Museo Archeologico Nazionale
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Nelle sale C e D i materiali da costruzione, canalette I numerosi individui ri- Monumenti dalla città I materiali in arenaria, tubuli fittili ed in piombo, oltre a pregevoli MUSEO cordati nelle iscrizioni (piano terra, sale V-VII) (primo piano, sale A-E) sezioni pavimentali appartenute alle domus sarsinati, funebri, visti attraver- richiamano l’attenzione sull’edilizia residenziale e sugli ARCHEOLOGICO so il loro stato giuridi- aspetti di vita quotidiana, esemplarmente documentati co, i legami familiari e Lasciata la “strada sepolcrale”, il percorso riconduce verso nella sala E, dove il tema predominante ruota attorno alla le professioni, offrono l’ambito urbano. Il grande mosaico policromo detto “del ricostruzione di un triclinium. L’ambiente, che prende il NAZIONALE uno spaccato socia- trionfo di Dioniso” (il dio rappresentato nel tondo centrale nome dai triclini - letti sui quali si sdraiavano gli antichi La visita al Museo, nel suo rinnovato allestimento a segui- le dell’antica Sassina. su di un carro trascinato da tigri ed attorniato da un corteg- romani mentre gustavano il cibo - si eleva sul pavimento to dei grandi lavori degli anni Novanta del secolo scorso, Esempi indicativi sono: gio di satiri), collocato nella parete della sala V fin dal 1970, musivo cosi detto di Ercole Ebbro, recuperato da una consente una lettura della storia di Sarsina antica dal IV-III la sacerdotessa Cetra- anticipa aspetti di edilizia residenziale, illustrati anche al I domus parzialmente indagata nel 1989 e ubicata in via sec. a.C. al III sec. d.C. Fondato nel 1890, progressiva- nia Severina, nota per piano. Il mosaico (II - III sec. d.C.) adornava la sala triclinare Finamore, a breve distanza da quella con il mosaico del mente ampliato nel corso dei decenni, ospita al pianterre- il suo testamento in fa- di una prestigiosa domus repentinamente abbandonata per Trionfo di Dioniso. Per completare l’ambientazione sono stati no i principali monumenti funerari provenienti dalla necro- vore delle collegialità incendio, le cui tracce sono ancora visibili sul lato destro del realizzati gli arredi secondo modelli restituiti dalle pitture poli romana di Pian di Bezzo (sale I-V) e importanti opere dei fabri, centonari e pavimento. delle case pompeiane: i tricli- monumentali rinvenute in area urbana (sale V-VII). Se- dendrophori, scolpito su ni, un tavolino e la credenza guono al piano superiore i reperti attribuibili alle fasi prero- un lato della sua ara se- Mosaico cosidetto Sala A: materiali di Sarsina preromana contenente le stoviglie, men- “del trionfo di Dioniso” mane e al popolamento della vallata (sala A), significativi polcrale posta dal mari- Stele “a porta” di Stele “ritratto” di Sala V, gruppo di stele sepolcrali Foto C.Ricci e stipe votiva di Bagno di Romagna tre nella parete N/E è stata corredi tombali (sala B), tipologie di pavimenti musivi (sale to Bebio Gemellino; Helvia Arbuscula Cesellio Diopane riposizionata la mensola in Foto C.Ricci C, D) e la singolare ricostruzione di una sala triclinare, Nella sala A del primo piano la narrazione marmo, su cui poggiava un appartenuta ad una domus sarsinate, oltre a suppellettili Helvia Arbuscula, giovane liberta morta a soli ventitrè anni, Sullo sfondo campeggia l’imponente mausoleo di Rufo, per- completo da gioco, con vas- da mensa e d’arredo (sala E). della “storia antica” prosegue attraverso l’il- come dichiarato sul fronte della sua stele “a porta”; Lucio sona certamente insigne, anche se l’iscrizione abrasa non ha lustrazione dei materiali che riconducono alla soio, pedine e lucerna. Corredo da gioco Cesellio Diopane, raffigurato nella “stele-ritratto” con la ve- restituito altri dati anagrafici per ricostruirne il ruolo nell’ambi- preistoria del territorio e alle fasi di vita di ste togata, il volumen in mano e l’anello sul dito della mano to della comunità sarsinate. Sarsina preromana, seguiti dagli oggetti ap- Ricostruzione del triclinium sinistra, era forse un liberto pubblico. Rinvenuto nella necropoli Mausoleo partenuti a una stipe votiva rinvenuta insie- di Rufo SARSINA romana di Pian di Bezzo me ad alcuni resti strutturali presso le antiche negli anni 1927-30, è sta- terme di S.Agnese a Bagno di Romagna. A Virginio Peto, to interamente ricomposto Percorsi di storia e archeologia centurione primipilo, all’interno del grande vano a cura di Maria Teresa Pellicioni e Monica Miari appositamente costruito apparteneva invece il Le statue delle divinità orientali - nel 1990. Il monumento, a Statua grande monumento a Attis e Cibele del gruppo frigio, Isi- dado, decorato da un edicola cuspidata - come di Attis quello di Obulacco - da- de, Serapide, Arpocrate e Anubis fregio dorico con me- del gruppo egizio - consapevolmente tope e triglifi, recante tabile tra fine I sec a.C. e inizio I sec. d.C., alto m frantumate in antico - rimandano a sul fronte le insegne importanti luoghi di culto databili al II militari e rappresen- 13,35, si eleva su un ba- samento a dado di m 4,62 sec.d.C.. Ad un altro tempio coevo, il tazioni di cariche ci- “donario” di Cesio Sabino, appartene- vili. Eretto verso la di lato. Il corpo mediano è Monumenti dalla necropoli a cella templare, con finta vano invece le cinque basi in marmo Sala B: in primo piano ricostruzione di metà del I sec.a.C., rosa veronese, destinate a sorregge- una tomba alla cappuccina. (piano terra, sale I-V) è uno dei più antichi porta e quattro colonne corinzie, tra le quali sono re statue bronzee, mai rinvenute, di monumenti rinvenu- Giove, Minerva, Apollo, Speranza e ti nella necropoli di due statue maschili cen- Le prime due sale rispecchiano il Dei Pubblici. Le numerose iscrizioni Nella sala B, dopo il recente riallestimen- Fa da corollario al triclinio il ricco va- Pian di Bezzo duran- trali e due femminili ai lati. to, sono esposti alcuni corredi tombali rin- nucleo originario del 1890 e ac- La parte superiore, a cu- pubbliche - in particolare quelle delle sellame da mensa in ceramica me- te gli scavi degli anni mura - e le colonne del foro confer- venuti nella necropoli di Pian Bezzo, che colgono diversi tipi di monumenti ‘30 e interamente ri- spide piramidale, è affian- dio adriatica rinvenuto nelle domus, sepolcrali rinvenuti fortuitamente mano invece la riorganizzazione mo- illustrano, avvalendosi di un ampio appara- tra cui spiccano alcuni pezzi in cera- composto nella sala Monumento a dado cata da quattro sfingi alate nel corso dei secoli; proseguendo numentale dell’antico municipum. to illustrativo sullo sfondo delle vetrine, gli mica invetriata e finemente decorata. IV nel 1990. di Virginio Peto ed è sormontata da un aspetti legati ai rituali funerari. Emerge così si incontrano elementi architetto- finto cinerario retto da un Le suppellettili erano rimaste nelle nici, grandi monumenti ricompo- Entrati nella sala V si ripercorre idealmente la strada se- l’excursus cronologico, la distinzione per abitazioni a causa del loro repentino grande capitello corinzio. Applique bronzea sesso e la distribuzione topografica delle sti e stele provenienti dagli scavi polcrale, fiancheggiata da are, stele e basamenti e dove Nonostante la mancata abbandono per incendio, come da condotti a Pian di Bezzo negli individui quali Camerio Lesbio, Cesellia Gazza e Sesto tombe all’interno del sepolcreto. Signifi- tracce rimaste sui pavimenti in ricor- identificazione di tutti i de- cativa la ricostruzione di una tomba alla anni ‘30 e ‘80 del secolo scorso. Rasio Afrodisio rappresentano il ceto libertino di probabile funti, doveva trattarsi di un do delle devastazioni barbariche che origine orientale. La stele indicante il luogo di sepoltura dei cappuccina appartenuta ad una giovane portarono al lento declinare della cit- monumento celebrativo di donna, riconosciuta attraverso la specificità Ara di Cetrania Severina muliones attesta invece l’antica professione dei mulattieri. tipo familiare. Coppetta in vetro Vasellame in tà tra III e IV secolo. Base con dedica agli Dei Pubblici Iscrizione delle Mura degli oggetti di corredo. millefiori ceramica invetriata Provincia di FORLÌ-CESENA Calbano Il comparto forense vide convergere su di sé importanti com- Entro l’antico perimetro urbano, all’interno dei vari isolati, y Tra il III e il IV secolo SARSINA ed a enn Gotic ebbe il suo primo Ve- plessi pubblici e luoghi di culto come testimoniato dal rin- erano ubicate le domus, identificate dai rinvenimenti di por- a K CESENA Vi V ia Linea SARSINA ANTICA scovo, San Vicinio; nel venimento di importanti reperti, sempre visibili all’interno del zioni pavimentali. Fra i complessi indagati più estesamente V ia GALEATA Lo X secolo fu eretta la Museo, tra i quali spiccano: una stipe votiva con bronzetti (area dell’ex Foro Boario, a lato del Museo, via Finamore V p ia ik i Via Barucci alluri Comune di V Viaggio nella memoria ell L Cattedrale romanica e di offerenti databili tra il III e II sec. a.C, rinvenuti nell’area - domus del mosaico di Dioniso e domus del mosaico di Er- cr e Galeata a zo ia M tein V la città continuò a gra- dell’ex campo Sportivo, sul lato breve settentrionale del foro; cole Ebbro - area dell’ex Seminario), si segnalano i resti vi- u s Tra Storia e Archeologia oardo x d ia Greben vitare sul nucleo urbano sibili di un edificio rinvenuto di recente, a margine dell’attuale ia E V progetto grafico:Studio Piga V Le fonti storiografiche antiche (Polibio, Livio, Plinio, Mar- che le sorse attorno. piazza e a fianco della Cattedrale in via IV Novembre n 13. Nel terrazzo fluviale fra Pianetto e Galeata si trovano i 6 ziale) ed i rinvenimenti archeologici, primi fra questi i testi La nuova area archeologica, situata all’interno del Centro resti di Mevaniola, città romana menzionata da Plinio P3 5 ica Piazzale epigrafici dei monumenti pubblici e sepolcrali, hanno con- Studi Plautini e Ufficio Turistico, conserva un settore dell’an- il Vecchio e ricordata dalle fonti epigrafiche, della qua- ot o 1 G in Gramsci a Vi sentito di tracciare le linee essenziali della storia di Sassi- ine Sab le sono attualmente visibili il teatro e parte dell’edificio a o ia L si V L na antica.