MAPPA VOLONTARIATO 2012.Pdf
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PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Servizio Politiche sociali e abitative MAPPA DEL VOLONTARIATO TRENTINO Aggiornata al 31.12.2011 DOCUMENTI SOCIALI - Volontariato 4.5n° Provincia Autonoma di Trento Servizio Politiche sociali e abitative via Zambra, 42 – 38121 Trento Volontariato: tel. 0461.493816 (Roberta Brunetti), 0461.493830 (Walter Sboner) Fax 0461.493801 e-mail : [email protected] www.trentinosociale.it a cura di: Ufficio gestioni amministrative Questa pubblicazione fa parte della collana “DOCUMENTI SOCIALI” che rappresenta un’iniziativa del Servizio Politiche sociali e abitative nata nel 2007 per informare sia il personale del servizio che gli operatori esterni all’Amministrazione sull’attività svolta e per raccogliere in modo ragionato la documentazione prodotta nei diversi settori di attività, favorendo in tal modo la conoscenza e la condivisione delle informazioni. stampa: Centro Duplicazioni della Provincia Autonoma di Trento febbraio 2012 - 2 - PREMESSA Questo documento è previsto dall’articolo 9 della l.p. 8/92 (mappa provinciale del volontariato), nonché dall’art. 7, comma 5 (compito della Commissione provinciale per il volontariato), e rappresenta uno strumento utile a conoscere la situazione del volontariato trentino, inteso quale componente predominante del terzo settore. In particolare, è finalizzato a mettere in risalto le forme di collaborazione tra l’ente pubblico e il volontariato, particolarmente nell’ambito della salute. Evidenzia un quadro d’insieme dell’associazionismo trentino, non esaustivo, in quanto il punto d’osservazione è dato dalla documentazione raccolta in applicazione della legge provinciale sul volontariato (l.p. 8/92 e succ. mod.), che prevede, tra l’altro, la tenuta di un albo delle “organizzazioni di volontariato” e di un registro delle “associazioni di promozione sociale” ad accesso facoltativo. La mappa rappresenta un documento dinamico da ampliare e perfezionare per avere una conoscenza approfondita del fenomeno, e una fotografia sempre più aderente alla realtà del volontariato trentino, che costituisce un attore significativo e accreditato non solo delle politiche sociali, ma anche delle politiche volte a promuovere a tutti i livelli la qualità della vita. La Commissione provinciale per il volontariato ha approvato il documento nella prima seduta del 2012. - 3 - NORMATIVA DI RIFERIMENTO La legge provinciale di riferimento per il volontariato trentino è la l.p. 13 febbraio 1992, n. 8 e successive modificazioni, dal titolo “Valorizzazione e riconoscimento del volontariato sociale”. Tale l.p. 8/92 deve essere letta in armonia con la legge quadro nazionale n. 266 del 1991, che risulta applicabile per quanto non previsto dalla nostra normativa (es. le norme che disciplinano i Centri di Servizio per il volontariato). Si ritiene opportuno ricordare il quadro istituzionale entro il quale le associazioni del terzo settore in generale, e le associazioni di volontariato in particolare, sono chiamate ad agire per contribuire alla costruzione del benessere sociale. Infatti, sono state recentemente emanate due leggi provinciali di ampio respiro: la riforma istituzionale, approvata con l.p. n. 3 del 2006 e la riforma delle politiche sociali, approvata con l.p. n. 13 del 2007. Le due leggi insieme, per quanto ancora non pienamente a regime, lette con riferimento al volontariato, rappresentano una declinazione e un rafforzamento del principio di sussidiarietà, inteso sia in senso verticale che in senso orizzontale, riconoscendo un ruolo determinante al volontariato. La l.p. n. 3 del 2006, recante “Norme in materia di governo dell’autonomia del Trentino” , tiene in notevole considerazione la materia trasversale del volontariato, citandola tre volte. All’articolo 8, comma primo, riserva alla Provincia le funzioni amministrative in materia di volontariato sociale per i servizi di interesse provinciale; mentre, nel comma quarto, considera il volontariato sociale per i servizi da gestire in forma associata, assegnandone la competenza alle comunità di valle; ancora, nel comma quinto, trasferisce ai comuni, senza l’obbligo dell’esercizio associato, le funzioni amministrative relative al volontariato sociale di interesse locale. Per altro verso, la l.p. n. 13 del 2007, recante “Politiche sociali nella Provincia di Trento” , punta molto sull’integrazione dei servizi e sulla partecipazione del terzo settore alla programmazione e gestione delle politiche sociali. In modo particolare, rispetto al volontariato, l’articolo 3 ( Sussidiarietà e soggetti attivi del sistema provinciale delle politiche sociali) , comma 6, recita: “Gli enti locali e la Provincia riconoscono l’apporto peculiare del volontariato nella realizzazione del sistema integrato delle politiche sociali, in ragione del suo contributo alla risposta ai bisogni e della sua capacità di rafforzare la coesione sociale attraverso la realizzazione di reti a sostegno delle situazioni di marginalità e di disagio. Essi pertanto promuovono: a) la costruzione di una cultura del volontariato attraverso iniziative di sensibilizzazione e educazione sociale rivolte alla collettività; b) l’offerta da parte del volontariato di attività esercitate anche in raccordo con i servizi sociali e con i soggetti affidatari.” Il legislatore provinciale ha voluto così gettare le fondamenta sulle quali costruire un nuovo rapporto tra volontariato ed istituzioni, una nuova collaborazione, che nasce fin dal momento della programmazione, finalizzata ad incrementare il benessere sociale. - 4 - Una conferma di questa nuova prospettiva si ritrova nella recente legge provinciale n. 16 del 2010 che ha ridisegnato il sistema sanitario trentino: all’articolo 5, infatti, viene prevista la Consulta provinciale per la salute , composta dalle associazioni di volontariato che operano a tutela del diritto alla salute, con compiti di consulenza, impulso e proposta. Dati questi cambiamenti di quadro generale, anche nello specifico si avverte l’esigenza di adeguare lo strumento legislativo del volontariato: la l.p. n. 8 del 1992 (che, in quanto legge speciale, non è stata abrogata dalla l.p. n. 13 del 2007) necessita di un aggiornamento. Un problema da affrontare, è quello della rappresentatività del volontariato ai fini della partecipazione alla costruzione del welfare. Il volontariato trentino è presente in modo diffuso, capillare, ma risulta poco rappresentato sia a livello locale che provinciale. A livello centrale la Commissione provinciale per il volontariato, di cui all’articolo 7 della legge, appare obsoleta: non rappresenta il volontariato ed è legata quasi esclusivamente ai compiti consultivi rispetto ad ogni iscrizione all’albo. Sarebbe auspicabile la sostituzione di quest’ultima con un “Forum del terzo settore” che potesse operare sia a livello unitario che per ripartizioni rispetto alle diverse componenti: organizzazioni di volontariato; associazioni di promozione sociale; cooperative sociali. A livello periferico, pur non esistendo degli organismi rappresentativi unitari che si interfacciano alle Comunità di Valle, le associazioni del terzo settore sono state ampiamente coinvolte e convocate nei Tavoli territoriali , previsti dall’art. 13 della l.p. 13/2007, con compiti di consulenza e proposta per le politiche sociali locali. A livello nazionale, è in atto ormai da alcuni anni una riflessione sulle modifiche alla legge quadro n. 266 del 1991, e si è iniziato anche a ragionare, su impulso dell’Agenzia per il Terzo Settore, sull’ipotesi di razionalizzare ed unificare le normative regolanti le diverse tipologie del non profit. Nel frattempo, nella nostra provincia, le ultime modifiche normative introdotte in materia di volontariato sono state le seguenti: - con l’articolo 40 della l.p. n. 16 del 2008, è stata prevista l’iscrizione in un’apposita sezione dell’albo delle organizzazioni di volontariato di tutti i Corpi dei Vigili del fuoco Volontari ; la nuova sezione C) dell’albo è stata disciplinata con deliberazione della Giunta Provinciale n. 2411 del 26 settembre 2008; - con l’art. 58 della l.p. n. 19 del 2009 (finanziaria provinciale 2010) è stato modificato l’articolo 2 della l.p. 8/92, provvedendo all’eliminazione delle parole “anche di soci” riferite alla possibilità per le organizzazioni di volontariato di avvalersi di prestazioni di lavoro autonomo o dipendente ricorrendo ai propri associati. Tale modifica ha lo scopo di adeguare la norma alla situazione di fatto e di confermare così un elemento distintivo rispetto alle associazioni di promozione sociale: infatti, la possibilità di avvalersi di prestazioni retribuite ricorrendo ai propri associati, è possibile per le sole associazioni di promozione sociale, ai sensi dell’art. 18, comma 2, della legge n. 383 del 2000, e non per le organizzazioni di volontariato. - 5 - ATTIVITA’ DI VOLONTARIATO PRESSO IL SERVIZIO POLITICHE SOCIALI E ABITATIVE L’Ufficio gestioni amministrative, incardinato nel Servizio politiche sociali e abitative, gestisce tutte le attività connesse all’applicazione della legge provinciale 13 febbraio 1992, n. 8 e successive modificazioni, che offre opportunità e servizi al volontariato organizzato. In particolare: 1) cura la tenuta e l’aggiornamento dell’ albo delle organizzazioni di volontariato , previsto dall’articolo 3 della legge provinciale n. 8/92, in attuazione della legge-quadro n. 266/1991, il quale prevede la gestione di un albo al quale le organizzazioni di volontariato, operanti nell’ambito della solidarietà in provincia di Trento possono iscriversi; 2) cura la tenuta