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Prospettiva@Unisi.It PRivriso taspetdi storiatdi evall’arte antica e moderna N. 137, Gennaio 2010 Sommario Università degli Studi di Siena Saggi: Università degli Studi di Napoli ‘Federico II’ Centro Di della Edifimi srl Francesco Aceto Spazio ecclesiale e pale di ‘primitivi’ in San Lorenzo Maggiore a Napoli: Rivista fondata da dal ‘San Ludovico’ di Simone Martini Mauro Cristofani e Giovanni Previtali. al ‘San Girolamo’ di Colantonio. I 2 Redazione scientifica: Livia Spano L’ultima casa di Ferruccio Ferrazzi 51 Fiorella Sricchia Santoro, direttore Francesco Aceto, Benedetta Adembri, Giovanni Agosti, Alessandro Angelini, Contributi: Alessandro Bagnoli, Roberto Bartalini, Anneke de Vries L’‘Incoronazione della Vergine’ di Lorenzo Luciano Bellosi, Evelina Borea, Francesco di Niccolò in San Domenico a Cortona: Caglioti, Laura Cavazzini, Lucia Faedo, da polittico silvestrino a pala domenicana 86 Aldo Galli, Carlo Gasparri, Adriano Maggiani, Clemente Marconi, Marina Barbara Agosti Frustoli vasariani. Su alcuni artisti, amici Martelli, Anna Maria Mura , Vincenzo e committenti nel carteggio di Giorgio Vasari 97 Saladino, Fausto Zevi. Segretari di redazione: Benedetta Adembri, Alessandro Bagnoli. English Abstract 103 Consulenti: Paola Barocchi, Sible de Blaauw, Caroline Elam, Michel Gras, Nicholas Penny, Victor M. Schmidt, Carl Brandon Strehlke, Andrew Wallace-Hadrill, Paul Zanker. Redazione: Università degli Studi di Siena, Dipartimento di Archeologia e Storia delle Arti via Roma 56, 53100 Siena, e-mail: [email protected] Direttore responsabile: Fiorella Sricchia Santoro © Copyright: Centro Di, 1975-1982. Dal 1983, Centro Di della Edifimi srl, Lungarno Serristori 35, 50125 Firenze. ISSN: 0394-0802 Chiuso in redazione: maggio 2011 Stampa: Alpi Lito, Firenze. Pubblicazione trimestrale. Un numero € 26 (Italia e estero). Arretrati € 29. Abbonamento annuo, 4 numeri € 100 (Italia), € 150 (estero). C.c.p. 53003067. Distribuzione, abbonamenti: Centro Di della Edifimi srl via de’ Renai 20r, 50125 Firenze, telefono: 055 2342668, fax: 055 2342667, [email protected] www.centrodi.it Autorizzazione del Tribunale di Firenze n. 2406 del 26.3.75. Iscrizione al Registro Operatori di Comunicazione n. 7257. Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana nominato console della corporazione del - momento di passaggio ad Arezzo, da Vin - Frustoli vasariani. l’arte, è del tutto plausibile che sia rien - cenzio Borghini a Firenze, il 7 marzo trato a Firenze nella primavera prendendo 1552, da cui si evince che il benedettino Su alcuni artisti, amici e parte a quegli addobbi della casa di Otta - è in attesa di un disegno di Vasari con un committenti nel carteggio viano e in giro per la città a cui, come si Crocefisso, ai piedi del quale vorrebbe – dirà nella Giuntina, lavorarono Vasari un po’ come nell’‘Allegoria dell’Imma - BdairbGariaoArggoisoti Vasari stesso insieme al Tribolo, ad Andrea di colata Concezione’ inventata per Bindo Cosimo Feltrini e “con l’aiuto di circa Altoviti nel 1540 – “quel Adamo et quel novanta scultori e pittori della città fra Eva, inviluppati in quella serpe che ha garzoni e maestri”. 4 poi il capo confitto sotto i piedi di Nostro Questo incontro con Perino, artista cen - Signore, come sta il Lacoonte o simil trale per la formazione di Vasari, può modo, come noi ragionamo una volta”, spiegare la rinnovata sensibilità alle sue un progetto grafico che don Vincenzio invenzioni che si manifesta subito dopo, intende poi fare “colorire a Beceri”. In ad esempio nella ‘Deposizione’ eseguita questo artista però Frey, non potendo es - per Arezzo (1536-37), dove la formula sere informato circa l’esistenza di un Il carteggio vasariano è un campo ormai artificiosamente siglata del centurione soggiorno dell’artista spagnolo a Firenze, arato piuttosto finemente, eppure vi si in - viene da quella messa a punto dal Bonac - riconosceva non Becerra, bensì “Dome - contrano ancora alcuni interessanti fru - corsi per una figura analoga nei disegni nico Beceri, scolaro del Puligo”, 8 ragione stoli rimasti come sottoterra, talvolta per l’affresco con il ‘Martirio dei Dieci - per cui questa significativa testimonianza semplicemente a causa di imprecisioni, mila’, modelli grafici su cui il pittore are - non è entrata negli studi su Gaspar Be - magari rivelatesi tali solo col tempo, nel - tino si esercitò con attenzione (figg. 1- cerra e non è stata dunque collegata alla l’apparato di commento e di indici dell’e - 2). 5 Ma anche nella prima pala eseguita notizia del suo viaggio fiorentino, che dizione Frey. 1 per Camaldoli, la ‘Madonna col Bambino oggi sappiamo venne preannunciato con Il primo caso riguarda una delle più anti - tra i Santi Giovanni Battista e Girolamo’, qualche anticipo da un biglietto di pre - che lettere note del giovane Vasari, nelle per cui Vasari riceveva un acconto già nel sentazione da parte del cardinale Juan Al - quali comunque già si palesano con forza gennaio del 1537, la ricerca di forme più varez de Toledo, fratello di don Pedro, al tratti destinati a fissarsi come peculiari ornate ed elegantemente sfinate appare in temibile segretario di Cosimo I, Pierfran - del futuro scrittore d’arte, “in quell’ansia debito, ancora con stento, con studi del cesco Riccio, del 6 settembre 1551. 9 Sono di accumulare e di sciorinare, in quel - periodo genovese di Perino come quello indizi che vanno a colmare il vuoto di no - l’impeto elencativo e quantitativo, in quel dell’Albertina per la Madonna tra due tizie relativo a Becerra per l’anno 1552, crollare a cascata, a valanga, per gracili e santi francescani. 6 in cui si apre infatti un vero e proprio bu - arbitrarie strutture sintattiche, verso un Il fatto che, per contro, tre anni dopo Va - co nella ricostruzione, oramai abbastanza finale stupefacente”, caratteri di quel “di - sari sia stato escluso dagli allestimenti assestata, della sua attività a Roma, e cioè scorso vasariano” che, come ha spiegato per l’unione di Cosimo I con Eleonora de dopo il febbraio-marzo 1551 in cui conti - Giovanni Nencioni, “incarna linguistica - Toledo, e che proprio allora sia iniziata nuava a ricevere pagamenti per il taber - mente l’ideale figurativo del suo autore.” 2 per l’esordiente pittore aretino una fase nacolo di San Giacomo degli Spagnoli, e Si tratta della dettagliata missiva (n. XXI ) non breve di viaggi e commissioni cerca - prima dell’agosto del 1553, quando fir - indirizzata il 3 giugno 1536 a Pietro Are - te in giro per l’Italia, a cominciare da Bo - merà il contratto per la decorazione della tino, vero e principale mentore di Gior - logna, la dice lunga sulla estrema diffi - cappella di Constantino del Castillo nella gio, in cui questi gli descrive gli apparati denza con cui lui, ex creato e cliente di stessa chiesa, la sua principale impresa organizzati a Firenze per le nozze del du - Alessandro de’ Medici, venne guardato romana. 10 È del tutto coerente che con il ca Alessandro, che seguivano a stretto gi - dal nuovo duca. 7 soggiorno fiorentino Becerra abbia ripre - ro l’entrata trionfale di Carlo V in città; Altre occorrenze rilevanti nel carteggio so i contatti con la cerchia di Vasari, in nella casa di Ottaviano de’ Medici, dove vasariano sono poi quelle relative a Ga - quel periodo pressoché inchiodato a Ro - era ospitata la sposa, Margherita d’Au - spar Becerra, che si affaccia per la prima ma dai molti impegni in corso per papa stria, col suo seguito, tra le altre cose c’e - volta in una lettera (n. XCIII ) scritta all’a - Del Monte. 11 ra “una sala parata di panni Todeschi, fat - retino da Giovio il 2 aprile 1547, dopo il “Beceri” ricompare infatti in una lettera ti e cartoni per maestro Perino, da volere coinvolgimento del pittore spagnolo nel (n. CLXVI ) scritta poco dopo da Firenze, star lì e non ti partire per vaghezza de cantiere della Sala dei cento giorni; fra nel marzo o nel maggio 1552 pensava molte et di molte stanze, parate di cuoi un’esortazione e l’altra a darci dentro con Frey, al Vasari da Bernardetto Minerbetti, dorati”. 3 La partecipazione a questi alle - il lavoro al libro delle Vite , e “mille salu - vescovo di Arezzo, curioso di cose d’arte, stimenti fiorentini di Perino, che a Geno - te” a un manipolo di pittori amici comu - e nei primi anni cinquanta tra i più fervi - va aveva fatto larga esperienza nel campo ni (Pontormo, Bronzino, Salviati, e ma - di promotori dell’amico pittore e storio - degli apparati in occasione delle due en - gari anche Bugiardini…), Giovio, recisa - grafo nell’ambiente della corte medicea: trate dell’imperatore in città del 1529 e mente contrario al proposito che Giorgio lo scambio epistolare verte su due quadri del 1533, è un dato solitamente trascura - stava maturando di sposarsi, lo ammoni - che erano stati in precedenza ordinati a to ma di cui occorre invece tenere conto sce a non fare la fine del “mio giovin Bi - Vasari, innanzitutto una “Madonna” di - nella ricostruzione del percorso del pitto - zeri, quale lasciò il proprio per l’apellati - pinta qualche tempo prima dall’aretino re, in quel momento alle prese con gli im - vo”, scherzando sull’affinità tra il cogno - per una certa Costanza, forse la figlia di pegni per Pisa; poiché le feste nuziali del me di Becerra e la sua bizzarria di tem - Ottaviano de’ Medici, e da cui “Beceri” duca Alessandro ebbero luogo alla fine di peramento. A varî anni di distanza Becer - doveva eliminare “certi bruscoli, che maggio del 1536, e poiché Perino è di ra ricompare nel carteggio di Vasari in nuovo a Genova in ottobre, quando viene una lettera diretta a lui (n. CLXII ), in quel [Contributi] 97 è esemplata sulla figura celebre che chiu - de a destra la ‘Crocefissione di San Pie - tro’ di Michelangelo nella Paolina) ren - dano certa tale identificazione, il riferi - mento a Vasari ha continuato a suscitare perplessità, inducendo diversi studiosi, da Zeri in avanti, a orientarlo piuttosto verso Siciolante, nel cui catalogo però non è stato mai accolto.
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