti e pigmenti, di concia delle pelli e di trattamento delle acque di scarico. Alle elevate concentrazioni può risultare altamente tossico, irritante e asfissiante. L’azione irritante si esplica a concentrazioni superiori a 15.000 µg/m3. L’OMS ha posto come valore guida il limite di 150 µg/m3 sulle 24 ore. Importante è comunque, considerato il fastidio provocato dall’odore, la soglia olfattiva. Generalmente l’odore non è percettibile sotto la concentrazione di 2 µg/m3. Si segnalano sporadici i superamenti concentrati tra il 21 ed il 23 luglio 2006 con un massimo orario di 262 µg/m3 il 22 luglio alle ore 5. Si veda anche alla voce 2.7.1.2 “odori”

2.2.2.2. Benzene (C6H6) Il benzene è un composto chimico capostipite del gruppo degli idrocarburi aromatici. Principali fonti di benzene sono le raffinerie, il traffico autoveicolare e gli impianti di rifornimento di carburante. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro classifica il benzene come sostanza cancerogena di classe I (evidenza di cancerogenicità per l’uomo di livello sufficiente), in grado di produrre varie forme di leucemia. Valgono, per questo inquinante, le considerazioni già fatte per i siti di “lungo periodo”. Non si segnalano valori significativi rimanendo le medie, nei vari intervalli temporali, sono comprese a 0 µg/m3 (media delle medie giornaliere a Trissino via della Ferrovia).

2.2.2.3. Toluene E’ un composto chimico della famiglia degli idrocarburi aromatici. Viene largamente utilizzato nell’industria come solvente (vernici, colle, inchiostri, resine, grassi, gomme, neoprene) e reagente di base per sintesi organiche, nonché nella fabbricazione dei prodotti farmaceutici, carburanti e altro. Il toluene è meno tossico del benzene, comunque è classificato come prodotto nocivo. L’OMS suggerisce di non superare 260 µg/m3 per una settimana di esposizione. Dalle analisi dei dati rilevati con i laboratori mobili si deduce che in tutte le località del polo conciario non vi sono valori particolarmente significativi; generalmente corrispondono ai valori normalmente misurati in altri siti.

2.2.2.4. Etilbenzene E’ un composto chimico della famiglia degli idrocarburi aromatici. Si trova in percentuale più o meno variabile nei prodotti commerciali del toluene e degli xileni. L’OMS indica il valore guida di 22.000 µg/m3, riferito ad un anno. Dalle analisi dei dati rilevati con i laboratori mobili si deduce che in tutte le località non vi sono valori particolarmente significativi; generalmente corrispondono ai valori normalmente misurati in altri siti.

2.2.2.5. Xileni Gli xileni sono idrocarburi aromatici. Sono utilizzati in prevalenza come solventi per la verniciatura (in particolare per i mobili), sgrassanti e detergenti. Sono inoltre presenti nelle benzine. Il valore raccomandato dall’OMS è di 4.800 µg/m3riferito alle 24 ore.

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2.2.2.6. Polveri sottili (PM10) Si tratta di una subfrazione del particolato totale sospeso (PTS), precisamente il DM n. 60 del 2002 lo definisce come la frazione del particolato di diametro inferiore a 10 µm. Le polveri sottili sono emesse principalmente dai mezzi di trasporto, soprattutto diesel, e dagli impianti di riscaldamento. La loro pericolosità per la salute deriva dal fatto che spesso alle polveri sono associati altri inquinanti con effetti tossici. Non vi sono dati ma dalle pubblicazioni Provinciali e Regionali si evince solo che è strettamente legato all'uso dei mezzi di trasporto privato rilevando drastici abbassamento dei valori in corrispondenza delle vacanze scolastiche a cavallo tra Natale e Capodanno. E picchi più alti nei giorni più freddi, di inversione termica e lavorativi.

2.2.3. Zonizzazione secondo il Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera Il Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera ha suddiviso il territorio regionale in zone A, B, C, secondo un ordine decrescente di criticità. In provincia di Vicenza in zona A, con riferimento al PM10, risultavano compresi i Comuni di Arzignano, Bassano, Montecchio, , e Vicenza. Nei Comuni in zona A sono state previste delle azioni prioritarie riguardanti principalmente la mobilità ed il traffico, ma tali azioni si sono dimostrate di scarsa efficacia sia per la loro brevità che per il fatto che hanno riguardato solo 6 Comuni in tutta la provincia, quando invece l’inquinamento atmosferico riguarda tutta la pianura padana. Pertanto è stata predisposta una nuova classificazione, approvata dal Tavolo Tecnico Zonale il 27.09.2006 e dal Comitato di Indirizzo e Sorveglianza il 28.09.2006, per cui tutti i comuni della provincia di Vicenza sono stati classificati e successivamente unificati in aree omogenee per pressione e stato di qualità dell’aria, affinché siano intraprese azioni comuni necessarie ai fini della gestione dell’aria. Trissino è stato riclassificato nella fascia “A1 Provincia” del Piano Regionale di tutela e Risanamento dell’Atmosfera.

I dati raccolti a Trissino sulla qualità dell’aria mantengono viva la necessità di interventi strutturali e previsti nel P.R.T.R.A. (come la copertura delle vasche dell'impianto di depurazione e delle vasche delle concerie) e mantenere il rigore verso una politica pubblico-privata che ha l’obiettivo di migliorare i rendimenti dei singoli impianti produttivi e ad attivare sistemi di gestione ambientale nelle aziende. Una particolare attenzione da riservare alla protezione del territorio agricolo dalle polveri generate dalla produzione e dalla movimentazione di manufatti in cemento di un’importante azienda posta lungo la S.P. 246.

2.3. Clima La definizione delle caratteristiche meteoclimatiche del territorio di Trissino deriva dalla rielaborazione dei dati rilevati dalle vicine stazioni meteorologiche provinciali, utilizzando un approccio metodologico che tiene conto della diversa distribuzione spaziale delle stazioni di monitoraggio. In particolare sono state messe a confronto le serie relative al periodo 1961-1990 (rilevate dall’Ufficio Idrografico del Magistrato alle Acque di Venezia e dall’Aeronautica Militare) con i valori rilevati nel periodo 1992-2001 dalle stazioni automatiche di telemisura gestite dal Centro Meteorologico di Teolo (ARPAV).

2.3.1. Precipitazioni annuali Sul territorio di Trissino la precipitazione media annua, considerando i dati del periodo 1961- 90, varia da 1200 mm a poco più di 1350 mm di pioggia. L’andamento delle precipitazioni medie annuali é crescente da Sud a Nord. La precipitazione media annua, considerando i dati del periodo 1992-2001, conferma i tratti fondamentali della distribuzione delle piogge nel territorio così come evidenziata dall’analisi 10 COMUNE DI TRISSINO (VI) V.A.S. del P.A.T. - Relazione Ambientale -

storica. Si nota comunque una generale diminuzione dei valori negli ultimi anni - da 1100 mm a poco più di 1250 mm di pioggia rispetto ai valori di riferimento storici. La zona mediamente più piovosa, pertanto, risulta compresa nella fascia che va dai Monti Lessini, dai Massicci del Carega e dal Pasubio, passando attraverso le pendici meridionali dell’Altopiano di e Monte Grappa; in questa fascia, appunto, mediamente vengono raggiunti i 1.500 mm annui, con punte anche più elevate. Superata la prima linea displuviale e proseguendo quindi in direzione Nord-Nord-Ovest, si assiste ad una generale diminuzione dell’ammontare annuo di precipitazione, connesso anche ad una diminuzione del livello altimetrico delle stazioni: per quanto riguarda il bacino dell’alto Brenta, ad esempio, se a si superano i 1.600 mm, ad Asiago si raggiungono quasi i 1.500, a Pedavena e a si resta intorno ai 1.400, già ad Arsiè ci si avvicina ai 1.300 mm. La precipitazione media annua, considerando i dati del periodo 1992-2001, conferma i tratti fondamentali della distribuzione delle piogge nel territorio così come evidenziata dall’analisi storica. Le differenze più evidenti fra le due distribuzioni sono dovute all’utilizzo di diverse stazioni di misura e specialmente alla mancanza di dati sul territorio dell’Altipiano dei Sette Comuni (dove la stazione più vicina è a ) e sul Massiccio del Grappa (dove la stazione più vicina è a ). Non sono stati inseriti i dati relativi alla stazione di Asiago, in quanto riattivata solo dal luglio 1996. Si nota comunque una diminuzione abbastanza generale dei valori negli ultimi anni rispetto ai valori di riferimento storici. La distribuzione delle precipitazioni di massima intensità per la durata di un’ora (figure 11 e 12), a differenza di quella valida per le precipitazioni medie annue, presenta un andamento più discontinuo evidenziando comunque un leggero gradiente positivo disposto nelle due direttrici Est ed Ovest rispetto ad una fascia longitudinale centrale della provincia in cui si registrano i valori minimi. Le zone con elevate intensità orarie di precipitazione interessano pertanto i territori più occidentali delle prealpi e le zone orientali della pianura e della pedemontana, all’imbocco della Valsugana. Risulta bene evidente un primo nucleo maggiormente intenso, che coincide anche con la zona mediamente più piovosa nel corso dell’anno, ristretto ai confini nord-occidentali della provincia, comprendente i territori più settentrionali dei comuni di Recoaro e . In questa zona, per tempi di ritorno esaminati di 10, 50 e 100 anni, si raggiungono in media rispettivamente i 50mm, 75 mm e 85 mm in 1 ora. Un secondo nucleo intenso estende invece il suo dominio più diffusamente nelle zone pianeggianti ad est e a nord di Vicenza e lungo la valle del Brenta, dove le precipitazioni massime ammontano mediamente a 45 mm, 60 mm e oltre 65 mm in 1 ora rispettivamente per tempi di ritorno di 10, 50 e 100 anni. In questa zona gli eventi pluviometrici intensi di breve durata si concentrano prevalentemente durante le stagioni primaverile ed estiva. La distribuzione delle massime intensità di precipitazione giornaliera segue, a differenza delle durate inferiori, un andamento più fedele a quello delle precipitazioni medie annuali. Gli eventi intensi di durata almeno giornaliera sono in genere riconducibili a situazioni sinottiche caratterizzate dalla presenza di un minimo depressionario sul bacino del Mediterraneo e da corrispondenti flussi di aria umida meridionale o sud-occidentale che scontrandosi con i rilievi prealpini determinano spesso un effetto stau (condensazione del vapore acqueo contenuto in masse d’aria forzate alla risalita in presenza di rilievi). Tutta la fascia prealpina rimane dunque la più piovosa con alcune punte di intensità giornaliere particolarmente elevate nelle zone nord-occidentali della provincia (comuni di Recoaro, Valli del Pasubio e ). In questa zona le massime piogge giornaliere raggiungono mediamente valori intorno ai 200 mm, 250 mm e 300 mm rispettivamente per i tempi di ritorno di 10, 50 e 100 anni. La parte centro-meridionale della pianura, a sud di Vicenza, rappresenta invece la zona meno piovosa con valori massimi giornalieri inferiori, rispetto alla fascia prealpina, di oltre 100 mm, per le piogge con tempi di ritorno di 10 anni e fino a 200 mm, per piogge con tempi di ritorno di 100 anni.

2.3.2. La temperatura I valori medi annuali delle temperature massime e minime, calcolate per il periodo di

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riferimento 1961-1990 e per il periodo 1992-2001 e la loro distribuzione sul territorio evidenziano, in linea generale, la diminuzione regolare della temperatura con l'aumentare della quota, seppure con qualche eccezione in cui si osservano scarti, tra località a parità di quota, dovuti a condizioni locali (aree della pedemontana, fondovalli, altopiani, ecc). La media delle temperature massime calcolate per il trentennio 1961-1990 è di circa 17 gradi, mentre per le minime si registrano circa 7 °C di media. Dai dati relativi al periodo 1992-2001 si rileva un incremento di temperatura medio di circa 2°C Dalla distribuzione dei valori di temperatura su base stagionale si evince che, per quanto riguarda i valori massimi in estate, le temperature più elevate vengono misurate con punte superiori a 27°C. Il territorio comunale appartiene alla fascia pedemontana, a nord della quale la temperatura diminuisce abbastanza regolarmente con la quota. I dati raccolti negli ultimi anni segnalano un innalzamento delle temperature massime estive mediamente tra i 28 e i 30 °C e anche le temperature minime su base annua sembrano raggiungere e superare i 10 °C. Durante l’inverno le temperature minime assolute si collocano mediamente tra 0 e –2 °C.

2.3.3. I venti Il bacino montano dell'Agno, dato l'orientamento generale e la relativa altitudine dei rilievi che lo racchiudono soprattutto a Nord, si può considerare in generale abbastanza protetto dalle masse d'aria fredda invernali, di provenienza continentale. Nel regime dei venti prevalenti non vanno piuttosto trascurati gli effetti dell'alternarsi delle brezze di monte e di valle, a regime diurno, che, provocando un energico rimescolamento degli strati inferiori dell'atmosfera, hanno come risultato una attenuazione degli eccessi termici di un segno e dell'altro. La brezza ascendente, diurna, è anche causa di condensazione dell'umidità sui versanti più elevati della testata della valle; le note «Guglic del Fumante», caratteristiche formazioni rocciose situate sulle propaggini sud-orientali del M. Obante, stanno appunto ad indicare, con la loro denominazione, la frequenza di nebbie dovute a tale meccanismo, che è attivo soprattutto nel periodo primaverile ed estivo, quando maggiore è il contenuto in umidità delle masse d'aria in ascesa forzata e maggiori i contrasti termici cui esse sono sottoposte.

2.4. Acqua

2.4.1. Acque superficiali Il comune di Trissino si estende su di un’area estremamente vulnerabile dal punto di vista ambientale, a causa della presenza di un acquifero indifferenziato molto esteso. La realizzazione dell’impianto di depurazione consortile (da 127'500 AE) e l’utilizzo di tecnologie produttive che utilizzano minori risorse naturali hanno contribuito, di recente, ad un recupero e ad un risanamento della qualità delle acque. La rete idrografica superficiale, nella quale ricade il comune di Trissino, è costituita principalmente dai torrenti Agno-Guà (bacino del Fratta-Gorzone) e dal suo affluente il torrente Arpega, dal torrente Poscola e dal torrente Restena posto al confine occidentale del Comune.

Il Torrente Agno nasce dalle Piccole Dolomiti di Recoaro. Per circa 25 Km scorre nella omo- nima valle, raccogliendo gli apporti di torrenti e rii laterali (alcuni dei quali di discreta portata, come Torrente Rotolon, Torrente Torrazzo e Torrente Creme). Uscito dalla Valle dell’Agno, si al- larga nella pianura e attraversa centri abitati quali Trissino, Alte Ceccato e (in quest’ultima località il bacino idrografico misura 260 Km2), scorrendo su un substrato forte- mente permeabile; ciò determina fenomeni di magra prolungata nonché, per lunghi tratti (da Cornedo a valle), la completa mancanza di portata nei mesi estivi. A valle di Trissino, il Torrente Agno riceve gli apporti del Torrente Arpega e del Torrente Restena ed è all’altezza di Tezze di Arzignano che prende il nome di Fiume Guà. Quest’ultimo, lungo il suo percorso, riceve le acque del Torrente Poscola e del Fiumicello e, uscito dalla pro- vincia di Vicenza, prende il nome di Fiume Frassine nel veronese. Il Torrente Poscola nasce alle pendici del Monte Faedo, scorre lungo la valle fino a Trissino,

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entra nella pianura e infine sfocia nel Fiume Guà. Nel tratto pedecollinare è un tipico torrente con substrato ciottoloso-ghiaioso e portata ridotta; successivamente, nel tratto pianeggiante, scorre su un substrato ghiaioso alluvionale. Il “Piano di monitoraggio 2000” per le acque superficiali correnti, ricadenti nella zona interessata dal progetto Giada, prevede 2 stazioni di campionamento all’interno del territorio comunale.

Corpo Idrico Comune Codice stazione

Torrente Agno Cornedo 116

Torrente Poscola Trissino 494

Torrente Poscola Castelgomberto 466

Torrente Arpega Trissino 473

Torrente Restena Arzignano 474

Tabella 1

2.4.1.1. La classificazione della qualità delle acque superficiali in funzione degli obiettivi di qualità Con l’introduzione della Decreto Legislativo 152/99, e successive modificazioni e integrazioni, che definisce lo stato di qualità ambientale (indice SACA) dei corpi idrici superficiali sulla base dello stato ecologico (indice SECA) e di quello chimico del corpo idrico, è stata finalmente riconosciuta e compresa l’esigenza di affiancare alle necessarie e insostituibili analisi chimiche, anche analisi biologiche sul “biota” presente nel sito da monitorare, in quanto è stata recepita la necessità di valutare gli effetti integrati degli inquinanti sugli organismi viventi, e quindi nell’ecosistema “in toto”, nella valutazione e gestione del rischio ambientale. Lo stato ecologico e ambientale del bacino è risultato BUONO per gli anni 2000-2005 e la classe dei macrodescrittori ha classificato lo stato chimico delle acque al valore 2. Secondo la definizione dello Stato Ambientale (SACA) per i corpi idrici superficiali (Tab. 2 all. 1 - D.lgs. 152/99) “I valori degli elementi della qualità biologica per quel tipo di corpo idrico mo- strano bassi livelli di alterazione derivanti dall'attività umana e si discostano solo leggermente da quelli normalmente associati allo stesso ecotipo in condizioni non disturbate. La presenza di microinquinanti, di sintesi e non di sintesi, é in concentrazioni da non comportare effetti a bre- ve e lungo termine sulle comunità biologiche associate al corpo idrico di riferimento.” Per quanto riguarda i risultati dei monitoraggi per l’idoneità alla vita dei pesci (ai sensi del DGRV 2894/97), nel Bacino del Fratta-Gorzone, le stazioni nn. 466, 473, 474 sono state classi- ficate come acque adatte alla vita dei pesci salmonidi,. Si ritiene di sottolineare solo un episodio di superamento del valore guida per il parametro fo- sforo totale, risultato pari a 0.14 mg/l, riscontrato nel campionamento di settembre 2004 nel Torrente Restena ad Arzignano (stazione n. 474) esterno al territorio trissinese.

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Fig. 7 e 8: Bacino del Fratta Garzone – Andamento dei valori IBE e della relativa classe di Qualità Biologica delle stazioni AC (1999-2005)

Tabella n.2 (Da: “I monitoraggi sulla matrice acqua eseguiti in provincia di Vicenza anno 2005” settembre 2007.)

L’acqua del Torrente Agno presenta qualità buona a (stazione n. 116 – clas- se II); è stata, pertanto, recuperata e migliorata la condizione di inquinamento che aveva comportato nel 2002 lo Stato Ambientale sufficiente. Nonostante la sola presenza di Leuctra, c’è una buona comunità di 20 taxa che permette di mantenere la II classe IBE. La qualità delle acque del Torrente Poscola si mantiene buona a Montecchio Maggiore (stazione n. 494 – classe II). Dall’analisi dei macrodescrittori si evidenzia nel complesso una moderata alterazione mentre il campionamento per l’IBE evidenzia per la stazione 118 un giudizio di qualità positivo dovuto alla presenza di un ambiente debolmente inquinato.

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2.4.1.2. Parametri caratteristici dell’industria della concia I parametri che caratterizzano i reflui provenienti dall’industria conciaria sono la salinità (solfati e cloruri) e il cromo, presente nella forma trivalente. Il complesso delle acque superficiali della zona in esame appare scarsamente influenzato dall’attività industriale/conciaria. In numerosi tratti la qualità di alcuni corsi d’acqua non risulta compromessa se non per la stazione Poscola a sud del depuratore consortile.

2.4.2. Acque sotterranee

2.4.2.1. La qualità delle Acque sotterranee Lo sviluppo industriale della valle dell’Agno è dovuto, in particolar modo, alla notevole disponibilità di risorse idriche, sia superficiali che sotterranee.

Tabella n. 3: Stato chimico delle acque sotterranee (media valori anni 2000-2005)

o- ) l l ica r /l) /

a t

o ) o °C l) i ne

l) et e 0 ici o à

ic m mg i e ro z at g/l) el )( )(mg im e dit 3 4 à if µ f a 2 i /cm) O ( mmon i (mg/ lit sta )(mg/ al S i (µg/c ica i 4 e o Ch ofon genati ( (NO c ib i r i Comun c Acqu at P (mµS ost Manganes t at u Ferro (NH p f (Mn) S Clorur d l Ione a trati Cod specif So Ni Com Con

267 Trissino 30 freatico 533 5 2 48 15.7 57 0.02 0.3 2

266 Arzignano 91.5 artesiano 439 5 0.02 2 1 10.8 0.02 1.4 2

Dal 1999 è attiva la rete di monitoraggio ARPAV per le acque sotterranee che fornisce periodi- camente informazioni quali-quantitative (4 campagne all’anno). La rete conta 47 pozzi nella provincia di Vicenza. Nel complesso le acque sotterranee della provincia di Vicenza risultano di buona qualità e ido- nee al consumo umano se si escludono alcuni episodi di inquinamento industriale (composti organoalogenati e cromo) e agricolo (fitofarmaci). Le concentrazioni dei nitrati mostrano un progressivo aumento generalizzato su tutta l’area. Come previsto dal D. Lgs 152/99 e successive modificazioni e integrazioni, la classificazione dello Stato Ambientale delle Acque Sotterranee (SAAS) è definita in base allo stato quantitativo e allo stato chimico. Non essendo ancora disponibili criteri idonei alla definizione dello stato quantitativo, anche per quest’anno si è proceduto alla sola valutazione dello stato chimico così come di seguito specificato. (Da: “I monitoraggi sulla matrice acqua eseguiti in provincia di Vicenza anno 2005” settembre 2007.)

2.4.2.2. Lo stato chimico delle Acque Sotterranee Al fine dell’assegnazione dello stato chimico, sono stati elaborati tutti i dati disponibili per i pa- rametri di base (Tab. 20, Allegato 1 del D. Lgs 152/99) e per alcuni di quelli addizionali (suc- cessiva Tabella 25). Il quadro qualitativo che emerge dalla campagna di monitoraggio è tutto sommato soddisfa- cente. Il colore verde della tabella n.3 indica “impatto antropico ridotto e sostenibile sul lungo periodo e con buone caratteristiche idrochimiche”. Esistono solamente alcune situazioni critiche o preoccupanti, come la permanenza di elevate concentrazioni di solventi organoalogenati nella zona di Rossano e di nitrati a Lonigo, Noventa, , e . Il pozzo 153, sempre in territorio del comune di Lonigo, presenta concentrazioni estremamente variabili, che determinano una variabilità anche della classe di qualità assegnata. Ciò è dovuto alla ridotta profondità dello 15 COMUNE DI TRISSINO (VI) V.A.S. del P.A.T. - Relazione Ambientale -

stesso (pochi metri) e alla conseguente alta vulnerabilità. Nel basso vicentino, e in misura mi- nore a Torri di Quartesolo e Tezze sul Brenta, si è invece riscontrata localmente una compro- missione qualitativa per presenza di nitrati. È infine da segnalare che anche i gestori delle reti acquedottistiche che prelevano acqua a sco- po idropotabile effettuano numerosi controlli sulle falde acquifere utilizzate per l’attingimento.

2.4.3. Acquedotto Gestito da A.V.S. S.p.A..

2.4.3.1. I consumi idrici

Tabella n. 4: Numero abitanti serviti nel territorio comunale di Trissino e consumi idrici civili (2000-2006) Consumi n. utenze Consumi consumi n. idrici (l/ab/giorno Anno uso uso zootecnici abitanti complessivi ) domestico domestico (m3/anno) (m3/anno) 2000 7'849 2'627 595'354 414.866 15'257 144,8

2001 7'782 2'696 659'781 438.665 14'470 154,4

2002 7'939 2'335 592'899 395.996 11'664 136,7

2003 8'058 2'721 649'014 437.143 14'381 148,6

2004 8'179 2'772 643'236 445.146 21'355 149,1

2005 8'240 2'919 648'462 419.187 12'509 139,4

2006 8'303 2'956 619'369 425.008 9'159 140,2 (per il numero di abitanti serviti viene utilizzato un “criterio di stima di fonte AATO” che considera 2,4 abitanti per utenza. (dati AVS)).

Tabella n. 5: Consumi idrici dell’industria e del commercio nel territorio comunale di Trissino (2000-2006) Anno 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 Quantità (m3) 165.231 206.646 185.239 197.490 176.735 216.766 185.202

2.4.3.2. Stato attuale della rete acquedottistica L'A.A.T.O. (Autorità d'Ambito Territoriale Ottimale) Bacchiglione, cui appartiene Trissino con una quota consortile dello 0,756%, è un Consorzio costituito nel 2000 e composto da 140 Comuni appartenenti alle province di Padova (60), Venezia (1) e Vicenza (79) e dalle rispettive Amministrazioni provinciali, cui è stato affidato dalla Regione Veneto il compito di sovrintendere al ciclo integrato dell'acqua. Dell'Autorità d'Ambito fanno parte, infatti, i Comuni e le Province che ricadono nel territorio di pertinenza del bacino idrografico del fiume Bacchiglione: si tratta di un'area che si estende, nell'alta pianura alluvionale veneta, per circa 3100 Kmq. L'AATO effettua la ricognizione degli impianti e delle reti esistenti, pianifica gli investimenti, stabilisce, tramite la tariffa, le risorse necessarie all'attuazione della propria pianificazione e la loro ripartizione nel tempo, controlla che il Gestore realizzi gli investimenti programmati, mantenga standard tecnici ed organizzativi adeguati ed applichi correttamente la tariffa. L'Autorità d'Ambito ha affidato la gestione del servizio idrico integrato a sei gestori per un periodo transitorio, stipulando con essi un contratto di servizio che li impegna a garantire adeguati standard qualitativi all'utente indipendentemente dal luogo di residenza o dalla sua capacità economica. I gestori che attualmente operano nel territorio sono: − Acegas-Aps S.p.A. − AIM Vicenza Acqua S.p.A. 16 COMUNE DI TRISSINO (VI) V.A.S. del P.A.T. - Relazione Ambientale -

− Azienda Piovese Gestione Acque s.r.l. − Alto Vicentino Servizi S.p.A. − Centro Veneto Servizi S.p.A. il sistema acquedottistico ha raggiunto un buon livello di interconnessione fra i comuni volto a razionalizzare l’uso della risorsa idrica e migliorare le condizioni di servizio per tutti gli utenti. Nel comune di Trissino la rete dell’acquedotto potabile del centro ha un’età che supera mediamente i 30 anni ed è realizzata prevalentemente in acciaio e ghisa grigia; le reti realizzate durante le recenti urbanizzazioni negli ultimi 20 anni sono state realizzate in polietilene.

materiale Ghisa grigia Acciaio Polietilene

10% 70% 30%

Tabella n. 6: materiali rete acquedotto

Il tasso di perdite acquedottistiche è molto basso; su 18 comuni gestiti dall’AVS Trissino si trova al 4° posto tra quelli più virtuosi con un indice di perdita pari a 5 quando l’indice italiano medio di perdite acquedottistiche è compreso tra 6 e 7 (dati AVS novembre 2007).

2.4.3.3. L’approvvigionamento idrico Nell’ A.A.T.O. (Autorità d'Ambito Territoriale Ottimale) Bacchiglione la gestione del Sistema Idrico Integrato è affidato ad A.V.S. S.p.A., a cui compete la gestione delle fonti di approvvigionamento idropotabile. Quello principale viene fornito da: n. 2 pozzi che si trovano a Trissino Capoluogo: − Località San Rocco (falda Agno-Guà) − Località via Oltre Agno di Sotto n.2 (di soccorso). n. 2 punti di captazione ad uso potabile in zona collinare: − Sorgente Mulino Rotto; − Sorgente Rocco Berton. A Selva di Trissino sono presenti due attacchi consortili con derivazione dai pozzi di Spagnago e dall’acquedotto consortile di Recoaro. E' presente un acquedotto rurale privato nella zona di Monte Faldo.

2.4.3.4. Le caratteristiche qualitative delle acque prelevate Viene effettuato regolarmente il monitoraggio sulla qualità delle acque ad uso potabile nel Comune di Trissino per verificare che i parametri individuati rientrino nei limiti stabiliti dal D.Lgs. 31/01 per le acque destinate al consumo umano. I campionamenti, effettuati dal Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (SIAN) dell’ULSS 5, vengono successivamente analizzati da ARPAV – Dipartimento Provinciale di Vicenza – Servizio Laboratori. In caso di segnalazioni da parte dell’ASL, vengono adottate le dovute misure di tutela della salute pubblica.

2.4.3.5. I pozzi Vi sono 27 pozzi privati nel territorio comunale (dati forniti dall’Ufficio del Genio Civile di Vicenza).

2.4.4. Depuratore Consortile L’impianto di depurazione di Trissino è gestito da Alto Vicentino Servizi S.r.l. e serve i sei Comuni della Valle dell’Agno, facenti parte dell' A.A.T.O. Bacchiglione, ovvero , Valdagno, Cornedo Vicentino, Brogliano, Castelgomberto e Trissino L’impianto serve un territorio di 185 km2 di superficie. In tale area risiedono 62.000 abitanti e operano 113 imprese. Il reticolo fognario che raccoglie e trasporta i reflui all’impianto di depurazione è

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costituito da 245 km di condotte. La potenzialità attuale è di 127.500 abitanti equivalenti. Si stima che la popolazione della valle servita da impianti di depurazione sia di circa 45.000 abitanti. La composizione del refluo è egualmente ripartita tra acque di origine industriale, meteorica e civile. Gli scarichi industriali che convogliano i maggiori volumi di refluo provengono dalle tintorie e dalle 5 concerie allacciate, a seguire le aziende alimentari e quelle della chimica. L’impianto prevede un'unica linea dei reflui con un trattamento primario e uno secondario di tipo biologico. Tra i problemi aperti per questo impianto vi sono la presenza di una rete fognaria mista e l'elevato apporto di acque meteoriche, che provocano una forte variabilità dei carichi idraulici in ingresso all’impianto determinando evidenti difficoltà gestionali e minor efficienza depurativa; in condizioni di regime piovoso gli sfioramenti hanno comportato un volume complessivo di 833.456 m3 di refluo non trattato dal pozzetto scolmatore posto in testa all’impianto. Si rendono necessari per il futuro la separazione delle acque nere da quelle bianche e una vasca di omogeneizzazione delle portate.

Tabella n. 7

Tabella n.8

2.4.5. Impianto di depurazione acque reflue industriali ditta Basmar − Impianto di via Stazione 84 − Potenzialità impianto: 2880 m3/giorno − Impianto autorizzato a trattare un massimo di 1500 m3/giorno.

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2.4.6. Fognatura Gestita dalla Alto Vicentino Servizi SpA. 57,7 Km di fognatura presente a Trissino suddivisa in mista, nera e meteorica di cui 35 km di fognatura mista. principali tipi di materiali utilizzati per la realizzazione delle condotte; Vasca Imhoff di contrada Scorloni: produce circa 30 m3 anno di fango inviato ad apposito impianto di smaltimento; Impianto di depurazione consortile (vedi voce 2.4.4) Impianto di sollevamento in via delle Tezze; Punti di debolezza della rete: La zona collinare non è facilmente né convenientemente collettabile alla rete fognaria consortile che fa capo al depuratore di Trissino. In queste aree si dovrà procedere con la realizzazione di tratti di collettore a servizio dei centri abitati e vasche Imhoff o si- stemi di fitodepurazione per la depurazione delle acque collettate. E’ attualmente in cor- so un intervento di questo tipo, che prevede la posa di tre Imhoff, in località Selva e Pellizzari. L’intervento si concluderà entro il mese di gennaio 2008. In località Masieri si sta procedendo alla realizzazione di un tratto di fognatura e alla po- sa di una vasca Imhoff. I lavori, già in corso, si concluderanno presumibilmente entro il mese di febbraio 2008; n. di utenze collegate: 3'567 (n° utenze acquedotto: 2'933) (Dati AVS novembre 2007)

2.4.7. Rifiuti Urbani La produzione di Rifiuto Solido Urbano internamente al territorio comunale di Trissino è andata aumentando negli anni. con l’eccezione del 2003, quando si è verificata una diminuzione della produzione e poiché questa circostanza è analoga a quella di altri comuni facilmente il motivo è da imputarsi da anomalie nella raccolta e nella classificazione dei dati.

2002 2003 2004 2005 2006 RSU (t) 2303.22 1270.65 2430.46 2658.10 3015.49 Kg/ab/giorno 0.81 0.85 0.82 0.90 1.00 Tabella n.9

Si passa dalle 2’303 tonnellate del 2002 alle circa 3’015 del 2006. Affinché il dato risulti più significativo bisogna però relazionarlo al numero di abitanti; la figura 9 rappresenta la produzione pro capite.

Fig. 9: Produzione pro capite di rifiuti urbani nel territorio comunale (kg/abitante/giorno)

1,2 1 1 0,9 0,85 0,81 0,82 0,8 o n or

gi 0,6 b/ a / g

k 0,4

0,2

0 2002 2003 2004 2005 2006 anni

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Andando a confrontare la produzione pro capite comunale con quella provinciale e regionale emerge come i valori di Trissino siano inferiori sia di quelli vicentini che di quelli veneti.

1,4 1,32 1,32

1,2 1,12 1,13

1 0,9 0,82 2004 0,8 2005

0,6

0,4

0,2

0 Comune di Trissino Comune di Vicenza Regione Veneto

Fig. 10: Confronto della produzione pro capite di rifiuti urbani in territorio comunale, provinciale e regionale (kg/abitante/giorno) Per quanto riguarda le categorie merceologiche di cui il rifiuto urbano prodotto è composto non si hanno dati specifici se non quelli ricavati dai quantitativi di rifiuto raccolto in modo differenziato; a tal proposito si veda quindi il paragrafo successivo alla voce “raccolta differenziata”.

2.4.7.1. La raccolta dei rifiuti urbani Le modalità di raccolta del rifiuto urbano in territorio comunale sono cambiate nel corso degli anni. Inizialmente si utilizzavano i cassonetti stradali per raccogliere il rifiuto urbano tal quale, che veniva poi conferito alle discariche autorizzate. Si è via via passati alla raccolta differenziata dei materiali recuperabili, con conseguente diminuzione del quantitativo di materiali destinati alla discarica, modificando profondamente la raccolta e le modalità di gestione della stessa. I cassonetti stradali sono stati dapprima affiancati da quelli delle raccolte differenziate finalizzate e successivamente sostituiti, per quanto riguarda determinate categorie di rifiuti, dalle raccolte porta a porta, nelle quali è possibile verificare non solo chi conferisce ma anche la qualità dei materiali raccolti. − Secco non ciclabile - umido: porta a porta. − Plastica: porta a porta con frequenza settimanale. − Vetro, lattine e carta: campane stradali: con svuotamento dei contenitori settimanale. − Rifiuti ingombranti: i rifiuti vengono conferiti nella ricicleria comunale di via della Stampa in container custoditi. − Rifiuti urbani pericolosi (farmaci scaduti, pile, contenitori etichettati T/F): appositi contenitori dislocati presso farmacie e utenze commerciali, che vengono svuotati ogni qualvolta risultino pieni.

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2.4.7.2. La raccolta differenziata

62

60,47 60 59,24 58,55 58 57,94

56 56,07

54

52 50,69 50

48

46

44 2002 2003 2004 2005 2006 2007

Fig. 11: Percentuali di Rifiuto Solido Urbano raccolto in maniera differenziata nel territorio comunale di Trissino, periodo 2001-2007

La figura mostra la percentuale di rifiuti urbani raccolti in modo differenziato dal 2002 al 2007; tale percentuale è decrescente fra il 2002 e il 2003 per le anomalie riscontrate mentre è crescente fra il 2005 e il primo semestre 2007. In base a quanto stabilito dal nuovo T.U. 152/2006, la % da raggiungere entro il 2008 è pari al 45% (già raggiunto) mentre entro il 2012 dovrà essere raggiunto il 65%, valore che il Comune di Trissino sta raggiungendo.

La raccolta differenziata è composta principalmente dalla frazione organica del rifiuto, seguono carta e cartone, vetro, verde. La classificazione dei rifiuti differenziati è divenuta sempre più articolata pertanto si segnalano unicamente le principali frazioni separate per un criterio di omogeneità nei confronti dei dati ottenuti da Agno Ambiente.

Composizione merceologica dei rifiuti raccolti in modo differenziato

500 450 400 350 organico

e 300 t a

l carta l

e 250 vetro ton 200 verde 150 100 50 0 2001 2002 2003 2004 2005 2006 anni

Fig. 12: Composizione merceologica dei rifiuti raccolti in modo differenziato nel territorio comunale di Trissino, periodo 2001-2006

La figura conferma un’anomalia nella raccolta dei dati. Nel 2001, 2003 e 2004 il codice di raccolta per il vetro è il 200102 “frammenti di vetro” mentre per gli altri anni il codice è il 150107 “bottiglie, vasetti di vetro, ecc.” Si evidenzia comunque un generale aumento della quantità dei rifiuti prodotti/raccolti nel corso degli anni.

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2.4.7.3. Lo smaltimento e il recupero

Non differenziato Società preposte allo smaltimento: − spazzamento strade C.I.A.T. - CONSORZIO PER L'IGIENE DELL'AMBIENTE E DEL TERRITORIO -VALORE AMBIENTE SRL - Discarica − ingombranti AGNO CHIAMPO AMBIENTE - Stazione di travaso − rifiuti urbani non differenziati AGNO CHIAMPO AMBIENTE - Stazione di travaso − rifiuti cimiteriali ALTO VICENTINO AMBIENTE – Inceneritore

Differenziato destinato a ditte specializzate nel recupero.

Sul territorio sono presenti i seguenti impianti pubblici: - 1 discarica di tipo 2B per fanghi di depurazione; l’impianto è stato chiuso il 31/12/2000 ed è in gestione alla società Gaja SRL di Montecchio Maggiore ed è situata in località Via Stazione; - 1 depuratore consortile in gestione all’A.V.S.; - 1 ricicleria per la raccolta differenziata situato in via della Stampa in gestione ad Agno Chiampo Ambiente.

Sul territorio sono presenti i seguenti recuperatori in regime ordinario: − CO.TRIM: discarica di 2^ cat. Tipo A sita in ex cava Negretti – recupero ambientale di una ex fossa di cava mediante riempimento con limi di marmo e granito per la restituzione del sito all’uso agricolo; per l’anno 2006 sono stati portati a discarica 39'475 m3 di limo pompabile e 30'340 m3 di limo palabile; l’area complessiva interessata dalla discarica CO.TRIM., comprese le parti già riempite e sulle quali è stato disteso circa 100 ~ 150 cm di terreno vegetale ad uso agricolo, ammonta a circa 165'000 m2. − Miteni S.p.A.: inceneritore rifiuti per la propria attività; − Selim – via dell’Industria 34: impianto di recupero gessi.

Recuperatori in regime semplificato; F.B.P. di Turcato Francesco.

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2.5. Suolo

2.5.1. Geomorfologia del territorio II territorio comunale di Trissino risulta caratterizzato, dal punto di vista morfologico, da tre ambiti peculiari e ben distinti − il fondovalle del torrente Agno − il fondovalle del torrente Arpega − l'area collinare e pedecollinare

2.5.1.1. Il fondovalle del torrente Agno Occupa la fascia orientale del territorio comunale con un andamento orientato NNE-SSO. Pur essendo nettamente subordinato per quanto riguarda l'estensione, il fondovalle del t. Agno rappresenta una porzione di territorio molto significativa in quanto su di essa insistono la maggior parte degli insediamenti antropici e le principali infrastrutture. Si presenta pianeggiante, sovralluvionato, con "seppellimento" della fascia più bassa del rilievo ad opera delle alluvioni quaternarie fluvioglaciali, particolarmente evidente sul fianco orientale (sulla sinistra del torrente Poscola) caratterizzato da un raccordo netto tra le aree del rilievo e quelle del fondovalle. L'andamento della superficie topografica è nel complesso regolare con graduale decrescita altimetrica da nord a sud. L'elemento più caratterizzante dal punto di vista morfologico è costituito dall' alveo del torrente Agno e dalla cassa di espansione delle sue piene, opera antropica realizzata a seguito di una importante esondazione del corso d'acqua, che rappresenta un' area a rischio idraulico.

2.5.1.2. Fondovalle del torrente Arpega Costituisce una fascia ristretta a NORD, allungata dapprima secondo ONO-ESE e quindi NNO- SSE che taglia in due parti il rilievo collinare, allargandosi a cono verso la confluenza nel torrente Agno. L'andamento della superficie topografica è regolare, con graduale diminuzione di pendenza da monte a valle e lievi ondulazioni legate alla presenza di conoidi torrentizie e modeste depressioni, potenzialmente soggette a ristagni d'acqua e/o sommersioni.

2.5.1.3. Area collinare e pedecollinare L'aspetto morfologico si presenta piuttosto vario nonostante la presenza in gran parte del rilievo di un unico litotipo (vulcaniti basaltiche) ; il diverso grado di compattezza di questo, la diffusione dei prodotti di alterazione e la presenza di intercalazioni di diversa natura litologica (prodotti vulcanoclastici) contribuiscono infatti a dar luogo ad un'alternanza tra forme nel complesso dolci, versanti a pendenza limitata ed ampie zona subpianeggianti (in corrispondenza di coperture, di roccia più alterata e di iitotipi più teneri ed credibili) e tratti di versante fortemente acclivi (in corrispondenza dei litotipi più compatti quali lave e brecce di neck). A tratti tale alternanza conferisce ai versanti un tipico andamento "a gradini".morfologici.

2.5.2. Le condizioni della rete idrografica A fianco di un diffuso ed articolato drenaggio per le acque superficiali, evidenziano comunque, in generale, una situazione diffusa di dissesto idrogeologico, legata anche a scarsa manutenzione, con fenomeni di erosione sul fondo o sulle sponde, frequenti e più accentuati soprattutto nelle valli o vallacele con fondo a "V" ; a questi sono spesso associati dissesti di tipo gravitativo per lo più derivanti da fenomeni di scalzamento ai piede. Spesso i dissesti lungo i corsi d'acqua tendono ad avere una evoluzione regressiva rendendo così instabili ampi tratti di versante a monte, come in particolare per lunghi tratti delle valli de! t. Arpega e di quello che scende da Righettini.

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2.5.3. Piano di Assetto Idrogeologico (Aree di pericolosità geologica) Con delibera n. 1 del 3/3/2004 il Comitato Istituzionale dell'Autorità di Bacino dei Fiumi dell'Alto Adriatico (G.U. n. 236 del 7 ottobre 2004) ha adottato i progetti di Piano stralcio per l'assetto idrogeologico dei bacini dei fiumi Isonzo, Tagliamento, Piave e Brenta−Bacchiglione ai sensi dell'art. 1, comma 1, della legge 3 agosto 1998, n. 267 e della legge 11 dicembre 2000, n. 365. individuando per il territorio di Trissino situazioni di particolare pericolosità e di rischio geologico e classificandole con un grado di rischio crescente.

Fig. 13 Carta della Pericolosità e del Rischio Geologico

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2.5.4. Classificazione Agronomica del Territorio Si possono notare sul territorio comunale di Trissino alcuni segnali piuttosto contraddittori tra loro. Infatti, si osservano condizioni strutturali ed infrastrutturati tipiche di una agricoltura ancora integra, quali le aree agricole territorialmente intonse. La presenza di una estesa area collinare di notevole valore ambientale, paesaggistico, ma anche agricolo, per la contemporanea presenza di boschi, colture legnose di pregio (ciliegio e vite), prati, muri a secco, è garanzia di elevata qualità dell'ambiente. Non sempre, però, le aree collinari si presentano integre nelle loro caratteristiche: vaste zone, soprattutto nelle parti di maggior altitudine o di maggior pendenza, si presentano in pessime condizioni, per l'abbandono dei prati (in qualche caso non vengono sfalciati regolarmente), l'avanzamento spontaneo dei bosco (ad opera di rovo e robinia), il degrado dei boschi, il rilascio generale delle attività agricolo-zootecniche. Oltre agli immediati effetti di depauperamento agricolo-ambientale, cui può avere ripercussioni più generali, e di maggior peso, sull'intera tenuta dei territorio collinare. Le aree di maggior pregio sono localizzate lungo gli argini dell'Agno e dell'Arpega in quanto, essendo queste piane alluvionali, gli orizzonti dei terreno sono in media ben sviluppati, la vicinanza con i corsi d'acqua ne permette una facile irrigazione e le basse o nulle pendenze le rendono facilmente lavorabili. Inoltre la vicinanza con le principale vie di comunicazione, ovvero la S.P. 246, ha reso più agevole la nascita di aziende agricole in quanto ha ridotto i costi legati al trasposto già elevati a causa della posizione decentrata di Trissino rispetto al baricentro produttivo Veneto. Negli ultimi decenni il fondovalle è stato duramente conteso dalla costante ed ingente domanda di nuove terre generata sia dall'espansione dell'area urbana sia dal rapido sviluppo dell'industria conciaria provocando una sensibile contrazione della parte migliore della superficie agraria del comune. Significativo è il fatto che le poche aziende agricole che ancora riescono a contendere questa porzione di territorio agli altri comparti produttivi sono costituite per di più da allevamenti intensivi o semintensivi alcuni dei quali possono beneficiare dei sistema irriguo gestito dal Consorzio di Bonifica "Riviera Berica”. La porzione Sud del territorio, in prossimità dell'Agno, è posta sotto vincolo idrogeologico, ovvero subito a valle dell'abitato ed in corrispondenza dell'affluenza dell'Arpega dove gli argini si distanziano notevolmente fra loro lasciando spazio ad una vasta area di pertinenza fluviale non sfruttabile dal punto di vista agricolo e periodicamente invasa dalle acque. Per ciò che concerne le aree irrigue, dai dati forniti dal consorzio addetto alla gestione, queste non interessano l'intera zona attraversata da rogge e scoli bensì solo alcuni appezzamenti localizzati sulla sinistra orografica dell'Agno. L'unica zona irrigua posta sulla destra orografica dell'Agno è situata a Nord dell'abitato al confine con il Comune di Brogliano ed è di tipo “per aspersione”. Si notano, inoltre, alcune aree di aziende agricole inglobate in zone urbanizzate. Specialmente nella zona urbanizzata compresa tra la S.S. 246 ed il torrente Agno: si tratta anche di aziende di elevate dimensioni, per cui occorrerà provvedere a limitare certi tipi di aggressioni. In sintesi si evidenziano i seguenti elementi: − su vaste aree collinari, caratterizzate da elevata pendenza, si riscontrano molti interventi di terrazzamento e la presenza di muri a secco (le "masiere"); ciò costituisce un notevole fattore di miglioramento fondiario, soprattutto se si pone l'attenzione alla grande quantità di manodopera in esse impiegata nelle fasi di costruzione e manutenzione ed all'efficace azione di consolidamento idrogeologico da esse svolta; − la cospicua presenza delle masse boschive: la presenza, soprattutto in ambito collinare, delle colture di pregi , che costituiscono un notevolissimo miglioramento fondiario, e nel caso della vite e dei ciliegio, come accennato, una discreta fonte di reddito; − sulla parte dei territorio di pianura e, in modo rudimentale, nelle zone pianeggianti, presenti nella fascia di mezza collina, è possibile attuare l'irrigazione delle colture; − la diffusa e significativa presenza di aree agricole inglobate in zone edificate; − la massiccia presenza dell'extra agricolo compreso tra la fascia pedecollinare Sud e la S.P. 246, costituita dalla zona industriale, zone residenziali e sportiva, zone artigianali, ecc.

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2.5.5. Superficie Agricola Utilizzata Per quanto riguarda l’analisi inerente la superficie agricola utilizzata e trasformabile, la stessa verrà realizzata in base a quanto richiesto dalla L.R. 11/04 art. 13 comma 1), lettera f). La SAU presente all’interno del territorio comunale è pari a circa 14 km2.

2.5.6. Miniere Fig. 14: Tavola dei giacimenti e delle miniere

Giacimenti di Lovara. Un livello di scisti bituminosi e due strati di lignite, potenti ciascuno 60- 70 cm e separati da uno spessore metrico dì roccia marnosa, sono intercalati in una sequenza di tufiti basaltiche in Valle degli Alberi, presso Lovara di Trissino. Sul primo compì qualche coltivazione la Ditta Ing. Schmit verso il 1880, impostando alcuni cantieri poco a sud-ovest di Case Giacomoni. I due strati di lignite furono scoperti con una campagna di sondaggi condotta dalla Soc. Italiana E. Breda, durante la seconda guerra mondiale. Furono quindi effettuate ricerche e coltivazioni partendo dalla Galleria Est-Ovest e poi dal Ribasso Paola, quest'ultima con imbocco poco sopra la confluenza del Rio della Valle degli Alberi nel torrente Arpega. Una teleferica di 400 m consentiva il trasporto del minerale dall'imbocco della Galleria Est-Ovest ai piazzali del Ribasso Paola. La Galleria Est-Ovest fu collegata nel 1948 con la Galleria Elena, facente parte della vicina Miniera Ca' Baroni, consentendone il drenaggio. A questi giacimenti si interessò anche la Soc. Valnure S.p.A. nel 1956. Miniera Ca' Baroni. Nella sequenza di tufiti basaltiche con rare intercalazioni marnose affioranti 26 COMUNE DI TRISSINO (VI) V.A.S. del P.A.T. - Relazione Ambientale -

fra Pajalunga, Brai e la Valle degli Alberi, subito a monte dei Permesso di Ricerca Lovara, furono tracciati fra il 1941 e il 1948 vari chilometri di gallerie, pozzi, rimonte, discenderie, per esplorare alcuni livelli di scisti bituminosi e qualche strato di lignite picea. Il maggiore di questi ultimi fu riconosciuto con continuità su una superficie di circa 12.000 mq e uno spessore utile di 70-90 cm. Essendo state messe in vista adeguate riserve di minerale, nel 1948 il Permesso di Ricerca fu trasformato in Concessione Mineraria, titolare la Ditta A.Vaccaro. Per contrastare le forti venute d'acqua la miniera fu attrezzata di un adeguato sistema di pompaggio. La lignite, abbattuta con martelli demolitori, veniva convogliata all'esterno dalla Galleria Nogara, aperta a q. 247 in Valle degli Alberi, e quindi trasportata presso la stazione tramviaria di Trissino, dove in un apposito capannone si eseguiva la cernita a mano. Nel capannone era stato allestito un impianto di macinazione e ventilazione, per produrre nero per fonderia. La miniera ebbe vita breve. miniera Ceretta. Il giacimento è situato fra Ca' Peroni e Ca' Ceretta, poco a sud di Lovara (Trissino): fu scoperto nella seconda metà degli anni '60 dalla Ditta G. & E Vaccaro che, ottenuta la concessione mineraria, iniziò la coltivazione a gradoni a cielo aperto. Il minerale, ricco di calcio- montmorillonite e saponite, è adatto alla produzione sia di terre decoloranti che di bentoniti sodiche. La miniera, attualmente in concessione alla IBA S.r.l. ha finora prodotto oltre un milione di tonnellate di grezzo.

2.5.7. Cave Cave di argilla ferrifera. Ne sono in attività due: la Cava Selva, fino a pochi anni fa in concessione mineraria alla IMIR S.r.l., aperta poco a sud-est dell'abitato di Selva di Trissino, e la Cava Sottocroce, impostata sul Monte Crocetta, presso la strada Grumo, a circa un chilometro dalla precedente. Entrambe sono gestite dalla Italcementi S.p.A. che impiega il minerale estratto nelle miscele per la fabbricazione del cemento. Nella Cava Sottocroce la mineralizzazione utile è rappresentata da un orizzonte di circa 5 m di potenza derivato da lave basaltiche trasformate in un aggregato friabile di ossidi e idrossidi di ferro e alluminio, frammisti a caolinite, poca montmorillonite e biossido di titanio.

Cave di ghiaia Una grande attività di estrazione della ghiaia ha interessato nel corso del secolo scorso la zona prospiciente le “rotte del Guà” sulla sinistra del torrente Agno di cui “Cava Casetta” rappresenta l’ultimo sfruttamento. All’asportazione della ghiaia è stato sostituito “il limo di marmo” presenza che costituisce una costante per quest’area. La superficie interessata dall’estrazione di ghiaia, sostituita da limo di marmo, è di circa 165’000 m2. L’attuale estrazione interessa una superficie complessiva di circa 75'000 m2 per un volume di materiale estratto di circa 280'000 m3.

2.6. Biodiversità Nel territorio comunale è presente il biotopo “Rotte del Guà individuato dall'A.R.P.A.V. che ha pubblicato nel 2004 il Censimento delle aree naturali "minori" della regione Veneto; tale pubblicazione cita e definisce i confini di un' area in comune di Trissino denominata le “Rotte del Guà”. L'area è già stata descritta nella pubblicazione di Doriano Facchinetti “Il torrente Agno e l'oasi delle rotte del Guà” edito dalla Provincia di Vicenza e dal VVF. - Schio 1997. Il P.T.C.P. adottato all'art.40 delle N.T.A. “Salvaguardia e sviluppo della rete ecologica - Rete Natura 2000” identifica nella Tav. 3, di cui si riporta un estratto relativo al territorio di Trissino, la struttura della rete ecologica di livello provinciale sulla base delle conoscenze della situazione ecosistemica del territorio.

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Tav. 15: PTCP – estratto della tavola 3 Sud – Carta del Sistema Ambientale

La rete ecologica è costituita prioritariamente da: − core area: nodo della rete; area già sottoposta e/o da sottoporre a tutela, ove sono presenti biotopi, habitat naturali e seminaturali, ecosistemi terrestri ed acquatici caratterizzati da un alto contenuto di naturalità. La finalità di dette aree è la conservazione dei valori naturalistici e la promozione di attività umane con essi compatibili. − stepping stone: area naturale o seminaturale, con collocazione geografica e caratteri morfo-strutturali atti a favorire trasferimenti di organismi fra i nodi. − Possono assumere tale ruolo anche siti degradati oggetto di interventi di rinaturazione (es. cave esaurite). − corridoi: elemento lineare a struttura naturale superiore della matrice in cui è collocato. Elemento atto a favorire la permeabilità ecologica del territorio e, quindi, il mantenimento ed il recupero delle connessioni fra ecosistemi e biotopi. Si distinguono: −corridoi principali, corrispondenti ai sistemi naturali lineari di maggiori dimensioni e valenze naturalistiche. Sono rappresentati da corsi d’acqua o da sistemi agrovegetazionali a prevalente sviluppo lineare −corridoi secondari, corrispondenti sostanzialmente a corsi d’acqua, i quali, se pur in misura inferiore ai precedenti, possono tuttavia concorrere alla funzionalità ecologica reticolare a livello locale Nel caso di corridoi corrispondenti ai corsi d’acqua, tutti gli interventi di gestione e manutenzione dovranno essere svolti nel rispetto delle prerogative ecologico-funzionali fluviali, con particolare rispetto degli habitat naturali e seminaturali e delle specie ad essi legate. Nel caso di corridoi a prevalente matrice vegetazionale naturale, andranno evitati sia interventi volti a ridurne la consistenza, sia quelli connessi all’introduzione di specie estranee all’assetto fitoclimatico locale. −buffer zone: area cuscinetto. Rappresenta un’area contigua e di rispetto adiacente alle aree

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core, con funzionalità multipla (ad es. mitigazione dell’effetto margine). Per tali aree, per contiguità e per caratteri naturalistici simili ai nodi, vanno previste specifiche misure di tutela. In particolare, anche sulla base di idonee misure gestionali, dovranno essere evitate le trasformazioni in grado di arrecare perturbazioni agli habitat e/o alle specie caratterizzanti i nodi di pertinenza. Le buffer zone dei corridoi ecologici costituiti dagli alvei dei corsi d’acqua sono stabilite in prima analisi da una fascia di 150 m dal piede dell’argine, salvo nuova individuazione da definirsi nei PAT/PATI in accordo con la Provincia. −restoration area: area di rinaturalizzazione. Ambito dotato di elementi naturalità diffusa, anche con presenza di nuclei naturali relitti. Fanno parte di tale tipologia gli ambiti di risorgiva, fortemente caratterizzanti il territorio provinciale, e varie aree agricole, soprattutto in destra Brenta. Per tali zone anche gli strumenti di programmazione agricola dovranno incentivare gli interventi e le forme di conduzione che possano contribuire a tutelare ed a riqualificare gli elementi di naturalità del contesto. Sono introdotte, inoltre, le seguenti ulteriori voci di legenda ritenute funzionali al processo di pianificazione provinciale: −varchi: ambiti ancora aperti del tessuto insediativo la cui chiusura, a causa dell’espansione dell’urbanizzazione e/o dell’infrastrutturazione, comporterebbe rischi significativi per la funzionalità della rete ecologica. In tali aree, pertanto, andranno evitati interventi volti alla occupazione dei suoli, se non in necessità di progetti di rilevante interesse pubblico. −green ways: percorsi lineari con significazione dotazione arboreo-arbustiva, con funzioni prevalentemente fruitive e percettive 8. barriere infrastrutturali: elementi puntuali di discontinuità della rete costituiti per lo più da infrastrutture importanti di tipo lineare. Per essi andranno previsti, alla scala progettuale di competenza, gli idonei interventi di mitigazione e/o di compensazione. Fanno parte della rete ecologica anche gli elementi puntiformi o a prevalente sviluppo lineare, quali siepi, filari macchie boscate, vegetazione arboreo-arbustiva perifluviale che, nel loro insieme, determinano “sistemi a naturalità diffusa” di notevole rilevanza ecologica nel sistema ambientale di area vasta. Come tali, ed in quanto elementi di notevole significato storico e paesaggistico, essi vanno tutelati e, ove necessario, riqualificati.

2.6.1. Le rotte del Guà Si tratta di una zona fluviale che si estende per circa 100 ettari ad un’altitudine variabile tra i 108 e i 140 m s.l.m. nei comuni di Trissino ed Arzignano; essa comprende una cassa di espansione ricavata lungo il torrente Agno che, a confine con il territorio di Arzignano, cambia il nome in Guà. In questa zona il torrente, non più stretto dagli argini, diventa serpeggiante, dando origine a sinuosità tipiche dei corsi d’acqua non regimati, con formazione di anse, scarpate e banchi di ciottoli, sabbie e ghiaia che racchiudono zone paludose e stagni. In questa area confluiscono tre torrenti - il torrente Arpega, il torrente Restena e lo Scolo Dugale, che raccoglie le acque del torrente Arpeghetta – dando così origine ad una vasta zona paludosa, che è l’unica di fondovalle dell’intera Valle dell’Agno. Da un punto di vista geomorfologico, si tratta di una pianura alluvionale con substrato ghiaioso e permeabile. La zona fu creata tra il 1905 e il 1910 in seguito alle numerose piene che interessavano il territorio di Trissino e di Tezze di Arzignano. L’area è caratterizzata da cinque diversi habitat: 1) il prato arido: zona ai margini del corso d’acqua che non viene mai allagato, si tratta di una ambiente particolarmente secco dove accanto a numerose graminacee troviamo anche il ranuncolo giallo (Ranunculus acris), la scabiosa (Scabiosa sp.), il trifoglio (Trifolium sp.) e la calcatreppola (Eryngium sp.) tutte specie tipiche dei prati asciutti e incolti; 2) le zone umide: dove l’acqua scorre lenta e ristagna negli avvallamenti e dove crescono piante igrofile quali la cannuccia di palude (Phragmites australis), la tifa (Tifa sp.), la carice (Carex sp.), il giunco (Juncus sp.) e il ranuncolo d’acqua (Ranunculus aquatilis); 3) i boschi planiziali: rappresentati da boschi ripariali dove si trovano esemplari di ontano (Alnus glutinosa), salice bianco (Salix alba), olmo campestre (Ulmus minor) e acacia (Robinia pseudoacacia);

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4) le zone delle siepi: che crescono lungo gli argini costituite da prugnolo (Prunus spinosa), biancospino (Crataegus monogyna), rosa canina (Rosa canina), berretta da prete (Euonymus europaeus) e sanguinella (Corpus sanguinea); 5) la zona coltivata (a seminativi e a prato sfalciato). La principale zona paludosa è rappresentata da un grande stagno situato sopra la briglia centrale dell’area, sulla destra del torrente Guà. Attorno cresce una vegetazione tipica delle zone umide, con carici, giunchi e tife. Le piante di salici, ontani e olmi, hanno dato origine a due formazioni di boschi ripariali. Tutti e due sono localizzati sulla destra, sopra la briglia centrale. Uno circonda lo stagno più grande e l’altro si è formato più a nord, dove si è salvaguardata una discreta presenza di canna palustre (ultima grande estensione di questa tipologia palustre nella vallata). Attorno a questi boschi ci sono degli avvallamenti dove l’acqua ristagna e si trovano giunchi spinosi, carici e mestolacce. Lontano dal corso d’acqua si trova una zona pianeggiante di esondazione, che ha dato origine al prato arido, che richiama i prati steppici, dove crescono varie specie di euroforbie, leguminose, ombrellifere. Nei prati si trovano i ranuncoli, l’acetosa (Rumex acetosa), la lingua di cane (Cynoglossum sp), la silene bianca (Silene alba), il fiordaliso (Centaurea cyanus), il fior di cuculi (Lychnis flos-cuculi), la fienarola (Poa annua) e la salvia selvatica (Salvia pratensis). Nelle aree marginali, più esposte al sole, crescono l’erba viperina (Echium vulgare), il verbasco (Verbascum sp), il tasso barbasso (Verbascum thapsus), la vedovina (Sacbiosa sp.), il cardo rosso (Carduus nutans) e la calcatreppola, tanto per citare alcune delle numerose specie. La presenza di queste distese di prato incolto favorisce l’insediamento e lo sviluppo di diverse specie di insetti (tra cui cavallette, splendide farfalle, oltre a vespe e bombi). Fra i mammiferi più comuni che frequentano questa zona ci sono il tasso (Meles meles), il riccio (Erinaceus europaeus), la volpe (Vulpes vulpes) e la donnola (Mustela nivalis); sono stati avvistati anche dei caprioli (Capreolus capreolus). Molto frequentemente, soprattutto nel periodo primaverile e nel periodo dell’accoppiamento, ci si può imbattere nelle raganelle (Hyla intermedia) e nei rospi smeraldini (Bufo viridis). Comunque gli animali più facili da vedere e da osservare sono gli uccelli, soprattutto nel periodo primaverile (o ripasso, una migrazione che avviene dai paesi caldi verso il nord Europa), e in quello autunnale (passo autunnale, quando gli uccelli ripartono dal nord Europa per andare verso i paesi caldi). Ricordiamo tra gli altri l’anatra marzaiola (Anas querquedula), il corriere piccolo (Charadrius dubius), il piro piro piccolo (Tringa hypoleucos), la cutrettola capocenerino (Montacilla flava cinerocapilla), diversi trampolieri, tra cui l’airone cenerino (Ardea cinerea), l’airone rosso (Ardea purpurea) e la nitticora (Nycticorax nycticorax) ed il torcicollo (Jynx torquilla), l’unico picchio abbastanza diffuso nella Valle. L’area è sorvolata da rapaci, come il gheppio (Falco tinnunculus), il falco lodolaio (Falco subbuteo), il falco pellegrino (Falco peregrinus) e il nibbio bruno (Milvus migrans). Numerose sono anche le rondini (Hirundo rustica) e i balestrucci (Delichon urbica).Nei corsi d’acqua sono poi presenti la sanguinarola (Phoxinus phoxinus) e la trota fario (Salmo trutta trutta).

L’area è soggetta a vincolo paesaggistico. Le N.T.A. all'art. 22 del P.R.G. tutelano l’area rammentando che tale ambito è assoggettato a Piano Ambientale di cui all'art. 27 L.R. 40/'84 e art. 36 del P.T.R.C., da redigere in coordinamento con il Comune di Arzignano con i seguenti obiettivi: − tutela e salvaguardia dell'area agricola golenale facilitandone la fruizione pubblica in si- curezza; − sviluppo di infrastrutture di servizio per le attività del tempo libero, nel rispetto dell'am- biente privilegiando gli aspetti didattico/naturalistici; − risanamento delle acque superficiali.

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2.7. Criticità

2.7.1. Odori Al fine di valutare lo stato dell’ambiente relativo agli odori sono stati presi in considerazione i reclami dei cittadini, mancando delle sistematiche ed organiche campagne di misurazione olfattometrica nel territorio. La zona di via Pranovi, via Ferrovia e SP 246 a Trissino dove sono presenti due attività conciarie a ciclo completo, il depuratore consortile gestito dall’AVS e una discarica in estinzione ( in gestione alla società Gaja SRL di Montecchio Maggiore ed è situata in località Via Stazione) numerose segnalazioni alle autorità competenti per problemi di percezione nell’aria di varie sostanze inquinanti. Le sostanze responsabili di odore sono di varia natura, tra esse si possono citare: ammoniaca, ammine, acido solfidrico, mercaptani, aldeidi e chetoni. Le misurazioni olfattometriche sono state invece effettuate in modo puntuale per alcuni impianti critici relativamente all’aspetto delle emissioni odorigene. I valori rilevati sono stati inseriti nel paragrafo “Aspetti indiretti”. Le emissioni che provocano odori sgradevoli all’interno del Comune derivano da diversi fattori di seguito illustrati.

2.7.1.1. Attività Conciaria La principale causa di odori sono i reflui di calcinaio derivanti dalla fase di bagnato. Tale odore, molto forte e caratteristico, deriva dalla decomposizione di gruppi ammidici collagenici, che si trasformano in gruppi carbossilici e liberano ammoniaca. Anche la presenza di ammine è causa di forte odore. Altra causa di odore può essere la miscelazione dei reflui di calcinaio con bagni acidi residui delle successive operazioni di concia, che provoca esalazioni dal caratteristico odore di uova marce. Modeste emissioni di composti odorigeni provengono dalla fase di operazioni generiche.

2.7.1.2. Conceria Basmar di via Stazione è stata condotta un’indagine olfattometrica presso la Conceria Basmar di di via Stazione in ottemperanza al decreto di autorizzazione n.98/UC suolo rifiuti/04 rilasciato dalla provincia di Vicenza Dipartimento Ambiente, unità Suolo Rifiuti in data 20/09/04. Obiettivo dell’indagine era di valutare l'impatto odorigeno della Conceria individuando possibili interventi correttivi volti a minimizzare l'impatto odorigeno, sia in funzione di "bersagli interni" (addetti ai lavori) sia, soprattutto, in funzione di possibili "bersagli esterni" (strade, aziende, abitazioni e territorio circostante in genere). In totale si sono effettuati 5 campionamenti di aria in 7 fasi successive. I campioni non appena prelevati sono stati conferiti al Laboratorio OsmoTech s.r.l.via Elba 26 – 20144 Milano, dove sono stati analizzati. Per determinare la concentrazione di odore in emissioni gassose è stata utilizzata la tecnica di olfattometria dinamica, in conformità con la Norma europea UNI/EN 13725 20041. Il risultato della misurazione olfattometrica di un campione è il suo valore di concentrazione di odore, espresso in unità odorimetriche europee per metro cubo di aria (ouE/m3). Per definizione, un campione gassoso ha concentrazione di 1 ouE/m3 quando è alla soglia di percezione, ossia quando il 50% della popolazione, annusando quel campione, percepisce un odore, mentre il restante 50% non ne percepisce alcuno. Quando un campione ha concentrazione di odore pari a X ouE/m3 deve essere diluito X volte con aria inodore affinché esso giunga alla soglia di percezione. I risultati dell’indagine olfattometrica sono indicati in Tabella.

1 Il metodo si basa sull'utilizzo di un gruppo di persone, opportunamente selezionate e addestrate, a cui viene fatto annusare il campione di gas odoroso, diluito con aria inodore secondo rapporti definiti. Il campione è presentato al gruppo secondo una serie di diluizioni decrescenti. Ciascun membro del gruppo deve segnalare, mediante la pressione di un pulsante, quando egli percepisce un odore e quando non ne percepisce alcuno. Le risposte del gruppo vengono registrate ed elaborate.

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Concentrazione Concentrazion Concentrazione Concentrazione Limite di odore e odore odore odore sensibilità OU/m3 OU/m3 OU/m3 OU/m3 20/06/05 31/08/05 26/10/05 20/12/05 Via Verlato Tezze 7 32 27 90 2.5 Via Pranovi, 45 Trissino 11 28 48 76 2.5 Via Stazione, 76 Trissino 34 25 135 60 2.5 via delle Isole, 35 Trissino 12 30 48 80 2.5 Via dell’Industria, 78 Trissino 11 40 42 190 2.5

Concentrazione Concentrazion Concentrazione Limite di odore e odore odore sensibilità OU/m3 OU/m3 OU/m3 13/12/06 26/06/06 25/06/07 Via Verlato Tezze 7 40 90 2.5 Via Pranovi, 45 Trissino 6 42 76 2.5 Via Stazione, 76 Trissino 10 60 101 2.5 via delle Isole, 35 Trissino 6 64 67 2.5 Via dell’Industria, 78 Trissino 7 16 40 2.5 Tabella n.10

Il fenomeno odorigeno continua a ripetersi con valori sempre superiori ai limiti di sensibilità imposti. La causa è individuabile nella concentrazione dei solfuri nelle vasche di accumulo e di omogeneizzazione Una possibile soluzione è nella copertura delle vasche e nel corretto uso dell’impianto di ossidazione dei reflui di calcinaio.

2.7.2. Rumore Il 28/02/05, il Comune di Trissino ha adottato il Piano di Zonizzazione Acustica definendo così la situazione esistente riguardo alla problematica del rumore. In particolare, ha provveduto alla zonizzazione del territorio comunale individuando le aree con caratteristiche omogenee dal punto di vista funzionale. I luoghi in cui si è eseguito il monitoraggio del rumore “a campione” sono stati concordati con l’Amministrazione. Il rilevamento è stato eseguito in 21 postazioni. La definizione del luogo e tempo di misura è avvenuta in modo da garantire: - i flussi veicolari principali; - i flussi pendolari in ingresso ed uscita dal Comune; - la rappresentatività di tutte le classi acustiche previste in zonizzazione; - le zone sensibili da un punto di vista acustico; - il monitoraggio dei principali assi viari; - il rumore urbano di valle; - la caratterizzazione di aree residenziali e produttive; - il rumore “residuo” lontano dal centro principale.

La Classificazione acustica del territorio comunale, a seguito delle campagne di monitoraggio concluse nel dicembre 2003, ha individuato tipologie di aree da considerare “particolarmente protette” (I Classe) ricadenti nelle categorie delle aree di interesse paesaggistico-ambientale. Nella seconda (II Classe) sono state collocate alcune aree esterne ai centri abitati, residenziali e rurali per lo più situate in zone di interesse paesistico. Nella terza (III Classe) si sono collocate le aree residenziali del Centro storico e dei Centri Minori. Per i corsi d’acqua è stato adottato, come regola, l’inserimento nella Classe prevalente del territorio attraversato. Tutte le zone agricole indicate tali dal P.R.G. vigente (e conseguentemente utilizzate) sono state collocate in Classe I e II. Tutte le zone industriali/artigianali aventi anche presenza di abitazioni sparse sono state inserite in Classe V. Le aree inserite nella zona del depuratore consortile sono state inserite in classe IV. 32 COMUNE DI TRISSINO (VI) V.A.S. del P.A.T. - Relazione Ambientale -

Unità produttive “fuori zona” sono state attribuite alla Classe prevalente del territorio in cui sono inserite. Le aree residenziali sono state collocate in Classe III o IV. Sono state inquadrate in Classe IV le aree urbane interessate direttamente o indirettamente da intenso traffico veicolare, con significativa presenza di attività commerciali e uffici, nonché prevalentemente le aree site in centro abitato. In Classe III sono state collocate le aree rimanenti. Per quanto riguarda le strade, l'area di pertinenza è stata estesa a tutta la piattaforma ed agli elementi di completamento e arredo compresi nel confine stradale, così come definito all’art. 3 del Nuovo Codice della Strada. Per tali fasce di pertinenza sono stati stabiliti dei valori limite i immissione riferiti alla sola rumorosità dovuta al traffico. Tali valori sono differenziati oltre che secondo le categorie citate anche per il periodo diurno e notturno e per strada in esercizio o di nuova costruzione. Le fasce di pertinenza non sono elementi della zonizzazione acustica del territorio: si sovrappongono alla zonizzazione realizzata venendo a costituire delle fasce di esenzione relative alla sola rumorosità del traffico stradale sull’arteria a cui si riferiscono, rispetto al limite di zona locale dovrà essere rispettato invece l’insieme di tutte le altre sorgenti che interessano la zona. Le strade di quartiere sono considerate parte integrante dell’area di appartenenza,ovvero per esse non si ha fascia di pertinenza.

Classificazione della viabilità Classe di appartenenza Traffico veicolare locale II Traffico locale e di attraversamento III Intenso traffico veicolare ed aree in prossimità di strade di grande comunicazione IV Tabella n. 11: classificazione della viabilità

Dal 12/06/02 al 06/07/02 a Trissino è stato rilevato il “livello equivalente di pressione sonora ponderata A: LAeq”. È stato utilizzato un sistema di misura conforme a quanto previsto dal DM 16/03/1998. L’analisi delle cause di inquinamento acustico nel territorio comunale ha evidenziato che è solo il traffico veicolare la più significative sorgente di rumorosità ambientale.

2.7.3. Elettrodotti Il territorio è attraversato da un elettrodotto da 132 kV che non interferisce con aggregati rurali e la cui presenza e fascia di rispetto è riportata nella cartografia di P.R.G.

2.7.4. Allevamenti intensivi Sono presenti 3 allevamenti intensivi individuati nelle tavole di P.R.G. Segue l’elenco degli allevamenti:

n. Codice 317 Via Ragione sociale Attività produttiva n. capi 1 110VI001 PIANA CATTIVA DI MEZZO 10 DANI ANTONIO Allevamento di ovini 42 2 110VI001 PIANA CATTIVA DI MEZZO 10 DANI ANTONIO Allevamento bovini riproduzione 8 3 110VI004 S.ROCCO 30 CA' BERETTA S.S. Allevamento di suini 19 4 110VI004 S.ROCCO 30 VENCATO GIOVANNI Allevamento di suini 22 5 110VI004 S.ROCCO 30 VENCATO GIOVANNI Allevamento bovini riproduzione 185 6 110VI004 S.ROCCO 30 CA' BERETTA S.S. Allevamento bovini carne 25 7 110VI006 POSTALE VECCHIA 112 GONZATI MARIO Allevamento bovini riproduzione 38 8 110VI007 OLTREAGNO DI SOPRA 58 FERRARI ILARIO Allevamento bovini riproduzione 11 9 110VI010 FONDOVALLE BAUCE FRANCESCO Allevamento bovini riproduzione 90 10 110VI012 PARISE 103 MANNI CLAUDIO SANTE Allevamento bovini riproduzione 17 11 110VI016 MARCHINI 59 ZORDAN GIOVANNA Allevamento bovini riproduzione 20 12 110VI018 SCORLONI 14 CERETTA GIOVANNI Allevamento bovini riproduzione 39 13 110VI026 BARON 34 MENTI MARIA LUIGIA Allevamento di ovini 5 14 110VI026 BARON 34 MENTI MARIA LUIGIA Allevamento di suini 80 15 110VI026 BARON 34 MENTI MARIA LUIGIA Allevamento bovini riproduzione 8

33 COMUNE DI TRISSINO (VI) V.A.S. del P.A.T. - Relazione Ambientale -

16 110VI026 BARON 34 MENTI MARIA LUIGIA Allevamento di caprini 5 SOCIETA' AGRICOLA BIG PIG S.S. DI PAULETTO RICCARDO 17 110VI029 COLOMBARETTA 15 DEL DUGALE 38 & C. Allevamento di suini 1500 18 110VI032 VIA CAPOVILLA 125 MARCHELUZZO ORESTE Allevamento bovini riproduzione 7 19 110VI033 CAPOVILLA 108 GENTILIN ANTONIO Allevamento bovini riproduzione 7 PELLIZZARO GIOVANNI E 20 110VI038 BELVEDERE STANISLAO Allevamento bovini riproduzione 41 21 110VI040 MARCHINI COLOMBARO GIUSEPPE Allevamento bovini riproduzione 39 MARCHELUZZO LUIGI FRAN- 22 110VI041 CHIARELLI 3 CESCO Allevamento bovini riproduzione 8 23 110VI042 CHIARELLI 5 PELLIZZARO VITTORIO Allevamento bovini riproduzione 24 110VI043 CHIARELLI 4 PELLIZZARO CLAUDIO Allevamento bovini riproduzione 12 25 110VI047 COLOMBARI 1 PELLIZZARO ANGELO Allevamento bovini riproduzione 38 26 110VI083 PIANA CATTIVA BASSA 36 NICOLETTI DENIS Allevamento bovini riproduzione 70 27 110VI084 PIANA CATTIVA DI MEZZO DONA' LUIGI Allevamento bovini riproduzione 28 110VI086 GRUMO 39 ZARANTONELLO GELINDO Allevamento bovini riproduzione 11 29 110VI087 PIANA CATTIVA DI MEZZO 18 NICOLETTI VALENTINO Allevamento di suini 131 30 110VI087 PIANA CATTIVA DI MEZZO 18 NICOLETTI VALENTINO Allevamento bovini riproduzione 100 31 110VI088 COLOMBARI SELVA DI TRISSINO COLOMBARO SANTO Allevamento bovini carne 32 110VI091 GRUMO 6 PELLIZZARO DIEGO LUIGI Allevamento di suini 63 33 110VI091 GRUMO 6 PELLIZZARO DIEGO LUIGI Allevamento bovini riproduzione 20 34 110VI095 ROMANIN 383 BERTOZZO BORTOLINO Allevamento bovini riproduzione 34 35 110VI100 C/TRA' MANZINI 40 DAL MASO GIUSEPPE Allevamento bovini riproduzione 30 36 110VI101 GRUMO 26 ZARANTONELLO PIETRO Allevamento bovini riproduzione 11 37 110VI110 MASSIGNANI 35/A TENIN IVANA Allevamento bovini riproduzione 11 38 110VI111 BARON 7 RUBEGA PIERDAMIANO Allevamento bovini riproduzione 18 39 110VI113 COLOMBARI 18 CENZATO DOMENICO Allevamento bovini riproduzione 7 40 110VI116 SELVA 16 MARCHELUZZO LUIGI Allevamento bovini riproduzione 13 41 110VI119 VIA PIANA CATTIVA ALTA LUCATO KATI ELISA Allevamento bovini carne 10 42 110VI120 CINTO MASIERI 77 IMPRODA MARIA Allevamento di suini 35 43 110VI138 PIANA CATTIVA 13 CAZZOLA VASCO Allevamento di equini 7 44 110VI147 FONDOVALLE 81 GJONI KRISTINA Allevamento di avicoli 20.000 CIRCOLO IPPICO IL RETTAN- 45 110VI602 MASIERI 93 GOLO Allevamento di equini 11 46 110VI802 RESTENA 203 -70/B DE CAO PIETRO Allevamento di avicoli 6000 47 110VI802 RESTENA 203 -70/B ROSA IRENE Allevamento di avicoli 20000

Tabella n.12: allevamenti significativi del territorio comunale (dati ULSS 5 novembre 2007)

34 COMUNE DI TRISSINO (VI) V.A.S. del P.A.T. - Relazione Ambientale -

2.7.5. Stabilimenti a Rischio di Incidente Rilevante articolo 8 D.Lgs. 334/99

Unico stabilimento, la ditta Miteni SpA, opera a Trissino dall’anno 1966. Produce intermedi fluorurati di chimica fine utilizzati nel settore farmaceutico ed in quello agro- chimico, e prodotti utilizzati nel campo elettrico ed elettronico Le principali materie prime impiegate sono cloro ed acido fluoridrico Tali materie prime vengono immagazzinate in appositi serbatoi, mentre nel caso del cloro esso viene stoccato in un idoneo deposito chiuso. Esse giungono su mezzi gommati e con la seguente frequenza: n. 1 ferrocisterna di cloro al giorno (25t); n. 3 ferrocisterne di acido fluoridrico anidro (HFA) per settimana. Le produzioni avvengono tramite: −processo di elettrofluorurazione, che consente di ottenere, mediante passaggio di corrente elettrica attraverso soluzioni di acido fluoridrico, prodotti totalmente fluorurati −processo di diazotazione, che consente di ottenere, mediante l’introduzione, in presenza di acido fluoridrico, di uno o più atomi di fluoro direttamente nella molecola, composti organici fluorurati −processo dei benzotrifluoruri, che consente di ottenere, mediante cloro e successivamente acido fluoridrico, prodotti fluorurati derivati dal toluene Lo stabilimento dispone di centraline di rilevazione ambientale e dei fumi, e campionatori sugli scarichi idrici Il personale Miteni è istruito per fronteggiare situazioni di emergenza In stabilimento è costantemente presente, 24 ore su 24, una squadra di pronto intervento formata da 5 operatori; tutti gli operatori che formano la squadra di emergenza, in totale oltre 40 persone, sono costantemente addestrati sia sul piano teorico che per mezzo di esercitazioni pratiche in situazioni critiche simulate. Miteni aderisce al programma Responsible Care; dal febbraio 1994 Miteni ha ottenuto la certificazione del suo sistema qualità secondo la norma UNI-EN-ISO 9002 e dall’anno 2000 ha ottenuto l’estensione della certificazione secondo la UNI-EN-ISO 9001.

limite della zona di rischio ipotesi incidentale credibile

limite dell’area coinvolta situazione di emergenza esterna

Fig. n.16

35 COMUNE DI TRISSINO (VI) V.A.S. del P.A.T. - Relazione Ambientale -

2.7.6. Stazioni di Radio Base Sul territorio sono presenti n.11 stazioni di radio base e se ne elencano le autorizzazioni edilizie: Pratica Edilizia Ditta 1 V95/211 GOBBO 2 I96/120 OMNITEL PC05/0041 VODAFONE 3 I98/0027 TIM 4 I00/153 ALCATEL 5 DIA 03D/0006 H3G 6 DIA 03D/0067 PARROCCHIA S.ANDREA 7 PC I04/0048 VODAFONE 8 DIA 04D/0056 INFRACOM 9 PC 05/0060 TIM 10 PC 06/0060 VODAFONE 11 PC 06/0112 VODAFONE

Tabella n. 13: elenco stazioni di Radio Base

Il Comune è convenzionato con ANCI SA srl per la progettazione del Piano di Localizzazione degli Impianti di Stazione Radio Base per la Telefonia Mobile. La convenzione è stata stipulata il 20/11/2006.

2.7.7. Radon Il radon è un gas radioattivo naturale, incolore e inodore, prodotto dal decadimento radioattivo del radio, generato a sua volta dal decadimento dell’uranio, elementi che sono presenti, in quantità variabile, nella crosta terrestre.

Il valore medio regionale di radon presente nelle abitazioni non è elevato, tuttavia, secondo un’ indagine conclusasi nel 2000, alcune aree risultano più a rischio per motivi geologici, climatici, architettonici, ecc. Gli ambienti a piano terra, ad esempio, sono particolarmente esposti perchè a contatto con il terreno, fonte principale da cui proviene il gas radioattivo nel Veneto. La delibera regionale -n. 79 del 18/01/2002- fissa in 200 Bq/m3 il livello di riferimento di radon nelle abitazioni e, recependo i risultati della suddetta indagine, individua preliminarmente i seguenti Comuni "ad alto potenziale di radon". Trissino non rientra nell’elenco dei Comuni a rischio.

Fig. 17 percentuale di abitazioni in cui è stato rilevato un livello di riferimento di 200 Bq/m3 (il 10% è la soglia selezionata per l’individuazione delle aree ad alto potenziale di radon). 36 COMUNE DI TRISSINO (VI) V.A.S. del P.A.T. - Relazione Ambientale -

2.7.8. Viabilità Il tessuto viario esistente necessita di essere razionalizzato evitando per quanto possibile tentare l'aggiunta sistematica di nuove strade ltre a quelle già previste dal P.R.G. evitando di replicare modi di insediare che di volta in volta: - usano le strade compromettendone le funzioni; - generano l'esigenza di costruirne delle altre innescando un processo ciclico di tipo degenerativo. L'osservazione del flusso di traffico relativo alla punta di metà giornata in via Lora porta a valori non superiori a 500 veicoli/ora, contro valori critici di 1000 veicoli/ora. Il centro principale di Trissino si collega tradizionalmente con la sinistra Agno ("Oltre Agno") attraverso due ponte di cui uno conduce alla ex stazione ferroviaria utilizzando un classico viale alberato (Viale Venezia). In destra, il paese è dotato di due percorsi principali est ovest facenti capo ciascuno ai borghi più antichi disposti alla base delle colline (Motto e Trissino Capoluogo). Gradualmente, l'intervallo tra questi si è annullato formando il nucleo principale del comune. I due percorsi citati si uniscono prima di oltrepassare il torrente Arpega e proseguono, ramificandosi successivamente, per innervare le colline e raggiungere i relativi borghi. Dal centro storico di Trissino prende origine un percorso dorsale che si estende verso nord ovest lambendo gli edifici monumentali che dominano il luogo (via IV Novembre). L'intera destra Agno è fornita di un percorso, sviluppato per lo più al piede delle colline, che collega i paesi della destra orografica a partire da Valdagno fino ad Arzignano. Nella seconda metà dell'800 compare il percorso che poi diverrà l'attuale strada statale n. 246 e che, in alcuni suoi intervalli, ospiterà anche la ferrovia in sede, talvolta, promiscua. La strada provinciale 246 rappresenta, allo stato attuale, il percorso principale della valle dell'Agno e raccoglie la maggior parte dei percorsi e dei flussi nord sud, relegando tutti gli altri a ruoli locali. Come tale, il percorso della strada statale, diversamente che a Valdagno, a Cornedo e a Montecchio Maggiore, ha mantenuto un qualche grado di coerenza non essendo stato utilizzato indiscriminatamente per collocarvi insediamenti. Sempre nella stessa epoca, dal percorso che oggi costituisce la strada provinciale “Delle Tezze”, si diramava la Strada Postale Vecchia che costituisce il limite ovest della parte “storica” della Zona Produttiva di Trissino. Via dell'Industria costituisce un ulteriore asse di collegamento specificamente rivolto verso sud, tra Trissino, la S.P. 246 e la strada provinciale “Delle Tezze”. Solo negli ultimi anni, prevalentemente per problemi contingenti, è stato realizzato un secondo ponte sul torrente Agno a breve distanza da quello già esistente, allo scopo di poter mettere fuori esercizio e ricostruire - previo abbassamento dell’alveo - il ponte storico. La rete di percorsi principali appena descritta è percorsa da flussi che, tranne nel caso della S.P. 246, non giungono ad impegnare le sedi stradali in maniera critica. Ciò non di meno, alcuni conflitti e alcuni flussi di attraversamento non sono soddisfacenti, in quanto fonti di attesa, accodamenti e sporadici incidenti. Manca una specializzazione dei percorsi ciclistici e i conflitti tra pedoni e veicoli vedono prevalere questi ultimi, con l'effetto di ridurre la sicurezza degli utenti più deboli. Diversamente che in altri contesti cittadini simili, è apprezzabile la collocazione in centro di ampi spazi d’interesse sociale e dell'intero sistema scolastico nell'ambito di una corretta distribuzione e densità delle funzioni e delle destinazioni urbanistiche della zona centrale. Accanto a questo si rileva un’adeguata dotazione di spazi di sosta e parcheggi. La sostanziale correttezza di distribuzioni di insediamenti residenziali ed industriali in aree ben delimitate e separate, fa sì che si possano ben distinguere i flussi di traffico durante la giornata e si possa abbastanza agevolmente comprenderne l'origine e la destinazione. Il compito di riconoscere i tipi di movimento è ulteriormente agevolato dalla concentrazione dei centri sociali e scolastici, oltre che dalla relativa vicinanza di questi a buona parte delle zone residenziali del centro, cosa che permette di assumere come significativa la quota di spostamenti che potenzialmente possono essere svolti a piedi o in bici. Il totale delle residenze disposte in collina è tale da giustificare flussi non incompatibili con la

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rete esistente.

Le questioni fondamentali della viabilità di Trissino sono: - il traffico collinare e suo collegamento con la SP 246 senza impegnare il centro del capoluogo con il traffico pesante; - Intersezione SP delle Tezze con la SP 246 con una modifica all’attuale rotatoria (progettazione allo stadio definitivo); - deviazione del traffico provinciale dalla SP 101, a Brogliano, sulla futura strada arginale in destra Agno; - realizzazione di un ponte a nord di Trissino con collegamento diretto sulla SP 246; - realizzazione di un ponte a sud di Trissino per lo smaltimento della viabilità collinare verso via dell’Industria e la SP 246.

Altre informazioni sui flussi di traffico derivano dagli studi del progetto Giada, che prende in considerazione l’intero distretto industriale della concia. Le figure di seguito riportate inquadrano la situazione su un contesto più ampio e mettono in risalto anche la pressione del traffico pesante.

Fig.18: Traffico medio giornaliero nelle principali strade del distretto Giada, periodo 2000-2001.

Fig. 19 : Traffico “commerciale pesante” medio giornaliero nelle principali strade del distretto Giada, periodo 2000-2001.

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2.8. Produttivo Il rapporto sulle unità locali e le imprese attive pubblicato dall’ASIA (Archivio Statistico delle Imprese Attive) nel 2004 descrive in maniera dettagliata lo stato e la ripartizione per settore di attività economica delle imprese che insistono sul territorio comunale. Si nota che Trissino, nella vallata dell’Agno costituisce la più importante concentrazione industriale in senso stretto.

Tabella n. 14: Unità locali delle imprese attive per settore di attività economica, sistema locale del lavoro e comune (con almeno 5.000 abitanti) dell'unità locale, anno 2004

Per quanto riguarda gli addetti, invece, il Comune di Trissino è in buona posizione e supera in larga misura quelli distribuiti nei comuni afferenti al medesimo sistema locale del lavoro per la valle dell’Agno nella graduatoria riproposta dalla Tabella 2.10.2.

Tabella n. 15: Addetti alle unità locali delle imprese attive per settore di attività economica, sistema locale del lavoro e comune (con almeno 5.000 abitanti) dell'unità locale, anno 2004 (Valori medi annui)

Il Comune di Trissino, inoltre, gioca un ruolo fondamentale all’interno del Distretto dell’Oro, articolato sul territorio provinciale in oltre 1.501 imprese e 13690 addetti (dati 2004) con imprese notevolmente più grandi della media nazionale (9,1 occupati contro 4,8 occupati)

Il settore orafo si caratterizza come uno di quelli a più forte prevalenza artigiana e della piccola impresa. I dati riferiti al 2004 mettono in evidenza come il 97,9% delle unità locali in provincia di Vicenza sia formato da aziende con meno di 50 addetti. L’1,5% soltanto ha un numero di addetto compreso tra i 50 ed i 100. Mentre sono appena lo 0,6% del totale quelle con oltre 100 addetti. Le 1.153 unità locali orafe della provincia rappresentano numericamente il 62,9% delle unità

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locali della regione e il 9% di quelle dell’intero Paese. Già questo dato basta a caratterizzare la provincia di Vicenza come uno dei principali poli dell’oreficeria italiana, un settore particolare che negli ultimi cinque anni è progressivamente entrato in uno stato di affaticamento. Tale condizione critica si evidenzia con la diminuzione registrata nel numero delle unità locali. Dal 2000 al 2004 la provincia di Vicenza ha infatti visto diminuire le proprie aziende del 5,5%, ed in misura analoga lo stesso fenomeno si è ripetuto in scala regionale. Il dato di flessione veneto è molto più accentuato rispetto al resto d’Italia, per il quale la diminuzione è stata abbastanza contenuta (-0,4%). Questo mette in luce come la crisi, soprattutto nell’arco temporale 2002-2004, abbia investito in misura rilevante il distretto vicentino. L’indice di sviluppo del settore orafo risulta negativo da tre anni per la provincia di Vicenza, vale a dire che le cessazioni di imprese sopravanzano le nuove aperture. Tale indice di natimortalità nel 2004 è stato pari a –2,4%, nel 2003 a –1,3%, nel 2002 a –1%. Dobbiamo risalire al 2001 per rilevare un saldo positivo dello 0,3%. La composizione delle sedi di impresa sulla base della natura giuridica delle stesse manifesta un equilibrio nella scelta delle diverse tipologie imprenditoriali. Le imprese individuali sono il 35,4% del totale delle imprese attive, le società di persone il 31,1% e quelle di capitali il 33,4%. Appena uno 0,1% è costituito da altre forme giuridiche. Nell’insieme quindi il settore denota una maturità di scelta gestionale, in quanto alle dimensioni tendenzialmente medio- piccole delle imprese non corrisponde necessariamente la scelta di tipologie semplici quali l’impresa individuale o la società di persone. Piuttosto sembra che la decisione sulla forma giuridica da adottare dipenda dal grado di apertura commerciale ed internazionale dell’attività.

Nel censimento del 2001 a Trissino le U.L. risultano 101 con 1237 addetti cioè l’8,7% delle UL della Provincia e il 10,5% di addetti dell’attività orafa.

Vi sono due grandi realtà nel settore della concia a Trissino ed una serie di attività collaterali da cui l'inserimento di Trissino nel progetto Giada .

Fig. 20: Numero complessivo di imprese conciarie

2.9. Energia

2.9.1. I consumi Sul territorio comunale di Trissino le fonti energetiche utilizzate sono per lo più quelle tradizionali; si parla infatti di prodotti petroliferi e gas metano mentre fonti cosiddette rinnovabili, come il solare termico o fotovoltaico, rivestono un ruolo trascurabile.

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2.9.1.1. I consumi di prodotti petroliferi Si fa qui riferimento ai consumi di prodotti petroliferi (benzina, gasolio, olio combustibile, G.P.L., lubrificanti); per ciascun combustibile si riporta il quantitativo totale consumato a livello provinciale a prescindere dalla modalità di utilizzo (riscaldamento, autotrazione, utilizzi nel settore agricolo). La scelta di focalizzare sui consumi provinciali deriva dal fatto che ottenere dati precisi sui consumi comunali sarebbe molto complesso e si potrebbe correre il rischio di riportare dati non corretti. A livello provinciale invece si dispone dei monitoraggi realizzati dal Ministero dello Sviluppo Economico, ricavati dalle serie storiche delle vendite provinciali.

Vicenza risulta essere al primo posto per i consumi di olio combustibile e lubrificanti, al secondo per il consumo di GPL, al quarto per i consumi di benzina e al quinto per quelli di gasolio. La tabella seguente mostra un approfondimento inerente le vendite in provincia di Vicenza tra il 1998 e il 2005.

Si può notare come i consumi di benzina siano in lento ma continuo calo mentre quelli di gasolio presentino un andamento oscillatorio con un punto di massimo nel 2001 ed un minimo

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nel 2003, questa diminuzione dei consumi è legata sia al settore dei trasporti che al combustibile per riscaldamento.

2.9.1.2. I consumi di energia elettrica I consumi annui di energia elettrica evidenziano come il settore che incide di più sia quello industriale, seguono il terziario e il domestico, in coda l’agricoltura.

ANNO 2002 2003 2004 2005 2006 Agricoltura 222.248 257.885 227.205 267.517 317.753 Domestico 8.113.527 8.473.300 8.448.929 8.767.910 9.044.280 Industria 60.454.031 62.063.364 63.529.295 65.238.805 66.963.757 Terziario 7.920.927 8.378.647 8.391.519 8.721.913 10.245.477 Totale 76.710.733 79.173.196 80.596.948 82.966.145 86.544.267

Tabella n. 14: Consumi di energia elettrica (kW/h) nel territorio di Trissino per settore di utilizzo (Fonte Enel 2007)

80000000

70000000

60000000

/h Terziario

W 50000000 Industria 40000000

umi k Domestico s

n 30000000 o Agricoltura C 20000000

10000000

0 2002 2003 2004 2005 2006 Anno

Fig. 23: riporta in grafico i valori dlla tabella n.14

Il settore terziario ha dato un segno di vitalità negli ultimi anni, mentre il produttivo non da segni di recessione. Il settore domestico è rimasto stazionario e l’agricoltura rimane in coda.

2.9.1.3. Le fonti rinnovabili Consumi di biomassa legnosa nel territorio comunale di Trissino

ANNO 2002 2003 2004 2005 2006 Massa fustaia (m3) 60 0 0 0 13 Massa ceduo (q.li) 350 130 290 1.180 60

Tabella n. 15: consumi di biomassa legnosa (Fonte: servizio forestale regionale di Vicenza)

2.10. Pianificazione e vincoli Le informazioni attualmente disponibili riguardo al sistema insediativo possono essere desunte dalla cartografia e dai contenuti del PRG vigente e delle successive varianti. Il PRG è stato adottato nel 2002 e approvato definitivamente nel 2004 con DGRV n°1352 del 07/05/04 e

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definitivamente con l'articolo 46 della L.R.61/85 con DGRV n°1167 del 18/03/05.

Su una superficie territoriale di circa 21,930 km2 il 10% è destinato a zona residenziale; il 6% a zona produttiva il restante 84% del territorio comunale è occupato da zone agricole E1 (caratterizzate da una produzione agricola tipica e/o specializzata e ad elevato interesse ambientale) ed E2 (aree di primaria importanza per la funzione agricolo-produttiva, anche in relazione all’estensione, composizione e localizzazione dei terreni). Le aree D (produttive) sono concentrate soprattutto nella parte sud-ovest del territorio comunale. Il territorio comunale non è interessato da zone comprese all’interno di Siti di Interesse Comunitario (SIC) o Zone di Protezione Speciale (ZPS) né da altri ambiti di particolare tutela ambientale e paesaggistica ad esclusione del complesso Villa Trissino Marzotto e di alcuni contesti collinari e di pianura, comprese le Rotte del Guà, che il P.R.G. ha comunque inteso salvaguardare.

Il PTCP individua 7 complessi edilizi (ville e palazzi) che trovano pure adeguata tutela nel P.R.G. e sono oggetto della tutela di cui al D.L.vo 42/2004 (ex Legge 1089/1939). Sono altresì vincolate strutture seminterrate appartenenti a villaggi paleoveneti in località Strada Lavandara. Oltre al torrente Agno si segnala la presenza di tre ulteriori corsi d’acqua vincolati dal D.Lgs. 42/02 già legge Galasso 431/85 (torrente Arpega, torrente Poscola, torrente Arpega e torrente Restena). L’intero territorio comunale è ricompreso in Zona sismica n. 3 (ai sensi dell’ordinanza 20.3.2003 n.3274)

2.11. Metodologia per la stesura del “Rapporto Ambientale” Verrà valutata l'impronta ecologica od altra altra metodologia in ordine al consumo delle risorse naturalistiche nella redazione del Rapporto Ambientale che è la base della Valutazione Ambientale Strategica.

3. Enti ed Associazioni interessate all’adozione del Piano Considerato che l’art. 5 della L.R. n.11/2004 stabilisce che “i comuni, le province e la Regione nella formazione degli strumenti di pianificazione territoriale ed urbanistica, conformano la propria attività al metodo del confronto e della concertazione con gli altri enti pubblici territoriali e con le altre amministrazioni preposte alla cura degli interessi pubblici coinvolti” assicurando nel contempo “il confronto con le associazioni economiche e sociali portatrici di rilevanti interessi sul territorio e di interessi diffusi, nonché con i gestori di servizi pubblici e di uso pubblico invitandoli a concorrere alla definizione degli obiettivi e delle scelte strategiche individuate dagli strumenti di pianificazione” l’Amministrazione comunale ha inteso individuare preliminarmente l’elenco dei soggetti interessati all’adozione del Piano con riferimento alle seguenti categorie:

−enti pubblici −aziende di servizio −associazioni −rappresentanze categorie economiche e sociali −ordini professionali e liberi professionisti fermo restando l’impegno di integrarlo, all’occorrenza, nelle successive fasi di elaborazione del Piano.

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Elenco degli Enti ed Associazioni:

n. NOME CITTA’ 1. Regione Veneto 30121 Venezia 2. Provincia di Vicenza 36100 Vicenza 3. Comune di Brogliano 36070 Brogliano (VI) 4. Comune di Castelgomberto 36070 Castelgomberto (VI) 5. Comune di Cornedo Vicentino 36073 Cornedo Vic.no (VI) 6. Comune di Valdagno 36078 Valdagno (VI) 7. Comune di Altissimo 36070 Altissimo 8. Comune di 36070 Nogarole Vic.no (VI) 9. Comunità Montana Agno-Chiampo 36078 Valdagno (VI) 10. ULSS 5 36071 Arzignano (VI) 11. ARPAV 36100 Vicenza 12. Vi.Abilità 36100 Vicenza 13. ANCI Veneto 35030 Rubano (PD) 14. Genio Civile 36100 Vicenza 15. Soprintendenza Beni Ambientali 37121 Verona 16. Soprintendenza Archeologica per il Veneto 35139 Padova 17. Magistrato alle Acque 36100 Vicenza 18. Consorzio di Bonifica Riviera Berica 36040 19. Alto Vicentino Servizi SpA 36078 Valdagno (VI) 20. Enel Distribuzione 85100 Potenza 21. Ferrovie e Tramvie Vicentine SpA 36100 Vicenza 22. ATER 36100 Vicenza 23. IPAB 36100 Vicenza 24. Terna 35129 Padova 25. H3G Spa 37057 S.G Lupatoto (VR) 26. Wind telecomunicazioni S.p.A. 30170 Marghera (VE) 27. Telecom Italia Mobile S.p.A. 35129 Padova 28. Vodafone S.p.A. 35131 Padova 29. CCIAA 36078 Valdagno (VI) 30. Associazione Industriali della Provincia di Vicenza 36078 Valdagno (VI) Raggruppamento di Valdagno 31. API 36100 Vicenza 32. Associazione Artigiani 36078 Valdagno (VI) 33. Confederazione nazionale dell’artigianato e della 31100 Treviso Piccola e Media Impresa 34. Federazione artigiani imprenditori vicentini 36078 Valdagno (VI) 35. Associazione Confcommercio 36078 Valdagno (VI) 36. Confesercenti 36100 Vicenza 37. Confcooperative 36100 Vicenza 38. Adiconsum CISL 36100 Vicenza 39. Federconsumatori Regione Veneto 30174 Venezia 40. Lega consumatori – Sede Regionale 35127 Padova 41. Movimento dei consumatori 30171 Mestre (VE) 42. CGIL 36078 Valdagno (VI) 43. CISL 36078 Valdagno (VI) 44. UIL 36078 Valdagno (VI) 45. Presidente Col diretti – Federazione Provinciale dei 36100 Vicenza Coltivatori Diretti 46. Presidente Confederazione Italiana Agricoltori 36100 Vicenza 47. Presidente Confartigianato 36100 Vicenza 48. Italia Nostra 36100 Vicenza 49. WWF Sezione di Valdagno 36078 Valdagno (VI) 50. Legambiente 36100 Vicenza 51. LIPU – Lega Italiana Protezione Uccelli 35134 Padova (PD) 52. Pro Loco Trissino – Presidente Comm. Angelo 36070 Trissino (VI) Sinico 53. Gruppo Anziani Marzotto – Pres. Nicoletti Pietro 36070 Trissino (VI) 54. Gruppo Anziani Trissino – Pres. Stocchetti Stefano 36070 Trissino (VI) 55. Sezione Gruppo Aido – Pres. Pellizzaro Luigi 36070 Trissino (VI) 56. Associazione Gruppo Avis – Presidente Filippi 36070 Trissino (VI) Andrea 57. Gruppo Schola Cantorum Resp. Unità Pastorale 36070 Trissino (VI)

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58. Gruppo GET– Resp. Corradini Ezio 36070 Trissino (VI) 59. Gruppo ciclisti – Resp. Rubega Achille 36070 Trissino (VI) 60. Sezione Cacciatori Trissino – resp. Martini Renato 36070 Trissino (VI) 61. Associazione Pallavolo – resp. Masiero Stefano 36070 Trissino (VI) 62. Associazione Sportiva Dilettantistica Hokey – resp 36070 Trissino (VI) Stefani Giovanni 63. Moto Club – resp. Pasetti Massimo 36070 Trissino (VI) 64. Associazione Sportiva Dilettantistica Calcio – resp 36070 Trissino (VI) Cenato Maurizio 65. Comitato Festa Patronale dell’Assunta – Unità 36070 Trissino (VI) Pastorale 66. Comitato dei genitori scuola elementare – 36070 Trissino (VI) Presidente Follini Lorena 67. Comitato “NO all’elettrodotto” – Presidente Boldo 36070 Trissino (VI) 68. Associazione Nazionale ex comb.ti e reduci – resp. 36070 Trissino (VI) Reniero Ernesto e Nicoletti Pietro 69. A.N.P.I. (Associazione Nazionale Partigiani Italiani) 36070 Trissino (VI) – resp. Zarantonello Mario e Zarantonello Francesco 70. Enel Gas 20141 Milano 71. Telecom 30172 Mestre (VE) 72. Ascom 36078 Valdagno (VI)

Elenco dei professionisti esercitanti a Trissino e dei relativi Ordini Professionali: TITOLO NOME CITTA’ 1. arch. AGOSTINI GRAZIANO 2. arch. ALBIERO ALBERTO VICENZA 3. arch. ARNALDI ADELINA VICENZA 4. arch. BALASSO ROMOLO 5. arch. BARBIERI LUIGI ROMANO VICENZA 6. arch. BASSO ALESSANDRO VICENZA 7. arch. BATTISTIN DANIELE VALDAGNO 8. arch. BENETTI ANGELO MONTECCHIO MAGGIORE 9. arch. BOLCATO CLAUDIO CHIAMPO 10. arch. BONATO FLAVIO SCHIO 11. arch. BRUNELLO OSCAR BRENDOLA 12. arch. BRUSCHI LORENZO PIACENZA 13. arch. BULGARELLI LINDA GIOVANNA VALDAGNO 14. arch. CAILOTTO SANTE TRISSINO 15. arch. CALDERATO CLAUDIO 16. arch. CAPPELLUTI PAOLA MONTECCHIO MAGGIORE - ALTE 17. arch. CASTEGNARO LUCILLO MONTECCHIO MAGGIORE 18. arch. CATTAPAN NAZZARENO VALDAGNO 19. arch. CATTELAN GIORGIO LAIVES 20. arch. CAVAZZA CIPRIANO ARZIGNANO 21. arch. CERATO TIBERIO SCHIO 22. arch. CESCA MICHELA PIEVE DI SOLIGO 23. arch. CONCATO ROMINA TRISSINO 24. arch. DALLE MESE NADIA ARZIGNANO 25. arch. DANIELI GIANLUCA ARZIGNANO 26. arch. DONATACCI CLAUDIO VICENZA 27. arch. ERSEGHE ALBERTO VICENZA 28. arch. FANELLI PAOLO PIACENZA 29. arch. FAORO GIOVANNI VENEZIA 30. arch. FERIN LUCIANO MONTECCHIO MAGGIORE 31. arch. FOCHESATO RENATA VICENZA 32. arch. FOLLESA MASSIMO MARIA TRISSINO 33. arch. FORADINI PAOLO POIANA M. 34. arch. FORTUNA MAURIZIO 35. arch. FOSSOLINI GUSTAVO 36. arch. FRIGO LORENZO ARZIGNANO 37. arch. GALLIOZZI FRANCESCA 38. arch. GALLO ETTORE MONTECCHIO MAGGIORE 39. arch. GAROFOLO JURIS PADOVA 40. arch. GAVAZZO GIUSEPPE TORRI DI QUARTESOLO

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41. arch. GENERO GIORGIO 42. arch. GLERIA GIOVANNI BATTISTA VICENZA 43. arch. GRAZIANO AGOSTINI MONTIELLO CONTE OTTO 44. arch. GUGOLE MIRKO CHIAMPO 45. arch. GUIOTTO ENZO VALDAGNO 46. arch. LODI EMANUELA VICENZA 47. arch. LOVISON OSCAR JOSE' 48. arch. MARAN ROBERTO VICENZA 49. arch. MARANGON PAOLO TRISSINO 50. arch. MARANGON SERGIO VALDAGNO 51. arch. MARCONI FRANCESCO TRENTO 52. arch. MARTIN ENRICA 53. arch. MARZOTTO RUGGERO VICENZA 54. arch. MASIERO GABRIELE TRISSINO 55. arch. MASSIGNAN ANGELO CREAZZO 56. arch. MIOTTO AGOSTINO VICENZA 57. arch. MOLINARO DANIELE CORNEDO VICENTINO 58. arch. NAGHIEH HAMID HOSEIN VICENZA 59. arch. NARDI PAOLO MONTECCHIO MAGGIORE 60. arch. NICOLETTI ROMEO 61. arch. NORI GIUSEPPE VICENZA 62. arch. OLIVIERO MONICA VALDAGNO 63. arch. OSCAR JOSE' LOVISON MONTECCHIO MAGGIORE 64. arch. PAGLIARUSCO ENRICO ALTE DI MONTECCHIO 65. arch. PAGLIARUSCO LUIGI MONTECCHIO MAGGIORE 66. arch. PAJUSCO PAOLO VICENZA 67. arch. PANGRAZI IRENE VICENZA 68. arch. PARISE RENZO PADOVA 69. arch. PERESWET-SOLTAN ANDRZEJ VICENZA 70. arch. PERLOTTO MARIA TERESA TRISSINO 71. arch. PILLA GIUSEPPE MONTECCHIO MAGGIORE 72. arch. PIZZOLATO ALESSANDRO VICENZA 73. arch. PREBIANCA DENIS RECOARO TERME 74. arch. RAMASCO VOLPON PIETRO ALTISSIMO 75. arch. RIGON FEDERICA TRISSINO 76. arch. RIZZO VITO TRISSINO 77. arch. RONDA ROBERTO VICENZA 78. arch. SAVEGNAGO PIERLUIGI CORNEDO VICENTINO 79. arch. SBICEGO ANDREA CORNEDO VICENTINO 80. arch. SCARAMUZZA MIRIAM ALTE DI MONTECCHIO M. 81. arch. SIGNORINI MAURIZIO MONTEBELLO VIC.NO 82. arch. STOCCO CARLO VICENZA 83. arch. TIBALDO LUCA ARZIGNANO 84. arch. TIBALDO LUIGI MOLINO DI ALTISSIMO 85. arch. VENCATO GIOVANNI MARIA CORNEDO VICENTINO 86. arch. VINANTE LEONARDO ALTAVILLA VIC.NA 87. arch. VISONA' ARNALDO VALDAGNO 88. arch. ZANELLA PAOLO VICENZA 89. arch. ZARANTONELLO GIANCARLO CORNEDO 90. arch. ZATTERA DIEGO VALDAGNO 91. geom. BABOLIN IVO RUBANO 92. geom. BARI LUIGINO MONTECCHIO MAGGIORE 93. geom. BATTILANA PIERLUCA CORNEDO VICENTINO 94. geom. BATTISTELLO MARIO CREAZZO 95. geom. BENETTI PAOLO VALDAGNO 96. geom. BERTOLDI PRIMO RECOARO 97. geom. BILLA CLAUDIO VICENZA 98. geom. BORTOLAMEI ANDREA GAZZO PADOVANO 99. geom. BORTOLAN ANDREA VICENZA 100. geom. BORTOLI MATTEO TRISSINO 101. geom. BURATTI LUIGI CAVAZZALE 102. geom. CANALE MARIO CORNEDO VIC. 103. geom. CARRADORE ANTONIO ARZIGNANO 104. geom. CARRETTA LUCA 105. geom. CASAGRANDE DENIS TRISSINO 106. geom. CASTELLANI FULVIO ALTAVILLA VIC.NA

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107. geom. CENTOMO EZIO MARIA CORNEDO V.NO 108. geom. CERAMELLA GIORDANO CORNEDO VIC.NO 109. geom. CERATO MAURIZIO VALDAGNO 110. geom. CHILESE ELENA ARZIGNANO 111. geom. COCCO FABRIZIO MONTORSO VICENTINO 112. geom. COLLAREDA FRANCESCO CORNDO VICENTINO 113. geom. CONCATO LAURA TEZZE DI ARZIGNANO 114. geom. CONCATO NICOLA ARZIGNANO 115. geom. CORIELE CRISTIAN MONTECCHIO MAGGIORE 116. geom. CORNALE MAURIZIO LUIGI VALDAGNO 117. geom. CULPO GIUSEPPE TRISSINO 118. geom. DAL MASO ATTILIO 119. geom. DAL RONCO GIOVANNI VALDAGNO 120. geom. DAL TOSO MARZIO MARZIO VICENZA 121. geom. DALLA COSTA GIOVANNI 122. geom. DALLA COSTA GIOVANNI PIETRO ARZIGNANO 123. geom. DALLA VERDE ANTONIO TRISSINO 124. geom. DALLA VERDE TATIANA TRISSINO 125. geom. DANETTI GIAMPIETRO BROGLIANO 126. geom. DANIELI ELVIO CASTELGOMBERTO 127. geom. DE ROSSO LUCIO TRISSINO 128. geom. FERRIN MIRCO CASTELGOMBERTO 129. geom. FIN LUIGINO BROGLIANO 130. geom. FONGARO STEFANO ARZIGNANO 131. geom. FORTUNA DANIELE THIENE 132. geom. FRAMARIN FULVIO CASTELGOMBERTO 133. geom. FRANCESCONI GIANFRANCO ARZIGNANO 134. geom. FRANCHETTI DORINO ARZIGNANO 135. geom. GAIGA ANTONIO ALTISSIMO 136. geom. GALLA GIULIO VICENZA 137. geom. LORA MAURO CORNEDO VICENTINO 138. geom. GHIRARDI ALESSANDRO FELTRE 139. geom. GIRARDELLO GIANMENOTTI VICENZA 140. geom. GRIGOLETTO LEONIDA CASTELGOMBERTO 141. geom. GUGOLE GABRIELE TRISSINO 142. geom. GUGOLE GIANLUIGI MONTECCHIO MAGGIORE 143. geom. GUGOLE MARIO TRISSINO 144. geom. IURLO NICOLA ARZIGNANO 145. geom. LEONARDI LUCA 146. geom. LORA MAURO CORNEDO VICENTINO 147. geom. LORENZONI GIAMPAOLO 148. geom. LUNARDI LUCIANO BROGLIANO 149. geom. MAGNABOSCO DINO ALTAVILLA VIC.NA 150. geom. MARAFANTE ERIKA TAGLIO DI PO 151. geom. MARIOTTI STEFANO PIEVE DI SOLIGO 152. geom. MARTINI PAOLO ALBERTO MONTECCHIO MAGGIORE 153. geom. MARZOTTO OSCAR ARZIGNANO 154. geom. MENEGHINI ANGELO TRISSINO 155. geom. MENEGUZZO GIOBATTA MALO 156. geom. MENEGUZZO SALVATORE SCHIO 157. geom. MONTAGNA CLAUDIO CORNEDO VICENTINO 158. geom. MORO DIEGO MIRA 159. geom. MURARO DARIO BRENDOLA 160. geom. NEGRO LUCIANO CORNEDO VICENTINO 161. geom. NOGARA MASSIMO VALDAGNO 162. geom. OSTUZZI FLAVIO ARZIGNANO 163. geom. PADOAN ROBERTO VICENZA 164. geom. PARISE GIORGIO 165. geom. PEGORARO MAURO LORENZO SOVIZZO 166. geom. PELLEGRINO PAOLO TRISSINO 167. geom. PERON EMANUELE BROGLIANO 168. geom. PERON ODDINO TRISSINO 169. geom. PIANA ANGELO MONTECCHIO MAGGIORE 170. geom. PIANA MASSIMILIANO TRISSINO 171. geom. PIANALTO LUCA RECOARO TERME 172. geom. PIAZZA DANIEL GIORGIO

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173. geom. PIEROPAN DANIELE ARZIGNANO 174. geom. PIOVAN GIANNI VICENZA 175. geom. POVOLO BRUNO RECOARO TERME 176. geom. POVOLO FABIO CORNEDO VIC.NO 177. geom. PRETO LORIS SCHIO 178. geom. PRETO PAOLO VALDAGNO 179. geom. RANCAN ALBERTO TRISSINO 180. geom. RANCAN ANTONIO ARZIGNANO 181. geom. RANDON FLAVIO VALDAGNO 182. geom. RAVAZZOLO DINO CORNEDO VIC.NO 183. geom. REPELE UBERTO ARZIGNANO 184. geom. RIELLO SAMUELE CREAZZO 185. geom. RIGON FABIO BROGLIANO 186. geom. RIGONI GIORGIO THIENE 187. geom. ROSSI ITALO MALO 188. geom. ROSSI RENATO MONTORSO 189. geom. ROVIARO ALESSANDRO ARZIGNANO 190. geom. ROVIZZI PAOLO MONTECCHIO MAGGIORE 191. geom. SANDRI FRANCESCO CREAZZO 192. geom. SCALCHI FRANCO MONTEBELLO VIC.NO 193. geom. SCALCHI GIROLAMO MONTEBELLO 194. geom. SCHIAVO ADRIANO CASTELGOMBERTO 195. geom. SCHIAVO MARTINO VICENZA 196. geom. SERAFINI MAURO CHIAMPO 197. geom. SERAFINI UMBERTO CHIAMPO 198. geom. SINICO FEDERICO MONTEBELLO VIC.NO 199. geom. SINIGAGLIA GIORGIO TORRI DI QUARTESOLO 200. geom. SOLDA' TULLIO CORNEDO 201. geom. STORTI GIUSEPPE BROGLIANO 202. geom. STORTI IVAN BROGLIANO 203. geom. TOMMASI ITALIANA ROBERTA CORNEDO VICENTINO 204. geom. VACCARO GIANNANTONIO TRISSINO 205. geom. VALLORTIGARA LUCA VALDAGNO 206. geom. VENCATO OSVALDO CORNEDO VICENTINO 207. geom. VICENTIN SERIANO CHIAMPO 208. geom. VISONA' ANDREA VALDAGNO 209. geom. ZACCARIA LORIS VICENZA 210. geom. ZAMPINETTI CORNELIO VALDAGNO 211. geom. ZANDENEGO MAURIZIO 212. geom. ZANIN OSMAR 213. geom. ZANNINI ROBERTO ARZIGNANO 214. geom. ZAUPA TARCISIO CORNEDO VIC.NO 215. geom. ZENERE GIAMPIETRO MONTECCHIO MAGG. 216. geom. ZENERE MICHELE TRISSINO 217. geom. ZINI MAURO TRISSINO 218. geom. ZULPO SILVANO TRISSINO 219. ing ADDA ADONE MONTECCHIO MAGGIORE 220. ing ALTIERI EVERARDO THIENE 221. ing BEDA GIOVANNI MONTECCHIO PRECALCINO 222. ing BENATELLO FRANCESCO ALTE DI MONTECCHIO MAGG. 223. ing BESCO ARDUO VALDAGNO 224. ing BETTIN ETTORE CLEMENTE VALDAGNO 225. ing CALDOGNETTO GIUSEPPE VICENZA 226. ing CASARI DARIO TRISSINO 227. ing CAVESTRO IVANO VICENZA 228. ing CECCHETTO DARIO MARCELLO VALDAGNO 229. ing CECCHIN RENATO VICENZA 230. ing CEOLATO GIAMPAOLO VALDAGNO 231. ing CONCATO ANDREA TRISSINO 232. ing CORNAVIERA MASSIMO VALDAGNO 233. ing COSTA GIOVANNI VALDAGNO 234. ing CRIVELLARI ROBERTA CAMPODARSEGO 235. ing CROSARA MASSIMILIANO CORNEDO VICENTINO 236. ing CROSATO CARLO TORREBELVICINO 237. ing DALLA MASSARA FRANCO 238. ing DALLA VERDE SERGIO VICENZA

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239. ing FABBIANI MAURO VICENZA 240. ing FAGGION DORIANO TRISSINO 241. ing FILIPPI PAOLO CORNEDO 242. ing FONGARO ANTONIO SOVIZZO 243. ing FORTUNA ALESSANDRO TRISSINO 244. ing FORTUNA ERILIO CASTELGOMBERTO 245. ing FUSA ANACLETO RETTORGOLE DI CALDOGNO 246. ing GIOLO GIORGIO TRISSINO 247. ing GLISONI PATRIZIO TOMBELLE DI VIGONOVO 248. ing GUERRATO TRISSINO LUDOVICA TRISSINO 249. ing LEONARDI MAURO PADOVA 250. ing LORENZI GIORGIO VALDAGNO 251. ing MARCHETTO ALBERTO ARZIGNANO 252. ing MOLON ANTONIO ARZIGNANO 253. ing MUNARI MAURIZIO 254. ing NARDON DANIELE MONTECCHIO MAGGIORE 255. ing NICOLETTI GIUSEPPE VALDAGNO 256. ing PALMA RENATO ARZIGNANO 257. ing PANOZZO RICCARDO THIENE 258. ing PILATI CORRADO VICENZA 259. ing POVOLO DANIELE VALDAGNO 260. ing RANCAN REMIGIO ANTONIO TRISSINO 261. ing SOTTANI NATALINO VALDAGNO 262. ing THIELLA GABRIELE THIENE 263. ing ZARANTONELLO ANDREA CORNEDO VIC.NO 264. ing ZAUPA PIERO CORNEDO VICENTINO 265. ing ZECCHIN FERRUCCIO CHIAMPO 266. ing ZORZETTO GABRIELE VICENZA 267. p.i. BERTON PAOLO NOVENTA VICENTINA 268. p.i. BONETTI ANTONIO SCHIO 269. p.i. CAVAGGION LUCA MONTECCHIO MAGGIORE 270. p.i. DAL BEN GIAMPIETRO ALTAVILLA VIC.NA 271. p.i. QUERCI GIAMPIETRO MONTECCHIO MAGGIORE 272. p.i. ZANINI RICCARDO MONTECCHIO MAGGIORE 273. Geologo DARTENI GIUSEPPE FRANCO VICENZA 274. Geologo VITALE LANFRANCO VICENZA 275. Geologo DE TONI MICHELE VALDAGNO 276. Geologo MONTICELLO FRANCO MONTECCHIO PRECALCINO 277. Geologo PIVETTA UMBERTO ARCUGNANO 278. Agronomo DE MARCHI ROBERTO MONTICELLO C. OTTO

279. Ordine degli architetti della Provincia di Vicenza 36100 Vicenza 280. Ordine degli ingegneri della Provincia di Vicenza 36100 Vicenza 281. Collegio dei geometri della Provincia di Vicenza 36100 Vicenza 282. Ordine dei geologi Regione del Veneto 30126 Venezia 283. Ordine degli avvocati della Provincia di Vicenza 36100 Vicenza 284. Ordine dei dottori agronomi e forestali della Provincia di Vicenza 36100 Vicenza 285. Collegio dei Periti Industriali della Provincia di Vicenza 36100 Vicenza 286. Collegio dei Periti agrari della Provincia di Vicenza 36100 Vicenza

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