Norme Tecniche PRGC
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Comune di Garlenda Provincia di Savona Piano Regolatore Generale argomento NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE Testo modificato a seguito DECRETO N.139 del 13/10/2004 e N. 20 del 17 marzo 2005 del PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE progettisti dott. arch. Luigi Gandini dott. urb. Michela Dilda Comune di Garlenda PIANO REGOLATORE GENERALE Norme Tecniche di Attuazione NOTA Gli allegati A e B, i disegni allegati alla normativa ed il testo non espressamente modificato e/o integrato, viene riconfermato e resta parte integrante del Piano come adottato. Norme Tecniche d’Attuazione 2 Indice CAPITOLO I - NORME GENERALI 6 ARTICOLO 1 – OGGETTO ED ESTENSIONE DEL PIANO REGOLATORE GENERALE 6 ARTICOLO 2 - ELABORATI COSTITUTIVI DEL PIANO 8 ARTICOLO 3 - ZONIZZAZIONE 8 ARTICOLO 4 - ATTUAZIONE DEL PIANO 9 CAPITOLO II – DEFINIZIONI E RIFERIMENTI 10 ARTICOLO 5 - INTERVENTI EDILIZI 10 5.1. Interventi sul patrimonio edilizio esistente 10 5.2. Interventi vietati 11 5.3. Definizione delle classi d'intervento 12 5.3.a) Opere interne 12 5.3.b) Manutenzione ordinaria 12 5.3.c) Manutenzione straordinaria 12 5.3.d) Risanamento igienico e tecnologico 12 5.3.e) Restauro statico e conservativo 13 5.3.f) Ristrutturazione edilizia 14 5.3.g) Ristrutturazione urbanistica 14 5.3.h) Demolizione con o senza ricostruzione 15 5.3.i) Ampliamento - Adeguamento igienico tecnologico 15 5.4. Interventi edilizi sui fabbricati esistenti 16 5.4.1. Emergenze storico-architettoniche 16 5.4.2. Interventi edilizi 17 5.5. Interventi edilizi nuovi 18 ARTICOLO 6 - CARATTERISTICHE DEI MATERIALI DA IMPIEGARE NEGLI INTERVENTI EDILIZI 19 6.1. Indicazioni generali 19 6.2. Accessi sfalsati 20 6.3. Altane, “vissoi e/o columbere” 20 6.4. Altri elementi isolati 21 6.5. Archi - Archivolti 21 6.6. Balconi 21 6.7. Cavedi 22 6.8. Coperture - Tetti e terrazzi 22 6.8.a) coperture a falde 22 6.8.b) coperture a terrazzo 23 6.8.c) altri elementi delle coperture 24 6.9. Edicole religiose - Piloni devozionali 24 6.10. Elementi in ferro battuto 25 6.11. Facciate 25 6.11.a) Facciate intonacate 25 6.11.b) Facciate con stucchi e/o decorazioni dipinte. 26 6.11.c) Facciate in pietra a vista 26 6.11.d) Facciate in pietra in cattivo stato 27 6.11.e) Facciate cieche 27 6.11.f) Facciate da sistemare 27 6.11.g) Facciate nuove 27 6.12. Forni 27 6.13. Porticati 27 6.14. Scale esterne 28 6.15. Serramenti esterni 28 6.15.1. Finestre ed infissi di oscuramento 29 6.15.2. Aperture di altane e simili 29 Norme Tecniche d’Attuazione 3 6.15.3. Sopraluci 30 6.15.4. Portoni di accesso 30 6.15.5. Accessi carrabili 30 6.15.6. Serramenti di negozi e chiusure di sicurezza 30 6.16. Tettoie di protezione degli accessi 31 6.17. Tettoie e costruzioni precarie 31 6.18. V o l t e 31 ARTICOLO 7 - RISANAMENTO AMBIENTALE 32 7.1. Caratteristiche generali 32 7.2. Linee di crinale principale Ambiti di crinale - poggi e dorsali Errore. Il segnalibro non è definito. 7.3. Corsi d'acqua 33 7.4. Versanti 33 7.5. Percorsi di interesse storico-etnografico-paesistico 33 7.6. Vegetazione 34 7.7. Scavi e sbancamenti 34 7.8. Fasce e muri di sostegno 35 7.9. Aree circostanti edifici 35 ARTICOLO 8 - ARREDO URBANO 37 8.a) contenitori dei rifiuti solidi urbani 37 8.b) fontanelle, vasche e giochi d'acqua 38 8.c) illuminazione 38 8.d) panchine 38 8.e) pavimentazioni e spazi pubblici pedonali 38 8.f) recinzioni 39 8.g) toponomastica e numeri civici 39 8.h) altri elementi dell'arredo urbano 40 CAPITOLO III - INFRASTRUTTURE E OPERE DI URBANIZZAZIONE 41 ARTICOLO 9 - OPERE DI URBANIZZAZIONE PRIMARIA 41 ARTICOLO 10 - OPERE DI URBANIZZAZIONE SECONDARIA 41 ARTICOLO 11 - REALIZZAZIONE DI IMPIANTI TECNOLOGICI E DELLE OPERE DI URBANIZZAZIONE 42 11.1. Impianti tecnologici 42 11.2. Opere di urbanizzazione 43 ARTICOLO 12 - INFRASTRUTTURE VIARIE E FASCE DI RISPETTO 44 12.1. Norme generali 44 12.2. Realizzazione di infrastrutture viarie non indicate nel Piano 45 12.3. Progetti di viabilità puntuali 47 CAPITOLO IV - NORME PARTICOLARI PER LE ZONE 48 ARTICOLO 13 - DESTINAZIONE D'USO DELLE ZONE RESIDENZIALI 48 ARTICOLO 14 - ZONE A - AMBITI STORICI ARCHITETTONICI 49 Zona A1 - Borgata Castelli 49 Zona A2 - Borgata Paravenna 54 Zona A3 - Borgata Praglione 51 Zona A4 - Castello dei Del Carretto 51 Zona A5 - Chiesa di San Rocco 52 Zona A6 - Chiesa della Natività - Oratorio - Canonica 52 Zona A7 – Borgata Ponte e Ponte Antico 53 Zona A8 – Oratorio di N.S. dell’Assunta 53 Zona A8 - Chiesa di San Giacomo 53 Zona A8 - Chiesa di San Bernardo 53 ARTICOLO 15 - ZONE BS - RESIDENZIALI SATURE 53 ARTICOLO 16 - ZONE BC DI COMPLETAMENTO 55 ARTICOLO 17 - ZONE C DI ESPANSIONE 57 Zona C1 - Località Ponte 58 Norme Tecniche d’Attuazione 4 Zona C2 – Borgata Paravenna 63 Zona C3 – sopra Verneto 59 ARTICOLO 18 - ATTIVITÀ TURISTICHE - RICETTIVE E DI RISTORAZIONE 60 ARTICOLO 19 - CAMPEGGIO 61 ARTICOLO 20 - NORME PER LE AREE AGRICOLE 62 20.1. Definizioni 62 20.1.a) Fondo rustico 62 20.1.b) Azienda agricola 62 20.1.c) Residenza 62 20.1.d) Annessi rustici 62 20.1.e) Piani di miglioria agricoli 63 20.2. Destinazione d'uso 64 20.3. Interventi sui fabbricati esistenti 65 20.4. Asservimenti 65 20.5. Altri interventi 66 ARTICOLO 21 - ZONE E - AREE AGRICOLE 66 ARTICOLO 22 - ZONE EB - AREE SILVOPASTORALI 68 ARTICOLO 23 - ZONE F - ATTREZZATURE PUBBLICHE 70 Zone F1 70 a) Attrezzature di interesse comune 70 b) Attrezzature per l'istruzione 70 c) Aree verdi 70 c1) spazi attrezzati a parco, per il gioco (Vp) 71 c2) spazi pubblici attrezzati per lo sport. (Vs) 71 c3) percorso lungo il fiume 71 d) Parcheggi - Posti auto 72 d) Zona cimiteriale e relativa area di rispetto 74 Zone F2 75 ARTICOLO 24 - IMPIANTI SPORTIVI DI PROPRIETÀ PRIVATA 75 24.2. Maneggio 75 24.3. Ampliamento di impianti sportivi di proprietà privata - zone FV2 75 ARTICOLO 25 - INTERPRETAZIONE PUNTUALE DEL P.T.C.P. 76 DEROGHE 79 DISEGNI ALLEGATI ALLA NORMATIVA 85 Norme Tecniche d’Attuazione 5 CAPITOLO I - NORME GENERALI ARTICOLO 1 – OGGETTO ED ESTENSIONE DEL PIANO REGOLATORE GENERALE Il presente Piano è redatto in conformità alle disposizioni della Legge Urbanistica n° 1150 del 17.08.1 942 e successive modificazioni ed integrazioni e alla legislazione nazionale e regionale vigente. Eventuali rinvii contenuti nelle NTA a specifiche disposizioni legislative statali e regionali devono intendersi riferiti anche ai provvedimenti legislativi sopravvenuti in materia successivamente alla data di adozione del presente piano. Il Piano determina l'assetto territoriale del comune di Garlenda, prevede le modifiche allo stato di fatto, disciplinandone i relativi insediamenti (zonizzazione) e fissando la destinazione d'uso ammesse e le trasformazioni ammissibili di tutti gli immobili facenti parte del territorio comunale, le trasformazioni agrarie, le opere di urbanizzazione e quelle infrastrutturali; il tutto mediante le prescrizioni rappresentate nelle tavole di piano e nelle presenti norme. Planimetrie e norme d'attuazione sono pienamente conformi alle disposizioni del Piano Territoriale di Coordinamento Paesistico approvato dalla Regione Liguria in data 26.02.1990 con delibera n° 6. Per facilitare il confr onto le planimetrie del P.T.C.P. sono state ingrandite e riportate cartograficamente in scala 1 : 5.000 e costituiscono uno degli elaborati di Piano. Inoltre la normativa seguente è correlata ai livelli di pianificazione sotto il profilo urbanistico e sotto il profilo paesistico- ambientale sia con elaborati specifici sia con elaborati in comune. Gli aspetti ambientali sono compresi ed integrati nello strumento urbanistico generale e non costituiscono un elaborato a sé stante. La normativa è suddivisa in quattro capitoli ed ha un livello di cogenza diverso a seconda delle indicazioni enunciate: 1. il capitolo I Norme generali ed i parametri degli altri capitoli hanno carattere inderogabile e di riferimento preciso; 2. gli altri capitoli rappresentano indicazioni generali, trasversali sia a sistemi di componenti (ad esempio monumenti, fasce di sostegno dei muri, materiali, ecc.) sia alla zonizzazione (per esempio perle attività di ristorazione e/o turistico ricettive) ma anche indicazioni puntuali riferite ad un singolo edificio o ad una situazione particolare. In questa seconda parte si può utilizzare in modo limitato il meccanismo delle deroghe (art. 25) ripercorrendo i processi logici che hanno ispirato la configurazione, ma senza stravolgere sostanzialmente indici e parametri fondamentali: un solo esempio nell’ampliamento/adeguamento igienico e tecnologico il parametro indicato può comportare il peggioramento della situazione esistente e quindi non deve essere concesso oppure all’opposto può avere l’esigenza di pochi mc. in più per una soluzione di effettiva riqualificazione ed allora deve essere concesso. L’elemento della discrezionalità è eliminato dall’articolato delle deroghe, dall’individuazione degli elementi da riqualificare individuato dall’A.C. e da proposte alternative che possono essere elaborate in alternativa dall’Ufficio Tecnico. La normativa comprende specificatamente la disciplina paesistica ai sensi della L.R. n° 6 del 02.05.19 91 ed ha come obiettivi: disciplinare le prestazioni ed i requisiti paesistici degli interventi previsti dal Piano; definire in dettaglio i più significativi elementi morfologici e tipologici che concorrono a determinare le diverse componenti del paesaggio per garantirne la tutela e la pertinente qualificazione al livello degli assetti insediativo, geomorfologico e vegetazionale; coordinare gli interventi ammissibili al fine di conseguire il raggiungimento degli obiettivi paesistici prefissati. Per tutte le definizioni, i parametri sia edilizi sia urbanistici si rimanda espressamente alle definizioni contenute nel Regolamento Edilizio, approvato con D.P.G.R. nº 174 del 19.03.1996, e successive modifiche ed integrazioni, che è parte integrante del presente Piano.