PIANO STRATEGICO

P.O. FESR 2007 – 2013 COMPETITIVITÀ REGIONALE E OCCUPAZIONE ASSE V –SVILUPPO URBANO

BANDO PUBBLICO PER LA PROMOZIONE DI INTERVENTI DI VALORIZZAZIONE A FINI TURISTICI DELL’ATTRATTIVITÀ DEI SISTEMI PRODUTTIVI IDENTITARI E TRADIZIONALI DEI CENTRI MINORI

“RETE DI COOPERAZIONE DEI CENTRI MINORI – t’ott’

Comuni di

OROSEI – – TIANA

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PREMESSA

Il presente lavoro ha la funzione di mettere in risalto le opportunità offerte dalla gestione di interventi di valorizzazione a fini turistici dell’attrattività dei sistemi produttivi identitari e tradizionali dei centri minori”, al fine di perseguire le seguenti finalità: - valorizzare l’attrattività dei sistemi produttivi dei centri minori anche attraverso il rilancio e la rivitalizzazione delle botteghe artigiane e degli antichi mestieri e l’attivazione di filiere legate all’identità culturale ed alle specificità territoriali;

I risvolti socio-economici dell’iniziativa sono diversi: o la qualificazione e la differenziazione dell’offerta turistica locale, o la creazione di nuove opportunità occupazionali e la conseguente attenuazione dei fenomeni di disagio sociale che conducono i giovani ad emigrare alla ricerca di un’occupazione; o le possibilità offerte dalla valorizzazione delle variabili territoriali, a partire dall’ambiente, della cultura e tradizione locale, oltre all’ampia produzione enogastronomica; Il lavoro si suddivide in diverse parti: la prima ha la funzione di illustrare le peculiarità del territorio sotto il profilo storico-ambientale, demografico economico; la seconda sintetizza i punti di forza e di debolezza, le minacce e le opportunità derivanti dalle variabili esogene; la terza parte illustra i presupposti e le motivazioni della sua realizzazione, gli obiettivi produttivi e le caratteristiche del prodotto-servizio; la quarta l’andamento del mercato turistico e l’individuazione dell’utenza potenziale; la quinta l’organizzazione dei diversi fattori della produzione e la struttura dei costi di esterna gestione; la sesta, le strategie commerciali; la settima le ipotesi e le previsioni sui diversi proventi e oneri di gestione, oltre alla valutazione della convenienza economica dell’investimento.

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L’IDEA FORZA

Il programma di sviluppo disegnato dalla rete di cooperazione t’ott’1 fa leva sugli elementi caratterizzanti l’economia dei territori dei paesi che ne fanno parte, idonei a fare da traino allo sviluppo dell’intera area e riconducibili a quattro assi fondamentali:

1. rivitalizzazione delle botteghe artigiane e degli antichi mestieri 2. Collegamento con il sistema università 3. Centralità geografica 4. Attrattività turistica

1,RIVITALIZZAZIONE DELLE BOTTEGHE ARTIGIANE E DEGLI ANTICHI

MESTIERI

La rete intende fornire il proprio contributo allo sviluppo del substrato imprenditoriale locale, mostrando attenzione verso le vocazioni contestuali e favorendo lo sviluppo di realtà connesse alle tradizioni, botteghe artigiane e degli antichi mestieri di ciascun area. Le direttrici d’intervento sono contraddistinte dalla promozione degli antichi mestieri dala loro valorizzazione ai fini turistici.

2. COLLEGAMENTO CON IL SISTEMA SCUOLA

Lo strumento della rete rappresenta l’ambiente programmatorio ideale per lo scambio di informazioni tra le realtà produttive locali e le scuole locali. L’obiettivo è divenire l’elemento di raccordo tra il mondo dell’istruzione e quello imprenditoriale, favorendo la cognizione degli elementi utili alla definizione delle figure professionali in uscita dal sistema scolastico (riducendo così la discrasia spesso avvertita tra le stesse e le esigenze espresse dal mercato del lavoro), ed incoraggiando l’utilizzazione economica dei risultati della ricerca.

3. TRASVERSALITÀ GEOGRAFICA

La collocazione geografica dei territori facenti parte della rete, costituisce un importante elemento di vantaggio tanto per lo sviluppo delle attività, artigianali e commerciali, che per le iniziative di natura turistico-ricettiva. Questa caratteristica, se meglio utilizzata, può consentire l’ottimizzazione dei servizi di supporto alle imprese e la già pronunciata vocazione all’accoglienza dell’area. In quest’ottica s’intendono porre in essere interventi volti all’accrescimento dell’efficienza del territorio e del suo grado di richiamo verso l’esterno.

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4. ATTRATTIVITA’ TURISTICA

La linea strategia perseguita dalla rete presta particolare attenzione al significativo valore storico e paesaggistico dei territori, sia singolarmente che complessivamente considerati. L’area, infatti, si mostra particolarmente idonea alla sua valorizzazione turistica e ciò grazie alla coesistenza di importanti ricchezze identitarie, paesaggistiche, storiche, religiose ed adiacenti mete turistiche di considerevole interesse.

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ANALISI SOCIO-ECONOMICA

L’analisi socio-economica ha la funzione di evidenziare le peculiarità del territorio, la struttura e il trend demografico, le principali attività economiche locali per poi passare all’individuazione delle variabili interne ed esterne da attivare e perfezionare per migliorare gli standard socio-economici.

INQUADRAMENTO TERRITORIALE

Il territorio oggetto della presente indagine è quello riferito a otto Comuni che aderiranno alla rete di cooperatione tottunu OROSEI, DORGALI, OLIENA, ORGOSOLO, FONNI, LODINE, OVODDA, TIANA .Il territorio, rappresenta una forte valenza identitaria ed a rappresentare il toponimo Baronia/ con l’autenticità con il quale la regione è conosciuta da sempre nel mondo. Da un punto di vista geografico si tratta di un territorio esteso per circa 884,39 Kmq.

COMUNE SUPERFICIE KMQ

orosei 90,43

dorgali 224,83

oliena 165,37

orgosolo 223,66

fonni 112,3

lodine 7,67

ovodda 40,78

tiana 19,35 totale 884,39

Fonte: Comunas R.A.S. 2009

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SUPERFICIE TERRITORIALE E DENSITÀ DEMOGRAFICA

La densità demografica evidenzia come le situazioni ambientali e territoriali e la presenza di aree più o meno comode da raggiungere influiscono sulla struttura insediativa. Il territorio in questione, registra una popolazione di 33.901 abitanti; il territorio nel suo complesso si estende per 291,31 kmq e presenta una densità abitativa pari a 36 abitanti per Kmq. Emergono chiaramente, nell’area considerata, le concentrazioni nei due maggiori centri di Orosei, Dorgali e Oliena, che registrano, insieme ad Ovodda, i più alti indici di densità abitativa per Kmq A questi si contrappongono le densità, tra le più basse della provincia, dei centri abitati di Il comune con il minor numero di abitanti è lodine, i comuni con la più bassa estensione territoriale sono Lodine e ovodda. La densità demografica rispecchia il grado di occupazione del territorio e se si rapporta il dato provinciale, di 41 abitanti per kmq, si nota che risulta inferiore di un 50% rispetto alla densità regionale che si assesta ai 70 abitanti per kmq. La popolazione del territorio della rete rappresenta lo 0,63% della popolazione regionale distribuita sull’ 1,20% del territorio della Sardegna.

Tab. n. 2 – Abitanti, superficie, densità

Comune Residenti Superficie Kmq Densità per kmq

90,43 Orosei 6.904 76,3

224,83 Dorgali 8.544 38

165,37 Oliena 7.418 44,9

223,66 Orgosolo 4.418 19,8

112,3 Fonni 4.104 36,5

7,67 Lodine 380 49,5

40,78 Ovodda 1.651 40,5

19,35 Tiana 529 27,3

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Il confronto con il dato del 2008 riferito alle province sarde ed all’intero territorio regionale rileva inoltre, oltre che un decremento della popolazione, come il territorio in esame sia il secondo per la minore densità abitativa.

Comuni Popolazione superficie km² Densità numero comuni

1. 563.180 4.570,00 123 71

2. Sassari 337.237 4.282,14 79 66

3. Oristano 166.244 3.039,99 55 88

4. 160.677 3.933,82 41 52

5. Olbia-Tempio 157.859 3.398,56 46 26

6. Carbonia-Iglesias 129.840 1.494,95 87 23

7. Medio Campidano 102.409 1.516,19 68 28

8. Ogliastra 57.965 1.854,24 31 23

Totale 1.675.411 24.089,89 70 377

STRUTTURA DEMOGRAFICA

Lo studio socio-economico di un territorio non può prescindere dall’analisi dei dati demografici, dai quali scaturiscono i risultati sulla struttura della popolazione e del trend demografico. Il territorio ha raggiunto i suoi valori massimi demografici intorno agli anni sessanta, superando tra il 1861 e il 2010 I 17.574 unità residenti a parte Tiana che ha avuto un calo di 15 unità

RESIDENTI Anno orosei dorgali oliena orgosolo fonni Lodine Ovodda Tiana 1861 1.833 3.912 3.138 2.133 3.604 116 1.094 544 1871 1.821 4.044 3.357 2.162 3.839 163 1.119 626 1881 1.907 4.373 3.665 2.207 3.826 153 1.157 615 1901 2.079 5.220 4.169 2.845 4.323 171 1.323 737 1911 2.277 5.584 4.427 3.181 4.639 205 1.298 814 1921 2.322 5.596 4.502 3.158 4.833 228 1.360 721 1931 2.513 6.051 4.914 3.411 5.000 237 1.473 721 1936 2.737 6.140 5.316 3.563 4.844 245 1.580 781 1951 3.484 6.721 6.030 4.250 5.195 318 1.789 845 1961 4.214 7.189 7.008 4.638 5.451 415 2.110 938

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1971 4.085 7.074 7.033 4.801 5.101 377 1.882 709 1981 4.788 7.595 7.279 4.896 4.950 379 1.797 695 1991 5.264 8.035 7.724 4.779 4.654 352 1.783 626 2001 5.870 8.190 7.604 4.538 4.371 408 1.732 584 2010 ind 6.904 8.544 7.418 4.418 4.104 380 1.651 529

IL SISTEMA ECONOMICO

Il tessuto produttivo della nuova Provincia di Nuoro risulta ancora caratterizzato da una prevalente vocazione agropastorale, ma risultano trainanti anche il settore terziario, l’industria, con particolare riferimento a quella agroalimentare, il turismo ed il settore edilizio. Si contano circa circa 16mila imprese, il 37% di queste opera nel settore agricolo, seguito dal commercio e dalle costruzioni. Questi 3 settori rappresentano il 72% della base produttiva provinciale.

Il settore agricolo si caratterizza per le piccole dimensioni dell’impresa e la mancanza, ancora, di forme organizzate di integrazione e di filiera nel comparto della produzione, della trasformazione e della commercializzazione. Per contro emerge la grande competenza nel settore dell’allevamento e la specializzazione nella coltivazione dei seminativi (cereali, foraggere) e delle colture legnose; di rilievo nel territorio la coltivazione di patate nei comuni montani, la produzione di prodotti orticoli, di piante e fiori ornamentali e di piante officinali.

Tra le coltivazioni di piante legnose si segnala quella dell’olivo, della vite e degli agrumi. L’economia locale è segnatamente caratterizzata anche dal settore turistico e dale produzioni agroalimentari. Il turismo, nonostante risenta di una modesta capacità di destagionalizzazione, è un settore che ha visto una lenta trasformazione e di una maggiore integrazione con i filoni tematici, capaci di catturare l’interesse di diverse fasce di turisti. Questo in virtù di uno sviluppo di turismi alternativi rispetto a quello prettamente balneare ed integrati con le valenze in cui il territorio si declina: enogastronomia, servizi, ambientali, culturali, archeologici. Sul fronte agroalimentare ed artigiano occorre sottolineare come la Provincia di Nuoro sia stata capace di imprimere una forte connotazione al proprio paniere di tipicità, attraverso la valorizzazione delle proprie eccellenze: i prodotti tipici enogastronomici, la tessitura, la pelletteria, l’oreficeria, la lavorazione del legno, della pietra, della ceramica del ferro e la cestineria.

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TURISMO

Dalle diverse analisi ed indagini svolte sul territorio negli ultimi anni emerge il carattere strategico del turismo per il rilancio e lo sviluppo della provincia di Nuoro.

Il territorio ha una chiara vocazione turistica che può esprimersi sia attraverso l’ingente patrimonio naturalistico, sia attraverso quello storico culturale ma che tuttavia, al momento, non può definirsi settore adeguatamente sviluppato.

È proprio sul turismo che si concentrano le strategie di crescita e di sviluppo degli ultimi anni quale possibile alternativa e-o integrazione all’economia agricola e pastorale che caratterizza la provincia.

Ad oggi, il turismo nel territorio si contraddistingue per un paniere vario di prodotti: quello agrituristico, naturalistico e storico culturale ed enogastronomico, in alternativa al più sviluppato ed immediato turismo costiero che ha determinato la localizzazione nei comuni costieri dell’85% dei posti letto.

Se si confrontano i dati provinciali e regionali, sono disponibili i dati Istat del 2005/2006, il settore dell’ospitalità e della ricettività turistica alberghiera nella Provincia di Nuoro, compete in maniera piuttosto modesta: solo il 2.9% delle strutture alberghiere e il 11,9% degli esercizi complementari; l’1,48 % dei posti letto e lo 0,2 quale rapporto percentuale tra gli esercizi ricettivi alberghieri e complementari e la popolazione residente.

Secondo le rilevazioni del 2006, il settore turistico ed in particolare la competitività del territorio della Provincia di Nuoro, in termini di capacità alberghiera, rappresenta nell’Isola il 12,6 % del numero di esercizi, il 9,7 % del numero dei letti, il 10,46 % del numero delle camere, posizionandosi al quarto posto tra le Province sarde.

Territorio Numero di esercizi Numero di letti Numero di camere Numero di bagni Cagliari 156 22,817 9,606 9,672 Carbonia-Iglesias 48 2,412 1,208 1,189 Medio Campidano 30 1,616 721 686 Nuoro 104 9,137 4,133 4,068 Ogliastra 56 2,579 1,178 1,168 Olbia-Tempio 264 37,256 14,744 14,718 Oristano 52 3,284 1,494 1,478 Sassari 116 15,505 6,406 6,375 Sardegna 826 94,606 39,49 39,354 Italia 33,768 2,087,010 1,034,710 1,023,762 fonte istat

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Capacità degli esercizi alberghieri per province e regione - Anno 2008- fonte Istat numero letti camere bagni Olbia Tempio 287 39,936 15,857 15,848 Sassari 120 15,825 6,487 6,456 Nuoro 109 10,327 4,772 4,732 Oristano 55 3,577 1,633 1,617 Ogliastra 65 3,148 1,463 1,45 Medio Campidano 34 1692 755 767 Cagliari 172 23897 10172 10159 Carbonia Iglesias 52 2,442 1,227 1,215 894 100,844 42,366 42,244 Sardegna 894 100,844 42,366 42,244

Se da un lato i dati non sono eclatanti deve tuttavia evidenziarsi una maggiore presa di coscienza delle potenzialità locali ed un’accresciuta capacità gestionale del comparto attraverso la creazione di strutture diversificate, capaci di raccogliere la domanda di diversi target (B&B, CAV, affittacamere, agriturismi) e la diversificazione dell’offerta turistica attraverso lo sviluppo di tematismi e offerte di nicchia, capaci di soddisfare nuovi segmenti di mercato.

Nella provincia di Nuoro e, secondo l’indagine e la classificazione realizzata dal Sistema Turistico Locale Nuoro nel 20071, le strutture ricettive presenti sono hotel, B&B, CAV, agriturismi, villaggi e campeggi. I Comuni allocati in prossimità delle coste sono i centri con il maggior numero di hotel, prevalentemente tre stelle, ma sono i B&B che registrano un vero e proprio boom con ben 136 strutture.

Il territorio della rete a parte Orosei, Dorgali conta 3 strutture alberghiere, una a 4 stelle, e due a tre stelle localizzate rispettivamente e Oliena e Fonni.

Risultano più numerose le strutture ricettive diverse da quelle alberghiere, 28 tra agriturismi, B&B e pensioni.

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ANALISI S.W.O.T. DEL TERRITORIO

Alla luce degli aspetti fin’ora analizzati è possibile riassumere attraverso l’analisi S.W.O.T. i punti di forza e di debolezza del territorio, le minacce e le opportunità.

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Dalla precedente analisi demografica emergono una serie di considerazioni relative al territorio della Barbagia:

a) progressivo invecchiamento della popolazione nel lungo periodo b) spopolamento del territorio c) economia industriale in forte crisi e necessità di un piano di conversione produttiva d) aumento della disoccupazione e) tendenza all’aumento della domanda di infrastrutture e di aree da destinare ad attività economico produttive alternative all’attuale sistema industriale con implicazioni sugli assetti urbanistici urbani

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I TERRITORI

LA BARBAGIA

Il territorio della Barbagia, per la sua collocazione geografica all’interno dell’Isola rappresenta il nucleo più selvaggio e misterioso della Sardegna, che gli valse il nome di terra dei barbari da parte dei romani, in quanto considerata terra inconquistabile, misteriosa landa, fatta di montagne, grotte nascoste, selve impenetrabili e gole profonde. Il territorio si estende tra Nuorese e il Goceano a nord e tra e Mandrolisai a sud, comprese le zone di , Belvì, e Seùlo. Da un punto di vista morfologico si caratterizza per la presenza dei più alti massicci della Sardegna: il Gennargentu la cui vetta, chiamata , raggiunge i 1834 m; il che con monte Corrasi si attesta a 1463 m. il territorio si caratterizza inoltre per la presenza di aree carsiche le montagne del Supramonte e del Gennargentu sono formati da roccia di tipo calcarea, basaltica e a volte scistosa. Le zone calcaree sono caratterizzate da un’intensa attività carsica, che ha originato nel corso dei millenni grotte di estrema bellezza tra cui quella del Bue Marino e quella di Ispinigoli, entrambe nei pressi di Dorgali. Sempre nello scenario calcareo troviamo la famosissima dolina del Monte Tiscali, al cui interno è custodito un antico villaggio e la Gola di Su Gorroppu che, con pareti alte oltre 400 m, risulta essere uno tra i canyon più alti d’Europa. Oltre alle grotte è possibile rinvenire espressioni superficiali del carsismo nelle doline: depressioni nel terreno con sagoma a calice, a scodella o a imbuto. La più famosa dolina seguita da inghiottitoio è sicuramente Su Sercone, nel Supramonte di Orgosolo che con un diametro di circa 200m e una profondità di 150 m, rappresenta il più spettacolare esemplare del suo genere nell’isola. La vegetazione del luogo è caratterizzata dalla presenza di foreste secolari di vari tipi di quercia, e in generale la vegetazione presenta aspetti singolari rispetto al resto dell’isola, vicino a Orgosolo si trova una foresta di lecci secolari mentre e famosa per i suoi castagni, a esistono boschi di nocciolo e di noce, i cui frutti sono impiegati nella fiorente industria del torrone. Anche nella fauna la Barbagia è terra ospitale per specie notevoli, nonostante le minacce ambientali, daini, cinghiali, mufloni, il gracchio corallino e la martora, e con un po’ di fortuna il visitatore potrà ammirare nel silenzio delle montagne sarde il volo dell’aquila reale.

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LA BARONIA (OROSEI - DORGALI)

Ad est della Sardegna si apre l'ampio Golfo di Orosei caratterizzato, nella parte settentrionale, da un morbido avvicendamento di piccole baie sabbiose e modesti promontori rocciosi che s'interrompono nella porzione meridionale per lasciare spazio a una costa alta, dirupata ed inaccessibile, traforata da numerose grotte, la più famosa delle quali è senza dubbio quella del Bue Marino. I paesaggi costieri del golfo di Orosei attirano turisti da tutto il mondo e sono tra i più selvaggi, primitivi e spettacolari dell'intero bacino mediterraneo e nulla hanno da invidiare ad altri del pianeta. Contribuisce ad aumentare la bellezza dello scenario un mare straordinariamente limpido, che visto dall'alto della costa si trasforma in una tavolozza colorata dalle mille sfumature, varianti dal blu cupo, tinta dell'orizzonte, al turchese, tonalità tipica del sotto costa. Le vicende geologiche nelle epoche trascorse sono state molto complesse, lo testimoniano le differenze morfologiche oggi riscontrabili sul territorio di Orosei: la pianura su cui scorre il fiume Cedrino è alluvionale, la frazione Sos Alinos evidenzia rocce granitiche, il è di origine calcarea e sparsi un poco ovunque si trovano tipiche formazioni basaltiche. La capacità recettiva turistica del comune di Orosei è enorme, rispetto alle dimensioni della piccola cittadina, abitata da circa 6000 anime, in inverno. Sono stati edificati alcuni villaggi con superbe caratteristiche architettoniche, e nella gran maggioranza dei casi, ben integrati nella natura. Ovviamente le strutture turistiche sono concentrate nella parte nord del golfo, dove la natura più "clemente" ha reso più facile l'edificazione. Nonostante lo sfruttamento di alcune aree la zona resta di grande interesse naturalistico: fitte pinete, macchia mediterranea, rocce basaltiche e granitiche, stupendi stagni popolati da una ricca avifauna sono le grandi attrattive. Il vero fiore all'occhiello di Orosei è "Biderrosa", un'area protetta che prende il nome da un antico ovile denominato “cuilaria biderrosa”, situato all’interno del parco. Si contraddistingue per un vasto territorio (38 ettari di estensione) di boschi, pinete e macchia mediterranea con ginepri, pini ed eucaliptus. Ha importanti particolari di rilievo geologico e florofaunistico. Circondato in parte da due perle di incomparabile bellezza, gli stagni di Sa Curcurica e Biderrosa, posti rispettivamente a sud e a nord est di Monte Urcatu. Angoli incontaminati di natura adatti al ripopolamento di molte specie in via d’estinzione, che trovano qui un giusto habitat: garzette, folaghe, cormorani. Trova il suo massimo splendore in primavera con la fioritura, una vera sinfonia di colori. Quattro chilometri di spiaggia bianchissima, fine, larghe baie abbaglianti interrotte da nobili ginepri e rocce scolpite dal vento e un silenzio di pace: questa è Biderrosa. La natura è superlativa! Una tappa quasi obbligatoria il punto trigonometrico, altezza strategica per godere di una maestosa veduta aerea, dove il blu del mare si fonde con il verde delle pinete. Non mancano aree attrezzate per la sosta in pineta, oasi di riposo, curate con dedizione e accurata vigilanza da parte dell’ente forestale.Il clima mite (nelle stagione fredda raramente la temperatura scende sotto i dieci gradi centigradi) fa di Orosei una località ideale per il turismo anche in bassa stagione. Sono soprattutto i turisti tedeschi a dimostrare l'apprezzamento per le suddette caratteristiche, presenti quasi tutto l'anno.

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L'area del Golfo di Orosei e del Supramonte di Dorgali fa parte del Parco Nazionale del Gennargentu che, oltre all'omonimo massiccio, comprende il Supramonte dei Comuni di Dorgali, Oliena, Orgosolo, e . Descrivere l'eccezionale ricchezza naturale e culturale di questo territorio è una impresa veramente difficile. Qui, la montagna più aspra e selvaggia incontra un mare splendido e incontaminato. Il tratto costiero del Golfo di Orosei è caratterizzato da falesie di colorato calcare, che si allungano per una quarantina di chilometri e si innalzano a picco sul mare. Solo spiagge meravigliose interrompono questa muraglia naturale, bucata da grotte e incisa da insenature. Nel tratto tra e Cala Fuili la costa è accessibile e priva di rocce verticali e le falesie che si innalzano dopo Fuili non superano i 30 metri di altezza. La serie delle falesie è interrotta, dopo alcuni chilometri, dalla spiaggia di Cala Luna, dalla caletta di ziu Santoru, dalla Cala Oddoana e da alcune grotte, la più importante delle quali è la Grotta del Bue Marino, così chiamata perchè un tempo rifugio della foca monaca, ormai quasi estinta. Ma ciò che rende ancora più incredibile lo scenario alle spalle di alcune spiagge è la presenza delle còdule, i letti dei torrenti stagionali che scendono dalle montagne soprastanti. Le còdule sono caratterizzate da una flora ricchissima e da una fauna ormai rara in altre regioni italiane. Alle spalle di questo piccolo lembo di entroterra si snoda la SS125, l'Orientale Sarda, che separa il territorio del Golfo di Orosei dal mitico Supramonte montano, l'esteso altipano calcareo che è dominato da alcune imponenti pareti rocciose, le quali raggiungono quote di tutto rispetto. I fenomeni carsici, diffusi su tutto il territorio, hanno scavato profondi canyon, grotte lunghe decine di chilometri, doline e forre di enormi dimensioni. L'asprezza del paesaggio è tuttavia mitigata dalla presenza di dolci avvallamenti, dove l'uomo, con notevoli difficoltà, si è insediato da sempre. Lo dimostrano i resti di antichi villaggi e insediamenti nuragici, presenti anche nei punti più impervi della zona.

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SCHEDA PAESE orosei dorgali – oliena – orgosolo – fonni – lodine – ovodda – tiana t’ott’

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OROSEI

Orosei, festa di Santa Maria 'e Mare

UNO SGUARDO IN ANTEPRIMA

Il capoluogo storico delle Baronie, in posizione arretrata rispetto al mare, ha un centro storico vivace e ben curato, con palazzetti in pietra e calce bianca su cortili lussureggianti. Chiese, archi, spiazzi e scale lo rendono molto gradevole. Fondato probabilmente nel Medioevo, visse il suo momento magico durante la dominazione pisana quando, sotto la giurisdizione dei baroni Guiso, divenne un porto importante con ancoraggi sul fiume Cedrino. Dopo il passaggio agli Aragonesi iniziò la decadenza causata dalla malaria, dalle scorrerie dei pirati e dall'insabbiamento del fiume.

PERCHÉ VISITARE OROSEI

Attraverso un intrico di stradine si arriva alla centrale piazza del Popolo su cui si affacciano tre chiese. In cima a una scalinata la Parrocchiale di San Giacomo Maggiore dalla facciata settecentesca e con più cupole ricoperte in cotto. Sul lato opposto la Chiesa Del Rosario, con una facciata barocca, e la Chiesa delle Anime, fondate dalle confraternite protagoniste dei riti della Settimana Santa. La Chiesa di Sant'Antonio Abate, un tempo santuario campestre, è stata inglobata dall'espansione della città. Nella torre pisana, all'interno del recinto, è allestita una esposizione di artigianato locale. Si segnala inoltre la presenza nel paese del museo "Don Nanni Guiso". Anche il secentesco Santuario della Madonna del Rimedio, fino a qualche anno fa isolato nella campagna, è diventato parte della periferia. È circondato da cumbessias che si riempiono nei primi giorni di settembre in occasione del pellegrinaggio.

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In prossimità della foce del Cedrino, sorge la Chiesa di Santa Maria 'e Mare, fondata nel XIII secolo da mercanti pisani. Piena di ex voto, l'ultima domenica di maggio è meta di un pellegrinaggio con la statua della Madonna che scende il fiume su una barca seguita dalle barche dei pescatori.

Alla foce il fiume si divide in due rami: quello settentrionale entra in un canale artificiale, quello meridionale dà vita allo stagno Su Petrosu, una zona umida dove vivono folaghe, gallinelle, germani reali e il pollo sultano. Dove l'acqua è più bassa si trovano avocette e cavalieri d'Italia, aironi cinerini e garzette.

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DORGALI

Dorgali, Casa Masuri

UNO SGUARDO IN ANTEPRIMA

Con i suoi 225 kmq di territorio, Dorgali è tra i comuni più estesi della Sardegna. Il mare cristallino del Golfo di Orosei e le montagne selvagge del Supramonte costituiscono un invidiabile patrimonio naturale. Sviluppatasi su un costone roccioso che scende dal monte Bardia, la cittadina di Dorgali dista 30 km da Nuoro e poco meno di 10 dal mare di Cala Gonone. Insediamento agricolo e pastorale, questo paese è anche un centro importante per l'artigianato del cuoio, della ceramica, della filigrana e per la tessitura di tappeti. Per i buongustai due tappe fondamentali sono costituite dalla cantina sociale e dal caseificio.

PERCHÈ VISITARE DORGALI

Nel centro storico si incontrano vecchie costruzioni edificate con la scura roccia vulcanica. Molte le chiese dell'abitato, tra queste San Lussorio, la Madonna d'Itria e la Maddalena. Sulla centrale piazza Vittorio Emanuele si innalza la facciata della Parrocchiale di Santa Caterina, il cui interno è ornato da un grande altare ligneo scolpito.

In paese si può visitare l'interessante Museo Archeologico che raccoglie una importante collezione di reperti di epoca nuragica (provenienti anche dal vicino sito

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di Serra Òrrios), punica e romana. Qui ci si può rivolgere per avere informazioni sulle visite al villaggio di Tiscali.

Sono diverse le spiagge che si consigliano di visitare per le sue bellezze naturalistiche: Cala Cartoe, Osalla di Dorgali e Ziu Martine. Al Comune di Dorgali appartengono inoltre le Grotte del Bue Marino, famosissime in tutto il mondo.

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OLIENA

Oliena, gioielli tradizionali

UNO SGUARDO IN ANTEPRIMA

Per chi giunge da Nuoro sul far della sera, Oliena è uno spettacolo indimenticabile. Le luci del paese brillano ai piedi della mole bianca e vertiginosa del Supramonte, che da qui digrada verso oriente in direzione del Golfo di Orosei. Attorno al paese, i vigneti occupano tutti gli spazi disponibili e in paese non mancano i luoghi interessanti per il visitatore. L'architettura di Oliena offre qua e là degli scorci interessanti: le vecchie case sono cresciute attorno alle "corti" e presentano ancora scale esterne, pergolati e soprattutto i colori vivaci di alcune stanze, in cui ancora si possono trovare le deliziose cassepanche coi loro caratteristici intagli, spesso adibite alla conservazione del pane "carasau".

Suggestiva l'origine del nome, che viene legato ad un leggendario gruppo di Troiani, che, dopo la caduta della loro città, approdarono sulle coste sicure della Sardegna dando vita alla popolazione degli Ilienses e stabilendosi in un luogo che fu chiamato Iliena, in ricordo della natia patria Ilio. In realtà il nome sembra derivare dalla diffusa coltivazione degli ulivi.

Oggi Oliena, grazie al suo territorio ricco di sorgenti, è un paese dedito all'agricoltura, con una ricca varietà di colture che vanno dagli uliveti, ai frutteti, ai vigneti (da cui si ricava una pregevole qualità di Cannonau), che si alternano a vaste estensioni destinate al pascolo prevalentemente ovino e bovino. Nei campi di calcio di Oliena ha, inoltre, mosso i suoi primi passi nell'Olimpo dei calciatori Gianfranco

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Zola, celebre in tutto il mondo per il suo grande talento calcistico e oggi consulente tecnico della Nazionale di calcio Under 21.

PERCHÉ VISITARE OLIENA

Salvatore Satta definiva il Monte Corrasi, ai cui piedi si adagia il paese di Oliena, come "il monte più bello che Dio abbia creato": il grande scrittore era rimasto colpito dai meravigliosi e candidi colori delle sue rocce calcaree, che al tramonto si accendono di sfumature magiche. Le sue bellezze naturali, archeologiche e artistiche ne fanno sicuramente uno dei paesi più belli della Sardegna, ogni anno meta di un gran numero di turisti.

Caratteristica rilevante è l'alto numero di chiese che vi si trovano: già Vittorio Angius nel 1843 ne ricordava undici, tutt'ora visitabili, di cui sicuramente le due più interessanti per dimensioni e peso urbanistico sono la chiesa ex-gesuitica di S. Ignazio e l'antica parrocchiale di Santa Maria. La chiesa di Santa Croce, rimaneggiata nel '600, è la più antica di Oliena ed è sovrastata da un curioso campanile a vela; il complesso dei Gesuiti, su Corso Vittorio Emanuele II, conserva invece il ricordo dell'arrivo dell'ordine religioso che, dalla metà del XVII secolo, promosse la viticoltura e l'allevamento dei bachi da seta. La chiesa di Sant'Ignazio offre poi qualche interessante spunto per la visita, come le statue lignee di Sant'Ignazio e di S. Francesco Saverio e il retablo di San Cristoforo.

Fuori dal paese, ai piedi della scarpata della montagna, dal Rifugio Monte Maccione sono possibili varie escursioni sulle aride e spettacolari rocce del Supramonte di Oliena. Le imponenti masse calcaree che lo costituiscono e che degradano orgogliose sul mare della costa orientale danno vita a paesaggi lunari di rara bellezza, costellati di emergenze archeologiche, quali domus de janas, menhir e nuraghi, che li rendono unici al mondo. Partendo da Monte Maccione, da cui si può ammirare Oliena in tutta la sua estensione, si può attraversare la catena per scendere nella valle di Lanaittu, sulla quale si aprono numerose grotte, come quelle di Sa Oche e Su Bentu, e in particolare la grotta Corbeddu, che prende il nome dal bandito Giovanni Corbeddu, vissuto alla metà dell'800 e che aveva scelto il sito come suo rifugio segreto. Questa grotta, di non grande interesse dal punto di vista speleologico, è invece importantissima da quello archeologico e paleontologico: qui, per esempio, nel 1968 furono ritrovati i resti del cosiddetto Prolagus Sardus Wagner, un piccolo roditore estintosi ventimilioni di anni fa, oltre a resti umani e utensili in osso.

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La valle di Lanaittu si conclude con il massiccio calcareo di Tiscali, cui si accede tramite un ripidissimo sentiero. Salendo lungo i fianchi di quest'aspra dolina, il visitatore penetra in un mondo selvaggio e quasi intatto, coperto da fitte foreste e secolari ginepri, regno del muflone e del cinghiale e vegliato dal volo maestoso di grifoni e astori. Terminato il sentiero ecco aprirsi alla vista un pianoro desolato su cui sorge quello che era il regno degli Ilienses, dove le legioni romane non riuscirono mai a giungere. Sotto un grande sbalzo calcareo, antica volta di un'enorme grotta in parte crollata, trovano ospitalità i due villaggi di Tiscali e Iscali, ultimi baluardi della resistenza barbaricina contro l'ingerenza romana, caratterizzati da piccole costruzioni circolari e quadrate in pietra. Un'antica tradizione vuole che lungo l'impervio sentiero che porta ai villaggi i figli portassero gli anziani genitori e qui li abbandonassero quasi senza cibo, dopo essersi ubriacati insieme per superare meglio il distacco; l'usanza sarebbe stata completamente debellata con l'avvento del cristianesimo, anche se nelle zone più isolate dell'interno continuò a persistere per alcuni secoli ancora.

A qualche chilometro di distanza da Oliena troviamo poi la sorgente carsica di Su Gologone, da cui sgorgano le acque che hanno scavato la loro via attraverso le rocce della montagna. Attorno alla gelida sorgente, fresca nei mesi estivi e travolgente durante le piene invernali (la portata media è di ben 300 litri d'acqua al secondo, cifra che la pone al primo posto tra le sorgenti sarde), un piacevole boschetto permette tranquilli picnic lontano dalla calura. Per esplorare le profondità della grotta, sommersa da anni, gruppi di speleologi subacquei scendono ogni volta più in profondità nelle viscere invase dall'acqua.

Oliena è anche un paese ricco di tradizioni e feste popolari, che richiamano ogni anno moltissimi visitatori: le più importanti, che culminano con grandi processioni, sono quelle dedicate a San Lussorio, il 21 agosto, e a "S'Incontru", la mattina della domenica di Pasqua. Entrambe le occasioni permettono di ammirare lo sfarzo dei colorati costumi tradizionali impreziositi dai caratteristici gioielli. Nei mesi invernali molto suggestiva è l'antichissima festa di Sant'Antonio Abate, che si tiene il 17 gennaio e che prevede l'accensione di diversi falò lungo le strade paesane.

Il paese offre anche alcune interessanti possibilità di acquisti: un tempo era famosa infatti per i suoi gioielli, i dolci e la tessitura. Oggi sicuramente il nome di Oliena in tutta l'Isola è legato al Nepente, un'ottima qualità di Cannonau prodotto nelle cantine locali. Questo pregiato vino viene ricordato anche da G. D'Annunzio in una lettera del 1909: ancora oggi sulle etichette delle bottiglie compare la sua famosa citazione "Non conoscete il nepente d'Oliena neppure per fama? Ahi lasso! lo sono certo che, se ne

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beveste un sorso, non vorreste mai più partirvi dall'ombra delle candide rupi, e scegliereste per vostro eremo una di quelle cellete scarpellate nel macigno che i Sardi chiamano Domos de Janas, per quivi spugnosamente vivere in estasi fra caratello e quarteruolo. Io non lo conosco se non all'odore; e l'odore, indicibile, bastò a inebriarmi."

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ORGOSOLO

Orgosolo, processione dell'Assunta

UNO SGUARDO IN ANTEPRIMA

Orgosolo è certamente uno dei paesi-simbolo della Sardegna dell'interno. "Il villaggio ha l'aspetto di un nido d'aquila" scrisse nel 1892 Pasquale Cugia "come di una fortezza a cui la natura ha gettato dinanzi baluardi e fossati. Vive l'orgolese lassù nel suo nido... e ama le sue rupi, i suoi pascoli fino alla passione, fino alla nostalgia. L'orgolese ardito, fiero, vago di avventure, ha nel sangue l'ardore bellicoso, l'irrequietezza delle razze nomadi; è ospitale nella sua rocca ed entrati nel suo territorio, voi gli siete sacri e gli son sacre le cose vostre".

Centro fondamentale della cultura della Barbagia pastorale, il paese, che si estende ai piedi delle montagne del Supramonte, divenne famoso negli anni della lotta dei contadini e dei pastori per la difesa delle terre contro l'esproprio. Il banditismo degli anni sessanta lasciò il suo segno: nel suo film Banditi a Orgosolo, il regista Vittorio De Seta narrò con stile freddo e asciutto la dura vita dei pastori e la diffidenza tradizionale nei confronti dello Stato. La passione politica e sociale ha lasciato in paese vistose tracce: sono centinaia i murales che, dal 1975 circa in poi, sono stati dipinti sulle facciate delle case e sulle rocce intorno al paese.

PERCHÉ VISITARE ORGOSOLO

Inconfondibili scorci paesaggistici barbaricini, con il maestoso Supramonte che sovrasta l'abitato. La corona di murales policromati che decora le case e comunica la

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fiera coscienza politico sociale del paese. Ma, soprattutto, l'ospitalità impeccabile che gratifica il visitatore con piatti gastronomici corposi e dal gusto intenso.

La lunga galleria di immagini racconta della vita dei pastori, degli episodi delle lotte per la terra, delle tradizioni sarde e delle ingiustizie di altri angoli del mondo. Dell'antico tracciato urbanistico del paese poco rimane in piedi: solo alcune casette appartate mostrano qualcuno dei caratteri tradizionali, mentre la chiesa di San Pietro conserva ancora il campanile quattrocentesco. La festa dell'Assunta a Ferragosto e la festa di S. Anania la prima domenica di giugno sono un forte richiamo per i turisti. Merita una visita la chiesa dell'Assunta, punto di partenza per una sfilata di cavalieri in costume che dopo i riti religiosi si esibiscono in virtuosismi equestri. Orgosolo è un buon punto di partenza per numerose escursioni sulla montagna. Si può salire verso la Foresta di Montes e la sorgente di Funtana Bona, per poi decidere di arrivare fino al torrione calcareo di Monte Novo San Giovanni (1316 m).

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FONNI

Fonni, murale della tradizione

UNO SGUARDO IN ANTEPRIMA Il comune di Fonni è inserito nello straordinario scenario del Gennargentu che, come è noto, rappresenta una delle aree naturalistiche più belle d'Italia: sul Monte Bruncu Spina e sul Monte Spada esistono impianti di risalita per sciatori e da qui si può partire a piedi per suggestive escursioni attraverso il Gennargentu. I reperti nuragici che si trovano nel territorio di Fonni hanno permesso di dedurre che questa zona fosse abitata sin dai tempi antichi. Si presume che il paese derivi da un insediamento romano di Sorabile. Nel periodo altomedioevale il paese ebbe uno straordinario sviluppo grazie alla presenza dei monaci francescani.

L'attuale assetto urbano deriva da un'espansione intorno alla chiesa di San Giovanni Battista costruita nel XVI secolo. Nei primi anni del 1700 si ebbe una seconda espansione intorno al Santuario della Vergine dei Martiri, intorno alla quale vennero costruite le case dei fedeli (cumbessias).

PERCHÉ VISITARE FONNI

Il suo territorio è ricco di specie vegetali e faunistiche di particolare interesse naturalistico: timo, ginestra, elicriso, tasso, quercie, roverella, leccio, essenze arboree di noci, ciliegi e acero, fioriture di peonia, genziana e rosa selvatica. Dal Monte Spada (1594 m.) verso settentrione si intravede, oltre all'abitato, il lago artificiale del Govossai, la cima della Madonna del Monte, mentre a sud si possono distinguere Punta La Marmora e il Monte Novu. La prima immagine che si coglie di questo paese, giungendo da Pratobello, è quella di un pugno di case che emergono dal verde,

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addossate al pendio della montagna. Fonni è uno dei paesi più alti della Sardegna (1000 m di quota) ed è a metà strada tra l'economia tradizionale e lo sviluppo di un turismo per villeggianti attratti dal clima e dalla posizione. Interessante l'artigianato (dolci, tessuti e tappeti). Ai margini del paese sorge il complesso francescano della Madonna dei Martiri che risale al XVII secolo. In esso è custodita una piccola statua della Madonna realizzata frantumando e impastando tra loro antiche reliquie risalenti all'età romana. La festa che qui si celebra a giugno ricorda il ritorno dei pastori dalla lunga transumanza.

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LODINE

Panoramica di Lodine

UNO SGUARDO IN ANTEPRIMA

Il paese è situato ad un'altezza di 884 metri sul livello del mare, al centro della Barbagia, in prossimità del vicino lago artificiale di Gusana. Il paesaggio circostante è ricco della flora tipica della zona: lentischi, ginepri e bassi arbusti le fanno da padroni in questi paesaggi, che godono di una posizione da cui è possibile ammirare gli altipiani e le montagne circostanti, con i loro fitti boschi di roverelle.

La presenza nel territorio di antiche popolazioni è comprovato fin dal periodo nuragico grazie alla presenza nella zona circostante il centro abitato di ben dodici nuraghi, due tombe di giganti, undici domus de janas e due villaggi nuragici. Il comune ha raggiunto la sua autonomia amministrativa solo nel 1988, prima era infatti una frazione di . Ancora oggi con il vicino centro sono molto forti i legami culturali, politici e sociali. L'origine del nome è ancora incerta e sottoposta allo studio di alcuni ricercatori.

PERCHÈ VISITARE LODINE

Il visitatore che si reca a Lodine può godere di paesaggi naturalistici di incredibile fascino accessibili sia nei periodi estivi, sia nei periodi invernali. Si possono organizzare delle suggestive gite a piedi o in bici presso il bacino artificiale del lago di Gusana, meta ideale per ogni genere di sport acquatico, verso le acque particolarmente pure del Rio Gosogoleo, dove si pratica la pesca sportiva alla trota, oppure verso le montagne del Gennargentu, destinazione esemplare per il turismo naturalistico. Vicino al centro è possibile praticare un itinerario naturalistico lungo i

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fitti boschi di roverelle che ricoprono il territorio comunale di Lodine, all'interno dei quali in alcuni periodi dell'anno si possono ammirare alcune specie animali molto rare tra cui il cervo sardo. Di sicuro interesse per il visitatore sono la chiesa cinquecentesca di San Giorgio Martire e il Nuraghe de sas Trintas Battaglias situati al di sopra del piccolo centro abitato. I due monumenti rappresentano i due simboli dell'anima della Barbagia: da un lato un'anima profondamente religiosa, dall’altra un'anima fiera, indipendente e resistente ad ogni forma di controllo e dominazione. Da visitare infine anche la necropoli di Uniai costituita da sei domus de janas e, poco più avanti, il villaggio nuragico di Soroeni risalente al 3500 a.C.

Il 17 Gennaio di ogni anno a Lodine si può partecipare al Fuoco di Sant'Antonio, un importate festa religiosa per la quale la cittadinanza organizza un falò con la degustazione di alcuni piatti tipici, quali, ad esempio, papassinu biancu e nigheddu, caschettas. Il mercoledì delle ceneri a Lodine si svolge inoltre Su Harrasehare Lodinesu, il Carnevale Lodinese, il cui protagonista è un fantoccio con la maschera di legno e con le sembianze di un personaggio locale o nazionale. Il fantoccio viene seguito in processione da sas umpanzias, uomini vestiti con il tradizionale abito delle vedove e col viso tinto di nero. Alla fine del corteo il fantoccio, dopo il tradizionale banchetto sarà messo al rogo e si salverà solo la maschera in legno, conservata ed esibita nelle sfilate dei carnevali successivi.

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OVODDA

Il tipico abito femminile

UNO SGUARDO IN ANTEPRIMA

Ovodda si trova nella Barbagia di Ollolai, alle pendici del monte Orohole. Il territorio dalla natura incontaminata è ricco di boschi ombrosi e freschi, ed è attraversato a est dal fiume Tino e ad ovest dal fiume Taloro. Entrambi si riversano nel lago di Cucchinadorza, bacino artificiale dove si trovano alcuni impianti di una centrale idroelettrica costruita negli anni settanta. L'allevamento e l'agricoltura rappresentano le principali attività economiche anche se le attività artigianali, legate agli antichi saperi, stanno dando vita a numerose iniziative commerciali, particolarmente nel campo della produzione di dolci e pani tipici.

Il centro abitato è tipicamente rurale: le case presentano ampi cortili, un tempo utilizzati come deposito per le attrezzature da lavoro. Le strade, pavimentate a ciottoli, sono strette e si intersecano ripetutamente lungo tutto il centro storico, offrendo al visitatore degli scorci suggestivi e caratteristici. Come in altri centri barbaricini, anche a Ovodda si possono vedere dei caratteristici murales; tre di questi si trovano in prossimità della piazza: il primo rappresenta un pastore con il gregge, circondato da cani affamati; il secondo mostra una scena di tosatura delle pecore, e il terzo raffigura due uomini dai lucidi gambales e dall’atteggiamento ostile.

Il paese fu senza dubbio abitato sin dall'antichità, come testimoniano alcuni monumenti nuragici. Nel territorio è possibile tutt'oggi visitare alcuni importanti siti archeologici, quali i menhirs di Predas Fittas e Domosnovas. Quest'ultimo si ipotizza sia stato un importante villaggio abitato in età romana. Sempre nel territorio di Ovodda sono stati ritrovati reperti archeologici della cultura di Ozieri e si trovano le

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domus de janas di S'abba vo'ada e Ghiliddoe, le tombe di giganti situate in località Su nodu 'e Lopene e numerosi nuraghi, tra cui quelli di Nieddio, Osseli e Campos.

PERCHÉ VISITARE OVODDA

All'interno del paese si consiglia una visita alla chiesa di San Giorgio, costruita in stile aragonese, anche se il campanile è settecentesco, e che conserva al suo interno di una statua lignea del 1600.

Nei dintorni di Ovodda ci sono località di particolare bellezza dal punto di vista naturalistico come Sa 'orrada o Su Ghirone, dove si estrae granito conosciuto in tutto il mondo per la sua versatilità e qualità. Si può visitare inoltre la valle del Taloro, nella quale si possono effettuare percorsi a piedi e in bici.

Durante l'anno nel paese si susseguono numerose feste religiose e popolari. La più caratteristica è quella chiamata Me'uris de lessia che si svolge durante il mercoledì delle ceneri. In questa giornata il centro richiama numerosi visitatori per vedere gli antichi riti agrari come la morte del fantoccio"Don Conte Forru".

Da alcuni anni in autunno ad Ovodda si può partecipare alla manifestazione Autunno in Barbagia, occasione per degustare i prodotti locali e per visitare le case tradizionali.

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TIANA

Tiana, caratteristico ingresso di una vecchia casa

UNO SGUARDO IN ANTEPRIMA

Disteso sulle pendici orientali del Gennargentu, nella regione denominata Mandrolisai, il paese di Tiana, a circa 500 m di altitudine, è immerso in un paesaggio montano di grande fascino, che dai 386 metri si estende fino a raggiungere i 1266.

Il paese, il cui toponimo, di origine indubbiamente precedente alla conquista romana, si perde nella notte dei tempi, possiede un grazioso centro urbano, lontano dalle vie di grande traffico, nel quale si può godere di quella serenità e di quel silenzio che oggi poche località offrono al visitatore. Sarà per questo, sarà per l'ambiente ancora incontaminato che circonda il paese o per lo stile di vita sano, caratterizzato da cibi genuini e sincero vino rosso prodotto dalle campagne circostanti, che Tiana è salita alla ribalta internazionale, entrando nel Guiness dei primati quando nel 2001 è stato riconosciuto in Tiu Antonio Todde, con i suoi 112 anni, l'uomo più vecchio del mondo.

PERCHÉ VISITARE TIANA

Abitato fin da epoca neolitica, il territorio di Tiana conserva alcune domus de janas (in località Mancosu) e resti di monumenti nuragici nelle località Sa Piraera e Tudulo.

Fino a non molti anni fa una parte importante dell'economia locale era costituita dalla produzione dell'orbace, il pesante tessuto in lana con cui in Sardegna si confezionano alcuni capi dell'abbigliamento tradizionale invernale. Ancora oggi si conserva sul fiume Tino, che scorre nel fondovalle nei pressi del paese, un'antica gualchiera ad

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acqua, adibita alla follatura dell'orbace. È una semplice costruzione in pietra con copertura in legno, in cui si conserva il grande maglio di legno con cui si pressava e si lavorava il tessuto al fine di renderlo più resistente. Un tempo le gualchiere sul fiume erano numerosissime, così come i mulini ad acqua, per i quali si sta pensando di realizzare un parco fluviale.

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SINTESI DELL’INTERVENTO PROPOSTO

La rete di cooperazione t’ott’1, nell’intento di rafforzare l’offerta turistica locale, di costruire nuove opportunità lavorative e di valorizzare il proprio patrimonio naturalistico intende mandare avanti un progetto finalizzato a valorizzare l’attrattività dei sistemi produttivi dei centri minori anche attraverso il rilancio e la rivitalizzazione delle botteghe artigiane e degli antichi mestieri e l’attivazione di filiere legate all’identità culturale ed alle specificità territoriali.

Si tratta di un progetto che intende definire un’offerta turistico ricettiva di qualità attraverso cui si possa esprimere una valorizzazione economica del territorio.

PRESUPPOSTI E MOTIVAZIONI CHE NE SONO ALL’ORIGINE

L’idea di costituire una rete organizzata territoriale scaturisce da diverse considerazioni ed esigenze espresse nel territorio, che fanno capo dalla volontà di dare impulso a nuova imprenditorialità locale e di promuovere turisticamente l’area, oltre che incentivare l’occupazione, con particolare riferimento a quella giovanile;  della determinazione di valorizzare e di salvaguardare gli elementi socio economici, culturali, storici e naturalistici che caratterizzano l’area;  dalla volontà di competere produttivamente e turisticamente con altri territori

L’intervento fonda le ragioni anche nella volontà di creare occasioni di crescita per una comunità insediata in un territorio non sufficientemente valorizzato e dove occorrono interventi di diversificazione dell’economia locale.

Il progetto, come già precedentemente detto, rientra in un piano più complesso che ambisce a inserire la Baronia e la Barbagia in un ambito turistico più vasto, attraverso la valorizzazione del proprio patrimonio identitario, storico, archeologico, culturale e nauturalistico e la composizione di una specifica offerta turistica che sia capace di distinguersi e di affermarsi nel panorama isolano e non.

La creazione di una rete organizzata per la valorizzazione degli antichi mestieri e turistica consentirà di raggiungere i seguenti obiettivi:

 diversificazione e destagionalizzazione dei flussi turistici, attraverso un percorso di promozione del territorio e delle sue risorse;  attenuare i flussi migratori derivanti dal lento processo di riconversione economica che interessa l’area, attraverso la creazione di nuova occupazione;  generare vantaggi sull’indotto scaturenti dalle risorse finanziarie impegnate dall’utenza presso altre strutture ricettive, attività artigiane ed enogastronomiche e altri servizi.

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 valorizzazione del patrimonio identitario, degli antichi mestieri, ambientale, storico, archeologico, culturale, artigiano ed enogastronomico del territorio.

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CONCLUSIONI

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L’ANALISI DI CONTESTO DEI COMUNI

OROSEI

DORGALI

OLIENA

ORGOSOLO

I SISTEMI PRODUTTIVI IDENTITARI (PER SE STESSI E PER L’ESTERNO) E TRADIZIONALI DEL COMUNE

COME SISTEMA PRODUTTIVO IDENTITARIO INDIVIDUEREI PRIORITARIAMENTE QUELLO

INERENTE LA FILIERA DEL BACO SA SETA, ATTIVITÀ TRA L'ALTRO SVOLTA

INTEGRALMENTE DALLE DONNE. IL TUTTO COME NOTO È FINALIZZATO ALLA FILATURA

E SUCCESSIVA TESSITURA DELLA SETA, OTTENUTA DALL'ALLEVAMENTO DEI BACHI,

PER LA REALIZZAZIONE DELLA BENDA CHE COSTITUISCE "SU LIONZU" DEL COSTUME

FEMMINILE. COME SISTEMI PRODUTTIVI TRADIZIONALI QUELLI PIÙ SIGNIFICATIVI SONO

QUELLO DEL PANE (CARASAU, ISPIANADAS), DELLA PRODUZIONE DI FARINA E ALTRI

SFARINATI, DEI FORMAGGI, DEL VINO, DEI DOLCI A BASE DI MANDORLE. NON

TRALASCEREI ANCHE QUELLO DELL'ALLEVAMENTO INTESO COME SISTEMA CHE

PUDUCE LE PREGIATE CARNI CHE POSSONO ESSERE OFFERTE HAI TURISTI, MA AD

OGGI NON VI SONO REALTÀ CHE CHIUDONO IL CERCHIO PRODUTTIVO, ALMENTO IN

MANIERA UFFICIALE. CONSIDEREREI ALLA DATA ODIERNA COME TRADIZIONALE (IN

QUANTO TRADIZIONALE PER L'ESTERNO) ANCHE L'OSPITALITÀ AI TURISTI FATTA CON IL

PRANZO CON I PASTORI.

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DOTAZIONE INFRASTRUTTURALE DEGLI AMBITI URBANI IN CUI ESSI SONO INSEDIATI

LA DOTAZIONE, SUFFICIENTE SOTTO IL PROFILO STRETTAMENTE PRODUTTIVO

(ACCESSO, IMPIANTI TECNOLOGICI, SERVIZI) È SICURAMENTE CARENTE SOTTO IL

PROFILO DELLA QUALITÀ URBANA. MI RIFERISCO ALL'ASPETTO PIÙ STRETTAMENTE

ESTETICO DELL'AMBITO URBANO, ALL'ARREDO, ALLA VIVIBILITÀ IN SENSO AMPIO NEL

QUALE LE ATTIVITÀ SI TROVANO AD OPERARE. ALTRO ASPETTO NEGATIVO È LA

CARENZA DI OPPORTUNITÀ DI SOSTA, PERNOTTAMENTO DA PARTE DEI TURISTI-

VISITATORI, CHE SE NON SI POSSONO FERMARE, NON HANNO L'OPPORTUNITÀ IL TEMPO

DI CONOSCERE, CONVINCERSI E COMPRARE. CI SONO CARENZE DI POSTI LETTO, ED IN

QUEST'OTTICA SI ARTICOLA IN PARTE IL NOSTRO PROGETTO, NEL CREARE

APPORTUNITÀ DI PERNOTTAMENTO A PREZZI MODICI.

LE ATTIVITÀ PRODUTTIVE (ANTICHI MESTIERI . LABORATORI ARTIGIANALI) GIÀ INSEDIATE

ATTUALMENTE È PRESENTE UN'ATTIVITÀ INERENTE LA FILIERA DEL BACO DA SETA.

SONO PRESENTI ATTIVITÀ RELATIVE ALLA FILIERA DEL PANE (2), DEI DOLCI (2), DEL

FORMAGGIO (4), DEL MIELE (1), DELLA FARINA (1)

ATTIVAZIONE, E IN TERMINI TURISTICO-PRODUTTIVI, DI PERCORSO/DISCORSO DI “FILIERA

PER TUTTE LE ATTIVITÀ PRODUTTIVE PRECEDENTEMENTE CITATE ESISTE GIÀ UNA

FILIERA PRODUTTIVA, INTESA COME PROCESSO TECNICO-ECONOMICO CHE PRODUCE

BENI DA VENDERE A TURISTI E NON.

PROPOSTE E INTERVENTI MATERIALI ED IMMATERIALI DI VALORIZZAZIONE (MIGLIORE FRUIBILITÀ, ACCESSIBILITÀ, ATTRATTIVITÀ, RILANCIO E RIVITALIZZAZIONE)

GLI INTERVENTI PROPOSTI SONO I SEGUENTI:

“Rete di Cooperazione dei Centri Minori – T’OTT’ (orosei dorgali oliena orgosolo fonni lodine ovodda tiana) Pagina 45

1) INTERVENTI MATERIALI: RISTRUTTURAZIONE CONSERVATIVA DEL VECCHIO PALAZZO

COMUNALE CHE ORIGINARIAMENTE OSPITAVA IL MERCATO COMUNALE ED IL MUNICIPIO

PER REALIZZARE UN COLLETTORE INFORMATIVO DELLE ATTIVITÀ ARTIGIANE E DEGLI

ANTICHI MESTIERI CHE SONO PRESENTI AD ORGOSOLO ED UNA SERIE DI CAMERE CON

CIRCA 20 POSTI LETTO NELLE QUALI OSPITARE A PREZZI MODICI PERSONE CHE HANNO

INTERESSE A PERNOTTARE PER INTERAGIRE CON IL CONTESTO ORGOLESE. IL

VISITATORE SARÀ IMMERSO IN UNA SORTA DI PIAZZA DOVE IN FORMA ESPICITA

VERRANNO PRESENTATI GLI ANTICHI MESTIERI, LE BOTTEGHE ARTIGIANE E I RELATIVI

PRODOTTI ACQUISTABILI; VERRÀ INOLTRE REALIZZATA UNA SEGNALETICA

ORIZZONTALE E VERTICALE PER NON VEDENTI, L'ACQUISTO DI MEZZI DI LOCOMOZIONE

ECOCOMPATIBILI ED INNOVATIVI;

2) INTERVENTI IMMATERIALI. SI PROPONE LA REALIZZAZIONE DI UN LIBRIO TEMATICO

SUGLI ANTICHI MESTIERI E BOTTEGHE ARTIGIANE DI ORGOSOLO, DA PROPORRE IN

VENDITA AI TURISTI, CHE È NEL CONTEMPO STRUMENTO DI PRESENTAZIONE E

PROMOZIONE DELLE STESSE.

RISORSE IN SENSO LATO CULTURALI/AMBIENTALI/ARCHEOLOGICHE IDENTITARIE

FINALIZZATE AL COMMERCIO INDIVIDUEREI:

1: I MURALES PERCHE GLI STESSI RACCONTANO EPISODI CHE ORMAI FANNO PARTE

DELLA CULTURA DI ORGOSOLO (ES. LOTTA DI PRATOBELLO); IL CANTO A TENORE ED

ESISTE AD ORGOSOLO IL MUSEO DEL CANTO A TENORE

2) IL COMPLESSO CARSICO DEL SUPRAMONTE (DOLINA SU SUERCONE, FORRA DI

GORROPPU) CON IN PARTICOLARE MONTE NOVO SAN GIOVANNI PER LA FACILITÀ DI

ACCESSO, INTESO COME BENE AMBIENTALE (SITO INTERESSE COMUNITARIO), MA

ANCHE CULTURALE (PINNETTIS, ANTICHI OVILI, FORME DI ALLEVAMENTO ARCAICHE).

ESISTE AD ORGOSOLO LA PIÙ BELLA MOSTRA IN SARDEGNA SU I DIORAMI DEL

SUPRAMONTE INTITOLATA "DALLA ROCCIA AL GIPETO";

“Rete di Cooperazione dei Centri Minori – T’OTT’ (orosei dorgali oliena orgosolo fonni lodine ovodda tiana) Pagina 46

NELL'AMBITO ARCHEOLOGICO DISPONIAMO DEL VILLAGGIO NURAGICO DI SERILÒ CON

LE INNUMEREVOLI DOMUS DE JANAS, RAGGIUNGIBILE IN AUTO, DELL'UNICO NURAGHE

INTATTO IN PIETRA CALCAREA, NURAGHE MEREU OLTRE CHE DI UNA SERIE NUTRITA DI

NURAGHI, TOMBE DI GIGANTI, MENIR, ETC.

FONNI

LODINE

OVODDA

TIANA

“Rete di Cooperazione dei Centri Minori – T’OTT’ (orosei dorgali oliena orgosolo fonni lodine ovodda tiana) Pagina 47

L’ AZIONE DI MARKETING E DI COMUNICAZIONE

LA SARDEGNA INIZIA QUI | SAREMAR ONBOARD

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"LA SARDEGNA DA UN ALTRO PUNTO DI VISTA: I SENSI"

Il progetto di seguito illustrato, rappresenta la risposta alla richiesta di tracciare le linee guida per la realizzazione di un ambiente caratterizzato da un’ interfaccia grafica fortemente personalizzata che abbia come caratteristica principale la riconducibilità alle tematiche estetiche, sonore e del gusto della Sardegna, con una spiccata attenzione ai profumi, ai colori dell’artigianato, alla natura e ai prodotti alimentari con una forte vocazione alla promozione del Progetto degli 8 Comuni

Il progetto sarà inoltre caratterizzato da tutta una serie di azioni interattive multimedia oriented atte alla promozione attiva del progetto degli 8 Comuni per soddisfare l’esigenza di ridisegnare l’approccio turistico alla Sardegna e creare all’interno delle navi Saremar un contenitore di eventi e di esperienze sensoriali uniche.

OBIETTIVI

Gli obiettivi del progetto complessivo sono riepilogabili nella realizzazione di un progetto di allestimento multimediale sensoriale in grado di evidenziare il Brand e allineare la comunicazione promozionale con i nuovi standard multimediali, nonché favorire un rapporto privilegiato con l’utente (il turista) che garantisca il riperimento di informazioni immagini, audio, gusti e sapori, o più in generale di “sensazioni targhetizzate” e dia la possibilità di visualizzare al meglio l’offerta del progetto degli 8 Comuni e i relativi pacchetti, offerte e promozioni. In particolare si vuole, attraverso gli strumenti di comunicazione, far emergere:

 unicità  tipicità  esclusività dell’esperienza  fidelizzazione con il turista  un’elevata semplicità nelle procedure di consultazione.  un’immediata e costante accessibilità alle informazioni e ai contenuti.  una chiara esposizione delle categorie /sezioni dell’allestimento  una visualizzazione dei contenuti che, tramite un adeguato look&feel e una  buona dose di creatività, trasferisca sul turista le peculiarità del Brand.

Questi obbiettivi, hanno costituito il punto di riferimento per lo sviluppo della progettualità insieme alle linee guida di comunicazione di seguito riepilogate:

I. Coerenza tra estetica e livello del marchio.

II. Esclusività e originalità.

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III. Stimolo del senso di riconoscibilità.

Sfruttando la multimedialità si vuole raccontare e promuovere il Brand e i valori della tradizione enogastronomica della Sardegna attraverso i media e le esperienze “Onboard”, per poi determinare interscambi benefici tra gli utenti (i turisti), in una prima fase interna al vettore, e poi, successivamente creare un pacchetto di esperienze esaltanti uniche tali per cui renderle condivisibili.

Contemporaneamente a ciò, potremo gestire e controllare il gradimento e le aspettative degli utenti sui diversi livelli dei contenuti offerti attraverso l’uso delle statistiche e le scelte interattive eseguite.

PROGETTO

La Sardegna, i Comuni aderenti al Progetto, gli antichi mestieri, la storia, l'archeologia raccontata attraverso i sensi, dona al fruitore emozione e fissa concetti non verbale nella sfera dei sentimenti e delle emozioni.

Un percorso articolato e circolare, basata su Stazioni Sensoriali gestititi dai turisti stessi che “usano” gli strumenti multimediali e enogastronomici per aprire la mente all’esperienza reale della Sardegna.

Un’esperienza fruibile anche dal non-turista che è coinvolto in un’ambiente costruito e orchestrato da ritmi e luci di Sardegna.

Un progetto che punta a delineare nuovi confini della terra di Sardegna trasformando il trasferimento in Nave (vettore Saremar), in una estensione naturale dei confini del pianeta Sardegna.

Il progetto prevede una serie di azioni atte alla costruzione di una “membrana” pre Sardegna che ha lo scopo di “preparare” il turista alla reale esperienza successiva: Il viaggio in Sardegna.

Studio e progettazione di un percorso sensoriale (video-audio-gusto-olfattivo) riconducibile al concetto di Sardegna i Comuni individuati e aderenti al Progetto

Gli obbiettivi sono riepilogabili nell’esigenza diretta di contestualizzare il trasporto in Sardegna come esperienza unica intesa come percorso di preparazione alla Sardegna in termini di presentazione e promozione attiva attraverso un percorso interattivo a tappe (o Stazioni Sensoriali*), attraverso:

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1.STAZIONE DEL SUONO

Il turista è accolto e viene introdotto in un’ambiente sonorizzato con le tipiche acustiche territoriali in allineamento alle diverse fascie orarie (il suono delle campagne di giorno, e il silenzio ventoso della notte, gli animali e il movimento degli alberi, etc.

Le nuove tecnologie sono un media molto importante per la comunicazione anche sotto il profilo didattico, ecco perchè secondo test e dati comprovati, sono la soluzione più idonea per progetti multimediali che lambiscono il concetto “museale” e nello specifico: un percorso museale dedicato ai turisti. L'apprendimento è il risultato di una diretta interazione con l'ambiente e il turista che impara dalle azioni svolte costruendo così conoscenze e abilità: il ruolo dei audio-designer è quindi quello di creare degli ambienti sonori di apprendimento che stimolano il turista in termini percettivi e emozionali.

Questo genere di esperienza è definita museo "hands-on", cioè interattivi e sperimentali, che promuovono un'attitudine esplorativa e scientifica nei confronti del mondo Sardegna.

La Stazione del Suono è un percorso didattico interamente dedicato al mondo dei suoni della Sardegna in cui è possibile avvicinarsi all’unicità e alla varietà intrinseca. I turisti, sono immersi in uno spazio stimolante che li aiuta a conoscere i principali parametri del suono, il ritmo, la vibrazione, l’unicità del timbro e del canto e la propagazione “dell’ onda sonora” della Sardegna nello spazio, oltre ad avere la possibilità di conoscere strumenti musicali provenienti da tutti i Comuni coinvolti dal Progetto.

2.STAZIONE DELLA LUCE

Le immagini, i colori, le forme della tradizione Sarda, l’artigianato e i cromatismi dei materiali, riemergono attraverso proiezioni multimediali incrociate in loop o guidate che disegnano gli interni, etc.

Il concetto espressivo nasce con il chiaro intento di creare degli ambienti sensibili. Esperienze tra interattività e narrazione. Un coinvolgente percorso espositivo, nato dall'incessante attività di sperimentazione da cui hanno avuto origine ambienti dove le scelte fossero frutto della presenza di più persone e quindi il racconto procedesse

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per causa di più decisioni, dove le sensibilità praticate fossero differenti, dove accanto alla relazione uomo e dispositivo, rimanesse presente quella, essenziale tra uomo e terra. Terra di Saredegna.

3.STAZIONE DEL PROFUMO

Gli odori, i profumi, le spezie dei prodotti alimentari creati dalle antiche arti della tradizione artigianale di mixate con gli aromi e i profumi secolari della Sardegna.

è un percorso che si prefige di accompagnare il turista alla scoperta dei profumi e degli aromi della Sardegna. Attraverso l'uso di concentrati e di provini anonimi, si attiva un percorso all'interno dello stessa Stazione dei profumi, dove il turista procede in base ad un'esplorazione didattica dei profumi, supportati da video guida. Tra immagini e video, i profumi erogati automaticamente tramite appositi erogatori, raffigurano prati fioriti di ginestre e mirto, lentischio e sugherette, ginepro e rose selvatiche, donando ai turisti il tracciato delle fragranze intensamente mediterranee tipiche della Sardegna.

4.STAZIONE DEL GUSTO

L’assaggio, la degustazione, la magia della convivialità e i “racconti del caminetto” al centro dell’esperienza enogastronomica turistica, informazione sui prodotti, consegna materiale marketing, consegna buoni d’acquisto.

Più di 100 prodotti, produttori artigianali, cuochi, enologi, esperti del gusto e della tradizioni culinaria della Sardegna costituiscono lo staff (l'offerta) delle Stazioni Sensoriali. Per scoprirne di più sulla qualità del gusto, attraverso il percorso alle origini del gusto, una serie di attività sensoriali interattive, incluse nel programma a bordo della Saremar. L’approccio “slow” all’educazione al gusto è stato sempre presentato finora in modalità singola e scollegata soprattutto al pubblico dei consumatori e solamente nel territorio Sardo, ora, all'interno delle Stazione del Gusto Saremar, viene attivata l'esperienza comune importante per il turista, ma allo stesso tempo, ugualmente importante per i produttori, per toccare con mano la realtà della percezione dei sapori dei propri prodotti, permettendo loro di capire meglio le peculiarità uniche della loro stessa produzione. Attraverso la comprensione sensoriale delle caratteristiche del cibo, hanno uno strumento ulteriore per capire come migliorare la produzione, trovare opportunità di mercato, e di conseguenza proteggere la biodiversità e la qualità distintiva.

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La stazione prevede l’interazione con un video che introduce i concetti legati al gusto e un vocabolario di base legato ai sensi per descrivere i prodotti alimentari. Si prosegue con una serie di giochi sul gusto suddivisi in varie sezioni a tema – gusto, olfatto, vista, tatto, multisensorialità – progettate per stimolare i sensi al di là del’ esperienza usuale, coinvolgendo i partecipanti a esercitare e a descrivere le loro percezioni.

5.STAZIONE FINALE (ARRIVO-PARTENZA)

Info, registrazione, consegna welcome Kit, tesseramento per progetto valido per i percorsi turistici degli 8 Comuni attraverso infomobilità e georeferenziazione, cioè l'infomobilità finalizzata all'erogazione di servizi di rilevanza turistico culturale dei Comuni aderenti al Progetto per i turisti e visitatori muniti di device mobili (nel dettaglio: APP iPhone, iPad, BlackBerry, Sito web), per informazioni turistiche specifiche ai percorsi dell’arte, dello sport, natura e ambiente. Shop tour per la visita guidata nelle aziende produttrici aderenti al progetto-circuito, acquisizione tessera e accesso a livelli di scontistica su prodotti e “pacchetti del gusto”.

*LE STAZIONI SENSORIALI

Uno strumento innovativo per la fruizione della "cultura Sarda" da parte dei turisti e per una "nuova" forma di coinvolgimento/comunicazione nei confronti del pubblico indotto e coinvolto nel trasferimento marittimo Saremar da e per la Sardegna. Una esperienza temporanea limitata (ore di navigazione), ma diretta e condivisa e parteciapata.

Il percorso circolare delle Stazioni è inscritto in un contesto scenico architettonico ispirato alle trame della tradizione della Sardegna, per cui sia l’ambiente architettonico che il design dell’interno dello/degli spazi adibiti ai percorsi, diventano estensione naturale delle tematiche estetiche del territorio Sardegna, e più nello specifico, delle tematiche estetiche dei 13 Comuni coinvolti attraverso la promozione del Brand e delle singole iniziative.

Il punto di forza: L'analisi sensoriale e la polisensorialità

Quale strumento migliore per la promozione turistica ed enogastronomica, ovvero il linguaggio sinestetico per comunicare in modo polisensoriale grazie alla sovrapposizione dei sistemi rappresentazionali il “Gusto di Sardegna”.

Il bisogno del turista di conoscere l’unicità dell’offerta Sardegna diventa risposta continua, percepita e intima.

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"LA SARDEGNA DA UN ALTRO PUNTO DI VISTA: LA MULTIMEDIALITÀ"

Il progetto per il percorso multimediale prevede l’ideazione e la realizzazione dell'intero allestimento museografico e multimediale dei locali delle navi Saremar, luogo fisico in cui il passaggio e il non luogo sono percepiti o generalmente concepiti come momenti separati dal contesto “viaggio”.

Il percorso espositivo segue un livello comunicativo doppio: del racconto lineare e della testimonianza didattica, a quello sensoriale, intimo e privato. Ogni strumento multimediale risponde quindi a delle precise esigenze comunicative, individuate perché il percorso di visita possa coinvolgere l’utente attraverso le suggestioni del racconto, del video e dell’immagine.

Le postazioni multimediali sono dedicate alla proiezione di altrettanti video tematici che raccontano tutti gli aspetti mappabili della Sardegna, mentre altre stazioni video sono dedicate al suono e alle sue componenti fondamentali (naturali e umane): Il turista riceve le informazioni e codifica l’unicità della destinazione rielaborando a facendo propria l’idea del viaggio in Sardegna.

Spazio apposito è dedicato alla memoria e alla storia della Sardegna attraverso contenuti sardegnadigitallibrary.it.

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