AMMINISTRAZIONI E CARICHE PONTIFICIE E Del Dipartimento Napoleonico Di Roma (1716-1870) Dall'annuario Pontificio (Il Più Vecchio Del Mondo)

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

AMMINISTRAZIONI E CARICHE PONTIFICIE E Del Dipartimento Napoleonico Di Roma (1716-1870) Dall'annuario Pontificio (Il Più Vecchio Del Mondo) Claudio De Dominicis AMMINISTRAZIONI E CARICHE PONTIFICIE e del Dipartimento napoleonico di Roma (1716-1870) dall'Annuario Pontificio (il più vecchio del mondo) Roma 2015 Edizione in proprio Edizione in proprio. Per informazioni rivolgersi all'autore: Claudio De Dominicis cell. 380.5272102 e-mail [email protected] Accademia Moroniana: [email protected] 2 INTRODUZIONE L’ Annuario Pontificio “redatto annualmente a cura dell’Ufficio Centrale di Statistica della Chiesa e stampato dalla Libreria Editrice Vaticana, è il repertorio ufficiale della Santa Sede contenente dati ed elenchi di persone relativi alla Gerarchia cattolica” 1 ed a tutto quanto ad essa collegato. Il 2016 è l’anno che segna il III centenario della sua fondazione o, meglio, di quello che allora si chiamò Notizie per l’anno ed oggi è il periodico ancora in vita più longevo al mondo. Le due precedenti scadenze non vennero ricordate per motivi politici, infatti nel 1815, subito dopo l’occupazione francese di Roma, non venne pubblicato e nel 1915 in Europa era appena iniziata la Grande Guerra. Nel tempo, sedimentandosi anno per anno e con poche lacune, si è rivelato preziosissimo come fonte di ricerche storiche, mostrandoci oggi la struttura amministrativa e gerarchica di un mondo ormai scomparso. Ne hanno approfittato, nei loro studi, Giammaria Mazzucchelli (1707-1765) nel 1763, Filippo Salvatore Gilij (1721-1789) nel 1784, Girolamo Vianelli (1717-1792) nel 1790, Lorenzo Cardella (autore delle Memorie storiche dei cardinali , 1792-1797) e Giovanni Fantuzzi nel 1792 (in Notizie degli scrittori bolognesi ), Christian David Ade, il cardinale Giuseppe Garampi e Mariano de Romanis nel 1796, Philipp Jakob von Huth nel 1809, Francesco Cancellieri (1751-1826) nel 1811, Henri Grégoire (1750-1831) nel 1818, Henri Grégoire e Hippolyte Carnot (1801-1888) nel 1828, Stendhal (Marie Henri Beyle, 1783-1842) nel 1829, Richard Burgess nel 1831, il marchese Giuseppe Melchiorri nel 1834-1840, il cardinale Bartolomeo Pacca (1756- 1844) nel 1837, Fr. Schem nel 1838, Friedrich Wilhelm Schubert (1789- 1865) nel 1839, Goffredo Casalis (1781-1856) nel 1840, Gaetano Moroni (1802-1883) nel 1843, Luigi Bima Palemona nel 1845, Johann Ferdinand Neigebaur nel 1847. Cosa è un periodico ed un annuario Fondamentalmente, un annuario è una pubblicazione periodica a cadenza annuale. Il periodico trae origine dalla diffusione delle notizie, che portò gradualmente ad inventare diversi tipi di informazione più o meno periodica. Riguardo la storia di questa evoluzione possiamo ancora attenerci a quanto scrisse il Moroni nel suo insuperabile Dizionario di erudizione 2, aggiungendovi qualche nota. “Il mondo è stato sempre pieno di politici e novellieri, onde l’origine primitiva di comunicare e sistemare queste novelle, devesi ad una necessità conseguita dal contatto sociale. In Platone si ha memoria che le pubbliche notizie giravano in tavolette di cipresso, onde rimanessero alla posterità. Afferma Demostene che in Atene ed in altre città greche v’erano giornali in 1 DEL RE Niccolò (a cura di), Mondo vaticano. Passato e presente , Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 1995, p. 65. 2 MORONI Gaetano, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da S. Pietro sino ai nostri giorni, specialmente intorno ai principali Santi, Beati, Martiri, Padri, ai Sommi Pontefici, Cardinali, ecc. , Venezia, Tipografia Emiliana, 1840-1861, 103 voll.; e Indice generale alfabetico delle materie del Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica , Venezia, Tipografia Emiliana, 1878-1879, 6 voll.; vol. XLVIII (1848), pp. 127-128. 3 cui si ragguagliava il pubblico delle forze navali, delle vicende delle città, de’ denari pubblici e de’ trofei che si accordavano; inoltre i greci promulgavano leggi, avvisi interni, ed elogi di persone illustri, con iscrizioni disegnate o scolpite sulle colonne dei templi 3.” “Tra i romani Giulio Cesare fu il primo che istituì gli atti diurni del senato e popolo romano, ne’ quali per distrarre il popolo incostante e lacerato da fazioni, vi amalgamava i suoi decreti o leggi, le narrazioni portentose che raccoglieva qua e là, onde alimentar la sua tendenza superstiziosa, con che la moltitudine si distraeva e non faceva caso dei gran passi che portavano Cesare alla supremazia dell’impero 4. In mancanza di portenti da notificare in questi fogli, forse talvolta si riferivano cose triviali e indifferenti che anco succedevano nella città, alle quali però si dava sempre un carattere di portentoso, come se il fulmine avea tocco alcuna cosa, e le risse che accadevano nelle osterie di Trastevere 5. I frammenti di tali diari o diurni il Grovio gl’inserì nelle note che fece a Svetonio. Questi atti venendo pubblicati, li ripeterono Tito Livio, Giulio Ossequente, Corrado Licostene, ed altri storici raccoglitori di cose straordinarie e prodigiose...” “Abbiamo la menzione de’ fogli chiamati Monitori o Monitores , e presso Festo e presso Brissonio. Abbiamo la menzione delle Effemeridi , presso Gellio e presso Properzio 6; del Cracas o descrizione delle cariche, impiegati ed amministrazioni dello stato, dette altrimenti laterculum , presso Appiano 7; delle Notizie del giorno , dette Notitie , presso gl’imperatori giuniori nei tempi d’Arcadio e Onorio si pubblicavano e non differivano dai diari, ed in fine dell’anno si pubblicavano le notizie dell’amministrazione pubblica, sullo stato politico dell’impero, con le attribuzioni di tutti gli impiegati.” I periodici si distinguono per periodicità di pubblicazione, appunto, e per il loro contenuto. La periodicità può essere giornaliera, settimanale, bisettimanale, mensile, bimestrale, trimestrale, quadrimestrale, semestrale, annuale, eccetera. Riguardo il contenuto, può trattarsi di diario, almanacco (od effemeridi), amministrativo od altro. Le pubblicazioni periodiche del Chracas ed il Diario Nel 1716 Luca Antonio Chracas (ca. 1658-1723), già stampatore a Roma, cura e dà avvio a due serie distinte di pubblicazioni periodiche: le Notizie e il Diario . L’una avrebbe informato sulla composizione degli uffici della curia romana, mentre l’altra doveva dare nota di ciò che accadeva nel mondo, quindi più vicina ai nostri giornali ma con periodicità variabile: quindicinale, settimanale o bi-trisettimanale. Le due serie furono stampate nella stamperia del figlio Giovanni Francesco Chracas e furono comunemente chiamate “il Chracas”, o più tardi “Cracas”, e così sono note agli storici. Ambedue le serie presero nome dall’ideatore e, avendo identico aspetto di piccoli volumetti delle medesime dimensioni, dell’altezza di 12 centimetri, così come l’impostazione del frontespizio, hanno favorito la 3 Si trattava dunque di informazioni con cadenza non ancora periodica. 4 Nascevano così i giornali, cioè periodici con cadenza giornaliera. 5 Praticamente quello che noi oggi definiamo il “gossip”. 6 Ecco la nascita di un nuovo genere di periodico. 7 Ecco un nuovo genere. 4 confusione anche tra i bibliotecari. Invece la loro natura è formalmente e nettamente distinta 8. Bisogna però dire che l’idea stessa non era inizialmente ben chiara. Il Diario , il cui primo numero reca la data del 5 agosto 1716, ebbe prima il titolo di Diario ordinario d’Ungheria , stampato in Vienna e Roma, “con il primitivo intento di rendere di pubblico dominio le notizie della guerra che si combatteva proprio in Ungheria fra l'imperatore Carlo VI e il sultano Achmet III”. Dal 1718 vi cominciano ad apparire cenni di cronaca romana ed il titolo cambia in Diario ordinario e dal 1721 si sdoppia in numeri che alternativamente recano le notizie di Roma e quelle dall’estero. “Fino al 1894 il Chracas pubblicò, in breve o per esteso, gli avvenimenti religiosi, politici e militari della città e le notizie che ad essa pervenivano dall'Italia e dall'estero, diventando per i posteri una ricchissima fonte di notizie per ricostruire storia e soprattutto cronaca di quei due secoli” 9. La Biblioteca Casanatense di Roma ha postato in digitale la riproduzione di tutti i suoi numeri fino al 1758. Da almanacco ad annuario amministrativo Le prime annate delle Notizie per l’anno... , invece, avevano più carattere di almanacco, od effemeridi, ad imitazione del Diario romano 10 , e da loro deriverà l’attuale Annuario Pontificio . Nello sfogliare i primi volumetti vi si trovano pubblicate per di più notizie ad uso pratico del romano, così come del forestiero, corredate però sempre più spesso anche dei nomi di coloro che occupavano cariche ed uffici. Quest'ultimo aspetto, che andò sempre più ampliandosi a discapito delle altre informazioni, trasformandolo in un annuario che si può definire "amministrativo", segnò una grande innovazione concettuale, nel secolo dell’Illuminismo ma molto prima degli illuministi, se si considera che la nostra pubblicazione nacque nel 1716. Curioso è che, quando ormai la pubblicazione era decisamente diversa, nel 8 Per le notizie su Luca Antonio ed i Chracas vedi LUCCICHENTI Furio, I Chracas stampatori in Roma (1698-1771) , in “L’Urbe”, a. XLVII, nn. 3-4, p. 136 e ss.; nonché Claudio DE DOMINICIS, Luca Antonio Chracas (ca. 1658-1723), fondatore dell'Annuario Pontificio , nel sito web di Accademia Moroniana: https://docs.google.com/viewer?url=www.accademiamoroniana.it/monografie/Chracas.pdf 9 Dal sito http://cracas.casanatense.it . Cfr. anche VERCILLO O., Il “Cracas” nelle sue trasformazioni , in “L’Urbe”, a. XII, n. 1, p. 9 e ss.; n. 6, p. 19 e ss.; a. XIII, n. 5, p. 8 e ss. 10 Il Diario romano era, a dispetto del nome, un’annuario effemeride edito “con licenza e privilegio” dal 1672 nella stamperia di Bartolomeo Lupardi, dal 1690 in quella di Nicol’Angelo Tinassi, dal 1705 in quella della Rev. Camera Apostolica, dal 1733 in quella di Pietro, Francesco Leone e Girolamo Mainardi, dal 1736 per Girolamo Mainardi stampatore camerale, nel 1744 per il Conti stampatore camerale, dal 1773 nella stamperia della R.C.A., dal 1805 presso Lazzarini, dal 1825 ancora nella stampeira o tipografia della Rev. Camera Apostolica, dal 1873 nella tipografia Guerra e Mirri, dal 1908 di nuovo nella stamperia della R.C.A., dal 1922 nella Tipografia Poliglotta Vaticana, dal 1929 dalla Libreria Vaticana.
Recommended publications
  • Conclave 1846
    1 ASDNA Archivio Storico Diocesano di Napoli Conclave del 1846 Raccolta di documenti da varie fonti 2 Conclave del 1846 da Wikipedia. Durata Dal 14 al 16 giugno 1846 Luogo Palazzo del Quirinale, Roma Partecipanti 50 Scrutini 4 Decano Ludovico Micara Camerlengo Tommaso Riario Sforza Protodiacono Tommaso Riario Sforza Veto Dell'imperatore Ferdinando I d'Austria contro il cardinale Tommaso Bernetti Eletto Giovanni Maria Mastai Ferretti, papa PIO IX. Il conclave del 1846 venne convocato a seguito della morte del papa Gregorio XVI, avvenuta a Roma il 1º giugno dello stesso anno. Si svolse, per l'ultima volta, al Palazzo del Quirinale dal 14 al 16 giugno, e, dopo quattro scrutini, venne eletto papa il cardinale Giovanni Maria Mastai Ferretti, vescovo di Imola, che assunse il nome di Pio IX. L'elezione venne annunciata dal cardinale protodiacono Tommaso Riario Sforza. I cardinali elettori Il collegio cardinalizio[1], alla morte di Gregorio XVI, era composto da 62 cardinali, più 6 in pectore che non furono però mai proclamati. Di questi 62, 2 cardinali erano stati nominati da Pio VII, 7 da Leone XII, e gli altri 53 da Gregorio XVI. Dei 62 cardinali solo 8 erano stranieri, e precisamente: Schwarzenberg, arcivescovo di Salisburgo, Gaisruck di Milano (a quei tempi città imperiale), De Bonald di Lione, Bernet di Aix, Cienfuegos di Siviglia, Carvalho di Lisbona, Sterckx di Malines, De La Tour d'Auvergne, vescovo di Arras. Nessuno di questi partecipò al conclave. Gli altri 54 cardinali erano tutti italiani, e di questi 50 presero parte all'elezione: mancavano i cardinali Villadicani Arcivescovo di Messina, Giacomo Monico Patriarca di Venezia, Ignazio Cadolino, Arcivescovo di Ferrara e Placido Maria Tadini Arcivescovo di Genova.
    [Show full text]
  • C:\Users\User\Documents\Aaadocs
    Vatican Archives of the Sacred Congregation "de Propaganda Fide" 1622-1846 vol. 6 CONGRESSI 1622-1836 PART 2 1800-30 [entries nos. 001-456] 219 220 Table of Contents of Part 2 225 Congressi, America Settentrionale (nos. 001-242) 325 Congressi, America Centrale (nos. 243-346) 365 Congressi, America Centrale, Miscellanee (nos. 347-348) 366 Congressi, America Antille (nos. 349-361) 371 Congressi, Anglia (nos. 362-395) 384 Congressi, Francia (nos. 396-398) 385 Congressi, Irlanda (nos. 399-411) 389 Congressi, Belgio Olanda (nos. 412-413) 390 Congressi, Missioni (nos. 414-425) 395 Congressi, Missioni, Miscellanee (nos. 426-437) 399 Congressi, Ministri (nos. 438-445) 402 Congressi, Sacra Congregazione (nos. 446-456) 221 222 ENTRIES 1800-31 (nos. 001-456) 223 224 ENTRIES ENTRY NUMBER: 001 SERIES: Congressi, America Settentrionale VOLUME: 2 (1792-1830) FOLIOS: 10rv-11rv. B: ff. 10v-11r LANGUAGE: Latin LOCATION: [Rome] DATE: [00 000 1801] AUTHOR: [Sacred Congregation "de Propaganda Fide"] RECIPIENT: [Sacred Congregation "de Propaganda Fide"] TYPE OF DOCUMENT: Memorandum DESCRIPTION: A report [probably a summary] on the bishopric of Québec. The diocese is said to be very large, extending "for 300 leagues and more past Québec." Its bishop is Pierre Denaut, his coadjutor Joseph-Octave Plessis. The seminary [Séminaire de Québec], formerly attached to the Foreign Missions [Séminaire des Missions-Étrangères], is now under the English regime and has Canadian [Lower Canadian] directors. The Sulpician Seminary of Montréal owns the island. Notes of the Sacred Congregation "de Propaganda Fide." REMARKS: Cross-references: Cal. 1800-30 IV 001 018-020 022, V 002 005, VI 001-002 005-012.
    [Show full text]
  • András Jancsó Danube Institute – March 2021 1 the Catholic
    András Jancsó Danube Institute – March 2021 The Catholic Church and Christian Democracy I. (Pope Pius IX and Pope Leo XIII) András Jancsó Danube Institute – March 2021 Introduction On January 16, 2021, the Christian Democratic Union of Germany (CDU), held its leadership election which was won by Minister-President of North Rhine-Westphalia Armin Laschet. Prior to the election, the website of the German Catholic Church showcased its CDU leadership candidates with the title “Three Catholic Races”, but highlighting at the same time that Laschet was probably the “most Catholic” out of all the candidates. According to the article, Laschet is connected to the Catholic Church in all areas of life, be it education, student union, editing an diocesan newspaper, or administering a Catholic publishing house. It is noted that, as Minister- President, he refrained from direct state interference as regards religious freedom during the pandemic, and was even received by Pope Francis during a private audience (Scholz, 2021). Nonetheless, following the election, the Catholic daily newspaper Die Tagespost reported that there was some disappointment in the CDU’s Saxon and Thuringian Catholic working groups noting that Friedrich Mertz was not the one to be elected as leader of the CDU. Dissatisfaction is clearly due to political and non-religious differences. Both Mathias Kretschmer, a Saxon, and Claudia Heber, chairperson of the Thuringian Catholic working group, highlighted Mertz’s economic competence. However, after the election, Kretschmer expressed concern about whether Catholics are still supporters of CDU at all. He once again stressed the need to clarify the meaning of the letter “C” in CDU when addressing issues like family policy, protection of life, and creation protection (Die Tagespost, 2021).
    [Show full text]
  • Austria and the Papal States in the Context of the Italian Liberal-National Movement, 1838–18481
    West Bohemian Historical Review X | 2020 | 2 Austria and the Papal States in the Context of the Italian Liberal-national Movement, 1838–18481 Daniel Martínek* The aim of the study is to analyse Austro-papal relations in the period 1838–1848 in the context of the Italian liberal-national movement. The reactionary, backward, absolutist regime of the papal government had often been the cause of the crises in the Papal States in the pre-March period, with the most significant one being in 1831, when it was only through Austrian military intervention that the papal regime survived. The papal government was unwilling to change the course of its internal policy and transform the Papal States for the sake of both its subjects and its government. Therefore, when it came to reforming the papal regime, Metternich’s lifelong advising of the Pope was like beating a dead horse. Austria’s readiness to intervene militarily whenever requested by the Pope was the most important part of Metternich’s diplomatic passivity within his papal policy during the 1840s, although none of the local uprisings in this period required the intervention of Austrian troops. The change in the Austrian chancellor’s approach to Rome emerged because of the reform course of Pius IX, who was elected Pope in the summer of 1846. The Pope’s utter disinterest and opposition to Austria after 1846 eventually resulted in the ultimate fall of Metternich’s papal policy. [Austria; Papal States; Metternich; 19th Century; Papacy; Pius IX; Risorgimento] Introduction The reactionary, backward, absolutist regime of the papal government was often the cause of crises in the Papal States in the period 1815–1848.
    [Show full text]
  • Die Nuntiatur Des Fabrizio Sceberras Testaferrata in Der Schweiz 1803-1816 : Mit Besonderer Berücksichtigung Der Fünf Orte Der Innerschweiz
    Die Nuntiatur des Fabrizio Sceberras Testaferrata in der Schweiz 1803-1816 : mit besonderer Berücksichtigung der fünf Orte der Innerschweiz Autor(en): Wicki, Josef Objekttyp: Article Zeitschrift: Der Geschichtsfreund : Mitteilungen des Historischen Vereins Zentralschweiz Band (Jahr): 138 (1985) PDF erstellt am: 23.09.2021 Persistenter Link: http://doi.org/10.5169/seals-118700 Nutzungsbedingungen Die ETH-Bibliothek ist Anbieterin der digitalisierten Zeitschriften. Sie besitzt keine Urheberrechte an den Inhalten der Zeitschriften. Die Rechte liegen in der Regel bei den Herausgebern. Die auf der Plattform e-periodica veröffentlichten Dokumente stehen für nicht-kommerzielle Zwecke in Lehre und Forschung sowie für die private Nutzung frei zur Verfügung. Einzelne Dateien oder Ausdrucke aus diesem Angebot können zusammen mit diesen Nutzungsbedingungen und den korrekten Herkunftsbezeichnungen weitergegeben werden. Das Veröffentlichen von Bildern in Print- und Online-Publikationen ist nur mit vorheriger Genehmigung der Rechteinhaber erlaubt. Die systematische Speicherung von Teilen des elektronischen Angebots auf anderen Servern bedarf ebenfalls des schriftlichen Einverständnisses der Rechteinhaber. Haftungsausschluss Alle Angaben erfolgen ohne Gewähr für Vollständigkeit oder Richtigkeit. Es wird keine Haftung übernommen für Schäden durch die Verwendung von Informationen aus diesem Online-Angebot oder durch das Fehlen von Informationen. Dies gilt auch für Inhalte Dritter, die über dieses Angebot zugänglich sind. Ein Dienst der ETH-Bibliothek ETH Zürich, Rämistrasse 101, 8092 Zürich, Schweiz, www.library.ethz.ch http://www.e-periodica.ch Die Nuntiatur des Fabrizio Sceberras Testaferrata in der Schweiz 1803-1816 Mit besonderer Berücksichtigung der fünf Orte der Innerschweiz Josef Wicki, Rom Die Nuntiaturberichte der päpstlichen Vertreter in der Eidgenossenschaft gehören nicht zu den meist erforschten Quellen der Schweizer Geschichte.
    [Show full text]
  • Appunti Per Una Biografia Di Giacinto Sigismondo Gerdil
    PIETRO STELLA APPUNTI PER UNA BIOGRAFIA DI GIACINTO SIGISMONDO GERDIL È passato un buon ventennio da quando un gruppo di storici tenne a Roma il 9 ottobre 1981 un incontro sul tema «biografia e storiografia»1. Erano tutti studiosi che consideravano la biografia non certo come storia minore, ma come un’opera che richiedeva tanto impegno e tanta maestria quanto qualsiasi altro tipo di lavoro storico. Tra questi c’era anche Furio Diaz, autore di uno stimolante profilo di Francesco Maria Gianni, esper- to funzionario nella Toscana di Pietro Leopoldo proprio negli anni di Gerdil cardinale a Roma2. Alla luce di quanto fu detto allora non è difficile rilevare oggi mu- tamenti, sviluppi e proposte che sono innovative rispetto a quelle del 1981 quanto agli intenti da perseguire e ai metodi da porre in atto. Allo- ra si parlò di straordinaria espansione del genere biografico. Il campo en- tro cui agguerriti ed eminenti studiosi collocavano i loro lavori biografici era in genere quello delle operazioni editoriali promosse da imprenditori attenti ai gusti collettivi e perciò agli alti e bassi del mercato librario; a se- conda che la curiosità del gran pubblico andava a personaggi come John Kennedy, Che Guevara o, in ambito religioso, a papa Giovanni XXIII, gli editori spingevano o trattenevano gli autori. Il prodotto per ciò stesso mutava. Certe biografie potevano vantare alte tirature e ristampe persino nel giro di pochi mesi; e inoltre, traduzioni in varie lingue e diverse edi- zioni accompagnate da apposita pubblicità su giornali e tramite altri mez- zi di comunicazione di massa. È facile intuire che sulla base di tali crite- ri personaggi come il Gerdil non potevano allora (e non possono oggi) in- teressare il gran pubblico e il mercato librario.
    [Show full text]
  • Memorie Ercole Consalvi
    MEMORIE DEL CARDINALE ERCOLE CONSALVI A CURA DI MONS. MARIO NASALLI ROCCA DI CORNELIANO ANGELO SIGNORELLI EDITORE – ROMA - 1950 1 PREMESSA La personalità storica del Cardinale Ercole Consalvi romano (1757-1824) è nota agli uomini di cultura nelle sue linee essenziali, che spiccano così singolarmente nell’ambiente politico e diplomatico tra il Settecento e l’Ottocento. Si rammentano dagli storici i gesti non mai clamorosi e teatrali ma nitidi e coraggiosi - degni della tradizionale dirittura degli Uomini della Chiesa - con i quali egli fissò alcuni episodi della sua vita; i tragici dilemmi che dovette risolvere soprattutto in occasione del Conclave del 1799, della discussione del Concordato del 1801, delle seconde nozze di Napoleone nel 1810, in un mondo sovvertito ormai a fondo, dalle sue basi secolari, tradizionali, ossequenti ai principi religiosi; le dure responsabilità di governo, in tempi calamitosi ed oscuri, in un Paese avvilito e controllato da una potenza straniera; e il valido ritorno di lui dopo il crollo del suo antagonista, la riforma amministrativa dello Stato della Chiesa, con la quale seppe unire il vecchio al nuovo secolo, senza transazioni nè debolezze colpevoli, ma con alto senso della realtà. Ma, ad eccezione degli storici «specialisti» di queste epoche e di questi avvenimenti, non sono molti coloro che conoscono i singoli episodi della vita travagliata del Consalvi, soprattutto attraverso la suggestiva coloritura ufficiale e paludata, eppure spesso contenutamente appassionata, delle «fonti» che giova sempre rileggere e meditare. Nulla di più palpitante della realtà vissuta ed espressa, sia pure in semplice e disadorna prosa, nelle Memorie che il Cardinale Consalvi scrisse durante 1’esilio in Francia, quando l'astro napoleonico aveva raggiunto il suo più alto fulgore, fulgore pur foriero di un prossimo oscuro destino per chi era adusato agli insegnamenti della storia e aveva coscienza di rappresentare le sorti terrene della istituzione divina operante tra gli uomini e per gli uomini, cioè la Chiesa Cattolica.
    [Show full text]
  • La Chiesa Di Bologna E Giuseppe Mezzofanti, Professore E Bibliotecario
    RICERCHE - https://teca.unibo.it SIMONE MARCHESANI* La Chiesa di Bologna e Giuseppe Mezzofanti, professore e bibliotecario. Nuovi documenti ABSTRACT Cardinal Giuseppe Mezzofanti was one of the most famous citizens in Bologna in the nineteenth century. As a well-known polyglot, he was at the centre of the city cultural life and was Full Professor of Oriental Languages; he was also responsible for the pontifical Library. After being called to Rome by Pope Gregory XVI in 1831, he became cardinal in 1838. Thanks to his great fame among his contemporaries, plenty of biographies about him were published, and still today the bibliography about this figure is getting richer and richer. Here we want to go deeper into some aspects of Cardinal Mezzofanti’s biography, to fully reinstate him inside the Bolognese Church, where he lived and worked since he had been ordained priest in 1797: Mezzofanti’s talents and services were appreciated and awarded by his superiours inside the Bolognese diocese. KEYWORDS: Cardinal Mezzofanti; Bologna; Polyglot; Pontifical Library; Book acquisitions. Il cardinale Giuseppe Mezzofanti fu uno dei più celebri bolognesi dell’Ottocento. Notissimo poliglotta, era al centro della vita culturale cittadina e fu titolare della cattedra di lingue orientali, nonché responsabile della biblioteca pontificia. Chiamato a Roma da papa Gregorio XVI nel 1831, fu creato cardinale nel 1838. La sua fama, grandissima presso i contemporanei, fece pubblicare numerose biografie su di lui e ancor oggi la bibliografia al riguardo continua ad arricchirsi di contributi. Si vuole qui proporre un aspetto poco studiato, cercando di reinserire pienamente il card. Mezzofanti all’interno della Chiesa e diocesi bolognese, cioè in quel contesto all’interno del quale visse e operò fin dall’ordinazione sacerdotale (1797), mettendo al servizio dei superiori le sue doti e ricevendone in cambio elogi e riconoscimenti.
    [Show full text]
  • San Giovanni Bosco
    Copyright © 1976-1977; 1987 LAS, © 2009 Copyright © 1976-1977; 1987 LAS, © 2009 Salesiani Don Bosco - INE IL PIÙ BEL FIORE DEL COLLEGIO APOSTOLICO OSSIA LA ELEZIONE DI LEONE XIII con breve biografia DEI SUOI ELETTORI pel Sac. GIOVANNI BOSCO TORINO, 1878 TIPOGRAFIA E LIBRERIA SALESIANA San Pier d’ Arena – Nissa Marittima {1 [1]} PROPRIETÀ DELL’ EDITORE {2 [2]} INDEX Prefazione Capo I. Camerlengo - Suo uffizio. Capo II. Elezione del primo Papa. Capo III. Elezione del Papa nel tempi primitivi - Intervento dei principi e del popolo Romano. Capo IV. Conclave e sua origine - Leggi e scrutinio per la elezione dei Papi. Capo V. Triregno - Tiara - Mitra - Pallio - Anello - Pastorale. Capo VI. Cattedra di s. Pietro - Sedia Gestatoria - Sediari - Flabelli - Loggia della benedizione - Benedizione Pontificia. Capo VII. Morte inaspettata di Pio IX - Suoi Novendiali - La salina in Vaticano - Tumulazione. Capo VIII. Preparativi pel Conclave - Entrata dei Cardinali in esso. Capo IX. Celebrazione del Conclave. Elezione di Leone XIII. Capo X. Solenne benedizione del nuovo Pontefice. Capo XI. Solenne incoronazione di Leone XIII. Capo XII. Messa dell’ incoronazione nella Cappella Sistina. Capo XIII. Possesso. Cenni biografici di papa Leone XIII Capo I. Nascita, fanciullezza e primi studi. Capo II. Suoi studii teologici - Insegna filosofia - È fatto Sacerdote. Capo III. Monsignor Pecci Delegato Apostolico. Capo IV. Monsignor Pecci Nunzio nel Belgio. Capo V. Monsignor Pecci Vescovo e Cardinale di Perugia - Atti ed opere del zuo zelo. Capo VI. Il Cardinal Pecci creato Camerlengo di Santa Romana Chiesa - È dato per Successore al Grande Pio IX. Appendice. Gli elettori di Leone XIII. Biografie dei cardinali I.
    [Show full text]
  • Conclaves in the Modern Papacy: Factors That Influence the Elections of Popes (1846-Present)
    Scholarly Horizons: University of Minnesota, Morris Undergraduate Journal Volume 6 Issue 1 Article 7 February 2019 Conclaves in the Modern Papacy: Factors That Influence the Elections of Popes (1846-Present) Jair Peltier University of Minnesota - Morris Follow this and additional works at: https://digitalcommons.morris.umn.edu/horizons Part of the Catholic Studies Commons, and the History of Religion Commons Recommended Citation Peltier, Jair (2019) "Conclaves in the Modern Papacy: Factors That Influence the Elections of Popes (1846-Present)," Scholarly Horizons: University of Minnesota, Morris Undergraduate Journal: Vol. 6 : Iss. 1 , Article 7. Available at: https://digitalcommons.morris.umn.edu/horizons/vol6/iss1/7 This Article is brought to you for free and open access by the Journals at University of Minnesota Morris Digital Well. It has been accepted for inclusion in Scholarly Horizons: University of Minnesota, Morris Undergraduate Journal by an authorized editor of University of Minnesota Morris Digital Well. For more information, please contact [email protected]. Peltier: Conclaves in the Modern Papacy Conclaves in the Modern Papacy: Factors That Influence the Elections of Popes (1846 - Present) Jair Peltier ([email protected]) University of Minnesota, Morris Paper submitted to Scholarly Horizons 10/31/2018 Published by University of Minnesota Morris Digital Well, 2019 1 1 Scholarly Horizons: University of Minnesota, Morris Undergraduate Journal, Vol. 6, Iss. 1 [2019], Art. 7 Abstract This research paper seeks to identify and explain external and internal factors, including international conflict, ecclesiastical norms, and the actions, styles, and reputations of popes in their life times, in the elections of popes in the Roman Catholic Church from 1846 to 2013.
    [Show full text]
  • De Propaganda Fide" in Rome 1622-1846
    CALENDAR OF DOCUMENTS RELATING TO NORTH AMERICA (CANADA AND THE UNITED STATES) IN THE ARCHIVES OF THE SACRED CONGREGATION "DE PROPAGANDA FIDE" IN ROME 1622-1846 compiled by Luca Codignola vol. 3 "Scritture Originali riferite nelle Congregazioni Generali (SOCG)" series 1622-1846 Library and Archives Canada and the Research Centre for Religious History in Canada of Saint Paul University 2012 2 Table of Contents 5 Part 1: 1622-1799 7 Entries nos. 001-727 255 Part 2: 1800-30 257 Entries nos. 001-570 481 Part 3: 1831-46 483 Entries nos. 001-406 3 4 Vatican Archives of the Sacred Congregation "de Propaganda Fide" 1622-1846 vol. 3 SOCG 1622-1846 PART 1 1622-1799 [entries nos. 001-727] 5 6 ENTRIES 1622-1799 (nos. 001-727) 7 8 ENTRIES ENTRY NUMBER: 001 SERIES: SOCG VOLUME: 74 (1632) FOLIOS: 196rv, 201rv. B: ff. 196v, 201r LANGUAGE: Italian, Latin LOCATION: Paris DATE: 16 apr 1632 AUTHOR: Alessandro Bichi, bishop of Carpentras, nuncio in France RECIPIENT: Francesco Barberini, cardinal, secretary of state, protector of England TYPE OF DOCUMENT: Copy DESCRIPTION: [After the Treaty of Saint-Germain-en-Laye, signed on 29 mar 1632], England restored Canada to France. Razilly [Isaac de Razilly], who in a few days is to be sent to Canada as viceroy and royal lieutenant, will carry Jesuits and Franciscans [i.e., Order of Friars Minor, Recollets] to Québec, and Capuchins to Acadia. The king [Louis XIII, king of France] asks that Capuchin missions be entrusted to Joseph [Joseph de Paris] and Léonard de Paris. Razilly [Isaac de Razilly] is forbidden to carry heretics with him.
    [Show full text]
  • Collaboration from the Beginning” – a Critical Conversation Within the Union of Catholic Apostolate
    THE CATHOLIC UNIVERSITY OF AMERICA Developing a Shared Vision of “Collaboration from the Beginning” – A Critical Conversation within the Union of Catholic Apostolate A DISSERTATION Submitted to the Faculty of the School of Theology and Religious Studies Of The Catholic University of America In Partial Fulfillment of the Requirements For the Degree Doctor of Ministry © Copyright All Rights Reserved By Frank S. Donio Washington, D.C. 2012 Developing a Shared Vision of “Collaboration from the Beginning” – A Critical Conversation within the Union of Catholic Apostolate Frank S. Donio, Doctor of Ministry Director: Rev. Romuald Meogrossi, OFM Conv., Ph.D. One unique form of collaboration is “collaboration from the beginning,” a central aspect of the spirituality and functioning of the Union of Catholic Apostolate (UAC), an international public association of the faithful, founded in 1835 by St. Vincent Pallotti. This type of collaboration does not occur naturally when a group comes together. Formation is necessary, particularly formation in collaborative leadership. The purpose of this project is to begin a “critical conversation” among the members of the National Formation Committee of the UAC in the United States which will assist the UAC to: 1) begin a process of development of a shared vision of “collaboration from the beginning” for use in local initial and on-going formation programs of the UAC; 2) provide data and a process for continued dialogue by UAC leadership on the concept of “collaboration from the beginning” and its significance for the life and work of the UAC; and 3) offer to others in ministry a process for formation in collaboration.
    [Show full text]