nuovi scenari alpini

LABORATORIO DI FOTOGRAFIA DEL PAESAGGIO IN VALLE D’ (IT) 26.08.18 - 02.09.18 URBAN REPORTS + POETICA DEL TERRITORIO + GIORGIO BARRERA ANTEY-SAINT-ANDRÉ | | CHAMOIS | | VALTOURNENECHE | DONNAS | SAINT VINCENT Un progetto di

Urban Reports www.urbanreports.org

Poetica del Territorio www.poeticadelterritorio.com

Giorgio Barrera www.giorgiobarrera.it

Curatore

Giorgio Barrera

Testi

Viviana Rubbo

Tutors

Urban Reports: Davide Curatola Soprana, Alessandro Guida, Viviana Rubbo, Isabella Sassi Farías

Partecipanti

Francesca Alti, Valter Iannetti, Maria Gabriella Porta, Franco Zanin

Con il patrocinio di

Comune di Antey - Saint - André di La Magdeleinde Comune di Torgnon Comune di Chamois Comune di Biblioteca di Donnas Ordine degli Architetti della Valle d’Aosta

Con il supporto di

Comune di Saint Vincent

Design

Urban Reports / Alessandro Guida

Copertina

La Magdeleine ©Urban Reports / Alessandro Guida

Si ringraziano

Valeria Machet, Luciano Zoppo Ronzero, Cristina Sanna, Claudio Planaz, Ezio Chappoz, Mauro Duroux, Michelangelo di Gioia, Carlo Navillod, Nevio Gelmini, Paolo Noz, Mario Pucci, Laura Lanterna, Stefano Gorret, Paolo Cognetti, Irene Borgna, Teresa Charles, Carmen Jacquemet, Nicole Maquignaz, Graziella Joyeusaz detta Anna

Con l’intervento degli esperti

Antonio De Rossi Architetto Oscar Torretta Antropologo Mauro Cortelazzo Archeologo Luciano Bonetti Ordine Architetti Valle d’Aosta

www.urbanreports.org [email protected] nuovi scenari alpini UN WORKSHOP DI FOTOGRAFIA DEL PAESAGGIO IN VALTOURNENCHE (VALLE D’AOSTA) PER PROMUOVERE UNA RIFLESSIONE MULTIDISCIPLINARE SUL RUOLO DELLA FOTOGRAFIA COME STRUMENTO DI INDAGINE DEL PAESAGGIO CONTEMPORANEO Testo Viviana Rubbo

DOMENICA 2 SETTEMBRE SI È CONCLUSO Un territorio che è stato ciclicamente Cosa è successo? Quanto è cambiato e IL WORKSHOP DI FOTOGRAFIA DEL investito da opere e grandi interventi in che modo? PAESAGGIO IDEATO, REALIZZATO E che lo hanno radicalmente e PROMOSSO DA URBAN REPORTS INSIEME profondamente trasformato lasciando Per una settimana, tra il 26 agosto e il 2 ALL’ASSOCIAZIONE POETICA DEL segni sul paesaggio. Lungo il fondo settembre, i territori di Donnas, Antey- TERRITORIO E A GIORGIO BARRERA; UNA valle, l’arrivo della ferrovia sul finire Saint-André, Torgnon, La Magdeleine, SETTIMANA DI ATTIVITÀ SPERIMENTALI dell’800, e poi l’impronta impressa Chamois, Valtournenche e Cervinia PER PROMUOVERE UNA RIFLESSIONE dallo sviluppo industriale lungo la sono stati percorsi da un gruppo di COLLETTIVA SULLE TRASFORMAZIONI Dora Baltea. Negli anni trenta del fotografi che hanno lavorato insieme AVVENUTE NEI TERRITORI DELLA VALLE secolo scorso, l’edificazione delle per produrre una documentazione D’AOSTA NEGLI ULTIMI QUARANT’ANNI. grandi centrali elettriche tra cui Maen utile ad una riflessione collettiva sulle (Valtournenche), Covalou (Antey-Saint- trasformazioni avvenute nei territori di André), Châtillon e molte altre ancora, questi comuni. Un ambito territoriale fino alla centrale di Grand Vert a molto vasto e estremamente variegato, Donnas. sia dal punto di vista morfologico e La fotografia come strumento di tipologico, ma anche per le diversità analisi per andare oltre i limiti della Poi negli anni ‘70 e ’80, il boom altimetriche e vocazionali. rappresentazione dell’esistente, per edilizio, la costruzione di importanti osservare i mutamenti economici infrastrutture, tra cui l’autostrada che Due giornate sono state interamente e sociali del territorio, cercando di da Quincinetto conduce ad Aosta, e dedicate ai sopralluoghi sui territori: individuarne le tendenze in atto. le numerose strade che hanno reso incontri con amministratori, tecnici accessibili i piccoli borghi e gli alpeggi comunali, esperti e operatori economici, Il contesto valdostano si è rivelato subito di alta quota. ma anche agricoltori, allevatori e particolarmente interessante per un semplici cittadini. I fotografi sono stati lavoro sperimentale di questo tipo e per Non solo, risalgono a pochi decenni accolti, condotti e guidati alla scoperta i suoi caratteri fortemente identitari: fa anche le imponenti opere legate dei luoghi, che hanno poi percorso grande attrattività, ricco di risorse all’accelerazione dello sviluppo dei a piedi, lungo i sentieri, le piste e le architettoniche, storico-culturali e grandi impianti di risalita per il turismo mulattiere, o in macchina, in funivia, paesaggistiche, ma anche estremamente invernale, nella ben nota località di con la navetta a chiamata, su e giù per la fragile e oggetto di una straordinaria Cervinia, come nelle medio-piccole valle, e lungo i versanti, individualmente metamorfosi. località della Valtournenche. o a gruppi.

3 La ricerca fotografica ha guardato il case per i locali, seconde case per i strisce, fasce e tagli. Sono le opere di territorio nella sua interezza e nella sua villeggianti. Immobili spesso chiusi e sbancamento e rimodellamento del complessità e lo ha fatto attraverso tre silenti, volti di un paesaggio fatto di suolo per realizzare gli impianti. Sono grandi temi: contrasti e contraddizioni, sia funzionali gli accessi agli alpeggi e le piste per che materiche. il downhill, l’ultima invenzione per 1/ Il fenomeno delle seconde case, L’urbanizzazione degli anni ’70 -’90 percorsi su roccia con le due ruote. impronte sul territorio e comunità ha infatti prodotto nuove espansioni 2/ Abitare la montagna, una edilizie dai colori e dalle forme estranee È uno sguardo inconsapevole, quello che riflessione sui luoghi fra percorsi nel all’ambiente. Volumi che hanno vede “wilderness” nella montagna di tempo e nello spazio assorbito i vecchi nuclei storici, in cui oggi, ci dice lo scrittore Paolo Cognetti, 3/ La meccanizzazione e il paesaggio materia e forme erano un tutt’uno che abbiamo incontrato in Val d’Ayas artificiale col paesaggio. Per contrasto, le nuove in preparazione del workshop. Questa edificazioni hanno caratteri urbani e è una montagna che è stata modellata Il lavoro dei partecipanti è stato sono nate esclusivamente per soddisfare dall’uomo, terrazzata e resa produttiva, accompagnato e seguito da vicino dai la domanda turistica: più del 40% bucata, spianata, segnata, per farne fotografi del collettivo Urban Reports e delle unità abitative in Valle d’ Aosta è strade e gallerie, ma anche coltivata, per dal curatore, sia durante i sopralluoghi, costituito da seconde case. Cervinia ne è farne boschi, e quindi, legna. che durante la campagna fotografica. un caso emblematico. Qui la dimensione È un paesaggio attrezzato per Il workshop ha previsto inoltre un urbana assume forme grottesche: permettere lo svolgimento di sport tempo per la selezione, la revisione e la sovradimensionata, diventa gigantismo invernali e estivi, per stare al passo discussione delle foto a cura di Giorgio associato allo straniamento, in un con l’innovazione, per rispondere Barrera. rapporto conflittuale e stridente tra alle esigenze della domanda turistica, costruito e qualità del paesaggio. per adattarsi continuamente al Ne è risultato un lavoro imponente, Ma la montagna è anche dimensione cambiamento climatico. uno sguardo attento e poliedrico sul economico-produttiva, ambito che va L’apoteosi del paesaggio artificiale è la paesaggio e sulla società contemporanea pensato come spazio socio-economico conca di Cervinia: il territorio, da Breuil di questa porzione della Valle d’Aosta. e culturale autonomo. Spazio che fino al ghiacciaio di Plateau Rosà (a non può essere sotteso e sopraffatto 3500m di quota) è percorso da strade, La Fotografia fa un’opera di svelamento, dall’idea urbana delle Alpi “Playground piste, tracciati (e confini nazionali!) su ci ricorda Antonio De Rossi, e questa d’Europa”, luogo per il loisir e del cui passano camion, scavatori, gatti delle intensa settimana di lavoro sul campo consumo di massa; ma neppure può nevi, furgoni e fuoristrada. Il traffico ha permesso di uscire da alcuni luoghi imbrigliarsi e autocensurarsi in una è continuo: in estate, è il personale comuni e quindi di ritrarre una serie museificazione di se stesso. che sale ai rifugi, che si occupa della di questioni e temi che mettono in gestione e manutenzione degli skilift, discussione l’immaginario collettivo Ecco allora che emerge, nel lavoro dell’innevamento artificiale o della delle Alpi e della montagna, più in fotografico, un’attenzione al tema della realizzazione di nuovi impianti. generale. rigenerazione delle attività economiche e del patrimonio agricolo. La In inverno, la motorizzazione è dovuta Ne è emersa una Valle fatta di dimensione industriale del fondo valle, all’utilizzo dei gatti delle nevi. Tutto “agricoltura eroica”, di terrazzamenti, ma anche quelle risorse potenziali e già ciò in un contesto di estrema fragilità muretti in pietra e viti che si inerpicano attive sul territorio, come l’allevamento ambientale: solo dagli anni ’80 ad lungo le pendici scoscese. Un territorio e l’agricoltura locale che, insieme, oggi, il ghiacciaio si è ridotto di trenta che richiede una cura costante, una permettono di vivere la montagna metri, obbligando la realizzazione di mano sapiente. Comuni dai confini attraverso le stagioni. In bassa valle con nuove infrastrutture più performanti, irregolari, composti da una miriade di le viti, i frutteti e gli orti; oltre i 1500m in termini quantitativi e qualitativi, piccoli villaggi, adagiati sui pianori e con le produzioni di orzo e segale e e determinando l’abbandono di distribuiti lungo il profilo dei versanti. ancora, oltre i 2000m, con gli alpeggi impianti meccanici ormai desueti come In alcuni casi, piccole realtà raggiunte e le produzioni di fontina d’alta quota. cabinovie, tunnel, piloni, che restano dalla prima strada carrabile solo negli Un percorso in salita quello dei margari sospesi nel tempo e nello spazio, in una anni ‘80 del secolo scorso, come nel che, a partire dal mese di maggio, distesa di riflessi e rocce scure. caso del borgo di Herin, nel comune di “seguendo l’erba”, raggiungono i pascoli Dal prossimo settembre (2018), una Antey-Saint-André. più alti, per poi ridiscendere, alla fine di nuova cabinovia collegherà il versante settembre, al momento della desarpa. italiano con la Svizzera. Il cantiere è Un territorio tra passato e presente. quasi ultimato e le previsioni parlano Un patrimonio edilizio storico, che È infatti oltre i 2000 che finiscono i di 1 milione di visitatori l’anno che ha perso le sue funzioni originarie boschi, si aprono i pascoli e iniziano potranno raggiungere il ghiacciaio, (maison, grenier, rascard); una politica gli impianti di risalita, i grandi tracciati percorrendo oltre 1500 di dislivello in fortemente indirizzata al turismo che delle piste da sci e l’infrastruttura meno di 30 minuti (da Breuil a Plateau). ha rimodellato lo spazio ed i manufatti necessaria all’innevamento artificiale nei nuclei storici a scopi puramente (cannoni, bacini di raccolta dell’acqua, Nel raccontare il paesaggio nella ricettivi e residenziali. Ecco che paline per gli allacci elettrici, reti di sua contemporaneità, questo lavoro rascard e grenier diventano case da protezione). fotografico ha voluto cogliere degli affittare ai turisti, e alcuni edifici, elementi utili a nutrire una riflessione che furono scuole molti decenni fa, La montagna è tutta una serie infinita sul modo di guardare la realtà, così diventano seconde case. Seconde di percorsi, connessioni, segni, come essa appare oggi.

4 Testimoniando il radicale cambiamento generale; un lavoro che ripensi il futuro che ha caratterizzato questi territori, La fotografia è stata utilizzata come di questi territori, un futuro che non sia la ricerca fotografica mette in luce un strumento, come opera di svelamento, solo e puramente legato a quello delle paesaggio che è il prodotto della politica come strumento meta-progettuale per città. autonomista degli ultimi decenni. guardare con maggiore consapevolezza lo spazio che ci circonda, sottolinea Un laboratorio che ha permesso non In generale, una politica che ha Luciano Bonetti, Ordine degli Architetti solo di smontare, ricomporre e conferire permesso interventi infrastrutturali che della Valle d’Aosta, per aprire gli occhi nuovi significati ai paesaggi analizzati hanno tenuto una fetta di popolazione su nuove prospettive e offrire nuovi e ma che ha permesso ai fotografi di significativa nelle valli minori, con diversi sguardi su territori in continua “avvicinarsi e conoscere” luoghi e strade e collegamenti di alta quota, che evoluzione. situazioni del tutto nuove. ha permesso il recupero di molti alpeggi, che ha investito molto sull’innovazione Un lavoro sulla memoria storica che impiantistica, l’attrattività turistica e può aiutarci a confrontare quello I RISULTATI la ricettività, producendo un paesaggio che è stato e quello che potrebbe tutto nuovo che nasce proprio dagli anni essere mettendoli in relazione per I risultati del laboratorio sono stati ’90 del secolo scorso. ripensarne il futuro, è l’opinione di presentati durante un evento pubblico Oscar Torretta, Antropologo. che ha avuto luogo domenica 2 Un paesaggio stereotipato, che si è settembre presso il Centro Congressi voluto “tipico”, ma che “a fronte di una Questo progetto fotografico ha voluto comunale di Saint-Vincent. trasformazione imponente, un turismo essere tutto questo: data una traccia L’evento ha visto la partecipazione più esigente, un cambiamento climatico tematica, un framework di riferimento dei comuni coinvolti ed è stato inesorabile, oggi comincia a mostrare la per i fotografi, si è poi lavorato l’occasione per un dibattito a più voci che ha riunito esperti di discipline corda” dice Antoni De Rossi, “ponendo insieme per dar vita ad un racconto diverse tra cui: l’archeologo Mauro come necessaria e urgente una collettivo, che è stato capace di Cortelazzo, l’antropologo Oscar riflessione sul paesaggio che verrà”. vedere, interpretare e rappresentare Torretta, l’architetto Luciano questa piccola porzione di mondo. Un Bonetti, consigliere dell’Ordine degli Esiste oggi un progetto di futuro? La racconto che vuole proporre un nuovo architetti di Aosta e Antonio De Rossi, fotografia è centrale per porsi questi immaginario per le Alpi, suggerendo architetto, professore ordinario di interrogativi. Ci mostra il backstage quanto sia necessaria una riflessione progettazione architettonica e urbana del paesaggio, ci mostra le tracce sul multidisciplinare e integrata sui e direttore del centro di ricerca territorio degli usi attraverso il tempo, territori della montagna, delle Alpi, Istituto di Architettura montana, dice Mauro Cortelazzo, archeologo. degli Appennini e delle aree interne in presso il Politecnico di Torino.

5 riflessione sul tema delle seconde case Zoppo (viticoltore, proprietario IL PROCESSO e dello sviluppo futuro della comunità. dell’azienda Piantagrossa a A Valtournenche, in particolare Donnas), (fondatrice La dimensione multi-attoriale e Maria Vassallo nella località di Cervinia, Stefano dell’Associazione culturale Poetica multidisciplinare di questo workshop Gorret, consigliere comunale, ci del Territorio), ha innanzitutto visto la costruzione di Michelangelo Di ha accompagnato in una giornata di una rete di attori del territorio per la Gioia (geologo), Carlo Navillod esplorazione della conca di Breuil fino al definizione dei temi di interesse. (architetto), Nevio Gelmini (industriale ghiacciaio di Plateau Rosá, indicandoci di Donnas), Paolo Noz (Coldiretti gli aspetti complessi della manutenzione Al centro della rete locale, Valle d’Aosta), Gabriele detto di un contesto fortemente antropizzato, Rambo (allevatore e addetto agli l’Associazione valdostana Poetica del e di estrema fragilità, che richiede Territorio che nasce a Châtillon e da un impianti di risalita), Teresa Charles investimenti, innovazione e (storica), Enrico Averoldi (tecnico decennio ormai collabora con le scuole un’attenzione tutta particolare. e coi comuni per realizzare progetti Centrale elettrica di Grand Vert, Questo insieme di voci, saperi e Donnas) editoriali incentrati sulla valorizzazione competenze ha permesso ai fotografi territoriale partendo dalle vocazioni di avvicinarsi ai luoghi con maggiore locali. La partecipazione attiva delle consapevolezza e ha fornito elementi e CHI HA comunità ha permesso di metterne in spunti per il racconto fotografico. luce la ricchezza paesaggistica, storico- REALIZZATO ambientale, economico e culturale. Preliminarmente alla realizzazione del L’INIZIATIVA workshop, Urban Reports ha effettuato Tra gli attori coinvolti, i bibliotecari dei sopralluoghi sui siti, accompagnato Il laboratorio è un’iniziativa ideata e Fulvio Vergnani e Maria Rosa Vivaldo dai referenti locali, durante i quali realizzata dal collettivo internazionale della Biblioteca di Donnas che hanno ha realizzato delle interviste a di fotografia documentariaUrban fornito materiali e spunti di riflessione rappresentanti delle comunità locali, Reports e dall’Associazione valdostana sui temi della memoria industriale e attori economici e culturali del Poetica del Territorio con il prezioso della dimensione produttiva di questa territorio con l’intento di raccogliere contributo del fotografo Giorgio piccola comunità di 2500 abitanti alle testimonianze e frammenti di storie Barrera a cui è stata affidata la curatela porte della Valle d’Aosta. L’Assessore della Valle. del progetto fotografico di questo Cristina Sanna di Antey-Saint- workshop. André che ha coinvolto numerose Li ringraziamo, oltre alle persone competenze tecniche (un architetto già citate, per il loro tempo e per I fotografi che hanno partecipato a locale e un geologo), per permetterci aver condiviso con noi un pezzo di questa iniziativa e reso possibile questo di comprendere le dinamiche di viaggio alla ricerca del paesaggio lavoro sono (in ordine alfabetico): trasformazione e recupero del territorio. contemporaneo valdostano: A Torgnon, la vicesindaco e architetto Francesca Alti Valeria Machet, ci ha accompagnato Paolo Cognetti (narratore e autore, tra Giorgio Barrera in un percorso ricco di spunti che ha gli altri dei testi “Le otto montagne” Davide Curatola Soprana messo in evidenza la forma urbana, e “Il ragazzo selvatico”), Claudio Alessandro Guida la dimensione turistico-ricettiva del Planaz (allevatore e produttore Valter Iannetti comune e lo sviluppo degli impianti di fontina d’alta quota), Ezio Maria Gabriella Porta di risalita, mentre a Chamois, gli Chappoz (fondatore dell’azienda Isabella Sassi Farias assessori Laura Lanterna e Mario dolciaria Chappoz che copre tutta la Franco Zanin Pucci, ci hanno permesso di osservare filiera dalla produzione agricola alla la dimensione dell’abitare nell’unico trasformazione del prodotto), Gabriella Il workshop è stato realizzato grazie comune della Valle raggiungibile Joyeusaz, detta Anna (dipendente al patrocinio della Biblioteca di esclusivamente a piedi o con la funivia. comunale per 30 anni nel comune Donnas e dei comuni di Antey-Saint- Nel comune di La Magdeleine, di La Magdeleine, ora in pensione André, Torgnon, La Magdeleine, l’architetto Mauro Duroux ci ha si occupa delle sue mucche), Irene Chamois, Valtournenche e al supporto illustrato gli strumenti urbanistici che Borgna (antropologa della montagna del comune di Saint-Vincent e la hanno permesso di preservare i caratteri e autrice del libro “Il pastore collaborazione con l’Ordine degli storici dei 5 villaggi proponendo una degli stambecchi”), Luciano Architetti della Valle d’Aosta.

[...] SI IMPONE UN NUOVO SGUARDO E ATTENZIONE RISPETTO A QUANTO CI CIRCONDA, IN GRADO DI COGLIERE L’INESPRESSO OCCULTATO DAL CONSUETO ANTONIO DE ROSSI

6 campagna fotografica editing a cura di GIORGIO BARRERA

Fotografi

Francesca Alti Giorgio Barrera Davide Curatola Soprana Alessandro Guida Valter Iannetti Maria Gabriella Porta Isabella Sassi Farías Franco Zanin

7 008 Donnas | © Giorgio Barrera 009 010 Donnas | © Alessandro Guida 011 012 Vista da Torgnon verso Herin e La Magdeleine| © Giorgio Barrera 013 014 Donnas | © Francesca Alti 015 016 La Magdeleine strada per Chamois | © Giorgio Barrera 017 018 La Magdeleine| © Alessandro Guida 019 020 La Magdeleine| © Isabella Sassi Farías 021 022 La Magdeleine| © Isabella Sassi Farías 023 024 La Magdeleine| © Isabella Sassi Farías 025 026 Donnas | © Alessandro Guida 027 028 Antey-Saint-André| © Giorgio Barrera 029 030 Torgnon| © Franco Zanin 031 032 Torgnon| © Franco Zanin 033 034 Torgnon| © Franco Zanin 035 036 Torgnon| © Isabella Sassi Farías 037 038 Donnas| © Isabella Sassi Farías Torgnon| © Isabella Sassi Farías 039 040 Antey-Saint-André| © Davide Curatola Soprana 041 042 Torgnon| © Franco Zanin 043 044 Torgnon| © Isabella Sassi Farías 045 046 Antey-Saint-André| © Isabella Sassi Farías 047 048 Torgnon| © Franco Zanin 049 050 Cervinia| © Valter Iannetti 051 052 Cervinia| © Valter Iannetti Torgnon| © Isabella Sassi Farías 053 054 Torgnon| © Isabella Sassi Farías 055 056 Cervinia| © Valter Iannetti 057 058 Cervinia| © Valter Iannetti 059 060 Donnas| © Alessandro Guida 061 062 Antey-Saint-André, Buisson| © Maria Gabriella Porta 063 064 Antey-Saint-André | © Isabella Sassi Farías 065 066 Torgnon| © Franco Zanin 067 068 Torgnon | © Francesca Alti 069 070 La Magdeleine| © Maria Gabriella Porta 071 072 Torgnon | © Francesca Alti 073 074 Chamois | © Francesca Alti 075 076 Torgnon | © Davide Curatola Soprana 077 078 Chamois | © Davide Curatola Soprana 079 080 Torgnon| © Maria Gabriella Porta 081 082 La Magdeleine | © Alessandro Guida 083 084 Torgnon | © Maria Gabriella Porta 085 086 Chamois | © Giorgio Barrera 087 088 La Magdeleine | © Alessandro Guida 089 090 Torgnon| © Giorgio Barrera 091 092 Chamois | © Alessandro Guida 093 094 Chamois | © Giorgio Barrera 095 096 Torgnon | © Maria Gabriella Porta 097 098 La Magdeleine | © Giorgio Barrera 099 100 La Magdeleine | © Davide Curatola Soprana 101 102 La Magdeleine | © Davide Curatola Soprana 103 104 Chamois | © Francesca Alti 105 106 Torgnon| © Francesca Alti 107 108 Donnas | © Alessandro Guida 109 110 Chamois | © Giorgio Barrera 111 112 La Magdeleine | © Giorgio Barrera 113 114 Torgnon | © Davide Curatola Soprana 115 116 Cervinia | © Valter Iannetti 117 118 Cervinia | © Valter Iannetti 119 120 Cervinia | © Valter Iannetti 121 122 Cervinia | © Valter Iannetti 123 124 Cervinia | © Valter Iannetti 125 126 Cervinia | © Valter Iannetti 127 128 Cervinia | © Valter Iannetti 129 130 Cervinia | © Francesca Alti 131 132 Cervinia | © Alessandro Guida 133 134 Cervinia | © Alessandro Guida 135 136 Cervinia| © Maria Gabriella Porta 137 138 Cervinia | © Giorgio Barrera 139 140 Cervinia | © Giorgio Barrera 141 142 Cervinia| © Maria Gabriella Porta 143 144 Cervinia | © Giorgio Barrera 145 146 Cervinia | © Giorgio Barrera 147 148 Cervinia | © Valter Iannetti 149 150 Cervinia| © Isabella Sassi Farías 151 152 Cervinia | © Giorgio Barrera 153 154 Chamois | © Giorgio Barrera 155 156 Torgnon| © Giorgio Barrera 157 158 Torgnon| © Giorgio Barrera 159 160 Antey-Saint-André| © Giorgio Barrera 161 162 Paola, La Magdeleine: di passaggio, ma non per la prima volta | © Isabella Sassi Farías Chamois: residente | © Isabella Sassi Farías 163 164 Donnas: residente | © Isabella Sassi Farías La Magdeleine: di passaggio | © Isabella Sassi Farías 165 166 Piero, Torgnon: non residente ma abitazione di famiglia | © Isabella Sassi Farías Ettore, Chamois: di passaggio, ma non per la prima volta | © Isabella Sassi Farías 167 168 La Magdeleine| © Giorgio Barrera 169 170 Antey-Saint-André| © Giorgio Barrera 171 172 La Magdeleine| © Giorgio Barrera 173 174 Chamois| © Davide Curatola Soprana 175 176 Antey-Saint-André, Buisson| © Davide Curatola Soprana 177 178 La Magdeleine| © Davide Curatola Soprana 179 180 Donnas| © Francesca Alti 181 182 La Magdeleine| © Davide Curatola Soprana 183 184 Donnas| © Alessandro Guida 185 186 Donnas | © Maria Gabriella Porta 187 188 Antey-Saint-André| © Franco Zanin 189 190 Torgnon| © Alessandro Guida 191 www.urbanreports.org [email protected]