COMUNI DI ARGELATO, , BENTIVOGLIO, , , CASTELLO D’ARGILE, , , GRANAROLO DELL’EMILIA, , , , , , AZIENDA USL DI

PROVINCIA DI BOLOGNA

INDICE

RESPONSABILITÀ FAMILIARI E CAPACITÀ GENITORIALI pag. 7 Tabella 1 - Dagli obiettivi strategici triennali dell’ area agli interventi del programma attuativo 2008 pag. 9 Stato di attuazione dei progetti approvati nel programma attuativo 2007 pag. 11 Progetti e interventi di sviluppo/ innovazione/qualificazione di livello provinciale, sovrazonale e distrettuale anno 2008 pag. 17

DIRITTI DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI pag. 45 Tabella 1 - Dagli obiettivi strategici triennali dell’ area agli interventi del programma attuativo 2008 pag. 47 Stato di attuazione dei progetti approvati nel programma attuativo 2007 pag. 49 Progetti e interventi di sviluppo/ innovazione/qualificazione di livello provinciale, sovrazonale e distrettuale anno 2008 pag. 61

POLITICHE A FAVORE DEI GIOVANI pag. 115 Tabella 1 - Dagli obiettivi strategici triennali dell’ area agli interventi del programma attuativo 2008 pag. 117 Stato di attuazione dei progetti approvati nel programma attuativo 2007 pag. 119 Progetti e interventi di sviluppo/ innovazione/qualificazione di livello provinciale, sovrazonale e distrettuale anno 2008 pag. 125

IMMIGRAZIONE, ASILO, LOTTA ALLA TRATTA pag. 147 Tabella 1 - Dagli obiettivi strategici triennali dell’ area agli interventi del programma attuativo 2008 pag. 149 Stato di attuazione dei progetti approvati nel programma attuativo 2007 pag. 151 Progetti e interventi di sviluppo/ innovazione/qualificazione di livello provinciale, sovrazonale e distrettuale anno 2008 pag. 157

CONTRASTO ALLA POVERTÀ pag. 193 Tabella 1 - Dagli obiettivi strategici triennali dell’ area agli interventi del programma attuativo 2008 pag. 195 Stato di attuazione dei progetti approvati nel programma attuativo 2007 pag. 197 Progetti e interventi di sviluppo/ innovazione/qualificazione di livello provinciale, sovrazonale e distrettuale anno 2008 pag. 201

PREVENZIONE E CONTRASTO DELLE DIPENDENZE E DI ALTRE FORME DI DISAGIO SOCIALE pag. 209 Tabella 1 - Dagli obiettivi strategici triennali dell’ area agli interventi del programma attuativo 2008 pag. 211 Stato di attuazione dei progetti approvati nel programma attuativo 2007 pag. 213 Progetti e interventi di sviluppo/ innovazione/qualificazione di livello provinciale, sovrazonale e distrettuale anno 2008 pag. 217

3 POLITICHE A FAVORE DI ANZIANI pag. 227 Tabella 1 - Dagli obiettivi strategici triennali dell’ area agli interventi del programma attuativo 2008 pag. 229 Stato di attuazione dei progetti approvati nel programma attuativo 2007 pag. 231 Progetti e interventi di sviluppo/ innovazione/qualificazione di livello provinciale, sovrazonale e distrettuale anno 2008 pag. 237

POLITICHE A FAVORE DI DISABILI pag. 261 Tabella 1 - Dagli obiettivi strategici triennali dell’ area agli interventi del programma attuativo 2008 pag. 263 Stato di attuazione dei progetti approvati nel programma attuativo 2007 pag. 265 Progetti e interventi di sviluppo/ innovazione/qualificazione di livello provinciale, sovrazonale e distrettuale anno 2008 pag. 273

AZIONI E INTERVENTI TRASVERSALI pag. 309 Progetti e interventi di sviluppo/ innovazione/qualificazione di livello provinciale, sovrazonale e distrettuale anno 2008 pag. 311

SPESE DI INVESTIMENTO pag. 321

MONITORAGGIO DELL’ATTIVITÀ DEL TAVOLO DEL LAVORO pag. 327

FONDO PER LA NON AUTOSUFFICIENZA COMUNALE 2008 “1 € PER ABITANTE” pag. 337

FONDO REGIONALE PER LA NON AUTOSUFFICIENZA 2008 pag. 341

IL BILANCIO DEL PROGRAMMA ATTUATIVO pag. 361 Tabella 3A – Bilancio previsionale programma attuativo 2008 - Spesa pag. 370 Tabella 3B – Bilancio previsionale programma attuativo 2008 - Entrate pag. 375 Griglia di rilevazione della spesa socio-sanitaria a carico del Fondo Sanitario Regionale pag. 376

4 Premessa

Il Programma Attuativo 2008 rappresenta un piano di transizione tra il Piano di Zona 2005/2007 e il nuovo Piano per il Benessere e la Salute 2009-2011 che comprenderà e allineerà, in termini di programmazione, Piani di Zona, Piani per la Salute e PAT uniformando e integrando tutta la programmazione zonale sociale, socio-sanitaria e sanitaria. Gli obiettivi programmatici del Piano di Zona 2005/2007 trovano, in questo Programma Attuativo 2008, la loro piena realizzazione e completamento, confermando la capacità del nostro Distretto di individuare obiettivi realisticamente perseguirli e realizzabili. Oltre a veder confermati i progetti e le azioni avviate negli anni scorsi, il presente programma prevede anche progetti innovativi rivolti ad esempio ai giovani, sia a contrasto del disagio che a promozione dell’agio, ai disabili, come il nuovo Sportello d’informazione giuridica, e agli immigrati, con nuovi interventi a favore, ad esempio, delle assistenti familiari e in applicazione della direttiva regionale sui minori la costituzione del “Fondo distrettuale per progetti educativi e di sostegno per ragazzi 18-21”. È inoltre doveroso ricordare, proprio in tema di immigrati, che il Distretto Pianura Est, a seguito dell'elezione del Consiglio Provinciale degli Stranieri, ha provveduto alla costituzione della Consulta Distrettuale dei Migranti quale interlocutore privilegiato nella condivisione delle problematiche dei cittadini stranieri e nella progettazione degli interventi e dei servizi dedicati. Sul tema occupazione continua l’attività del Tavolo Interistituzionale del Lavoro che, tra le azioni intraprese, ha individuato al suo interno un sottogruppo tecnico che si occuperà di valutare le occasioni di inserimento lavorativo offerte dal territorio, a favore di cittadini disabili o in condizione di disagio, e di individuare l’utenza in carico ai servizi adeguata a tali offerte. Per quanto riguarda la programmazione e il monitoraggio del FRNA (Fondo regionale per la non autosufficienza), al secondo anno di attuazione, la nostra proposta sul piano delle attività 2008 intende riaffermare l’obiettivo di assicurare equità di accesso alla rete dei servizi sociali e socio- sanitari con particolare attenzione allo sviluppo e qualificazione dei servizi e degli interventi rivolti alla domiciliarità per anziani e per disabili. L’anno in corso è da ritenersi inoltre un anno di svolta poiché il 1° gennaio 2008 si sono ufficialmente costituite le Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona “Donini - Damiani” con sede a Budrio e “Luigi Galuppi – Francesco Ramponi” con sede a Pieve di Cento, al termine di un processo tecnico e politico di massima condivisione e concertazione e al principio di un nuovo sistema di produzione pubblica dei servizi che siamo convinti ottimizzerà le risorse e migliorerà i servizi e l’offerta di interventi rivolti ai cittadini del nostro Distretto. Dopo la trasformazione e l’unificazione delle Ipab del nostro Distretto, dal mese di aprile la quasi totalità dei Comuni conferiranno i propri servizi di assistenza domiciliare e centro diurno all’ASP territoriale di riferimento, integrando l’offerta assistenziale rivolta ad anziani e disabili. Ritengo doveroso ringraziare per tutto il lavoro fatto, e quello tuttora in corso, i colleghi Sindaci, i Presidenti uscenti delle Ipab e gli Amministratori delle nuove ASP, i tecnici dei Comuni, dell’Azienda e delle ASP che hanno lavorato negli ultimi due anni per la realizzazione delle nuove Aziende. Il modo in cui è stato condotto il percorso di costituzione delle ASP ha ancora una volta confermato la capacità di questo Distretto di condividere, programmare e progettare insieme, avvalendosi in maniera proficua della professionalità e del lavoro di tutti.

Vladimiro LONGHI Vice Presidente del Comitato di Distretto

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8 ______Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______

TABELLA 1

DAGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI DELL’AREA AGLI INTERVENTI DEL PROGRAMMA ATTUATIVO 2008

BISOGNI EMERGENTI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007)

• Potenziamento dei servizi e delle attività per l’infanzia, l’adolescenza e le famiglie; • Potenziamento del sostegno alle famiglie adottive; • Sostegno alle famiglie nei percorsi di crescita ed educativi dei propri figli, e nella gestione del rapporto di coppia e genitoriale; • Accrescimento della cultura del lavoro di rete fra i servizi.

RIDEFINIZIONE OBIETTIVI PRIORITARI STATO DI ATTUAZIONE DEGLI NEL TRIENNIO DEGLI OBIETTIVI OBIETTIVI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007) PRIORITARI • Sostenere la genitorialità e il • Attivati Sportelli d’ascolto presso tutte le benessere della famiglia nei processi Istituzioni Scolastiche del Distretto (Scuole di crescita dei bambini e nel rapporto dell’obbligo ed Istituti Superiori); adulto-bambino; • Seminari e percorsi di formazione rivolti ad insegnanti e genitori “La fatica di Crescere”;

• Far crescere, negli adulti, la cultura • Attivati Sportelli di consulenza educativa rivolti dell’infanzia e l’attenzione ai diritti ai genitori con bambini da 0 a 6 anni in alcuni dei bambini e delle bambine; Comuni del Distretto e azioni di sostegno alla genitorialità in altri con la proposta di incontri a tema e/o attività laboratoriali;

• Migliorare la relazione nella coppia • Attivato il Servizio di Mediazione Familiare, genitoriale e nel rapporto con i figli; rivolto alle coppie separate o in fase di separazione, presso i locali dell’AUSL dei Comuni di Castenaso e San Pietro in Casale; • Completamento rete “Sportello Donna”– consulenza legale gratuita alla famiglia – con estensione a tutti i Comuni del Distretto; Non è prevista nessuna • Potenziare la formazione e • Avvio di confronti stabili fra gli operatori ridefinizione degli l’informazione degli operatori e dei dell’Azienda USL, i pedagogisti dei servizi per obiettivi triennali. genitori; l’infanzia 0/6 anni a livello distrettuale i Dirigenti Scolastici e gli insegnanti per la creazione della rete di coordinamento;

• Sostenere le famiglie adottive e • Attuazione 3 progetti AUSL su affido e adozione affidatarie; realizzati da U.S.S.I. (Unità Socio Sanitaria Integrata) minori;

• Migliorare e semplificare l’accesso ai • Implementazione continua dei servizi degli servizi per i cittadini; Sportelli Sociali attraverso l’aggiornamento dei software e la formazione continua degli operatori;

• Sostenere la famiglia • Avvio progetto Credito d’Emergenza in economicamente. collaborazione con l’Associazione Micro.bo. • Avvio del percorso per l’omogeneizzazione dei criteri per la definizione delle rette dei servizi comunali.

9 ______Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______

INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2008: PROGRAMMI FINALIZZATI

• Programma finalizzato alla promozione e attuazione di diritti e di opportunità per l’infanzia e l’adolescenza ¾ Sostegno alla genitorialità 0/6 anni ¾ Sportello d’ascolto – Scuole ¾ Mediazione familiare ¾ Adozione prima, durante e dopo: interventi plurimi e complessi su un tempo lungo ¾ Disagio: l’integrazione professionale per gli interventi complessi

• Programma finalizzato “Sperimentazione di iniziative per l’abbattimento dei costi dei servizi per le famiglie con un numero di figli pari o superiore a quattro (Legge Finanziaria 296/2006 art.1 comma 1250 e intesa conclusa in sede di conferenza unificata il 20 settembre 2007) ¾ Famiglie numerose

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12 ______Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______

LEGGE 285/97: “PROMOZIONE DEI DIRITTI DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA”

SOSTEGNO ALLA GENITORIALITÀ 0/6 ANNI

Il progetto, inserito nel Programma Attuativo 2007, ripropone le finalità e le modalità dell’anno precedente. Il progetto si prefigge di realizzare azioni di sostegno alla genitorialità sostenendo gli sportelli di consulenza educativa rivolti ai genitori con bambini 0.6 anni e la realizzazione di iniziative sempre dedicate alla genitorialità Le attività di sostegno alla genitorialità sono state attivate in tutti i Comuni del Distretto nel periodo Gennaio- Giugno, fra questi 10 hanno riproposto gli Sportelli di consulenza educativa. Il di Galliera ha realizzato due cicli d’incontri dal titolo “Sostegno alla genitorialità” e “Vivere la genitorialità nella dimensione creativa”. I Comuni di Granarolo, Malalbergo, Baricella Minerbio, da Marzo a Maggio 2007, hanno proposto una serie di incontri a sostegno della genitorialità “il piacere di raccontare”, il “massaggio infantile”, “cattiva maestra televisione”, con appuntamenti distribuiti su tutti i 4 Comuni. L’ iniziativa ha avuto un discreto riscontro con incontri più seguiti su alcuni Comuni ed una partecipazione più alta nella fase iniziale dell’iniziativa. Nella fase autunnale del 2007 lo sportello di consulenza è ripreso presso i Comuni di Argelato, Bentivoglio, Budrio, Castel Maggiore, Castello d’Argile, Castenaso, Molinella, Pieve di Cento e San Giorgio di Piano. Gli incontri a tema sono ripresi nei Comuni di Baricella, Granarolo dell’Emilia, Malalbergo, Minerbio, mentre sono in definizione le attività presso i Comuni di Galliera e San Pietro in Casale.

SPORTELLI D’ASCOLTO SCUOLE

Le attività dello sportello d’ascolto sono state garantite in continuità presso tutte le scuole del Distretto nell’anno 2007, come previsto dal Programma Attuativo. Lo sportello prevede l’intervento presso ogni Istituto Scolastico di un esperto per un’attività di counseling intesa come azione di prevenzione al disagio e di sostegno alle difficoltà relazionali. I dati di monitoraggio sono riferiti all’anno solare 2007. Hanno svolto lo sportello tutte le 16 Istituzioni Scolastiche del Distretto per un totale complessivo di 988 ore di sportello. Per il periodo Gennaio - Dicembre 2007 questo il numero dei destinatari raggiunti: • minori 6-10 anni: 1798; • minori 11-13 anni: 937; • minori 14-17 anni: 299; • genitori: 386; • insegnanti: 475; • minori disabili: 62; • minori con provvedimento del tribunale: 5; • minori con disagio conclamato: 64; • minori stranieri: 126;

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MEDIAZIONE FAMILIARE

Il progetto ha preso avvio nel mese di Dicembre 2005 ed è tuttora in fase di realizzazione. Il servizio si pone come punto di ascolto per le coppie che si separano e che vogliono continuare ad essere buoni genitori. La realizzazione del progetto ha seguito le seguenti fasi: 1. attività preliminari all’avvio del progetto: - attività di coordinamento dei tecnici impegnati sul progetto (incontri con il responsabile del consultorio familiare, con il mediatore familiare, con i referenti degli enti locali per gli aspetti organizzativi e di divulgazione dell’informazione dell’attivazione del servizio); - attività di preparazione delle fasi di avvio del servizio (predisposizione pieghevole e distribuzione sul territorio della pubblicità); - attività di raccordo fra istituzioni (un incontro con i tecnici dei servizi sociali dell’Azienda USL, i Comuni, i pedagogisti , i dirigenti scolastici). 2. avvio del servizio, presso il Poliambulatorio AUSL di Castenaso e il Polo Sanitario AUSL di San Pietro in Casale, destinato a tutte le coppie residenti nel territorio; 3. attività di monitoraggio: Il monitoraggio dell’attività del 2006 indica che si sono rivolte al servizio di mediazione familiare 20 coppie e 11 persone individualmente; il dato è confortante perché in linea con la media degli interventi effettuati nel 2005 dai servizi di mediazione familiare dei centri per le famiglie dell’Emilia Romagna (che hanno comunque una storia decennale). Nel 2007 ci sono stati 36 nuovi accessi ( 20 coppie e 16 persone singolarmente) di cui 26 a San Pietro in Casale e 10 a Castenaso. Si riportano le modalità di accesso in quanto significative di un’accresciuta messa in rete del servizio nel 2007, infatti dei 36 accessi: - 16 sono avvenuti in modo autonomo; - 9 sono stati inviati dagli psicologi del consultorio familiare; - 3 per indicazione del tribunale dei minorenni; - 2 per indicazione delle assistenti sociali e degli operatori della salute mentale; - 1 per indicazione dei carabinieri e del medico di base. Come azione di rete è stato avviato un lavoro d’informazione con gli operatori dei servizi all’infanzia 0/6 anni; in collaborazione con i coordinatori pedagogici sono già stati organizzati due incontri con il personale dei servizi pubblici e privati, uno presso il coordinamento di San Pietro in Casale ed uno presso il coordinamento di Bentivoglio. Nei prossimi mesi si confida di estendere questi incontri agli altri coordinamenti del distretto.

ADOZIONE PRIMA DURANTE E DOPO : INTERVENTI PLURIMI E COMPLESSI SU UN TEMPO LUNGO

Il 2007 è stato un anno di intensa attività per l’equipe adozione che ha seguito ogni fase del percorso puntando sull’affinamento della tecnica al fine di rendere vive e maggiormente funzionali le procedure. Corsi di formazione ed informazione: se ne sono svolti 4 attraverso la stretta collaborazione con i rappresentanti degli enti autorizzati. Questa fase consente alle coppie di affacciarsi al mondo complesso dell’adozione attraverso informazioni ed utili sollecitazioni su temi correnti, consente di conoscere le diverse fasi del percorso, senza

14 ______Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______ancora esserne attori, attraverso un confronto diretto con esperti e altre coppie che si trovano nella medesima situazione. Un buon corso di formazione informazione costituisce un terreno fertile e ricco per le successive fasi del percorso. Il percorso istruttorio è stato svolto per tutte le coppie che hanno presentato domanda nel corso del 2006: questa fase è particolarmente delicata per la particolarità degli argomenti che si affrontano. È necessario che le abilità tecniche siano il meno possibile procedurali ma calate sulle caratteristiche, aspettative, risorse che la singola coppia porta. È importante ad esempio che i tempi per lo svolgimento del percorso non siano forzatamente standardizzati ma che possano anche tenere conto dei tempi delle persone. Anche nel corso del 2007 non sono mancate richieste da parte dell’Autorità Giudiziaria di supplementi di istruttoria che consistono in approfondimenti attraverso strumenti testistici su alcuni aspetti dei singoli componenti la coppia. Il post adozione, o meglio l’arrivo del bambino, viene seguito attraverso visite domiciliari e colloqui. Anche questa fase, garantendo un livello minimo di intervento indispensabile, deve calarsi nelle singole specificità offrendo, al bisogno, maggiori occasioni di confronto come colloqui, incontri con la scuola, attività di approfondimento della relazione di affiliazione, ecc…. Gruppo di sostegno per le famiglie adottive. Quest’anno si è tenuto un solo gruppo di sostegno per le famiglie. Naturalmente era rappresentato da coppie con figli di età molto diversa, ma per questo ricco di sollecitazioni. Anche in questa occasione gli operatori che conducono il gruppo (Assistente Sociale, Educatore e Psicologo) è bene impostino l’esperienza calata sulle diverse esigenze dei partecipanti e non forzatamente su un calendario di argomentazioni seppur scelte dalle coppie. Solo in questo modo il gruppo è occasione di sostegno e di confronto. L’equipe (composta da un’Assistente Sociale, da una Educatore professionale e da una Psicologa) mantiene la regolarità della riunione mensile per il coordinamento dell’attività complessiva, partecipando con regolarità ai coordinamenti provinciali per l’adozione e partecipando ai corsi formativi organizzati dalla Provincia di Bologna. Si impegna trimestralmente a registrare i dati di attività utili per il coordinamento del percorso complessivo.

DISAGIO : L’INTEGRAZIONE PROFESSIONALE PER GLI INTERVENTI COMPLESSI

Tale progetto intende fornire maggiori strumenti operativi e risorse per i servizi che si fanno carico di casi particolarmente complessi. Nel 2007 si è portata avanti e si è conclusa la ricerca con la valutazione del materiale elaborato. L’obiettivo del lavoro, analizzare e riflettere sulle ragioni che determinano l’allontanamento dei minori dal proprio nucleo e i tempi medi di permanenza fuori dalla famiglia di origine è stato raggiunto e sono emerse interessanti considerazioni circa la complessità dei casi seguiti, la necessità che il percorso di cura segua criteri, percorsi metodologici. Il lavoro necessità di occasioni di conoscenza non solo a livello tecnico che possa essere momento di valutazione in tema di pianificazione degli interventi.

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DENOMINAZIONE

LEGGE 285/97 – PROGRAMMA FINALIZZATO ALLA PROMOZIONE E ATTUAZIONE DI DIRITTI E DI OPPORTUNITÀ PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

Comune di San Pietro in Casale

RESPONSABILE DEL PROGETTO

Ufficio di Piano – 051/6669531 Figura di Sistema – Dott.ssa Mara Casari - 051/6669526

DESTINATARI

Minori, genitori,operatori dei servizi ed insegnanti delle scuole del Distretto.

SPECIFICARE SE IN CONTINUITÀ CON L’ANNO PRECEDENTE

In continuità con la progettazione 285 delle precedenti annualità.

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

Comuni del Distretto Pianura Est.

ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI

Comuni e Scuole (Direzioni Didattiche, Istituti Comprensivi e Istituti Superiori) del Distretto Pianura Est, Azienda USL, Associazioni di volontariato.

OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)

• sostegno alla genitorialità; • prevenzione del disagio giovanile; • realizzazione di attività di supporto all’apprendimento scolastico e di socializzazione;

AZIONI PREVISTE

• realizzazione in tutti i Comuni di attività a sostegno della genitorialità: sportelli di consulenza educativa rivolti ai genitori con bambini da 0 a 6 anni oppure incontri a tema secondo le modalità ritenute più opportune da ciascun Ente locale; • proseguimento degli sportelli d’ascolto scolastici rivolti agli alunni, ai genitori ed agli insegnanti; • proseguimento dello sportello di mediazione familiare rivolto a coppie con figli separate o in fase di separazione;

19 ______Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______• proseguimento del progetto “Disagio minorile: l’integrazione professionale per gli interventi complessi” gestito dall’Azienda USL; • proseguimento del progetto “Adozione prima, durante e dopo: interventi plurimi e complessi su un tempo lungo (gestito dall’Azienda USL); • realizzazione del progetto soggiorni estivi per i minori residenti ei Comuni del Distretto frequentanti il secondo ciclo delle scuole elementari, le scuole medie inferiori e la prima e la seconda superiore; • progetto “Attività pomeridiane” che prevede la realizzazione, in alcuni Comuni, di attività extrascolastiche rivolte ai ragazzi delle scuole medie inferiori, a sostegno dell’apprendimento scolastico e come arricchimento delle opportunità ricreative.

PIANO FINANZIARIO

Costo totale previsto: € 224.722,40 Quota regionale: € 157.305,68 Quota comunale: € 67.416,72 Eventuale quota di altri soggetti da specificare: /

RISORSE UMANE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE (caratteristiche e dati numerici)

15 Dirigenti Scolastici e 15 insegnanti referenti per gli sportelli d’ascolto presso le scuole del distretto; i 7 coordinatori pedagogici impegnati sui servizi per l’infanzia del Distretto, esperti esterni alle istituzioni per i progetti di consulenza educativa e di sportello delle scuole, operatori dei servizi sociali, associazioni di volontariato del distretto e cooperative sociali per la realizzazione dei progetti “attività pomeridiane e soggiorni estivi”. Referenti per gli enti locali.

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE

• n° dei progetti realizzati; • n° dei destinatari raggiunti per tipologia di progetto; • azioni di rete: numero incontri di coordinamento, di monitoraggio e verifica; • attività di documentazione dei progetti; • riscontro di gradimento da parte dei destinatari.

Seguono i progetti relativi all’area “Responsabilità familiari e capacità genitoriali”. Gli altri progetti della Legge 285/97 si trovano nell’area “Diritti dei bambini e degli adolescenti”.

20 ______Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______SCHEDA DI PROGETTO relativa al Programma finalizzato alla promozione di diritti e di opportunità per l'infanzia e l'adolescenza

Titolo del progetto

SOSTEGNO ALLA GENITORIALITÀ 0/6 ANNI

Responsabile della compilazione della scheda indicare il nominativo del coordinatore tecnico del progetto

Nominativo: Mara Casari Recapito telefonico: 051/6669526 fax: 051/6669533 e-mail: [email protected]

Ente responsabile del progetto: indicare la denominazione dell’ente referente della gestione amministrativa del progetto

Comune di San Pietro in Casale

Ente esecutore del progetto: indicare la denominazione dell'ente che gestisce l'aspetto tecnico- scientifico del progetto.

Comuni del Distretto Pianura est

Composizione gruppo tecnico di coordinamento (specificare le qualifiche professionali e l'ente di appartenenza dei componenti del gruppo tecnico)

Qualifica Ente Mara Casari – Figura di Sistema Ufficio di Piano Elena Fabbri Ufficio di Piano 1 Pedagogista Da individuare 1 Direttore d’Area Da individuare 1 Dirigente scolastico o insegnante referente Da individuare 1 Referente U.S.S.I. minori Azienda U.S.L.

Connessioni con gli altri interventi del Piano di zona (specificare quali sono le connessioni con gli altri progetti del Piano)

Progetto “Mediazione familiare” (Legge 285/97); Progetto “Sportello d’ascolto - scuole dell’obbligo e superiori” (Legge 285/97);

Area territoriale interessata e luoghi di realizzazione: indicare il comune o il quartiere a cui il progetto si rivolge e le sedi in cui viene realizzato.

Comuni del Distretto Pianura Est: Argelato, Baricella, Bentivoglio, Budrio, Castel Maggiore, Castello d’Argile, Castenaso, Galliera, Granarolo dell’Emilia, Malalbergo, Minerbio, Molinella, Pieve di Cento, San Giorgio di Piano, San Pietro in Casale. Spazi individuati presso le sedi dei servizi di nido e/o di materna oppure presso le sedi municipali o presso le istituzioni scolastiche.

21 ______Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______

Destinatari: indicare: • se minori la fascia d'età: 0-2 anni; 3-5 anni; 6-10 anni; 11-13 anni; 14-17anni; • se adulti la categoria considerata: genitori; insegnanti; operatori; comunità locale; altro (specificare). Indicare infine il numero di destinatari che si intendono raggiungere con il progetto Numero destinatari Presenza sul territorio potenziali che si Tipologia di riferimento intendono raggiungere con il progetto Minori 0-2 anni Minori 3-5 anni Minori 6-10 anni Minori 11-13 anni Minori 14-17 anni Genitori 10.000 800 Insegnanti Operatori Comunità locale Altro (spcificare) Totale 10.000 800 Di cui Minori disabili Minori con provvedimenti del

Tribunale per i minori Minori con disagio conclamato Minori stranieri altro (specificare) Totale soggetti in situazioni particolari

Data di avvio:

Ottobre 2008

Progetto: : di consolidamento di un precedente intervento (spiegare che cosa si va a consolidare.) ‰ di innovazione e/o sperimentazione (specificare in che cosa consiste l'aspetto innovativo).

Il progetto si pone come consolidamento rispetto all’attività di sportello di consulenza educativa nei modi e nelle forme che hanno ottenuto un maggiore riscontro e di innovazione rispetto ad altre forme organizzative per promuovere il sostegno alla genitorialità (cicli d’incontri, serate a tema, ecc.).

22 ______Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______

Motivazione del progetto: descrivere sinteticamente lo scenario d'avvio, i bisogni, le necessità, le risorse sociali sulle quali poggia il progetto e indicare sulla base di quali dati tali elementi sono stati rilevati.

9 accogliere le problematiche educative e le difficoltà della coppia genitoriale; 9 costruire, in modo strutturato, dei punti di ascolto che siano di riferimento per le famiglie del Distretto e attraverso i quali i genitori saranno ascoltati, sostenuti e aiutati ad affrontare incertezze che vivono quotidianamente nelle relazioni familiari; 9 costruire un raccordo ed un’azione integrata con il servizio minori dell’Azienda USL e le scuole del territorio per un confronto costante sul ruolo genitoriale

Obiettivi/risultati attesi: indicare gli obiettivi che il progetto si prefigge di conseguire, ovvero i risultati delle attività previste dal progetto stesso. Gli obiettivi devono descrivere chiaramente: • i cambiamenti attesi,

Il progetto si prefigge di realizzare azioni di sostegno alla genitorialità: 1. sostenendo gli sportelli di consulenza educativa rivolta ai genitori; 2. permettendo la realizzazione di iniziative dedicate al tema della genitorialità; Il progetto, pur adottando modalità d’intervento differenti, intende offrire a tutte le famiglie con bambini da zero a sei anni un’opportunità d’ascolto ed un sostegno pedagogico finalizzato all’acquisizione di una maggior consapevolezza del ruolo genitoriale, dello stile educativo familiare, della comunicazione e del dialogo quotidiano con i figli. Si tratta di un aiuto per i genitori a riconoscere i bambini nei cambiamenti tipici delle diverse età ed a imparare a esprimere risorse e competenze educative.

Indicatori: gli indicatori sono quegli elementi desumibili da ogni singolo intervento che permettono di descrivere la situazione che si prefigura in rapporto ai cambiamenti attesi e ai risultati che si intendono raggiungere. Indicare, quindi, per ogni intervento quelle caratteristiche quantificabili che permettono di misurare il grado di raggiungimento dell’obiettivo prefissato in rapporto ai risultati attesi. Esempi d'indicatori: numero dei partecipanti alle azioni; incremento della richiesta di accesso al servizio da parte dei destinatari dell’intervento; livello di gradimento emerso da test di soddisfazione compilati dai destinatari dell’intervento, numero di persone che hanno assunto un determinato comportamento, esistenza o assenza di determinati requisiti....

Ö Numero dei destinatari raggiunto; Ö Tipologia dei destinatari (la coppia di genitori, oppure un solo genitore); Ö Problematiche più frequenti; Ö Numero dei destinatari ai quali sono state date indicazioni -suggerimenti verso i servizi dell’Azienda USL o centri per le famiglie.

Fasi operative: Modalità di coinvolgimento dei destinatari: indicare come si intendono raggiungere e coinvolgere i destinatari Attività previste: descrivere le singole attività ed iniziative che costituiscono in concreto il progetto e indicare la sequenza in base alla quale esse vengono poste in essere. Metodologie di lavoro e strumenti previsti: indicare i percorsi e le strategie di lavoro, nonché i mezzi che si intendono effettuare per realizzare in modo efficace il progetto.

Per gli sportelli di consulenza educativa: ™ individuazione delle sedi e delle giornate di apertura dello sportello; ™ individuazione di un punto per la raccolta delle prenotazioni dei genitori; ™ predisposizione e distribuzione volantini informativi; ™ avvio dello sportello; ™ definizione del calendario degli incontri del gruppo tecnico di coordinamento per il raccordo fra le istituzioni impegnate nell’azione complessiva di realizzazione degli sportelli di ascolto e di consulenza alle famiglie (Comuni, Scuole, Azienda USL);

23 ______Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______

Per le iniziative dedicate al tema della genitorialità: ™ individuazione del tema e dell’esperto; ™ individuazione dei tempi e dei luoghi; ™ predisposizione e distribuzione volantini informativi-

Costi: Costi: indicare gli importi attribuiti; Eventuali altri contributi: indicare la fonte di finanziamento e la quota attribuita.

Costo complessivo: € 21.500,00 Contributo programma finalizzato: € 15.050,00 Contributo E.L.: € 6.450,00 Eventuali altri contributi : -

Attività di monitoraggio prevista e soggetti coinvolti: tale attività consiste nell’accertamento e nella descrizione precisa del processo di avanzamento di un intervento, nonché nella puntuale segnalazione di evidenti discrepanze rispetto a quanto era stato prestabilito, consentendo quindi di tenere sotto controllo l’andamento dell’intervento stesso. Occorre, dunque, indicare gli strumenti che si intendono utilizzare per compiere tali azioni di monitoraggio, la periodicità di utilizzo e i soggetti che se ne occupano.

Utilizzo di una scheda di monitoraggio predisposta dall’Ufficio di Piano con cadenza semestrale.

Attività di valutazione e soggetti coinvolti: attraverso tale attività si devono constatare e rilevare i reali effetti prodotti dall’intervento sui destinatari, riferendosi anche alle risorse impiegate in rapporto agli obiettivi raggiunti. E' un processo di costruzione di senso, di valore, svolto attraverso attività di ricerca realizzate nell'ambito di un processo decisionale; è integrata alla progettazione ed implementazione poiché il suo fine è di fornire un input per il miglioramento e la riprogettazione di politiche ed interventi. Indicare con quali metodi e strumenti si intende effettuare la valutazione dell’attività posta in essere. Indicare i momenti e le fasi di valutazione, i soggetti preposti ad effettuare le operazioni di valutazione, se è previsto o meno il coinvolgimento dei destinatari ed in quali forme.

Si prevede un momento di valutazione a fine progetto con la stesura di una relazione da parte dell’Ufficio di Piano, recepiti i materiali di monitoraggio e consultati i tecnici coinvolti e le Amministrazioni locali.

Attività di documentazione prevista e soggetti coinvolti: tale attività consiste in una raccolta di dati e di materiale informativo sull’intervento in corso di attuazione. Indicare quali sono i mezzi che si intendono utilizzare, nonché in quale misura si intende procedere alla divulgazione del materiale informativo e quali saranno i destinatari di tali informazioni.

Scheda di sintesi dei dati di monitoraggio, materiale informativo prodotto dalle singole Amministrazioni per la divulgazione delle iniziative. Restituzione dell’esito del progetto alle Amministrazioni locali, alle istituzioni ed agli interlocutori politici e sociali coinvolti nel Piano di Zona.

24 ______Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______SCHEDA DI PROGETTO relativa al Programma finalizzato alla promozione di diritti e di opportunità per l'infanzia e l'adolescenza

Titolo del progetto

SPORTELLO D’ASCOLTO - SCUOLE

Responsabile della compilazione della scheda indicare il nominativo del coordinatore tecnico del progetto

Nominativo: Mara Casari Recapito telefonico: 051/6669526 fax: 051/6669533 e-mail: [email protected]

Ente responsabile del progetto: indicare la denominazione dell’ente referente della gestione amministrativa del progetto

Comune di San Pietro in Casale

Ente esecutore del progetto: indicare la denominazione dell'ente che gestisce l'aspetto tecnico- scientifico del progetto.

Istituzioni scolastiche del Distretto Pianura Est

Composizione gruppo tecnico di coordinamento (specificare le qualifiche professionali e l'ente di appartenenza dei componenti del gruppo tecnico)

Qualifica Ente Angela Cocchi - Dirigente Scolastico I.C. di San Giorgio di Piano Accorsi Elena - Dirigente Scolastico I.C. di San Pietro in Casale Anania Caterina - Dirigente Scolastico D.D. di Castel Maggiore Mara Casari – Figura di Sistema Ufficio di Piano Elena Fabbri Ufficio di Piano

Connessioni con gli altri interventi del Piano di zona (specificare quali sono le connessioni con gli altri progetti del Piano)

9 progetto “Sostegno alla genitorialità 0/6 anni” (Legge 285/97); 9 progetto “Mediazione familiare” (Legge 285/97); 9 progetto “Attività pomeridiane” (Legge 285/97); 9 progetto “Il nostro impegno per gli altri” (Programma finalizzato “Giovani e dipendenze”; 9 progetto “Immagino, creo….”(Programma finalizzato “Giovani e dipendenze”).

Area territoriale interessata e luoghi di realizzazione: indicare il comune o il quartiere a cui il progetto si rivolge e le sedi in cui viene realizzato.

Tutte le Istituzioni Scolastiche del Distretto Pianura Est.

25 ______Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______

Destinatari: indicare: • se minori la fascia d'età: 0-2 anni; 3-5 anni; 6-10 anni; 11-13 anni; 14-17anni; • se adulti la categoria considerata: genitori; insegnanti; operatori; comunità locale; altro (specificare). Indicare infine il numero di destinatari che si intendono raggiungere con il progetto Numero destinatari Presenza sul territorio potenziali che si Tipologia di riferimento intendono raggiungere con il progetto Minori 0-2 anni Minori 3-5 anni Minori 6-10 anni 6.563 1.798 Minori 11-13 anni 3.525 937 Minori 14-17 anni 4.399 299 Genitori 25.000 386 Insegnanti 1.490 475 Operatori Comunità locale Altro (specificare) 3.895 Totale 40.977 (dati ultimo monitoraggio) Di cui Minori disabili 358 62 Minori con provvedimenti del 280 5 Tribunale per i minori Minori con disagio conclamato 639 64 Minori stranieri altro (specificare) 1077 126 Totale soggetti in situazioni 257 2354 particolari (dati ultimo monitoraggio)

Data di avvio:

Gennaio 2009

Progetto: : di consolidamento di un precedente intervento (spiegare che cosa si va a consolidare.) ‰ di innovazione e/o sperimentazione (specificare in che cosa consiste l'aspetto innovativo).

Il progetto intende consolidare le attività in atto nelle scuole volte a favorire, attraverso l’ascolto e la comunicazione, l‘autostima, l’espressività e le relazioni interpersonali.

26 ______Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______

Motivazione del progetto: descrivere sinteticamente lo scenario d'avvio, i bisogni, le necessità, le risorse sociali sulle quali poggia il progetto e indicare sulla base di quali dati tali elementi sono stati rilevati.

Le scuole sono collocate in un contesto territoriale in cui si registrano: l’emergere di fenomeni sempre più frequenti d’ansia e di disagio infantile/adolescenziale che portano, spesso, all’insuccesso scolastico e, in casi limite, a vere e proprie patologie. La presenza sempre più numerosa di studenti stranieri con problemi linguistici e di inserimento nella nuova realtà scolastica, sociale e culturale. Fenomeni di bullismo.

Obiettivi/risultati attesi: indicare gli obiettivi che il progetto si prefigge di conseguire, ovvero i risultati delle attività previste dal progetto stesso. Gli obiettivi devono descrivere chiaramente: • i cambiamenti attesi,

9 promozione di una cultura dell’infanzia volta al benessere psicologico; 9 miglioramento delle capacità relazionali, interpersonali e di interazione nei gruppi; 9 educazione all’ascolto; 9 consulenza e supervisione agli insegnanti; 9 consulenza alle famiglie; 9 identificazione dei segnali di disagio; 9 prevenzione del fenomeno del bullismo.

Indicatori: gli indicatori sono quegli elementi desumibili da ogni singolo intervento che permettono di descrivere la situazione che si prefigura in rapporto ai cambiamenti attesi e ai risultati che si intendono raggiungere. Indicare, quindi, per ogni intervento quelle caratteristiche quantificabili che permettono di misurare il grado di raggiungimento dell’obiettivo prefissato in rapporto ai risultati attesi. Esempi d'indicatori: numero dei partecipanti alle azioni; incremento della richiesta di accesso al servizio da parte dei destinatari dell’intervento; livello di gradimento emerso da test di soddisfazione compilati dai destinatari dell’intervento, numero di persone che hanno assunto un determinato comportamento, esistenza o assenza di determinati requisiti....

Ö numero destinatari raggiunti distinti in alunni – genitori – insegnanti; Ö tipologie di problematiche prevalenti; Ö numero di persone che partecipano ai lavori di gruppo; Ö livello di gradimento dei destinatari.

Fasi operative: Modalità di coinvolgimento dei destinatari: indicare come si intendono raggiungere e coinvolgere i destinatari Attività previste: descrivere le singole attività ed iniziative che costituiscono in concreto il progetto e indicare la sequenza in base alla quale esse vengono poste in essere. Metodologie di lavoro e strumenti previsti: indicare i percorsi e le strategie di lavoro, nonché i mezzi che si intendono effettuare per realizzare in modo efficace il progetto.

♦ attivazione di un percorso formativo di educazione socio-affettiva continuo a sostegno della genitorialità in crisi rivolto alle famiglie; ♦ incontri individuali (counseling); ♦ colloquio tra esperto ed insegnante; ♦ colloquio tra esperto e coppia genitoriale; ♦ incontri di gruppo e discussione a tema; ♦ osservazioni sistematiche nel contesto scolastico da parte degli insegnanti e/o degli esperti; ♦ progettazione d’interventi di gruppo e/o personalizzati i cui contenuti riguardino in particolar modo la comunicazione e la sfera relazionale.

27 ______Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______

Costi: relativi al periodo Gennaio - Giugno 2009 Costi: indicare gli importi attribuiti; Eventuali altri contributi: indicare la fonte di finanziamento e la quota attribuita.

Costo complessivo: € 37.500,00 Contributo programma finalizzato: € 26.250,00 Contributo E.L.: € 11.250,00 Eventuali altri contributi : -

Attività di monitoraggio prevista e soggetti coinvolti: tale attività consiste nell’accertamento e nella descrizione precisa del processo di avanzamento di un intervento, nonché nella puntuale segnalazione di evidenti discrepanze rispetto a quanto era stato prestabilito, consentendo quindi di tenere sotto controllo l’andamento dell’intervento stesso. Occorre, dunque, indicare gli strumenti che si intendono utilizzare per compiere tali azioni di monitoraggio, la periodicità di utilizzo e i soggetti che se ne occupano.

A cadenza semestrale i referenti di progetto di ogni istituzione scolastica invieranno all’Ufficio di Piano una scheda di monitoraggio sullo stato di avanzamento del progetto.

Attività di valutazione e soggetti coinvolti: attraverso tale attività si devono constatare e rilevare i reali effetti prodotti dall’intervento sui destinatari, riferendosi anche alle risorse impiegate in rapporto agli obiettivi raggiunti. E' un processo di costruzione di senso, di valore, svolto attraverso attività di ricerca realizzate nell'ambito di un processo decisionale; è integrata alla progettazione ed implementazione poiché il suo fine è di fornire un input per il miglioramento e la riprogettazione di politiche ed interventi. Indicare con quali metodi e strumenti si intende effettuare la valutazione dell’attività posta in essere. Indicare i momenti e le fasi di valutazione, i soggetti preposti ad effettuare le operazioni di valutazione, se è previsto o meno il coinvolgimento dei destinatari ed in quali forme.

ƒ raccolta schede di monitoraggio; ƒ sintesi ragionata dei dati; ƒ stesura di una relazione finale e/o elaborazione di uno schema di lettura complessivo degli interventi effettuati da parte dell’Ufficio di Piano.

Attività di documentazione prevista e soggetti coinvolti: tale attività consiste in una raccolta di dati e di materiale informativo sull’intervento in corso di attuazione. Indicare quali sono i mezzi che si intendono utilizzare, nonché in quale misura si intende procedere alla divulgazione del materiale informativo e quali saranno i destinatari di tali informazioni.

Relazione quantitativa a cura dell’Ufficio di Piano, integrata da una relazione qualitativa relativa agli esiti degli interventi a cura del gruppo tecnico di coordinamento, destinate: 1. ai docenti degli istituti; 2. al tavolo tematico “responsabilità familiari, capacità genitoriali e diritti dei bambini e degli adolescenti/politiche a favore dei giovani/scuole” all’interno del Piano di Zona Distretto Pianura Est.

28 ______Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______SCHEDA DI PROGETTO relativa al Programma finalizzato alla promozione di diritti e di opportunità per l'infanzia e l'adolescenza

Titolo del progetto

MEDIAZIONE FAMILIARE

Responsabile della compilazione della scheda indicare il nominativo del coordinatore tecnico del progetto

Nominativo: Mara Casari Recapito telefonico: 051/6669526 fax: 051/6669533 e-mail: [email protected]

Ente responsabile del progetto: indicare la denominazione dell’ente referente della gestione amministrativa del progetto

Comune di San Pietro in Casale

Ente esecutore del progetto: indicare la denominazione dell'ente che gestisce l'aspetto tecnico- scientifico del progetto.

AUSL Distretto Pianura Est

Composizione gruppo tecnico di coordinamento (specificare le qualifiche professionali e l'ente di appartenenza dei componenti del gruppo tecnico)

Qualifica Ente Responsabile consultorio familiare AUSL Distretto Pianura Est Mediatore familiare Libero professionista Responsabile U.S.S.I. Minori AUSL Distretto Pianura Est Figura di sistema Ufficio di Piano Elena Fabbri Ufficio di piano 1 pedagogista Referente per i Comuni del Distretto da individuare 1 direttore area servizi alla persona Referente per i Comuni del Distretto da individuare 1 dirigente scolastico Referente per le Istituzioni Scolastiche del distretto da individuare.

Connessioni con gli altri interventi del Piano di zona (specificare quali sono le connessioni con gli altri progetti del Piano)

Progetto “Sportello d’ascolto scuole” (Legge 285/97) Progetto “Sostegno alla genitorialità 0/6 anni” (Legge 285/97)

29 ______Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______

Area territoriale interessata e luoghi di realizzazione: indicare il comune o il quartiere a cui il progetto si rivolge e le sedi in cui viene realizzato.

Comuni del Distretto Pianura Est: Argelato, Baricella, Bentivoglio, Budrio, Castel Maggiore, Castello d’Argile, Castenaso, Galliera, Granarolo dell’Emilia, Malalbergo, Minerbio, Molinella, Pieve di Cento, San Giorgio di Piano, San Pietro in Casale. Spazi individuati presso le sedi dei consultori di Castenaso, San Pietro in Casale, Castel Maggiore ed il Comune di Castenaso.

Destinatari: indicare: • se minori la fascia d'età: 0-2 anni; 3-5 anni; 6-10 anni; 11-13 anni; 14-17anni; • se adulti la categoria considerata: genitori; insegnanti; operatori; comunità locale; altro (specificare). Indicare infine il numero di destinatari che si intendono raggiungere con il progetto

Numero destinatari Presenza sul territorio potenziali che si Tipologia di riferimento intendono raggiungere con il progetto Minori 0-2 anni Minori 3-5 anni Minori 6-10 anni Minori 11-13 anni Minori 14-17 anni Genitori 26.000 60 Insegnanti Operatori Comunità locale Altro (spcificare) Totale 26.000 60 Di cui Minori disabili Minori con provvedimenti del

Tribunale per i minori Minori con disagio conclamato Minori stranieri altro (specificare) Totale soggetti in situazioni particolari

Data di avvio:

Aprile 2008

30 ______Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______Progetto: : di consolidamento di un precedente intervento (spiegare che cosa si va a consolidare.) ‰ di innovazione e/o sperimentazione (specificare in che cosa consiste l'aspetto innovativo).

Viene consolidato il progetto poiché per il 2008 si prevede un incremento orario per lo sportello di San Pietro in Casale a fronte di un aumento significativo dell’utenza. Si segnala tuttavia negli ultimi tre mesi del 2007 una ripresa anche dello sportello aperto a Castenaso. Al contempo si segnala un’evoluzione del progetto che prevede due azioni sperimentali: a) l’introduzione di una modulazione dell’intervento anche per piccoli gruppi su proposta del consultorio familiare presso i locali dell’AUSL di Castel Maggiore in collaborazione con il centro di terapia familiare; b) l’avvio di una consulenza educativa rivolta ai genitori di adolescenti presso il Comune di Castenaso.

Motivazione del progetto: descrivere sinteticamente lo scenario d'avvio, i bisogni, le necessità, le risorse sociali sulle quali poggia il progetto e indicare sulla base di quali dati tali elementi sono stati rilevati.

Il progetto era nato nel 2005 accogliendo le segnalazioni di diversi tecnici sul territorio (coordinatori pedagogici, educatori, insegnanti, Dirigenti Scolastici) sulle difficoltà riscontrate nelle dinamiche familiari in caso di separazione con conseguenze spesso pensanti per i bambini. Nei due anni di attività l’utenza ha avuto un trend in aumento a conferma del bisogno delle famiglie di avere un punto di riferimento, un supporto emotivo ed un’azione di indirizzo a tecnici e/o altri servizi del territorio. Nel 2008 s’intende dare continuità al progetto ed investire nel raccordo con gli altri servizi ed operatori socio scolastici continuando in un’azione di rete che sta restituendo ora i primi segnali significativi a livello distrettuale.

Obiettivi/risultati attesi: indicare gli obiettivi che il progetto si prefigge di conseguire, ovvero i risultati delle attività previste dal progetto stesso. Gli obiettivi devono descrivere chiaramente: • i cambiamenti attesi,

♦ accogliere con un servizio strutturato le situazioni di forte compromissione delle relazioni familiari; ♦ facilitare i genitori ad esercitare le proprie responsabilità parentali in un clima di cooperazione, nell’interesse dei figli; ♦ raffreddare i conflitti e trovare soluzioni realistiche per l’esercizio dei diritti/doveri parentali; ♦ incentivare la rete fra servizi socio educativi e scolastici; ♦ mantenere il raccordo con i centri per le famiglie di Bologna, Ferrara e Casalecchio.

31 ______Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______

Indicatori: gli indicatori sono quegli elementi desumibili da ogni singolo intervento che permettono di descrivere la situazione che si prefigura in rapporto ai cambiamenti attesi e ai risultati che si intendono raggiungere. Indicare, quindi, per ogni intervento quelle caratteristiche quantificabili che permettono di misurare il grado di raggiungimento dell’obiettivo prefissato in rapporto ai risultati attesi. Esempi d'indicatori: numero dei partecipanti alle azioni; incremento della richiesta di accesso al servizio da parte dei destinatari dell’intervento; livello di gradimento emerso da test di soddisfazione compilati dai destinatari dell’intervento, numero di persone che hanno assunto un determinato comportamento, esistenza o assenza di determinati requisiti....

♦ numero di destinatari raggiunti; ♦ modalità di accesso al servizio; ♦ problematiche prevalenti; ♦ tipologie di risposte offerte dal servizio; ♦ tipologia di persone afferenti al servizio; ♦ numero di incontri con servizi educativi e scolastici, ♦ numero di incontri formativi con i centri per le famiglie di Bologna Ferrara e Casalecchio.

Fasi operative: Modalità di coinvolgimento dei destinatari: indicare come si intendono raggiungere e coinvolgere i destinatari Attività previste: descrivere le singole attività ed iniziative che costituiscono in concreto il progetto e indicare la sequenza in base alla quale esse vengono poste in essere. Metodologie di lavoro e strumenti previsti: indicare i percorsi e le strategie di lavoro, nonché i mezzi che si intendono effettuare per realizzare in modo efficace il progetto.

• predisposizione materiale informativo per informare le famiglie dell’assetto del servizio nel 2008 (sedi giorni, orari e numeri telefonici per usufruire della mediazione); • incontri con i coordinatori pedagogici ed i centri per le famiglie per continuare la messa in rete del servizio; • divulgazione del report restituivo dell’andamento del servizio per l’anno 2007, alle scuole, ai coordinatori pedagogici, alle amministrazioni comunali, come contributo alla riflessione sui bisogni espressi dalle famiglie del distretto.

Costi: Costi: indicare gli importi attribuiti; Eventuali altri contributi: indicare la fonte di finanziamento e la quota attribuita.

Costo complessivo: € 15.000,00 Contributo programma finalizzato: € 10.500,00 Contributo E.L.: € 4.500,00 Eventuali altri contributi : -

Attività di monitoraggio prevista e soggetti coinvolti: tale attività consiste nell’accertamento e nella descrizione precisa del processo di avanzamento di un intervento, nonché nella puntuale segnalazione di evidenti discrepanze rispetto a quanto era stato prestabilito, consentendo quindi di tenere sotto controllo l’andamento dell’intervento stesso. Occorre, dunque, indicare gli strumenti che si intendono utilizzare per compiere tali azioni di monitoraggio, la periodicità di utilizzo e i soggetti che se ne occupano.

ƒ report semestrale a cura del mediatore familiare sull’andamento del servizio; ƒ due incontri all’anno del gruppo tecnico di coordinamento.

32 ______Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______

Attività di valutazione e soggetti coinvolti: attraverso tale attività si devono constatare e rilevare i reali effetti prodotti dall’intervento sui destinatari, riferendosi anche alle risorse impiegate in rapporto agli obiettivi raggiunti. E' un processo di costruzione di senso, di valore, svolto attraverso attività di ricerca realizzate nell'ambito di un processo decisionale; è integrata alla progettazione ed implementazione poiché il suo fine è di fornire un input per il miglioramento e la riprogettazione di politiche ed interventi. Indicare con quali metodi e strumenti si intende effettuare la valutazione dell’attività posta in essere. Indicare i momenti e le fasi di valutazione, i soggetti preposti ad effettuare le operazioni di valutazione, se è previsto o meno il coinvolgimento dei destinatari ed in quali forme.

Relazione del gruppo tecnico di coordinamento indicativa delle criticità e delle possibili linee di sviluppo del progetto.

Attività di documentazione prevista e soggetti coinvolti: tale attività consiste in una raccolta di dati e di materiale informativo sull’intervento in corso di attuazione. Indicare quali sono i mezzi che si intendono utilizzare, nonché in quale misura si intende procedere alla divulgazione del materiale informativo e quali saranno i destinatari di tali informazioni.

Report annuale a cura del gruppo tecnico di coordinamento con indicazione dei dati quantitativi e qualitativi. Illustrazione delle azioni di rete rispetto i servizi socio educativi e scolastici del Distretto e le azioni di raccordo con i centri per le famiglie di Bologna, Ferrara e , i cui operatori già svolgono azioni di formazione congiunta.

33 ______Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______SCHEDA DI PROGETTO relativa al Programma finalizzato alla promozione di diritti e di opportunità per l'infanzia e l'adolescenza

Titolo del progetto

ADOZIONE PRIMA, DURANTE E DOPO: INTERVENTI PLURIMI E COMPLESSI SU UN TEMPO LUNGO

Responsabile della compilazione della scheda indicare il nominativo del coordinatore tecnico del progetto

Nominativo: Roberta Garimberti Recapito telefonico: 051/6662634 fax: e-mail: [email protected]

Ente responsabile del progetto: indicare la denominazione dell’ente referente della gestione amministrativa del progetto

Comune di San Pietro in Casale

Ente esecutore del progetto: indicare la denominazione dell'ente che gestisce l'aspetto tecnico- scientifico del progetto.

Azienda USL di Bologna

Composizione gruppo tecnico di coordinamento (specificare le qualifiche professionali e l'ente di appartenenza dei componenti del gruppo tecnico)

Qualifica Ente 1 Responsabile U.S.S.I. Minori Azienda USL di Bologna 1 Assistente Sociale Azienda USL di Bologna 1 Educatore Professionale Azienda USL di Bologna 1 Psicologo Azienda USL di Bologna

Connessioni con gli altri interventi del Piano di zona (specificare quali sono le connessioni con gli altri progetti del Piano)

Il progetto è strettamente correlato al progetto di “Attivazione/gestione di gruppi di sostegno alle famiglie adottive nel secondo anno di post adozione” - Area Diritti dei bambini e degli adolescenti.

Area territoriale interessata e luoghi di realizzazione: indicare il comune o il quartiere a cui il progetto si rivolge e le sedi in cui viene realizzato.

Ambito distrettuale.

34 ______Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______

Destinatari: indicare: • se minori la fascia d'età: 0-2 anni; 3-5 anni; 6-10 anni; 11-13 anni; 14-17anni; • se adulti la categoria considerata: genitori; insegnanti; operatori; comunità locale; altro (specificare). Indicare infine il numero di destinatari che si intendono raggiungere con il progetto

Numero destinatari Presenza sul territorio potenziali che si Tipologia di riferimento intendono raggiungere con il progetto Minori 0-2 anni Minori 3-5 anni Minori 6-10 anni Minori 11-13 anni Minori 14-17 anni Genitori - 57 Insegnanti Operatori Comunità locale Altro (specificare) Totale - 57 Di cui Minori disabili Minori con provvedimenti del

Tribunale per i minori Minori con disagio conclamato Minori stranieri altro (specificare) Totale soggetti in situazioni particolari

Data di avvio:

Gennaio 2008

Progetto: : di consolidamento di un precedente intervento (spiegare che cosa si va a consolidare.) di innovazione e/o sperimentazione (specificare in che cosa consiste l'aspetto innovativo).

Si consolida l’attività prevista a favore dell’area adozione come richiesto da direttiva regionale.

Motivazione del progetto: descrivere sinteticamente lo scenario d'avvio, i bisogni, le necessità, le risorse sociali sulle quali poggia il progetto e indicare sulla base di quali dati tali elementi sono stati rilevati.

Nel corso dell’anno 2008 l’equipe perfeziona la propria attività incrementando la qualità del percorso istruttorio a favore delle coppie che hanno presentato domanda per l’adozione nazionale ed internazionale. Si intende inoltre dare continuità alla procedura richiesta da direttiva regionale relativa al post adozione. Il progetto intende potenziare l’equipe che si occupa di adozioni, arricchendo e qualificando le figure professionali e le competenze messe a disposizione dei genitori che si avvicinano all’adozione e che hanno

35 ______Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______

adottato. Complessivamente l’equipe sta seguendo 57 coppie.

Obiettivi/risultati attesi: indicare gli obiettivi che il progetto si prefigge di conseguire, ovvero i risultati delle attività previste dal progetto stesso. Gli obiettivi devono descrivere chiaramente: • i cambiamenti attesi,

Il progetto mira ad un’analisi/monitoraggio costante delle procedure e delle modalità di lavoro funzionali ad accogliere le problematiche relative all’adozione nella cornice della direttiva regionale che pone vincoli e modalità procedurali.

Indicatori: gli indicatori sono quegli elementi desumibili da ogni singolo intervento che permettono di descrivere la situazione che si prefigura in rapporto ai cambiamenti attesi e ai risultati che si intendono raggiungere. Indicare, quindi, per ogni intervento quelle caratteristiche quantificabili che permettono di misurare il grado di raggiungimento dell’obiettivo prefissato in rapporto ai risultati attesi. Esempi d'indicatori: numero dei partecipanti alle azioni; incremento della richiesta di accesso al servizio da parte dei destinatari dell’intervento; livello di gradimento emerso da test di soddisfazione compilati dai destinatari dell’intervento, numero di persone che hanno assunto un determinato comportamento, esistenza o assenza di determinati requisiti....

Ö n. coppie che hanno partecipato ai corsi di formazione/informazione; Ö n. coppie che hanno riformulato la domanda per effettuare l’istruttoria di adozione nazionale ed internazionale; Ö n. istruttorie concluse; Ö n. supplementi di istruttoria; Ö n. partecipanti ai gruppi di auto-aiuto; Ö funzionalità della metodologia dell’equipe di lavoro: • n. delle riunioni operative; • n. degli operatori d’equipe coinvolti.

Fasi operative: Modalità di coinvolgimento dei destinatari: indicare come si intendono raggiungere e coinvolgere i destinatari Attività previste: descrivere le singole attività ed iniziative che costituiscono in concreto il progetto e indicare la sequenza in base alla quale esse vengono poste in essere. Metodologie di lavoro e strumenti previsti: indicare i percorsi e le strategie di lavoro, nonché i mezzi che si intendono effettuare per realizzare in modo efficace il progetto.

Attività: ♦ attività di coordinamento; ♦ colloqui con le coppie disponibili al percorso di istruttoria; ♦ approfondimenti e supplementi di istruttoria richiesti dall’Autorità Giudiziaria; ♦ aggiornamento dei dati di attività.

Metodologie: ♦ riunioni operative; ♦ svolgimento delle istruttorie secondo modalità e tempi adeguati.

36 ______Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______

Costi: Costi: indicare gli importi attribuiti; Eventuali altri contributi: indicare la fonte di finanziamento e la quota attribuita.

Costo complessivo: € 26.000,00 Contributo programma finalizzato: € 18.200,00 Contributo E.L.: € 7.800,00 Eventuali altri contributi : -

Attività di monitoraggio prevista e soggetti coinvolti: tale attività consiste nell’accertamento e nella descrizione precisa del processo di avanzamento di un intervento, nonché nella puntuale segnalazione di evidenti discrepanze rispetto a quanto era stato prestabilito, consentendo quindi di tenere sotto controllo l’andamento dell’intervento stesso. Occorre, dunque, indicare gli strumenti che si intendono utilizzare per compiere tali azioni di monitoraggio, la periodicità di utilizzo e i soggetti che se ne occupano.

Strumenti: scheda di monitoraggio sui dati di attività; Periodicità del monitoraggio: semestrale; Soggetti: Gruppo tecnico di coordinamento ed equipe adozioni.

Attività di valutazione e soggetti coinvolti: attraverso tale attività si devono constatare e rilevare i reali effetti prodotti dall’intervento sui destinatari, riferendosi anche alle risorse impiegate in rapporto agli obiettivi raggiunti. E' un processo di costruzione di senso, di valore, svolto attraverso attività di ricerca realizzate nell'ambito di un processo decisionale; è integrata alla progettazione ed implementazione poiché il suo fine è di fornire un input per il miglioramento e la riprogettazione di politiche ed interventi. Indicare con quali metodi e strumenti si intende effettuare la valutazione dell’attività posta in essere. Indicare i momenti e le fasi di valutazione, i soggetti preposti ad effettuare le operazioni di valutazione, se è previsto o meno il coinvolgimento dei destinatari ed in quali forme.

Il gruppo tecnico di coordinamento e l’equipe adozioni analizzerà le fasi di avanzamento dell’attività, attraverso la raccolta e l’elaborazione dei dati di monitoraggio stilando un report semestrale.

Attività di documentazione prevista e soggetti coinvolti: tale attività consiste in una raccolta di dati e di materiale informativo sull’intervento in corso di attuazione. Indicare quali sono i mezzi che si intendono utilizzare, nonché in quale misura si intende procedere alla divulgazione del materiale informativo e quali saranno i destinatari di tali informazioni.

La documentazione, da restituire ai tavoli tematici, sarà composta da: ♦ Materiale informativo rivolto alle coppie interessate all’adozione; ♦ Relazione qualitativa sull’efficacia della metodologia utilizzata dall’equipe di lavoro.

37 ______Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______SCHEDA DI PROGETTO relativa al Programma finalizzato alla promozione di diritti e di opportunità per l'infanzia e l'adolescenza

Titolo del progetto

DISAGIO: L’INTEGRAZIONE PROFESSIONALE PER GLI INTERVENTI COMPLESSI

Responsabile della compilazione della scheda indicare il nominativo del coordinatore tecnico del progetto

Nominativo: Roberta Garimberti Recapito telefonico: 051/6662634 fax: e-mail: [email protected]

Ente responsabile del progetto: indicare la denominazione dell’ente referente della gestione amministrativa del progetto

Comune di San Pietro in Casale

Ente esecutore del progetto: indicare la denominazione dell'ente che gestisce l'aspetto tecnico- scientifico del progetto.

Azienda USL di Bologna

Composizione gruppo tecnico di coordinamento (specificare le qualifiche professionali e l'ente di appartenenza dei componenti del gruppo tecnico)

Qualifica Ente 1 Responsabile U.S.S.I. Minori Azienda USL di Bologna 1 Assistente Sociale Azienda USL di Bologna 1 Educatore Professionale Azienda USL di Bologna 1 Psicologo Azienda USL di Bologna

Connessioni con gli altri interventi del Piano di zona (specificare quali sono le connessioni con gli altri progetti del Piano)

Progetto “Sportello d’ascolto - scuole dell’obbligo e superiori” (Legge 285/97); Progetto “Sostegno alla genitorialità 0/6” (Legge 285/97); Progetto “Mediazione familiare” (Legge 285/97) Progetto “Scuola e Servizio Sociale : attivazione di buone prassi”

Area territoriale interessata e luoghi di realizzazione: indicare il comune o il quartiere a cui il progetto si rivolge e le sedi in cui viene realizzato.

Ambito distrettuale.

38 ______Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______

Destinatari: indicare: • se minori la fascia d'età: 0-2 anni; 3-5 anni; 6-10 anni; 11-13 anni; 14-17anni; • se adulti la categoria considerata: genitori; insegnanti; operatori; comunità locale; altro (specificare). Indicare infine il numero di destinatari che si intendono raggiungere con il progetto Numero destinatari Presenza sul potenziali che si Tipologia territorio di intendono riferimento raggiungere con il progetto Minori 0-2 anni 4.413 5,3 % Minori 3-5 anni 4.292 13,3 % Minori 6-10 anni 6.563 30,5 % Minori 11-13 anni 3.525 18, 3% Minori 14-17 anni 4.399 32,6 % Genitori Insegnanti Operatori 21 21 Comunità locale Altro (specificare) Totale 23.213 - Di cui Minori disabili Minori con provvedimenti del

Tribunale per i minori Minori con disagio conclamato Minori stranieri altro (specificare) Totale soggetti in situazioni particolari

Data di avvio:

Gennaio 2008

Progetto: : di consolidamento di un precedente intervento (spiegare che cosa si va a consolidare.) di innovazione e/o sperimentazione (specificare in che cosa consiste l'aspetto innovativo).

Il consolidamento riguarda l’impianto metodologico con cui l’U.S.S.I. minori affronta, con il progetto, le situazioni particolarmente gravi al fine di garantire maggiore organicità agli interventi diretti al minore ed alla famiglia del minore in carico.

Motivazione del progetto: descrivere sinteticamente lo scenario d'avvio, i bisogni, le necessità, le risorse sociali sulle quali poggia il progetto e indicare sulla base di quali dati tali elementi sono stati rilevati.

L’U.S.S.I. minori negli ultimi anni sta assistendo ad un repentino complessificarsi delle situazioni in carico che necessitano di pluriprofessionalità sia del Distretto che delle strutture e/o famiglie che accolgono i minori. I nuclei dei minori sono spesso in carico a più servizi per i diversi bisogni e anche per la presenza di patologie particolarmente

39 ______Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______

gravi.

Obiettivi/risultati attesi: indicare gli obiettivi che il progetto si prefigge di conseguire, ovvero i risultati delle attività previste dal progetto stesso. Gli obiettivi devono descrivere chiaramente: • i cambiamenti attesi,

Tale progetto intende fornire maggiori strumenti operativi e risorse per i servizi che si fanno carico di casi particolarmente complessi attraverso: ¾ l’individuazione di percorsi che consentano di comprendere la natura dell’aumento della complessità delle richieste che l’Autorità Giudiziaria rivolge ai servizi; ¾ la definizione di una procedura di collaborazione con il servizio specialistico IL FARO per una cogestione delle situazioni più gravemente compromesse e conseguente individuazione di risorse per la sostenibilità dei progetti individuali.

Indicatori: gli indicatori sono quegli elementi desumibili da ogni singolo intervento che permettono di descrivere la situazione che si prefigura in rapporto ai cambiamenti attesi e ai risultati che si intendono raggiungere. Indicare, quindi, per ogni intervento quelle caratteristiche quantificabili che permettono di misurare il grado di raggiungimento dell’obiettivo prefissato in rapporto ai risultati attesi. Esempi d'indicatori: numero dei partecipanti alle azioni; incremento della richiesta di accesso al servizio da parte dei destinatari dell’intervento; livello di gradimento emerso da test di soddisfazione compilati dai destinatari dell’intervento, numero di persone che hanno assunto un determinato comportamento, esistenza o assenza di determinati requisiti....

♦ n. operatori coinvolti; ♦ n. casi presi in esame; ♦ nuove metodologie e strumenti pratici individuati per far fronte alla complessità dei casi; ♦ n. incontri effettuati per la stesura del documento e realizzazione del documento.

Fasi operative: Modalità di coinvolgimento dei destinatari: indicare come si intendono raggiungere e coinvolgere i destinatari Attività previste: descrivere le singole attività ed iniziative che costituiscono in concreto il progetto e indicare la sequenza in base alla quale esse vengono poste in essere. Metodologie di lavoro e strumenti previsti: indicare i percorsi e le strategie di lavoro, nonché i mezzi che si intendono effettuare per realizzare in modo efficace il progetto.

Attività: • incontri di gruppo operativo a garanzia del raccordo delle azioni rivolte al minore ed alla famiglia; • raccolta/gestione dei dati di attività; • elaborazione e raccolta di materiale prodotto; Metodologie: • lavoro di gruppo operativo; • stesura protocollo operativo con centro specialistico il Faro; • realizzazione/gestione/mantenimento di progetti di intervento pluriprofessionali gestiti da più servizi.

40 ______Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______

Costi: Costi: indicare gli importi attribuiti; Eventuali altri contributi: indicare la fonte di finanziamento e la quota attribuita.

Costo complessivo: € 30.000,00 Contributo programma finalizzato: € 21.000,00 Contributo E.L.: € 9.000,00 Eventuali altri contributi : -

Attività di monitoraggio prevista e soggetti coinvolti: tale attività consiste nell’accertamento e nella descrizione precisa del processo di avanzamento di un intervento, nonché nella puntuale segnalazione di evidenti discrepanze rispetto a quanto era stato prestabilito, consentendo quindi di tenere sotto controllo l’andamento dell’intervento stesso. Occorre, dunque, indicare gli strumenti che si intendono utilizzare per compiere tali azioni di monitoraggio, la periodicità di utilizzo e i soggetti che se ne occupano.

Strumenti: scheda di monitoraggio per la raccolta sulle attività svolte: • interventi svolti dagli operatori dell’U.S.S.I. minori; • interventi svolti con il centro specialistico IL FARO. Periodicità del monitoraggio: semestrale Soggetti: Gruppo tecnico di coordinamento ed operatori U.S.S.I. minori.

Attività di valutazione e soggetti coinvolti: attraverso tale attività si devono constatare e rilevare i reali effetti prodotti dall’intervento sui destinatari, riferendosi anche alle risorse impiegate in rapporto agli obiettivi raggiunti. E' un processo di costruzione di senso, di valore, svolto attraverso attività di ricerca realizzate nell'ambito di un processo decisionale; è integrata alla progettazione ed implementazione poiché il suo fine è di fornire un input per il miglioramento e la riprogettazione di politiche ed interventi. Indicare con quali metodi e strumenti si intende effettuare la valutazione dell’attività posta in essere. Indicare i momenti e le fasi di valutazione, i soggetti preposti ad effettuare le operazioni di valutazione, se è previsto o meno il coinvolgimento dei destinatari ed in quali forme.

La valutazione viene effettuata dal gruppo tecnico di coordinamento e dagli operatori della U.S.S.I. Minori con cadenza semestrale analizzando i dati delle attività restituiti dalle schede di monitoraggio.

Attività di documentazione prevista e soggetti coinvolti: tale attività consiste in una raccolta di dati e di materiale informativo sull’intervento in corso di attuazione. Indicare quali sono i mezzi che si intendono utilizzare, nonché in quale misura si intende procedere alla divulgazione del materiale informativo e quali saranno i destinatari di tali informazioni.

La documentazione, da restituire ai tavoli tematici, sarà composta da un relazione qualitativa sull’efficacia della metodologia utilizzata dall’equipe di lavoro.

41 ______Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______

DENOMINAZIONE

FAMIGLIE NUMEROSE di cui al Programma finalizzato “Sperimentazione di iniziative per l’abbattimento dei costi dei servizi per le famiglie con un numero di figli pari o superiore a quattro (Legge Finanziaria 296/2006 art.1 comma 1250 e intesa conclusa in sede di conferenza unificata il 20 settembre 2007).

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

Comune di San Pietro in Casale

RESPONSABILE DEL PROGETTO

Ufficio di Piano – 051/6669531

DESTINATARI

Famiglie con un numero di figli pari o superiore a quattro.

SPECIFICARE SE IN CONTINUITÀ CON L’ANNO PRECEDENTE

Nuovo progetto

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

Comuni del Distretto Pianura Est.

ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI

Comuni, Azienda USL.

OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)

Promozione di iniziative sperimentali di riduzione: • dei costi sostenuti per le utenze dalle famiglie con quattro o più figli, compresi i minori in affido; • dei costi sostenuti per l’accesso e la fruizione dei servizi dalle famiglie con quattro o più figli, compresi i minori in affido, fra cui: i servizi di mensa e trasposto scolastico, servizi educativi estivi, tasse o tariffe dei rifiuti solidi urbani, ICI, addizionale comunale Irpef, accesso ai servizi sportivi e culturali e politiche tariffarie in genere;

AZIONI PREVISTE

Individuazione di un gruppo di lavoro composto da alcuni tecnici dei Servizi Sociali dei Comuni e dell’AUSL che si occuperà della stesura di un regolamento per la definizione dei

42 ______Responsabilità familiari e capacità genitoriali ______criteri di accesso al contributo e le modalità di erogazione omogenee per i Comuni del Distretto.

PIANO FINANZIARIO

Costo totale previsto: € 106.869,01 Quota regionale: € 85.495,21 Quota comunale: € 21.373,80 Eventuale quota di altri soggetti da specificare: /

RISORSE UMANE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE (caratteristiche e dati numerici)

Personale dei Comuni del Distretto e dell’AUSL

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE

• n° famiglie che hanno beneficiato di riduzioni.

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46 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

TABELLA 1

DAGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI DELL’AREA AGLI INTERVENTI DEL PROGRAMMA ATTUATIVO 2008 BISOGNI EMERGENTI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007) • Il potenziamento dei servizi e delle attività per l’infanzia e l’adolescenza; • Attivazione forme di sostegno alle famiglie e agli insegnanti rispetto alla fascia pre/adolescenziale; • Sviluppo potenzialità legate alla figura professionale dell’educatore che lavora in ambito scolastico ed extrascolastico; • Accrescimento della cultura del lavoro di rete fra i servizi. RIDEFINIZIO NE DEGLI OBIETTIVI PRIORITARI OBIETTIVI NEL TRIENNIO STATO DI ATTUAZIONE DEGLI OBIETTIVI PRIORITARI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007) PREVISTI NEL PDZ 2005-07 • Migliorare la relazione dei bambini • Attivazione del Servizio di Mediazione con i propri genitori per bambini di Familiare, rivolto alle coppie separate o in fase coppie separate o divorziate che di separazione, presso i locali dell’AUSL dei vivono momenti di conflitto; Comuni di Castenaso e San Pietro in Casale; • Migliorare il benessere dei bambini • Realizzazione di attività extra scolastiche in e degli adolescenti e la loro tutti i Comuni del Distretto, rivolte a ragazzi partecipazione alla vita sociale; delle scuole dell’obbligo; • Realizzazione di attività ricreative estive: settimane di vacanza per bambini e ragazzi dagli 8 ai 16 anni; • Realizzazione del protocollo d’intenti dedicato ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza; • Realizzazione progettazioni di urbanistica partecipata; • Realizzazione di attività pomeridiane rivolti ai ragazzi delle scuole medie; Non è prevista • Attivare la “Figura di Sistema”; • Attivazione Figura di Sistema per il nessuna coordinamento degli interventi di ridefinizione qualificazione scolastica, socio-educativi, degli obiettivi socio-assistenziali, socio-sanitari a favore triennali. dell’infanzia e dell’adolescenza; • Recuperare le situazioni di evasione • Partecipazione della Figura di Sistema, quale dell’obbligo scolastico degli rappresentante distrettuale, al Tavolo adolescenti individuando percorsi Provinciale sul Disagio Scolastico; formativi personalizzati; • Costruire opportunità di accesso al • Attivazione inserimenti lavorativi protetti per mondo del lavoro per gli adolescenti; adolescenti; • INTEGRARE e mettere in rete i • Definizione calendario comune delle vacanze servizi e le attività ricreative estive; estive per ragazzi della fascia 8-16 anni; • OMOGENEIZZARE, a livello • Adozione Accordo di Programma territoriale distrettuale, l’applicazione degli della legge 104/92, per l’integrazione Accordi di Programma per scolastica degli studenti disabili. l’integrazione scolastica dei bambini diversamente abili.

47 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2008: PROGRAMMI FINALIZZATI

• Programma provinciale per la “Promozione di politiche di accoglienza e tutela dell’infanzia e dell’adolescenza”: ¾ Piano provinciale adozione nazionale ed internazionale; ¾ Piano provinciale per l’affido familiare e in comunità; ¾ Piano provinciale azioni di contrasto agli abusi e ai maltrattamenti in danno ai minori; • Progetto sovrazonale: Fondo di solidarietà provinciale per l’accoglienza di bambini e adolescenti in situazione di difficoltà; • Progetto sovrazonale: Coordinamento pedagogico provinciale; • Progetto sovrazonale relativo al funzionamento del Centro specialistico per la prevenzione dell’abuso e del maltrattamento: Il Faro; • Progetto sovrazonale: Osservatorio provinciale sulla scolarità; • Progetto sovrazonale: Azioni di contrasto al disagio scolastico; • Progetto sovrazonale: Aneka, servizi per il benessere a scuola; • Programma finalizzato alla promozione e attuazione di diritti e di opportunità per l’infanzia e l’adolescenza ¾ Soggiorni estivi; ¾ Attività pomeridiane. • Programma distrettuale di sostegno all’affidamento familiare (L. 184/83 e successive modificazioni e DGR 846/2007, e intesa conclusa in sede di conferenza unificata il 20 settembre 2007) ¾ Sostegno all’affido familiare

INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2008: PROGETTI DI SVILUPPO/INNOVAZIONE /QUALIFICAZIONE OPPURE DI CONTENIMENTO

• Gruppi di sostegno alle famiglie adottive nel secondo anno di post adozione (Sviluppo) • Gruppo auto mutuo aiuto per famiglie affidatarie (S) • “Cosa abbiamo da dire”: adolescenti con esperienza di affido si raccontano (S) • “Percorso di inserimento lavorativo a breve termine ed in contesto protetto”, attivazione di percorsi lavorativi, tirocini formativi a favore di minori in carico al servizio sociale (S) • “Onde di strada”, progetti di Art Therapy (S) • Scuola e Servizio Sociale: attivazione di buone prassi (S) • Fondo Distrettuale per progetti educativi e di sostegno per ragazzi 18-21 anni: interventi in continuità con attività già in carico all’equipe (S) • Progetto “Accendi Molti Fuochi” (S) • Progetto “Giochiamo insieme”(S)

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50 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

LEGGE 285/97: “PROMOZIONE DEI DIRITTI DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA

SOGGIORNI ESTIVI

Il progetto è stato realizzato nell’estate 2007; prevedeva, come novità di rilievo, l‘offerta di diverse tipologie di vacanza e non di una sola proposta come avvenuto negli anni precedenti. I bambini ed i ragazzi hanno potuto scegliere fra queste proposte: ƒ una vacanza in barca a vela proposta dall’associazione Via col vento presso Cervia; ƒ una vacanza in campeggio al mare proposta dalla coop Atlantide a Marina di Romea; ƒ una vacanza presso l’Appennino tosco emiliano proposta dalla società Calycanthus a Tredozio presso l’ ostello “Le volte”antico casolare ristrutturato; ƒ una vacanza sempre sul crinale fra Romagna e Toscana proposta dall’associazione Cemea sulle colline di Casola Valsenio presso il centro turistico Cà Budrio”. Non è stato possibile realizzare la “settimana blu” proposta dalla società Calycanthus presso l’Argentario per un numero esiguo di iscrizioni. Il progetto ha coinvolto complessivamente 327 minori residenti nel distretto, dei quali 32, segnalati o dai servizi dell’Ausl o dai Comuni. Il numero complessivo dei partecipanti ci in conferma che questa nuova formula ha incontrato il favore delle famiglie e dei ragazzi, tuttavia rimangono alcuni aspetti sui quali riflettere: 9 la fascia d’età prevalente dei minori partecipanti si colloca fra i 9 ed i 12 anni; risulta difficile coinvolgere i ragazzi dai 14 ai 16 anni nonostante un buon ventaglio di opzioni; 9 il dato degli iscritti per ciascun Comune è molto diversificato: questo richiederà un investimento maggiore nelle forme di informazione e promozione della proposta. Dall’incontro di verifica svolto con i referenti delle associazioni e cooperative che hanno partecipato al progetto emerge un bilancio positivo dell’attività sia nel suo impianto organizzativo sia nei suoi aspetti di raccordo con l’Ufficio di Piano. È stato appurato l‘interesse di tutte le associazioni e cooperative a riproporsi sul nostro territorio con la medesima offerta per l’estate 2008. A breve si terrà l’incontro con i referenti dell’Ausl per una verifica dei passaggi tecnici in merito ai minori in carico ai servizi.

ATTIVITÀ POMERIDIANE

Si tratta di progetti che investono sul tempo extrascolastico e che sono rivolti alla prevenzione del disagio ed al sostegno dell’apprendimento scolastico. I progetti prevedono la compartecipazione degli enti locali, delle scuole e del terzo settore, sollecitando la collaborazione fra pubblico e privato in forma continuativa e strutturata. Destinatari dei progetti sono i minori frequentanti la scuola secondaria di primo grado. Nel mese di Febbraio 2007 sono stati definiti i criteri e le modalità per la richiesta di contributo all’Ufficio di Piano. Sono stati presentati 9 progetti che coinvolgono complessivamente 12 Comuni del Distretto. La commissione ha ammesso a finanziamento 8 progetti. Le attività con i ragazzi hanno preso avvio dall’ anno scolastico 2007/08 per 7 progetti su 8 (non è stato raggiunto un numero significativo di iscritti per avviare il progetto presso Il Comune di Galliera). Di fatto le attività sono attualmente in essere su 10 Comuni del Distretto:

51 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______• Castel Maggiore - il progetto ha preso avvio il 6 Novembre con 11 ragazzi iscritti delle classi prime di scuola secondaria di primo grado. • Molinella - il progetto è stato attivato dal 5 Novembre. • Per il Comune di Bentivoglio ed i Comuni ad esso associati (Argelato, San Giorgio di Piano, Castello d’Argile) il progetto ha preso avvio dall’11 di Dicembre; il numero dei ragazzi iscritti è il seguente: Comune di Bentivoglio 16 ragazzi, Comune di Castello d’Argile 26, Comune di San Giorgio di Piano 16, Comune di Argelato 2. • Pieve di Cento - il progetto ha preso avvio il 10 Dicembre i ragazzi iscritti sono 18. • Budrio - il progetto ha preso avvio il 26 Settembre i ragazzi iscritti sono 22. • San Pietro in Casale - l’implementazione del progetto di extrascuola ha preso avvio dal primo Ottobre con un educatore in più sul servizio in funzione dell’incremento degli iscritti (da 52 a 70 ragazzi) e per gestire, in collaborazione con il volontariato, il laboratorio di pittura che ha preso avvio da Gennaio 2008. • Minerbio - il progetto ha avuto una fase di anticipo estivo; i ragazzi iscritti sono 27.

CITTÀ AMICHE DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA – URBANISTICA PARTECIPATA

Pur non essendo incluso nel programma attuattivo 2007 un progetto distrettuale “di urbanistica partecipata” è significativo segnalare le azioni intraprese da alcuni Comuni del distretto in attinenza al ”protocollo d’intenti per i diritti dei bambini e dei ragazzi”. Si indicano di seguito sia i progetti già realizzati sia quelli di prossima realizzazione: 1. Il Comune di Castel Maggiore ha realizzato il progetto “andiamo a scuola senza macchina” inserito nel programma mobility management scolastico sostenibile; 2. Il Comune di S. Pietro in Casale, in continuità con il progetto di urbanistica partecipata realizzato per il giardino della scuola di Poggetto, ha coinvolto gli alunni dei due plessi di scuola primaria di Maccaretolo e De Amicis per progettare l’assetto e l’arredo dei giardini scolastici in collaborazione con l’associazione C.AM.IN.A.; 3. Il Comune di Castenaso a breve attiverà una progettazione partecipata con i giovani a partire dai 13 anni per il completamento dell'edificio che sarà adibito a Centro Giovanile; 4. Il Comune di Malalbergo realizzerà nel 2008 un monumento/installazione proposto dal consiglio comunale dei ragazzi da collocare in un parco urbano intitolato a Papa Giovanni Paolo II; 5. Il Comune di Bentivoglio nel 2007 ha attivato un progetto di urbanistica partecipata che ha coinvolto il CCR, la Società EUBIOS, la Polizia Municipale e il facilitatore del CCR che, in continuità alla realizzazione della pista ciclabile Bentivoglio - San Giorgio di Piano, ha lavorato per progettare altri tratti di piste ciclopedonali nel centro abitato al fine di collegare in sicurezza la scuola, la Biblioteca e il Centro culturale TEZE. Il Comune intende realizzare una nuova mensa (refettorio); il progetto è stato presentato al CCR e si chiederà ai ragazzi il loro parere; 6. Il Comune di San Giorgio di Piano ha avviato un progetto di urbanistica partecipata legato alla costruzione del nuovo edificio di scuola elementare.

52 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

GRUPPI DI SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE ADOTTIVE NEL SECONDO ANNO DI POST ADOZIONE – AZIENDA USL

Nel corso del 2007 si è gestito un gruppo di sostegno di famiglie adottive al secondo anno di adozione. Gli incontri si sono realizzati da gennaio a dicembre con la pausa estiva. Nel corso del primo incontro erano presenti 6 coppie. In questa occasione si è costruito il calendario e i contenuti da affrontare nei successivi incontri. Gli argomenti trattati con le coppie sono stati assolutamente attinenti alla tematica quali la storia del bambino adottato nelle diverse angolazioni: l’origine, la rivelazione, i ricordi. Ed ancora: il rapporto con la scuola, il rapporto con i diversi bisogni che nel tempo i bambini presentano. Le famiglie presenti, con figli di età diversa, ogni volta sentivano la necessità di portare integrazioni agli argomenti oppure di esprimere la loro esperienza in quel periodo. Quindi è sempre necessario lasciare spazio ai presenti e non pretendere di seguire rigidamente il programma affinché il gruppo si cali a misura dei partecipanti e sia una utile forma di sostegno. Il gruppo di auto aiuto di famiglie adottive che si incontra in forma permanente a Vedrana di Budrio organizzerà occasioni di incontro con un esperto nel 2008.

GRUPPO AUTO MUTUO AIUTO FAMIGLIE AFFIDATARIE – AZIENDA USL

Il gruppo che organizza la sua attività da settembre a giugno, nel 2007 ha portato avanti gli incontri ogni 5 settimane circa. I partecipanti stabili sono circa 12 persone con ingressi anche solo di natura periodica. Si tratta di famiglie del territorio del distretto ma si è registrata anche la partecipazione di coppie residenti fuori distretto invitate dai partecipanti. Da settembre 2006 il gruppo si incontra autonomamente mantenendo con il Servizio, attraverso l’attuale coordinatore, i contatti per i nuovi inserimenti e per l’attivazione di seminari o di percorsi legati alla tematica dell’affido. Essendo emersa la necessità di effettuare un percorso di approfondimento di tematiche relazionali legate all’affido, si è individuato un professionista e gli incontri prenderanno avvio a febbraio 2008.

“COSA ABBIAMO DA DIRE” ADOLESCENTI CON ESPERIENZA DI AFFIDO SI RACCONTANO – AZIENDA USL

Il progetto è finalizzato a sostenere i ragazzi in affido a elaborare pensieri e idee sulla propria esperienza che possano diventare strumenti utili al lavoro di aiuto svolto dalle famiglie affidatarie e dagli operatori del servizio. Il progetto non è ancora stato attivato. Sono stati recentemente presi contatti con professionisti per dare realizzazione all’iniziativa in quanto resta di interesse sia per l’equipe che per le famiglie affidatarie. In questa fase grazie all’esperienza in corso, “Affidarsi alle reciproche competenze”, e alla frequente occasione di confronto con le associazioni, si confida nella loro fattiva collaborazione per la realizzazione del progetto di cui si erano manifestati interessati.

53 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

“PERCORSO DI INSERIMENTO LAVORATIVO A BREVE TERMINE ED IN CONTESTO PROTETTO” – AZIENDA USL

Il progetto prevede l’attivazione di percorsi lavorativi, tirocini formativi a favore di minori in carico al servizio sociale. Nel 2007 si sono attivate 16 borse lavoro coinvolgendo 14 ragazzi adolescenti. Questa risorsa continua ad essere una buona occasione per sperimentarsi in contesti lavorativi protetti e in periodi, quello estivo soprattutto, in cui i ragazzi vagabonderebbero in strada. Si comprende che questo intervento avrebbe necessità anche di altri collegamenti, altre opportunità in cui i ragazzi si potessero ritrovare, fare compiti ed essere seguiti quando la famiglia è assente per lavoro o quando la famiglia non ha le capacità per occuparsi direttamente delle tematiche che l’età adolescenziale porta nelle case. Nel pianificare l’attività l’Unità Operativa Minori si sta interrogando e sta predisponendo una serie di riflessioni e dati che possano dare occasione di confronto in tema di pianificazione.

“ONDE DI STRADA” PROGETTI DI ART THERAPY – AZIENDA USL

Il progetto, rivolto a bambini ed adolescenti in situazione di forte disagio relazionale in affido all’Azienda USL o segnalati dall’Autorità Giudiziaria competente al Servizio Sociale, intende offrire la possibilità di esprimere ed elaborare le emozioni per facilitare lo sviluppo dell’integrazione e dell’identità personale. Nel 2007 a seguito della richiesta da parte di una classe V della scuola elementare nella quale sono inseriti due bambini seguiti dal servizio, si è svolto un percorso di Arte Terapia. Il progetto si è attivato da settembre a novembre 2007, attraverso 6 laboratori da svolgere in favore della classe, laboratori della durata di due ore ciascuno con cadenza settimanale. L’esperienza ha puntato, attraverso l’uso di strumenti artistici quali mediatori della relazione, a facilitare una cultura di gruppo attenta alla valorizzazione delle differenze individuali quali fonti di arricchimento per l’intera classe. L’Unità Operativa Minori vorrebbe dare forza a queste occasioni in quanto i minori seguiti sono spesso portatori di differenze che nella scuola non creano integrazione pur avendo risorse che si valorizzano con grande fatica; le differenze si amplificano e la scuola fatica nella costituzione del gruppo che procura a sua volta espulsione.

“AFFIDARSI ALLE RECIPROCHE COMPETENZE” DESIDERIO DI AFFRONTARE CON UMILTÀ E COMPETENZA I DIVERSI PUNTI DI VISTA – AZIENDA USL

L’esperienza, rivolta agli operatori della U.O. Minori e alle famiglie delle Associazioni che nel territorio del Distretto Pianura Est si occupano di accoglienza, ha preso avvio nella sua fase di programmazione nell’estate 2007. Si sono effettuati incontri fra operatori e responsabili delle associazioni, fra questi e la conduttrice dell’esperienza, si sono costituiti i gruppi. Si è infatti ritenuto opportuno costituire due gruppi composti da circa 8 persone ciascuno, uno presso la Comunità Maranathà ed uno presso la Casa Famiglia Dolce Acqua, prevedendo 4 incontri per gruppo; i due gruppi si incontreranno in un’occasione finale per portare l’elaborato di

54 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______ognuno e delineare quindi gli esiti dell’esperienza e le linee di lavoro condivise. Gli incontri avranno avvio a gennaio 2008 con cadenza quindicinale, l’ultimo incontro si terrà a marzo 2008. L’obiettivo del progetto è favorire le relazioni tra gli operatori e la condivisione dei diversi metodi lavorativi.

PROGRAMMA ACCENDI MOLTI FUOCHI – NEUROPSICHIATRIA AZIENDA USL

Di seguito vengono presentate le attività svolte da “Accendi Molti Fuochi” nell’anno 2007. Si precisa che per quanto riguarda gli interventi nelle scuole si fa riferimento all’anno scolastico 2006-2007.

ATTIVITÀ A CARATTERE SOCIO EDUCATIVO NELLE SCUOLE E AL CENTRO

• percorsi di educazione socio-affettiva per la scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado. Si tratta di interventi a valenza educativo-formativa progettati per le classi e finalizzati allo sviluppo delle competenze emozionali ed affettive, privilegiando il lavoro sulle emozioni, sulla loro definizione e riconoscimento, con l’obiettivo di aiutare i bambini a creare un piano di relazioni utili alla loro esperienza di gruppo. Nelle classi erano presenti anche bambini seguiti dal Servizio NPEE o alunni in situazione di disagio. I contenuti e gli strumenti specifici per ogni singola classe sono stati concordati con gli insegnanti in incontri di programmazione e verificati al termine degli interventi. Nell’anno scolastico 2006-2007 sono stati effettuati percorsi in 15 classi delle scuole primarie di Budrio, Castenaso e Molinella per un totale di 355 alunni.

• Laboratori nelle scuole. Analoghi per contenuti ed obiettivi ai percorsi di educazione socio-affettiva, i laboratori se ne differenziano per l’organizzazione in un tempo più prolungato (incontri di due ore alla settimana). Si tratta di attività di piccolo gruppo che hanno coinvolto una o più classi (con particolare attenzione ai bambini in difficoltà) con l’obiettivo di sperimentare modalità di relazione e di apprendimento svincolate dalla valutazione, in cui il saper fare diventa strumento di valorizzazione delle capacità di ciascuno, con particolare attenzione all’interazione e alle modalità comunicative che si sviluppano. Particolare rilevanza è stata data alla promozione di comportamenti di collaborazione e di aiuto reciproco. Alcuni di questi laboratori, a seconda dei temi trattati e delle finalità, hanno visto la collaborazione di differenti figure professionali (arte terapeuta, psicomotricista, fisioterapista…). La composizione dei gruppi e i contenuti delle attività sono stati concordati con gli insegnanti in incontri di programmazione e verificati al termine dell’esperienza. Nell’anno scolastico 2006-2007 sono stati effettuati 7 laboratori nelle scuole di Budrio, Castenaso e Molinella per un totale di 161 alunni.

• Percorsi di animazione e formazione per la scuola media e media superiore. Si tratta di interventi rivolti alle classi finalizzati all’acquisizione di competenze sociali e relazionali utili al buon andamento del gruppo. Hanno valenza formativa basata su una metodologia di tipo attivo-cooperativo che hanno visto i ragazzi protagonisti del percorso. Gli interventi sono stati declinati intorno a temi specifici dell’età

55 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______preadolescenziale e adolescenziale. I contenuti sono stati concordati con gli insegnanti in incontri di programmazione e verificati al termine dell’esperienza. Nell’anno scolastico 2006-2007 sono stati effettuati 17 percorsi nelle scuole di Budrio, Castenaso e Molinella per un totale di 391 studenti.

• Laboratori e attività presso il Centro. Ogni anno scolastico viene proposto un laboratorio rivolto ai bambini del secondo ciclo della scuola elementare di Vedrana. A tale laboratorio hanno partecipato bambini e ragazzi certificati in base alla Legge 104/92 provenienti dalle scuole del territorio della Pianura Est e Ovest individuati e segnalati, in accordo con scuola e famiglia, dal Servizio NPEE. Alcune di queste attività, in base ai temi trattati e alle finalità, hanno visto la collaborazione di differenti figure professionali (arte terapeuta, psicomotricista, attori…). Il laboratorio ha avuto cadenza settimanale e si è svolto per l’intero anno scolastico. I contenuti delle attività sono stati concordati con gli insegnanti. Il trasporto al Centro dei bambini provenienti da altre scuole è stato organizzato e gestito dall’AUSL. Nell’anno scolastico 2006-2007 hanno partecipato al laboratorio al Centro i bambini del secondo ciclo della Scuola Primaria di Vedrana (n. 46) più 4 bambini medio- gravi certificati in base alla L. 104/92 di cui 1 proveniente dal Comune di Bentivoglio.

• Rassegna di film “Accendi il film” . Proiezione di due film per la scuola elementare e 1 per la scuola media con incontri di approfondimento su particolari tematiche a richiesta dei docenti. Nell’anno scolastico 2006-2007 hanno partecipato alla Rassegna nr. 11 classi di scuola primaria di Budrio e Molinella (2 incontri di approfondimento) e 4 classi di scuola media di Castenaso per un totale di 355 studenti.

• Progetti per le scuole superiori. Nell’anno scolastico 2006-2007 è stato effettuato un intervento in due classi dell’Istituto Fioravanti di Molinella sulle tematiche adolescenziali. Sono stati coinvolti in totale 45 studenti.

• Attività extra scolastiche. a) Laboratori estivi rivolti a bambini in età 6-10 anni con inserimenti mirati di bambini segnalati dal servizio NPEE. Si tratta di laboratori espressivi a carattere educativo-riabilitativo. Alcuni di questi laboratori, in base alle finalità e ai temi trattati, vedono la partecipazione di differenti figure professionali ( arte terapeuta, psicomotricista, attori, clownerie…). Nell’estate 2007 sono stati realizzati n. 2 laboratori a cadenza bisettimanale a cui hanno partecipato 42 bambini di cui n. 9 seguiti dal Servizio NPEE. b) Gruppo adolescenti. Gruppo di ragazzi segnalati dal Servizio. L’attività, a cadenza settimanale con incremento nel periodo estivo, è di carattere continuativo. Nell’estate 2007 si è svolto un soggiorno di 3 giorni. Hanno partecipato al gruppo n. 7 ragazzi segnalati dal Servizio NPEE

56 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______ATTIVITÀ DI FORMAZIONE E DI PROMOZIONE

• Corsi e interventi rivolti ad insegnanti e genitori: percorso di formazione sul linguaggio espressivo teatrale, con la collaborazione del teatro Reon di Bologna, presso il Centro Polifunzionale e rivolto a docenti delle scuole di Budrio, Castenaso , Molinella e Granarolo. Nella primavera 2007 sono stati realizzati 6 incontri a cui hanno partecipato n. 18 docenti. Su richiesta dell’Istituto Comprensivo di Castenaso, nel mese di novembre 2007 sono stati inoltre realizzati 3 incontri di formazione sul tema “L’arte come strumento di comunicazione non verbale” a cui hanno partecipato n. 9 docenti.

• Gruppo di sostegno a genitori: Incontri con mamme e papà di bambini in età prescolare che partecipano ad un percorso di psicomotricità e arte terapia al Centro. Parallelamente al lavoro con i bambini, i genitori affrontano, con il sostegno di operatori di Accendi Molti Fuochi, temi di carattere educativo rispetto ai quali si sentono in difficoltà. Col primo gruppo sono stati realizzati nella primavera 2007 n. 6 incontri a cui hanno partecipato al n. 8 genitori. Un secondo gruppo di genitori di bambini di 6-10 anni è stato attivato nel periodo novembre-dicembre 2007. Hanno partecipato n. 6 genitori.

PROGETTI PARTICOLARI E CONSULENZE

• Progetto di teatro per adolescenti “Il giallo limone degli eroi”, già patrocinato dal Piano di Zona, per il quale si prevede l’ampliamento degli interventi nell’anno scolastico 2007-2008 presso l’istituto Professionale “Fioravanti” di Molinella e di Bologna con letture nelle classi, spettacoli e laboratori nella scuola e nel territorio. Nell’anno scolastico 2007-2008 è stato avviato il progetto presso l’Istituto Fioravanti di Molinella. Il progetto prevede n. 2 letture spettacolo e 1 laboratorio teatrale rivolto alla classe 4° per un totale di 14 studenti. Sono state inoltre concordate n. 2 letture spettacolo presso l’Istituto Fioravanti di Bologna a partire dal mese di febbraio 2008.

• Progetto “Indifferenze: infanzia e adolescenza nel cinema. Bullismo, handicap, intercultura” organizzato dal coordinamento pedagogico dei Comuni di Granarolo dell’Emilia, Malalbergo, Minerbio, Baricella che ha chiesto la collaborazione e la consulenza di operatori di Accendi Molti Fuochi. Il progetto è stato realizzato nella primavera 2007. Gli operatori di Accendi Molti Fuochi hanno proposto i film, partecipato alle proiezioni e gestito il commento finale ad ogni proiezione. Sono stati presentati n. 2 film a Baricella; n. 2 film a Granarolo; n. 1 film ad Altedo; n. 1 film a Malalbergo; n. 2 film a Minerbio all’ultimo dei quali hanno partecipato sceneggiatrice e regista. Ad ogni incontro hanno mediamente partecipato nr. 25 persone.

• Partecipazione in veste di relatori-animatori di 2 operatori di Accendi Molti Fuochi ad un incontro rivolto ai genitori dell’istituto “Copernico” di Bologna sui temi dell’adolescenza”. All’incontro, che si è tenuto nel mese di gennaio 2007, hanno partecipato 40 genitori.

57 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______• Progetto “Questa casa non è un albergo!” indirizzato a genitori di adolescenti di tutti i Comuni della Zona Est e tenuto dall’arte terapeuta di Accendi Molti Fuochi. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con l’ufficio del Piano di Zona Est. I laboratori sono stati condotti presso i Comuni di: San Pietro in Casale, Budrio, e Argelato ed hanno coinvolto genitori dei Comuni di Castello D’Argile, Galliera, Pieve di Cento, Castenaso, Castel Maggiore, San Giorgio di Piano, Malalbergo e Molinella. Le iscrizioni ad ogni laboratorio sono state di un massimo di 12 persone ad Argelato (provenienti dai seguenti Comuni di residenza: 3 persone da San Giorgio di Piano, 3 persone da Argelato le rimanenti 6 dai comuni limitrofi), 6 persone a Minerbio (provenienti dai seguenti Comuni di residenza: 2 persone da Minerbio, 2 persone da Granarolo, 1 persona di Argelato, 1 persona di Minerbio), 6 persone a San Pietro in Casale (provenienti dai seguenti Comuni di residenza: 2 persone da Pieve di Cento, 3 persone da Castello D’Argile, 1 persona da Cento); 5 persone a Budrio (tutte di Budrio). Il gruppo di Baricella non è stato attivato per mancanza di iscrizioni. L’obiettivo principale del Progetto è stato quello di offrire uno spazio protetto di condivisione e confronto dell’esperienza di essere genitori di figli preadolescenti e adolescenti. Ciò è stato possibile utilizzando tecniche di Arte Terapia che hanno permesso un riavvicinamento alla propria esperienza adolescenziale. Dal questionario di gradimento somministrato al termine dell’esperienza in ogni gruppo, è emerso un forte interesse a proseguire l’esperienza anche nel 2008.

• Collaborazione ai progetti di prevenzione del disagio e contro la dispersione scolastica (bando regionale dicembre 2006) promossi da: I.C. 11 di Bologna; I.C. Granarolo dell’Emilia; I.C. Pieve di Cento. I percorsi sono stati realizzati nella primavera 2007 ed hanno coinvolto 4 classi della scuola primaria di Bologna (Pilastro) per un totale di 95 alunni; una classe di scuola media di Granarolo per un totale di 23 alunni e 1 classe della scuola primaria di Pieve di Cento per un totale di 20 alunni. La metodologia di lavoro di “Accendi Molti Fuochi” è stata monitorata e verificata da un gruppo di lavoro composto da operatori di Accendi e professionisti dell’Istituzione “Gianfranco Minguzzi” (ANEKA) in collaborazione con l’Università di Bologna.

• Partecipazione al seminario “Donne, famiglia, disabilità” organizzato dal Piano di Zona Est nel mese di dicembre in occasione della giornata dei diritti delle persone con disabilità, presentando le attività di “Accendi Molti Fuochi”.

ALTRE ATTIVITÀ

• Partecipazione al Gruppo di Lavoro Interistituzionale Provinciale per l’integrazione scolastica (GLIP) in rappresentanza dell’AUSL di Bologna (Legge 14/92). • Coordinamento del gruppo interistituzionale Accordo territoriale integrazione alunni con disabilità. 104/92). • Partecipazione al gruppo di lavoro provinciale sul disagio scolastico in rappresentanza dell’AUSL di Bologna. • Realizzazione di materiale di documentazione delle attività di “Accendi Molti Fuochi” da diffondere sul territorio.

58 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

PROGETTO “IL BULLONE”- ATTIVITÀ DI AUSER NEL CENTRO RICREATIVO

Il progetto è nato per costituire un centro ricreativo aperto a gruppi eterogenei di ragazzi e dare loro la possibilità di partecipare a laboratori manuali e pratici. Il tutto per favorire la costruzione di relazioni positive attraverso il divertimento e il tempo libero e a tal fine, costruire percorsi programmati dallo staff di lavoro ed il coinvolgimento dei volontari Auser. Sin dagli esordi, i volontari Auser hanno offerto il loro contributo al progetto, realizzando accompagnamenti e affiancando gli educatori nella realizzazione dei laboratori, mettendo a disposizione le loro abilità pratiche ed i loro saperi acquisiti nel tempo. Nel 2007 i volontari hanno facilitato la formazione informatica di 10 ragazzi delle scuole medie offrendo a loro un punto per utilizzare computer con indicazioni e suggerimenti. Sono stati attivati laboratori di falegnameria e modellismo rivolti a giovani e anziani, grazie alla collaborazione di volontari Auser dotati di abilità manuali. La cittadinanza ha mostrato un interesse ed una sensibilità particolare in quanto molti degli abitanti hanno contribuito con offerte e donazioni per dare la possibilità ai volontari di acquistare i materiali necessari e non sempre facilmente reperibili.

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62 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

PIANO PROVINCIALE ADOZIONE NAZIONALE

ED INTERNAZIONALE - ANNO 2008

Comune o forma associativa ex-art.16 Provincia di Bologna L.R.2/03 capofila di progetto

Responsabile del progetto/programma: Provincia di Bologna Ilaria Folli nominativo e recapiti Tel 051/659.8997 - operatori dei servizi sociali e sanitari; Destinatari - operatori degli enti autorizzati; - coppie interessate all’adozione; - cittadinanza. Specificare se è in continuazione di un si progetto dell'anno precedente

Ambito territoriale di realizzazione Provinciale

Provincia di Bologna Istituzioni/attori sociali coinvolti Comuni, Asp Circondario Imolese, Aziende USL, Enti Autorizzati su temi specifici: Tribunale per i Minorenni, Scuola (CSA) - promozione della cultura dell’adozione e dei diritti dell’infanzia; - qualificazione del sistema integrato per l’adozione e mantenimento équipe centralizzate adozione; - integrazione tra équipe centralizzate adozione ed Enti Obiettivi del progetto (anche eventuali Autorizzati; integrazioni con altre aree d’intervento) - individuazione di metodologie comuni ed elementi condivisi per il percorso adottivo; - promozione formazione integrata per operatori Servizi ed operatori Enti Autorizzati; - raccolta ed elaborazione dati quali/quantitativi sull’adozione ed analisi del fenomeno; - programmazione a livello provinciale dei corsi di informazione e formazione per le coppie interessate all’adozione; - rinnovo Convenzione con gli Enti Autorizzati; - realizzazione dei corsi di informazione/formazione da parte delle équipe e degli Enti Autorizzati convenzionati; - programmazione e sostegno a gruppi di post adozione; - progettazione e realizzazione di attività formativa/supervisione per gli operatori delle équipe Azioni previste adozione, operatori degli enti autorizzati; - progettazione di attività di formazione/aggiornamento rivolta agli insegnanti sul tema dell’adozione. - raccolta dati al 31/12/2008 da parte della Provincia ed elaborazione.

strumenti: - incontri coordinamento provinciale adozione; - sotto gruppi di lavoro. metodologie:

63 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

- confronto e scambio tra operatori équipe adozione ed operatori Enti Autorizzati.

Eventuale quota di altri Quota soggetti da comunale/ specificare – A. USL Bologna Costo totale /Asp Quota previsto Provinciale Quota Circondario € 46.928,00 Piano finanziario: regionale Imolese costo + costo € 46.928,00 personale personale servizi -costo socio sanitari personale Quota Enti servizi socio Autorizzati sanitari Enti Autorizzati: costo personale - Realizzazione di almeno 28 corsi di informazione e formazione alle coppie. Indicatori per il monitoraggio/valutazione - Realizzazione di almeno un’iniziativa formativa sul tema/attivazione supervisione. - Realizzazione di almeno 4 incontri del Coordinamento adozione misti tra servizi ed Enti Autorizzati.

64 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

PIANO PROVINCIALE AFFIDAMENTO FAMILIARE

ED IN COMUNITÀ - ANNO 2008

Comune o forma associativa ex-art.16 Provincia di Bologna L.R.2/03 capofila di progetto

Responsabile del progetto/programma: Provincia di Bologna, Claudia Ceccarelli nominativo e recapiti Tel 051/6598100 Operatori dei servizi, delle comunità di accoglienza, Destinatari associazioni di famiglie affidatarie, famiglie disponibili all’accoglienza Specificare se è in continuazione di un Si progetto dell'anno precedente

Ambito territoriale di realizzazione Provinciale

Provincia di Bologna, Comuni, ASP del Circondario Imolese, Istituzioni/attori sociali coinvolti Aziende USL, Associazioni famiglie affidatarie, Comunità di accoglienza per minori ¾ promozione e programmazione iniziative di Obiettivi del progetto (anche eventuali sensibilizzazione; ¾ promozione percorsi formativi adulti accoglienti; integrazioni con altre aree d’intervento) ¾ promozione della formazione congiunta tra gli operatori, le associazioni, le comunità e gli insegnanti ¾ prosecuzione iniziative di sensibilizzazione sull’accoglienza; ¾ realizzazione ipotesi sul nuovo percorso formativo per adulti accoglienti Azioni previste ¾ raccolta iniziative formative per divulgazione e analisi delle tematiche trattate; ¾ formazione congiunta operatori dei servizi, delle comunità, associazioni dei servizi, insegnanti Eventuale quota di altri soggetti da specificare: Quota Provincia: Quota Costo totale comunale/ costo del Quota previsto Az. USL personale regionale

Piano finanziario: € 39.018,00 + Costi del Quota altri

costi del personale soggetti: € 39.018,00 personale costo

operatori delle comunità, + associazioni e famiglie affidatarie

65 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

¾ realizzazione di almeno 2 iniziative di sensibilizzazione ¾ realizzazione di un’attività formativa per insegnanti o Indicatori per il monitoraggio/valutazione operatori dei servizi, associazioni, comunità ¾ realizzazione ipotesi percorso formativo per adulti accoglienti ¾ n. minimo 3 incontri Tavolo accoglienza

66 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

PIANO PROVINCIALE AZIONI DI CONTRASTO AGLI ABUSI E AI MALTRATTAMENTI IN DANNO AI MINORI - ANNO 2008

Comune o forma associativa ex-art.16 Centro specialistico Il Faro/Az. USL Bologna L.R.2/03 capofila di progetto

Responsabile del progetto/programma: Centro Specialistico contro l’abuso e il maltrattamento “Il Faro” M. Agnese Cheli nominativo e recapiti Tel 051/4141611

Destinatari Operatori servizi, insegnanti, operatori associazioni volontariato e tempo libero, autorità giudiziaria

Specificare se è in continuazione di un Si progetto dell'anno precedente

Ambito territoriale di realizzazione Provincia di Bologna

Provincia di Bologna, Comuni dell’area provinciale, Az. Usl Istituzioni/attori sociali coinvolti Bologna, AUSL , Policlinico S. Orsola, Az. Ospedaliere, ASP Circondario Imolese, Centro Giustizia Minorile, Università, Scuola, Procura, Questura minori, Associazioni sportive ƒ consolidare il servizio multiprofessionale provinciale Il Faro per la tutela dei minori e per la presa in carico; ƒ definire linee guida territoriali e protocolli operativi; ƒ costruire forme di integrazione tra la scuola e i servizi Obiettivi del progetto (anche eventuali territoriali; ƒ realizzare percorsi formativi; integrazioni con altre aree d’intervento) ƒ promuovere iniziative volte a sensibilizzare la società e creare una cultura diffusa che sia protettiva e attenta nei confronti dei diritti dei minori; e promuovere una cultura della genitorialità; ƒ potenziare e qualificare spazi per le audizioni protette. ƒ potenziamento attività clinica del Centro il Faro; ƒ consolidamento spazi neutri nell’intero territorio provinciale; Azioni previste ƒ seminari e formazioni per operatori; ƒ realizzazione di materiale informativo sulle azioni/interventi realizzati dal Centro; ƒ consolidamento del Centro di documentazione. Eventuale Quota quota di altri Costo totale comunale soggetti da previsto specificare Quota Az. Usl € 37.354,00 regionale Costi per il Piano finanziario: personale e la Costi per il + gestione del personale e la Costi del € 37.354,00 Centro gestione del personale del all’interno Centro Centro Il Faro della all’interno Convenzione della Convenzione

67 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

ƒ N. casi seguiti ƒ Aumento delle prese in carico rispetto al 2007 Indicatori per il monitoraggio/valutazione ƒ Realizzazione di materiale informativo divulgativo sulle azioni del Faro ƒ Realizzazione n. 2 iniziative formative

68 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

PROGETTO SOVRAZONALE : FONDO DI SOLIDARIETÀ PROVINCIALE PER L’ACCOGLIENZA DI BAMBINI E ADOLESCENTI IN SITUAZIONE DI DIFFICOLTÀ ANNO 2008

Comune o forma associativa ex-art.16 Provincia di Bologna L.R.2/03 capofila di progetto

Anna Del Mugnaio, Cristina Volta Responsabile del progetto/programma: via Finelli 9/a - Bologna nominativo e recapiti 051/6598782; 051/6598374

Destinatari Minori in situazione di disagio familiare Minori allontanati dal nucleo familiare

Specificare se è in continuazione di un Progetto nuovo progetto dell'anno precedente

Ambito territoriale di realizzazione Provincia

Istituzioni/attori sociali coinvolti Tutti i Comuni del territorio provinciale , AUSL , ASP Circondario Imolese

♦ attivazione, di un’analisi e una qualificazione del sistema di accoglienza, anche in relazione all’attuazione della nuova Direttiva sull’accoglienza; Obiettivi del progetto (anche eventuali ♦ istituzione di un fondo provinciale per sostenere i Comuni, integrazioni con altre aree d’intervento) ad eccezione del capoluogo, negli interventi di prevenzione del disagio familiare e di tutela dei minori in difficoltà, con particolare riferimento all’affido familiare e all’inserimento in comunità, adozione. ♦ sostenere i comuni e gli enti da loro delegati attraverso l’integrazione delle spese sostenute per prevenire situazioni di allontanamento dal nucleo familiare o di abbandono e per l’attuazione degli interventi di affido familiare, inserimento in comunità, adozione; ♦ sostenere la realizzazione di interventi di sensibilizzazione, formazione, sostegno alle famiglie disponibili all’affido; Azioni previste ♦ programmare incontri per il confronto e la concertazione tra i vari attori coinvolti nelle tematiche indicate e per l’approfondimento e l’analisi, in particolare, dei costi degli interventi e delle spese sostenute nell’area minori e famiglia; ♦ elaborare un documento sui risultati quali/quantitativi del progetto.

69 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

Costo totale previsto

Il progetto riguarda tutte le risorse a disposizione dei comuni per i minori. Oltre a queste sono Quota Piano finanziario: Quota nazionale previsti: regionale € 20.000 (Provincia) €1.000.000 (richiesto finanziamento a Fondazione Cassa di Risparmio)

♦ numero minori seguiti; Indicatori per il monitoraggio/valutazione ♦ aumento affidi eterofamiliari realizzati; ♦ elaborazione di un documento finale.

70 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

PROGETTO SOVRAZONALE: COORDINAMENTO PEDAGOGICO PROVINCIALE - ANNO 2008 Comune o forma associativa ex art.16 Provincia di Bologna L.R.2/03 capofila di progetto Responsabile del progetto/programma: Cristina Volta, Provincia di Bologna, via Finelli 9/a, Bologna, nominativo e recapiti tel 051/6598782

Destinatari coordinatori pedagogici di servizi pubblici e privati convenzionati ed operatori dei servizi educativi Specificare se è in continuazione di un sì progetto dell'anno precedente

Ambito territoriale di realizzazione Intero territorio provinciale

Istituzioni/attori sociali coinvolti Comuni ed enti gestori privati convenzionati (Cooperative, Associazioni, F.i.s.m….)

Gli obiettivi fondamentali sono:

1. intervenire sul sistema dei servizi, promuovendo la qualificazione e la visibilità dei servizi, la ricaduta delle attività sugli operatori e il loro coinvolgimento, il raccordo con il territorio e le altre istituzioni; Obiettivi del progetto (anche eventuali 2. sostenere le competenze e le funzioni utili al lavoro di integrazioni con altre aree d’intervento) coordinatore e rispondere ad esigenze riguardanti bisogni e problematiche emergenti; 3. individuare bisogni ed elaborare proposte in merito ai programmi provinciali; 4. contribuire alla raccolta, elaborazione e restituzione dei dati relativi ai servizi e alla documentazione delle esperienze. Le attività previste dal Coordinamento Pedagogico Provinciale sono: - programmazione e raccordo a livello provinciale - approfondimento, formazione e scambio, attraverso sottogruppi di lavoro con obiettivi specifici; - prosecuzione di 1 percorso di formazione per gli Azioni previste educatori dei servizi educativi 0/3 pubblici e privati convenzionati del territorio provinciale; - raccolta, elaborazione e restituzione di documentazione relativa ai servizi educativi; - partecipazione al progetto di ricerca sulla “cura educativa” promosso dalla Regione e dall’Università degli studi di Bologna;

71 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

Eventuale quota di altri soggetti da specificare: Costo totale Quota - Provincia: costo Quota previsto comunale: del personale per regionale coordinamento e

Piano finanziario: € 75.480,78 costo del segreteria € 75.480,78 + costi di personale - Enti gestori

personale privati

convenzionati (Cooperative, Associazioni, F.i.s.m): costo del personale ♦ n ° incontri realizzati; ♦ n° commissioni attivate; Indicatori per il monitoraggio/valutazione ♦ n° partecipanti al coordinamento pedagogico; ♦ n° documenti prodotti; ♦ n° operatori coinvolti in attività di formazione.

72 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

PROGETTO SOVRAZONALE RELATIVO AL FUNZIONAMENTO DEL CENTRO SPECIALISTICO PER LA PREVENZIONE DELL’ABUSO E DEL MALTRATTAMENTO: IL FARO - ANNO 2008

Comune o forma associativa ex-art.16 Centro specialistico Il Faro/ Az. Usl Bologna L.R.2/03 capofila di progetto

Responsabile del progetto/programma: M. Agnese Cheli nominativo e recapiti Tel 051/4141611

Operatori dei servizi socio sanitari territoriali ed ospedalieri, Destinatari insegnanti della scuola di ogni ordine e grado, operatori delle associazioni, del volontariato, autorità giudiziaria Specificare se è in continuazione di un Si progetto dell'anno precedente

Ambito territoriale di realizzazione Provincia di Bologna

Provincia di Bologna, Comuni, ASP del Circondario Imolese, Istituzioni/attori sociali coinvolti Ausl Bologna, Ausl Imola, Az. Ospedaliere, Centro Giustizia Minorile Dotare il territorio provinciale di un servizio di 2° livello contro l’abuso e il maltrattamento all’infanzia che: ƒ sviluppi una rete di servizi e di azioni caratterizzata da specifica competenza multiprofessionale, per la tutela della Obiettivi del progetto (anche eventuali salute infantile e la prevenzione all’abuso e al maltrattamento; integrazioni con altre aree d’intervento) ƒ valuti in modo qualificato i casi e la presa in carico delle situazioni più problematiche; ƒ promuova eventi formativi; ƒ promuova interventi di sensibilizzazione, informazione e documentazione sul fenomeno; ƒ pianificazione dei percorsi clinico-diagnostici di natura psicologica e psicosociale e distribuzione dei compiti in ordine a interventi/provvedimenti per la protezione dei bambini presunte vittime; ƒ realizzazione dell’attività formativa; Azioni previste ƒ realizzazione di iniziative di sensibilizzazione e informazione; ƒ attività di ricerca sul fenomeno; ƒ raccolta ed elaborazione dei dati; ƒ elaborazione relazione annuale sull’attività svolta

73 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

Eventuale quota di altri soggetti da specificare Quota

comunale Provincia

Bologna -Comuni: € 20.000 Comune

Bologna Sanità: € 15.499,10 Ausl Bologna Pianura Ovest € 97.200 Costo totale € 3.008,79 Ausl Imola previsto Quota Pianura Est Piano finanziario: € 10.000 regionale € 5.769,13 Az. € 196.000,00 Casalecchio Ospedaliera € 4.195.81 S.Orsola San Lazzaro € 30.000 € 2.943,36

Porretta Centro € 2.289,48 Giustizia Imola Minorile: € 5.094,33 assegnato n. 1

assistente sociale a 10 h settimanali

N°: ƒ casi di consulenza/presa in carico; Indicatori per il monitoraggio/valutazione ƒ realizzazione attività formativa; ƒ incontri tra i soggetti coinvolti; ƒ realizzazione dei progetti previsti nel piano.

74 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

PROGETTO SOVRAZONALE : OSSERVATORIO PROVINCIALE SULLA SCOLARITÀ ANNO 2008

Comune o forma associativa ex-art.16 Provincia di Bologna L.R.2/03 capofila di progetto

Responsabile del progetto/programma: Dott. Claudio Magagnoli, dirigente del Servizio Scuola e nominativo e recapiti Formazione Provincia di Bologna, via Malvasia 4 Bologna

Destinatari Scuole, Enti Locali e Agenzie Formative

Specificare se è in continuazione di un SI progetto dell'anno precedente

Ambito territoriale di realizzazione Provincia di Bologna

Le finalità dell’Osservatorio sono conseguite mediante un sistema integrato di attività che coinvolge: 1) la Provincia di Bologna il compito di: - raccogliere i dati provenienti dalle Scuole, dai Comuni, dagli Enti di formazione professionale e dalle imprese che stipulano contratti di apprendistato attraverso i quali si adempie all’obbligo formativo; - svolgere l’elaborazione statistico-informatica; - trasmettere ai Dirigenti Scolastici ed ai Sindaci gli elenchi nominativi della popolazione di rispettiva competenza per lo svolgimento degli adempimenti sull’obbligo scolastico; - produrre, un rapporto annuale di sintesi sugli esiti delle attività 2) i Comuni della Provincia di Bologna con il compito di trasferire all’Osservatorio le informazioni contenute nelle Istituzioni/attori sociali coinvolti loro Anagrafi relative alla popolazione residente, che si rendano necessarie per lo sviluppo delle attività dell’Osservatorio; 3) il Nuovo Circondario Imolese, con il compito di coordinare e promuovere l’applicazione del presente Protocollo nel proprio territorio; 4) le Istituzioni scolastiche con il compito di trasferire all’Osservatorio, mediante formati omogenei per ordine di scuola previamente concordati, le informazioni in proprio possesso relative agli studenti ed all’attività didattica analogamente utili al conseguimento degli obiettivi dell’Osservatorio; 5) l’Università di Bologna il compito di: - partecipare, tramite il Rettore o suo delegato, alle attività del Comitato di coordinamento avente compiti di indirizzo strategico e di definizione delle linee generali di sviluppo dei piani di lavoro annuali e pluriennali dell’Osservatorio e di verifica della loro attuazione.

75 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

- indicare, nei campi disciplinari individuati dalla Provincia, uno o più esperti aventi il compito di partecipare al Comitato tecnico-scientifico 6) gli Enti di formazione professionale con il compito di trasferire all’Osservatorio, mediante formati omogenei per ordine di Centro di formazione previamente concordati, le informazioni in proprio possesso relative agli studenti e all’attività formativa analogamente utili al conseguimento degli obiettivi dell’Osservatorio 7) l’Ufficio scolastico regionale per l’Emilia-Romagna con il compito di favorire l’integrazione delle attività dell’Osservatorio con quegli ulteriori servizi di supporto didattico e amministrativo attivati sul territorio, nonché quello di promuovere il collegamento dell’Osservatorio con analoghe esperienze presenti a livello regionale; 8) il Centro Servizi Amministrativi di Bologna con il compito di eseguire la trasmissione dei dati e dei documenti Si tratta di uno strumento di raccolta ed elaborazione di dati utile e necessario per affrontare la lotta alla dispersione scolastica e formativa, per la promozione di processi di Obiettivi del progetto (anche eventuali valutazione e di autovalutazione del sistema scolastico e formativo, in un’ottica attenta alla crescita e alla promozione integrazioni con altre aree d’intervento) della “cultura del dato” e di supporto alla programmazione territoriale di politiche sui temi dell’istruzione e della formazione ed in generale per sostenere il diritto ad apprendere per tutto l’arco della vita. L’Osservatorio sulla scolarità si configura quale struttura operativa che risponde prioritariamente all’esigenza di fornire al sistema (scuole, enti locali, agenzie formative) specifici “prodotti”: a) elaborati statistici che descrivono i fenomeni della scolarità e consentano di: • valutare l’andamento della scolarità sul territorio: accesso all’istruzione, esiti dei percorsi intrapresi, mobilità all’interno del sistema dell’istruzione e della formazione, mobilità geografica intraprovinciale ed extraprovinciale; • mettere in relazione l’andamento della scolarità con le principali variabili socio-economiche che caratterizzano un territorio (andamento demografico, tassi di scolarizzazione e collocazione professionale dei genitori, provenienza geografica degli allievi, dislocazione della rete scolastica sul territorio, ecc.); Azioni previste • individuare i principali indicatori per programmare gli interventi che competono agli Enti locali in materia di estensione del diritto allo studio e del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione fino a 18 anni e di accessibilità della rete scolastica; • individuare i principali indicatori per favorire, a livello di singole scuole o per reti di scuole, la predisposizione di programmi per il miglioramento del “prodotto scolastico”. b) azioni di ricerca per realizzare approfondimenti qualitativi di specifici aspetti connessi ai fenomeni della scolarità, a partire da un’attenzione specifica al percorso di ciascun giovane inserito nel contesto scolastico e formativo. Per perseguire questi obiettivi è in via di costruzione un sistema informativo il cui nucleo principale sarà costituito da una banca dati composta da informazioni organizzate su base anagrafica,

76 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

con l’obiettivo di “seguire” il percorso dell’allievo dall’ingresso nel sistema fino al completamento degli studi, registrando i passaggi, le uscite e gli eventuali rientri, gli esiti, i ritardi, ecc. relative alla popolazione in obbligo scolastico e formativo residente nel territorio provinciale. Eventuale quota di altri soggetti da specificare

Il costo del progetto per Costo totale Quota Quota il 2008 è Piano finanziario: previsto regionale comunale finanziato tramite bilancio provinciale con un importo pari a € 60.000.

Nel corso dell’anno 2008 la banca dati sarà alimentata ed aggiornata attraverso l’inserimento delle informazioni relative alla totalità dei frequentanti le scuole primarie e secondarie di I e II grado della provincia di Bologna, oltre ai dati anagrafici dei residenti in età da 3 a 18 anni provenienti dalle Anagrafi Indicatori per il monitoraggio/valutazione dei Comuni della provincia. Saranno inoltre incrementati gli strumenti informatici elaborati per il controllo, la correzione e la consultazione dei dati che compongono la base informativa dell’Osservatorio. Sarà infine portato a compimento il progetto di sperimentazione relativo all’ampliamento dei campi che compongono il tracciato record delle Anagrafi scolastiche.

77 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

PROGETTO SOVRAZONALE: AZIONI DI CONTRASTO AL DISAGIO SCOLASTICO ANNO 2008

Comune o forma associativa ex-art.16 Provincia di Bologna L.R.2/03 capofila di progetto

Responsabile del progetto/programma: Claudio Magagnoli, Dirigente Servizio Scuola e Formazione – nominativo e recapiti Provincia di Bologna

• minori nella fascia dell’obbligo formativo che vivono situazioni di disagio e che rischiano di abbandonare il percorso formativo e scolastico; Destinatari • docenti e operatori impegnati nel contrasto alla dispersione scolastica; • insegnanti di Istituti Superiori nei quali è alto il tasso di dispersione scolastica Specificare se è in continuazione di un progetto dell'anno precedente

Ambito territoriale di realizzazione Provincia di Bologna

• Istituzioni scolastiche • Centri di formazione professionale area diritto/dovere • CIP Centri per l’impiego (tutor OF) Istituzioni/attori sociali coinvolti • Comuni del territorio provinciale- servizi sociali- • Ausl • Imprese • Cooperative sociali Il contesto di riferimento, nel quale il progetto intende collocarsi e prendere avvio, è il Documento provinciale di orientamento per il contrasto al disagio scolastico, predisposto dal Gruppo tecnico interistituzionale. Il progetto prevede interventi di sostegno al giovane Obiettivi del progetto (anche eventuali nell’adempimento dell’obbligo formativo tali da prevenire la integrazioni con altre aree d’intervento) dispersione, e accompagnare il giovane al successo formativo nonché all’avvicinamento al lavoro anche attraverso il riconoscimento di crediti e competenze certificate a seguito della frequenza dei possibili percorsi intrapresi. Creare una comunità professionale di docenti e operatori coinvolti che agisca in interazione con il territorio . Si prevedono: - percorsi individualizzati di alternanza tra la scuola e la situazione lavorativa integrati con le risorse dei Servizi territoriali; - sostegno al riconoscimento di crediti o passaggio ad altro Azioni previste canale; - sostegno alla transizione scuola- impresa; - sostegno ai Centri Servizi attivi sul tema del contrasto del disagio scolastico; - azioni di formazione congiunta di operatori dei Servizi sociali e sanitari, della Formazione professionale;

78 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

Costo totale Quota regionale Eventuale quota di previsto altri soggetti da

specificare Piano finanziario: € 190.000 €130.000 FSE € 60.000 Fondazione Carisbo

Almeno 3000 ore per percorsi individualizzati secondo la Indicatori per il monitoraggio/valutazione metodologia dell’alternanza e/o didattica laboratoriale Almeno 40 ore per azioni di formazione dei formatori

79 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

PROGETTO SOVRAZONALE : ANEKA, SERVIZI PER IL BENESSERE A SCUOLA ANNO 2008

Comune o forma associativa ex-art.16 Istituzione G.F.Minguzzi di Bologna Provincia di Bologna Assessorato Istruzione, Formazione, L.R.2/03 capofila di progetto Lavoro, Politiche per la sicurezza sul lavoro

Responsabile del progetto/programma: Istituzione G.F.Minguzzi di Bologna Via S. Isaia n. 90 Bologna tel 051/5288511 nominativo e recapiti Cinzia Migani ƒ scuole medie inferiori e superiori di Bologna e provincia, ƒ enti di formazione professionale; ƒ agenzie educative; Destinatari ƒ servizi educativi e sociali; ƒ terzo settore; ƒ docenti, educatori e formatori; ƒ rappresentanti degli organi collegiali della scuola; ƒ centri di servizi e consulenze per le scuole dell’autonomia; Specificare se è in continuazione di un Si progetto dell'anno precedente

Ambito territoriale di realizzazione provincia di Bologna

Provincia di Bologna Università di Bologna/ Facoltà di Psicologia Istituzioni/attori sociali coinvolti ANSA (Ex Irre-Emilia Romagna .Gestione Commissariale) CSA della Provincia di Bologna Scuole ed istituzione del territorio coinvolte direttamente nella progettazione e realizzazione delle attività Punto risorsa del territorio che assume la promozione del benessere come accompagnamento delle persone ad utilizzare beni e servizi esistenti nel contesto della Obiettivi del progetto (anche eventuali comunità territoriale di riferimento affinché producano esse stesse il loro benessere1 e affinché si attivino dei integrazioni con altre aree d’intervento) circoli virtuosi di cambiamento e di integrazione per il ben-divenire sociale. Il servizio è aperto il martedì, giovedì, venerdì in orario di ufficio. Si accede su appuntamento. Che cosa fa il Centro: Su richiesta specifica offre servizi di:

• Consulenza Alcuni esempi di ambiti tematici: Azioni previste - valorizzazione e supporto alle reti professionali per favorire i processi di cambiamento insiti nel concetto di autonomia scolastica per il ben-divenire dell’organizzazione scolastica; - miglioramento del ben-stare scolastico degli attori

1 Per benessere ci si riferisce alla definizione di salute/benessere sostenuta dall’OMS e ripresa nella Carta di Ottawa per la promozione alla salute (1986).

80 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

(dirigenti, docenti, personale non docente, famigliari e studenti) che fanno parte del sistema scuola come condizione per favorire il successo scolastico e fronteggiare la dispersione; - riflessione, valorizzazione, miglioramento delle prassi agite dalle scuole in relazione alla lotta alla dispersione; - accompagnamento, sostegno a processi di gestione dell’innovazione connessa alla diagnosi del problema, ricerca di nuove soluzioni. • Documentazione

Alcuni esempi di supporto all’utenza in ordine: - alla ricerca di fonti informative sui temi di approfondimento; - al trattamento ed elaborazione delle informazioni affinché siano comunicabili, utilizzabili per la valutazione e valorizzanti i processi progettuali. Piano finanziario: Eventuale Costo totale viene finanziato con risorse della Quota Quota quota di altri previsto provincia di Bologna, compreso F.S.E. e regionale comunale soggetti da € 74.000 dell’istituzione Minguzzi specificare ƒ ore settimanali destinate al contatto con gli utenti ƒ realizzazione di un ciclo di seminari per docenti in collaborazione con Agenzia Nazionale per lo sviluppo Indicatori per il monitoraggio/valutazione dell’Autonomia Scolastica (ex Irre-Emilia Romagna) ƒ realizzazione di 2 incontri pubblici per la divulgazioni di esperienze, tematiche legate alla promozione del benessere a scuola

81 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

DENOMINAZIONE

LEGGE 285/97 – PROGRAMMA FINALIZZATO ALLA PROMOZIONE E ATTUAZIONE DI DIRITTI E DI OPPORTUNITÀ PER L’INFANZIA E L’ADOLESCENZA

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

Comune di San Pietro in Casale

RESPONSABILE DEL PROGETTO

Ufficio di Piano – 051/6669531 Figura di Sistema – Dott.ssa Mara Casari - 051/6669526

DESTINATARI

Minori, genitori,operatori dei servizi ed insegnanti delle scuole del Distretto.

SPECIFICARE SE IN CONTINUITÀ CON L’ANNO PRECEDENTE

In continuità con la progettazione 285 delle precedenti annualità.

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

Comuni del Distretto Pianura Est.

ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI

Comuni e Scuole (Direzioni Didattiche, Istituti Comprensivi e Istituti Superiori) del Distretto Pianura Est, Azienda USL, Associazioni di volontariato.

OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)

• sostegno alla genitorialità; • prevenzione del disagio giovanile; • realizzazione di attività di supporto all’apprendimento scolastico e di socializzazione;

AZIONI PREVISTE

• realizzazione in tutti i Comuni di attività a sostegno della genitorialità: sportelli di consulenza educativa rivolti ai genitori con bambini da 0 a 6 anni oppure incontri a tema secondo le modalità ritenute più opportune da ciascun Ente locale; • proseguimento degli sportelli d’ascolto scolastici rivolti agli alunni, ai genitori ed agli insegnanti; • proseguimento dello sportello di mediazione familiare rivolto a coppie con figli separate o in fase di separazione;

82 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______• proseguimento del progetto “Disagio minorile: l’integrazione professionale per gli interventi complessi” gestito dall’Azienda USL; • proseguimento del progetto “Adozione prima, durante e dopo: interventi plurimi e complessi su un tempo lungo (gestito dall’Azienda USL); • realizzazione del progetto soggiorni estivi per i minori residenti ei Comuni del Distretto frequentanti il secondo ciclo delle scuole elementari, le scuole medie inferiori e la prima e la seconda superiore; • progetto “Attività pomeridiane” che prevede la realizzazione, in alcuni Comuni, di attività extrascolastiche rivolte ai ragazzi delle scuole medie inferiori, a sostegno dell’apprendimento scolastico e come arricchimento delle opportunità ricreative.

PIANO FINANZIARIO

Costo totale previsto: € 224.722,40 Quota regionale: € 157.305,68 Quota comunale: € 67.416,72 Eventuale quota di altri soggetti da specificare: /

RISORSE UMANE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE (caratteristiche e dati numerici)

15 Dirigenti Scolastici e 15 insegnanti referenti per gli sportelli d’ascolto presso le scuole del distretto; i 7 coordinatori pedagogici impegnati sui servizi per l’infanzia del Distretto, esperti esterni alle istituzioni per i progetti di consulenza educativa e di sportello delle scuole, operatori dei servizi sociali, associazioni di volontariato del distretto e cooperative sociali per la realizzazione dei progetti “attività pomeridiane e soggiorni estivi”. Referenti per gli enti locali.

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE

• n° dei progetti realizzati; • n° dei destinatari raggiunti per tipologia di progetto; • azioni di rete: numero incontri di coordinamento, di monitoraggio e verifica; • attività di documentazione dei progetti; • riscontro di gradimento da parte dei destinatari.

Seguono i progetti relativi all’area “Diritti dei bambini e degli adolescenti”. Gli altri progetti della Legge 285/97 si trovano nell’area “Responsabilità familiari e capacità genitoriali”.

83 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______SCHEDA DI PROGETTO relativa al Programma finalizzato alla promozione di diritti e di opportunità per l'infanzia e l'adolescenza

Titolo del progetto

SOGGIORNI ESTIVI

Responsabile della compilazione della scheda indicare il nominativo del coordinatore tecnico del progetto

Nominativo: Mara Casari Recapito telefonico: 051/6669526 fax: 051/6669533 e-mail: [email protected]

Ente responsabile del progetto: indicare la denominazione dell’ente referente della gestione amministrativa del progetto

Comune di San Pietro in Casale

Ente esecutore del progetto: indicare la denominazione dell'ente che gestisce l'aspetto tecnico- scientifico del progetto.

Comuni del Distretto Pianura Est

Composizione gruppo tecnico di coordinamento (specificare le qualifiche professionali e l'ente di appartenenza dei componenti del gruppo tecnico)

Qualifica Ente Casari Mara - Figura di Sistema Ufficio di Piano Elena Fabbri - amministrativo Ufficio di Piano Mimma Rizzoli Comune di Budrio Roberta Garimberti Azienda USL

Connessioni con gli altri interventi del Piano di Zona (specificare quali sono le connessioni con gli altri progetti del Piano)

Progetto “Attività pomeridiane” (Legge 285/97)

Area territoriale interessata e luoghi di realizzazione: indicare il comune o il quartiere a cui il progetto si rivolge e le sedi in cui viene realizzato.

AREA TERRITORIALE INTERESSATA: Comuni del Distretto Pianura Est (Argelato, Baricella, Bentivoglio, Budrio, Castel Maggiore, Castello d’Argile, Castenaso, Galliera, Granarolo dell’Emilia, Malalbergo, Minerbio, Molinella, Pieve di Cento, San Giorgio di Piano, San Pietro in Casale); LUOGHI DI REALIZZAZIONE: Casola Valsenio (Ra), Marina Romea (Ra), Marina di Ravenna, Cervia (Ra), Tredozio (FC).

84 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

Destinatari: indicare: • se minori la fascia d'età: 0-2 anni; 3-5 anni; 6-10 anni; 11-13 anni; 14-17anni; • se adulti la categoria considerata: genitori; insegnanti; operatori; comunità locale; altro (specificare). Indicare infine il numero di destinatari che si intendono raggiungere con il progetto Numero destinatari Presenza sul territorio potenziali che si Tipologia di riferimento intendono raggiungere con il progetto Minori 0-2 anni Minori 3-5 anni Minori 6-10 anni 6.563 100 Minori 11-13 anni 3.525 200 Minori 14-17 anni 4.399 30 Genitori Insegnanti Operatori Comunità locale Altro (specificare) Totale 14.487 330 Di cui Minori disabili 358 5 Minori con provvedimenti del 280 0 Tribunale per i minori Minori con disagio conclamato 639 25 Minori stranieri altro (specificare) 1.077 0 Totale soggetti in situazioni 2.354 30 particolari

Data di avvio:

Giugno 2008

Progetto: : di consolidamento di un precedente intervento (spiegare che cosa si va a consolidare.) ‰ di innovazione e/o sperimentazione (specificare in che cosa consiste l'aspetto innovativo).

Il progetto conferma l’investimento del distretto rivolto al periodo estivo al fine di incrementare le offerte aggregative presenti sul territorio.

Motivazione del progetto: descrivere sinteticamente lo scenario d'avvio, i bisogni, le necessità, le risorse sociali sulle quali poggia il progetto e indicare sulla base di quali dati tali elementi sono stati rilevati.

Incrementare le opportunità estive per i minori del distretto ampliando la fascia d’età e proponendo più opzioni di soggiorni estivi. Il progetto propone 4 tipologie di vacanza ed offre la possibilità di partecipazione ai bambini del secondo ciclo delle elementari, ai ragazzi della scuola media inferiore e ai ragazzi delle classi prime e seconde delle scuole superiori.

85 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

Obiettivi/risultati attesi: indicare gli obiettivi che il progetto si prefigge di conseguire, ovvero i risultati delle attività previste dal progetto stesso. Gli obiettivi devono descrivere chiaramente: • i cambiamenti attesi,

ƒ una partecipazione omogenea rispetto il territorio; ƒ conferma della partecipazione dei ragazzi delle scuole superiori (classi I e II); ƒ conferma della partecipazione dei minori in carico ai servizi (AUSL e servizi sociali comunali); ƒ un raccordo con le altre attività estive in essere del territorio.

Indicatori: gli indicatori sono quegli elementi desumibili da ogni singolo intervento che permettono di descrivere la situazione che si prefigura in rapporto ai cambiamenti attesi e ai risultati che si intendono raggiungere. Indicare, quindi, per ogni intervento quelle caratteristiche quantificabili che permettono di misurare il grado di raggiungimento dell’obiettivo prefissato in rapporto ai risultati attesi. Esempi d'indicatori: numero dei partecipanti alle azioni; incremento della richiesta di accesso al servizio da parte dei destinatari dell’intervento; livello di gradimento emerso da test di soddisfazione compilati dai destinatari dell’intervento, numero di persone che hanno assunto un determinato comportamento, esistenza o assenza di determinati requisiti....

ƒ numero dei partecipanti e loro distribuzione per Comuni; ƒ livello di gradimento; ƒ livello di raccordo con altre attività estive.

Fasi operative: Modalità di coinvolgimento dei destinatari: indicare come si intendono raggiungere e coinvolgere i destinatari Attività previste: descrivere le singole attività ed iniziative che costituiscono in concreto il progetto e indicare la sequenza in base alla quale esse vengono poste in essere. Metodologie di lavoro e strumenti previsti: indicare i percorsi e le strategie di lavoro, nonché i mezzi che si intendono effettuare per realizzare in modo efficace il progetto.

ƒ contatti con associazioni e cooperative per adesione al progetto; ƒ realizzazione depliant illustrativo delle 4 proposte di soggiorno estivo; ƒ distribuzione presso le scuole, gli enti locali, sportelli per il pubblico ed operatori dei servizi del depliant informativo; ƒ raccordo con gli operatori dell’AUSL e dei servizi sociali comunali per la partecipazione dei minori in carico ai servizi; ƒ raccordo tecnico operativo fra enti locali ed associazioni partecipi al progetto.

Costi: Costi: indicare gli importi attribuiti; Eventuali altri contributi: indicare la fonte di finanziamento e la quota attribuita.

Costo complessivo: € 25.000,00 Contributo programma finalizzato: € 17.500,00 Contributo E.L.: € 7.500,00 Eventuali altri contributi : -

86 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

Attività di monitoraggio prevista e soggetti coinvolti: tale attività consiste nell’accertamento e nella descrizione precisa del processo di avanzamento di un intervento, nonché nella puntuale segnalazione di evidenti discrepanze rispetto a quanto era stato prestabilito, consentendo quindi di tenere sotto controllo l’andamento dell’intervento stesso. Occorre, dunque, indicare gli strumenti che si intendono utilizzare per compiere tali azioni di monitoraggio, la periodicità di utilizzo e i soggetti che se ne occupano.

Utilizzo di una scheda di monitoraggio predisposta dall’Ufficio di Piano per la rilevazione dei seguenti dati: • numero dei destinatari raggiunti; • distribuzione sul territorio; • numero bambini in carico all’Azienda USL partecipi dei soggiorni.

Attività di valutazione e soggetti coinvolti: attraverso tale attività si devono constatare e rilevare i reali effetti prodotti dall’intervento sui destinatari, riferendosi anche alle risorse impiegate in rapporto agli obiettivi raggiunti. E' un processo di costruzione di senso, di valore, svolto attraverso attività di ricerca realizzate nell'ambito di un processo decisionale; è integrata alla progettazione ed implementazione poiché il suo fine è di fornire un input per il miglioramento e la riprogettazione di politiche ed interventi. Indicare con quali metodi e strumenti si intende effettuare la valutazione dell’attività posta in essere. Indicare i momenti e le fasi di valutazione, i soggetti preposti ad effettuare le operazioni di valutazione, se è previsto o meno il coinvolgimento dei destinatari ed in quali forme.

Il gruppo tecnico di coordinamento elaborati i dati di monitoraggio, predisporrà una relazione valutativa del progetto.

Attività di documentazione prevista e soggetti coinvolti: tale attività consiste in una raccolta di dati e di materiale informativo sull’intervento in corso di attuazione. Indicare quali sono i mezzi che si intendono utilizzare, nonché in quale misura si intende procedere alla divulgazione del materiale informativo e quali saranno i destinatari di tali informazioni.

Documentazione prodotta dalle Associazioni ad illustrazione delle attività proposte durante i soggiorni, possibilmente su supporto informatico. Destinatari dei materiali saranno i Comuni, i partecipanti al tavolo tematico rivolto ai minori nell’ambito del Piano di Zona, i minori coinvolti e le loro famiglie.

87 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______SCHEDA DI PROGETTO relativa al Programma finalizzato alla promozione di diritti e di opportunità per l'infanzia e l'adolescenza

Titolo del progetto

ATTIVITÀ POMERIDIANE

Responsabile della compilazione della scheda indicare il nominativo del coordinatore tecnico del progetto

Nominativo: Mara Casari Recapito telefonico: 051/6669526 fax: 051/6669533 e-mail: [email protected]

Ente responsabile del progetto: indicare la denominazione dell’ente referente della gestione amministrativa del progetto

Comune di San Pietro in Casale

Ente esecutore del progetto: indicare la denominazione dell'ente che gestisce l'aspetto tecnico- scientifico del progetto.

Comuni del Distretto Pianura Est

Composizione gruppo tecnico di coordinamento (specificare le qualifiche professionali e l'ente di appartenenza dei componenti del gruppo tecnico)

Qualifica Ente Mara Casari – Figura di Sistema Ufficio di Piano Marina Gotti - Direttore Area Servizi alla Comune di Castenaso Persona Angela Cocchi - Dirigente scolastico I.C. di San Giorgio Roberta Garimberti - Responsabile U.S.S.I. AUSL minori

Connessioni con gli altri interventi del Piano di zona (specificare quali sono le connessioni con gli altri progetti del Piano)

Progetto “Mediazione familiare” (Legge 285/97); Progetto “Sportello d’ascolto - scuole dell’obbligo e superiori” (Legge 285/97); Progetto “Disagio: l’integrazione professionale per gli interventi complessi” (Legge 285/97) Progetto “Soggiorni estivi” ( Legge 285/97).

Area territoriale interessata e luoghi di realizzazione: indicare il comune o il quartiere a cui il progetto si rivolge e le sedi in cui viene realizzato.

Comuni del Distretto Pianura Est.

88 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

Destinatari: indicare: • se minori la fascia d'età: 0-2 anni; 3-5 anni; 6-10 anni; 11-13 anni; 14-17anni; • se adulti la categoria considerata: genitori; insegnanti; operatori; comunità locale; altro (specificare). Indicare infine il numero di destinatari che si intendono raggiungere con il progetto Numero destinatari Presenza sul territorio potenziali che si Tipologia di riferimento intendono raggiungere con il progetto Minori 0-2 anni Minori 3-5 anni Minori 6-10 anni Minori 11-13 anni 3525 150 Minori 14-17 anni Genitori Insegnanti Operatori Comunità locale Altro (specificare) Totale 3525 150 Di cui Minori disabili 5 Minori con provvedimenti del

Tribunale per i minori Minori con disagio conclamato 35 Minori stranieri altro (specificare) 35 Totale soggetti in situazioni 70 particolari

Data di avvio:

Settembre 2008

Progetto: : di consolidamento di un precedente intervento (spiegare che cosa si va a consolidare.) ‰ di innovazione e/o sperimentazione (specificare in che cosa consiste l'aspetto innovativo).

Il progetto si pone come consolidamento rispetto all’attività di prevenzione del disagio già avviata nei precedenti programmi attuativi. Gli aspetti peculiari del progetto sono: ¾ target dei destinatari ristretto ai minori frequentanti la Scuola Media inferiore; ¾ una progettualità finalizzata alla realizzazione di interventi continuativi e strutturati, realizzati con il contributo delle Istituzioni Scolastiche e delle Associazioni di volontariato; ¾ un’ottimizzazione delle risorse economiche individuando alcuni progetti là dove l’ente locale, le scuole ed il volontariato individuano le risorse necessarie.

89 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

Motivazione del progetto: descrivere sinteticamente lo scenario d'avvio, i bisogni, le necessità, le risorse sociali sulle quali poggia il progetto e indicare sulla base di quali dati tali elementi sono stati rilevati.

Il progetto si connota come azione di prevenzione del disagio adolescenziale; esso intende sostenere l’offerta socio educativa rivolta agli adolescenti integrandosi all’azione scolastica. Il progetto promuove altresì il raccordo fra le agenzie formative e le forme dell’associazionismo locale.

Obiettivi/risultati attesi: indicare gli obiettivi che il progetto si prefigge di conseguire, ovvero i risultati delle attività previste dal progetto stesso. Gli obiettivi devono descrivere chiaramente: • i cambiamenti attesi,

¾ costruire interventi strutturati e continuativi nel tempo rivolti agli adolescenti; ¾ arricchire le opportunità educative extrascolastiche; ¾ costruire occasioni di integrazione sociale e di supporto al percorso formativo scolastico dei minori.

Indicatori: gli indicatori sono quegli elementi desumibili da ogni singolo intervento che permettono di descrivere la situazione che si prefigura in rapporto ai cambiamenti attesi e ai risultati che si intendono raggiungere. Indicare, quindi, per ogni intervento quelle caratteristiche quantificabili che permettono di misurare il grado di raggiungimento dell’obiettivo prefissato in rapporto ai risultati attesi. Esempi d'indicatori: numero dei partecipanti alle azioni; incremento della richiesta di accesso al servizio da parte dei destinatari dell’intervento; livello di gradimento emerso da test di soddisfazione compilati dai destinatari dell’intervento, numero di persone che hanno assunto un determinato comportamento, esistenza o assenza di determinati requisiti....

Ö numero di destinatari raggiunti; Ö forme e modi di coordinamento locale; Ö durata dell’intervento e fasce orarie di realizzazione; Ö luoghi di realizzazione; Ö modalità d’ informazione dei minori; Ö forme di restituzione alle famiglie; Ö livello di gradimento espresso dai destinatari.

Fasi operative: Modalità di coinvolgimento dei destinatari: indicare come si intendono raggiungere e coinvolgere i destinatari Attività previste: descrivere le singole attività ed iniziative che costituiscono in concreto il progetto e indicare la sequenza in base alla quale esse vengono poste in essere. Metodologie di lavoro e strumenti previsti: indicare i percorsi e le strategie di lavoro, nonché i mezzi che si intendono effettuare per realizzare in modo efficace il progetto.

• analisi del contesto locale; • progettazione dell’intervento; • individuazione delle risorse professionali necessarie; • individuazione dei luoghi e dei tempi di realizzazione; • divulgazione e raccolta adesioni dei partecipanti; • avvio attività; • monitoraggio in itinere; • verifica finale.

90 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

Costi: Costi: indicare gli importi attribuiti; Eventuali altri contributi: indicare la fonte di finanziamento e la quota attribuita.

Costo complessivo: € 55.000,00 Contributo programma finalizzato: € 38.500,00 Contributo E.L.: € 16.500,00 Eventuali altri contributi: -

Attività di monitoraggio prevista e soggetti coinvolti: tale attività consiste nell’accertamento e nella descrizione precisa del processo di avanzamento di un intervento, nonché nella puntuale segnalazione di evidenti discrepanze rispetto a quanto era stato prestabilito, consentendo quindi di tenere sotto controllo l’andamento dell’intervento stesso. Occorre, dunque, indicare gli strumenti che si intendono utilizzare per compiere tali azioni di monitoraggio, la periodicità di utilizzo e i soggetti che se ne occupano.

Utilizzo di una scheda di monitoraggio predisposta dall’Ufficio di Piano con cadenza semestrale.

Attività di valutazione e soggetti coinvolti: attraverso tale attività si devono constatare e rilevare i reali effetti prodotti dall’intervento sui destinatari, riferendosi anche alle risorse impiegate in rapporto agli obiettivi raggiunti. E' un processo di costruzione di senso, di valore, svolto attraverso attività di ricerca realizzate nell'ambito di un processo decisionale; è integrata alla progettazione ed implementazione poiché il suo fine è di fornire un input per il miglioramento e la riprogettazione di politiche ed interventi. Indicare con quali metodi e strumenti si intende effettuare la valutazione dell’attività posta in essere. Indicare i momenti e le fasi di valutazione, i soggetti preposti ad effettuare le operazioni di valutazione, se è previsto o meno il coinvolgimento dei destinatari ed in quali forme.

Si prevede un momento di valutazione a fine progetto con la stesura di una relazione da parte dell’Ufficio di Piano, recepiti i materiali di monitoraggio e consultate le Amministrazioni locali.

Attività di documentazione prevista e soggetti coinvolti: tale attività consiste in una raccolta di dati e di materiale informativo sull’intervento in corso di attuazione. Indicare quali sono i mezzi che si intendono utilizzare, nonché in quale misura si intende procedere alla divulgazione del materiale informativo e quali saranno i destinatari di tali informazioni.

Scheda di sintesi dei dati di monitoraggio, materiale informativo prodotto dalle singole Amministrazioni per la divulgazione delle iniziative. Restituzione dell’esito del progetto alle Amministrazioni locali, alle istituzioni ed agli interlocutori politici e sociali coinvolti nel Piano di Zona.

91 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

DENOMINAZIONE

SOSTEGNO ALL’AFFIDO FAMILIARE di cui al Programma distrettuale di sostegno all’affidamento familiare (L. 184/83 e successive modificazioni e DGR 846/2007, e intesa conclusa in sede di conferenza unificata il 20 settembre 2007)

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

Azienda USL di Bologna Distretto Pianura Est

RESPONSABILE DEL PROGETTO

A.S. Roberta Garimberti – Servizio Sociale Azienda USL – 051/6662634

DESTINATARI

• Famiglie affidatarie; • Associazioni del territorio che si occupano di accoglienza di minori; • Minori seguiti per progetto di affido familiare.

SPECIFICARE SE IN CONTINUITÀ CON L’ANNO PRECEDENTE

Nuovo progetto

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

Comuni del Distretto Pianura Est

ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI

U.S.S.I. Minori

OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)

Promuovere e qualificare l’istituto dell’affidamento familiare di bambini e ragazzi temporaneamente allontanati dalla famiglia (L.184/83 e successive modifiche e D.G.R. 846/2007) attraverso il sostegno alle Amministrazioni comunali nella gestione ed estensione dell’affidamento familiare, anche in attuazione della deliberazione di Giunta Regionale n. 846/2007.

92 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

AZIONI PREVISTE

• Individuazione e conseguente stesura di un documento che contenga prassi metodologiche e strumenti per la gestione dell’attività come da D.G.R. 846/07; • Attivazione dei processi di applicazione della D.G.R. definiti in ambito Provinciale; • Adeguamento delle attività e dei percorsi istruttori come definito nella D.G.R. 846/07.

PIANO FINANZIARIO

Costo totale previsto € 11.915,28 Quota regionale € 9.532,22 Quota comunale € 2.383,06 Eventuale quota di altri soggetti da specificare /

RISORSE UMANE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE (caratteristiche e dati numerici)

Sono coinvolti gli operatori dell’USSI Minori dell’Azienda Usl di Bologna del Distretto Pianura Est

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE

• monitoraggio periodico dati di attività; • stesura documento; • partecipazione incontri di coordinamento in ambito Provinciale.

93 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

DENOMINAZIONE

GRUPPI DI SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE ADOTTIVE NEL SECONDO ANNO DI POST ADOZIONE

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

Azienda USL di Bologna Distretto Pianura Est

RESPONSABILE DEL PROGETTO

A.S. Roberta Garimberti – Servizio Sociale Azienda Usl – 051/6662634

DESTINATARI

Famiglie adottive che si trovano nel secondo anno di post adozione

SPECIFICARE SE IN CONTINUITÀ CON L’ANNO PRECEDENTE

Progetto in continuità dal 2005

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

Comuni del Distretto Pianura Est

ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI

• Area Dipartimentale integrazione socio sanitaria Distretto Pianura Est - U.S.S.I. Minori - attraverso l’equipe adozioni • Comuni del Distretto Pianura Est • Gruppo di auto aiuto di genitori adottivi del territorio

OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)

Accompagnamento/sostegno alle famiglie adottive durante il secondo anno del post adozione. Analisi, confronto e riflessione sulle tematiche che si possono presentare al bambino e alla sua famiglia. Creazione di eventi (incontri e seminari) mirati al sostegno delle famiglie adottive e non, su tematiche riguardanti la crescita del bambino Raccordo con il tavolo tecnico provinciale per la messa in rete delle esperienze parallele che si attiveranno sul territorio provinciale. La Provincia, infatti, partirà con una sperimentazione in collaborazione con gli Enti autorizzati.

94 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

AZIONI PREVISTE

Incontro plenario con i gruppi costituiti per la definizione del programma di lavoro. Incontri di gruppo a tema condotti dagli operatori dell’equipe adozioni .

Consulenza a coppie adottive Elaborazione e raccolta del materiale prodotto dai gruppi

STRUMENTI E METODOLOGIE Lavoro di gruppo Preparazione attraverso materiale di facile utilizzo degli incontri Questionario di ingresso e di valutazione anonimo per le famiglie adottive

PIANO FINANZIARIO

Costo totale previsto € 5.000,00 Quota regionale / Quota comunale € 5.000,00 Eventuale quota di altri soggetti da specificare /

RISORSE UMANE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE (caratteristiche e dati numerici)

• 1 psicologo • 1 assistente sociale • 1 educatore professionale

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE

• N° finale delle famiglie partecipanti ai gruppi/Numero famiglie adottive che si trovano durante il secondo anno di post adozione; • Livello di efficacia e/o gradimento dell’esperienza da parte delle famiglie adottive.

95 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

DENOMINAZIONE

GRUPPO AUTO MUTUO AIUTO PER FAMIGLIE AFFIDATARIE

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

Azienda USL di Bologna Distretto Pianura Est

RESPONSABILE DEL PROGETTO

A.S. Roberta Garimberti – Servizio Sociale Azienda Usl – 051/6662634

DESTINATARI

Famiglie che hanno effettuato l’istruttoria per l’affido e/o che hanno in corso affidi familiari, l’ U.S.S.I. Minori e l’equipe affidi. Minori affidati

SPECIFICARE SE IN CONTINUITÀ CON L’ANNO PRECEDENTE

Progetto in continuità dal 2005

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

Comuni del Distretto Pianura Est

ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI

• Azienda USL / Distretto Pianura Est • Associazioni di famiglie affidatarie: Maranathà, Gli Amici di Siraluna, Dolce Acqua, S. Maria della Venenta, Papa Giovanni XXIII • Famiglie affidatarie

OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)

Creazione di eventi (seminari, incontri, approfondimenti) su tematiche mirate al sostegno delle famiglie affidatarie Sostegno alle famiglie in attesa di abbinamento e/o che sono alla prima esperienza di affido Affiancamento all’equipe affidi durante il percorso di istruttoria

AZIONI PREVISTE

• Realizzazione di seminari, incontri, approfondimenti • Lavoro di gruppo • Utilizzo di questionari di valutazione anonimi per le famiglie affidatarie

96 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

PIANO FINANZIARIO

Costo totale previsto € 3.000,00 Quota regionale / Quota comunale € 3.000,00 Eventuale quota di altri soggetti da specificare /

RISORSE UMANE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE (caratteristiche e dati numerici)

Rappresentante di una Associazione che si occupa di accoglienza nell’ambito del territorio distrettuale

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE

• Famiglie affidatarie che hanno partecipato al progetto/ famiglie affidatarie contattate per la partecipazione al progetto • Livello di efficacia e/o gradimento dell’esperienza da parte delle famiglie affidatarie.

97 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

DENOMINAZIONE

“COSA ABBIAMO DA DIRE”: ADOLESCENTI CON ESPERIENZA DI AFFIDO SI RACCONTANO

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

Azienda USL di Bologna Distretto Pianura Est

RESPONSABILE DEL PROGETTO

A.S. Roberta Garimberti – Servizio Sociale Azienda Usl – 051/6662634

DESTINATARI

DESTINATARI FINALI: adolescenti di età compresa fra i 12 e i 18 anni in affido familiare e adolescenti di età compresa fra i 12 e i 18 anni figli naturali delle famiglie affidatarie. DESTINATARI INTERMEDI: famiglie affidatarie che collaborano con l’U.S.S.I. Minori e famiglie d’origine che vivono il progetto di affido consensualmente.

SPECIFICARE SE IN CONTINUITÀ CON L’ANNO PRECEDENTE

Progetto in continuità dal 2005 ossia si ripropone lo stesso progetto che non ne ha vista la realizzazione causa ragioni tecniche di costituzione del gruppo degli adolescenti

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

Comuni del Distretto Pianura Est

ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI

• Azienda USL Servizio Sociale Equipe U.S.S.I. Minori • Comuni del Distretto Pianura Est • Associazioni famiglie affidatarie: Maranathà, Gli Amici di Siraluna, Dolce Acqua, S. Maria della Venenta, Papa Giovanni XXIII • Gruppo di Auto Aiuto di famiglie affidatarie • Ragazzi affidati e figli adolescenti delle famiglie affidatarie

OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)

• Incontri con ragazzi adolescenti; • Sostenere i soggetti destinatari a elaborare pensieri e idee sull’affido che possano diventare strumenti utili al lavoro di aiuto svolto dalle famiglie affidatarie e dagli operatori del servizio; • Coinvolgere le famiglie affidatarie nella costruzione del gruppo di adolescenti; • Documentare e diffondere il prodotto con modalità e materiale che emerge dagli incontri;

98 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______• Restituzione del percorso alle famiglie affidatarie; • Valutazione dell’utilità del percorso da parte delle famiglie affidatarie; • Restituzione del percorso alle famiglie di origine a seconda dei tempi e delle possibilità.

AZIONI PREVISTE

• incontro plenario con famiglie affidatarie per la presentazione del progetto; • incontro/colloquio dell’operatore con l’adolescente coinvolto; • tre incontri a cadenza settimanale con i gruppi costituiti; • elaborazione e raccolta della documentazione; • un incontro di restituzione ai destinatari intermedi.

STRUMENTI E METODOLOGIE: • lavoro di gruppo e colloqui; • questionario di valutazione anonimo per le famiglie affidatarie.

PIANO FINANZIARIO

Costo totale previsto € 2.500,00 (residuo) Quota regionale / Quota comunale € 2.500,00 Eventuale quota di altri soggetti da specificare /

RISORSE UMANE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE (caratteristiche e dati numerici)

• 1 educatore Professionale AUSL • 1 conduttore esterno

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE

• N° finale dei ragazzi adolescenti partecipanti al gruppo / Numeri di adolescenti in affido del territorio; • Prodotto di restituzione alle famiglie; • Livello di efficacia e/o gradimento dell’esperienza da parte delle famiglie affidatarie.

99 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

DENOMINAZIONE

“PERCORSO DI INSERIMENTO LAVORATIVO A BREVE TERMINE ED IN CONTESTO PROTETTO” ATTIVAZIONE DI PERCORSI LAVORATIVI, TIROCINI FORMATIVI A FAVORE DI MINORI IN CARICO AL SERVIZIO SOCIALE

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

Azienda USL di Bologna Distretto Pianura Est

RESPONSABILE DEL PROGETTO

A.S. Roberta Garimberti – Servizio Sociale Azienda Usl – 051/6662634

DESTINATARI

Minori in carico al Servizio Sociale U.O. Minori con progetto complesso:i minori stranieri non accompagnati, minori che non hanno terminato il percorso scolastico/formativo, minori che durante il percorso formativo possono sperimentare le competenze acquisite, minori che faticano ad inserirsi in un contesto lavorativo. Famiglie dei minori per i quali viene attivato l’intervento previsto dal progetto

SPECIFICARE SE IN CONTINUITÀ CON L’ANNO PRECEDENTE

Progetto in continuità dal 2005

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

Comuni del Distretto Pianura Est

ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI

• Azienda USL Servizio Sociale Equipe U.S.S.I. Minori • Comuni del Distretto Pianura Est • Aziende del territorio • Enti Associazioni e Cooperative Sociali • Centro per l’Impiego • Enti di Formazione Professionale • Scuole Medie e Superiori del territorio • Strutture che accolgono i minori stranieri non accompagnati

OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)

Sostegno a minori (in carico al Servizio Sociale) in difficoltà rispetto al percorso scolastico/formativo/lavorativo. Coinvolgimento della famiglia del minore.

100 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

AZIONI PREVISTE

Alimentare/curare la collaborazione con le istituzioni/attori sociali coinvolti volto a favorire una rete integrata di interventi

STRUMENTI E METODOLOGIE Inserimenti lavorativi protetti Tirocini formativi

PIANO FINANZIARIO

Costo totale previsto € 4.000,00 Quota regionale / Quota comunale € 4.000,00 Eventuale quota di altri soggetti da specificare /

RISORSE UMANE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE (caratteristiche e dati numerici)

1 educatore professionale U.S.S.I. Minori Azienda USL

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE

• Minori avviati nel progetto. • Minori che hanno portato a termine il progetto.

101 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

DENOMINAZIONE

“ONDE DI STRADA” PROGETTI DI ART TERAPY

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

Azienda USL di Bologna Distretto Pianura Est

RESPONSABILE DEL PROGETTO

A.S. Roberta Garimberti – Servizio Sociale Azienda Usl – 051/6662634

DESTINATARI

Bambini ed adolescenti in situazione di forte disagio relazionale in affido all’Azienda USL o segnalati dall’Autorità Giudiziaria competente al Servizio Sociale

SPECIFICARE SE IN CONTINUITÀ CON L’ANNO PRECEDENTE

Progetto in continuità dal 2002

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

Comuni del Distretto Pianura Est

ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI

• Area dipartimentale Integrazione Socio Sanitaria • Istituti comprensivi • Centri Giovanili

OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)

• Offrire la possibilità di esprimere ed elaborare le emozioni per facilitare lo sviluppo dell’integrazione e dell’identità personale; • Sostenere i soggetti destinatari a comprendere e fare fronte al disagio dando loro l’opportunità di elaborare i temi emersi; • Acquisizione della consapevolezza delle proprie risorse e dei propri limiti; • Accrescere la consapevolezza circa il proprio ruolo all’interno della famiglia, della scuola, del gruppo dei pari; • Incrementare le competenze comunicative di lettura e trasmissione dei messaggi verbali e non all’interno della famiglia, della classe, del gruppo dei pari.

102 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

AZIONI PREVISTE

Interventi settimanali con gruppi di ragazzi in carico all’ U.S.S.I. Interventi settimanali con il gruppo classe nelle scuole elementari.

STRUMENTI • materiale pittorico e plastico • documentazione dell’iniziativa attraverso video o foto

METODOLOGIE • attraverso l’uso dei materiali la persona si mette in contatto con la propri rappresentazione interna e la esprime; • attivazione del dialogo fra corpo e mente favorendo l’integrazione tra il livello pre- verbale e quello verbale; • l’utilizzo dell’esperienza creativa come selezione e trasformazione.

PIANO FINANZIARIO

Costo totale previsto € 5.000,00 Quota regionale / Quota comunale € 5.000,00 Eventuale quota di altri soggetti da specificare /

RISORSE UMANE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE (caratteristiche e dati numerici)

1 educatore professionale esterno

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE

• N° finale dei partecipanti / numero dei ragazzi selezionati; • Valutazione finale da parte delle scuole attraverso questionario di gradimento.

103 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

DENOMINAZIONE

SCUOLA E SERVIZIO SOCIALE : ATTIVAZIONE DI BUONE PRASSI

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

Azienda USL di Bologna Distretto Pianura Est

RESPONSABILE DEL PROGETTO

Responsabile di U.S.S.I. Minori Roberta Garimberti - Servizio Sociale Azienda Usl - 051/6662634

DESTINATARI

USSI Minori, nidi, scuole dell’infanzia, scuole ed Istituti Compresivi del Distretto Pianura Est.

SPECIFICARE SE IN CONTINUITÀ CON L’ANNO PRECEDENTE

Progetto innovativo

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

Distretto Pianura Est coincidente con il Distretto scolastico n 4

ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI

• USSI Minori • Nidi • Scuole dell’infanzia • Direzioni Didattiche • Istituti comprensivi • Istituti superiori

OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)

L’obiettivo principale è di: • facilitare il contatto tra la scuola e l’USSI Minori affinché sia momento istituzionale; • condividere la difficile e complessa presa in carico; • evitare la dispersione delle informazioni; • favorire la collaborazione scuola/servizi; • ridurre il senso di solitudine di chi si trova a raccogliere il disagio del minore; • ridurre il rischio di sovrapposizione di ruoli e competenze sia all’interno che all’esterno della scuola; • essere supporto ai professionisti della scuola per limitare il problema e fornire strumenti adeguati per il riconoscimento delle situazioni di abuso e maltrattamento;

104 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

AZIONI PREVISTE

Incontri con i referenti delle scuole e degli istituti scolastici per la condivisione degli obiettivi e per rilevare nodi critici che possano essere reciprocamente affrontati attraverso l’individuazione di strategie collaborative. Stesura di un documento di Buone prassi quale strumento di lavoro tecnico per gli operatori scolastici e gli operatori socio sanitari. Assunzione del documento da parte degli organi scolastici al fine di renderlo a tutti gli effetti strumento di lavoro condiviso. Incontri informativi/formativi con le scuole che ne facessero richiesta per la diffusione del documento e per meglio diffondere conoscenze di base nelle gestione delle situazioni di pregiudizio del minore di età. Momenti di verifica e di monitoraggio relativi all’applicazione del documento.

PIANO FINANZIARIO

Costo totale previsto € 3.000,00 Quota regionale Quota comunale € 3.000,00 Eventuale quota di altri soggetti da specificare

RISORSE UMANE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE (caratteristiche e dati numerici)

Due professionisti della USSI Minori che si connettano con il gruppo operativo per il monitoraggio e il coordinamento sul corretto utilizzo del documento operativo.

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE

• N° incontri preliminari con le scuole del Distretto Pianura Est; • Elaborazione di un Documento di “Buone prassi tra la Scuola e il Servizio Sociale”; • N° incontri informativi/formativi con le scuole per la diffusione delle prassi di collaborazione.

105 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

DENOMINAZIONE

FONDO DISTRETTUALE PER PROGETTI EDUCATIVI E DI SOSTEGNO PER RAGAZZI 18-21 ANNI: interventi in continuità con attività già in carico all’equipe

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

Azienda USL di Bologna Distretto Pianura Est

RESPONSABILE DEL PROGETTO

Responsabile di U.S.S.I. Minori Roberta Garimberti

DESTINATARI

Ragazzi 18/21 in carico all’equipe distrettuale di cui è parte anche il servizio sociale comunale

SPECIFICARE SE IN CONTINUITÀ CON L’ANNO PRECEDENTE

Progetto innovativo che segue le linee della direttiva regionale n° 846/2007

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

Distretto Pianura Est

ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI

Equipe distrettuale di cui è parte anche il servizio sociale comunale

OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)

Secondo le linee di indirizzo della direttiva regionale n°846/2007: • garantire continuità progettuale ai ragazzi che al compimento della maggiore età necessitino di restare in carico ai Servizi attraverso svariate forme di intervento.

AZIONI PREVISTE

Costante monitoraggio c delle equipe di territorio con le Assistenti Sociali dei Comuni del Distretto sui progetti di continuità

PIANO FINANZIARIO

Costo totale previsto € 65.000,00 Quota regionale / Quota comunale € 65.000,00 Eventuale quota di altri soggetti da specificare /

106 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

RISORSE UMANE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE (caratteristiche e dati numerici)

Equipe al completo (assistenti sociali di distretto e comunali, educatori e psicologi di distretto).

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE

N° dei minori e loro tipologie di intervento dei progetti di continuità

107 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

DENOMINAZIONE

PROGETTO “ACCENDI MOLTI FUOCHI”

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

Azienda USL di Bologna – Dipartimento Salute Mentale Area Nord – Unità Operativa di Neuropsichiatria Infanzia e Adolescenza (N.P.I.A.)

RESPONSABILE DEL PROGETTO

Marilisa Martelli – Direttore U.O.C. NPEE Azienda USL di Bologna Area Nord Coordinatrice: Anna Bergonzini, pedagogista

DESTINATARI

• Popolazione in età 0-18 anni; • Genitori; • Educatori, insegnanti, operatori servizi educativi, scolastici, sociali e sanitari; • Cittadini in generale;

SPECIFICARE SE IN CONTINUITÀ CON L’ANNO PRECEDENTE

“Accendi Molti Fuochi” realizza annualmente attività e progetti innovativi insieme a proposte in continuità con le esperienze precedenti.

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

Comuni del Distretto Pianura Est e dell’area dell’Azienda USL di Bologna.

ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI

Azienda USL di Bologna – Dipartimento Salute Mentale Area Nord – U.O. NPEE Fondazione “Demetrio Benni” Comuni del Distretto Pianura Est e dell’area metropolitana Istituzioni Scolastiche del territorio Associazioni e professionisti esterni

OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)

• promuovere interventi di prevenzione del disagio/promozione del benessere psico-sociale sia in ambito scolastico che extra scolastico. In questa voce stanno le attività che “Accendi Molti Fuochi” rivolge non solo a bambini e ragazzi, ma anche agli adulti che svolgono compiti educativi in famiglia e nelle Istituzioni e, più in generale, verso i cittadini secondo l’idea che nella crescita di bambini e ragazzi l’intera società è corresponsabile. La scuola è uno dei luoghi principali in cui operare perché è lì che spesso si evidenzia e si acuisce il disagio di studenti, insegnanti e genitori. Questo è uno dei campi

108 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______principali di intervento di “Accendi Molti Fuochi” che interviene con attività a carattere socio educativo negli Istituti Comprensivi dei Comuni di Budrio, Castenaso, Molinella. A partire dall’a.s. 2007-2008 anche Granarolo dell’Emilia dovrebbe entrare nell’Accordo di Programma. Negli ultimi anni le attività di Accendi si sono estese all’intera area dell’Azienda USL di Bologna. • Lavorare per l’integrazione/inclusione nella prospettiva di una reale interazione e interdipendenza delle soggettività non rivolgendosi solo alle persone con disabilità, ma agendo tenendo conto delle contraddizioni poste anche, per esempio, dalle diversità sociali e culturali e della questione dell’identità sessuale. Si tratta di temi che possono e devono essere declinati in almeno due ambiti tra loro collegati: i bambini e i ragazzi (di qui tutte le pratiche volte all’inclusione dell’handicap e della diversità in generale); il mondo degli adulti (di qui il lavoro interprofessionale e multi-disciplinare; la co- progettazione con gli insegnanti e la formazione con/per i docenti, i gruppi di genitori, il lavoro di rete e di collaborazione con le Istituzioni). • Aver cura della persona e della sua specifica umanità e prendersi cura del contesto per accogliere le persone. In Accendi Molti Fuochi il concetto di cura è inteso in due sensi: nel senso specifico del termine (di qui l’attività clinica e riabilitativa) e nel senso più generale di prendersi cura delle persone e dei contesti (di qui tutte le proposte e iniziative di tipo formativo e culturale indirizzate di volta in volta a seconda dei casi ad operatori, educatori, insegnanti, genitori, cittadini) Da quanto detto, risultano evidenti le integrazioni con/tra più aree di intervento del Piano di Zona: diritti dei bambini e degli adolescenti; responsabilità familiari e capacità genitoriali; contrasto alle varie forme in cui si presenta il disagio sociale e scolastico; interventi a favore dei disabili.

AZIONI PREVISTE

Per quanto riguarda gli interventi collegati agli obiettivi sopra descritti, si conferma la realizzazione nelle scuole dei Comuni firmatari dell’Accordo di programma (Budrio, Castenaso e Molinella), ma anche l’estensione a scuole esterne a questo territorio (Granarolo dell’Emilia, Baricella, Bologna), delle seguenti attività. In vista della scadenza dell’ Accordo di Programma ( 31 dicembre 2008), nel corso del 2008 verranno realizzati incontri con gli attuali partner (Fondazione “Benni”, Comuni e Scuole di Budrio, Castenaso e Molinella) e si procederà a promuovere la partecipazione di nuovi soggetti istituzionali e privati.

Le attività proposte per il 2008 sono le seguenti:

ATTIVITÀ A CARATTERE SOCIO EDUCATIVO NELLE SCUOLE E AL CENTRO • percorsi di educazione socio-affettiva per la scuola primaria e secondaria di primo e secondo grado. Si tratta di interventi a valenza educativo-formativa progettati per le classi e finalizzati allo sviluppo delle competenze emozionali ed affettive, privilegiando il lavoro sulle emozioni, sulla loro definizione e riconoscimento, con l’obiettivo di aiutare i bambini a creare un piano di relazioni utili alla loro esperienza di gruppo. Nelle classi possono essere presenti anche bambini seguiti dal Servizio NPEE. I contenuti e gli strumenti specifici per ogni singola classe sono concordati con gli insegnanti in incontri di programmazione e verificati al termine degli interventi.

109 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______• Laboratori nelle scuole. Analoghi per contenuti ed obiettivi ai percorsi di educazione socio-affettiva, i laboratori se ne differenziano per l’organizzazione in un tempo più prolungato (incontri di due ore alla settimana). Si tratta di attività di piccolo gruppo che possono coinvolgere una o più classi (con particolare attenzione ai bambini in difficoltà) con l’obiettivo di sperimentare modalità di relazione e di apprendimento svincolate dalla valutazione, dove il saper fare diventi strumento di valorizzazione delle capacità di ciascuno, con particolare attenzione all’interazione e alle modalità comunicative che si sviluppano. Particolare rilevanza viene data alla promozione di comportamenti di collaborazione e di aiuto reciproco. Alcuni di questi laboratori, a seconda dei temi trattati e delle finalità, vedono la collaborazione di differenti figure professionali (arte terapeuta, psicomotricista, fisioterapista…). La composizione dei gruppi e i contenuti delle attività sono concordati con gli insegnanti in incontri di programmazione e verificati al termine dell’esperienza. • Percorsi di animazione e formazione per la scuola media e media superiore. Si tratta di interventi rivolti alle classi finalizzati all’acquisizione di competenze sociali e relazionali utili al buon andamento del gruppo. Hanno valenza formativa basata su una metodologia di tipo attivo-cooperativo che vede i ragazzi protagonisti del percorso. Gli interventi possono anche essere declinati intorno a temi specifici dell’età preadolescenziale e adolescenziale. I contenuti sono concordati con gli insegnanti in incontri di programmazione e verificati al termine dell’esperienza. • Laboratori e attività presso il Centro. Ogni anno scolastico viene proposto un laboratorio rivolto ai bambini del secondo ciclo della scuola elementare di Vedrana. A tale laboratorio partecipano bambini e ragazzi certificati in base alla Legge 104/92 provenienti dalle scuole del territorio della Pianura Est e Ovest individuati e segnalati, in accordo con scuola e famiglia, dal Servizio NPEE. Alcune di queste attività, in base ai temi trattati e alle finalità, vedono la collaborazione di differenti figure professionali (arte terapeuta, psicomotricista, attori…). Il laboratorio è a cadenza settimanale e si svolge per l’intero anno scolastico. I contenuti delle attività sono concordati con gli insegnanti. Il trasporto al centro dei bambini provenienti da altre scuole è organizzato e gestito dall’AUSL. • Attività extra scolastiche. Laboratori estivi rivolti a bambini in età 6-10 anni con inserimenti mirati di bambini segnalati dal servizio NPEE. Si tratta di laboratori espressivi a carattere educativo-riabilitativo. Alcuni di questi laboratori, in base alle finalità e ai temi trattati, vedono la partecipazione di differenti figure professionali (arte terapeuta, psicomotricista, attori, clownerie…)

ATTIVITÀ DI FORMAZIONE E DI PROMOZIONE • Corsi e interventi rivolti ad insegnanti e genitori: percorso di formazione sul linguaggio corporeo dal titolo “Il corpo che apprende, il corpo che insegna” che si terrà fa marzo a maggio 2008 presso il Centro Polifunzionale. Il percorso formativo è rivolto a docenti delle scuole di Budrio, Castenaso e Molinella . • Gruppo di sostegno alla genitorialità 1: Incontri con mamme e papà di bambini in età prescolare che partecipano ad un percorso di psicomotricità e arte terapia al Centro. Parallelamente al lavoro con i bambini, i genitori affrontano, con il sostegno di operatori di Accendi Molti Fuochi, temi di carattere educativo rispetto ai quali si sentono in difficoltà.

110 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______• Gruppo sostegno alla genitorialità 2: in collaborazione con il Centro Clinico per la Prima Infanzia e presso la sede del Centro di Castel Maggiore, promozione di percorsi di gioco, movimento e “assaggi” di yoga per genitori e bambini. • Iniziative di sostegno alla genitorialità: Accendi Molti Fuochi propone collaborazioni ai Comuni della Zona interessati a promuovere incontri tematici a carattere interistituzionale indirizzati alle famiglie. • N. 2 Seminari di studio a tema programmati per l’autunno 2008. • Interventi di promozione culturale quali, ad esempio, “Gli scrittori raccontano la fatica di crescere”.

PROGETTI PARTICOLARI E CONSULENZE • Progetto di teatro per adolescenti “Il giallo limone degli eroi”, già patrocinato dal Piano di Zona, per il quale si prevede l’ampliamento degli interventi nell’anno scolastico 2007-2008 presso l’istituto Professionale “Fioravanti” di Molinella e di Bologna con letture nelle classi, spettacoli e laboratori nella scuola e nel territorio. Il progetto viene realizzato a partire dal 2008 anche nel Comune di San Giovanni in Persiceto attraverso laboratori extra scolastici . • Progetto “Questa casa non è un albergo!” indirizzato a genitori di adolescenti di tutti i Comuni della Zona Est e tenuto dall’arte terapeuta di Accendi Molti Fuochi, in continuità con quanto proposto nel corso del 2007. • Partecipazione al Progetto “Tamino” per la realizzazione di attività di musico terapia presso il Centro Polifunzionale e di altre iniziative in collaborazione con l’orchestra Mozart di Bologna.

ALTRE ATTIVITÀ • Partecipazione al Gruppo di Lavoro Interistituzionale Provinciale per l’integrazione scolastica (GLIP) in rappresentanza dell’AUSL di Bologna (Legge 14/92). • Partecipazione al gruppo di lavoro per la predisposizione del nuovo Accordo di programma Provinciale per l’integrazione di alunni con disabilità (legge 104/92). • Accendi Molti Fuochi si propone, come nel passato, per il coordinamento del gruppo interistituzionale Accordo territoriale integrazione alunni con disabilità. 104/92) che verrà attivato a seguito della sottoscrizione del nuovo Accordo Provinciale. • Valorizzazione delle attività di “Accendi Molti Fuochi” all’interno del gruppo di lavoro provinciale sul disagio scolastico (vedi documento provinciale). • Disponibilità a collaborare con i Comuni della zona est, su precisa richiesta, per la realizzazione di progetti specifici di prevenzione e di formazione. • Realizzazione di materiale di documentazione delle attività di “Accendi Molti Fuochi” (atti di seminari e incontri) da diffondere sul territorio.

PIANO FINANZIARIO

Il piano finanziario 2008 è tuttora in definizione.

RISORSE UMANE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE (caratteristiche e dati numerici)

• 1 neuropsichiatra direttore U.O. e responsabile del Programma • 1 neuropsichiatra responsabile delle attività educative e dei laboratori • 1 pedagogista coordinatore

111 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______• 4 educatori • 1 psicomotricista • 1 arte terapeuta • operatori/professionisti/esperti esterni incaricati in base ai contenuti dei progetti • operatori interni all’U.O. NPEE per le collaborazioni richieste in base ai progetti

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE

• schede di soddisfazione • rilevazione numero partecipanti • materiali di documentazione prodotti • tavoli di lavoro/incontri periodici/riunioni • materiali di informazione/comunicazione all’esterno

112 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

DENOMINAZIONE

GIOCHIAMO INSIEME

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

Comunità Santa Maria della Venenta - Onlus

RESPONSABILE DEL PROGETTO (nominativo e recapiti)

Marignani Paola Tel. 051/66.37.200 – fax 051/66.37.186 – cell. 340/46.63.663

DESTINATARI

Giovani in età scolare (scuola primaria)

SPECIFICARE SE IN CONTINUITÀ CON L’ANNO PRECEDENTE

Nuovo progetto

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

Comuni del Distretto Pianura Est

ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI

Istituti Scolastici del Distretto

OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)

Impegnare i ragazzi in diverse attività a partire da quelle prettamente scolastiche (svolgimento compiti) ad altre comunque formative e pur sempre interessanti.

AZIONI PREVISTE

Nei due pomeriggi verranno attivate diverse attività formando piccoli gruppi, il più possibile omogenei nell'età, costituiti in base alle preferenze espresse da ciascun ragazzo tra quelle proposte dagli educatori: 1) arte grafica; 2) gioco col cane; 3) musica; 4) sport;

113 ______Diritti dei bambini e degli adolescenti ______

PIANO FINANZIARIO

In corso di definizione

RISORSE UMANE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE (caratteristiche e dati numerici)

EQUIPE:

• n. 1 Operatrice sociale – educatrice cinofila - conduttrice di pet-terapy; • n. 1 Operatore sociale - Operatore disabili; • n. 1 Operatrice Sociale - Responsabile tecniche di nuova comunicazione attraverso l'apporto della musica; • n. 1 Pedagogista; • n. 1 Educatrice professionale • n. 1 Educatrice professionale – operatore con brevetto rilasciato dal C.S.I. di Bologna di Istruttore di nuoto e ginnastica; • n. 1 Allenatore di Calcio e Basket - con brevetto rilasciato dal C.S.I. di Bologna • n. 1 Insegnanti scuola primaria (volontari)

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE

Monitoraggio e valutazione da parte della Pedagogista facente parte dell'Equipe con eventuale relazione qualora richiesta.

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116 ______Politiche a favore dei giovani ______

TABELLA 1

DAGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI DELL’AREA AGLI INTERVENTI DEL PROGRAMMA ATTUATIVO 2008

BISOGNI EMERGENTI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007) • Contrastare la disgregazione e frammentazione in gruppi, favorendo la partecipazione sociale; • Carenza di spazi di aggregazione giovanile; • Prevenire l’abbandono scolastico; • Contrastare il fenomeno del “bullismo” e dei vandalismi.

RIDEFINIZIONE OBIETTIVI PRIORITARI STATO DI ATTUAZIONE DEGLI NEL TRIENNIO DEGLI OBIETTIVI OBIETTIVI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007) PRIORITARI

• Promuovere l’integrazione fra le • Confermato il progetto “Onde Anomale” per il realtà giovanili del territorio, favorire terzo anno consecutivo con la realizzazione di la partecipazione della comunità interventi ed eventi sovracomunali che hanno allargata e prevenire il disagio coinvolto centinaia di ragazzi; giovanile; • Istituzione del Tavolo Distrettuale di Coordinamento delle Politiche Giovanili quale tavolo tecnico istituzionale al quale partecipano referenti dei Comuni del Distretto e dell’Azienda Usl, in linea con le indicazioni della Provincia di Bologna; • Formulazione nuovo Programma Finalizzato “Giovani e Dipendenze” dedicato sia alla promozione dell’agio che alla prevenzione dell’uso di sostanze stupefacenti; • Il forte raccordo realizzato con il P.P.S. ha portato all’individuazione della prevenzione del disagio giovanile quale priorità di intervento nel Piano stesso; Non è prevista • Promuovere il “Servizio Civile”; • Avvio tre progetti distrettuali di servizio civile nessuna per i settori scuola, sociale e cultura, con il ridefinizione degli coinvolgimento di un totale di 27 volontari tra il obiettivi triennali. 2006 e il 2007;

• Favorire l’ingresso nel mondo del • Conferma e potenziamento attività degli sportelli lavoro dei giovani: attivando i servizi lavoro comunali in raccordo con il Centro per territoriali in rete e coinvolgendo le l’impiego di Minerbio e il Cfp Futura; Agenzie formative del territorio;

• Favorire, in tutti i Comuni, la ricerca • Attivazione punti di autoconsultazione nei del lavoro in modo autonomo; comuni di San Pietro in Casale e Castel Maggiore; • Creare opportunità di sperimentazione di percorsi di • Avvio di una sperimentazione di percorsi di autonomia abitativa per giovani autonomia abitativa per giovani adulti e nuclei adulti senza sostegni familiari. madre-bambino in condizione di disagio (progetto Roller) presso due appartamenti messi a disposizione dal Comune di Molinella. Il progetto è finanziato dalla Fondazione del Monte.

117 ______Politiche a favore dei giovani ______

INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2008: PROGRAMMI FINALIZZATI

• Progetto Sovrazonale: Esperienze di transizione al lavoro per adolescenti e giovani usciti dal sistema di istruzione e formazione; • Progetto Sovrazonale di sensibilizzazione e formazione al servizio civile volontario “CIVIL-MENTE”, azioni per promuovere la cultura e la qualità di servizio civile” biennio 2007/2008; • Programma Finalizzato “Sostegno agli interventi di promozione del benessere dei giovani, di prevenzione del consumo/abuso di sostanze e di reinserimento di soggetti dipendenti e multiproblematici”: ¾ Il nostro impegno per gli altri – borse lavoro estive; ¾ Radio Nebbia; ¾ Eurodesk.

INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2008: PROGETTI DI SVILUPPO/INNOVAZIONE /QUALIFICAZIONE OPPURE DI CONTENIMENTO

• Onde Anomale Drugs: la prevenzione all’uso e abuso di sostanze stupefacenti (Sviluppo) • Glocal Youth - Percorsi generazionali in contesti multiculturali: ricerca e animazione (S)

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120 ______Politiche a favore dei giovani ______

ONDE ANOMALE CREW – COMUNE CAPOFILA SAN GIORGIO DI PIANO

Il progetto prevede attività di animazione di strada per i gruppi informali di giovani, finalizzate alla prevenzione del disagio e all’uso di sostanze. Nel mese di Giugno 2007 si sono concluse le attività legate al progetto “Onde Anomale Tour” (programma finalizzato giovani – finanziamento anno 2005). Il report finale è stato consegnato come di consueto ad ogni Comune. Dati distrettuali aggregati di sintesi dei gruppi informali coinvolti nel progetto:

Totale N. gruppi naturali monitorati 38 N. gruppi naturali agganciati 33 N. gruppi informali mappati 29 N. ragazzi/e afferenti ai gruppi informali monitorati 632 N. ragazzi afferenti ai gruppi informali mappati 341 N. maschi dei gruppi informali mappati 265 N. femmine dei gruppi informali mappati 76 N. ragazzi/e agganciati 378 N. maschi dei gruppi informali agganciati 301 N. femmine dei gruppi informali agganciati 77 N. partecipanti agli eventi 690

Conseguentemente, nel mese settembre 2007 è partito il progetto “Onde anomale crew” di cui al finanziamento del programma attuativo 2006, tuttora in fase di realizzazione. La relazione di attività completa del progetto verrà come di consueto inviata a tutti i Comuni del Distretto. Per l’anno 2008 le attività sono garantite fino al mese di luglio a conclusione del progetto. Il Tavolo sulle Politiche Giovanili, costituitosi nel mese di gennaio 2008, sta valutando le modalità per garantire continuità al progetto.

RADIO NEBBIA - COMUNE CAPOFILA SAN PIETRO IN CASALE

Il progetto prevedeva la realizzazione di una radio-web con gruppi di adolescenti di età compresa tra i 15 e i 25 anni con la collaborazione di Radiocittà Fujiko di Bologna. La sede principale provvisoria della radio è il Centro Culturale di Marano – Castenaso, in attesa del completamento del Centro Culturale di Granarolo dell’Emilia (sede definitiva); i centri di produzione, sono dislocati in ogni Comune del Distretto. Dopo l'arrivo del materiale (computer, mixer, microfoni, ecc...) si è proceduto all'installazione e ad alcuni test sul funzionamento dello streaming. Sul versante tecnico, quindi, si sono raggiunti i seguenti obiettivi: ƒ Registrazione e realizzazione del sito internet, attualmente consultabile all'indirizzo www.radionebbia.it. Il sito necessita di alcuni ritocchi grafici marginali, ma soprattutto dei contenuti che via via aggiungeranno i ragazzi stessi;

121 ______Politiche a favore dei giovani ______ƒ Formazione: è stata svolta nei Comuni di Bentivoglio, Castel Maggiore, Budrio, Pieve di Cento, San Giorgio di Piano, San Pietro in Casale. La partecipazione dei ragazzi è stata complessivamente buona. Si pianificheranno con i restanti Comuni i tempi e lo svolgimento della formazione; ƒ Attività: i ragazzi dei Comuni coinvolti nella formazione hanno già realizzato una decina di puntate demo. Radio Città Fujiko sta procedendo all'ascolto al fine di fornire ai ragazzi indicazioni e suggerimenti per migliorare i prodotti. ƒ Avvio delle trasmissioni: l’avvio ufficiale delle trasmissioni realizzate dai ragazzi è avvenuto il 24 settembre 2007. La qualità delle sei trasmissioni attualmente inserite in palinsesto è buona e le idee originali: si va da programmi di letteratura a trasmissioni dedicate alle colonne sonore dei film, passando per le monografie di artisti emiliani. Le trasmissioni prodotte dai ragazzi e regolarmente in onda su Radio Nebbia ad oggi sono 6. Il gruppo di ragazzi che partecipa a Radio Nebbia con continuità è di Pieve di Cento. Si stanno registrando le puntate di una nuova trasmissione, realizzata questa volta da un ragazzo di Castel Maggiore. Presto anche questo programma sarà inserito in palinsesto. Complessivamente i ragazzi che attualmente realizzano le trasmissioni sono 14. Sono invece 28 le persone che si sono registrate al sito di Radio Nebbia.

La partecipazione: obiettivi e criticità Le criticità emerse afferiscono all’età del target: il coinvolgimento dei più giovani 15-16 anni risulta più difficoltoso poiché in essi si manifesta più difficilmente l’interesse per un progetto di questa natura o hanno più difficoltà nell’utilizzo dei mezzi tecnici. È stato significativo altresì l’interesse dei giovani fra i 25-30 anni. L’informazione e la promozione disomogenea sul territorio e la sospensione estiva dei contatti con i ragazzi ha portato ad una perdita di adesioni costruite nella fase primaverile. Per risolvere parte delle criticità emerse, sono due le strategie in fase di discussione ed in attesa di essere intraprese. La prima concerne un laboratorio per la realizzazione di un radiodramma in collaborazione col Centro Giovani di San Giorgio di Piano: sono intercorsi accordi tra la cooperativa “informazione nuova” e le due realtà che gestiscono il Centro Giovani (Dolce Acqua e Novarcanto). La seconda strategia, ancora in fase di definizione, parte da un confronto con gli operatori della Carovana, per un lavoro di recupero dei contatti con i ragazzi che hanno già preso parte alla formazione, ma che non hanno confermato la loro partecipazione e, congiuntamente, all'individuazione e al coinvolgimento nel territorio di figure carismatiche che possano fungere da traino per i coetanei o gli altri ragazzi.

ROLLER – COMUNE CAPOFILA SAN PIETRO IN CASALE

Il progetto intende offrire opportunità residenziali temporanee a giovani adulti in condizione di disagio sociale. La Fondazione del Monte ha finanziato il progetto con € 60.000,00 garantendo la realizzazione dello stesso. È stata costituita una commissione tecnica che ha definito i parametri d’accesso dei giovani in condizione di disagio e le condizioni per l’utilizzo dei due appartamenti messi a disposizione dal Comune di Molinella. Sono stati definiti il regolamento, i criteri di accesso e i contratti con gli utenti da sottoscrivere prima dell’ingresso negli appartamenti. La commissione ha condiviso inoltre di estendere la

122 ______Politiche a favore dei giovani ______casistica delle situazioni di disagio anche alle madri con bambino in condizione di difficoltà. Dopo avere valutato le proposte di casi provenienti da diversi Comuni del Distretto Pianura Est, ha indicato i soggetti più adatti per caratteristiche alla tipologia di intervento progettuale. La gestione tecnica del progetto è stata affidata, con apposita convenzione, alla Coop. Carovana che da anni si occupa della realizzazione di progetti a favore dei giovani previsti nei Piani di Zona. Il 31/10/07 è avvenuto il primo inserimento in appartamento di una madre con due figlie e il 05/11/07 si è proceduto all’inserimento di un ragazzo nel secondo appartamento. L’attività è quindi da considerarsi a pieno regime. È attivo l’intervento dell’educatrice della Coop. Carovana che segue i progetti individuali delle persone ospiti e ne monitora l’attività con gli operatori referenti. Si sono già realizzati i primi incontri con l’equipe di lavoro mantenendo contatti regolari con il Comune di residenza dei soggetti ospiti dei 2 appartamenti.

IN – STALLA: CENTRO DI AGGREGAZIONE GIOVANILE – ASSOC. DOLCE ACQUA

Attività realizzate nel centro: - Lo spazio di “In-stalla” ospita un week-end al mese un gruppo di giovani (9+2 educ.) con la sindrome di Down, dell’associazione GRD di Bologna. Il percorso li vede in autonomia, affiancati da un educatore, in momenti autogestiti di attività, preparazione dei pasti, gestione dello spazio ecc. Essi arrivano autonomamente in treno a San Giorgio di Piano, l’Associazione Dolce Acqua offre il servizio “navetta” garantendo la possibilità di accesso alla struttura e di riaccompagnamento. - In collaborazione con l’Associazione Novarcanto di San Giorgio di Piano, si è costituita una “Street Band” realizzando una serie di strumenti a percussione con materiale riciclato e realizzando una base musicale di accompagnamento ad un coro di Bologna suonando i Carmina Burana. La Banda è costituita da 12 adolescenti di San Giorgio di Piano. L’attività verrà garantita in continuità nel 2008. - Grazie allo strumento del sito internet, realizzato con il supporto di “Volabo“, In-stalla” è frequentato da gruppi di giovani sia del nostro territorio, San Giorgio di Piano (23 fascia 18-28), Galliera (7 fascia 19-24), ma anche da fuori Bologna. Sono pervenuti, infatti, giovani da Cesena (17 fascia 15-21), Fermo (15 fascia 14 -22), Pisa (10 fascia 22- 29), ed alcuni gruppi scout (tot 32 adolescenti) del territorio distrettuale. Pur riconoscendo la difficoltà di aggancio della fascia giovani 18-25, si manifesta soddisfazione. L’obiettivo è incrementare la progettazione coinvolgendo altri partners.

- “IN-STALLA” ha ricevuto una visita studio di operatori bulgari e rumeni prevista all’interno delle attività del progetto Net-Ink Networking for Inclusion Promoting equal treatment for vulnerable and unaccompanied children, che si è realizzata dal 14 al 24 novembre 2007 (18 persone bulgari e rumeni + 4 accompagnatori italiani). - Lo spazio “in-stalla” è frequentato anche da gruppi di genitori (22 coppie) che organizzano in autogestione, ed in alcuni casi in collaborazione con l’Associazione Dolce Acqua, momenti di aggregazione e d’incontri tematici (presenze 32 primo incontro, 29 secondo incontro) sul tema della genitorialità. - L’Associazione “Dolce Acqua” ha co-progettato insieme ai Comuni di Argelato, Bentivoglio, Castello d’Argile e San Giorgio di Piano ed agli Istituti Comprensivi il progetto “Insieme dopo la scuola” presentato nell’ambito del progetto distrettuale “Attività pomeridiane” (Legge 285/97), rivolto agli alunni delle medie inferiori.

123 ______Politiche a favore dei giovani ______

IL NOSTRO IMPEGNO PER GLI ALTRI – BORSE LAVORO ESTIVE (DI CUI AL PROGRAMMA FINALIZZATO GIOVANI E DIPENDENZE) - COMUNE CAPOFILA SAN PIETRO IN CASALE

Il progetto “Il nostro impegno per gli altri” era rivolto ai giovani residenti nel distretto, tra i 16 e i 19 anni, frequentanti gli Istituti di Scuola Media Superiore. Il progetto prevedeva l’attivazione di n. 45 borse lavoro estive nei Comuni del Distretto (n. 3 per ogni Comune), da impiegare: Distretto (n. 3 per ogni Comune), da impiegare: • in attività ricreative all'interno dei centri sociali e centri diurni anziani; • nei servizi estivi rivolti all'infanzia e adolescenza; • attività culturali, attività presso le biblioteche; • in attività di supporto handicap per le famiglie (socializzazione, accompagnamento); • in attività di educazione ambientale; • in attività di promozione sociale. Le 3 borse lavoro, avevano ciascuna una durata di quattro settimane previste nel mese di Luglio per un massimo di 36 ore settimanali a fronte di un compenso di € 350,00 complessivi. L‘ipotesi iniziale prevedeva l’assegnazione di 15 borse per il polo Giordano Bruno di Budrio, 10 per il Keynes di Castel Maggiore e 2 per il Fioravanti di Molinella, le restanti 18 borse erano assegnabili a istituti fuori territorio. Le borse assegnate sono state 29 su 45. Non si è riusciti ad assegnare le borse lavoro ai Comuni di Argelato, Malalbergo e San Pietro in Casale. I problemi incontrati fanno capo a diversi fattori: ¾ i criteri di assegnazione delle borse adottati dagli Istituti che prevedono che i ragazzi non abbiamo debiti formativi; ¾ la difficoltà a coinvolgere i ragazzi a fine anno scolastico sui temi della solidarietà, del volontariato dell’impegno per gli altri; ¾ il coinvolgimento tardivo di altri istituti fuori distretto nel tentativo di assegnare quante più borse possibili.

Tuttavia si segnala come dato particolarmente significativo la disponibilità delle scuole a tentare nuovamente l’esperienza concertando prima e meglio procedure e passaggi operativi. Anche le scuole “fuori distretto” hanno segnalato l’intenzione voler partecipare al progetto per il corrente anno. In tal senso l’Ufficio di Piano ha già avviato gli incontri con i Dirigenti Scolastici delle Scuole Superiori del Distretto ed a breve saranno contattati i Dirigenti degli Istituti al di fuori del Distretto.

IMMAGINO, CREO…. PER ME E PER TUTTA LA CITTÀ” (DI CUI AL PROGRAMMA FINALIZZATO GIOVANI E DIPENDENZE) - COMUNE CAPOFILA SAN PIETRO IN CASALE

Il progetto è di prossima realizzazione; sono attualmente in corso i lavori di un sottogruppo tecnico, di cui fanno parte alcuni referenti dei partecipanti al tavolo di coordinamento distrettuale delle politiche giovanili, per la messa a punto degli aspetti organizzativi e gestionali. Il progetto prevede la realizzazione di un festival dedicato a diverse forme espressive (musica, letteratura, teatro, pittura, ecc…) rivolto ai giovani fino ai 30 anni dando spazio alle loro creazioni artistiche. Si prevede un festival della durata di due giorni con più appuntamenti anche in contemporanea.

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126 ______Politiche a favore dei giovani ______

PROGETTO SOVRAZONALE: ESPERIENZE DI TRANSIZIONE AL LAVORO PER ADOLESCENTI E GIOVANI USCITI DAL SISTEMA DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE

ANNO 2008

Comune o forma associativa ex-art.16 Provincia di Bologna L.R.2/03 capofila di progetto

Responsabile del progetto/programma: Patrizia Paganini Servizio Politiche Attive del Lavoro e Formazione Provincia di nominativo e recapiti Bologna Adolescenti e giovani usciti dal sistema di istruzione e Destinatari formazione a rischio di esclusione sociale di norma in carico ai servizi Sociali/Sanitari del territorio Il progetto è il proseguimento del progetto Equal ET promosso Specificare se è in continuazione di un dalla Provincia di Bologna in collaborazione con Consorzio progetto dell'anno precedente Servizi Sociali Imola (ora ASP del Nuovo Circondario di Imola) e Comune di Bologna

Ambito territoriale di realizzazione Territorio Provinciale

Istituzioni/attori sociali coinvolti Servizi per l’Impiego provinciali (CIP e Sportelli per il Lavoro), servizi sociali e sanitari

Migliorare le chances occupazionali degli utenti coinvolti sia attraverso il reinserimento in un circuito di istruzione Obiettivi del progetto (anche eventuali /formazione (in via prioritaria per i soggetti senza titoli di integrazioni con altre aree d’intervento) studio riconosciuti) sia attraverso esperienze di transizione e accompagnamento al lavoro certificabili. L’attività è svolta in collaborazione con i tutor dell’obbligo formativo

Azioni previste Orientamento, consulenze personalizzate, tirocini formativi

Costo totale Quota regionale previsto Quota nazionale

Piano finanziario:

€ 180.000,00

Adolescenti/giovani rientrati nel circuito formativo. Indicatori per il monitoraggio/valutazione Adolescenti/giovani che hanno svolto percorsi di inserimento lavorativo

127 ______Politiche a favore dei giovani ______

PROGETTO SOVRAZONALE: PROGETTO SOVRAZONALE DI SENSIBILIZZAZIONE E FORMAZIONE AL SERVIZIO CIVILE VOLONTARIO “CIVIL-MENTE, AZIONI PER PROMUOVERE LA CULTURA E LA QUALITÀ DEL SERVIZIO CIVILE” BIENNIO 2007/2008 - ANNO 2008

Comune o forma associativa ex-art.16 Provincia di Bologna/Coordinamento Provinciale degli Enti di L.R.2/03 capofila di progetto Servizio Civile di Bologna

Responsabile del progetto/programma: Coordinamento provinciale enti di servizio civile CO.PR.E.S.C. nominativo e recapiti TEL 051/6599261 Operatori di enti locali e non profit, giovani, cittadinanza, Destinatari studenti e docenti degli istituti di istruzione superiore, studenti e tutor dei centri di formazione professionale, famiglie, studenti universitari Specificare se è in continuazione di un Sì progetto dell'anno precedente

Ambito territoriale di realizzazione Il territorio provinciale

Enti di servizio civile aderenti al Coordinamento Provinciale di Bologna (enti pubblici, fondazioni, organizzazioni non profit, cooperative ecc.) Associazioni di promozione sociale Organizzazioni di volontariato Istituzioni/attori sociali coinvolti Centri di aggregazione giovanile Università Centri sociali Scuole medie superiori Centri di formazione professionale Parrocchie - diffondere i valori del servizio civile quale strumento di cittadinanza attiva e di impegno sociale per i giovani, gli adulti e gli anziani; Obiettivi del progetto (anche eventuali - creare momenti di incontro e scambio tra i volontari di enti diversi per attività e per territorio; integrazioni con altre aree d’intervento) - avviare rapporti di collaborazione tra gli operatori degli enti di servizio civile per condividere competenze ed esperienze ed innalzare la qualità del sevizio civile sul territorio. - attivazione di gruppi di lavoro tematici con gli enti per la realizzazione delle attività previste dal sistema di servizio civile; - formazione generale dei volontari in SCN in forma Azioni previste coordinata e congiunta tra gli enti di SC; - percorsi formativi coordinati e congiunti tra gli enti del territorio per l’aggiornamento delle figure previste dal sistema di servizio civile: progettisti, selettori, olp; - interventi di presentazione del servizio civile nelle scuole

128 ______Politiche a favore dei giovani ______

superiori, nei centri di formazione professionale e nelle facoltà universitarie; - organizzazione di iniziative promozionali per diffondere la cultura del servizio civile tra i giovani e la cittadinanza - avvio di un processo di scambio e di confronto tra enti per l’elaborazione di un piano provinciale del servizio civile Quota nazionale

€ 7.000,00 Quota regionale (quota per realizzazione € 1.200,00 formazione generale) (quota per formazione olp) € 2.000,00 (quota per corsi progettisti) € 4.000,00 (quota per € 2.000,00 (quota per l’organizzazione corsi selettori) Costo totale di eventi) previsto Piano finanziario: € 5.000,00 (quota per € 1.000,00 tutoraggio € 28.200,00 (quota per attività formazione) di sensibilizzazione € 1.000,00 (quota per per minori) organizzazione formazione) € 1.500,00 (Attività di € 2.000,00 (quota per monitoraggio per promozione bandi di piano provinciale) SCN)

€ 1.500,00 (aggiornamento sito web) - n. di corsi di formazione generale per volontari realizzati - n. di corsi di formazione per progettisti realizzati - n. di corsi di formazione per selettori realizzati - n. di corsi di formazione per olp realizzati Indicatori per il monitoraggio/valutazione - n. di eventi promozionali organizzati - n. di scuole coinvolte per gli incontri di sensibilizzazione - n. di centri di formazione professionale coinvolti per gli incontri di sensibilizzazione - n. di volontari in servizio civile regionale per minori - n. di incontri con gli enti di servizio civile

129 ______Politiche a favore dei giovani ______

DENOMINAZIONE

IL NOSTRO IMPEGNO PER GLI ALTRI – BORSE LAVORO ESTIVE di cui al Programma Finalizzato “Sostegno agli interventi di promozione del benessere dei giovani, di prevenzione del consumo/abuso di sostanze e di reinserimento di soggetti dipendenti e multiproblematici”

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

Comune di San Pietro in Casale

RESPONSABILE DEL PROGETTO

Ufficio di Piano – tel. 051/6669531

DESTINATARI

Ragazzi fra i 16 ed i 19 anni residenti nei Comuni del Distretto Pianura Est frequentanti Istituti di Scuola Media Superiore.

SPECIFICARE SE IN CONTINUITÀ CON L’ANNO PRECEDENTE

Progetto in continuità dal 2007

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

Comuni del Distretto Pianura Est

ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI

1. Comuni del Distretto Pianura Est; 2. Istituti di Scuola Superiore del Distretto (Polo Scolastico Giordano Bruno, I.S.I. Keynes e I.P.S.I.A. Fioravanti – sede di Molinella) e Istituti al di fuori del Distretto, frequentati dai ragazzi residenti nei Comuni del Distretto Pianura Est.

OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)

Il progetto prevede l’attivazione di 45 borse lavoro estive nei Comuni del Distretto (mediamente n. 3 per ogni Comune) da impiegare: • in attività ricreative all’interno dei centri sociali e centri diurni anziani; • nei servizi rivolti all’infanzia e all’adolescenza; • in attività culturali; • in attività presso le biblioteche; • in attività di educazione ambientale; • in attività di promozione sociale.

130 ______Politiche a favore dei giovani ______Le borse lavoro vogliono offrire ai ragazzi la possibilità di avvicinarsi al contesto territoriale attraverso un’esperienza di quattro settimane nei servizi comunali rivolti ai minori, agli anziani, alla promozione culturale ed all’integrazione sociale.

Il progetto si prefigge di: • promuovere una cultura solidaristica ed esperienze d’incontro intergenerazionale; • promuovere il raccordo interistituzionale fra le scuole superiori e gli enti locali del territorio; • valorizzare le scuole superiori del territorio; • favorire la conoscenza del contesto sociale e culturale del distretto nonché i servizi e le attività degli enti locali in essere nelle aree dell’istruzione, del sociale e della cultura. Il progetto si raccorda alle attività dedicate agli adolescenti previste nell’area infanzia e adolescenza, Programma Finalizzato Legge 285/97 – progetti “Soggiorni estivi”, “Sportello d’ascolto scuole” e “Disagio minorile” nonché al programma “Accendi molti fuochi”.

AZIONI PREVISTE

• Azione di pianificazione e definizione operativa del progetto da parte del tavolo di coordinamento distrettuale delle politiche giovanili. • Incontro con i Dirigenti degli Istituti Superiori del Distretto per un confronto sia sui contenuti e gli obiettivi del progetto sia sulle modalità di realizzazione. • Assegnazione delle borse lavoro a ragazzi residenti nei Comuni del Distretto frequentanti gli Istituti Superiori.

PIANO FINANZIARIO

Costo totale previsto € 19.530,00 (€ 6.170,94 residuo 2007) Quota regionale € 9.000,00 Quota comunale € 10.530,00 Eventuale quota di altri soggetti da specificare /

RISORSE UMANE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE (caratteristiche e dati numerici)

• n. 3 Dirigenti Scolastici degli Istituti Superiori del Distretto; • docenti quali “funzione strumentale” ai progetti delle borse lavoro all’interno delle istituzioni scolastiche; • n. 15 Direttori d’Area Servizi alla Persona dei Comuni del Distretto; • responsabili di servizio, bibliotecari ed operatori dei servizi degli enti locali (come ipotetica stima n. 30 persone);

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE

Indicatori per il monitoraggio: • destinatari raggiunti; • scuole superiori coinvolte; • risorse umane impiegate e loro ruolo professionale;

131 ______Politiche a favore dei giovani ______

• costo effettivo del progetto;

Indicatori per la valutazione: • livello di integrazione interistiuzionale; • connessioni con altre aree del piano di zona; • tipologie delle scuole di provenienza sia del Distretto sia fuori Distretto; • livello di gradimento dei destinatari.

132 ______Politiche a favore dei giovani ______

DENOMINAZIONE

RADIO NEBBIA di cui al Programma Finalizzato “Sostegno agli interventi di promozione del benessere dei giovani, di prevenzione del consumo/abuso di sostanze e di reinserimento di soggetti dipendenti e multiproblematici”

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

Comune di San Pietro in Casale

RESPONSABILE DEL PROGETTO

Ufficio di Piano – tel. 051/6669531

DESTINATARI

Adolescenti di età compresa tra i 15 e i 25 anni. Gruppi formali giovanili (Cag, Forum, Consulte e Associazioni giovanili, Centri Culturali. Le risorse formali ed informali del territorio. La comunità allargata.

SPECIFICARE SE IN CONTINUITÀ CON L’ANNO PRECEDENTE

Progetto in continuità dal 2006

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

Comuni del Distretto Pianura Est

ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI

Comuni del Distretto Pianura Est L’Informazione Nuova – Cooperativa di giornalisti e operatori della comunicazione La Carovana Società Cooperativa

OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)

Obiettivi generali (a lungo termine) 1. stimolare percorsi di crescita e di autonomia individuale e di gruppo; 2. promuovere l’integrazione fra le realtà giovanili informali (gruppi naturali) e formali (centri giovanili, gruppi parrocchiali, associazioni sportive) e di diverse realtà territoriali; 3. promuovere la partecipazione sociale all’interno della comunità allargata.

Obiettivi intermedi (a medio termine) 1. promuovere le risorse e le competenze individuali e di gruppo (socializzazione, protagonismo, creatività, auto-organizzazione, cultura ecc);

133 ______Politiche a favore dei giovani ______2. promuovere stili di aggregazione alternativi a quelli abitualmente adottati all’interno dei gruppi individuati; 3. promuovere la partecipazione e la auto-organizzazione della radio web; 4. favorire la responsabilizzazione dei gruppi informali per la gestione del palinsesto radiofonico e delle tecnologie utilizzate; 5. favorire l’acquisizione di abilità nell’utilizzo delle tecnologie (computer e strumentazione tecnica della radio web); 6. valorizzare le espressioni artistiche giovanili del territorio(gruppi musicali e teatrali).

AZIONI PREVISTE

Azione di pianificazione e definizione operativa del progetto da parte del tavolo di coordinamento distrettuale delle politiche giovanili. Azione di promozione: ripresa dei contatti con i gruppi giovanili del distretto con interventi mirati ad individuare fra i giovani figure di riferimento che possano fungere da traino nel gruppo dei pari. Questa azione, al fine di un contatto più efficace con i ragazzi sarà svolta in collaborazione con la cooperativa la Carovana da diversi anni impegnata sul territorio in azioni di educativa di strada. Azione di formazione: rilancio della formazione all’utilizzo delle attrezzature rivolta a recuperare i Comuni dove, nella scorsa primavera, tale attività non si era svolta per il mancato aggancio con i gruppi giovanili. Attività radiofonica centrale: svolta presso la sede di Marano di Castenaso e successivamente di Granarolo dell’Emilia, a carico della cooperativa “L’informazione Nuova” che comporta la raccolta delle trasmissioni prodotte dai destinatari del progetto ed il loro inserimento nel palinsesto e nella programmazione “on air”. Attività radiofonica territoriale: il progetto prevede la realizzazione in autogestione di trasmissioni radiofoniche: dalla selezione musicale alla scelta degli argomenti al montaggio audio. Qualora nell’utenza, a formazione avvenuta, non si manifestino le capacità tecniche o la continuità nello svolgimento delle attività del progetto, si procederà con approcci diversificati, stringendo collaborazioni con le realtà locali e attivando laboratori circoscritti nel tempo e negli obiettivi, come la realizzazione di radiodrammi. Attività collaterali: si tratta di attività integrative ed al contempo propedeutiche agli obiettivi stessi del progetto quali feste, partecipazione ad eventi (notti bianche, serate musicali…), concorsi musicali per band emergenti, concorsi letterari o artistici.

PIANO FINANZIARIO

Costo totale previsto € 15.800,00 Quota regionale € 10.000,00 Quota comunale € 5.800,00 Eventuale quota di altri soggetti da specificare /

RISORSE UMANE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE (caratteristiche e dati numerici)

Un operatore della cooperativa “La Carovana”. Un operatore della cooperativa “L’informazione nuova” con funzione di coordinatore del progetto.

134 ______Politiche a favore dei giovani ______I tecnici dei servizi sociali e culturali dei Comuni a supporto delle azioni di rete previste nel progetto.

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE

La valutazione avviene attraverso la correlazione fra gli indicatori quantitativi e qualitativi ottenuti, gli obiettivi posti in sede di programmazione, le attività pianificate in sede di coordinamento, le valutazioni qualitative relazionate dal coordinatore.

• n. di incontri di verifica realizzati; • n. di incontri di programmazione realizzati; • livello di soddisfazione dei referenti per il progetto; • n. dei referenti delle risorse informali contattati; • n. dei referenti delle risorse formali contattati; • n. di attività previste nel palinsesto; • n. delle collaborazioni attivate con altre realtà (strutture educative, associazioni, parrocchie ecc); • n. delle collaborazioni attivate con altre realtà informali (bar, baracchine dei gelati, ecc.); • n. degli spazi pubblici e privati concessi per la realizzazione degli eventi animativi; • n. ragazzi/e contattati; • n. gruppi informali coinvolti nella realizzazione del radio web; • n. ragazzi/e coinvolti nella realizzazione del radio web; • n. di ore di trasmissione.

135 ______Politiche a favore dei giovani ______

DENOMINAZIONE

EURODESK di cui al Programma Finalizzato “Sostegno agli interventi di promozione del benessere dei giovani, di prevenzione del consumo/abuso di sostanze e di reinserimento di soggetti dipendenti e multiproblematici”

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

Comune di San Pietro in Casale

RESPONSABILE DEL PROGETTO (nominativo e recapiti)

Ufficio di Piano 051/6669531 Vania Paviato – Futura S.p.A., 051/6669711 e-mail: [email protected]

DESTINATARI

Giovani prevalentemente tra i 13 e i 30 anni, Istituti superiori del Distretto, cittadini che risiedono nei Comuni del Distretto Pianura Est.

SPECIFICARE SE IN CONTINUITÀ CON L’ANNO PRECEDENTE

Nuovo progetto

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

Comuni del Distretto Pianura Est

ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI

Operatori dei Comuni del Distretto Pianura Est Istituti Superiori del Distretto Pianura Est Futura S.p.A.

OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)

Creazione di una rete capillare di attori sul Distretto che faciliti lo sviluppo di un sistema di informazione qualificata sulle opportunità europee per i giovani.

AZIONI PREVISTE

ƒ azione di pianificazione e definizione operativa del progetto da parte del tavolo di coordinamento distrettuale delle politiche giovanili;

136 ______Politiche a favore dei giovani ______ƒ individuazione, formazione e messa in rete punti informativi (comunali e scuole superiori); ƒ coordinamento delle antenne territoriali esistenti e dei punti informativi: creazione di metodologie e buone prassi comuni; ƒ presenza dell’operatore “itinerante” di Futura S.p.A. presso ogni punto informativo per svolgere colloqui dedicati (previo appuntamento fissato dall’operatore comunale individuato su agenda mensile concordata con operatore di Futura S.p.A.); ƒ azione di raccordo con il PLD (punto locale decentrato) di quale sede del coordinamento Eurodesk per la provincia di Bologna.

PIANO FINANZIARIO

Costo totale previsto € 32.832,00 Quota regionale € 20.000,00 Quota comunale € 12.832,00 Eventuale quota di altri soggetti da specificare

RISORSE UMANE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE (caratteristiche e dati numerici)

Funzione di raccordo distrettuale ed operatore itinerante di Futura S.p.A. Operatori comunali

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE

Monitoraggio quali/quantitativo, dell’utenza e dei servizi offerti, mediante relazione in itinere e finale.

137 ______Politiche a favore dei giovani ______

DENOMINAZIONE

ONDE ANOMALE DRUGS LA PREVENZIONE ALL’USO E ABUSO DI SOSTANZE STUPEFACENTI

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

Comune di San Pietro in Casale

RESPONSABILE DEL PROGETTO (nominativo e recapiti)

Ufficio di Piano 051/6669531 La Carovana Società Cooperativa Referente Distretto Pianura Est -Alessandra Giovagnoli 328/2136860 [email protected] Coordinatore di progetto Riccardo Lombi 333/6977745 [email protected]

DESTINATARI

Destinatari finali Gruppi informali costituiti da adolescenti di età compresa tra i 14 e i 25 anni.

Destinatari intermedi Adolescenti afferenti alle risorse formali rivolte ai giovani (Associazioni rivolte ai giovani, Centri di aggregazione giovanile, Forum e Consulte, Centri Culturali)

SPECIFICARE SE IN CONTINUITÀ CON L’ANNO PRECEDENTE

Progetto in continuità con gli interventi di animazione di strada dal 1999.

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

Comuni del Distretto Pianura Est

ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI

Comuni di Argelato, Baricella, Bentivoglio, Budrio, Castel Maggiore, Castello d’Argile, Castenaso, Galliera, Granarolo, Malalbergo, Minerbio, Molinella, Pieve di Cento, San Giorgio di Piano, San Pietro in Casale, Az. U.S.L. Bologna, Loop (Laboratorio Osservazione, organizzazione e prevenzione) del Servizio prevenzione dei Sert di San Giorgio di Piano e Budrio. Spazi Giovani, Consultori, Unità Operativa Minori, Neuropsichiatria. La Carovana Società Cooperativa.

138 ______Politiche a favore dei giovani ______

OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)

Finalità generale Promuovere l’educazione alla salute e il protagonismo giovanile.

Obiettivi generali 1) Promuovere l’assunzione di comportamenti critici e consapevoli rispetto all’uso delle sostanze stupefacenti. 2) Stimolare percorsi di crescita e di autonomia individuale e di gruppo.

Obiettivi intermedi 1a) Sollecitare l’esplicitazione delle modalità di utilizzo delle sostanze stupefacenti attraverso colloqui informali. 1b) Promuovere la riflessione sulla motivazione alla base dell’utilizzo delle sostanze stupefacenti. 1c) Trasmettere informazione scientifiche sugli effetti e i rischi connessi all’assunzione di sostanze stupefacenti. 2a) Promuovere le risorse e le competenze individuali e di gruppo (socializzazione, protagonismo, creatività, autorganizzazione, cultura). 2b) Facilitare l’accesso e la fruizione dei servizi esistenti. 2c) Favorire l’integrazione fra le realtà giovanili formali e informali del territorio.

AZIONI PREVISTE

La progettualità proposta nasce in continuità con l’intervento di animazione di strada (Onde Anomale Crew) sui gruppi informali effettuato nell’ex Distretto Pianura Est da settembre 2007 a luglio 2008, durante il quale è risultato confermato, come problema emergente, un aumento del consumo e dell’abuso di sostanze leggere e pesanti, il policonsumo ed un abbassamento dell’età dei fruitori delle medesime, dati sostenuti anche dal Sert, dalla Regione Emilia Romagna e dalla Provincia. Rispetto agli anni precedenti d’intervento, la scarsa percezione della pericolosità e dei rischi connessi all’utilizzo delle sostanze da parte dei consumatori adolescenti, rende necessario un intervento più specifico in termini preventivi. Le Unità di Strada, consentono, ancora una volta, di raggiungere gruppi a rischio e gruppi di consumatori che non accedono ai servizi consentendo di ricevere informazioni aggiornate sulle modificazioni del mercato, degli stili di consumo e dei target, non reperibili in altri contesti. Oltre agli intenti perseguiti negli anni precedenti di animazione di strada, ovvero promuovere il protagonismo giovanile e la partecipazione sociale, promuovere l’integrazione fra le realtà giovanili del territorio, si intende favorire negli adolescenti l’assunzione di comportamenti critici e consapevoli rispetto all’uso delle sostanze stupefacenti promuovendo la conoscenze scientifica degli effetti e dei rischi connessi alla loro assunzione e stimolando la riflessione sulla motivazione al consumo. Le modalità di comunicazione adottate, a questo proposito, si baseranno sull’ascolto e sul non giudizio, poiché è ormai noto come un atteggiamento proibitivo, punitivo o induttore di paura ottenga l’effetto contrario. D’altro canto si cercherà di rafforzare le abilità e competenze dei singoli e dei gruppi, intese come fattori di protezione rispetto all’insorgenza o riduzione di comportamenti a

139 ______Politiche a favore dei giovani ______rischio, lavorando sul tempo libero, attraverso l’organizzazione di attività intese come strumenti che consentono di costruire quel legame relazionale che risulta essere imprescindibile anche rispetto all’interiorizzazione di informazioni relative alla prevenzione. Queste ultime, infatti, per essere efficaci ovvero per essere accolte accettate, elaborate ed integrate a livello del comportamento dai destinatari, devono essere sottese da una relazione. Le Unità di strada (costituite da 2 educatori) si concentreranno in successione su cinque zone, ciascuna comprendente tre Comuni, in ognuno dei quali agganciare uno o più gruppi informali disponibili a partecipare alla produzione di un prodotto (cartaceo, audio, video, musicale) sul tema delle sostanze stupefacenti. I prodotti verranno successivamente presentati all’interno di un’iniziativa realizzata in ogni zona che si configurerà come luogo per discutere, parlare, ed esprimersi sul tema alla presenza di esperti del settore (Spazi Giovani, Loop ecc). Le iniziative verranno pubblicizzate sul territorio anche presso le realtà formali (Associazioni, Forum, Consulte Giovanili, Centri di aggregazione giovanile, Centri Culturali) rivolte ai giovani e presso le Scuole Superiori. Rispetto all’ultima zona che sarà oggetto d’intervento è prevista un’intera giornata dedicata alla tutela della salute dove verranno presentati tutti i materiali prodotti dai ragazzi e ragazze del Distretto e in cui verranno coinvolte anche figure istituzionali (amministratori) del territorio, esperti del settore e operatori dei servizi rivolti ai giovani per discutere sul tema delle dipendenze insieme agli adolescenti.

• azione di pianificazione e definizione operativa del progetto da parte del tavolo di coordinamento distrettuale delle politiche giovanili; • monitoraggio dei gruppi informali del territorio a partire dalla mappatura realizzata all’interno del progetto Onde Anomale Crew; • aggancio dei gruppi individuati; • individuazione del gruppo obbiettivo su cui focalizzare l’intervento e realizzare le attività (produzione di cortometraggi, di materiale cartaceo, mostre, ecc) in materia di sostanze stupefacenti; • socializzazione informale nei luoghi di aggregazione spontanea; • distribuzione di materiale informativo sulle sostanze stupefacenti sia durante le uscite in strada che durante le animazioni; • richiesta di salette ad ogni singolo Comune come riferimento per lo svolgimento delle attività con i gruppi informali; • organizzazione delle iniziative durante le quali presentare i prodotti e affrontare il tema relativo alle sostanze stupefacenti; • promozione delle iniziative per il coinvolgimento delle realtà giovanili informali e formali del territorio e nelle Scuole Medie Superiori; • incontri formali con i servizi dell’Unità Operativa Minori, gli Spazi Giovani, i Consultori, il Sert, il Loop, la Neurospichiatira per la costruzione di modalità di raccordo e di collaborazione per l’organizzazione delle iniziative e la costruzione di percorsi rispetto all’eventuale attivazione di accompagnamenti individuali con i singoli maggiormente a rischio; • organizzazione e realizzazione di un’iniziativa su ogni zona (cinque costituite da tre comuni) sulla tematica in esame; • attivazione di accompagnamenti individualizzati ai Servizi secondo necessità; • produzione di un video-documento sulle iniziative; • organizzazione della giornata finale.

140 ______Politiche a favore dei giovani ______

PIANO FINANZIARIO

Costo totale previsto € 78.000,00 Quota regionale € 78.000,00 Fondo Sanitario Regionale Quota comunale / Eventuale quota di altri soggetti da specificare /

RISORSE UMANE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE (caratteristiche e dati numerici)

• 1 Referente di Area per il Distretto Pianura Est per la supervisone rispetto all’andamento del progetto e l’individuazione di linee d’intervento sul territorio rispetto alla fascia dì età adolescenziale. • 1 Coordinatore di Progetto con esperienza pluriennale nella gestione di progetti rivolti agli adolescenti (interventi di educativa e di animazione di strada, centri di aggregazione giovanile). • 3 educatori con esperienza di lavoro su strada e conoscenze nell’ambito della prevenzione all’uso e abuso delle sostanze stupefacenti.

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE

• n. gruppi informali mappati; • n. gruppi obiettivo individuati su cui focalizzare l’intervento e organizzare le attività; • n. prodotti realizzati dai ragazzi/e sul tema delle sostanze stupefacenti; • n. eventi organizzati; • n. partecipanti agli eventi; • incontri realizzati con i Servizi del territorio (Sert, Loop, Unità Operativa Minori, Spazi Giovani, Consultori, Neuropsichiatria); • n. accompagnamenti individuali ai servizi attivati; • n. partecipanti alla giornata finale; • livello di partecipazione mostrato dai ragazzi/e afferenti ai gruppi informali durante gli eventi; • livello di soddisfazione mostrato dai ragazzi/e afferenti ai gruppi informali rispetto agli eventi realizzati; • qualità della relazione instaurata fra educatori di strada ed i ragazzi /e dei gruppi informali.

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DENOMINAZIONE

GLOCAL YOUTH Percorsi generazionali in contesti multiculturali: ricerca e animazione

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

Lai Momo Società Cooperativa Per il Distretto Pianura Est – Comune di San Pietro in Casale

RESPONSABILE DEL PROGETTO (nominativo e recapiti)

Fabio Federici - Coop Lai momo, Via Gamberi 4, 40037 - (BO) Tel. 051-840166 Fax: 051-6790117 e-mail: [email protected] Ufficio di Piano – 051/6669531

DESTINATARI

Destinatari diretti L’attività è rivolta alle cosiddette seconde generazioni (principalmente riferibili alla definizione 1.5 Rumbaut 1994) emigrati in Italia in età compresa tra i 6 e i 18 anni e ad italiani di pari fascia d’età residenti nei Comuni del Distretto Pianura Est (il progetto coinvolge anche altri 21 Comuni distribuiti sulle province di Bologna e Modena). L’obiettivo è ”farli lavorare insieme”, coinvolgerli in modo responsabile nella progettazione, realizzazione e divulgazione di un’opera attraverso la quale rappresentare se stessi e la loro visione della vita, della comunità locale, della cittadinanza, dell’incontro fra generazioni ed identità differenti.

Destinatari indiretti Il progetto, coinvolgendo Comuni e Distretti socio-sanitari, avrà una ricaduta sugli operatori pubblici e dell’associazionismo che operano con gli adolescenti. In particolare, nei Comuni: responsabili o funzionari degli assessorati ai servizi alla persona, alla scuola e tempo libero, nei Distretti: funzionari degli Uffici di Piano, nei territori: responsabili e operatori dell’associazionismo, gestori di centri giovanili, istruttori sportivi, ecc.

SPECIFICARE SE IN CONTINUITÀ CON L’ANNO PRECEDENTE

Nuova progettazione

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

Il progetto ha visto l’adesione concreta dei 36 Comuni facenti capo a 4 distretti socio sanitari: Pianura Est, Pianura Ovest (San Giovanni Persiceto, , Sant’Agata Bolognese, Anzola Emilia, e ), San Lazzaro (, Pianoro, , , Ozzano Emilia e ) e Vignola (attraverso l’adesione della Comunità Montana MO Est: Guiglia, Zocca, Montese, Marano

142 ______Politiche a favore dei giovani ______sul Panaro e dell’Unione Terre di Castelli: Vignola, Savignano sul Panaro, Spilamberto, Castelvetro, Castelnuovo Rangone)

ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI

Istituzione Gran Franco Minguzzi – Istituzione della Provincia di Bologna Distretto Socio-sanitario Pianura Est (15 Comuni) Distretto Socio-sanitario Pianura Ovest (6 Comuni) Distretto Socio-sanitario San Lazzaro di Savena (6 Comuni) Comunità Montana Appennino Modena Est (4 Comuni) Unione Terre di Castelli (5 Comuni). Overseas ONG Coop. Attività Sociali (capofila di altre cooperative che operano nei progetti inerenti le politiche giovanili dei territori coinvolti) Africa e Mediterraneo: associazione di promozione culturale

OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)

Il progetto nasce con l’obiettivo di incrementare la conoscenza reciproca e favorire la convivenza tra giovani stranieri e italiani, promuovendo al contempo l’attivo coinvolgimento delle rispettive famiglie. L’iniziativa nasce dalla constatazione di un forte rischio di esclusione sociale dei giovani appartenenti alla “seconda generazione” e dalla convinzione che le strategie per l’integrazione e l’inclusione sociale debbano valorizzare le seconde generazioni come “occasione” di inclusione e di sensibilizzazione ai temi dei diritti/doveri di cittadinanza, della solidarietà sociale e della partecipazione anche per i giovani cosiddetti “nativi o autoctoni”. Accanto alla prospettiva interculturale, le attività del progetto mirano a stimolare un dialogo tra generazioni, allo scopo sia di favorire lo scambio di esperienze e la conoscenza reciproca, sia di stimolare la creatività dei giovani come strumento di auto-rappresentazione, espressione identitaria, partecipazione attiva.

AZIONI PREVISTE

Il progetto intende sviluppare iniziative miranti ad utilizzare l’espressione artistica come strumento di scoperta delle proprie radici e di dialogo interculturale, coinvolgendo i giovani in attività artistiche che li portino a riconoscere le radici della propria identità, ad autorappresentarsi e a dialogare fra di loro e con gli altri, siano essi all’interno della comunità dei pari o il più allargato mondo degli adulti attraverso laboratori ed eventi di rappresentazione artistica (performances, mostre, ecc.). Lo sviluppo del progetto prevede le seguenti fasi: 1. Ricerca sui dati quantitativi della presenza dei giovani sul territorio, delle iniziative in corso rivolte ai giovani e degli enti/associazioni attuatori e studio della situazione relativa alle presenze dei giovani e ad eventuali situazioni specifiche di disagio. Tale ricerca coinvolgerà in ogni Comune il livello politico, tecnico e dell’associazionismo. 2. Coinvolgimento degli animatori locali e formazione rispetto ai contenuti ed alle metodologie del progetto in modo tale da coinvolgere il più possibile realtà locali nella scelta del linguaggio artistico e nella realizzazione del progetto, facilitandone così la continuità.

143 ______Politiche a favore dei giovani ______3. Realizzazione e animazione sito web del progetto, come momento di scambio, informazione, formazione e visibilità del progetto, degli operatori del progetto e dei ragazzi che vi partecipano. 4. Realizzazione laboratori creativi/educativi: in ciascun Comune sarà realizzato un laboratorio creativo che varierà in ragione del linguaggio artistico prescelto: essi avranno la funzione di far lavorare insieme giovani autoctoni e giovani di seconda generazione. 5. Evento conclusivo in ciascun comune: ogni laboratorio avrà una dimensione pubblica che culminerà in un evento in cui i partecipanti rappresenteranno al pubblico, attraverso i risultati del loro lavoro, se stessi, le loro idee, le loro capacità. L’evento sarà organizzato in modo responsabile dai giovani partecipanti, con l’affiancamento ed il sostegno dell’esperienza dell’associazionismo locale. 6. Elaborazione di materiale di documentazione (pubblicazione, video, ecc…) consultabile e fruibile nel tempo: tutte le fasi del progetto saranno seguite, riprese documentate e raccolte in un dossier. 7. Evento conclusivo del progetto a livello regionale da realizzare a Bologna, coinvolgendo la Regione: momento di riflessione e valutazione del progetto e visibilità dei suoi risultati su scala regionale. 8. Evento conclusivo del progetto a livello nazionale da realizzare a Roma: occasione di visibilità dell’esperienza a livello nazionale e meeting con partner di Lai-momo provenienti da diverse realtà regionali.

PIANO FINANZIARIO

Costo totale previsto € 317.474,00 Quota regionale / Quota comunale € 37.500,00 Eventuale quota di altri soggetti da specificare: Ministero della Solidarietà Sociale: € 200.000,00 Altri Comuni: € 52.500,00 Africa e Mediterraneo € 18.474,00 Istituzione Minguzzi: € 9.000,00

RISORSE UMANE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE (caratteristiche e dati numerici)

• Project manager, con il compito di garantire il collegamento fra i partner e i vari livelli istituzionale e il governo delle varie fasi del progetto. • Coordinatore attività su Bologna, con il computo di coordinare le attività nei Comuni della Provincia di Bologna. • Coordinatore attività su Modena, con il computo di coordinare le attività nei Comuni della Provincia di Modena. • Esperti /Artisti per i laboratori: artisti con competenze educative e psico-pedagogiche • Assistente all’esperto per i laboratori: personale coadiuvatore dell’esperto per organizzare l’evento di rappresentazione a livello comunale, con competenze educative, (da reclutare possibilmente all’interno dell’associazionismo locale). • Ricercatore: personale per la realizzazione di circa 180 interviste, (per intervistare mediamente 1/2 assessori, 1/2 tecnici e 2/4 associazioni a Comune). • Animatore sito web (tecnico con competenze in animazione dei siti web).

144 ______Politiche a favore dei giovani ______

• Organizzatore eventi: Realizzazione degli eventi nei comuni in coincidenza con feste ed eventi già previsti per beneficiarne del traino comunicativo – realizzazione evento regionale e nazionale. • Segreteria di progetto e ufficio stampa: comunicazione tra i partner, tra il progetto e l’esterno (stampa, siti web specializzati, ecc,), funzione di segreteria e verbalizzazione delle decisioni.

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE

Gli indicatori utilizzati per il monitoraggio e la valutazione del progetto sono i seguenti: 1. numero di adolescenti coinvolti: minimo 15 per Comune; 2. numero di adolescenti di seconda generazione coinvolti: miglior risultato possibile 50% dei partecipanti; 3. numeri di associazioni coinvolte: minimo 2 per Comune; 4. partecipazioni di volontari esterni al gruppo alla formazione sui contenuti del progetto e alla realizzazione dell’evento: minimo 2 a Comune; 5. coinvolgimento del mondo esterno e partecipazione all’evento: mediamente 60 persone a Comune; 6. comunicazione: numero di comunicati stampa (minimo 100 comunicati stampa a giornali, riviste e siti web specializzati), numero di indirizzi alla mailing list (minimo 15 e-mail a Comune più indirizzi a livello nazionale, regionale, provinciale).

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TABELLA 1

DAGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI DELL’AREA AGLI INTERVENTI DEL PROGRAMMA ATTUATIVO 2008

BISOGNI EMERGENTI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007)

• Ampliamento dei sistemi di accoglienza per cittadini stranieri; • Ampliamento dei programmi di formazione congiunta fra i diversi operatori dei servizi, sociali, sanitari, educativi e di mediazione; • Collegare gli sportelli sociali dei Comuni ed i servizi informativi dell’AUSL.

RIDEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI PRIORITARI OBIETTIVI NEL TRIENNIO STATO DI ATTUAZIONE DEGLI OBIETTIVI PRIORITARI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007) PREVISTI NEL PDZ 2005-07

• Programma finalizzato per azioni di • Conferma degli sportelli Donne al Centro/Odos gestiti da integrazione sociale a favore di cittadini Cefal fino a luglio 2007. Dal mese di settembre il servizio, stranieri immigrati; integrato e rivisto, è stato affidato in gestione alla Soc. Coop. Lai-Momo tramite gara d’appalto, con la nuova denominazione di “Punto Migranti”;

• Redazione di un protocollo unitario sulle • Avvio ricognizione esperienze analoghe su altri distretti prassi di accoglienza del minore immigrato per stesura protocollo, da prevedere nel prossimo triennio; nella scuola; • Partecipazione attiva della popolazione • Partecipazione ai tavoli tecnici e politici attivati a livello migrante; provinciale sul tema della rappresentanza politica della popolazione migrante; • Attivazione Tavolo Distrettuale degli Assessori all’Immigrazione e incontri con le Associazioni degli immigrati del Distretto; • Realizzazione del progetto “Consulta Distrettuale dei Migranti”;

• Mettere in atto percorsi formativi per donne • Progettazione e realizzazione di un percorso formativo Non è prevista migranti e residenti stabilmente nel nostro rivolto alle assistenti familiari, in collaborazione con il Cfp nessuna ridefinizione territorio; Futura e le Coop. Sociali del territorio, cofinanziato da degli obiettivi Provincia e Comuni; triennali. • Imminente creazione di un elenco di Assistenti familiari formate e realizzazione di occasioni informative per le famiglie che intendono avvalersi di questa nuova figura assistenziale;

• Organizzare iniziative ed individuare locali • Organizzazione di esperienze ed attività a livello dei e spazi pubblici per creare le migliori singoli Comuni ancora troppo limitate per il pieno condizioni per far partecipare, le Assistenti raggiungimento dell’obiettivo; il tema è già in fase di familiari, alla vita sociale dei nostri territori; discussione al Tavolo Distrettuale degli Assessori all’Immigrazione;

• Individuare Forme di collaborazione attiva • Monitoraggio e aggiornamento continuo dei dati relativi al con l’Osservatorio Provinciale delle fenomeno a livello territoriale. Immigrazioni. • Costituzione di una commissione mista enti locali/sindacati per la definizione di metodologie omogenee per il rilascio di certificazioni/autorizzazioni per immigrati.

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INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2008: PROGRAMMI FINALIZZATI

• Programma provinciale “Piano territoriale provinciale per azioni di integrazione sociale a favore dei cittadini stranieri immigrati”: ¾ Osservatorio provinciale Immigrazioni; ¾ Assistenza al funzionamento del Consiglio dei cittadini stranieri e apolidi della Provincia di Bologna; ¾ Sostegno ad iniziative a carattere interculturale; ¾ Proposta di formazione sulle tematiche dell’immigrazione. • Programma Finalizzato di zona "Integrazione sociale dei cittadini stranieri” - iniziativa A - Piano in ambito distrettuale per azioni di integrazione sociale a favore dei cittadini stranieri immigrati; • Programma per azioni e interventi per la qualificazione del lavoro delle assistenti familiari (Legge finanziaria 296/2006 art.1 comma 1251, lettera c) e intesa conclusa in sede di Conferenza Unificata il 20 settembre 2007) – vedi area “Politiche a favore di anziani”

INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2008: PROGETTI DI SVILUPPO/INNOVAZIONE /QUALIFICAZIONE OPPURE DI CONTENIMENTO

• Arcobaleno Culturale: azioni in rete (Sviluppo)

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DONNE AL CENTRO, ODOS – CEFAL / PUNTO MIGRANTI - LAIMOMO

L’attività è stata realizzata fino a metà luglio 2007 dal CEFAL (ente gestore del progetto Donne al Centro/Odos) e alla scadenza della convenzione si è proceduto all’affidamento del servizio “Azioni di integrazione sociale a favore dei cittadini stranieri immigrati e popolazioni sinti e rom” mediante gara, a LAI-MOMO Società Cooperativa. La nuova gestione ha realizzato una nuova campagna informativa in tutto il territorio elaborando apposito materiale informativo ed è stata mutata la denominazione degli sportelli che da settembre 2007 prendono il nome di Punto Migranti (ad eccezione di Castel Maggiore ove lo sportello è denominato Punto Donne Migranti). Il nuovo progetto da un lato ha consentito la continuità del servizio e dall’altro ha permesso un apertura oraria settimanale maggiore e l’ampliamento delle attività rivolte all’esterno quali il lavoro di rete con l’associazionismo, la sensibilizzazione all’evento delle elezioni del Consiglio Provinciale degli stranieri, la promozione di apposite sperimentazioni per alcuni Comuni, un nuovo modello di reportistica e valutazione del dell’efficacia del servizio. Il trend degli accessi al servizio conferma la tendenza all’aumento come si evince dal confronto dei dati del 2006 e del 2007: nel 2006 hanno usufruito del servizio di front office 1.160 utenti, di cui 757 donne, nel 2007 gli utenti complessivi del servizio sono stati 1526 di cui 904 donne. Più in specifico: nei mesi da febbraio a luglio: 1024 utenti (compresi gli operatori di servizi), nei mesi settembre – dicembre, 502 utenti (esclusi gli operatori dei servizi) per le attività di front office, e per le attività al di fuori delle attività di sportello sono stati realizzati complessivamente 180 interventi di cui 91 consulenze a servizi (Scolastici, sanitari, sociali, Polizia Municipale, URP e anagrafe, culturali, per il lavoro), 8 accompagnamenti di utenti a servizi specialistici (es. Poliambulatori, Questura, ecc…), 8 visite domiciliari in supporto dei servizi (casi in carico ai servizi sociali), 30 incontri di raccordo con la rete dei servizi per specifici casi o eventi (organizzazione di feste, organizzazione di incontri a tema per cittadini migranti, ecc…), 22 incontri con associazioni di volontariato, aggiornamento della mappatura delle popolazioni sinti e rom. Nel gennaio 2008, nell’ambito del presente progetto, è stata attivata la sperimentazione con ANCI per il supporto alla compilazione dei kit per il soggiorno attraverso l’apertura di uno sportello dedicato in ciascun Comune a cadenza quindicinale. Nel primo mese (non ancora concluso) di attività sono stati realizzati 25 KIT in tutto il Distretto.

ARCOBALENO CULTURALE: AZIONI IN RETE - CEFAL

Anno 2007 Il progetto “Arcobaleno culturale – Azioni in rete” prevede una “Banca ore di alfabetizzazione, laboratori e mediazione” realizzata con l’attivazione di 3 interventi specifici: • interventi di alfabetizzazione degli alunni stranieri inseriti all’inizio dell’anno scolastico o in itinere; • laboratori con il coinvolgimento del personale docente e degli allievi • interventi di mediazione linguistico – culturale con le famiglie degli alunni stranieri.

Il progetto prosegue nell’anno scolastico 2007/2008 con interventi di alfabetizzazione, di mediazione linguistico-culturale e di supporto allo studio rivolti agli allievi stranieri; il

153 ______Immigrazione, asilo, lotta alla tratta ______numero di ore è stato variabile per garantire la flessibilità necessaria per far fronte alle emergenze causate dagli arrivi in corso d’anno. Oltre alle ore programmate ad inizio anno scolastico, sono stati realizzati percorsi personalizzati per allievi stranieri in situazione di particolare difficoltà, con interventi di figure professionali specialistiche (psicologo con competenze interculturali, mediatori con competenze di glottodidattica) ed interventi di coinvolgimento delle classi in attività di supporto allo sviluppo dei concetti di tolleranza e di accettazione e condivisione delle differenze. In particolare: • presso la Direzione Didattica di Budrio, oltre agli interventi di supporto all’apprendimento della lingua italiana come lingua seconda, è stato necessario intervenire coinvolgendo un’intera classe con il preciso obiettivo di sensibilizzare gli allievi su tematiche di valorizzazione delle diversità; il laboratorio è stato realizzato a maggio 2007 in due seconde elementari e si è svolto con la costruzione di mondi in miniatura (piccoli giardini costruiti in scatole, mondi fantastici in bottiglia, teatrini di carta); il fine è quello di sviluppare nel bambino l’attenzione per il particolare, il confronto con ciò che viene prodotto dagli altri ed incentivare il lavoro di gruppo. • Presso l’Istituto Comprensivo di Budrio, oltre alle attività di alfabetizzazione e supporto allo studio, si sono verificate esigenze legate alla comunicazione scuola- famiglia; la scuola ha contribuito con proprie risorse all’erogazione di interventi di mediazione linguistico-culturale in lingua araba e rumena. • Nell’Istituto Comprensivo di Minerbio oltre agli interventi di alfabetizzazione e mediazione, è stato realizzato un laboratorio tenuto da un’operatrice ed una mediatrice che ha coinvolto 2 classi della scuola media con finalità aggregative, di socializzazione e di accoglienza nei confronti degli allievi stranieri inseriti in momenti successivi all’inizio dell’anno scolastico. All’avvio dell’a.s. 2007/2008 è stato realizzato un laboratorio di circo psicopedagogico con finalità di accoglienza per le classi prime della scuola secondaria di primo grado. • Istituto Comprensivo di Malalbergo: nella scuola media di Altedo è stato realizzato a maggio 2007 un laboratorio di circo pedagogico che ha visto la partecipazione di due seconde medie e dei docenti delle due classi.

La grande collaborazione e sinergia tra tutte le istituzioni scolastiche che si è creata attraverso il coordinamento delle attività previste dal progetto “Arcobaleno culturale: Azioni in rete”, è stata alla base della progettazione e del finanziamento da parte della Regione Emilia Romagna di un progetto avente l’obiettivo di contrastare la dispersione scolastica con una particolare attenzione agli allievi stranieri; è così stato realizzato tra febbraio e marzo 2007 il progetto “C’Entro” realizzato da I.C. di Malalbergo (capofila), I.C. Budrio, D.D. Budrio, , I.C. Molinella, Istituto Fioravanti sede di Molinella, Istituto G. Bruno sedi di Budrio, , Molinella ed il coordinamento di Cefal; il progetto ha realizzato interventi strettamente connessi alle attività del progetto Azioni in rete (alfabetizzazione, laboratori, interventi di mediazione linguistico-culturale, formazione dei docenti, produzione di materiali video).

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PROGETTO INTEGRAZIONE - ATTIVITÀ DI AUSER

Il progetto si sviluppa nel Comune di Baricella con enti pubblici del territorio, dove vengono realizzati trasporti a favore di disabili e anziani ed accompagnamenti all'interno degli scuolabus, realizzati con il supporto di volontari Auser immigrati selezionati dall'associazione Hilal. A partire dall'anno 2007 i volontari Auser e Hilal extra-comunitari che hanno realizzato interventi di accompagnamento sono stati 4. Nel corso dell'anno i volontari stranieri sono diminuiti e attualmente il progetto coinvolge solo un volontario perché gli altri hanno trovato un impiego di lavoro. Quindi il progetto sta avendo un'incidenza positiva di continuità. Perché ad un processo di inserimento sociale è succeduto un processo di inserimento professionale.

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PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE PER AZIONI DI INTEGRAZIONE SOCIALE A FAVORE DEI CITTADINI STRANIERI IMMIGRATI - ANNO 2008 PROGETTO

“Osservatorio Provinciale delle Immigrazioni”

Capofila di progetto PROVINCIA DI BOLOGNA

Responsabile del progetto/programma: Rita Paradisi [email protected] nominativo e recapiti tel. 051 6598626 fax 051 6598620 I soggetti proponenti (Provincia, Comune e UTG di Bologna), i 60 Comuni del territorio provinciale, gli Enti pubblici e gli Destinatari organismi del privato sociale ed infine gli studenti, i ricercatori e, in generale, i cittadini italiani e stranieri che accedono al servizio di consulenza e consultazione e possono fruire delle informazioni diffuse dall’Osservatorio. Specificare se è in continuazione di un sì progetto dell'anno precedente

Ambito territoriale di realizzazione territorio provinciale di Bologna

Istituzioni/attori sociali coinvolti Provincia, Comune e UTG di Bologna

Fornire agli Enti locali ed a tutti gli interessati uno strumento di orientamento e sostegno alla programmazione ed al monitoraggio e valutazione degli interventi in tema di immigrazione. Obiettivi del progetto (anche eventuali Disporre di informazioni quantitative e qualitative aggiornate sulla presenza e le modalità di insediamento ed integrazione integrazioni con altre aree d’intervento) della popolazione immigrata nel territorio provinciale. Mantenere un punto di consultazione e di documentazione in grado di fornire e diffondere informazioni sul fenomeno migratorio a livello locale, senza trascurare la dimensione regionale e nazionale. Le azioni e le attività dell’Osservatorio sono strutturate in “interventi ordinari” ed in “azioni di approfondimento mirate”. a) Per quanto riguarda gli interventi ordinari si propongono le seguenti azioni: • Raccogliere, elaborare, analizzare e confrontare il Azioni previste materiale statistico e documentale proveniente da diverse fonti, con particolare attenzione agli enti che producono informazioni sulla popolazione straniera immigrata nel territorio della provincia di Bologna. • Produrre materiali, sia cartacei (Dossier) che elettronici (NewsLetter), per la diffusione delle informazioni, con dati provinciali su diverse aree di interesse, tra le quali:

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demografia, sanità, educazione, scuola e servizi sociali, giustizia, casa, lavoro e formazione professionale, ecc. • Fornire un servizio di consulenza e consultazione del materiale documentale archiviato rivolto agli operatori dei servizi territoriali e del privato sociale nonché ad altri soggetti interessati (singoli cittadini, ricercatori e studenti, giornalisti, ecc.), attraverso l’apertura di uno sportello al pubblico. A tal fine, l’Osservatorio garantisce 3 ore alla settimana di apertura al pubblico. b) In merito alle azioni di approfondimento, si propone la realizzazione di una ricerca su tematiche specifiche miranti a rilevare il livello e la qualità dell’accesso ai servizi, le condizioni di vita e la presenza degli immigrati sul territorio. Per quest’anno, in particolare, si ipotizza la realizzazione di una ricerca sul tema dell’accoglienza ed integrazione abitativa. Eventuale Quota regionale Costo totale Quota quota di altri Piano finanziario: previsto comunale soggetti da € 61.875,00 specificare

Indicatori per il monitoraggio/valutazione • Numero newsletter prodotte • Numero dossier realizzati

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PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE PER AZIONI DI INTEGRAZIONE SOCIALE A FAVORE DEI CITTADINI STRANIERI IMMIGRATI - ANNO 2008 PROGETTO Assistenza al funzionamento del

Consiglio dei cittadini stranieri e apolidi della Provincia di Bologna

Capofila di progetto PROVINCIA DI BOLOGNA

Responsabile del progetto/programma: Rita Paradisi [email protected] nominativo e recapiti tel. 051 6598626 fax 051 6598620 Il progetto è rivolto prioritariamente agli eletti nel Consiglio dei cittadini stranieri e apolidi della Provincia di Bologna, ma Destinatari coinvolge tutta la comunità provinciale, nelle sue diverse forme ed espressioni, istituzionali e non, con particolare riferimento agli organi istituzionali dell’Amministrazione provinciale. Specificare se è in continuazione di un sì progetto dell'anno precedente

Ambito territoriale di realizzazione territorio provinciale di Bologna

Gli organi istituzionali della Provincia di Bologna, i Comuni Istituzioni/attori sociali coinvolti del territorio provinciale, le associazioni dei cittadini stranieri, la società civile organizzata e non. Obiettivo prioritario della presente ipotesi di lavoro è quello di Obiettivi del progetto (anche eventuali consentire e supportare l’attività del “Consiglio dei cittadini integrazioni con altre aree d’intervento) stranieri e apolidi della Provincia di Bologna”, eletto a suffragio universale e diretto il 2 dicembre 2007. Tali azioni dovranno essere concordate con il Consiglio stesso, una volta che si sarà dotato di una propria organizzazione interna e avrà iniziato le proprie funzioni. Si prevede in ogni caso l’attuazione di un piano di Azioni previste informazione-comunicazione sulle attività del Consiglio dei cittadini stranieri. Si prevede infine lo stanziamento delle indennità di funzione e di una quota di risorse da dedicare alle attività che il Consiglio vorrà autonomamente organizzare. Eventuale Quota regionale Costo totale Quota quota di altri Piano finanziario: previsto comunale soggetti da € 37.729,00 specificare

Indicatori per il monitoraggio/valutazione Numero di sedute del Consiglio

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PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE PER AZIONI DI INTEGRAZIONE SOCIALE A FAVORE DEI CITTADINI STRANIERI IMMIGRATI anno 2008 PROGETTO “Sostegno ad iniziative a carattere interculturale”

Capofila di progetto PROVINCIA DI BOLOGNA

Responsabile del progetto/programma: Rita Paradisi [email protected] nominativo e recapiti tel. 051 6598626 fax 051 6598620 I cittadini stranieri presenti sul territorio provinciale e le loro Destinatari associazioni, la popolazione in genere, i soggetti pubblici e del privato sociale attivi sul territorio provinciale e interessati alle tematiche dell’intercultura Specificare se è in continuazione di un sì progetto dell'anno precedente

Ambito territoriale di realizzazione territorio provinciale di Bologna

Istituzioni/attori sociali coinvolti Provincia di Bologna, Comune di Casalecchio di Reno

Il progetto si propone di sostenere interventi mirati a sviluppare la conoscenza ed il rispetto reciproco fra le Obiettivi del progetto (anche eventuali comunità, a far apprezzare la ricchezza insita nelle diversità per la costruzione delle identità, a mitigare il negativo effetto integrazioni con altre aree d’intervento) dei mass-media nella diffusione di pregiudizi e stereotipi, ad indirizzare l’agire istituzionale e sociale relativamente ad un contesto sempre più diversificato culturalmente. Si ipotizza di realizzare due diverse azioni progettuali: 1) si prevede l’emanazione di un Bando a sostegno dei progetti di comunicazione interculturale e rivolto alle associazioni di promozione sociale, con particolare Azioni previste riferimento alle associazioni dei cittadini stranieri 2) si prevede la partecipazione al progetto del Comune di Casalecchio che intende organizzare sul proprio territorio l’edizione 2008 dei Mondiali Antirazzisti. Eventuale Quota regionale Costo totale Quota quota di altri Piano finanziario: previsto comunale soggetti da € 35.000,00 specificare

Indicatori per il monitoraggio/valutazione Numero progetti selezionati e co-finanziati Numero squadre partecipanti ai Mondiali

162 ______Immigrazione, asilo, lotta alla tratta ______

PIANO TERRITORIALE PROVINCIALE PER AZIONI DI INTEGRAZIONE SOCIALE A FAVORE DEI CITTADINI STRANIERI IMMIGRATI anno 2008 PROGETTO

“Proposta di formazione sulle tematiche dell’immigrazione” capofila di progetto PROVINCIA DI BOLOGNA

Responsabile del progetto/programma: Rita Paradisi [email protected] nominativo e recapiti tel. 051 6598626 fax 051 6598620 L’iniziativa è rivolta agli operatori dei servizi sociali, socio- Destinatari educativi e socio-sanitari dei Comuni e delle Aziende USL, agli operatori sociali del Ministero della Giustizia, ad insegnanti ed educatori, a mediatori culturali e coordinatori pedagogici. Specificare se è in continuazione di un Sì progetto dell'anno precedente

Ambito territoriale di realizzazione territorio provinciale di Bologna

Provincia di Bologna (Ufficio Immigrazione), Istituzione Gian Istituzioni/attori sociali coinvolti Franco Minguzzi (Settore Documentazione), le zone del territorio provinciale. Il progetto si propone di fornire agli operatori dei servizi territoriali elementi di maggiore conoscenza delle dinamiche politiche, sociali e relazionali connesse al fenomeno migratorio così come si va strutturando sul territorio provinciale, considerando sia la normativa di riferimento che gli elementi Obiettivi del progetto (anche eventuali di maggiore criticità ad esso connessi, con l’obiettivo di contribuire a migliorare la capacità di risposta dei servizi integrazioni con altre aree d’intervento) territoriali ai nuovi bisogni che tale fenomeno pone, privilegiando l’approccio di sviluppo di comunità e di rete. Le tematiche da affrontare riguarderanno la questione dei diritti e della cittadinanza politica e sociale, mantenendo un focus specifico sulle seconde generazioni ed introducendo il tema dell’invecchiamento della popolazione immigrata. Si ipotizza: - l’organizzazione di un convegno di apertura del percorso; Azioni previste - l’attivazione di un seminario di approfondimento nonché di un progetto di comunità sulle seconde generazioni in una delle zone del territorio provinciale. Eventuale Quota regionale Costo totale Quota quota di altri Piano finanziario: previsto comunale soggetti da € 26.271,00 specificare

Indicatori per il monitoraggio/valutazione Numero partecipanti alle iniziative.

163 ______Immigrazione, asilo, lotta alla tratta ______

PIANO IN AMBITO DISTRETTUALE PER AZIONI DI INTEGRAZIONE SOCIALE A FAVORE DEI CITTADINI STRANIERI IMMIGRATI

ai sensi della deliberazione della Assemblea Legislativa n.144/2007 e della Giunta Regionale n. 2128/2007

Paragrafo 3.5.2. Iniziativa A

DISTRETTO PIANURA EST

SOGGETTO CAPOFILA DEL PROGRAMMA DISTRETTUALE Comune di San Pietro in Casale NOMINATIVO TECNICO DI RIFERIMENTO DISTRETTUALE Raul Duranti QUALIFICA Responsabile Ufficio di Piano TELEFONO 051/6669531 FAX 051/6669533 E-MAIL [email protected]

164 ______Immigrazione, asilo, lotta alla tratta ______

Modulo per la presentazione del progetto

A) Dati generali del progetto

Titolo del progetto

PUNTO MIGRANTI

COORDINATORE TECNICO: indicare il referente per l'esecuzione dell'intervento proposto, a cui ci si potrà rivolgere per eventuali chiarimenti e per la fase di monitoraggio.

NOMINATIVO Silvia Festi ENTE/SOGGETTO DI APPARTENENZA Lai-Momo Società Cooperativa QUALIFICA TELEFONO 051/840166 FAX 051/6790117 E-MAIL [email protected]

IL PROGETTO È: [] Nuovo [X] Continuazione di attività in corso a partire dall'anno ( specificare): 2001

In tal caso: [x] Ha ottenuto finanziamenti a carico del Fondo Sociale Regionale [] Ha ottenuto finanziamenti a carico di altre leggi nazionali e/o regionali (specificare ______) [] Non ha ottenuto finanziamenti precedenti

Durata del Progetto: annuale

B) Soggetti Partecipanti

Proponente/Capofila COMUNE DI SAN PIETRO IN CASALE

Soggetti pubblici coinvolti (indicare le amministrazioni pubbliche partecipanti al progetto) Comuni del Distretto Pianura EST: Argelato, Baricella, Bentivoglio, Budrio, Castel Maggiore, Castello d’Argile, Castenaso, Galliera, Granarolo dell’Emilia, Malalbergo, Minerbio, Molinella, Pieve di Cento, San Giorgio di Piano, San Pietro in Casale.

Soggetti privati coinvolti (volontariato, associazionismo, cooperazione sociale, altro)

165 ______Immigrazione, asilo, lotta alla tratta ______Soggetti attuatori Nome: Lai-Momo società cooperativa Ragione sociale: Lai-Momo società cooperativa Sede Legale: Via Gamberi n. 4 – 40037 Sasso Marconi (Bo)

Altri soggetti partecipanti (elencare): ______

C) Descrizione del Progetto

Contesto Locale ( da compilare solo se si intende evidenziare particolari situazioni locali su cui si intende intervenire)

Obiettivi del progetto Indicare gli obiettivi del progetto

Obiettivo di fondo: favorire l’inserimento dei cittadini migranti nel tessuto economico- sociale e culturale dei territori di residenza.

Obiettivo generale: favorire, attraverso specifiche attività, competenze, professionalità e lavoro di rete strutturato, la relazione tra servizi e risorse territoriali, (pubbliche e private), ed utenza migrante.

Obiettivi specifici:

- elaborare una sintesi dei bisogni espressi dagli utenti, al fine di promuovere ed attivare risorse e professionalità adeguate; - rafforzare le azioni di coordinamento tra i diversi servizi, enti ed istituzioni pubbliche e private che si occupano di immigrazione; - potenziare l’attività informativa e orientativa, svolta dagli enti locali, dai sindacati, dalle associazioni datoriali e di volontariato a favore dei cittadini stranieri; - fornire agli operatori dei servizi strumenti, conoscenze, competenze interculturali; - favorire la comunicazione interculturale; - favorire la conoscenza della lingua italiana ed incentivare l’acquisizione o il recupero di competenze professionali sostenendo ed integrando le iniziative formative già esistenti sul territorio; - fornire consulenza in merito alla nuova normativa che regola l’ingresso ed il soggiorno degli stranieri;

166 ______Immigrazione, asilo, lotta alla tratta ______

- informare e supportare nell’accesso ai servizi e alle procedure per una corretta fruizione degli stessi; - attivare percorsi personalizzati di ricerca attiva del lavoro, di inserimento in azienda e facilitare la continuità del rapporto; - promuovere e accompagnare alla fruizione delle opportunità di creazione d’impresa e formazione professionale erogate nei territori coinvolti.

Possibilità di consolidamento futuro dell'intervento proposto: (indicare quali sono le prospettive concrete di mantenere attivo l'intervento con risorse proprie) L’iniziativa è co-finanziata da un impegno diretto dei Comuni per una percentuale pari al 51% del costo totale del progetto. Tale impegno sottolinea l’importanza che il presente progetto riveste per il territorio.

D) Descrizione del piano di attività generale del Progetto Indicare in sintesi il tipo di attività che si intende realizzare (vedi elenco di azioni previste tra gli obiettivi nella Iniziativa A paragrafo 3.5.2. della delib. di G.R.1649/07)

In continuità con l’intervento precedente, l’azione si incentra sulla realizzazione di 15 sportelli integrati di supporto ai servizi nei 15 Comuni del Distretto Socio-Sanitario Pianura EST, intesi come servizi specialistici di informazione/orientamento rivolti a cittadine/i stranieri e di consulenza ai servizi sulle tematiche interculturali. L’organizzazione degli Sportelli prevede la presenza di operatori di comprovata esperienza nell’ambito del supporto all’integrazione dei cittadini stranieri e di mediatori linguistico–culturali originari dei Paesi da cui provengono la maggior parte degli immigrati che risiedono sul territorio di riferimento.

Indicare in quale modo i vari soggetti coinvolti nel progetto (Network) collaborano tra di loro, specificando le competenze operative e finanziarie di ciascuno e le modalità di coordinamento della rete

La presente proposta prevede l’erogazione di servizi specialistici di informazione/orientamento rivolti a cittadini stranieri e di consulenza sulle tematiche interculturali per gli operatori del sistema dei servizi, il terzo settore e la cittadinanza autoctona. Tali servizi concepiti secondo una logica distrettuale sovracomunale saranno erogati direttamente in ciascuno dei 15 Comuni e saranno il nodo di un complesso lavoro di rete e di integrazione con il sistema delle risorse pubblico private locali strutturato su tre livelli: - livello comunale; - livello distrettuale; - livello interno all’équipe.

Livello comunale A livello comunale il servizio adotterà delle procedure di raccordo, collaborazione ed integrazione stabile con il sistema dei servizi dell’amministrazione comunale, in

167 ______Immigrazione, asilo, lotta alla tratta ______particolare con gli Sportelli Sociali, con i Servizi specialistici alla persona, Istruzione, Cultura e tempo libero, con gli Uffici Anagrafe, Relazioni con il Pubblico, Ufficio Tecnico, Polizia Municipale. Promuoverà collaborazioni con il sistema dei servizi sanitari erogati dall’Azienda Sanitaria nei seguenti ambiti: la struttura ospedaliera ove presente, il poliambulatorio e il consultorio ove presente, i medici di base, e, previo accordo con i servizi dell’amministrazione comunale, con le Unità Minori, Handicap, Psichiatria. Assisterà le strutture di servizio nel processo di adeguamento delle prestazioni offerte all’utenza immigrata. Attuerà collaborazioni con il sistema dei servizi per il lavoro pubblici (CIP) e privati (Agenzie interinali, agenzie di selezione del personale, ecc..) promuovendo inoltre, previo accordo con i referenti dell’amministrazione comunale, il coinvolgimento delle Associazioni di categoria locali e delle risorse provenienti dai sindacati. Attiverà relazioni stabili con le scuole di ogni ordine e grado, con i Centri di formazione professionale e con i Centri territoriali per l’educazione degli adulti presenti nel territorio. Saranno inoltre rafforzate le collaborazioni con gli enti che svolgono attività in tema di immigrazione e intercultura nel territorio e con gli enti che si occupano della gestione di centri di prima e seconda accoglienza (ad esempio Coop.va Mappamondo in particolare nel Comune di Bentivoglio). Attiverà relazioni con l’Associazionismo locale e con le realtà del volontariato religioso afferente alle parrocchie.

Livello distrettuale L’attività sarà erogata valorizzando le risorse e le opportunità presenti nell’intero territorio garantendo l’integrazione delle risorse stesse a partire da una forte attenzione alla circolazione delle informazioni, delle comunicazioni e delle decisioni assunte dall’organo di governo distrettuale che abbiano qualche riferimento alla tematica trattata. Tale livello di integrazione sarà garantito dalla partecipazione a gruppi di lavoro o ad incontri convocati dall’Ufficio di Piano e dalla diffusione a tutta l’équipe impegnata nella presente attività, delle comunicazioni stabilite. L’integrazione al livello distrettuale sarà realizzata attraverso due modalità: - una costante attività di programmazione, verifica, monitoraggio, riprogrammazione con gli amministratori e con i tecnici dei singoli Comuni al fine di reperire una lettura complessiva del territorio in grado di salvaguardare e monitorare gli elementi di specificità degli ambiti locali; - una attività di collaborazione con i referenti dell’Ufficio di Piano (Responsabile, Coordinatore, Segreteria, Figura di Sistema per la tematica scuola) e la partecipazione ad incontri e a tavoli di lavoro specifici su invito dello stesso Ufficio di Piano. - un attività di raccolta di informazioni e comunicazioni provenienti dall’Ufficio di Piano relative ad eventi, progetti, attività, di carattere distrettuale da diffondere agli sportelli e/o per cui sia richiesta la collaborazione attiva degli sportelli stessi.

Livello interno all’équipe L’integrazione del lavoro dell’équipe è ritenuta nella presente proposta elemento di fondamentale importanza nella valorizzazione delle esperienze e delle competenze espresse da ciascuno al fine di migliorare costantemente la qualità del servizio. La logica è quella della promozione dello scambio di esperienze e buone prassi secondo un approccio di multidisciplinarietà delle professionalità. Inoltre tale integrazione sarà relativa ai flussi

168 ______Immigrazione, asilo, lotta alla tratta ______di informazione e comunicazione relativi ad iniziative, risorse, opportunità, eventi, contatti che potranno facilitare la risoluzione di casi rilevati in realtà in cui tali possibilità non siano presenti. L’integrazione dell’équipe consentirà inoltre di erogare il servizio secondo un principio di omogeneità di procedure, fatte salve le situazioni di sperimentazione concordate con le singole amministrazioni comunali e l’attenzione alle specificità locali.

Destinatari del Progetto: Diretti (con un coinvolgimento diretto nelle azioni dell'intervento) Indiretti (sui quali l'intervento potrà avere una ricaduta positiva pur senza diretto coinvolgimento)

Cittadini stranieri Tipologie dei destinatari Operatori dei servizi pubblici, privati e del terzo settore Cittadini italiani Diretti 2000. n. dei soggetti destinatari Indiretti 150.000 (la popolazione residente nel Distretto) Luoghi/contesti per contatto Sportelli Punto Migranti con i destinatari

Coinvolgimento dei destinatari Indicare come si intendono raggiungere e coinvolgere i destinatari dell'intervento

L’attività degli sportelli è ormai consolidata e conosciuta dal sistema dei servizi di territorio e dai cittadini stranieri residenti, resta comunque costante un’attività di diffusione dell’informazione attraverso la distribuzione costante di materiale informativo dedicato.

Effetti attesi : definizione qualitativa Descrivere qualitativamente i risultati che si intende ottenere con l’intervento proposto

L’attività degli sportelli intende conseguire il miglioramento dei percorsi di inserimento della popolazione migrante nei tessuti economici e sociali del territorio del distretto e migliorare la qualità delle relazioni interculturali all’interno della popolazione. Inoltre il progetto intende migliorare l’erogazione dei servizi pubblici e privati esistenti secondo un approccio realmente multiculturale.

Effetti attesi : stima quantitativa Definire quantitativamente i risultati che si intende ottenere con l’intervento proposto

Il presente progetto intende conseguire i seguenti risultati: - almeno 1000 fruitori del servizio nel suo complesso; - almeno 100 attività di consulenza ad operatori dei servizi pubblici e privati del territorio;

169 ______Immigrazione, asilo, lotta alla tratta ______

- almeno 200 servizi individuali di ausilio alla compilazione dei kit nell’ambito della sperimentazione ANCI.

E) Descrizione del piano specifico delle attività del Progetto Descrizione delle attività (singole azioni)

L’attività proposta vede le seguenti attività: - Sportelli Punto Migranti; - Sportelli dedicati al Servizio di assistenza alla compilazione dei KIT; - Sperimentazione di animazione di luoghi di incontro e di reti di sostegno per le badanti; - Sportelli Punto Migranti; L’attività di sportello si sostanzierà nell’erogazione di un servizio integrato di informazione/orientamento rivolto a cittadini stranieri (in particolare donne e minori) e di consulenza sulle tematiche relative al tema dell’immigrazione e dell’intercultura per gli operatori del sistema dei servizi, il terzo settore e la cittadinanza autoctona. Tale attività sarà erogata attraverso un servizio di ricevimento del pubblico in spazi attrezzati messi a disposizione dai Comuni stessi per un totale di 4 ore settimanali dedicate espressamente al front office in ciascun comune del Distretto. Il servizio di ricevimento del pubblico avverrà presso le sedi e negli orari indicati in apposito materiale informativo (allegato al presente progetto), ed eventuali variazioni potranno essere effettuate solo a seguito di specifico accordo con le singole Amministrazioni coinvolte. In caso di variazioni di sedi e/o di orari sarà data comunicazione tempestiva ai referenti dell’Ufficio di piano e saranno attivate le procedure di informazione ai soggetti delle reti indicate ai tre livelli di integrazione del progetto nelle forme condivise con i referenti dell’Ufficio di Piano quali ad esempio: comunicazione via mail, comunicazioni via posta, comunicazioni via fax. Inoltre sarà tempestivamente attivata la correzione del materiale informativo contenente l’indicazione della sede e dell’orario di ricevimento e la segnalazione della variazione ai gestori di banche dati e o guide informative (ad esempio Regione Emilia Romagna e Osservatorio Provinciale per le immigrazioni).

L’attività prenderà avvio il 5 maggio 2008 ed avrà termine il 6 marzo 2009, sarà sospesa in occasione del periodo estivo e in occasione delle festività natalizie rispettivamente dal 14 luglio 2008 al 12 settembre 2008 e dal 15 dicembre 2008 al 9 gennaio 2009 compresi. I periodi di sospensione sono legati al fisiologico calo di affluenze agli sportelli in specifici periodi dell’anno.

Gli sportelli rispondono alla seguente modalità di accesso: - fruizione ad accesso libero; - fruizione ad accesso pre-concordato in base ad appuntamenti fissati nell’ambito delle azioni personalizzate programmate o nell’ambito di incontri di consulenza, di supporto ai servizi nella relazione con l’utente; - affiancamento o co-progettazione concordati con gli operatori del sistema dei servizi pubblico-privati.

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Front office L’attività di front office sarà caratterizzata dall’erogazione delle seguenti specifiche attività:

Accoglienza L’attività di accoglienza consente lo svolgimento di un intervento di fondamentale importanza per il progetto e si sostanzia nella disponibilità ad accogliere i fruitori in una posizione di ascolto partecipato. Tale servizio si inserisce nell’attività di promozione di un nuovo rapporto tra residenti e amministrazione comunale nella direzione dell’apertura e del dialogo. In questo caso lo sportello diviene un contenitore relazionale2 attento alle caratteristiche di ogni singolo fruitore del servizio e personalizza le modalità di accoglimento mettendo la persona o la famiglia il più possibile a proprio agio affinché, fin dal primo incontro, si possa costruire una relazione positiva e collaborativa. L’essere accolto come persona a volte costituisce una novità per i cittadini immigrati, che per situazioni legate in parte all’esperienza di immigrazione, in parte alle differenze linguistico-culturali, ed anche più frequentemente per la presenza di aspettative distorte nei confronti dei vari servizi di territorio, hanno difficoltà a rapportarsi con il sistema pubblico in modo facile e positivo. Ne segue che l’accoglienza diviene un processo delicato che si ripete durante gli incontri tra il personale dell’équipe di sportello e i fruitori e che lentamente cresce nella relazione di reciprocità conducendo alla condivisione di un modello relazionale bi-direzionale. Nell’accoglienza viene individuato uno spazio dedicato all’ascolto. L’ascolto diviene quindi il momento protetto finalizzato da un lato alla conoscenza del fruitore e delle sue problematiche, dall’altro a sostenere nel fruitore stesso una maggiore consapevolezza di sé e della propria situazione grazie alla verbalizzazione e alla condivisione delle proprie difficoltà.

Attività di carattere informativo Lo sportello offre informazioni ad cittadini immigrati e cittadini italiani interessati in merito ai seguenti aspetti: - normativa sul soggiorno degli stranieri extracomunitari e neo-comunitari in Italia; - informazioni in merito ai diritti-doveri di cittadinanza; - informazioni in merito ai diritti-doveri connessi al soggiorno in Italia; - procedure inerenti la residenza; - informazioni relative al sistema scolastico e al sistema socio-sanitario locale, al loro funzionamento, alle modalità di accesso; - informazioni relative al funzionamento delle Pubbliche Amministrazioni; - informazioni relative all’offerta inerente corsi di lingua italiana, alle modalità di accesso e alle regole per la frequenza; - informazioni relative alle offerte formative professionalizzanti, alle modalità di accesso e alle regole per la frequenza, presenti in ambito distrettuale, provinciale e regionale; - informazioni in merito ai servizi offerti dal sistema del volontariato in ambito locale e distrettuale; - informazioni relative alle iniziative per il tempo libero svolte a livello locale e distrettuale;

2 Sclavi M., Arte di ascoltare e mondi possibili, Le Vespe, Milano 2000.

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- informazioni relative ad eventi, iniziative, progetti dedicati ai minori e ai giovani presenti nel territorio del distretto; - informazioni relative ai servizi per il lavoro pubblici e privati del territorio al loro funzionamento, alle modalità di accesso; - informazioni relative al tema della ricerca della casa a livello locale e provinciale. L’attività di informazione è realizzata attraverso colloqui ed è supportata da materiale cartaceo in consultazione e da documenti in copia che possono essere ritirati dal fruitore. Inoltre il servizio di informazione è supportato dall’utilizzo delle banche dati presenti in internet e liberamente fruibili attraverso il collegamento. L’attività informativa è resa possibile anche da una attività di raccolta delle informazioni e di aggiornamento delle stesse che ha luogo attraverso apposite ricerche svolte durante il back office (attività che di seguito sarà dettagliata). A supporto dell’attività di aggiornamento con particolare riferimento alla normativa sul soggiorno degli stranieri e alle circolari ad essa collegate, nell’ambito del progetto è prevista un’attività di consulenza specializzata per l’equipe che può avvenire just in time. Tale consulenza si sostanzia nella possibilità di verificare, attraverso contatto telefonico immediato, eventuali informazioni approfondite inerenti elementi normativi rilevanti per il fruitore e al momento non in possesso dell’equipe. Inoltre sono previsti specifici incontri di aggiornamento e analisi dei casi a cura del consulente dedicati a tutto il personale degli sportelli (attività che di seguito sarà dettagliata nell’ambito della formazione del personale). L’attività informativa sarà dedicata anche agli operatori del sistema dei servizi locali in particolare al personale dei servizi dei Comuni, dei servizi socio-sanitari dell’Azienda Sanitaria, del sistema scolastico. Tale attività sarà erogata anche ad operatori delle Associazioni di volontariato, del terzo settore e delle Associazioni di categoria, nonché a cittadini interessati. Le informazioni fornite atterrano alle seguenti tematiche: - normativa sul soggiorno degli stranieri in Italia; - informazioni relative al fenomeno delle migrazioni (dati e tendenze, caratteristiche del fenomeno con particolare attenzione all’aspetto locale e nazionale); - informazioni relative ad elementi storico-culturali-religiosi delle popolazioni sinti e rom e alla loro presenza nel territorio; - informazioni relative ad elementi storico-culturali-religiosi dei principali paesi di provenienza dei cittadini immigrati presenti; - informazioni relative al funzionamento delle istituzioni nei paesi di provenienza e al rapporto con i cittadini; - informazioni relative alle attività svolte in favore degli immigrati o relativamente al tema dell’intercultura da altri attori (pubblici e privati) presenti nel Distretto; - informazioni relative ad eventi di particolare importanza realizzati in ambito regionale, nazionale e internazionale sul tema dell’intercultura e relativamente alle popolazioni sinti e rom; - informazioni relative a pubblicazioni e ricerche sul tema delle migrazioni, dell’intercultura, delle popolazioni sinti e rom; - bibliografie per approfondimenti relativamente ai temi sopra citati.

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Attività di orientamento Lo sportello svolge un’attività di orientamento dedicata ad cittadini immigrati per favorire l’accesso e la fruizione corretta dei servizi e delle risorse del territorio locale, in particolare si tratta dei seguenti servizi: - Servizi anagrafe del Comune; - Sportello sociale del Comune; - Servizi scolastici e culturali del Comune; - Scuole del territorio; - Servizi sanitari del territorio con particolare riferimento ai servizi dei poliambulatori, consultori familiari, ospedali; - Centro per l’impiego; - Agenzie interinali e di selezione del personale; - Enti di formazione professionale; - Sindacati; - Associazioni di volontariato.

L’attività di orientamento è personalizzata pertanto per alcuni fruitori dello sportello è sufficiente un’indicazione in termini di orari ed indirizzi di accesso ai servizi interessati, per altri ha luogo un accompagnamento personale iniziale, per altri ancora un accompagnamento ripetuto nel corso del tempo. Tale gradazione è strettamente connessa alle capacità del singolo fruitore del servizio e persegue sempre l’obiettivo di rendere progressivamente autonome le persone nell’accesso ai servizi di cui sopra attraverso una flessione progressiva del livello di accompagnamento.

Attività di segretariato sociale L’attività di segretariato sociale è inerente principalmente al sostegno alla comprensione della modulistica e alla semplificazione delle pratiche. Tale azione comprende inoltre, anche grazie all’attività di mediazione linguistica, la traduzione, e il sostegno alla compilazione di documenti di varia natura. Tale azione vede un forte impegno nella facilitazione della comprensione degli atti inerenti le procedure per la residenza, il ricongiungimento familiare, l’iscrizione scolastica, l’iscrizione ad attività per il tempo libero, ecc... L’attività di segretariato sociale sarà integrata, nell’ambito delle “attività ad integrazione delle attività di sportello” per quanto concerne incontri dedicati al supporto alla compilazione della modulistica inerente le istanze di rilascio e rinnovo di permesso e carta di soggiorno. Tale attività, (che sarà dettagliata nell’apposito paragrafo relativo alle “attività ad integrazione delle attività di sportello”), sarà pertanto svolta al di fuori delle 4 ore di front office qui trattate.

Attività di co-progettazione con i servizi sociali Lo sportello attua interventi di sostegno per i nuclei familiari in carico ai servizi sociali di territorio finalizzati a favorire il raggiungimento dell’autonomia economica e l’integrazione sociale. In tali casi ha luogo la co-progettazione di percorsi e il loro monitoraggio per il superamento della condizione di disagio. Tale lavoro di stretta connessione fra sportello e servizi sociali su casi specifici, garantisce una migliore comprensione delle dinamiche culturali e delle componenti linguistiche grazie al supporto dell’equipe di sportello. L’attività di co-progettazione prevede incontri di programmazione, monitoraggio e verifica con il personale dei servizi e con le persone destinatarie e partecipanti dell’intervento. Tali incontri potranno essere svolti sia durante

173 ______Immigrazione, asilo, lotta alla tratta ______le ore di front office sia nell’ambito delle ore di back office ricomprese nelle cosiddette “attività ad integrazione delle attività di sportello”.

Attività di accompagnamento all’inserimento lavorativo Con il termine “accompagnamento” si intende indicare un’attività mirata di facilitazione all’accesso dei servizi per il lavoro presenti nel territorio e la modulazione flessibile dell’accompagnamento in relazione al livello di autonomia del singolo fruitore. Il fruitore sarà supportato nella diagnosi delle proprie risorse e degli elementi di debolezza che occorre migliorare, e sarà sostenuto nell’individuazione dei servizi specifici per il lavoro e la formazione che potranno essere attivati in un lavoro di rete. In particolare, si tenderà a supportare ed accompagnare l’utente nella fase di ricerca attiva del lavoro o di opportunità formative, in stretta collaborazione con il Centro per l’impiego e con gli eventuali altri servizi coinvolti. L’accompagnamento dovrebbe riguardare in modo prioritario: - l’acquisizione d’informazioni circa l’offerta formativa e gli sbocchi occupazionali relativi al territorio di riferimento; - la facilitazione nella ricerca di opportunità di inserimento lavorativo, anche attraverso il sostegno all’elaborazione del curriculum vitae e all’accesso a banche dati e informazioni reperibili via internet; - sostegno nella fase di avvio al lavoro, attraverso il supporto nella compilazione di documenti e nella comprensione delle regole organizzative dell’impresa, per i casi concordati con il personale dei servizi sarà inoltre realizzata un azione di monitoraggio dell’inserimento.

Il percorso di accompagnamento all’inserimento lavorativo sarà realizzato nell’ambito di interventi mirati co-progettati con i servizi sociali e si struttura come segue: Colloqui finalizzati a: - ricostruire della biografia formativa e lavorativa dell’utente; - valutare l’autonomia personale in ordine all’ambito formativo/lavorativo; - analizzare la situazione: motivazione e aspettative; - ricostruire e valorizzare l’esperienza formativa e lavorativa; - valorizzare le risorse personali da investire nel progetto personale; - costruire lo sviluppo dell’esperienza lavorativa e/o formativa; - comprendere eventuali problematiche nell’esperienza globale della persona che impediscono lo sviluppo del percorso formativo e lavorativo ed in tal caso concordare con i servizi specialistici per il lavoro un invio; - comprendere eventuali ostacoli presenti nell’attuazione di un percorso autonomo di ricerca del lavoro; - discutere e riorganizzare le problematiche e gli ostacoli; - elaborare strategie per fronteggiare gli ostacoli che impediscono l’ingresso o il re- ingresso nel mondo del lavoro. Successivamente il fruitore potrà essere sostenuto nell’elaborazione dei seguenti strumenti di ricerca attiva: curriculum vitae, lettere di marketing, telemarketing, colloqui di selezione. L’accompagnamento ha luogo anche attraverso l’attivazione dei canali della ricerca: aziende, società di ricerca e selezione, associazioni di categoria, sindacati ed attraverso il supporto alla creazione d’impresa in collaborazione con i servizi dedicati a tale ruolo, in particolare quelli presenti sul territorio.

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Gestione e raccolta dati. • Raccolta dei dati e/o racconti forniti dagli utenti del servizio che siano necessari alla elaborazione di risposte alle richieste e/o ai bisogni avanzati: dati anagrafici, componenti il nucleo familiare, titolo di studio, posizione rispetto al lavoro, situazione rispetto al soggiorno, residenza e/o domicilio, tipologia della richiesta, note in merito ad aspettative, autonomie, progetti di vita. Tale attività sarà svolta durante i colloqui con i fruitori, pertanto in occasione delle ore di front office qualora la situazione lo consenta. In caso venga rilevata l’impossibilità di effettuarla direttamente durante il colloquio potrà essere svolta in altri momenti, sempre durante l’orario di front qualora non vi siano utenti allo sportello. Nel caso in cui l’affluenza allo sportello non consenta lo svolgimento di tale attività, essa sarà completata in occasione delle ore di back office. • Integrazione dei dati reperiti nel lavoro di rete con i servizi territoriali con le informazioni fornite dai fruitori del servizio; Tale attività sarà svolta durante le ore di front office qualora non vi siano utenti allo sportello. Nel caso in cui l’affluenza allo sportello non consenta lo svolgimento di tale attività, essa sarà completata in occasione delle ore di back office. • Immissione dei dati per il costante aggiornamento di un archivio informatico (banca dati) contenente tutte le informazioni anagrafiche (composizione dei nuclei, residenti e domiciliati), abitative (proprietà, stato di conservazione dell’alloggio), sociali (residenti in carico ai servizi, situazione lavorativa, scolastica, sanitaria…), richiesta/e rivolte allo sportello, eventuale progetto personalizzato, note di verifica dello stato d’avanzamento del progetto, note generali, ecc... Lo strumento informatico sarà elaborato appositamente nell’ambito del presente progetto per consentire una facile consultazione da parte del personale dell’équipe di sportello, l’elaborazione di dati in tempi molto brevi e un costante monitoraggio delle singole situazioni. • I dati saranno oggetto di immissione nel data base solo a seguito di liberatoria al trattamento dei dati ai sensi del D.Lgs. 196/03 di cui agli artt. 11 e 20 sottoscritta dall’interessato. A tal proposito sarà predisposto apposito modulo e sottoposto ai referenti dell’Ufficio di Piano per la validazione. Tale attività sarà svolta durante le ore di front office qualora non vi siano utenti allo sportello. Nel caso in cui l’affluenza allo sportello non consenta lo svolgimento di tale attività, essa sarà completata in occasione delle ore di back office. • Condivisione e confronto dei dati nei casi di co-progettazione con i servizi sociali e scuola dei Comuni. Tale attività sarà svolta durante le ore di front office qualora non vi siano utenti allo sportello. Nel caso in cui l’affluenza allo sportello non consenta lo svolgimento di tale attività, essa sarà completata in occasione delle ore di back office. • Gestione ed elaborazione dei dati raccolti su richiesta dei singoli Comuni e/o dell’Ufficio di Piano. Tale attività sarà svolta durante le ore di front office qualora non vi siano utenti allo sportello. Nel caso in cui l’affluenza allo sportello non consenta lo svolgimento di tale attività, essa sarà completata in occasione delle ore di back office.

175 ______Immigrazione, asilo, lotta alla tratta ______

• Partecipazione all’attività di valutazione quantitativa attraverso la gestione e l’elaborazione del data base. Tale attività sarà svolta durante le ore di front office qualora non vi siano utenti allo sportello. Nel caso in cui l’affluenza allo sportello non consenta lo svolgimento di tale attività, essa sarà completata in occasione delle ore di back office.

L’attività che qui definiamo “ad integrazione delle attività di sportello” svolte nell’ambito delle ore di front office dettagliate nel paragrafo precedente, sarà svolta in ore apposite di back office e in una serie di incontri dedicati che di seguito andiamo a specificare:

Back office Le ore di back office saranno impegnate nello svolgimento delle seguenti attività:

Attività di ricerca, reperimento, aggiornamento delle informazioni relative a: - normativa sul soggiorno degli stranieri in Italia; - procedure inerenti la residenza; - al sistema scolastico e al sistema socio-sanitario locale, modulistica e alle modalità di accesso; - offerta inerente corsi di lingua italiana, modalità di accesso, regole per la frequenza; - offerte formative professionalizzanti, modalità di accesso, regole per la frequenza, presenti in ambito distrettuale, provinciale e regionale; - servizi offerti dal sistema del volontariato in ambito locale e distrettuale; - iniziative per il tempo libero svolte a livello locale e distrettuale; - eventi, iniziative, progetti dedicati ai minori e ai giovani presenti nel territorio del distretto; - servizi per il lavoro pubblici e privati del territorio; - ricerca della casa a livello locale e provinciale; - fenomeno delle migrazioni (dati e tendenze, caratteristiche del fenomeno con particolare attenzione all’aspetto locale e nazionale); - attività svolte in favore degli immigrati o relativamente al tema dell’intercultura da altri attori (pubblici e privati) presenti nel Distretto; - eventi di particolare importanza realizzati in ambito regionale, nazionale e internazionale sul tema dell’intercultura e relativamente alle popolazioni sinti e rom; - pubblicazioni e ricerche sul tema delle migrazioni, dell’intercultura, delle popolazioni sinti e rom; - guide ai servizi; - materiali tradotti in più lingue reperibili presso centri interculturali; - guide di promozione del territorio; - depliant e/o volantini informativi relativi ad eventi o iniziative promosse nel territorio del distretto; - bibliografie per approfondimenti relativamente ai temi sopra citati.

Tali attività potranno essere svolte presso le sedi di sportello in orari pre-concordati con le singole amministrazioni e/o presso la sede della Lai-momo società cooperativa.

Incontri con singoli operatori – partecipazioni a riunioni collegiali con operatori del sistema dei servizi locali in orari preconcordati, affiancamneto di operatori del sistema dei servizi

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Tale attività è inerente il lavoro di rete di supporto con il sistema dei servizi di territorio e prevede lo svolgimento di incontri di programmazione, verifiche o monitoraggio per singoli casi, condivisione di progetti personalizzati, confronti in merito a problematiche specifiche, attività di consulenza, scambio e/o aggiornamento di dati, attività di traduzione linguistica, attività di mediazione linguistico-culturale ecc… Tali attività potranno essere svolte presso le sedi di sportello in orari pre-concordati con le singole amministrazioni e/o presso sedi dei servizi coinvolti o altre sedi predefinite dagli enti coinvolti.

Accompagnamenti di utenti dello sportello nell’accesso ai servizi Tale attività si sostanzia nell’accompagnamento di utenti che presentano particolari difficoltà nell’accesso e nella fruizione autonoma dei servizi, con particolare riferimento a donne giunte da poco in Italia o a casi che presentano situazioni di forte disagio sociale, di insufficiente autonomia nella mobilità, difficoltà nell’orientamento al territorio e/o nell’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblici. L’accompagnamento sarà effettuato in accordo con il servizio destinatario dell’accesso. L’accompagnamento potrà essere svolto anche in occasione delle ore di front office pur garantendo la presenza di almeno una unità dell’équipe dello sportello e pertanto senza interruzione dell’erogazione del servizio.

Attività di visita presso il domicilio di persone utenti dello sportello Tale attività è prevista solo nei casi concordati con i servizi delle amministrazioni locali di riferimento e sarà effettuata nell’ambito delle attività collegate ai progetti personalizzati. L’attività sarà svolta nell’ambito delle ore di back office o in occasione delle ore di front office pur garantendo la presenza di almeno una unità dell’équipe dello sportello e pertanto senza interruzione dell’erogazione del servizio.

Attività di ampliamento del sistema di rete dedicata all’Associazionismo locale. Nelle ore di back office sarà condotta un analisi degli elenchi aggiornati delle Associazioni di volontariato presenti nei singoli Comuni e, successivamente, in stretto collegamento con i referenti di ciascun comune, saranno concordati percorsi per una maggiore informazione, sensibilizzazione e, laddove possibile, un maggiore coinvolgimento alla tematica del dialogo interculturale e alla possibilità di sostenere le attività di dette Associazioni secondo un approccio interculturale. Si prevede lo svolgimento di incontri mirati, da organizzare in accordo con i referenti dei singoli Comuni, con i responsabili delle Associazioni maggiormente attive presenti nei singoli Comuni. Tali incontri potranno essere svolti, previo accordo con i referenti delle singole amministrazioni durante il front office, in spazi alternativi allo sportello e garantendo che il funzionamento dello stesso sia assicurato dalla presenza di almeno un unità dell’équipe o in alternativa durante le ore di back office in spazi da definire con i referenti della singola amministrazione. L’ampliamento o rafforzamento del sistema di rete con l’Associazionismo locale segue alla considerazione riportata nel paragrafo relativo alle finalità, in particolare al fatto che riteniamo che solo una forte coesione e solidarietà sociale può rispondere alla sfida portata dal fenomeno dell’immigrazione nelle comunità locali e soprattutto alla valorizzazione della forza creatrice positiva dell’incontro interculturale che, con il sostegno da parte delle amministrazioni pubbliche, può rendere la società multiculturale lo stimolo per il rinnovamento dei valori per tutti i cittadini. Inoltre la collaborazione con i cittadini riuniti in Associazioni può facilitare la diffusione corretta delle informazioni in merito al

177 ______Immigrazione, asilo, lotta alla tratta ______fenomeno dell’immigrazione ed agire quindi sulla percezione di insicurezza che le comunità segnalano e correlano al fenomeno stesso.

Attività di coordinamento dell’équipe di lavoro del singolo sportello Tale attività sarà dedicata al confronto e allo scambio di informazioni tra il personale che compone l’équipe di sportello e tra quest’ultimo e il coordinatore di progetto in merito alle questioni relative allo specifico sportello. Atterrà principalmente alla programmazione specifica dell’attività, al monitoraggio della stessa, all’analisi di singoli casi e alle interrelazioni con i vari livelli di riferimento della singola amministrazione. L’attività sarà svolta nell’ambito delle ore di back office o in occasione delle ore di front office pur garantendo la presenza di almeno una unità dell’équipe dello sportello e pertanto senza interruzione dell’erogazione del servizio.

Sportelli dedicati al Servizio di assistenza alla compilazione dei KIT Tra le attività attivate nel presente progetto è prevista la prosecuzione del servizio di assistenza alla compilazione dei kit che proseguirà con un apertura di sportello dedicata in ciascun comune a cadenza quindicinale per tutta la durata del presente progetto. Tale specifica attività impegna due operatori che svolgeranno l’intervento in tutti i comuni con accesso a fruizione diretta con front office di 2,5 h e 0,5h di back office. Lo spazio in cui sarà svolta l’attività e il calendario delle presenze è stato elaborato nell’ambito delle attività dell’anno 2007-2008 e proseguirà nell’ambito del presente progetto con una nuova calendarizzazione al fine di garantire la continuità del servizio. In virtù della convenzione stipulata tra il Ministero dell'Interno e Poste Italiane SPA, ai sensi dell'art. 39, comma 4 bis della Legge 16 gennaio 2003, n. 3 , come modificato dall'art. 1 quinquies, della Legge 12 novembre 2004, n.271, le istanze di rilascio e rinnovo di permesso e carta di soggiorno per cittadini extracomunitari sono presentate dai cittadini non comunitari presso gli Uffici Postali abilitati utilizzando l'apposito kit a banda gialla disponibile presso tutti gli uffici postali, i Patronati ed i Comuni abilitati, pertanto tale attività è stata attivata a seguito dell’ottenimento dell’abilitazione da parte dei Comuni del Distretto tramite apposito accordo con ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani). Il presente servizio, attivato nel gennaio 2008, è erogato su appuntamento e su accesso diretto in ciascuno dei 15 comuni del Distretto.

Attività di consulenza e aggiornamento sulla normativa inerente il soggiorno degli stranieri extracomunitari e neocomunitari e circolari collegate E’ prevista un attività specialistica di consulenza al personale degli sportelli Punto Migranti e degli sportelli di assistenza alla compilazione dei Kit in merito alla normativa sul soggiorno degli stranieri e circolari collegate, l’erogazione della consulenza avverrà attraverso l’invio a cura della consulente incaricata, via mail, degli aggiornamenti e delle circolari e/o direttive relative al soggiorno degli stranieri e attraverso contatti telefonici attivati dal personale degli sportelli al fine di sottoporre quesiti in merito a singoli casi che presentano particolarità. Qualora vengano rilevati casi di emergenza sarà possibile contattare telefonicamente l’esperta per una consultazione immediata (just in time). Le comunicazioni relative agli aggiornamenti e le risposte ad eventuali quesiti verranno inviate a tutto il personale dell’équipe al fine di valorizzare la consulenza a fini formativi e preventivi qualora si riproponga la casistica affrontata in altri comuni. L’attività prevede un monte ore complessivo pari a 40 ore fino ad esaurimento delle stesse.

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Sperimentazione di animazione di luoghi di incontro e di reti di sostegno per le badanti n.b. L’impegno di spesa per questa parte sarà a carico del programma finalizzato per le assistenti familiari

Motivazioni alla base della sperimentazione La presente proposta si fonda su due esperienze concrete: la prima è data dalla gestione degli sportelli Punto Migranti che, presenti sul territorio da ormai 6 anni, costituiscono una luogo di relazione ed interazione con la popolazione migrante che diventa fonte di informazione capillare e dal basso su tutti gli aspetti del fenomeno. Nei primi quattro mesi di attività confermano un trend in base al quale circa il 25% degli accessi al servizio riguarda richieste su tematiche che coinvolgono le badanti: da famiglie che le cercano perché ne hanno bisogno, a famiglie che la vogliono cambiare, da badanti che cercano famiglie perché hanno perso il loro datore di lavoro o che cercano lavoro per amiche, da badanti che si lamentano della situazione in cui vivono a badanti in situazione psicologicamente precarie e a forte rischio di patologie depressive. La seconda scaturisce dalla partecipazione di Lai momo al progetto “Integration of immigrant female domestic workers”(settembre 2006 – febbraio 2008) finanziato dall’Unione Europea con il programma INTI e conclusosi a Cipro con la pubblicazione di un una ricerca che ha esplorato la situazione delle badanti in 5 stati membri dell’UE e, in Italia, in 4 regioni: Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Lazio (a giorni sarà messo a disposizione il resource kit come risultato del progetto di ricerca). I temi emersi in questa ricerca sono essenzialmente: a) il problema della normativa di soggiorno e la necessità di garantire la coincidenza fra contratto di lavoro e permesso di soggiorno b) il bisogno (associato alla possibilità di sgravi per le famiglie) di garantire contratti di lavoro equi per le badanti, in genere esposte al rischio di contratti “integrativi” spesso senza orari fissi di lavoro e senza tutele personali c) la situazione personale delle badanti, spesso viste non come persone, ma come un tassello ormai insostituibili del sistema welfare che garantisce alle nostre famiglie l’accesso alla vita economica.

Affrontare il tema delle badanti presenta risvolti delicatissimi, in quanto riguarda non solamente la persona migrante, ma investe in modo diretto ed intenso anche le famiglie dove esse prestano servizio e la rete dei servizi sociali e sanitari. Spesso si è portati a dare per scontato che la relazione fra badante, famiglia e sistema sia in prevalenza un triangolo in cui le problematiche tendano a risolversi automaticamente, col tempo, magari con l’apprendimento della lingua o del “mestiere”, e l’accento dell’azione si è concentrato su questi aspetti, man mano che si risolve il problema della lingua. Spesso si pone l’accento sulla necessità che acquisiscano competenze assimilabili al ruolo di assistenza di base e le mettano di grado di accudire l’anziano o il malato. Raramente si affronta il tema del loro stato personale, la storia del loro percorso migratorio, la sua peculiarità rispetto ad altri percorsi, questo perché l’”esercito” delle badanti in genere sfugge, vive in casa e diventa visibile in momenti brevi, vincolati dagli orari del lavoro in famiglia o nei giorni festivi, quando si cercano e si radunano in luoghi predefiniti, in genere nei giardini pubblici.

Quando arrivano agli sportelli cosa comunicano? Oltre al bisogno di conoscere e rassicurarsi circa la normativa di soggiorno, quando si riesce ad entrare in sintonia e in comunicazione, emerge un disagio profondo, legato in modo particolare alla mancanza di

179 ______Immigrazione, asilo, lotta alla tratta ______poter disporre liberamente del proprio tempo, che genera un senso di “mancanza di libertà” (dire schiavitù è un’esagerazione, ma in alcuni casi non si è lontani dal vero) che arriva fino alla privazione di spazi personali (molte vivono e dormono, per ragioni di spazio, nella stessa camera dell’anziano che accudiscono). Questo, insieme alla lontananza dalla famiglia e peso del rifiuto dei figli lontani, che lamentano la mancanza del genitore al loro fianco, loro mantengono la famiglia e a volte anche qualcuno che “badi” alla loro famiglia genera una tendenza a cadere in depressione, con cadute nell’abuso di alcool sempre più frequenti, e con minacce di suicidio.

Bisogno cui si intende rispondere con questa sperimentazione La sperimentazione proposta si concentra su due categorie di bisogno. La prima riguarda direttamente le badanti come persone: è interesse di tutti che esse vivano il loro percorso migratorio con serenità, non perdano autostima, vivano relazioni positive con la famiglia presso cui lavorano, interagiscano con il sistema dei servizi, siano in collegamento fra di loro e divengano una risorsa anche culturale e sociale per il contesto in cui vivono. In che modo? Occorre un’azione che tenga conto del tempo che hanno a disposizione e del loro stile di vita (tempo libero dalle 13 alle 15.30 e ritrovo presso giardini pubblici), introduca miglioramenti che gradualmente diventino strutturali e siano in grado di rispondere ai bisogni di un tipo di donne immigrate numeroso e che rappresenta un ambito che se trascurato può diventare emergenza: ¾ bisogno di uscire dall’isolamento; ¾ bisogno di spazi propri da vivere come soggetto ¾ bisogno di recuperare autostima come madre di una famiglia lasciata nel paese di origine ¾ bisogno di mettere in comune l’esperienza e le difficoltà; ¾ bisogno di condividere le aspirazioni e i progetti di vita ¾ bisogno di allargare l’orizzonte di vita dall’appartamento al paese La risposta a questo bisogno non è lo psicologo, dalle badanti rifiutato categoricamente, ma la rottura dell’isolamento e il coinvolgimento, all’inizio informale, della rete dei servizi, dell’associazionismo e dei sindacati. La seconda categoria di bisogno riguarda il “sistema”. Sul mondo delle badanti (inteso come badanti più anziani e loro famiglie) abbiamo una molteplicità di soggetti, di enti e di organizzazioni che intervengono a vario titolo, ma che finora non hanno mai dialogato tra di loro (sindacati, servizi sociali, ASL, assistenti domiciliari, Caritas parrocchiali, associazioni di volontariato). Elemento fondamentale della sperimentazione è creare momenti di raccordo per interscambiare le esperienze e i punti di vista e trovare modalità di coordinamento per evitare sovrapposizioni, contraddizioni di sistema e migliorare sia la situazione delle famiglie, sia quella delle badanti stesse, sia il livello di “dialogo” con il sistema dei servizi.

Obiettivi della sperimentazione Considerando le risorse limitate e le priorità dei piani sociali di zona, l’obiettivo è favorire la costituzione di gruppi di mutuo aiuto e sostenerli con un lavoro di rete che coinvolga sindacati, associazioni di donne e servizi quali servizi sociali dei comuni, consultori familiari che sia in grado di operare a) Cercando di eliminare l’isolamento in cui vivono e che è la causa principale dei disagi che portano con sé o che accrescono col tempo

180 ______Immigrazione, asilo, lotta alla tratta ______b) Dando sicurezze attraverso informazione e consulenza sulla normativa di soggiorno e sui diritti contrattuali c) Favorendo un’interazione contatto con i servizi e valorizzando la loro esperienza concreta che rischia di disperdersi ad ogni passaggio di famiglia d) Costruendo una rete di sostegno che armonizzi crei relazione fra tutte le realtà che ora interagiscono con loro, a partire dai sindacati per proseguire con le associazioni di donne, le Caritas parrocchiali, l’associazionismo in generale.

Soggetti da coinvolgere Il progetto prevede la creazione di una rete che si nutra dell’intervento di diversi soggetti, ciascuno con il proprio ruolo: • Comuni: per mettere a disposizioni luoghi di incontro e, se possibile, favorire la fruizione della supervisione psicologica per gli operatori • Rete dei Servizi: (Comuni e ASL) per mettere a disposizione competenze e informazioni utili alla costruzione della rete • Sindacato: per tutto quanto concerne il tema della tutela dei diritti contrattuali e la facilitazione nel disbrigo delle pratiche relative al soggiorno e al rapporto di lavoro con le famiglie • Associazioni di donne migranti e non: per quanto concerne il lavoro di rete e la costituzione di gruppi di mutuo aiuto • Associazionismo locale, Caritas parrocchiali: per facilitare l’inserimento nel contesto sociale in cui le badanti vivono

Attività previste Al centro del progetto la BADANTE come persona portatrice di bisogno di riconoscimento di diritti e di tutele contrattuali, ma anche di serenità nel perseguire il proprio progetto di vita, all’interno del quale c’è anche la serenità del rapporto con il proprio datore di lavoro e con il contesto in cui essa vive. Il nostro rapporto con le badanti (ma anche l’esperienza di ricerca svolta nel progetto INTI Integration of Female Migrant Domestic Workers) ha fatto emergere queste priorità: bisogno di luoghi di incontro fra di loro, bisogno di un sostegno psicologico senza che sembri effettivamente un sostegno psicologico Il progetto intende proporre una sperimentazione che coinvolge quattro comuni, scelti in base al numero di badanti o famiglie che si sono rivolte allo sportello Punto Migranti e che quindi si presume rappresentino le punte della loro presenza. Tale scelta sarà operata dopo un’analisi delle singole realtà e concordata con l’Ufficio di Piano

Le attività previste sono tre: a) creazione di punti di incontro animati e guidati b) supervisione psicologica degli operatori c) creazione della rete di sostegno a) creazione di punti di incontro animati e guidati: le badanti in genere si trovano nell’orario di libertà all’interno dei giardini pubblici, unico luogo in cui possono sedersi in gruppo senza disturbare o essere disturbate. Noi cercheremo di contattarle proprio in questi momenti, creando un luogo d’incontro all’interno di uno spazio concordato con l’amministrazione comunale, aperto dalle 13.30 alle 15.30 una volta ogni 15 giorni. In questo spazio l’operatrice del Punto Migranti avrà ruolo di animatore

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¾ raccogliendo le esigenze (ascoltando) ¾ promuovendo incontri con personale dei servizi (comune, ASL, consultorio) ¾ facendo conoscere associazioni locali di donne migranti e non ¾ promuovendo incontri mirati con i sindacati per informazione sulla normativa contrattuale e sulla semplificazione delle pratiche In questo modo si intende facilitare l’apertura al dialogo delle badanti ed il “racconto” dei loro problemi, in particolare quelli che hanno risvolti psicologici e richiedono un intervento per evitare lo scivolamento verso situazioni depressive o patologiche, come pure interventi quando i disagi si presentano già in questa forma. Si prevedono 20 incontri di 3 ore ciascuno di cui 2 in gruppo e 1 dedicata ad un attività di back office e reportistica per il coordinamento e l’attivazione della rete. A questi incontri saranno invitati a seconda dei casi i servizi del Comune, dell’ASL, personale dei consultori, i sindacati, l’associazionismo. Saranno gestiti come momento di incontro informale, animato dall’operatrice dello sportello Punto Migranti di riferimento per quel territorio. Sarà predisposto un apposito volantino in più lingue per comunicare il progetto e i suoi obiettivi in un linguaggio comprensibile e soprattutto accettabile dalle badanti. b) supervisione psicologica degli operatori: non ci si vuole sostituire allo psicologo, ma favorire l’accesso graduale e convito ad un eventuale servizio di questo tipo che, se proposto in modo non mediato, viene radicalmente rifiutato. La supervisione sarà gestita in questo modo: uno psicologo sarà a disposizione del gruppo e riceverà segnalazioni di casi emersi. Si prevede un incontro mensile di 3 ore con lo psicologo in cui viene illustrato il caso e le possibili soluzioni di intervento, concordando cosa e come dire e/o fare, stilando un progetto di intervento che coinvolga anche risorse locali: per questo l’incontro è aperto, oltre alle operatrici e mediatrici di punto migranti, anche ai servizi, al personale dei Comuni, al personale dei sindacati e dell’associazionismo Si prevedono 10 incontri di 3 ore ed una attività di analisi e schedatura delle casistiche affrontate che faciliti la progettazione di interventi di rete sulle persone. c) creazione della rete di sostegno: tra un incontro e l’altro, la presenza di Punto Migranti e un’integrazione della funzione di coordinamento garantirà un’attività di animazione della rete nei per costruire ed attivare risorse locali in modo tale da dare carattere permanente ad una rete che veda protagonisti i sindacati presenti sul territorio, l’associazionismo (caritas parrocchiali, associazioni di donne straniere e non), servizi ASL e consultori. Costituire questa rete è strategico per garantire la sostenibilità del servizio svincolandolo, per quanto sia possibile, dalla presenza o meno di risorse economiche. Si prevede un’attività di incontro con i vari soggetti che potrebbero potenzialmente essere i nodi della rete, informando sulla tematica, segnalando le varie casistiche, favorendo la progettazione di interventi sulle persone, coinvolgendo in attività di sensibilizzazione delle famiglie e dell’opinione pubblica

Coordinamento di progetto L’attività di coordinamento di progetto è trasversale a tutte le azioni previste. Nella descrizione di ciascuna, cui si rimanda, viene indicato dettagliatamente il tipo di impegno relativo a tale attività in termini di azioni specifiche. Il coordinamento dovrà assicurare la realizzazione delle integrazioni tra i livelli della programmazione di dettaglio, dell’organizzazione operativa, e del puntuale monitoraggio

182 ______Immigrazione, asilo, lotta alla tratta ______delle azioni svolte garantendo il rispetto dei tempi e dei modi previsti per la loro realizzazione. Il coordinamento di progetto assicura il rispetto della logica distrettuale sovracomunale della presente proposta e la contemporanea attenzione alle specificità dei 15 Comuni coinvolti. Tale attività vedrà un forte coinvolgimento del coordinatore nel lavoro di rete e di promozione dell’ integrazione delle attività realizzate con il sistema delle risorse pubblico private locali sui tre livelli individuati e dettagliati precedentemente: livello comunale, livello distrettuale, livello interno all’équipe. In particolare sarà cura della funzione di coordinamento del progetto sostenere la Consulta Distrettuale per l’Immigrazione nell’azione di consolidamento e presenza sul territorio e nel sistema dei servizi e di acquisizione di competenze in merito alla gestione organizzativa del lavori. La partecipazione diretta del coordinatore alla realizzazione di alcune specifiche azioni consentirà un maggiore collegamento tra il livello operativo e il livello della programmazione e faciliterà l’elaborazione di una lettura integrata dei bisogni e delle risorse specifiche dei cittadini stranieri e dei bisogni e delle risorse delle comunità locali nel loro complesso. Il coordinamento di progetto consentirà di adattare le iniziative progettuali alle specificità dei comuni ed in casi specifici concordati a livello distrettuale potrà proporre delle sperimentazioni apposite in ordine a tematiche prioritarie che potranno emergere in itinere.

Personale necessario per lo svolgimento della suindicata attività :

Orario/ N° Qualifica Livello Formazione Specifico settimana Operatore 1 Laurea 15 interculturale Operatore 2 interculturale- Master 20 counsellor Operatore 3 Laurea 15 interculturale Operatore 4 Laurea 22 interculturale Operatore 5 Laurea 5 interculturale Operatore 6 Laurea 21 interculturale Mediatore 7 linguistico- Diploma scuola superiore 9 culturale Mediatore 8 linguistico- Diploma scuola superiore 3 culturale 9 Mediatore Laurea 9

183 ______Immigrazione, asilo, lotta alla tratta ______

linguistico- culturale Mediatore 10 linguistico- Diploma scuola superiore 2 culturale Mediatore 11 linguistico- Diploma scuola superiore 6 culturale Mediatore 12 linguistico- Diploma scuola superiore 2 culturale Coordinatorepro 13 Laurea 4 gettista Operatore 14 Laurea 2 amministrativo (aggiungere tante righe quanti sono gli operatori previsti)

È previsto l’apporto di volontari? Se si, indicarne il numero ed il ruolo previsto.

F) Attività precedenti

Riepilogo sintetico delle attività già svolte negli ultimi tre anni dall'ente proponente e dai soggetti attuatori rispetto a problematiche analoghe a quelle oggetto di questo progetto

Si allega curriculum dettagliato

G) Informazione e diffusione dei risultati: (indicare come verrà attuata l'informazione nei confronti degli interessati e della popolazione in generale sul progetto e come si pensa di diffondere la conoscenza sui risultati del progetto)

L’attività di informazione proseguirà attraverso la costante di diffusione dei materiali informativi prodotti nell’ambito del progetto nell’anno 2007. L’attività di diffusione sarà condotta attraverso l’elaborazione e illustrazione dei report di progetto in ambito distrettuale e nei singoli comuni in occasione di appositi incontri dedicati e concordati con le singoli amministrazioni.

184 ______Immigrazione, asilo, lotta alla tratta ______H) Monitoraggio e Valutazione: Indicare quali forme di monitoraggio e valutazione sono previste

Le attività di monitoraggio e valutazione previste intendono consentire una verifica puntuale dello stato d’avanzamento delle attività realizzate, la loro effettiva rispondenza alla progettazione dettagliata e la rilevazione del raggiungimento degli obiettivi prefissati. Per ciascuna tipologia d’attività sarà adottato un apposito piano di monitoraggio e di valutazione.

Attività di Sportello Il monitoraggio di tale attività avverrà attraverso le seguenti azioni: ™ Sperimentazione di apposito strumento informatico per la raccolta, gestione ed elaborazione dei dati di affluenza agli sportelli da fornire agli sportelli informativi attivati nei 15 Comuni. La banca dati informatica potrà essere oggetto di varie elaborazioni ed incroci di più dati, inoltre consentirà un aggiornamento veloce e faciliterà l’attività di gestione e raccolta dati degli sportelli valorizzando il tempo da dedicare al colloquio con le persone e consentendo un effettiva registrazione del servizio erogato. Inoltre tale strumento faciliterà la lettura complessiva dei bisogni dei fruitori, l’omogeneità degli sportelli nella raccolta e nel trattamento dati e in occasione della valutazione quantitativa e qualitativa la rilevazione del rapporto tra richiesta del fruitore del servizio e risposta dello stesso. In caso di assenza di attrezzature idonee presso gli sportelli, l’attività di rilevazione, gestione ed elaborazione dei dati dovrà essere effettuata su strumento cartaceo. ™ Elaborazione e compilazione di una scheda di monitoraggio quantitativo delle attività del progetto contenente: • Dati relativi all’affluenza e frequenza nell’accesso allo sportello (numero. fruitori, caratteristiche dei fruitori es. nazionalità, sesso, ecc..); • Tipologia dei bisogni espressi/ rilevati; • Numero degli utenti che hanno usufruito dell’attività informativa; • Numero degli utenti che hanno usufruito dell’attività orientativa; • Numero degli utenti che hanno usufruito dell’attività di segretariato sociale; • Numero degli utenti per i quali è stato realizzata attività di co-progettazione con i servizi sociali; • Numero di utenti per i quali è stato attivato percorso di accompagnamento al lavoro; • Contatti e tipologia del rapporto di rete con il sistema dei servizi; • Numero e descrizione dell’oggetto degli incontri svolti con singoli operatori (es. consulenza, affiancamento, mediazione linguistica); • Numero degli accompagnamenti di utenti ed indicazione del servizio destinatario; • Numero di visite al domicilio; • Numero di incontri con referenti dell’Associazionismo locale; • Numero di incontri di coordinamento dell’équipe per singolo sportello; • Aggiornamento numerico della mappatura della popolazione rom e sinti presente nel territorio. Servizio di assistenza alla compilazione dei KIT Il monitoraggio di tale attività avverrà attraverso: - Elaborazione e compilazione di una scheda di monitoraggio quantitativo contenente:

185 ______Immigrazione, asilo, lotta alla tratta ______

- Numero di accessi all’attività dedicata al supporto alla compilazione dei kit; - Numero di contatti relativi all’attività di consulenza e aggiornamento sulla normativa inerente il soggiorno degli stranieri; - Numero di incontri di animazione territoriale – elezione consulta provinciale; - Numero di incontri di coordinamento interno all’équipe di lavoro; - Numero di incontri di coordinamento, verifica e monitoraggio realizzati con i referenti esterni all’équipe di progetto (ad es. Ufficio di Piano, Tecnici e amministratori dei Comuni, referenti di enti del privato sociale, ecc...).

Flessibilità delle proposte – possibilità di attivazione di sperimentazioni Il monitoraggio di tale attività avverrà attraverso: Elaborazione di una scheda di monitoraggio quantitativo delle attività del progetto relativa a: Indicazioni dei comuni che effettuano la sperimentazione, tipologia di fruitori delle sperimentazioni, oggetto e finalità.

Saranno inoltre condotti Incontri di monitoraggio e verifica con i referenti dell’Ufficio di Piano: nell’ambito di tali incontri sarà predisposto apposito verbale e sarà effettuata una breve intervista semistrutturata di rilevazione del gradimento in merito all’attività di coordinamento, sarà rilevata la valutazione di impatto distrettuale e del lavoro di rete promosso dal progetto, la segnalazione di problematiche, la richiesta di interventi correttivi per i quali sarà stabilita data e modalità di verifica.

L’attività di monitoraggio sarà oggetto di apposito report e di puntuale illustrazione ai referenti dell’Ufficio di Piano. La valutazione verterà su elementi quantitativi ed elementi qualitativi che di seguito vengono elencati.

Valutazione quantitativa: - numero di accessi alle singole attività del progetto suddiviso per tipologia di attività e per Comune; - numero di accessi totali; - rilevazione del rapporto tra richiesta effettuata/servizio erogato.

Valutazione qualitativa: La valutazione qualitativa sarà svolta attraverso la rilevazione del livello di gradimento e adeguatezza dell’attività fruita rispetto alla richiesta effettuata. A tal fine si provvederà all’elaborazione e alla conduzione di interviste semistrutturate da realizzare a campione coinvolgendo i destinatari delle singole attività: - fruitori delle attività di sportello; - fruitori delle attività ad integrazione delle attività di sportello; - fruitori delle attività “al di fuori” delle attività di sportello. La valutazione coinvolgerà pertanto: i cittadini immigrati, il personale dei servizi pubblici e privati, del terzo settore del territorio, cittadini autoctoni/nativi. È prevista inoltre la realizzazione di un intervista semistrutturata per la valutazione delle azioni di coordinamento di progetto da sottoporre al termine dell’attività ai referenti dell’Ufficio di Piano.

186 ______Immigrazione, asilo, lotta alla tratta ______

Il report conclusivo conterrà il resoconto dettagliato del monitoraggio, della valutazione quantitativa e qualitativa, copia dei materiali prodotti nell’ambito delle attività del progetto, riepilogo estratto degli incontri di coordinamento dell’equipe di progetto.

L) Preventivo Economico

Voci di spesa

(N.B.: Non sono ammissibili a contributo le spese relative a costruzione, acquisto e ristrutturazione di immobili. Non sono ammissibili a contributo le spese sanitarie. Ogni progetto facente parte del "piano" distrettuale deve prevedere un cofinanziamento pari almeno al 30% del totale del costo previsto per la realizzazione del progetto. Le spese generali di progettazione e di documentazione si considereranno ammissibili fino ad un massimo del 10% del costo totale).

A) Spese generali di progettazione, avvio e promozione Totale ore ______

Costo orario ______

Totale costo ______

B) Spese di documentazione

Totale ______

C) Personale espressamente adibito al progetto

Totale ore € 5.230,00

Costo orario € 21,16

Totale costo € 110.666,80

D) Attrezzature, arredi e materiali (elencare):

Totale costo attrezzature ______

E) Spese di gestione

Locali Totale € 1.500,00

187 ______Immigrazione, asilo, lotta alla tratta ______Materiali di consumo Totale € 1.500,00 Spese di manutenzione Totale € 1.200,00 Utenze Totale € 1.200,00 Spese amministrative Totale € 9.331,50

Totale gestione € 14.731,50

F) Spese di trasporto e di residenzialità

G) Spese di formazione degli operatori

H) Forme di sostegno economico diretto a soggetti immigrati

I) Altre spese (specificare) Rimborsi trasferte e KM operatori € 4.000,00 Assicurazione Operatori € 1.200,00 Spese Registrazione Contratto € 1.373,85 Supporti organizzativi alla Consulta € 961,61

Totale € 7.535,46

COSTO COMPLESSIVO DEL PROGETTO € 132.933,76 IVA 4% € 5.317,35 TOTALE € 138.251,11

COSTO A CARICO DEI SOGGETTI PROPONENTI PARI AL 51,39% DEL COSTO COMPLESSIVO: € 71.050,00

FINANZIAMENTO REGIONALE RICHIESTO € 67.201,11

188 ______Immigrazione, asilo, lotta alla tratta ______

DENOMINAZIONE

ARCOBALENO CULTURALE: AZIONI IN RETE

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

Cefal – Bologna

RESPONSABILE DEL PROGETTO

Maria Grazia D’Alessandro

DESTINATARI

Il progetto coinvolge quattro tipologie di destinatari: • Minori stranieri di recente immigrazione e/o con scarsa conoscenza e competenza della lingua italiana. • Genitori stranieri che necessitino di interventi di mediazione linguistico – culturale per la comunicazione e l’interazione con il personale scolastico. • Scuole materne, elementari e medie (personale docente e non docente, allievi). • Insegnanti, mediatori culturali e cittadini in genere.

SPECIFICARE SE IN CONTINUITÀ CON L’ANNO PRECEDENTE

Il progetto è stato avviato a marzo 2006.

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

Comuni del Distretto Pianura Est

ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI

• Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna • Fondazione Demetrio Benni • Scuole e Comuni del territorio provinciale • Associazione Progetto Marocco • Cefal • Istituzione Servizi Sociali – Comune di Minerbio

OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)

Il progetto Arcobaleno Culturale – Azioni in rete si propone i seguenti obiettivi: • Promuovere una cultura “dell’accoglienza della diversità” anche nel modo di far scuola o di affrontare l’emergenza sociale: promozione di un modo d’essere dell'istituzione di fronte al “contesto che varia” e si differenzia.

189 ______Immigrazione, asilo, lotta alla tratta ______

• Promuovere strategie e realizzare misure per l’inserimento socio-educativo degli alunni immigrati al fine di facilitarne l’inserimento e l’integrazione nelle scuole dell’obbligo coinvolte (accoglienza, alfabetizzazione, pedagogia interculturale) • Facilitare il passaggio tra scuole di diverso grado attraverso azioni di raccordo tra scuole materne, elementari e medie; • Fornire supporto alle scuole del territorio coinvolto impegnate nell’accoglienza e integrazione scolastica dei minori stranieri; • Sostenere la comunicazione e il dialogo tra i genitori stranieri e le scuole; • Sostenere lo scambio delle esperienze didattiche ed educative realizzate nelle diverse scuole e ritenute positive; • Sostenere lo sviluppo di autonomia delle scuole nell’affrontare le nuove emergenze sociali, in stretto raccordo con le politiche dell’Ente Locale; • Promozione di un ampio coinvolgimento interistituzionale e tra Istituzioni e privato sociale; • Sviluppare un sistema di rete Enti Locali – Scuole e Scuole fra loro.

AZIONI PREVISTE

Il progetto “Arcobaleno culturale – Azioni in rete” si struttura in 2 Azioni.

Azione 1: “Banca ore di alfabetizzazione, laboratori e mediazione” viene realizzato con l’attivazione di 3 interventi specifici: • interventi di alfabetizzazione degli alunni stranieri inseriti all’inizio dell’anno scolastico o in itinere; • laboratori realizzati da esperti mediatori linguistico - culturali all’interno delle classi e con il coinvolgimento del personale docente; • sportelli di mediazione linguistico - culturale con le famiglie degli alunni stranieri.

Gli interventi sono strutturati in maniera coordinata e flessibile, secondo una “Banca ore”, una strutturazione che permette di coordinare gli interventi in maniera sinergica, di non disperdere le risorse e di disporre di competenze professionali specialistiche; l’obiettivo è infatti quello di superare il carattere episodico e legato all’emergenza degli interventi, per giungere ad una strutturazione sistematica e sinergica di risorse umane ed economiche, nonché di obiettivi. La “Banca ore” di alfabetizzazione coinvolge per il 2008 gli Istituti Comprensivi di Minerbio, Budrio, Molinella, Malalbergo (comprendente le sedi di Baricella e Altedo). In continuità con le precedenti annualità gli interventi sono erogati attraverso le competenze e la professionalità di un alfabetizzatore esperto nella didattica della lingua italiana come L2 che interviene sia direttamente sugli allievi che necessitano di supporto linguistico, sia nella consulenza ai docenti per la fase di accoglienza, per la riformulazione della didattica nelle classi multiculturali, per la valutazione degli allievi non italofoni. I laboratori a tematica interculturale avranno la finalità di coinvolgere la classe nel riconoscimento, nella valorizzazione e nell’accettazione delle differenze, gestione delle dinamiche interpersonali, alla prevenzione dei conflitti, all’animazione dei gruppi, alle tecniche della comunicazione…); gli obiettivi specifici sono quelli di apprendimento per l’educazione alla convivenza civile, così come descritto nelle Indicazioni Nazionali per i Piani di studio personalizzati nella scuola primaria: educazione alla cittadinanza, stradale,

190 ______Immigrazione, asilo, lotta alla tratta ______ambientale, alla salute, alimentare, di educazione dell’affettività, sempre nell’ottica della conoscenza e dell’accettazione dell’altro e della sua diversità. La terza tipologia di intervento ha l’obiettivo di impostare e facilitare una relazione proficua tra scuola, alunno straniero, famiglia e territorio. Su richieste e bisogni rilevati delle scuole coinvolte è possibile attivare interventi personalizzati di mediazione linguistico-culturale con l’obiettivo di: • facilitare la relazione tra scuola, famiglia e territorio; • favorire la partecipazione dei genitori al progetto formativo, individuando i nodi problematici, esplicitando le reciproche aspettative, gli obiettivi, le tappe; • valorizzare i saperi e le competenze dei genitori immigrati, che possono diventare mediatori/facilitatori, nei confronti delle famiglie dei bambini nuovi iscritti. Anche tali interventi saranno erogati con la modalità della banca - ore a cui ciascuna scuola aderente attinge secondo le reali necessità che potrebbero verificarsi nel corso dell’anno scolastico. Tutti gli interventi ulteriori non ricompresi nella banca-ore saranno coperti dalle scuole aderenti al progetto con fondi propri.

Azione 2: “Quaderni tematici: identità e dialogo” Con questa azione si intende proporre la realizzazione e la diffusione di quaderni tematici che innestino riflessioni, dibattiti, proposte e testimonianze significative intorno alle tematiche interculturali; l’Unesco interviene nella definizione di “educazione interculturale”: “chi dice interculturale, dice necessariamente, dando il pieno senso al prefisso inter, interazione, scambio, apertura, reciprocità, solidarietà obiettiva. Dice anche, dando il pieno senso al termine cultura, riconoscimento dei valori, dei modi di vita, delle rappresentazioni simboliche alle quali si riferiscono gli esseri umani, individui e società, nelle loro relazioni con l’altro e nella loro comprensione del mondo, riconoscimento delle loro diversità”. La società moderna è caratterizzata da un dibattito in atto sul riconoscimento a ciascun individuo di tratti distintivi, riconducibili al suo essere ed alla cultura di appartenenza, che possano condurlo all’affermazione del proprio sviluppo anche in rapporto all’altro. Il concetto stesso di cultura supera la staticità e diviene concetto dinamico, comunicativo e relazionale. Le riflessioni in atto sulla tematica interculturale, nate sulla spinta dell’arrivo degli immigrati, si sono poi sviluppate nei termini di una dimensione interna all’educazione stessa: l’educazione interculturale diviene così un’attitudine alla relazione con l’altro nella sua complessità umana, culturale, storica. L’obiettivo dell’intervento proposto è proprio la riflessione sull’inter-azione, sulla convivenza e sulla convivialità delle differenze. A partire da tali riflessioni, i quaderni tematici proposti intendono creare un mezzo, uno strumento attraverso il quale facilitare la conoscenza, il dialogo, l’incontro e diffondere esperienze positive che spesso restano confinate territorialmente. I quaderni tematici propongono tali concetti già nel titolo: l’affermazione dell’identità di ciascuno, delle sue peculiarità, delle sue differenze e diversità, non è in antitesi con il dialogo, cioè con la circolazione di elementi che portino alla creazione di un nuovo codice comunicativo comune. La peculiarità del progetto Arcobaleno culturale - Azioni in rete è quella di proporre progetti che si intersecano e si valorizzano: gli argomenti trattati nei quaderni tematici “Identità e Dialogo” si pongono l’obiettivo di dare maggiore visibilità ai risultati delle attività a livello locale e proporsi come buona pratica da esportare in altri contesti attraverso la diffusione dei quaderni a livello nazionale.

191 ______Immigrazione, asilo, lotta alla tratta ______

PIANO FINANZIARIO

Costo totale previsto € 150.000,00 Quota regionale Quota comunale Eventuale quota di altri soggetti da specificare: Istituzione ai Servizi Sociali di Minerbio € 1.000,00

RISORSE UMANE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE (caratteristiche e dati numerici)

Non è possibile specificare quantitativamente le risorse da impiegare, data la natura flessibile degli interventi da realizzare; le professionalità necessarie alla realizzazione del progetto sono: • alfabetizzatori; • mediatori linguistico-culturali; • esperti realizzatori di laboratori a tematica interculturale.

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE

La valutazione del progetto si avvale di indicatori quantitativi quali: • n° di insegnanti coinvolti; • n° di allievi/classi coinvolti; • n° interventi di L2 o mediazione linguistico culturale richiesti; • n° di allievi che accedono a classi successive; • contributi (co-finanziamenti) delle singole istituzioni scolastiche;

Parallelamente il monitoraggio/valutazione tiene conto di aspetti qualitativi per misurare la “qualità” degli interventi: • grado di collaborazione dei docenti e dei dirigenti scolastici con gli esperti esterni; • co-progettazione di attività tra scuole in rete; • coinvolgimento del territorio.

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194 ______Contrasto alla povertà ______

TABELLA 1

DAGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI DELL’AREA AGLI INTERVENTI DEL PROGRAMMA ATTUATIVO 2008 BISOGNI EMERGENTI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007) • Crescenti fenomeni di impoverimento ed esclusione sociale; • Programmazione di nuove politiche del lavoro; • Emergenza casa; • Valorizzazione degli alloggi ERP. RIDEFINIZION E DEGLI OBIETTIVI PRIORITARI OBIETTIVI NEL TRIENNIO STATO DI ATTUAZIONE DEGLI OBIETTIVI PRIORITARI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007) PREVISTI NEL PDZ 2005-07

• Promuovere l’inserimento lavorativo di • Conferma e potenziamento attività degli sportelli cittadini in situazione di svantaggio lavoro comunali; economico e sociale; • Insediamento del Tavolo Interistituzionale per l’inserimento lavorativo di persone disabili o in condizione di svantaggio sociale; • Sottoscrizione “Documento di impegno delle Amministrazioni Comunali per la promozione dell’inserimento lavorativo…”; • PROGRAMMA FINALIZZATO AL • Incremento degli interventi economici di pronta “Contrasto della povertà e emergenza rivolti a minori e adulti in condizione di dell’inclusione sociale”; disagio; • Sostenere le Associazioni ed i servizi • Collaborazione nella gestione di casi specifici e attivi nell’assistere i cittadini senza fissa rappresentanza di tali associazioni prevista sui dimora o che si trovano in condizione Tavoli Tematici Distrettuali; di povertà estrema; • Sensibilizzazione sui rischi di incauti • Valutazione di un percorso formativo informativo acquisti ed eccessivo indebitamento da realizzare a livello distrettuale dall’Associazione delle famiglie; Micro.bo; • Creazione di una rete delle associazioni • Avviata la definizione di un percorso per il del territorio che intervengono sulla raggiungimento dell’obiettivo; pronta emergenza e a favore delle Non è prevista persone e delle famiglie in forte disagio nessuna economico e prive di abitazione; ridefinizione degli • Omogeneizzazione del minimo vitale; • Avvio del percorso per l’omogeneizzazione delle obiettivi triennali. rette dei servizi comunali e l’individuazione di una soglia minima di accesso per agevolazioni e contributi, attraverso la costituzione di una commissione tecnico-politica; • Monitoraggio dei regolamenti, delle rette e delle tariffe a cura della commissione a livello distrettuale e avvio di un primo confronto tra tutti gli Assessori e Direttori; • Raggiungimento dell’obiettivo previsto, relativamente ai servizi anziani e disabili, nel corso del processo di costituzione delle ASP, attivate da gennaio 2008; • Valorizzazione e sostegno delle attività • Conferma contributo economico straordinario della Casa delle Donne; distrettuale per la Casa delle Donne; • Migliorare efficienza e efficacia nella • Sono in corso i lavori delle commissioni gestione degli alloggi ERP. sovracomunali; • Sono in corso di adozione regolamenti comuni in applicazione alla Legge Regionale sulle politiche abitative 24/01.

195 ______Contrasto alla povertà ______

INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2008: PROGRAMMI FINALIZZATI

• Programma Finalizzato “Contrasto alla povertà e all’esclusione sociale” ¾ Interventi di pronta emergenza, di sostegno alla domiciliarità e di contrasto alla povertà ¾ Credito d’emergenza/Prestito sull’onore ¾ Microcredito

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198 ______Contrasto alla povertà ______

INTERVENTI DI PRONTA EMERGENZA (DI CUI AL PROGRAMMA FINALIZZATO CONTRASTO ALLA POVERTÀ) – AZIENDA USL

Il fondo è gestito in modo flessibile e trasversale sia dall’area Minori che dall’Area Handicap in relazione al verificarsi delle esigenze. Da alcuni anni la problematicità minorile si presenta con caratteristiche allarmanti, quindi non quantificate nella previsione di bilancio, che renderà necessario l’utilizzo dei fondi previsti nel progetto per il ripiano di maggiori costi sostenuti soprattutto per il collocamento di minori in emergenza. Secondo questa logica nel 2007 sono stati effettuati n. 11 interventi di collocamento extra familiare in condizioni di assoluta emergenza. Sono stati effettuati inoltre n. 3 interventi a domicilio sia di natura educativa che assistenziale a favore di minori con grave patologia invalidante. Relativamente all’Area disabili nel corso del 2007 sono stati attivati 5 progetti a favore di 4 utenti. Sono interventi di inserimento temporaneo presso strutture per disabili del nostro territorio che si sono resi necessari per rispondere adeguatamente alla grave condizione di difficoltà sociale e di salute dei loro familiari Tale fondo per la pronta emergenza è stato finanziato con risorse comunali derivanti sia dal Fondo Sociale Indistinto oltre che da contributi regionali (Programma Finalizzato Contrasto alla Povertà - fase A). I dati di attività ed economici in dettaglio sono tuttora in elaborazione.

PRESTITI SULL’ONORE (DI CUI AL PROGRAMMA FINALIZZATO CONTRASTO ALLA POVERTÀ) - COMUNE CAPOFILA BENTIVOGLIO / SAN PIETRO IN CASALE

Il progetto, realizzato in continuità dall’anno 2003, ha consentito l’erogazione di 76 prestiti di importo massimo pari ad € 2.500,00 (dato al 31/12/07) di cui 17 non restituiti hanno gravato sul fondo di garanzia. Alla luce di questi dati che denotano il successo del progetto, anche in termini di rispetto degli impegni da parte dei beneficiari, si è condiviso, per l’anno 2007, di procedere al rifinanziamento del progetto attraverso una integrazione del fondo di garanzia per l’esaurimento dei prestiti già concessi, la cui gestione rimane in capo al Comune di Bentivoglio. Al fine di dare continuità al progetto attraverso un’analoga tipologia di sostegno finanziario alle famiglie, si è condiviso di procedere alla sottoscrizione di una convenzione per la gestione del progetto “Credito d’emergenza” tra il Comune di San Pietro in Casale (nuovo capofila) e l’Associazione Micro.bo.

MICROCREDITO (DI CUI AL PROGRAMMA FINALIZZATO CONTRASTO ALLA POVERTÀ)

Il microcredito consiste nella concessione di piccoli prestiti per attività produttive a persone escluse dal sistema bancario tradizionale. Si distingue dal credito tradizionale poiché i prestiti non sono erogati sulla base di garanzie materiali ma di relazioni fiduciarie. È di imminente sottoscrizione la convenzione con l’Associazione Micro.bo per la gestione del progetto.

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202 ______Contrasto alla povertà ______

DENOMINAZIONE

INTERVENTI DI PRONTA EMERGENZA, DI SOSTEGNO ALLA DOMICILIARITÀ E DI CONTRASTO ALLA POVERTÀ di cui al Programma Finalizzato “Contrasto alla povertà e all’esclusione sociale”

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

Azienda USL di Bologna Distretto Pianura Est

RESPONSABILE DEL PROGETTO

Dott.ssa Rita Tinti – Servizio Sociale Azienda Usl – 051/6662634

DESTINATARI

Disabili e persone in situazione di disagio sociale

SPECIFICARE SE IN CONTINUITÀ CON L’ANNO PRECEDENTE

Progetto in continuità dal 2002

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

Comuni del Distretto Pianura Est

ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI

Azienda Ausl – Servizio Sociale – U.S.S.I Minori e U.S.S.I. Disabili Adulti

OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)

• Attivazione di prestazioni assistenziali atte a rispondere a situazioni di difficoltà, di emergenza e di urgenza legate anche a necessità momentanee anche attraverso inserimenti residenziali; • Valorizzazione e sostegno alle famiglie in difficoltà in quanto ambiti primari di sviluppo e cura delle persone; • Sostegno alla genitorialità; • Individuazione di percorsi alternativi all’istituzionalizzazione.

AZIONI PREVISTE

Interventi di colfaggio, supporto e appoggio educativo, sostegno economico e inserimento provvisorio in struttura.

203 ______Contrasto alla povertà ______È prevista la prosecuzione di questo progetto che nei primi anni di sperimentazione ha consentito di rispondere in tempi brevi a situazioni di emergenza, evitando in alcuni casi l’istituzionalizzazione.

PIANO FINANZIARIO

Costo totale previsto € 90.000,00 Quota regionale € 38.330,24 / Quota comunale € 51.669,76 (di cui € 16.427,25 Programma finalizzato “Contrasto alla povertà e all’esclusione sociale”) Eventuale quota di altri soggetti da specificare /

RISORSE UMANE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE (caratteristiche e dati numerici)

Sono coinvolti tutti gli operatori dell’USSI Disabili Adulti dell’Azienda Usl di Bologna del Distretto Pianura Est

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE n° interventi di tutela in situazioni con caratteristica di emergenza

204 ______Contrasto alla povertà ______

DENOMINAZIONE

CREDITO D’EMERGENZA\PRESTITI SULL’ONORE di cui al Programma Finalizzato “Contrasto alla povertà e all’esclusione sociale”

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

Comune di San Pietro in Casale

RESPONSABILE DEL PROGETTO

Ufficio di Piano 051/6669531 Giulia Vichi (Associazione micro.Bo)

DESTINATARI

Famiglie residenti nel Distretto Pianura Est, in momentanea difficoltà economica

SPECIFICARE SE IN CONTINUITÀ CON L’ANNO PRECEDENTE

Progetto in continuità dal 2002

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

Comuni del Distretto Pianura Est

ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI

Ufficio di Piano, Istituto Bancario, Uffici Servizi Sociali dei Comuni del Distretto, Associazione micro.Bo

OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)

• risolvere, con tempestività, emergenti e temporanee difficoltà finanziarie di famiglie a rischio di esclusione sociale; • favorire l’incontro del cittadino con i servizi sociali al fine di concordare un percorso per uscire dalla situazione di disagio nel breve periodo, ma con un chiaro progetto sul medio e lungo periodo.

AZIONI PREVISTE

• stipula convenzione con Associazione micro.Bo; • gestione e verifica dei prestiti già erogati; • accoglimento e valutazione di nuove richieste di prestiti; • erogazione nuovi prestiti

205 ______Contrasto alla povertà ______

PIANO FINANZIARIO

Costo totale previsto € 30.000,00 Quota regionale € 21.000,00 Quota comunale € 9.000,00 Eventuale quota di altri soggetti da specificare /

RISORSE UMANE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE (caratteristiche e dati numerici)

• Personale dell’Ufficio di Piano; • Personale dell’Associazione micro.Bo (3 operatori: uno dedicato alla parte amministrativa e di monitoraggio, due dedicati all’incontro con l’utenza e alla valutazione dei casi).

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE

• n° prestiti concessi • n° prestiti conclusi • n° inadempienti

206 ______Contrasto alla povertà ______

DENOMINAZIONE

MICROCREDITO di cui al Programma Finalizzato “Contrasto alla povertà e all’esclusione sociale”

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

Comune di San Pietro in Casale

RESPONSABILE DEL PROGETTO

Associazione Micro.Bo

DESTINATARI

Cittadini in situazione economica di svantaggio economico e “non bancabili” (immigrati, lavoratori precari, donne single con figli, persone fuoriuscite dal mercato del lavoro e/o disoccupate) che intendono avviare o ampliare un’attività imprenditoriale, frequentare un corso di formazione professionale o inserirsi dal punto di vista lavorativo.

SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE

Progetto in continuità dal 2007

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

Comuni del Distretto Pianura Est

ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI

Associazione Micro.Bo Onlus Comuni dei Distretto Pianura Est

OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)

L’obiettivo principale di micro.Bo è lo sviluppo delle risorse delle persone attraverso la promozione del diritto all'iniziativa economica. L’associazione dà la possibilità a persone che non sono in possesso delle garanzie richieste dalle banche tradizionali, di ottenere dei piccoli finanziamenti per realizzare la loro idea di impresa, consolidare un'impresa già esistente, frequentare un corso di formazione professionale o realizzare il proprio inserimento lavorativo. L’associazione offre inoltre consulenza gratuita e accompagnamento all’attività d’impresa, nonché si pone l’obiettivo di indirizzare i propri beneficiari verso un percorso di bancabilità. Nell’erogazione di tali crediti non vengono richieste le garanzie che invece sono necessarie per accedere ad un finanziamento bancario tradizionale: è l’associazione stessa, tramite un fondo di garanzia, a garantire la Banca convenzionata nell’erogazione materiale dei finanziamenti.

207 ______Contrasto alla povertà ______

AZIONI PREVISTE

• L’Associazione micro.Bo promuoverà con l’Ufficio di riferimento di ciascun Comune un calendario di incontri da svolgersi con i cittadini delle diverse realtà locali del Comune e delle frazioni nonché con le diverse Associazioni presenti sul territorio operanti in campo sociale, allo scopo di conoscerne le esigenze e rappresentare le finalità e le opportunità delle azioni e degli strumenti proposti in relazione al microcredito;

• Apertura di due sportelli nel Distretto che fungano da collettori della domanda espressa dal territorio. Tali sportelli saranno finalizzati allo svolgimento di parte dell’istruttoria del credito secondo le metodologie adottate dall’Associazione micro.Bo. Inoltre consentiranno di offrire l’assistenza e l’accompagnamento a favore di attività lavorative e progetti d’impresa promossi da gruppi di soggetti che versano in una situazione di svantaggio economico tale da rendere impossibile l’accesso al sistema bancario tradizionale.

PIANO FINANZIARIO

Costo totale previsto € 10.000,00 Quota regionale € 7.000,00 Quota comunale € 3.000,00 Eventuale quota di altri soggetti da specificare /

RISORSE UMANE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE (caratteristiche e dati numerici)

Personale dell’Associazione micro.Bo (4 operatori: uno dedicato alla parte amministrativa e di monitoraggio, due dedicati all’incontro con l’utenza e alla valutazione dei casi, uno dedicato alla consulenza gratuita).

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE

• n° prestiti concessi • n° cittadini coinvolti

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210 ______Prevenzione e contrasto delle dipendenze e di altre forme di disagio sociale ______

TABELLA 1

DAGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI DELL’AREA AGLI INTERVENTI DEL PROGRAMMA ATTUATIVO 2008

BISOGNI EMERGENTI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007)

• Programmazione di nuove politiche del lavoro; • Incremento della collaborazione con la cooperazione sociale ed in particolare le cooperative di tipo B; • Costruire percorsi formativi e di riqualificazione rivolte a cittadini in carico ai servizi; • Individuazione di nuovi e diversificati strumenti per facilitare la soluzione abitativa; • Individuare percorsi privilegiati ad alloggi a pazienti che, seguiti dai servizi, hanno già fatto percorso terapeutico riabilitativo; • Mettere in rete i progetti di “Arte e salute” e dei “Piani per la salute”.

RIDEFINIZIO NE DEGLI OBIETTIVI PRIORITARI OBIETTIVI NEL TRIENNIO STATO DI ATTUAZIONE DEGLI OBIETTIVI PRIORITARI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007) PREVISTI NEL PDZ 2005-07

• Promuovere l’inserimento • Insediamento del Tavolo Interistituzionale per lavorativo di cittadini in situazione l’inserimento lavorativo di persone disabili o di svantaggio economico e sociale; in condizione di svantaggio sociale; • PROGRAMMA FINALIZZATO AL • Sottoscrizione “Documento di impegno delle “Contrasto della povertà e Amministrazioni Comunali per la promozione dell’inclusione sociale” e dell’inserimento lavorativo…”; “Dipendenze”; • Conferma dei percorsi di inserimento lavorativo rivolti a utenti in carico al Ser.T; • Interventi informativi sul rischio del consumo di droghe;

• Incremento degli interventi economici di Non è prevista pronta emergenza rivolti a minori e adulti in nessuna condizione di disagio; ridefinizione

degli obiettivi • Creare percorsi privilegiati per • In fase di avvio commissione mista triennali. l’assegnazione di alloggi a pazienti Comuni/AUSL; che hanno già completato un percorso terapeutico riabilitativo;

• Promuovere gli obiettivi di • Inserimento di spettacoli realizzati nell’ambito integrazione sociale e di percorsi del progetto “Arte e Salute” all’interno delle lavorativi per persone seguite dai programmazioni culturali dei Comuni. servizi di salute mentale, sostenendo l’attività della Fondazione “arte e salute”.

211 ______Prevenzione e contrasto delle dipendenze e di altre forme di disagio sociale ______

INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2008: PROGRAMMI FINALIZZATI

• Progetto Sovrazonale: P.A.R.I. 2008 – Programma d’Azione per il Re-Impiego di lavoratori svantaggiati; • Progetto Sovrazonale: Sportelli Comunali per il Lavoro e inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati; • Programma Finalizzato “Sostegno agli interventi di promozione del benessere dei giovani, di prevenzione del consumo/abuso di sostanze e di reinserimento di soggetti dipendenti e multiproblematici”: ¾ PROGETTO DI EDUCAZIONE ALLA SALUTE - CHE PIACERE… Pianificazione di interventi divulgativo/informativi per studenti delle scuole medie inferiori

INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2008: PROGETTI DI SVILUPPO/INNOVAZIONE /QUALIFICAZIONE OPPURE DI CONTENIMENTO

• Casa delle Donne: servizio di supporto e accoglienza a donne, con o senza figli, che hanno subito violenza (Sviluppo)

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214 ______Prevenzione e contrasto delle dipendenze e di altre forme di disagio sociale ______

TALK SHOW SULLA PREVENZIONE – SER.T AZIENDA USL

Il progetto, promosso dal Ser.T, è rivolto ai ragazzi delle scuole medie di grado superiore e si propone come percorso di tutela della salute e prevenzione di comportamenti a rischio attraverso interventi divulgativo/informativi (i Talk Show). Sono iniziati i contatti con i referenti della associazione ARES, che attuerà nello specifico gli interventi nelle scuole. ARES ha iniziato a contattare alcuni dei partner che si prevede di coinvolgere sul territorio, tra questi hanno aderito la Federazione Italiana Psicologi (APE), Farmacie Comunali, Radio Fujiko. Il progetto è in via di perfezionamento, a breve verrà presentata la proposta di intervento alle scuole del territorio.

CASA DELLE DONNE PER NON SUBIRE VIOLENZA

Le attività procedono in continuità con gli anni precedenti. I report di attività dell’anno 2007 sono stati inoltrati, come di consueto, a tutti i Sindaci dei Comuni aderenti. In sintesi, nel 2007 sono state accolte e seguite 454 donne nella Provincia di Bologna di cui 30 residenti nei Comuni del Distretto Pianura Est. Le quote di contribuzione dei comuni sono state aggiornate in base ai dati della popolazione residente al 31/12/06. Il Distretto Pianura Est ha confermato inoltre la quota aggiuntiva pari ad € 5.000,00 nell’ambito del Piano di Zona ad integrazione dei fondi dei singoli Comuni.

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PROGETTO SOVRAZONALE: P.A.R.I. 2008 PROGRAMMA D’AZIONE PER IL RE-IMPIEGO DI LAVORATORI SVANTAGGIATI

Comune o forma associativa ex-art.16 Provincia di Bologna L.R.2/03 capofila di progetto

Responsabile del progetto/programma: Patrizia Paganini Servizio Politiche Attive del Lavoro e Formazione Provincia di nominativo e recapiti Bologna - Soggetti in forte condizione di svantaggio disoccupati; - Monogenitori disoccupati; - Over 50 disoccupati da più di 12 mesi; Destinatari - Disoccupati da più di 12 mesi; - Lavoratori privi di un rapporto di lavoro stabile; - Lavoratori percettori di ammortizzatori sociali in deroga (settore installazioni telefoniche); Specificare se è in continuazione di un Rinnovo del Progetto P.A.R.I. progetto dell'anno precedente

Ambito territoriale di realizzazione Provinciale

Istituzioni/attori sociali coinvolti Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale; Italia Lavoro Spa; Regione Emilia Romagna; Province; Comuni; Asl; INPS.

Migliorare le chances occupazionali di persone in gravi condizioni di svantaggio ed in carico ai servizi sociali e sanitari Obiettivi del progetto (anche eventuali del territorio. Tali interventi andranno di norma concordati all’interno di progetti personalizzati elaborati in raccordo tra integrazioni con altre aree d’intervento) gli operatori dei servizi sociali e sanitari e quelli dei servizi per l’impiego provinciali (Centri per l’Impiego e Sportelli comunali per il lavoro). - Sostegno al reddito per la partecipazione ad azioni di Politica Attiva del lavoro (€ 450,00 al mese per massimo 5 mesi); Azioni previste - Bonus assunzionali (massimo € 5.000,00); - Contributi alla formazione (da € 1.800,00 ad € 5.000,00 a seconda del destinatario); Costo totale Quota regionale Quota nazionale previsto Piano finanziario: La quota Provinciale non è stata ancora definita e lo sarà sulla base delle risorse regionali previste. Il progetto è del Ministero del lavoro e attuato da Italia Lavoro Spa.

Indicatori per il monitoraggio/valutazione

219 ______Prevenzione e contrasto delle dipendenze e di altre forme di disagio sociale ______

PROGETTO SOVRAZONALE: SPORTELLI COMUNALI PER IL LAVORO E INSERIMENTO LAVORATIVO SOGGETTI SVANTAGGIATI ANNO 2008

Comune o forma associativa ex-art.16 Provincia di Bologna L.R.2/03 capofila di progetto

Responsabile del progetto/programma: Patrizia Paganini nominativo e recapiti Dirigente Servizio Politiche attive del Lavoro e Formazione

Destinatari Comuni firmatari del Protocollo e Comune di Bologna

Specificare se è in continuazione di un SI progetto dell'anno precedente

Ambito territoriale di realizzazione Provinciale Provincia di Bologna e tutti i Comuni firmatari del protocollo di intesa per gli Sportelli per il Lavoro (Anzola Dell’Emilia, Bazzano, Budrio, Casalecchio di Reno, Castel Maggiore, Istituzioni/attori sociali coinvolti Crevalcore, Loiano Molinella, Pianoro-Rastignano, San Pietro in Casale, Sasso Marconi, , Circondario Imolese), Concorso dei diversi soggetti coinvolti Comune di Bologna Partecipazione a gruppi di lavoro e disponibilità alla definizione di un rete informativa e di pratiche, condivisa e strutturata Promuovere modalità operative di raccordo tra le diverse strutture che nei singoli territori si occupano di inserimento fasce deboli e/o di svantaggio, allo scopo di costruire progetti di inserimento lavorativo mirati ai bisogni delle singole persone, utilizzando nel modo più efficace le diverse risorse Obiettivi del progetto (anche eventuali disponibili. integrazioni con altre aree d’intervento) In particolare nel corso dell’anno si darà avvio al progetto “Integrazione Sportelli Comunali per il Lavoro e Sportelli Sociali in 3 territori provinciali per promuovere il raccordo anche a livello informativo e informatico tra i Servizi. Promuovere un ruolo degli Sportelli Comunali e della rete dei servizi per il lavoro quale soggetto per il Welfare territoriale. Verifica delle attività svolte dagli Sportelli Comunali per il Lavoro con particolare attenzione ai soggetti in situazioni di svantaggio già in carico ad altri Servizi dei Comuni interessati. Costruzione di una rete di referenti all’interno di tutti i Servizi interessati in grado di scambiarsi in modo strutturato informazioni sui singoli casi in carico. Azioni previste, Strumenti, Metodologie e Definizione di progetti di inserimento mirato per alcune destinatati tipologie di utenti per creare modalità di intervento condivise tra tutti i referenti della rete. La Provincia è disponibile a mettere a disposizione del sistema attività finalizzate all’inserimento lavorativo, in uso presso i CIP, quali: accompagnamento, tutorato, percorsi per soggetti svantaggiati.

220 ______Prevenzione e contrasto delle dipendenze e di altre forme di disagio sociale ______

Eventuale Piano finanziario: Costo quota di altri Attualmente i costi previsti sono quelli relativi totale soggetti da al funzionamento degli Sportelli Comunali per Quota Quota previsto specificare il Lavoro più fondi Carisbo per il progetto regionale comunale € € 150.000,00 “Raccordo tra Sportelli per il Lavoro e Sportelli 270.000,00 Fondazione Sociali Carisbo

Indicatori per il monitoraggio/valutazione Percorsi di inserimento di lavoratori svantaggiati concordati tra i servizi territoriali: n. 600

221 ______Prevenzione e contrasto delle dipendenze e di altre forme di disagio sociale ______

DENOMINAZIONE

PROGETTO DI EDUCAZIONE ALLA SALUTE – CHE PIACERE… Pianificazione di interventi divulgativo/informativi per studenti delle scuole medie inferiori di cui al Programma Finalizzato “Sostegno agli interventi di promozione del benessere dei giovani, di prevenzione del consumo/abuso di sostanze e di reinserimento di soggetti dipendenti e multiproblematici”

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

Comune di San Pietro in Casale SerT Ausl Bologna Area Nord – Distretto Pianura Est

RESPONSABILE DEL PROGETTO (nominativo e recapiti)

Dr.ssa Lauretta Gianessi e Dr. Marco Viaggi Ed Prof. Nadia Lodi e Ed. prof. Claudia Roma AS Antonella Lucca e AS Roberta Carli Per la parte amministrativa: Dr.ssa Donatella Allodi

DESTINATARI

• Studenti delle scuole medie inferiori • Insegnanti • Genitori • Istitutzioni del territorio • Pubblici Esercizi • Centri di aggregazione giovanile • Associazioni

SPECIFICARE SE IN CONTINUITÀ CON L’ANNO PRECEDENTE

Progetto innovativo

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

Comuni del Distretto Pianura Est

ISTITUZIONI / ATTORI COINVOLTI

• Operatori SerT Azienda USL Bologna Area Nord; • Insegnanti e studenti degli Istituti di scuola media inferiore del territorio; • Università; • Centri di aggregazione giovanile; • Pubblici esercizi del territorio; • Associazioni ed enti del territorio.

222 ______Prevenzione e contrasto delle dipendenze e di altre forme di disagio sociale ______

OBIETTIVI DEL PROGETTO

Premessa: I nuovi scenari di consumo di sostanze stupefacenti, che si stanno delineando con sempre maggiore chiarezza, evidenziano una precocità di contatto dei giovani con le sostanze stupefacenti e con l’alcol che si associa ad una carenza di informazioni corrette e a una scarsa percezione del rischio. Questa tendenza trova conferma anche nel territorio di riferimento del progetto e si evidenzia negli interventi effettuati dal SerT in ambito di prevenzione nelle scuole medie inferiori e superiori, ma anche dall’aumento di contatti con il SerT di giovani adulti consumatori occasionali e non occasionali. L’offerta sempre più differenziata di sostanze psicoattive ha modificato gli stili di consumo con la conseguente necessità di utilizzare canali di comunicazione nuovi per avvicinare questa fascia di popolazione che non necessariamente sviluppa una dipendenza ma che si muove in un contesto di rischio. Al tempo stesso, questi comportamenti alimentano le preoccupazioni degli adulti di riferimento e dei familiari che hanno necessità di informazioni corrette sul mondo delle sostanze e sugli stili di consumo.

Gli obiettivi principali del progetto sono tre.

Il primo riguarda adolescenti e preadolescenti e mira a: • aumentare la percezione del rischio del consumo di bevande alcoliche; • ridurre gli indici di prossimità all’alcol; • ridurre il consumo di alcolici, soprattutto ritardando l’inizio del consumo.

Il secondo riguarda gli adulti (genitori ed altre figure educative) e mira a: • sollecitare maggiore attenzione sul consumo di alcolici degli adolescenti e dei preadolescenti

Il terzo riguarda la collettività del territorio • Coinvolgimento delle associazioni, P.E., centri di aggregazione giovanile per promuovere una modificazione culturale nei confronti del bere giovanile ed adolescenziale

Pertanto si intende: • realizzare interventi di prevenzione primaria in vista della riduzione del numero dei nuovi soggetti che si avvicinano alle sostanze e al consumo; • costruire una rete con l’Istituzione scolastica che veda gli studenti attivamente coinvolti sui temi trattati; • sensibilizzare il numero maggiore di studenti delle scuole del territorio; • coinvolgere gli insegnanti, i genitori e gli adulti significativi; • coinvolgere i pubblici esercizi.

AZIONI PREVISTE

La proposta di questo progetto nasce della volontà di costruire sistemi di prevenzione rivolti ai giovani. Trattando tali temi non si possono sottovalutare alcuni fattori fondamentali, quali il mondo del loisir nei suoi vari aspetti, ponendo l’attenzione su chi lo frequenta e sulle problematiche legate al consumo delle sostanze psicoattive in genere, con particolare

223 ______Prevenzione e contrasto delle dipendenze e di altre forme di disagio sociale ______riferimento anche all’alcol, sulla comunicazione di temi a volte vissuti come lontani da sé, attuando una sorta di marketing sociale e sensoriale, sulla peculiarità della fase di crescita quale è l’adolescenza, fatta di emozioni nuove, ricerca del sé, ideale e immaginato.

Si prevede pertanto la realizzazione di un progetto che si articoli nelle seguenti fasi:

• individuazione della rete di operatori, insegnanti e studenti da attivare a sostegno del progetto; • individuazione delle scuole da coinvolgere sui temi; • coinvolgimento degli insegnanti in un percorso di sensibilizzazione sui temi; • realizzazione di interventi ad hoc di educazione alla salute nelle classi 2° e/o 3° medie; • definizione di rete di progetto e di attività extra-scolastiche sui temi; • definizione di una campagna sociale che si inserisca nel tessuto sociale; • rielaborazione dell’intervento, raccolta di elementi per la valutazione e realizzazione del questionario conclusivo; • conclusioni e restituzione pubblica dei risultati degli interventi proposti.

Si intende realizzare una campagna informativa curata insieme ai ragazzi, integrando in modo coerente le potenzialità dei media e delle risorse che si trovano al di fuori del contesto scolastico; in questo modo si può seguire l’evoluzione di una popolazione in continuo cambiamento. L’obiettivo è creare un ponte con i ragazzi, con la scuola, con il territorio e con i giovani consumatori, affinché i contenuti non vengano dispersi ma siano oggetto di rielaborazione e sedimentazione.

PIANO FINANZIARIO

Costo totale previsto € 11.630,93 Quota regionale € 6.818,45 Quota comunale € 4.812,48 Eventuale quota di altri soggetti da specificare /

RISORSE UMANE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE

• 3 educatori professionali, 1 assistente sociale, 1 amministrativo, 1 psicologo come supervisione • Studio Associato ARES – Associazione per la ricerca in ecologia sociale V. Gandino, 42 Bologna P.I. 02688381207 Tel. 339-7242672. Lo Studio si impegnerà nell’organizzazione e coordinamento degli interventi, nella gestione del rapporto con i partner, nella consulenza tecnica.

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE

Si prevede la somministrazione di questionari di valutazione agli studenti. Si prevede inoltre la valutazione del coinvolgimento degli studenti.

224 ______Prevenzione e contrasto delle dipendenze e di altre forme di disagio sociale ______

DENOMINAZIONE

CASA DELLE DONNE Servizio di supporto e accoglienza a donne, con o senza figli, che hanno subito violenza

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

San Pietro in Casale

RESPONSABILE DEL PROGETTO

Ufficio di Piano - 051/6669531

DESTINATARI

Donne, con o senza figli, che hanno subito violenza

SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE

Progetto in continuità dal 2001

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

Provincia di Bologna (49 Comuni coinvolti)

ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI

I 15 Comuni del Distretto Pianura Est, insieme a tutti gli altri Comuni aderenti della Provincia. Operatrici e volontarie formate dall’Associazione.

OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)

• Dare informazioni e sostegno a donne che subiscono violenza e maltrattamenti tramite colloqui individuali o incontri di gruppo con operatrici esperte; • Ospitalità temporanea presso le case rifugio.

AZIONI PREVISTE

Attività di accoglienza, supporto e ospitalità a donne che subiscono violenza. La metodologia dell’intervento è basata sull’attivazione solo su richiesta, la garanzia dell’anonimato e della riservatezza, il rispetto della donna e delle sue scelte, l’utilizzo esclusivo di personale femminile, la relazione tra donne come rimando di valore reciproco, il lavoro di rete.

225 ______Prevenzione e contrasto delle dipendenze e di altre forme di disagio sociale ______

PIANO FINANZIARIO

Costo totale previsto € 43.340,95 quota totale dei 49 Comuni convenzionati Quota regionale / Quota comunale € 43.340,95 di cui € 17.186,88 a carico dei Comuni del Distretto Pianura Est Eventuale quota di altri soggetti da specificare /

RISORSE UMANE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE (caratteristiche e dati numerici)

Personale specializzato di Casa delle Donne per non subire violenza

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE

• n° donne seguite nell’anno; • n° donne ospitate; • n° bambini/e ospitati; • n° riunioni periodiche di equipe delle responsabili dei progetti

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228 ______Politiche a favore di anziani ______

TABELLA 1

DAGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI DELL’AREA AGLI INTERVENTI DEL PROGRAMMA ATTUATIVO 2008

BISOGNI EMERGENTI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007) • Adeguamento, riorganizzazione e flessibilizzazione degli interventi a favore dei grandi anziani ed in particolare per la non autosufficienza; • Semplificazione degli accessi ai servizi; • Valorizzazione e implementazione di nuove attività e servizi per la prevenzione del disagio e della solitudine dell’anziano; • Prevenire la perdita della memoria e il deterioramento cognitivo con l’attivazione di corsi di allenamento alla memoria RIDEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI OBIETTIVI PRIORITARI PRIORITARI NEL TRIENNIO STATO DI ATTUAZIONE DEGLI OBIETTIVI PREVISTI NEL (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007) PDZ 2005-07

• Potenziamento della domiciliarità; • Conferma di tutti i servizi in continuità con gli anni precedenti, con particolare attenzione a quelli rivolti alla promozione della domiciliarità e al sollievo; • Costituzione delle Aziende Pubbliche di Servizi alla • Potenziamento del coordinamento fra i Persona: “Donini - Damiani” con sede a Pieve di diversi interventi di cura e assistenza Cento e “Luigi Galuppi - Francesco Ramponi” con rivolti all’anziano; sede a Budrio; • Migliorare e semplificare l’accesso ai • Avvio processo dotazione palmare a tutti gli servizi per i cittadini, con procedure operatori SAD comunali, in collaborazione con omogenee ed in rete fra i diversi servizi Coop. Sociali affidatarie del servizio; pubblici e privati; • Installazione e avvio negli sportelli sociali comunali del software osservatorio per la registrazione di • Aumentare il sollievo alle famiglie che tutti gli accessi; accudiscono gli anziani a domicilio; • Predisposizione delle schede servizi anziani per la costruzione del portale web provinciale dei servizi; • Integrare, nella rete dei servizi, le • Raggiungimento della quota relativa ai posti di Assistenti familiari straniere; sollievo per anziani non autosufficienti presso l’RSA di San Pietro in Casale prevista dalla Legge 5/94; • Progettazione di un nuovo percorso formativo rivolto alle assistenti familiari, in collaborazione con le Coop. Sociali del territorio e il Cfp Futura, per il Non è prevista • Attivare politiche di prevenzione e quale è stato assegnato un finanziamento nessuna interventi volti a contrastare provinciale; conseguentemente predisposizione di ridefinizione degli l’isolamento degli anziani soli; un elenco distrettuale di assistenti familiari; obiettivi triennali. • Completata con successo la sperimentazione del progetto “La Mia Casa Sicura”, al quale sono stati riconosciuti ulteriori finanziamenti regionali; • Creare occasioni di socializzazione per • Avvio progetto “Tutela e sostegno anziani fragili” e anziani affetti da demenza ed i loro sperimentazione progetto E-Care a contrasto dei familiari in modo uniforme sul rischi derivanti dalle ondate di calore; territorio; • Apertura sperimentale del servizio relativo al progetto Amarcord al Cafè, rivolto agli anziani affetti da demenza e ai loro familiari e costituzione dell’Associazione A.M.A. Amarcord; • Definizione di politiche abitative che • Sostegno e finanziamento delle attività abbiano una particolare attenzione alle specialistiche nei nuovi Cafè Alzheimer costituendi esigenze delle persone anziane; sul territorio distrettuale; • In fase di approfondimento; • Sensibilizzazione rivolta agli anziani sulla prevenzione dei tumori.

• Sostegno all’attività dell’Istituto Ramazzini.

229 ______Politiche a favore di anziani ______

INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2008: PROGRAMMI FINALIZZATI

• Progetto Sovrazonale: CAAD – Centro provinciale per l’adattamento dell’ambiente domestico (disabili – anziani); • Programma per azioni e interventi per la qualificazione del lavoro delle assistenti familiari (Legge finanziaria 296/2006 art.1 comma 1251, lettera c) e intesa conclusa in sede di Conferenza Unificata il 20 settembre 2007) ¾ Qualificazione e messa in rete delle assistenti familiari; ¾ Sperimentazione per la creazione di luoghi di incontro e di reti di sostegno per le badanti all’interno di punto migranti; • Fondo Nazionale per le non autosufficienze: ¾ Assegni di cura anziani e handicap adulto; ¾ Sostegno e tutela anziani fragili; ¾ Café Alzheimer.

INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2008: PROGETTI DI SVILUPPO/INNOVAZIONE /QUALIFICAZIONE OPPURE DI CONTENIMENTO

• A.D.I. (Assistenza Domiciliare Integrata) (Sviluppo) • Posti temporanei di sollievo in casa protetta (S) • Demenza in famiglia: “Agire senza nuocere e senza nuocersi” (S) • Sorridere insieme (S)

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232 ______Politiche a favore di anziani ______

PROGRAMMA FINALIZZATO: ASSEGNI DI CURA ANZIANI E DISABILI - AZIENDA USL

La Finalità dell'intervento di contribuzione è quello di sostenere le famiglie che mantengono nel proprio contesto l'anziano non autosufficiente, evitando o posticipando in tal modo il ricovero dello stesso anziano nei servizi socio - sanitari residenziali. L'intervento di contribuzione è erogato, riconoscendo il lavoro di cura della famiglia nei confronti dell'anziano non autosufficiente, per attività socio - assistenziali a rilievo sanitario garantite dalla stessa famiglia. Per assicurare nell’ambito del territorio Aziendale uniformità di accesso, omogeneità di valutazione e gestione del bisogno, e dell’intervento, sono attivi nel Distretto, in seguito alla validazione da parte della Conferenza Sociale e Sanitaria con Delibera n. 219 del 27/09/2005, sia il “Regolamento per la Contribuzione alle famiglie disponibili a mantenere l’anziano non autosufficiente nel proprio contesto”, sia il documento relativo ai Criteri Operativi. Il Distretto partecipa inoltre, nell’ambito dei gruppi di lavoro interistituzionali, agli incontri di monitoraggio aziendali relativi alla applicazione della regolamentazione in materia. E’ stata data applicazione alla DGR 122/2007 che definisce una rivalutazione rispetto al 2006 delle quote relative agli assegni di cura per anziani che non percepiscono l’indennità di accompagnamento circa del 9% a decorrere dal 01/04/2007. In riferimento alla DGR 1206/ del 30/07/2007 sono stati attivati i gruppi di lavoro al fine di adeguare a livello Aziendale la regolamentazione in materia allineandola alle innovazioni previste nella normativa. Le azioni attivate per l’anno 2007 hanno avuto come obbiettivi: • garantire la massima continuità nella erogazione dell’assegno di cura; • attivare l’accesso all’assegno di cura in base al progetto personalizzato di intervento definito dalle UVG; • verificare l’omogenea applicazione del regolamento e l’attivazione di percorsi di adeguamento in merito alla DGR 1206/07

Dati attività anno 2007 In riferimento al dato di attività per l’anno 2007, sono stati attivati complessivamente n 896 assegni di cura di cui 467 sono progetti rinnovati in continuità dall’anno 2006.

SOSTEGNO E TUTELA ANZIANI FRAGILI (DI CUI AL PROGRAMMA FINALIZZATO PIANO AZIONE ANZIANI) - COMUNE CAPOFILA SAN PIETRO IN CASALE

Il progetto ha previsto una programmazione di visite a domicilio, effettuate da personale qualificato dell’assistenza di base, atte a monitorare le condizioni dell'anziano nel periodo estivo a prevenzione delle ondate di calore (periodo luglio – agosto). Il progetto è stato realizzato delle Coop. del Consorzio Aldebaran (Cadiai, Dolce, Ancora e Ada), incaricato con apposita convenzione, in raccordo con le assistenti sociali comunali e con il coordinamento di un assistente sociale dell’Azienda Usl. Gli anziani fragili complessivamente coinvolti sul territorio distrettuale sono stati 64. Le visite domiciliari effettuate sono state complessivamente 1130.

233 ______Politiche a favore di anziani ______

CAFÈ ALZHEIMER (DI CUI AL PROGRAMMA FINALIZZATO PIANO AZIONE ANZIANI) - COMUNE CAPOFILA SAN PIETRO IN CASALE

Il progetto è finalizzato al sostegno dell'esperienza dei "Cafè Alzheimer" già attivi o in via di attivazione nelle varie realtà o dei centri sociali del Distretto, che promuovono incontri e iniziative per i familiari di cittadini affetti da demenza, attraverso il contributo economico per le spese dello psicologo e dell’animatore del gruppo. E’ attualmente in fase di definizione la convenzione con il Dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna per la consulenza specialistica fornita nei Cafè Alzheimer che verrà appunto finanziata con i fondi previsti nel progetto.

ASSISTENTI FAMILIARI (DI CUI AL PROGRAMMA FINALIZZATO PIANO AZIONE ) - COMUNE CAPOFILA SAN PIETRO IN CASALE

Il progetto prevede la creazione di un elenco di assistenti familiari che abbiano partecipato a corsi di formazione: in primis progetto “Le risorse chiave” del 2006 e secondariamente altri corsi realizzati da Futura e da altri enti di formazione della Provincia di Bologna (dal 2004), con la conseguente messa in rete degli elenchi presso gli sportelli sociali comunali (Distretto Pianura Est). La seconda fase del progetto consiste nella realizzazione di incontri informativi rivolti ai cittadini che si avvalgono/intendono avvalersi dell’aiuto di una/un assistente familiare (regolarizzazione del rapporto di lavoro, servizi a disposizione sul territorio con particolare attenzione ai servizi per il reperimento di assistenti familiari, ecc.). Si prevedono 5 incontri della durata indicativa di 2 ore ciascuno da realizzarsi in orario serale nei Comuni di: San Pietro in Casale, Castel Maggiore, Budrio, Minerbio e Molinella (sedi di Cip o Sportelli comunali per il lavoro). Potranno intervenire: sindacato/patronato, centro per l’impiego o sportello comunale per il lavoro, Futura/Agenzia Futura Lavoro, CASABASE, eventuali referenti comunali. La realizzazione del progetto è stata affidata a Futura S.p.A. che ha presentato in questi giorni all’Ufficio di Piano l’offerta tecnica.

A.D.I. – ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA - AZIENDA USL

Le cure domiciliari rappresentano una base privilegiata di azione che consente di porre al centro dell’assistenza il cittadino e la sua famiglia. In ambito distrettuale gli interventi di assistenza domiciliare attivati hanno come obbiettivo quello di favorire la permanenza della persona anziana, e disabile nel proprio contesto di vita ed abitativo. La definizione e l’utilizzo in via sperimentale dello strumento “Cartella domiciliare integrata” nell’ambito del distretto Pianura Est ha permesso di attivare percorsi operativi di integrazione fra i servizi sanitari, socio - sanitari integrati e socio - assistenziali volti alla tutela della domiciliarità nell’ambito dei progetti di intervento di ADI. In ambito distrettuale è inoltre stato attivato in via sperimentale, ad integrazione e completamento del progetto “Gestione accesso rete servizi integrati automatizzata” (GARSIA) dello Sportello sociale, il Progetto Aziendale di Informatizzazione Dimissioni Protette che prevede la connessione informatica tra i presidi ospedalieri i distretti ed i

234 ______Politiche a favore di anziani ______comuni finalizzata alla trasmissione immediata della segnalazione tra i nodi della rete socio/sanitaria: collegamento ospedale/sportello sociale a sostegno della continuità assistenziale e della tempestività della risposta sociale in caso di dimissioni .

Dati ATTIVITÀ PROGETTI ADI/1378

250 223 201

200 159

150 120

100

50

0 2004 2005 2006 2007

POSTI TEMPORANEI IN STRUTTURE PROTETTE - AZIENDA USL

I dati di attività in merito alla gestione degli accessi confermano un indice di accesso stabile negli ultimi due anni di attività con particolare riguardo alla positiva risorsa di rete dei servizi residenziali relativa all’utilizzo dei posti temporanei che ha permesso di implementare il n. di accessi già dall’anno 2006 in modo significativo favorendo sia i percorsi di dimissione protetta dai presidi ospedalieri, sia i progetti di intervento personalizzati mirati alla domiciliarità attraverso i percorsi di sollievo dedicati ai familiari che prestano le cure al domicilio. In riferimento all’attività svolta nel 2007 sono stati attivati n. 78 progetti di inserimento temporaneo presso i posti temporanei nelle Case Protette e nell’R.S.A del Distretto.

DEMENZA IN FAMIGLIA – AGIRE SENZA NUOCERE E SENZA NUOCERSI - AZIENDA USL

Nel 2007 si è data continuità al progetto di intervento a sostegno dei familiari che si prendono cura di persone affette da demenza tramite l’attivazione di tutta la tipologia della rete dei servizi con particolare riguardo alla tutela della domiciliarità. E’ stata predisposta la progettazione di un percorso di informazione/formazione sulle demenze che si dovrà attuare nel 2008 nei Comuni del Distretto. L’obbiettivo primario del percorso è quello di fornire ai familiari (caregiver) maggiori conoscenze per meglio affrontare le problematiche che si possono presentare nel prendersi cura di persone affette da demenza o di anziani con differenti livelli di non autosufficienza.

AMARCORD AL CAFÈ – COMUNE CAPOFILA SAN PIETRO IN CASALE

L’attività dell’ Amarcord al Cafè di San Pietro in Casale, partita nell’aprile del 2005, continua con successo. L’esperienza ha portato alla costituzione dell’Associazione A.M.A. Amarcord, con sede a San Pietro in Casale, la quale si è costituita con lo scopo di

235 ______Politiche a favore di anziani ______continuare a perseguire in maniera attiva le finalità degli interventi finora messi in campo a favore delle famiglie con persone affette da disturbi cognitivi. L’associazione A.M.A. Amarcord, già inserita nel registro provinciale, è ad oggi costituita da 146 soci. La frequenza dell’Amarcord al Cafè registra mediamente una presenza di oltre 40 persone (20 anziani affetti da demenza, oltre ai familiari accompagnatori). Nell’intenzione di procedere a promuovere l’estensione dell’esperienza dell’Alzheimer Cafè a livello distrettuale, i rappresentanti dell’associazione A.M.A. hanno incontrato alcuni assessori del Distretto Pianura Est, ed a seguito di questi incontri è nata la nuova associazione Ama Amarcord intercomunale (comprendente i Comuni di San Giorgio di Piano, Argelato e Castello d’Argile), la quale è stata già iscritta nel registro provinciale. L’associazione ha ottenuto vari finanziamenti: la Provincia di Bologna ha finanziato l’attività degli animatori e dello psicologo; l’Associazione Volabo ha finanziato la realizzazione dei corsi di informazione e sostegno oltre al progetto “Oggi sei ospite a casa mia” (attività che prevede incontri di socializzazione di anziani a casa delle famiglie); è stato attivato un ulteriore progetto con incontri quindicinali che si realizza presso i centri diurni di San Giorgio di Piano e Pieve di Cento con obiettivo di favorire la socializzazione tra gli anziani, dare sollievo ai famigliari. La Cassa di Risparmio di Cento ha finanziato l’acquisto di attrezzature utilizzate dall’associazione. L’Associazione fornisce inoltre consulenza legale gratuita ai soci. Sull’onda dell’esperienza dell’Alzheimer Cafè di San Pietro in Casale si sono costituiti il “Vita Alè Cafè” nel quartiere San Vitale di Bologna, il “Seneca Cafè” a Crevalcore e “Amarcord al Cafè” a Castel Maggiore. E’ in procinto di partire un nuovo Amarcord al Cafè a Cesena che rispetta gli stessi canoni di quello di San Pietro in Casale. La nostra esperienza è stata illustrata nel convegno dell’ associazione AIMA di Reggio Emilia, nel convegno tenuto nel quartiere San Vitale di Bologna ed in quello tenutosi a Piacenza.

PROGETTO “IL MELOGNANO” - ATTIVITÀ DI AUSER

Il progetto è nato dalla volontà di un gruppo di donne iscritte al centro sociale e all'Auser che si sono unite, con l'intento di realizzare un percorso culturale e ricreativo, decidendo insieme di incontrarsi ogni mercoledì della settimana per realizzare laboratori di lettura collettiva su racconti, poesie, brani in dialetto da loro elaborati per mantenere e promuovere una cultura che mantenga viva la tradizione. Da questa attività, aperta a chiunque voglia partecipare, segue una produzione continua di racconti e storie che riscoprono vissuti, tradizioni e ricordi. Nel corso dell'anno 2007 il gruppo di donne (una trentina) ha continuato a vedersi ogni mercoledì della settimana per proseguire l'esperienza culturale di lettura e scrittura collettiva. Il gruppo di donne tra cui sono inserite anche volontarie Auser, dopo anni di collaborazione hanno consolidato e arricchito la relazione, diventando inoltre amiche che hanno piacere di utilizzare il mercoledì, festeggiando ricorrenze familiari di particolare importanza (la nascita di un nipote, il compleanno di una collega etc..). Resta da conseguire l'obbiettivo di elaborare un libro con tutti i racconti scritti in questi anni, non per mancanza di volontà, ma a causa della mole significativa di testi da rivedere con cura prima di produrre un libro.

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238 ______Politiche a favore di anziani ______

PROGETTO SOVRAZONALE: CAAD - CENTRO PROVINCIALE PER L’ADATTAMENTO DELL'AMBIENTE DOMESTICO (DISABILI – ANZIANI)

ANNO 2008

Comune o forma associativa ex-art.16 Comune di Bologna L.R.2/03 capofila di progetto

Responsabile Uff. Integrazione disabilità: Viviana Verzieri, Servizi Sociali, Comune Bologna, viale Vicini 20, 40122 Responsabile del progetto/programma: Bologna, 051/2194301, [email protected] nominativo e recapiti Coordinamento tecnico: Andrea Pancaldi Servizi Sociali, Comune Bologna, viale Vicini 20, 40122 Bologna, 051/2193772, [email protected] DESTINATARI - Cittadini disabili e loro famiglie - Cittadini anziani e loro famiglie - Operatori dei servizi territoriali impegnati nell’ambito anziani e disabili - Funzionari e tecnici dei Comuni impegnati nell’ambito Destinatari dell’edilizia - Soggetti del terzo settore attivi nell’ambito anziani e disabili - Soggetti pubblici e privati impegnati nell’ambito della qualità dell’abitare - Figure professionali e loro organizzazioni di rappresentanza impegnate negli ambiti di cui al Servizio Specificare se è in continuazione di un Continuazione del progetto 2007 progetto dell'anno precedente

Ambito territoriale di realizzazione Territorio della provincia di Bologna

Comune di Bologna Istituzioni/attori sociali coinvolti Ausilioteca AIAS onlus Cooperativa sociale Accaparlante onlus Consolidare, qualificare e sviluppare le attività dei centri di informazione e consulenza per l’adattamento dell’ambiente domestico attraverso azioni specifiche che prevedano: A. l’attivazione di modalità organizzative che favoriscano l’accesso degli utenti provenienti da tutte le zone sociali; B. l’organizzazione di iniziative formative rivolte ai tecnici e ai funzionari degli Enti Locali che hanno funzioni di Obiettivi del progetto (anche eventuali progettazione, realizzazione, verifica e controllo nel settore integrazioni con altre aree d’intervento) dell’edilizia abitativa; C. la realizzazione di iniziative di informazione e formazione a favore dei professionisti e artigiani in collaborazione con le organizzazioni tecnico-professionali; D. collaborare alla realizzazione di progetti di adattamento domestico promossi dai servizi territoriali sociosanitari nell’ambito del FRNA tramite attività di consulenza ai servizi, al nucleo famigliare e relativi tecnici progettisti e

239 ______Politiche a favore di anziani ______

attività di valutazione dei progetti e della loro realizzazione concreta AZIONI PREVISTE, STRUMENTI, METODOLOGIA

GESTIONE - gestione del servizio per le funzioni di sportello informativo e consulenza; - attività di pianificazione e coordinamento/monitoraggio periodico delle attività nelle due sedi del CAAD; - implementare il sistema informativo predisposto dalla Regione e assolvere ai relativi obblighi informativi;

INFORMAZIONE COMUNICAZIONE - produzione di una mailing list di collegamento per scambio informazioni e documenti tra i soggetti coinvolti come referenti nella rete CAAD del territorio bolognese (80 nominativi); - produzione di una newsletter trimestrale diffusa gratuitamente a circa 700 indirizzi; - gestione di una rubrica fissa dedicata ai temi di cui al CAAD sulla rivista trimestrale Metropoli del CRH; - gestione delle pagine del CAAD Bologna nel sito della rete regionale dei CAAD; - produzione di comunicati stampa sulle attività del CAAD Azioni previste e di articoli per riviste specializzate;

RAPPORTI CON IL TERRITORIO In funzione di un modello gestionale che evolva verso una forte collaborazione con AUSL e Provincia: - attivazione di rapporti di collaborazione con gli Uffici di Piano e i servizi territoriali locali anche con modalità operative differenziate rispetto alle esigenze e risorse locali; - attivazione di scambi e collaborazioni con realtà operanti nell’ambito edilizio: Ufficio edilizia privata del Comune, SUNIA, Ufficio casa Comune, Ordini professionali, Acer; - attività di scambio e collaborazione con servizi sociali e sanitari operanti nell’ambito anziani.

FORMAZIONE (in collaborazione con CRA e CRIBA) - progettare e realizzare iniziative di formazione e aggiornamento, con particolare riferimento ai tecnici delle amministrazioni comunali impegnati nell’ambito della edilizia e gli artigiani installatori; - progettare e realizzare iniziative di info-formazione e aggiornamento rivolte ad operatori e studenti dell’area sociosanitaria. Costo totale Quota regionale Quota comunale previsto Piano finanziario: € 289.207,00 € 226.036,00 € 63.171,00

- valori quali-quantitativi di utenza e prestazioni di sportello informativo; - valori quali-quantitativi di utenza e prestazioni di consulenze tecniche; Indicatori per il monitoraggio/valutazione - diffusione strumenti informativi specifici e riscontri delle attività di comunicazione; - distribuzione dell’utenza complessiva nel territorio provinciale; - feedback da enti e realtà coinvolte in collaborazioni.

240 ______Politiche a favore di anziani ______

DENOMINAZIONE

QUALIFICAZIONE E MESSA IN RETE DELLE ASSISTENTI FAMILIARI di cui al Programma per azioni e interventi per la qualificazione del lavoro delle assistenti familiari (Legge finanziaria 296/2006 art.1 comma 1251, lettera c) e intesa conclusa in sede di Conferenza Unificata il 20 settembre 2007)

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

Comune di San Pietro in Casale

RESPONSABILE DEL PROGETTO

Ufficio di Piano 051/6669531 Elena Vignocchi- Futura S.p.A. tel. 0516669716 e-mail [email protected]

DESTINATARI

Assistenti familiari operanti sul territorio, cittadini che si avvalgono del lavoro delle assistenti familiari.

SPECIFICARE SE IN CONTINUITÀ CON L’ANNO PRECEDENTE

Attività progettuale conseguente al corso di formazione “Le risorse chiave” rivolto alle assistenti familiari, realizzato nel Distretto e contemplato nel Programma Attuativo 2006 e al progetto “Assistenti familiari in rete” inserito nel Programma Attuativo 2007.

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

Comuni del Distretto Pianura Est

ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI

Futura S.p.a. Casa Base s.r.l. Sportelli sociali dei Comuni del Distretto Pianura Est Organizzazioni sindacali dei lavoratori e dei pensionati Centri sociali, Associazioni di volontariato, Agenzie/Associazioni per il reclutamento Assistenti Familiari, associazioni migranti etc ASP

OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)

9 Qualificazione del lavoro di cura tramite la realizzazione di due diversi percorsi formativi destinati ad Assistenti Familiari: il primo di base ed il secondo di approfondimento destinato a chi ha già frequentato il primo. Entrambi i corsi sono finalizzati all’acquisizione ed all’approfondimento di conoscenze/competenze utili a

241 ______Politiche a favore di anziani ______garantire alla famiglia un’assistenza adeguata ed integrata nella rete dei servizi, ed a facilitare il mantenimento a domicilio degli anziani non autosufficienti. 9 Informazione e assistenza alle famiglie che necessitano dell’assistenza familiare. 9 Consentire alle Assistenti Familiari formate/competenti l’integrazione nella rete dei servizi e la possibilità di rimanere all’interno del Sistema domanda-offerta: 9 Sostegno alle famiglie per permettere la partecipazione dell’Assistente familiare ai corsi di formazione.

AZIONI PREVISTE

Per rispondere agli obiettivi enunciati, in un’ottica di miglioramento e rafforzamento della domiciliarità, si prevedono le seguenti azioni:

Formazione di base per assistenti familiari Durata: 40 ore. Edizioni previste: 4. Allievi previsti per ogni edizione: 12-15. Sedi: da individuare nel territorio del Distretto. Le quattro edizioni previste del corso di formazione per assistenti familiari saranno analoghe a quelle realizzate nel 2007, corso n. 06/4360/BO “Formazione per Assistenti Familiari nel Distretto Pianura Est” realizzato da Futura, inserito all’interno dei Piani di Zona e presentato alla Provincia di Bologna per il riconoscimento. Rispetto alle edizioni già svolte e proprio alla luce di quanto in esse emerso, si prevede però di rinforzare la fase di colloqui individuali di selezione, al fine di valutare le competenze dei candidati, nonché la motivazione a frequentare l’attività formativa.

I destinatari principali di tali attività saranno persone già occupate nell’assistenza privata a domicilio, in particolare operanti sul territorio del Distretto Pianura Est. In seconda battuta persone, residenti/domiciliate in tale territorio, che intendono intraprendere l’attività dell’assistenza domiciliare. Per gli allievi interessati, oltre alle ore di formazione, si prevede di realizzare un incontro informativo sui servizi del territorio mirati all’inserimento lavorativo, con esperti di orientamento al lavoro.

Formazione per assistenti familiari approfondimento Durata: 40 ore. Edizioni previste: 1. Allievi previsti: 12-15. Sede: da individuare nel territorio del Distretto, in base alla provenienza delle persone iscritte. Destinatari: Persone che abbiano frequentato (per almeno il 70% delle ore) una delle edizioni del corso n. 06/4360/BO “Formazione per Assistenti Familiari nel Distretto Pianura Est” realizzato da Futura nel 2007, in 4 Comuni del Distretto (Bentivoglio, Castel Maggiore, Budrio, Minerbio).

Requisiti di accesso e criteri di selezione: Aver partecipato ad una delle edizioni del corso 06/4360/BO. Nel caso le richieste fossero superiori ai posti disponibili, verrà data priorità a chi risulterà

242 ______Politiche a favore di anziani ______già occupato nell’assistenza privata a domicilio. Competenze in esito al percorso: Anche nel caso di questo percorso di approfondimento, la finalità formativa è l’acquisizione di competenze relative al lavoro di cura alla persona, individuate nella delibera GR n. 2003/924 e facenti diretto riferimento alle competenze previste per l’Operatore Socio Sanitario. Si tratterà, evidentemente, di competenze aggiuntive rispetto a quelle già acquisite nelle prime 40 ore di percorso o di un approfondimento delle stesse, così come richiesto da numerosi corsisti delle edizioni già terminate. La progettazione di dettaglio verrà definita insieme ai docenti (gli stessi delle prime 40 ore, per garantire maggiore continuità) in base all’analisi dei suggerimenti dei corsisti e delle criticità emerse nei percorsi già svolti. Per gli allevi interessati, oltre alle ore di formazione, si prevede di realizzare un incontro informativo sui servizi del territorio mirati all’inserimento lavorativo, con esperti di orientamento al lavoro.

Incontri di coprogettazione di interventi mirati all’integrazione delle assistenti familiari formate nella rete dei servizi, con il coinvolgimento di tutti gli attori sociali interessati (Sportelli Comunali per il Lavoro, CIP, Agenzie per il Lavoro, Organizzazioni Sindacali, Associazioni di Immigrati, Punti Migranti,…)

Aggiornamento elenco assistenti familiari che abbiano partecipato ai corsi di formazione.

Per gli/le allieve che lo desiderano e con altre eventuali candidate/i assistenti familiari: Realizzazione di colloqui con divisione Futura Lavoro (Agenzia di Ricerca e selezione del personale e supporto alla ricollocazione professionale – Autorizzazione Regionale D.D. n. 004533 del 12/04/07). Il colloquio individuale avrà lo scopo di analizzare le disponibilità e le caratteristiche delle singole candidate al fine di elaborare un profilo individuale fondamentale per le successive richieste di assistenza familiare. Verrà inoltre recepito il Curriculum Vitae di ognuna o, al bisogno, verrà data l’indicazione del servizio Ciop per la stesura dello stesso. Questo servizio di Futura Lavoro è gratuito.

Progettazione, pubblicizzazione e realizzazione di incontri informativi rivolti ai cittadini che si avvalgono/intendono avvalersi dell’aiuto di una/un assistente familiare (regolarizzazione del rapporto di lavoro, servizi a disposizione sul territorio con particolare attenzione ai servizi per il reperimento di assistenti familiari, ecc.). Si prevedono 5 incontri della durata indicativa di 2 ore ciascuno da realizzarsi in orario serale nei Comuni non raggiunti dagli incontri già svolti. Potranno intervenire: sindacato/patronato, centro per l’impiego o sportello comunale per il lavoro, Futura/Agenzia Futura Lavoro, CASABASE, eventuali referenti comunali.

Supporto alle famiglie per il reperimento di assistenti familiari e l’avvio del contratto. Futura Lavoro potrà accogliere offerte di lavoro da parte di cittadini interessati all’assunzione di una/un assistente familiare. I colloqui con i familiari saranno finalizzati all’analisi del bisogno e all’individuazione di assistenti familiari rispondenti alle esigenze della famiglia stessa. Futura Lavoro assisterà il familiare in tutte le fasi di ricerca e

243 ______Politiche a favore di anziani ______selezione, fino alla presentazione di una rosa di candidati tra i quali il potenziale datore di lavoro individuerà l’assistente familiare da assumere. Il familiare potrà poi avvalersi dell’assistenza di CASABASE per tutti i servizi amministrativi (consulenza contrattuale, gestione contabile completa, pratiche avvio/modifica/chiusura assunzione,…). Si prevede di fornire questo servizio a circa 30 famiglie del Distretto.

PIANO FINANZIARIO

Costo totale previsto € 64.791,59 Quota regionale € 19.317,00 Quota comunale € 45.474,59 di cui: • € 27.000,00 Fondo per la Non Autosufficienza Comunale • € 9.833,59 residuo anno 2007 Eventuale quota di altri soggetti da specificare:

RISORSE UMANE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE (caratteristiche e dati numerici)

Personale di Futura S.p.A. e della divisione Futura Lavoro. Formatori ed esperti individuati da Futura S.p.A. Casa Base s.r.l. Attori sociali interessati (Sportelli Comunali per il Lavoro, CIP, Agenzie per il Lavoro, Organizzazioni Sindacali, Associazioni di Immigrati, Punti Migranti,…).

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE

• Numero e caratteristiche delle persone che si candidano a partecipare al corso di formazione • Numero e caratteristiche delle persone sottoposte a selezione • Numero di persone ammesse al corso di formazione • Numero di ore di formazione erogate • Numero di ore di stage • Numero di partecipanti che completano il percorso formativo • Risultati questionari di gradimento somministrati ai partecipanti • Numero di contatti con candidati/e assistenti familiari dell’agenzia Futura Lavoro • Numero di cittadini assistiti nel processo di ricerca e selezione di un/una assistente familiare

244 ______Politiche a favore di anziani ______

DENOMINAZIONE

SPERIMENTAZIONE PER LA CREAZIONE DI LUOGHI DI INCONTRO E DI RETI DI SOSTEGNO PER LE BADANTI ALL’INTERNO DI PUNTO MIGRANTI di cui al Programma per azioni e interventi per la qualificazione del lavoro delle assistenti familiari (Legge finanziaria 296/2006 art.1 comma 1251, lettera c) e intesa conclusa in sede di Conferenza Unificata il 20 settembre 2007)

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

Comune di San Pietro in Casale

RESPONSABILE DEL PROGETTO (nominativo e recapiti)

Silvia Festi – Lai-momo società cooperativa

DESTINATARI

Badanti, rete dei servizi e dell’associazionismo.

SPECIFICARE SE IN CONTINUITÀ CON L’ANNO PRECEDENTE

Nuovo progetto

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

Comuni del Distretto Pianura Est

OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)

L’obiettivo è favorire la costituzione di gruppi di mutuo aiuto e sostenerli con un lavoro di rete che coinvolga sindacati, associazioni di donne e servizi quali servizi sociali dei comuni, consultori familiari che sia in grado di operare: • cercando di eliminare l’isolamento in cui vivono e che è la causa principale dei disagi che portano con sé o che accrescono col tempo; • dando sicurezze attraverso informazione e consulenza sulla normativa di soggiorno e sui diritti contrattuali; • favorendo un’interazione contatto con i servizi e valorizzando la loro esperienza concreta che rischia di disperdersi ad ogni passaggio di famiglia; • costruendo una rete di sostegno che armonizzi crei relazione fra tutte le realtà che ora interagiscono con loro, a partire dai sindacati per proseguire con le associazioni di donne, le Caritas parrocchiali, l’associazionismo in generale.

245 ______Politiche a favore di anziani ______

AZIONI PREVISTE a) creazione di punti di incontro animati e guidati: creando un luogo d’incontro all’interno di uno spazio concordato con l’amministrazione comunale, aperto dalle 13.30 alle 15.30 una volta ogni 15 giorni. In questo spazio l’operatrice del Punto Migranti avrà ruolo di animatore coinvolgendo a seconda dei casi, invitati a seconda dei casi i servizi del Comune, dell’AUSL, personale dei consultori, i sindacati, l’associazionismo. b) supervisione psicologica degli operatori: non ci si vuole sostituire allo psicologo, ma favorire l’accesso graduale e convito ad un eventuale servizio di questo tipo che, se proposto in modo non mediato, viene radicalmente rifiutato. Si prevedono 10 incontri di 3 ore ed una attività di analisi e schedatura delle casistiche affrontate che faciliti la progettazione di interventi di rete sulle persone. c) creazione della rete di sostegno: tra un incontro e l’altro, la presenza di Punto Migranti e un’integrazione della funzione di coordinamento garantirà un’attività di animazione della rete nei per costruire ed attivare risorse locali in modo tale da dare carattere permanente ad una rete che veda protagonisti i sindacati presenti sul territorio, l’associazionismo (caritas parrocchiali, associazioni di donne straniere e non), servizi ASL e consultori. Costituire questa rete è strategico per garantire la sostenibilità del servizio svincolandolo, per quanto sia possibile, dalla presenza o meno di risorse economiche.

PIANO FINANZIARIO

Costo totale previsto € 23.247,00 Quota regionale € 15.247,00 Quota comunale € 8.000,00 Fondo per la Non Autosufficienza Comunale Eventuale quota di altri soggetti da specificare /

RISORSE UMANE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE (caratteristiche e dati numerici)

• Operatori Punto Migranti • Animatore della rete • Psicologo

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE

Gli indicatori utilizzati per il monitoraggio e la valutazione del progetto sono i seguenti: 1. numero di badanti partecipanti agli incontri 2. numero di associazioni coinvolte nella rete

246 ______Politiche a favore di anziani ______

DENOMINAZIONE

ASSEGNI DI CURA ANZIANI E HANDICAP ADULTO di cui al Fondo Nazionale per le non Autosufficienze

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

Azienda USL di Bologna Distretto Pianura Est

RESPONSABILE DEL PROGETTO

Dott.ssa Rita Tinti - Direttore dell’Area Dipartimentale dell’Integrazione Socio-Sanitaria Distretto Pianura Est

DESTINATARI

Cittadini anziani gravemente non autosufficienti assistiti a domicilio Cittadini in situazione di grave disabilità assistiti a domicilio

SPECIFICARE SE IN CONTINUITÀ CON L’ANNO PRECEDENTE

Progetto in continuità

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

Comuni del Distretto Pianura Est

ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI

Azienda Usl di Bologna – Comuni del Distretto Pianura Est

OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)

A) l'impegno diretto dei Comuni in collaborazione con le Aziende USL, per la verifica delle modalità di concessione e controllo dell'assegno di cura per anziani previsto dalla L.R. n. 5/94 e applicazione delibera Giunta regionale n. 2686/04; le risorse assegnate sono volte all'ampliamento dei beneficiari di questa misura di intervento in modo particolare per quanto attiene: - un maggior utilizzo di assegni relativi al livello assistenziale più elevato (A); - una maggior garanzia di continuità degli interventi per i soggetti che mantengono le condizioni che hanno motivato l’intervento di sostegno economico. - applicazione del regolamento Aziendale in linea con le indicazioni della D.G.R 1206/07; B) la continuazione della sperimentazione avviata con delibera di Giunta regionale n. 1122/02 “Direttiva per la promozione di progetti personalizzati finalizzati a favorire le condizioni di domiciliarità e le opportunità di vita indipendente dei cittadini in situazione di handicap grave” (assegno di cura e di sostegno).

247 ______Politiche a favore di anziani ______

AZIONI PREVISTE

Sia per l’Area Anziani che per l’Area disabili si prevede l’utilizzo dell’assegno di cura in integrazione alla rete complessiva dei servizi territoriali “volti alla domiciliarità” al fine di garantire la permanenza dell’utente nell’ambito del proprio domicilio posticipandone così l’istituzionalizzazione e riconoscendo il lavoro di cura svolto dal care-giver. Per quanto riguarda il percorso di accesso è già consolidato per la rete dei servizi anziani un sistema informatizzato (GARSIA) che prevede la Segnalazione di “situazione di bisogno” presso lo sportello sociale per l’accesso alla rete complessiva dei servizi per anziani. Si sta applicando il regolamento e i relativi criteri operativi definiti nel regolamento unico aziendale. Per l’area disabili è in via di definizione l’accesso alla rete dei servizi del cittadino disabile con le stesse modalità previste per l’area anziani.

PIANO FINANZIARIO

Costo totale previsto € 2.384.998,00 Quota regionale € 2.366.548,00 di cui: • € 2.284.998,00 Fondo Regionale per la Non Autosufficienza 2008 • € 81.550,00 FNA Quota comunale € 18.450,00 Eventuale quota di altri soggetti da specificare /

RISORSE UMANE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE (caratteristiche e dati numerici)

Per l’Area Anziani: Assistenti sociali dei Comuni Personale Unità Socio Sanitaria Integrata Anziani - Azienda Usl - Distretto Pianura Est

Per l’Area Disabili: 1 Assistente sociale e 5 educatori professionali dell’USSI Disabili dell’AUSL

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE

• n° progetti attivati • n° utenti coinvolti

248 ______Politiche a favore di anziani ______

DENOMINAZIONE

SOSTEGNO E TUTELA ANZIANI FRAGILI di cui al Fondo Nazionale per le non Autosufficienze

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

Comune di San Pietro in Casale

RESPONSABILE DEL PROGETTO

Referenti responsabili settori Assistenza Domiciliare delle Coop. Cadiai, Dolce, Ancora e Ada.

DESTINATARI

Anziani non autosufficienti e in condizione di fragilità sociale

SPECIFICARE SE IN CONTINUITÀ CON L’ANNO PRECEDENTE

Progetto in continuità dal 2007

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

Comuni del Distretto Pianura Est

ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI

ASP Comuni del Distretto Pianura Est – Assistenti sociali Medici di medicina generale Servizio Sociale dell’Azienda Usl di Bologna Distretto Pianura Est Coop. Sociali del Consorzio Aldebaran (Cadiai, Dolce, Ada e Ancora)

OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)

Supporto, controllo e monitoraggio degli anziani del territorio in condizione di fragilità nel periodo estivo, finalizzati alla prevenzione dei disagi legati alle ondate di calore.

AZIONI PREVISTE

• Individuazione degli anziani fragili attraverso il contributo dei Medici di base, Azienda USL (Dipartimento di Sanità Pubblica) e Assistenti Sociali dei Comuni del Distretto, anche attraverso l’utilizzo dei criteri e dei parametri di valutazione dell’anziano fragile utilizzati o emersi dall’esperienza della ricerca “La Mia Casa Sicura”;

249 ______Politiche a favore di anziani ______

• Aggiornamento degli strumenti da utilizzare al domicilio degli anziani assistiti (schede di valutazione sulla condizione dell’anziano fragile monitorato);

• Giornata di formazione rivolta agli operatori di base per la presentazione delle finalità del progetto, degli aspetti operativi e degli strumenti da utilizzare al domicilio dell’anziano (scheda di monitoraggio al domicilio);

• Programmazione delle visite a domicilio, a cura dei Comuni o delle ASP in raccordo con le assistenti sociali comunali, effettuate da personale qualificato dell’assistenza di base, atte a monitorare le condizioni dell'anziano nel periodo estivo a prevenzione delle ondate di calore (periodo luglio – agosto);

• Formulazione report finale;

PIANO FINANZIARIO

Costo totale previsto € 25.000,00 Quota regionale € 20.390,00 Quota comunale € 4.610,00 Eventuale quota di altri soggetti da specificare /

RISORSE UMANE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE (caratteristiche e dati numerici)

Medici di medicina generale operanti nei Comuni del Distretto e assistenti sociali comunali per l’individuazione degli anziani in condizione di fragilità; Personale del Servizio Sociale Azienda USL Distretto Pianura Est e dell’Ufficio di Piano per la pianificazione della progetto; Personale di coordinamento delle ASP; Assistenti di base; Un medico referente del progetto “La Mia Casa Sicura”, un infermiere professionale, un assistente sociale per la formazione agli operatori.

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE

• n° anziani coinvolti • n° interventi di monitoraggio realizzati

250 ______Politiche a favore di anziani ______

DENOMINAZIONE

CAFÈ ALZHEIMER di cui al Fondo Nazionale per le non Autosufficienze

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

Comune di San Pietro in Casale

RESPONSABILE DEL PROGETTO

Ufficio di Piano: 051-6669531

DESTINATARI

Anziani affetti da demenza e loro familiari

SPECIFICARE SE IN CONTINUITÀ CON L’ANNO PRECEDENTE

Progetto che promuove l’estensione dell’esperienza “Amarcord al Cafè” già realizzata presso il Comune di San Pietro in Casale

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

Comuni del Distretto Pianura Est

ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI

Comuni del Distretto Pianura Est e associazioni che attiveranno nuovi Cafè Alzheimer

OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)

Promozione e sostegno nella realizzazione di Cafè Alzheimer nei Comuni del Distretto Pianura Est attraverso la condivisione di buone prassi e il sostegno economico alle attività specialistiche dei singoli cafè (costi di educatore e psicologo).

AZIONI PREVISTE

Sostegno dell'esperienza dei "Cafè Alzheimer" già attivi o in via di attivazione nelle varie realtà o dei centri sociali che promuovono incontri e iniziative per i familiari di cittadini affetti da demenza, attraverso il contributo economico per le spese dello psicologo e dell’animatore del gruppo. Stipula di convenzioni con l’Università di Bologna per l’avvio di tirocinanti psicologi in stage all’interno del café.

251 ______Politiche a favore di anziani ______

PIANO FINANZIARIO

Costo totale previsto € 20.000,00 Quota regionale € 16.310,00 Quota comunale € 3.690,00 Eventuale quota di altri soggetti da specificare \

RISORSE UMANE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE (caratteristiche e dati numerici)

Personale delle Coop. Sociali, dell’Azienda Usl e volontari da definire in ogni singolo cafè

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE

• n° Cafè Alzheimer avviati • n° anziani coinvolti • n° familiari coinvolti • n° assistenti familiari coinvolte

252 ______Politiche a favore di anziani ______

DENOMINAZIONE

A.D.I. (ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA) di cui al Fondo Nazionale per le non Autosufficienze

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

Azienda USL di Bologna Distretto Pianura Est

RESPONSABILE DEL PROGETTO

Dott.ssa Rita Tinti – Servizio Sociale Azienda Usl – 051-6662634

DESTINATARI

Persone non autosufficienti assistite al domicilio

SPECIFICARE SE IN CONTINUITÀ CON L’ANNO PRECEDENTE

Progetto in continuità dal 2002

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

Comuni del Distretto Pianura Est

ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI

A.U.S.L. di Bologna Distretto Pianura Est e Comuni del Distretto Pianura Est

OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)

Attivare percorsi operativi e strumenti informativi innovativi volti alla realizzazione di processi di integrazione tra i differenti servizi territoriali presenti nel territorio distrettuale, al fine di garantire la Tutela della Salute delle Persone in ambito Domiciliare dei cittadini non autosufficienti. Articolare l’organizzazione degli interventi domiciliare attraverso la definizione di un progetto assistenziale personalizzato Promuovere il rafforzamento e potenziamento dei punti unici di accesso alle prestazioni ed ai servizi con particolare riferimento alla non autosufficienza e del percorso di presa in carico al fine di garantire la continuità assistenziale

AZIONI PREVISTE

• attivazione di percorsi operativi di Integrazione tra i Servizi Sanitari, Socio-sanitari Integrati e Socio-Assistenziali volti alla Domiciliarità attraverso la sperimentazione della nuova “Cartella Domiciliare Integrata “ definita in modo omogeneo per tutto il territorio dell’ A.U.S.L. di Bologna, nell’ ambito territoriale distrettuale;

253 ______Politiche a favore di anziani ______

• costruzione /estensione, in tutti i Comuni del Distretto, del Progetto di realizzazione di una Rete Telematica Unica ed integrata in grado di connettere e collegare nell’ambito del Sistema di Rete, i Servizi Sanitari, Socio Sanitari Integrati e Socio- assistenziali e finalizzata alla attivazione di percorsi operativi e gestionali di Integrazione dei Servizi Territoriali: in particolare l’estensione della rete informatica relativa processi gestionali ed operativi Servizio di Assistenza Domiciliare attraverso un collegamento tra i Comuni e le A.S.P. per la gestione dei Servizi conferiti e con il Distretto per la attivazione del percorso operativo gestionale per i progetti a valenza Socio-Sanitaria • definizione di Progetti Assistenziali di Intervento Integrati volti alla Domiciliarità in linea con le linee di indirizzo in materia definitre nell’ambito della D.G.R.1206/07.

PIANO FINANZIARIO

Costo totale previsto € 506.000,00 Quota regionale € 486.000,00 FRNA Fondo Regionale per la Non Autosufficienza 2008 € 16.310,00 FNA Quota comunale € 3.690,00 Eventuale quota di altri soggetti da specificare /

RISORSE UMANE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE (caratteristiche e dati numerici)

• Personale Unità Socio Sanitaria Integrata Anziani - Azienda Usl - Distretto Pianura Est; • Assistenti Sociali Servizi Sociali dei Comuni del Distretto; • Servizi di Assistenza Domiciliare; • Servizio Assistenza infermieristica Domiciliare Distretto Pianura Est; • U.V.G.; • M.M.G.;

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE

• Applicazione della nuova Cartella Domiciliare Integrata nella totalità dei casi trattati in ambito distrettuale; • n° utenti con nuova Cartella Domiciliare Integrata applicata/numero utenti trattati; • n°nodi/servizi collegati in Rete Telematica Unica.

254 ______Politiche a favore di anziani ______

DENOMINAZIONE

POSTI TEMPORANEI DI SOLLIEVO IN CASA PROTETTA

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

Azienda USL di Bologna / Distretto Pianura Est

RESPONSABILE DEL PROGETTO

Dott.ssa Rita Tinti – Servizio Sociale Azienda Usl – 051-6662634

DESTINATARI

Tale tipologia di servizio è inserita nell’ambito del sistema di Rete dei Servizi dedicati agli Anziani ed il percorso di accesso prevede la segnalazione presso il Punto Unico di Accesso/Sportello Sociale Comunale.

SPECIFICARE SE IN CONTINUITÀ CON L’ANNO PRECEDENTE

Progetto in continuità dal 2004

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

Comuni del Distretto Pianura Est

ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI

Azienda U.S.L. di Bologna - Distretto Pianura Est, Comuni ricompresi nel Distretto Pianura Est, Sindacati, Case Protette convenzionate.

OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)

Diversificazione tipologia offerta Rete Servizi Anziani finalizzata alla attivazione di percorsi di sollievo volti al riconoscimento del “Tempo di Cura” e della Domiciliarità.

AZIONI PREVISTE

Definizione di progetti/posti temporanei di sollievo nelle Case Protette convenzionate con il Distretto Pianura Est dedicati ad anziani non autosufficienti affetti da demenza e/o anziani gravemente non autosufficienti assistiti a domicilio. I posti temporanei individuati nelle Case Protette convenzionate con il Distretto Pianura Est gestiti dal S.A.A. Distrettuale nell’ambito degli indirizzi e regolamentazione aziendale in via di definizione ed in linea con i contenuti della DGR1206/07.

255 ______Politiche a favore di anziani ______

PIANO FINANZIARIO

Costo totale previsto € 50.000,00 Quota regionale / Quota comunale € 50.000,00 Fondo per la Non Autosufficienza Comunale Eventuale quota di altri soggetti da specificare /

RISORSE UMANE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE (caratteristiche e dati numerici)

Personale Unità Socio Sanitaria Integrata Anziani - Azienda Usl - Distretto Pianura Est

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE

• n° ricoveri di sollievo nell’anno; • periodi di copertura dei posti messi a disposizione;

256 ______Politiche a favore di anziani ______

DENOMINAZIONE

DEMENZA IN FAMIGLIA: “AGIRE SENZA NUOCERE E SENZA NUOCERSI”

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

Azienda USL di Bologna Distretto Pianura Est

RESPONSABILE DEL PROGETTO

Dott.ssa Rita Tinti – Servizio Sociale Azienda Usl – 051-6662634

DESTINATARI

I familiari di anziani affetti da demenza

SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE

Progetto in continuità dal 2004

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

Comuni del Distretto Pianura Est

ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI

Comuni del Distretto Pianura Est Ausl di Bologna - Programma Salute Anziani Ausl di Bologna - Servizio Sociale – U.O. Anziani

OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)

La finalità generale del programma : • Fornire strumenti di conoscenza degli aspetti clinici e psicorelazionali ai familiari disponibili a mantenere a domicilio ed a prendersi cura di persone affette da demenza; • Mantenere ed implementare i gruppi di auto-mutuo-aiuto.

Obiettivi: • Fornire ai familiari le conoscenze cliniche, psicologiche, relazionali e pratiche per gestire meglio la vita con un malato affetto da demenza; • Ampliare i gruppi di auto – mutuo-aiuto mediante la presenza ed il supporto dei facilitatori; • Diffondere la cultura del gruppo di auto-mutuo-aiuto per innescare un processo di autonoma crescita degli stessi e della cultura della condivisione e non dell’isolamento.

257 ______Politiche a favore di anziani ______

AZIONI PREVISTE

Prosecuzione del coordinamento dei gruppi di auto aiuto presenti sul territorio

PIANO FINANZIARIO

Costo totale previsto € 6.242,27 (residuo) Quota regionale / Quota comunale € 6.242,27 Eventuale quota di altri soggetti da specificare /

RISORSE UMANE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE (caratteristiche e dati numerici)

Facilitatori dell’Azienda Usl appositamente formati da Futura S.p.a.

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE

Corsi di formazione: • n° di persone che iniziano e partecipano con assiduità agli incontri mensili. • n° di persone che si inseriscono nel gruppo, successivamente alla fase propedeutica.

Prosecuzione ed attivazione di Gruppi “A.M.A.”: • somministrazione di un questionario a conclusione del percorso formativo per valutare il gradimento dell’iniziativa e l’impatto dell’evento sull’interazione tra malato – familiare – Servizi • n° di persone che iniziano e concludono il percorso. • n° di persone che accedono e continuano come gruppo di auto-aiuto.

258 ______Politiche a favore di anziani ______

DENOMINAZIONE

SORRIDERE INSIEME

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

Comunità Santa Maria della Venenta - Onlus

RESPONSABILE DEL PROGETTO (nominativo e recapiti)

Marignani Paola Tel. 051/66.37.200 – fax 051/66.37.186 – cell. 340/46.63.663

DESTINATARI

Anziani

SPECIFICARE SE IN CONTINUITÀ CON L’ANNO PRECEDENTE

Nuovo progetto

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

Comuni del Distretto Pianura Est

ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI

Case di cura e/o riposo del Distretto

OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)

Arricchire la sfera personale garantendo il recupero di un buon equilibrio psico-fisico mediante l'impiego della pet-therapy e della musicoterapia.

AZIONI PREVISTE

Si terrà in considerazione non solo le caratteristiche della patologia da cui è affetto il paziente, ma anche l’esperienza soggettiva che la persona sta vivendo; entrando così in contatto con la sua realtà per comprenderne i sentimenti, le emozioni e i comportamenti. La proposta terapeutica dovrà quindi essere personalizzata.

PIANO FINANZIARIO

In corso di definizione

259 ______Politiche a favore di anziani ______

RISORSE UMANE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE (caratteristiche e dati numerici)

EQUIPE • n. 1 operatrice sociale – educatrice cinofila - conduttrice di pet-therapy; • n. 1 operatrice Sociale - Responsabile tecniche di nuova comunicazione attraverso l'apporto della musica; • n. 1 operatore sociale disabili; • n. 1 pedagogista; • n. 1 educatrice professionale – educatrice cinofila; • n. 1 infermiera professionale; • n. 1 psicologa (in attività libero professionale); • n. 1 istruttrice Cinofila riconosciuta ENCI (in attività libero professionale); • n. 1 consulente in Veterinaria (in attività libero professionale).

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE

Monitoraggio e valutazione da parte dell'Equipe con eventuale relazione qualora richiesta.

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262 ______Politiche a favore di disabili ______

TABELLA 1

DAGLI OBIETTIVI STRATEGICI TRIENNALI DELL’AREA AGLI INTERVENTI DEL PROGRAMMA ATTUATIVO 2008 BISOGNI EMERGENTI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007) • Valorizzazione del diritto al tempo libero per i diversamente abili; • Coordinare tra loro e completare servizi e progetti per il “Dopo di noi”, durante noi; • Estensione dell’apertura dei centri diurni anche durante il periodo estivo; • Ridistribuzione, in modo più equilibrato, della localizzazione dei laboratori protetti nel Distretto; • Dare una copertura più organica ai bisogni sociali urgenti garantendo un presidio anche dopo la chiusura dei servizi. RIDEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI PRIORITARI OBIETTIVI NEL TRIENNIO STATO DI ATTUAZIONE DEGLI OBIETTIVI PRIORITARI (CFR. PIANO DI ZONA 2005-2007) PREVISTI NEL PDZ 2005-07 • Valorizzazione del diritto al tempo • Conferma dei progetti per il tempo libero quali libero per i diversamente abili ed del Club del Sabato e Sap; diritto al sollievo delle famiglie; • Costituzione di una commissione vacanze disabili che si è occupata della programmazione di soggiorni estivi 2007 e progetterà i soggiorni per l’estate 2008; • Favorire e supportare progetti di • Costituzione della Fondazione a partecipazione “Le residenza per persone disabili; Chiavi di Casa”; • Prosecuzione progetto Appartamento “Dopo di noi” di Trebbo; • Sostenere economicamente la • Conferma interventi economici di pronta domiciliarità; emergenza rivolti a disabili ed alle loro famiglie; • Integrazione economica dei fondi per l’assegno di cura disabili attraverso l’assegnazione di una quota del Fondo Distrettuale per la Non Autosufficienza; • Erogazione contributi per la mobilità e l’autonomia (L. 29/97); • Costituzione dal 1.01.08 delle 2 Aziende Pubbliche di Servizi alla Persona (ASP): “Galuppi – Ramponi”

e “Donini – Damiani” Non è prevista • • Creare opportunità di lavoro per i Apertura struttura/laboratorio protetto di nessuna diversamente abili attraverso la assemblaggio e mercato equo solidale sito a San ridefinizione degli valorizzazione del lavoro sociale; Pietro in Casale gestito da Coop. Sociali; obiettivi triennali. • Incremento affidamenti servizi comunali alle cooperative sociali di tipo B; • Insediamento del Tavolo Interistituzionale per l’inserimento lavorativo di persone disabili o in condizione di svantaggio sociale; • Proposta “Documento di impegno delle Amministrazioni Comunali per la promozione dell’inserimento lavorativo…”; • Costruzione di una rete di protezione • Realizzazione del progetto sperimentale “La Mia sociale e di pronta emergenza dopo la Casa Sicura”; chiusura dei servizi; • prosecuzione servizi di telesoccorso e teleassistenza sul territorio distrettuale; • sperimentazione servizio E-Care a livello distrettuale dall’estate 2007; • Sensibilizzare i Comuni ad adottare • In fase di approfondimento. nella progettazione degli edifici e nei regolamenti edilizi soluzioni tecniche e normative tese a favorire la mobilità dei disabili.

263 ______Politiche a favore di disabili ______

INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2008: PROGRAMMI FINALIZZATI

• Protocollo Interistituzionale per l’inserimento lavorativo disabili e svantaggiati • Progetto Sovrazonale CAAD – Centro provinciale per l’adattamento domestico (disabili – anziani) • Progetto Sovrazonale relativo al percorso congiunto finalizzato alla promozione della figura dell’Amministratore di Sostegno • Programma Finalizzato “Contributi per la mobilità e l’autonomia nell’ambiente domestico a favore di persone con disabilità” L.R. 29/97 • Fondo Nazionale per le non autosufficienze: ¾ Assegni di cura anziani e handicap adulto; ¾ Interventi di sollievo per disabili. • Programma Finalizzato “Contrasto alla povertà e all’esclusione sociale” ¾ Interventi di pronta emergenza, di sostegno alla domiciliarità e di contrasto alla povertà

INTERVENTI PREVISTI PER L'ANNO 2008: PROGETTI DI SVILUPPO/INNOVAZIONE /QUALIFICAZIONE OPPURE DI CONTENIMENTO

• Attività per il dopo di noi (Sviluppo) • Club del Sabato – Progetto tempo libero disabili (S) • SAP – Progetto tempo libero disabili (S) • Diverse…Espressioni: esperienze di musica e teatro con ragazzi disabili (S) • Soggiorni estivi per disabili (S) • Progetto Arte e salute mentale (S) • Progetto di utilizzo delle terapie espressive: arte terapia e danza movimento terapia (S) • Corso per operatore radiofonico (S) • Sorridere insieme (S)

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PROGRAMMA FINALIZZATO: ASSEGNI DI CURA DISABILI - AZIENDA USL

Il regolamento aziendale degli assegni di cura per l’area handicap è in fase di elaborazione/definizione. Si punta a dare continuità ai progetti per i soggetti che hanno motivato l’intervento di sostegno economico; si darà la priorità ai progetti di assegni di cura relativi a livelli assistenziali più elevati. Nell’anno 2007 sono stati erogati a favore di disabili adulti n. 45 assegni di cura di cui 24 a favore di persone con disabilità acquisite e 21 persone con disabilità congenite. Nel primo bimestre 2008 sono già stati rinnovati n. 40 assegni di cura disabili.

LEGGE 29/97 “CONTRIBUTI PER LA MOBILITÀ E L’AUTONOMIA NELL’AMBIENTE DOMESTICO…DISABILI” – COMUNE CAPOFILA SAN PIETRO IN CASALE

Nel Distretto Pianura Est sono pervenute 21 domande di contributo: • 12 domande per l’art. 9 “Contributi sulla spesa sostenuta per l’acquisto e l’adattamento per veicoli ad uso privato utilizzati per la mobilità di cittadini gravemente disabili”, di cui n. 3 domande non ammissibili. Tot. erogato € 9.696,30. • 9 domande per l’art. 10 “contributi per l’acquisto di strumentazioni ed attrezzature domestiche per favorire la permanenza di disabili nella propria abitazione”, di cui n. 4 domande non ammissibili. Tot. erogato € 2.895,51. Per una quota complessiva di € 12.591,81 a totale carico della Regione. Non risultano richieste ammissibili inevase.

APPARTAMENTO PER IL DOPO DI NOI DI TREBBO – FONDAZIONE LE CHIAVI DI CASA

Il 2007 ha rappresentato una ulteriore tappa verso l’entrata a regime del progetto che vede la Fondazione di Partecipazione “Le Chiavi di Casa” già direttamente impegnata nella gestione dell’appartamento. La gestione amministrativa è stata tutta a carico della Fondazione, pertanto la stessa: • ha reperito i fondi necessari alla gestione economica del progetto; • ha stipulato i contratti di lavoro per la governante e per l’educatore; • si fatta carico dei costi di gestione. Le famiglie hanno partecipato alle spese di gestione con una quota a loro carico. Anche nel 2007 è stato previsto un finanziamento dei Comuni nell’ambito del Programma Attuativo 2007 pari ad € 18.000. I lavori della commissione interistituzionale (Comuni, Distretto, Fondazione) stanno continuando e si sta approntando un regolamento che regoli le modalità di accesso e di gestione dell’appartamento nonché le modalità di relazione e di collaborazione tra le parti coinvolte. A tutt’oggi le famiglie coinvolte nel progetto sono 3 Il Comune di Castel Maggiore ha concesso il comodato gratuito l’appartamento sito a Trebbo di Reno.

267 ______Politiche a favore di disabili ______

CLUB DEL SABATO - AZIENDA USL

Il Club del sabato è un progetto di gestione del tempo libero rivolto a cittadini disabili adulti, da svolgersi nella giornata del sabato, quando i centri diurni e le tante strutture che si occupano dei disabili sono chiuse. Si è data continuità ai 12 clubs distribuiti nei Comuni del territorio distrettuale, dando stabilità al club di Castenaso attivato negli ultimi mesi del 2006. Si è reso necessario variare l’ente gestore del modulo ”Club del Sabato” del Comune di San Pietro in Casale, prima gestito dall’ANFFAS di Bologna ora, a partire da settembre 2007, dalla Cooperativa sociale “ Campi d’Arte”. Allo stesso club si sono aggiunti due ragazzi che fino ad oggi hanno partecipato alle attività del Club di Castel Maggiore, che frequentano lo stesso laboratorio e che sono residenti uno nel comune di San Pietro in Casale e l’altro a San Giorgio di Piano A tutt’oggi i Clubs sono 12 e coinvolgono n. 55 utenti cosi distribuiti:

Comune sede del club n. utenti Ente gestore Baricella 4 Coop. Soc. “L’Orto” Budrio 6 Coop. Soc. “L’Orto” Molinella 5 Coop. Soc. “L’Orto” Castel Maggiore 5 Coop. Soc. “L’Orto” Castenaso 6 Coop. Soc. “L’Orto”

Granarolo 5 Coop. Soc. “L’Orto”

Malalbergo 4 Coop. Soc. “L’Orto”

Minerbio 3 Coop. Soc. “L’Orto”

Pieve di Cento 1 4 Coop. Soc. “Città Verde”

Pieve di Cento 2 4 Coop. Soc. “Città Verde"

San Pietro in Casale 6 Coop. Soc. “Campi d’Arte”

Villa Donini 3 Villa Donini

Totale n. utenti 55

SAP (SERVIZIO DI AIUTO PERSONALE) – COMUNE CAPOFILA SAN PIETRO IN CASALE

Il Sap è un progetto di gestione del tempo libero rivolto a cittadini con disabilità più lievi rispetto all’utenza dei Club del Sabato. Nell’arco dell’anno 2007 grande è stato l’impegno per consolidare le attività di gruppo inerenti alle uscite di tempo libero (pizza, concerti, teatro, discoteca, bowling…) e per creare una rete tra l’Anffas, i servizi territoriali e le famiglie con persone disabili a carico. I gruppi afferenti ai diversi territori della Pianura Est, sono 6, ognuno composto da 6 utenti con disabilità medio-lieve. Il Punto d’Ascolto, presso il Comune di Pieve di Cento, continua con successo la sua attività, si è effettuato un incontro pubblico alla presenza di famiglie, operatori sociali e dei volontari, che ha avuto lo scopo di riconfermare gli obiettivi di tale attività. Inoltre è stata garantita la continuità agli interventi individuali, il bisogno maggiore è stato individuato nel territorio di Budrio. Questa tipologia di attività ha tra i suoi obiettivi principali quello di alleviare la famiglia dalle cure quotidiane al proprio congiunto disabile.

268 ______Politiche a favore di disabili ______Continua la campagna promossa per reperire personale volontario attraverso: Incontri presso gli Istituti Scolastici Superiori del territorio di Bologna e Provincia; Articoli da pubblicare nei giornali comunali; Partecipazione a feste/sagre di paese, a conferenze e manifestazioni di vario genere; Distribuzione di materiale informativo.

Si è provveduto ad una “nuova” riapertura degli sportelli Sap presso il comune di S. Pietro in Casale ed il Comune di Budrio, entrambi aperti al pubblico due volte al mese.

Numero di persone con disabilità coinvolte nelle attività Sap: 51.

1 afferente al Comune di Baricella; 7 afferenti al Comune di Budrio; 16 afferenti al Comune di Castel Maggiore; 7 afferenti al Comune di Castenaso; 2 afferenti al Comune di Galliera; 2 afferenti al Comune di Granarolo dell’Emilia; 1 afferente al Comune di Malalbergo; 1 afferente al Comune di Minerbio; 6 afferenti al Comune di Molinella; 4 afferenti al Comune di Pieve di Cento; 2 afferenti al Comune di San Giorgio di Piano; 2 afferenti al Comune di San Pietro in Casale;

I volontari in servizio sull’intero territorio della Pianura Est sono circa 50.

INTERVENTI DI PRONTA EMERGENZA (DI CUI AL PROGRAMMA FINALIZZATO CONTRASTO ALLA POVERTÀ) – AZIENDA USL

Il fondo è gestito in modo flessibile e trasversale sia dall’area Minori che dall’Area Handicap in relazione al verificarsi delle esigenze. Da alcuni anni la problematicità minorile si presenta con caratteristiche allarmanti, quindi non quantificate nella previsione di bilancio, che renderà necessario l’utilizzo dei fondi previsti nel progetto per il ripiano di maggiori costi sostenuti soprattutto per il collocamento di minori in emergenza. Secondo questa logica nel 2007 sono stati effettuati n. 11 interventi di collocamento extra familiare in condizioni di assoluta emergenza. Sono stati effettuati inoltre n. 3 interventi a domicilio sia di natura educativa che assistenziale a favore di minori con grave patologia invalidante. Relativamente all’Area disabili nel corso del 2007 sono stati attivati 5 progetti a favore di 4 utenti. Sono interventi di inserimento temporaneo presso strutture per disabili del nostro territorio che si sono resi necessari per rispondere adeguatamente alla grave condizione di difficoltà sociale e di salute dei loro familiari Tale fondo per la pronta emergenza è stato finanziato con risorse comunali derivanti sia dal Fondo Sociale Indistinto oltre che da contributi regionali (Programma Finalizzato Contrasto alla Povertà - fase A). I dati di attività ed economici in dettaglio sono tuttora in elaborazione.

269 ______Politiche a favore di disabili ______

SOGGIORNI ESTIVI PER DISABILI – COMUNE CAPOFILA SAN PIETRO IN CASALE

Nel mese di marzo 2006 è stata individuata una Commissione Vacanze Disabili composta da due referenti dell’Azienda USL e da un’assistente sociale comunale. La commissione ha realizzato un monitoraggio degli interventi già previsti dai comuni del Distretto per favorire i soggiorni per disabili. Dopo questa prima fase di studio il Tavolo Tecnico Politico di Coordinamento ha deciso di inserire nella commissione un Direttore Area Servizi alla Persona, a supporto dello studio di modalità per realizzare i soggiorni a livello distrettuale. Il progetto ha ricevuto dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna un finanziamento pari ad € 30.000,00 per la realizzazione di soggiorni da prevedere nell’estate 2007. La commissione ha proceduto destinando il contributo della Fondazione alla realizzazione delle vacanze disabili gestite di Coop. Orto, Associazione Handicap 24 e Villa Donini quali soggetti più attivi nel territorio distrettuale nella realizzazione di soggiorni estivi. Il contributo ha consentito un abbattimento di oltre il 50% dei costi a carico di 36 famiglie che hanno potuto mandare i propri ragazzi disabili in vacanza.

PROGETTO ARTE E SALUTE MENTALE - AZIENDA USL

Il progetto prevede la produzione di spettacoli teatrali realizzati da artisti professionisti, pazienti ed operatori della salute mentale a scopo terapeutico e riabilitativo. Attività 2007 È proseguita l’attività di laboratorio Burattini con le Scuole Elementari di San Giovanni in Persiceto e di San Giorgio di Piano, i docenti burattinai continuano il percorso di insegnamento ai bambini prevedendo oltre alla costruzione di burattini il movimento e la scrittura di un testo. La programmazione degli spettacoli è stata la seguente: • Spettacolo per ragazzi “ ascolta : ti racconto” repliche; • Spettacolo per ragazzi “Il pifferaio di Hamelin” repliche; • Spettacolo per ragazzi “ Naviga, naviga via” repliche; • Spettacolo per ragazzi “Don Chisciotte” prevista la realizzazione dello spettacolo, debutto e repliche per il 2007; • Spettacolo di prosa “Vita di Galileo” repliche; • Spettacolo di prosa Shakespeare Folie repliche; • Spettacolo di prosa “Drammi didattici” di Bertold Brecht debutto gennaio 2007 e repliche; • Spettacolo di prosa “ Sei personaggi in cerca d’autore” di Luigi Pirandello . Debutto Maggio 2007 e repliche: • Riproduzione su pellicola del film girato nel settembre 05 “Una serata fuori”, presentazione del film in aprile 2007 presso la Cineteca di Bologna; • Partecipazione alla selezione del concorso per la Biennale di Venezia e per il Festival Internazionale di Torino; • Ripreso il percorso formativo per la realizzazione dello spettacolo di prosa “Edipo Re” di Pier Paolo Pasolini. Previsto il debutto per l’anno 2008 .

270 ______Politiche a favore di disabili ______È stato realizzato un lavoro di documentazione svolto da un gruppo di attori della compagnia, di cui cinque presso HERA, per raccogliere documentazione fotografica e video sugli impianti di depurazione che ha consentito la realizzazione di uno spettacolo per ambientazione esterna intitolato “De Rerum Naturae” – autore e regista Gabriele Tesani . È previsto per aprile l’inizio delle prove e il debutto a luglio 08.

ARTE TERAPIA E DANZA MOVIMENTO TERAPIA - AZIENDA USL

Nel 2007 è stata garantita la prosecuzione delle attività e delle pratiche a scopo terapeutico rivolte a pazienti in carico al DSM Area Nord, attraverso l’utilizzo delle espressioni artistiche di gruppo presso la Palestra Comunale del Comune di San Giorgio di Piano. È stato ampliato il gruppo dei partecipanti consolidando la presenza di un gruppo di n. 8 persone e di due percorsi individuali. Tutte la persone coinvolte appartengono ai territori di afferenza del C.S.M. di San Giorgio di Piano. Per l’anno 2008 si intende proseguire l’attività presso la stessa sede.

CORSO PER OPERATORE RADIOFONICO - AZIENDA USL

Il progetto prevede un percorso di Formazione e professionalizzazione di alcuni pazienti del DSM nel campo della comunicazione per la realizzazione e conduzione di programmi di informazione, approfondimento e cultura sui temi della psichiatria/disagio È proseguito nel 2007, e proseguirà nel 2008, il percorso formativo con frequenza bisettimanale prevedendo inoltre la partecipazione del gruppo ad eventi culturali sia di carattere generale che legati a temi della salute mentale. È stato inoltre realizzato un sito internet gestito dagli allievi del corso già visitabile. La Provincia di Bologna, Assessorato alla formazione, ha finanziato per l’anno 2008 un ulteriore percorso formativo che coinvolgerà sei nuovi allievi . Da gennaio 2008 è inoltre previsto un ampliamento della frequenza a tre giorni settimanali. Inoltre il giovedì alle ore 15 Psicoradio è in onda su circuito nazionale su Radio Popolare con repliche alla domenica alle ore 13,30.

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PROGETTO SOVRAZONALE: PROTOCOLLO INTERISTITUZIONALE PER L’INSERIMENTO LAVORATIVO DISABILI E SVANTAGGIATI ANNO 2008

Comune o forma associativa ex-art.16 Provincia di Bologna L.R.2/03 capofila di progetto

Responsabile del progetto/programma: Patrizia Paganini Servizio Politiche Attive del Lavoro e Formazione Provincia di nominativo e recapiti Bologna

Destinatari Utenza disabile e svantaggiata

Specificare se è in continuazione di un SI, è un progetto in continuazione dell’anno precedente progetto dell'anno precedente

Ambito territoriale di realizzazione Territorio Provinciale

Provincia di Bologna, Comune di Bologna, AUSL Bologna, Istituzioni/attori sociali coinvolti AUSL Imola, ASP del Circondario Imolese, tutti i Comuni del territorio provinciale. Rivedere il Protocollo per l’inserimento al lavoro dei disabili ex L. 68/99 stipulato nel 2004 tra Comune di Bologna , Provincia di Bologna, AUSL e Area Imolese e alla luce dei risultati raggiunti e delle necessità emerse estenderlo a tutto il territorio provinciale. Allargare il campo di azione del protocollo anche in riferimento a soggetti in situazione di svantaggio che, pur presentando aspetti di complessità e multiproblematicità, non sono però disabili in sensi della L. 68/99. Obiettivi del progetto (anche eventuali Sviluppare attraverso il Gruppo di Coordinamento previsto integrazioni con altre aree d’intervento) dal Protocollo, formato dai Responsabili dei Servizi interessati delle diverse Istituzioni firmatarie, un coordinamento interistituzionale a livello tecnico, aperto anche ai contributi provenienti dalle Associazioni di Rappresentanza interessate e della Cooperazione Sociale, quale luogo di informazione, scambio di buone prassi e sperimentazione di azioni, anche al di fuori del protocollo, inerenti le tematiche dell’inserimento lavorativo di soggetti disabili e svantaggiati che consenta di raccordare, laddove possibile, l’operatività delle diverse istituzioni interessate. Le azioni previste sono: Verifica e ridefinizione del protocollo già sottoscritto e sua estensione per tutto il territorio provinciale tenendo in considerazione le specifiche necessità dei singoli contesti Azioni previste territoriali. Costituzione delle singole unità operative interistituzionali per ciascuna delle zone firmatarie. Sviluppo di un gruppo di lavoro interistituzionale per la definizione di una specifica ipotesi di protocollo per

275 ______Politiche a favore di disabili ______

l’inserimento lavorativo di persone in condizioni di svantaggio e ampliamento del gruppo della rete soggetti interessati alle problematiche oggetto del protocollo, quali: Associazioni di Rappresentanza e Cooperazione Sociale. Individuazione e sperimentazione di strumenti di transizione e inserimento lavorativo sia per lavoratori disabili ex L. 68 che per quelli in situazioni di svantaggio non certificati. Particolare attenzione verrà prestata ai percorsi di inserimento lavorativo all’interno di cooperative sociali di tipo B (in riferimento a quanto previsto a tale proposito dalla Legge Regionale e alla Convenzione Quadro – art.22 L.R. 17/05) già definita in sede provinciale) anche in relazione agli obiettivi socio riabilitativi definiti nei singoli percorsi. Costo totale previsto Per l’utenza disabile si utilizzeranno Quota regionale risorse a carico del Quota nazionale Fondo Regionale Piano finanziario: Disabili per l’anno

2007/08. Per le persone in condizione di svantaggio € 365.000 iva esclusa)

Attualmente il progetto è arrivato alla conclusione delle risorse stanziate con 45 percorsi effettuati a fronte dei 30 ipotizzati. Il numero delle segnalazioni è stato aumentato poiché si è evidenziata una difficoltà di conclusione dei percorsi ed è stato quindi possibile prendere in carico un numeroso maggiore di Indicatori per il monitoraggio/valutazione utenti per utilizzare le risorse disponibili. Attualmente si sta valutando la possibilità di utilizzare ulteriori risorse provenienti da economie del progetto per consentire nuove segnalazioni. - numero di percorsi di transizione/inserimento attivati; - numero di inserimenti effettuati

276 ______Politiche a favore di disabili ______

PROGETTO SOVRAZONALE: CAAD - CENTRO PROVINCIALE PER L’ADATTAMENTO DELL'AMBIENTE DOMESTICO (DISABILI – ANZIANI)

ANNO 2008

Comune o forma associativa ex-art.16 Comune di Bologna L.R.2/03 capofila di progetto

Responsabile Uff. Integrazione disabilità: Viviana Verzieri, Servizi Sociali, Comune Bologna, viale Vicini 20, 40122 Responsabile del progetto/programma: Bologna, 051/2194301, [email protected] nominativo e recapiti Coordinamento tecnico: Andrea Pancaldi Servizi Sociali, Comune Bologna, viale Vicini 20, 40122 Bologna, 051/2193772, [email protected] DESTINATARI - Cittadini disabili e loro famiglie - Cittadini anziani e loro famiglie - Operatori dei servizi territoriali impegnati nell’ambito anziani e disabili - Funzionari e tecnici dei Comuni impegnati nell’ambito Destinatari dell’edilizia - Soggetti del terzo settore attivi nell’ambito anziani e disabili - Soggetti pubblici e privati impegnati nell’ambito della qualità dell’abitare - Figure professionali e loro organizzazioni di rappresentanza impegnate negli ambiti di cui al Servizio Specificare se è in continuazione di un Continuazione del progetto 2007 progetto dell'anno precedente

Ambito territoriale di realizzazione Territorio della provincia di Bologna

Comune di Bologna Istituzioni/attori sociali coinvolti Ausilioteca AIAS onlus Cooperativa sociale Accaparlante onlus Consolidare, qualificare e sviluppare le attività dei centri di informazione e consulenza per l’adattamento dell’ambiente domestico attraverso azioni specifiche che prevedano: E. l’attivazione di modalità organizzative che favoriscano l’accesso degli utenti provenienti da tutte le zone sociali; F. l’organizzazione di iniziative formative rivolte ai tecnici e ai funzionari degli Enti Locali che hanno funzioni di Obiettivi del progetto (anche eventuali progettazione, realizzazione, verifica e controllo nel settore integrazioni con altre aree d’intervento) dell’edilizia abitativa; G. la realizzazione di iniziative di informazione e formazione a favore dei professionisti e artigiani in collaborazione con le organizzazioni tecnico-professionali; H. collaborare alla realizzazione di progetti di adattamento domestico promossi dai servizi territoriali sociosanitari nell’ambito del FRNA tramite attività di consulenza ai servizi, al nucleo famigliare e relativi tecnici progettisti e

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attività di valutazione dei progetti e della loro realizzazione concreta AZIONI PREVISTE, STRUMENTI, METODOLOGIA

GESTIONE - gestione del servizio per le funzioni di sportello informativo e consulenza; - attività di pianificazione e coordinamento/monitoraggio periodico delle attività nelle due sedi del CAAD; - implementare il sistema informativo predisposto dalla Regione e assolvere ai relativi obblighi informativi;

INFORMAZIONE COMUNICAZIONE - produzione di una mailing list di collegamento per scambio informazioni e documenti tra i soggetti coinvolti come referenti nella rete CAAD del territorio bolognese (80 nominativi); - produzione di una newsletter trimestrale diffusa gratuitamente a circa 700 indirizzi; - gestione di una rubrica fissa dedicata ai temi di cui al CAAD sulla rivista trimestrale Metropoli del CRH; - gestione delle pagine del CAAD Bologna nel sito della rete regionale dei CAAD; - produzione di comunicati stampa sulle attività del CAAD Azioni previste e di articoli per riviste specializzate;

RAPPORTI CON IL TERRITORIO In funzione di un modello gestionale che evolva verso una forte collaborazione con AUSL e Provincia: - attivazione di rapporti di collaborazione con gli Uffici di Piano e i servizi territoriali locali anche con modalità operative differenziate rispetto alle esigenze e risorse locali; - attivazione di scambi e collaborazioni con realtà operanti nell’ambito edilizio: Ufficio edilizia privata del Comune, SUNIA, Ufficio casa Comune, Ordini professionali, Acer; - attività di scambio e collaborazione con servizi sociali e sanitari operanti nell’ambito anziani.

FORMAZIONE (in collaborazione con CRA e CRIBA) - progettare e realizzare iniziative di formazione e aggiornamento, con particolare riferimento ai tecnici delle amministrazioni comunali impegnati nell’ambito della edilizia e gli artigiani installatori; - progettare e realizzare iniziative di info-formazione e aggiornamento rivolte ad operatori e studenti dell’area sociosanitaria. Costo totale Quota regionale Quota comunale previsto Piano finanziario: € 289.207,00 € 226.036,00 € 63.171,00

- valori quali-quantitativi di utenza e prestazioni di sportello informativo; - valori quali-quantitativi di utenza e prestazioni di consulenze tecniche; Indicatori per il monitoraggio/valutazione - diffusione strumenti informativi specifici e riscontri delle attività di comunicazione; - distribuzione dell’utenza complessiva nel territorio provinciale; - feedback da enti e realtà coinvolte in collaborazioni.

278 ______Politiche a favore di disabili ______

PROGETTO SOVRAZONALE PERCORSO CONGIUNTO FINALIZZATO ALLA PROMOZIONE DELLA NUOVA FIGURA DELL’AMMINISTRATORE DI SOSTEGNO (EX L. 6/2004) ANNO 2008 Comune o forma associativa ex-art. 16 L.R. 2/03 capofila di progetto o del programma Comune di Bologna finalizzato Silvana Stanzani Direttrice Servizio Invalidi Civili – Settore Coordianmento Sociale e salute Responsabile del progetto/programma: Tel. 051/216370 nominativo e recapiti Fax 051/216406 e-mail [email protected] Servizi Sociali del territorio, Comuni della Provincia, Associazioni di categoria, familiari dei beneficiari Destinatari dell’Amministratore di sostegno, candidati a svolgere il ruolo di Amministratore di sostegno, associazioni di volontariato, patronati Progetto in continuità con progetto sovrazonale 2007 relativo Specificare se è in continuazione di un alla sensibilizzazione , formazione e promozione della figura progetto dell’anno precedente dell’amministratore di sostegno (in applicazione della L.6/2004) Ambito territoriale di realizzazione Provincia di Bologna Comuni della Provincia, Provincia di Bologna, Servizi Istituzioni/attori sociali coinvolti Anziani dei quartieri di Bologna, Fondazione “Dopo di Noi”, Volabò - sostituire la figura di Amministratore di sostegno all’intervento di tutela che dovrebbe permanere solo come misura residuale in casi particolari; - aumentare la disponibilità di candidati al ruolo di Amministratore di sostegno; - realizzare elenchi di candidati al ruolo di Amministratore Obiettivi del progetto (anche eventuali di sostegno e essere di supporto al giudice tutelare integrazioni con altre aree di intervento) competente per territorio; - favorire la realizzazione di corsi di formazione a livello dei comuni della provincia e incontri di formazione e sensibilizzazione sulla figura dell’amministratore di sostegno; - avviare momenti di confronto sulle procedure e sulle problematiche applicative. Formalizzare la composizione e l’attività del gruppo di lavoro , costituitosi nel 2006 e composto di tecnici del Settore Coordinamento sociale e salute , dei Servizi Sociali dei Quartieri e rappresentanti del mondo del volontariato per la definizione e condivisione di un percorso omogeneo sul territorio per la gestione dell’iter di presentazione del ricorso, Azioni previste per la gestione dei rapporti con gli uffici del giudice tutelare e per la definizione delle modalità di relazione tra i servizi e gli ads nominati. Realizzazione di momenti di confronto con gli altri Comuni della Provincia, sul tema, nell’ambito del Tavolo tecnico provinciale per i Piani di Zona, costituito dai Dirigenti dei Comuni capofila delle sette zone sociali provinciali

279 ______Politiche a favore di disabili ______

Programmazione di corsi di formazione e sensibilizzazione sull’istituto nell’ambito della provincia da definire con i singoli comuni o aree interessate Eventuale quota di altri soggetti da Quota specificare comunale

Quota Piano finanziario Costo totale previsto Verifica regionale Comune di possibilità Bologna di € 9.000 finanziame nti costituende ASP Risorse umane che si prevede di impiegare (caratteristiche e dati numerici) - N. ricorsi presentati dall’ente pubblico per la nomina di Amministratore di sostegno in un anno; - N. ricorsi definiti con nomina ads; Indicatori di monitoraggio valutazione - N. proposte persone in tutela; - N. di decreti di tutelari; - N. partecipanti corsi di formazione; - N. corsi o iniziative promosse.

280 ______Politiche a favore di disabili ______

DENOMINAZIONE

PROGRAMMA FINALIZZATO “CONTRIBUTI PER LA MOBILITÀ E L’AUTONOMIA NELL’AMBIENTE DOMESTICO A FAVORE DI PERSONE CON DISABILITÀ” LR 29/97

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

Comune di San Pietro in Casale

RESPONSABILE DEL PROGETTO

Elena Fabbri – Ufficio di Piano Distretto Pianura Est 051/6669531

DESTINATARI

• disabili gravi (Legge 104, art. 3, comma 3) con o senza patente di guida; • intestatari di autoveicoli destinati abitualmente al trasporto di disabili gravi e aventi con gli stessi, legami di parentela o di convivenza, o un rapporto consolidato di assistenza, che hanno acquistato un veicolo o adattato uno di loro proprietà per il trasporto dei disabili; • entrambi i genitori separati o divorziati, anche per interventi riferiti alla stessa persona disabile; • disabili gravi di età inferiore ai 65 anni (per veicoli senza particolari adattamenti); • disabili titolari di patenti di guida speciali che abbiano dovuto adattare i comandi di guida del veicolo.

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

Comuni del Distretto Pianura Est

ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI

Uffici Servizi Sociali dei Comuni

OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)

Favorire la mobilità e l’autonomia nell’ambiente domestico attraverso l’erogazione di contributi a favore di persone con disabilità per l’acquisto di attrezzature o l’adattamento e l’acquisto di veicoli.

281 ______Politiche a favore di disabili ______

AZIONI PREVISTE

Erogazione di contributi economici regionali finalizzati a:

Acquisto o adattamento di un veicolo (art.9) I contributi sono rivolti a favorire l'acquisto di un veicolo o l'adattamento: per adattamento si intendono le modifiche ai comandi di guida prescritti dalla Commissione per le patenti speciali e le modifiche alla carrozzeria e alla sistemazione interna del veicolo necessarie per l'accesso e l'utilizzo del mezzo da parte del disabile.

Acquisto di ausili e tecnologie, per favorire il permanere dei disabili nella propria abitazione (art.10) I contributi sono rivolti all'acquisto di strumentazioni, ausili e attrezzature per favorire la vita del disabile nella propria abitazione: • strumentazioni tecnologiche e informatiche per il controllo dell'ambiente domestico e lo svolgimento delle attività quotidiane; • ausili, attrezzature e arredi personalizzati per migliorare la fruibilità della propria abitazione; • attrezzature tecnologiche per svolgere attività di lavoro, studio e riabilitazione nella propria abitazione quando non sia possibile svolgerle all'esterno.

PIANO FINANZIARIO

Costo totale previsto € 34.438,00 Quota regionale € 34.438,00 Quota comunale / Eventuale quota di altri soggetti da specificare /

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE

• n° domande presentate; • n° contributi erogati.

282 ______Politiche a favore di disabili ______

DENOMINAZIONE

ASSEGNI DI CURA ANZIANI E HANDICAP ADULTO di cui al Fondo Nazionale per le non Autosufficienze

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

Azienda USL di Bologna Distretto Pianura Est

RESPONSABILE DEL PROGETTO

Dott.ssa Rita Tinti - Direttore dell’Area Dipartimentale dell’Integrazione Socio-Sanitaria Distretto Pianura Est

DESTINATARI

Cittadini anziani gravemente non autosufficienti assistiti a domicilio Cittadini in situazione di grave disabilità assistiti a domicilio

SPECIFICARE SE IN CONTINUITÀ CON L’ANNO PRECEDENTE

Progetto in continuità

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

Comuni del Distretto Pianura Est

ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI

Azienda Usl di Bologna – Comuni del Distretto Pianura Est

OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)

A) l'impegno diretto dei Comuni in collaborazione con le Aziende USL, per la verifica delle modalità di concessione e controllo dell'assegno di cura per anziani previsto dalla L.R. n. 5/94 e applicazione delibera Giunta regionale n. 2686/04; le risorse assegnate sono volte all'ampliamento dei beneficiari di questa misura di intervento in modo particolare per quanto attiene: - un maggior utilizzo di assegni relativi al livello assistenziale più elevato (A); - una maggior garanzia di continuità degli interventi per i soggetti che mantengono le condizioni che hanno motivato l’intervento di sostegno economico. - applicazione del regolamento Aziendale in linea con le indicazioni della D.G.R 1206/07; B) la continuazione della sperimentazione avviata con delibera di Giunta regionale n. 1122/02 “Direttiva per la promozione di progetti personalizzati finalizzati a favorire le

283 ______Politiche a favore di disabili ______condizioni di domiciliarità e le opportunità di vita indipendente dei cittadini in situazione di handicap grave” (assegno di cura e di sostegno).

AZIONI PREVISTE

Sia per l’Area Anziani che per l’Area disabili si prevede l’utilizzo dell’assegno di cura in integrazione alla rete complessiva dei servizi territoriali “volti alla domiciliarità” al fine di garantire la permanenza dell’utente nell’ambito del proprio domicilio posticipandone così l’istituzionalizzazione e riconoscendo il lavoro di cura svolto dal care-giver. Per quanto riguarda il percorso di accesso è già consolidato per la rete dei servizi anziani un sistema informatizzato (GARSIA) che prevede la Segnalazione di “situazione di bisogno” presso lo sportello sociale per l’accesso alla rete complessiva dei servizi per anziani. Si sta applicando il regolamento e i relativi criteri operativi definiti nel regolamento unico aziendale. Per l’area disabili è in via di definizione l’accesso alla rete dei servizi del cittadino disabile con le stesse modalità previste per l’area anziani.

PIANO FINANZIARIO

Costo totale previsto € 2.384.998,00 Quota regionale € 2.366.548,00 di cui: • € 2.284.998,00 Fondo Regionale per la Non Autosufficienza 2008 • € 81.550,00 FNA Quota comunale € 18.450,00 Eventuale quota di altri soggetti da specificare /

RISORSE UMANE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE (caratteristiche e dati numerici)

Per l’Area Anziani: Assistenti sociali dei Comuni Personale Unità Socio Sanitaria Integrata Anziani - Azienda Usl - Distretto Pianura Est

Per l’Area Disabili: 1 Assistente sociale e 5 educatori professionali dell’USSI Disabili dell’AUSL

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE

• n° progetti attivati • n° utenti coinvolti

284 ______Politiche a favore di disabili ______

DENOMINAZIONE

INTERVENTI DI SOLLIEVO PER DISABILI di cui al Fondo Nazionale per le non Autosufficienza

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

Azienda U.S.L. Bologna Distretto Pianura Est

RESPONSABILE DEL PROGETTO (nominativo e recapiti)

Dott.ssa Rita Tinti – Servizio Sociale Azienda Usl – 051-6662634

DESTINATARI

Cittadini in situazione di disabilità assistiti a domicilio.

SPECIFICARE SE IN CONTINUITÀ CON L’ANNO PRECEDENTE

Progetto in continuità dall’anno 2007

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

Comuni del Distretto Pianura Est

ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI

A.U.S.L. di Bologna Distretto Pianura Est – Comuni del Distretto Pianura Est

OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)

Gli interventi di sollievo sono progetti che prevedono l’accoglienza temporanea in servizi residenziali e semiresidenziali di persone in condizione di disabilità normalmente assistite in famiglia. La definizione di una tipologia di interventi temporanei nell’ambito delle rete dei servizi socio-sanitari è finalizzata alla attivazione di percorsi di sollievo volti al riconoscimento del “Tempo di Cura” ed a sostegno della Domiciliarità.

AZIONI PREVISTE

Attivazione di Progetti Assistenziali Individualizzati di sollievo finalizzati alla domiciliarità, definiti nell’ambito del percorso di accesso alla rete servizi Disabili Adulti e valutati nell’ambito dell’Equipè multiprofessionale

285 ______Politiche a favore di disabili ______

PIANO FINANZIARIO

Costo totale previsto € 78.586,00 Quota regionale € 40.000,00 FRNA Fondo Regionale per la Non Autosufficienza 2008 € 31.475,00 FNA Quota comunale € 7.110,00 Eventuale quota di altri soggetti da specificare

RISORSE UMANE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE (caratteristiche e dati numerici)

Personale Unità Socio Sanitaria Integrata Anziani - Azienda Usl - Distretto Pianura Est

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE

• n° ricoveri di sollievo

286 ______Politiche a favore di disabili ______

DENOMINAZIONE

INTERVENTI DI PRONTA EMERGENZA, DI SOSTEGNO ALLA DOMICILIARITÀ E DI CONTRASTO ALLA POVERTÀ di cui al Programma Finalizzato “Contrasto alla povertà e all’esclusione sociale”

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

Azienda USL di Bologna Distretto Pianura Est

RESPONSABILE DEL PROGETTO

Dott.ssa Rita Tinti – Servizio Sociale Azienda Usl – 051/6662634

DESTINATARI

Disabili e persone in situazione di disagio sociale

SPECIFICARE SE IN CONTINUITÀCON L’ANNO PRECEDENTE

Progetto in continuità dal 2002

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

Comuni del Distretto Pianura Est

ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI

Azienda Ausl – Servizio Sociale – U.S.S.I Minori e U.S.S.I. Disabili Adulti

OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)

• Attivazione di prestazioni assistenziali atte a rispondere a situazioni di difficoltà, di emergenza e di urgenza legate anche a necessità momentanee anche attraverso inserimenti residenziali; • Valorizzazione e sostegno alle famiglie in difficoltà in quanto ambiti primari di sviluppo e cura delle persone; • Sostegno alla genitorialità; • Individuazione di percorsi alternativi all’istituzionalizzazione.

AZIONI PREVISTE

Interventi di colfaggio, supporto e appoggio educativo, sostegno economico e inserimento provvisorio in struttura.

287 ______Politiche a favore di disabili ______È prevista la prosecuzione di questo progetto che nei primi anni di sperimentazione ha consentito di rispondere in tempi brevi a situazioni di emergenza, evitando in alcuni casi l’istituzionalizzazione.

PIANO FINANZIARIO

Costo totale previsto € 90.000,00 Quota regionale € 38.330,24 / Quota comunale € 51.669,76 (di cui € 16.427,25 Programma finalizzato “Contrasto alla povertà e all’esclusione sociale”) Eventuale quota di altri soggetti da specificare /

RISORSE UMANE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE (caratteristiche e dati numerici)

Sono coinvolti tutti gli operatori dell’USSI Disabili Adulti dell’Azienda Usl di Bologna del Distretto Pianura Est

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE n° interventi di tutela in situazioni con caratteristica di emergenza

288 ______Politiche a favore di disabili ______

DENOMINAZIONE

ATTIVITÀ PER IL “DOPO DI NOI”

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

Comune di San Pietro in Casale

RESPONSABILE DEL PROGETTO

U.S.S.I Handicap Adulto Azienda Usl / Distretto Pianura Est – 051-6662634 (per gli aspetti tecnici – professionali) Ufficio di Piano - 051/6669531

DESTINATARI

Disabili adulti e loro famiglie.

SPECIFICARE SE IN CONTINUITÀ CON L’ANNO PRECEDENTE

Azione in continuità dal 2004 (Appartamento per il “Dopo di Noi”) Nuova azione (Sportello d’informazione giuridica)

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

Comuni del Distretto Pianura Est

ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI

U.S.S.I Handicap Adulto Azienda Usl / Distretto Pianura Est, Comuni del Distretto Pianura Est, Fondazione “Le Chiavi di Casa”, Fondazione “Dopo di Noi”.

OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)

• Sperimentare soluzioni di vita indipendente in vista del Dopo di Noi al fine di verificare la tenuta delle famiglie e dei disabili rispetto al distacco; • Dare opportunità di informazione/formazione alle famiglie con disabili.

AZIONI PREVISTE

• Prosecuzione dell’esperienza dell’appartamento inserito nella rete dei servizi socio- sanitari distrettuali e gestito dalla Fondazione “Le Chiavi di Casa”; • Costituzione e avvio della commissione di lavoro composta dai Comuni, dall’Azienda Usl e dalla Fondazione con l’obiettivo di definire le linee strategiche per il consolidamento del progetto e per la definizione di prospettive future in ambito Distrettuale;

289 ______Politiche a favore di disabili ______

• Attivazione sportello di informazione giuridica e organizzazione di iniziative pubbliche di prima informazione in collaborazione con la Fondazione “Dopo di Noi” di Bologna.

PIANO FINANZIARIO

Costo totale previsto € 9.000,00 Quota regionale / Quota comunale € 9.000,00 Eventuale quota di altri soggetti da specificare Quota da definire della Fondazione “Le Chiavi di Casa”

RISORSE UMANE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE (caratteristiche e dati numerici)

• n° 1 colf; • n° 1 educatore professionale della Coop. L’Orto; • n° 2 educatori professionali dipendenti dell’USSI Disabili dell’AUSL di cui n. 1 con funzioni di coordinamento; • n° 1 avvocato; • n° 1 tecnico di area sociale.

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE

• n° progetti attivati; • n° accessi allo sportello.

290 ______Politiche a favore di disabili ______

DENOMINAZIONE

CLUB DEL SABATO Progetto tempo libero disabili

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

Azienda USL di Bologna Distretto Pianura Est

RESPONSABILE DEL PROGETTO

Dott. Bruno Alberghini – U.S.S.I Handicap Adulto Azienda Usl / Distretto Pianura Est 051-6662634

DESTINATARI

Utenti disabili medio e medio-gravi e gravi.

SPECIFICARE SE IN CONTINUITA’ CON L’ANNO PRECEDENTE

Progetto in continuità dal 2001

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

Comuni del Distretto Pianura Est

ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI

I Comuni del Distretto, Azienda USL-Area Sociale U.O. Handicap Adulto, AUSER, Anffas, Ass. “Idee ed Esperienze”, Coop. Sociale “Campi d’Arte”, Coop. Sociale “L’Orto”, Coop. Sociale “Città Verde”, Ist.OO.PP. San Domenico e Villa Donini.

OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)

Il Club del sabato è un progetto di gestione del tempo libero rivolto a cittadini disabili adulti, da svolgersi nella giornata del sabato, quando i centri diurni e le tante strutture che si occupano dei disabili sono chiuse. Si tratta di costituire dei piccoli gruppi, appunto i club, formati da personale educativo, volontari e ragazzi disabili; di individuare sul territorio degli spazi adeguati ad accogliere i gruppi; di programmare le attività da svolgersi nella giornata come: uscite per partecipare ad eventi culturali, sportivi, cinema, pizzeria, organizzazione di attività ludiche, organizzazione di pranzi, ecc. L'obiettivo generale rimane quello di favorire la vita relazionale, la mobilità e la socializzazione e ridurre i rischi di isolamento ed emarginazione delle persone con disabilità e sostenere le famiglie nella loro attività di cura nelle giornate in cui i servizi deputati sono chiusi.

291 ______Politiche a favore di disabili ______

AZIONI PREVISTE

Il progetto, che si articola attraverso la costituzione di 13 Clubs, da risposte alle esigenze di tutto il territorio del Distretto Pianura Est ed accoglie disabili con diverse patologie. Il progetto si prefigge anche lo scopo di mettere in collegamento chi frequenta luoghi di ritrovo ed altri contenitori di manifestazioni culturali e sportive con le persone disabili, per creare un ponte tra diversità e normalità al fine di favorire frequentazioni diversificate.

Attività • Colloqui di gruppo tesi all’organizzazione della giornata e all’approfondimento delle problematiche relative all’autonomia; • Attività ludiche singole e di gruppo; • Utilizzo di strumenti audio; • Cena comunitaria; • Uscite organizzate per assistere ad avvenimenti culturali, sportivi, ecc…; • Uscite nella rete sociale di vita quotidiana (bar, giornalaio, pizzeria, ecc…).

PIANO FINANZIARIO

Costo totale previsto € 62.600,00 Quota regionale / Quota comunale € 62.600,00 Eventuale quota di altri soggetti da specificare /

RISORSE UMANE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE (caratteristiche e dati numerici)

• Un educatore professionale della Coop. dell’Ente gestore per ogni Club. • 5 educatori professionale, 1 assistente sociale dipendenti dall’USSI Disabili Adulti dell’AUSL di cui n. 1 educatore con funzioni di coordinamento.

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE

• n° dei club del sabato attivati • n° utenti coinvolti • n° e tipologia iniziative realizzate

292 ______Politiche a favore di disabili ______

DENOMINAZIONE

S.A.P. : Progetto tempo libero disabili

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

Comune di San Pietro in Casale

RESPONSABILE DEL PROGETTO

Dott.ssa Stefania Vulcano – Anffas Onlus Bologna – 051/244595

DESTINATARI

Utenti disabili medio e medio-lievi.

SPECIFICARE SE IN CONTINUITÀ CON L’ANNO PRECEDENTE

Progetto in continuità dal 2000

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

Comuni del Distretto Pianura Est

ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI

I Comuni del Distretto, Azienda USL, Anffas, volontari.

OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento) a) offrire a giovani e adulti con disabilità opportunità di socializzazione e svago tramite interventi personalizzati ad alta intensità educativa; b) favorire e sviluppare l’autonomia personale al di fuori dell’ambito familiare; c) sostenere la famiglia e ridurre i rischi di isolamento ed emarginazione; d) sensibilizzare la società civile ed in particolare i giovani sulle problematiche delle persone disabili e delle loro famiglie, sulla solidarietà e l’integrazione; e) migliorare il livello di socializzazione e la fruizione del territorio per le attività di tempo libero; f) offrire la possibilità di inserirsi in una rete di relazioni amicali con coetanei e di uscire da situazioni di povertà relazionale, evitando rischi di emarginazione e isolamento.

293 ______Politiche a favore di disabili ______

AZIONI PREVISTE

• Campagna di sensibilizzazione finalizzata al reclutamento di volontari e all’aumento delle risposte offerte all’utenza: attraverso incontri presso Istituti di Scuola Superiore Secondaria di Bologna e Provincia, articoli sui giornali comunali, partecipazione a manifestazioni/feste territoriali;

• Corsi di formazione rivolti ai volontari: gli obiettivi del percorso formativo sono, oltre a fornire conoscenze adeguate sulle diverse tipologie di disabilità, fornire competenze sulla metodologia e le modalità di relazione sia con gli utenti che con i loro familiari, nonché sul ruolo del volontario all’interno del Servizio Aiuto Personale.

• Attività di tempo libero: gli utenti che usufruiscono di tale servizio appartengono alla fascia dei medio – gravi, questo comporta che, rispetto alle funzioni elementari e alla comunicazione, presentano un buon livello di autosufficienza relativamente alle capacità di base e alle capacità autocontenitive. Le attività programmate appartengono alla fascia del tempo libero e quindi sono volte alla promozione delle capacità espressive e cognitive dell’utente e a favorire la relazione utente/ambiente nel tentativo di mantenere l’integrazione del ragazzo quale obiettivo generale.

• Interventi individuali: la gamma di utenza che usufruisce di questo servizio è affetta da gravi problematiche psichiche e comportamentali, o da deficit motorio e/o fisico importante. Solitamente trascorrono il loro tempo all’interno del nucleo familiare, dal quale vengono protetti, ma che spesso si ritrova appesantito dall’attività di cura costante.

• Laboratori espressivi e manuali: questo è un tipo di attività che prevede una precisa definizione della durata, tanto che si prevede una strutturazione a moduli. Quindi verranno definiti i tempi dell’attività e gli obiettivi che si vogliono perseguire. Scopo primario sarà quello di dare all’utenza la possibilità di esprimersi attraverso il proprio corpo, conoscere le potenzialità del linguaggio corporeo, percepirne l’emozione e dare loro un nome. Attraverso la manualità si arriverà alla costruzione de veri e propri manufatti, creati dalla fantasia dei partecipanti, questo servirà alla stimolazione della creatività, spesso tenuta a freno dalle attività meccaniche del quotidiano.

• Punto d’ascolto per persone con disabilità: presso il punto di ascolto sarà presente una persona con disabilità che potrà avvalersi della collaborazione degli operatori del Comune e dell’ Anffas, inoltre sono previste verifiche in itinere ogni 2 mesi. Questa sperimentazione si svolge presso il Comune di Pieve di Cento, l’intenzionalità futura è quella di estendere la suddetta esperienza anche nei Comuni del Distretto Pianura Est.

294 ______Politiche a favore di disabili ______

PIANO FINANZIARIO

Costo totale previsto € 28.050,00 Quota regionale / Quota comunale € 28.050,00 Eventuale quota di altri soggetti da specificare /

RISORSE UMANE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE (caratteristiche e dati numerici)

• Tecnico psico-pedagogico • 2 coordinatori • Personale volontario

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE

• n° volontari; • n° utenti; • n° e tipologia iniziative realizzate: - uscite di tempo libero, due volte al mese; - interventi individuali, una volta settimana; - incontri con le famiglie; - festa di natale; - partecipazione a feste paesane; - festa di chiusura estiva. - 2 Corsi di formazione per i volontari acquisiti

295 ______Politiche a favore di disabili ______

DENOMINAZIONE

DIVERSE…ESPRESSIONI: esperienze di musica e teatro con ragazzi disabili

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

Comune di San Pietro in Casale

RESPONSABILE DEL PROGETTO (nominativo e recapiti)

Associazione Culturale Teatro di Camelot - Elisa Caldironi

DESTINATARI

Ragazzi disabili residenti nel Distretto Pianura Est

SPECIFICARE SE IN CONTINUITÀ CON L’ANNO PRECEDENTE

Progetto innovativo

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

Comuni del Distretto Pianura Est

ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI

Associazione Idee ed esperienze Fondazione Le Chiavi di Casa Associazione Culturale Teatro di Camelot Azienda Usl di Bologna Distretto Pianura Est Uffici Servizi Sociali e Culturali dei Comuni del Distretto Pianura Est

OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)

Favorire la partecipazione di ragazzi disabili ad attività culturali che ne valorizzino le potenzialità espressive in una logica di piena integrazione sociale e culturale.

AZIONI PREVISTE

Realizzazione di laboratori artistici formativi su attività musicali, teatrali e di altre arti espressive, tesi alla realizzazione di eventi e spettacoli, da prevedersi nei teatri dei Comuni del Distretto.

296 ______Politiche a favore di disabili ______

PIANO FINANZIARIO

Costo totale previsto € 9.000,00 Quota regionale / Quota comunale € 9.000,00 Eventuale quota di altri soggetti da specificare /

RISORSE UMANE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE (caratteristiche e dati numerici)

Attori ed educatori dell’Associazione Culturale Teatro di Camelot Volontari dell’Associazione Idee ed Esperienze e della Fondazione Le Chiavi di Casa

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE

- n. di ragazzi coinvolti nelle iniziative; - n. di corsi /laboratori realizzati; - n. di eventi teatrali/musicali/artistici realizzati.

297 ______Politiche a favore di disabili ______

DENOMINAZIONE

SOGGIORNI ESTIVI PER DISABILI

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

Comune di San Pietro in Casale

RESPONSABILE DEL PROGETTO

Ufficio di Piano – 051/6669531

DESTINATARI

Cittadini disabili

SPECIFICARE SE IN CONTINUITÀ CON L’ANNO PRECEDENTE

Progetto in continuità dal 2005

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

Comuni del Distretto Pianura Est

ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI

Tutti i Comuni del Distretto, l’Azienda USL (U.O. Handicap Adulto), Associazioni (Idee ed esperienze di Granarolo dell’Emilia, L’Altra Voce di Malalbergo,) Cooperativa sociale “L’ORTO” di Minerbio, Cooperativa Città Verde, Coop. 24 di Budrio, AUSER, Associazione Arca di Granarolo dell’Emilia, Associazioni dei disabili: ANFFAS, AIAS, ecc.

OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)

• Possibilità, anche se per un periodo ridotto, di vivere delle esperienze al di fuori del contesto familiare o residenziale abituale, da parte di persone con handicap di diversa gravità. • Offerta alle famiglie, che sopportano il carico assistenziale per tutto l’anno, di un intervallo di vacanza e di un periodo di recupero psichico e fisico, soprattutto nelle situazioni più gravi.

AZIONI PREVISTE

La commissione tecnica già costituitasi si occuperà dell’organizzazione di vacanze, per l’estate 2008, con una valenza ricreativa ed educativa, che diano la possibilità alle persone disabili di fruire di contesti non esclusivamente rivolti all’handicap, con un’assistenza qualificata 24 ore su 24;

298 ______Politiche a favore di disabili ______

PIANO FINANZIARIO

Costo totale previsto € 35.000,00 Quota regionale / Quota comunale € 35.000,00 Eventuale quota di altri soggetti da specificare

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE

N. soggiorni vacanze realizzati N. ragazzi coinvolti

299 ______Politiche a favore di disabili ______

DENOMINAZIONE

“PROGETTO ARTE E SALUTE MENTALE”: Teatro Ragazzi, Burattini, Prosa

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

Azienda Usl di Bologna Area Dipartimentale Nord Arte e Salute onlus

RESPONSABILE DEL PROGETTO

Dott. Filippo Renda 051/6644775 (DSM) Dottor Giuseppe Mariani (referente organizzativo) Ufficio Cronopios 051/224420

DESTINATARI

Pazienti in carico al D.S.M. Area Nord e Sud

SPECIFICARE SE IN CONTINUITÀ CON L’ANNO PRECEDENTE

Il progetto è la prosecuzione, in continua evoluzione, di un percorso attivato dal 1998

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

Comuni del Distretto Pianura Est ed Ovest

ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI

DSM Ausl di Bologna - Arte e Salute onlus - Arena del sole

OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)

• acquisizione di abilità specifiche attraverso corsi di formazione professionale; • favorire reali possibilità lavorative attraverso la produzione di spettacoli; • raggiungere obiettivi terapeutici e riabilitativi; • concretizzare la possibilità, per le persone seguite dai servizi di salute mentale, di essere riconosciuti soggetti di produzione artistico-culturale da parte della comunità locale, garantendo in tal modo un aumento delle possibilità di integrazione con il proprio territorio di residenza e operando nella direzione della lotta allo stigma; • attraverso i laboratori scolastici favorire la costruzione di un’immagine diversa della persona affetta da disturbo mentale, non più legata al pregiudizio a allo stigma.

300 ______Politiche a favore di disabili ______

AZIONI PREVISTE

• formazione e produzione di spettacoli sia teatrali che cinematografici; • integrazione del lavoro tra artisti professionisti, pazienti ed operatori della salute mentale; • realizzazione di laboratori di costruzione di burattini movimento e scrittura di un testo nelle scuole elementari di San Giorgio di Piano e San Giovanni in Persicelo; • non si richiedono finanziamenti ma disponibilità ai Comuni, alle scuole e alle diverse realtà che afferiscono al Tavolo dei Piani Zona, di inserire nella programmazione delle attività culturali e ricreative e teatrali gli spettacoli realizzati.

PIANO FINANZIARIO

In via di definizione

RISORSE UMANE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE (caratteristiche e dati numerici)

Sono impegnati nel progetto complessivamente n. 5 operatori a tempo parziale (Educatori Professionali e Infermieri professionali) del D.S.M. Area Dipartimentale a garanzia del buon esito dei progetti.

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE

• miglioramento clinico; • miglioramento del livello di qualità della vita; • cambiamento della percezione del disturbo psichico e migliore integrazione della persona affetta dal disturbo mentale nella collettività.

301 ______Politiche a favore di disabili ______

DENOMINAZIONE

PROGETTO DI UTILIZZO DELLE TERAPIE ESPRESSIVE: ARTE TERAPIA E DANZA MOVIMENTO TERAPIA

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

Azienda Usl di Bologna Area Dipartimentale Nord

RESPONSABILE DEL PROGETTO

Dott.ssa Flavia Russillo C.S.M. San Giorgio di Piano – 051/6644775

DESTINATARI

Utenti adulti in carico ai CSM

SPECIFICARE SE IN CONTINUITÀ CON L’ANNO PRECEDENTE

Il progetto rappresenta la prosecuzione ed il consolidamento di percorsi attivati da alcuni anni

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

Comuni del Distretto Pianura Est

ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI

Ausl di Bologna DSM Area Nord Comuni del Distretto Pianura Est

OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)

• il supporto, mediante l’utilizzo di Terapie Espressive, ai Progetti Terapeutico Riabilitativi individuali predisposti dai Moduli del CSM invianti; • l’individuazione di risposte personali alle problematiche del disagio, attraverso lo sviluppo delle risorse creative individuali; • lo sviluppo, attraverso il lavoro nel gruppo, della solidarietà e della condivisione.

AZIONI PREVISTE

Attività e pratiche attraverso l’utilizzo delle espressioni artistiche.

PIANO FINANZIARIO

In via di definizione

302 ______Politiche a favore di disabili ______

RISORSE UMANE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE (caratteristiche e dati numerici)

È prevista la presenza nella gestione dei gruppi e delle attività di un Medico Psichiatra del C.S.M. di San Giorgio di Piano.

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE

Schede di valutazione benessere delle persone prima, durante ed al termine dell’intervento.

303 ______Politiche a favore di disabili ______

DENOMINAZIONE

CORSO PER OPERATORE RADIOFONICO

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

Azienda Usl di Bologna Area Dipartimentale Nord

RESPONSABILE DEL PROGETTO

Dott. Filippo Renda 051/6644775 (DSM) Dott.ssa Cristina Lasagni 335-5866716 (Arte e salute onlus)

DESTINATARI

Pazienti in carico al D.S.M. Bologna

SPECIFICARE SE IN CONTINUITÀ CON L’ANNO PRECEDENTE

Nel maggio 2006 è stato avviato il corso di formazione con una frequenza di due giorni settimanali che prosegue per tutto l’anno 2008 con frequenza trisettimanale.

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

Dipartimento Salute Mentale AUSL Bologna

ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI

DSM AUSL DI BOLOGNA – Associazione “Arte e Salute onlus” –

OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)

• sviluppo delle risorse comunicative e creative individuali; • formazione e professionalizzazione dei pazienti nel campo della comunicazione per la realizzazione e conduzione di programmi radiofonici di informazione, approfondimento e cultura sui temi della psichiatria/disagio; • lotta allo stigma ed al pregiudizio attraverso la diffusione di una comunicazione sulla salute mentale a livello delle radio locali e nazionali.

304 ______Politiche a favore di disabili ______

AZIONI PREVISTE

• prosecuzione del corso di formazione per operatore della radiofonia per l’anno 2008 in parte finanziato da un progetto europeo; • prosecuzione delle Messa in onda su Radio Città del Capo di un Programma radiofonico condotto da pazienti psichiatrici sui temi del disagio mentale e dal gennaio 2008 messa in onda sul circuito nazionale di Radio Popolare/popolare network; • gestione di un sito internet gestito dagli allievi del corso su temi di interesse generale; • possibilità di convenzione con altre radio locali dei programmi di Psicoradio.

PIANO FINANZIARIO

In via di definizione Possibilità di convenzione con altre radio locali dei programmi di Psicoradio.

RISORSE UMANE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE (caratteristiche e dati numerici)

È prevista la presenza di operatori dedicati: n.2 operatori infermieristici a tempo parziale.

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE

Schede di valutazione benessere delle persone prima, durante ed al termine dell’intervento.

305 ______Politiche a favore di disabili ______

DENOMINAZIONE

SORRIDERE INSIEME

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

Comunità Santa Maria della Venenta - Onlus

RESPONSABILE DEL PROGETTO (nominativo e recapiti)

Marignani Paola Tel. 051/66.37.200 – fax 051/66.37.186 – cell. 340/46.63.663

DESTINATARI

Ragazzi diversamente abili

SPECIFICARE SE IN CONTINUITÀ CON L’ANNO PRECEDENTE

Nuovo progetto

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

Comuni del Distretto Pianura Est

ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI

Istituti Scolastici del Distretto, associazioni con attività di assistenza specifica per ragazzi disabili.

OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)

Impegnare i ragazzi in diverse attività. La proposta sarà quindi personalizzata a seconda della patologia.

AZIONI PREVISTE

Si attuerà un percorso che possa arricchire la sfera personale dei ragazzi garantendo il recupero di un buon equilibrio psico-fisico mediante l'impiego della pet-therapy e della musicoterapia.

PIANO FINANZIARIO

In corso di definizione

306 ______Politiche a favore di disabili ______

RISORSE UMANE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE (caratteristiche e dati numerici)

EQUIPE • n. 1 operatrice sociale – educatrice cinofila - conduttrice di pet-therapy; • n. 1 operatrice Sociale - Responsabile tecniche di nuova comunicazione attraverso l'apporto della musica; • n. 1 operatore sociale disabili; • n. 1 pedagogista; • n. 1 educatrice professionale – educatrice cinofila; • n. infermiera professionale; • n. 1 psicologa (in attività libero professionale); • n. 1 istruttrice Cinofila riconosciuta ENCI (in attività libero professionale); • n. 1 consulente in Veterinaria (in attività libero professionale).

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE

Monitoraggio e valutazione da parte dell'Equipe con eventuale relazione qualora richiesta.

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312 ______Azioni e interventi trasversali ______

PROGETTO SOVRAZONALE: LA RETE DEGLI SPORTELLI SOCIALI ED IL PORTALE DEGLI SPORTELLI SOCIALI ANNO 2008

Comune o forma associativa ex-art.16 Provincia di Bologna L.R.2/03 capofila di progetto Anna Del Mugnaio Responsabile del progetto/programma: Dirigente Servizio politiche sociali e per la salute nominativo e recapiti 051/6598269 [email protected] Comuni e Ausl che partecipano alla sperimentazione dello Destinatari sportello sociale secondo quanto previsto da delibera consiglio regionale 514/2003 Specificare se è in continuazione di un Sì progetto dell'anno precedente

Ambito territoriale di realizzazione Territorio provinciale di Bologna

Provincia servizio politiche sociali e per la salute, Provincia Istituzioni/attori sociali coinvolti sistemi di Comunicazione e E-Government, Comuni capofila sede di distretto, ASP Circondario Imolese, Ausl di Bologna Il progetto si pone in continuità con quanto realizzato dall’anno 2004. Tutte le zone hanno partecipato alla sperimentazione dello sportello sociale finanziata dalla Regione Emilia Romagna. La Provincia di Bologna si è resa disponibile a realizzare un coordinamento del progetto al fine di permettere la realizzazione di una rete di sportelli sociali a livello provinciale che, seppur con differenziazioni di carattere organizzativo- gestionale, permetta agli sportelli di essere in rete ed in comunicazione tra loro. Inoltre valore aggiunto del coordinamento provinciale degli Obiettivi del progetto (anche eventuali sportelli sociali è l’attivazione di un Osservatorio provinciale integrazioni con altre aree d’intervento) del bisogno in grado di monitorare gli accessi agli sportelli e le richieste dei cittadini, e la creazione di un portale degli Sportelli Sociali attraverso il quale fornire informazioni sui servizi via web. Nel corso dell’anno 2008 è prevista l’integrazione con il servizio politiche attive del lavoro della Provincia di Bologna, nell’ambito del progetto Sportelli lavoro/Sportelli sociali. Il progetto prevede la sperimentazione su due distretti di un modello di collaborazione tra gli Sportelli Lavoro e gli Sportelli Sociali, nell’ottica di fornire un servizio coordinato a sostegno delle persone disoccupate che presentano forma di disagio e sono in carico ai servizi sociali per varie problematiche. Ad oggi sono state realizzate le seguenti fasi: Rete degli sportelli sociali e Osservatorio Bisogno: • installazione software in tutti i comuni Azioni previste • software operativo relativamente all’area anziani • software operativo per Osservatorio del bisogno • formazione realizzata per tutte le zone

313 ______Azioni e interventi trasversali ______

• conclusi i gruppi di lavoro provinciale relativamente a tutte le aree di bisogno: anziani, disabili, minori, disagio adulto ed osservatorio • attivazione collegamento con anagrafi comunali (AOL) • realizzazione di iniziativa di presentazione provinciale di presentazione degli sportelli

Portale della rete degli sportelli sociali: • realizzati incontri di coordinamento per la definizione del portale ed incontri con soggetti che hanno a disposizione data base o servizi di sportello informativo in materia sociale per futura integrazione, • definita e realizzata architettura portale, • definita mappatura dei servizi/interventi e loro caricamento sul portale con la descrizione di ogni singolo servizio ed i relativi riferimenti normativi, • implementazione area Anziani e completato il caricamento delle schede informative di servizi/interventi di tutti i comuni, • attivazione del portale come strumento extranet ad uso esclusivo degli operatori, in un secondo momento si potrà procedere all’attivazione del portale sul web accessibile su internet. Questa area web è stata realizzata con uno strumento di Content Management System di tipo open source, che consentirà l’aggiornamento autonomo e decentrato dei contenuti delle schede informative da parte dei redattori sia all’interno della Provincia che da parte dei referenti presso le Zone e/o i Comuni coinvolti nel progetto.

Attività in corso o da implementare per l’anno 2008 Rete degli sportelli sociali : • attivazione software area disabili e disagio adulto • attivazione software minori ed integrazione con il SISA Minori (RER) • integrazione con Doc AREA

Portale della rete degli sportelli sociali: • formazione dei redattori del portale per l’utilizzo del sistema CMS, per consentire il caricamento e aggiornamento autonomo e decentrato dei contenuti delle schede informative da parte dei referenti/redattori presso le Zone e/o i Comuni coinvolti nel progetto. • individuazione e nomina di un comitato di redazione del portale composto da specialisti dei diversi ambiti di intervento, il quale dovrà coordinarsi con le fonti di documentazione sociale già esistenti sul territorio Costo totale previsto: € 160.000 - Trasferimenti della Provincia di Bologna ai Comuni capofila. (risorse già assegnate con det.dir. del 31/10/2007) per Piano finanziario: sostegno all’implementazione degli sportelli l’individuazione e nomina di un referente/coordinatore di progetto all’interno dell’ufficio di piano e di uno o più redattori del portale degli sportelli sociali. Numero incontri di coordinamento realizzati a livello Indicatori per il monitoraggio/valutazione provinciale:

314 ______Azioni e interventi trasversali ______

Osservatorio del bisogno (dati anno 2008): Numero di contatti: Numero di richieste: Numero di comuni collegati:

315 ______Azioni e interventi trasversali ______

PROGETTO SOVRAZONALE ATTIVITÀ A FAVORE DELLE ASSOCIAZIONI DI PROMOZIONE SOCIALE E VOLONTARIATO ANNO 2008

Comune o forma associativa ex-art.16 Provincia di Bologna L.R.2/03 capofila di progetto

Provincia di Bologna Responsabile del progetto/programma: Antonella Lazzari nominativo e recapiti Tel 051/659.8377 - associazioni di promozione sociale Destinatari - organizzazioni di volontariato - cittadini

Specificare se è in continuazione di un è in continuità con gli altri piani annuali dell’associazionismo e progetto dell'anno precedente l’attività del volontariato

Ambito territoriale di realizzazione provinciale

Provincia di Bologna comuni Istituzioni/attori sociali coinvolti associazioni di promozione sociale organizzazioni di volontariato scuole - valorizzazione del ruolo del volontariato e dell’associazionismo - promuovere il concetto di cittadinanza attiva, in Obiettivi del progetto (anche eventuali particolare nella fascia giovanile integrazioni con altre aree d’intervento) - supportare l’attività delle associazioni di promozione sociale - avviare momenti di approfondimento sul rapporto terzo settore/enti locali - realizzazione attività formativa e informativa a favore delle associazioni di promozione sociale - ricerca su “Il valore e i rapporti delle associazioni con gli enti locali” - aggiornamento banca dati sul Terzo Settore - realizzazione IV Edizione di “Volontassociate” - sportello di consulenza fiscale a favore delle associazioni di promozione sociale - bando del volontariato - progetto sperimentale rivolto alle scuole sui “minori e Azioni previste giovani” strumenti: - incontri del Comitato di monitoraggio, composto da associazioni di promozione sociale e del gruppo di lavoro per l’organizzazione di Volontassociate con i referenti individuati dai distretti e/o dai Comuni - incontro annuale con le associazioni di promozione sociale - supporto organizzativo all’Assemblea del Volontariato - incontri del Comitato Paritetico provinciale del volontariato

316 ______Azioni e interventi trasversali ______

metodologie: - confronto e scambio con associazioni e organizzazioni di volontariato, con Volabo, con operatori enti locali Eventuale quota di altri soggetti da specificare – Quota Costo totale Quota Provinciale Piano finanziario: previsto regionale € 40.000,00 e € 80.000 € 18.500 costo personale ufficio terzo settore

- Realizzazione di almeno 2 corsi di informazione e Indicatori per il monitoraggio/valutazione formazione - Realizzazione di volontassociate

317 ______Azioni e interventi trasversali ______

DENOMINAZIONE

FORMAZIONE ASSISTENTI SOCIALI

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

Comune di San Pietro in Casale

RESPONSABILE DEL PROGETTO (nominativo e recapiti)

Ufficio di Piano 051/6669531

DESTINATARI

Assistenti sociali comunali e dell’Azienda USL

SPECIFICARE SE IN CONTINUITÀ CON L’ANNO PRECEDENTE

Nuovo progetto

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

Comuni del Distretto Pianura Est

ISTITUZIONI / ATTORI SOCIALI COINVOLTI

Comuni Distretto Pianura Est A.U.S.L. Bologna Distretto Pianura Est

OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)

Supervisione Strutturare percorsi formativi e di supervisione rivolti agli operatori dei Servizi Sociali dei Comuni e dell’Area Socio-Sanitaria del Distretto finalizzati a orientare un assetto operativo/metodologico in linea con gli indirizzi definiti nell’ambito dei Protocolli Operativo-Metodologici. Definire nell’ambito dei percorsi formativi collegamenti interistituzionali con i servizi presenti in ambito distrettuale operati nell’area del disagio e della Multiproblematicità.

Intercultura ad EST - Qualificazione del sistema dei servizi sulla normativa per il soggiorno e servizio di consulenza a distanza; - Fornire informazione di base sulla disciplina dell’immigrazione, della condizione dello straniero, dell’asilo e della cittadinanza.

Borse lavoro: opportunità nella rete del Welfare locale - il superamento dell’assistenzialismo a favore della promozione della persona;

318 ______Azioni e interventi trasversali ______- cittadinanza dei diritti, inclusione sociale, valorizzazione delle capacità individuali.

AZIONI PREVISTE

Percorsi formativi volti ad approfondire: - tematiche socio –assistenziali e socio-sanitarie. Supervisione di casi multiproblematici da condividere con gli operatori dell’Azienda USL (USSI minori, USSI anziani e USSI handicap adulto) e le Assistenti Sociali comunali; - evoluzione del fenomeno migratorio e della relativa legislazione; - inquadramento giuridico e normativo degli inserimenti lavorativi protetti, il percorso socio assistenziale o socio riabilitativo, opportunità offerte dalla realtà lavorativa del territorio.

PIANO FINANZIARIO

Costo totale previsto € 16.367,37 Quota regionale Quota comunale € 16.367,37 Eventuale quota di altri soggetti da specificare

RISORSE UMANE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE (caratteristiche e dati numerici)

Professionisti dei Servizi Sociali , Socio-Sanitari e Sanitari Coop. Lai-momo Futura S.p.a.

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE

- n. incontri di formazione - n. ore di formazione - n. operatori dei Servizi sociali coinvolti

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322 ______Spese d’investimento ______FONDO SOCIALE REGIONALE – SPESE DI INVESTIMENTO

Vista la nota della Regione Emilia Romagna del 24.12.2007 con la quale si comunicava lo stanziamento di contributi in conto capitale , a valere sul Fondo sociale regionale, finalizzati a sostenere spese di costruzione, di ristrutturazione e di acquisto di immobili destinati o da destinare a strutture socio-assistenziali e socio-sanitarie;

Visto la “Proposta di percorso per la concessione di contributi in conto capitale per spese di investimento (art.48 LR 2/2003, art.10, comma 2, LR 5/2004”, con la quale la Regione Emilia Romagna stabiliva che il Piano di zona indica, in ordine di priorità, gli interventi finanziabili con la suddetta quota, sulla base della ripartizione e delle indicazioni della CTSS;

Visti i documenti predisposti dalla CTSS per l’individuazione delle priorità e del riparto distrettuale delle risorse;

Richiamato in particolare il documento del 4 marzo, che si riporta integralmente e che si condivide nell’individuazione delle risorse e delle priorità;

CTSS Proposta utilizzo contributi in conto capitale per spese di investimento (L.R. 2/03, artt. 29 e 48)

Il documento “Individuazione delle priorità strategiche in vista dell’utilizzo dei contributi in conto capitale per spese di investimento” approvato in CTSS nella seduta del 15/2/2008, aveva conferito mandato al gruppo tecnico di verificare la possibilità di realizzare un progetto di accoglienza residenziale per minori e /o donne sole con figli, di bacino sovradistrettuale e relative implicazioni (bacino di riferimento del progetto, dislocazione territoriale della/e struttura/e, fonti di finanziamento, compartecipazione ai costi, tipologie di struttura, sostenibilità del progetto, possibili forme di gestione).

In seguito all’incontro del tavolo tecnico riunitosi in data 4 marzo 2008:

Si propone di condividere le risorse senza vincolo di destinazione (colonna evidenziata), o quota parte di esse, per un progetto di bacino provinciale area minori per le seguenti tipologie di intervento:

- comunità di tipo educativo –psicologico - comunità madre-bambino

323 ______Spese d’investimento ______

Risorse senza Risorse per Popolazione Risorse destinate Pop. vincolo di Immigrazione (ad ZONA residente al ad EELL e AUSL Immigrata destinazione EELL e AUSL) 01/01/2007 (1) (2) (3)

01. BOLOGNA 373.026 30.319 1.486.924 1.399.682 453.109 02. PIANURA OVEST 77.135 5.370 307.469 289.429 80.253 03. PIANURA EST 145.451 8.282 579.784 545.767 123.772 04. CASALECCHIO DI RENO 104.284 6.484 415.688 391.298 96.902 05. SAN LAZZARO DI SAVENA 72.657 3.924 289.619 272.626 58.643 06. PORRETTA TERME 56.226 4.538 224.123 210.973 67.819 Totale Bologna 828.779 58.917 3.303.608 3.109.776 880.498 07. IMOLA 125.903 6.871 501.864 472.418 102.477 totale provinciale 3.582.194

Si ricorda che le risorse senza vincolo di destinazione possono essere utilizzate da enti pubblici, dalle ASP e dagli altri soggetti ammissibili identificati come privati accreditati o partecipanti al protocollo di adesione secondo art.29 Lr.2/03.

Questa ipotesi permetterebbe, laddove possibile3, la partecipazione del privato sia per quanto riguarda l’utilizzo delle risorse, che per la necessaria compartecipazione al 50% del finanziamento.

Al contempo questo consentirebbe ai territori di utilizzare tutte le altre risorse a disposizione per esigenze e priorità diverse emerse a livello locale.

Si concorda di verificare la fattibilità di un progetto di bacino sovradistrettuale per la realizzazione di una o più strutture corrispondenti alle seguenti tipologie: - comunità di tipo educativo –psicologico - comunità madre-bambino condividendo le risorse senza vincolo di destinazione o quota parte di esse da definire. ______Alla seduta della CTSS del 19/3/2008 si sono dichiarati disponibili i seguenti distretti/zone sociali:

• Bologna • Pianura est • San Lazzaro • Porretta Terme

Il distretto di Imola aveva già espresso la sua disponibilità in altra sede (gruppo tecnico del 30/1/2008 e del 4/3/2008, CTSS allargata al Circondario imolese del 15/2/2008) Il distretto di Casalecchio, prima di esprimere un parere in merito, si riserva di terminare l’istruttoria a livello locale.

1 Nei territori di Bologna, Imola e Pianura est esistono già dichiarazioni di interesse ad investire in questo ambito da parte del privato sociale e/o fondazioni.

324 ______Spese d’investimento ______Per quanto sopra espresso e riportato, il DISTRETTO PIANURA EST condivide la proposta di partecipare, in accordo con gli altri Distretti disponibili, alla definizione di un progetto comune per ampliare l’offerta dei servizi esistenti relativi all’area prioritaria dei MINORI IN DIFFICOLTA’ e delle DONNE SOLE CON FIGLI coinvolgendo il privato sociale e le fondazioni.

Espletato il percorso sopra indicato e verificato il piano di fattibilità, un secondo livello di priorità riguarda l’Area disabili proseguendo e completando l’esperienza distrettuale dei servizi per il “DOPO DI NOI – DURANTE NOI” per progetti di vita indipendente, per servizi di sollievo e di accoglienza temporanea.

Per l’area immigrazione si stanno valutando ipotesi per “alloggi sociali” per sistemazioni abitative temporanee e d’emergenza nell’attesa del reperimento di un alloggio ordinario in via definitiva. Azione che può integrarsi con l’Area povertà ed esclusione sociale

A seguire:

a) Per l’area disabili l’adeguamento di centri socio-riabilitativi;

b) Per l’area anziani: la ristrutturazione e l’adeguamento delle strutture residenziali esistenti per gli interventi previsti nella direttiva.

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TAVOLO INTERISTITUZIONALE PER IL LAVORO Monitoraggio di attività

Come contemplato nel Piano di Zona 2005/2007 del Distretto Pianura Est, nel mese di settembre 2006, si è insediato il Tavolo Interistituzionale per il Lavoro. Fortemente voluto dalle Amministrazioni, dai Sindacati, dalla Cooperazione Sociale e da alcune associazioni, che ne hanno auspicato la costituzione in sede di consultazione dei Tavoli Tematici e Welfare per i Piani di Zona, il Tavolo del Lavoro ha la finalità di valutare nuovi percorsi progettuali atti a favorire l’inserimento lavorativo di persone portatrici di handicap o in condizione di svantaggio sociale. Sono membri del Tavolo, oltre ai componenti del Tavolo Tecnico Politico dei Piani di Zona, 2 Assistenti Sociali Comunali, il Centro per l’Impiego, l’Azienda Usl di Bologna (U.S.S.I. Handicap Adulto, Centro Salute Mentale, Ser.T) la Cooperazione Sociale, le Organizzazioni Sindacali, Futura Spa, il Cefal, la Cooperativa Lai- Momo). Il Tavolo ha quindi una composizione assolutamente eterogenea che garantisce la condivisione di competenze molto diverse che spaziano dalla competenza politico- amministrativa a quella prettamente tecnica degli operatori che hanno il contatto diretto con l'utenza. Questa varietà di competenze espresse sul Tavolo ha permesso di indirizzare l'attività dello stesso su più fronti. Di seguito si elencano in sintesi le azioni intraprese.

AZIONE 1 - DOCUMENTO DI IMPEGNO DELLE AMMINISTRAZIONI COMUNALI: SOTTOSCRIZIONE E AVVIO DELLE AZIONI POLITICHE

Nel primo semestre 2007 il Tavolo ha stilato il Documento di impegno delle Amministrazioni Comunali per la promozione dell'inserimento lavorativo di cittadini disabili o in condizione di svantaggio sociale, sottoscritto dai Sindaci del Distretto il 28 giugno 2007. Con questo documento i Sindaci si sono impegnati ad intervenire in prima persona nello stringere rapporti con le realtà produttive del proprio territorio con l'impegno di prevedere, eventualmente, strumenti di incentivazione e di riconoscimento alle imprese private che svilupperanno la “responsabilità sociale”, così come proposto nella bozza di progetto allegata al suddetto documento. L’idea progettuale è stata avviata, nelle fasi preliminari, nei Comuni di Budrio, Argelato e Castel Maggiore nei quali, per la presenza di importanti realtà artigianali e industriali, sussistono i presupposti per realizzare percorsi lavorativi. ¾ Per il Comune di Budrio era stata inizialmente contattata, direttamente dall'Amministrazione, la ditta COMET, con la cui rappresentanza si sono incontrati il Sindaco e il Presidente della Coop. Sociale Pictor (membro del Tavolo del Lavoro). Dopo alcuni incontri tenutisi dalla primavera all'autunno 2007, l’azienda ha mostrato qualche perplessità per l’impegno economico dell’art. 22 Legge Regionale 17/2005 e difficoltà ad individuare eventuali commesse da affidare alle cooperative sociali di tipo B. È in corso una valutazione sull'opportunità di continuare nell’azione con Comet e coinvolgere altre aziende del territorio (Pizzoli – Plenty Market, Giesse, Officine ortopediche Rizzoli); ¾ Per il Comune di Castel Maggiore è stata coinvolta dall'Amministrazione la ditta SELCOM, con la cui rappresentanza si sono incontrati il Dirigente dei Servizi alla Persona del Comune e il Presidente di Pictor. Dopo alcuni incontri tenutisi tra l'autunno scorso e il primo trimestre di quest'anno l’azienda si è dichiarata interessata al progetto sia per la copertura dei posti invalidi, con assunzione diretta, sia per la

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valutazione di concessione di commesse per la cooperazione sociale. Nelle prossime settimane il responsabile della produzione SELCOM visiterà tre cooperative sociali per valutare possibili commesse per lavoro di assemblaggi elettromeccanici. L'Amministrazione si sta inoltre impegnando nell'individuazione di altre aziende disposte a condividere questo percorso progettuale. ¾ Per il Comune di Argelato sono state coinvolte dall'Amministrazione le ditte CGA Meccanica e la Presidenza del Centergross, con la partecipazione dei rappresentanti della Cooperazione e dei Sindacati (entrambi componenti del Tavolo del Lavoro). La Presidenza di Centergross ha dimostrato interesse per il progetto presentato e si impegnerà a promuoverlo in Consiglio di Amministrazione alle aziende presenti, con particolare riferimento alla concessione di commesse alla cooperazione sociale. Si rimane in attesa degli esiti della discussione in Consiglio di Amministrazione. La Dirigenza del Personale di CGA Meccanica ha dimostrato interesse al progetto anche se la ditta ha già proceduto autonomamente, tramite la Provincia, all’assunzione di 4 invalidi. La Dirigenza si è detta interessata anche a percorsi di assunzione diretta sulla quale sia possibile garantire il tutoraggio formativo con professionalità interne all’azienda. È stato inoltre manifestato interesse anche a valutare la concessione di commesse alla cooperazione per lavori di pulizia degli ambienti aziendali. Il Comune è in attesa di una risposta che verrà opportunamente sollecitata dallo stesso Sindaco.

La rappresentanza della Cooperazione al Tavolo del Lavoro ha inoltre preso contatti diretti con l'Amministrazione del Comune di Castenaso. Il Sindaco si è impegnato a contattare alcune delle aziende del territorio. È inoltre in previsione un contatto, da parte dei rappresentanti al Tavolo del Lavoro di Cooperazione e Sindacati, con l'Amministrazione di San Giorgio di Piano.

AZIONE 2 - SOTTOGRUPPO TECNICO PER GLI INSERIMENTI LAVORATIVI

PREMESSA

Il Tavolo Interistituzionale ha deciso di individuare al suo interno un Sottogruppo Tecnico per l’inserimento lavorativo con il compito di creare un regolamento/percorso per incrociare le offerte di lavoro presenti sul territorio con l’utenza in condizione di disagio più adeguata ai profili lavorativi richiesti, attingendo dalle liste degli utenti in carico ai servizi sanitari ed alle persone in disagio sociale in carico ai servizi comunali e alle assistenti sociali. Il documento che segue rappresenta, ad oggi, per il Sottogruppo Tecnico del Tavolo Interistituzionale del Lavoro uno strumento operativo condiviso ed utilizzabile. L’obiettivo è di individuare criteri oggettivi, eventualmente modificabili nel tempo, utili nella procedura di segnalazione, selezione ed individuazione degli utenti da inserire nei diversi percorsi sia formativi che lavorativi. La necessità di procedere in tempi brevi alla individuazione di una lista di candidati per due percorsi formativi (allegati al presente report) ha reso necessaria la sperimentazione della operatività del Sottogruppo e la sua efficacia. La valutazione sul percorso intrapreso è estremamente positiva, tenendo conto che si tratta di una esperienza unica nel territorio. Gli operatori dei servizi di aiuto alla persona dei Comuni e i tecnici dell'Ausl possono condividere informazioni e risorse veramente in modo efficace e collaborante. Emerge sovente, infatti, la presa in carico da parte di diversi

330 servizi della medesima persona e tale complessità di gestione dei casi può essere ottimizzata rendendola condivisibile dai diversi servizi. Allo stesso modo anche le risorse possono essere ottimizzate poiché i criteri di selezione individuati dal gruppo dovrebbero favorire una migliore adesione al progetto e una maggiore tenuta nel tempo da parte degli utenti.

DOCUMENTO OPERATIVO DEL SOTTOGRUPPO TECNICO

Composizione

Comune di San Pietro in Casale Assistente Sociale Graziana Pastorelli Comune di Castel Maggiore Assistente Sociale Rosanna Guttadauro Comune di Argelato Assistente Sociale Monica Faiolo Comune di Budrio Assistente Sociale Anna Buonagurelli

Azienda USL: U.S.S.I. Handicap Adulto Educatore Professionale Tiziano Checchi Ser.T Educatrice Professionale Claudia Roma Assistente Sociale Roberta Carli CSM Educatrice Professionale Galavotti Marzia Assistente Sociale Claudia Cuscini

Centro di Formazione FUTURA Vania Paviato Centro di Formazione CEFAL Roberta Benetti Cooperativa LAI-MONO Silvia Festi

Compiti del Sottogruppo Tecnico e metodologia operativa: prime linee

- Raccordo tra i bisogni segnalati dai servizi territoriali in termini di inserimenti lavorativi e eventuale offerta lavorativa/formativa; - costruzione ed aggiornamento costante di un elenco di persone segnalate dai diversi servizi che possono essere avviate ad un percorso lavorativo o formativo finalizzato all’inserimento, tenendo conto delle diverse tipologie di utenza, caratteristiche ed autonomie, tipologie di lavoro possibile; - valutazione e definizione finale delle persone candidate ad accedere ai diversi percorsi (formativi o di inserimento lavorativo);

Il gruppo ha evidenziato alcuni criteri che dovranno essere tenuti in considerazione per potere effettuare la segnalazione al gruppo tecnico:

- residenza (elemento prioritario, se non discriminante, rispetto all’eventuale disponibilità lavorativa); - invalidità (tipologia e percentuale); - autonomie personali; - competenze acquisite; - percorsi professionalizzanti svolti; - presa in carico dei servizi – percorsi e progetti intrapresi;

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- capacità relazionali; - patente – mezzi di trasporto.

Attraverso le strutture organizzative dell’Ufficio di Piano obiettivo e compito del Sottogruppo Tecnico è quello di mettere in rete le informazioni e favorire la comunicazione tra i servizi presenti sul territorio che si occupano della problematica lavoro ed afferiscono al Tavolo del Lavoro e conseguentemente gestire le segnalazioni/invii di utenti per specifici inserimenti lavorativi o percorsi formativi. Il gruppo dovrà dotarsi di strumenti di lavoro di supporto per le segnalazioni e la gestione degli elenchi delle persone che si andrà a strutturare. È stata inoltre proposta la presenza nel Sottogruppo di un operatore della Provincia – Servizio Inserimenti Lavorativi – eventualmente anche a cadenza programmata.

AZIONE 3 - PROGETTI FORMATIVI FINALIZZATI ALL'INSERIMENTO

La Provincia di Bologna ha pubblicato un Avviso per la presentazione di progetti di Formazione Professionale da realizzare con il contributo del Fondo Sociale Europeo Ob. 2 Competitività Regionale e Occupazione – Anno 2007 del Servizio Politiche Attive del Lavoro e Formazione con scadenza 22/11/2007 (approvato con D.D. S.I.S. n. 132/2007 del 22/10/2007 P.G. 349389/2007). Il Tavolo Interistituzionale del Lavoro, attraverso l'Ufficio di Piano, ha sostenuto la presentazione di alcuni progetti tra i quali due presentati dal Centro di Formazione Professionale Futura S.p.a., finalizzati alla realizzazione dei percorsi formativi, rivolti a uomini e a donne in situazione di svantaggio sociale, segnalati e seguiti dai servizi territoriali, e finalizzati all’ inserimento lavorativo nelle aziende e nelle imprese sociali del territorio. I suddetti due progetti sono stati approvati con un'ottima valutazione (1° e 5° posto) nella graduatoria di pertinenza inclusione sociale. I progetti (in allegato) si sono rivelati un primo banco di prova per far emergere indicazioni operative e criticità nella metodologia di lavoro del Sottogruppo Tecnico.

AZIONI FUTURE PREVISTE

Il Tavolo Interistituzionale del Lavoro procederà nei prossimi mesi il proprio lavoro su più fronti ed in particolare: ¾ prosecuzione attività di coinvolgimento delle Amministrazioni nella promozione della responsabilità sociale di impresa finalizzata alla realizzazione dell'ipotesi progettuale del Documento di Impegno sottoscritto nel giugno 2007; ¾ richiesta di impegno ai Sindaci a farsi parte attiva di un vero e proprio processo di verifica del rispetto degli indici copertura dei lavoratori disabili nelle aziende del proprio territorio comunale; ¾ ottimizzazione e messa in rete del regolamento operativo del Sottogruppo Tecnico attraverso la condivisione e l'informazione di tutti gli operatori degli uffici servizi alla persona dei Comuni del Distretto e dell’Azienda Usl; ¾ verifica delle opportunità di messa in rete dei vari servizi comunali, provinciali ed aziendali; ¾ verifica delle buone pratiche ed esportabilità del modello.

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DENOMINAZIONE

VERSO IL LAVORO Percorsi di formazione multiprofilo

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

FUTURA SpA (altri partner: Lai-Momo Società Cooperativa, Powerlog, Logitalia)

RESPONSABILE DEL PROGETTO (nominativo e recapiti)

Elena Vignocchi c/o FUTURA via Benelli 9 40018 San Pietro in Casale Tel. 051-6669711

DESTINATARI

15 uomini: cittadini migranti in condizione di forte disagio e marginalità; disabili giovani e/o adulti iscritti negli elenchi prov. della L. 68/99 con riferimento particolare a persone con bassa scolarità; persone con problemi di tossicodipendenza che necessitano di supporti per l’inserimento lavorativo, in uscita dal percorso di riabilitazione e in fase di reinserimento nel contesto sociale locale, uomini in condizione di povertà e disagio.

SPECIFICARE SE IN CONTINUITÀ CON L’ANNO PRECEDENTE

Nuova Progettazione

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

15 Comuni del Distretto Pianura EST

OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)

Realizzare un percorso formativo personalizzato rivolto a persone con problemi di inserimento nel mercato del lavoro che porti ad uno sbocco occupazionale coinvolgendo fin dall’inizio della progettazione di massima: 5) imprese presenti sul territorio ed interessate ad assumere personale; 6) il Tavolo Interistituzionale del Lavoro del Distretto Pianura Est; 7) i servizi sociali dei comuni. Il progetto si integra con Punto Migranti, utilizzando l’attività di front office per informare i potenziali partecipanti sulle caratteristiche del corso, le modalità di accesso e frequenza, gli sbocchi occupazionali previsti.

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AZIONI PREVISTE

• coinvolgimento delle imprese e progettazione di dettaglio; • identificazione dei destinatari: segnalazione effettuata dal Tavolo Interistituzionale per il Lavoro in particolare dal Sottogruppo Tecnico; • selezione dei partecipanti; • attività teorica in aula – comune ai profili: 35 h; • formazione in situazione c/o azienda 1: 80 h; • formazione in situazione c/o azienda in gruppi: 80 h; • stage: 110 h.

PIANO FINANZIARIO

€ 34.500,00 a carico del Fondo Sociale Europeo

RISORSE UMANE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE (caratteristiche e dati numerici)

• Operatori Punto Migranti; • coordinatore attività; • tutor per l’inserimento lavorativo; • esperti aziendali e docenti.

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE

• Numero di partecipanti: minimo 11 massimo 15; • tenuta dei partecipanti (percentuali di frequenza alle lezioni: 70%); • sbocchi occupazionali ottenuti (50% entro 6 mesi dal termine del corso).

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DENOMINAZIONE

DONNE VERSO IL LAVORO Percorsi di formazione multiprofilo

ENTE CAPOFILA DI PROGETTO

FUTURA SpA (altri partner: Lai-Momo Società Cooperativa, Marangoni Spa, Coop. Dolce, Cadiai, L’Orto e case protette presenti sul territorio)

RESPONSABILE DEL PROGETTO (nominativo e recapiti)

Elena Vignocchi c/o FUTURA via Benelli 9 40018 San Pietro in Casale Tel. 051-6669711

DESTINATARI

20 donne: cittadine migranti in condizione di forte disagio e marginalità; cittadine italiane disabili giovani e/o adulte iscritti negli elenchi prov. della L. 68/99 con rif particolare a donne con bassa scolarità; donne con problemi di tossicodipendenza che necessitano di supporti per l’inserimento lavorativo, in uscita dal percorso di riabilitazione e in fase di reinserimento nel contesto sociale locale, donne in condizione di povertà e disagio.

SPECIFICARE SE IN CONTINUITÀ CON L’ANNO PRECEDENTE

Nuova Progettazione

AMBITO TERRITORIALE DI REALIZZAZIONE

15 Comuni del Distretto Pianura EST

OBIETTIVI DEL PROGETTO (anche eventuali integrazioni con altre aree di intervento)

Realizzare un percorso formativo personalizzato rivolto a persone con problemi di inserimento nel mercato del lavoro che porti ad uno sbocco occupazionale coinvolgendo fin dall’inizio della progettazione di massima: - imprese presenti sul territorio ed interessate ad assumere personale; - il Tavolo Interistituzionale del Lavoro del Distretto Pianura Est; - i servizi sociali dei comuni. Il progetto si integra con Punto Migranti, utilizzando l’attività di front office per informare le potenziali partecipanti sulle caratteristiche del corso, le modalità di accesso e frequenza, gli sbocchi occupazionali previsti.

335

AZIONI PREVISTE

• coinvolgimento delle imprese e progettazione di dettaglio; • identificazione dei destinatari: segnalazione effettuata dal Tavolo Interistituzionale per il Lavoro in particolare dal Sottogruppo Tecnico; • selezione dei partecipanti; • attività teorica in aula – comune ai profili: 35 h; • formazione in situazione c/o azienda 1: 80 h; • formazione in situazione c/o azienda in gruppi: 80 h; • stage: 110 h.

PIANO FINANZIARIO

€ 52.820,00 a carico del Fondo Sociale Europeo

RISORSE UMANE CHE SI PREVEDE DI IMPIEGARE (caratteristiche e dati numerici)

• Operatori Punto Migranti; • coordinatore attività; • tutor per l’inserimento lavorativo; • esperti aziendali e docenti.

INDICATORI PER IL MONITORAGGIO / VALUTAZIONE

• Numero di partecipanti: minimo 11 massimo 15 • tenuta dei partecipanti (percentuali di frequenza alle lezioni: 70%) • sbocchi occupazionali ottenuti (50% entro 6 mesi dal termine del corso)

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338 ______Fondo per la Non Autosufficienza Comunale______

FONDO PER LA NON AUTOSUFFICIENZA COMUNALE “1 € PER ABITANTE” ANNO 2008

POPOLAZIONE COMUNI AL QUOTA A CARICO 31/12/2007

Argelato 9.463 € 9.463,00 Baricella 6.239 € 6.239,00 Bentivoglio 4.904 € 4.904,00 Budrio 17.128 € 17.128,00 Castel Maggiore 16.883 € 16.883,00 Castello d'Argile 6.186 € 6.186,00 Castenaso 13.982 € 13.982,00 Galliera 5.637 € 5.637,00 Granarolo 9.873 € 9.873,00 Malalbergo 8.346 € 8.346,00 Minerbio 8.590 € 8.590,00 Molinella 15.401 € 12.000,00 Pieve di Cento 6.960 € 6.960,00 San Giorgio di Piano 7.761 € 7.761,00 San Pietro in Casale 11.288 € 11.288,00 TOTALE 148.641 € 145.240,00

UTILIZZO FONDO ANNO 2007 PARI AD € 140.551: - € 50.000 posti temporanei di sollievo in casa protetta; - € 20.000 interventi assistenziali di sostegno alla domiciliarità per anziani e disabili gravemente non autosufficienti; - € 70.551 cura della relazione madre - bambino.

ANNO 2008 - PROPOSTA DI UTILIZZO, SOTTOPOSTA AI SINDACATI: - € 50.000 posti temporanei di sollievo in casa protetta; - € 20.000 interventi assistenziali di sostegno alla domiciliarità per anziani e disabili gravemente non autosufficienti; - € 40.240 cura della relazione madre - bambino; - € 35.000 progetto assistenti familiari: qualificazione del lavoro di cura, tutoraggio a domicilio, percorso di orientamento e formazione per l’individuazione dell’assistente familiare, incrocio domanda e offerta, sostegno alla famiglia per la formazione, sottoscrizione del contratto e per permettere la partecipazione dell’Assistente familiare ai corsi di formazione.

339 ______Fondo per la Non Autosufficienza Comunale______

Su questa ipotesi si è avviato un confronto con le Organizzazioni sindacali che non si è ancora concluso che ha però già permesso di verificare alcune linee convergenti ed altre da approfondire: a) conferma dello stanziamento per i posti temporanei di sollievo; b) conferma dello stanziamento per interventi assistenziali di sostegno alla domiciliarità per anziani e disabili gravemente non autosufficienti; c) disponibilità per uno stanziamento per le attività di cura della relazione madre – bambino nella misura di € 35.240,00,00; d) disponibilità alla condivisione di un progetto per € 35.000,00 distrettuale per favorire la qualificazione delle assistenti familiari, sostenere le famiglie a basso reddito e favorire l’emersione dal lavoro irregolare con azioni anche a carattere sperimentale da valutare e approfondire; e) proposta del sindacato di accantonare € 5.000,00, disponibili se necessario, per il calmieramento delle rette per le CP e RSA per accompagnare il graduale processo di omogeneizzazione delle stesse.

Le parti hanno convenuto di completare il confronto entro il prossimo mese di Aprile.

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342 ______Fondo Regionale per la Non Autosufficienza ______

PROPOSTA PIANO DELLE ATTIVITÀ - F.R.N.A. 2008 AUSL DI BOLOGNA - DISTRETTO PIANURA EST

AREA ANZIANI

Interventi di sostegno a domicilio

Assegni di cura Per assicurare nell’ambito del territorio Aziendale uniformità di accesso, omogeneità di valutazione e gestione del bisogno, e dell’intervento, sono attivi nel Distretto, in seguito alla validazione da parte della Conferenza Sociale e Sanitaria con Delibera n. 219 del 27/09/2005, sia il “Regolamento per la Contribuzione alle famiglie disponibili a mantenere l’anziano non autosufficiente nel proprio contesto, sia il documento relativo ai Criteri Operativi. Il Distretto partecipa inoltre, nell’ambito dei gruppi di lavoro interistituzionali, agli incontri di monitoraggio aziendali relativi alla applicazione della regolamentazione in materia. In seguito alla approvazione della DGR n. 1206/07 “Fio Regionale non Autosufficienza indirizzi attuativi”, è stato rivisitato il sopraindicato regolamento al fine di adeguarlo alle indicazioni contenute nella direttiva in particolare rispetto al contributo economico mensile supplementare pari a 160 € in favore dei beneficiari dell’ assegno di cura che utilizzano per il lavoro di cura dell’utente assistenti familiari con regolare contratto e con condizione economico redittuale valutata in base all’ISEE estratto del solo beneficiario non superiore a 10.000 euro. È stata applicata la D.G.R. 2/2008 relativa all’aggiornamento degli oneri a rilievo sanitario che prevede nuovi importi giornalieri dall’01/01/08 per coloro che non percepiscono l’indennità di accompagnamento come di seguito determinato: assegno di cura di liv. A da 19,50 a 21,50 assegno di cura di liv. B da 13,50 a 15,00 assegno di cura di liv. C da 9,50 a 11,50 l’aumento medio delle quote giornaliere è pari a 14,14%.

- È stata garantita la massima continuità dei progetti nella erogazione degli assegni di cura; - Sono stati definiti percorsi tecnici di coordinamento sia in ambito distrettuale che aziendale in merito alla applicazione dei criteri operativi che regolamentano la materia finalizzati a garantire omogeneità ed equità;

Tab. n. 1 - Dati attività Assegni di cura anziani periodo 2004/2007

assegni di cura

896

713 648 519

2004 2005 2006 2007

343 ______Fondo Regionale per la Non Autosufficienza ______

Gli interventi attivati nel periodo considerato hanno definito un percorso di gestione di questa tipologia di prestazione della rete che ha portato il Distretto ad allinearsi alle indicazioni date dalla CTSS. Nella tabella n. 1 sono rappresentate le persone che hanno ricevuto l’assegno di cura negli ultimi 4 anni 2004/2007.

Dati attività anno 2007 In riferimento al dato di attività nell’anno 2007 sono stati erogati complessivamente n. 896 assegni di cura, di cui n.467 relativi a progetti rinnovati in continuità dall’anno 2006 e n. 429 relativi a nuovi progetti attivati nel corso dell’anno. Per l’anno 2007 sono state assegnate risorse per un totale di €.1.650.000

Anno 2007

tot. per tipo tipo erogazione erogazione rinnovi da 2006 467 nuovi nel periodo 429 totale 896

n. assegni di cura erogati per comune - 2007

ARGELATO 29 BA RICELLA 72 BENTIV OGLIO 42 BUDRIO 85 CA STEL MA GGIORE 85 CA STEL D' A RGILE 24 CA STENA SO 61 GALLIERA 67 GRANAROLO 58 MA LA LBERGO 67 MINERBIO 46 MOLINELLA 91 PIEV E DI CENTO 59 S GIORGIO DI PIANO 52 .S PIETRO IN C 58

344 ______Fondo Regionale per la Non Autosufficienza ______

n. ass. cura per livello - 2007

8 Argelato 2 19 12 Baricella 1 59 5 Bentivoglio 5 32 16 Budrio 1 68 19 Castel Maggiore 4 62 6 Castello d'Argile 1 17 10 Castenaso 2 49 liv. A 17 Galliera 7 43 liv. B 10 Granarolo dell'Emilia 2 46 liv. C 19 Malalbergo 6 42 9 Minerbio 3 34 15 Molinella 2 74 12 Pieve di Cento 0 47 8 S. Giorgio di Piano 3 41 12 S. Pietro in Casale 2 44

Tot.Assegni di cura Livello A Livello B Livello C 896 178 677 41

Assistenza Domiciliare Le cure domiciliari rappresentano una base privilegiata di azione che consente di porre al centro dell’assistenza il cittadino e la sua famiglia. È stata applicata la Direttiva RER 122/2007 che prevede il passaggio della quota oraria di rimborso a favore degli Enti Gestori del servizio da € 5,48, nell’anno 2006, agli attuali € 11,00. La DGR 2/08 In ambito distrettuale si è definito un percorso di valorizzazione ed implementazione delle risorse assegnate, che hanno permesso nel periodo considerato (Tab. n. 2) la progressiva attivazione di progetti integrati ADI 1378/99.

Tab. n 2 Progetti di Assistenza Domiciliare Direttiva con rimborso Oneri a rilievo sanitario Dir. RER 1378/99 Distretto Pianura Est

n. anziani in ADI/1378

223 201

159

120

2004 2005 2006 2007

345 ______Fondo Regionale per la Non Autosufficienza ______

n. anziani in ADI 1378 per comune - 2007

ARGELATO 4 BARICELLA 17 BENTIV OGLIO 7 BUDRIO 27 CASTEL MAGGIORE 24 CA STEL D' A RGILE 12 CA STENA SO 13 GALLIERA 9 GRANAROLO 13 MALALBERGO 5 MINERBIO 19 MOLINELLA 30 PIEV E DI CENTO 14 S GIORGIO DI PIANO 10 .S PIETRO IN C 19

Nell’anno 2007 sono state assegnate risorse per €. 486.000 dovute al raddoppio degli oneri a rilievo sanitario da Direttiva RER n. 122/07 e di una quota aggiuntiva pari al 31,36% per lo sviluppo delle azioni e degli obbiettivi declinati dalla CTSS. E’ previsto inoltre in ambito aziendale la definizione di un gruppo di lavoro per la definizione di una unica proposta di convenzione relativa agli oneri a rilievo sanitario relativi all’Assistenza Domiciliare in linea con la D.G.R.1206/O7.

Progetto Dimissioni Protette Domiciliari Il progetto ha previsto, con particolare riferimento alle situazioni di bisogno socio sanitario generato dalle “dimissioni ospedaliere”, l’ampliamento del sistema di offerta della rete dei servizi di “Assistenza Domiciliare” da attivarsi immediatamente alla dimissione dal presidio ospedaliero o da percorso residenziale socio-sanitario temporaneo divenendo così strumento e servizio garante della “continuità assistenziale” verso il domicilio sostenendo in tal senso il contesto di accoglienza della persona nella gestione della complessità dei bisogni specifici di quest’ultimo per un periodo massimo gratuito non superiore a n. 30 gg. Complessivamente nell’anno 2007 sono stati attivati in ambito distrettuale n. 48 Progetti di Dimissione Protetta Domiciliare per i quali è stata definita direttamente dall’ assistente sociale/responsabile del caso l’attivazione di un progetto di assistenza Domiciliare gratuito per i primi 30 giorni. Nell’anno 2007 per l’attivazione del progetto sono state destinate risorse per € 30.000.

346 ______Fondo Regionale per la Non Autosufficienza ______

Dimissioni protette - 2007

ARGELATO 2 BARICELLA 0 BENTIV OGLIO 0 BUDRIO 4 CA STEL MA GGIORE 7 CA STEL D' A RGILE 7 CA STENA SO 10 GALLIERA 1 GRANAROLO 4 MALALBERGO 1 MINERBIO 1 MOLINELLA 5 PIEV E DI CENTO 2 S GIORGIO DI PIANO 1 .S PIETRO IN C 3

Progetto Dimissioni Protette Informatizzate Il progetto prevede l’implementazione dei sistemi informatizzati che consentono l’attivazione di un collegamento telematico tra i sistemi informatizzati già operativi nel territorio ( GARSIA Accesso –Garsia ADI e Modulo informatizzato di Dimissione Protetta) tra i differenti nodi/servizi presenti sul territorio aziendale: - Presidi Ospedalieri - Distretti – Comuni. L’attivazione di una Procedura Operativa Unica di Dimissione Protetta tra i differenti servizi del sistema diviene garante della Continuità Assistenziale e dei processi di integrazione tra i servizi Sanitari, Socio-Sanitari e Sociali. Il Distretto Pianura Est è stato individuato a livello aziendale come il territorio nel quale dare avvio alla sperimentazione del progetto. Nella prima fase il software è stato sperimentato collegando i Reparti di Geriatria e Lungodegenza del Dipartimento Medico – Presidio Ospedaliero di Bentivoglio con lo Sportello Sociale ed il Servizio Sociale del Comune di San Pietro in Casale. Nella seconda fase si è proceduto ad attivare il percorso formativo coinvolgendo: - i reparti afferenti al Dipartimento Medico Ospedaliero dei presidi di Bentivoglio e Budrio; - il Servizio Assistenziale Infermieristico - Distretto Pianura Est; - l’Unità Socio-Sanitaria Integrata Anziani/S.A.A.- Distretto Pianura Est; - gli Sportelli Sociali ed i Servizi Sociali dei Comuni del Distretto Pianura Est. Il progetto è attualmente operativo per il Distretto Pianura Est, sono previsti periodici incontri di monitoraggio finalizzati a monitorare il progetto in ambito distrettuale sia in previsione di una implementazione in ambito aziendale.

347 ______Fondo Regionale per la Non Autosufficienza ______Rete Servizi Residenziali e semiresidenziali

Case Protette e RSA Il contingente dei posti convenzionati di CP/RSA in ambito distrettuale al 31/12/2007 è di n. 420: - n. 348 posti di C.P., di cui n. 3 temporanei di sollievo; - n. 72 posti di R.S.A. , di cui n.6 temporanei L.R. 5/94 In riferimento alla programmazione definita dalla CTSS si è proceduto ad attivare: - un primo contingente di nuovi n. 4 posti di CP nell’anno 2007, - un secondo contingente di nuovi n. 8 posti nel 2008 - un terzo contingente di nuovi n.8 nel 2009. In merito al previsto rientro nell’anno 2007 dalla RSA di Medicina di n. 8 posti convenzionati si è proceduto, così come deciso in sede di Comitato di Distretto, nel modo seguente : - n. 5 presso la CP di Granarolo: convenzione in via di definizione - n. 3 presso la CP S. Pertini di Altedo/Malalbergo: convenzione già ampliata Il rientro degli ultimi 7 posti è in programma entro l’anno 2008.

È in applicazione tutta la procedura di negoziazione delle rette, ed è in applicazione la D.G.R. n. 2/2008 relativa all’adeguamento degli oneri a rilievo sanitario per le strutture residenziali è previsto un aumento medio del 2,5%. È pienamente applicato e operativo dal 01/01/2007 il Regolamento Gestione Graduatorie Uniche distrettuali per gli inserimenti degli anziani non autosufficienti nelle strutture Convenzionate approvato dalla CTSS con delibera. N. 113/27/06/06. Sono pertanto operativi nell’ambito del sistema di accesso alla rete dei servizi residenziali i criteri di accesso definiti nella sopraindicata regolamentazione.

STRUTTURE RESIDENZIALI

Posti convenzionati al 31/12/07

n. posti convenz. di cui posti

31/12/07 temporanei

S. Domenico - Budrio 57 1 F. Ramponi - S. Giorgio di Piano 42 1 O.P.G. - Pieve di Cento 44 1 La Torre - Galliera 39 Il Corniolo - Baricella 34 Minerbio 45 S. Pertini - Altedo 8 N. Fabbri - Molinella 41 Damiani - Castenaso 38 Vecchi Lav. - Granarolo Totale posti 348 3

348 ______Fondo Regionale per la Non Autosufficienza ______

n. posti convenz. di cui posti RSA 31/12/07 temporanei

V. Grandi - SPC 60 6 Medicina 12 0 Totale 72 6

n. posti convenz. di cui posti

31/12/07 temporanei

Totale posti CP 348 3 Totale posti RSA 72 6 Totale 420 9

Dati di attività: Come si evince dalla Tab. n. 3 particolarmente positivo è il dato riguardante la risorsa di rete dei servizi residenziali relativa all’utilizzo dei posti temporanei che ha permesso di implementare i progetti temporanei dall’anno 2006 in modo significativo favorendo sia i percorsi di dimissione protetta dai presidi ospedalieri, sia i progetti di intervento personalizzati mirati alla domiciliarità attraverso i percorsi di sollievo dedicati ai familiari che prestano le cure al domicilio.

Tab. n. 3

n. ingressi CP/RSA Temporanei

78

52

38

8

2004 2005 2006 2007

349 ______Fondo Regionale per la Non Autosufficienza ______

ingressi definitivi e temporanei in Casa Protetta 2007 6 S. Pietro in Casale 7 1 S. Giorgio di Piano 3 1 Pieve di Cento 6 1 Molinella 11 0 Minerbio 7 1 Malalbergo 8 0 CP temporanei Granarolo dell'Emilia 3 1 CP definitvi Galliera 5 14 Castenaso 1 1 Castello d'Argile 4 5 Castel Maggiore 14

Budrio 3 0 14 Bentivoglio 3 2 Baricella 6 4 Argelato 6

ingressi definitivi e temporanei in RSA 2007

4 Argelato 6 2 Baricella 6 2 Bentivoglio 0 Budrio 1 1 2 Castel Maggiore 6 2 Castello d'Argile 6 Castenaso 1 RSA definitivi 0 3 RSA temporanei Galliera 5 0 Granarolo dell'Emilia 2 0 Malalbergo 3 Minerbio 3 3 0 Molinella 2 0 Pieve di Cento 2 1 S. Giorgio di Piano 5 2 S. Pietro in Casale 4

È inoltre in via di definizione a livello Aziendale la bozza del Regolamento di Accesso Posti Residenziali Temporanei in linea con i contenuti della DGR 1206/07

350 ______Fondo Regionale per la Non Autosufficienza ______Rete Servizi Semiresidenziali Distretto Pianura Est

Centri Diurni I posti di Centro diurno convenzionati sono al 31/12/2007 n. 56. Nel corso dell’anno 2007 sono stati attivati n. 16 nuovi ingressi.

n. ingressi Centri Diurni

41

17 16 16

2004 2005 2006 2007

Ingressi Centro Diurno anno 2007

posti Presenti presenti al Centro Diurno convenzionati all'1/1 ingressi dimissioni 31/12 Altedo 10 10 2 8 Argelato 3 3 1 1 3 Bentivoglio 3 3 3 Budrio 10 9 3 5 7 Castel Maggiore 16 16 7 7 16 Pieve di Cento 6 1 2 2 1 Sangiorgio di Piano 8 8 3 3 8 Totale 56 50 16 20 46

Nell’anno 2007 in seguito alle indicazioni contenute nella DGR 1206/07 è stata predisposta, in bozza, la regolamentazione dell’accesso alla rete dei servizi semiresidenziali prevedendo l’ utilizzo dei posti in termini modulari e temporanei al fine di poter contemplare forme di sperimentazione volte alla maggiore flessibilità e personalizzazione del servizio. E’ stata applicata la D.G.R. 2/08 che prevede dall’01/01/08 l’adeguamento degli oneri a rilievo sanitario pari ad un aumento medio del 4%: onere base 16,65 oneri per soggetti con gravi disturbi comportamentali 21,70

351 ______Fondo Regionale per la Non Autosufficienza ______AREA DISABILI

Adulti disabili seguiti dal 2001 al 2007

470

460

450 443 440 440 437 438 430

420

410

400 2004 2005 2006 2007

n. persone disabili seguiti per comune - 2007

ARGELATO 18 BARICELLA 23 BENTIV OGLIO 7 BUDRIO 70 CASTEL MAGGIORE 57 CA STEL D' A RGILE 10 CA STENA SO 46 GALLIERA 23 GRANAROLO 29 MALALBERGO 19 MINERBIO 18 MOLINELLA 40 PIEV E DI CENTO 29 S GIORGIO DI PIANO 19 .S PIETRO IN C 30

352 ______Fondo Regionale per la Non Autosufficienza ______

confronto per anno dell’attività per tipologia di intervento

100 94 89 87 90 79 80 70 62 2004 60 48 49 49 2005 50 40 38 40 40 39 2006 40 32 28 30 30 2007 20 9 10 10 10 10 0 strutture centri diurni lab. Protetti borse lavoro tutela AUSL residenziali

tipologia interventi erogati 2007

centri diurni progetto di 13% sollievo Borsa Lavoro 2% 30% strutture residenziali 13%

assegno di cura Del. 2068/04 7% assegno di cura Del. 1122/02 lab. prot. 15% 20%

Assegni di Cura e di sostegno a favore di adulti con grave disabilità L’obiettivo per l’anno 2007 è stato quello di potenziare ulteriormente gli interventi volti a favorire la domiciliarità delle persone disabili in situazione di gravità, dando continuità al progetto di erogazione dell’assegno di cura e di sostegno a favore di cittadini disabili e alle loro famiglie (Delibera Regionale n.1122 del 2002), per un totale di risorse assegnate di € 122.000.

353 ______Fondo Regionale per la Non Autosufficienza ______

Situazione contratti assegni di cura nel corso del 2007 Contratti attivi Contratti cessati Contratti attivati Contratti attivi al 1.1.2007 nel corso dell'anno nel corso dell'anno al 31.12.2007 € € 10,33 € 15,49 € 10,33 € 15,49 € 10,33 € 15,49 € 10,33 15,49 8 29 0 2 1 7 13 29 Totale Totale Totale Totale Contratti Contratti Contratti Contratti 37 3 8 attivi al 42 attivi al 1.1. cessati attivati 30.12.

Contratti attivati per tipologia di disabilità:

utenti disabili Comune con assegno di cura 1 ARGELATO 7 BARICELLA 2 BENTIVOGLIO 2 BUDRIO 9 CASTEL MAGGIORE 2 CASTEL D' ARGILE 3 CASTENASO 3 GALLIERA 1 GRANAROLO 4 MINERBIO 3 MOLINELLA 5 PIEVE DI CENTO 2 S GIORGIO DI PIANO 1 S PIETRO IN CASALE 45 Contratti per persone con disabilità acquisita n° 24 Contratti per persone con disabilità n° 21 congenita n° totale 45

Contratti attivati per classi di età da 0 a 18 anni da 19 a 45 anni > 45

€ 10,33 € 15,49 € 10,33 € 15,49 € 10,33 € 15,49 0 0 5 11 8 21

Totale 0 Totale 16 Totale 29 0-18 19-45 >45

354 ______Fondo Regionale per la Non Autosufficienza ______

n. assegno di cura per comune anno 2007

ARGELATO 1 BA RICELLA 7 BENTIV OGLIO 2 BUDRIO 2 CA STEL MA GGIORE 9 CA STEL D' A RGILE 2 CA STENA SO 3 GALLIERA 3 GRANAROLO 1 MALALBERGO 4 MINERBIO 3 MOLINELLA 5 PIEV E DI CENTO 2 S GIORGIO DI PIANO 1 S PIETRO IN C. 1

n. assegni di cura per anno

50 47 46 43 45 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 2004 2005 2006 2007

Programma per l’applicazione della Delibera Giunta Regionale n. 2068/2004 ad oggetto “Il sistema integrato di interventi sanitari e socio-assistenziali per persone con gravissime disabilità acquisite in età adulta.” Assegni di cura per persone con gravissima disabilità acquisita in età adulta. (€ 23,00 giornaliero) Contratti attivati per classi di età

18/45 anni 46/65 >65 totale 5 8 7 20

Contratti attivi Contratti cessati Contratti attivati Contratti attivi al 1.1.2007 nel corso dell'anno nel corso dell'anno al 31.12.2007 16 2 4 18

Contratti attivati per comune)

355 ______Fondo Regionale per la Non Autosufficienza ______

utenti disabili con assegno di Comune cura € 23.00

0 ARGELATO 1 BARICELLA 0 BENTIVOGLIO 2 BUDRIO 3 CASTEL MAGGIORE 0 CASTEL D' ARGILE 2 CASTENASO 3 GALLIERA 2 GRANAROLO 2 MALALBERGO 1 MINERBIO 3 MOLINELLA 0 PIEVE DI CENTO 1 S GIORGIO DI PIANO 0 S PIETRO IN CASALE 20 Totale

n. assegno di cura per comune anno 2007

ARGELATO 0 BA RICELLA 1 BENTIV OGLIO 0 BUDRIO 2 CA STEL MA GGIORE 3 CA STEL D' A RGILE 0 CA STENA SO 2 GALLIERA 3 GRANAROLO 2 MALALBERGO 2 MINERBIO 1 MOLINELLA 3 PIEV E DI CENTO 0 S GIORGIO DI PIANO 1 .S PIETRO IN C 0

356 ______Fondo Regionale per la Non Autosufficienza ______

n. assegni di cura 2068/03 per anno

20 19

5

0

2004 2005 2006 2007

Interventi di Sollievo Gli interventi di sollievo sono progetti che prevedono l’accoglienza temporanea in servizi residenziali di persone in condizione di disabilità normalmente assistite in famiglia per le quali il servizio sociale individui la necessità e/o l'opportunità di un periodo temporaneo di allontanamento dal nucleo familiare convivente. Nel corso dell’anno 2007 si sono attivati 7 progetti di sollievo che hanno coinvolto altrettante persone disabili e le loro famiglie. Tre progetti di questi si sono trasformati in progetti di residenzialità definitiva. Le risorse assegnate per tale progetto nell’anno 2007 sono state pari a € 40.000.

Utenti del Interventi COMUNE 1 Castenaso 2 Granarolo

2 Budrio

2 Baricella

357 ______Fondo Regionale per la Non Autosufficienza ______

PRIMA PROPOSTA DI RIDISTRIBUZIONE DEL FRNA 2008

AREA ANZIANI

TIPOLOGIA DI SERVIZIO PREVISIONE 2008 DESCRIZIONE Case Protette - RSA-attiv. N. 8 posti Cp dall.1.10, ridistribuzione totale servizi residenziali € 5.261.453,00 n. 7 posti RSA Medicina dall'1.06, anziani adeguamento costi direttiva n. 2/08 Centri diurni, adeguamento costi semiresidenziali € 181.175,00 direttiva 2/08 posti temporanei € 150.000,00 da negoziare con l'Azienda assegni di cura anziani € 2.284.998,00 adeguamento costi direttiva 2/08

previsione € 160/mese su n. 120 contributo assistenti familiari € 190.000,00 badanti in regola ADI dgr 1378 € 486.000,00 ADI dgr 1206 € 200.000,00 trasporti, pasti a domicilio, ecc. assistenza continuità assistenziale domiciliare/dimissioni € 30.000,00 nell'ambito prog. Dimissioni protette protette TOTALE ANZIANI € 8.783.626,00

AREA DISABILI

TIPOLOGIA DI SERVIZIO PREVISIONE 2008 DESCRIZIONE assegni di cura disabili € 122.000,00 assegni cura disabili DGR 1122/02 nuovi inser.strutt.resid. E interventi disabili € 400.867,00 semiresid., laboratori protetti e appoggi educ. allineamento indicazioni DPCM 29/11/01 - Definizione livelli lea € 125.671,00 essenziali di assistenza per la ripartizione oneri in strutture socio riabilit.resid. e semiresid. sollievo disabili € 40.000,00 servizi residenziali di sollievo

TOTALE DISABILI € 688.538,00

TOTALE COSTI PREVISTI A CARICO DEL FRNA 2008 € 9.472.164,00

N.B. NELL'AREA ANZIANI NON SONO INSERITI EVENTUALI COSTI AGGIUNTIVI DERIVANTI DALLA NEGOZIAZIONE RETTE CON GLI ENTI GESTORI IN APPLICAZIONE DIRETTIVA N. 2/08 IN CORSO DI ATTUAZIONE.

358 ______Fondo Regionale per la Non Autosufficienza ______FRNA 2008

RIPARTIZIONE QUOTA INDISTINTA € 9.174.300,00

RIPARTO QUOTA ACCANTONAM. € 624.406,00 CTSS 2007

TOTALE DISPONIBILE € 9.798.706,00

TOTALE COSTI SU IPOTESI PROGRAMMAZIONE 2008 AREA € 9.472.164,00 ANZIANI E AREA DISABILI

RESIDUO € 326.542,00 RISCONTO FRNA 2007 € 125.033,00 disponibilità Area Disabili (linee di € 451.575,00 indirizzo CTSS)

DGR 2068

QUOTA FINALIZZATA PER ASSEGNI € 176.295,00 DI CURA DISABILI DRG 2068

QUOTA FINALIZZATA PER € 157.896,00 RESIDENZIALITÀ DISABILI DRG 2068 TOTALE DISPONIBILITÀ 2008 € 334.191,00

PROGETTO IMPLEMENTAZIONE SISTEMA INFORMATIVO € 140.000,00 (ESTENSIONE MODULO GARSIA)

359

360

361

362 ______Il bilancio del programma attuativo ______

PIANO DI ZONA 2005/2007 - PROGRAMMA ATTUATIVO 2008

PROGETTO Programma attuativo 2007 Programma attuativo 2008

Contributo 30% fondo Contributo 30% fondo Altri Costo Totale Altri Costo Totale SOGGETTO ATTUATORE Regionale sociale Regionale sociale finanziamenti progetto finanziamenti progetto finalizzato indistinto finalizzato indistinto

Gruppi di sostegno alle famiglie adottive - € 5.000,00 - € 5.000,00 - € 5.000,00 - € 5.000,00 AZIENDA U.S.L.

Gruppo auto – mutuo aiuto per famiglie affidatarie - - - - - € 3.000,00 - € 3.000,00 AZIENDA U.S.L.

"Cosa abbiamo da dire" adolescenti con esperienza € 2.500,00 - € 1.400,00 - € 1.400,00 - - - di affido si raccontano residuo 2007 AZIENDA U.S.L.

Borse lavoro adolescenti - € 4.000,00 - € 4.000,00 - € 4.000,00 - € 4.000,00 AZIENDA U.S.L. "Onde di strada" - - - - - € 5.000,00 - € 5.000,00 AZIENDA U.S.L. Scuola e Servizio Sociale: attivazione di buone prassi - - - - - € 3.000,00 - € 3.000,00 AZIENDA U.S.L.

Fondo Distrettuale per progetti educativi e di sostegno per ragazzi 18-21 - - - - - € 65.000,00 - € 65.000,00 anni AZIENDA U.S.L.

Il “FARO” - € 5.770,00 - € 5.770,00 - € 5.770,00 - € 5.770,00 AZIENDA U.S.L.

363 ______Il bilancio del programma attuativo ______

PROGETTO Programma attuativo 2007 Programma attuativo 2008 Contributo 30% fondo Contributo 30% fondo Altri Costo Totale Altri Costo Totale SOGGETTO ATTUATORE Regionale sociale Regionale sociale finanziamenti progetto finanziamenti progetto finalizzato indistinto finalizzato indistinto

Onde Anomale Drugs € 78.000,00 COMUNE DI ------€ 78.000,00 Fondo Sanitario SAN PIETRO IN CASALE Regionale Glocal Youth COMUNE DI - - - - - € 37.500,00 - € 37.500,00 SAN PIETRO IN CASALE

€ 88.062,02 € 35.242,51

Fondo per la pronta (di cui € (+ € 54.757,49 emergenza e contrasto - 22.672,89* - € 88.062,02 - dal programma - € 35.242,51 povertàAZIENDA U.S.L. programma finalizzato finalizzato povertà -> povertà) tot. € 90.000,00) € 70.551,00 € 40.240,00

Cura della relazione madre proposta Fondo Non bambino - € 79.851,00 € 150.402,00 - - Fondo Non € 40.240,00 Autosufficienza AZIENDA U.S.L. Autosufficienza Comunale Comunale

Casa delle donne € 10.036,25 € 12.186,88 COMUNE DI - € 5.000,00 bilanci € 15.036,25 - € 5.000,00 bilanci € 17.186,88 SAN PIETRO IN CASALE comunali comunali

Posti temporanei in € 50.000,00 € 50.000,00 struttura demenze e non - - Fondo Non € 50.000,00 - - Fondo Non € 50.000,00 autosufficienze AZIENDA U.S.L. Autosufficienza Autosufficienza Comunale Comunale

364 ______Il bilancio del programma attuativo ______

PROGETTO Programma attuativo 2007 Programma attuativo 2008

Contributo 30% fondo Contributo 30% fondo Altri Costo Totale Altri Costo Totale SOGGETTO ATTUATORE Regionale sociale Regionale sociale finanziamenti progetto finanziamenti progetto finalizzato indistinto finalizzato indistinto

Prosecuzione progetto “Agire senza nuocere e senza nuocersi”: corso di formazione e gruppi Auto € 6.242,27 ------Mutuo Aiuto per i familiari residuo di anziani affetti da demenza AZIENDA U.S.L.

€ 11.000,00 Attività per il “Dopo di Noi”"Appartamento di Castel Maggiore""Sportello - € 18.000,00 € 29.000,00 - € 9.000,00 € 9.000,00 d'informazione Fondazione le

giuridica"COMUNE DI Chiavi di Casa SAN PIETRO IN CASALE

Il Dopo di noi "Club del Sabato" - € 55.000,00 - € 55.000,00 - € 62.600,00 - € 62.600,00 AZIENDA U.S.L.

SAP COMUNE DI - € 27.500,00 - € 27.500,00 - € 28.050,00 - € 28.050,00 SAN PIETRO IN CASALE

DIVERSE…ESPRESSIONI: esperienze di musica e teatro con ragazzi disabili - € 9.000,00 - € 9.000,00 COMUNE DI SAN PIETRO IN CASALE

365 ______Il bilancio del programma attuativo ______

PROGETTO Programma attuativo 2007 Programma attuativo 2008

Contributo 30% fondo Contributo 30% fondo Altri Costo Totale Altri Costo Totale SOGGETTO ATTUATORE Regionale sociale Regionale sociale finanziamenti progetto finanziamenti progetto finalizzato indistinto finalizzato indistinto Soggiorni estivi disabili COMUNE DI - - - - - € 35.000,00 - € 35.000,00 SAN PIETRO IN CASALE

Interventi assistenziali di € 20.000,00 € 20.000,00 sostegno alla domiciliarità Per anziani e disabili - - € 20.000,00 - - € 20.000,00 gravemente non Fondo Non Fondo Non autosufficienti Autosufficienza Autosufficienza AZIENDA U.S.L. Comunale Comunale

Programma finalizzato Legge 285/97: promozione € 48.373,75 € 48.373,75 diritti infanzia e € 154.293,52 € 17.752,04 € 220.419,31 € 157.305,68 € 19.042,97 € 224.722,40 adolescenza COMUNE DI bilanci bilanci SAN PIETRO IN CASALE comunali comunali

Programma finalizzato "Abbattimento costi servizi famiglie con un numero di - - - - € 85.495,21 € 21.373,80 - € 106.869,01 figli pari o superiore a 4"COMUNE DI SAN PIETRO IN CASALE

Programma distrettuale di "Sostegno all'affidamento - - - - € 9.532,22 € 2.383,06 - € 11.915,28 familiare" AUSL

366 ______Il bilancio del programma attuativo ______

PROGETTO Programma attuativo 2007 Programma attuativo 2008

Contributo 30% fondo Contributo 30% fondo Altri Costo Totale Altri Costo Totale SOGGETTO ATTUATORE Regionale sociale Regionale sociale finanziamenti progetto finanziamenti progetto finalizzato indistinto finalizzato indistinto

Programma finalizzato giovani e dipendenze € 27.803,54 € 27.803,54 "Il nostro impegno per gli altri", "Radio nebbia", "Eurodesk" € 41.630,23 - € 69.433,77 € 45.818,45 - € 73.621,99 COMUNE DI SAN PIETRO IN CASALE bilanci bilanci "Progetto di educazione alla salute - Che piacere ..." comunali comunali AZIENDA U.S.L.

Programma finalizzato Integrazione sociale dei € 69.450,00 € 69.450,00 cittadini stranieri € 68.882,02 - € 138.332,02 € 67.201,11 € 1.600,00 € 138.251,11 "Punto migranti” COMUNE DI SAN (bilanci (bilanci PIETRO IN CASALE comunali) comunali)

Programma finalizzato contrasto alla povertà"Interventi di pronta (Quota* già emergenza"AUSL"Credito conteggiata nel € 52.903,40 - € 52.903,40 € 66.330,24 € 28.427,25 - € 94.757,49 d'emergenza/Prestiti fondo pronta sull'onore" - emergenza) "Microcredito"COMUNE DI SAN PIETRO IN CASALE

367 ______Il bilancio del programma attuativo ______

PROGETTO Programma attuativo 2007 Programma attuativo 2008

Contributo 30% fondo Contributo 30% fondo Altri Costo Totale Altri Costo Totale SOGGETTO ATTUATORE Regionale sociale Regionale sociale finanziamenti progetto finanziamenti progetto finalizzato indistinto finalizzato indistinto

Programma finalizzato € 8.641,00 € 35.000,00 "Programma per azioni e interventi per la qualifica del lavoro delle Assistenti - - - - € 34.564,00 € 78.205,00 familiari" + € 9.833,59 Fondo Non COMUNE DI residuo anno Autosufficienza SAN PIETRO IN CASALE 2007 Comunale

Fondo nazionale per le non autosufficienze "Assegni di cura Anziani e Disabili", "Sostegno e tutela anizani fragili", "Café Alzheimer", - - - - € 247.586,00 € 56.000,00 € 303.586,00 "Interventi di sollievo per disabili" AZIENDA U.S.L. COMUNE DI SAN PIETRO IN CASALE

Programma finalizzato Legge 29/97: contributi per la mobilità e l’autonomia € 34.238,21 - - € 34.238,21 € 34.438,00 - - € 34.438,00 nell’ambiente domestico COMUNE DI SAN PIETRO IN CASALE

368 ______Il bilancio del programma attuativo ______

PROGETTO Programma attuativo 2007 Programma attuativo 2008

Contributo 30% fondo Contributo 30% fondo Altri Costo Totale Altri Costo Totale SOGGETTO ATTUATORE Regionale sociale Regionale sociale finanziamenti progetto finanziamenti progetto finalizzato indistinto finalizzato indistinto

Formazione Assistenti SocialiCOMUNE DISAN - - - - - € 16.367,37 - € 16.367,37 PIETRO IN CASALE

Ufficio di Piano COMUNE DI € 61.816,74 € 29.750,00 - € 91.566,74 € 64.123,94 € 27.481,69 - € 91.605,63 SAN PIETRO IN CASALE

TOTALE € 587.578,43 € 411.576,91 € 328.753,19 € 1.327.908,53 € 812.394,85 € 493.479,65 € 381.054,17 € 1.686.928,67

369 ______Il bilancio del programma attuativo ______

TABELLA 3 A BILANCIO PREVISIONALE PROGRAMMA ATTUATIVO ANNO 2008 - SPESA

DI CUI GESTITA IN FORMA TOTALE SPESA AREA TIPO DI INTERVENTO ASSOCIATA – DI ZONA SISTEMA INTEGRATO - AUSL Attività di servizio sociale F € 843.849,00 € 739.774,00 A professionale M Integrazione sociale € 33.250,00 € 0,00 Interventi e servizi educativo - I assistenziali e per € 64.248,00 € 18.273,00 G l’inserimento lavorativo dei L minori I Assistenza domiciliare a € 8.968,00 € 0,00 A famiglie con minori Servizi di supporto € 328.117,00 € 0,00 E Trasferimenti in denaro per il pagamento di interventi e € 1.728.841,00 € 0,00 servizi M Strutture a ciclo diurno o € 11.357.951,00 € 0,00 I semiresidenziale N Strutture comunitarie e € 1.241.668,00 € 1.216.668,00 O residenziali R Pronto intervento sociale € 60.000,00 € 30.000,00 I TOTALE AREA € 15.666.892,00 € 2.034.715,00

DI CUI GESTITA IN FORMA TOTALE SPESA AREA TIPO DI INTERVENTO ASSOCIATA – DI ZONA SISTEMA INTEGRATO - AUSL Attività di servizio sociale € 1.000,00 € 0,00 professionale Integrazione sociale € 242.411,00 € 0,00 Interventi e servizi educativi assistenziali e per € 44.205,00 € 0,00 G l’inserimento lavorativo I Assistenza domiciliare € 0,00 € 0,00 O Servizi di supporto € 0,00 € 0,00 V Trasferimenti in denaro per il A pagamento di interventi e € 3.300,00 € 0,00 N servizi Strutture a ciclo diurno o I € 0,00 € 0,00 semiresidenziale Strutture comunitarie e € 10.000,00 € 0,00 residenziali Pronto intervento sociale € 0,00 € 0,00 TOTALE AREA € 300.917,00 € 0,00

370 ______Il bilancio del programma attuativo ______

DI CUI GESTITA IN FORMA TOTALE SPESA AREA TIPO DI INTERVENTO ASSOCIATA – DI ZONA SISTEMA INTEGRATO - AUSL Attività di servizio sociale € 3.250,00 € 0,00 professionale Integrazione sociale € 347.623,00 € 299.358,00 Interventi e servizi educativo - assistenziali e per D € 3.230.514,00 € 214.949,00 l’inserimento lavorativo dei I disabili S Assistenza domiciliare € 431.153,00 € 381.023,00 A Servizi di supporto € 141.187,00 € 0,00 B Trasferimenti in denaro per il I pagamento di interventi e € 72.918,00 € 0,00 L servizi Strutture a ciclo diurno o I € 1.684.538,00 € 1.678.603,00 semiresidenziale Strutture comunitarie e € 2.454.491,00 € 2.419.491,00 residenziali Pronto intervento sociale € 30.000,00 € 30.000,00 TOTALE AREA € 8.395.674,00 € 5.023.424,00

DI CUI GESTITA IN FORMA TOTALE SPESA AREA TIPO DI INTERVENTO ASSOCIATA – DI ZONA SISTEMA INTEGRATO - AUSL Attività di servizio sociale € 823,00 € 0,00 professionale Integrazione sociale € 11.631,00 € 11.631,00 D Interventi e servizi educativo I - assistenziali e per € 35.000,00 € 35.000,00 P l’inserimento lavorativo E Assistenza domiciliare € 960,00 € 0,00 N Servizi di supporto € 0,00 € 0,00 Trasferimenti in denaro per il D pagamento di interventi e € 17.779,00 € 12.000,00 E servizi N Strutture a ciclo diurno o € 0,00 € 0,00 Z semiresidenziale Strutture comunitarie e E € 0,00 € 0,00 residenziali Pronto intervento sociale € 0,00 € 0,00 TOTALE AREA € 66.193,00 € 58.631,00

371 ______Il bilancio del programma attuativo ______

DI CUI GESTITA IN FORMA TOTALE SPESA AREA TIPO DI INTERVENTO ASSOCIATA – DI ZONA SISTEMA INTEGRATO - AUSL Attività di servizio sociale € 290.304,00 € 239.639,00 professionale A Integrazione sociale € 158.791,00 € 0,00 N Assistenza domiciliare € 5.755.984,00 € 3.313.853,00 Z Servizi di supporto € 172.758,00 € 0,00 I Trasferimenti in denaro per il pagamento di interventi e € 729.373,00 € 0,00 A servizi N Strutture a ciclo diurno o € 813.020,00 € 190.511,00 I semiresidenziale Strutture comunitarie e € 12.180.569,00 € 7.397.781,00 residenziali TOTALE AREA € 20.100.799,00 € 11.141.874,00

DI CUI GESTITA IN FORMA TOTALE SPESA AREA TIPO DI INTERVENTO ASSOCIATA – DI ZONA SISTEMA INTEGRATO - AUSL Attività di servizio sociale € 22.347,00 € 0,00 professionale Integrazione sociale € 156.973,00 € 0,00 I Interventi e servizi educativi M assistenziali e per € 0,00 € 0,00 M l’inserimento lavorativo I Servizi di supporto € 0,00 € 0,00 Trasferimenti in denaro per il G pagamento di interventi e € 47.238,00 € 0,00 R servizi A Strutture a ciclo diurno o € 0,00 € 0,00 T semiresidenziale Strutture comunitarie e I € 24.935,00 € 0,00 residenziali Pronto intervento sociale € 0,00 € 0,00 TOTALE AREA € 251.493,00 € 0,00

372 ______Il bilancio del programma attuativo ______

DI CUI GESTITA IN FORMA TOTALE SPESA AREA TIPO DI INTERVENTO ASSOCIATA – DI ZONA SISTEMA INTEGRATO - AUSL Attività di servizio sociale € 15.134,00 € 0,00 D professionale I Integrazione sociale € 0,00 € 0,00 S Interventi e servizi educativi A assistenziali e per € 35.786,00 € 0,00 G l’inserimento lavorativo I Assistenza domiciliare € 2.000,00 € 0,00 O Servizi di supporto € 1.875,00 € 0,00 Trasferimenti in denaro per il pagamento di interventi e € 169.060,00 € 0,00 A servizi D Strutture a ciclo diurno o € 0,00 € 0,00 U semiresidenziale Strutture comunitarie e L € 0,00 € 0,00 T residenziali Pronto intervento sociale € 0,00 € 0,00 I TOTALE AREA € 223.855,00 € 0,00

DI CUI GESTITA IN FORMA TOTALE SPESA AREA TIPO DI INTERVENTO ASSOCIATA – DI ZONA SISTEMA INTEGRATO - AUSL M Segretariato sociale, informazione e consulenza U € 732.088,00 € 0,00 L per l’accesso alla rete dei servizi T Prevenzione e I € 1.000,00 € 0,00 sensibilizzazione U T Azioni di sistema e spese di € 1.032.794,00 € 147.724,00 E organizzazione N Z TOTALE AREA € 1.765.882,00 € 147.724,00 A

373 ______Il bilancio del programma attuativo ______

Totale spesa di zona € 46.771.705,00 Trasf. Enti fuori zona € 45.863,00 TOTALE SPESA € 46.817.568,00 Di cui gestita in forma associata – Sistema Integrato Territoriale – Ausl € 18.406.368,00

La spesa complessiva sopra indicata è comprensiva della quota del Fondo per la Non Autosufficienza Regionale pari ad € 9.472.164 così suddivisa: ♦ € 8.783.626,00 Area Anziani; ♦ € 688.538,00 Area Disabili.

374 ______Il bilancio del programma attuativo ______

TABELLA 3B – BILANCIO PREVISIONALE PROGRAMMA ATTUATIVO ANNO 2008 – ENTRATE

ENTRATE ENTRATE RISORSE DA ENTRATE ENTRATE ENTRATE ENTRATE DIRETTE ENTRATE TOTALE PROPRIE TOTALE AREA COMUNI DALLA DALLA DA DONAZIONI DA U.E DALLO DA SSN ENTRATE DEI RISORSE FUORI REGIONE PROVINCIA UTENTI STATO COMUNI ZONA FAMIGLIA E € € € € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 288.673,00 € 591.746,00 € 198.260,00 € 142.000,00 € 15.626.651,00 MINORI 3.625.374,00 4.846.053,00 10.780.598,00 GIOVANI € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 34.188,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 78.000,00 € 112.188,00 € 188.729,00 € 300.917,00 € € € DISABILI € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 161.464,00 € 0,00 € 117.122,00 € 0,00 € 8.421.537,00 3.623.701,00 3.902.287,00 4.519.250,00 DIPENDENZE € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 11.631,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 11.631,00 € 54.562,00 € 66.193,00 € € € € ANZIANI € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 169.124,00 € 0,00 € 0,00 € 20.161.039,00 3.683.664,00 12.691.477,00 16.544.265,00 3.616.774,00 IMMIGRATI € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 67.201,00 € 0,00 € 20.500,00 € 0,00 € 0,00 € 87.701,00 € 163.792,00 € 251.493,00 DISAGIO € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 66.330,00 € 9.216,00 € 600,00 € 0,00 € 0,00 € 76.146,00 € 147.709,00 € 223.855,00 ADULTI € MULTIUTENZA € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 112.337,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 112.337,00 € 1.765.882,00 1.653.545,00 € € - € INDISTINTI € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 1,00 1.644.933,00 1.644.933,00 1.644.932,00

€ € € € € € TOTALE € 0,00 € 0,00 € 0,00 € 600.962,00 € 220.000,00 2.555.881,00 7.447.260,00 16.513.438,00 27.337.541,00 19.480.027,00 46.817.568,00

L’entrata complessiva di € 46.817.568,00 è comprensiva della quota del Fondo per la Non Autosufficienza Regionale pari ad € 9.472.164,00 così suddivisa: ♦ € 8.783.626,00 Area Anziani; ♦ € 688.538,00 Area Disabili.

375 ______Il bilancio del programma attuativo ______

REGIONE EMILIA-ROMAGNA

AZIENDA USL DI BOLOGNA DISTRETTO PIANURA EST

GRIGLIA DI RILEVAZIONE DELLA SPESA SOCIO-SANITARIA A CARICO DEL FONDO SANITARIO REGIONALE

Va rilevata la spesa sostenuta per gli interventi, organizzati dai comuni singoli o associati, e dalle AUSL per delega, per i quali esiste una compartecipazione da parte del Fondo sanitario PREVISIONE 2008

Compilata da: Anna Rita Bevilacqua Qualifica: Referente Amm.vo Area dipartimentale dell'Attività Socio sanitaria Recapito Tel: 051 6662746 Recapito e-mail: [email protected]

Compilata da: Dott. Alberto Maurizzi Qualifica: Direttore Amministrativo Dipartimento Salute Mentale Recapito Tel: 051/6584165 Recapito e-mail: [email protected]

376 ______Il bilancio del programma attuativo ______

Bilancio sanitario Costi 1- FAMIGLIA E MINORI*

Interventi e servizi

Partecipazione a progetti specifici di promozione, informazione, prevenzione integrati con i € 227.614,00 Comuni

Trasferimenti in denaro Strutture residenziali per minori - rette per minori in carico alla neuropsichiatria € 31.486,00 Strutture semi-residenziali per minori- rette per minori in carico alla neuropsichiatria € 145.992,00 Strutture Strutture residenziali per minori - gestione Strutture semi-residenziali per minori- gestione € 107.000,00 Altro Figure professionali sociali (assistente sociale, educatore) inserite nei consultori familiari e nei servizi rivolti a famiglia, infanzia e giovani per attività di assistenza sociale (promozione, inserimento, integrazione, ecc..) ad esclusione delle attività di educazione sanitaria e dell'assistenza consultoriale a sostegno di gravidanze e maternità a rischio sanitario (1) Figure professionali sanitarie la cui attività si integra con quella di figure professionali sociali per progetti socio-educativi, socio-terapeutici e socio-riabilitativi. (2): a) Psicologo (per le € 760.201,00 attivita' in équipe) b)neuropsichiatra :stimare quota di spesa in base alla partecipazione

Personale Centro Clinico Prima Infanzia € 33.976,00

Altro (Borse Lavoro - Contributi Economici - Trasporti - Intervento domiciliare di supporto assistenziale - Prestazioni Riabilitative e fisioterapiche - Fondi di Gestione per attività di tempo € 23.417,00 libero) TOTALI DELL'AREA FAMIGLIA E MINORI € 1.329.686,00

NOTE (*) Le spese per i minori disabili sono comprese nell'area famiglia e minori.

377 ______Il bilancio del programma attuativo ______

(1) Figure Professionali sociali Tipologia numero assistenti sociali finanziate da Bilancio Sociale 6 assistenti sociali finanziate da Bilancio Sociale a convenzione dall'1.01.08 2 educatori professionali finanziati da Bilancio sociale 3

(2) Figure professionali sanitarie Tipologia numero psicologo 6 neuropsichiatra Ed. Prof.li territorio 5 Logopedista 9 Fisioterapista 7 n. 4 diverse figure Altro Personale Sanitario Accendi Molti Fuochi professionali Educatori Professionali Accendi Molti Fuochi 4 Personale Centro Clinico Prima Infanzia 1

378 ______Il bilancio del programma attuativo ______

Bilancio sanitario FRNA PIANO DEI CONTI Costi ECONOMICI (DGR 2313/07) - CORRISPONDENZA FRNA (e CONTI ECONOMICI (9 E Fondo Sanitario FNA) 10 ACQUISTO DI SBENI DI CONSUMO - SERVIZI SANITARI) 3- AREA DISABILITÀ Interventi e servizi Assistenza domiciliare con finalità socio-assistenziale Assistenza domiciliare con finalità riabilitativa/educativa € 20.893,00 Inserimento lavorativo in ambiente di lavoro normale (personale educativo e borse lavoro) Potenziamento accesso alle prestazioni e percorso presa in carico Trasferimenti in denaro € 20.893,00 Rette Strutture residenziali di livello alto (Centri socio-riabilitativi residenziali) € 1.023.719,00 € 334.640,00 Rette Strutture residenziali di livello medio (Comunità alloggio, gruppi appartamento, € 217.425,00 € 451.575,00 residenze protette) prima ipotesi in attesa indicazioni CTSS 30 Oneri a rilievo sanitario Rette Residenzialità disabili gravissimi (DGR 2068/04) € 192.984,00 € 157.896,00 e rette finanziati dal Fondo Rette Accoglienza temporanea per l'autonomia personale ed il sollievo dei caregiver € 78.586,00 Regionale per la Non Autosufficienza/ Rette Centri socio-riabilitativi diurni € 265.861,00 € 121.492,00 Rette Centri socio-occupazionali € 348.185,00 € 49.513,00 Oneri Assistenza domiciliare e servizi connessi contributi per l'acquisto e l'adattamento di autoveicoli (art. 9 LR 29/97) Assegno di cura (Del. G.R.2068/04) € 176.295,00 32 Assegni e contributi finanziati dal Fondo Assegno di cura (Del. G.R.1122/02) € 222.000,00 Regionale per la Non Autosufficienza contributo aggiuntivo assistenti famigliari con regolare contratto

Strutture € 2.048.174,00 € 1.591.997,00 39 Oneri a rilievo sanitario per assistenza disabili Oneri a rilievo sanitario per assistenza disabili presso strutture diurne e residenziali a gestione presso strutture a gestione € 386.839,00 diretta Ausl finanziati dal Fondo Regionale per la Non Autosufficienza o dal FSR diretta Ausl finanziati dal Fondo Regionale per la Non Autosufficienza

379 ______Il bilancio del programma attuativo ______

Altro Spese personale sanitario, non attribuibile ai singoli servizi, per le attività di presa in carico, accompagnamento, ecc.. (3) Spese personale sociale, non attribuibile ai singoli servizi, per le attività di presa in carico, € 149.679,00 accompagnamento, ecc.. (4) Spese per prestazioni sanitarie territoriali, diurne o residenziali non comprese nella quota a carico del Fondo Sanitario Regionale (ad es. assistenza riabilitativa territoriale o prestazioni mediche non comprese nella quota del 75% - 70% a carico del FSR per i Centri Socio- riabilitativi) Altro (specificare…) TOTALI DELL'AREA DISABILITÀ € 2.584.692,00 € 1.612.890,00

NB. Fino al completo inserimento dell'area disabili nel FRNA, nella colonna Fondo sanitario vanno inserite solo le quote a carico del fondo sanitario per i servizi socio-sanitari che ad esempio sono del 75%-70% per i centri socio-riabilitativi residenziali, mentre nella colonna FRNA e FNA vanno inserite solo le risorse del fondo per la non autosufficienza eventualmente destinate alle diverse tipologie di servizio per disabili gravi o ai disabili gravissimi ai sensi della DGR 2068/04. Nella categoria altro è stata infine creata una apposita riga destinata alle prestazioni esclusivamente sanitarie (ad es. eventuali prestazioni mediche e riabilitative territoriali o prestazioni non comprese nella quota % a carico del Fondo sanitario per i diurni e residenziali)

(3)Spese personale sanitario, non attribuibile ai singoli servizi numero Tipologia

(4) Spese personale sociale, non attribuibile ai singoli servizi numero Tipologia assistente sociale di cui n. 1 dall'1.04.08 2 educatori professionali 6 ** 50% costo

380 ______Il bilancio del programma attuativo ______

Bilancio sanitario FRNA Costi PIANO DEI CONTI ECONOMICI (DGR 2313/07) - CORRISPONDENZA FRNA (e Fondo Sanitario CONTI ECONOMICI (9 E FNA) 10 ACQUISTO DI BENI DI CONSUMO - SERVIZI SANITARI)

4- AREA ANZIANI

Interventi e servizi Partecipazione a progetti specifici di promozione, informazione, prevenzione, integrati con i

Comuni (include percorsi integrati per ausili-presidi) Servizi connessi all'assistenza domiciliare: Servizi a sostegno programma individualizzato: pasti € 200.000,00 e trasporti, telesoccorso e teleassistenza 31 Servizi assistenziali Programmi di dimissioni protette € 30.000,00 finanziati dal Fondo Attività rivolta ai gruppi (formazione, informazione, educazione, incontri, Caffè Alzheimer, Regionale per la Non ecc.) Autosufficienza/ Potenziamento accesso alle prestazioni e percorso presa in carico Trasferimenti in denaro € 230.000,00 Oneri a rilievo sanitario e spesa per prestazioni sanitarie* relativi a Strutture residenziali per anziani (Case Protette/RSA; inclusi “Ricoveri temporanei in RSA” (punto 4.4 della DGR € 1.936.418,00 € 5.261.453,00 1378/99) 30 Oneri a rilievo Oneri a rilievo sanitario e prestazioni sanitarie realtivi al Sostegno progetti assistenziali sanitario finanziati individuali c/o strutture residenziali non convenzionate (punto 5 DGR n. 1378/99) dal Fondo Regionale Oneri a rilievo sanitario e prestazioni sanitarie realtivi ai Centri Diurni € 9.336,00 € 181.175,00 per la Non Oneri a rilievo sanitario e prestazioni sanitarie relativi all'ADI: € 486.000,00 Autosufficienza/ Oneri a rilievo sanitario e prestazioni sanitarie per Accoglienza temporanea di sollievo (punto € 150.000,00 4.5 DGR 1378/99) in strutture residenziali e/o in strutture semi-residenziali: 32 Assegni e contributi Assegno di cura anziani (del. G.R. 1377/99) € 2.384.998,00 finanziati dal Fondo

381 ______Il bilancio del programma attuativo ______Regionale per la Non Autosufficienza Contributo regolarizzazione assistenti famigliari (aggiuntivo ad assegno di cura) € 190.000,00

€ 1.945.754,00 € 8.653.626,00 Centri diurni - gestione**

Strutture residenziali (RSA, Casa Protetta, Casa di Riposo, Comunità alloggio) - gestione** Personale e materiale sanitario* strutture residenziali (Casa Protetta, RSA) e centri diurni a gestione AUSL 38 Oneri a rilievo sanitario per assistenza anziani presso strutture Oneri a rilievo sanitario per assistenza anziani presso strutture diurne e residenziali a gestione a gestione diretta Ausl diretta dell'Azienda finanziati dal FRNA finanziati dal Fondo Regionale per la Non Autosufficienza/

Altro progetto implementazione S.I. (estensione modulo GARSIA € 140.000,00 Spese personale sanitario, sociale, amministrativo, di coordinamento (S.A.A., U.V.G., coordinamento medico distrettuale strutture residenz., ecc.. e con esclusione di progetti e € 131.031,00 servizi specialistici per demenze) (5)

M.M.G. € 158.971,00

TOTALI DELL'AREA ANZIANI € 2.235.756,00 € 9.023.626,00 *NOTA x PRESTAZIONI SANITARIE: tipologie previste dalla del. G.R 1378/99 e s.m. (e da circolare n. 7 del 25/06/2007) ** NOTA x GESTIONE: indicare solo spese ulteriori rispetto a prestazioni sanitarie previste dalla delibera e circolare citata e non coperte da ORS da indicare in altra riga. NOTA x allineamento con FRNA:l totale della colonna FRNA (e FNA) dovrebbe coincidere, nella "Previsione allargata interventi e servizi per la non autosufficienza anno 2008" con la somma dei totali area anziani delle colonne: "Risorse da FRNA quota reg.le"; "Risorse da Fondo nazionale per la n.a" Per la quadratura complessiva occorre sommare anche gli interventi dell'area disabili ricompresi nella programmazione dell'FRNA e le aree trasversali indicate nell'area MULTIUTENZA

382 ______Il bilancio del programma attuativo ______(5) Personale sanitario, sociale, amministrativo, di coordinamento, (S.A.A., U.V.G., coordinatori numero sanitari strutture, ecc..) Tipologia assistente sociale 2 coordinatore medico strutture 1248 ore annue coordinatore infermieristico strutture 10 ore/sett. medico U.V.G. non quantificabile infermiere U.V.G. non quantificabile

Bilancio sanitario Costi 6 A- AREA DISAGIO ADULTI: PSICHIATRIA Interventi e servizi Sostegno all'inserimento lavorativo (borse lavoro, personale) a favore di pazienti psichiatrici € 523.990,00 Partecipazione a progetti specifici di promozione sociale, interventi individuali e di gruppo per € 45.260,00 il tempo libero, ricreativi e sportivi integrati con i Comuni Trasferimenti in denaro Contributi economici a favore di pazienti psichiatrici € 38.287,00 Altro altro (Progetti finalizzati all'inserimento lavorativo con Coop.ve Pictor e Arcobaleno, trasporti) € 598.364,00 PROGETTO APPARTAMENTI A BASSA SOGLIA € 591.300,00 PROGETTO ARTE E SALUTE MENTALE € 90.425,00 TOTALI DELL'AREA DISAGIO ADULTI: PSICHIATRIA € 1.887.626,00

NOTE: Non va rilevata la spesa per le rette per strutture residenziali e diurne di ogni ordine e grado, che sono oggetto di specifica rilevazione

383 ______Il bilancio del programma attuativo ______

Bilancio sanitario Costi 6 B- AREA DISAGIO ADULTI (prostituzione, senza fissa dimora) Interventi e servizi

Interventi di strada rivolti a prostituzione, senza fissa dimora

Partecipazione a progetti specifici di promozione, informazione, prevenzione integrati con i

Comuni

Altro TOTALI DELL'AREA DISAGIO ADULTI (prostituzione, senza fissa dimora) 0

Bilancio sanitario Costi 7- AREA DIPENDENZE Interventi e servizi

Sostegno all'inserimento sociale/mediazione sociale € 59.418,00

Sostegno all'inserimento lavorativo (borse lavoro, personale) € 140.691,00 Interventi di strada a bassa soglia (prevenzione, riduzione del danno, € 45.450,00 orientamento/accompagnamento ai servizi)

Partecipazione a progetti specifici di promozione sociale, interventi individuali e di gruppo per il tempo libero, ricreativi e sportivi integrati con i Comuni* (incluso il costo del personale per l'organizzazione dell'intervento)

Trasferimenti in denaro

Contributi economici Altro TOTALI DELL'AREA DIPENDENZE € 245.559,00

384 ______Il bilancio del programma attuativo ______

Bilancio sanitario Costi

PIANO DEI CONTI ECONOMICI (DGR 2313/07) - 8 - AREA MULTIUTENZA Fondo Sanitario FRNA (e FNA) CORRISPONDENZA CONTI ECONOMICI (9 E 10 ACQUISTO DI SBENI DI CONSUMO - SERVIZI SANITARI) Interventi e servizi Figure professionali sociali (assistenti sociali) inserite nei servizi sanitari (ospedali, ecc..) Spese per il Piano di Zona (predisposizione, gestione, valutazione, Ufficio di Piano) Spese per personale amministrativo e tecnico a supporto delle attività ad integrazione socio- € 211.796,00 sanitaria altro (specificare…) Trasferimenti in denaro 32 Assegni e contributi finanziati Contributi del FRNA per l'adattamento domestico e per l'autonomia nell'ambiente domestico dal Fondo Regionale (art.10 lr 29/97) per la Non Autosufficienza

Emersione e qualificazione del lavoro di cura delle assistenti famigliari 31 Servizi assistenziali finanziati dal Fondo Programmi di sostegno delle reti sociali e di prevenzione soggetti fragili Regionale per la Non Autosufficienza Altro altro (specificare: interventi residuali ed eccezionali, non ricompresi nelle finalità precedenti) TOTALI DELL'AREA MULTIUTENZA € 211.796,00 0

TOTALE SPESA € 8.495.115,00 € 10.636.516,00 N.B. - la programmazione relativa al FRNA potrà subire variazioni in seguito alle indicazioni della CTSS relativamente all'Area della Disabilità

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