Nel Contesto Storico Delle Migrazioni Europee in America
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SCALABRINI E LE MIGRAZIONI nel contesto storico delle migrazioni europee in America VOLUME I L’ISTITUZIONE MISSIONARIA PER GLI EMIGRANTI Appunti cronologici e note storiche di P. Antonio Perotti Primo periodo Contesto storico precedente e intervento di Scalabrini dal 1887 al Primo congresso Internazionale cattolico delle Opere sociali di Liegi (Settembre 1890). Sommario 1. Le migrazioni europpe negli Stati Uniti e in Brasile durante il XIX secolo e l‟inizio del XX. 2. I primi inteventi della Santa sede di frote alle migrazioni europee in Amarica 3. Le sfide poste dalle migrazioni alla chiese locali negli Stati Uniti e in Brasile 4. Le risposte date dalla Santa sede e dalla Chiesec locali- 5. L‟intervento di Mons. G.B. Scalabrini, vescovo di Piacenza, e dei suoi missionari sino al congresso Intenazionale cattolico delle e Opere sociali di Liegi (1890). 1 [Contesto globale delle migrazioni] 1) Per cogliere l‟importanza e l‟originalità dell‟opera scalabriniana, essa va inserita nel contesto globale che provocò durante il XIX secolo e l‟inizio del XX il grande esodo emigratorio dall‟Europa nelle due Americhe. Di più, essa va integrata nelle sfide che tale esodo presentò alle chiese locali, all‟episcopato sia d‟America che d‟Europa e al governo centrale della curia romana, tutti profondamente coinvolti, sebbene in modo diverso, dalle ripercussioni e problematiche sollevate da questo gigantesco fenomeno di trapianto umano. Va ricordato che questa problematica verrà ad aggiungersi e a sovrapporsi a quella dell‟espansione dell‟attività missionaria, soprattutto in Africa, sviluppatasi nella seconda metà dell‟Ottocento. 2) Al di là delle diverse componenti che agiscono come «concause» del grande esodo europeo verso le Americhe, va sottolineato che questo fenomeno non fu che una manifestazione di una nuova dimensione senza più confini nazionali del mercato del lavoro, apertosi ormai a una dimensione di scala mondiale. Gli emigrati europei non solo costruirono e allargarono la società industriale dall‟Europa all‟America, ma tra gli anni „80 e „90 della fine dell‟800 gli emigrati italiani che provenivano da una società rurale andarono a fondarne una seconda al di là dell‟Atlantico (Argentina e Brasile). [Le diverse cause] 3) Occorre innanzitutto ricordare che quest‟epoca copre sia in Europa che nelle due Americhe una moltitudine di eventi storici e di fenomeni sociali di diversa natura che ne sono all‟origine, anche se il legame di causa-effetto non fu ovunque automatico: - gli effetti della guerra civile negli Stati Uniti (1860-1865); - l‟abolizione della schiavitù nel 1865 negli Stati Uniti e nel 1888 in Brasile che obbligarono il padronato a fornirsi di nuove sorgenti di manodopera a buon mercato altrove. - Dal 1811 al 1870 si calcola che sono stati trasferiti in Brasile 1.145.000 schiavi africani. Nel 1860 a seguito dello sviluppo delle piantagioni di cotone, gli schiavi neri del Sud degli Stati Uniti erano saliti a circa 4 milioni; - lo sfruttamento delle risorse minerarie, lo sviluppo della grande industria, della rete ferroviaria e dell‟urbanizzazione negli Stati Uniti; - la corsa verso la colonizzazione agricola da parte delle grandi compagnie sia nel Nord America, Stati Uniti e Canada, che nell‟America del Sud (Brasile e Argentina); - l‟incentivazione promossa da alcuni Stati come il Brasile o gli Stati Uniti che, attraverso Società Nazionali di Immigrazione, garantivano il viaggio gratuito dal paese di partenza verso il paese di arrivo e la distribuzione gratuita delle terre ai coloni. Il governo argentino, ad esempio, in virtù della legge del 22.11.87, concedeva al colono, oltre all‟abitazione, animali da lavoro e da razza, utensili e sementi sino al primo raccolto, e per dieci anni l‟esonero da ogni imposta e contribuzione; - il reclutamento e l‟incentivazione all‟emigrazione delle grandi compagnie di navigazione e dei grandi gruppi industriali nordamericani nel quadro dell‟importazione di immigrati «pattuiti» (contratti di lavoro stipulati in Europa con i candidati all‟espatrio attraverso una fitta rete di agenti e sub-agenti); 3 - la grande crisi agricola in Europa degli anni „80 (invasione dei cereali americani e russi, epidemie che colpirono a più riprese l‟allevamento dei bachi da seta e le viti, le colture risicole e le olivicolture). Il grano statunitense e argentino faceva concorrenza con i cereali europei perché trasportato da grandi navi in ferro e alimentate da motori a vapore che dalla metà dell‟ 800 sostituivano oramai la marineria velica nelle rotte atlantiche; - la disoccupazione della mano d‟opera dell‟agricoltura per molti tempi dell‟anno; - la difficoltà in Italia di prevenire l‟emigrazione con il rimedio della colonizzazione interna per la quale mancavano sia i capitali assorbiti dalla politica militare del governo, sia il coraggio di procedere a leggi radicali che espropriassero il latifondo; - la fuga dalla coscrizione militare imposta dal nuovo governo nazionale in Italia per tre anni; - i salari eccessivamente bassi in tutta la Penisola, e per il Mezzogiorno in particolare, il fitto delle terre troppo elevato e gli interessi dei mutui troppo gravosi; - la crescente pressione fiscale dello stato impegnato a costruire le infrastrutture del Paese; - e crisi industriali in Europa; - le conseguenze delle guerre di indipendenza, di espansione dei vecchi imperi in Europa e della colonizzazione politica in Africa e in Asia praticata da diversi Stati europei; - le conseguenze delle lotte sociali originate dal cambiamento profondo del rapporto tra le classi nelle campagne (mobilitazione del bracciantato di fronte al vecchio patronato agrario) soprattutto nella Pianura padana; le conseguenze delle lotte politiche e delle politiche repressive di diversi governi europei verso i nascenti movimenti sindacali e politici (socialisti e anarchici); - il fenomeno sociale del brigantaggio nel Mezzogiorno d‟Italia; - l‟intolleranza verso le minoranze religiose (vedi il Kulturkampf di Bismark) e le politiche antiecclesiastiche (soppressione delle Congregazioni religiose che obbligarono diverse istituzioni a espatriare); - il crollo dei noli marittimi; - l‟espansione del commercio internazionale e della concorrenza commerciale; - lo sviluppo rapido dei mezzi di comunicazione terrestre e marittimo con la navigazione a vapore. Verso il 1900 il viaggio dalla Sicilia verso la Germania del nord (Amburgo) costava di più che l‟imbarco per New York. E questo nonostante lo sviluppo di nuove vie di comunicazione nel continente (apertura della linea transalpina a cielo scoperto del passo del Brennero nel 1867; traforo del Fréjus nel 1871, della galleria del San Gottardo nel 1882 e del Sempione nel 1905; inaugurazione della Peninsular- Express (Londra, Calais, Brindisi) nel 1879. [Fenomeno che ha caratterizzato il continente europeo] 4) L‟esodo dall‟Europa verso le due Americhe costituisce uno dei fenomeni di maggiore rilievo che hanno contrassegnato il vecchio continente in quest‟epoca, interessando tutti i paesi europei dal Mar Baltico e dalla Scandinavia al Bacino mediterraneo, dall‟Atlantico agli Urali. Tutti i grandi porti europei (Liverpool, Rotterdam, Amsterdam, Amburgo, Brema, Le Havre, Genova, Napoli) furono il teatro di un flusso cosmopolita di migranti. Provenienti da tutti gli angoli del continente, i migranti percorrevano itinerari imposti dalle grandi compagnie di navigazione di tutte le nazionalità che si conducevano una concorrenza sfrenata e sotto la pressione di una rete di agenti reclutatori senza scrupoli che formicolavano sul continente. Il loro numero aveva superato in Italia nel 1896 le 11.000 unità. Padre Maldotti, missionario scalabriniano al porto di Genova, stimava che essi avevano raggiunto nel 1898 addirittura le 20.000 unità. “Dappertutto sono sparsi questi commessi che fiutano intorno la miseria e il malcontento ed offrono il biglietto d‟imbarco a quei disgraziati che vogliono abbandonare la patria, o li eccitano a vendere le case, le masserizie e la terra onde trovano il denaro per il viaggio” (Angelo Mosso, Gli emigranti, Nuova Antologia, 16 luglio 1905, p. 207). Tra questi agenti molti erano clandestini. Allo scopo di aumentare il numero legale di questi agenti (la normativa in vigore imponeva che non vi potesse essere più di un rappresentante di un vettore per ogni mandamento) molti Comuni presentavano domande di eccezione alla regola: nel 1896 ben 900 Comuni presentarono tale domanda che era prevista dalla normativa solo per i luoghi dove erano meno facili le vie di comunicazione. [Diffusione delle compagnie di navigazione] 5) Descrivendo questo esodo dall‟Italia verso le Americhe, Angelo Mosso così scriveva nel luglio 1905: “E‟ un‟industria colossale questa dei trasporti per l‟emigrazione della quale difficilmente si fa un‟idea chi non va nei porti e vede il macchinario che funziona per condurre lontano sull‟oceano i nostri emigranti”. Nel 1904 la Navigazione Generale Italiana aveva 15 piroscafi adibiti esclusivamente a questo servizio; la Veloce 13; la Società francese “Transports Maritimes” 11; il Norddeutscher Lloyd 3; la Compagnie Génerale Transatlantique 7. Erano circa 100 piroscafi addetti al traffico degli emigranti dei quali 40 con bandiera italiana e 60 con bandiere estere.Si contavano vapori speciali destinati alla terza classe. “Ho visitato qualcuno di questi piroscafi italici e stranieri; passando in mezzo alle cuccette di ferro messe in fila e sovraffollate come le celle di un alveare gigantesco, vedendo quelle macchine colossali che funzionano solo per allontanare dai nostri campi