Laboratorio di Valorizzazione e Comunicazione dei Beni Archeologici

Laboratorio ArcheoFrame

Laboratorio di Valorizzazione e Comunicazione dei Beni Archeologici

ArcheoFrame, il Laboratorio di Valorizzazione e Comunicazione dei Beni Archeologici dell’Università IULM di Milano diretto dal prof. Luca Peyronel, dal 2007 svolge attività didattiche, progettuali e di sperimentazione sulla valorizzazione, la comunicazione, la divulgazione e la fruizione dei Beni Culturali in Italia e nei paesi del Mediterraneo. ArcheoFrame produce documentari e realizza prodotti multimediali, ha avviato progetti di catalogazione e documentazione fotografica dei siti archeologici del Mediterraneo, realizza progetti di valorizzazione e promozione di musei e aree archeologiche, avvalendosi di archeologi, storici, storici dell’arte, professionisti e tecnici di settore specializzati in scienze della comunicazione, economia della cultura, turismo e relazioni pubbliche, all’insegna della multidisciplinarietà. Affiancano il laboratorio, ogni anno, corsi sperimentali di didattica sul patrimonio storico-archeologico che vedono la partecipazione di studenti di archeologia e di cinema, televisione e new media. I lavori di ArcheoFrame sono stati presentati in università italiane e straniere, alla Borsa Internazionale del Turismo di Milano, a MiART, a festival internazionali di documentaristica dei beni culturali (fra cui la Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico di Rovereto, di cui ha vinto l’edizione 2013, ed il Festival del Cinema Archeologico di , di cui ha vinto l’edizione 2014), alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di e al Touring Club Italiano; i documentari sono inoltre diffusi sul canale WebTv dell’Università IULM (webtv.iulm.it) e sul canale tematico web di Archeologia Viva. MiBACT, CNR, MAE, Regione Lombardia, Soprintendenza Archeologia della Lombardia, Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento, La Rotta dei Fenici - Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa, diversi comuni, tra cui Milano, Varese, , , Como, , , , sono alcuni dei partner dell’Università IULM per i progetti realizzati da ArcheoFrame.

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DOCUMENTARIO

Dal Garda al Mincio Quando l’acqua racconta la storia

Anno: 2007 - di Sergio Spanu Riprese: Enrico Mazzoli - 22 minuti, italiano Produzione: ArcheoFrame

Il documentario ci porta nelle terre attraversate dal fiume Mincio, dalle sponde meridionali del Lago di Garda alla vasta pianura del mantovano. L’acqua scorre sinuosa tra la natura e le tracce che l’uomo ha lasciato nei secoli. Dall’Età del Bronzo, passando per i Celti, alla romanizzazione avvenuta nel III secolo a.C., lungo le rive del fiume fino alle sponde del lago si incontrano opere grandiose come la lussuosa villa residenziale delle “Grotte di Catullo” a Sirmione e la villa romana di Desenzano, che conserva ancora gli splendidi pavimenti musivi policromi. Nel Medioevo incontriamo i possedimenti degli Scaligeri con l’antico borgo fortificato di Castellaro dell’XI secolo divenuto poi proprietà dei Gonzaga e ancora oggi abitato. La storia recente racconta una realtà contadina e rurale, fatta di pesca e caccia, che pian piano sta scomparendo portandosi via mestieri e tradizioni locali delle terre attraversate dal fiume. La trasmissione Geo & Geo di Raitre ha realizzato un servizio filmato sul progetto, concepito come un backstage del lavoro didattico e professionale svolto.

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DOCUMENTARIO

Dagli Etruschi ai Gonzaga Duemila anni di storia lungo il Mincio

Anno: 2008 - di Eugenio Farioli Vecchioli, Luca Peyronel, Francesco Prezioso Riprese: Giuseppe Bucci e Giancarlo Sanfilippo - 41 minuti, italiano Produzione: ArcheoFrame

Il documentario descrive l’emporio etrusco del Forcello di Bagnolo San Vito e l’antica città di Mantova, due luoghi che testimoniano con la loro storia l’importanza che avevano le terre del basso Mincio all’interno di quel caleidoscopico mondo di culture che fu la grande pianura padana. Straordinaria via di comunicazione che univa l’arco alpino alle coste adriatiche, il Mincio divenne nel I millennio a.C. privilegiato mezzo di espansione e di collegamento di popoli diversi: Etruschi, Galli Cenomani e Romani. Al Forcello la storia si è fermata all’epoca etrusca e l’antico centro rivive oggi grazie all’impegno degli archeologi e degli operatori culturali del Parco Archeologico. La città di Mantova offre invece una straordinaria continuità di occupazione testimoniata in modo esemplare dai recenti scavi condotti dalla Soprintendenza Archeologica della Lombardia all’interno del Palazzo Ducale e dai reperti esposti nel Museo Archeologico Nazionale.

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DOCUMENTARIO

Milano, Mediolanum Viaggio nella memoria della città antica

Anno: 2009 - di Eugenio Farioli Vecchioli, Luca Peyronel, Francesco Prezioso Riprese: Luciano Petrini - 63 minuti, italiano Produzione: ArcheoFrame

«Milano è una città utilitaria (…) demolita e rifatta secondo le necessità del momento, non riuscendo perciò mai a diventare antica.» Così nel 1957 lo scrittore Guido Piovene descriveva Milano nel suo “Viaggio in Italia”, cogliendo un tratto essenziale della città che, quasi costretta a un perenne inseguimento della modernità, ha accumulato un importante debito con il proprio passato. In questo documentario Milano riscopre l’antica Mediolanum, dal primo stanziamento dei Celti intorno alla metà del I millennio a.C. fino a quando, nel III-IV secolo d.C., diviene capitale dell’impero romano d’Occidente. Le testimonianze archeologiche di Milano romana sono oggi frammentarie e disperse: il racconto filmato le ricompone restituendo un quadro unitario della città antica, decantata da scrittori e poeti per le mura possenti, gli edifici pubblici monumentali - tra cui il foro, il teatro, l’anfiteatro, il circo e le terme - le lussuose residenze dell’aristocrazia locale e il palazzo imperiale.

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DOCUMENTARIO

Uno sguardo al Patrimonio Archeologico della Lombardia Anno: 2011 - di Eugenio Farioli Vecchioli, Luca Peyronel, Francesco Prezioso 40 minuti, italiano e inglese Produzione: ArcheoFrame per Regione Lombardia e Eupolis

Il documentario è un viaggio alla scoperta dei più importanti siti archeologici del territorio lombardo. Si parte dai parchi delle Incisioni Rupestri della Valcamonica, primo sito Unesco italiano (1979), per poi passare alle splendide ville romane del lago di Garda, la monumentale villa “Grotte di Catullo” di Sirmione e la “Villa dei Mosaici” di Desenzano. Il documentario racconta anche il Parco Archeologico del Forcello di Bagnolo San Vito, dove gli archeologi vanno riportando alla luce il più antico emporio etrusco individuato a nord del Po. Non poteva mancare Milano, che nel suo caotico tessuto urbano cela le testimonianze di una storia lunga più di duemila anni. In particolare, i resti dell’età imperiale romana, tanto preziosi quanto poco noti, restituiscono l’immagine di una città al centro dell’Europa, allora come oggi. Ci si immerge nell’epoca mediovale a Castelseprio, in provincia di Varese, borgo fortificato che si sviluppa a partire dal V secolo d.C. e che è stato distrutto nel 1287 dai Visconti, oggi inserito nel sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)”.

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DOCUMENTARIO

Cronos

Anno: 2011 - di Eugenio Farioli Vecchioli, Luca Peyronel, Francesco Prezioso Riprese: Giancarlo Sanfilippo - 40 minuti, italiano Produzione: ArcheoFrame per MIUR

Il documentario, realizzato in un progetto finanziato dal MIUR per ladiffusione della scienze applicate, è il racconto di come possiamo oggi risalire all’età di reperti e strutture archeologiche attraverso dei metodi di datazione scientifica assoluta. Il radiocarbonio, la termoluminescenza e la dendrocronologia sono illustrati andando alla scoperta di importanti centri e laboratori di datazione italiani, il CUDaM (Centro Universitario per le Datazioni e Archeometria di Milano) Bicocca di Milano, il LaBEC (Laboratorio di Tecniche Nucleari per i Beni Culturali) di Firenze e Dendrodata di . Il documentario è stato presentato e diffuso come materiale didattico nelle scuole superiori della Lombardia, grazie ad un accordo con l’Ufficio Scolastico Regionale.

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DOCUMENTARIO

Il popolo dei laghi Le palafitte del garda patrimonio dell’umanità

Anno: 2012 - di Eugenio Farioli Vecchioli, Luca Peyronel, Francesco Prezioso Riprese: Francesco Prezioso - 74 minuti, italiano e inglese Produzione: ArcheoFrame per i Comuni di Desenzano del Garda (BS), Gavardo (BS) e Polpenazze del Garda (BS)

Il documentario prende in esame il ricco patrimonio archeologico degli insediamenti palafitticoli che, tra il III e il II millennio a.C., caratterizzavano i bacini lacustri nell’area gardesana. Lucone di Polpenazze, Lavagnone di Desenzano del Garda, i Lagazzi del Vho di Piadena, Manerba del Garda, Bande di Cavriana sono solo alcuni dei luoghi che custodiscono queste preziose testimonianze archeologiche, la cui importanza è stata riconosciuta nel 2011 dall’Unesco attraverso l’inclusione nel sito seriale transnazionale “Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino”. Attraverso una panoramica sulle ricerche in corso nelle torbiere delle colline moreniche o nelle acque del lago da parte di archeologi, geologi, paleobotanici, paleozoologi, palinologi e dendrocronologi, il racconto porta alla scoperta dell’interazione fra uomo e ambiente nell’età del Bronzo e alla ricostruzione del paesaggio storico dei villaggi palafitticoli. In particolare, il recupero di manufatti di legno e di oggetti di uso quotidiano perfettamente conservati nei siti di Lucone di Polpenazze e Lavagnone di Desenzano del Garda offre un interessante spaccato sulla vita quotidiana delle genti preistoriche del gardesano.

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DOCUMENTARIO

Le rocce dei camuni Scoperta e valorizzazione delle incisioni rupestri della valle camonica

Anno: 2012 - di Eugenio Farioli Vecchioli, Luca Peyronel, Francesco Prezioso Riprese: Giancarlo Sanfilippo - 25 minuti, italiano e inglese Produzione: ArcheoFrame per Comunità Montana di Valle Camonica e Distretto Culturale di Valle Camonica

La Valle Camonica, che mette in comunicazione la pianura padana con il cuore delle alpi lombarde, custodisce quasi diecimila anni di storia, a partire dalle prime tracce della presenza umana al termine delle glaciazioni (circa 8000 a.C.). Lo straordinario patrimonio storico e archeologico delle sue incisioni rupestri, primo sito italiano riconosciuto dall’Unesco nel 1979, costituisce il filo rosso non solo per la ricostruzione dell’identità culturale di questa vallata nel corso dei secoli, ma anche per seguire le tappe dell’evoluzione umana. Oltre alla nascita della civiltà camuna, infatti, le pietre incise raccontano il processo di sedentarizzazione delle prime comunità e la domesticazione di piante e animali, la formazione di società complesse e di gerarchie guerriere, l’acquisizione di nuove tecnologie, lo sviluppo del pensiero e dei suoi modi di rappresentazione. Attraverso interviste a personalità che si occupano della ricerca, della tutela e della valorizzazione di questo immenso corpus d’arte rupestre, il documentario delinea un ritratto originale della Valle Camonica di ieri e di oggi, ponendo l’accento sulle profonde interrelazioni che da sempre sussistono fra uomo e territorio.

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DOCUMENTARIO

L’Italia dei Longobardi

Anno: 2013 - di Eugenio Farioli Vecchioli, Enrico Settimi Riprese: Giancarlo Sanfilippo, Maurizio Frisoli, Vito A. Guglielmini 96 minuti, italiano, inglese, francese, tedesco Produzione: ArcheoFrame per Associazione Italia Langobardorum

Le riprese del documentario ripercorrono, attraverso il racconto della Historia Langobardorum di Paolo Diacono e attraverso interviste a eminenti storici, archeologi, storici dell’arte e testimonial d’eccezione (Toni Capuozzo, Vincenzo Cerami, Philippe Daverio, Giuseppe D’Avino, Maurizio Mastrini, Omar Pedrini, Peppino Principe), i sette luoghi italiani inseriti nella World Heritage List UNESCO come sito seriale: “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568-774 d.C.)”. Il racconto è un viaggio nei sette siti che mostrano ancora oggi i segni tangibili della profonda trasformazione che avviene in Italia nei due secoli della dominazione longobarda: Cividale del Friuli con il suo tempietto longobardo, il castrum di Castelseprio-Torba, il complesso di San Salvatore a Brescia, Benevento con la chiesa di Santa Sofia, Monte Sant’Angelo con il suo antichissimo santuario micaelico, Spoleto con la chiesa di San Salvatore ed il magnifico tempietto sul Clitunno a Campello.

Il documentario ha vinto il premio “Città di Rovereto-Archeologia Viva” alla XXIV Edizione della Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico di Rovereto e il premio della giuria durante l’XI Edizione del Festival del Cinema Archeologico di Agrigento.

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DOCUMENTARIO

Storie sommerse Le palafitte del lago di varese

Anno: 2012 - di Eugenio Farioli Vecchioli, Francesco Prezioso Riprese: Giancarlo Sanfilippo - 26 minuti, italiano e inglese Produzione: ArcheoFrame per Comune di Bodio Lomnago

Per migliaia di anni le acque dei laghi varesini hanno celato i resti di insediamenti preistorici. Le abitazioni delle genti che abitavano le rive lacustri, le palafitte, sono attestate lungo tutto l’arco alpino dalla Francia alla , passando per Italia, Svizzera, Germania e . Un patrimonio eccezionalmente conservato dall’acqua e dunque preziosissimo per la ricostruzione storica, che è stato incluso dal 2011 nella World Heritage List UNESCO come sito seriale transnazionale “Siti palafitticoli preistorici dell’arco alpino”. A 150 anni dalla scoperta delle palafitte sul lago di Varese si ripercorre la straordinaria avventura dei primi ricercatori che si spinsero a sud delle Alpi sulle tracce delle civiltà palafitticole, allora poco note e per questo misteriose e affascinanti. Oggi l’evoluzione tecnologica nel campo dell’archeologia subacquea ha permesso di raggiungere risultati significativi nella conoscenza dell’Isolino Virginia, di Bodio centrale e del Sabbione, attraverso indizi e tracce da decodificare in una indagine archeologica che utilizza tutte le moderne tecniche scientifiche. Sono questi nuovi ‘pionieri’ della ricerca che hanno ora il compito di dare voce al legno, alle ossa, alla pietra, ai cocci e ai pollini per rivelare le storie sommerse di questi laghi!

21 DVD interattivo

A 150 anni dalla scoperta della palafitta di Bodio Centrale sul La palafitta di Bodio centrale, lago di Varese, lago di Varese, ecco uno strumento interattivo per ripercorrere a 150 anni dalla scoperta. le ricerche di archeologia subacquea che hanno condotto alla sua identificazione e al riconoscimento nel sito seriale UNESCO "Siti palafitticoli preistorici dell'arco alpino". Storie Chi erano i suoi abitanti? Come vivevano? Scopriamolo insieme in un viaggio virtuale sulle sponde dei laghi varesini. Sommerse DVD INTERATTIVO

Storie sommerse la palafitta di bodio centrale, lago di varese, a 150 anni dalla scoperta

Anno: 2012 - Progetto grafico e multimediale: Daniele Bursich Testi: Sara Ferrari, Gioia Zenoni, Lia La Terra Produzione: ArcheoFrame per Comune di Bodio Lomnago

Il Laboratorio ArcheoFrame ha realizzato, per conto del Comune di Bodio Lomnago ed in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia della Lombardia, il DVD interattivo, destinato agli allestimenti museali e agli Istituti Superiori della Provincia di Varese. Uno strumento con funzione didattica e divulgativa, che DVD interattivo approfondisce gli spunti tematici offerti dal documentario e inquadra il fenomeno palafitticolo e la ricerca archeologica nei siti del lago di Varese nel più ampio contesto europeo. Il DVD è organizzato in otto sezioni tematiche (Palafitte, Nord Italia, Laghi Varesini, Bodio, Sabbione, Isolino Virginia, Unesco e Villa Mirabello) che contengono i testi, collegamenti pop-up a immagini o a box di approfondimento, clip video A 150 anni dalla scoperta della palafitta di Bodio Centrale sul La palafitta di Bodio centrale, lago di Varese, con interviste e brevi estratti del documentario. lago di Varese, ecco uno strumento interattivo per ripercorrere a 150 anni dalla scoperta. le ricerche di archeologia subacquea che hanno condotto alla sua identificazione e al riconoscimento nel sito seriale UNESCO "Siti palafitticoli preistorici dell'arco alpino". Storie Chi erano i suoi abitanti? Come vivevano? Scopriamolo insieme in un viaggio virtuale sulle sponde dei laghi varesini. Sommerse 23

SITO WEB

www.telltuqan.it

Anno: 2012 - Sito web della Missione Archeologica Italiana a Tell Tuqan Progettazione grafi ca e multimediale: Daniele Bursich Testi: Francesca Baffi , Roberto Fiorentino, Luca Peyronel Produzione: ArcheoFrame

Il sito di Tell Tuqan si trova nella Siria settentrionale ai margini occidentali del bacino del Matkh, area che iniziò ad essere oggetto di indagini archeologiche a partire dal 1964, quando prese avvio la Missione Archeologica Italiana in Siria ad Ebla (MAIS) della Sapienza Università di Roma, diretta da Paolo Matthiae. Tell Tuqan, con una superfi cie di 28 ettari, è il più grande insediamento del bacino, formato da una Città Bassa ovale e da una Città Alta con Acropoli, che dominava un lago oggi prosciugato. Grazie agli scavi condotti dall’Università del Salento in collaborazione con l’Università IULM, è stata ricostruita una lunga sequenza occupazionale che va dal Bronzo Antico (2700 a.C.) al periodo Bizantino (VII sec. d.C.). Oltre agli interventi sul campo di indagine archeologica, conservazione e restauro delle strutture e dei manufatti, interrotti nel 2011 per la crisi siriana, si è deciso di valorizzare il sito di Tell Tuqan con un progetto di comunicazione multimediale, realizzato da ArcheoFrame con il contributo del fi nanziamento PRIN 2009. La Missione archeologica è stata dotata di un’identità visiva, tradotta in un logo che esprime sia il periodo storico sia la conformazione morfologica dell’area archeologica: esso comprende, infatti, due semicerchi (simboli della doppia cinta muraria), una stilizzazione del rilievo del dio della tempesta (il cui originale è scolpito su una tavola basaltica) e il nome del sito. Dal logo si è sviluppata l’immagine coordinata, utilizzata in diversi ambiti, fra cui il sito web in cui sono presentati il sito archeologico e il suo sviluppo diacronico, la Missione, le indagini sul campo e i principali risultati conseguiti.

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VALORIZZAZIONE DEI SITI ARCHEOLOGICI

Comunicare Agrigento Progettazione dei pannelli e dei percorsi di visita del Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento

Anno: 2015 - Progettazione grafica: Daniele Bursich Progetto di comunicazione: Sara Ferrari e Gioia Zenoni. Traduzioni: Jim Bishop, Mathilde Villette Produzione: ArcheoFrame

Nel 2014 ArcheoFrame IULM ha avviato un progetto di comunicazione del patrimonio storico-archeologico del Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento, dal 1997 incluso dall’Unesco nella World Heritage List. Il sito custodisce testimonianze monumentali della colonizzazione greca in Occidente - fra cui i superbi templi dorici - ma testimonia anche il ruolo storicamente svolto dalla Sicilia, crocevia del Mediterraneo e delle diverse civiltà che si sono susseguite nell’antichità: Cartaginesi, Romani, Bizantini, Arabi. Per conto dell’Ente Parco, con cui l’Università IULM ha stipulato un accordo triennale di collaborazione per attività di comunicazione e di valorizzazione, sono stati realizzati i nuovi supporti didattici trilingue (italiano, inglese e francese) ad uso turistico ed i percorsi di visita di tipo archeologico. L’équipe del laboratorio si è occupata della progettazione grafica e delle strategie di comunicazione dei contenuti scientifici della pannellistica, privilegiando un approccio di tipo divulgativo nella redazione dei testi e mirando alla costruzione di un’identità visiva forte e chiara nei complementi grafici e fotografici. Lo studio dei percorsi di visita è stato sviluppato in stretta connessione con quello dei pannelli esplicativi, con l’obiettivo di valorizzare in un’ottica diacronica tutte le testimonianze disperse nell’immensa area archeologica, che proprio per questa sua peculiarità offre ancora all’odierno viaggiatore il fascino di una visita di tipo “esplorativo”.

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DOCUMENTARIO

Agrigentvm Storia e archeologia della città romana

Anno: 2015 - di Marcantonio Corrieri, Giancarlo Sanfilippo, Sara Ferrari, Gioia Zenoni con la collaborazione di Chiara Boracchi Riprese: Giancarlo Sanfilippo, Marcantonio Corrieri - 37 minuti, italiano Produzione: ArcheoFrame per Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento

Gli eleganti e raffinati mosaici policromi delle domus del quartiere ellenistico-romano, il sublime sarcofago di Fedra, opera marmorea di inestimabile valore, i luoghi del potere imperiale romano, le tracce della conversione dei templi pagani in chiese cristiane, testimoniano la profonda trasformazione avvenuta tra la conquista romana di Agrigento nel pieno della seconda guerra punica e il momento della dominazione araba. Le riprese del documentario svelano, attraverso suggestive immagini, il volto di un passato poco conosciuto e oggi sempre più sotto la lente d’ingrandimento degli archeologi. Un viaggio che affonda le radici nell’occupazione romana, descrive l’apogeo della città raggiunto in epoca imperiale grazie al programma urbanistico e di monumentalizzazione promosso da Augusto, prosegue nell’età paleocristiana e bizantina.

Il documentario è stato proiettato nel mese di luglio 2015 in occasione del Festival del Cinema Archeologico di Agrigento, nel mese di ottobre 2015 ha partecipato alla XXVI Rassegna internazionale del Cinema Archeologico di Rovereto, ed è stato trasmesso lunedì 26 ottobre 2015 in versione originale come puntata della serie “Italia: viaggio nella bellezza”, in onda su RAI Storia.

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VALORIZZAZIONE DEI SITI ARCHEOLOGICI / SVILUPPO APP MULTIMEDIALE

Ripercorrere la Via Gallica Un itinerario archeologico multimediale nella Lombardia romana e altomedievale

Anno: 2015 - Daniele Bursich, Marcantonio Corrieri, Sara Ferrari, Gioia Zenoni con la collaborazione di Francesco Agnellini. Traduzioni: Jim Bishop Regia: Marcantonio Corrieri Produzione: ArcheoFrame

Un viaggio alla scoperta dell’antico tracciato della cosiddetta “Via Gallica”, nota dall’età romana e in uso fino all’epoca altomedievale, importante arteria di comunicazione che solca la fascia pedemontana della Lombardia. Il progetto è stato sviluppato attraverso una App multimediale per smartphone e tablet, realizzata come un innovativo contenitore di approfondimenti storico-archeologici relativi ai singoli siti d’interesse, videoclip e applicazioni di realtà aumentata. Finanziato da Regione Lombardia e sostenuto dalla Soprintendenza Archeologia della Lombardia, dal Polo Museale della Lombardia, dai Musei Archeologici presenti nelle città di Milano, Bergamo, Brescia e Como, il progetto si configura come una ricerca di ampio respiro che unisce diversi aspetti legati alla conoscenza e alla comunicazione del patrimonio culturale, proponendo inoltre l’ideazione di nuove modalità di fruizione turistica. Tappe fondamentali dell’antico tracciato erano Mediolanum-Milano, Bergomum-Bergamo e Brixia-Brescia da cui si diramavano grandi e piccole vie di comunicazione, che in alcuni casi hanno dato esito a percorsi alternativi della strada maestra. L’imponente patrimonio archeologico dei centri maggiori e minori collegati dall’itinerario offre un interessante spaccato dello sviluppo storico della Lombardia centro-orientale, grazie ad aree archeologiche di grande rilievo e musei con collezioni ricchissime di lunga tradizione.

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DOCUMENTARIO

I sette siti Longobardi oltre i Longobardi

Anno: 2015-2016 – di Enrico Settimi, Francesco Prezioso Riprese: Marcantonio Corrieri, Giancarlo Sanfilippo, Francesco De Luca 15 minuti ciascuno, italiano Produzione: ArcheoFrame per Associazione Italia Langobardorum

Il sito seriale “I Longobardi in Italia. I luoghi del potere (568 d.C. - 774 d.C.)”, con la sua impalpabile eppure solida identità, viene visto in questa serie di sette documentari da 15’ in una sorta di controcampo ideale rispetto a “L’Italia dei Longobardi” (Archeoframe, 2013): dove si era raccontato il principio unificatore del sito si evidenziano al contrario le peculiarità, dove ci si era concentrati sul periodo che va dal 568 al 774, si spazia dalla storia greco-romana all’eredità nei secoli successivi, fino al rapporto di ciascun sito col territorio, le sue meraviglie e le curiosità per dotare la valorizzazione di strumenti agili e affascinanti. Il millenario culto di San Michele e il pellegrinaggio che si rinnova a Monte Sant’Angelo, la vicenda di Benevento sospesa fin dall’epoca repubblicana di Roma tra Oriente e Occidente, il rapporto di Spoleto con i mille eremi che la attorniano, i piccoli tesori del territorio di , fonte di ispirazione per gli artisti attraverso i secoli, l’antica consapevolezza del proprio patrimonio che caratterizza il senso civico dei Bresciani, l’enigmatico castrum del Seprio che veglia solitario sulla valle dell’Olona, l’origine del patriarcato veneto tra le mura di Cividale del Friuli. Prima e dopo la formazione dei centri longobardi l’identità di questi luoghi si espande e non smette di interrogarci.

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LA COLLABORAZIONE ARCHEOFRAME - RAI STORIA

Università IULM e RAI Cultura hanno siglato un accordo di collaborazione per la realizzazione di alcuni documentari della serie “Italia: viaggio nella bellezza”, in onda su RAI Storia dal 16 marzo 2015. La serie, a cura di Eugenio Farioli Vecchioli e Davide Savelli, è nata da un accordo con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo con l’obiettivo di favorire un’azione informativa ed educativa a sostegno della conoscenza del patrimonio storico, artistico, archeologico e bibliografi co italiano. ArcheoFrame IULM ha collaborato allo speciale su Milano paleocristiana e alle puntate dedicate alla riscoperta di Brescia romana e di Cividale longobarda. Il documentario AGRIGENTVM - Storia e archeologia della città romana è stato trasmesso lunedì 26 ottobre 2015 in versione originale come puntata della serie “Italia: viaggio nella bellezza”.

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DOCUMENTARIO

Milano. La città di Ambrogio

di Eugenio Farioli Vecchioli, Brigida Gullo 30 minuti, italiano Produzione: Rai Storia in collaborazione con ArcheoFrame

Ogni anno milioni di visitatori accorrono da tutte le parti del mondo per ammirare l’imponente architettura del Duomo e la verticalità delle sue guglie, spesso ignari del fatto che, sotto il sagrato, sopravvive il luogo più sacro di tutta Milano. I resti del battistero paleocristiano di San Giovanni alle Fonti e della Basilica di Santa Tecla ci raccontano dell’attività del vescovo Ambrogio, il santo patrono della città. È lì che Ambrogio ha combattuto la sua battaglia per l’ortodossia, in un’epoca in cui il cristianesimo era dilaniato dalle dispute sulle eresie. È lì che il vescovo ha delineato un nuovo rapporto tra la Chiesa e l’Impero. Ed è lì, nella vasca ottagonale ancora visibile, che è stato battezzato Sant’Agostino nel 397 d.C. Da questo luogo simbolo, parte un viaggio alla scoperta della Milano paleocristiana, capitale e residenza di imperatori magnificata da monumenti come il circo, il palazzo imperiale, le terme: una città che il grande storico dell’arte tedesco Richard Krautheimer ha definito una delle tre “capitali cristiane” del IV secolo, insieme a Roma e Costantinopoli.

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DOCUMENTARIO

Le ali di Brixia

di Rita Pacifici, Keti Riccardi 45 minuti, italiano Produzione: Rai Storia in collaborazione con ArcheoFrame

Un’Urbe in miniatura, con il tempio Capitolino più scenografico dell’Italia Cisalpina. Un tesoro di bronzo dorato nascosto a lungo, e la Vittoria alata. Gli affreschi pompeiani del Santuario Repubblicano e i pregiati mosaici delle Domus. Brixia, l’antica Brescia, lussuosa colonia romana e città pluristratificata dove è possibile ripercorrere tremila anni di storia. La città romana di Brixia, con un impianto urbanistico dominato dallo splendido Tempio consacrato all’imperatore Vespasiano, fu scoperta negli scavi intrapresi nel 1823. Il documentario racconta l’impresa voluta dall’Ateneo di Brescia che recuperò, oltre ai resti dei principali monumenti antichi, anche un ricchissimo tesoro di opere in bronzo, e ripercorre la storia della città nel suo sviluppo, avvenuto nel corso del I sec. a. C., da dominio dei Galli Cenomani a colonia romana. Un secolo in cui l’abitato di Brixia si trasforma in una piccola e perfetta Urbe, con edifici pubblici e privati che denunciano l’assimilazione dei canoni estetici propri della raffinata civiltà del centro Italia.

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DOCUMENTARIO

I Longobardi di Cividale

di Eugenio Farioli Vecchioli, Keti Riccardi 45 minuti, italiano Produzione: Rai Storia in collaborazione con ArcheoFrame

Cividale del Friuli è la città italiana che meglio testimonia il passato longobardo del nostro paese; quei due secoli durante i quali il Regno dei Longobardi (568 d.C. – 774 d.C.) insediò una nuova dominazione politica in gran parte della penisola italiana, finché non fu sconfitto e spodestato dai Franchi di Carlo Magno. Cividale è in qualche modo la via d’accesso obbligata per entrare nelle vicende di questo popolo germanico. È qui, infatti, nell’antica Forum Iulii romana, fondata secondo la tradizione da Giulio Cesare nel I secolo a.C., che i Longobardi stabiliscono il loro primo centro, fondando il Ducato dei Friuli; è qui che i Longobardi raggiungono la massima raffinatezza artistica e architettonica, nella parte finale della loro parabola storica, alla fine dell’VIII secolo; ed è qui che ha i natali Paolo di Warnefrit, giunto fino a noi come il dotto Paolo Diacono, autore di quella Historia Langobardorum che rappresenta una delle fonti principali sulla storia di questo popolo.

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PROGETTI DI VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHEOLOGICO IN OCCASIONE DI EXPO 2015

Nel 2015 ArcheoFrame ha condotto due progetti di ricerca mirati alla valorizzazione e alla comunicazione di luoghi-chiave del patrimonio archeologico lombardo: Mediolanum-Milano e Brixia-Brescia. I progetti, risultati vincitori del bando di Regione Lombardia “Invito a presentare progetti di ricerca applicata per la valorizzazione del patrimonio culturale lombardo, rivolto alle Università Lombarde”, hanno sviluppato strategie di comunicazione specifi che per l’ambito dei beni archeologici come elemento fondamentale per la diff usione della conoscenza e la fruizione del patrimonio sia da parte della cittadinanza, sia da parte dei crescenti fl ussi turistici previsti in occasione di EXPO 2015. L’elaborazione di modelli di valorizzazione dei beni archeologici, la progettazione di percorsi culturali e lo studio di strumenti di comunicazione innovativi possono infatti trasformare i luoghi della cultura in veri e propri attrattori in grado di dar vita ad un insieme di esperienze coordinate ed integrate.

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VALORIZZAZIONE DEI SITI ARCHEOLOGICI

Comunicare Milano Archeologia

Responsabile del progetto: Gioia Zenoni

Il progetto di ricerca applicata “MEDIOLANUM MMXV. Comunicare il patrimonio di Milano Archeologia per Expo 2015: modelli e strumenti di interazione multimediale per la conoscenza e fruizione della città antica”, rientra nell’ambito del grande progetto MEDIOLANUM MMXV, in cui sono coinvolti tutti i maggiori enti che si occupano di ricerca, tutela e valorizzazione del patrimonio archeologico milanese. Partner del progetto, infatti, sono la Soprintendenza Archeologia della Lombardia, il Civico Museo Archeologico di Milano, l’Arcidiocesi di Milano, il Politecnico di Milano, l’Università Cattolica del Sacro Cuore e l’Università degli Studi di Milano. MEDIOLANUM MMXV nasce con l’obiettivo di approfondire la conoscenza del patrimonio archeologico di Milano, studiare strategie per la conservazione preventiva, il restauro e l’accessibilità dei siti, creare nuove modalità di fruizione e comunicazione dei beni storico-archeologici. Il progetto ArcheoFrame IULM ha sviluppato un piano di comunicazione integrata, che include la progettazione di un portale web, in modo da proporre un’identità unitaria per il variegato e frammentato complesso delle evidenze archeologiche, attraverso nessi concettuali forti fra i monumenti e il paesaggio urbano attuale. Si è costituita una rete fra le risorse e sono stati sviluppati modelli e strumenti di comunicazione innovativi, capaci di generare un’interazione con i destinatari. Siti, oggetti e personaggi legati alla storia antica di Milano sono stati selezionati per sperimentare un approccio divulgativo e multi-prospettico, accompagnato alla qualità dei contenuti scientifici.

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VALORIZZAZIONE DEI SITI ARCHEOLOGICI

Svelare Brixia

Responsabile del progetto: Sara Ferrari

Il progetto di ricerca applicata “Svelare Brixia. Piano di comunicazione del patrimonio di Brescia antica e valorizzazione dell’area archeologica del Capitolium” propone nuove forme di comunicazione multimediali interattive e modelli di valorizzazione integrata concepiti in modo da creare un’immagine identitaria della città antica e dei beni storico-archeologici dispersi nel territorio. Obiettivi della ricerca sono stati lo studio e l’ideazione di percorsi, itinerari culturali e archeologici che hanno collegato il centro della città di Brescia con aree meno note, decentrate geograficamente; il rafforzamento delle risorse culturali attraverso la promozione del marketing territoriale; la progettazione di un piano di comunicazione dedicato alla valorizzazione dell’area archeologica del Capitolium con l’elaborazione di interventi che hanno tenuto presente le attività previste dal Comune di Brescia in vista di EXPO 2015. Un progetto specifico ha previsto la realizzazione di clip video per un’audioguida multimediale ideata per offrire ai visitatori della mostra “Brixia. Roma e le genti del Po. Un incontro di culture III-I sec. a.C.”, un’esperienza di visita molto flessibile e personalizzabile, attraverso cui divulgare contenuti multilingue aggiornati e di facile ascolto. Inoltre, attraverso l’analisi di approcci narrativi che propongono una chiave di lettura inedita delle tematiche culturali, sono stati sviluppati progetti-pilota pensati come modelli replicabili in altri contesti culturali e territoriali.

47 ArcheoFrame Laboratorio di Valorizzazione e Comunicazione dei Beni Archeologici Direttore: Luca Peyronel

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