AMMINISTRAZIONI E CARICHE PONTIFICIE E Del Dipartimento Napoleonico Di Roma (1716-1870) Dall'annuario Pontificio (Il Più Vecchio Del Mondo)
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Claudio De Dominicis AMMINISTRAZIONI E CARICHE PONTIFICIE e del Dipartimento napoleonico di Roma (1716-1870) dall'Annuario Pontificio (il più vecchio del mondo) Roma 2015 Edizione in proprio Edizione in proprio. Per informazioni rivolgersi all'autore: Claudio De Dominicis cell. 380.5272102 e-mail [email protected] Accademia Moroniana: [email protected] 2 INTRODUZIONE L’ Annuario Pontificio “redatto annualmente a cura dell’Ufficio Centrale di Statistica della Chiesa e stampato dalla Libreria Editrice Vaticana, è il repertorio ufficiale della Santa Sede contenente dati ed elenchi di persone relativi alla Gerarchia cattolica” 1 ed a tutto quanto ad essa collegato. Il 2016 è l’anno che segna il III centenario della sua fondazione o, meglio, di quello che allora si chiamò Notizie per l’anno ed oggi è il periodico ancora in vita più longevo al mondo. Le due precedenti scadenze non vennero ricordate per motivi politici, infatti nel 1815, subito dopo l’occupazione francese di Roma, non venne pubblicato e nel 1915 in Europa era appena iniziata la Grande Guerra. Nel tempo, sedimentandosi anno per anno e con poche lacune, si è rivelato preziosissimo come fonte di ricerche storiche, mostrandoci oggi la struttura amministrativa e gerarchica di un mondo ormai scomparso. Ne hanno approfittato, nei loro studi, Giammaria Mazzucchelli (1707-1765) nel 1763, Filippo Salvatore Gilij (1721-1789) nel 1784, Girolamo Vianelli (1717-1792) nel 1790, Lorenzo Cardella (autore delle Memorie storiche dei cardinali , 1792-1797) e Giovanni Fantuzzi nel 1792 (in Notizie degli scrittori bolognesi ), Christian David Ade, il cardinale Giuseppe Garampi e Mariano de Romanis nel 1796, Philipp Jakob von Huth nel 1809, Francesco Cancellieri (1751-1826) nel 1811, Henri Grégoire (1750-1831) nel 1818, Henri Grégoire e Hippolyte Carnot (1801-1888) nel 1828, Stendhal (Marie Henri Beyle, 1783-1842) nel 1829, Richard Burgess nel 1831, il marchese Giuseppe Melchiorri nel 1834-1840, il cardinale Bartolomeo Pacca (1756- 1844) nel 1837, Fr. Schem nel 1838, Friedrich Wilhelm Schubert (1789- 1865) nel 1839, Goffredo Casalis (1781-1856) nel 1840, Gaetano Moroni (1802-1883) nel 1843, Luigi Bima Palemona nel 1845, Johann Ferdinand Neigebaur nel 1847. Cosa è un periodico ed un annuario Fondamentalmente, un annuario è una pubblicazione periodica a cadenza annuale. Il periodico trae origine dalla diffusione delle notizie, che portò gradualmente ad inventare diversi tipi di informazione più o meno periodica. Riguardo la storia di questa evoluzione possiamo ancora attenerci a quanto scrisse il Moroni nel suo insuperabile Dizionario di erudizione 2, aggiungendovi qualche nota. “Il mondo è stato sempre pieno di politici e novellieri, onde l’origine primitiva di comunicare e sistemare queste novelle, devesi ad una necessità conseguita dal contatto sociale. In Platone si ha memoria che le pubbliche notizie giravano in tavolette di cipresso, onde rimanessero alla posterità. Afferma Demostene che in Atene ed in altre città greche v’erano giornali in 1 DEL RE Niccolò (a cura di), Mondo vaticano. Passato e presente , Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 1995, p. 65. 2 MORONI Gaetano, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da S. Pietro sino ai nostri giorni, specialmente intorno ai principali Santi, Beati, Martiri, Padri, ai Sommi Pontefici, Cardinali, ecc. , Venezia, Tipografia Emiliana, 1840-1861, 103 voll.; e Indice generale alfabetico delle materie del Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica , Venezia, Tipografia Emiliana, 1878-1879, 6 voll.; vol. XLVIII (1848), pp. 127-128. 3 cui si ragguagliava il pubblico delle forze navali, delle vicende delle città, de’ denari pubblici e de’ trofei che si accordavano; inoltre i greci promulgavano leggi, avvisi interni, ed elogi di persone illustri, con iscrizioni disegnate o scolpite sulle colonne dei templi 3.” “Tra i romani Giulio Cesare fu il primo che istituì gli atti diurni del senato e popolo romano, ne’ quali per distrarre il popolo incostante e lacerato da fazioni, vi amalgamava i suoi decreti o leggi, le narrazioni portentose che raccoglieva qua e là, onde alimentar la sua tendenza superstiziosa, con che la moltitudine si distraeva e non faceva caso dei gran passi che portavano Cesare alla supremazia dell’impero 4. In mancanza di portenti da notificare in questi fogli, forse talvolta si riferivano cose triviali e indifferenti che anco succedevano nella città, alle quali però si dava sempre un carattere di portentoso, come se il fulmine avea tocco alcuna cosa, e le risse che accadevano nelle osterie di Trastevere 5. I frammenti di tali diari o diurni il Grovio gl’inserì nelle note che fece a Svetonio. Questi atti venendo pubblicati, li ripeterono Tito Livio, Giulio Ossequente, Corrado Licostene, ed altri storici raccoglitori di cose straordinarie e prodigiose...” “Abbiamo la menzione de’ fogli chiamati Monitori o Monitores , e presso Festo e presso Brissonio. Abbiamo la menzione delle Effemeridi , presso Gellio e presso Properzio 6; del Cracas o descrizione delle cariche, impiegati ed amministrazioni dello stato, dette altrimenti laterculum , presso Appiano 7; delle Notizie del giorno , dette Notitie , presso gl’imperatori giuniori nei tempi d’Arcadio e Onorio si pubblicavano e non differivano dai diari, ed in fine dell’anno si pubblicavano le notizie dell’amministrazione pubblica, sullo stato politico dell’impero, con le attribuzioni di tutti gli impiegati.” I periodici si distinguono per periodicità di pubblicazione, appunto, e per il loro contenuto. La periodicità può essere giornaliera, settimanale, bisettimanale, mensile, bimestrale, trimestrale, quadrimestrale, semestrale, annuale, eccetera. Riguardo il contenuto, può trattarsi di diario, almanacco (od effemeridi), amministrativo od altro. Le pubblicazioni periodiche del Chracas ed il Diario Nel 1716 Luca Antonio Chracas (ca. 1658-1723), già stampatore a Roma, cura e dà avvio a due serie distinte di pubblicazioni periodiche: le Notizie e il Diario . L’una avrebbe informato sulla composizione degli uffici della curia romana, mentre l’altra doveva dare nota di ciò che accadeva nel mondo, quindi più vicina ai nostri giornali ma con periodicità variabile: quindicinale, settimanale o bi-trisettimanale. Le due serie furono stampate nella stamperia del figlio Giovanni Francesco Chracas e furono comunemente chiamate “il Chracas”, o più tardi “Cracas”, e così sono note agli storici. Ambedue le serie presero nome dall’ideatore e, avendo identico aspetto di piccoli volumetti delle medesime dimensioni, dell’altezza di 12 centimetri, così come l’impostazione del frontespizio, hanno favorito la 3 Si trattava dunque di informazioni con cadenza non ancora periodica. 4 Nascevano così i giornali, cioè periodici con cadenza giornaliera. 5 Praticamente quello che noi oggi definiamo il “gossip”. 6 Ecco la nascita di un nuovo genere di periodico. 7 Ecco un nuovo genere. 4 confusione anche tra i bibliotecari. Invece la loro natura è formalmente e nettamente distinta 8. Bisogna però dire che l’idea stessa non era inizialmente ben chiara. Il Diario , il cui primo numero reca la data del 5 agosto 1716, ebbe prima il titolo di Diario ordinario d’Ungheria , stampato in Vienna e Roma, “con il primitivo intento di rendere di pubblico dominio le notizie della guerra che si combatteva proprio in Ungheria fra l'imperatore Carlo VI e il sultano Achmet III”. Dal 1718 vi cominciano ad apparire cenni di cronaca romana ed il titolo cambia in Diario ordinario e dal 1721 si sdoppia in numeri che alternativamente recano le notizie di Roma e quelle dall’estero. “Fino al 1894 il Chracas pubblicò, in breve o per esteso, gli avvenimenti religiosi, politici e militari della città e le notizie che ad essa pervenivano dall'Italia e dall'estero, diventando per i posteri una ricchissima fonte di notizie per ricostruire storia e soprattutto cronaca di quei due secoli” 9. La Biblioteca Casanatense di Roma ha postato in digitale la riproduzione di tutti i suoi numeri fino al 1758. Da almanacco ad annuario amministrativo Le prime annate delle Notizie per l’anno... , invece, avevano più carattere di almanacco, od effemeridi, ad imitazione del Diario romano 10 , e da loro deriverà l’attuale Annuario Pontificio . Nello sfogliare i primi volumetti vi si trovano pubblicate per di più notizie ad uso pratico del romano, così come del forestiero, corredate però sempre più spesso anche dei nomi di coloro che occupavano cariche ed uffici. Quest'ultimo aspetto, che andò sempre più ampliandosi a discapito delle altre informazioni, trasformandolo in un annuario che si può definire "amministrativo", segnò una grande innovazione concettuale, nel secolo dell’Illuminismo ma molto prima degli illuministi, se si considera che la nostra pubblicazione nacque nel 1716. Curioso è che, quando ormai la pubblicazione era decisamente diversa, nel 8 Per le notizie su Luca Antonio ed i Chracas vedi LUCCICHENTI Furio, I Chracas stampatori in Roma (1698-1771) , in “L’Urbe”, a. XLVII, nn. 3-4, p. 136 e ss.; nonché Claudio DE DOMINICIS, Luca Antonio Chracas (ca. 1658-1723), fondatore dell'Annuario Pontificio , nel sito web di Accademia Moroniana: https://docs.google.com/viewer?url=www.accademiamoroniana.it/monografie/Chracas.pdf 9 Dal sito http://cracas.casanatense.it . Cfr. anche VERCILLO O., Il “Cracas” nelle sue trasformazioni , in “L’Urbe”, a. XII, n. 1, p. 9 e ss.; n. 6, p. 19 e ss.; a. XIII, n. 5, p. 8 e ss. 10 Il Diario romano era, a dispetto del nome, un’annuario effemeride edito “con licenza e privilegio” dal 1672 nella stamperia di Bartolomeo Lupardi, dal 1690 in quella di Nicol’Angelo Tinassi, dal 1705 in quella della Rev. Camera Apostolica, dal 1733 in quella di Pietro, Francesco Leone e Girolamo Mainardi, dal 1736 per Girolamo Mainardi stampatore camerale, nel 1744 per il Conti stampatore camerale, dal 1773 nella stamperia della R.C.A., dal 1805 presso Lazzarini, dal 1825 ancora nella stampeira o tipografia della Rev. Camera Apostolica, dal 1873 nella tipografia Guerra e Mirri, dal 1908 di nuovo nella stamperia della R.C.A., dal 1922 nella Tipografia Poliglotta Vaticana, dal 1929 dalla Libreria Vaticana.