Cultura 14 • OTTOBRE 2005 Cinema sardo in lutto per la scomparsa di Fiorenzo Serra È stato il maggior documentarista cinematografico sardo - Aveva creato una casa di produzione con il fratello - Tra i suoi collaboratori i migliori intellettuali dell'Isola da Pigliaru a Pira, da Peppino Fiori a Mannuzzu a Manlio Brigaglia di Gianni Olla

l 26 settembre è morto all’età vive soprattutto di agricoltura. E distiche della neonata Regione isolana, la poetica cinematografi- nifesto del Piano di Rinascita. di 84 anni Fiorenzo Serra, il di nuovo in giro a filmare l’isola- Sarda, l’occhio del pittore e del- ca di Serra non è però mai stata Elencava, attraverso diversi capi- maggior documentarista cine- mento dei paesi sardi (, l’antropologo. nostalgica. I piani sequenza che toli (la pastorizia, Cabras e il re- Imatografico sardo. Nato nel 1921 coloratissimo Tibet di legno e In una serie girata per l’Etfas raccontano la costruzione del for- gno dei feudatari del pesce, le mi- a Portotorres, ma la sua passione pietra) e l’esplosione cromatica (l’attuale Ersat, l’ente di trasfor- no per la cottura dei vasi a Orista- niere, il banditismo, l’emigrazio- per il cinema risale agli anni uni- dei costumi quando questi erano mazione agricola), composta di no (un pezzo da museo etnografi- ne), le urgenze e le contraddizio- versitari, trascorsi a Firenze negli ancora un ultimo residuo dell’an- sei film dedicati alla Nurra e a co) non esaltano l’astoricità, ma ni del processo di modernizzazio- anni che precedono l’entrata in tica vita di paese. Castiadas, la forma filmica domi- evocano apertamente la trasfor- ne. Al film collaborarono i mag- guerra dell’Italia. Suoi collaboratori furono gli nante è infatti ancora quella sovie- mazione della Sardegna, auguran- giori intellettuali isolani, da Pi- È a Firenze che il giovane stu- studiosi Mario Motta, Luca Pin- tico-fascista: il trionfo delle mac- dosi che questa, improcrastinabi- gliaru a Pira, da Fiori a Mannuz- dente di Scienze Naturali colla- na, Manlio Brigaglia, Clara Galli- chine che alleviano la fatica uma- le, non faccia “tabula rasa” delle zu, fino allo stesso Giuseppe Des- bora ai Cineguf, sorta di zona ni, i quali cercavano di incornicia- na. Ma in uno dei film, Alba sulla specificità isolane. sì che nel 1947 aveva già scritto franca del fascismo, e scrive, as- re verbalmente i film in una chia- Nurra, curiosamente, verso la fine La tesi, influenzata apertamen- per Serra il commento per un do- sieme ad Antonio Simon Mossa, ve sociologica e antropologica del film, il regista volutamente si te dagli scritti di Pigliare e dalla cumentario su , Un paese un documentario sui netturbini. che non contrastasse con l’essen- distrae dall’oggetto propagandi- rivista Ichnusa, approderà, ai pri- in Sardegna. Poi, utilizzando un soggetto del za poetico-figurativa delle imma- stico per raccontare che in quella mi anni Sessanta, ad un lungome- Nel 1966, quel suo unico lungo- futuro antropologo Luca Pinna, gini. Negli stessi anni Serra parte- zona la palma nana sradicata dal- traggio, L’ultimo pugno di terra metraggio vinse un premio al Fe- dirige un film preneorealista, La cipò al cosiddetto documentario le macchine era la materia prima più sociologico che antropologi- stival dei Popoli e Cesare Zavatti- barca sul fiume, ambientato tra i istituzionale (prodotto o finanzia- di un prodotto artigianale di gran- co. Scritto da Manlio Brigaglia e ni, che ne aveva supervisionato la cavatori di sabbia dell’Arno. La to soprattutto dagli enti regionali) de ricchezza estetica, i cestini, che dall’attuale ministro degli interni, regia, gli dedicò anche un piccolo guerra interrompe quest’appren- filmando le grandi opere pubbli- garantiva un rientro economico Giuseppe Pisanu, allora “giovane e affettuoso saggio in Straparole. distato che comprende anche che, in particolare bonifiche agra- alle popolazioni rurali. turco” della sinistra democristia- Con l’avvento della tv, scompa- un’altra sceneggiatura, intimista rie e dighe, ma sempre anteponen- Pur legata ad una visione affet- na che reclamava il cambiamento, re progressivamente il documen- e autobiografica, Ilaria o La fine do alle ovvie esigenze propagan- tiva e partecipata della tradizione il film era una sorta di controma- tario professionale e i suoi film – dei sogni, una sorta di monologo oltre sessanta – che circolavano interiore che scaturisce da un nelle sale italiane come “messag- viaggio in treno verso il fronte. gi in una bottiglia”, si dispersero Nel dopoguerra, proprio gli per anni nei recessi di una memo- studi universitari gli danno l’oc- Nella Cineteca sarda ria culturale regionale di corto re- casione di mettere alla prova la spiro. Continuarono però a circo- sua passione: con una cinepresa lare in tutt’Europa, nelle neonate in 16mm filma, in diversi paesi, rassegne di antropologia visuale. la terribile invasione della caval- custodite molte pellicole E capitava che studiosi del calibro lette che devastò la Sardegna. Il di Carpitella o di Cirese si compli- filmato, giudicato di alta rilevan- mentassero con il regista. za scientifica e documentaria, Ai primi anni Ottanta furono viene acquistato dall’Istituto girate negli anni ’50 e ’60 soprattutto tre istituzioni a rimet- Luce ed usato in un documenta- tere in circolazione le sue opere: rio a diffusione nazionale. la neonata sede regionale della Così, archiviata la parentesi nematografica: L’autunno di De- Rai, la Cineteca Sarda (che gli ha universitaria, negli anni imme- sulo, Maschere di paese (i carne- dedicato un volume) e l’Istituto diatamente successivi, Serra, as- vali della Sardegna) ed infine La Etnografico di . sieme al fratello Elio, mette in Novena, un mediometraggio del Infine, circa dieci anni fa, il ri- piedi una propria casa di produ- 1969 dedicato alle feste barbari- cercatore Dante Olianas, che ave- zione cinematografica, la Delta cine – già trattate negli anni Cin- va ritrovato nel museo di Copena- film. Con il triplo ruolo di pro- quanta – tra le quali spiccano ghen le sequenze cinematografi- duttore, fotografo, montatore co- Nostra signora di Gonare tra Ora- che girate dall’antropologo dane- mincia il suo lungo cammino di ni e e la Madonna del Ri- se Bentzon negli anni Cinquanta, regista solitario che percorre con medio a . gli offrì di montare e sincronizza- pazienza le scomodissime strade L’Ersat conserva, in pellicola a re quegli spezzoni dedicati ai suo- sarde per filmare le diverse sta- 16mm, l’intero ciclo girato negli natori di launeddas, per ricavarne gioni di un mondo ancestrale sul- anni Cinquanta: Alba sulla Nur- un documentario unitario, Is Lau- la via della modernizzazione. ra, Attorno alla città morta, Cin- neddas, a tutt’oggi uno dei pochi E in Barbagia, in inverno, per goli sulla terra (la bonifica della film di Serra visibili in edizione seguire i pastori nelle lunghe Nurra), Assalto alla boscaglia (la video. transumanze verso le pianure; in bonifica di Castiadas), Fame di Difatti, negli ultimi dieci anni, primavera negli altipiani per la pietre e Strade nuove (la costru- spezzoni dei suoi documentari fioritura degli asfodeli; in autun- zione delle strade di penetrazione sono stati usati – bene o male – in no, nei paesi per filmare la tra- agraria nei terreni bonificati). film di montaggio o in film-con- sformazione delle fibre secche in a Cineteca Sarda ha in de- ta (Oristano e la produzione di L’Istituto Superiore Regionale certo, e copie delle sue opere più cestini da parte delle donne che posito, su mandato dello mattoni in terra cruda e di broc- Etnografico ha prodotto e, ovvia- interessanti sono andate “a ruba” lavoravano sulla porta di casa. E stesso regista, un buon nu- che e vasi di terracotta), Costa mente, conserva San Francesco di in ogni paese della Sardegna, sono ancora, nell’Oristanese per regi- Lmero di pellicole girate da Fio- Nord (economia e cultura a Ca- Lula, girato negli anni Settanta. stati oggetto di lezioni universita- strare gli ultimi artigiani della renzo Serra. Si possono dividere stelsardo), Realtà del costume E’ possibile richiedere all’as- rie e tesi di laurea. Spesso erano terracotta e dei mattoni in “ladi- in due gruppi: nel primo sono (l’abbigliamento tradizionale a sociazione Iscandula, che lo ha messe a disposizione dal genero- ri” e poi a Sedilo per l’Ardia e via compresi quelli girati a partire , Busachi e Samugheo), I prodotto, Is Launeddas, pubbli- sissimo Serra che partecipava con di nuovo, nella stagione estiva, dai primi anni Cinquanta: San cavallini della Giara (la Giara di cato anche in diverse lingue stra- entusiasmo, nonostante gli ac- per altre strade che portano alle Costantino (L’Ardia di Sedilo), Gestori), Desulo (vita quotidia- niere. Infine, una recente pubbli- ciacchi, alle presentazioni e alle sagre campestri di , di Pescatori di corallo (Alghero e na, economia e cultura materiale cazione della Carlo Delfino Edi- successive discussioni. Lula, di . E poi ancora a la marineria di Torre del Greco), nel paese barbaricino). tore, Sardegna del Novecento – Benché in ritardo, è il momento due passi da casa, a Alghero, per Feste della Barbagia (le sagre Nel secondo gruppo, che ri- Memorie di un secolo, compren- di pensare seriamente ad un’edi- raccontare il duro lavoro dei pe- della Madonna delle neve a De- guarda gli anni Sessanta, spicca de i seguenti documentari di Ser- zione video integrale che faccia scatori di corallo di Torre del sulo, di San Cosma e Damiano a proprio il suo capolavoro L’ulti- ra: Nei paesi dell’argilla, Nel circolare i suoi film – legalmente Greco, o a Castelsardo per mo- Mamoiada, S. Mauro a Sorgono, mo pugno di terra, nonché alcu- golfo del corallo, Pescatori di e in buone condizioni – nelle strare la contraddizione di un pa- San Francesco a Lula), Nei paesi ni dei cortometraggi girati nello Corallo, Costa Nord, Feste della scuole, nelle Università, nei cir- ese costiero che teme il mare e dell’argilla e Artigiani della cre- stesso periodo per la Corona ci- Barbagia. (g.o.) coli culturali.