Posteriore E Prossima Al 26.02.2014;
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On. Avv. Matteo Brigandì 2 1. Che l’esponente è stato difensore di parte convenuta Lega Nord fino al 2010 quando il segretario federale On. Umberto Bossi venne sostituito da Roberto Maroni il quale fece dire all’esponente di “togliersi dai coglioni”; 2. Iniziò quindi un insieme di procedimenti civili tra le parti; 3. In particolare l’esponente depositò presso il Tribunale di Messina ricorso per sequestro conservativo per recuperare i propri crediti professionali dall’anno 2000 all’anno 2012 che erano riconosciuti in base a scrittura privata; 4. Proprio per detta scrittura privata veniva determinato l’importo della somma da sequestrare in sei milioni di euro; 5. L’udienza si sarebbe tenuta in epoca immediatamente posteriore e prossima al 26.02.2014; 6. Proprio al fine di evitare la pronunzia cautelare, essendo nel frattempo cambiato il segretario federale divenuto Matteo Salvini le parti iniziarono una trattativa che finì con una scrittura privata del seguente e preciso tenore: “SCRITTURA PRIVATA On. Avv. Matteo Brigandì 3 Tra BOSSI UMBERTO, Presidente del movimento politico Lega Nord e tra LEGA NORD, in persona del legale rappresentante Matteo Salvini Segretario federale, con Stefano Stefani Segretario amministrativo federale e tra Matteo Brigandì Premesso: le premesse non fanno parte della presente scrittura privata ma consistono nella enunciazione dei motivi per i quali le parti addivengono ai sotto indicati accordi. Matteo Brigandì è, ed è sempre stato, di fede leghista pur essendo intervenuti problemi caratteriali di comunicazione all’interno del movimento. 1) A ragione di ciò è intervenuto un contenzioso giudiziario e di partito che le parti ritengono possa cessare, dopo ampia discussione, con il presente accordo. 2) La Lega Nord, pur con l’intercorso contenzioso, riconosce la correttezza del comportamento di Matteo Brigandì. 3) Per la valutazione di merito della coerenza del comportamento dell'Avv. Brigandì alle norme di deontologia professionale la Lega si è avvalsa di un suo legale. 4) L’On. Umberto Bossi, che ha sempre riposto piena e totale fiducia nelle capacità professionali ed umane di Matteo Brigandì, si è fatto tramite per far addivenire tutte le parti a bonario componimento, nonché interviene anche per chiarificare intervenuti accordi politici e non. Ciò premesso: le parti convengono e stipulano quanto segue: 1) Il Presidente Bossi concorre e concorrerà, proprio perché fondatore della Lega, a far determinare la linea politica della stessa. Essendo evidente che è prerogativa del Segretario Federale, con il Consiglio Federale, determinare la posizione politica del movimento, l’apporto del Presidente On. Avv. Matteo Brigandì 4 sarà quello di rendersi disponibile nei confronti del Segretario Federale al confronto delle idee per addivenire a posizioni politiche coerenti; per altro verso il Segretario Federale si impegna a colloquiare con il Presidente a tali fini, cercando, in tutti i modi possibili, di arrivare a sottoporre al Consiglio Federale, che per statuto è politicamente sovrano, proposte congiunte. 2) Il Presidente concorrerà, ovviamente nei limiti di legge, a proporre candidature in posizioni di probabile elezione, previo accordo con il Segretario, nella misura del 20%. 3) Il Presidente e il Segretario discuteranno sulle posizioni dei già espulsi, trovando un accordo in coerenza ai principi che da sempre hanno informato la Lega e non già legati ad interessi diversi. 4) Tenendo conto del difficile momento economico, i costi relativi alla esplicazione della funzione di presidente verranno ridotti a un massimo di 450.000,00 (quattrocentocinquantamila) euro l’anno, comprese le spese di staff e di propria segreteria in Bellerio, per i quali si troverà, con l’accordo delle parti, un metodo fiscalmente corretto. 5) Il Presidente, ovvero un suo delegato, previa autorizzazione del Segretario amministrativo federale, avrà il potere di verificare tutta la contabilità e le pezze giustificative, potendo proporre suggerimenti per il contenimento e la razionalizzazione delle spese del movimento. 6) La Lega non darà ulteriori i mandati all’avv. Aiello come cliente e/o assistita; revocherà immediatamente ogni mandato allo stesso avv. Aiello per le controversie eventualmente in essere contro Brigandì. Nuovi mandati potranno essere conferiti solo se in stretta connessione con quelli già dati, ad esempio mandato per proporre appello. Ciò valga per avvocati da esso indicato o del suo studio. 7) Il procedimento penale pendente avanti il tribunale di Milano ove Bossi è difeso da Brigandì, non avrà, da questo momento, alcuna interferenza da parte della Lega che non intende proporre azione On. Avv. Matteo Brigandì 7 ulteriore mancata nomina il collegio verrà integrato dal segretario amministrativo federale e ove questi si rifiuti, dal Consiglio dell’ordine degli avvocati di Torino. 17) Gli allegati formano parte integrante del presente accordo. Milano, 26 Febbraio 2014 Umberto Bossi Matteo Salvini Stefano Stefani Matteo Brigandì”. 7. la scrittura privata veniva firmata in originale da Bossi, Salvini, Stefani e Brigandì, i documenti allegati ed in particolare l’allegato 1) veniva firmato da Stefani e Brigandì mentre gli allegati 12,13), nonostante numerose richieste, non vennero firmate da alcuno. 8. Matteo Brigandì provvide a non coltivare l’azione per il richiesto sequestro conservativo di sei milioni di euro che rappresentavano i proventi professionali di dodici anni di lavoro per posizioni processuali in 2063 procedimenti; 9. La Lega e in particolare gli On.li Stefani e Salvini ben si guardarono dall’adempiere alle proprie obbligazioni, se pur promesse; 10. A dispetto di ogni forma e del diritto incontrarono l’On. Umberto Bossi dicendo che la Lega non aveva soldi e che quindi il punto 4) della scrittura privata non poteva avere esecuzione On. Avv. Matteo Brigandì 8 offrendo la disponibilità di solo 200.000,00 euro annue; 11. Si tenga conto che è notoria la malattia dell’On. Bossi e, per usare una parola di moda, l’agibilità politica era stata assicurata, a dire dell’amministratore, con il pagamento di 900.000,00 euro annui dimezzati per effetto della transazione. 12. Che il giorno 15 c.m. l’esponente scrisse al Movimento politico Lega Nord una missiva del seguente preciso tenore: “OGGETTO: ADEMPIMENTO SCRITTURA PRIVATA 26.2.2014 Carissimi, come vi è noto, ho presentato ricorso avanti il Presidente per l’inadempienza alla scrittura privata di cui in epigrafe, che in quella sede ho lamentato. Ho ancora sentito che vi è stato un incontro tra Voi e il Presidente Federale in riferimento alla tentata modifica del punto 4) della scrittura. Innanzitutto occorre chiarire, ma meglio lo chiariremo in seguito, che la scrittura privata comporta la rinuncia ad un sequestro conservativo il cui credito era basato su prova scritta, non contestata, per circa 6 milioni di euro, verso quindi prestazioni a favore del terzo: Bossi Umberto. Trovo ciò estremamente scorretto sia perché è elementare norma di educazione, prima che d’altro, che un patto fatto fra quattro persone debba essere discusso dalle medesime (certamente Manuela non era da me delegata), sia perché la mia assistenza era stata richiesta dal Presidente. Ricordo i fatti: 1) In riferimento al primo punto pare che sia stato vietato nella sede dell’intervenuta riunione, al Presidente, di parlare coi giornalisti, ciò in piena contraddizione con detto punto;.