Polygraphia #2, 2020
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Dipartimento di Lettere e Beni Culturali POLYGRAPHIA N.2, 2020 Copertina di Giuseppe Pignatelli Spinazzola UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELLA CAMpania ‘LUIGI VanVITELLI’ DiparTIMENTO DI LETTERE E BENI CULTURALI POLYGRAPHIA N.2, 2020 2020 Santa Maria Capua Vetere (CE) ISSN 2704-7326 Polygraphia [online] Direttore responsabile Maria Luisa Chirico Comitato Scientifico Carlo Rescigno (vice Direttore), Rosanna Cioffi, Luca Frassineti, Luigi Loreto, Paola Zito. Irina Akopianz, Gabriele Archetti, Alberto Bernabè, Marco Buonocore, Rossella Cancila, Mario Capasso, Giovanni Cerchia, Cecilia Criado, Arturo De Vivo, David Garcia Cueto, Louis Godart, Andreas Gottsmann, Philippe Malgouyres, Gabriella Mazzon, Heinz-Günther Nesselrath, Elisa Novi Chavarria, Angela Maria Nuovo, Massimo Osanna, Thierry Pecout, Vincenza Perdichizzi, Christo- pher Smith, Lucia Tomasi Tongiorgi, Sofia Torallas, Federica Venier, Cornelia Weber Lehmann. Redazione Serena Morelli, Cristina Pepe, Giuseppe Pignatelli Spinazzola. Le discussioni scientifiche di cui la Rivista rende annualmente conto tramite articoli e notizie prendono avvio dalle attività di ricerca in cui sono a diverso titolo coinvolti i ricercatori del Dipartimento di Lettere e Beni Culturali. Ogni percorso e proposta editoriale muove dai gruppi scientifici elencati composti dai docenti del Dipartimento, esperti di settore, cui sarà possibile rivolgersi per avviare ogni forma di collaborazione o proposta editoriale. Esperti di settore Studi archeologici, di storia dell’arte e dell’architettura Maria Gabriella Pezone (referente) Nadia Barrella, Giulio Brevetti, Nicola Busino, Paola Carfora, Almerinda Di Benedetto, Teresa D’Urso, Serenella Ensoli, Fernando Gilotta, Riccardo Lattuada, Valeria Parisi, Silvana Rapuano, Giuseppina Renda, Gaia Salvatori, Michele Giovanni Silani, Rosa Vitale, Andrea Zezza. Studi storici, filosofici e geografici Giulio Sodano (referente) Pierluigi De Felice, Marcello Lupi, Giovanni Morrone, Federico Paolini, Astrid Pellicano, Claudia Santi, Federico Scarano, Claudio Vacanti. Studi filologici, letterari e linguistici Claudio Buongiovanni (referente) Elisabetta Caldelli, Daniela Carmosino, Matilde Civitillo, Gianluca Del Mastro, Claudio De Stefani, Ciro Perna, Elena Porciani, Domenico Proietti, Margherita Rasulo, Michele Rinaldi, Arianna Sacerdoti, Francesco Sielo, Daniele Solvi, Raffaele Spiezia, Simona Valente. INDICE § ARCHEOLOGIA, STORIA DELL’ARTE E STORIA DELL’ARCHITETTURA 1. Perdere la testa. Osservazioni su di una statua arcaica di terracotta del Museo Provinciale Campano ................................................................ 13 DANIELA MAIORANO 2. Anagrammi capuani. Falsi osci, greci e latini su terracotta del Museo Provinciale Campano .........................................................................................25 CARLO RES C IGNO , AN D REA DE GE mm IS D I CASTEL FO C E 3. Packaging e salsamenta: le Dressel 21-22 dalla Bottega del Garum (I 12, 8) a Pompei ..........................41 LUANA TONIOLO 4. Immagini e testi da alcuni cicli ad affresco di primo Quattrocento nell’alto casertano: il caso di Sant’Antonio Abate ..........................................................65 ITALIA CARA D ONNA 5. The relationships between Livio Odescalchi and Carlo Buratti .......................83 MARIA GABRIELLA PEZONE § STUDI FILOLOGICO-LETTERARI E LINGUISTICI 6. Il primo intervento in aula del senatore Vitelli ................................................99 MARIA LUISA CHIRI C O 7. Il grande racconto delle Sirene, fra canto, cera e corde .................................. 113 LUIGI SP INA 8. Quattro papiri magici figurati .........................................................................121 MARIO CA P ASSO 9. Un epigramma votivo bilingue da Capua (CIL X 3812 = CLE 867) ...............127 CRISTINA PE P E 10. Il Vindobonensis 3261 e la tradizione manoscritta di Nemesiano ................. 137 MARIA CLE M ENTINA MARINO 11. Tradurre è tradire? 'U Ciclopu di Pirandello ..................................................153 PE pp E GALLATO 12. «Una situazione piuttosto nuova». Alle origini della rappresentazione della popular music nella narrativa italiana .................................................. 175 ELENA POR C IANI 9 INDICE 13. Note sul realismo visionario di Elena Ferrante: i luoghi di Napoli tra letteratura e cinema ........................................................................................193 FRAN C ES C O SIELO § STUDI STORICI, FILOSOFICI E GEOGRAFICI 14. Locus debet congruere locato. Les sermons de translation pour la maison D’Anjou-Naples (second quart du XIVE siècle) ................................................209 JEAN -PAUL BOYER 15. “Mal governo” e controllo nella Monarchia spagnola: il processo di residencia a Carmine Nicola Caracciolo, viceré del Perù ..................... 239 VALENTINA FA V ARÒ 16. Il Tribunale del Real Patrimonio del Regno di Sicilia e la gestione di emergenze sanitarie nella seconda metà del XVII secolo..................... 257 DANIELE PALER M O 17. L’Archivio Laurini .................................................................................... 279 ANTONELLA VENEZIA § DIDATTICA DELLA STORIA 18. La Storia e il suo racconto: riflessioni intorno a un’esperienza didattica . 301 ELENA CA mp ANA , CAR M ELA D'ARIO , MARIA PALU M BO § NOTE E RECENSIONI 19. A Oriente. Breviario di un altro Mediterraneo ........................................ 315 GIUSE pp INA GIOR D ANO 10 ARCHEOLOGIA, STORIA DELL’ARTE E STORIA DELL’ARCHITETTURA PERDERE LA TESTA. OSSERVAZIONI SU DI UNA STATUA ARCAICA DI TERRACOTTA DEL MUSEO PROVINCIALE CAMpano Daniela Maiorano * Dagli scavi storici del Santuario di Fondo Patturelli alle porte orientali dell’antica Capua, proviene una scultura fittile conservata presso il Museo Provinciale Campano di Capua. La statua di poco in- feriore al vero era stata ottenuta associando un busto lacunoso con una testa. Esposta nel percorso del Museo, una caduta l’aveva ridotta in frammenti ed era quindi custodita nei depositi. L’occasione di una mostra a Pompei ne ha consentito il restauro e rivelato la non pertinenza della testa al busto, consenten- do così di ridiscuterne funzione e composizione. Si illustreranno quindi i risultati e le considerazioni scaturiti dal nuovo restauro e si discuterà anche della possibile pertinenza della protome ad oggetti rituali, di cui lo stesso Museo conserva un esemplare unico. From the historical excavations in the Fondo Patturelli Sanctuary, at the eastern gates of ancient Capua, a terracotta sculpture comes from and it’s preserved in the Campano Provincial Museum in Capua. The statue, slightly smaller than real size, was obtained assembling a bust with a head. It was exhibited in the museum itinerary, afterwards due to an accident, it collapsed into fragments and was kept in deposits. The occasion of an exhibition in Pompei allowed its restoration, revealing that bust and head weren’t pertinent, offering the opportunity to reason about its real function and composition. Results and the observations arising from the new restoration will be illustrated, also offering new considerations about the possible pertinence of the head to ritual objects, of which the same Museum houses a unique specimen. * Mibact, Direzione Regionale Musei Campania ([email protected]) Polygraphia 2020, n. 2 13 Daniela Maiorano Fig. 1. La scultura quando era esposta nel percorso museale (da GALLO 1981). 14 PERDERE LA TESTA. OSSERVAZIONI SU DI UNA STATUA ARCAICA DI TERRACOTTA... Dagli scavi storici del Santuario di Fondo Patturelli alle porte orientali dell’antica Capua, proviene una scultura fittile conservata presso il Museo Provinciale Campano di Capua. La statua di poco inferiore al vero era stata ottenuta associando un busto conservato fino alle cosce con una testa (fig. 1). Esposta nel percorso del Museo, un incidente che ne aveva causato la caduta dal piedistallo, l’aveva ridotta in frammenti e relegata in una cassa nei depositi. L’occasione di una mostra1 ne ha permesso il restauro e rivelato con chiarezza la non perti- nenza della testa al busto, permettendo così di ridiscuterne funzione e composizione. In questa breve nota darò conto dei risultati e delle osservazioni scaturite dal nuovo restauro e ridiscuterò le questioni aperte fin dalla prima edizione del piccolo cimelio del Campano2. Nel panorama della coroplastica capuana la scultura occupa un posto di rilievo, per ap- partenere al gruppo ancora tardo arcaico, che non comprende numerose attestazioni, e per le dimensioni, una statua di poco inferiore al vero che ha spinto in passato a leggervi piuttosto un elemento architettonico, un acroterio, ipotesi sulla quale torneremo. La provenienza da Fondo Patturelli sembra essere confermata da diversi documenti: il primo a descriverla è l’ispettore Gallozzi che, in Notizie degli Scavi di Antichità3, riferisce di un ‘mez- zo busto di donna, alto m 0,65, coperto di manto, che sostiene con la sinistra un melogranato. La testa è distaccata per antica rottura…’. Il Patroni, nel suo catalogo del 18994, ne offre una breve descrizione: ‘parte superiore di statua femminile arcaica, priva degli avambracci, con te- sta staccata, logora, mancante di parte del collo…’. J. Heurgon, nel suo lavoro dedicato a Capua preromana5, parla invece di una kore dal capo diademato, fissandone una cronologia approssi- mativa alla fine del VI sec. a.C. La scultura (inv. 1592) si compone di due parti principali: la testa e il corpo, come abbiamo anticipato non pertinenti. Le analizzeremo quindi