L'ambiente COME SPETTACOLO. Etnicità, Sviluppo Rurale E Visioni
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DIPARTIMENTO DI SCIENZE UMANE PER LA FORMAZIONE “RICCARDO MASSA” Dottorato di Ricerca in Scienze Umane Antropologia della contemporaneità:etnografia delle diversità e delle convergenze culturali XXII ciclo L’AMBIENTE COME SPETTACOLO. Etnicità, sviluppo rurale e visioni politiche del paesaggio nel Nord della Tailandia (Provincia di Nan) Di Amalia Rossi Coordinatore Dottorato: Tutor: Prof.Ugo Fabietti Dott.ssa Silvia Vignato Dicembre 2011 1 Ai miei bambini, Federico e Alessandro 2 INDICE . INDICE………………………………………………………………………….. PAG. I-IV INTRODUZIONE………………………………………………………………………..P.7 1. L’AMBIENTALISMO INDIGENO COME “SPETTACOLO” . CONFLITTI AMBIENTALI E RELAZIONI ETNICHE NELLA PROVINCIA DI NAN………...P.38 1.1. Lo spettacolo ambientale: soggetti, spazi, eventi ………………………………...….P.39 1.1.1 Soggetti: protagonismi ambientali, comparse e personaggi in cerca di autore 1.1.2. Spazi: eterotopie ambientali come scenari dell’ orto-prassi rurale. 1.1.3. Eventi: media e rituali dello sviluppo rurale 1.2. Vertigine etnica e conflitti ambientali. I Lua di Nan………………………………...P.52 1.2.1. Il Parco Nazionale del Doi Phu Kha e i suoi abitanti 1.2.2. I Lua di Nan e i “Lua-non Lua” di Ban Don Klang 1.2.3. La storia dell’insediamento e la divisione tra i primi coloni e i rifugiati 1.2.4. La vertigine identitaria dei Lua, tra stigma etnico e pregiudizio ambientale 1.3. La vita economica del villaggio, tra ambientalismo indigeno e “messa in scena”del paesaggio……………………………………………………………………………………P.68 1.3.1. Le attività agricole e le piantagioni di mais 1.3.2. Ban Don Klang e l’ossessione per lo sviluppo 1.3.3. Eterotopie ambientali e paesaggi allineati (I): la Foresta Comunitaria 1.3.4. Eterotopie ambientali e paesaggi allineati (II): il nuovo tempio Riflessioni conclusive……………………………………………………………………….P.88 3 2. PAESAGGI SVILUPPISTI. LO SPETTACOLO AMBIENTALE TRA POLITICHE GOVERNATIVE E MERCATI GLOBALI……………………………………………...P.90 2.1. Le trasformazioni della “foresta politica”in Tailandia…………………………........P.91 2.1.1. Il logging ban, la svolta preservazionista e l’arboreizzazione del senso comune. 2.1.2. Vedere un fiore al posto dei villaggi. La natura vista come la vede lo stato 2.1.3. Da “terra rossa” a “terra verde”. La Rosa del Doi Pu Kha e l’apertura di Nan al turismo. 2.1.4.Regimi di visibilità e confini dello spettacolo ambientale egemone 2.1.5. “Non conosco quell’albero”. Ecoturismo ed etnicità 2.2. Le trasformazioni della “agricoltura politica” in Tailandia……………………........P.113 2.2.1.Narrative sviluppiste: il mito del mais ed il boom dei biofuels 2.2.2.Quando contadini felici coltivano foreste di benzina. Le immagini commerciali della natura e dell’agricoltura 2.2.3. L’agricoltura dei non agricoltori(I). Immagini “altre” dell’agricoltura nelle parole dei funzionari pubblici 2.2.4. L’agricoltura dei non-agricoltori (II): l’agricoltura industriale negli ospedali e nelle scuole. Riflessioni Conclusive……………………………………………………………….….....P.135 3. IL PROTAGONISMO DEI MONACI AMBIENTALISTI E LA COSTRUZIONE DI PAESAGGI ECO-BUDDISTI…………………………………………………………...P.138 3.1.Buddhadasa Bikkhu. Il ritorno alla Natura come espressione del “Conservatorismo Radicale”……………………………………………………………....P.139 3.1.1.La tradizione dei monaci della foresta e la genesi dell’eco-buddismo tailandese 3.1.2.Buddhadasa Bikkhu, dai monaci della foresta ai prodromi dello spettacolo eco- buddista 3.1.3. Il movimento di Buddhadasa e i monaci conservazionisti (phra nak anurak) 3.2.Phra Khru Pithak e Hug Mueang Nan (HMN): eco-buddismo e orto-prassi rurale nell’area di Nan…...……………………………………………………………………….P.154 3.2.1. Phra Khru Pithak e Hug Mueang Nan 3.2.2. Scenari ambientalisti. Il raduno al tempio Aranyawat 3.2.3. Rappresentazioni ideali del paesaggio e delle comunità rurali: il discorso inaugurale di Phra Khru Pithak. 4 3.3. Ajan Somkit e il Wat Pong Kham: mettere in scena l’Economia della Sufficienza………..………………………………………………………………….P.175 3.3.1. La vicenda di Somkit, tra ambientalismo e pregiudizio etnico 3.3.2. L’ambientalismo ibrido di Somkit 3.3.3. Il buad paa come rito di presentazione e come spettacolo: l’ennesima consacrazione della foresta comunitaria di Pong Kham. 3.3.4. La cerimonia ed il discorso di Somkit, tra voci ufficiose e aspiranti protagonisti Riflessioni conclusive….…………………………………………………………………P.197 4. ATTIVISTI COME “AUTORI” E “ATTORI”. RETI ECO-BUDDISTE, MEMORIA COMUNISTA E SOCIETA’ CIVILE……………………………..…….P.199 4.1.Hug Mueang Nan (HMN) e la professionalizzazione dell’attivismo socio- ambientale………………………………………………………………..………….........P.200 4.1.1.L’attivismo ambientalista a Nan, prima e dopo la fondazione di HMN. 4.1.2 La rete di Hug Mueang Nan: buddismo, comunismo e “cultura della comunità”. 4.2. Joko Center. Attivismo moderato e ri-costruzione dell’ordine ambientale e del paesaggio...............................................................................................................................P.212 4.2.1. Le soggettività ambientali degli attivisti Pang e Somruey 4.2.2. La presentazione dell’orto-prassi rurale al Joko Center 4.3. I leader della ONG Ongkhan Kadjadkhan Sappaiakon Thammachat (OKST) e le derive radicali dell’attivismo socio-ambientale a Nan………………………………...................P.226 4.3.1. Attivisti di professione: Aeng e Bohm 4.3.2. Dalla battaglia per le foreste comunitarie alla guerra del mais 4.4. La campagna per le Foreste Comunitarie, tra radicalismo e istituzionalizzazione…………………………………………………………………..…P.238 4.1.La figura di Pat Khansalee e le Foreste Comunitarie come eterotopie di resistenza 4.2. Attivisti come attori e autori: la fondazione dell’Assemblea Nazionale per le Foreste Comunitarie. Riflessioni conclusive...........................................................................................................P.252 5. PAESAGGI CONSERVATORI. IL PROTAGONISMO DELLA FAMIGLIA REALE NELL’ARENA AMBIENTALE……………………………………………....................P.254 5.1.Monarchia, eco-buddismo ed Economia della Sufficienza…………………………...P.255 5.1.1. L’immagine pubblica dei sovrani nella Tailandia contemporanea 5 5.1.2. Economia della Sufficienza: eco-buddismo ed eco-populismo monarchico nel IX regno 5.1.3. I progetti di sviluppo della Famiglia Reale come forme specializzate del potere monarchico 5.2. I progetti regi in provincia di Nan...............................................................................P.271 5.2.1.I progetti regi e lo spettacolo ambientale secondo “la visione contemplata dalla monarchia” 5.2.2. Il progetto della regina Sikhirit a Phu Payak (Distretto di Chaloem Phrakiet) 5.2.3.Il progetto della principessa Sirindhorn a Phu Fa (Distretto di Bo Kluea) 5.3. Oro nascosto dietro la schiena del Buddha. Riforestazione, terrazzamenti e ri-territorializzazione politica……………………………………………………………..P.290 5.3.1. Nuovi iconemi del paesaggio rurale e nuove narrative ambientali: i terrazzamenti 5.3.2. Il futuro conservatore del paesaggio di Nan. Il progetto Pid Thong Lang Phra 6.3.3. Terrazzare e riforestare secondo la visione della monarchia. Ovvero, tingere di giallo le “rosse” colline di Nan Riflessioni conclusive…………………………………………………………………......P.313 CONCLUSIONI………………………………………………………………………......P.315 BIBLIOGRAFIA…………………………………………………………………….........P.338 ACRONIMI………………………………………………………………………………..P.341 RINGRAZIAMENTI…………………………………………………………………......P.343 6 INTRODUZIONE Il presente lavoro di tesi costituisce l’esito di una ricerca etnografica condotta tra il 2007 e il 1 2009 nella provincia nord-tailandese di Nan . La provincia di Nan rappresenta un’area remota del regno del Siam, 'isolata', poco popolata, essenzialmente rurale, caratterizzata dalla contiguità con la Repubblica Popolare del Laos e da un paesaggio collinare ricoperto di foreste ed inframmezzato da fertili avvallamenti fluviali, il bacino del fiume Nan. La sua estensione corrisponde pressappoco ai confini dell’antico principato autonomo (mueang), di Nanthaburi vassallo di Bangkok, di cui la città di Nan era la capitale fino al 1931. Quell’anno la dinastia locale venne abolita e alla città fu assegnato un governatore nominato a Bangkok. Prima di quella data il principato di Nanthaburi godeva di grande autonomia e aveva avuto un ruolo storico centrale nelle relazioni commerciali tra i regni siamesi (Sukhothai e Ayutthaya), i principati Lanna (area di Chiang Mai, Chiang Rai, Lamphun, Lampang, Mae Hong Son), i regni birmani, lo Yunnan e i regni laotiani (Lan Chang). Nella storia recente, invece, questa regione è ricordata soprattutto per il forte coinvolgimento della popolazione locale nella guerriglia comunista, che qui si è arrestata solo all’inizio degli anni Novanta, quasi dieci anni dopo la sua conclusione ufficiale con la sconfitta dei ribelli e l’amnistia del 1983. Negli anni in cui si è svolta la mia ricerca su campo la provincia si stava trasformando in una importante meta del turismo interno ed era punteggiata da progetti di natura socio-ambientale implementati di recente per proteggere il suo delicato ambiente (Ufficio per la ricerca e lo sviluppo rurale, 2000; CODI, 2009). Le foreste di Nan dagli anni Novanta in poi sono divenute luogo di esplorazione per i turisti di città ma anche per tecnici e funzionari dello stato interessati alla mappatura e gestione economica dei suoi territori dopo la fase calda della guerriglia, che per lungo tempo aveva reso l’area collinare della provincia inaccessibile all’esercito. 1 La ricerca si è svolta nell’ambito del XXII Ciclo di Dottorato in Scienze Umane dell’Università Bicocca di Milano (Curriculum in Antropologia della Contemporaneità) e con il supporto logistico e la consulenza