NATURA E BIODIVERSITÀ: le zone protette 6 a cura di Teresa Magnani

La biodiversità è intesa come una composizione di diversità genetica, specifica (naturale o agrozootecnica), ecosistemica, paesaggistica e culturale, che pone l’uomo come parte integrante dei processi naturali. Nella United Nations Convention on Biological Diversity (UNCBD) di Rio de Janeiro del 1992, il concetto di biodiversità si è inoltre arricchito, rispetto alla conservazione della natura, di un elemento di integrazione che è quello dell’uso sostenibile delle risorse viventi. L’Italia ha ratificato la Convenzione con la legge 14 febbraio 1994 n.124. Negli ultimi anni il Sistema Nazionale delle Aree Protette si è arricchito del sistema denominato Rete Natura 2000, nome che il Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea ha assegnato ad un sistema coordinato e coerente (una “rete”) di aree destinate alla conservazione della diversità biologica presente nell’Unione ed in particolare alla tutela di una serie di habitat e specie animali e vegetali indicati negli allegati I e II della Direttiva “Habitat” e delle specie di cui all’allegato I della Direttiva “Uccelli” e delle altre specie migratrici che tornano regolarmente in Italia. La Rete Natura 2000, ai sensi della Direttiva “Habitat” (art.3) è costituita dalle Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e dalle Zone di Protezione Speciale (ZPS); attualmente la “rete” è composta da due tipi di aree: le Zone di Protezione Speciale, previste dalla Direttiva “Uccelli” e i Siti di Importanza Comunitaria proposti (pSIC). Tali zone possono avere tra loro diverse relazioni spaziali, dalla totale sovrapposizione alla completa separazione. L’individuazione dei siti da proporre è stata realizzata in Italia dalle singole Regioni e Province autonome in un processo coordinato a livello centrale. In tal modo la Commissione Europea ha stabilito il quadro generale per la conservazione e la protezione dei siti indicando disposizioni propositive, preventive e procedurali atte a promuovere nelle aree protette un approccio più comprensivo e meno parcellizzato del governo del territorio; solo gli equilibri uomo-natura hanno infatti consentito , specialmente negli ambienti montani, il formarsi e diffondersi di una economia, di una società e di una cultura che hanno svolto un ruolo determinante per il mantenimento ed il miglioramento della ricchezza genetica ed ecosistemica del territorio. Infine la Convenzione per la protezione delle Alpi, ratificata con Legge 403/99, ha costituito la tappa finale di un lungo percorso che riconosce le Alpi come spazio unitario in una prospettiva PER globale, cioè in un insieme e in una interdipendenza tra natura, economia e cultura. APPROFONDIRE: www.miniambiente.it La Regione Lombardia è dotata, in valore assoluto a livello nazionale, del più ampio sistema di

NATURA E BIODIVERSITÀ: le zone protette NATURA E BIODIVERSITÀ: le zone protette 68 RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE IN PROVINCIA DI SONDRIO - 2004 RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE IN PROVINCIA DI SONDRIO - 2004 69 aree protette con una superficie di circa 550.000 ettari pari al 21.33% del territorio regionale e rappresenta il 16.73% delle aree protette a livello nazionale. In provincia di Sondrio il sistema delle aree con diverso grado di tutela della natura e della biodiversità è molto articolato e si struttura in un Parco Nazionale, sette Riserve Naturali, due Parchi Locali di Interesse Sovracomunale, per una superficie complessiva di circa 107 mila ettari che costituiscono il 20% delle aree complessivamente protette in Lombardia. La provincia di Sondrio detiene inoltre il numero più elevato di Siti di Importanza Comunitaria (SIC) in Lombardia (42). A C O C 4 1 I 0 0 D 4 0 O 2 T I Z Z A I A N P D I G R A D A O L P O L L O 3 I S L D E 1 A I A 0 A E I N 0 L D A V 4 R C O 0 O C A 2 N C A R T R S I B A A A I E I E L E C P H R A G R A I I E L G E O N D D A D N E M A V O E I L I L O O E - A V T A T T R V O L N T E T T O V V Z A A K I I O E I O I A G N Z G L I O L B B N E R B N H R A A E E A O A N S R I A B A L A L L I I C A E N F R M E D N A T V I T T I ' E E E E V I M T T I D D N N R L N R R D O E D D D D S D R N 0 I D A E 1 O E O E E O A E G O O 0 E E E E E O G B Z F B B V C M T L 0 O T L L L L L 4 M N U N 0 L L L L L L L L L L L L L L L L G F 2 A A I A I A A A A A A A A A A A A A A A I A T A I P V V V R V V V V V V V V V V V V P D V L ------1 0 9 8 7 1 6 5 4 3 2 1 0 9 8 7 6 5 4 3 2 4 4 3 3 3 0 3 3 3 3 3 3 3 2 2 2 2 2 2 2 2 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 5 4 4 4 4 4 6 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 2 2 2 2 2 2 2 0 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 4 T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T 0 I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I 2 T 9 8 I 0 0 0 0 0 0 4 4 0 0 2 2 T T I I 7 3 0 0 4 0 2 T I 4 0 0 0 4 7 0 0 2 0 T 0 I 2 4 4 1 2 0 0 0 2 0 0 T 4 I 4 0 0 6 2 2 0 T T I I 0 5 0 2 4 0 0 0 2 4 T I 0 2 1 T I 0 0 0 4 6 0 3 2 0 T I 0 2 4 0 0 0 2 1 0 1 T 4 I 0 0 0 2 4 T I 0 3 2 0 5 T 0 I 3 0 0 4 0 0 4 2 0 T I 2 T 5 I 0 0 0 4 0 2 8 T I 3 0 ' 0 4 U 0 4 L 2 3 T I A 0 0 P 4 0 2 O T I C G A L - I A 1 T 2 6 3 0 T 1 3 0 0 0 4 S O 0 0 0 4 4 2 M 0 0 T I 2 2 T T E I I E T L N - A O D M E 2 V 3 E 0 E 0 A 4 C 0 N 2 - I o T ' I T U i N R E B V r E L 1 I Z 3 E Z 0 N 0 D Z 4 A 0 A a E I 2 R T I P E N G I L t E - 7 E A 1 C 0 D C i N 0 S I 4 E A 0 F R 2 D A M E N T T I I E R I E 9 C O 2 C C L n E E 0 S C I 0 A N L R I 0 4 D 3 0 C I E A D L 0 2 T S 0 T D V I E O I A 0 4 I I N 2 - T 0 u A V E E I 0 2 A I D A 0 O I L N L - T O I I C O 4 N L D E C 0 M A I N D C E N 2 O E I R E - T C L T I A A P N L G ' D L I R O S A A B I A A O M E F U P H E S E H L C I C I A P R I O G R T m L S E G S D C F Z B O - A C N A - I D Z O F E L - O I V O E O O N I D F Z A O Z P - O Z N N E M I O I D 1 L Z N I C - A Z N o I A 0 I C O D I A O I L A E 0 I R E G A P A S S 0 E P O M P N V U E 6 C R O L - M O L R 8 - S R 0 N R I - - A T I 2 G L I F I C 2 E I G 0 E O C T O O A S R N E I 0 S A O D I - O A V 9 T A C I A 4 A C I - B N B 1 ' S I A L O 0 E C L R A I G 0 S L H 2 R O L G U R 0 L L A I A L M T F M I C P I A A I 4 I E G E L E I E R I E 0 O P L C A D V D Z R E 2 D I T M B D D O E D D L D A T C A I I E E E I I O I L O I E D E O A R V E E E E E T T T D D C Z A F V N S U L L L L L E G N N L T V e L G L L L L L L L S L L L L S M A O O O 3 I I A A A A A A A A A A A A A A A 2 V 0 V B V D V M P V V M V V P C L V M V V V 0 7 ------4 s 2 0 0 1 9 0 7 8 6 5 4 0 1 2 3 9 7 8 6 5 2 3 4 1 2 0 T 4 2 1 2 1 1 1 1 1 1 1 1 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 I 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 2 s 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 T I 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 4 8 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 0 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 0 T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T T 4 I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I I e 0 2 T I r 6 2 0 1 0 4 4 0 0 e 0 2 2 4 T I 2 0 0 2 0 T t I 4 0 2 T I 9 3 0 n 0 4 0 2 T I I i d 0 i 4 0 0 4 0 t 2 T I PER i APPROFONDIRE: www.provincia.so.it S

NATURA E BIODIVERSITÀ: le zone protette NATURA E BIODIVERSITÀ: le zone protette 68 RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE IN PROVINCIA DI SONDRIO - 2004 RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE IN PROVINCIA DI SONDRIO - 2004 69 6.1 I PARCHI NAZIONALI

Parco Nazionale dello Stelvio

• Superficie: 134.620 ha di cui - 60.126 ha nel settore lombardo - 55.094 ha nel settore altoatesino - 19.350 ha nel settore trentino • Province: Bolzano, Brescia, Sondrio e Trento • Istituzione: 1935 Il Parco Nazionale dello Stelvio, il più grande dei parchi storici italiani e tuttora il più esteso dell’arco alpino, si estende nel cuore delle Alpi Centrali e comprende tipiche vallate modellate dall’azione dei ghiacci e delle acque che discendono dal possente massiccio montuoso dell’Ortles-Cevedale. La varietà morfologica del territorio, determinata dai cospicui dislivelli altimetrici, consente l’esistenza di ampi ecosistemi con numerose specie rare di animali e piante. Villaggi e masi, sparsi nel fondovalle e sui versanti delle montagne, completano lo scenario e costituiscono affascinanti testimonianze di architettura rurale, in completo equilibrio con l’ambiente. Nell’area si trovano tutte le possibili formazioni alpine, dai ghiacciai di alta quota agli alpeggi ed alle terrazze fino al fondovalle. Le condizioni idrogeologiche danno un’impronta singolare al paesaggio: Grazie ai dislivelli ed alle varietà morfologiche del territorio esistono ampi ecosistemi ricchi di flora e fauna. E’ tuttavia facile immaginare come interessi diversi si scontrino da un lato la protezione ed il mantenimento di un’area naturale, dall’altro interventi che vanno di pari passo con il progresso e le nuove risorse teconologiche. L’orientamento è quello di garantire al parco uno sviluppo sostenibile mantenendo nel tempo qualità e riproducibilità delle risorse naturali, integrità dell’ecosistema e diversità biologica ed assicurando benessere, opportunità economiche, sociali e culturali.

A lato: tra i monti del Parco delle Orobie Valtellinesi. A sinistra: la cresta della Cima Reit nel Parco dello Stelvio

6.2 PARCHI REGIONALI

Parco delle Orobie Valtellinesi

• Superficie: 44.000 ha • Province: Sondrio • Istituzione: 1989

Comprende l’intero versante valtellinese delle Alpi Orobie, con rilievi tra i 2000 e i 3000 metri di altitudine e notevoli motivi di interesse naturalistico e paesaggistico. La vegetazione è ricca di boschi di latifoglie, alle quote inferiori, e di pecci nell’orizzonte montano superiore, a cui succedono le praterie alpine ricche di flora tipica. Notevole la presenza della fauna alpina tipica, con buone popolazioni di camoscio, cervo e capriolo a cui va aggiunto lo stambecco, di recente reintroduzione. Consistenti anche le popolazioni di tetraonidi e rapaci.

NATURA E BIODIVERSITÀ: le zone protette NATURA E BIODIVERSITÀ: le zone protette 70 RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE IN PROVINCIA DI SONDRIO - 2004 RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE IN PROVINCIA DI SONDRIO - 2004 71 6.3 PARCHI LOCALI DI INTERESSE SOVRACOMUNALE

Parco della Bosca

• Superficie: 74 ettari • Ente Gestore: Convenzione tra il Comune di Morbegno e la Comunità Montana Valtellina di Morbegno • Istituzione: D.G.R: 49319 del 31.3.2000

Il Parco si estende in zona pianeggiante entro un’ampia ansa del fiume , in sponda destra. L’area è suddivisa in due settori dall’argine maestro. Quello settentrionale è caratterizzato da colture agrarie ed è attraversato dal torrente Tovate. Il settore meridionale è costituito, invece, da una vasta zona golenale, occupata prevalentemente da boschi alterni a prati.

Parco delle Incisioni Rupestri

• Superficie: 26 ettari • Ente Gestore: Consorzio tra i Comuni di Grosio e Grosotto • Riconoscimento: D.G.R. n. 41161 del 17.7.1984

Il Parco, inserito in un contesto paesaggistico gradevole, è caratterizzato da presenze d’interesse monumentale e archeologico la cui importanza travalica l’importanza sovracomunale. Nell’area insistono, infatti, i resti di due castelli d’origine medioevale, mentre lungo il prato antistante i ruderi del castello Nuovo, sulle superfici rocciose levigate dai ghiacciai pleistocenici appaiono le incisioni rupestri. La Rupe Magna, con oltre 5000 figure, è considerata la roccia incisa più grande di tutte le Alpi.

A lato: la Rupe Magna e il Castello di Grosio nell’omo- nimo Parco delle Incisioni Rupestri. A destra: ansa del fiume Adda presso il Bosco dei Bordighi

6.4 RISERVE NATURALI REGIONALI

Bosco dei Bordighi

• Superficie: 40 ha • Provincia: Sondrio • Istituzione: 1994

Il bosco dei Bordighi è uno dei pochissimi lembi di boschi ripariali rimasti, sulla piana alluvionale del fiume Adda, alle porte di Sondrio. Nonostante l’influenza antropica, l’area presenta ancora aspetti di elevata naturalità con qualche specie botanica poco diffusa e una diversità faunistica soprattutto nell’avifauna. Da un punto di vista geomorfologico l’area si situa sul fondovalle dell’Adda, tra il corso attuale del fiume e i primi contrafforti della catena orobica, ed è formata, nella parte pianeggiante, da alluvioni recenti(prevalentemente sabbiose) e conoidi di deiezione in corrispondenza dello sbocco delle valli laterali. Il tratto in pendio, tra gli abitati di Bordighi e Portati, comprende invece depositi morenici di età pleistocenica e formazioni rocciose metamorfiche appartenenti agli “scisti di Edolo” (micascisti muscovitici e chimismo politico) di origine assai antica.

NATURA E BIODIVERSITÀ: le zone protette NATURA E BIODIVERSITÀ: le zone protette 70 RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE IN PROVINCIA DI SONDRIO - 2004 RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE IN PROVINCIA DI SONDRIO - 2004 71 Marmitte dei Giganti

• Superficie: 37,54 ha • Provincia: Sondrio • Istituzione: 1983

Il Parco delle Marmitte dei Giganti, che comprende la “Riserva Naturale di Interesse Regionale” e l’area limitrofa classificata di rilevanza ambientale, è situata sulle pendici del complesso montuoso che delimita, ad est, l’estremità superiore della Val e, a sud, l’inizio della .

L’attuale aspetto geomorfologico del territorio è il risultato dell’azione erosiva e modellatrice dei ghiacciai. Sulla sommità delle rocce montonate, striate e lisciate, al centro e lunghi i fianchi delle valli glaciali si trovano le Marmitte dei Giganti, detti anche pozzi glaciali, di dimensioni e forme molto variabili e contigue a canali, vasche e catini intercomunicanti. Secondo gli esperti sono le più belle e numerose espressioni del fenomeno che si evidenzia in tutte le regioni europee interessate dalle grandi glaciazioni quaternarie. Nell’area del Parco sono presenti cunei di rocce mafiche ed ultramafiche dette “Pietre Verdi di Chiavenna” (ofioliti) che rappresentano frammenti dell’antica crosta oceanica del bacino della Tetide sviluppatasi circa 150 milioni di anni fa. Sulle rocce levigate, sulle pareti verticali delle antiche cave, su massi isolati ed in grotticelle si notano incisioni rupestri.

Uno scorcio del Paluaccio di Oga

Paluaccio di Oga

• Superficie: 30,38 ha • Provincia: Sondrio • Istituzione: 30 novembre 1983

Il Paluaccio di Oga e’ un ambiente di torbiera attualmente ben lontano dalle sue primitive condizioni di naturalità poichè in alcuni punti e’ stato ampiamente manomesso. Tuttavia, ancora oggi, esso si presenta come una zona di particolare interesse naturalistico e soprattutto botanico e vegetazionale. Le torbiere sono infatti ambienti ormai quasi completamente scomparsi dal nostro Paese sia a seguito di continue opere di bonifica e di scavo, sia per motivi climatici. Suolo e clima sono fattori determinanti per lo sviluppo di quella tipica vegetazione responsabile dell’origine e della sopravvivenza di una torbiera.

Attualmente la morfologia a “schiena d’asino” della torbiera, dovuta ad una bombardatura centrale tipica delle torbiere alte, fa del Paluaccio un’area di grande interesse naturalistico. All’interno della Riserva è visitabile il Forte di Oga, fortificazione militare costruita all’inizio del ‘900 per difendere i valichi alpini rivolti verso il confine austriaco.

NATURA E BIODIVERSITÀ: le zone protette NATURA E BIODIVERSITÀ: le zone protette 72 RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE IN PROVINCIA DI SONDRIO - 2004 RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE IN PROVINCIA DI SONDRIO - 2004 73 Pian di Gembro

• Superficie: 126,5 ha • Provincia: Sondrio • Istituzione: 1988

Zona umida molto interessante, rappresenta uno stadio avanzato del processo di occlusione di un bacino lacustre residuo, legato agli eventi glaciali del quaternario. E’ costituita da una torbiera di transizione a dossi di sfagni, molto rara in Italia. L’interesse floristico é notevole per la presenza di alcune specie rare.

Elemento peculiare della Torbiera del Pian di Gembro, che la rende simile a quelle nordiche, è la presenza di cumuli di sfagni che a volte confluiscono per dare dossi di maggiori dimensioni e si sviluppano ospitando una flora caratteristica. In seguito deperiscono e si disaggregano passando rapidamente alla brughiera. Nelle torbiere nordiche “torbiere alte” i cumuli di sfagno possono innalzarsi per metri; a Pian di Gembro questo non si verifica, probabilmente per ragioni climatiche, e rimangono solo modesti cumuli inseriti ed intercalati sulla “torbiera bassa” a dare adito alla “torbiera intermedia” o “di transizione”.L’ambiente di torbiera, selettivo e conservativo, ha favorito la sopravvivenza di specie che assumono qui un significato “relittuale”, ricordo ed espressione della flora presente nall’immediato postglaciale (10.000 anni or sono). Si tratta di specie oggi diffuse nella regione boreale ed in quella artica, ma rarissime a sud delle Alpi.

A lato: un angolo della torbiera di Pian di Gembro. A destra: scorcio con gruppo di folghe sul Lago di Mezzola

Pian di Spagna - Lago di Mezzola

• Superficie: 1.586,42 ha • Provincia: Como e Sondrio • Istituzione: 1980

La gestione della Riserva è stata affidata al Consorzio costituitosi nel 1988 tra le Comunità Montane Alto Lario Occidentale, Valchiavenna e Valtellina di Morbegno. In epoca romana il lago di Como e l’attuale lago di Novate Mezzola costituivano un unico corpo. Solo successivamente il materiale depositato dalle frequenti alluvioni dell’Adda iniziò ad accumularsi fino a formare il Pian di Spagna. I due laghi rimasero in comunicazione attraverso la . La preziosità di quest’area è stata segnalata dalla Convenzione di Ramsar, un documento importantissimo a livello internazionale per la salvaguardia delle zone umide soprattutto come habitat degli uccelli acquatici. Il vero patrimonio della Riserva è infatti costituito dall’avifauna sia nidificante che migratoria; fra migratori e stanziali sono stati osservati uccelli appartenenti a 200 specie diverse e sono state censite 24 specie di uccelli acquatici.

NATURA E BIODIVERSITÀ: le zone protette NATURA E BIODIVERSITÀ: le zone protette 72 RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE IN PROVINCIA DI SONDRIO - 2004 RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE IN PROVINCIA DI SONDRIO - 2004 73 Piramidi di Postalesio

• Superficie: 6,18 ha • Provincia: Sondrio • Istituzione: 1984

L’area é costituita da un piccolo deposito morenico con detriti di diversa dimensione, dove si manifesta il fenomeno delle piramidi di terra. L’esistenza delle vallecole scavate tra le piramidi crea un particolare microclima che permette lo sviluppo di un fitto bosco con la presenza contemporanea di specie di climi freddi, tra cui larice, abete rosso, abete bianco, pino silvestre; accanto a specie che prediligono climi più caldi.Sette sono le Piramidi di terra che caratterizzano l’ambiente naturale della Riserva di Postalesio. Alte più di 10 metri, si presentano all’occhio dell’osservatore sormontate da grossi massi di roccia del peso, talora, di diverse tonnellate. Per conoscere la loro storia bisogna risalire all’ultima glaciazione che, durante la fase di regresso, ha lasciato nelle valli alpine consistenti depositi morenici. Questa condizione è sì necessaria, ma non sufficiente alla formazione di dette Piramidi; determinanti diventano allora le caratteristiche sedimentologiche del deposito interessato come nel caso dell’antico limo glaciale che presentava una modesta quantità di ghiaia ed un certo numero di grossi blocchi sparsi. Anno dopo anno, secolo dopo secolo, l’incessante lavoro erosivo dell’acqua piovana ha scavato il deposito morenico lasciando in evidenza i massi e le colonne sottostanti; di fondamentale importanza per la loro formazione, fenomeno che ancora procede, è stata anche l’assenza di venti intensi che avrebbero potuto portare l’acqua ad incidere sulla colonna che sorregge il masso sommatale delle Piramidi compromettendo la loro stabilità. Questo spiega la posizione delle Piramidi di Postalesio che si trovano praticamente rannicchiate nella valle del torrente Caldenno, al riparo dai venti dominanti.

A lato: presso la base della cascata dell’Acquafraggia. A sinistra: scorcio delle Piramidi di Postalesio

6.5 ALTRE AREE PROTETTE

Monumento Naturale Cascate dell’Acquafraggia

• Superficie: 39,58 ha • Provincia: Sondrio • Istituzione: 1983

Il torrente dell’Acquafraggia nasce dal Pizzo di Lago a 3050 m. sul livello del mare, scendendo verso il fondovalle, percorre due valli sospese, ambedue di origine glaciale, l’una sui 2.000 metri e l’altra sui 1.000 metri di altitudine. Allo splendido assetto paesaggistico si somma il grande interesse presentato dalla sua origine e dalle variazioni ambientali indotte. Le due cascate rappresentano infatti un tipico esempio di escavazione glaciale ad “U” nella valle principale (la Valchiavenna) che ha reso “pensili” gli affluenti che vi precipitano mediante un poderoso salto. Sulle pareti della roccia,e principalmente al suo piede, cresce una flora rupestre particolare, favorita dal microclima che la nebulizzazione dell’acqua, cadendo dalle cascate, determina.

NATURA E BIODIVERSITÀ: le zone protette NATURA E BIODIVERSITÀ: le zone protette 74 RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE IN PROVINCIA DI SONDRIO - 2004 RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE IN PROVINCIA DI SONDRIO - 2004 75 MOSTRA INTERNAZIONALE DEI DOCUMENTARI SUI PARCHI (MIDOP)

SONDRIO FESTIVAL MOSTRA INTERNAZIONALE DEI DOCUMENTARI SUI PARCHI Si tratta di una rassegna cinematografica internazionale dedicata ai documentari sui parchi naturali, sulle riserve e sulle aree protette di tutto il mondo, che dal 1998 viene annualmente proposta. L’obiettivo è quello di diffondere, principalmente attraverso il linguaggio cinematografico, la cultura legata ai parchi e di far conoscere le straordinarie ricchezze di cui essi sono custodi.

PER APPROFONDIRE: www. sondriofestival.it

NATURA E BIODIVERSITÀ: le zone protette NATURA E BIODIVERSITÀ: le zone protette 74 RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE IN PROVINCIA DI SONDRIO - 2004 RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE IN PROVINCIA DI SONDRIO - 2004 75