Anno XiX - numero 37 - 9 maggio 2013

Le interviste Parlano il regista De Ana e il tenore protagonista Schager A Pag. 2 La Storia dell’Opera Rienzi, prima tappa di Wagner verso il successo A Pag. 6 Il personaggio storico La vicenda di , figlio di taverniere che voleva divenire Imperatore A Pag. 8 e 9 Wagner in Italia ed a Roma I sei viaggi del pellegrinaggio laico del compositore A Pag. 11 Cola di Rienzo e letteratura tedesca Dal romanzo di Bulwer-Lyttonil il Tribuno divenne simbolo del sogno rivoluzionario A Pag. 12 e 13

Rienzi, l’ultimo dei tRibuni di Rienzi, l’ultimo dei tribuni 2 il Giornale dei Grandi eventi Parlano il regista De Ana ed il tenore protagonista Schager Stagione 2013 Una scena senza tempo per una del teatro dell’opera di Roma 18 - 25 giugno don PASquAle vicenda che è di ogni tempo di Gaetano Donizetti Direttore Bruno Campanella aestose, ma allo stesso tempo es - 27 giugno CuRlew RiveR senziali. Giocano di Benjamin Britten M Direttore James Conlon come al solito sull’impatto visivo le scene di Hugo De 16 - 23 luglio nAbuCodonoSoR Ana, regista, scenografo e di Giuseppe Verdi costumista di questo Rienzi . Direttore Riccardo Muti La colonna Traiana – forse più bella dell’originale - do - Stagione estiva alle terme di Caracalla mina la scena. E’ elemento dei Fori sì, ambientazione 2 - 7 luglio teRRA e Cielo di Nino Rota del primo atto, ma soprat - Coreografia Micha van Hoeche tutto vuol essere un richia - Direttore Gaetano D’Espinosa mo generico a quella Roma Hugo De Ana Andreas Schager CAvAlleRiA RuStiCAnA Antica verso cui Cola di di Pietro Mascagni Rienzo guardava con il suo ferroviaria d’inizio ‘900, dall’autore, nella quale qui progetto politico di una re - epoca della composizione sono stati tagliati anche i 1 - 6 agosto toSCA pubblica di popolo. I cavalli dell’opera, in cui una com - balletti tipici del Grand di Giacomo Puccini Direttore Renato Palumbo che entrano ed escono nelle pagnia teatrale attendeva la Opéra, un po’ troppo dilata - varie parti dell’opera, an - partenza del treno. ti per la concezione moder - ch’essi di marmo bianco, so - «Questo Rienzi, che affronto na. « Quello di Rienzi – inter - 23 - 31 ottobre tuRAndot di Giacomo Puccini no elementi senza una iden - per la prima volta essendo ope - viene il tenore Andreas Direttore Pinchas Steinberg tità precisa, proprio per ra pochissimo rappresentata – Schager, protagonista nel creare una scena senza luo - sottolinea De Ana – è un la - primo cast ed alla sua quin - go e senza tempo, « quasi un voro molto interessante perché ta esperienza con questo ti - ~ ~ La Locandina ~ ~ film in Bianco e Nero e che nel - se è vero che è“romantico”, an - tolo - è un ruolo molto “eroi - la fase iniziale e nel finale è rac - cora legato all’accademismo ge - co” ed anche molto impegnati - Teatro Costanzi, 9 - 18 maggio contato quasi a ritmo cinema - nerale, in se sviluppa certi ger - vo per la voce. Bisogna avere tografico delle pellicole mute », mi i quali dopo saranno presen - una buona cadenza perché sottolinea il regista. « La vi - ti e maturati nel Wagner tradi - l’opera è lunghissima », dice, Rienzi, l’ultimo cenda di Cola di Rienzo è così zionale. E’ un’opera molto pri - mostrando le 724 pagine di lontana nel tempo e per certi mitiva, dove si sente che il gio - spartito e quindi sottolinea dei tRibuni versi così comune a varie epo - vane compositore volesse riva - «la preghiera all’inizio del 5° (Rienzi, der Letzte der Tribunen) che che può essere ambientata leggiare – come poi confessò – atto è una delle pagine più fa - Grande opera tragica in 5 atti in qualunque epoca, ma nel - con Spontini e Meyerbeer, con mose e più belle, ma dura ben 8 (WWV 49) l’opera l’importante è come si Auber e Halévy, ma dove però, o 9 minuti! Mi ci è voluto più muovono e vivono i personag - ad esempio, il rapporto dei due di un anno per preparare que - Musica di Richard Wagner gi », dice Hugo De Ana, regi - fratelli ed il finale sono un an - sto titolo prima del mio debutto Libretto: proprio, dal romanzo di E. Bulwer-Lytton sta, scenografo e costumista ticipo del Götterdämme - a Meiningen nel 2011 ». Dedicato a Federico Augusto II, Re di Sassonia dal 1936 di questo allestimento e che rung , Il Crepuscolo degli «Lo spettacolo – spiega ancora Dei di 37 anni più tardo. C’è De Ana - corre tutto nel mon - Prima rappresentazione: all’Opera di Roma ha lavo - Dresda, Königlich Sächsisches Hoftheater, 20 ottobre 1842 rato più volte, l’ultima nel tutto Wagner, ma ancora non do dell’astrazione, in un mondo gennaio 2004 con la prima in maniera chiara. Il regista qui non concreto. Siamo nel 1300, mondiale di Marie Victoire, si confronta con un’opera nata ma potremmo essere nel 100 o Direttore Stefan Soltesz come Grand Opéra, genere che nel 1800; il protagonista è Cola Regia, Scene e Costumi Hugo de Ana opera del 1913 di Ottorino Maestro del Coro Roberto Gabbiani Respighi, fino ad allora mai era il teatro di massa. E’ uno di Rienzo, ma potrebbe essere Luci Vinicio Cheli rappresentata. Ed anche in spettacolo molto complesso, Cesare o Napoleone, tutti uomi - Movimenti mimici Leda Lojodice quella occasione, l’oggi ogni atto è quasi a se un’opera ni che divengono tiranni co - Maestro d’armi Renzo Musumeci Greco completa». Naturalmente minciano con l’essere socialisti 64enne regista argentino, al Personaggi / Interpreti posto dell’ambientazione l’opera è presentata nella e diventano nazionalsocialisti. nella Francia della Rivolu - versione già abbreviata una La storia non cambia tanto in Cola de Rienzi (T) Andreas Schager / Carsten Süss 16 Irene, sua sorella (S) Manuela Uhl / Carola Glaser 16 zione, propose una stazione settimana dopo la “prima” mano a questi si chiamino Sta - Stefano Colonna (B) Roman Astakhov lin o Geddafi. La storia tende a Adriano, figlio di Stefano Colonna (Ms) Angela Denoke / il Giornale dei Grandi eventi ripetersi nel bene e nel male ed Chariklia Mavropoulou 16 Direttore responsabile il popolo è partecipe in forma Paolo Orsini (B) Ljubomir Puskaric inconscia, anche nella caduta». Raimondo, legato pontificio (B) Milcho Borovinov Andrea Marini Ed è singolare pensare che la Baroncelli (T) Martin Homrich Direzione Redazione ed Amministrazione Cecco del Vecchio (B) Jean Luc Ballestra partitura originale del Rienzi Un Messo di pace (S) Hannah Bradbury Via Courmayeur, 79 - 00135 Roma non esiste più perché bruciò e-mail: [email protected] con la partecipazione del Coro di Voci Bianche del Teatro nel rogo del bunker della dell’Opera diretto da José Maria Sciutto Editore A. M. Cancelleria a Berlino il 30 aprile 1945. Era stata, infatti, ORCHESTRA E CORO DEL TEATRO DELL’OPERA Stampa Tipografica Renzo Palozzi Nuovo allestimento Via Vecchia di Grottaferrata, 4 - 00047 Marino (Roma) regalata ad Hitler dalla figlia In lingua originale con sovratitoli in italiano Registrazione al Tribunale di Roma n. 277 del 31-5-1995 di Wagner ed il Rienzi aveva deciso di intraprendere il © Tutto il contenuto del Giornale è coperto da diritto d’autore percorso politico, da quella ~ ~ La Copertina ~ ~ Visitate il nostro sito internet partitura non si era mai vo - luto separare. illustrazione del Rienzi di wagner, da una car - www.ilgiornalegrandieventi.it tolina austraca di fine XIX Secolo. dove potrete leggere e scaricare i numeri del giornale Andrea marini Rienzi, l’ultimo dei tribuni il Giornale dei Grandi eventi 3 In passato il Rienzi solo una volta a Roma

lo spartiacque tra il primo Wa - Renzo Casellato (Adriano), Licinio E’ gner ed il Wagner della matu - Montefusco (Paolo Orsini) e Ditha rità questo Rienzi, opera composta Sommer (Irene) - che ripercorre la tra il 1837 ed il 1840 quando Richard tumultuosa vicenda di Cola di Rien - aveva dai 24 ai 27 anni ed andato in zo, il Tribuno romano che nella pri - scena a Dresda nel 1840 con un Wa - ma metà del Trecento per due volte gner 29enne. Un’opera, la quarta da governò la Città, contrapponendosi lui composta, che però poi il musici - al potere dei nobili con il sogno di sta tedesco bandì dal proprio “tem - ripristinare la repubblica sul model - pio” di Bayreuth, non consideran - lo dell’Antica Roma, ma che venne dola degna di essere rappresentata poi ucciso dallo stesso popolo. Re - in quel teatro scrigno della propria gia, scene e costumi sono dell’argen - arte. Invece, tra le note del Rienzi si tino Hugo De Ana, 64 anni, il quale colgono freschi ed interessanti ger - al Costanzi è stato tra l’altro per mogli di quella che sarà la successi - l’ Iris di Mascagni che aprì la stagio - va e più famosa produzione, per ne nel gennaio 1996 e poi, l’ultima non parlare della straordinaria bel - volta, con il discusso allestimento lezza e liricità della “preghiera” al - per la prima mondiale della Marie l’inizio del quinto atto. Si tratta di Victoire di Ottorino Respighi, an - un’opera totalmente “romana” per ch’essa ad aprire la stagione nel ambientazione, ma di rara esecuzio - 2004. Questa volta le sue scenogra - ne – a Roma è stata eseguita una so - fie, sempre seducenti e grandiose, la volta nella stagione 1968/’69, di - hanno giocato su pochi elementi ge - rettore il celebre Oliviero De Fabri - nerici – integrati da proiezioni - del - tiis e regia di Giarrico Becher, nel la Roma antica, capaci di creare uno cast Pier Miranda Ferraro (Rienzi), spazio senza luogo e senza tempo. Le Repliche

Domenica, 12 maggio, h. 16.30 Giovedì, 16 maggio, h. 19.00 Martedì, 14 maggio, h. 19.00 Sabato, 18 maggio, h. 18.00

In questo allestimento i 5 atti di spartito sono celli, cittadino fedele a Rienzi, entra nella sala gui - stati divisi in due parti, separate dall’intervallo: La Trama dando le guardie ed i nobili sono sopraffatti. Il po - 1° e 2° atto (l’ascesa); 3°, 4° e 5° atto (la caduta). polo grida vendetta e Rienzi proclama la condan - na a morte per i traditori. Adriano, però, chiede ad Irene di intercedere Atto i - Roma, alla fine della prima metà del XIV secolo. In una stra - presso il fratello affinché concede la grazia, in particolare al vecchio Ste - da Paolo Orsini, a capo di un drappello di seguaci, vuole rapire Irene, so - fano Colonna. Rienzi, dopo la toccante perorazione e qualche esitazione, rella di Rienzi. Il tentativo fallisce per l’intervento di alcuni membri della concede il perdono a patto che i nobili riconfermino il giuramento. Il po - famiglia Colonna, avversa agli Orsini, fra cui il giovane Adriano, inna - polo si ribella, ma poi ammira la saggezza del Tribuno. morato di Irene e Stefano Colonna che mette in salvo la giovane. L’arrivo di Rienzi, eletto tribuno del popolo in ossequio alla tradizione della re - Atto iii – Nella grande piazza del Foro – I nobili, per i quali la cle - pubblica romana, frena il tumulto. Rienzi invita i nobili a pacificarsi ed il menza del Tribuno è stata un’offesa, escono da Roma ed organizzano un popolo alla prudenza. Ma i nobili si sono già accordati per darsi battaglia esercito per marciare sulla Città. Il popolo rimprovera Rienzi per essersi l’indomani fuori della città e così Rienzi mobilita il popolo: mentre i no - lasciato ancora ingannare dai nobili, ma egli riesce a riguadagnare il fa - bili combatteranno, loro dovranno chiudere le porte di Roma, affinché i vore dei romani e li prepara al combattimento. Adriano è nuovamente in - nobili per rientrare siano costretti a giurare obbedienza alla legge. Intan - certo sul da farsi. Il popolo in armi inneggia (in Italiano, n.d.r. ) con l’inno to Adriano, a colloquio con Rienzi, è diviso tra il dovere di combattere di battaglia « Santo Spirito Cavaliere ».. Adriano si propone come mediato - con la Famiglia e l’amore per Irene. All’alba mentre il suono di tromba ri - re e tenta di convincere Rienzi ad attendere, ma questa volta il Tribuno chiama il popolo, arringato da Rienzi, il capo plebeo Cecco Del Vecchio ignora l’appello e da il via alla battaglia. Adriano, rimasto in compagnia offre a lui la corona di Roma, che Rienzi però rifiuta preferendo il più mo - di Irene, decide di abbandonarla, ma è da lei trattenuto, mentre si odono desto titolo di Tribuno Romano. Intanto le fazioni nobili chiuse fuori dal - le litanie delle donne che pregano per i loro uomini, che infine tornano la Città, si sono accordate per fingere l’obbedienza alla legge. vittoriosi, ma decimati e nasce così un nuovo malcontento nei confronti di Rienzi. Quando vengono portati i corpi di Paolo Orsini e Stefano Co - Atto ii – I messi di pace rientrano in Città dopo aver annunciato la fi - lonna, Adriano si getta su quello del padre e maledice Rienzi, il quale lo ne delle lotte civili. Gli Orsini ed i Colonna fanno atto di sottomissione a fa allontanare, per poi far suonare le campane in segno di vittoria. Rienzi, ma in realtà meditano di assassinarlo. Adriano, giungendo inat - teso, ode suo padre Stefano, capo della famiglia Colonna, che con altri sta Atto iv – Nella piazza della Basilica Lateranense – Baroncelli, Cecco architettando il delitto. Inorridito, è diviso - anche per l’amore per Irene - Del Vecchio ed altri cittadini romani discutono sul fato che la grazia con - tra il dovere di avvertire Rienzi e la consapevolezza che se lo farà suo pa - cessa ai nobili possa essere un progetto di alleanza con loro, visto che dre sarà giustiziato. l’ambasciatore tedesco è stato richiamato in patria dall’Imperatore, al In una sala del Campidoglio si celebra la pace. Adriano si avvicina a Rien - quale alcune voci dicono che i nobili abbiano fatto giungere la notizia che zi e lo esorta a stare in guardia, senza però specificare altro. I festeggia - Roma è in mano ad un violento ribelle, così come avrebbero fatto sapere menti culminano con una pantomima in cinque parti su Lucrezia e la cac - al Papa, in Avignone, che Rienzi è un eretico, tanto che il Pontefice ha in - ciata di Tarquinio il Superbo. Dopo la Danza, Paolo Orsini si avventa su viato come suo legato il Cardinal Raimondo con il compito di ristabilire Rienzi e gli vibra un colpo di pugnale, ma il tribuno si salva grazie ad un l’autorità papale. Il popolo, dunque, sta per abbandonare Rienzi, quando corsetto di metallo che, non fidandosi, ha indossato sotto la veste. Baron - il tribuno appare alla testa di un corteo per celebrare la vittoria. Anche Continua a Pag. 14

Rienzi, l’ultimo dei tribuni il Giornale dei Grandi eventi 5

Manuela Uhl e Carola Glaser Andreas Schager e Carsten Süss Irene, Rienzi, amata sorella di Rienzi valoroso tribuno romano

d interpretare la donna amata dal giovane Adriano saranno i cantare come il tribuno soprano manuela uhl (9, 12, 14, 18 maggio) e Carola Glaser Rienzi saranno i tenori A(16 maggio). AAndreas Schager (9, 12, manuela uhl , nata nel marzo 1971 in Ger - 14, 18 maggio) e Carsten Suss (16 mania, ha studiato a Salisburgo, Zurigo e maggio). Andreas Schager, nato Freiburg e ha iniziato la carriera a Karlsru - in nel 1971, ha studiato he e Kiel, dove ebbe fin da subito l’occasio - all’Università della Musica con ne di cantare in ruoli solistici. Le tappe sa - Walter Moore e si è poi lienti degli ultimi anni sono state con Senta perfezionato con James King e in SehnsuchtMeer , Ursula in Mathis, Els in Toma Popescu. Nel 1998 ha vinto Die Schatzgräber , Crisotemide in Elettra , il il Premio Speciale della Giuria per ruolo del titolo in Iphigénie en Aulide ; e mol - il 5° anniversario del Concorso ti altri ruoli. In concerto ha cantato le sinfo - Internazionale di Vienna e l’anno nie n. 4 e n. 8 di Mahler, la Sinfonia n. 9 di Manuela Uhl seguente ha ottenuto la medaglia Beethoven e La démoiselle elue di Debussy. della Fondazione “Jean-Frédéric Tra le apparizioni future ricordiamo l’Imperatrice nella nuova produ - Perrenoud” in Neuchâtel Andreas Schager zione di La donna senz’ombra al Teatro Colón di Bueno Aires, una nuo - (Svizzera), il Premio della Critica e va produzione de L’olandese volante a Hong-Kong e l’ Ottava Sinfonia di il Premio della Città di Costanza al Concorso Internazionale per Mahler. Per il 2014 sono previsti, i debutti dei ruoli della marescialla tenori a Luhoj, (Romania). Nel 2000 è stato Ottokar in Zigeunerbaron ne Il cavaliere della rosa , quello di Elsa in Lohengrin e di Sieglinde ne La di Strauss, divenendo tenore stabile nell’ensemble del Vereinigten valchiria e una nuova produzione di Der Traum ein Leben di Braunfels. Städtischen Bühnen Krefeld und Mönchengladbach. Negli anni Carola Glaser , Nata a Basilea da una famiglia di musicisti, ha studiato seguenti ha cantato in numerose produzioni liriche. Il suo violino, piano e poi canto nella città natale. Ha proseguito la sua repertorio concertistico comprende composizioni di Bach, formazione a New York presso il Mannes College con Peter Elkus, Beethoven, Haydn, Mendelssohn e Mozart. Nel 2011 il debutto nel conseguendo la Laurea in Musica. Ha ricevuto numerose borse di ruolo di Rienzi di Wagner al Staatstheater Meiningen, opera che ha studio e premi, tra i quali il Rubinstein Award e quindi i premi poi cantato nuovamente nel 2012 all’Opera di Berlino, al Teatro Migros, Kieferhablitzel e l’Hans Huber Study. Ha Continuato i suoi Real di Madrid e quest’anno, dal 13 al 18 gennaio, in forma di studi a Basilea, alla Musikhochschule con Kurt Widmer e all’Opera concerto alla Staatsoper di Amburgo con enorme successo. School, ottenendo il Diploma in Opera e Concerto. Già durante gli Carsten Suss è nato a Magonza, in Germania, dove ha studiato studi ha ricevuto ingaggi dai teatri dove ha interpretato svariati ruoli. canto con suo padre. Dal 1997 al 2001 è stato membro dell’ensemble Gli impegni del 2012 la portano ancora in giro per il mondo Semperoper . Nel corso della sua carriera Suss è stato interpretando la Nona Sinfonia di Beethoven, la Quarta Sinfonia di spesso invitato a tenere concerti e si è esibito a Tel Aviv, Mahler e il Rienzi . Nella Stagione 2012/13 canterà in Gianni Schicchi e Gerusalemme, Budapest, Madrid, Milano, Vienna, Vilnius, Suor Angelica al Theater an der Wien, nel ruolo di Helmwige ne La Hongkong, Seoul, Tokio e Reykjavik, oltre a prendere parte a valchiria a Darmstadt e a Basilea per la Nona Sinfonia di Beethoven. numerosi festival internazionali. Nella stagione 2012/2013 ha interpretato il Duca in Eine Nacht in Venedig . Per diversi anni è stato Angela Denoke e Chariklia Mavropoulou invitato regolarmente all’Opera di Francoforte, esibendosi, in Il viaggio del signor Brouček di Janáček, Die Zauberflöte, il Macbeth di Adriano, giovane uomo Ernst Bloch, Una tragedia fiorentina di Zemlinsky.

diviso fra amore e dovere Roman Astakhov i mezzosoprano Angela denoke (9, Stefano Colonna, acerrimo 12, 14, 18 maggio) e Chariklia ma - Avropoulou (16 maggio) è affidato il nemico degli Orsini ruolo di Adriano. Angela denoke è nata nel 1961 a Stade (Germania). Dopo aver completato gli stu - cantare come Stefano Colonna di alla Hochschule für Musik und Theater sarà Roman Astakhov (9, 12, 14, di Amburgo è entrata nell’ensemble del A16, 18). Nato a Mosca, ha studia - Theater Ulm e poi alla Staatsoper di Stoc - to alla Russian Academy of Theatre Art carda. Durante la sua carriera si è esibita Angela Denoke con il Professor Vladimir A. Matorinand nei teatri e con le orchestre più prestigiose ed ha proseguito la formazione con Ga - al mondo. Nel 1999 è stata votata cantante dell’anno da Opernwelt lina Vishnevskaya al Galina Vishnev - e nel 2007 ha ricevuto il Deutsche Theaterpreis Der Faus per la sua skaya Opera Centre di Mosca. Durante interpretazione di Salomè . A febbraio del 2009 il Governo austriaco gli studi ha cantato in ruoli da basso al - l’ha insignita del titolo di Kammersängerin del Wiener Staatsoper. l’Helikon Opera Theatre e al Novaya Gli impegni futuri la vedono con la Symphonieorchester des Baye - Opera. Nel 2009 a Pesaro ha frequentato rischen Rundfunks e con la Philharmonia Orchestra. l’Accademia Nazionale di Canto Renata Tebaldi Mario Del Monaco e master Chariklia mavropoulou, nata a Berlino, ha studiato allíUniversity class del Professor Mario Melani. Ha Roman Astakhov of Arts di Berlino con Ernst-Gerold Schramm. I primi impegni sono preso parte a L’enfance du Christ alla stati quelli con Vienna Volks e la State Opera, il Theatre Dessau, e Messa in si minore, ed è stato Amilcare ne La Gioconda di Ponchiel - la State Opera di Praga. Nel 1994 ha vinto la borsa di studio della li. A Praga ha debuttato con grande successo ne L’elisir d’amore . Dal Richard-Wagner-Society e il primo premio del Concorso nazionale 2008 al 2011 ha cantato Barbiere di Siviglia , Il flauto magico , La Bohème tedesco fondato da Pl·cido Domingo, poi noto come The World ed il Rienzi . Opera Competition. Da allora Ë stata spesso ospite di numerosi ri - Pagina a cura di Mariachiara Onori nomati teatri díopera ed invitata a molti festival. Rienzi, l’ultimo dei tribuni 6 il Giornale dei Grandi eventi La Storia dell’opera Rienzi, prima tappa di Wagner verso il successo

e prime pagine del - dezza di Rienzi ” e atti III e presso il sovrintendente della grande opera , che al - donò definitivamente le la gigantesca parti - IV “ Caduta di Rienzi ” - ad interim dell'Opéra, lora sognavo ». Tale è il sue ambizioni parigine e Ltura furono abboz - imponendo così il paga - Eduard Monnais: solo pa - Rienzi: Grande opera tra - tornò in Germania, spo - zate nel 1837 a Riga – cit - mento di due distinti bi - role di circostanza. D'al - gica in 5 atti, sul modello standosi temporanea - tà in cui Wagner ricopri - glietti per una sola ope - tra parte per la verità Wa - dei grandi affreschi fran - mente a Teplitz, in Boe - va la carica di Kapellme - ra. Il tutto era troppo gner non aveva intenzio - cesi, alla maniera di Me - mia, località termale dove siter nel teatro locale – le macchinoso e la divisio - ne di accettare alternati - yerbeer e Spontini, ornata si concesse un lungo pe - ultime invece, a quanto si ne dell'opera assai poco ve, come collaborazioni a da balletti, cori, cortei e riodo di riposo a contatto può ragionevolmente gradita. Passò allora con la natura, riposo pro - supporre, nel carcere di quella versione parzial - pedeutico al Rienzi. Parigi, dove nel 1840 l’al - mente ridotta che rimase lora giovane e squattrina - in cartellone per venti verso la “Prima” to compositore era stato date consecutive. rinchiuso per debiti. In Le prove a Dresda inizia - anni difficili, segnati dalla oltre tre anni di lavoro rono nel mese di agosto fame, dalla disperazione tra libretto e musica del 1842 e continuarono e dalle umiliazioni, il per tutto settembre. Tagli, grande successo che il Ma facciamo un passo in - cuciture, adattamenti e pubblico decretò al Rien - dietro. La composizione un pizzico di rassegna - zi , quel 20 ottobre del dell’opera impegnò un zione: il tenore era bravis - 1842 all’Hoftheater di arco di tempo piuttosto simo ma pigro, mai a po - Dresda, fu una vera boc - lungo. Il libretto, che Wa - sto con la memoria; lei, cata d’ossigeno per Wa - gner stesso trasse dal - la Schroeder-Devrient, gner e certamente fece da l’omonimo romanzo di artista eccezionale, piena trampolino per il futuro: i E.G. Bulwer Lytton, a sua di fuoco, ma un po' ap - cantanti, specie il prota - volta ispirato ad una cro - pesantita dagli anni nel gonista, il tenore Joseph naca italiana di un anoni - fisico e nella voce. Diret - Aloys Tichatschek, e il mo trecentesco, fu scritto tore, Reissiger, anche lui mezzosoprano Wilhelmi - dal luglio 1837 all’inizio alquanto pigro ed un’or - ne Schröder Devrient del 1840. La musica, inve - chestra di media portata, (Adriano), furono ripetu - ce, cominciò ad impegna - non certo equiparabile tamente chiamati alla ri - re il compositore a Riga alla media artistica pari - balta dopo ogni atto e nell’agosto del 1838 e fu gina. Ma l'entusiasmo si questo nonostante le oltre terminata a Parigi nel no - impadronì presto del - cinque ore di rappresen - vembre del 1840. Rienzi in preghiera (inizio del 5° atto) l’intero palcoscenico, di tazione, con lo stesso Wa - In fuga da Riga per i soli - cantanti, attori, figuranti gner, seduto con la mo - ti e pesanti problemi eco - lavori minori di altri. Nei fanfare. Un immenso ed i risultati, fin dal de - glie in una barcaccia di nomici, Wagner riparò a suoi progetti di perfetto dramma morale inqua - butto del 20 ottobre, fu - proscenio, che non aveva Parigi, città nella quale sconosciuto in terra stra - drato in un contesto epico rono quelli, inattesi e fatto che guardare l’oro - con la moglie, la cantante niera, c'era per lo meno di dimensioni grandiose. grandiosi. Sulla scia del logio, patendo lui stesso Minna Planner, condusse l'allestimento di un'opera Un grand opera , appunto. trionfo, gli introiti au - l’eccessiva lunghezza e una vita ai limiti della di - propria, magari come La partitura fu inviata al - mentarono e d'un tratto monotonia di alcune se - sperazione, senza soldi, apertura di una serata di l'Opera di Dresda subito il compositore si ritrovò zioni, tanto che, attenden - tormentato dai dispiaceri balletto. Ma la situazione dopo la scarcerazione, ad essere la personalità do con timore il verdetto e dai cattivi presagi, quo - peggiorò ed in autunno il che fu, pare, dopo poche del momento, anche se del pubblico, aveva già tidianamente a caccia di compositore fu rinchiuso settimane. pienamente consapevole predisposto nella sua te - espedienti per la soprav - in prigione per debiti. Wagner continuava a del fatto che Dresda - do - sta i tagli necessari alle re - vivenza, tutto a causa di sbarcare il lunario scri - ve nel 1843 andò in scena pliche. consigli poco avveduti. la partitura del Rienzi vendo articoli per la Ga - anche la prima dell' Olan - Tagli? Apriti cielo. Tichat - Nella primavera del 1840 conclusa in carcere zette Musicale dell'editore dese volante, ceduta da schek, che nel ruolo di si era, difatti, stabilito in ebreo tedesco Morirz Berlino - non avesse il Rienzi aveva la possibilità un costoso appartamento Ecco che, durante la re - Schlesinger diretta per prestigio di Parigi. di mettersi in luce nel suo in Rue du Helder, vicino clusione, la partitura del molti anni da Berlioz e la - Ma il Rienzi aveva aperto registro migliore, non ne al Boulevard del Italiens, Rienzi - come detto sopra vorando ad adattamenti le porte. Opera ma non voleva sapere di rinun - sicuro di una imminente - venne completata: « Que - della Favorita di Donizet - certamente innovativa ciare alla gloria e non commissione da parte del sto Rienzi , coi suoi grandi ti. Ma l'esperienza parigi - per linguaggio composi - avrebbe tollerato la can - Théàtre de la Renaissan - pensieri nella testa e nel cuo - na stava per concludersi. tivo, anzi assai tradizio - cellazione di una sola no - ce. Era stato raccomanda - re, circondato da volgarità e Dopo un obbligato "esi - nale e decisamente lon - ta dalla propria parte, to da Meyerbeer e spera - barbarie, mi faceva sì vibrare lio" in un villaggio fuori tana dagli esempi del complici del resto i suoi va di poter allestire Il di - tutti i nervi per calda e com - Parigi - non c'erano più teatro maturo wag neria - ammiratori. Una versione vieto d'amare composta mossa simpatia; ma il mio soldi per l'affitto in città - no – che proprio da lì parzialmente sfoltita del nel 1835 - sua terza opera disegno maturò in opera Wagner cominciò a lavo - avrebbe cominciato pian Rienzi fu accettata a sten - dopo l’incompiuta Le d'arte solo mediante l'intui - rare all' Olandese volante. piano ad acquisire la sua to dalla platea, solo quan - Nozze (1832) e quindi Le zione del puro elemento liri - Ormai però il sogno dei fisionomia drammatica e do l’eccessiva lunghezza Fate (1834) -, ma il teatro co nell'atmosfera del - teatri francesi era svanito mus cale - non entrò mai del dramma costrinse, il in questione era alla ban - l'eroe...L'argomento s'impo - e quando, con l'appoggio nel repertorio e rimane 23 e 24 gennaio 1843, alla carotta e Wagner si ritro - se a me spontaneamente; ma di Meyerbeer, l' Olandese tutt’oggi un’opera assai rappresentazione in due vò alla disperazione. A io, alla mia volta, non lo fu accettato dall'Opera di poco eseguita. serate – atti I e II “ Gran - nulla servì l'audizione svolsi, se non nelle forme Berlino, Wagner abban - barbara Catellani Rienzi, l’ultimo dei tribuni il Giornale dei Grandi eventi 7 Analisi Musicale Un Wagner acerbo, tra i primi esperimenti e la maturazione drammaturgica

he Lei abbia fatto Adriano, Irene), Duetto clamazioni certi passi pre - la conoscenza (Adriano, Irene) e Finale. feriti ed un concertato del «Cdel mio Rienzi, Wagner alterna momenti finale terzo che purtroppo mi dispiace molto. Io non più lirici a lunghi recita - più tardi dovette essere eli - amo questo mostro ». Scrive - tivi che appaiono a tratti minato da tutte le esecuzio - va così alla sua ammiratri - alquanto artificiosi e po - ni per l’eccessiva lunghez - ce berlinese Alwine From - co funzionali alla defini - za, divenne per me addirit - mann il 27 ottobre 1845 il zione dei caratteri dei tura una fonte di guada - 32enne Richard Wagner protagonisti. Interessan - gno. Infatti, sosteneva Ti - parlando della sua opera te, comunque, nel finale chatschek (l’interprete di di apprendistato andata in del primo atto, il coro a Rienzi, n.d.r.), quel “si scena per la prima volta a cappella trattato dal minore” era tanto bello che Dresda il 20 ottobre di tre compositore con belle per sentirlo bisognava pa - anni prima. soluzioni espressive. gare: ed ogni volta tirava Rienzi , ispirata al romanzo Un altro incisivo coro fuori una monetina d’ar - di Bulwer-Lytton e incen - (quello dei Messaggeri gento, invitando gli altri trata sulla figura storica di di pace) lo si ritrova in attori a fare altrettanto. Cola di Rienzo, tribuno apertura del secondo at - Tutti lo imitavano allegra - romano della tarda età to, dopo una introduzio - mente ed era diventata medioevale, è lavoro assai ne orchestrale. Anche un’abitudine di dire ad poco “wagneriano”. qui Wagner ottiene esiti ogni prova: “ Adesso arri - Non ci si trova, ancora, il estremamente interes - va il punto dei quattro musicista ribelle, rivolu - santi. I momenti migliori soldi ”. E la Schoder-De - zionario, arditamente pro - sono quelli in cui la ten - vrient, costretta anche lei a teso verso una nuova con - sione politica incide su mette r mano alla borsa, di - cezione drammaturgica, una timbrica scura ed or - chiarava che queste prove quella concezione che chestra e voci acquisisco - l’avrebbero ridotta in mise - avrebbe portato ai capola - no toni fortemente ria. Ogni volta incassavo vori assoluti, dal Tristano e drammatici. Emerge an - coscienziosamente questi Isotta al Parsifal, passando Richard Wagner che la figura di Rienzi singolari diritti d’autore e attraverso I Maestri Canto - cui Wagner affida incisi nessuno supponeva che ri di Norimberga e L’anello francese fra gli anni Ven - eccezione I Maestri Can - cantabili, anche se so - spesso questo scherzoso del Nibelungo. ti e gli anni Ottanta del - tori di Norimberga ), si at - vente estremizzati verso onorario arrivava come una E’, al contrario, un Wa - l’ Ottocento - come solu - tiene scrupolosamente l’acuto. Dove invece dif - provvidenza per me e mia gner tradizionalista che zione formale è indicati - alle caratteristiche del ficilmente si potrebbe moglie a risolverci il proble - usa un linguaggio ed va: il compositore cerca - genere. trovare la mano di Wa - ma d el pranzo quotidiano ». un’architettura ampia - va allora una collocazio - gner è nel grande episo - La pagina più bella del - mente collaudati per far ne nel teatro del suo tem - opera in cinque atti dio ballabile, tanto ecla - l’opera, oltre alla citata breccia nel gusto del pub - po e doveva in qualche tante, quanto persino Ouverture che offre blico e degli impresari. modo stare alle regole. Il L’Ouverture (Molto so - bandistico. spunti di notevole inte - Questo aspetto è fonda - grand-opera era il genere stenuto e maestoso) è in - Nel terzo atto, spicca la resse è l’apertura del mentale per poter valuta - in voga, lanciato da Me - trodotta da una nota lun - lunga “scena e aria” (no - quinto atto con l’accora - re serenamente un’opera yerbeer, ma anticipato da ga affidata alla tromba, tare la dicitura tradizio - ta preghiera di Rienzi come Rienzi. Sarebbe un Spontini ( Fernando Cor - attaccata piano, con un nale) di Adriano (“Gere - (“Allmächt’ger Vater”) errore ascoltarla cercando - tez ), da Auber ( La muta di crescendo e decrescendo chter Gott”). Si può tra cui segue un duetto vi il Wagner futuro. Va in - Portici ) ed anche da Ros - di volume. Dopo un l’altro ricordare che in - (Rienzi, Irene) di splen - vece ascoltata nell’ottica sini ( Guillaume Tell ). sommesso commento terprete del ruolo fu Wil - dido effetto. degli anni Quaranta del - Il genere, francese, - ma degli archi cupi, ancora helmine Schroder-De - Rienzi insomma può es - l’Ottocento, come il pro - immediatamente espor - la tromba ripropone la vrient, un’artista che sere interpretata come dotto di un compositore tato a livello europeo - si - sua nota altre due volte Wagner amava partico - un esempio omogeneo, che aveva alle spalle tre gnificava un lavoro alta - alternata ad interventi larmente e che in seguito coerente di grand-opéra, opere teatrali assai acerbe mente spettacolare in delle diverse sezioni fino sarebbe stata la prima come la prova di un - una incompiuta Le Noz - cinque atti, con grandio - a che dagli archi parte un Senta in L’olandese volan - compositore giovane ze (composta nel 1832) e se scene d’insieme, ricco tema lirico che costitui - te e la prima Venere che, in attesa di tempi quindi Le Fate (1834, ma virtuosismo, balli a pro - sce l’ossatura del brano. in Tannhäuser. migliori per poter im - in scena nel 1888) ed Il di - fusione. E, sul piano L’organico ampio, il re - Eccessivamente pompo - porre la propria visione vieto d’amare o La novizia di drammaturgico, argo - spiro dilatato delle frasi so il Finale con un dilata - del mondo, si collaudò Palermo (1836) - ed un lun - mento storico particolar - assicurano all’Ouverture to Inno di guerra. in un settore lontanissi - go cammino di matura - mente propenso a rac - un impatto espressivo mo dalla sua sensibilità e zione davanti. contare intrighi, com - molto forte e Wagner il punto dei nonostante questo, gra - plotti, guerre, senza di - mostra, pur agli inizi “quattro soldi” zie a un mestiere già so - la forma del menticare l’immancabile della sua carriera, un so - lido, seppe offrire un Grand’opéra elemento amoroso. lido mestiere nel tratta - Ma a proposito del Fina - prodotto globalmente Wagner che poi avrebbe mento dello strumentale. le va riportato un passo godibile ben accolto dal La scelta del grand-opéra quasi del tutto accanto - Il primo atto si articola in dalle memorie di Wa - pubblico del tempo. - genere operistico che nato l’elemento storico a quattro sezioni: Introdu - gner: « Ad ogni prova i ha dominato la scena favore del mito (unica zione, Terzetto (Rienzi, cantanti salutavano con ac - Roberto iovino Rienzi, l’ultimo dei tribuni 8 il Giornale dei Grandi eventi La vera storia di Cola di Rienzo Il notaio di umili origini che voleva fa

avventura di Cola ne – è il 1343 – viene in - del Papa e del popolo, dà di Rienzo (1313- viato presso il papa a par - subito inizio a una vigo - L’ 1354) è appassio - lare insieme con altri am - rosa azione politica con - nante. Anche se oggi – se basciatori. Il papa Cle - tro la grande nobiltà ed a non per la trafficata via mente VI viene conqui - favore del popolo e del del quartiere Prati di Ro - stato dal fascino di questo ceto medio. I suoi atti so - ma - non lo conosce qua - giovane alto e dai capelli no efficaci: la giustizia si più nessuno, il perso - rossi, oratore intelligente viene amministrata con naggio fu famoso nel Tre - che ama le antiche glorie, durezza, Roma riconqui - cento e compì azioni ta l- e lo nomina notaio. Tor - sta il contado e alcuni prepotenti baroni si sot - tomettono. Ma il perso - naggio è inquieto; il suo progetto politico perde nitidezza e prende a so - migliare sempre più ad un sogno evanescente. Ridare l’Impero a Roma, ritornare ai fasti degli an - tichi: è una follia, un mi - raggio. Le città italiane, che avevano guardato con favore la sua ascesa, diventano timorose e non lo sostengono più; il Papa si rende conto che quel - l’individuo stravagante non agisce per il bene della Chiesa e che non è possibile controllarlo. Cola assume il titolo ma - Il Campidoglio e la chiesa dell’Ara Coæli in epoca più tarda (fine XVII sec.), con i gniloquente di “ Tribuno augusto ” e compie gesti vita, che rappresentano le a convincerlo ad andare arroganti, grotteschi e frange più estreme ed a Roma ed a mandarlo sempre più bizzarri. Or - eretiche del francescane - in avanscoperta come ganizza cerimonie trion - simo, i quali sono certi suo messaggero. Gli fali, si fa incoronare con dell’imminenza della fine scrive alcune magnifiche sei corone, vuole farsi dei tempi, l ottano contro lettere, lo incontra di eleggere imperatore, si la Chiesa carnale ed persona, cerca persino immerge nel battistero la - aspettano che arrivi un di convincerlo che lui è teranense per diventare papa Francesco a salvare un figlio bastardo del - “Cavaliere dello Spirito il mondo. Cola legge li - l’imperatore Enrico VII, Santo ”, mette in prigione bri arcani e si convince cioè suo zio. Alla fine, i baroni romani ma poi li di essere lui stesso un l’unico risultato che ot - grazia quasi sotto le for - profeta. Allora parte alla tiene è di essere spedito che, suscitando in tal mo - volta della Boemia, per sulle rive del gelido fiu - do il loro odio eterno. E incontrare nientedimeno me Elba, dove rimane mente eccezionali da de - nato a Roma, Cola inizia a poi, dopo avere sconfitto che Carlo IV, l’imperato - per più anni, fino a stare lo stupore dei con - preparare il terreno per la i nemici a porta Tiburti - re designato del sacro quando Carlo di Boemia temporanei. Cosa fece di sua ascesa al potere, na, crea cavaliere un pro - Romano Impero. Prova non lo cede al papa, og - tanto clamoroso? La ri - usando tra l’altro tecniche prio figlio bagnandolo sposta è semplice e gran - di comunicazione che ce con il sangue di un ragaz - de: di umilissime origini lo rendono molto vicino: zo morto in battaglia, un (era figlio di una lavan - oltre a parlare in pubbli - giovane di casa Colonna. daia e di un taverniere), co, usa dei manifesti pit - La gente ha paura di lui, conquistò il potere a Ro - torici in cui illustra visiva - il favore popolare lo ab - ma e ambì alla corona mente la situazione disa - bandona. E allora, senza imperale. strosa della città. una ragione reale che non Sono gli anni in cui Roma sia il terrore che ha den - è senza il papa, che vive l’ascesa del tro, dopo soli sette mesi da alcuni decenni ad Avi - “tribuno augusto” di governo, Cola, lunati - gnone. Spelonca di ladro - co e ombroso, lascia il po - ni, immiserita dall’assen - Il 20 maggio 1347, giorno tere e fugge di nascosto. za della curia e preda del - di Pentecoste, ecco com - Gli anni che seguono so - le lotte di fazione, l’Urbe piersi il colpo di stato. no difficili da ricostruire. attende il suo salvatore. O Cola approfitta dell’as - Cola vive una dimensio - almeno, di questo è certo senza dell’esercito comu - ne esistenziale complica - Cola di Rienzo, che tale si nale e s’installa in Cam - ta. Si rifugia in solitudine considera. La sua fortuna pidoglio senza colpo feri - sui monti della Maiella. ha inizio quando trenten - re. Con il pieno sostegno Conosce i frati di povera La cosiddetta “Casa di Cola di Rienzo” a Roma in una stampa del ‘700 Rienzi, l’ultimo dei tribuni il Giornale dei Grandi eventi 9 La costruzione del mito arsi Imperatore Le proprie lettere autobiografiche e l’amicizia con Petrarca ne hanno creato la fama

l corpo di Cola scomparve e le sue ceneri finirono nel Tevere. Rimase, Iperò, la sua storia. La amarono so - prattutto gli spiriti inquieti del ro - manticismo che in lui – ritenuto un li - bertario e un rivoluzionario – vede - vano un’anticipazione di se stessi. In questo senso, il Rienzi di Wagner co - stituisce un esempio luminoso. Il fat - to è che “ L’Ultimo dei tribuni ” (come fu chiamato da Byron) è sempre stato sentito come un personaggio al di so - pra delle righe, esagerato. Questo è accaduto anche perché la memoria di Cola di Rienzo è già in origine conno - tata in modo letterario. Dietro ogni eroe vi è un poeta che lo canta: senza il poeta, manca anche l’eroe, e senza gli agiografi non ci son santi. Dietro al nostro Cola di Rienzo vi sono ben tre Cola di Rienzo autori suoi contemporanei, tutti e tre di altissima statura. gio non avrebbe raggiunto la fama Il primo è l’Anonimo romano autore leggendaria che ebbe e che gli permi - di una Cronica del secolo XIV. Non se di ritagliarsi un posto d’onore nel sappiamo chi fosse, ma le scene delle mito di Roma eterna. sue narrazioni sono vivide, composte Ma il terzo autore del mito di Cola di l gioco dell’albero della cuccagna con ritmo pressante e sature di tali e Rienzo fu lui stesso. Cola creò il pro - getto di scambio nel ne - ridere all’improvviso tanti particolari, da far ritenere con prio personaggio. Lo fece con gli ap - goziato per la corona im - senza ragione. Ai suoi buona plausibilità che questo scritto - parati simbolici, con le azioni, i gesti periale. Cola viene por - nemici non è difficile far re sia stato testimone diretto di alme - gravi, i bei discorsi. E lo fece con la tato ad Avignone, dove sollevare una parte della no una parte degli accadimenti della scrittura. Autore raffinato, Cola com - rischia il rogo come ere - popolazione, che la mat - vita di Cola di Rienzo. Per esempio pose numerose lettere con forte con - tico. Lo salva soltanto la tina del 7 ottobre prende della scena della morte, che è una del - tenuto autobiografico, dai toni spesso morte del papa. Siamo d’assalto il Campidoglio. le più alte di tutta la letteratura italia - profetici e allucinati. Le sue epistole, nel dicembre 1352. Infat - Cola sale sul balcone: sa na. Il secondo mitografo di Cola di che contribuirono alla diffusione del - ti, il nuovo pontefice In - che se riuscirà a parlare, Rienzo fu nientedimeno che France - l’umanesimo nei paesi germanici, fu - nocenzo IV (anche lui convincerà la gente e cal - sco Petrarca, che nei primi tempi gli rono conservate e sono giunte fino a come il predecessore ori - merà gli animi, poiché le fu amico, condivise i suoi ideali e gli noi proprio per la loro straordinaria ginario del Limosino, nel sue parole hanno infusa scrisse diverse lettere, tra le quali la eleganza stilistica. Cola di Rienzo fu cuore della Francia) lo una magia di persuasio - celebre “ Hortatoria ” ( Esortatoria ). Sen - dunque un uomo capace di fare ac - apprezza e decide di ser - ne. Ma il popolaccio non za questo grande amico, il personag - corta propaganda di se stesso. Uomo virsi di lui, rispedendolo ascolta e gli lancia frecce di lettere, parlò di sé essendo al con - a Roma. e pietre. Il palazzo capi - tempo l’autore ed il personaggio tolino è messo a ferro e principale della propria opera. Anche Per la seconda volta fuoco. Cola tenta la fuga se poi finì molto, ma molto male. al potere travestito da pastore cio - Insomma, questo incredibile perso - ciaro, ma viene ricono - naggio fu un politico, un governante, Nell’estate del 1354, Cola sciuto e linciato. Il suo un rivoluzionario, un restauratore, è al seguito del cardinale corpo straziato e senza un eretico, un profondo spirito reli - Albornoz che sta ricon - testa viene trascinato per gioso, un tiranno, un attore, un auto - quistando mezza Italia le strade ed infine appe - re, un fanfarone, un folle, un sognato - per la Chiesa. Prende il so a San Marcello, chiesa re, un umanista, un uomo del Me - potere a Roma come se - posta ora alla fine di via dioevo ma anche del Rinascimento, e natore, ma subito si met - del Corso, dove resterà mille altre cose ancora. Il ricordo di te a fare cose pericolose e tre giorni prima di finire lui ci raggiunge come le rifrangenze insensate. Attacca i Co - arso. Il rogo cancellò colorate di un prisma: ogni fonte che lonna a Palestrina, fa uc - ogni cosa. Di Cola, come lo racconta conferisce un colore di - cidere i suoi vecchi allea - scrisse l’Anonimo autore verso alla sua voce e una diversa for - ti, prende prigionieri ric - che ne raccontò la morte, ma al viso, cosicché il risultato è un chi cittadini per richiede - «… non ne remas e cica ». personaggio spezzato e dalle prospet - re il riscatto. È un enor - tive cangianti, difficile da decifrare me tiranno, gonfio di vi - tommaso di Carpegna come un ritratto di Picasso. E anche no e di umori oscuri, che Falconieri in questo risiede il profondo fascino guarda la gente con occhi Docente di Storia medievale, che emana. rossi e feroci e scoppia a Membro del Gruppo dei Romanisti Il monumento a Cola di Rienzo sul Campidoglio t. di C. F. Rienzi, l’ultimo dei tribuni 10 il Giornale dei Grandi eventi Curiosità storiche Il mito popolare di Cola di Rienzo tra sostenitori e detrattori

, quella di Cola di Rien - Nel 1872 si vuole nuovamente 1887, quando il Sindaco, il duca Risorgimento. Manlio Barberito, zo, una personalità che rendere onore a Cola di Rienzo Leopoldo Torlonia, dovette cede - precisa: «... a Cola è stata intitolata E’ porta a valutazioni ma - con una lapide in via di S. Barto - re, pagando il compenso alla ve - la grande strada a dimostrazione del - nichee senza equilibrio, sempre lomeo de’ Vaccinari, la strada che dova Masini e, costretto, decide l’idea fissa che la storiografia risorgi - oltranziste: o appassionati soste - tuttora unisce la lunga piazza di scoprire la statua il 20 settem - mentale aveva sull’operato di Cola, nitori o incalliti detrattori. Qual - delle cinque Scole a via Arenula, bre di quell’anno. Fu, però, considerato, soprattutto in forza del - cuno lo incensa ricordando che all’altezza del Ministero di Gra - un’inaugurazione quasi clande - le sue idee antipapali, un araldo di li - ha sacrificato tutta la vita a Roma zia e Giustizia. La lapide è tutto - stina. Il giorno dopo, Il Messagge - bertà e un profeta del Risorgimen - e all’Italia, che ha difeso un’idea ra esistente, anche se è un pezzo ro era inviperito: sulla prima pa - to ». Considerazione di sapore ri - di equa giustizia e di “buono Sta - di marmo tutto “zozzo” dove si gina del giornale - laico e demo - sorgimental-unitaria-antipapale to”, che è andato ramingo, eremi - legge con fatica il testo: « Qui pres - cratico – un articolo di fuoco sul è data anche dal fatto che nella ta e prigioniero fino in Boemia e direzione delle principali strade ad Avignone per poi essere ucci - del quartiere sia stata del tutto so dal popolo che egli tanto ama - trascurata la visuale della cupola va. Altri, viceversa, sottolineano di San Pietro. che Cola, nella seconda parte del - la sua vita, al suo ritorno romano, la ricerca di antiche stirpi sotto le vesti paludate di Senato - re al servizio del Papa, tradì gli A Cola di Rienzo andava un po’ ideali laici di un tempo e si avviò stretto il fatto di essere nato in verso la più crapulosa e strava - una taverna figlio di un oste, Lo - gante tirannia. Di contro, ritratti renzo, e di una lavandaia, Mad - maledetti e dissacratori: Cola in dalena. La fierezza di essere un preda a crisi epilettiche, insonnia, plebeo la sbandierava solo quan - cupe tristezze, esplosioni d’ira, do gli faceva comodo. In altre oc - discorsi infuocati e urlati, infarci - casioni, fece girare la voce che ti da sogni di grandezza. Dice proprio un anno prima della sua con tanta efficacia l’Anonimo nascita l’imperatore Arrigo VII della Cronica: « Hora lacrimava, del Lussemburgo, giunto a Roma hora sgavazzava », mentre France - per farsi incoronare, preso in sco Petrarca, lirico e sognatore, mezzo alle furiose lotte tra guelfi propugnatore con Cola di Rienzo Particolare del monumento a Cola di Rienzo sul Campidoglio e ghibellini, dovette travestirsi da di fantasiosi e innovatori disegni viandante e rifugiarsi nella taver - politici, in chiusa alla canzone so/ nacque l’ultimo dei Tribuni / Co - silenzio riguardante la cerimo - na di Lorenzo, ove rimase alcuni Spirto gentil così sembra alludere la Di Rienzo/ S.P.Q.R. /1872 ». nia. La figura di Cola di Rienzo è giorni mentre l’oste era assente, a lui: « Sopra il Monte Tarpeo, can - Dopo busti e lapidi, ecco i monu - stata invece appassionatamente conoscendo la graziosa locandie - zon, vedrai / Un cavalier ch’Italia menti, allora tanto di moda. Cola sostenuta dalla Massoneria, che ra Maddalena e da quell’incontro tutta onora, / pensoso più d’altrui che di Rienzo è ricordato con una sta - ne fece una delle sue bandiere e sarebbe nato Nicola figlio di Lo - di se stesso. ..». Giornalisticamente tuetta anche piuttosto bruttarella, molte logge sono intitolate al tri - renzo. Da questa leggenda (ve - incisivi Montanelli e Gervaso nel - imitazione striminzita di Dona - buno. ra?) si valse a un certo punto il la Storia d’Italia: « Era un miscuglio tello. L’unico pregio, forse, è che tribuno per farsi credere figlio di Mussolini e di La Pira: un tipico é a fianco della cordonata del via Cola di Rienzo dell’Imperatore. La sua alta sta - arruffapopolo italiano che parlando si Campidoglio, dove Cola fu ucci - tura, il colore bianco latteo della ubriaca delle proprie parole e finisce so, evitando di dare troppo fasti - Roma a fine Ottocento si espan - carnagione, i capelli rossicci (tut - per crederci smarrendovi il senso del - dio al meraviglioso insieme. de, vengono trasformati interi ti “segni” poco romani) rafforza - la realtà e della misura ». L’opera commemorativa venne quartieri, ne nascono nuovi. Al di vano un’origine nord-europea Tutto questo materiale è comun - commissionata dal Comune allo là del Tevere c’è un’immensa di - dando corpo al mito. que servito di base per la costru - scultore Gerolamo Masini, lo stesa di verde sulla quale impera zione di un mito, il quale però ri - stesso autore del busto al Pincio. Castel Sant’Angelo. Le prime il pino dei Colonna sulta improprio e limitato. Addi - La statua fu pronta nel 1882 e istantanee del conte Giuseppe rittura Righetto, il ragazzino del - l’architetto Francesco Azzurri ne Primoli, ne davano una visione Si può piantare un albero per la la Repubblica Romana, probabil - curò la base costruita con resti di agreste con pecore e capre. E’ nascita di un figlio, la data più fe - mente mai esistito, ha lasciato an - antiche epigrafi, amore maniaca - proprio in questa zona, sulla lice da ricordare. Ma si può an - cor oggi una piccola impronta di le di Cola. A questo punto arriva - sponda destra del Tevere, si deci - che piantarne uno perché è mor - minuta mitologia. rono i guai: nel 1883 Masini morì de di edificare con un approssi - to il tuo maggior nemico. E que - ed il monumentino, che ancora mativo piano di ampliamento sto, si dice, fecero i Colonna nel Celebrato dopo il 1870 doveva essere pagato, venne della città. Siamo nel 1873, tre an - loro giardino. Bisogna dire che la messo in qualche ripostiglio del - ni dopo la Breccia di Porta Pia. natura non guarda in faccia nes - Con queste premesse cos’è il mi - l’Amministrazione con soddisfa - Nell’aprile-maggio 1885: è il suno, se è vero che la pianta creb - to di Cola di Rienzo? Nel 1871 gli zione della Giunta di parte cleri - grande momento di dare nomi a be benissimo e prosperò per ben venne dedicato un busto al Pin - cale. Braccio di ferro, per alcuni vie e piazze. Nel quartiere c’è di cinque secoli, fino a che nel 1846 cio, opera dello scultore Gerola - anni, fra il Governo nazionale tutto: imperatori e poeti, accanto un fulmine pareggiò i conti ab - mo Masini (nato a Firenze nel che premeva per una permanen - a musicisti, oratori, giuristi, sen - battendola per sempre. 1840), che si aggiunse ai 62 busti te collocazione della statua e la za un logico criterio di colloca - (letterati, artisti e uomini illustri Giunta che viceversa la continua zione. Cola di Rienzo è trattato luigi Ceccarelli della Roma antica) già esistenti a volerla nei magazzini. La pole - benissimo: gli s’intitola l’arteria Scrittore e membro del dal 1865, al tempo di Pio IX. mica durò cinque anni, fino al principale, che termina in Piazza Gruppo dei Romanisti Rienzi, l’ultimo dei tribuni il Giornale dei Grandi eventi 11 Wagner e l’Italia Sei viaggi, quasi un pellegrinaggio laico

lla base dei sei viaggi Nel 1881 è ancora l’Italia ad of- compiuti da Wagner in frire rifugio al compositore, AItalia vi è certo l’esigen- fiaccato dall’impegno profuso za di seguire il mito borghese nell’orchestrazione del secondo del Grand Tour , visitando un atto del Parsifal. Si fermò a Pa- Paese che già alla fine del Seco- lermo e ad Acireale, dove venne lo precedente rappresentava colpito da un attacco di angina una meta obbligata per la for- pectoris. Visitò Catania, Giarre, mazione di chiunque coltivasse Taormina e Messina, per poi ri- ambizioni di carattere estetico. prendere la via di casa. Nel frat- Eppure non sempre la vista del- tempo la partitura del Parsifal le grandi opere d’arte del passa- era conclusa. Le sue rappresen- to sembra colpirlo nel profondo. tazioni a Bayreuth riscossero Dove risiedono dunque le ra- grande successo, ma Wagner, gioni di tali frequenti pellegri- quasi presago della fine, sentì di naggi? Certamente Wagner è nuovo il richiamo dell’Italia. convinto dell’effetto benefico Nel settembre del 1882 arrivò a del clima italiano sulla sua salu- Venezia, dove il 13 febbraio del te, e questa motivazione sarà 1883 morì fra le braccia della prevalente negli ultimi anni del- moglie Cosima. N on poteva dar- la sua vita. Ma forse c’è un altro si scenografia più adatta alla livello di lettura, che vede Wa- scomparsa di un tale musicista. gner costantemente in fuga dal- La “l ugubre gondola” trasportò il le difficoltà, dalle proprie idio- feretro da Palazzo Vendramin sincrasie, un uomo che di tanto alla stazione. Verdi, il rivale di in tanto sente l’esigenza di riti- Richard Wagner a Venezia sempre, scrisse a Ricordi della rarsi completamente in un luo- «potente impronta» che Wagner go lontano, sfuggendo il più ai tormenti dell’inverno germa- giardino incantato di Klingsor), avrebbe lasciato nella storia del- possibile i contatti con la quoti- nico, il 31 dicembre del 1879 il per spostarsi poi nella campa- l’arte; poi ci ripensò: l’aggettivo dianità. Nell’immaginario wa - maestro partì per Napoli, per gna toscana, dove soggiornò gli parve inadeguato, cancellò gneriano l’Italia si collega ad in- poi recarsi a Posillipo (dove si nella sontuosa villa Torre Fio- «potente» e scrisse «p otentissima» . tuizioni magiche ed improvvi- fermò sette mesi) e Ravello (il rentina a Siena, ed infine a Ve- se, come quella che gli detta il cui parco esotico gli ispirò il nezia. Riccardo Cenci preludio de L’Oro del Reno du- rante il soggiorno a La Spezia del 1853, o quella che gli fa ma- Wagner a Roma turare l’idea dei Maestri cantori di fronte all’Assunta di Tiziano. Curiosità riguardo al soggiorno del 1876

Per la prima volta el settembre del 1876 la medievale, progetto interrotto nel 1852 Nfamiglia Wagner partì per dalla morte prematura dello l’Italia. In n ovembre il scrittore. In previsione Il compositore tedesco giunse compositore si fermò a Roma, da dell’imminente partenza del per la prima volta nella penisola soli sei anni capitale del Regno maestro l’Associazione Artistica nel 1852, data significativa per- d’Italia, trovando alloggio nel Internazionale decise di offrire ché coincide con la conclusione modesto Albergo America, al n. un ricevimento in suo onore. della stesura poetica dell’A nello 79 di via del Babuino a Roma. Il Presidente e scultore Ettore del Nibelungo. Vi tornerà l’anno Grazie alla segnalazione di Liszt Ferrari si mise al lavoro su un successivo visitando, oltre la già conobbe Giovanni Sgambati, busto del compositore, riuscendo citata La Spezia, Torino e Geno- compositore del quale tesse le a far posare il suo illustre modello va. Particolarmente burrascoso lodi in una lettera indirizzata al per alcuni minuti. Riferisce Mario e denso di eventi fu il viaggio dott. Strecker, direttore della Panizzardi, critico musicale ed del 1876, durante il quale il casa editrice Schott Söhne di ardente ammiratore di Wagner, maestro soggiornò anche a Ro- Magonza: « adesso trovo la gioia che questi, accortosi della ma. A metà settembre il compo- vivissima di segnalare finalmente presenza di un suo ritratto per sitore lasciò la Germania con Richard Wagner nel busto eseguito da Ettore un talento davvero grande e Ferrari dal vero a Roma nel 1876 nulla somigliante, abbia l’intenzione di ritemprare il fisi- originale, che io vorrei far conoscere esclamato in francese: « Que ce que co, fiaccato dalle preoccupazio- al gran mondo musicale ». Il consiglio del maestro c’est ça… Mendelssohn Bartholdy? » mostrando ni e dagli sforzi eccessivi. Dopo venne subito raccolto. I due quintetti, che Wagner esplicitamente tutta la propria antipatia nei aver visitato Verona, Venezia, ebbe modo di ascoltare in occasione di un confronti del collega musicista, prorompendo infine Bologna, Napoli, Sorrento (dove ricevimento offerto dall’ambasciatore di Germania a in una sonora risata. Sembra invece che il busto si consumò la definitiva rottura Palazzo Caffarelli, vennero pubblicati dalla casa risultò gradito all’artista. La cronaca della serata con Nietzsche), Roma e Firenze, editrice tedesca. Altra personalità conosciuta in vede Sgambati eseguire al pianoforte la Marcia del fu costretto al rientro a Bay- occasione del soggiorno romano è quella di Pietro Tannhäuser ed il Coro delle filatrici dall’ Olandese reuth, sulle cui utopie incombe- Cossa, drammaturgo autore di vari lavori di volante nelle trascrizioni di Liszt. Per l’occasione va lo spettro della bancarotta. argomento storico (il più noto è il Nerone ), oggi Wagner venne nominato socio onorario del Circolo. In età avanzata le difficili condi- spariti dal repertorio. Wagner, colpito dalle Il 3 dicembre la famiglia Wagner partì per Firenze, zioni di salute porteranno spes- personalità del Cossa e dello Sgambati, suggerì una mentre il 7 dello stesso mese fece ritorno a Bayreuth. so Wagner in Italia. Per sfuggire loro collaborazione attorno ad un soggetto Ri. Ce. Rienzi, l’ultimo dei tribuni 12 il Giornale dei Grandi eventi La figura di Cola di Rie Il Rienzi: sogno rivoluzionario nella

l Rienzi di Richard Wagner, fatto l’autoritratto nelle ve - – se per incapacità di svi - mes so in scena per la prima sti del ribelle napoletano. luppo del progetto o per Ivolta il 20 ottobre del 1842 a In Germania i drammi su abbandono dovuto ad altri Dresda, è un’opera con una Masaniello si contano a de - interessi – in assenza di al - lunga storia ‘italiana’ alle spal - cine. Vanno ricordati qui tri riscontri, è riflessione le. Si nutre del mito dell’Italia anche un dramma di Niko - destinata a rimanere nelle nella letteratura tedesca e con - laus Lanau su Savonarola congetture. Personalmente tribuisce alla sua diffusione nel (1837) e quello di Georg propendo per l’ipotesi che corso dei decenni successivi. Büchner La morte di Danton Engels sapesse come con - Wagner lesse il romanzo di Ed - (1835), per completare il cludere il dramma, ma che ward George Bulwer-Lytton discorso su questa inces - non lo abbia fatto in quel Rienzi, l’ultimo dei tribuni in tra - sante riflessione dei tede - momento certo che alla duzione tedesca nell’estate del schi sul sogno della libertà prima occasione propizia 1837. Rimastone affascinato, attraverso la rivoluzione. avrebbe facilmente ripreso trasformò il tribuno del popolo I numerosi Rienzi (e Masa - e subito concluso quel la - «nell’eroe di una grande opera nielli ) tedeschi, pubblicati voro. tragica ». Abbozzò già nell’au - tra il Congresso di Vienna tunno del 1838 la prima stesura e il Quarantotto, mettono Karl Gaillard: dell’opera. Nel 1840 compose in scena il sogno della li - teologia politica la parte musicale, il 20 ottobre bertà, ponendo una serie di stampo protestante 1842 ci fu la prima messa in di questioni di grande at - scena a Dresda. tualità all’attenzione del La tragedia in cinque atti A differenza dell’Italia, dove pubblico: a) come si coin - di Karl Gaillard, pubblica - non si registrò alcun particola - volge il popolo nella rivol - ta a Lipsia nel 1846, è inve - re interesse creativo per il tri - ta contro il tiranno; b) co - ce opera di grande respiro, buno romano dopo l’uscita del me si ottiene la vittoria con lo svolgimento dei sin - romanzo di Bulwer-Lytton, ci della rivoluzione; c) come goli atti secondo la tradi - furono in quegli anni altri tre si evita che la rivoluzione zione classica, le peripezie autori tedeschi che si cimenta - diventi repressione; d) co - Julius Mosen (1803 - 1867) al punto giusto, i colpi di rono con Cola di Rienzo, scri - me si costruisce uno stato scena di grande efficacia, vendone per il teatro: Julius più giusto dopo la rivoluzione. gels (1820-1895), il quale scrisse con non poche soluzioni Mosen (1837) Friedrich Engels alla fine del 1840 una serie di drammaturgiche ben riuscite e (1840), e Carl Gaillard (1846). il Rienzi di mosen scene del dramma Cola di Rienzi , qualche contraddizione logica Non c’erano soggetti tedeschi che aveva promesso al composi - che viene, alla fine, in parte che si prestavano alla bisogna? Il primo Rienzi della letteratura tore Gustav Heuser. Il fram - nascosta dalla dispersione C’erano senz’altro, ma appari - tedesca è quello di Julius Mosen mento drammatico di Friedrich mentale e morale del perso - vano meno promettenti di (1803-1867), un poeta già affer - Engels su Cola di Rienzo è sco - naggio principale. Mentre il quelli italiani. Di rivoluzionari mato, residente a Dresda, che perta recente, datata 1974. Esso Rienzi di Mosen sognava e italiani il teatro tedesco ne ave - pubblicò la sua tragedia su Cola è composto di otto scene in ver - parlava continuamente di giu - va già conosciuti altri. Il più Rienzi, l’ultimo tribuno del popolo si divise in tre atti, ovvero tre stizia , quello di Gaillard invo - noto era stato Masaniello , la cui romano nella rivista Jahrbücher scene nei primi due atti e due ca e promette continuamente rivoluzione antispagnola a Na - für Drama, Dramaturgie und nel terzo. La mancanza di una la libertà , sicuramente il con - poli nel 1647, aveva affascinato Theater , nel 1837 . La tesi di Mo - terza scena nell’ultimo atto e cetto più frequente nella trage - non soltanto i puritani inglesi, sen, svolta con sicuro talento l’assenza di una scena nella dia, seguito dalla fede e, solo ma anche Spinoza, che si era drammatico, era che il progetto quale muore Rienzi, suggerisco - dopo di questa, da giustizia e politico di Cola, in - no l’ipotesi che la concezione legge . Nella sua costruzione centrato su libertà e originaria del dramma preve - del discorso drammatico, giustizia, fosse fallito desse ancora una s cena. Il ritro - Gaillard ricorre a un metafori - a causa della determi - vamento di questo manos crit - smo biblico, tratto per lo più nazione degli aristo - to, tra l’altro tra le carte di dall’ Antico Testamento , con po - cratici e dell’ignoran - amici letterati, ha riconferma - che, ma significative conces - za del popolo. Il suo to la vivacità culturale e la po - sioni al Nuovo Testamento, Cola di Rienzo è per - liedricità del giovane Engels, dal quale cita in particolare sonaggio che subisce prima del suo passaggio defi - l’ Apocalisse di Giovanni con i una trasformazione nitivo allo studio della storia passi che annunciano guerra e alla luce degli avveni - sociale e della teoria politica. vendetta. Il suo discorso poli - menti politici nei qua - Da un confronto generale tra tico s’ammanta perciò il più li viene coinvolto e questo frammento e l’ampia spesso di teologia. sconfitto dopo il rag - tematica medievale come po - giungimento del po - polarizzata dal romanzo di il Rienzi di wagner tere. Bulwer-Lytton, mancherebbe - ro quindi al Rienzi di Engels Nell’autobiografia Wagner ri - Friedrich engels tanto le scene della lotta tra i corda la prima del suo Rienzi a Colonna e gli Orsini, quanto le Dresda e le incomprensioni Il dramma di Mosen scene nelle quali, direttamente con Mosen. Nell’estate del fu letto certamente da o indirettamente, è presente il 1842 Wagner andò a Dresda, un giovane poeta dal potere della Chiesa e del Papa. per la messa in scena del suo brillante avvenire di Per quali motivi questo testo dramma. Arrivato in città, si Friedrich Engels (1820 - 1895) nome Friedrich En - non sia andato oltre l’abbozzo recò a far visita a Julius Mo - Rienzi, l’ultimo dei tribuni il Giornale dei Grandi eventi 13 nzo alla vigilia del 1848 a letteratura tedesca dell’Ottocento”

sen, la cui casa era punto d’in - incontrata dal Rienzi contro d’artisti e poeti. Wa - wagneriano, ebbe gner scrive nell’autobiografia, verso di lui parole di di aver cercato Mosen, « perché scherno. di lui apprezzava molto il talento A prescindere dal di - poetico ». verbio con Mosen, Nel 1842 Wagner era un gio - raccontato peraltro vane musicista di belle spe - da Wagner con relati - ranze, ancora alla ricerca di un vo distacco, è interes - successo che gli aprisse le por - sante la motivazione te nella vita artistica in Germa - che egli adduce, per nia. Era inoltre più giovane di spiegare la disponibi - Julius Mosen che, talento poe - lità del teatro di Dre - tico precoce, aveva ormai rag - sda, a mettere in sce - giunto, a 39 anni, una solida na la sua opera in posizione nel mondo delle let - musi ca su Cola di tere tedesche. Ignorando il Rienzo, ignorando dramma che Mosen aveva invece la tragedia del scritto su Cola di Rienzo, Wa - famoso poeta, resi - gner sorprese Mosen, che nul - dente in città. Wa - la sapeva della prima del Rien - gner riporta le consi - zi. Mosen allora gli mostrò il derazioni di Mosen volume con i suoi drammi, in proposito, il quale uscito quello stesso anno pres - gli aveva detto, che La morte di Cola di Rienzo in una stampa ottocentesca so l’editore Cotta, nel quale alla sua tragedia ave - era stato ristampato il suo Co - va nuociuto probabil - al popolo; non gli si permette - Con Schiller essi ritennero che la Rienzi. mente « la dimensione un po’ rà di difendersi e di contestare il teatro fosse l’istituzione, nel - Wagner dichiara nell’autobio - troppo politica del testo». Que - le accuse, non gli si concederà la quale si dovessero dibattere grafia di non aver letto la tra - sta, invece, in un testo accom - diritto di parola. Nella sua pri - le grandi questioni della vita gedia di Mosen prima del pagnato dalla musica, passe - mitiva violenza la lapidazione pubblica. Celebrando il tribu - 1842. Il tema, così come lo ave - rebbe inosservata, perché gli soddisfa gli istinti più bassi no romano del Trecento, essi va elaborato Mosen, sembrò a spettatori «non fanno troppa at - del popolo, aizzato al linciag - dimostrarono che la letteratu - Wagner, « a prima vista in parte tenzione alle parole ». gio dalla nobiltà che sa come ra è la rappresentazione della nuovo e trattato in maniera toc - A sostegno dell’indubbio ta - si conserva il potere, dando in storia dell’umanità rivisitata cante ». Secondo quanto riferi - lento letterario di Wagner si pasto alla plebe la vittima de - continuamente nel mito, il sce Wagner, Mosen aspettò la rinvia alla scena finale del signata. quale, per dirla con Elias Ca - prima del Renzi alquanto con - Rienzi . Nella scelta delle pietre Anche il fuoco purificatore, al netti, « è una storia che diventa trariato, perché, gli confessò per la lapidazione e del fuoco quale erano destinati eretici e più fresca con la ripetizione ». con amarezza, non era ancora per annientare la vita e la me - streghe, ha un significato ben riuscito a far mettere in scena moria di dell’ultimo dei Romani , preciso. Esso esprime il domi - italo michele battafarano la propria tragedia sullo stesso degno di questo nome, Wa - nio di una casta sacerdotale, Ordinario di Germanistica tema. Wagner, che ebbe a Dre - gner si dimostra cosciente dei disposta a custodire la Verità a Università di Trento sda il suo primo vero succes - suoi mezzi letterari. Non ci sa - favore della nobiltà. so, incontrò il giorno dopo la rà processo pubblico per Rien - All’inizio degli anni Quaranta prima, in casa di sua sorella zi, non si leggeranno le sue dell’Ottocento il discorso poli - Luise, lo stesso Julius Mosen, colpe dinanzi ad un tribunale tico di Wagner sembra affine a il quale, irritato dalla fortuna e non sarà presentato in catene quello che si faceva nella sini - stra hegeliana, da Feuerbach fino a Ba - kunin. Davanti al popolo-massa, inca - pace di riconoscere i propri interessi, Rienzi dovette soc - combere. Agli occhi di Wagner, il tribuno romano non fu nel torto: perse nella vi - ta, ma vinse nella Storia. Intorno alla figura di Cola di Rienzo scrit - tori tedeschi diver - sissimi esercitarono il proprio talento, per riflettere su li - bertà e giustizia, su rivoluzione e lotta Richard Wagner al tavolo di lavoro di classe. Jules Montjauze come Rienzi nel 1869 Rienzi, l’ultimo dei tribuni 14 il Giornale dei Grandi eventi Una curiosità nel Bicentenario di Verdi e Wagner Il Rienzi mancato di Verdi

rapporti di Giuseppe Verdi e Ri - censura. Di lì a poco egli stesso ri - chard Wagner con Roma sono nuncia a quel soggetto, perché Inoti. Diverso è invece il caso di «trattato come si deve, non si permette - come Roma sia entrata, dal punto rà (dalla polizia) ». Lo stesso argo - di vista ambientale e scenografico, mento ritorna alla mente di Verdi nella trama di alcune opere dei due qualche anno più tardi. Siamo nei compositori. Da questo punto di vi - giorni infuocati del Quarantotto, sta Wagner batte ai punti Verdi, che il musicista vive con appassio - mettendo in musica due opere, il nata partecipazione, e proprio in Rienzi fa voto di vendetta per la morte del fratello, in un quadro del 1848 di William Hol - man Hunt (1827 - 1910). Rienzi e il Tannhauser di cui la pri - quel clima gli si riaffaccia l’idea di ma si svolge a Roma,mentre la se - comporre un Rienzi tutto fremente to non proprio esemplare per un ma mentale verdiano, mentre già conda evoca indirettamente la Città di patriottica passione; ne parla al personaggio che doveva incarnare nel 1842 – ma questo Verdi all’epo - Eterna. Il soggetto scelto da Wa - Barezzi, suo suocero; lo comunica simbolicamente il prototipo del - ca lo ignorava – c’era stata la rap - gner per la sua opera di argomento al suo segretario Muzio che, in una l’eroe risorgimentale. L’altro punto presentazione del Rienzi di Wagner romano trae spunto, come noto, dal lettera scrive: « …è pure scritturato di debolezza era lo scarso, episodi - a Dresda. L’opera wagneriana sa - romanzo Rienzi, the last of the Roman per dare un’opera a Parigi nel giugno co, passivo rilievo delle donne nel rebbe arrivata in Italia nel 1874 a Tribunes pubblicato nel 1835 da Sir 1849; per quella di Napoli tratterà l’ar - dramma, nel quale effettivamente il Venezia, nel 1876 a Bologna e solo Edward Bulwer Lytton: l’opera, che gomento Cola di Rienzi; attesa la costi - ruolo femminile, ricoperto da Irene, nell’autunno 1880 a Roma ove, ebbe un grande, immediato succes - tuzione di Napoli adesso si può scrivere sorella del Tribuno, risulta del tutto messa in scena al Politeama Roma - so in Europa, non era sfuggita alla qualunque argomento ». Ma era desti - marginale. Quel soggetto uscì per - no, fu replicata per ben dodici sere. stesso Verdi. Nell’estate del 1843 il no che le gesta dell’ultimo tribuno tanto definitivamente dal panora - Fr. on. musicista italiano era stato scrittu - di Roma non dovessero essere rive - rato dal Teatro La Fenice, al quale stite dalla musica verdiana: a scon - nel corso dei preliminari contatti sigliargli di intonare quel soggetto Per approfondire il personaggio storico aveva proposto un Cola di Rienzi . In fu il librettista napoletano Salvatore Saggi importanti su Cola di Rienzo una lettera al sovrintendente Moce - Cammarano incaricato di scrivere il nigo scrive, infatti, di avere in ser - testo dell’opera per il San Carlo, il ola di Rienzo è senza dubbio il cittadino romano più famoso del Me - bo, in luogo della Caterina Howard , quale fece notare a Verdi che erano dioevo; anzi, si può dire che, fatta eccezione per alcune grandi figure di altri due soggetti « che sarebbero di presenti nella trama del romanzo C santi, artisti e papi, egli sia anche uno degli italiani più noti del tardo Me - gran lunga superiori ». Uno tratto dal del Butler due elementi che avreb - dioevo. Al tempo stesso, però, la sua fisionomia risulta per molti aspetti romanzo del Bulwer, era appunto il bero sicuramente compromesso il non definita, e tuttora poco chiaro il ruolo da lui svolto sulla “scena politi - Cola , che – scrive Verdi – « è magnifi - buon esito del melodramma. Anzi - ca” italiana ed europea del medio Trecento. Ancora oggi, molti hanno di co, ma… ». Proprio quel “ ma ” espri - tutto la misera fine del protagoni - Cola una visione convenzionale, corrispondente a quella forgiata nel corso meva tutte le riserve del musicista sta, il tribuno, già portato alle stelle dell’Ottocento, e lo giudicano un romantico capopopolo precursore del - sulle prevedibili obiezioni della dal popolo e poi massacrato, un esi - l’Unità d’Italia. Gli studi più recenti ne offrono invece un’immagine ben di - versa, che si vale anche di una migliore e più approfondita conoscenza del - la realtà storico-sociale della Roma trecentesca. Egli fu in realtà uomo di no - Segue “Trama” da Pag. 3 tevole cultura e rètore di rara efficacia: anzi, come chiarisce Girolamo Ar - Adriano medita di come vendicarsi di Rienzi, ma quando lo vede naldi nella sua Presentazione, un “comunicatore”, che utilizzava la parola giungere con la sorella Irene, vacilla. Il Tribuno si rende conto dell’im - come strumento di seduzione e di convinzione. Fu in rapporto diretto con barazzo dei congiurati e con fermezza ricorda loro il trionfo consegui - il papa e con l’imperatore; seppe sollevarsi da uno status che oggi si direb - to e li esorta ad essergli fedeli. Così questi si pentono ed acclamano be “piccolo borghese” al rango di capo del popolo romano, assumendo il Rienzi. Ma quando il corteo sta per varcare la soglia della Basilica, dal - titolo di tribuno; sognò di riportare l’Urbe agli antichi fasti, non più ancel - l’interno si ode un cupo canto « Vae, vae tibi maledicto! » e sulla porta ap - la ma donna del mondo a lui contemporaneo. Di quest’uomo ambizioso, pare il Cardinal Raimondo. Il popolo abbandona Rienzi al suo desti - contraddittorio, tuttora per molti versi misterioso e sfuggente, l’Autore ri - no, mentre il canto si fa più cupo. La porta della Basilica si chiude con costruisce l’intera parabola, dal primo affacciarsi nel complesso mondo po - fragore e su uno dei battenti appare inchiodata la scomunica. Adriano litico dell’epoca, fino al tragico epilogo, consumato a Roma l’8 ottobre 1354, tenta di convincere Irene a fuggire, ma questa si getta tra le braccia del nel corso di una violenta sommossa popolare; mentre nel capitolo finale ne fratello. Adriano si allontana maledicendoli, mentre sempre più tenue tratteggia il mito lungo i secoli. Dopo oltre settant’anni dall’ultimo profilo risuona il canto di maledizione. scientifico della vita di Cola, questa nuova biografia illumina di nuova lu - ce un personaggio che si guadagnò la riguardosa attenzione dei potenti Atto v – Rienzi prega in solitudine in una sala del Campidoglio. So - (persino Ludovico il Bavaro lo pregò di appoggiarlo nel suo tentativo di ri - praggiunge Irene che gli esprime il proprio dolore. Rienzi la invita ad conciliazione con la Chiesa), piegò i baroni romani, intrecciò relazioni di - unirsi ad Adriano e salvarsi. Irene rifiuta, dicendosi pronta a morire plomatiche con comuni, signorie, reami, coltivando da cultore della me - con lui. Entra Adriano, il quale insiste ancora perché l’amata fugga con moria dantesca qual era, l’idea di un rinnovato Impero romano e cristiano lui. Irene lo respinge con dolcezza. Il Campidoglio è assediato dal po - il cui effettivo depositario fosse il popolo d’Italia. polo inferocito. Rienzi è colpito da scomunica e questo basta alla viltà Cola di Rienzo – di tommaso di Carpegna Falconieri –- Profili - Salerno del volgo perché colui che un tempo era osannato ora venga ucciso. editrice - XXXi, pp. 335, con 8 tav. f.t. - € 25,00 Altro volume interessante Rienzi si affaccia al balcone del Campidoglio per tentare di spiegare la da segnalare, anche se più complicato da reperire, è quello realizzato nel sua innocenza. Ma Baroncelli e Cecco incitano il popolo a bruciare il 2009 dal centro Studi Giuseppe Gioachino Belli, per i tipi de Il Cubo Edi - Campidoglio. Irene e Rienzi si rifugiano in una loggia, mentre la folla tore, come atto di un convegno sulla figura di Cola di Rienzo. “Cola di esulta e le fiamme salgono. Giungono i nobili rientrati a Roma giusto Rienzo. Dalla storia al mito” in 341 pagine raccoglie 16 lunghi saggi sulla in tempo per vedere la caduta del loro nemico. Alla testa c’è Adriano, figura del Tribuno romano. Un vero caleidoscopio di approfondimenti che il quale però si getta nelle fiamme per unirsi ad Irene e Rienzi. Il pa - spaziano dal personaggio storico, alla sua memoria, ai sonetti del Belli fi - lazzo capitolino crolla e seppellisce i tre, mentre per i nobili è il mo - no alla sua fortuna iconografica. mento della vendetta e così si gettano sul popolo. Cola di Rienzo, dalla storia al mito – a cura di Gabriele Scalessa – il cu - bo editore – Pag. 341, con 16 tav. f.t. lo. di die. dal mondo della musica il Giornale dei Grandi eventi 15 In Portogallo a Porto Casa da Música dedica il 2013 all’Italia

sistono poche istituzioni in Europa in gra - ricorrono i quattrocento anni dalla morte, ac - do di offrire una programmazione tanto canto alla produzione multiforme di Luciano Eeterogenea e cronologicamente estesa co - Berio in occasione del decennale della scompar - me accade nella Casa da Música di Porto e nes - sa: due anniversari in Italia colpevolmente eclis - suna può vantare ben quattro formazioni in re - sati da celebrazioni verdiane neppure tanto inci - sidenza stabile. sive. Il mese di maggio si presenta poi come il Già basterebbero le peculiarità di un’architettu - luogo della rinascita e delle contaminazioni. Im - ra unica per individuare l’alterità di questo pro - mancabile La sagra della primavera di Stravinskij getto nel panorama attuale. L’edificio, opera in occasione del Centenario della prima esecu - dell’olandese Rem Koolhaas, non solo ospita zione, insieme a proposte del tutto diverse come due sale da concerto, ma rende anche possibile la serie di appuntamenti dedicati alle nuove vo - la fruizione degli eventi più diversi grazie ad viene riservato alle prime esecuzioni assolute ed ci dal Brasile ed al jazz. una concezione spaziale avveniristica. L’idea ri - alle nuove commissioni, presenti alcuni fra i In sostanza una programmazione in grado di sale al 2001, quando Porto fu capitale europea compositori italiani di maggior rilievo quali incontrare i gusti più disparati, dai puristi della della cultura e l’inaugurazione si tenne nel 2005, Francesconi, Sciarrino e Battistelli. L’aprile ap - classica a coloro i quali immaginano la musica mentre l’anno successivo fu creata la Fundação pena concluso ha visto fra l’altro il ciclo “Músi - come un luogo d’incontro fra esperienze diffe - Casa da Música. Sette anni di attività, sette sta - ca e Revolução”, dedicato a coloro che sono sta - renti. « La mia anima è una misteriosa orchestra », gioni dedicate ogni volta ad un paese diverso. ti protagonisti di rivoluzioni estetiche tali da scrive un artista simbolo del Portogallo come Per il 2013 è il turno dell’Italia. Dinamica, ampia condizionare l’intero corso della storia della Fernando Pessoa. La Casa da Música ha l’ambi - e variegata, per una programmazione che non musica. Il pubblico ha avuto modo di incontra - zione di promuovere l’arte musicale nel senso teme di accostare nella medesima serata la mu - re la vocalità affilata e nervosa di Carlo Gesual - più ampio del termine, indagando l’enigma del - sica sinfonica e quella da camera, l’antico con il do, figura enigmatica, introversa e pregna di la creatività nelle sue multiformi incarnazioni. contemporaneo. A tale proposito grande spazio una acutissima sensibilità psicologica, del quale Riccardo Cenci

Filatelia Musicale Novità in CD Verdi e Wagner nei dentelli di Monaco, Wagner pianistico ma anche il Comunale di Bologna per l’Italia di Dario Bonuccelli ltreché nei teatri, il doppio bicentena - cato che la Consulta filatelica non se ne sia ri - er i compositori rio delle nascite di Giuseppe Verdi e cordata, quando in Italia si emettono franco - dell’Ottocento te - ORichard Wagner trova il giusto spazio bolli spesso con soggetti improbabili. Lo stes - desco essere anche so Verdi, già nel Centenario della morte, il 27 P nei francobolli. La prossima emissione, il 22 “esecutori” era quasi un maggio, sarà quella di un’elegante serie del gennaio 2001, fu ricordato solamente con un obbligo. Brahms dedica - Principato di Monaco dedicata ai due bicente - “dentello” inserito nel foglietto dedicato a Il va una parte dell’anno a nari e, con un terzo valore Melodramma ed il teatro lirico concerti finalizzati a pre - commemorativo, al cente - italiano , insieme a Bellini, sentare i propri lavori e nario della prima rappre - Cimarosa e Spontini. Forse Beethoven, quando la sordità gli impedì di esi - sentazione de La Sagra della Verdi in quell’occasione co - birsi in pubblico, temeva un calo di popolarità. Primavera , il balletto di Igor me oggi avrebbe meritato Per questo la scarsa dimestichezza con la ta - Stravinsky e coreografia di qualcosa di più essendo un stiera da parte di Wagner era guardata con so - Nijinsky, ideato originaria - simbolo dell’Italia nel mon - spetto dai colleghi. Pochi, probabilmente, san - mente per i Balletti Russi di do. no, però, che il grande autore del Tristano ha Serge Diaghilev, il cui de - Comunque in campo musi - lasciato una serie di pagine pianistiche, al - butto al Théâtre des cale Poste Italiane emette - quanto interessanti nella loro varietà formale e Champs-Elysées nel 1913 ranno il 14 maggio prossimo contenutistica. L’occasione di parlare di queste scandalizzando per la sua un francobollo ordinario da rare opere è la recente pubblicazione da parte coreografia provocatoria, la € 0,70 appartenente alla te - della genovese Dynamic di un doppio CD de - musica violenta e gli strani matica “ Il patrimonio artistico dicato, appunto, all’integrale pianistico di Ri - costumi. I francobolli, tirati e culturale italiano ” dedicato chard Wagner. Interprete il pianista Dario Bo - in 54.000 esemplari, avran - al Teatro Comunale di Bolo - nuccelli. Nei due CD si ritrova un Wagner no valori di 1,55 euro per gna nel 250° anniversario inimmaginabile se si pensa al suo rigoroso, au - Giuseppe Verdi il cui boz - dell’inaugurazione. Come i stero teatro. Basta pensare alla Polka WWV 84 zetto oltre al ritratto del precedenti francobolli della o allo Zuricher Vielliebchen-Walzer WWV 88, musicista evoca La Traviata ; serie, si tratta di un esem - brani che appartengono al tipico mondo salot - 1,85 per Richard Wagner, al plare di grande formato tiero ottocentesco: un pianismo scorrevole, profilo del quale è affian - (mm. 48x70) con una tiratu - fluido leggero. Ma non c’è solo il Wagner mon - cato un anello – quello dei ra di 2 milioni e cinquecen - dano. Nella splendida Sonata per Matilde von Nibelunghi - che riporta al - tomila esemplari stampati Wesendonck (la donna amata nel periodo di la Tetralogia ed un perso - in fogli di 25. La vignetta, creazione del “ Tristano ”) s’insinuano richiami naggio evocativo della mi - nell’eleganza del bianco e al Coro dei Pellegrini del Tannhauser , ma anche tologia tedesco-scandina - nero calcografico, rappre - premonizioni della morte di Isotta. Pianista di va; 2,55 per La Sagra della senta l’interno del Teatro eccellente preparazione tecnica e profonda Primavera di Stravinsky ri - bolognese, ora guidato dal - sensibilità musicale, Bonuccelli vanta anche un portando una scena del bal - l’ex sovrintendente del - diploma in composizione e una laurea in storia letto. Nei francobolli italia - l’Opera di Roma Francesco della musica che gli permettono una serie di ni, con un po’ di stupore, Ernani, con la sua ampia esecuzioni impeccabili per eleganza del fraseg - questo doppio anniversario platea ed i sontuosi palchi. gio e duttilità del suono. R.i non sarà celebrato. Un pec - tina Alfieri