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ANNO I NUMERO 14 15-21 APRILE 2017 Direttore Responsabile: Laura Primiceri Direttore Editoriale: Francesco Stati Caporedattore: Francesco Spagnol Responsabile Tecnico: Jacopo Nisticò, Valerio Bastianelli

Hanno inoltre collaborato a questo numero: Claudio Agave, Simone Barondi, Ludovico Coletta, Adriano Koleci, Raffaele Lauretti, Carlo Paganessi, Domenico Sorice, Stefano Urso, Lorenzo Vagnoni Revisione a cura di Francesco Spagnol

La copertina è di Fabio Morra. L’intestazione grafica è di Jacopo Castelletti. theWise è una testata giornalistica che, attraverso un’indagine condotta sui fatti in senso stretto, si propone di trattare Anno I, Numero 14 - 15-21 Aprile 2017 argomenti di interesse generale con precisione e professionalità, fornendo una chiave interpretativa semplice, chiara e In questo qualificata. numero:

Claudio Agave Eccellenza in pillole: Hotel Ristorante Mirage, una 5 questione di famiglia Carlo Paganessi Terra nullius: l’Europa Orientale dalla politica ai 7 traffici illegali

Francesco Stati 11 ALDE e Tosi: un’alleanza che “s’ha da Fare!”

Domenico Sorice Dalle Venete a Sanpaolo: gli alti e bassi delle 13 banche nostrane

Stefano Urso Confirmation bias: ecco perché ho sempre ragione 17 io!

Raffaele Lauretti Storia del pensiero filosofico: Guglielmo di 20 Ockham

Simone Barondi 23 Tim Hardin: la pecora nera del folk americano

Ludovico Coletta Quando uno non è uno: dove sono i confini tra una 25 mente e l’altra?

Adriano Koleci 28 AMD Vs Intel: Davide contro Golia

Lorenzo Vagnoni Jerry Krause: un amore per lo sport in cerca di 32 riconoscenza

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L’arrivo dei processori Ryzen di AMD segna un nuovo capitolo per la casa di Sunnyvale, dopo circa cinque anni di assenza nel mercato dei semiconduttori, periodo durante il quale si sono occupati principalmente di aggiornare le architetture già esistenti con timidi incrementi prestazionali. Incrementi assolutamente insufficienti per pareggiare il mostro sacro Intel, che dal 2007 spopola nel mercato dei processori (sia desktop che mobile) con quote che si aggirano attorno all’80% e nel mercato delle GPU con quote oltre il 60%.

Ciò che ha davvero reso unico lo scontro tra queste due aziende sono state le vicende legali che hanno visto Intel al centro delle accuse – da parte di AMD – di aver giocato sporco nel corso degli anni 2000. Vicende legali che tuttavia non hanno mai favorito AMD, che ha sempre sofferto per il budget notevolmente inferiore a quello della concorrenza e per la mancanza di fonderie dove fabbricare i propri microprocessori: tutto ciò l’ha forzata a fare affidamento su Globalfoundries, che non sempre è riuscita a garantire chip di qualità.

“AMD Vs Intel: Davide contro Golia” di Adriano Koleci prosegue a pagina 28.

4 Claudio Agave @ClAgaTVOV Photo Credits © Ristorante Mirage / Facebook

Eccellenza in pillole: Hotel Ristorante Mirage, una questione di famiglia

A Viareggio c’è un posto dove questo momento mi occupo della reception, ma quando l’eccellenza la fa da padrona, un luogo il ristorante è pieno di gente fino all’orlo mi fermo anche nel quale è facile sentirsi a casa. a fare servizio in sala. Per esempio nelle settimane della Viareggio Cup, in cui abbiamo ospitato l’Inter prima e Tra le località più conosciute d’Italia Viareggio occupa il Sassuolo poi, entravo in hotel alle 11 e tornavo a casa un posto speciale nel cuore di molti. Non solo per il suo non prima delle 22.30». famosissimo e lodato carnevale, o per il noto torneo calcistico giovanile che si svolge in primavera, ma anche Una cosa si capisce fin da subito: il Mirage – che prima per la bellezza insita del posto: una bellezza che, da quando portava il nome “Genny” – è un affare di famiglia: «Il si ha memoria, caratterizza questo spicchio di stivale. Una ristorante è di mio nonno, ma ora, per problemi di salute, lui località, quella toscana, che da sempre affascina e attrae non può più occuparsene. Urano è un personaggio molto non solo i turisti stranieri ma anche gli italiani di altre conosciuto a Viareggio: quando era giovane dominava il regioni. carnevale e andava in giro per la passeggiata. Una volta mi raccontò che, in occasione della Coppa Carnevale, prese Ebbene, proprio a Viareggio ha sede un luogo dalla storia i ragazzini dell’Inter e quelli di una squadra africana e li ormai lunga e importante. Un posto che ha vissuto tante portò a festeggiare insieme in un locale. Litigò persino con avventure e che ha dato sempre l’impressione – a chi ha il buttafuori, che non voleva entrassero ragazzi di colore. potuto viverlo in maniera diretta – di rappresentare una Ci sarebbero miliardi di aneddoti da raccontare… vera e propria eccellenza. L’Hotel Ristorante Mirage non Ora purtroppo è su una sedia a rotelle, ma è perfettamente poteva dunque esimersi dal finire nella nostra rubrica lucido, capisce tutto». “Eccellenza in pillole”. Abbiamo avuto il piacere di intervistare Marco Bianchi, un giovane fautore che E proprio l’apparato familiare così unito rappresenta si adopera per rendere la struttura notevole oltre che la vera fonte di successo della struttura: «In cucina c’è impeccabile. una grande cuoca – mia nonna Franca – con degli aiuto cuochi; mia madre Laura si occupa della sala del ristorante Questione di famiglia ed è anche pasticcera; io infine, come dicevo, mi occupo della reception. Mio padre Roberto invece si occupa «In pratica ci sono nato, qui» scherza (fino a un certo praticamente di tutto: fa le veci del suo papà, anche se il punto) Marco. «Se facessi la conta delle ore spese qui padrone materiale è il mio nonno materno. Probabilmente, o a casa, escludendo le ore utilizzate per dormire, ho senza loro due, questo posto non sarebbe mai esistito. Mia trascorso gran parte della mia vita più dentro l’albergo- sorella Giulia, infine, per ora non può darci una mano, ristorante che a casa». Il ruolo di Marco all’interno della perché ha partorito una bambina e quindi deve fare la struttura è molto importante, come ci spiega lui stesso: «In mamma a tempo pieno. Anche se spero che torni, prima o 5 abbiamo avuto anche il Principe Emanuele Filiberto di Savoia, così come anche Cruciani e Vanzina, tra gli altri. Per qualche anno è venuto anche Michele Placido: ci disse che ci preferiva ai grandi alberghi perché si sentiva più in famiglia, da noi».

Peraltro il Mirage fu protagonista di una storia molto particolare proprio per quanto concerne un vip italiano: il noto cantante Renato Zero, infatti, avrebbe – come Photo Credits © Ristorante Mirage / Facebook riporta una vecchia edizione di Novella 2000 – evitato di pagare alcuni conti davvero molto cospicui. In particolare, come si evince dall’articolo, il cantante doveva all’albergo ben 26 milioni e mezzo, dopo aver utilizzato il ristorante per feste e serate durante il suo ritorno sulle scene in Versilia. A quanto pare, però, la star romana ha sempre ignorato gli appelli di saldo da parte del Mirage.

Eccellenza vera

Ma torniamo al presente: tra le due macropossibilità proposte dalla struttura, quale risulta la più apprezzata? Secondo Marco non ci sono dubbi: «Diciamo che il ristorante generalmente viene vissuto più dell’albergo. Per compensare la nostra struttura alberghiera piccola – sono solo ventidue camere – facciamo sentire tutti a casa. Alla fine è questo il nostro punto forte. Peraltro si può facilmente notare come, sui siti che segnalano il Mirage, la pulizia e lo staff vengano sempre lodati e segnalati poi, in modo da poter respirare un po’». con valutazioni alte».

Marco è un ragazzo giovane, ma la voglia di sacrificarsi Passione, volontà, sacrificio. Qualità che a Marco e alla sua e di impegnarsi per il Mirage non gli manca. «A volte famiglia non sono mai mancate. E che, evidentemente, stare qui è più noioso che faticoso: per esempio quando non mancheranno mai. Che sia Hotel o Ristorante, la ci sono poche camere prenotate. Preferisco, invece, storia del Mirage resta positiva, e soprattutto indicativa quando è presente più gente, perché il tempo finisce per di come, con bontà e intelligenza, si possano plasmare passare più velocemente. Tendenzialmente comunque delle meravigliose opportunità per quanto concerne il io arrivo alle 11.30 di mattina e mi trattengo fino al tardo benessere delle persone. Un luogo dunque storico pomeriggio, o in estate anche fino alle 20.00. Mia madre e indimenticabile, che porta dentro di sé racconti, e mio padre comunque sono anche più presenti di me». avventure e volti noti. E che anche nel prossimo futuro sarà pronto a ospitare altri eventi impossibili da cancellare. I vip e un’avventura singolare

Ovviamente, essendo (come ogni eccellenza che si rispetti) un luogo molto chiacchierato e frequentato, l’Hotel Ristorante Mirage ha dato asilo anche a personaggi famosi del nostro Paese: «Marco Columbro viene spesso da noi. A settembre venne il Presidente dell’Accademia della Cucina, il quale ci ha lasciato anche una splendida dedica: ‘Buona tavola e buon mangiare. Ma non basta. C’è l’eccellenza. Misura di valore che determina la tavola vera e originale. Non si mangia per godere ma per vivere e il tempo che passa segna un percorso fatto di passione e cuore che la cucina esprime in un grande amore. Dunque, ogni attimo vissuto nella passione della cucina e della tavola è un’eternità densa di profondo respiro’. Ultimamente

6 Carlo Paganessi @linkspayer Photo Credits © The Daily Best

Terra nullius: l’Europa Orientale dalla politica ai traffici illegali

Era impensabile augurarsi che la caduta, al termine della Nuova Russia guerra fredda, di una delle due superpotenze che avevano spaccato a metà il mondo avvenisse senza ripercussioni L’esempio più eclatante e più recente di questa struttura sulla cartina geografica politica di quella regione che risiede in Ucraina orientale: nel novembre del 2013 il Mosca ha considerato per diverso tempo il proprio presidente ucraino Janukhovic (spiccatamente filorusso) giardino di casa, ovvero l’Europa Orientale. Con il crollo decise di sospendere gli accordi con l’Unione Europea, dell’Unione Sovietica, infatti, non sono solo sorte alcune che avrebbero previsto lo stabilimento di un’area di libero nuove realtà statuali (si pensi ad esempio alla Slovacchia scambio. L’indomani la piazza iniziò a scaldarsi, e e all’Ucraina), ma si sono anche generati pesanti conflitti nel giro di una settimana scoppiò la rivolta: alla fine per la definizione dei confini, ereditati da quelli definiti dai del mese la protesta non riguardava già più i rapporti con russi dopo la fine del secondo conflitto mondiale. Alcuni l’Unione Europea (o, almeno, li riguardava solo in parte), di questi confini sono stati ridisegnati pacificamente, ma toccava anche temi quali la corruzione del governo, ma altri hanno creato l’insorgenza di guerre civili il rispetto dei diritti umani e la situazione economica. e tensioni tra paesi che hanno generato delle zone di Le proteste sono passate alla storia con il nome di nessuno, in cui la sovranità (ovvero la capacità di applicare “Euromajdan”: letteralmente “Europiazza”, dal fatto che le leggi) dello stato d’appartenenza è notevolmente le proteste che si tenevano a Majdan Nezaleznosti, Piazza limitata. dell’Indipendenza.

In queste zone si è installato un governo autonomo, Il primo fine settimana di dicembre, nonostante gelo e spesso fantoccio di una potenza estera. Tali governi neve, i partecipanti alle proteste arrivarono quasi al milione “burattino”, tuttavia, spesso non sono in grado di individui. La base dei protestanti si era progressivamente di applicare la legge in modo estensivo sull’intero allargata, fino a ricomprendere gruppi di estrema destra territorio dell’exclave, che diventa quindi un pericoloso che agivano in chiave antirussa (gli accordi con l’UE erano ricettacolo di traffici illegali di ogni tipo. Queste zone saltati a causa delle minacce russe di guerra commerciale vengono poi usate come utili teste di ponte all’interno del contro l’Ucraina), nonché studenti universitari e altre classi ricco continente europeo, oppure verso zone di conflitto sociali. Durante l’apice delle proteste, avvenuto tra il 18 e il nel caso del traffico d’armi. Lo status di testa di ponte 20 di febbraio, alcune decine di manifestanti rimasero sul non solo non è ostacolato dalle élite, ma ne è persino terreno a causa di cecchini non meglio identificati. Per tutto incoraggiato, dato che una quota dei proventi va a loro per il mese precedente vari attivisti di Euromajdan occuparono non aver ostacolato il transito. In scienza politica queste le sedi delle prefetture, con scontri piuttosto gravi nelle tipologie di stato si definisconofailed state. città russofone di Zapoporozija, Sumi e Dnipropetrovsk. In tale circostanza il presidente ucraino, insieme al fedelissimo presidente del parlamento Rybak e al 7 Arseny Pavlov, uno dei leader storici della Nuova Russia, ucciso nei mesi scorsi nel contesto della guerra di potere per il controllo delle rotte illegali. Photo Credits © TASS ministro dell’interno Zakharchenko, scappò sotto la è da collocarsi in tale processo di rinnovamento, che protezione dei russi, mentre i manifestanti entravano nel non riguarda una mera gestione del potere ma anche la palazzo presidenziale. Una settimana più tardi ricomparirà gestione economica dei traffici che passano attraverso i a Rostov, dichiarando di essere stato deposto da forze territori dell’ex Federazione della Nuova Russia. neofasciste (che, al contrario, rappresentano una piccola percentuale dei manifestanti) e di volere che l’Ucraina Le attività criminali principali che vedono l’Ucraina rimanga unita. Orientale come punto di transito sono il traffico di stupefacenti e il traffico di medicinali contraffatti. Nel Nei mesi successivi, la Crimea venne messa sotto il primo caso si segnala il transito di diverse tipologie di controllo dei separatisti, per poi essere occupata dalla stupefacenti, quali oppiacei, provenienti dall’Asia centrale Russia, che ad oggi la considera una propria regione (in particolar modo dall’Afghanistan), nonché di varie a tutti gli effetti. Ad aprile i separatisti della Nuova Russia droghe sintetiche (metamfetamine e via dicendo) che si sono impossessati delle strutture governative a Donec’k, vengono prodotte in Russia per poi riversarsi – con Luhans’k e Charkiv: entro la fine dell’estate Kiev non la compiacenza di varie organizzazioni già presenti esercitava più la sovranità sulle sue regioni più orientali, e all’interno dell’Unione Europea – sui mercati dell’Europa i ribelli, grazie all’assistenza materiale e militare di Mosca, Occidentale. Queste organizzazioni sono diffuse sul riuscirono a proclamare la nascita di due Repubbliche territorio, e permettono il recepimento della merce Popolari (con sede a Luhans’k e a Donec’k), che assieme e la distribuzione sul territorio di riferimento: la formano la federazione di Nuova Russia. Ndrangheta, la Camorra e le altre piccole organizzazioni dell’Europa Orientale (legate alla mafia russa, che negli Ad oggi, a causa di dissidi interni e del mancato rispetto ultimi anni ha esteso i suoi tentacoli su buona parte dell’est degli accordi di Minsk II, la Federazione della Nuova europeo) si occupano dello spaccio, dell’eventuale taglio e Russia si è, de facto, sciolta. Rimangono in piedi solo le del contatto finale con il cliente. repubbliche popolari di Donec’k e Luhans’k, le quali stanno attraversando una fase di rinnovamento delle proprie Altra notevole fonte di entrate, per le leadership dell’ex leadership che rispecchia quella che sta avvenendo al Nuova Russia, è il fatto che sul loro territorio passi Cremlino. Naturalmente questo tipo di ricambio delle una delle principali rotte della tratta di esseri umani. Il classi dirigenziali non è pacifico, e non avviene senza commercio, in questo caso, si concentra su due casistiche spargimento di sangue. La morte di Arsen “Motorola” maggioritarie: le prime sono donne, solitamente di Pavlov, uno dei leader militari della repubblica di Donec’k, giovane età, che vengono spesso sfruttate come prostitute

8 da organizzazioni criminali (sia autoctone europee sia extracomunitarie, come ad esempio quelle composte da immigrati sudamericani, estremo orientali o nordafricani). Le persone trasferite con questi scopi riguardano circa il 20% del totale, e le vittime provengono principalmente da Cina, Russia e dalle stesse regioni dell’Ucraina orientale. Una componente molto più vasta finisce ai lavori forzati, e spesso riguarda individui provenienti dalla Cina o dal Vietnam. Questa componente raggiunge il 65% del totale, e viene destinata a laboratori clandestini solitamente dediti alla produzione di prodotti d’abbigliamento e accessori contraffatti.

Transnistria

La Transnistria è una regione che, de iure, è parte della Moldavia, mentre de facto è amministrata da una repubblica popolare semindipendente. Durante gli anni ‘80, una vasta parte dell’establishment di etnia moldava della Repubblica Socialista moldava si dimostrò contraria alle riforme introdotte da Mikhail Gorbaciov; pertanto, con il progressivo attenuarsi del controllo di Mosca su Chisinau, iniziò a fomentare comportamenti Cartellone stradale che accoglie gli automobilisti che entrano in Transnistria. antirussi presso la popolazione, a parlare di unione con la Photo Credits © TASS Romania e ad abolire il russo come lingua ufficiale del paese. Le minoranze russe e ucraine iniziarono così una Federazione Russa ha lasciato diverse zone grigie serie di campagne, finalizzate al riconoscimento dei nella gestione degli arsenali della XIV armata e delle propri diritti civili, che sfociarono in un referendum altre forze sovietiche. Confermando una pratica diffusa per l’indipendenza dell’area della Moldavia posta in tutti i territori dell’ex Unione Sovietica, una quota degli oltre il fiume Nestro, ovvero la Transnistria. armamenti presenti all’interno dei propri arsenali venivano rivenduti ai trafficanti d’armi, che, approfittando degli Con la piena indipendenza della Moldavia, raggiunta scarsi controlli in Transnistria, esportavano gli armamenti il 24 agosto del 1991, anche la Transnistria volle essere rubati alla neonata Federazione Russa in mezzo mondo. riconosciuta come stato indipendente con capitale Tiraspol; tuttavia – avendo Mosca concesso l’indipendenza A causa di questa pratica i fucili automatici Kalashnikov all’intera Repubblica – la Transnistria si veniva a trovare (universalmente noti con le sigle AK47 o AK 74) sono sotto il dominio di Chisinau. Tali scontri vennero a ripetersi diventati i grandi protagonisti delle guerre degli anni ‘90 e fino al primo marzo 1992, quando ci fu lo scoppio della dei primi anni 2000: se prima limitati quantitativi venivano guerra civile tra il neonato esercito moldavo e le milizie distribuiti in giro per il pianeta a seguito di accordi della Transnistria, supportate dalla XIV Armata Russa che commerciali o questioni d’opportunità geopolitica (il stazionava nella regione. Il conflitto prosegue per oltre sostegno a movimenti filo URSS), dopo il crollo dell’URSS quattro mesi, sino al cessate il fuoco del 21 luglio. El’cin zone come l’Africa e i Balcani sono state letteralmente e Snegur (il presidente moldavo di allora) firmarono inondate di fucili automatici, le cui munizioni erano una tregua che prevedeva l’istituzione di una zona reperibili a un costo piuttosto basso. Tuttora, al mercato cuscinetto con un forza di interposizione russa- nero in Kosovo, risulta meno esoso acquistare un moldava-transnistriana-ucraina. Ad oggi non si è Kalashnikov rispetto a una pistola Makarov (100 ancora giunti a una soluzione perfettamente condivisa, ma dollari contro 300). la Russia continua a rifornire la repubblica transnistriana e a tenerla in vita. La Transnistria ha visto un lieve calo del transito di traffici illegali grazie alla maggior cooperazione tra polizia Anche la Transnistria, soprattutto grazie alle infrastrutture moldava, ucraina e rumena, e anche grazie al nuovo hub (ancora integre e intatte a differenza di quelle della Nuova della Nuova Russia che ha leggermente spostato alcuni Russia, provate da diversi anni di guerra), è un hub traffici. Ma per la Transnistria passa ancora buona decisamente importante per determinati tipi di traffico, parte degli stupefacenti che dal Centro Asia vanno in primis quello d’armi. La transizione tra URSS e verso l’Europa, oltre al già menzionato traffico d’armi 9 (questo non tanto diretto verso l’Europa, quanto piuttosto L’Uçk si rese protagonista di una lunga serie di verso Africa, Indocina e Medio Oriente). La Transnistria atrocità nel nord del paese, dato che, oltre il fiume Ibar, offre anche copiose soluzioni per il riciclaggio di denaro, aumentava sensibilmente la concentrazione di Serbi. Nel con il contante sporco che transita dalla Russia alla 1999 scoppiò il conflitto aperto tra Belgrado e Pristina, Bulgaria attraverso le regioni orientali della Moldavia, e che interrotto solo con l’intervento Nato favorito dalla viene quindi riciclato nella fiorente industria alberghiera risoluzione 1244 dello stesso anno. La Nato intervenne delle coste del Mar Nero. come forza di interposizione e pacificazione, e il Kosovo venne dotato di un governo e di un parlamento provvisori, Kosovo mentre la Serbia, con gli accordi di Kumanovo, si impegnò a ritirare i propri soldati dal Kosovo. Nel 2007 la Nato se ne andò dal Kosovo per lasciare il posto alla missione Eulex Hashim Thaçi, il Presidente del Kosovo, era uno dei capi dell’Uçk, il dell’Unione Europea, che avrebbe dovuto supportare la suo nome di battaglia era “serpente”. Photo Credits © Getty Images nascita di uno stato con tutti i crismi.

Il Kosovo nasce A causa delle élite (che in fin dei conti coincidevano con come stato quelle del vecchio Uçk), tuttavia, non solo ciò non è indipendente accaduto, ma addirittura la regione si è trasformata in dalla Serbia il una criminocrazia. Ad oggi il Kosovo regge la propria 17 Febbraio economia al 90% sugli aiuti internazionali, mentre altri 2008. La personaggi come il presidente Hashim Thaci sfruttano storia sullo i commerci illegali della zona per ricavarne una quota e sfondo spartirla con il resto dell’establishment. Il Kosovo ha visto mostra un un progressivo spostamento su tipologie diverse di traffico quadro piuttosto illegale: dal traffico d’organi (attuato, durante il conflitto, complesso: durante con la compiacenza di alcuni elementi devianti del capitolo la Jugoslavia socialista, francese di Medici Senza Frontiere), infatti, si è passati al il Kosovo è una regione traffico d’armi (pescando tra gli arsenali lasciati in loco autonoma a maggioranza albanese dalla Nato) e al traffico di stupefacenti in quest’ultima sotto Belgrado, con uno status di notevole autonomia ma fase. In particolare, attraverso il Kosovo passa una senza il diritto di secessione garantito costituzionalmente discreta parte dei cannabinoidi che arrivano sul a Slovenia, Croazia e alle altre sorelle balcaniche. Dopo la continente europeo. Anche il Kosovo funge da enorme morte di Josip Tito la Jugoslavia esplose, e i vari stati lavatrice di capitali sporchi provenienti spesso dall’Europa iniziarono a diventare indipendenti con gradi diversi Occidentale. di pesantezza del conflitto: mentre quello della Slovenia vide solo pochi scambi di colpi e qualche carro armato in La gestione approssimativa di diverse situazioni scaturenti fiamme alla fine di Via San Gabriele a Gorizia, in Croazia dalla fine dell’Unione Sovietica ha prodotto zone grigie, e Bosnia si registrarono episodi di pulizia etnica da ambo ai confini dell’Unione Europea, che alimentano traffici le parti. illegali di varia natura, i quali finiscono per favorire situazioni di instabilità nei paesi circostanti, attraverso il L’ascesa a Belgrado del leader nazionalista serbo Slobodan naturale danneggiamento del tessuto sociale che questo Milosevic coincise con la revoca dell’autonomia al Kosovo tipo di attività comporta e attraverso il rafforzamento di e coi tentativi di assimilazione culturale della regione, organizzazioni antistatali come sono i vari gruppi criminali. anche attraverso misure estreme che andavano dalla Una migliore gestione di queste situazioni nasce cancellazione del bilinguismo alla pulizia etnica. La lotta innanzitutto dalla cooperazione internazionale tra indipendentista dei kosovari era iniziata già nel 1990 con agenzie di polizia, che riuscirebbero in tal modo a tenere la resistenza non violenta del Leader del LDK Ibrahim d’occhio con maggior precisione le transazioni legate a Rugova, il quale promuoveva una serie di misure di questi posti. Tali minacce rischiano di spaccare l’Europa boicottaggio delle elezioni e delle istituzioni serbe, nonché dall’interno, attraverso l’alimentazione dei pregiudizi e il un referendum senza riconoscimento internazionale che notevole assist ideologico fornito ai partiti euroscettici. – con il 98% dei voti positivi – dichiarava l’indipendenza. Nel 1995 iniziarono misure molto più severe di pulizia etnica da parte dei serbi, e si ebbe la salita alla ribalta dell’Uçk (Ushtria Çlirimtare e Koshoves – Partito dei Lavoratori del Kosovo), il quale si dedicò, in buona sostanza, a ripagare Belgrado con la sua stessa moneta.

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@F_States News Photo Credits © Verona

ALDE e Tosi: un’alleanza che “s’ha da Fare!”

Verhofstadt e famiglia trovano finalmente casa anche in fungere da megafono per la formazione gialla con sede Italia: dopo l’abboccamento (non andato a buon fine) con a Verona: l’effetto aggregatore potrebbe far confluire nel il Movimento 5 Stelle nei primi mesi del 2017, ALDE ha bacino dei suoi votanti non solo i liberali stessi, ma anche siglato questo giovedì una storica alleanza con Fare!, tutti quegli apolidi dell’elettorato che attualmente sono il movimento politico che fa capo al sindaco di Verona “con il cuore a destra e il voto a sinistra” proprio a causa Flavio Tosi. Come leggere questa mossa in chiave politica? del vuoto pneumatico rintracciabile nel nostro Paese in quell’area politica. Dal punto di vista del partito tosiano, una mossa così audace (e necessaria, a detta di chi scrive) sposta nettamente gli Ma qual è la condizione in cui oggi versa il defunto equilibri in chiave europea delle forze politiche dell’area di Partito Liberale Italiano (la cui dissoluzione è datata centro destra, che dalle vicende giudiziarie di Berlusconi in 1994)? Chi sono oggi i liberali? Ma, soprattutto, che ne poi ha faticato a trovare un elemento di coesione e una è stato della ideologia della formazione politica che ha figura di leadership tale da traghettarla verso istanze avuto nel secondo dopoguerra Einaudi e Croce come analoghe a quelle delle formazioni conservatrici di tutta massimi esponenti, ed è anche stata parte del leggendario Europa. Attualmente, con la sostanziale sparizione di Pentapartito negli anni 80? È possibile rispondere figure di destra moderata come Fini e Parisi e lo scarso prendendo in prestito le parole di un articolo di Simone peso politico nazionale dell’ex delfino berlusconiano Santucci comparso il 27 febbraio su L’Opinione: «La cultura Alfano, il centro destra sta virando verso posizione liberale, “saccheggiata” negli ultimi vent’anni dalla destra sempre più estremiste a causa dell’operato di figure come come dalla sinistra, pare fatalmente essere stata svuotata Giorgia Meloni e Matteo Salvini. L’alleanza dei due, ormai nei numeri anche all’interno dei singoli contenitori. Piccoli cementata da sempre più frequenti apparizioni congiunte raggruppamenti liberali si moltiplicano ma è difficile, anche e dichiarazioni affini, sta trasformando le destre italiane per chi milita al loro interno, comprendere le rispettive in partiti svuotati dal loro animo conservatore e di differenze: differenze talmente impercettibili che rendono “vocazione al governare”, lasciando spazio alla demagogia chiaro come la parcellizzazione della militanza liberale sia più becera e al populismo più spinto che tanto sembrano una sconfitta per tutti. Per chi è fuori e per chi è dentro. essere care a Grillo e ai suoi adepti. Anche tra di noi, confessiamolo, regna spesso l’egoismo, la cultura dell’uomo solo al comando e la vanità di poter Un’alleanza di così grande portata avrà indubbiamente apporre il bollino dell’autentico liberalismo a questo o a notevoli ripercussioni sul piccolo partito di Tosi: quell’altro movimento. Ognuno di questi gruppi e cespugli nonostante i punti del programma di Fare! siano si ritiene depositario della cultura di Croce, di Einaudi, di sostanzialmente molto diffusi nelle formazioni omologhe Malagodi. Ognuno, interpretando anche capziosamente in tutto il mondo, per l’Italia sono sostanzialmente una il proprio pensiero, si erge ad unica alternativa credibile, novità, e questo sodalizio con gli Euroliberali potrebbe scomunicando chi osa criticare i propri assunti. Assistiamo

11 Flavio Tosi accanto al simbolo di “Fare!”. Photo Credits © Verona Sera ogni giorno, sempre di più, a cultura liberale fideistica, preferenze, si dimise quasi immediatamente anche per il avulsa dal contesto pratico, che ripete come in un mantra fatto che – a suo giudizio – le politiche del Parlamento valori e idee che spesso risultano incomprensibili. Come Europeo fossero poco incisive rispetto alla portata incomprensibili sono le presunte differenze, gettate in dell’istituzione. campo solo per giustificare le divisioni». Nelle idee dei promotori di questa alleanza, «la forza delle «Federalista sempre, secessionista mai» ha dichiarato Flavio idee (e non quella delle ideologie) è stata la stessa forza Tosi in più di una occasione, raccontando la sua posizione che prima portò alla nascita della CECA e poi a quella prima in Liga Veneta, poi nella fondazione Ricostruiamo dell’Unione Europea». Uno Stato efficiente, meno tasse, il Paese e infine in Fare!, il movimento politico che meno populismi, un forte realismo e pragmatismo: ecco i raccoglie la sintesi del suo percorso politico. Con una linea valori alla base di questa alleanza, che nella speranza dei improntata a un europeismo efficiente, e riconoscendo suoi ideatori «potrà aggregare anche altre forze politiche l’indissolubilità e la necessarietà dell’Unione Europea pur dell’area centrista, al fine di poter offrire una risposta con la necessità impellente di riformarla, il sindaco di concreta per tutti coloro che non si riconoscono negli Verona stringe quindi un’alleanza a doppio filo con i schieramenti attuali, ormai alle prese con rese dei conti liberali italiani, al fine di poter rappresentare tutti coloro interni, travolti da scandali giudiziari o guidati da padri che non si riconoscono nelle attuali forze politiche in padroni che rendono alcuni partiti più simili a sette campo in maniera adeguata, pragmatica e rispettosa. religiose che a schieramenti in grado di guidare un Paese complesso come l’Italia tenendo conto di tutte le esigenze, L’alleanza fra queste due formazioni non è di certo casuale, le storie personali e i bisogni peculiari dei territori». come poteva invece essere quella con i pentastellati (stoppata con colpevole ritardo da Verhofstadt stesso Quale futuro dunque per Fare! e ALDE? Questa alleanza prima di concretizzarsi): sono molti i punti di contatto potrebbe avere effetti positivi per entrambe le compagini, nei programmi delle due formazioni politiche, in primo in cerca di consensi e maggiore risonanza mediatica luogo per ciò che concerne l’economia (finanziamenti alle sul suolo nazionale: il primo obiettivo potrebbe essere piccole e medie imprese, revisione del bilancio europeo, sicuramente migliorare lo score di 1,3% – equivalente alla cambio delle regole comunitarie sui sussidi agricoli e bellezza di 0 seggi sui 73 disponibili – con cui ALDE ha industriali), l’immigrazione e il diritto di asilo (revisione chiuso la tornata elettorale europea di maggio 2014. Con del sistema Dublino 3, maggiori garanzie per i richiedenti un alleato come Tosi la strada è sicuramente percorribile, asilo) e la logistica (unica sede per il parlamento europeo e ma molto dipenderà dalle scelte che il sindaco uscente riduzione degli “sprechi” dei molteplici uffici dell’Europa di Verona opererà in vista delle prossime elezioni unita). Appare dunque più logico l’apparentamento fra i politiche, soprattutto in materia di alleanze. Uno scenario liberali europei e i tosiani, al netto non solo della contiguità dipendente non solo da fattori interni, ma anche da dell’area di riferimento politico, ma anche delle idee di una fenomeni esterni come la tenuta del governo e i risultati Europa più efficiente, inclusiva e attenta ai bisogni dei delle primarie del Partito Democratico. La corsa ai seggi è cittadini. Va sottolineato il fatto che Tosi stesso, con un solo all’inizio… venghino siori! seggio da parlamentare europeo vinto con ben centomila 12 Domenico Sorice @Domenico_so Photo Credits © Painting and Frame Photo Credits © Painting

Dalle Venete a Sanpaolo: gli alti e bassi delle banche nostrane

A seguito della discussione sulla possibile fusione tra 2008 e l’incapacità manageriale della dirigenza. Il primo Generali e Intesa San Paolo, che avrebbe creato un motivo è abbastanza evidente: l’imprenditoria del nord- colosso bancassicurazione con pochi eguali al mondo, est è largamente fondata sul prestito bancario, e con il l’approfondimento si sposta sul nuovo tema caldo della venir meno della domanda molte aziende si sono trovate finanza italiana: le banche venete. Veneto Banca e Banca in difficoltà, non riuscendo a far fronte ai propri impieghi Popolare di Vicenza sono state a lungo il bacino del e creando così sofferenze per la banca. La seconda credito di una delle regioni italiane più produttive; la crisi motivazione ha radici più profonde: in primo luogo, gli ha messo in ginocchio il Veneto, i suoi distretti industriali, statuti delle banche popolari permettevano ai dirigenti di e con essi le banche che ne erano creditrici. La lente, dalle rimanere a vita nelle loro posizioni, mentre l’azionista tipico banche venete, passerà su Unicredit e Intesa SanPaolo, della banca non è un uomo di finanza, ma semplicemente che invece riescono, non senza difficoltà, a essere solide e qualcuno che prova fiduciosamente a mettere da parte credibili in un contesto come quello odierno. qualcosa. Da qui nasce il prezzo gonfiato delle azioni, che aveva sì riscontro sul patrimonio della banca, ma solo per Veneto Banca il fatto che gli immobili venivano costantemente rivalutati, non facendo entrare in gioco il mercato e creando così Veneto Banca, nata con il nome di Banca popolare di valutazioni al di fuori di ogni logica. A questo va aggiunta Montebelluna, nasce nel 1877 nel cuore del Nord-est. Dal anche l’incapacità degli organismi di controllo interno, 1997 comincia un cammino che comprende il cambiamento che effettivamente non hanno svolto correttamente il loro della propria denominazione in quella attuale, e dal 2000 lavoro. estende i propri interessi nell’area dell’Europa orientale, soprattutto in Romania, Albania, Croazia e Moldavia. Attualmente, Veneto Banca è in mano al Fondo Atlante, Nel corso degli anni fa importanti acquisizioni in Italia che sta cercando di risanare l’azienda soprattutto attraverso e si sviluppa sul territorio nazionale. Nel 2015, in seguito le offerte di rimborso ai soci che devono raggiungere la alla crisi della banca, viene decisa la trasformazione da quota minima dell’80%: quota che in questi giorni è stata Cooperativa in Spa. Per la trasformazione è necessario un sfiorata, ma non raggiunta. Ora sta al CDA decidere sul da aumento di capitale di un miliardo di euro, interamente farsi, anche in base alle decisioni della BCE. sottoscritto dal Fondo Atlante. Tra le diverse ipotesi vagliate durante l’ultimo periodo c’è Dove si possono trovare le cause di un tracollo così veloce anche quella della fusione tra le due popolari: potrebbe di uno dei gioielli del Nord-est? Com’è possibile che una essere interessante, ma c’è prima da recuperare la banca considerata tra le più solide fino a pochi anni fa fiducia dei consumatori, cosa che al momento risulta sia ora sull’orlo del fallimento? Le cause sono ovviamente estremamente difficile, vista anche l’emorragia di depositi molteplici, ma hanno principalmente due basi: la crisi del che ha avuto luogo. Solo Veneto Banca, dal giugno 2015 al

13 “Cambiavalute con la moglie” (1514), Quentin Metsys, olio su tavola, Museo del Louvre, Parigi. Photo Credits © Musée du Louvre giugno 2016, ha visto una fuoriuscita di circa 2,4 miliardi svolge attività particolari fino agli anni ’80 del Novecento, di euro, circa il 10% del totale. Ancora più evidente risulta quando prende vita la politica di sviluppo della banca, la fuga se si guarda alla cifra nel 2013: questa ammontava a che comincia espandendosi prima nel territorio veneto e circa 26 miliardi, mentre oggi si aggira intorno a poco più successivamente su quello nazionale. di 20 miliardi. Quello che è accaduto a Veneto Banca è successo anche Sempre riguardo un’ipotetica fusione con BpVi, a fine alla Popolare di Vicenza: crisi del 2008, imprese che marzo è stato approvato il bilancio di quest’ultima, mentre non onorano i propri debiti, incapacità manageriale, quello della popolare di Montebelluna è stato approvato commistione con la politica e – infine – l’ingresso del agli inizi di aprile. La perdita di questo istituto ammonta a Fondo Atlante, che si è occupato della sottoscrizione delle circa 1,5 miliardi, composti principalmente da svalutazioni, azioni. Gli NPL, cioè i non performing loans, hanno giocato e per circa 1,3 miliardi, e accantonamenti per rischi e oneri, giocano un ruolo estremamente rilevante: il bilancio 2016 per circa 400 milioni. Il risultato operativo sarebbe stato è stato licenziato a fine marzo, sottolineando una perdita positivo per circa 50 milioni, ma a fronte di svalutazioni maggiore rispetto al 2015. Nel 2016 il rosso è di 1,9 miliardi così ampie si tratta di un’inezia. Inoltre, per far fronte ai di euro, mentre l’anno precedente si assestava intorno bisogni di liquidità, vista anche la fuga dei depositi calati di a 1,4 miliardi. La perdita è composta principalmente da circa il 18% è stata richiesta un’emissione di bond garantiti svalutazioni per 1,72 miliardi dovute a rettifiche su crediti dallo Stato. per 1,07 miliardi, svalutazioni su partecipazioni per 367 milioni e 291 milioni di accantonamenti per rischi legali e Banca popolare di Vicenza per il pagamento delle azioni. Un interessante indicatore è il liquidity coverage ratio, che misura le liquidità di alta qualità La banca Popolare di Vicenza nasce nel 1866 come prima che servirebbero per superare una situazione di stress di banca vicentina e prima popolare veneta. La banca non trenta giorni: questo era salito sopra la soglia minima del 14 “Messrs Baring Brothers & Co” (1926), Ambrose McEvoy, collezione privata. Photo Credits © The Baring Archive

90% in seguito all’emissione di bond garantiti dallo Stato di capitale in stile Mps e avvieranno un tavolo ufficiale in febbraio, ma in marzo è sceso nuovamente intorno con il Ministero dell’Economia e la commissione UE, al 30% in seguito alla considerevole uscita di raccolta che si occupa degli aiuti di Stato. Il clima è tutt’altro che commerciale dovuta ai timori riguardo alla possibilità che positivo per gli stakeholders, spaventati sia da un possibile il bail-in si concretizzi. A riguardo, la banca ha inoltrato bail-in che possa coinvolgere obbligazionisti subordinati e una richiesta per un’ulteriore emissione di obbligazioni senior sia dalle dichiarazioni di Danièle Nouy, Presidente garantite da parte dello Stato. I ratios patrimonali, al 31 del Consiglio di Vigilanza della BCE, che ha affermato marzo, si assestano il Cet1 all’8,75% e il Total capital che le banche più deboli possono fallire. A queste notizie, ratio al 12,25%; questi quozienti rappresentano il primo si devono affiancare quelle della diminuzione del rating il capitale ordinario versato ponderato per il rischio e il di Fitch della Banca Popolare di Vicenza, preparando secondo il capitale totale diviso per il le attività ponderate gli investitori al peggio sulle obbligazioni senior, e le per il rischio. affermazioni di JP Morgan riguardo il fatto che l’UE boccerà la richiesta di aumento precauzionale per le venete, Le prospettive future per la Banca popolare di Vicenza con un coinvolgimento pesante degli obbligazionisti. sono le stesse di Veneto Banca: una fusione, fatta cercando La situazione non è quindi rosea, e molto dipenderà prima di recuperare fiducia e credibilità. Ovviamente dall’abilità di Governo e dei dirigenti a convincere i vertici prima è necessario chiudere i contenziosi con gli azionisti: della BCE: il clima dopo i primi incontri è però positivo e le adesioni a fine aprile hanno raggiunto il 70%, vicino la possibile fusione potrebbe scongiurare il bail-in. alla quota soglia dell’80%. Se la situazione non migliorerà, tutto sarà nelle mani del Governo e, principalmente, della Unicredit BCE. Unicredit Spa è uno dei principali gruppi bancari europei. Ad oggi, le Venete aspettano le decisioni della BCE L’istituto nasce nel tempo da una serie di fusioni e riguardo il fabbisogno di capitale richiesto per soddisfare acquisizioni, sia in Italia che all’estero. Il gruppo è tra i gli organi di vigilanza. Gli analisti parlano di circa 5 miliardi, principali player in Italia, Austria, Germania ed Europa ma non ci sono dati ufficiali a riguardo. Nel frattempo centro-orientale, e opera in tutto il mondo. L’istituto, per le banche hanno già chiesto formalmente un aumento via della sua natura, ha sempre subito le conseguenze delle

15 npl in pancia alla banca. Questo è un dato significativo, perché quasi pari alla totalità versata dai soci per l’aumento di capitale. In assenza delle svalutazioni, cioè nel caso in cui non ce ne fosse stato bisogno, Unicredit avrebbe riportato un risultato positivo, come avvenuto nei primi tre trimestri. Le intenzioni della banca sono quelle di avvicinarsi ai clienti, di efficientare i processi e ottimizzare i costi, sfruttando l’IT. Il contesto che si sta delineando in questo momento storico è complesso, sia dal punto di vista geopolitico che economico, e la fiducia dei consumatori è bassa. Inoltre il sistema bancario italiano, in generale, non gode di moltissima fiducia per via dei crediti deteriorati, che si fanno sempre più pesanti.

Intesa SanPaolo

Intesa SanPaolo, come Unicredit, è uno dei principali player in campo europeo e la più grande banca italiana. Intesa San Paolo nasce nel 2007, in seguito alla fusione di Banca Intesa e San Paolo IMI, due delle più grandi banche italiane, a loro volta frutto di fusioni. Il gruppo con sede a Torino è particolarmente attivo nel settore della banca commerciale ed è inoltre molto vicino ai clienti, motivo per il quale è stata creata la Banca dei territori. Rilevanti sono le acquisizioni avvenute sul territorio nazionale per aumentare capillarmente la presenza locale a partire dalla fondazione: molte casse di risparmio e banche locali sono “Banking” (2016), Leon Zernitsky, New York City. state inglobate, in modo da avvicinarsi sempre di più ai Photo Credits © Fine Art America clienti. Inoltre, oltre alle acquisizioni, sono importanti le controllate dalla capogruppo, sia in Italia che all’estero. Il crisi: quella del 2008, successivamente il caos in primis gruppo è inoltre attivo nel settore delle assicurazioni e in generato dai debiti sovrani e oggi i problemi causati dalla tutti i gli altri campi bancari. paura dell’entrata in vigore della legge sul bail-in. Dalle crisi la banca è sempre uscita grazie al supporto degli Per quanto riguarda gli azionisti, è interessante notare investitori che – durante gli aumenti di capitale effettuati come sia oggetto di interesse di gruppi sia nazionali che negli anni – hanno comprato azioni. internazionali, quali Generali e Credit Agricole, e come a sua volta abbia partecipazioni strategiche in diversi settori, Ad oggi, Unicredit è l’istituto che ha dato vita al più grande ad esempio Tim. Inoltre, nei primi mesi del 2017, Intesa aumento di capitale visto dalla Borsa italiana. Anche se aveva fatto notare un interesse per Generali, assopitosi poi attualmente non gode di ottima salute, questa banca è con il passare del tempo. Il bilancio 2016 risulta essere riuscita, senza l’aiuto statale, ad aumentare il proprio positivo per l’azienda, che evidenzia un utile e un ROE, patrimonio, iniettando capitale fresco. Quest’ultima return on equity e cioè il reddito netto sul patrimonio netto affluenza di denaro è avvenuta anche grazie a uno sconto pari al 6,4%, in crescita rispetto al 2015. Positivi, e in regola di circa il 38% sul terp, cioè il prezzo teorico di un’azione con gli obiettivi di Basilea, sono gli indicatori patrimoniali dopo lo stacco del diritto di opzione. La strategia CET1 e TIER1, rispettivamente 12,7% e 13,9%. Intesa perpetrata negli anni da Unicredit è stata costellata da risulta quindi essere una delle più grandi e solide banche molteplici acquisizioni, fusioni e scalate, soprattutto europee. all’estero. Questo trend è stato sovvertito negli ultimi anni in particolare con un cambio al vertice del CdA, che ha Si può quindi affermare che il sistema bancario italiano segnato la vendita di quote di controllate, come accaduto presenta banche solide e interessanti, come nel caso di con Fineco e Pioneer Investments in Italia e Bank Pekao Generali, Intesa SanPaolo e Unicredit, che risentono però in Polonia. del comportamento di altri istituti che si trovano in crisi, cioè Mps e le venete. Un intervento pubblico anche nel Guardando alle previsioni di bilancio per il 2016, è secondo caso sarebbe più che auspicabile, per evitare interessante notare quanto siano rilevanti le svalutazioni: le pesantissime conseguenze macroeconomiche e di più di 12 miliardi sono stati accantonati per fare fronte agli credibilità dell’intero settore bancario. 16 Stefano Urso @ursostef Photo Credits © Interaction Design

Confirmation bias: ecco perché ho sempre ragione io!

Risulta ben noto come l’aspetto fisico fornisca un esempio vedremmo sì un immigrato che aiuta una vecchietta gran numero di informazioni utili nel formare giudizi ma, nonostante sia un’informazione disconfermante, sul prossimo, ma non è tutto così rose e fiori: il avremmo l’impressione che l’immigrato in questione processo implicato nella formazione di impressioni voglia rubarle la pensione, e magari seguirla fino a casa è lungo e irto di bias (distorsioni). Un bias fra tutti è per occupargliela. In alternativa possiamo consideralo il conservatorismo (o bias di conferma), ovvero la come unico nel suo genere: l’unico immigrato buono e tendenza ad andare a caccia di prove che confermino generoso che si distingue dagli altri cattivi e puzzolenti. la nostra ipotesi di partenza arrivando perfino a Quest’ultimo processo è definito subtyping (o creazione ignorare la presenza di informazioni discordanti. del sottotipo): un tipo particolare di categorizzazione che considera l’esemplare come facente parte della Ogni essere umano affronta la realtà sociale in cui categoria superiore (gli immigrati) ma a sé stante, in è immerso con delle ipotesi, o aspettative. Questo quanto “eccezione alla regola”. Un esempio pratico sono permette a tutti noi di controllare l’ambiente che ci circonda, le vecchiette che si lamentano degli stranieri perché “son per esempio, aspettandoci come un altro essere umano tutti ladri”, fatta eccezione per il filippino che lava loro la potrebbe comportarsi in determinate circostanze. In questo biancheria. In questo modo la nostra idea iniziale non solo modo possiamo pianificare il nostro comportamento e, è ben protetta, ma anche rinforzata. L’ipotesi rinforzata tecnicamente, salvare la pelle. Queste ipotesi devono sarà a quel punto maggiormente disponibile in però affrontare la realtà oggettiva, quella densa di memoria e ancora più resistente al cambiamento. informazioni falsificanti: le ipotesi di partenza che abbiamo sono infatti stereotipi preconfezionati e falsi. Ipotesi, maledette ipotesi Immaginatevi un prototipo di immigrato: questo sarà “sporco”, “violento”, “ignorante” e “pigro”. Questa Come abbiamo visto, le ipotesi di partenza “guidano” ipotesi è statisticamente falsa, perché stiamo trattando il modo in cui si cercano le informazioni e come queste un’impressione fornita da un esemplare come l’esemplare vengono utilizzate. Nel dettaglio, il bias di conferma interviene per eccellenza della categoria, e perciò basta un solo a due livelli: sulla ricerca di informazioni, influenzando esemplare che non fornisca quelle informazioni per la quantità e il tipo di informazioni che si ricercano far cadere tutto il castello di impressioni. Questo, però, prima di giudicare, e sull’elaborazione di informazioni, funzionerebbe se gli esseri umani fossero dotati di un influenzandone l’interpretazione e il ricordo. La cosa pensiero logico razionale. Cosa succederebbe dunque se affascinante è che il bias è attivo sempre e comunque, assistessimo a un immigrato che aiuta una vecchietta ad contemporaneamente su entrambi i livelli. Ha effetto, attraversare la strada? insomma, anche quando ci si attiva personalmente nella ricerca di informazioni. Per esempio, tendiamo Ed è qui che entra in campo il bias di conferma. Nel nostro a porre maggiormente domande volte a verificare

17 la veridicità della nostra ipotesi (bias della domanda), oppure a sovrastimare o sottostimare l’importanza di informazioni ricevute a seconda che siano coerenti o in contraddizione con la nostra ipotesi (bias della risposta). Photo Credits © Memegenerator Ancora un volta la ricerca psicologica ci da una mano

In un studio classico del 1980, Lord, Ross e Lepper dell’università di Stanford hanno selezionato un campione di studenti favorevoli o contrari alla pena di morte. A questi veniva presentato un articolo scientifico fittizio contenente (nella condizione 1) dimostra come, innanzitutto, quello descritto sia un evidenze empiriche sull’efficacia della pena di morte processo naturale, e, in secondo luogo, mette in evidenza o (nella condizione 2) evidenze sulla sua inefficacia. la potenza del bias. Infatti non sono le ipotesi di partenza Successivamente veniva chiesto loro di giudicare gli articoli (atteggiamento verso la pena di morte) che vengono sulla bontà dello studio, quanto i dati dello studio fossero ristrutturate in funzione di elementi falsificanti (le evidenze convincenti, quale potesse essere il potere deterrente empiriche), ma ciò che avviene è, in realtà, l’esatto opposto. della morte e, infine, quale fosse l’atteggiamento del Quando i partecipanti leggevano un articolo incoerente partecipante nei confronti della pena di morte. proteggevano la loro ipotesi screditando la fonte, e questo è qualcosa che sembra altamente controintuitivo: non è il I risultati mostrarono che gli articoli valutati più dato che cambia l’ipotesi, ma è l’ipotesi che cambia positivamente (e quindi ritenuti più convincenti) erano il dato. quelli in linea con l’atteggiamento di partenza. In altre parole, chi era a favore della pena di morte valutava Ma perché succede? positivamente l’articolo che portava evidenze sull’efficacia della pena di morte e viceversa; chi Principalmente per due motivi: il primo è che non invece leggeva un articolo in contrasto con il proprio abbiamo il controllo sul processo, il secondo è che c’è atteggiamento riportava errori nella composizione un problema di sequenzialità. Per quanto riguarda il dell’articolo o nella sua struttura. Questo esperimento primo punto, non ricordiamo quando è stata creata la prima impressione perché semplicemente non siamo coscienti del processo, finendo per ricordarci solo del risultato di questo processo (l’ipotesi o impressione di partenza) ma non di come esso è stato creato; ci si “aggrappa” quindi solo all’ipotesi perché è l’unica che conosciamo. Per Photo Credits © IHappyjar.com quanto riguarda il secondo punto, bisogna tenere in considerazione che, tra tutte le informazioni che riceviamo nel tempo, le prime sono quelle che si ritengono più importanti e diagnostiche. Il problema è che, razionalmente parlando, le informazioni che vengono acquisite per prime non sono necessariamente quelle più corrette e quelle acquisite successivamente dovranno per forza di cose essere confrontate con quelle già immagazzinate in precedenza. Che lo si voglia o meno, quindi, abbiamo sempre ragione noi. Siamo disposti ad avere ragione anche a costo di ignorare informazioni falsificanti o addirittura di

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inventarcele di sana pianta. Gli esempi nella vita di tutti i giorni sono infiniti, ma c’è un ambiente particolare dove tutte queste ipotesi vengono confezionate e distribuite, rese facilmente digeribili e distribuibili su grande scala.

La fucina di ipotesi: il ruolo dei media

È proprio attraverso i media che le ipotesi si sviluppano e si espandono a macchia d’olio, sotto forma di stereotipi che vengono veicolati alla velocità della luce e fatti passare come verità assolute. Abbiamo talk show dove ognuno deve necessariamente dire la sua, in cui si chiede l’opinione a esperti che esperti non sono e al popolo che vive di rimedi della nonna. La moda di far sentire cosa pensa “la gente” porta alla conseguente espansione dei preconcetti di cui abbiamo parlato. Pensate alla facilità con cui anche il giornalismo può, consapevolmente o meno, contribuire a tutto ciò: con il bias della domanda e con quello della risposta possiamo fondamentalmente ascoltare e capire solo quello che vogliamo, quello che ci fa più comodo. Ogni giorno vengono sparate sentenze gratuite contro gli immigrati, insulti ai partiti politici della fazione opposta, notizie su false dichiarazioni, bufale e chi più ne ha più ne metta. Si può quasi pensare che, maggiore il potere di espressione che viene fornito dal mezzo, maggiore sia il grado di diffusione di stereotipi che ne consegue.

Il punto però è un altro: i media forniscono sempre più opinioni e sempre meno fatti incontrovertibili e falsificanti, come ricerche e spiegazioni scientifiche degli avvenimenti. Così facendo le opinioni, molto semplici e molto spesso già indirizzate (come diceva Gaber, alla «grande confusione deviante»), vengono considerate come verità assolute, rinforzate, maggiormente ricordate e utilizzate per giudicare informazioni successive, ed ecco che abbiamo malattie terminali che si possono guarire con il bicarbonato, rettiliani al governo e, paradossalmente, una psicologia che non è più una scienza.

19 Storia del pensiero filosofico: Guglielmo di Ockham Raffaele Lauretti @Raf_Lauretti Photo Credits © John Evigar / Flickr

Guglielmo di Ockham (1287-1347) è, insieme a Tommaso parte della sua formazione elementare, e continua quindi, d’Aquino e Duns Scoto, tra le figure più importanti nella dai quattordici anni in poi, gli studi in logica di base e storia della filosofia, almeno di quelle vissute durante filosofia naturale. l’Alto Medioevo. Egli è probabilmente più conosciuto, oggi, per il principio metodologico noto come “rasoio Intorno al 1310, al’età di circa ventitré anni, Ockham di Ockham”, che, a furor di fantasia, porta il suo nome. inizia la sua formazione teologica, anche se non è certo Ockham ha meriti importanti e una certa influenza non dove. Potrebbe essere successo presso il Convento di solo nella metafisica, ma anche in tutte le principali aree di Londra, ma non è da escludere Oxford, sede di un altro filosofia medioevale: logica, fisica, filosofia naturale, teoria convento francescano associato con l’università. In ogni della conoscenza, etica, politica e ovviamente teologia. caso, Ockham si trova a Oxford per gli studi di teologia nel biennio 1318-1319. Nel 1321, Ockham torna a Londra dai Ockham ha condotto una vita insolitamente ricca di Greyfriars, dove rimane. Anche se aveva già mosso i primi eventi (almeno per un filosofo). Come tanti personaggi passi nel programma di teologia a Oxford (da qui il suo medievali, ben poco si sa riguardo la nascita e i primi soprannome occasionale, Venerabilis Inceptor, “Venerabile anni di Ockham. Le circostanze successive, comunque, Principiante”), Ockham non completa il programma e lo porteranno a girare l’Europa così tanto da poter non diventa mai un “maestro” pienamente qualificato di permettere agli storici di dividere la sua vita in tre periodi teologia a Oxford. Il convento di Londra, tuttavia, era un principali. luogo intellettualmente vivace, e Ockham era tutt’altro che isolato dal calore della polemica accademica. Tra i suoi Ockham nacque, probabilmente, verso la fine del 1287 o amici dell’epoca vi erano altri due importanti pensatori l’inizio del 1288, nel villaggio di Ockham, nel Surrey, a sud- francescani: Walter Chatton e Adam Wodeham, entrambi ovest di Londra. Probabilmente ha imparato da bambino critici acuti della filosofia di Ockham. È in questo contesto il latino di base in una qualche scuola. In giovane età, tra che Ockham scrive molte delle sue più importanti opere i sette e i tredici anni, Ockham viene affidato all’ordine filosofiche e teologiche. francescano (il cosiddetto Greyfriars). Non c’era nessun convento nella piccola cittadina di Ockham; il più vicino Nel 1323 Ockham è chiamato a difendere le sue idee: era a Londra, a un giorno di cavallo a nord-est. È lì che qualcuno, non è chiaro chi, viaggia dall’Inghilterra fino alla Ockham viene inviato. corte papale di Avignone, e accusa Ockham di insegnare delle eresie. Di conseguenza, una commissione di teologi In qualità di istituto di istruzione, anche per l’istruzione è istituita per studiare il caso. Ockham è chiamato ad superiore, questo era un luogo distinto: all’epoca era Avignone nel maggio 1324, per rispondere alle accuse. secondo solo alle università a pieno titolo di Parigi e di Non è mai più tornato in Inghilterra. Oxford. Qui, Ockham riceve probabilmente la maggior 20 “München: Holzschnitt aus der Schedel’schen Weltchronik” (1493). Photo Credits © Michel Wolgemut

Mentre è ad Avignone, Ockham soggiorna presso il onesto, frutto dell’ingenuità! Giovanni XXII si dimostra convento francescano del luogo. Viene suggerita, talvolta, infatti ostinatamente eretico, mantenendo il suo punto una certa somiglianza tra la sua situazione e quella che oggi di vista anche dopo le spiegazioni dei francescani. Di definiremmo degli “arresti domiciliari”, ma questa sembra conseguenza, Ockham sostenne che Papa Giovanni non un’esagerazione. Al contrario, pare fosse libero di fare più stesse solo insegnando un’eresia, ma si fosse dimostrato o meno a suo piacimento, anche se naturalmente doveva egli stesso un eretico nel senso più forte possibile, e quindi essere sempre a disposizione nel caso in cui la commissione conducesse un papato senza alcun valore. d’inchiesta volesse interrogarlo sui suoi scritti. L’inchiesta non deve aver richiesto troppo tempo a Ockham, poiché Chiaramente, le cose erano diventate intollerabili per nel frattempo egli trova il tempo di lavorare su una serie Ockham ad Avignone. La situazione era, per usare un di altri progetti, compresa la sua ultima grande opera eufemismo, piuttosto scottante, cari miei ventotto lettori! teologica, i Quodlibets. Va sottolineato che, anche se ci (Si sarà aggiunto qualcuno? Ma sì, ma sì). La notte del sono stati alcuni sospetti durante l’indagine su Ockham, 26 maggio 1328, col favore delle tenebre, Michele da le sue opinioni non sono mai state ufficialmente Cesena, Ockham e pochi altri francescani fuggono da condannate come eretiche. Avignone in cerca d’asilo. Inizialmente in Italia, a Pisa, dove momentaneamente si trovava Ludovico il Bavaro, Nel 1327 Michele da Cesena, il francescano “Ministro imperatore del Sacro Romano insieme con la sua corte. Generale” (il più alto funzionario dell’ordine), giunge Il Sacro Romano Imperatore era impegnato in una anch’egli ad Avignone, nel suo caso per una controversia disputa politica con il Papato, e il gruppo di Ockham emergente tra i francescani e l’attuale papa, Giovanni XXII, trova così rifugio sotto la sua protezione. Il 6 giugno a proposito dell’idea della “povertà apostolica”: l’idea, cioè, 1328, Ockham è ufficialmente scomunicato per aver che Gesù e gli Apostoli non possedessero alcuna proprietà lasciato Avignone senza permesso. Intorno al 1329 ma, come il tipico mendicante francescano, preferissero Ludovico torna a Monaco, insieme a Michael, Ockham vivere d’accattonaggio, tramite la generosità degli altri. I e il resto dei fuggitivi. Ockham rimane lì, o comunque Francescani tenevano a questa visione, sostenevano che nelle zone sotto il controllo imperiale, fino alla sua morte. le proprie pratiche erano una forma speciale di imitazione Durante questo periodo, Ockham scrive esclusivamente del Cristo. Il Papa Giovanni XXII respingeva invece la di questioni politiche. Muore nella notte tra il 9 e il 10 dottrina, motivo per cui Michele da Cesena si trovava aprile 1347, a circa sessant’anni, dopo una vita piena di costretto ad Avignone. viaggi e avventure.

Gli eventi raggiungono una vera e propria crisi nel 1328, Gli scritti di Ockham vengono convenzionalmente divisi quando Michele e il Papa hanno un confronto serio sulla in due gruppi: i cosiddetti scritti “accademici” e quelli questione. Di conseguenza, Michele chiede a Ockham di “politici”. In generale, i primi risalgono (o quantomeno studiare la questione dal punto di vista logico, basandosi sono abbozzati) al periodo in cui Ockham era ancora in sulle dichiarazioni papali precedenti e gli scritti di Giovanni Inghilterra, mentre i secondi sono stati scritti verso la sull’argomento. Ockham scopre così, a quanto pare con fine del periodo avignonese e – più tardi – in esilio. Con sua grande sorpresa, che il punto di vista del pontefice l’eccezione del suo dialogo, un enorme lavoro politico, era non solo in torto, ma da bollare definitivamente tutti sono ora disponibili in edizioni critiche moderne. Gli come eretico. Inoltre, l’eresia non era solo un errore scritti accademici sono, a loro volta, divisi in due gruppi:

21 le opere “teologiche” e quelle “filosofiche”, anche se entrambi i gruppi sono essenziali per qualsiasi studio della filosofia di Ockham.

L’assoluta importanza di Ockham è dovuta tanto alla centralità che la logica assume, in quanto strumento capace di spingere avanti il carro della conoscenza, quanto all’originalità delle posizioni di Guglielmo. Lo stesso “rasoio” di Ockham è spesso visto come derivato di una sola preoccupazione, ossia una certa parsimonia ontologica riassunta nel famoso slogan: «Non moltiplicare le entità al di là di necessità». Una formulazione introvabile nei suoi testi, ma che ben definisce e coglie lo spirito di questo strumento logico. Inoltre, come viene di solito affermato, è un sentimento che praticamente tutti i filosofi accetterebbero; nessuno vuole un’ontologia inutilmente gonfia. Il problema, naturalmente, è capire quali entità siano necessarie e quali non lo siano.

Il famoso rasoio, nei sensi in cui può essere trovato in Ockham stesso, non ci permette di negare entità putative; nella migliore delle ipotesi ci permette di astenersi dal postularle in assenza di noti motivi validi per “Quaestiones in quattuor libros sententiarum” (Ed. del 1477, Venezia). farlo. Questo è, in parte, perché gli Photo Credits © University of Glasgow esseri umani non possono mai essere sicuri di sapere ragione sufficiente (esistente o meno), sia l’assioma che ciò che è e ciò che non è “al di là della necessità”; le tale ragione esista sempre, escludendo a priori – in natura necessità non sono sempre chiare per noi. Ma anche se le e per l’essere umano – la presenza di fenomeni casuali conoscessimo, Ockham non ci permetterebbe, con il suo spontanei e non prevedibili. rasoio, di negare le entità che sono inutili. Per Ockham, l’entità unica veramente necessaria è Dio; tutto il resto, tutta la creazione, è radicalmente contingente in tutto e per tutto. In breve, Ockham non accetta il principio di ragion sufficiente, definito da Leibniz come uno dei due principi – insieme a quello della contraddizione – sui quali si reggono i nostri ragionamenti, in virtù del quale giudichiamo impossibile che alcun fatto sia vero o esista se non v’è ragione sufficiente perché sia così e non altrimenti.

Egli, d’altra parte, è in buona compagnia: nonostante Leibniz e Schopenhauer affidino un’importanza capitale a questo principio, filosofi del calibro di Kant e Hume contestano sia la possibilità universale di conoscere la 22 Simone Barondi Photo Credits © Alamy Stock

Tim Hardin: la pecora nera del folk americano

Quando Tim Hardin sale sul palco di Woodstock è già a ciò che sarà per tutta la sua vita la principale causa di sera. Davanti a una folla che non lo conosce intona autodistruzione arriva già in giovane età, quando Tim timidamente la sua If I Were a Carpenter, uno dei suoi inizia a rubare dalle farmacie alcuni medicinali e ad pezzi migliori. Finita la parte acustica chiama a raccolta apprezzare l’effetto di calma e tranquillità che provocano i suoi musicisti e inizia la parte elettrica del suo concerto. in lui, il senso di evasione da quel tumulto intimo che non Non va come dovrebbe: la band che lo accompagna è un lo abbandona mai. gruppo improvvisato di musicisti che lui conosce appena, e l’alcol e la paura del palcoscenico, due fra i mostri Nel 1961 Tim Hardin si trasferisce a New York, che lo accompagneranno fino alla fine della sua carriera, precisamente nel Greenwich Village, a quel tempo un cuore giocano un brutto scherzo e compromettono la riuscita di pulsante patria di numerosi artisti e musicisti. Assieme ad quello che sarebbe potuto essere un trampolino di lancio altri esponenti del folk revival, tra i quali il ben più noto per la sua carriera. Una delle tante occasioni mancate. Bob Dylan, inizia a suonare in alcuni locali storici. Tuttavia Eppure di talento Tim ne ha molto, e nonostante sia quasi Hardin non entra mai a far parte di una vera e propria uno sconosciuto non è un novellino: nel 1969, anno del scena folk: il suo carattere introverso e il suo stile di famoso Festival, Tim ha già dato alle stampe due album vita lo portano a vagare solitario per la New York di inediti, una raccolta di demo e un album live. Tra i suoi notturna, drogato o ubriaco, incapace di creare legami pezzi originali ha scritto una manciata di capolavori, strategici con altri musicisti o produttori. È quasi per caso brani che nel tempo sono stati reinterpretati da altri artisti, che viene avvicinato al mondo delle case discografiche: che anche grazie ad alcune di queste cover hanno fatto al termine di una sua esibizione un suonatore di banjo, la loro fortuna. Fortuna che, con amara ironia, non è rimasto impressionato dal suo talento e dalla voce, intensa toccata all’autore di quelle canzoni. e baritonale, lo convince a seguirlo e a registrare alcuni brani per la Columbia Records. Sembra l’occasione giusta James Timothy “Tim” Hardin nasce a Eugene, per svoltare, ma la Columbia decide di non pubblicare le nell’Oregon, da una famiglia di musicisti. Il cognome non registrazioni e chiude il contratto. Deluso ma non ancora è uno che passa inosservato: Tim è un discendente di sconfitto, Tim si trasferisce prima a Los Angeles, città in John Wesley Hardin, leggendario fuorilegge vissuto nella cui conosce quella che diventerà la sua compagna, Susan seconda metà del 1800. Hardin non è mai diventato un Yardley, poi torna con lei a New York per una seconda criminale, ma in un certo senso ha ereditato un tormento occasione con l’etichetta Verve. Hardin inizia a scrivere interiore, un’introspezione e una tendenza a pulsioni per lei tutte le canzoni, e sotto la nuova label escono i improvvise e autodistruttive. L’ambiente familiare suoi due dischi di inediti, Tim Hardin 1 e Tim Hardin 2, contribuisce a forgiare in lui l’amore per la musica, che che contengono perle come Reasons To Believe, How Can We però si fa strada lentamente accanto ad altre passioni, come Hang On To a Dream?, If I Were a Carpenter, The Lady Came lo sport, le donne e gli stupefacenti: l’avvicinamento From Baltimore e l’iconica e amaramente azzeccata Black

23 1970: Hardin mentre si esibisce in uno studio della BBC a Londra. Photo Credits © Getty Images

Sheep Boy, che verrà reinterpretata in seguito anche da Scott che viene pubblicato solamente come bootleg postumo. Walker, cantautore che sotto certi aspetti condividerà il Dopo l’ultima delusione, infine, il cantautore decide di destino beffardo di Hardin. chiudere per sempre e vendere i diritti d’autore, incalzato dal suo manager (che forse terrà per sé, di nascosto, parte I brani rivelano una capacità compositiva cristallina e dei ricavi, ma questa è un’altra storia). Verrà trovato morto una voce bellissima, calda, carica di un’interpretazione di overdose nel suo appartamento il 29 Dicembre 1980. struggente come poche. Ancora una volta, però, la sorte gioca brutti scherzi: nonostante la buona accoglienza Tim Hardin sarà riscoperto solo diversi anni dopo al Festival di Newport, i dischi sono un fallimento la sua morte, e i suoi dischi, diventati quasi del tutto commerciale. La sua storica fobia da palcoscenico, irreperibili appena pochi anni dopo la pubblicazione, amplificata dall’uso di droghe, gli impedisce di saranno ristampati postumi dalle stesse case discografiche promuovere gli album tramite dei tour. Dopo una che in vita non hanno riservato il giusto trattamento a raccolta live e un Best Of, infatti, la Verve decide di questo cantautore dal carattere schivo e difficile ma dal scaricarlo. Anche il Festival di Woodstock, che per molti talento unico e terribilmente sottovalutato. Un artista è motivo di grande successo, si rivela solamente un’altra, che ha visto Bob Dylan prendere a piene mani dalla sua ennesima occasione sprecata. Anche la vita privata storia, pubblicando con successo un disco intitolato John sta diventando un incubo: di giorno Tim scrive versi Wesley Harding e ispirato proprio alla vita dello storico toccanti per la sua compagna, di notte la picchia quando antenato di Tim. Una pecora nera nella musica folk che torna a casa nelle usuali condizioni. La violenza e la ha vissuto nell’ombra, mentre altri artisti incoronavano dipendenza dall’eroina incrinano i rapporti domestici fino il loro successo già cesellato negli anni anche grazie alle all’abbandono da parte di Susan e del figlio Damien; riuscitissime cover di alcuni suoi brani, tra i quali Reason To qualche anno più tardi lei tenterà una riconciliazione, forse Believe e If I Were a Carpenter, apprezzate da un pubblico mossa dalla pena verso l’artista rimasto ormai solo, che totalmente ignaro della reale paternità di quei però non avrà esito positivo. capolavori. Capolavori a cui solo il tempo ha saputo dare il giusto valore, e di cui solo il tempo ha saputo riconoscere È l’inizio del crepuscolo di un sole in realtà mai levatosi: l’importanza e l’influenza nella musica folk statunitense. Hardin si trasferisce a Londra e pubblica un paio di album contenenti soprattutto cover, segno che anche «I was there to steal her money la vena creativa si è ormai inaridita. Quando torna Take her rings and run negli Stati Uniti alcuni amici organizzano per lui un Then I fell in love with the lady Homecoming Concert, un documentario contenente un disco live: le ormai precarie condizioni di salute di Tim Got away with none» compromettono fortemente la riuscita di questo lavoro,

24 Ludovico Coletta Photo Credits © Passeur de Sciences Photo Credits © Passeur

Quando uno non è uno: dove sono i confini tra una mente e l’altra?

Viviamo in un corpo a cui corrispondono come i severi check-up medici a cui devono sottoporsi una sola mente e una sola personalità e le bambine. Ma è veramente possibile condividere le dove tutto questo è vissuto in maniera esperienze sensoriali? unitaria. Tuttavia, diverse condizioni cliniche ci permettono di osservare Dall’articolo della Dominus si evince come siano i talami più da vicino certe aberrazioni nel delle due bambine a essere connessi tra di loro. processo per il quale, citando il celebre Il talamo (ognuno ne ha due, uno per emisfero) è una Damasio, il sé viene alla mente. Le struttura subcorticale di vitale importanza, e il perché tre condizioni cliniche riportate di è presto detto: ad eccezione dell’olfatto, tutte le altre modalità sensoriali (vista, udito, gusto e tatto) seguito sono esempi in cui l’unità tra devono corpo e mente viene messa in seria passare attraverso il talamo per essere percepite consciamente. Oltre ad essere implicato nella percezione discussione. di base, il talamo è connesso sia ad aree del cervello dette associative in quanto implicate in funzioni cognitive più Le gemelle Hogan: una, due o tre menti complesse (pensiero astratto), sia a regioni più antiche dal coscienti? punto di vista evolutivo e implicate nella regolazione dello stato interno del corpo, nella formazione della memoria Krista e Tatiana Hogan sono due gemelle siamesi di dieci e nell’elaborazione delle emozioni (sistema limbico). Non anni. Il loro caso è però unico, in quanto sono congiunte sarebbe fuori luogo supporre che Tatiana e Krista tramite il cervello, e ancora più sbalorditivo è il fatto che possano addirittura scambiarsi pensieri e ricordi. Krista e Tatiana sembrano condividere le esperienze Elucidare il meccanismo con il quale le due bambine sensoriali. Per esempio a Krista piace il ketchup, mentre sembrano condividere le esperienze sensoriali aiuterebbe Tatiana ne è quasi disgustata: questo è stato scoperto a risolvere il cosiddetto “hard problem of consciousness“, quando Tatiana ha provato a toglierselo dalla lingua ossia a spiegare come dei processi fisici nel cervello diano mentre era Krista a mangiarlo. Quando un oggetto luogo all’esperienza soggettiva associata ad un evento viene presentato esclusivamente nel campo visivo di sensoriale. Il caso delle gemelle Hogan è interessante anche Tatiana, viene riconosciuto anche da Krista (e viceversa). per la questione identitaria: stando a quanto riportato dalla La letteratura scientifica riguardo alle gemelle Hogan è Dominus, le due bambine usano occasionalmente il inesistente: le uniche fonti sono un reportage e un breve pronome personale “Io” per riferirsi a entrambe, documentario di Susan Dominus per il New York Times. eppure allo stesso tempo sono consapevoli di essere due L’articolo della Dominus è un resoconto di alcuni giorni individualità distinte, comportandosi anche come tali. trascorsi insieme alla famiglia Hogan: vengono raccontate Monitorarne lo sviluppo senza tuttavia dipingerle come scene di vita quotidiana, ma anche eventi particolari fenomeni da baraccone sarà uno dei delicati compiti della

25 Le gemelle Krista e Tatiana Hogan. Photo Credits © Stephanie Sinclair/VII, The New York Times

ricerca per gli anni a venire. due emisferi agiscano indipendentemente l’uno dall’altro. Pazienti split brain: due coscienze in una mente sola ? Inoltre, i pazienti split brain soffrono spesso della sindrome della mano aliena. Questo raro disturbo neurologico si La callosotomia è un’ invadente operazione chirurgica atta manifesta come perdita di controllo su una mano: l’arto in a rimuovere il corpo calloso con l’obiettivo di contenere questione sembra avere una volontà propria, compiendo l’espansione di un attacco epilettico. Il corpo calloso è il azioni non volute o impedendo i movimenti della mano principale punto di collegamento tra i due emisferi: sana. la sua rimozione equivale ad avere due unità praticamente indipendenti l’una dall’altra. Il lavoro coi pazienti ai quali La questione della doppia coscienza nei pazienti split brain viene rimossa la suddetta struttura (detti anche pazienti split è aspramente dibattuta. La discussione verte innanzitutto brain) ha permesso di evidenziare come alcune funzioni sulla definizione di coscienza, mentre per quanto siano ripartite in modo asimmetrico. Per esempio, il concerne la sindrome della mano aliena, una spiegazione linguaggio è solitamente dominato dall’emisfero sinistro, alternativa è stato proposto da Munevar. Le aree del mentre la regolazione dell’emozionalità e la cognizione cervello dedite alla preparazione di un movimento dello spazio sembrano essere dominati dall’emisfero si attivano bilateralmente, generando piani motori destro. Questi risultati hanno avuto un’eco mediatica in competizione tra di loro. Nel momento in cui un non indifferente, dando luogo a miti e leggende quali “il vincitore emerge, tramite il corpo calloso vengono cervello emotivo” o “il cervello linguistico/razionale” inibiti i piani motori alternativi e solo un movimento ancora oggi ben presenti. viene eseguito. Secondo Munevar, quando viene rimosso il corpo calloso viene a mancare l’inibizione dei movimenti Ma la spinta finale a considerare i pazienti split brain non voluti, dando luogo alla sindrome della mano aliena. in possesso di due entità coscienti distinte sono stati Quest’ipotesi è supportata dai fatti ed è più semplice dal altri risultati clinici. Una prima lunga trafila di test punto di vista teorico, quindi da preferire all’idea di due neuropsicologici ha evidenziato come effettivamente i coscienze in una mente sola. 26 Photo Credits © Wikimedia Commons Photo Credits © Wikimedia

Disturbo dissociativo dell’identità: quanto riuscire a controllare in modo così preciso le uno, nessuno e centomila proprie funzioni viscerali o il metabolismo cerebrale è altamente improbabile. Il disturbo dissociativo dell’identità, conosciuto anche come disturbo di personalità multipla, è uno dei disturbi Conclusione più controversi in ambito psichiatrico. La controversia riguarda ogni aspetto della condizione clinica: sintomi, Queste e altre condizioni cliniche cliniche diagnosi e terapia. Non pochi psichiatri dubitano della sollevano quesiti etici e legali senza sua esistenza, suggerendo che possa venire indotto dal precedenti: Tatiana e Krista sono da terapeuta o addirittura simulato, nonostante il disturbo considerare come due individui distinti o sia riconosciuto da entrambi i principali manuali di come un unicum senza precedenti? In diagnostica (DSM-V e ICD-10). Il disturbo è caratterizzato altre parole: il tutto è più della somma dalla frammentazione dell’unità psicofisica: due o più delle parti? Possiedono quindi una terza personalità completamente indipendenti l’una mente? In che modo bisogna giudicare dall’altra (e quindi anche senza memoria l’una dell’altra) un reato commesso da una mano “aliena” convivono all’interno dello stesso individuo. I modelli o da una persona affetta da disturbo teorici più recenti tendono a spiegare la dissociazione dissociativo dell’identità? come una reazione a trauma, con le varie (sub) personalità ascrivibili a due grandi categorie: quelle per cui il trauma non è mai avvenuto e che evitano il confronto con esso e quelle per cui la memoria del trauma è onnipresente. Le due categorie sono caratterizzate da profili neurofisiologici ben distinti: differenze nella risposta del sistema nervoso autonomo e/o nel metabolismo cerebrale sono state riscontrate in risposta ad uno stimolo atto a rievocare il trauma, in stato di riposo ed in risposta a stimoli presentati in modo subliminale e quindi non percepibili consciamente. Questi risultati mettono in seria discussione l’ipotesi della simulazione, in 27 Adriano Koleci @adrianokoleci Photo Credits © Business Korea

AMD Vs Intel: Davide contro Golia

Prosegue da pagina 4 un contratto con Intel che prevedeva lo scambio delle L’assenza di concorrenza, in questi anni, non ha solo proprietà intellettuali per quanto riguardava i processori. ridotto il market share di AMD a cifre irrisorie, ma ha Seguirono, l’anno successivo, il processore Intel 8085 e anche portato Intel a diminuire gli incrementi prestazionali Intel 8086, per culminare nel 1979 con il modello 8088. annuali dei suoi processori. L’ultimo grande miglioramento Quest’anno, inoltre, coincide con la decisione di IBM di si ha avuto con il passaggio dall’architettura Nehalem sfruttare produttori di terze parti per i processori, anziché all’architettura Sandy Bridge, dove i processori di fascia disegnare autonomamente le architetture. media hanno surclassato quelli di fascia alta. AMD, all’epoca, non è riuscita a stare al passo con l’architettura Correva l’anno 1981, quando IBM richiese ad Intel e AMD Bulldozer, proprio per il progetto fallimentare. di produrre una serie di processori (tra i quali si trovano l’8086 e l’8088 precedentemente menzionati) e di siglare Il grande successo dei processori un accordo per la condivisione delle proprietà intellettuali. Athlon L’unico problema è che AMD faceva ciò che faceva Intel, ma in maniera migliore. L’Am286 è l’esempio lampante, La società è stata fondata nel 1969 da sette dipendenti della visto che la variante Intel partiva da 6 MHz e arrivava Fairchild Semiconductor, ma si è limitata a ridisegnare i fino a 10 MHz, mentre i modelli AMD erano in grado di chip della Fairchild, differentemente da quanto aveva fatto spingere fino a 20 MHz. Per questo motivo Intel decise di Intel (con la quale la società aveva condiviso la sede a Santa non dare al concorrente i progetti per il 386, il che causò Clara per i primi due mesi dal lancio) con il leggendario anche un’azione legale nei confronti della casa di Santa 4004. Il produttore si era concentrato principalmente sul Clara. In risposta Sunnyvale decise di studiare il 386 e di disegnare semiconduttori di altissima qualità, in grado replicarlo (sempre grazie al reverse engineering), immettendo di venire incontro alle specifiche richieste dall’esercito nel mercato il processore Am386 che, ovviamente, offriva statunitense: sicuramente un notevole vantaggio, visto prestazioni superiori non solo alla controparte, ma anche il periodo in cui l’industria informatica era nascente e la al modello successivo 486. qualità dei semiconduttori variava notevolmente da un wafer all’altro. Dopo tutti questi numeri, una cosa era emersa chiaramente: la superiorità di AMD nello sviluppo e nella produzione Nel corso del 1975, quando la società aveva già raggiunto di semiconduttori era schiacciante e per lungo tempo la un’espansione piuttosto importante, AMD iniziò a concorrente dovette subire. Le architetture di Intel per i studiare (con un processo di reverse engineering) il processore processori Pentium II e Pentium III non erano sufficienti 8080 di Intel, all’epoca la punta di diamante del colosso di a colmare la differenza prestazionale, e l’arrivo della tanto Santa Clara. Venne denominato AM9080, e in seguito fu agognata architettura Netburst (che è stata impiegata rinominato AMD 8080A, dopo che – nel 1976 – fu siglato per tutta la seria Pentium 4 e Pentium D) ha contribuito 28 solamente a peggiorare la situazione. L’obiettivo era di raggiungere i 10Ghz per riuscire a stracciare la concorrenza, ma ben presto si accorsero che il limite fisico dei transistor, dovuto anche al calore eccessivo, non li faceva spingere oltre i 4Ghz. AMD, invece, era nel pieno della sua epoca d’oro, con i processori Athlon che nel Photo Credits © PC Gamer 2003 divennero e che introdussero per la prima volta il supporto agli indirizzi a 64 bit, che ad oggi sono fondamentali per sfruttare più di 4GB di RAM.

Dalle stelle alle stalle, con l’aiuto di Intel

La posizione di AMD era chiaramente scomoda per Intel, che si mise a lavorare (praticamente in contemporanea con AMD) a un processore dual core. Ma nuovamente Intel dovette pagare un progetto poco raffinato, in quanto i Pentium D presentavano ancora la stessa fallimentare architettura Netburst dei precedenti Pentium, oltre ad avere un’interfaccia di comunicazione tra i due core nettamente più lenta e a frequenze minori, lasciando praticamente spazio libero ad AMD.

Intel però non stette con le mani in mano e decise di riprendere i vecchi progetti Pentium M, che dovevano mantenere i consumi e il calore emanato come obiettivo primario. L’architettura Core nasce qui, dall’esigenza di un processore più efficiente (l’architettura Prescott consumava oltre 100W a pieno carico, mentre quella Tejas, che avrebbe dovuto sostituire Prescott ma che in realtà non arrivò mai sul mercato, andava oltre i 150W) e più performante, visto che da una generazione all’altra le istruzioni per clock erano diminuite con lo scopo di incrementare ulteriormente la frequenza dei processori. Il risultato è che Intel si trovò tra le mani un processore senza precedenti e AMD, nel giro di qualche settimana, venne mesa alle strette, con i suoi problemi relativi alle vendite delle nuove schede madri con socket AM2, che non giustificavano l’abbandono delle precedenti con , all’epoca tanto amato e giudicato perfetto dagli esperti.

Nel corso dell’epoca Pentium 4, tuttavia, Intel ha giocato sporco per quanto riguarda i benchmark dei processori, mettendo in notevole svantaggio i prodotti AMD nel popolare SYSMark, che mostrava, nella sua versione 2001, punteggi così inferiori che sembrava non attivasse un determinato set di istruzioni. Solo uno studio più attento, in seguito, decretò che il programma manometteva i risultati di un test particolare che, anziché cercare il set di istruzioni SSE, cercava il marchio Genuine Intel, così da disattivare tutte le accelerazioni che tali set sono in grado di offrire in caso di presenza del sistema avversario. Fu a tutti gli effetti una pratica di concorrenza sleale, servita a mettere in cattiva luce di processori di AMD i quali, nonostante tutto, tenevano comunque testa alla controparte. Da qui 29 nacque una class action, conclusasi circa quattordici anni dopo, che garantiva a tutti gli acquirenti di processori Pentium 4 un rimborso di 15 dollari

Un altro problema venne alla luce qualche anno dopo, quando si scoprì che Intel pagava i produttori

Photo Credits © Extreme Tech per acquistare i propri processori da lei e non dall’avversaria. Ad esempio Intel ha pagato Dell oltre 700 milioni di dollari per installare nei suoi prodotti solo i suoi processori. Anche in questo caso AMD fece causa all’azienda di Santa Clara, vincendola con un misero rimborso di 1.25 miliardi di dollari, una cifra piuttosto bassa vista l’entità del danno, ma che si spiega con il fatto che AMD, in mancanza di fonderie per produrre i propri chip, non riusciva a produrre i suoi prodotti in quantità sufficienti per i costruttori.

Anche alcune scelte di mercato avventate l’hanno portata ad avere un budget nettamente minore da investire in ricerca e sviluppo, una su tutte l’acquisto di ATI, all’epoca famoso produttore di schede grafiche, che avvenne proprio nel periodo in cui Intel lanciava i nuovi processori. L’acquisto venne concluso con una spesa di 5.4 miliardi di dollari, che possono sembrare pochi, mentre in realtà tale cifra rappresentava il 50% della capitalizzazione di AMD all’epoca. Solo più tardi divenne chiaro come ATI fosse estremamente sopravvalutata: la svendita della divisione di schede grafiche mobili (ossia Imageon, acquistata da Qualcomm per soli 65 milioni di dollari e ora dal valore inestimabile) ne era la prova lampante. Alla fine dell’anno fiscale AMD dichiarò di aver perso 2.65 miliardi di dollari solamente a causa di questa acquisizione.

Dal punto di vista dei prodotti stentava a mantenere la concorrenza. La prima infornata di Phenom soffriva a livello architetturale, visto che non riusciva a raggiungere frequenze elevate e non permetteva di rimanere al passo con i prodotti della concorrenza. La serie successiva, Phenom II, riscosse un discreto successo grazie alle sue performance paragonabili ai prodotti di fascia media, e l’arrivo dei processori Phenom II X6 segnò l’entrata dei processori a sei core nel settore mainstream. Dopo arrivò Bulldozer, uno dei più grandi errori di AMD, in quanto non era in grado di stare al passo con la concorrenza che avanzava a velocità impressionanti, e tantomeno poteva star dietro ai suoi processori stessi, con il top di gamma FX-8150 che spesso si comportava peggio del precedente Phenom II X6 1100T. La revisione successiva, Piledriver, continuava su questa linea. Correva l’anno 2012, quando AMD uscì dalla scena dei processori di fascia desktop per concentrarsi sullo sviluppo dell’architettura Zen. 30 Photo Credits © CIO Mexico

AMD è tornata l’azienda spesso accumula a causa del basso budget per ricerca e sviluppo. Nel frattempo conviene godersi i nuovi Che Intel non si sia particolarmente impegnata sul processori di fascia media Ryzen 5, lanciati solo qualche fronte dei processori è evidente, soprattutto visti i timidi giorno fa. passi avanti che si sono avuti dal 2011 ad ora in fatto di prestazioni per core. Ciò ha permesso ad AMD di lavorare insistentemente sulla sua nuova architettura, che, dopo continui rimandi, è arrivata sul mercato qualche settimana fa. Le prestazioni di questi nuovi processori Ryzen 7 sono di altissimo livello: si pensi alla variante top di gamma, in grado di raggiungere le prestazioni del processore Intel 6900K, che costa il doppio. Per fare un paragone, questi nuovi processori sono come Belotti che, sebbene non abbia una tecnica così buona, ad ogni partita cerca di dare il massimo per la sua squadra e riesce a fare un lavoro a dir poco eccellente sul campo. Ryzen è così, in quanto riesce a dare seriamente filo da torcere alla fascia più alta del mercato.

Tutto è bene quello che finisce bene, no? Dipende, anche perché la situazione di AMD non è proprio delle migliori. Sebbene il contratto stipulato con i produttori di console riesca a garantire un afflusso continuo di denaro nelle casse di Sunnyvale, dall’altra c’è anche il settore grafico che fatica a stare al passo con Nvidia. Inoltre Intel è al lavoro sulle nuove architetture a 14 e a 10nm, e sicuramente cercherà di riportarsi in alto per quanto riguarda le prestazioni. Nei piani di sviluppo di AMD è presente anche un aggiornamento di questi processori che arriverà agli inizi del 2018, sempre al netto di ritardi che 31 Lorenzo Vagnoni @baronerozzo90 Photo Credits © Chicago Tribune

Jerry Krause: un amore per lo sport in cerca di riconoscenza

In qualsiasi sport professionistico le figure consegnate Ci vuole occhio alla leggenda e all’immortalità, nei ricordi degli appassionati e nelle immagini, sono gli atleti che Jerry Krause nasce a Chicago nel 1939 da genitori interpretano il gioco e ne rendono manifesta la bellezza, ebrei, grandi lavoratori e proprietari di un negozio di l’imprevedibilità e il crudele realismo. Storie umane e scarpe, e mostra fin da bambino un forte amore per le sportive di singoli atleti e squadre si intrecciano nella attività sportive dividendosi principalmente fra basket e storia dello sport mondiale, a dimostrare come esso non baseball. Il suo è però un tipico amore non corrisposto, sia altro che una diversa manifestazione della vita umana, infatti Jerry non è molto atletico ed è troppo basso per con i suoi ostacoli e le sue gioie; il modo in cui questi essere qualcosa di più di un panchinaro, neanche troppo raggiungono o disattendono i propri obiettivi sono il di lusso. Il giovane Jerry capisce subito quindi che quella è motivo per cui sportivi di un certo livello assurgono a una strada senza sbocchi, che rischia di inaridire questa rango di vere e proprie icone generazionali, lasciando sua grande passione, e si reinventa come giornalista un segno indelebile nella storia umana al di fuori del loro sportivo presso un giornale locale, il Chicago American, contesto di appartenenza. Viene da sé, premesso questo, in virtù dell’amicizia del padre con il direttore, suo cliente. che allenatori e figure più a margine dell’atto sportivo vero e proprio vivano di una luce riflessa, generata L’esperienza giornalistica rappresenta il primo turning dalle prestazioni del singolo o della squadra, nonostante point della sua vita, perché qui capisce la sua vocazione: fare il loro contributo sia stato importantissimo per il lo scout, il cercatore di talenti. Nonostante l’iscrizione raggiungimento di un determinato obiettivo: tutto ciò va a all’università di Bradley, nel corso di giornalismo, Krause sminuire e mortificare il loro operato. passa più tempo in palestra che nelle aule dei corsi tracciando statistiche e analizzando i singoli giocatori Pochi giorni fa, il 21 marzo, è venuto a mancare uno dei della squadra dell’ateneo e degli avversari, aumentando le più fieri eversori di questo concetto così radicato nella sue capacità tramite il lavoro e lo scambio di vedute con mente di tifosi e appassionati, ovvero Jerry Krause, ex altri scout ben più affermati. Nel 1961 finisce il college e, General Manager dei Chicago Bulls di Michael Jordan, spinto dai suoi colleghi e amici, invia lettere di lavoro a un uomo che nel corso di tutta la sua vita ha vissuto in pressoché tutte le squadre della Major League di baseball, maniera decisamente sofferta questa discrepanza di suo primo grande amore, venendo assunto dai Chicago giudizio e che ha, a torto o ragione, sempre rimarcato la Cubs. bontà e l’importanza del suo operato. Con esiti talvolta nefasti, ma sempre a testa alta. La perla

L’impiego di Jerry Krause presso i Cubs è formativo, e non spezza affatto quel legame con il mondo del 32 Il professore, il maestro zen e the afroman

Jerry Krause sostituì il partente Rod Thorn e si gettò anima e corpo nella creazione di una squadra da titolo partendo dal giocatore principale, Michael Jordan, e da una precisa scelta: il roster si sarebbe costruito su scelte al draft e non free agent. Il rapporto fra GM e stella della squadra non fu idilliaco fin dagli inizi, poiché Krause, soprannominato briciola da Jordan per la sua figura e i suoi modi a tavola, scambiò il suo migliore amico e protettore in campo Charles Oakley per Bill Cartwright, soprannominato “Il Professore”, un centro difensivo destinato a essere una pedina fondamentale per i primi tre titoli dei Bulls. A questo si aggiunse l’autentica pesca miracolosa nel draft del 1987, dove Chicago selezionò un misconosciuto Scottie Pippen e Horace Grant, cementando le basi della squadra. Krause inoltre ebbe un particolare occhio anche per allenatori e assistenti, ingaggiando Come tutto è cominciato, ben prima di Michael Jordan. prima Doug Collins e poi Phil Jackson, quel Jackson Photo Credits © Chicago Tribune suggerito ai Bullets, e assumendo come assistenti di basket cui Jerry rimane tenacemente legato tramite quest’ultimo due dei più grandi santoni, a livello teorico, delle amicizie comuni, tra cui quella con Slick del gioco, ovvero Tex Winter e Johnny Bach. Leonard, all’epoca giocatore dei Chicago Packers (che sarebbero divenuti successivamente i Baltimore Tutto ciò, compresi anche degli errori come la scelta Bullets). Leonard fu uno dei primi a riconoscere la di Brad Sellers al Draft del 1986 o quella di Stacey passione e l’abilità di Krause nello scouting, con King nel 1989, creò la leggenda dei Bulls di Jordan quest’ultimo che andava a seguire partite e allenamenti e Jackson e quella di Jerry Krause, “Il Segugio” dei Packers senza essere remunerato, e gli promise un capace di scovare autentiche pepite d’oro nella cenere. lavoro qualora fosse divenuto capo allenatore di Nonostante quanto di buono fatto, però, il GM una squadra; questo avvenne proprio con i Baltimore non fu mai adorato dall’ambiente di Chicago – Bullets, di cui Leonard fu allenatore-giocatore nel 1962. troppo pendente verso Jordan e incapace di accettare razionalmente le impopolari decisioni del dirigente – In quell’anno Krause mise a segno il primo colpo della e arrivò a sviluppare un rapporto di sostanziale sua carriera, scoprendo l’incredibile talento di Earl diffidenza verso tutto e tutti, e un malcelato desiderio “The Pearl” Monroe, che giocò per i Bullets dal 1967 di essere apprezzato per quanto di buono aveva fatto al 1971, un giocatore dallo stile avveniristico per la sua per la franchigia e i tifosi. Inoltre, il libro The Jordan epoca che avrebbe vinto il suo unico titolo nel 1973 con Rules (1992) di Sam Smith – che descriveva l’ambiente i New York Knicks di Phil Jackson, altro giocatore dei Chicago Bulls in controtendenza rispetto alla loro suggerito da Krause ai Bullets (che però poi non lo immagine pubblica, dipingendo Jordan e lo stesso Krause scelsero al Draft). Nonostante quindi l’indubbia abilità in toni tutt’altro che lusinghieri – acuì fortemente tutto e l’occhio per il talento, Krause, terminato il contratto questo. con Baltimora nel 1965, passò venti anni lavorando come scout per diverse squadre della NBA e della Il ragno di Spalato e il verme MLB, ottenendo discreti risultati ma commettendo anche errori marchiani, come la scelta – nel Draft 1971 Negli anni del primo ritiro di Michael Jordan, Jerry – di Kennedy McIntosh per i Chicago Bulls. Questo stato Krause si adoperò (per quanto possibile) per di cose ebbe termine nel 1985, quando il proprietario riempire il buco lasciato dal giocatore più forte del dei Chicago Bulls, Jerry Reinsdorf, lo chiamò per mondo, acquisendo lo specialista difensivo Pete offrirgli un posto da GM della franchigia (dopo il Myers (che abbandonò in poco tempo la nave) e i free primo disastroso tentativo fatto nel 1976, sempre con i agent Ron Harper e Steve Kerr, destinati a essere Bulls ma con Arthur Wirtz come proprietario). delle pedine fondamentali del secondo three-peat. 33 Nonostante le grandi aspettative iniziali, il Draft del 2001 rappresentò un drammatico epilogo per la carriera di Jerry Krause. Photo Credits © Chicago Tribune

rappresentò un drammatico epilogo per la carriera di Jerry Sono anni, questi, in cui il rapporto con Jackson Krause. comincia a deteriorarsi, data la crescente fama del coach e il modo in cui egli veniva considerato artefice delle Dopo l’ultima grande vittoria dell’era Jordan, Jerry fortune della squadra. Anche i rapporti con i giocatori, Krause iniziò con viva speranza e ottimismo mai stati idilliaci a causa del controllo maniacale di il lento processo di ricostruzione dei Chicago Krause nella gestione della franchigia, cominciarono a Bulls, selezionando Eddy Curry al draft del 2001 e destabilizzarsi, primo fra tutti quello con Scottie Pippen, scambiando, con i Los Angeles Clippers, Elton Brand anche a causa dell’arrivo di un particolare giocatore. per Tyson Chandler, volendo costruire su questo asse Nel 1993, infatti, i Bulls firmarono Toni Kukoc, ala della le basi della futura fortuna dei tori; inoltre si liberò dei Benetton Treviso corteggiata per lungo tempo dal GM due rookie Ron Artest e Brad Miller per portare a e selezionata nel 1990 con la ventinovesima scelta, il Chicago Jalen Rose, con l’idea di creare un core giovane cui contratto fu pagato con dei soldi risparmiati non e atletico da cui ripartire. estendendo quello di Pippen (quest’ultimo e Jordan si vendicarono con il Dream Team nel 1992 nella partita Tutto questo non prese mai forma, sia per il ritiro contro la Croazia). di Krause nel 2003 per problemi medici sia perché i giocatori scelti si riveleranno tutt’altro che stellari, Negli anni senza Jordan i Bulls non superarono mentre i partenti diventeranno solidi giocatori NBA e, mai le semifinali di Conference e tutte le pressioni e nel caso di Artest, anche campioni; il GM non rientrerà le aspettative accumulate negli anni iniziarono a mostrare più nel giro della NBA, ma tornerà saltuariamente a il conto; il delicato equilibrio su cui la franchigia si lavorare nel baseball come scout prima che cronici reggeva rischiava di crollare, ma il rientro di Michael problemi di salute lo portino alla morte. Jordan nel 1995 e l’ingaggio di Dennis Rodman dai San Antonio Spurs (altro colpo da maestro del GM) Il ricordo che Jerry Krause lascia di sé è quello di un trasformarono tutto ciò in una delle più grandi squadre uomo egotico e abile nel suo lavoro, un duro capace di tutti i tempi, consacrandola alla leggenda e portandola di prendere delle decisioni impopolari e azzardate perché a vincere altri tre titoli consecutivi. Tuttavia le pressioni e credeva ciecamente in esse e nelle sue capacità, ma al i dissidi interni erano ancora presenti e continuavano tempo stesso un uomo sensibile e fragile che non si a emergere continuamente sia nelle interviste che è mai sentito del tutto apprezzato e amato dalla città e nella pianificazione del futuro della franchigia. Krause fece dai tifosi che ha contribuito a portare alla gloria sportiva intendere chiaramente all’ambiente e ai media che il 1998 eterna, cercandone continuamente l’approvazione. sarebbe stato l’ultimo giro di giostra, «the last dance», e dopo la vittoria contro gli Utah Jazz di Stockton e Malone Un uomo schivo, nonostante le apparenze, con un iniziò la smobilitazione. amore viscerale per lo sport e un occhio di riguardo per il talento, lui che possedeva tanto del primo e così Cuore e anima poco del secondo. Un uomo che traccia il bilancio della sua vita e della sua carriera nell’epitaffio sulla sua lapide: Nonostante le grandi aspettative iniziali, il Draft del 2001 «Here lies the heart and soul of a scout».

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