NATURA E BIODIVERSITÀ: Le Zone Protette 6 a Cura Di Teresa Magnani
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NATURA E BIODIVERSITÀ: le zone protette 6 a cura di Teresa Magnani La biodiversità è intesa come una composizione di diversità genetica, specifica (naturale o agrozootecnica), ecosistemica, paesaggistica e culturale, che pone l’uomo come parte integrante dei processi naturali. Nella United Nations Convention on Biological Diversity (UNCBD) di Rio de Janeiro del 1992, il concetto di biodiversità si è inoltre arricchito, rispetto alla conservazione della natura, di un elemento di integrazione che è quello dell’uso sostenibile delle risorse viventi. L’Italia ha ratificato la Convenzione con la legge 14 febbraio 1994 n.124. Negli ultimi anni il Sistema Nazionale delle Aree Protette si è arricchito del sistema denominato Rete Natura 2000, nome che il Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea ha assegnato ad un sistema coordinato e coerente (una “rete”) di aree destinate alla conservazione della diversità biologica presente nell’Unione ed in particolare alla tutela di una serie di habitat e specie animali e vegetali indicati negli allegati I e II della Direttiva “Habitat” e delle specie di cui all’allegato I della Direttiva “Uccelli” e delle altre specie migratrici che tornano regolarmente in Italia. La Rete Natura 2000, ai sensi della Direttiva “Habitat” (art.3) è costituita dalle Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e dalle Zone di Protezione Speciale (ZPS); attualmente la “rete” è composta da due tipi di aree: le Zone di Protezione Speciale, previste dalla Direttiva “Uccelli” e i Siti di Importanza Comunitaria proposti (pSIC). Tali zone possono avere tra loro diverse relazioni spaziali, dalla totale sovrapposizione alla completa separazione. L’individuazione dei siti da proporre è stata realizzata in Italia dalle singole Regioni e Province autonome in un processo coordinato a livello centrale. In tal modo la Commissione Europea ha stabilito il quadro generale per la conservazione e la protezione dei siti indicando disposizioni propositive, preventive e procedurali atte a promuovere nelle aree protette un approccio più comprensivo e meno parcellizzato del governo del territorio; solo gli equilibri uomo-natura hanno infatti consentito , specialmente negli ambienti montani, il formarsi e diffondersi di una economia, di una società e di una cultura che hanno svolto un ruolo determinante per il mantenimento ed il miglioramento della ricchezza genetica ed ecosistemica del territorio. Infine la Convenzione per la protezione delle Alpi, ratificata con Legge 403/99, ha costituito la tappa finale di un lungo percorso che riconosce le Alpi come spazio unitario in una prospettiva PER globale, cioè in un insieme e in una interdipendenza tra natura, economia e cultura. APPROFONDIRE: www.miniambiente.it La Regione Lombardia è dotata, in valore assoluto a livello nazionale, del più ampio sistema di NATURA E BIODIVERSITÀ: le zone protette NATURA E BIODIVERSITÀ: le zone protette 68 RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE IN PROVINCIA DI SONDRIO - 2004 RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE IN PROVINCIA DI SONDRIO - 2004 69 6 8 RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE IN PROVINCIA SONDRIODI 2004 - DELL’AMBIENTE STATO SULLO RAPPORTO NATURA EBIODIVERSIT NATURA À : lezoneprotette www.provincia.so.it APPROFONDIRE: PER (SIC) inLombardia(42). Comunitaria Importanza di Siti di elevato più numero il inoltre detiene Sondrio di provincia La protetteinLombardia. delleareecomplessivamente ettari checostituisconoil20% Parchi Locali di Interesse Sovracomunale, per una superficie complessiva di circa è molto biodiversità 107articolato e Naturali, sette si due Riserve struttura in Nazionale, un Parco mila In provincia di Sondrio il sistema delle aree con diverso grado di tutela della natura e della nazionale. rappresenta il16.73%delleareeprotettealivello e regionale territorio del 21.33% al pari ettari 550.000 circa di superficie una con protette aree Siti di Interesse Comunitario - SIC IT2040001 - VAL VIERA E CIME DI FOPEL IT2040001 IT2040002 - MOTTO DI LIVIGNO - VAL SALIENTE IT2040002 IT2040003 - VAL FEDERIA IT2040004 - VALLE ALPISELLA IT2040004 IT2040009 IT2040005 - VALLE DELLA FORCOLA IT2040006 - LA VALLACCIA - PIZZO FILONE IT2040003 IT2040010 IT2040007 - PASSO E MONTE DI FOSCAGNO IT2040008 - CIME DI PLATOR E MONTE DELLE SCALE IT2040008 RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE IN PROVINCIA SONDRIODI 2004 - DELL’AMBIENTE STATO SULLO RAPPORTO IT2040009 - VALLE DI FRAELE IT2040007 NATURA EBIODIVERSITNATURA IT2040010 - VALLE DEL BRAULIO - CRESTA DI DI REIT IT2040011 - MONTE VAGO - VAL DI CAMPO - VAL NERA IT2040006 IT2040013 IT2040012 - VAL VIOLA BORMINA - GHIACCIAIO DI CIMA DEI PIAZZI IT2040015 IT2040013 - VAL ZEBRU' - GRAN ZEBRU' - MONTE CONFINALE IT2040014 - VALLE E GHIACCIAIO DEI FORNI - VAL CEDEC - GRAN ZEBRU' - CEVEDALE IT2040005 IT2040015 - PALUACCIO DI OGA IT2040011 IT2040016 - MONTE DI SCERSCEN - GHIACCIAI DI SCERSCEN E DEL VENTINA E MONTE MOTTA - LAGO PALU' IT2040014 IT2040017 - DISGRAZIA - SISSONE IT2040012 IT2040018 - VAL CODERA IT2040019 - BAGNI DI MASINO - PIZZO BADILE IT2040020 - VAL DI MELLO - PIANO DI PREDA IT2040037 IT2040021 - VAL DI TOGNO - PIZZO SCALINO IT2040039 À : lezoneprotette IT2040016 IT2040017 IT2040041 IT2040040 IT2040019 IT2040020 IT2040018 IT2040038 IT2040021 IT2040022 - LAGO DI MEZZOLA E PIAN DI SPAGNA IT2040023 - VALLE DEI RATTI IT2040023 IT2040024 IT2040024 - DA MONTE BELVEDERE A VALLORDA IT2040025 - PIAN GEMBRO IT2040022 IT2040026 - VAL LESINA IT2040025 IT2040027 - VALLE DEL BITTO DI GEROLA IT2040028 - VALLE DEL BITTO DI ALBAREDO IT2040029 - VAL TARTANO IT2040030 IT2040030 - VAL MADRE IT2040031 - VAL CERVIA IT2040032 IT2040034 IT2040035 IT2040032 - VALLE DEL LIVRIO IT2040031 IT2040033 - VAL VENINA IT2040027 IT2040034 - VALLE D'ARIGNA E GHIACCIAIO DI PIZZO DI COCA IT2040026 IT2040035 - VAL BONDONE - VAL CARONELLA IT2040036 - VAL BELVISO IT2040029 IT2040036 IT2040028 IT2040033 IT2040037 - RIFUGIO FALK IT2040038 - VAL FONTANA IT2040039 - VAL ZERTA IT2040040 - VAL BODENGO IT2040041 - PIANO DI CHIAVENNA IT2060001 6 IT2060001 - VALTORTA E VALMORESCA 9 6.1 I PARCHI NAZIONALI Parco Nazionale dello Stelvio • Superficie: 134.620 ha di cui - 60.126 ha nel settore lombardo - 55.094 ha nel settore altoatesino - 19.350 ha nel settore trentino • Province: Bolzano, Brescia, Sondrio e Trento • Istituzione: 1935 Il Parco Nazionale dello Stelvio, il più grande dei parchi storici italiani e tuttora il più esteso dell’arco alpino, si estende nel cuore delle Alpi Centrali e comprende tipiche vallate modellate dall’azione dei ghiacci e delle acque che discendono dal possente massiccio montuoso dell’Ortles-Cevedale. La varietà morfologica del territorio, determinata dai cospicui dislivelli altimetrici, consente l’esistenza di ampi ecosistemi con numerose specie rare di animali e piante. Villaggi e masi, sparsi nel fondovalle e sui versanti delle montagne, completano lo scenario e costituiscono affascinanti testimonianze di architettura rurale, in completo equilibrio con l’ambiente. Nell’area si trovano tutte le possibili formazioni alpine, dai ghiacciai di alta quota agli alpeggi ed alle terrazze fino al fondovalle. Le condizioni idrogeologiche danno un’impronta singolare al paesaggio: Grazie ai dislivelli ed alle varietà morfologiche del territorio esistono ampi ecosistemi ricchi di flora e fauna. E’ tuttavia facile immaginare come interessi diversi si scontrino da un lato la protezione ed il mantenimento di un’area naturale, dall’altro interventi che vanno di pari passo con il progresso e le nuove risorse teconologiche. L’orientamento è quello di garantire al parco uno sviluppo sostenibile mantenendo nel tempo qualità e riproducibilità delle risorse naturali, integrità dell’ecosistema e diversità biologica ed assicurando benessere, opportunità economiche, sociali e culturali. A lato: tra i monti del Parco delle Orobie Valtellinesi. A sinistra: la cresta della Cima Reit nel Parco dello Stelvio 6.2 PARCHI REGIONALI Parco delle Orobie Valtellinesi • Superficie: 44.000 ha • Province: Sondrio • Istituzione: 1989 Comprende l’intero versante valtellinese delle Alpi Orobie, con rilievi tra i 2000 e i 3000 metri di altitudine e notevoli motivi di interesse naturalistico e paesaggistico. La vegetazione è ricca di boschi di latifoglie, alle quote inferiori, e di pecci nell’orizzonte montano superiore, a cui succedono le praterie alpine ricche di flora tipica. Notevole la presenza della fauna alpina tipica, con buone popolazioni di camoscio, cervo e capriolo a cui va aggiunto lo stambecco, di recente reintroduzione. Consistenti anche le popolazioni di tetraonidi e rapaci. NATURA E BIODIVERSITÀ: le zone protette NATURA E BIODIVERSITÀ: le zone protette 70 RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE IN PROVINCIA DI SONDRIO - 2004 RAPPORTO SULLO STATO DELL’AMBIENTE IN PROVINCIA DI SONDRIO - 2004 71 6.3 PARCHI LOCALI DI INTERESSE SOVRACOMUNALE Parco della Bosca • Superficie: 74 ettari • Ente Gestore: Convenzione tra il Comune di Morbegno e la Comunità Montana Valtellina di Morbegno • Istituzione: D.G.R: 49319 del 31.3.2000 Il Parco si estende in zona pianeggiante entro un’ampia ansa del fiume Adda, in sponda destra. L’area è suddivisa in due settori dall’argine maestro. Quello settentrionale è caratterizzato da colture agrarie ed è attraversato dal torrente Tovate. Il settore meridionale è costituito, invece, da una vasta zona golenale, occupata prevalentemente da boschi alterni a prati. Parco delle Incisioni Rupestri • Superficie: 26 ettari • Ente Gestore: Consorzio tra i Comuni di Grosio e Grosotto • Riconoscimento: D.G.R. n. 41161 del 17.7.1984 Il Parco, inserito in un contesto paesaggistico