LIBRERIA PONTREMOLI · Futurismo · Collezione Mughini

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LIBRERIA PONTREMOLI · Futurismo · Collezione Mughini COLLEZIONE MUGHINI COLLEZIONE MUGHINI / LIBRERIA ANTIQUARIA PONTREMOLI LIBRERIA ANTIQUARIA PONTREMOLI Via Vigevano 15 - 20144 Milano Tel. (+39) 02 58 10 38 06 www.libreriapontremoli.it [email protected] LIBRERIA ANTIQUARIA PONTREMOLI TIPO_1315T14-Pontremoli@001-172 02/12/14 16:16 Pagina 2 TIPO_1315T14-Pontremoli@001-172 02/12/14 16:17 Pagina 3 TIPO_1315T14-Pontremoli@001-172 02/12/14 16:17 Pagina 4 A pagina precedente: Benedetta (?), Marinetti, Prampolini e Tato nella sala futurista della III Biennale romana, marzo 1925. TIPO_1315T14-Pontremoli@001-172 02/12/14 16:17 Pagina 5 FUTURISMO / COLLEZIONE MUGHINI TIPO_1315T14-Pontremoli@001-172 02/12/14 16:17 Pagina 6 TIPO_1315T14-Pontremoli@001-172 02/12/14 16:17 Pagina 7 COLLEZIONE MUGHINI LIBRERIA ANTIQUARIA PONTREMOLI MILANO TIPO_1315T14-Pontremoli@001-172 02/12/14 16:17 Pagina 8 LIBRERIA ANTIQUARIA PONTREMOLI Via Vigevano 15 - 20144 Milano Tel. (+39) 02 58 10 38 06 www.libreriapontremoli.it [email protected] Ricerca bibliografica e immagini: Giacomo Coronelli Progetto grafico e impaginazione: Santo Alligo Per i dati tipografico/editoriali vedi colophon in fine Milano, dicembre 2014 TIPO_1315T14-Pontremoli@001-172 02/12/14 16:17 Pagina 9 SOMMARIO Il futurismo di Mughini, Lucia Di Maio e Giovanni Milani p. 11 Libri futuristi addio, Giampiero Mughini p. 13 FUTURISMO / COLLEZIONE MUGHINI Catalogo p. 23 BOT! / COLLEZIONE MUGHINI Lo scaffale di Enrica, Giacomo Coronelli p. 293 Catalogo p. 297 Bibliografia p. 321 TIPO_1315T14-Pontremoli@001-172 02/12/14 16:17 Pagina 10 TIPO_1315T14-Pontremoli@001-172 02/12/14 16:17 Pagina 11 COLLEZIONE MUGHINI IL FUTURISMO DI GIAMPIERO MUGHINI i domanda Giampiero Mughini, quasi in chiusura de La collezione: «Che farò un giorno dei libri che vi sto raccontando? Varranno a qualcuno? Non so». Circa S cinque anni dopo è arrivata una risposta alla prima parte del quesito; quanto alla seconda, un po’ per amore d’azzardo ma soprattutto per meditata convinzione, non ab- biamo avuto dubbi e il catalogo di vendita è la naturale conseguenza della decisione. Questa è davvero una collezione, importante, significativa. Il Dizionario esegetico per le arti grafiche di Giuseppe Isidoro Arneudo (1917) definisce la collezione come una «raccolta di opere fatta con criterio uniforme sia per la scelta della materia, sia per il disegno d’impostazione nello svolgimento, sia per gli intenti scientifici od economici». La raccolta qui pubblicata, proprio perché costruita sui gusti, sulle selezioni necessaria- mente discrezionali, sulle passioni e sui desideri di chi l’ha concepita e realizzata, non può che costituire una sorta di copia unica, di un insieme originale ed irripetibile. Dun- que il nostro catalogo di vendita è anche una storia ove si narra il rapporto fra Mughini e il futurismo, dal suo sorgere fino alla separazione (dai volumi s’intende non certo della conoscenza e delle emozioni). Come erano usciti dal caos del mercato i libri ora vi tor- nano; il movimento è continuo, come in Eraclito il mondo muta, ma ci sono pur sempre stagioni che portano tutte le cose. Si tratta dunque di un particolare (e anche speciale) Futurismo; quello di Giampiero Mughini. Mai avremmo pensato (e ancor meno leggendo di nuovo, oggi, l’apertura de La collezione che proprio da quel periodo parte) che ci saremmo dovuti occupare dei 775 titoli provenienti dalla bella casa romana di via Segneri sui cui muri esterni compare il nome di Marinetti, a passarci davanti lo si vede attraverso il cancello. Il lavoro di schedatura, lo studio di alcuni pezzi mai visti finora, il desiderio di aggiun- gere un nuovo tassello alla bibliografia del futurismo ha richiesto tempo; nonostante l’attenzione e la pazienza i nostri lettori (un pubblico preparato al punto da crearci inevitabili ansie di cui cinicamente sorrideranno) non mancheranno di trovare omis- sioni ed errori, e fin d’ora ce ne scusiamo. Ma, per compenso, alcune schede sono affiancate da un commento, un ricordo, una considerazione scritte appositamente dal nostro collezionista, quasi un sigillo della sua opera di costruzione dell’insieme. Troverete assenze di titoli attesi (ad esempio a firma di Munari o Palazzeschi) e, di contro, presenze che qualcuno magari riterrà non attinenti (la traduzione di Edgar Allan Poe a opera di Antonio Bruno). Il Ragusa compare al completo, sorprendendo; Bot con un’ampiezza assai rara, di cui gli specialisti erano informati. E qualche volume in più copie, per differenze di copertina, di dedica, di omaggio. Presentare il corpo completo di questa straordinaria raccolta è stata, del resto, la prima condizione imposta dal nostro severissimo amico, che ancor oggi si rammarica ‹ 11 › TIPO_1315T14-Pontremoli@001-172 02/12/14 16:17 Pagina 12 LIBRERIA PONTREMOLI per la dispersione silenziosa della biblioteca di Luigi Olivetti. Ma in quel caso dove- vamo rispettare la volontà di chi non desiderava comparire. Peraltro la collezione è ri- masta fruibile fino a non molto tempo fa nel sito Archivi del 900 e i più diligenti ne hanno estratto copia. Lasciare traccia di tanta passione andava fatto, come già in altre occasioni: con i tre cataloghi monografici della collezione di Sergio Cereda, con quelli (Romanticismo, Benedetto Croce) del materiale acquisito presso l’abitazione del coltissimo aristocratico Lodovico Lanza, con la cassetta da lavoro del professor Sergio Pautasso, con le opere di Vincenzo Monti appartenute al battagliero studioso romagnolo Leone Vicchi. Quando si accompagna al talento ogni collezione è un’avventura, un’esperienza estetica, una composizione artistica. E di questa sua sezione futurista, comparto di una eccezionale collezione di prime edizioni del Novecento, Giampiero Mughini ha tutto il diritto di es- sere (con la dovuta inquietudine dell’uomo) soddisfatto. Lucia Di Maio Giovanni Milani ‹ 12 › TIPO_1315T14-Pontremoli@001-172 02/12/14 16:17 Pagina 13 COLLEZIONE MUGHINI LIBRI FUTURISTI ADDIO ogni cosa della vita c’è il tempo dell’avvio e quello in cui il treno decelera e si arresta al capolinea. La parola “per sempre” non esiste sulla faccia A della terra, ha scritto il californiano Dave Eggers, l’autore di A Heartbreaking Work of Staggering Genius. Tutte le passioni hanno un cominciamento e una fine. È un tragitto più o meno lungo che va dall’ardore alla melanconia e alla rinuncia, dal miraggio di combattere il tempo che passa alla cruda verità di quando un amore si sganghera o cessa un lavoro che aveva fatto da canovaccio del tuo stare al mondo. Così è della mia smaniante passione intellettuale per i libri le riviste i volantini i fram- menti cartacei del futurismo italiano, per l’avventura avviata da Filippo Tommaso Ma- rinetti con il libro del 1902 scritto in francese (La Conquête des Étoiles) e alla quale mette un suggello la dolorante Elegia del marzo 1945 in cui Pino Masnata piange la morte di Marinetti e di suo padre. Una mia passione che in questo dannatissimo 2014 volge al capolinea. Era divampata trenta e oltre anni fa, a scovare uno a uno testi e cimeli di cui prima nemmeno avevo sospettato l’esistenza. Al tempo in cui a nessuno di noi sarebbe venuto in mente che da lì a poco la carta stampata avrebbe perso il suo status di re- gina della comunicazione di conoscenze e di emozioni. Al tempo in cui non esistevano eBay né altre similari cliccate, e i librai non usavano le email e bensì mugghianti fax dov’erano talvolta illeggibili autori e titoli, i ritrovamenti di libri erano spesso dovuti al caso, alla fortuna. Erano i libri che ti trovavano, non te che trovavi i libri. Succedeva ad esempio che Antonello Trombadori venisse a farmi visita alla redazione dell’Euro- peo, e tirasse fuori dalla tasca quattro paginette di primizie futuriste offerte da una pic- cola libreria romana, e in quell’occasione riuscii ad accaparrarmi lo Zang Tumb Tuuum di Marinetti ma non una delle cento copie de I cavalli bianchi di Aldo Palazzeschi, quella l’avevano appena venduta a 180mila lire, 90 euro di oggi. (L’ho poi trovata molti anni dopo.) Oppure la volta che andai da un nipote di Marinetti che di libri ap- partenuti al nonno ne aveva ancora qualcuno, e in un corridoio della sua casa c’era una libreria a scaffali e in un angoletto di quella libreria giaceva sperduto (chissà da quanto) un fascicolo minuto nel formato e di poche pagine, Acerba, che solo a sfo- gliarlo ti mandava in deliquio da quanto alcuni fiorentini di lingua pizzuta vi caricatu- ravano i futuristi. I cerimoniali ben noti a ciascun collezionista erano strazianti. Quei cataloghi an- tiquari spulciati con dita febbrili per poi telefonare ai rispettivi librai se sì o no il tal libro lo avevano ancora: rimasi di marmo quando un libraio, al quale avevo chiesto la prima edizione di Un uomo finito di Giovanni Papini, mi rispose che lo aveva ap- pena venduto al cliente che gli aveva telefonato prima di me; né mai più ho trovato una bella copia di quel libro cruciale della cultura italiana di inizio secolo: la copia che posseggo ha una menda in copertina. Quei libri reputati irraggiungibili di cui sus- sultavo quando li trovavo (L’Anguria lirica cartacea di Tullio D’Albisola oppure il Real ‹ 13 › Questo pdf rappresenta una versione non integrale del catalogo: “FUTURISMO: Collezione Mughini” 210 x 297 mm, 328 pp., 698 schede dettagliate, oltre 500 immagini a colori. Include: · uno scritto e oltre cento note a margine di Giampiero Mughini; · il catalogo dettagliato ‘BOT! Collezione Mughini’, 77 schede e scritto introduttivo. Tiratura di 500 copie. EUR 35,00 Per l’acquisto scrivere a: [email protected] Il catalogo sarà offerto in omaggio con l’acquisto di uno dei lotti offerti. The present PDF has been issued for commercial purposes only. To receive the complete version as one of the 500 copies printed (EUR 35,00), please write us an e–mail.
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