1 | giugno 2012 | narcomafie

Mafie e criminalità a Roma 29

Narcotraffico e

Il caso Scopelliti caso Il disboscamento 15 58 a Cheran

La ricerca in Italia 68 dei figli dei desaparecidos 2 | giugno 2012 | narcomafie

numero 6 | giugno 2012

Il giornale è dedicato a Gian­carlo Siani simbolo dei giornalisti uccisi dalle mafie

Fondatore Luigi Ciotti Direzione Manuela Mareso (direttore responsabile) Livio Pepino (condirettore) Redazione Stefania Bizzarri, Marika Demaria, Marco Nebiolo, Davide Pati (Roma), Matteo Zola Comitato scientifico Enzo Ciconte, Mirta Da Pra, Nando dalla Chiesa, Daniela De Crescen- zo, Alessandra Dino, Sandro Donati, Lorenzo Frigerio, Tano Grasso, Leopoldo Grosso, Monica Massari, Diego Novelli, Stefania Pellegrini Collaboratori Fabio Anibaldi, Pierpaolo Bollani, Ferdinando Brizzi, Maurizio Campisi, Gian Carlo Caselli, Stefano Caselli, Elena Ciccarello, Rinaldo Del Sor- do, Stefano Fantino, Jole Garuti, Andrea Giordano, Gianluca Iazzolino, Piero Innocenti, Alison Jamieson, Alain Labrousse, Bianca La Rocca, Davide Mazzesi, Giovanna Montanaro, Dino Paternostro, Davide Peco- relli, Antonio Pergolizzi, Osvaldo Pettenati, Guido Piccoli, Francesca Rispoli, Lillo Rizzo, Pierpaolo Romani, Adriana Rossi, Peppe Ruggiero, Paolo Siccardi, Elisa Speretta, Lucia Vastano, Monica Zornetta

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Questo numero è stato chiuso in redazione il 15/06/2012 L’elenco delle librerie in cui è possibile acquistare narcomafie è disponibile alla pagina web www.narcomafie.it/librerie.htm www.narcomafie.it 3 | giugno 2012 | narcomafie

La tecnica di Livio Pepino curati, di migranti che attraver- 1929, il volano che ha consen- non può sano il mare rischiando la vita tito l’uscita dalla “grande crisi”. su carrette inimmaginabili. Se Il blocco dei salari (consistente qualcuno prova a cambiare il in realtà in un drastico abbassa- sostituire tavolo del discorso viene consi- mento di fatto) e la continua derato un ingenuo o un marzia- crescita del valore dei beni pos- no. E se le persone in carne e seduti (immobili o titoli finan- la politica ossa irrompono sulla scena, ma- ziari) non rispondono, dunque, gari in modo poco urbano, esse né a una necessità né a una leg- diventano, per l’establishment, ge naturale… Alla loro base c’è, un problema di ordine pubblico. piuttosto, una visione del mon- Le categorie astratte – si dice – do in forza della quale la ridu- Qualcuno – per interesse o per diffusi nelle nostre città), spun- sono gli strumenti per governa- zione delle disuguaglianze non pudore – continua a usare eu- tano quelli “compro argento”, re la complessità e per garantire è più un obiettivo condiviso e femismi. Ma ciò non basta a a riprova del fatto che la pover- il bene comune, ma i fatti dimo- si fa strada la concezione veico- nascondere che siamo ormai tà sta raggiungendo la classe strano che il loro trionfo tutela lata dai neocons americani se- alla povertà, a una povertà dif- media inducendola a privarsi di fatto gli interessi forti (e i condo cui «è giusto che il più fusa, che riguarda un terzo degli persino dei ricordi del battesimo loro titolari) sottraendo le deci- capace e intraprendente sia pre- italiani, cresce ulteriormente o della comunione… sioni al controllo democratico. miato da Dio con la ricchezza». nelle fasce giovanili e in certe Contemporaneamente scompa- Tutto questo non accade per La conseguenza è che la garanzia aree territoriali e sta ridisegnan- iono, dal dibattito pubblico, le caso. È la sostituzione della po- dei diritti e della sicurezza dei do le relazioni sociali e lo stes- persone, con il loro carico di litica (cioè della cura della città meritevoli passa necessariamen- so sistema istituzionale (con risorse, di bisogni, di problemi, e di chi vi abita) con la tecnica, te attraverso l’isolamento e l’affacciarsi, tipico dei periodi di sentimenti, di speranze. La intesa come insieme di regole l’espulsione da quei diritti dei di crisi, di irrigidimenti autori- concreta esistenza delle donne astratte per governare l’esistente, non meritevoli ai quali si addice tari e di derive populiste). È una e degli uomini lascia il posto ad senza metterne in discussione i la povertà. Si realizza così la realtà sotto gli occhi di tutti che astrazioni: l’economia, la finan- fondamenti e, anzi, consideran- situazione descritta qualche an- ha le sue manifestazioni estreme za, la globalizzazione… E le do quello attuale l’unico sistema no fa da un protagonista della nei suicidi quotidiani di chi non astrazioni diventano sempre più possibile. Stanno qui, invece, nostra epoca non sospetto di riesce più a sopravvivere, nella autoreferenziali e disinteressate l’errore e l’inganno. estremismo come Romano Pro- crescita dei mendicanti e di chi alla vita dei cittadini, ridotti a In questa situazione non c’è nul- di: «Venti anni fa una mia sem- scava nelle pattumiere, nella numeri e dati statistici. Le scel- la di ineluttabile ma solo il frut- plice osservazione che la diffe- continua invenzione di mestie- te di politica economica e le to, consapevole e perseguito, di renza di remunerazione da uno ri (lavavetri, posteggiatori, guide periodiche manovre finanziarie scelte economiche, culturali, a quaranta tra il direttore e gli improvvisate, ambulanti senza sono operazioni le cui conse- sociali. Certo, la crisi economica operai di una stessa azienda era licenza, benzinai abusivi della guenze sulle persone sono con- è profonda e non contingente, eccessiva, aveva causato scan- domenica, rinati lustrascarpe, siderate, nella migliore delle ma essa – lungi dall’essere una dali e discussioni a non finire. venditori di fiori o di fazzoletti, ipotesi, effetti collaterali. Econo- sorta di “castigo di Dio” – è la Oggi nessuno si stupisce del ombrellai dei giorni di pioggia, misti, politici, opinionisti parla- conseguenza (prevedibile e pre- fatto che questa differenza sia in giocolieri agli incroci delle stra- no di pensioni, di flessibilità, di vista) di opzioni politiche. E lo molti casi da uno a quattrocento». de, finti gladiatori di fronte al spesa sanitaria, di migrazioni: stesso vale per i rimedi appron- Sta qui – nella difesa e nel per- Colosseo, fotografi di strada e non di pensionati a 500 euro al tati: la piena occupazione e il petuarsi delle differenze – la via seguitando potenzialmente mese, di lavoratori intermitten- welfare sono oggi i bersagli prin- ragione profonda della crisi che all’infinito). Intanto, a fianco dei ti appesi a precarietà e incertez- cipali delle politiche economiche viviamo e della povertà che essa negozi “compro oro” (mai così za, di malati che devono essere dominanti, ma sono stati, nel porta con sé. 4 | giugno 2012 | narcomafie

Mafia e politica Amministratori sotto tiro

Sindaci, consiglieri, assessori di comuni grandi e piccoli. Sono loro a essere nel mirino delle mafie quando oppongono trasparen- za e rigore a corruzione e collusione. Dal 2010 ad oggi centinaia di casi di minacce, intimidazioni e violenze sono rimasti avvolti Nella foto il sindaco di Pollica Angelo Vassallo, ucciso dal silenzio e vissuti in solitudine il 5 settembre 2010. Ad oggi le indagini non hanno individuato i colpevoli di Matteo Zola 5 | giugno 2012 | narcomafie

Ottocento anime appena conta ra. Un elenco di fatti e date, te dell’ex ministro dell’Interno, Orsini, piccolo comune del dal 2010 a oggi, recentemente Roberto Maroni, ma il consiglio nuorese, arrampicato sulle pubblicato da Avviso pubblico dei ministri aveva infine dato montagne. Nella notte del 2 e dal titolo “Amministratori parere negativo. È un fatto che gennaio 2010 alcuni colpi di sotto tiro”, mette in fila queste il grande mercato ortofrutticolo, fucile vengono sparati contro storie spesso sconosciute al uno dei più importanti d’Italia, il municipio. Non si sa da chi, di fuori delle realtà in cui si fosse oggetto dei desideri delle ovviamente. Tre giorni dopo, verificano, vicende che tro- mafie che arrivarono persino a Scopello, ottanta residenti vano appena lo spazio di un a cooperare pur di spartirsi la appena, in provincia di Trapa- quotidiano locale, diverse tra torta. Si annoverano poi tre casi ni, brucia la villetta di Filippo loro ma che, unite, tracciano un in Liguria, la prima ai danni del Grippi, dirigente dell’azienda quadro inquietante sullo stato sindaco di Albenga, il secondo sanitaria provinciale. La sua di salute della politica italiana, dell’amministrazione comunale colpa, forse, è stata quella di sempre tesa tra dovere alla le- di Chiavari e il terzo contro aver sostituito Lorenzo Iannì, galità e spinte verso l’illegalità, alcuni amministratori locali di arrestato per aver favorito le tra buon governo e corruzione, Bordighera, comune poi sciolto cosche. Un messaggio dai soliti tra infiltrazioni e trasparenza, per mafia. Sono fatti su cui Gli atti di minaccia ignoti. Passano due giorni e, tra diritti e mafia. riflettere, perché dimostrano, questa volta a Caccamo, paese se ancora ce ne fosse bisogno, e di intimidazione nel palermitano di ottomila abi- I numeri della violenza. Nel che da molto tempo, ormai, le mafiosa e criminale tanti all’ombra dell’omonima corso del 2010 sono stati censiti mafie sono presenti su tutto il rocca, viene dato alle fiamme ben 212 episodi di minacce e territorio nazionale. hanno molteplici il portone di casa di Andrea intimidazioni di tipo mafioso Alcuni dati in merito sono sta- finalità: servono Galbo, provinciale. e criminale, la maggior parte ti diffusi anche dal ministero Trascorrono tre giorni e due dei quali si concentra nelle degli Interni, ma presentano per incutere paura pallottole vengono fatte recapi- regioni del Mezzogiorno e in notevoli difformità rispetto a a chi si oppone tare al sindaco di San Lorenzo particolare in Calabria (87 epi- quelli proposti da Avviso pub- in Vallo, tremila residenti in sodi), in Sicilia (49 episodi) e in blico. Secondo il Viminale, tra all’illegalità oppure provincia di Cosenza. Insieme Campania (29 episodi). Si tratta il 2009 e il 2010 sono stati 733 servono per punire ai proiettili una lettera recante di regioni che conoscono bene i casi in cui si sono registrati la frase: “Stai zitto o farai la fine e patiscono la presenza mafiosa atti intimidatori nei confronti o “richiamare di Fortugno”. E poi ancora: auto sui loro territori ma che, come di amministratori locali. La all’ordine” bruciate, scritte con minacce dimostrano questi dati, si ono- regione che detiene il triste di morte sui muri dei munici- rano anche della presenza di primato di questi atti criminali chi è sceso a patti pî, spari contro case e negozi. persone che nell’ambito delle è ancora una volta la Calabria, con i mafiosi Arriva ovunque, si snoda nei istituzioni si impegnano con- con 209 casi, seguita dalla Si- vicoli dei paesi, per le vie delle tro le organizzazioni mafiose. cilia con 195 e dalla Sardegna città, si insinua dentro le case, Episodi intimidatori si sono con 171. Sulla Calabria c’è poi entra nelle stanze del potere, registrati anche in Sardegna (25 un dato ulteriore, proposto da condiziona la vita pubblica: episodi) e Puglia (11 episodi), Legautonomia Calabria che an- è l’intimidazione mafiosa, la a sorprendere però è il Lazio novera addirittura 863 episodi minaccia che quotidianamente che, pur con soli cinque casi, di intimidazione in regione. attraversa lo stivale da sud a testimonia la capacità d’infil- nord, e ha un denominatore trazione delle mafie in contesti Le finalità della minaccia. comune: è sempre rivolta ai non tradizionalmente soggetti Tornando ai dati di Avviso danni di sindaci, amministra- al potere criminale. Si tratta pubblico sarebbero circa 60 le tori e consiglieri scomodi. Sco- di episodi avvenuti a Ponza, occorrenze nel 2011. I dati sono modi alle mafie, s’intende. E San Felice sul Circeo e Fondi, ancora in fase di elaborazione, da Orsini, Scopello, Caccamo, quest’ultimo era stato oggetto così come quelli del Viminale, la lista si allunga e arriva fino di una richiesta di scioglimento e c’è da attendersi dunque una a Fondi, Follonica, Bordighe- per infiltrazione mafiosa da par- cifra più alta. Questi fatti, consi- 6 | giugno 2012 | narcomafie

derati a livello generale, danno Ma, ribatte Avviso pubblico, Ormai i consigli comunali non però conto dell’esistenza di un le forze positive per cambiare si sciolgono solo in Calabria, problema urgente sul quale le rotta ci sono e vengono proprio Sicilia, Campania, Puglia. L’in- istituzioni competenti devono dalla politica. A testimoniarlo filtrazione è arrivata in Lombar- attivarsi rapidamente: quello c’è proprio il numero di inti- dia, Liguria, Piemonte, Lazio. della sicurezza, personale e midazioni rivolte agli ammi- Non è più – se mai lo è stato famigliare, di tanti amministra- nistratori pubblici che hanno – un problema di repressione, tori locali e funzionari di pub- scelto il rigore e la trasparenza giudiziario, penale. Si tratta blica amministrazione che sono come partito. È dalla politica, di una più grande questione considerati un ostacolo per le denuncia Avviso pubblico, che democratica. Tornando ai dati Il sindaco di Monasterace mafie, in quanto operano con deve partire una riflessione raccolti da Avviso pubblico, Maria Carmela Lanzetta. Nella pagina seguente, in basso, disciplina, onore e imparzialità, sulla politica stessa: «Non può sono già 22 le minacce a danni Eleonora Baldi, sindaco di Follonica secondo quanto previsto dalla esistere mafia senza rapporti di amministratori locali nel Costituzione. Gli atti di minac- con la politica, ma deve esistere 2012, uomini e donne che sfi- cia e di intimidazione mafiosa una politica senza rapporti con dano la criminalità organizzata e criminale hanno molteplici la mafia». Una riflessione che senza le fanfare dell’antimafia, finalità: servono per incutere da un lato denunci i limiti, l’in- senza eroismi mediatici, sen- paura a chi si oppone all’illega- quinamento, le degenerazioni, za riflettori accesi. Riflettori lità oppure servono per punire la corruzione, ma che dall’altro che si accendono se ci scappa o “richiamare all’ordine” chi rilanci il valore della scelta di il morto ma spenti, ad aggra- è sceso a patti con i mafiosi. gestire la cosa pubblica con varne la buia solitudine, sulla Le minacce, le pallottole in rigore, trasparenza, spirito di quotidiana prassi di legalità busta chiusa, gli spari diretti servizio anche se questo può ri- dei sindaci “sotto tiro”. Come al portone di casa, non sono chiedere coraggio. Un coraggio Maria Carmela Lanzetta, sin- sempre rivolti ad amministra- che non è più necessario solo daco di Monasterace, paese di tori “eroici”, talvolta anche i nei territori tradizionalmen- tremila abitanti in provincia sindaci al soldo della mafia te soggetti al potere mafioso. di Reggio Calabria, un locus vengono minacciati al fine di «Che sarà mai una testa di cane amoenus dove nulla di male ricordare loro di rispettare i mozzata a un sindaco di pro- sembra poter accadere, e invece patti, o se hanno compiuto vincia o una porta bruciata a un accade. Accade che il sindaco, qualche “sgarro”. assessore aspromontano o tre eletto nel 2006 con l’appoggio proiettili inviati ad un segreta- dei partiti della sinistra, dopo Il rischio dell’assuefazione. Sul rio comunale dell’agrigentino? cinque anni di intimidazioni Il vero problema report di Avviso pubblico scrive – si domanda ancora Forgione e un’auto bruciata, sia stata Francesco Forgione, docente –. Tutto sommato si tratta di rieletta presentandosi nel 2011 è cedere all’Università dell’Aquila, già territori dove chi sceglie l’impe- con una lista civica, senza l’ap- al pensiero presidente della Commissione gno politico-amministrativo sa poggio di quei partiti che da parlamentare antimafia, che di dover convivere con questa Monasterace sembrano troppo che ci si possa “per trovare una realtà simile realtà di violenza e di intimida- lontani. Così lontani che quan- assuefare, all’Italia, bisogna spostarsi nella zione. Eppure è proprio questo do, il primo aprile scorso, la sua Colombia o nel Messico dei il problema: pensare che ci auto e il portone di casa sono che con le mafie, nuovi narcos o nella Russia si possa assuefare, che con le stati oggetto di colpi di pistola, come disse in di Putin e in alcuni paesi dei mafie, come disse in passato un il sindaco Lanzetta rassegna le Balcani, dove le macerie del ministro della Repubblica, biso- dimissioni. Quei proiettili sono passato un ministro comunismo hanno lasciato in gna abituarsi a convivere». stati l’ultima fase di una escala- della Repubblica, eredità una criminalità radica- tion di intimidazioni che hanno ta nella politica e nel sistema Il caso Monasterace. Piuttosto visto, nella notte tra il 25 e il bisogna abituarsi economico imprenditoriale”. è necessario chiedersi cosa stia 26 giugno 2011, dopo neanche a convivere Un paragone inquietante che succedendo nell’intero paese, un mese dalla sua rielezione, sconforta se si pensa alla no- ben al di là delle regioni a tradi- andare in fiamme la farmacia stra tradizione democratica. zionale insediamento mafioso. di famiglia dopo che già nei 7 | giugno 2012 | narcomafie

cinque anni precedenti il sin- il sindaco Lanzetta lo ha fatto Carmela Lanzetta, le istituzioni daco Lanzetta era stata oggetto perché ha avuto intorno il ca- sono state lontane, indifferenti, «Né io né la mia di attentati e lettere di minacce. lore della gente e la vicinanza fino alle nuove minacce, questa Ospite di un incontro, promos- delle istituzioni nazionali e dei volta con la stella a cinque giunta volevamo so proprio da Avviso pubblico, partiti. «Anche se ora vivo sotto punte: «Un chiaro segno di combattere il 22 giugno scorso a Torino scorta», conclude. mitomania, di quelle non ho nell’ambito della manifestazio- La sua esperienza è simile a paura», dice il sindaco, ma i la ’ndrangheta, ne Biennale democrazia per la quella di altre donne primo giornali – di quelle minacce – non era quello il legalità, la Lanzetta racconta la cittadino, come Carolina Gira- ne hanno parlato eccome. «La sua storia: «Sono stata rieletta sole, sindaco di Isola di Capo paura però c’è sempre, anche nostro programma in una lista civica che abbiamo Rizzuto, cui hanno incendiato adesso ho paura». politico – dice voluto chiamare “Indipendenza l’auto e il portone del munici- e libertà”. Indipendenza dai po- pio per avere dato in gestione Sardegna libera. Tra i sindaci il sindaco di teri criminali che in ogni modo transitoria a Libera novanta sardi, recentemente riunitisi a Monasterace –. Era cercano di influenzare la vita ettari di terreni confiscati alla Cagliari per l’appuntamento pubblica, libertà dai potentati Arena. E come quella di “Sardegna libera dalle mafie” invece cercare di politici che con troppo silen- Elisabetta Tripodi, sindaco di spicca il nome di uno che sinda- amministrare con zio accompagnano la crescita un comune tristemente noto co non lo è più ma che durante del potere mafioso. La nostra alle cronache come Rosarno, il suo mandato ha pagato caro trasparenza la cosa campagna elettorale era fondata raggiunta da una lettera in- il prezzo della legalità. E’ Pino pubblica, al servizio su uno slogan che diceva “non timidatoria a firma del boss Tilocca, sindaco di Burgos dal possiamo promettervi nulla” Rocco Pesce. Senza dimenti- 2000 al 2005, vittima di vari del cittadino. E la perché non sapevamo che cosa care Eleonora Baldi, sindaco attentati. «In uno di questi – ’ndrangheta, così ci saremmo trovati ad affronta- di Follonica, in provincia di nel 2004 – mio padre ha perso re, fino a che punto io e la mia Grosseto, luogo meno comune la vita». Era preside di scuola, facendo, ti capita» giunta saremmo potuti arri- ma egualmente feroce se si parla Tilocca, prima di fare il sindaco vare». È con voce tremante di di ’ndrangheta. «Credevo di di una piccola località come emozione che poi afferma: «Né fare una cosa normale facendo Burgos. Eppure la criminalità io né la mia giunta volevamo il sindaco – dice sorridendo, è arrivata anche lì: nel febbraio combattere la ’ndrangheta, non anche lei ospite dell’incontro 2004 suo padre Bonifacio è era quello il nostro programma organizzato da Avviso pubbli- rimasto ucciso per una bomba politico. Era invece cercare di co – ma la normalità ormai collocata dietro l’uscio di casa amministrare con trasparenza è un’eccezione. Renzo Piano e rivolta a lui. I colpevoli sono la cosa pubblica, al servizio del definì Follonica un “esempio di rimasti impuniti. Da allora il cittadino. E la ’ndrangheta, così cattiva urbanistica” a causa di tempo sembra essere passato facendo, ti capita. Rompendo alcuni edifici destinati ad attivi- inutilmente. Maddalena Calia, col clientelismo, col favoriti- tà produttive e invece utilizzati sindaco di Lula dal 2002 al smo, scrivendo le regole dove a scopo abitativo, con connesse 2007: «Mi hanno incendiato non ci sono, vigilando sul bene speculazioni. Speculazioni di lo studio». Gianni Argiolas, comune, punendo gli abusi cui è stata responsabile anche sindaco di Monserrato, raccon- edilizi, vai a dare fastidio a la cattiva politica. Restituendo ta: «L’anno scorso mi hanno qualcuno. Che poi ti presenta quegli edifici alla loro destina- mandato una pallottola». E un il conto». Ed è un conto salato. zione iniziale abbiamo colpito mese fa «hanno incendiato la «Quando hanno sparato alla gli interessi di qualcuno». E macchina di mio figlio». Giam- mia macchina e al portone di sono arrivate le minacce di paolo Marras, sindaco di Ottana casa ho detto basta. Ho delle morte, due proiettili e una dal 2010: «Una notte hanno responsabilità non solo nei scritta: “Una per te, una per sparato a casa ferendo mia mo- confronti delle istituzioni ma il tuo segretario”. A rendere glie e rischiando di uccidere i anche di chi mi vuole bene. Ho difficile il lavoro del sindaco miei due figli». dei figli». Se è tornata sui suoi è stata più di tutto la solitu- Ma la lista è ancora lunga. passi, ritirando le dimissioni, dine. Come nel caso di Maria Alessandro Cattaneo, sindaco 8 | giugno 2012 | narcomafie

di Pavia, Maurizio Zoccarato, rato, affermando che Sanremo contro la ’ndrangheta, più volte sindaco di Sanremo, e Gianni «presenta peculiari criticità». minacciato dalle cosche che, Speranza, primo cittadino di E che la mafia in Liguria sia un tra l’altro, non gli perdonano Lamezia Terme. Esperienze co- problema vero lo testimoniano di gestire i beni confiscati alle muni, a sud e a nord, di resi- lo scioglimento per mafia dei ’ndrine. stenza all’infiltrazione mafiosa. comuni di Ventimiglia e Bor- «Ci sono segni di reazione da Cattaneo, trentun’anni, ha visto dighera. Un problema con cui parte della cittadinanza che la sua città travolta nel caos i sindaci, minacciati o meno, noi, come amministrazione, dell’inchiesta Infinito che svelò devono fare i conti anche, come assecondiamo. Per la prima il radicamento della ’ndranghe- nel caso di Zoccarato, attraver- volta a Lamezia c’è stata una ta in Lombardia. Cattaneo reagì so la prevenzione, poiché dal serrata di protesta dei com- facendo appello alla popolazio- governo locale passano tutte mercianti contro le estorsioni. ne, dibattendo pubblicamente le politiche di intervento sul Abbiamo deciso di rinnovare il problema della mafia nella territorio. Condizionare queste a don Panizza fino al 2030 la sua città, costituendo fin da istituzioni vuol dire controllare gestione dei beni confiscati e di subito il Comune parte civile risorse economiche, appalti, intitolare il lungomare a Falco- Condizionare nel processo, cosa che la Re- mercato del lavoro, intervenen- ne e Borsellino e una struttura le istituzioni locali gione Lombardia guidata dal do direttamente sulla quantità a Lea Garofalo, che sono esem- governatore Roberto Formigoni di consenso che la cittadinanza pi diversi della stessa lotta». vuol dire ha atteso di fare fino al gennaio dà alla politica. Consenso che, Una lotta quotidiana anche controllare risorse 2012 dopo molte incertezze. A però, può essere comprato e quella del sindaco Speranza: Sanremo invece c’è la mafia venduto da sindaci e cosche. «Prima di fare il sindaco ero economiche, del casinò «e ci sarebbe da Poiché come l’amministrazione professore. Il giorno del mio appalti, attendersi che la città abbia locale è la prima linea del- insediamento volevo passare i marciapiedi d’oro – ha di- la lotta alle mafie, è anche la a salutare i ragazzi ma non ho mercato del lavoro, chiarato il sindaco Maurizio prima difesa a esser travolta potuto, ho dovuto correre in intervenendo Zoccarato –; invece le società da comportamenti viziati da Comune dove era stata bruciata partecipate del Comune erano collusione e corruzione. Questa la porta dell’aula consigliare». direttamente sulla tutte in perdita. E sì che il giro linea di confine tra legalità e Non proprio un benvenuto. quantità d’affari del casinò era di 48 illegalità deve essere sostenuta «Dopo dieci giorni mi minac- milioni di euro l’anno! Soldi non solo dalle associazioni, che ciarono ancora, da allora vivo di consenso che finti, poiché il credito di gioco hanno il meritorio compito di sotto scorta». Un chiaro segno la cittadinanza non è esigibile, anche se quei rompere il cerchio del silenzio, al nuovo sindaco di come il soldi venivano messi a bilan- ma soprattutto dallo Stato. vecchio potere non intendesse dà alla politica cio. Bilanci farlocchi» e punta cedere lo scettro. il dito contro quarant’anni La speranza di Lamezia. Un Sono queste le storie di una di amministrazioni lassiste richiamo in tal senso viene da guerra a bassa intensità, sono e conniventi «al punto che Giovanni Speranza, sindaco di nomi e numeri che restituisco- a Sanremo mancava il piano Lamezia Terme. no i termini di una battaglia regolatore». All’incontro di Anche lui, come l’omologo che si combatte anche su fronti Torino il sindaco Zoccarato sanremese, lamenta la decisio- apparentemente minoritari. ha ribadito che «la legalità ne del governo di chiudere il Ma l’infiltrazione mafiosa è non ha colore politico». E locale tribunale e relativa Pro- una goccia acida che s’insinua anzi, ha chiesto pubblicamen- cura: «È la terza città calabrese anche nei più piccoli intersti- te che il tribunale sanremese, per dimensioni, il Comune è zi, scavando nelle intercape- con relativa Procura della Re- già stato sciolto due volte per dini della nostra democrazia pubblica, non venga spostato infiltrazioni mafiose. Ha senso fin dalle fondamenta, fin dal a Imperia come previsto dal chiudere il tribunale in una cit- più elementare senso di vita governo: «Imperia non solo tà così?». Una città dove opera civile e collettiva. Lì sta la pri- è più piccola di Sanremo, ma anche don Giacomo Panizza, ma guardia. Che non bisogna non c’è il casinò», ha dichia- impegnato in prima persona lasciare sola. 9 | giugno 2012 | narcomafie

Il rilancio dei Cursoti catanesi Il piano del boss

Con la decapitazione del clan di via del Corso a Catania a finire in manette lo scorso maggio è anche lo storico boss Giuseppe Garozzo. Ma ad emergere è un quadro ben più ampio, tra politici malmenati e decine di autocompattatori bruciati 24 ore dopo gli arresti

Foto di Giovanna D’Ascenzi di Dario De Luca 10 | giugno 2012 | narcomafie

«Se mi va bene una certa cosa... In due anni via del Corso a da far passare quasi in secon- io dall’Italia sparisco». Giusep- Catania (in dialetto “U Cursu” do piano la programmata fuga pe Garozzo, storico capo clan nome da cui il clan prende il all’estero. dei Cursoti catanesi, aveva le nome) era tornata ad essere la Era il 22 marzo quando Orazio idee chiare: le rapine tra Pie- base operativa di Garozzo e dei Finocchiaro, autore del bigliet- monte e Sicilia sarebbero state vari affiliati. to, dal carcere friulano, in cui forse gli ultimi atti della sua Una trattoria, riconducibile a è detenuto al 41bis, cercava carriera dopo un rientro a pieno uno degli arrestati, era stata tramite un detenuto postino titolo nella scena criminale trasformata in base logistica di consegnare ad un uomo della Sicilia orientale. e nel retro trovava addirittura prossimo alla scarcerazione Un piano che però il personale spazio da qualche anno, a di- alcuni ordini per un’esecuzione della Sezione criminalità orga- mostrazione della rinnovata eccellente: «Buttagli 32 colpi nizzata della Squadra mobile forza del clan, un’edicola voti- in testa, noi ti facciamo avere di Catania ha stoppato lo scor- va, segno indelebile tra sacro e tutto». so 8 maggio, arrestando sia lo profano, raffigurante la patrona Mira del disegno criminoso per storico boss ma anche altre 19 di Catania Sant’Agata con sotto scalare i vertici del gruppo d’ap- persone ritenute di far parte una lapide in cui erano stati partenenza, il magistrato della del riemerso clan. incisi i nomi degli appartenenti Procura di Catania, Pasquale al gruppo, tutti accomunati Pacifico, da anni impegnato in dall’essere vittime delle varie numerose indagini sul clan dei faide di mafia. Cappello, di cui Finocchiaro fa L’area operativa dei Cursoti parte, ed accusatore di Seba- era quella della fascia pede- stiano Lo Giudice “Iano Cara- montana-ionica nel territorio teddu”, responsabile operativo, che da Catania si snoda lungo arrestato nel 2010. il litorale fino ai paesi di Fiu- Nelle righe successive del piz- mefreddo e Giarre. zino il riferimento chiaro al Una fetta di territorio di grosse “maritatu” (Pippo Garozzo): dimensioni in cui gestire droga «È stata una cosa nostra ma ora ed estorsioni, in cui Garozzo c’è una finta pace, deve andare aveva diviso diversi gruppi via». Una doppia chiave di let- operativi. tura: da un lato un chiarimento Uno, facente riferimento allo inequivocabile sul tentato omi- stesso capo, attivo nei territori cidio del 2011 di cui Garozzo di Catania e Misterbianco, due rimase vittima, dall’altro la inseriti nella provincia etnea consapevolezza dello stesso affidati a Francesco Carmeci e boss, arrivata fino in carcere, Antonino Arena (proprietario di rendersi protagonista di una della trattoria) ed infine un terzo fuga all’estero. attivo nei territorio del litorale guidato da Alfio Tancona. Una raffica di incendi e alcune Una ramificazione che s’inseriva verità scomode. La decapi- progressivamente in tutti i buchi tazione dei Cursoti ha però lasciati liberi dagli altri clan. lasciato dietro di sé una serie di incendi di chiara matrice Un dal carcere. I primi dolosa, che non escludono se- riferimenti al piano di Garoz- condo gli inquirenti un collega- zo emergono però tramite una mento con la figura di Roberto missiva di morte intercettata Russo, arrestato 24 ore prima e nel carcere di Udine, con un impegnato con la mansione di messaggio talmente eclatante custode nel parco mezzi di Giarre 11 | giugno 2012 | narcomafie

(Ct) della ditta Aimeri Ambiente certamente l’ultimo arrivato tra ne dello storico boss però gli con sede a Rozzano (Mi) ma da i boss, erano gli anni 80 quando equilibri in città tornarono a diversi anni impegnata nella a Catania ai piedi dell’Etna, essere flebili. Il 4 maggio 2009 raccolta dei rifiuti nei comuni si combatteva una delle più Nicola Lo Faro, cognato di Ga- della fascia ionica etnea. cruente guerre di mafia che la rozzo, veniva freddato in pieno La stessa che, sprovvista del città abbia conosciuto, la stessa giorno in via Cardi a Catania. vecchio sorvegliante finito in ma- che contò alla fine centinaia di Un’esecuzione in piena regola, nette, si è vista andare in fumo 31 morti ammazzati. filmata dalle videocamere di autocompattatori per la raccolta Il selciato inondato di sangue un negozio che immortalarono I primi riferimenti dei rifiuti, attraverso le modalità era il prezzo dei conflitti tra i una moto e uno scooter con a al piano di Garozzo tipiche delle intimidazioni ma- gruppi mafiosi per il controllo bordo i killer, tutti appartenenti fiose. L’arresto di Russo potrebbe del territorio, in cui a spiccare al clan dei Cappello, giustizieri emergono tramite aver lasciato vuoto, secondo gli era la faida interna proprio per il di Lo Faro, all’epoca reggente una missiva inquirenti, uno spazio, in cui controllo del clan dei Cursoti. del clan dei Cursoti, che pagò qualcuno ha immediatamente Frange opposte dove a farsi con la vita per aver pianificato di morte intercettata cercato d’inserirsi. spazio era la figura di Garozzo in piena autonomia il 7 aprile, nel carcere Equilibri delicati e molte vol- conosciuto già all’epoca come sempre del 2009, l’omicidio di te sommersi come quello che “Pippu u maritatu” (lo sposato), Giuseppe Vinciguerra, apparte- di Udine. Orazio avrebbe cercato di colmare in scarcerato per decorrenza dei nente alla famiglia Santapaola, Finocchiaro autore maniera inquietante l’ex as- termini e pendolare tra Sicilia ucciso davanti all’ospedale Vit- sessore del comune di Catania e nord Italia, dopo essere stato torio Emanuele di Catania con del biglietto dal Mario Indaco, responsabile di per anni di base pure a Torino 13 colpi di pistola. carcere friulano, un invito non gradito a Fran- a capo del clan dei Catanesi I proiettili non tardarono ad cesco Carmeci (arrestato nel anch’essi impegnati in una arrivare nemmeno per lo stesso in cui è detenuto blitz contro i Cursoti), venditore guerra criminale, opposti ai Giuseppe Garozzo, gambizzato al 41bis, scrive: ambulante di panini intimato a “Cursoti milanesi” capeggiati a Misterbianco in provincia di rispettare i regolamenti comu- da Jimmy Miano. Catania nel giugno del 2011, a «Buttagli 32 colpi nali sul suolo pubblico. Garozzo, resosi latitante in Ger- un anno esatto dal suo ritorno in testa, noi ti Richiesta improponibile, tant’è mania nel 1990, mentre a Torino in libertà. che Carmeci schiaffeggiò l’ex la Corte d’Assise celebrava il Un’esecuzione mancata inserita facciamo avere assessore. Secondo le testimo- processo nei confronti di 242 in un disegno di più ampia tutto». nianze del Vincenzo imputati per la guerra di mafia, portata, all’interno del quale Pettinati, il politico evitò però veniva estradato in Italia nel trovò la morte, proprio il giorno Mira del disegno di denunciare l’accaduto, e per 1991 in esecuzione di un’or- successivo al tentato omicidio criminoso per tutta risposta contattò Giovan- dinanza di custodia cautelare di Garozzo, Salvatore Grasso, ni Colombrita, boss del clan in carcere della magistratura fedelissimo del clan dei Cur- scalare i vertici Cappello che difese l’amico di Catania e condannato a 20 soti, crivellato a colpi d’arma del gruppo picchiando l’affiliato dei Cur- anni di reclusione. Nell’imme- da fuoco mentre, all’interno di soti e intimandogli di non dare diato arrivò pure un’ulteriore un bar di corso Indipendenza d’appartenenza, più fastidio all’assessore. pena: quella dell’ergastolo ma a Catania, impegnava il tempo il magistrato della Una versione questa che Indaco poiché l’estradizione venne giocando a un video-poker. non conferma completamente concessa unicamente per la Una scia di sangue tra il 2009 e procura di Catania, escludendo la richiesta d’aiuto prima ordinanza, scontata la il 2011 che tracciò una dupli- Pasquale Pacifico al boss: «Non so chi mi abbia condanna iniziale nel 2010 ce conclusione: da un lato il aggredito, per questo non ho Garozzo riassaporò il sapore magmatismo delle alleanze tra denunciato, io quell’episodio della libertà, evitando così la i clan catanesi in cui il continuo volevo mettermelo alle spalle. reclusione perpetua. alternarsi delle figure al vertice L’ho vissuto come un incubo». segnava una forte instabilità La morte del cognato e il ri- nei rapporti, dall’altro il pieno Un curriculum criminale di torno in libertà di Garozzo. ritorno nella scena criminale di sangue e morte. Garozzo non è Poco prima della scarcerazio- Giuseppe Garozzo. 12 | giugno 2012 | narcomafie

brevi di mafia a cura di Marco Nebiolo

Trattativa Stato-mafia, fine delle indagini dopo 4 anni. Tra gli indagati tre ex ministri Si chiude il filone principale dell’inchiesta palermitana sulla presunta trattativa tra Stato e mafia che ambisce a far luce su una delle pagine più oscure della storia recente, quella delle stragi del biennio 1992/93. Sono 12 gli indagati ai quali la procura di il 14 giugno, dopo 4 anni di inchiesta, ha inviato l’avviso di conclusione delle indagini, prodromico alla richiesta di rinvio a giudizio. Tra di loro due ex ministri, vertici degli apparati investigativi, boss mafiosi. L’ex ministro democristiano Calogero Mannino (nella foto in basso) è accusato di violenza o minaccia a corpo politico dello Stato. Sarebbe stato lui il primo a cercare canali di dialogo con la mafia all’indomani dell’omicidio del deputato dc Salvo Lima, nel marzo 1992, per il timore di essere a sua volta nel mirino della mafia. Nicola Mancino (nella foto in alto), ex ministro dell’Interno nonché ex vice presidente del Csm è indagato invece per falsa testimonianza. Il senatore Marcello Dell’Utri è coinvolto in quanto ritenuto colui che si fece portatore delle richieste della mafia nei confronti di Silvio Berlusconi, nel 1994 presidente del Consiglio appena nominato. Sul fronte istituzionale della presunta trattativa, sono indagati anche carabinieri come l’ex generale Antonio Subranni (indicato dalla vedova Borsellino come “traditore” del marito sulla base di una con- fessione dello stesso , accusa su cui i magistrati hanno indagato e recentemente chiesto l’archiviazione per mancanza di riscontri probatori), l’ex colonnello dei Ros Giuseppe De Donno, l’ex generale del Ros Mario Mori, attualmente sotto processo per la mancata cattura di Provenzano nel 1995. Sul fronte mafioso della trattativa i protagonisti sarebbero stati Leoluca Bagarella, Giovanni Brusca, il defunto Vittorio Mangano, l’ex stalliere di Arcore, Nino Cinà e naturalmente Totò Riina e Bernardo Provenzano. Massimo Ciancimino deve rispondere di concorso in associazione mafiosa e di calunnia aggravata nei confronti dell’ex capo della Polizia, Gianni De Gennaro. Secondo quanto riportato nell’avviso di chiusura indagini, i pubblici ufficiali avrebbero «agito con abuso di potere e con violazione dei doveri inerenti la loro pubblica funzione», anche «con altri soggetti allo stato ignoti, per turbare la regolare attività di corpi politici dello Stato italiano, e in particolare del Governo». I boss, per perseguire le proprie finalità, avrebbero «usato minaccia a rappresentanti di detto corpo politico, per impedirne o comunque turbarne l’attività», minaccia che sarebbe «consistita nel prospettare l’organizzazione e l’esecuzione di stragi, omicidi e altri gravi delitti, alcuni dei quali commessi e realizzati, ai danni di esponenti politici e delle istituzioni». Il provvedimento è stato firmato dal procuratore aggiunto Antonio Ingroia e dai sostituti Nino Di Matteo, Francesco Del Bene e Lia Sava. Si è rifiutato di firmare invece il sostituto Paolo Guido, convinto che l’accusa non possa reggere in giudizio. Nell’inchiesta è entrato anche Giovanni Conso, 91 anni, ex ministro della Giustizia e giurista di chiara fama in materia processual-penalistica, anche se la sua posizione è stata stralciata rispetto agli altri indagati e seguirà un percorso procedu- rale diverso. L’ipotesi di reato è di aver fornito false informazioni al pm. Conso, che fu ministro dal febbraio 1993 all’aprile 1994 nei governi Amato e Ciampi, è stato audito in diverse occasioni dai magistrati titolari dell’inchiesta dopo che lo stesso Conso, l’11 novembre 2010, dichiarò, davanti alla Commissione antimafia, di aver determinato la revoca del carcere duro (41 bis) a circa 300 mafiosi tra il novembre 1993 e il gennaio 1994. Una decisione assunta in «totale autonomia» secondo il giurista, ma che per i magistrati potrebbe essere un tassello di quella presunta trattativa tra pezzi dello Stato e mafia corleonese. L’ex ministro ha commentato: «Sono curioso di sapere di che cosa mi si accusa, non so di quali cose false si possa trattare. Qui c’è un grosso equivoco: un conto è l’accusa di aver in qualche modo trattato con la mafia, che non esiste assolutamente, un altro è la contestazione di qualcosa che posso aver fatto o detto negli interrogatori. Finché non ne saprò di più non potrò dire altro». Per lo stesso capo di accusa (false informazioni al pm) risultano indagati anche l’ex capo del Dap Adalberto Capriotti, 89 anni, e l’europarlamentare dell’Udc Giuseppe Gargani. La legge prevede che l’inchiesta sugli indagati soggetti a stralcio sia bloccata fino alla definizione in primo grado del processo principale. 13 | giugno 2012 | narcomafie

brevi di mafia

Camorra, colpito Napoli, commerciante mette Provenzano, aperta il clan Mallardo in fuga l’estorsore camorrista inchiesta sul con 47 arresti Il fatto si è verificato lo scorso ghiaccio”? Lo sai “porcellino”? tentato suicidio Il clan Mallardo di Giugliano, ottobre, ma la notizia è stata Li sai i Mistrilli? I Malapelle? Lo Lo scorso 10 maggio Bernardo in provincia di Napoli, attivo in diffusa solo il 5 giugno, a termine sai che li ho fatti arrestare tutti Provenzano, rinchiuso nel carcere particolare anche nel basso La- di un’inchiesta condotta dai pm quanti io? Ascolta, io sto nell’an- di Parma al regime del 41 bis, zio, ma con diramazioni fino in Antonello Ardituro, Giovanni tiracket da 10 anni, solo che non fu protagonista di un apparen- Emilia Romagna e Lombardia, Conzo, Catello Maresca e Cesare sai questo fatto. Mo’ voglio capire te tentativo di suicidio con un è stato pesantemente colpito lo Siringano della Dda di Napoli chi è che ti ha mandato qua». sacchetto di plastica, sventato scorso 6 giugno da un’operazio- che ha portato all’arresto di 10 L’estorsore appare evidentemen- prontamente dagli agenti della ne condotta dal Ros dei Carabi- esponenti del clan Venosta, le- te preso di sorpresa: «Aspetta, polizia penitenziaria. nieri e coordinata dalla Dda di gato al clan dei Casalesi. Dagli Luigi, ambasciatore non porta Sull’episodio la procura di Palermo Napoli. In manette sono finite atti è emerso come un commer- pena». Lo scambio di battute ha aperto un fascicolo a carico di 47 persone con accuse che van- ciante, Luigi Sagliocco, titolare si chiude con il commerciante ignoti. Interrogato dai pm Ignazio no dall’associazione mafiosa di un negozio di ferramenta a all’attacco: «Benissimo, allora De Francisci e Antonio Ingroia, all’estorsione, alla detenzione San Marcellino, in provincia di quello che sto dicendo tu vallo Provenzano non avrebbe fornito di armi da guerra. Il blitz è stato Caserta, abbia respinto in modo a riportare. Vedi che se lo vai a spiegazioni. Secondo quanto ri- condotto in Campania, Lazio, inusualmente fermo e deciso una riportare capiscono pure che da levato dai periti del tribunale di Emilia Romagna, Abruzzo, Ca- richiesta estorsiva formulata da 12 anni stiamo nell’antiracket. sorveglianza, le condizioni di salute labria e Lombardia. Sono stati un emissario del clan Venosta, Facciamo arrestare tutti quanti del vecchio boss, quasi ottantenne sequestrati beni per milioni di Mario Maisto. Dalle immagi- che vengono qua». L’estorsore ha – affetto da tumore alla prostata euro, tra cui uno yacht e un ni registrate dalle telecamere lasciato la ferramenta chiedendo e morbo di Parkinson in stadio supermercato. Dall’inchiesta a circuito chiuso del negozio, dei prodotti per giustificare con iniziale –, sono precarie, ma non sono emerse nuove alleanze si vede Sagliocco rispondere a un acquisto la presenza nel nego- incompatibili con la detenzione con il clan Licciardi di Se- muso duro alla richiesta di pizzo: zio. Sagliocco ha poi consegnato né tali da comprometterne la ca- condigliano (Napoli) e con «Tu, comandi tu? Allora mi senti il video ai carabinieri che hanno pacità di intendere e di volere o di il clan Bidognetti di Casal di a me? Tu lo sai chi è “occhi di avviato l’inchiesta. difendersi in giudizio. Principe (Caserta), stipulate al fine di una gestione unitaria delle estorsioni. Per il governo Il sindaco di Trapani: “Mafia? Meglio non parlarne” dell’alleanza i clan avrebbero «Non bisogna parlare di mafia perché si rischia di darle soltanto troppa importanza, dato vita ad una sorta di diret- i progetti dove si parla sempre e solo male della mafia, in realtà, danno importanza torio costituito da Francesco ai mafiosi». È questo il pensiero del neo eletto sindaco di TrapaniVito Damiani, Pdl, Diana, Giuseppe Trambarulo ex generale dei Carabinieri in pensione, espresso durante un incontro con gli alunni e Giuseppe Pellegrino, in rap- e i genitori della scuola media “Simone Catalano”, lo scorso 31 maggio. Secondo il presentanza rispettivamente sindaco, a scuola «bisogna puntare su progetti che riguardano lo sviluppo sociale» e dei Bidognetti, dei Licciardi ha detto di avere apprezzato due progetti della scuola visitata: «Uno sull’educazione e dei Mallardo. Le indagini alimentare e l’altro sull’integrazione tra gli alunni. Questi – ha detto – sono i tipi di progetti che hanno appurato «numerosi e io sosterrò in qualità di sindaco». Le parole del primo cittadino hanno suscitato un vespaio di continuativi episodi estorsivi» polemiche alle quali l’ex generale dei carabinieri ha risposto dalle pagine de «La Repubblica» ai danni di commercianti di senza scomporsi: «È giusto parlare di legalità ma di legalità concreta. Io preferisco finanziare un Villa Literno, Castel Volturno laboratorio e uno studio finale dedicato ai prodotti tipici locali che uno studio sulla mafia, dove e Giugliano. In nessun caso le magari gli studenti recitano perché imbeccati. Ci sono le ore di educazione civica per parlare vittime hanno fornito collabo- di mafia. Finché ci sarò si parlerà di mafia nella maniera più contratta possibile, per non fare razione agli inquirenti. vivere i ragazzi nella paura». 14 | giugno 2012 | narcomafie

brevi di mafia

Ausiello ha chiesto 14 anni e 45 Basso Piemonte, richieste Piemonte, processo mila euro di multa. Per lo zio 100 anni di carcere contro Minotauro, chieste Giovanni, figura nota alle cro- la locale di Novi ligure condanne per primi nache politiche e giudiziarie da almeno 30 anni, con un passato da I pm della Dda di Torino Paola Stupino, Monica 73 imputati attivista socialista e già assessore Abbatecola, Roberto Sparagna ed Enrico Araldi È alle battute finali di fronte al di Cuorgné, la procura ha chiesto di Balme lo scorso 12 giugno hanno chiesto 16 Gup del tribunale di Torino la 7 anni e 8 mesi di reclusione. condanne per gli imputati sotto processo con il tranche del processo che vede La sentenza è prevista per dopo rito abbreviato accusati di affiliazione alle ’ndri- alla sbarra i 73 presunti ’ndran- l’estate. Per gli altri 75 imputati ne operanti nel basso Piemonte, colpite il 21 giugno 2011 con ghetisti coinvolti nell’inchiesta che hanno scelto il rito ordinario l’operazione “Alba chiara”, che portò all’arresto di 19 presun- Minotauro (la più importante il processo inizierà a ottobre. ti affiliati alla mafia calabrese. Le pene richieste vanno da un operazione contro la ’ndrangheta minimo di 5 anni a un massimo di 9. Complessivamente sono in Piemonte mai realizzata) e che stati chiesti 100 anni di reclusione. Secondo quanto emerso hanno scelto il rito abbreviato. Reggio Calabria, dall’inchiesta, a Novi Ligure (Al) avrebbe avuto sede una lo- Il procuratore aggiunto Sandro pentito: “Pronto cale costituita dalle ’ndrine operanti in provincia di Alessan- Ausiello, coordinatore della Dda l’esplosivo per dria, Asti e Cuneo. La locale sarebbe stata guidata da Rocco torinese, ha chiesto 500 anni di Nicola Gratteri” Pronestì di Bosco Marengo. Per lui la pena richiesta è stata di carcere complessivi per gli impu- Secondo quanto riportato da «Il soli 8 anni, anche in virtù della scelta dell’imputato di disso- tati che, solo per la scelta del rito Fatto quotidiano» il 13 giugno ciarsi dall’organizzazione. Il nome che nel giugno 2011 aveva alternativo, godono di uno sconto scorso, un collaboratore di giusti- fatto più scalpore, però, era quello di Giuseppe Caridi (nella di pena secco pari a un terzo di zia avrebbe rivelato l’intenzione foto), consigliere comunale di Alessandria in forza Pdl, ritenuto quella altrimenti comminata nel della ’ndrangheta di assassinare affiliato alla ’ndrangheta con il grado di “picciotto”. Per lui i giudizio ordinario. Pugno duro il procuratore aggiunto di Reggio magistrati hanno richiesto 6 anni e 8 mesi di carcere. contro Aldo Cosimo Crea, detto Calabria Nicola Gratteri tramite “Cosimino”, 38 anni, “padrino” un attentato dinamitardo. Secon- con un ruolo attivo nel “crimine”, do il pentito il progetto omicida Terremoto in Emilia, “non fermare la struttura organizzativa prepo- sarebbe in uno stadio avanzato sta allo svolgimento di azioni di elaborazione e l’esplosivo, 16 ricostruzione per rischio infiltrazioni” violente per conto delle famiglie chilogrammi, sarebbe già arrivato Lo ha dichiarato il procuratore trazioni». Il procuratore di Bolo- mafiose. Quattordici anni e 4 nella città dello Stretto. Nicola capo di Bologna, Roberto Alfon- gna, dunque, invoca l’utilizzo di mesi per il fratello Adolfo, 41 Gratteri è uno dei magistrati di so, il 13 giugno a margine della tutti gli strumenti già esistenti anni, anche lui affiliato con dote punta della Dda Reggina, uno presentazione del rapporto sulla «e anche di qualcun altro che di “padrino”. I fratelli Crea, che dei massimi esperti di mafia ca- presenza mafiosa in Emilia cu- potrebbe arrivare a breve» per nell’inchiesta Minotauro risul- labrese, autore di molte delle più rata dal prof. Enzo Ciconte. «La integrare le norme attuali «in tano ricoprire un ruolo apicale importanti inchieste degli ultimi ricostruzione post-terremoto particolare sulla documentazio- nell’organigramma delle famiglie 20 anni. Sotto scorta dal 1989, farà arrivare in Emilia-Romagna ne antimafia». In provincia di ’ndranghetiste piemontesi, negli nel 1990 una telefonata raggiunse tanto denaro e sarà una buona Modena sono attive centinaia anni scorsi erano stati già coinvol- la sua fidanzata per intimarle occasione anche per la crimina- di imprese edili originarie del- ti in processi per mafia, dai quali di non sposare il magistrato, lità organizzata, che non vorrà la provincia di Caserta, patria erano usciti quasi indenni, con in quanto “uomo morto”. La sicuramente mancare. Occorre del clan dei Casalesi. Proprio pene irrisorie. Altri personaggi di procura di Catanzaro ha aperto restare vigili e mettere in campo la Casertana, insieme spicco dell’inchiesta che si sono un’inchiesta, mentre il comitato tutti gli strumenti che il legisla- alla ’ndrangheta calabrese, è avvalsi del rito abbreviato sono per l’ordine pubblico e la sicu- tore ci mette a disposizione», l’organizzazione criminale più Giovanni e Bruno Iaria, della rezza si è riunito per rinforzare il perché «non si può fermare la presente nei territori colpiti locale di Cuorgné. Per Bruno dispositivo di sicurezza a tutela ricostruzione per paura di infil- dal sisma. Iaria, considerato il capolocale, del magistrato. 15 | giugno 2012 | narcomafie

Mafia e politica Tutti i guai del governatore

Tra avvisi di garanzia e dichiarazioni di pentiti sui presunti legami con le cosche: per Giuseppe Scopelliti l’epoca da golden boy del Pdl meridionale sembra essere finita. A travolgere l’ex sindaco di Reggio Calabria anche l’udienza del colonnello Valerio Giardina che ha puntato il dito contro la “lobby politico mafiosa” di cui sarebbe espressione

Foto di Mimì Scarrone di Alessia Candito 16 | giugno 2012 | narcomafie

Ha ricevuto tre avvisi di garan- collaboratori e dietro di lui si sud. In quella Reggio di cui è zia nell’ambito di due diverse addensa, sempre più concreta, stato sindaco per due mandati. inchieste. Il 29 giugno dovrà l’ombra delle ’ndrine. Otto anni di gestione che oggi presentarsi davanti al gup di Complice forse il mutato clima stanno passando sotto la lente Reggio Calabria, Antonio La- nelle stanze romane, la rete di degli ispettori della commis- ganà, chiamato a decidere se protezione che per anni sem- sione d’accesso, disposta dal rinviarlo a giudizio per falso brava aver preservato la lunga ministro dell’Interno in seguito in atto pubblico e abuso d’uf- carriera politica di Scopelliti si alla relazione dell’ex prefetto ficio. Di lui e dei suoi presunti va sfaldando. Il presidente è in Luigi Varratta, che al Viminale legami con le cosche hanno difficoltà. Ha sempre respinto al aveva mandato il lungo elen- parlato in diverse occasioni sei mittente ogni accusa e annun- co delle operazioni di polizia collaboratori di giustizia e un ciato che avrebbe dimostrato che nel corso degli ultimi anni nome noto della ’ndrangheta la sua totale estraneità. Anche hanno interessato o lambito che opera sotto la Madonnina, l’ipotesi piuttosto concreta di il Comune. Indagini come il ma che ha in Reggio Calabria un rinvio a giudizio sembra non cosiddetto caso Fallara, che il proprio baricentro. scalfirne la coriacea volontà di oggi rischia di trascinare in Nel frattempo tre commissari rimanere in carica. «Non penso Tribunale, in qualità di im- ministeriali scavano tra le carte che l’ipotesi dell’abuso d’ufficio putato anche Scopelliti, finito Complice il mutato del Comune che ha ammini- possa diventare ipotesi di di- sotto la lente dei magistrati strato per 8 anni, gli scandali missioni, tanto meno quella del nell’ambito dell’inchiesta sul clima nelle stanze travolgono il Consiglio regio- falso in bilancio», ha dichiarato buco di bilancio che rischia romane, la rete nale che presiede e l’ultima di recente il governatore, spie- di portare il Comune di Reggio tornata elettorale non è stata per gando: «I bilanci non li fanno Calabria alla bancarotta. A lui il di protezione nulla favorevole ai suoi uomini i sindaci ma li fanno spesso e procuratore Ottavio Sferlazza e che per anni candidati negli 81 comuni della volentieri i dirigenti, e spesso i sostituti Sara Ombra e France- Calabria. e volentieri li fanno di concerto sco Tripodi, contestano alcuni sembrava aver con gli assessori competenti. episodi di abuso d’ufficio e l’ac- preservato la lunga Accuse respinte al mittente. Sennò che ci sono a fare gli cusa di falso in atto pubblico. E Per Giuseppe Scopelliti l’epoca assessori?». Il processo «sarà l’atto in questione è il bilancio carriera politica da golden boy del Pdl meri- un modo per raccontare quello negli anni dal 2008 al 2010. Un di Scopelliti dionale sembra essere finita che ho sempre detto e che con- buco nero nel quale – hanno nonostante abbia convocato tinuerò a dire su questa vicenda accertato i periti incaricati dalla si va sfaldando in riva allo Stretto il segretario perché la posizione mi sembra Procura – in due anni, grazie nazionale del partito, Angelino molto onesta e molto chiara. Ci a un’infinita gamma di artifi- Alfano, e il capogruppo dei sarà modo per ribadire la mia ci contabili, sono spariti oltre senatori azzurri, Maurizio Ga- posizione e la mia estraneità 87 milioni di euro. Manovre sparri, chiamati a distanza di agli atti che mi sembra chiara finanziare complesse per far una settimana l’uno dall’altro a e evidente». quadrare i conti e rispettare il perorare la causa del cosiddetto Patto di Stabilità. E quindi poter Modello Reggio contro il «fe- Il caso Fallara. Nonostante spendere, assumere, contrarre roce attacco vissuto da questa anche il Tribunale di Catanzaro mutui, pagare consulenze e città» ad opera – a detta dell’ex abbia fatto recapitare sulla scri- progettazioni. E accumulare sindaco e attuale governatore vania di Scopelliti l’ennesimo debiti su debiti. Medesimo Scopelliti – di giornalisti, op- avviso di garanzia, in questo modus operandi fotografato positori politici locali e nazio- caso come autore di alcune dagli ispettori che il ministero nali, non meglio identificati contestate delibere sottoscrit- dell’Economia ha spedito in comunisti, vecchi compagni di te in qualità di commissario riva allo Stretto, secondo cui strada. La sua giunta regionale ad acta per la sanità, il cuore tra il 2006 e il 2010, dalle casse vanta già due consiglieri finiti delle preoccupazioni del pre- comunali sono spariti oltre 170 in manette, più di un’indagi- sidente della regione Calabria milioni di euro. Una voragine ne lambisce i suoi più stretti batte trecento chilometri più a – si legge in quel documento 17 | giugno 2012 | narcomafie

– «approssimata per difetto». creativo documento di bilancio, pm, l’architetto Franco Labate, Oltre che per il governatore, i che in qualità di sindaco aveva che della Fallara era amante, pm Sferlazza, Ombra e Tripo- firmato. Il 20 dicembre scorso, ha raccontato come grazie a di hanno richiesto il rinvio a uscendo – scuro in viso – dalle lei sarebbe riuscito a ottenere giudizio anche per i tre revisori stanze dell’allora Procuratore dal Comune l’assegnazione di dei conti, Domenico D’Amico, capo della Dda, Giuseppe Pi- “piccoli lavori”. «La Fallara Ruggero Alessandro De Medici gnatone, Scopelliti aveva di- mi aveva invece procurato dei e Carmelo Stracuzzi (che dopo chiarato: «Ho soltanto chiarito contrattini per piccoli lavori anni di “onorato servizio” al la mia posizione in merito alle pubblici sul verde attrezzato Comune, lavora oggi alla Re- vicende contestate, evidenzian- portandomi personalmente le gione Calabria), che avrebbero do così come è scritto dagli lettere di conferimento che io certificato i bilanci di quegli stessi ispettori ministeriali, il firmavo e che lei stessa avreb- anni senza ravvisare alcuna distinguo tra le competenze, be portato al responsabile del anomalia. Nel corso delle inda- che sono gestionali in capo ai settore. Erano soltanto piccole gini, i tre, al cospetto dei pm, dirigenti, e quelle in capo alla progettazioni di aiuole e piaz- si erano avvalsi della facoltà politica». Medesimo copione di zuole che non so nemmeno se di non rispondere. Della vo- quanto sostenuto davanti ai pm siano state realizzate». Valore ragine nei conti del Comune, in una precedente occasione, delle opere, spesso fantasma, unica responsabile – allo sta- nel marzo 2011, quando – ri- settecentomila euro. Tutti pre- to – sarebbe l’ex dirigente del spondendo ai magistrati che levati dalle casse del Comune. settore Bilancio, Orsola Fallara, all’epoca gli contestavano solo Soldi che in parte Labate ha accusata di essersi indebita- l’abuso d’ufficio – Scopelliti- già restituito e preannuncia di mente liquidata somme ingenti dichiarava: «Premetto che in restituire totalmente. Illeciti di denaro e morta poco più di qualità di sindaco ho firmato che gli sono valsi un’accusa di un anno e mezzo fa, dopo aver tantissimi atti e preciso che gli peculato e truffa, per la quale i ingerito una dose letale di acido stessi mi venivano sottoposti in suoi legali avevano concertato muriatico. Ma lo strano suicidio notevole quantità all’interno di con la Procura un patteggia- della donna – che per anni ha faldoni, sicché li sottoscrivevo mento a un anno e 8 mesi di avuto in mano le chiavi del senza leggerne il contenuto, carcere (con pena sospesa), che tesoro comunale e ha accompa- confidando nella responsabi- il gup Daniela Oliva, ha definito gnato Scopelliti fin dagli albori lità e professionalità dei col- non “congruo”. della sua carriera politica – non leghi competenti». Eppure, in Ma l’ex dirigente del settore ha fermato i giudici, decisi a un precedente interrogatorio, Bilancio non era l’unico alto chiarire se dietro il tanto de- Franco Zoccali – prima capo di papavero dell’amministrazione cantato “Modello Reggio” si gabinetto poi city manager del reggina dal quale l’architetto Giuseppe Scopelliti nasconda la condotta illecita Comune, attualmente direttore avesse ricevuto favori e atten- di un singolo o un sistema di generale della Regione Calabria zioni. «Fu la Fallara – ha detto illegalità diffusa. – aveva dichiarato che gli atti Labate – tramite Franco Zoccali della dottoressa Fallara veni- che era assieme a Scopelliti a “Firmavo atti che non leg- vano direttamente sottoposti procurarmi l’incarico di capo gevo”. Un sistema del quale alla firma del sindaco da lei della delegazione romana, sem- Giuseppe Scopelli, nonostante stessa. Circostanza negata con pre da considerarsi un “par- abbia governato per otto anni forza da Scopelliti: «Ribadi- cheggio” in attesa dell’incarico la città di Reggio e guidato la sco che gli atti della Fallara a Fin Calabra, che era il mio sua amministrazione, saprebbe seguivano lo stesso iter degli vero obiettivo. L’incarico di poco o nulla. O almeno, questo altri». Nel frattempo però ini- direttore Fin Calabra avrebbe ha sostenuto davanti ai magi- ziarono a emergere alcune di comportato lo stipendio di circa strati quando nel corso delle quelle “22 irregolarità palesi” ottomila euro, almeno così mi indagini è stato chiamato a rife- accertate dagli ispettori mini- disse la Fallara». Parcheggio rire sulla gestione creativa delle steriali prima e dai periti della di cui Labate avrebbe parla- casse comunali e sull’ancor più Procura poi. Interrogato dai to direttamente con l’attuale 18 | giugno 2012 | narcomafie

Governatore: «Fu un incontro associazione mafiosa, ma i cui gestito la latitanza di Carmine breve e Scopelliti mi disse di inviti il governatore ha pensato Alvaro, fratello di Cosimo”. Fre- parlare con Zoccali – all’epoca bene di accettare. Il 15 ottobre quentazioni non esattamente direttore generale del Comune 2006, al ricevimento per l’an- opportune per un rappresen- di Reggio Calabria e storico niversario di nozze dei coniugi tante delle istituzioni. Eppure, braccio destro dell’attuale go- Barbieri – genitori di Domenico, una volta divenuta pubblica la vernatore – al quale spiegai la Carmelo e Vincenzo, ritenuti notizia della sua partecipazio- mia aspirazione. Poi mi manda- organici alle cosche di Villa San ne al ricevimento, Scopelliti rono tutte le carte del contratto Giovanni – Scopelliti arriverà derubricherà la sua presenza a Roma per firmarle». accompagnato dalla macchina a misero “favore” fatto ad un blindata e dalla scorta. Graditi imprenditore – Vincenzo, non Le accuse del colonnello Giar- ospiti della coppia, insieme al il fratello Domenico – che per dina. Affermazioni inquietanti governatore, personaggi di spic- molto tempo avrebbe lavorato che hanno ancor più inquie- co della ’ndrangheta reggina con il Comune, ma del quale tante eco nella “lobby affari- come Cosimo Alvaro e il fratello non avrebbe mai approfondito stico-massonica in cui vi sono Giuseppe. Di quella giornata trascorsi e frequentazioni. i vertici delle cosche e della scriveranno i carabinieri nel politica” di cui ha parlato, in loro rapporto: «La presenza Poco spazio alle interpre- pubblica udienza, il colonnello di esponenti politici, nonché tazioni. Eppure i Barbieri – Valerio Giardina, chiamato a di personaggi appartenenti ad secondo quanto riferito dallo riferire sulle sue indagini da agguerrite associazioni mafio- stesso Giardina in udienza – comandante dei Ros di Reggio se, non lasciava alcun dub- non sembrano avere una cono- Calabria nell’ambito del proces- bio sulla centralità di Barbieri scenza superficiale degli affari so Meta. Una lobby che – stando nelle dinamiche criminali e e dell’entourage del presidente alle parole del colonnello – politiche della città di Reggio della Regione. È lo stesso Dome- governerebbe gli affari e gli Calabria». nico – ignaro della microspia appalti e nella quale avrebbero Sono i magistrati a chiarire piazzata dal Ros nella sua auto un ruolo di primo piano anche invece nell’ordinanaza di cu- – a fornire a più riprese agli l’ex sindaco di Reggio, oggi go- stodia cautelare di Meta, chi investigatori gli elementi che vernatore Giuseppe Scopelliti, siano i fratelli Barbieri a Reggio porteranno Giardina ad affer- e il fratello Consolato (Tino). città: «Sono imprenditori al mare l’esistenza di un grumo di «In riferimento a Scopelliti – servizio della cosca operanti poteri convergenti che governa ha affermato Giardina davanti non secondo logiche di libero la città. «Stanno dando i lavori al Tribunale e al pm Giuseppe mercato, ma nel rispetto delle dove vogliono, fino a quando il Lombardo – ci sono altri fatti, dinamiche oligopolistiche di discorso equilibrato…no, qua reciprocità relazionali di natura tipo mafioso». Domenico Bar- il discorso è tutto focalizzato», criminal-mafiosa con i vertici bieri, detto Mimmo, è conside- registrano le cimici: a parlare della ’ndrangheta di Villa San rato dai magistrati “contiguo al è l’imprenditore Franco Labate Giovanni, oltre ai legami di suo gruppo criminale facente capo – già coinvolto nel cosiddetto fratello Consolato relativi agli ad Antonino Imerti ed ai fratelli caso Fallara – che con Barbie- appalti pubblici del Comune di Buda egemoni nell’area di Villa ri lamenta lo strapotere della Reggio». Ma non solo. «Abbia- San Giovanni”. Si legge ancora Edilmar di Santo Marcianò mo documentato – ha dichia- nelle carte dell’inchiesta: “Il nell’assegnazione degli appalti, rato ancora Giardina – rapporti Barbieri unitamente ai fratelli proprio negli anni in cui a capo di Scopelliti con i vertici delle Vincenzo e Carmelo, mante- del Comune di Reggio c’è il sin- cosche di San Giovanni in Fiore nevano stretti contatti con il daco Scopelliti. Uno strapotere e di Reggio Calabria». pregiudicato Cosimo Alvaro, non casuale, secondo Giardina, Rapporti come quelli con gli appartenente alla omonima che ha spiegato come la ditta imprenditori Barbieri, uno dei famiglia di Sinopoli, e che sia stata «favorita nell’aggiudi- quali, Domenico, è stato già proprio i fratelli Barbieri, per cazione degli appalti dall’in- condannato in primo grado per un periodo di tempo avevano teresse di Tino Scopelliti in 19 | giugno 2012 | narcomafie

combutta con Pasquale Crucitti, A beneficiarne sarebbe stata e socialmente estremamente dirigente dell’ufficio tecnico la ditta Minghetti, perché ap- significativa. Una nomina che del Comune». Un’affermazione poggiata dal clan Lampada, sembra seguire, questa volta in che il militare può fare anche presunto braccio finanziario ed Regione, il solco tracciato dal sulla base della conversazione operativo della cosca Condello Modello Reggio. intercettata e registrata fra Bar- in Lombardia. Lo stesso clan Un Modello che oggi sembra bieri e Labate. che – stando alle ultime inda- essere sul banco degli imputati Barbieri: “Bisogna aggiustare i gini – aveva sul proprio libro insieme a tutti gli indagati del lavori…hai visto Edil.ma?” paga il gip di Palmi, Giancarlo processo Meta. L’immagine del Labate: “Crucitti?” Giusti, l’ex presidente della Comune e di tutti gli affari che Barbieri: “Con il fratello del sezione Misure di Prevenzio- attorno ad esso ruotano che sindaco… è lui… i soldi li sta ne, Vincenzo Giglio, il cugino viene fuori da quell’indagine prendendo il fratello del sin- medico Enzo Giglio, l’avvocato è quella del terminale ultimo daco…” Vincenzo Minasi e il consigliere di un “sistema perverso”, in Labate: Edil.ma regionale Franco Morelli. Volti cui lecito e illecito camminano Barbieri: Di tutti! Quello che si e nomi noti dell’élite reggina affiancati. «Dalle varie intercet- è riempito la mazzetta, quello sempre a cavallo fra politica e tazioni – ha detto Giardina in che si è preso la pila salotti buoni. Secondo gli esiti pubblica udienza – emerge un E Pasquale Crucitti, non è un delle indagini meneghine, il sistema garantito dalla mafia L’atto in questione personaggio sconosciuto alle gruppo di professionisti sa- e creato dal mondo politico cronache. All’epoca, l’ingegne- rebbe stato infatti fino a poco con la partecipazione di im- è il bilancio di re era la figura chiave, forse la tempo fa uno dei grandi centri prenditori e tecnici comunali. Reggio negli anni più importante del Comune di di raccolta voti e preferenze Un sistema riconducibile alle Reggio Calabria: dirigente alla del neo assessore regionale ai “menti” Giorgio De Stefano e dal 2008 al 2010. Programmazione e progettazio- Trasporti Luigi Fedele. Politico Paolo Romeo». Il primo è il Un buco nero nel ne. Un personaggio importan- di lungo corso oggi in Regione, cugino di Paolo De Stefano, il te, che il 10 aprile 2009 verrà ma con solide radici a Reggio boss della ’ndrangheta reggina quale in due anni, gambizzato con alcuni colpi città, dove da sempre radica il ucciso nella prima guerra di grazie ad artifici di pistola al centro di Reggio, suo zoccolo duro, Fedele, che mafia, e secondo gli investiga- dopo che aveva parcheggiato allo stato risulta non indagato, tori, il vero consigliori politico, contabili, sono l’automobile per raggiungere per il gip del Tribunale di Mila- economico e strategico del clan. spariti oltre casa. Pochi mesi prima dell’ag- no Giuseppe Gennari era per i Il secondo è un ex deputato guato, insieme all’allora sinda- Lampada «la figura fondamen- condannato per concorso ester- 87 milioni di euro co Giuseppe Scopelliti, aveva tale per la risoluzione di qual- no in associazione mafiosa, partecipato alla consegna dei siasi problematica». Eppure, le il cui nome fa capolino nelle lavori di riqualificazione della osservazioni dei magistrati non pagine più oscure della storia zona limitrofa la chiesa di San- sono state d’ostacolo a Fedele reggina. to Stefano da Nicea di Archi nella corsa all’assessorato. Il Dichiarazioni che Giardina Cep, a Reggio. L’intervento, presidente della Regione – a può fare non in ragione di programmato già nel 2007, era capo di una maggioranza che brillanti speculazioni inve- stato eseguito da Edil.ma. ha già visto due consiglieri, stigative, ma sulla base di Ma la Edil.ma non sarebbe Santi Zappalà e Franco Morelli, dati concreti venuti fuori da l’unica ditta a disporre di un finire in manette in due diverse una conversazione intercet- canale preferenziale. Stando inchieste per concorso esterno tata – ancora una volta – fra ad un’altra conversazione del in associazione mafiosa – ha de- Franco Labate e Domenico gennaio 2007 fra Labate e Bar- ciso di affidare proprio a lui la Barbieri. «Si sono mangiati bieri, anche nel caso dei lavori delicatissima delega ai Traspor- sopra a dodici miliardi di di ampliamento dell’aeroporto ti. Una nomina che corre sul filo strade che dovevano bituma- “Tito Minniti” e degli appalti dell’ambiguità, formalmente re… non dico dieci, ma una nel Comune di Reggio, le com- inattaccabile – Fedele non è ottina di miliardi se li sono messe sarebbero state pilotate. indagato – ma politicamente mangiati, se li sono divisi.... 20 | giugno 2012 | narcomafie

Ancora una volta nulla di penal- tempo, sembra non aver mai tagliato centro operativo della Direzione mente rilevante, eppure il gover- il cordone ombelicale che lo lega investigativa antimafia di Reggio natore sembra avere una curiosa alla Reggio bene. Incluso quello Calabria, Francesco Falbo, pare tendenza ad accompagnarsi a per- che lo lega all’attuale governatore che Scopelliti si sia appartato sonaggi di estremo interesse per le della Calabria, che decide di con- per discutere di affari e sponso- Direzioni antimafia della penisola. tattare proprio Mafrici per ottenere rizzazioni elettorali. Circostanza, Come nel caso di Gioacchino Cam- i biglietti per il derby Milan-Inter ancora una volta, liquidata in polo, detto il “re dei videopoker”, dell’aprile 2011. A casa di Mafrici modo sprezzante dal governatore arrestato nel luglio 2008 e conside- decide di guardare in tv – il giorno per il quale “tifare Reggina non è rato uomo del clan De Stefano, dal prima di andare alla stadio – la un reato”. Vero. Eppure anche a quale, nel 2007, Scopelliti avrebbe partita della Reggina in compagnia un osservatore superficiale saltano ottenuto in comodato d’uso gratuito di assessori e funzionari regionali agli occhi i tanti fili che legano uno dei locali poi sequestrati dalla calabresi in trasferta nel capoluogo l’ex Nar Lino Guaglianone e il magistratura – l’ex cinema-teatro meneghino. Quella sera a casa Ma- presidente della Regione Calabria, Margherita, sul centralissimo cor- frici c’è anche Lino Guaglianone, cresciuto sotto l’ala protettrice di so Garibaldi – per gli uffici della un passato da cassiere nella Banda Ciccio Franco e dei suoi “Boia chi sua segreteria politica. Oppure, Cavallini dei Nar e un presente da molla”, protagonisti di pagine come nel caso di Bruno Mafrici, socio plenipotenziario della Mgim, ancora da chiarire sulla storia sedicente avvocato, transitato dalla multi-assegnatario di incarichi in calabrese come il golpe Borghese natia Melito Porto Salvo (Rc) a un aziende strategiche (dalle Ferrovie o la latitanza della primula nera ufficio di riferimento per la finanza nord, a Fiera Milano Congressi Franco Freda. O quelli che sem- e l’industria che conta: quello della spa, passando per la Finman Spa brano incrociare la carriera del Mgim dell’ex Nar Lino Guagliano- dell’immobiliarista calabrese Ma- governatore con personaggi legati ne, legato a molti dei più lucrosi rio Pecchia, già noto alle cronache più o meno direttamente alla co- affari che si cucinano a Reggio Ca- giudiziarie – ma mai indagato – sca De Stefano, che della galassia labria. In quell’ufficio, in cui aveva per l’inchiesta Cerberus, nonché nera in Calabria fu prima se non una stanza lo stesso ex cassiere proprietario di palestre e locali unica referente. Un rapporto che – della Lega Francesco Belsito – di frequentati dalla galassia nera forse – non si è ancora interrotto. cui Mafrici è stato consulente al milanese). Con Guaglianone, scri- E che i magistrati oggi hanno tutta Ministero –, sono transitati i nomi ve in un relazione l’ex capo del l’intenzione di ricostruire. e i volti noti dell’imprenditoria che conta a Reggio e provincia: dall’azienda Mucciola, alle attivi- tà dell’imprenditore Montesano, dalla Siram – azienda campione di appalti a Palazzo Alemanni, agli ospedali Riuniti, alla Provincia di Reggio Calabria e all’universi- tà Mediterranea – fino ai big del mattone a Reggio città. Sempre quell’ufficio ha trattato – pur senza aver ricevuto alcun incarico formale secondo i racconti di Mafrici ai magistrati – la cessione delle quote della società mista del Comune di Reggio Calabria, Multiservizi, un

Nar, politici e faccendieri: Nar, frequentazioni le sfortunate del governatore tempo in mano alla Fiat. Quella di A. C. stessa Multiservizi che le indagini hanno dimostrato in mano sin dalla costituzione alla cosca Tegano di Reggio Calabria. E Mafrici, oggi indagato nell’ambito dell’inchie- sta che ha messo a soqquadro il Carroccio, nonostante lontano da 21 | giugno 2012 | narcomafie

ed ora uscirà fuori sempre cattura del numero uno dei queste testimonianze». che le menti sono Paolo e latitanti calabresi, Pasquale Giorgio!... Uscirà fuori», dice Condello, per Scopelliti «non L’ombra dei De Stefano. Una Labate al suo interlocutore. E si è limitato a illustrare le conferenza stampa in cui alla richiesta di chiarimenti risultanze dell’attività di in- l’obiettivo numero uno è il da parte di Barbieri, risponde dagine svolta, ma ha spacciato colonnello Giardina, che per senza lasciar spazio a dubbi: per tali delle, per come da lui Scopelliti «si è comportato «Paolo Romeo e Giorgio De stesso definite, «deduzioni come un oppositore politi- Stefano». investigative del suo ufficio». co, chissà che alle prossime Circostanze che gettano ombre E infatti, partendo dalla let- elezioni non si candidi». Il sulle istituzioni e sulla classe tura di alcune intercettazioni racconto di Giardina è basato politica di Reggio Calabria, captate, ha costruito un teore- su una lunga serie di episodi di cui i due sono stati – e ma accusatorio ai miei danni sospetti: tra presunti “amici” sono tuttora, nonostante da non avvedendosi, nella cieca dei clan, politici, tecnici co- tempo si siano ritirati – pezzi volontà di accusarmi a tutti i munali e membri delle forze da novanta. E che non sono costi, di riportare circostanze dell’ordine. Convitato di pietra piaciute per nulla al gover- smentite proprio da quelle nell’intera vicenda, il clan De natore. O meglio, che il go- verità storiche e processuali Stefano. Che riemerge spesso, Della voragine nei vernatore non ha gradito per che lui stesso avrebbe dovuto troppo spesso, direttamente o conti del Comune, nulla che fossero tirate fuori. ben conoscere». indirettamente in relazione con «Ho appreso con stupore e E ancora, scriveva Scopelliti quello del governatore. Come unica responsabile sconcerto quanto dichiarato in quella nota «la gravità di nel dialogo del 25 luglio 2007, sarebbe l’ex dal colonnello dei carabinie- queste affermazioni mi fa riflet- registrato dal Ros nell’ufficio ri Giardina durante l’ultima tere sul perché un uomo delle di Domenico Barbieri, l’im- dirigente del settore udienza del processo Meta», istituzioni e quindi dello Stato prenditore vicino ai clan di Bilancio, Orsola scriveva Scopelliti in una stiz- abbia tenuto un comportamen- Villa San Giovanni, il quale zita nota stampa dell’epoca. to sprezzante ed oltraggioso dei parlando con Labate, ricorda Fallara, morta poco Il pluridecorato colonnello valori che lui stesso dovrebbe come fosse l’attuale collabora- più di un anno e – che all’attivo ha anche la rappresentare, non limitandosi tore di giustizia Nino Fiume, alla lettura oggettiva dei fatti, la persona delegata dalla co- mezzo fa, dopo ma dando giudizi di natura sca De Stefano alla “gestione aver ingerito politica che ne hanno reso del sindaco di Reggio” e la evidente la sua faziosità. Vo- raccolta di voti in suo favore. una dose letale di glio evidenziare che parliamo Affermazioni sempre respinte acido muriatico di vicende che non mi hanno al mittente dal governatore, mai coinvolto dal punto di che si è giustificato dicendo: vista giudiziario». «Conosco Fiume. Come tutti Una settimana dopo, abban- i ragazzi di questa città, negli donando la proverbiale se- anni Ottanta frequentavo l’uni- renità sempre professata, il ca discoteca che c’era a Reggio, governatore ha convocato una il “Papirus”. Era un gruppo tumultuosa conferenza stampa ampio ma sempre circoscritto. per ribadire lo stesso concetto Ci si conosceva un po’ tutti. È e «fare chiarezza su alcune stata una frequentazione estiva questioni – ha detto Scopelliti e casuale. Lo ricordo perché era – che riguardano me e la nostra tra quei ragazzi con cui ci si città. Non sono indagato né salutava e si scambiava qualche faccio parte di alcun procedi- battuta. Non c’è stata alcuna mento giudiziario. Ho convo- frequentazione. Attraverso i cato questa conferenza stampa giornali ho appreso che lui era per spiegare l’infondatezza di vicino ai De Stefano e che era 22 | giugno 2012 | narcomafie

legato alla figlia di Paolo De corso del dibattimento d’appel- Flachi, Martino ha risposto Stefano. Mai parlato di politica lo del processo “Testamento”, con dovizia di particolari alle con Fiume. Ho appreso dai ha rivelato: «Abbiamo sempre domande che i pm gli hanno giornali che faceva campagna votato il sindaco Scopelliti at- posto. È con un certo orgo- elettorale per me». Eppure lo traverso Peppe Agliano. Con glio che l’ambasciatore dei stesso Fiume, sentito in udienza lui avevamo rapporti ottimi. De Stefano al Nord racconterà durante il processo “Testamen- Qualche volta è salito anche al gip Gennari non solo delle to”, aveva dichiarato «conosco dai miei zii. Agliano è venuto sue amicizie nel mondo della Giuseppe Scopelliti in quanto a chiedere i voti. Abbiamo ap- moda, da Santo Versace («mi ho appoggiato politicamente lo poggiato Scopelliti negli anni ha visto crescere»), a Saverio stesso». Circostanza che l’at- passati anche tramite Antonio Moschillo di Richmond («mi tuale governatore ha provato a Franco. Votammo sia lui che ha aiutato in tante cose»), a smentire, sostenendo che Fiu- Scopelliti». Affermazioni ov- Maria Paola Paciotti («È lei che me si sarebbe spontaneamente viamente tutte respinte da tutti dirige l’azienda»), ma anche di consegnato ai magistrati prima gli interessati. Incluso l’attuale quelle con la politica. Il mini- Fiume non è della sua elezione a sindaco. Ma governatore, che prima di Moio, stro del Tesoro dei De Stefano l’unico a indicare Scopelliti sembra dimenticare già tre diversi collaboratori di al Nord conosce Giuseppe Sco- che la sua carriera politica non giustizia avevano già indicato pelliti. «Ci conosciamo, sap- Scopelliti come è iniziata nel 2002, quando ha come l’uomo su cui le cosche piamo tutti – dirà Martino a un terminale ultimo indossato la fascia tricolore da puntavano. Nino Lo Giudice il allibito Gennari – conosco lui, primo cittadino di Reggio Ca- 7 dicembre 2010: «Gli abbiamo suo fratello Rino (Tino, ndr), delle attenzioni labria. Da militante del Fronte dato i voti io e la mia famiglia». suo fratello, l’altro, Francesco, del gotha della della Gioventù, Scopelliti si è Giovanbattista Fragapane, ex è assessore a Como, conosco ben presto fatto strada nelle killer dei De Stefano, pentito tutti, ma conosco perché, ’ndrangheta reggina, istituzioni cittadine e regiona- dal 2004: «Alle elezioni sentivo non perché sono un mafio- che al termine della li: all’inizio degli anni 90 era sempre il nome di Scopelliti». so, perché sono una persona consigliere comunale di Reggio, Paolo Iannò, ex braccio destro perbene, e tutta Reggio lo può seconda guerra nel ’94 tenta senza successo la del “supremo” Pasquale Con- testimoniare, anche se sanno di mafia ha strada del Parlamento europeo, dello: «In relazione a Giuseppe tutti dei miei precedenti pe- nel ’95 transita alla Regione, Scopelliti si diceva che era nali purtroppo». E non si trat- equanimemente divenendo presidente del con- appoggiato dalla’ndrangheta ta di semplici affermazioni. spartito la città siglio, nel 2000, sempre della già da quando ero latitante». Nel 2006, l’allora sindaco di Regione diventa assessore al Affermazioni che il governa- Reggio incontrò Martino alla fra le famiglie Lavoro e alla Formazione pro- tore ha cercato a più riprese Bit di Milano, gli chiederà un De Stefano-Tegano fessionale. Tutto ciò prima di di smontare giocando su date “aiuto” per contattare Lele diventare – nel 2002 – sindaco. e circostanze, o negando ad- Mora, in seguito coinvolto e Condello Mentre il pentito Fiume era dirittura di conoscere i diretti da Scopelliti nell’organiz- fidanzato dell’unica figlia di interessati. zazione di eventi in città. don Paolo De Stefano e uno dei Una notizia che solleva un killer più fidati della cosca. Paolo Martino, ambasciatore polverone, tanto da spingere E Fiume non è l’unico a indi- al Nord. Ma a parlare di Sco- Martino a contattare l’allora care Scopelliti come terminale pelliti è stato anche quello sindaco di Reggio per scusarsi ultimo delle attenzioni del go- che gli inquirenti conside- degli eventuali guai provocati tha della ’ndrangheta reggina, rano il ministro del Tesoro dall’esser stati sorpresi insie- che al termine della seconda del clan De Stefano nel nord me. «Non ti devi scusare di guerra di mafia ha equamente Italia: Paolo Martino, cugino nulla», risponderà Scopelliti, spartito la città fra le famiglie prediletto del boss Paolo De ascoltato dagli investigatori De Stefano-Tegano e Condello. Stefano. Finito in manette che da tempo tengono Martino Solo pochi mesi fa, il 19 ottobre, qualche mese fa nell’ambito sotto controllo. «È un qualcosa il pentito Roberto Moio, nipote dell’operazione che ha asse- di gratificante conoscere uomini del boss Giovanni Tegano, nel stato un duro colpo al clan come te». “Io nonhopaura” 5/2011, numero sul occupata era si da vicen- della (che «Narcomafie» una vera finanziaria – racconta a capito subito che Aspide non quelloera che stava passando. «Ho va tenuto nascosto alla famiglia Paolo, che per diversi mesi ave- Inizia così il suo lungo racconto mi per avere delle spiegazioni». e i miei figli in piedi ad aspettar quella volta ho trovato mia moglie cevo sempre tardi quelle tornato sere.a casa che erano Male 23. Fa- giustificarsi la mia assenza. dietro al Sonoclan. Nessuno riusciva a va preparato le valigie. Ma io morto eromio padre. Mia moglie ave- dovevo tornare in Campania. Era 2010 del settembre 9 «Il geriali. dotto’, per le sue capacità mana- Mario Crisci, conosciuto come ’o da capeggiati casalesi dei clan 100 imprenditori taglieggiati dal di estorsione che riguardava circa sistema un nudo a messo avere Quel nome passerà alla storiafinanziaria. per Si chiamavaconsigliato Aspide». di chiedereimprese. aiuto Allora a un unacollega milesostegno pera nientefondi ha Nientebanche,niente Confidi, padovano.nelaziendealcune gno di 350mila euro perchiedere un prestito. Avevosistemare biso- a costretto stato sono quando a fino bene, andavano cose Le Veneto.nel investito e terra mia la abbandonato avevo anni «Da testimone digiustizia. imprenditore edile campano oggi vocatoria». Paolo ha 52 anni, è un battendo le mani in maniera pro- passavo e loro mi applaudivano stato durante il processo. è timore di po’ un avuto ho che Quando L’unica paura. volta ho non «Io ndr). I miei aguzzini mi - zione investigativa antimafia sera andavo allaalla sede della Dire - le loro pistole, i loro assegni. Consigliare. Andavo in giro con E la vario genere, dovevo valutare io. comprare una casa, o immobili di vello del clan. Quando si dovevaIn soli 8 mesi ero diventato il cer di questo genere per e con loro. Emilia Romagna, a trattare affari rischiato. Sono stato con loro in avevo desiderio di Eppure vita. giustizia. la rovinato averti E ho un mondo che odi e colpevole di È terribile fingere di fare parte di fronti degli imprenditori in crisi.con- nei minacce le violenza, la miei aguzzini. Guardavo spesso i soldi. Stavo tutto il giorno con i sentato come quello che prendeva macchina con loro e venivo pre- in mattino del sette alle Partivo Eropronto per entrare nel clan. sere. le tuttericaricavo Le te. continuamen- presenza mia la segnalaretrasmittentiper con tecnologiche come gli apparecchiature dato hanno Mi scarponcini questi farabutti finissero che volevo perché collaborare a in galera. di usura a infiltrato. «Ho iniziatosforma da imprenditore vittima tra- si Paolo di vita la momento quel Da denunciato». ho e più potuto ho ne non punto quel A stato. quello in aziende mie le me lo faceva fare a tenermi ancora che stavo perdendo tempo e chi Miminacciavano. Midicevano impadronirsi delle mie aziende. e a quel punto capii cheavere un debito di 200mila euro volevano venivami datamai. Arrivai ad pagavo, ma la somma pattuita non 7.500 euro al mese di interessi. Io 50mila euro, su inizialmente cui prestato avevano dovevo pagare 23 |giugno2012 |narcomafie - non ricambiato. ilquale halottato, almomento soldo.Vittima diuno Stato per un visto hanno non ancora ma vittimedelracketdell’usura, e le per fondo al accessoavuto che avevo un tempo». Paolo ha lontanaquellaè vita tranquilla Come lontani. ormai siamo za sicurez- di ragioni Per paura. Veneto.nonIovolevo. Nonho siamo stati costretti a lasciare il Poi viveri. i portavano ci che ci davano gli stessi investigatori avevamo aiuti, se non quelli che vamo neanche da mangiare. Non mia famiglia. All’inizio non ave- vissuto momenti difficili, io e la identità e senza lavoro. Abbiamo Vivere nel silenzio. Con un’altra essere un testimone di giustizia. nell’anonimato.difficilere «È mafiosa. Paolo è costretto a vive- è accusato anche di associazione Mario Crisci, il capoclannell’aula casalese, bunker corso in di ancora è Venezia, processo Il dove come “Aspide”). l’operazione “Serpe” (conosciutacollaborazione di Paolo è partita di essere in Svizzera». Grazie alla che per 15 giorni avrei fatto fintagli occhi. Allora la polizia vederedecise tutta quella violenza più quella vita. Non sotto tolleravo di ma io cominciavo a non reggere le indagini erano quasiper impazzire.al termine,Mi dicevano «Stavo che arresti. gli scattati sono Paolodurataè otto mesi. Dopo “infiltrata”di vita La strada». scoppiavo a piangere da solo,durre peruna vita normale. con- potere non E di spesso l’amarezza anche me con portavo casa a andando Ma visto. avevo che qualefacevo ilreport diquello

Storie di chi si ribella ogni giorno di Laura Galesi nuoveresistenze 24 | giugno 2012 | narcomafie

Attentati sui beni confiscati Come l’araba fenice Sessanta ettari di terreno bruciati in dieci giorni. Grano, aranci, ulivi ridotti in cenere. Dalla Puglia alla Sicilia. Una vera e propria rappresaglia militare condotta con ogni probabilità da criminali che non vogliono che i beni confiscati loro tornino a dare frutti. Un grave colpo per le cooperative che su quei campi lavorano, un colpo per i ragazzi pronti a trascorrere un’estate di lavoro volontario. Ma ci si rimbocca le maniche e si riparte

Foto Libera Catania di Marika Demaria 25 | giugno 2012 | narcomafie

Oltre sessanta ettari di terre- della marmellata e cento alberi alla collettività e nemmeno di no bruciati. Raccolti di grano, d’ulivo: siamo in contrada Casa- pensare a chi all’epoca accordò COME SOSTENERE arance, olive ridotti in cenere. blanca a Belpasso, in provincia l’accensione dei mutui ai mafiosi Sono tantissimi gli attestati di In dieci giorni. Dalla Puglia alla di Catania, su un bene confiscato e ai loro prestanome. Mettere in solidarietà pervenuti a Libera Sicilia. Una vera e propria rap- alla famiglia Riela ed ora intito- vendita quei beni significherebbe e alle cooperative sociali col- pite dagli incendi, che hanno presaglia militare che sarebbe lato a Beppe Montana. Si sono farli ricomprare dalla criminalità causato ingenti danni economici stata condotta dalla criminali- calcolati danni per centomila organizzata. Sempre più spesso alle coltivazioni. Per ripartire è euro, mentre ammonta a circa la sentiamo di operazioni condotte tà organizzata ai danni di beni necessario investire nuovamente confiscati ai mafiosi e affidati in metà il danno dell’incendio che dalle forze dell’ordine. Confische e ognuno può contribuire. Basta gestione a cooperative sociali o in l’11 giugno ha mandato in fumo di beni mobili ed immobili per un piccolo gesto. fase transitoria all’associazione sette ettari di terreno confiscato centinaia di migliaia di euro: Le donazioni possono essere ef- Libera (che di fatto non possiede a Carlo Contanna, stretto colla- dove sono questi soldi? Perché fettuate sul conto corrente postale alcun bene, fatta eccezione per boratore di Pino Rogoli, uno dei non possono essere destinati a 48182000 intestato a “Libera. As- la sede romana). Il condizionale padri della : diventare uno zoccolo per l’avvio sociazioni, nomi e numeri contro è d’obbligo, le indagini sono in due quintali di grano bruciati delle cooperative sociali e a un le mafie. Via IV novembre, 98 – corso, ma è difficile credere che si a Mesagne, che sarebbero do- fondo indirizzato ai famigliari di 00187 Roma” o tramite bonifico bancario utilizzando i codici Iban tratti di un coacervo di analoghe vuti servire per la produzione vittime delle mafie e ai testimoni della Banca Popolare Etica (IT83A situazioni, di figure piromani dei taralli. Infine, a distanza di di giustizia?». 050 180 32 0000 0000 121900) o poche ore due incendi hanno I terreni confiscati non sono stati che si sono aggirate di notte in- della Unipol Banca (IT350 031 27 disturbate prendendo di mira colpito e Partan- l’unico bersaglio preso di mira 0320 6000 000000166). sempre e solo i beni sui quali, na, bruciando rispettivamente nella prima decade di giugno. Si Inoltre, chi volesse sottoscrivere dalla metà di giugno, stanno dieci e venti ettari di uliveto. I sono registrati infatti nuovi atti la campagna promossa dalla coo- portando il proprio contributo di beni confiscati sulla prima delle vandalici a Borgo Sabotino, nel perativa sociale “Beppe Montana volontariato giovani provenienti due località trapanesi sono stati Villaggio della Legalità che fu già Libera Terra” e dal coordinamento da tutta Italia. dedicati a Rita Atria e proprio distrutto lo scorso 21 ottobre e provinciale Libera Pisa, può con- Don Luigi Ciotti, fondatore e per il 12 giugno era prevista che dal 25 al 30 luglio ospiterà tribuire all’acquisto e alla piantu- presidente di Libera, è risolu- la sottoscrizione della conven- oltre trecento ragazzi dai 18 ai 30 mazione di nuove piante versando dieci euro per ogni pianta che to: «Non possiamo pensare che zione tra l’amministrazione e anni che daranno vita alla terza intende donare (nella causale va si tratti di coincidenze. Questi l’associazione Libera in merito a edizione del Raduno dei Giovani specificato “Un arancio per Bel- un bando da istituire per aprire di Libera. Infine, il referente di atti di vandalismo non possono passo”). Le coordinate bancarie lasciare indifferenti; quei beni cooperative giovanili. Libera Reggio Calabria Mimmo del conto corrente sono: non sono solo uno schiaffo alle «Ritengo che questa successione Nasone ha ricevuto una lettera Coop. Soc. “Beppe Montana organizzazioni criminali, uno di fatti criminosi – ha sottolinea- contenente esplicite minacce Libera Terra” P.zza Duomo, 6 strumento per indebolirle in to don Ciotti – sia stata scaturita di morte. 96016 Lentini (SR). ciò che le rende forti: l’accu- dall’iniziativa fatta dal Quiri- «Gli incendi e le intimidazioni IBAN: IT 19 A 05018 04600 mulazione illecita di capitali. nale: per la Festa della Repub- non fermeranno il nostro im- 000000133562 Sono opportunità di lavoro, di blica il Presidente Napolitano pegno. Contro questi atti – ha (Banca Popolare Etica); economia sana e trasparente e ha chiesto che le tavole fossero concluso don Luigi Ciotti – il oppure “Ora Legale di Pisa” IBAN: IT 38 N 0760114000 prima ancora di cambiamento apparecchiate con i prodotti di “noi” del nostro Paese è chiama- 000003317574. culturale». Il primo incendio è Libera Terra. Una cerimonia to in gioco e deve sentire forte Per ulteriori informazioni avvenuto il 2 giugno, in locali- semplice, sobria, ma densa di questo impegno nella lotta alla www.libera.it. tà Canalotto di Castelvetrano: significato, di segnali forti della criminalità». distrutti venti ettari di uliveto politica». Una politica alla quale sulla proprietà che fu di Gaetano l’associazione Libera chiede di Sansone, lo stesso che posse- rivedere alcuni inceppamenti deva la villa Bernini a Palermo che riguardano proprio la legge dove Totò Riina si nascose come sui beni confiscati. «Centinaia latitante. Il 6 giugno, le fiamme di beni sono stati confiscati ma hanno distrutto duemila piante sono gravati da ipoteca bancaria, di arance rosse che sarebbero quindi inaccessibili. Non ci si state destinate alla produzione preoccupa di restituire quei beni 26 | giugno 2012 | narcomafie In memoria di don Diana di Marika Demaria Cinque colpi di pistola. Due alla A parlare è don Luigi Ciotti, il forma di disprezzo verso le vitti- testa, uno esploso in faccia, l’altro giorno dell’inaugurazione del me della criminalità organizzata all’altezza della mano e l’ultimo caseificio “Le terre di don Diana” da parte di quest’ultima e dei nel collo. Morì così don Peppe sorto a Castel Volturno. Qui si suoi conniventi: si disse infatti Diana, il coraggioso prete di Casal produrrà la mozzarella della le- che l’omicidio del prete era a di Principe, ucciso dalla camorra galità (con latte di bufala fornito sfondo passionale. la mattina del 19 marzo 1994 per dai titolari dell’azienda agricola Sul palco, il giorno dell’inau- il suo impegno nel contrastare la Ponterè Cecere di Cancello ed gurazione, era presente anche criminalità organizzata. L’uomo Arnone, Alessandra e Nicola Emilio Diana, fratello del sacer- non perdeva infatti occasione Cecere), con rigoroso riconosci- dote. Un commosso pensiero è per scuotere gli animi dei suoi mento Dop, avendo il formaggio andato anche al padre Genna- fedeli, della gente della sua terra, superato tutti i test e gli esami ro, scomparso il 6 agosto dello schiacciata sotto il giogo del con- necessari per l’attribuzione di scorso anno, tra i firmatari del trollo camorrista. Casalese. Con a questa dicitura. protocollo “Simboli e risorse capo Francesco Schiavone. A tal Un percorso, come ha ricordato delle comunità libere” che die- cosenostre proposito, celeberrima è la lettera Valerio Taglione dell’associazio- de la stura al progetto che il 17 che, in occasione della festività ne Libera e del comitato Don maggio si è concretizzato. natalizia del 1991, il sacerdote Peppe Diana, «iniziato esatta- Il caseificio “Le terre di Don

l’antimafiacivile distribuì in tutte le chiese di mente sei anni fa, quando ab- Diana” rappresenta l’ultima, in Casal di Principe: Per amore del biamo compreso appieno che termini temporali, rivincita della mio popolo non tacerò. alla memoria avremmo dovuto società civile impegnata nell’an- «Se oggi don Peppe fosse qui, affiancare l’impegno. Fin da su- timafia, resa possibile grazie avrebbe costruito lui tutto questo, bito abbiamo dovuto fronteggiare all’attuazione della legge 109/96 che è stato invece portato avanti chi infangava la figura di don che prevede il riutilizzo sociale con energie sane dai suoi amici, Peppe Diana, difendendo la sua dei beni confiscati ai mafiosi, in dai suoi ragazzi». Hic et nunc. memoria e i suoi insegnamenti». aggiunta a quanto previsto dalla 17 maggio 2012, Castel Volturno. La delegittimazione. Un’ulteriore legge “Rognoni-La Torre”.

28 | giugno 2012 | narcomafie Falcone e il coraggio Mi è capitato molte volte di scrivere privacy. Questo non c’è dubbio». e onore, la Repubblica diventa nei motori di ricerca il nome di La giornalista: «E come lo vive regno dell’arbitrio e ai deboli non , ma non ho mai lei?». Il giudice: «Mah! Direi con resta che subire la prepotenza dei

Marcello Ravveduto registrato le indicizzazioni. Decido rassegnazione [sottolinea la parola forti. Il magistrato è, invece, quel di ripetere l’operazione e di trascri- con un sospiro guardando verso funzionario che sancisce la regola vere i risultati: Google 2.830.000 l’interlocutrice, nda]». Michelle aurea della democrazia: la legge è

a cura di link, Youtube 4.940 pagine, Fa- Padovani: «Lei pare che abbia detto uguale per tutti. Per questo ci vuole cebook 3.100 gruppi e 90 pagine che il vigliacco muore più volte al onore e disciplina. Non il malinteso fan. Su Youtube, apro la pagina giorno, il coraggioso una volta sola. onore delle mafie, né la disciplina contenente i primi 20 video riferiti Questo significa che non ha pau- della costrizione gerarchica, ma, al giudice e carico il terzo perché ra?». Prima che Falcone risponda nel primo caso, quella particolare ha un titolo suggestivo: Giovanni parte una struggente melodia di superiorità ed eccellenza che dob- Falcone, eroe senza paura. La se- violini. Il magistrato parla: «L’im- biamo alle persone oneste solo ed quenza iniziale è un susseguirsi portante non è stabilire se uno ha esclusivamente in virtù della loro di immagini della Palermo anni paura o meno; è sapere convivere onestà, in particolare l’onestà con Ottanta: automobili blindate in con la propria paura, ma non farsi cui assolvono ai loro doveri pubbli- cortei serrati, poliziotti di scorta condizionare dalla stessa. Il corag- ci; nel secondo caso mi riferisco alla con giubbetti antiproiettili, la mole gio è questo, altrimenti non è più capacità dell’individuo di sotto- mastodontica del palazzo di Giu- coraggio, ma è incoscienza». Ora porsi a regola e sforzo ordinato per stizia. La voce narrante racconta: sorride con tutto il volto. Spesso mi raggiungere un fine capito e voluto: «Con l’approssimarsi del processo sono domandato qual era la forza una disciplina sorretta da regole [il maxiprocesso, ndr] anche le da cui Falcone traeva il coraggio e sanzioni, ma che è soprattutto misure di sicurezza per i magistrati cosciente della paura. Mi pare di autodisciplina basata sul senso del pool furono drasticamente au- aver trovato la soluzione al quesi- del dovere. L’eccellenza del fine mentate. I giudici erano sotto scorta to nell’art. 54 della Costituzione, e del servizio (svolgere funzioni 24 ore su 24. Per permettere i loro recante la disposizione sui doveri pubbliche incardinate negli ordina- spostamenti le strade venivano dei pubblici funzionari: «I cittadini menti repubblicani) esige un senso sgombrate mentre un elicottero a cui sono affidate funzioni pubbli- dell’onore e della disciplina più della polizia li sorvegliava dall’al- che hanno il dovere di adempierle forte di quelli che è lecito esigere to». Mentre il narratore pronuncia con disciplina ed onore, prestando dagli altri cittadini.

dialogo tra antimafia virtuale e antimafia reale virtuale antimafia e antimafia dialogo tra quest’ultima frase si vedono Pao- giuramento nei casi stabiliti dalla Ha scritto Maurizio Viroli: «Il do- lo Borsellino e Giovanni Falcone legge». Mi viene in mente, allora, vere è libertà. È la libertà morale, la uscire dalle auto per entrare in la scena del filmGiovanni Falcone più preziosa, perché senza di essa Tribunale. L’immagine successiva è (1993) di Giuseppe Ferrara. Si vede le altre libertà avvizziscono, muoio- il volto in primo piano di Falcone. un giovane magistrato di spalle che no… Soltanto noi stessi possiamo La voce fuori campo è quella della entrando in servizio giura fedel- imporci un dovere, o, per usare giornalista Michelle Padovani che tà alla Repubblica. Il coraggio di un linguaggio più classico, solo la gli domanda: «Giovanni Falcone è Falcone, quella triste ma risoluta nostra coscienza può comandarci un eroe, costretto a vivere 16 ore su rassegnazione a vivere con dignità il dovere… Detto altrimenti, per i 24 in un piccolo ufficio di acciaio una vita blindata, derivava da un doveri dobbiamo rispondere a noi e cemento per lottare contro la preciso senso del dovere, dalla con- stessi, e dunque alla voce interiore mafia. Non può assaporare i piccoli sapevolezza che i pubblici funzio- della coscienza… Non siamo liberi piaceri della vita quotidiana. È vero nari sono al servizio della nazione nonostante i doveri, ma grazie ai quello che dicono?». Il magistrato per difendere le libertà garantite doveri». Ora credo di aver capito il guarda in basso, poi, accennando dalla Costituzione. Se i pubblici significato recondito della sua affer- un sorriso imbarazzato, risponde: funzionari si sentono al servizio mazione e, se potessi, cambierei il «Diciamo che c’è molto di vero. non della nazione ma di cittadini titolo del video che ho appena visto Indubbiamente questo tipo di at- ricchi e potenti, o se non assolvono in Giovanni Falcone, il coraggio tività incide personalmente sulla il proprio compito con disciplina cosciente del dovere. 29 | giugno 2012 | narcomafie

Romainchiesta Roma è un centro nevralgico per le attivita mafiose. Nella ca- pitale le cosche puntano a riciclare denaro sporco attraverso una penetrazione che per anni è avvenuta nel silenzio e nell’in- differenza. Oggi è il boato delle armi che risveglia le paure: omicidi e gambizzazioni sconvolgono anche in pieno giorno la città, riaccendendo eco mai spente dalla scena romana di personaggi legati alla . L’allerta è alta, ma le forze dell’ordine sono sotto organico nelle periferie. In- tanto gli sviluppi sulla vicenda della scomparsa di Emanuela Orlandi alimentano la possibilità che si possa definitivamente fare chiarezza sulla vicenda.

Fotografie di La città dei sanpietrini, Francesca Guadagnini, Joao Xavi, Ismael Alonso, Leo D’Amico, Moyan Brenn 30 | giugno 2012 | narcomafie

Roma Lo spazio conteso

Omicidi, droga, gioco d’azzardo. In un contesto sociale ed economico così fragile, le mafie hanno gioco facile nel rilevare aziende in crisi, immettere capitali illeciti nelle imprese e tra- sformarle in “lavatrici” di soldi sporchi. Nella capitale la cri- minalità sta ridefinendo i propri equilibri e i nuovi spazi sono occupati da una generazione cruenta e conflittuale

di Fabio E. Torsello 31 | giugno 2012 | narcomafie

Roma città aperta. Alle ma- 2011 – ha proseguito – quasi un come gli imprenditori». fie. La Capitale, dove solo nel fallimento su tre è stato causato Ma la Capitale è anche carat- 2011 ci sono stati oltre trenta da ritardi nei pagamenti. Si terizzata da un crescente svi- omicidi, è sempre più terra stima che in Italia l’ammontare luppo urbanistico tale che nella di conquista per la crimina- complessivo dei crediti vantati provincia di Roma risiedono lità organizzata. Dalla droga, dalle imprese fornitrici verso la circa cinque milioni di persone, all’edilizia, al gioco d’azzar- Pubblica amministazione sia di di cui – secondo i dati forniti do, all’usura, all’infiltrazione circa 60 miliardi di euro. Un dal prefetto – almeno 700mila nelle attività commerciali, la macigno che pesa soprattutto stranieri. Un contesto che, af- Città eterna è da anni terreno sulle piccole e medie imprese, ferma Pecoraro, «impone neces- fertile dove ognuno può arare impedendo loro di scommettere sariamente una revisione della la propria parte di orto. Una anche sul breve e medio termi- mappa dei presìdi territoriali pax mafiosa turbata – almeno ne. Indubbiamente – ha spiega- delle forze dell’ordine», ma che in apparenza – dalla serie di to – anche la crisi economica ha si scontra con una drammatica omicidi che ha sconvolto la cit- contribuito ad aggravare questa carenza di uomini e mezzi, spo- tà e messo in allarme cittadini situazione. Infatti, il trend dei stati – di volta in volta – nelle romani e istituzioni. ritardi in Italia in questi ultimi zone più “a rischio” e con la Per capire quanto, in quale mo- quattro anni è quasi raddoppia- chiusura di diversi commis- dalità e da quali mafie Roma sia to (+97,5%)». Mentre secondo sariati cittadini. stata “infiltrata” è utile andare a la Cna Commercio di Roma, nei rileggere le carte della Commis- soli primi tre mesi del 2012 La mappa criminale. Nell’elen- sione parlamentare antimafia hanno già chiuso un migliaio care le presenze sul territorio che nel settembre scorso ha di negozi al dettaglio. romano e laziale, il prefetto ascoltato sull’argomento i pm In un contesto sociale ed econo- parte da Cosa nostra. Sebbene della Dda romana e il prefetto mico così fragile, le mafie hanno se ne parli ormai poco, la mafia Giuseppe Pecoraro. Una pa- quindi gioco facile nel rilevare siciliana è attiva e presente a noramica – quella fatta dagli le aziende in crisi, immettere Roma: «Le attività primarie inquirenti – che tenta di dare capitali frutto di attività illecite dei sodalizi operanti in Roma anche una spiegazione degli nelle casse delle imprese che – spiega il prefetto – si situano Roma omicidi avvenuti in città. così diventano – loro malgrado in un vasto insieme di condotte – “lavatrici” per i soldi sporchi che spaziano dal traffico inter- La criminalità e il contesto delle mafie. Il tutto – come nazionale di sostanze stupefa- sociale. «Con un tasso di di- spesso accade – senza cambiare centi, al reimpiego dei capitali soccupazione che nel Lazio ragione sociale, titolare o nome illeciti nei settori commercia- sfiora il 9% (il 30% tra i gio- all’impresa. Una prassi che il li, immobiliari e finanziari, al vani) – afferma il prefetto – il sostituto procuratore della Di- commercio delle autovetture. Si terreno di insediamento delle rezione nazionale antimafia di rileva la presenza degli Stassi, mafie è quantomai fertile». Ma Roma, Diana De Martino, così contigui alla famiglia trapanese a creare canali privilegiati per descriveva nel maggio scorso degli Accardo, con interessenze le infiltrazioni criminali è so- durante un’audizione presso la in numerosi esercizi di ristora- prattutto la crisi economica regione Lazio: «Come nelle altre zione». Mentre sul litorale sono che a Roma e nel Lazio sta let- regioni a tradizionale presenza stati rilevati «altri gruppi crimi- teralmente falciando centinaia mafiosa, in alcuni casi nel Lazio nali di origine siciliana, quali di aziende. Secondo i dati di si assiste a un’infiltrazione della il gruppo Triassi, collegato alla Confcommercio Roma e Lazio malavita organizzata nell’eco- nota famiglia Cuntrera-Caruana, diffusi nell’aprile scorso dal nomia, anche attraverso un mo- e Picarella (cosca agrigentina di presidente Giuseppe Roscioli, dello criminale di derivazione ), interessati «nella graduatoria completa che economica, dove gli imprendi- all’affidamento e alla gestione indica il numero di fallimenti, tori si mettono spontaneamente dei lotti di spiaggia libera del il Lazio è al secondo posto con al servizio delle mafie, oppure litorale di Ostia, nonché a ge- 1.215 dopo la Lombardia. E nel sono gli stessi mafiosi a operare stire il narcotraffico». Roma di Viviana Pansa L’audizione del prefetto Pecoraro da Olanda e Spagna, in particola- in Spagna, e Olanda da traffici di droga, proveniente anche stata imputata la gestione di grossi è cui a Senese, Michele di 2009, nel cattura, la con parte gran in facenti». Disarticolazione avvenuta stupe- degli settore nel particolare in polizia, di forze dalle essere in portanti operata dalle attività poste im- più delinquenziali gruppi dei determinatidisarticolazionedalla locali emergenti di occupare spazi «del tentativo da parte di criminali sintomaticisianodelitti dei parte organizzata». Tuttavia ammette che conflittuali interne alla criminalità attività «ad ascrivibili siano non – Zeng e di sua figlia di pochi quartieremesi di Torpignattara Joy di Zhou giorni del 2012, con l’uccisione nel primi nei l’apice toccato ha che 2011 – oltre 30, una scia di sangue nel avvenuti omicidi efferati ed Il prefetto chiarisce che i numerosi e nel Sud Pontino. particolare a Fondi, Aprilia, Latina na, sia della ’ndrangheta calabrese in presenza sia della camorra napoleta- Latina – in cui si segnala una forte me a reati di estorsione e usura – e ciclo dei rifiuti e degli inerti, insie- ilriguarda quantosoprattuttoper Casalesi, dei clan del particolare in camorra,dellapenetrazione la evidente più sempre maniera in di Frosinone – dove risulta emergeredel Lazio, in particolare le province mafiose interessano restoanche il attivitàprovincia.Presenzaein e romano territorio nel organizzata criminalità della organizzazioni timafia la presenza delle principali ha qualificato in Commissione an- fetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, pre - il Così stessi». dagli conclusi ’ndrangheta, sia per gli investimenti gliemafiose, camorristiche e della fami- principali delle referenti di presenza la per sia aree, alcune preoccupazione,insoprattutto di non si possono ignorare situazioni parte della criminalità organizzata, propriocontrolloterritoriodelda «Pur non riscontrandosi un vero e 32 |giugno2012 |narcomafie tano sempre più spesso l’attenzione nendo bassa la loro visibilità, orien- Le organizzazioni criminali, mante- – che c’è posto per tutti». motivo – sottolinea Pecoraro stesso semplice il «per imprenditoriali, contendersi di comparti economico- necessitail nonpenetrazione che circuitidell’economia locale. Una nei capitali deireimpiego il e ne l’immissio- obiettivo come pone si ma sociale, allarme desta non che “morbida”,penetrazioneuna ricavati da traffici illeciti, attraverso proventi dei e sporco denaro del sche possono puntare al riciclaggio co- le qui perché mafiosa l’attività centroprivilegiatoun èRoma per amministrazione giudiziaria. Calabria), confiscato e oggi gestito in (Reggio Sinopoli di Alvaro dagli Veneto,acquisitovia in Paris, de Café del e luglio, di mese scorso messo sotto sequestro della Dia dalla famiglia nello calabrese dei Gallico e acquisito Chigi, Caffè del quello affermazioni, tra i sue casi delle più eclatanti dimostrazione A raro. Peco- spiega ristorazione», della e soprattuttocamponelalberghiero economiche, attività rilevanti di l’acquisizione per ingenti somme investe organizzatacriminalità la cui in zone sono Roma e “Lazio quest’ultima con quella italiana. fico di migranti – e dei rapporti di alla vendita di stupefacenti, al traf- al contrabbando, alla prostituzione, dedita a traffici di merce contraffatta,di criminalità organizzata straniera – nel territorio laziale, ma parla anche cosa nostra, camorra e ’ndrangheta entra nel dettaglio della presenza di Nella relazione il prefetto Pecoraro pazzo”. l’appellativovalsesono“’Ogli di cheperizie delleuna diseguito a psichiatrica della capitale concessi gli arresti domiciliari in una clinica carcere all’inizio di febbraio, dopo in tornato è Afragola, di Moccia alla Nuova famiglia e legato al clan passato in affiliato Senese, città. della sud-orientali quartieri nei re compiuto tessutomafioso. così da impedire l’articolarsi di un delle misure patrimoniali antimafia, quello conrepressivo-penalistico sistema il – PisanuGiuseppe sta, dente della Commissione d’inchie- presi- il luce in messo ha come – coniugando mafiose, infiltrazioni eventuali scovare per attenzione maggioreguardaredunqueconre Proprio al tessuto economico occor legali. economici ambiti di terno all’in- sodalizi i proietta e sistenti assegnazione garantisce profitti con- cui la pubbliche, commesse alle - 33 | giugno 2012 | narcomafie

Nella zona di Civitavecchia, traffici illeciti di diversa natu- trasformati da piccoli artigiani invece, nell’ambito dell’opera- ra. È ancora il prefetto a fare il locali a imprenditori di primis- zione “Civita-Memento” sono quadro della situazione: «La simo livello, hanno reinvestito state riscontrate le attività delle penetrazione criminale di tale ingenti capitali verosimilmente famiglie gelesi dei Rinzivillo organizzazione mafiosa di origi- provenienti da traffici di droga ed Emmanuello, interessate ni calabresi ha avuto, secondo attuati sull’asse Germania-Italia, all’acquisizione di subappalti le tendenze palesatesi negli per conto della cosca di appar- e fornitura di manodopera per ultimi anni, un’accresciuta vi- tenenza, comprando esercizi di i lavori della centrale di Torre- talità grazie alla presenza sul ristorazione nella zona di Roma valdaliga Nord. suolo laziale di gruppi collegati centro, con prezzi di acquisto Ben più presente e ramificata all’organizzazione madre, del- nettamente inferiori al valore la ’ndrangheta, con attività che la quale hanno mantenuto la reale di mercato degli esercizi vanno dalla ristorazione e dalla fisionomia comportamentale, in questione. Tra gli esercizi gestione dei locali del centro permeata del notorio carattere commerciali sequestrati, risul- storico, al traffico di droga, a misterico-religioso, rituale e tano alcuni noti bar situati in simbolico, fatta di stretti lega- centralissime zone della capi- mi familiari aventi vincoli di tale, tra cui lo storico “Café de sangue, di estrema cautela nel Paris”, il ristorante “George’s” e muovere le fila organizzative, altri importanti locali operanti di costanti collegamenti con i nel settore della ristorazione territori di origine». (vedi il Gran Caffé Cellini, il Nella capitale sono presenti i ristorante La Piazzetta, il risto- rappresentanti di tutte le mag- rante Colonna Antonino, ndr), giori cosche calabresi, con «per- nei cui assetti societari si sono sonaggi riconducibili alle fami- insinuati esponenti delle citate glie mafiose calabresi Piromalli, famiglie». Molè e Alvaro – spiega Pecoraro È un’infiltrazione silenziosa, – che reinvestono copiosi ca- quella delle mafie, che non pitali di provenienza illecita spara ma fa leva sulla grande Roma in attività commerciali, sbara- disponibilità di denaro delle gliando la normale concorrenza cosche, sempre pronte a venire con conseguente alterazione in soccorso di imprenditori in degli equilibri del mercato». difficoltà. Ed è nel giugno dello Gli Alvaro-Palamara, sottolinea scorso anno che scatta una delle il prefetto, si sono specializzati più importanti operazioni ai nella «costituzione di società danni di esponenti calabresi fittizie aventi per oggetto la della ’ndrangheta nel Lazio, gestione di bar, paninoteche, con il sequestro di quote di 18 pasticcerie e ristoranti; circo- società intestate a Domenico stanza, questa, favorita dalle Greco, ritenuto contiguo alla dimensioni e dalla vastità di ’ndrina dei Gallico di Palmi Roma, che favoriscono l’ano- (Reggio Calabria) con un ruolo nimato». Molti di questi, nel – secondo gli inquirenti – di centro storico, letteralmente fiancheggiatore, tra cui l’An- spartiti con la camorra per tico Caffè Chigi, una villa di quel che riguarda il controllo 29 stanze a Formello, due ap- delle attività commerciali. Un partamenti a Fiumicino, conti dato sottolineato da Pecoraro: correnti e rapporti finanziari, «Alcuni rappresentanti degli per un valore complessivo di Alvaro-Palamara, che nell’arco circa 20 milioni di euro. Il re- di pochissimo tempo si sono ferente della cosca, come ha 34 | giugno 2012 | narcomafie

dichiarato il colonnello Paolo nella zona di Sinopoli, secondo Il centro dell’organizzazione La Forgia, capo del centro Dia quanto spiega il prefetto, «non era a Fonte Nuova, comune di Roma, «ufficialmente era un pongono in atto comportamenti nato poco più di dieci anni saldatore». criminali ma fungono da punto fa, il 15 ottobre 2001. «Una di riferimento per le attività cellula operativa del predetto Roma, trampolino per la con- economiche della ’ndrina, e clan – spiega Pecoraro – si era quista del Lazio. Allargando il danno occasionalmente sup- infiltrata nel mondo dell’im- cerchio poco fuori Roma, nel porto a soggetti provenienti prenditoria lecita, in particolare circondario di Velletri, Nettuno dalla terra di origine». Una sorta nel settore edilizio, e aveva – sciolto per infiltrazioni mafio- di piattaforma organizzativa e costituito, grazie alla collabora- se a fine 2005 – e Anzio, opera- logistica, un trampolino verso zione di soggetti esperti e fidati, no esponenti legati ai Novella la prosecuzione delle attività numerose società immobiliari, e ai Gallace di Guardavalle, nella capitale e nel Lazio. operando anche in accordo con attivi nel settore dell’edilizia, Secondo quanto emerge dalla esponenti del clan dei casalesi delle truffe alle assicurazioni, relazione, inoltre, anche i co- in una sorta di joint venture nel traffico di stupefacenti e di muni a nord di Roma registrano criminale. L’organizzazione armi. «Le nuove indagini sulla la presenza di elementi colle- controllava, inoltre, la lavo- ’ndrina di Nettuno – ha spiegato gati a formazioni criminali di razione e la distribuzione del Pecoraro – che, pur mantenen- origine calabrese della zona di caffè Seddio, anche attraverso do costanti collegamenti con la Reggio Calabria (Africo, Melito imposizioni di tipo estorsivo, cosca madre godeva di ampi Porto Salvo, Bruzzano Zeffirio), nonché a mezzo di prestanome, margini di autonomia, hanno alcuni dei quali pregiudicati agenzie di scommesse sportive accertato che, dopo la rottu- per reati associativi. Si tratta di ed attività di commercio all’in- ra della storica alleanza tra le famiglie tra loro legate da rap- grosso di prodotti medicali e famiglie Gallace e Novella, la porti di parentela e residenti a parafarmaceutici». prima stava tentando di rior- Rignano Flaminio, Castelnuovo E tra gli esponenti di spicco ganizzarsi nel litorale romano di Porto, Morlupo e Campagna- della camorra arrestati a Roma, grazie ai supporto delle fami- no di Roma, tutti comuni che Emilio Esposito, facente capo ai Roma glie Andreacchio di Nettuno e “circondano” la capitale, sulla Casalesi, arrestato il 23 luglio Romagnoli-Cugini di Roma». direttrice verso Firenze. scorso in zona Tiburtina. Mentre Enzo Ciconte, già presi- Particolarmente “caldo” il li- dente dell’Osservatorio tecnico La Camorra va sul litorale. Una torale romano. Nella zona di scientifico per la sicurezza e delle maggiori operazioni – co- Acilia, ad esempio, viene tenuta la legalità della regione Lazio ordinata dalla Dda di Napoli – è sotto osservazione la famiglia ricorda come «già nel 2007 in quella del marzo 2011 ai danni degli Iovine, il cui capo Mario altri tre centri (Pomezia, For- del clan Mallardo di Giuliano, Iovine, nipote del noto boss di mia, Minturno) indagini delle che ha portato al sequestro di camorra appartenente all’area forze dell’ordine individuaro- circa 900 immobili, 23 aziende dei casalesi, secondo il pre- no tentativi di infiltrazione e commerciali, circa 200 rapporti fetto «ha da tempo creato una condizionamento del tessuto bancari e numerose auto e moto vera e propria base logistica politico o amministrativo locale di lusso, per un valore com- per avviare attività di coper- da parte delle organizzazioni plessivo stimato di oltre 600 tura nell’ambito della gestione criminali». milioni di euro. Gli inquirenti di sale da gioco (videopoker Ma la ’ndrangheta ha anche hanno scoperto due holding e scommesse on-line) e della tutta una rete di fiancheggiatori, imprenditoriali operanti tra ristorazione, in modo da poter funzionali a creare una base Roma, Latina e Napoli. Oltre svolgere in tranquillità quelle operativa e di supporto a quanti alla Capitale, il clan operava illecite, stringendo forti lega- giungono nella regione. Nella nella zona di Mentana, Monte- mi anche con elementi della zona di Tivoli e Palestrina, ad rotondo, Sant’Angelo Romano, criminalità locale e fornendo esempio, alcune famiglie cala- Fonte Nuova, Guidonia, Fiano appoggio logistico a latitanti di bresi legate alla ‘ndrina attiva Romano, Capena e Montecelio. camorra, tra i quali, sembrereb- 35 | giugno 2012 | narcomafie

be, Antonio Iovine», arrestato monica, Fasciani. Roma ha un tivo di beni per nove milioni di nel novembre 2010 dopo quasi nutrito numero di “famiglie” e euro, accumulati da un’associa- quindici anni di latitanza. organizzazioni criminali sto- zione criminale con base nella Nelle zone di Ladispoli, Cer- riche ancora molto attive sul Capitale, composta da cinesi e veteri, Santa Marinella e Civi- territorio. Oltre a ex esponenti dedita all’importazione e alla tavecchia, invece, è stata ac- della Banda della Magliana – commercializzazione di oggetti certata la presenza di sodalizi dediti soprattutto alle rapine contraffatti. camorristici attivi nel narcotraf- e al traffico di stupefacenti – i fico, una compagine criminale Casamonica sono gli usurai Money transfer e rimesse. molto attiva anche nella zona storici della Capitale, dediti Un capitolo a parte meritano i di Fondi, Latina, Aprilia e più anche – come hanno eviden- money transfer (vedi intervista in generale nel Pontino. ziato numerose indagini – al p. 46), principali canali di invio commercio di droga. Insieme di rimesse all’estero, da sem- Il clan Senese. Ma tra le fami- a loro, i Fasciani, attivi soprat- pre sotto la lente della polizia glie più importanti che hanno tutto sul litorale e in contat- tributaria. Attraverso le filiali segnato in modo irreversibile to con la famiglia Nicoletti. money transfer, infatti, spesso gli ultimi anni della storia E proprio l’operazione “Los viene inviato all’estero denaro criminale della capitale, c’è il Moros-Madara” del Coman- frutto di attività illecite o – di clan Senese. Proprio l’arresto do provinciale dei carabinieri contro – vengono pagate merci di Michele Senese, infatti, ha nel 2009 ha disarticolato un contraffatte spedite in Italia per lasciato un vuoto nel mercato “sodalizio criminoso dedito al cui non è possibile emettere dello spaccio di stupefacenti narcotraffico internazionale che fattura. E numerose sono state che diverse bande starebbero aveva come base di riferimento le operazioni della Guardia di ora tentando di colmare a forza il noto stabilimento balneare finanza che hanno evidenziato di omicidi e gambizzazioni. Il di Ostia denominato “Villa- pratiche scorrette durante l’in- 21 gennaio 2009, a Roma, a ge”, con annessa discoteca e conclusione dell’operazione ristorante, tutto riconducibile denominata “Orchidea”, i ca- al pregiudicato Carmine Fa- rabinieri del raggruppamento sciani, elemento apicale della Roma operativo speciale (Ros) di- criminalità romana”. sarticolarono una ramificata struttura criminosa dedita Le mafie straniere. La cri- al traffico internazionale di minalità straniera nel Lazio – hashish e cocaina, proveniente spiega Pecoraro – si atteggia su da Olanda e Spagna. A capo due direttrici: «La prima – che del sodalizio c’era Senese Mi- interessa i gruppi organizzati chele, di cui – si legge nella serbo-montenegrini, nigeria- relazione della Commissione ni, albanesi, rumeni e suda- parlamentare antimafia – era- mericani – opera soprattutto no «ben noti i legami camorri- nei crimini tradizionali quali stici con i vertici della famiglia il traffico di stupefacenti, il Moccia di Afragola per conto racket della prostituzione, le della quale, negli anni Ottanta, rapine; la seconda – costituita unitamente ad altri membri essenzialmente dai cinesi – del suo entourage familiare, ha agisce all’interno del circuito militato nella storica confedera- commerciale e finanziario con- zione camorristica denominata nesso alla contraffazione e al “Nuova Famiglia”». contrabbando delle merci». Tra le operazioni di rilievo, “Città La criminalità “locale”. Ex proibita” che, nel gennaio 2011, Banda della Magliana, Casa- ha portato al sequestro preven- 36 | giugno 2012 | narcomafie

A fine marzo si è insediata a Roma di appalti pubblici o fornitura di parte civile nei processi di mafia, la Consulta provinciale antima- servizi sul territorio. la creazione di una Stazione unica fia, organismo la cui costituzione Obiettivo principale sarà quello di appaltante per i lavori pubblici si deve a una delibera approvata promuovere, attraverso un confron- e l’acquisizione di beni e servizi, all’unanimità del consiglio provin- to permanente sui problemi legati l’adesione della Provincia all’as- ciale della capitale il 3 novembre alle infiltrazioni della malavita or- sociazione Avviso pubblico-Enti scorso. Una decisione maturata solo ganizzata nell’area metropolitana Locali e Regioni per la formazione alcuni giorni dopo la conclusione di Roma, iniziative di contrasto civile contro le mafie, l’avvio di una dell’audizione del prefetto di Roma, che possano coinvolgere la stessa collaborazione con la casa editrice Giuseppe Pecoraro, alla Commissio- società civile, accrescendo la cultura Aliberti per la realizzazione di un ne parlamentare d’inchiesta sulla della legalità nel territorio, baluardo dizionario enciclopedico sulle mafie mafia e sulle altre associazioni cri- contro il degrado urbano e stimolo in Italia e altri progetti di promo- minali, anche straniere, presenti nel ad una partecipazione più attenta zione della cultura della sicurezza nostro paese. La Provincia ha quindi alla vita cittadina. e della legalità nelle scuole. da oggi a disposizione un tavolo Nel regolamento è indicato inoltre Alla Consulta hanno già comunicato di lavoro utile ad approfondire la quale compito principale dell’orga- la loro adesione 45 tra associazioni conoscenza e la consapevolezza di nismo la redazione di un “rapporto e sindacati (tra esse Libera, Feder- quanto il fenomeno della crimina- annuale sulle infiltrazioni mafiose consumatori Lazio, Legambiente lità organizzata sia presente anche nell’area metropolitana di Roma Lazio, Federalberghi, Cgil, Sos a Roma e provincia, così come da e sulle politiche di contrasto alla impresa e daSud), 26 comuni – tra tempo dimostrano episodi – sempre criminalità organizzata sul terri- cui Anzio, Albano, Ariccia, Gui- più violenti – di cronaca nera e come torio provinciale”. Un attento mo- donia Montecelio, Marino, Castel conferma la stessa relazione di Peco- nitoraggio di ciò che avviene sul Gandolfo, Rocca Santo Stefano e raro alla Commissione, insieme agli territorio avrà come finalità anche Cave – e 8 municipi. Un intervento interventi svolti in quella sede. l’identificazione di buone pratiche polemico, formulato dal consigliere La Consulta nasce quale “organo amministrative la cui adozione, in- comunale del Pd Paolo Calicchio,

permanente di controllo” – si legge sieme a quelle già sperimentate sul è stato invece sollevato a proposito sul sito internet della Provincia – territorio nazionale, sarà proposta al della mancata adesione – a oggi – promuovendo la messa in rete di consiglio provinciale, alla giunta e all’iniziativa da parte del comune Roma agenzie per la sicurezza, sindaci, ai comuni della Provincia. di Fiumicino. rappresentanti di polizie locali, as- Oltre a un presidente – Franco La Proprio la presenza di scali aerei – e sociazioni e movimenti della società Torre, figlio di Pio La Torre,- par marittimi – internazionali era stata civile che si occupano di legalità lamentare siciliano che propose segnalata da Pecoraro quale elemen- e sicurezza. E proprio il “salto di una norma per introdurre nell’or- to che di fatto favorisce la presenza qualità” di questa chiamata a rac- dinamento italiano il reato di asso- sul territorio della criminalità or- colta della società civile è il valore ciazione mafiosa – fanno parte di ganizzata, da sempre interessata al aggiunto per una più efficace lotta diritto della Consulta l’assessore transito e alla commercializzazione contro la criminalità organizzata che della Provincia di Roma con dele- di un elevato e costante flusso di il presidente della provincia, Nicola ga alla sicurezza, due consiglieri sostanze stupefacenti. «Strategiche Zingaretti, ha sottolineato interve- provinciali (Enzo Ercolani e Marco sono le investigazioni nel setto- nendo nel corso dell’insediamento Scotto Mavina), il comandante della re del narcotraffico perché utili a ufficiale della Consulta. Polizia provinciale, un rappresen- ricostruire alleanze ed equilibri Tra le iniziative che quest’ultima si tante dell’Agenzia nazionale dei interni alle varie organizzazioni, propone di realizzare, progetti di beni sequestrati e confiscati alla italiane e straniere, della criminalità informazione e formazione rivolti mafia e un rappresentante della organizzata», ha affermato a questo a cittadini ma anche a dipendenti Prefettura. L’iniziativa è maturata proposito il prefetto. ed eletti di comuni e Provincia di nell’ambito del progetto “Provincia A Pecoraro è stata inoltre indiriz- Roma; intese e accordi con enti senza mafie” illustrato dal presi- zata in queste settimane anche una

A Roma nasce la Consulta la Consulta nasce A Roma antimafia provinciale pubblici ed associazioni di categoria dente della provincia Zingaretti in lettera di Paolo Masini (Pd) che da di Viviana Pansa per il coordinamento di azioni di occasione della giornata di studio “Il tempo sollecita l’approvazione da contrasto alla criminalità organiz- Governo locale e il contrasto delle parte del consiglio comunale di zata; azioni di monitoraggio sullo infiltrazioni mafiose”, nel novem- Roma di una delibera che prevede stato dei beni confiscati nella pro- bre scorso. Esso prevede inoltre la l’istituzione di un delegato comu- vincia e sulla regolare assegnazione costituzione della Provincia quale nale contro le mafie. 37 | giugno 2012 | narcomafie

vio di denaro: ingenti somme la periferia romana, vennero ga. Gli slavi (ungheresi, rumeni e parcellizzate al di sotto della ritrovate 500mila tonnellate bulgari) sono in contatto con la soglia massima consentita, di merce (soprattutto capi di criminalità organizzata russa per destinatari o mittenti fittizi, abbigliamento, calzature e oc- gli skimmer, cioè la clonazione di documenti falsi ecc. chiali), proveniente dalla Cina, bancomat e carte di credito». Per rendersi conto del volume in gran parte contraffatta o di di denaro inviato dagli stranieri contrabbando, contenente in Gli omicidi nella Capitale. Pe- residenti in Italia verso l’estero, alcuni casi cromo esavalente, coraro conclude spiegando le basti pensare che nel 2011 dal altamente tossico. cause dei numerosi omicidi nostro paese sono usciti 7,4 Tra le attività più redditizie avvenuti a Roma nel 2011. miliardi di euro. Secondo i delle mafie straniere, lo sfrutta- All’epoca della sua relazio- dati diffusi dalla Fondazione mento della prostituzione. Nel ne alla Commissione, nella Moressa, tra tutti i paesi la Cina 2011 la questura di Roma, con capitale erano stati registrati è quello a cui viene inviato il le operazioni “Grande capo”, 27 morti ammazzati. I fatti, maggior volume di rimesse con “China house” e “Said”, ha secondo il prefetto, non sono 2,5 miliardi di euro, seguito portato a termine tre importanti però ascrivibili «ad attività da Romania (894 milioni di indagini che hanno consentito conflittuali interne alla cri- euro), Filippine (601 milioni di di sgominare associazioni a de- minalità organizzata. Questa è euro) e Marocco (299 milioni linquere gestite da cittadini di sintomatica, peraltro solo per di euro). Le principali nazioni nazionalità cinese, rumena e, in alcuni di essi, del tentativo di destinazione mostrano un un altro caso, magrebina, dedite da parte di criminali locali aumento nell’ultimo anno, ad allo sfruttamento della prosti- emergenti di occupare spazi eccezione delle Filippine che tuzione e al favoreggiamento determinati dalla disarticola- mostrano un -19,1%. Per la dell’immigrazione clandestina, zione dei gruppi delinquenzia- Cina la variazione si attesta attive anche su altre province li più importanti operata dalle addirittura al +39,7%, per la del Lazio tra cui Frosinone e attività poste in essere dalle Romania si tratta del +3% e per Latina. In alcuni casi, come forze di polizia, in particolare il Marocco il +5,8%. Quanto a nell’operazione “Said”, il soda- nel settore degli stupefacenti. rimesse procapite, ciascun ci- lizio criminale era impegnato Non a caso si faceva riferimen- Roma nese residente in Italia invia in nella ricettazione e nell’utilizzo to alla cattura nel 2009 del patria poco più di 12mila euro di documenti falsi e di permessi camorrista Michele Senese a testa, il valore più elevato tra di soggiorno rubati. che a Roma era il boss degli tutte le nazionalità. Questo si- «I colombiani – spiega Pecoraro stupefacenti. La situazione gnifica che ogni cinese in Italia descrivendo una panorami- – prosegue il prefetto – inco- “mantiene” 3,9 cinesi in Patria ca dei rapporti criminali tra raggia alcune neo-costituite e che a livello complessivo si mafie straniere e italiane sul strutture delinquenziali nel tratta di oltre 800 mila di cinesi. territorio romano – agiscono ridisegnare in proprio favore Roma è la provincia dalla quale in collegamento diretto con gli equilibri e i poteri nella defluisce il maggior volume di elementi della ’ndrangheta ca- gestione di attività delittuose. rimesse verso l’estero: si tratta labrese. I cinesi hanno rapporti In considerazione di quanto so- di 2 miliardi di euro, pari a oltre con sodalizi criminali vicini ad pra, non essendoci soggettività un quarto di tutte le rimesse che ambienti di camorra (tant’è che criminali in grado di assumere escono dall’Italia. Seguono a viene utilizzato principalmente un ruolo egemone, i vuoti aperti ruota Milano, Napoli e Prato. il porto di Napoli) nell’attività vengono colmati da una nuo- E spesso gli ingenti invii verso di import-export delle merci va generazione di criminali, la Cina nascondono in realtà contraffatte, contrabbandate e violenti, meno riflessivi, più pagamenti di merce contraffatta tossiche e di successivo rein- inclini all’esercizio della forza o sono il frutto della vendita serimento sul mercato. I nige- che alla mediazione, soliti di prodotti non originali. Nel riani si relazionano con altri ricorrere alle armi per gestire febbraio 2010, ad esempio, gruppi italiani, specialmente le dinamiche conflittuali con i presso alcuni capannoni del- camorristi, per il traffico di dro- gruppi o soggetti ostili». 38 | giugno 2012 | narcomafie

Roma Cronologia della mattanza Un vero e proprio bollettino di guerra. A Roma nel 2011 si sono accertati oltre trenta omicidi e decine di gambizzazioni. Nelle zone limitrofe la situazione è analoga e nell’anno in corso la situazione non conforta

Una vera e propria mattanza con della lotta alla criminalità, con le Omicidi e gambizzazioni. 33 omicidi e una ventina di spa- forze dell’ordine sempre un passo A chiudere il 2011, una gam- ratorie. Il 2011 per la città ammi- indietro rispetto alle bande che si bizzazione nel quartiere di San nistrata da Gianni Alemanno è sono contese il territorio a colpi Lorenzo – il 29 dicembre – ai stato l’annus horribilis sul fronte di pistola e omicidi. danni di un pregiudicato ca- 39 | giugno 2012 | narcomafie

tanese di 45 anni. Solo pochi vigilanza e prevenzione, vitti- successivo, a Roma, venivano giorni prima, il 23, Gioacchino ma di una carenza cronica di uccisi Zhou Zeng – un cinese Aiano – un pregiudicato di 50 uomini e mezzi. di 32 anni, titolare di una filiale anni con precedenti per droga, Le gambizzazioni: elemento che di Money Transfer – e la sua ricettazione e rapina – era stato ha caratterizzato tanti fatti di bambina di nove mesi. Obiettivo gambizzato in Largo Ferruccio cronaca del 2011. Il 2 febbraio, dei rapinatori, pare, l’incasso Mengaroni, nel quartiere di Tor infatti, un uomo viene ferito dell’attività di trasferimento di Bella Monaca. Mentre il 18 di- da un proiettile in via di Tor denaro all’estero. cembre un albanese veniva ferito Pagnotta, in zona Esposizione: Pochi giorni dopo, l’8 gennaio, a colpi di pistola nel quartiere a sparargli due uomini in sella a una notizia che non raggiunge le Casilino. E albanese era anche uno scooter che avrebbero fatto cronache nazionali ma è legata l’ennesima vittima di un agguato fuoco dopo averlo rapinato del in qualche modo a un omicidio non mortale nella filiale Snai di portafogli e del cellulare. che scosse la Capitale nel luglio via Colombi, sempre nel quar- Passa meno di una settimana e 2011: muore suicida il cugino di tiere Casilino, avvenuto appena a Roma, in via di Torrevecchia, Flavio Simmi, Davide, trovato tre giorni prima. avviene l’ennesimo omicidio: impiccato nel suo appartamen- Nella capitale si è sparato ovun- con un colpo in testa viene to in via della Cisterna, zona que e a ogni ora del giorno. freddato Mario Maida, un mec- Trastevere. Anche in pieno centro storico, canico, ucciso forse per una Mentre il 24 gennaio viene uc- nella centralissima via della faida familiare iniziata nel 2005 ciso in pieno giorno l’immobi- Scrofa, dove il 10 novembre un con l’omicidio del nipote, An- liarista Antonio Maria Rinaldi, gestore di una sala giochi viene drea Bennato. Maida era stato 64 anni, freddato nel garage con- colpito da tre colpi di pistola alle condannato a 12 anni nel 2008 dominiale in via del Fontanile gambe. Pochi giorni dopo, il 22 ma era stato rimesso in libertà: Arenato, alla Pisana. L’uomo era novembre 2011 alle cinque del «Da sei anni nessuno lo proteg- già noto alle forze dell’ordine pomeriggio, in via Forni a Ostia, geva più», dissero in quartiere. per un precedente del 1998, vengono uccisi due pregiudi- Mentre il 21 febbraio tocca a legato agli stupefacenti. cati già appartenuti alla banda Marco Zioni, pregiudicato ro- Tre giorni dopo, il 27 gennaio, della Magliana e legati a Paolo mano ucciso a Montespaccato viene ucciso a colpi di pistola Roma Frau: “Baficchio” e “Sorcanera”, da due killer in scooter per e poi bruciato Salvatore Polci- all’anagrafe noti come Giovanni problemi legati probabilmente no, 52 anni. Il suo corpo viene Galleoni e Francesco Antonini. a un bambino conteso. ritrovato nelle campagne della I due 40enni erano stati arre- E non passa un mese che gli in- periferia romana, a Borgo Santa stati in passato con le accuse quirenti capitolini hanno a che Fumia. Per il delitto vengono di associazione a delinquere fare con l’ennesimo cadavere. Il fermati un 21enne di Ardea di stampo mafioso finalizzata 5 marzo, il corpo di un uomo di (Rm) e altri due pluripregiudi- al gioco d’azzardo, all’usura, circa 30 anni e probabilmente cati originari della Calabria e all’estorsione e al traffico di dell’Est Europa, viene rinvenuto della Sicilia. sostanze stupefacenti. Galloni, sul ciglio della strada a Torva- colpito all’inguine e al torace janica (Roma), tra via Ponente Accoltellamenti. E nel mese di è morto sul colpo mentre An- e via Monreale. novembre 2011, nella Capitale tonini ha cercato inutilmente E se sono gli omicidi a fare si registrano altri due ferimenti rifugio in un locale. Nel 2009 notizia, le più numerose sono all’arma bianca (il 10 e il primo era stato ucciso con le stesse proprio le gambizzazioni: i del mese). Un altro accoltel- modalità anche Emidio Salo- killer affiancano in scooter la lamento avviene il 14 ottobre mone, considerato capo del clan vittima ed esplodono raffiche nel garage di un supermercato e di cui Baficchio e Sorcanera di colpi in pieno giorno. Una romano, senza vita resta Fabio erano “luogotenenti”. Ma nella prassi che ha aperto anche il Severini, di 43 anni. Vicende Roma criminale l’impressione 2012, con un agguato ai danni minori che con difficoltà sono è che nel 2011 si sia cercato di di un ex esponente dei Nar, arrivate alle cronache nazionali tappare le falle del sistema di ferito a Tivoli mentre il giorno ma hanno contribuito a rendere 40 | giugno 2012 | narcomafie

Omicidi, eco lontane di criminali 1993. Oggi, dunque, non si può non soltanto, per quanto riguarda mai scomparsi dalla scena roma- più parlare di riemersione, quasi il consumo di droghe, sia perché na, sparatorie che ormai in pieno si trattasse di un fiume carsico, è il centro del potere politico e giorno sconvolgono la Capitale. della Banda della Magliana, né qui vengono prese le grosse de- In molti sussurrano il nome della come realtà associativa né come cisioni sui grossi investimenti e banda della Magliana. Stanno tor- fenomeno criminale, fortemente sui grandi appalti. nando? Per capirlo, «Narcomafie» e specificamente caratterizzato, ha incontrato il magistrato che perché ormai esauritosi definiti- Dopo l’arresto di Michele Se- ha destrutturato la banda, Otello vamente: ci troviamo piuttosto di nese, come è cambiata la scena Lupacchini. Musica in sottofondo, fronte alle gesta di sopravvissuti criminale a Roma? la scrivania piena di carte e una della vecchia organizzazione, Sarà stato senza dubbio un caso, libreria con decine di volumi su scampati al processo o magari ma a seguito dell’arresto di Mi- terrorismo, crimine organizzato alla condanna o, comunque, tor- chele Senese si è assistito a una e filosofia, il giudice ha tracciato nati in libertà, dopo carcerazioni recrudescenza dei crimini vio- una panoramica del fenomeno: più o meno lunghe. lenti, al centro dei quali troviamo De Pedis e sodali, sembrano or- In ogni caso, non può tacersi che oltre a incensurati o piccoli ma- mai relegati a meri protagonisti i numerosi fatti di sangue verifi- lavitosi anche, se non soprattutto di un “Romanzo criminale” che catisi negli ultimi anni a Roma vecchie conoscenze degli annali poco o nulla ha a che vedere con e nel suo hinterland, divenuti criminali. E molto spesso, se non la realtà attuale. numerosissimi, sia per quel che sempre, accade che gambizzazio- attiene agli omicidi sia per quanto ni, ferimenti, omicidi consumati o Gli omicidi dello scorso anno concerne gli episodi di “gambizza- tentati, con contorno di minacce e del 2012, per cui più volte è zione”, negli ultimi due anni, così anonime, pestaggi e sequestri di stata chiamata in causa la banda per le modalità esecutive come persona, vengano liquidati alla della Magliana, in quale quadro per le caratteristiche soggettive stregua di regolamenti di conti criminale si inscrivono? delle vittime, sono maturati a fra malavitosi, di avvertimenti, Potrebbe sembrare una banalità, seguito di contrasti insorti tra di esplodere improvviso di vec- ma occorre ribadirlo con forza: gruppi rivali. Essi, se di certo chi e mai sopiti rancori, magari Roma è ormai un territorio conqui- hanno contribuito ad accendere anche di vendette per fatti di Roma stato dalla criminalità organizzata. i riflettori su una provincia da corna. Qualcuno, malignamente, Capitale e provincia detengono il “Romanzo criminale”, tuttavia insinua tuttavia che sia in atto triste primato in tutto il Lazio per sono inequivocabilmente sinto- una guerra in cui si contrappon- il numero degli omicidi volontari, matici della vastità del fenomeno gono coloro che combattono per delle estorsioni, del riciclaggio e della delinquenza organizzata che la conservazione di vecchie lea- del reimpiego di denaro in attività inquina ormai irrimediabilmente dership e chi, invece, lo fa per illecite. il tessuto sociale, economico e, imporre una nuova governance Detto questo, goldonianamente, dunque, lato sensu politico, della delinquentesca. veniamo a dire il merito. Capitale, al punto che non esito Nel corso dell’ultimo decennio, a definire criminale, prima che Come si pongono le “grandi sono avvenuti a Roma e Provincia non più tollerabile, perché mai mafie” nei confronti di questi svariati fatti di sangue ascrivibili disinteressato, qualsiasi tentativo omicidi? a scontri e contrasti nell’ambito di rimozione del problema sem- Diciamo innanzi tutto che è in atto del crimine organizzato e che plicemente negandolo, magari un processo di evoluzione della hanno coinvolto personaggi, in ignorandolo o, peggio, diffonden- criminalità organizzata dinamico qualche misura, già partecipi delle do un’immagine mistificata del e al passo con i tempi. Il tessuto vicissitudini della Banda della fenomeno, attraverso meccanismi cittadino di Roma è strategico Magliana. di comunicazione tanto più rassi- per il rifugio dei latitanti, ma è In proposito, se si vogliono evi- curanti quanto più truffaldini. anche terreno fertile per mercati tare fuorvianti semplificazioni e È doveroso, insomma, riconoscere illeciti più sofisticati, quali appalti suggestive interpretazioni degli che Roma attira le organizzazio- pubblici e imprenditoria pirate- È il ritorno delle Erinni? È il ritorno avvenimenti, occorre conveni- ni criminali, mafiose e non, sia sca, attraverso la nuova tecnica

intervista a Otello Lupacchini a Otello intervista re su un punto: la liquidazione perché Roma è una piazza com- del leverage buy out. Il traffico di Fabio E. giudiziaria di quel sodalizio è merciale di primo piano nello della droga e della prostituzione Torsello avvenuta nel periodo a cavallo del scenario nazionale, specie, ma come pure il gioco d’azzardo 41 | giugno 2012 | narcomafie

Roma una città molto più vio- lenta di “capitali” storiche di sono i business principali. La e Novella sono orientate verso il mappa dello spaccio è suddivisa settore degli appalti pubblici. In mafie e agguati come Napoli o secondo i quartieri e le borgate: un simile fervore d’affari è eviden- Palermo, dove ormai “non si San Basilio, Tor Bella Monaca, te che si sviluppino gli appetiti spara più”. Termini e San Lorenzo; nella e che, per riempire gli spazi che lista figurano anche i quartieri si liberano, possa scatenarsi la L’estate di sangue. E la scia di del Pigneto, Montesacro, Tor guerra di tutti contro tutti. omicidi e ferimenti ha caratte- Vergata ed Ostia. L’aeroporto di rizzato anche l’estate romana. Fiumicino è sempre più spesso La recente sparatoria di Spi- Il 20 settembre, nel quartiere di luogo di arrivo di corrieri di naceto è sembrata a molti una San Basilio, viene ucciso Ennio droga. La prostituzione è pre- trappola. Chi era la vittima? È Lupparelli, di 68 anni, il giorno sente su tutta la Capitale anche plausibile parlare di un com- prima, in zona Portuense, viene nelle zone più centrali, ma con plotto? una forma diversa: le prostitu- Più che di complotto, nella morte gambizzato un pregiudicato ro- te si trasformano in escort ben di Angelotti vedo una sorta di ne- mano di 32 anni (ai soccoritori vestite ed eleganti. Gli affari li mesi: quando venne ucciso Enrico ha racconterà di essersi ferito curano personalmente attraverso De Pedis, si disse che qualcuno da solo). Pochi giorni prima, il passaggio di biglietti da visi- avesse propiziato l’incontro, in il 16 settembre, alcuni killer ta. Le strade dove si riscontra via del Pellegrino, fra Renatino e avevano tentato di uccidere una maggiore concentrazione Angelotti, per trattare una partita un pregiudicato romano di 46 di prostitute sono Via Salaria, di gioielli, consegnando in tal anni, in via Ferruccio Menga- via Prati Fiscali, viale Palmiro modo la vittima agli assassini. roni (zona Tor Bella Monaca), Togliatti, Villaggio Olimpico, Chissà che quello stesso qual- mentre il giorno precedente un via Cristoforo Colombo, Piazza cuno non abbia sussurrato ad giovane di 21 anni era stato dei Navigatori in primo luogo. Angelotti che c’era a Spinaceto ferito a colpi d’arma da fuoco Poi via Tiburtina, via Portuense, un campionario di gioielli in par- via Aurelia, via di Malagrotta. tenza per una mostra al di là delle in zona Laurentino, in via Pico E in centro storico: via Marsala Alpi, traendolo così al campo del della Mirandola. (soprattutto trans), via Urbana e massacro. La sensazione, e sotto- Ma a fare scalpore, il 23 ago- Roma piazza degli Zingari nell’area di lineo sensazione, visto il valore sto 2011, è stato l’omicidio di Santa Maria Maggiore, via Ema- esiguo della posta in gioco, è che Eduardo Sforna, un giovane nuele Filiberto, l’Aventino, le vie le Erinni possano essere tornate a incensurato di 18 anni, pioniere attorno a Caracalla e a Piramide. riprendersi il posto lasciato una della Croce rossa italiana che Tra i nuovi soggetti criminali volta alle Eumenidi. lavorava come fattorino in una spiccano i sodalizi stranieri, che gestiscono fette importanti del mercato criminale, ma i settori strategici restano saldamente in mano alle organizzazioni crimi- nali tradizionali: le mani della criminalità organizzata toccano ad esempio il settore degli ap- palti pubblici e l’allarme è stato lanciato proprio dai rappresen- tanti di categoria dei costruttori di Roma. L’altro aspetto del feno- meno è quello degli appalti senza gara, il cui apparente clientelismo legato a fazioni politiche potrebbe nascondere capitale criminale. La camorra ha tentato di entrare anche negli appalti dei mondiali di nuoto al Foro Italico di Roma. Ma anche le ’ndrine dei Gallace 42 | giugno 2012 | narcomafie

pizzeria a Morena: i killer fecero Il 14 giugno, il 47enne Marco di stupefacenti. irruzione nel locale sparando a Calamanti viene aggredito in Mentre a marzo la capitale viene bruciapelo al giovane. La notte strada a San Basilio e ucciso scossa da una macabra scoperta: precedente, nel quartiere di Cen- con un colpo di crick in testa, il cadavere di una donna privo tocelle, un marocchino era stato per questioni di debiti. Lo stesso di testa, braccia e gambe, vie- ferito a colpi di pistola. Mentre giorno, a Tor Sapienza, Paolo ne ritrovato in un campo nei il 13 dello stesso mese, Stefano Mistretta, 24 anni, in preda a un pressi dell’Ardeatina: chi l’ha Suriano, uno stalker di 36 anni raptus uccideva a coltellate la uccisa – secondo gli inquirenti con precedenti penali, era stato nonna e feriva la sorella. Mentre – potrebbe aver utilizzato una ucciso presso un distributore il 7 giugno a Cinecittà il 24enne motosega per mutilare il corpo, di benzina nel quartiere di San Stefano Salvi massacrava la non- prelevandone poi gli organi in Basilio. E il 9 agosto, nella zona na della fidanzata e cercava di modo quasi chirurgico. Tra le di Cerveteri, era stato ammazza- scioglierla nell’acido. ipotesi, quella del satanismo o di to – a scopo di rapina – Mario un feticista. L’omicidio è rimasto Cuomo, di 62 anni. L’omicidio di Rafael Coen. Un tutt’ora senza colpevole. Andando a ritroso, l’estate di omicidio di cui si è parlato ap- Due dei trentatré omicidi, un sangue si apre con l’omicidio – il pena sui quotidiani è quello del benzinaio a Cerenova (caso 5 luglio 2011 – di Flavio Simmi, 74enne pensionato ebreo Rafael ancora irrisolto) e un pensio- gestore di un “compro oro” e Coen trovato morto il 14 giugno nato a San Basilio, infine, sono figlio di Roberto, un gioielliere 2011 nell’androne di casa in il tragico risultato di rapine, in già indagato per fatti relativi alla Via Lanciani, colpito con una un periodo che ha contato un banda della Magliana e poi pro- stilettata – da alcuni definita “da aumento di colpi a danno degli sciolto. Simmi viene ucciso con professionisti” – al cuore. esercizi commerciali (3-4 al nove colpi di pistola – una vera C’è poi la strage di Cecchina, giorno solo nei supermercati, e propria esecuzione – attorno con due omicidi e due ferimen- secondo quanto comunicato alle 9 di mattina, in via Grazioli ti, avvenuta il 29 maggio 2011 da Sos-Impresa/Confesercen- Lante, zona Prati, mentre era in per motivi probabilmente legati ti) e un generale aumento macchina. Vano il suo tentativo alla droga: un commando fa delle rapine dell’11% rispetto Roma di fuga. Le fotografie della spa- irruzione in un appartamen- all’anno precedente. ratoria ritraggono il corpo del to e apre il fuoco sui presenti, È il 28 aprile scorso le cro- giovane – già vittima di un fe- uccidendo il marocchino Rabii nache nazionali tornano a rimento nel febbraio precedente Baridi e Fabio Giorgi. E sempre parlare della Roma violenta. – riverso con le gambe ancora a maggio viene ucciso – in via Nel corso del tentativo di incastrate al posto guida. Vittoria – un agente immobiliare rapina ai danni di due gio- Cinque giorni dopo, il 10 di 41 anni. iellieri, infatti, viene ucciso luglio, al Tiburtino veniva Gli omicidi non mancano ne- Angelo Angelotti, 62 anni, ferito un altro pregiudicato anche ad aprile. In via Col di già appartenuto alla banda romano, Giulio Saltafilippi: Lana, davanti al teatro delle della Magliana e coinvolto se la caverà con un proiettile Vittorie e a poche centinaia di nell’omicidio di “Renati- nell’addome. Mentre il 27 lu- metri da dove pochi mesi dopo no”, Enrico De Pedis. Feriti glio tocca a Simone Colaneri, sarebbe stato ammazzato Flavio nell’agguato i complici, Giu- ucciso a colpi di 44 Magnum in Simmi, l’8 aprile viene infatti lio Valente e Stefano Pompili. un agguato a Torrevecchia, alla freddato Roberto Ceccarelli, Decisiva la reazione dei due periferia di Roma. Detto “il teppi- imprenditore di 45 anni con gioiellieri – Luca e Andrea sta”, aveva 30 anni e alle spalle un gravi precedenti penali e il cui Polimadei – che, vedendoli lungo curriculum criminale. nome compariva nell’operazio- armati, hanno ingaggiato una Ci sono poi gli episodi “minori”. ne Capricorno connection del sparatoria prima ancora che i Il 20 giugno a Quarto Miglio, 2003. Un’indagine che portò in rapinatori potessero esplodere in un campo, un pastore di 78 carcere estremisti di destra ed un colpo. A bordo dell’auto i anni, Sabatino Onofri, viene tro- esponenti di un clan siciliano fratelli Polimadei portavano un vato morto, ucciso a bastonate. minore, specializzato nel traffico campionario da 75mila euro. 43 | giugno 2012 | narcomafie

Chi ordina Roma chi riscuote

Reato che da sempre caratterizza la capitale, l’usura è andata trasformandosi negli anni. Dal singolo “cravattaro” di quartiere si è passati a strutture più organizzate con clan e “famiglie” che hanno fatto rete e diviso i compiti. Non mancano le “sentinelle” nei quartieri, che attraverso il passaparola indicano da chi trovare denaro facile. In un periodo di crisi economica per famiglie e imprese di Fabio E. Torsello 44 | giugno 2012 | narcomafie

«La vera notizia è che in questi mentre solo il 16% di quanti di credito». anni Roma è diventata la capi- si sono rivolti agli sportelli E il bacino delle aziende in tale dell’antiusura. Oltre agli antiusura si è dichiarato vittima difficoltà – carne da macello sportelli dislocati nei diversi del reato in senso stretto. Una per gli usurai – è vastissimo. Municipi della città, ci sono percentuale bassa che non deve Secondo il rapporto sull’usura associazioni come la Salus ingannare. Secondo Confeser- nella Capitale presentato da populi romani, l’Adiconsum, centi, infatti, nel Lazio sareb- Confesercenti/SosImpresa nel l’Ambulatorio antiusura, l’Agi- bero almeno 28mila i com- settembre scorso, infatti, nel sa, la Comunità ebraica e altre mercianti vittime di usura, un 2010 la media nazionale di ancora che quotidianamente sommerso che – se paragonato procedure di insolvenza da si prodigano per offrire aiuto alle denunce – dà la tara della parte delle imprese è stata di a persone sovraindebitate o difficoltà degli usurati a far trenta al giorno, undicimila vittime di usura». Luigi Ciatti, emergere il fenomeno. nell’intero anno. Aziende che delegato del sindaco per l’emer- «Il numero delle vittime è fanno gola alla criminalità genza racket e usura di Roma molto più alto rispetto ai organizzata, sempre pronta a Capitale e fondatore dell’ambu- censimenti ufficiali – spiega subentrare con quote societarie latorio antiusura insieme a Tano Fausto Bernardini, presidente finanziando chi è sull’orlo del Grasso, va subito al punto: non di Confesercenti-SosImpresa fallimento. bisogna negare il problema ma Lazio – e il sovraindebitamen- E l’usura romana, secondo riconoscere che esiste una via to sta crescendo in modo espo- Confesercenti, si sta specia- d’uscita e una rete a cui rivol- nenziale. Immutata negli anni lizzando. «Sul campo – spiega gersi per chiedere aiuto. anche l’impossibilità di acce- ancora Bernardini – ci sono dere al credito: come garanzia due tipi di usurai: quelli di Aziende nel mirino degli usu- non bastano più le proprietà e quartiere – comunque mino- rai. Secondo i dati del Campi- gli immobili ma viene valutata ritari – e la grande criminalità doglio, al 31 dicembre 2011 la capacità reale dell’azienda o organizzata. I primi lucrano sono state 2.152 le persone che dell’imprenditore a restituire sugli interessi, i secondi mira- nel 2011 si sono rivolte agli il debito». Un dato confermato no a impossessarsi dell’attività Roma sportelli antiusura del comune anche da Erino Colombi, pre- quando l’imprenditore non di Roma, con un incremento del sidente della Confederazione riesce più a pagare il debito 16,2% rispetto al 2010: 45% nazionale dell’artigianato (Cna) e in questo modo entrano nel lavoratori dipendenti (e quindi di Roma, che sottolinea come canale legale tramite l’usura». famiglie), 26% imprenditori e in molti casi le banche bocci- Il giro d’affari dell’usura nel 20% pensionati. Minima – pari no le pratiche «nonostante i Lazio è stimato in tre miliardi al 9% – la percentuale di quanti fondi messi a disposizione di euro. E spesso a indicare si sono rivolti agli usurai pur dai Confidi e una percentuale l’usuraio cui rivolgersi sono non percependo alcun reddito. molto bassa di insolvenze, con gli stessi creditori che ben Quasi tutti – l’84% – con pro- garanzie che sfiorano il 100% conoscono la rete sommersa blemi di sovraindebitamento, del prestito erogato dall’istituto del finanziamento “facile”. 45 | giugno 2012 | narcomafie

Sconti, in cambio di favori. appurato dagli inquirenti, tra Roma. Anche in questo caso, «Ad aggravare la situazione via Devers e vicolo Barzilai grazie alla complicità di inso- – spiega ancora Ciatti – vi è era stata formata una sorta di spettabili professionisti – un che, a differenza di qualche Scampia romana, con vedette avvocato e un commerciali- anno fa, l’usura colpisce fasce posizionate sui tetti e strade sta – proponevano affari d’oro sociali incapaci di affrontare la appositamente “ridotte” da alle vittime che si illudevano crisi economica e le sue conse- fioriere e ingombri, in modo di poter acquistare un’auto o guenze. Quando ho iniziato a da tenere d’occhio qualsiasi una casa alle aste giudiziarie occuparmi di usura – prosegue accesso. Lo spaccio al dettaglio e passavano all’indebitamento – nel 1996, agli sportelli si rivol- di cocaina e hashish era affidato e al tunnel dell’usura. Lungo gevano quasi esclusivamente alle donne. L’autorità giudizia- l’elenco di quanti erano cadu- commercianti, imprenditori e ria ha disposto il sequestro pre- ti nella rete: piloti, esponenti artigiani, soggetti che si carat- ventivo dei beni riconducibili delle forze dell’ordine, medici, terizzano per avere un flusso agli arrestati per cinque milioni imprenditori, impiegati di Acea di denaro incostante. Adesso di euro, tra immobili (ville, e Telecom e anche nomi noti, il 50% delle richieste di aiuto terreni, 16 abitazioni), 36 au- come lo scomparso attore Pietro proviene da famiglie, lavoratori tovetture, 20 orologi di pregio, Taricone. Al vertice dell’orga- dipendenti e pensionati». E le un borsa piena d’oro, 135mila nizzazione, un “coordinamen- testimonianze raccontano di euro in contanti, 28mila euro in to” con i rappresentanti di tutti creditori che chiedono “favori” titoli e conti correnti, depositi i nuclei storici della criminalità alle loro vittime, in cambio di bancari e postali. Nelle sfarzo- romana, dai Casamonica alla sconti sulla cifra da versare: sissime abitazioni trasformate camorra, fino ad arrivare alla la possibilità di nascondere in in supermarket della droga, il storica banda della Magliana, ai casa grosse quantità di droga, camino era sempre acceso: in quali si è arrivati con l’inchie- ospitare clandestini o intestarsi caso di operazioni di polizia sta sull’omicidio di Umberto beni e società. Un modo di fare tutto doveva essere bruciato. Morzilli, freddato il 29 febbraio che – spiegano da SosImpresa/ E gli “esattori” dei Casamo- 2008 a Centocelle per un rego- Confesercenti – abbassa il ri- nica erano dietro a un’altra lamento di conti. Il secondo Roma schio di denuncia per gli usurai organizzazione dedita all’usura livello, invece, era formato da in quanto la vittima percepi- smantellata nel settembre del professionisti mai toccati da sce se stessa come complice e 2010 da un’operazione della alcuna indagine che avevano quindi “a rischio” in caso di Dda di Roma, culminata con il compito di “intercettare” le operazioni da parte delle forze l’arresto di undici persone tra potenziali vittime. dell’ordine. insospettabili professionisti, Sempre nel luglio dello scorso camorristi e alcuni esponenti anno, un’altra operazione – che Il clan Casamonica. Quella della banda della Magliana, 23 ha visto coinvolti alcuni ex dell’usura romana è una rete indagati e numerose perquisi- esponenti della Banda della ben implementata e messa a zioni. Il giro usuraio – secondo Magliana – ha portato a undici sistema con altre attività illecite quanto è emerso dalle indagi- ordinanze di custodia cautelare come il mercato della droga. ni – era funzionale alle truffe e a una cinquantina di perqui- E nella Capitale il business fa messe a segno dall’organizza- sizioni. Un centinaio le vittime capo alla storica famiglia dei zione che aveva già incassato dell’usura – tra cui anche un Casamonica. A fine gennaio, nel cinquantamila euro di caparra carabiniere e un poliziotto – e quartiere romano della Roma- per la vendita del palazzo della oltre centomila euro di giro di nina, le forze dell’ordine hanno Questura in via di San Vitale, affari settimanale. arrestato 39 persone con l’ac- così come avevano venduto Altra famiglia nomade – ori- cusa di associazione finalizzata la casa del calciatore Marcus ginaria dell’Abruzzo – che da al traffico degli stupefacenti, Cafu e dell’ex presidente della sempre pratica l’usura nella un business funzionale a far Lazio, Sergio Cragnotti, e una capitale è quella del clan dei Di entrare soldi da reinvestire partecipazione ai magazzini Silvio, attiva soprattutto nella nell’usura. Secondo quanto Coin di via Cola di Rienzo a periferia (nei quartieri di Torre 46 | giugno 2012 | narcomafie

Una fitta rete di filiali che permette evidenziano una situazione sostan- L’altra operazione, denominata l’invio di denaro all’estero in modo zialmente invariata rispetto all’anno “Cian ba”, è stata eseguita dal Co- molto più semplice e immediato precedente. Nell’ultimo biennio, mando regionale della Toscana. rispetto alle banche: sono i Money infatti, i soggetti verbalizzati, per Rappresenta lo sviluppo di una Transfer, terminali da cui gli stra- violazioni penali e amministrati- precedente operazione, “Cian liu”, nieri spediscono le rimesse presso ve al D.Lgs. n. 231 del 2007, sono e ha portato al sequestro di oltre i loro Paesi d’origine. Pur senza quasi 9mila. 25 milioni di euro nei confronti di criminalizzare un’intera categoria, Nel corso del 2011 la Guardia di imprenditori ed amministratori di numerose sono le operazioni del- finanza ha effettuato 296 ispezioni imprese cinesi denunciati per vari la Guardia di finanza che hanno antiriciclaggio nei confronti di agen- reati, tra cui trasferimento frau- scoperto irregolarità e procedure ti in attività finanziaria che hanno dolento di valori, frode fiscale ed non rispettate da parte di mittenti consentito di accertare la commis- occultamento dei titolari effettivi e titolari delle agenzie. Per capire sione di oltre 150 violazioni di tipo delle operazioni finanziarie. come si possa riciclare denaro e amministrativo e penale. mascherare da rimesse veri e pro- Non disponiamo di dati precisi su Con quale meccanismo si ricicla il pri pagamenti, «Narcomafie» ha quali siano le comunità che hanno denaro e con quali finalità? Penso intervistato il Generale Leandro infranto le norme con maggiore al finanziamento del terrorismo, Cuzzocrea, Comandante del nucleo frequenza, ma possiamo ragio- al pagamento fittizio di merce speciale della Polizia valutaria della nevolmente affermare che nella contraffatta, ecc... Guardia di finanza. realizzazione degli illeciti sono I meccanismi sono sostanzialmente coinvolti, con ruoli e responsabi- due e consistono nel frazionare gli La rete money transfer è cresciuta lità diversi, la persona che invia il invii, così da portarli tutti al di sotto in modo esponenziale in Italia negli denaro, l’agente e l’intermediario del limite legale o nell’attribuire ultimi anni: quali sono i territori finanziario, quest’ultimo respon- gli stessi a soggetti assolutamente a più alta densità di agenzie in sabile di non aver intercettato e ignari, di cui si dispongono i rela- Italia? C’è una differenza tra Nord conseguentemente bloccato le ope- tivi dati anagrafici, o a soggetti che e Sud? Qual è il numero totale razioni illecite. consapevolmente si prestano a ciò.

delle agenzie di invio di denaro Una possibile relazione potrebbe Spesso abbiamo riscontrato una all’estero? essere quella tra numero di violazio- combinazione di questi meccanismi Roma Le agenzie di money transfer sono ni e volumi trasferiti e oggi il Paese fraudolenti. notevolmente aumentate negli ulti- che registra il maggior numero di C’è da dire che, sotto il profilo della mi anni, basti pensare che tra il 2002 invii è la Cina: solo nel 2010 sono regolamentazione, i presidi sono sta- e il 2010 c’è stato un incremento partiti con questa destinazione oltre ti nel tempo rafforzati, abbassando percentuale di oltre il 1.400%, es- 1 miliardo e 800 milioni di euro. progressivamente il limite di denaro sendo il numero di iscritti passato contante che può essere inviato da 2.202 a oltre 34mila. Le maggiori operazioni nel 2011 a attraverso i money transfer. Questo Oggi gli agenti in attività finanzia- livello nazionale: sequestri, entità limite, che ha subito alterne vicende ria (compresi quelli che esercitano del volume di denaro riciclato... – in origine 5.000 €, poi 12.500€, attività diverse dal money transfer) Tra le tante e diversificate operazioni poi ancora 5.000€, 2.000€ – è stato sono oltre 75mila, di questi, circa condotte dalla Guardia di finanza nel di recente portato a 1.000€. 5mila sono società. 2011 nell’ambito della prevenzione Le finalità perseguite sono varie: in- Riguardo alla ripartizione territo- e della repressione dei fenomeni di viare verso la madrepatria i guadagni riale, la concentrazione maggiore riciclaggio possiamo ricordarne due. lecitamente conseguiti in Italia ma di agenti in attività finanziaria si La prima, che origina da un’attività sottratti alla tassazione nazionale, registra a Roma, Napoli e Milano. amministrativa di prevenzione, è inviare somme frutto di attività quella del Nucleo speciale di polizia illecite condotte in Italia ovvero Rischio riciclaggio: quale la co- valutaria: al termine di un’ispe- ancora pagare merce contraffatta o munità che – in base alle indagini zione antiriciclaggio, eseguita nei sostanze stupefacenti. eseguite – ha fatto registrare più confronti di un intermediario fi- Riguardo al terrorismo, o più cor- violazioni della legge antiriciclag- nanziario, sono stati denunciati, rettamente, riguardo al finanzia- gio nel 2011? presso 81 procure della Repubblica, mento del terrorismo, occorre fare I dati relativi alle violazioni alla 246 agenti money transfer per non un discorso diverso e rappresentare normativa antiriciclaggio accertate aver effettuato l’adeguata verifica che il fenomeno è strutturalmente dalla Guardia di finanza nel 2011 della clientela. diverso rispetto al riciclaggio, avuto intervista al Generale Leandro Cuzzocrea Leandro al Generale intervista transfer money dei rotta La 47 | giugno 2012 | narcomafie

Angela, la Rustica e Tor Bella taglieggiavano un imprenditore riguardo sia ai volumi trasferiti, sia Monaca) e nella provincia di sottraendogli denaro a ritmi all’origine delle somme. La nostra Latina (nei territori di Panta- di cinquemila euro al giorno. esperienza ci dice, infatti, che nel naccio, Gionchetto e Campo Gli inquirenti, però, non sono caso del riciclaggio le somme sono Boario) dove è nota per essere riusciti a provare l’esistenza di sempre molto considerevoli, mentre il braccio armato della famiglia un “ombrello” criminale nella il terrorismo viene finanziato anche malavitosa dei Ciarelli. regia delle operazioni. con piccole “donazioni” che non Proprio nel sudpontino, se- Mentre è del 2010 la notizia sono necessariamente il provento condo i dati della fondazione di un sequestro di persona in di attività illecite, ma il guadagno Wanda Vecchi, a rischio usura pieno centro, ad opera di tre di somme accumulate legalmente o raccolte presso i fiancheggiatori sono soprattutto gli agricolto- usurai provenienti dal quartiere delle cellule terroristiche da as- ri, i più colpiti dalla crisi tra del Tufello. Un piccolo im- sociazioni con apparenti finalità quanti operano nel ciroconda- prenditore del quartiere Prati, filantropiche o culturali. Altra signi- rio di Latina. Solo nell’ultimo vittima di un giro di prestiti a ficativa differenza è che il riciclatore anno, la Fondazione Vecchi strozzo, venne preso in ostaggio vuole occultare l’origine illecita ha effettuato 530 colloqui per e rilasciato solo dopo il paga- delle somme, il finanziatore del un totale di circa 150 uten- mento di 35mila euro da parte terrorismo, invece, vuole coprire ti, e ha erogato attraverso le della famiglia. Nella zona della la finalità ultima dell’invio. banche convenzionate oltre Casilina, infine, nell’ottobre venti prestiti per una media 2010 sono finiti in manette un Come risolvere alla radice il problema della parcellizzazione degli invii? di 10mila euro ciascuno, cui architetto, un imprenditore e La problematica non può essere si aggiungono sedici mutui due pregiudicati: oltre trenta ricondotta a lacune nel sistema erogati nei confronti di chi vittime e diversi milioni di euro di regolamentazione che peraltro, rischia di perdere la propria di denaro e giro d’affari. come ricordato, è stato oggetto di casa. I territori più colpiti, il ripetuti interventi legislativi. Una triangolo tra Sabaudia, Fondi importante e recente riforma, più e Terracina. volte auspicata dalle Autorità, ha ulteriormente rafforzato i presidi Lo strozzinaggio quotidiano. Roma del sistema money transfer. Ancora Non per forza l’usura è legata più recentemente la Banca d’Italia a clan o mafie. Nel maggio del ha emanato un provvedimento che 2011, infatti, la Guardia di fi- impone agli intermediari finanziari che svolgono l’attività di money nanza di Roma ha stroncato un transfer di dotarsi di procedure giro di prestiti a strozzo da 12 informatiche che consentano di mo- milioni di euro, con tassi d’inte- nitorare in tempo reale le operazioni resse fino al 4.552% annuo. Gli effettuate anche attraverso la rete arrestati erano soggetti titolari degli agenti e collaboratori esterni di attività economiche nonché e di bloccare quelle anomale. liberi professionisti operanti in Le maggiori criticità sono dovute tutto il Lazio (principalmente principalmente ad uno scarso livello a Roma), in Abruzzo e nelle di compliance di molti operatori. Se province di Pescara, Chieti, questa è la diagnosi, allora la possi- L’Aquila, Teramo, Latina, Ri- bile cura potrebbe essere quella di ricorrere ad una massiccia dose di eti, Siena, Bologna, Piacenza “antibiotici” rappresentati da ulteriori e Viterbo. controlli e da campagne di sensibiliz- Pochi mesi prima, nel mar- zazione sui rischi economici, legali zo 2011, era stata sgominata e reputazionali legati ad un uso un’organizzazione composta da distorto di questo sistema che, per padre, figlio e due coniugi, tutti altri versi, assolve ad una fisiologica nullafacenti ma dotati di grandi funzione economica e sociale. disponibilità finanziarie che 48 | giugno 2012 | narcomafie

Roma

Serbatoi a secco Il corpo della Polizia di Stato è sotto organico. A denunciarlo il sindacato di categoria, che sottolinea la pericolosità nel lasciare scoperte estese zone periferiche della città: a beneficio della cri- minalità di ogni tipologia

di Fabio E. Torsello 49 | giugno 2012 | narcomafie

Nella Capitale mancano almeno cipio ai 2,4 poliziotti per chilometro accorpare gli uffici significa calare duemila agenti delle forze dell’or- quadro del IV Municipio. Una sulla città una rete a maglie sempre dine. A comunicare il dato è il Silp- sproporzione che rende evidente più larghe. Ad oggi – sottolinea – Cgil che sottolinea come i rinforzi come tagli e accorpamenti abbiano siamo davanti a una insufficienza inviati nei mesi scorsi dal ministero negli anni penalizzato le fasce più conclamata delle forze di polizia, dell’Interno, all’indomani dell’on- esterne della città, lasciando sco- a fronte di problemi di sicurezza data di omicidi che ha sconvolto la perte intere porzioni di territorio, cresciuti in modo evidente negli capitale tra le fine del 2011 e l’inizio zone in cui fare prevenzione è ultimi anni». E si tratta del traffico del 2012, siano solo dei palliativi quasi impossibile. In totale, nella di droga, del gioco d’azzardo e di breve durata: finito il periodo capitale mancano almeno duemila degli omicidi. «Grazie anche alla decretato per il trasferimento, agenti effettivi. Parlare di lotta alla flessibilità che stanno dimostrando gli agenti torneranno nei loro criminalità con numeri di questo le organizzazioni criminali – con- distretti di appartenenza. tipo è quantomeno azzardato. A clude il segretario del Silp-Cgil – è Ad oggi Roma soffre una carenza differenza delle forze di polizia, cresciuta la presenza delle mafie in di organico e posti di Polizia che infatti, le cosche hanno uomini, zone che non sono a tradizionale compromette irrimediabilmente mezzi e strumenti finanziari qua- presenza mafiosa”. la vigilanza sul territorio, per non si illimitati con cui da tempo E per rendersi conto dell’infiltra- parlare dei mezzi e dei ritardi hanno permeato il tessuto cit- zione nella regione, basta recupe- nella manutenzione: spesso gli tadino della Capitale. rare i dati dei sequestri avvenuti agenti sono costretti a usare la «L’incremento delle unità di polizia nel Lazio negli ultimi mesi. Al 9 stessa volante su più turni per – spiega Claudio Giardullo Segreta- gennaio scorso l’Anbc (Agenzia mancanza di vetture. rio Generale del Silp-Cgil – c’è stato Nazionale per l’amministrazione A colpire, però, è anche la distri- nell’ordine delle duecento persone dei beni confiscati alla crimi- buzione dei commissariati, con le ma non con trasferimenti, bensì con nalità organizzata) indicava in periferie romane quasi del tutto personale aggregato: quando finirà 574 i beni confiscati nel Lazio. “scoperte” e il centro cittadino che l’aggregazione gli agenti torneranno Di questi il 53,3% sono presenti da solo ha sei commissariati (su un nelle sedi di provenienza. Si è nel comune di Roma e il 77,5% totale di 36). Con una superficie trattato di un provvedimento di nel complesso della provincia. di 14,3 chilometri quadrati e una emergenza mentre Roma ha biso- Seguono le province di Latina e Roma popolazione residente di 129.861 gno di riforme strutturali per quel Frosinone. In soli quattro mesi persone - secondo i numeri forniti che riguarda la sicurezza. La città (da ottobre 2011) si è registrato dal Silp-Cgil - il I Municipio ha una – prosegue Giardullo – sta pagando un incremento pari all’11%. densità di un agente ogni 232 perso- ancora lo scotto dei tre miliardi Fondamentale, infine, la que- ne, un dato che si scontra con una di tagli lineari fatti dal governo stione delle scorte: il personale è realtà ben più problematica come Berlusconi. E l’esecutivo Monti insufficiente e accade che alcune quella del IV Municipio (Fidene/ non ha previsto alcun piano che volanti in servizio di pattuglia- Serpentara): 97,2 chilometri qua- determini una svolta rispetto agli mento in città vengano dirottate drati di territorio, 202.281 cittadini, orientamenti del governo prece- per proteggere personaggi rite- un solo commissariato e un agente dente». Su tutto aleggia la spada di nuti a rischio. “Il vero problema ogni 2.248 persone. E non va meglio Damocle della spending review che - spiega ancora Giardullo - non nel VIII Municipio (Casilino): un potrebbe ulteriormente prevedere è nella fase dell’assegnazione solo posto di polizia e un agente tagli alla sicurezza. Tra le ipotesi, delle scorte ma nel successivo ogni 2.100 abitanti. Mentre la zona infatti, la chiusura di un numero processo di valutazione, per cui della Magliana/viale Marconi, una impreciso di “uffici di Specialità” in pochi casi le scorte vengo- delle più popolose della Capitale, (Polfer, Polizia Postale, ecc...) che no revocate anche quando non fa contare appena un agente ogni andrebbe a gravare anche sulla si- sussistono più le condizioni di 1.900 persone. tuazione della Capitale. «Un conto rischio. E nel nostro Paese spes- E la situazione non migliora nean- è ragionare sulla razionalizzazione so si fanno pressioni per con- che sul fronte della presenza sul delle risorse – prosegue Giardullo – servare le scorte anche quando territorio: si passa dai 32,9 poliziotti altro è operare tagli indiscriminati le forze dell’ordine certificano per chilometro quadro del I Muni- di presidi e personale sul territorio: il cessato pericolo”. 50 | giugno 2012 | narcomafie

Roma Emanuela, la verità occultata Perché fu rapita la giovane cittadina del Vaticano? Chi furono i mandanti? Quali le responsabilità di Enrico De Pedis? Dopo trent’anni dalla scomparsa, il trasferimento della salma del boss della Magliana da Sant’Apollinare e l’incriminazione di Monsignor Vergari segnano la volontà di fare definitamente luce su uno dei più gravi misteri italiani?

di Angela Camuso 51 | giugno 2012 | narcomafie

«Enrico De Pedis aveva con- Giugno 1983, la scomparsa. delle sue ambizioni sfrenate tatti in Vaticano diretti trami- Così, in un’intervista registrata di riscatto sociale il bandito te qualche monsignore… ma a chi scrive, disse a febbraio finì la sua carriera all’età di c’era chi, come Flavio Carbo- del 2010 il pentito Antonio 36 anni, ucciso per vendetta e ni, ci stava proprio dentro al Mancini, detto l’Accattone, per invidia su volere dei suoi Vaticano…io posso dire che sull’ex compagno di delitti ex compagni da un proiettile monsignor Vergari aveva con- ed ex amico – Mancini fu tra che gli trapassò la gola mentre tatti con De Pedis; che padre quelli che brindarono alla sua si trovava, quel 2 febbraio del Franco (monsignor Gianfranco morte – di Enrico De Pedis ’90, a concludere affari con un Girotti, ndr) aveva rapporti detto Renatino, senz’altro il antiquario in via del Pellegrino, con De Pedis. Renatino aveva personaggio più famoso e più dietro piazza Campo De Fiori, modi da boss imprenditoriale, inquentante della banda della all’epoca quartier generale degli sapeva che doveva costruire Magliana, il cui nome è tornato usurai e luogo dove pullulano il suo futuro con le pubbliche prepotentemente alla ribalta ancora oggi, come testimoniano relazioni. Lui era uno che in delle cronache in questi gior- indagini recenti, esercizi com- tribunale era capace di pren- ni, allorchè su decisione della merciali che dietro una facciata dere il cappotto del suo legale procura di Roma, nell’ambito di legalità apparente ricettano e metterglielo sulle spalle, di delle indagini sulla scomparsa preziosi, trafficano droga e pre- allungargli il fazzoletto... è misteriosa della quindicenne stano a strozzo denaro. Non a morto incensurato e ha am- cittadina vaticana, Emanuela caso il 33enne Flavio Simmi, mazzato più gente di me; ha Orlandi, figlia del postino per- rampollo di una famiglia di gio- fatto le stesse rapine che ho sonale di Papa Wojtyla, è stata iellieri storicamente legati alla fatto io… Come ha fatto a mo- riesumata la sua salma, scan- banda della Magliana e con un rire incensurato? De Pedis ci dalosamente sepolta, a fianco negozio “Compro Oro” proprio sapeva fare… lui la domenica di illustri rappresentanti della nella zona di Campo de Fiori, è mi veniva a prendere a casa… cristianità e della cultura ita- stato ammazzato un anno fa, da andavamo a mangiare le paste liana, all’interno della cripta due killer in moto, per motivi da “Andreotti” a Testaccio, della basilica di Sant’Apol- ancora oscuri, mentre usciva di Roma su via Ostiense, poi magari linare, maestoso esempio di casa dalla sua abitazione a Prati, andavamo a mangiare il pesce architettura cinquecentesca tra i quartieri più signorili della a Ostia, oppure al centro, al sull’omonima piazza, la stessa capitale, in compagnia della “Bolognese”… e lui la dome- del conservatorio vaticano che bella moglie, la quale grazie nica si attaccava al telefono frequentava Emanuela e da cui a una conoscenza diretta con e chiamava il fior fiore degli la ragazza fu vista uscire, in l’allora Presidente del Consi- avvocati di Roma, con quei anticipo rispetto all’orario di glio Silvio Berlusconi era tra suoi atteggiamenti che io non fine della sua lezione di flauto, le addette dell’ufficio stampa avrei mai avuto. Era referente. proprio il pomeriggio in cui fu di Palazzo Grazioli. Diceva: “Avvocato, professore, rapita, 22 giugno 1983, dopo ha ricevuto il regalo?”… Già si aver confidato a un’amica di Soldi e odore di morte. La stava costruendo il futuro, men- avere appuntamento con un realtà supera spesso la fantasia tre io il futuro non lo vedevo tale che si era presentato come in questa storia infinita della lui se lo costruiva con questi un rappresentante della ditta banda della Magliana. E que- contatti... Per questo era di una di cosmetici Avon. sto sebbene prima il romanzo, noia mortale… Non si faceva poi il cinema e la tv, abbiano neanche una canna! Ma così Da De Pedis a Simmi. Enrico con maestria trasfigurato quei si preparava agli avvenimenti De Pedis fu colui che inaugurò feroci banditi e le loro imprese, che sognava. Si immaginava, il nuovo stile, imprenditoriale, esaltando i primi e riducendo perché no, con qualche incarico della ciminalità organizzata ro- le seconde a una saga nazional in Parlamento, magari come mana che negli anni che segui- popolare. Invece al puzzle dei Sottosegretario o presidente rono la sua morte, fino a oggi, si misteri d’Italia mancano ancora di qualche cosa...». rivelò vincente. Proprio a causa troppi tasselli. E tanti pezzi che 52 | giugno 2012 | narcomafie

riguardano il famigerato gruppo soltanto lo status della sempli- De Pedis nella trappola morta- criminale romano stanno da ce associazione a delinquere. le, è un evento che riporta la tempo nel mucchio, senza che Allo stesso modo, un altro del memoria a un passato da cui la nessuno trovi soluzione al gioco gruppo specializzato nel rici- capitale sembra non riesca più di incastri. Di certo le indagini claggio degli assegni, Giuseppe a staccarsi. Angelotti è morto dell’ultima ora e fatti gravi di De Tomasi, detto il Ciccione, è ammazzato lo scorso 28 aprile sangue, accaduti di recente, finito un anno fa in galera con all’età di 65 anni, sotto i col- testimoniano che la banda della l’accusa di gestire un grosso giro pi di pistola di un gioielliere Magliana, se con questo termine di usura che andava avanti da romano vittima di una tentata si intende la “mafia romana”, è anni ma che è stato scoperto rapina. Non era neanche un una realtà del presente di cui è dalla polizia, inspiegabilmente, anno che il bandito era uscito intriso l’ambiente criminale ca- a quasi un ventennio di distan- dal carcere. Ed era tornato ad pitolino: oggi come ieri fatto di za dall’ultima indagine che abitare nel suo quartiere, Tor assassini, trafficanti e rapinatori coinvolse il vecchio bandito, Marancia, dove non aveva fatto da una parte – alcuni di loro, libero di deliquere indisturbato fatica e reinserirsi nel tessuto peraltro, già membri della vec- fin quando qualcuno ritenne criminale della città. chia banda e nonostante l’età doverso andare a spulciare nei avanzata ancora al “lavoro” – e suoi affari. E che dire di Raffaele Un favore al cardinale Poletti? criminali finanziari dall’altra, Pernasetti, detto Er Palletta, sto- Com’è noto, a ipotizzare un questi ultimi in contatto, più rico braccio destro del famoso nesso tra la sepoltura di Enrico o meno diretto, con un sotto- Enrico De Pedis, condannato in De Pedis a Sant’Apollinare e la bosco popolato da personaggi primo grado a quattro ergastoli, scomparsa di Emanuela Orlandi “puliti” ma solo di facciata in secondo grado a trent’an- fu una telefonata fatta nel 2005 che si infilano invisibili tra i ni e uscito l’anno scorso in alla trasmissione televisiva “Chi meandri dei settori immobi- semilibertà con il permesso l’ha visto?”, da parte di un ano- liare, del commercio e della accordatogli dal tribunale di nimo poi individuato attraverso sanità e maneggiano denaro Sorveglianza di andare a la- una perizia fonica come il figlio che puzza di morte facendolo vorare in un ristorante famoso dello storico collaboratore di Roma scorrere invisibile tra i mille di Testaccio, ‘Oio a Casa mia’, De Pedis, Giuseppe De Toma- rivoli della burocrazia romana, gestito da un parente e indicato si, anche lui in seguito finito grazie anche al potere della dal collaboratore di giustizia nell’inchiesta sul sequestro di corruzione. Dario Marsiglia come luogo Emanuela perché riconosciuto dove si tenevano ancora nel come il telefonista “Mario”, Il passato riaffiora.Non a caso, vicino 2003 i summit di mala? l’uomo che a pochi giorni dalla un personaggio come Enrico Non ha suscitato particolare scomparsa chiamò a casa Orlan- Nicoletti, già “banchiere” della scandalo neppure la notizia che di, per depistare, sostenendo di banda, oggi ultrasettantenne, Massimo Carminati, il neofasci- avere informazioni sulla sorte è stato arrestato per ben due sta associato a pieno titolo alla della ragazza. volte nel giro dei soli ultimi due banda, processato e assolto per «Se volete scoprire qualcosa sul anni, peraltro per reati identici l’omicidio di Mino Pecorelli e caso Orlandi, andate a vedere a quelli per i quali è finito nel oggi benestante commerciante chi è seppellito nella basilica passato in carcere in numerose di vestiario e autovetture, sia di Sant’Apollinare e il favore occasioni e cioè per estorsione, finito in questi giorni all’interno che all’epoca fece Renatino al usura, riciclaggio nonchè asso- dell’inchiesta sul calcioscom- cardinale Ugo Poletti», erano ciazione mafiosa, anche se poi messe a fianco di esponenti del state le parole del telefonista a quest’ultima accusa è sempre clan camorristico dei Senese, “Chi l’ha visto?”. E poco tempo decaduta in sede di dibattimen- anche loro storici alleati della dopo era arrivata in procura to, come già avvenne per tutti gang. Anche la recente fine, un’altra sconvolgente depo- gli imputati al maxiprocesso sventurata, di un bandito di sizione sul caso, quella della alla banda che si concluse nel spessore come Angelo Ange- donna che fu l’amante di De 2000 e che riconobbe alla gang lotti, colui che 22 anni fa attirò Pedis nei primi anni 80, Sabrina 53 | giugno 2012 | narcomafie

Minardi, ex prostituta. Anche racconterà la testimone che esecutori materiali del rapimen- Sabrina Minardi dirà di rico- era stata lei stessa ad accom- to: quello di Libero Angelico, noscere nella voce di “Mario” pagnare a casa del prelato ra- tipo freddo e spietato, uno che quella del bandito Giuseppe De gazze disponibili, anche per agli esordi rapinava blindati Tomasi. E riferirà che Emanuela assecondare il suo segretario, e una volta aveva assassinato era stata rapita dagli uomini di quest’ultimo a dire di Sabrina un complice che si era impos- De Pedis e tenuta prigioniera con un debole per le minorenni. sesato del bottino, gli aveva in un sotterraneo al quartiere De Pedis, secondo la sua ex sparato a bruciapelo mentre Monteverde che il suo Renatino amante, ogni tanto andava a questo era seduto sulla poltrona utilizzava come nascondiglio, casa di Marcinkus con borsoni del barbiere. In una successiva un labirinto di cunicoli da cui zeppi di banconote, frutto del deposizione, a quanto riferi- si accedeva passando per la riciclaggio dei sequestri: «Mi rà lo stesso Accattone a chi casa di alcuni amici di Danilo ricordo – dirà – che Renato por- scrive durante un’intervista, Abbruciati, un altro dei capi tava sempre delle grosse borse l’ex bandito illuminerà i ma- della Magliana, morto durante di soldi a casa. Sa, le borse di gistrati sulle motivazioni del l’attentato al vicepresidente del Vuitton, quelle con la cerniera sequestro, con argomentazioni Banco Ambrosiano, Roberto sopra. Mi dava tanta di quella che in parte confermeranno i Rosone, e tra quelli della banda cocaina, per contare i soldi racconti, piuttosto confusi, di più vicino alla mafia siciliana dovevo fare tutti i mazzetti e mi Sabrina Minardi. Dirà Antonio e ai servizi segreti deviati: era ricordo che contò un miliardo Mancini: «La Orlandi è opera Abbruciati che teneva i contat- e il giorno dopo lo portammo della banda della Magliana, di ti col cassiere di Cosa nostra, su a Marcinkus». quelli di Testaccio. Io di que- Pippo Calò, con Roberto Calvi Il sotterraneo a Monteverde sto ne sono sicuro… Io sapevo e con i faccendieri Francesco descritto dalla testimone, con perché dovevo saperlo perché Pazienza, il consulente piduista annesso bagno murato, verrà erano voci che giravano tra noi dei servizi segreti militari e con effettivamente trovato dalla del gruppo…Le ragioni già le Flavio Carboni, altro personag- polizia, in via Pignatelli, vicino ho dette e le ripeto oggi… per gio sempreverede della storia all’ospedale San Camillo. una questione di denaro che si oscura di questo Paese, proces- Ma non sarà scoperta alcuna collega all’attentato a Rosone, Roma sato e assolto, com’è noto, per traccia del passaggio in quei quando Abbruciati gambizza l’omicidio di Roberto Calvi. luoghi della ragazza rapita. Ep- quello del Banco Ambrosiano pure una conferma, anche se perché si diceva che bisogna- Marcinkus, lo Ior e le ragazze. generica, di un coinvolgimento va addolcire Rosone visto che L’ex amante di De Pedis accennò della banda nel rapimento, ar- metteva i bastoni tra le ruote a anche al movente del sequestro riverà in procura con le parole Calvi per recuperare i soldi che di Emanuela Orlandi: a quanto del pentito Antonio Mancini: la banda – e non solo la banda, le avrebbe rivelato Renatino, «Si diceva in carcere che la ma anche la mafia e altri poteri il rapimento era stato voluto ragazza era robba nostra. Che criminali finanziari – aveva dall’arciverscovo Marcinkus, l’aveva presa uno dei nostri», investito su Calvi… Poi c’era all’epoca presidente dello Ior. Il dirà il pentito ai magistrati, stata l’impiccagione di Cal- quale peraltro, proprio in quei che all’epoca del sequestro era vi… perché Calvi, terrorizzato, giorni, si era trovato alle prese detenuto. aveva cominciato a ricattare il con il crack dell’Ambrosiano: Vaticano… e si era fatto peri- «… La decisione era partita da La pista Calvi. Anche l’Accat- coloso e allora uomini collegati alte vette… come se avessero tone, riascoltando la voce regi- al Vaticano dicono… bisogna voluto dare un messaggio a strata del telefonista “Mario”, eliminare Calvi perché ci sta qualcuno sopra di loro. Era lo riconoscerà quella del fedelis- creando dei problemi… e visto sconvolgimento che avrebbe simo di De Pedis. E durante e considerato che nonostante creato la notizia», spiegherà un secondo interrogatorio in queste pressioni i soldi non Minardi. Sempre a proposito procura l’ex bandito farà anche tornavano o quanto meno non dell’arcivescovo Marcinkus, il nome di uno dei possibili tornavano tutti, allora, per far 54 | giugno 2012 | narcomafie

capire che chi aveva investito, “A Renà, ma quella non era...”. De Pedis frequentava spesso cioè de Pedis, non si sarebbe E lui: “Tu, se l’hai conosciuta, la basilica e tutte le volte lo fermato davanti a niente ... sta- è meglio che non la riconosci. andava a trovare. bilirono di portare via questa Fatti gli affari tuoi”. La Minardi Vergari, oltre che amministra- ragazzina…». dirà anche che durante il seque- tore di Sant’Apollinare, dal stro l’Arcivescovo Marcinkus si ’78 prestava la sua opera come Ricordi e minacce: l’ombra di era presentato nella casa dove volontario a Regina Coeli, la- Marcinkus. Maurizio Abbatino la giovane era segregata per vorava a fianco del cappellano detto Crispino, anche lui in violentarla brutalmente. Era titolare. Quest’ultimo, all’epo- cella quando Emanuela spa- una villa a Torvajanica e Sa- ca, era padre Gianfranco Girotti, rì, durante un’intervista Rai, brina Minardi, che era lì, aveva anche lui diventato monsigno- negherà ogni coinvolgimento sentito la ragazzina urlare. re: un prete accusato dai pentiti della banda della Magliana nel «Io stessa insieme a De Pedis e della banda, ma poi prosciolto caso Orlandi: «Sono sicuro – Sergio (ovvero l’autista di Re- da ogni accusa, di essere il dirà il pentito nel 2008 – che natino, n.d.r.) portai la ragazza postino clandestino dei dete- la banda della Magliana non nella casa al mare. Doveva resta- nuti, quello che faceva arrivare c’entra niente con il caso Orlan- re solo un giorno ma è rimasta nelle celle droga e altri oggetti di. Abbiamo fatto un sacco di 15 notti... De Pedis mi disse di proibiti in cambio di “offerte cose orrende e gravi, non credo farmi gli affari miei». per la Chiesa” Il cappellano che mai nessuno sia arrivato Girotti divenne poi reggente a sequestrare una ragazzina». Nulla osta per il “benefatto- della Penitenzieria Apostolica Soltanto un anno dopo, però, re” De Pedis. Renatino non mentre Vergari, il rettore di Abbatino cambierà la sua ver- beveva, non fumava, non snif- Sant’Apollinare, fu mandato a sione dei fatti. Confermando fava.Nell’88, due anni prima lavorare presso la Nunziatura. alla procura di aver saputo an- di essere assassinato, si era A conferire quegli incarichi fu il che lui che la banda era impli- sposato cardinale Ugo Poletti, all’epoca cata in quel misfatto: «c’era di con Carla Di Giovanni (10 anni vicario generale di Roma non- mezzo un grosso prestito – dirà più grande di lui, figlia dell’al- ché presidente della Cei. Roma – fatto allo Ior da parte di quelli lora ex Presidene dell’Istituto Sensibilizzato da una lettera di della Magliana ed Emanuela Case Popolari) nella basilica di monsignor Vergari, fu proprio era stata scelta quasi per caso, Sant’Apollinare. «Il giorno in Poletti a dare il nulla osta che come arma del ricatto». cui ci sposammo – racconterà esaudì il desiderio dell’am- Aggiungerà qualche tassello a Carla Di Giovanni in un’inter- bizioso De Pedis. «Eminenza questo quadro agghiacciante vista – mio marito mi indicò Reverendissima – fu la pre- Sabrina Minardi in una seconda la cripta cimiteriale, in fondo sentazione che Vergari fece deposizione davanti ai magi- alla navata sinistra e mi disse: al superiore di quel bandito strati: Marcinkus, dirà ancora “Quando mi tocca, piuttosto assassino – il defunto è stato l’ex amante di De Pedis, si era che al campo santo preferirei generoso nell’aiutare i poveri invaghito della ragazza. «Io che mi mettessero qui”». E in che frequentano la Basilica, i arrivai al bar del Gianicolo effetti dopo i funerali, il corpo sacerdoti ed i seminaristi e in con una macchina... Renato di De Pedis fu portato al cimi- suo suffragio la famiglia con- mi aveva detto che avrei incon- tero comunale del Verano e lì tinuerà ad esercitare opere di trato una ragazza che dovevo tumulato, ma dopo qualche bene, soprattutto contribuendo accompagnare al benzinaio del giorno fu trasferito nella cripta, nella realizzazione di opere Vaticano… Arriva ’sta ragazzi- secondo il volere del defunto. diocesane...». Alla lettera Ver- na: era confusa, non stava bene, Era stato il rettore della basi- gari volle allegare una nota piangeva… rideva. lica, monsignor Piero Vergari, di benemerenza: «Si attesta All’appuntamento c’era uno che ad accontentare Renatino. Lo che il signor De Pedis, nato in sembrava un sacerdote… prese aveva conosciuto in carcere e Roma Trastevere il 15-5-1954 e la ragazza… Poi io, dopo che i due erano diventati amici: a deceduto a Roma il 2-2-1990 è ebbi realizzato chi era, dissi: quanto dirà lo stesso sacerdote stato un grande benefattore dei 55 | giugno 2012 | narcomafie

poveri che frequentavano la interrogata sulla questione in d’inchiesta, il caso Orlandi a basilica e ha aiutato concreta- procura, finirà per ammettere quello, ugualmente irrisolto, mente tante iniziative di bene che quella ricostruzione data di un’altra ragazzina sparita a che sono state patrocinate in alla stampa non era esattamente Roma, all’età di 16 anni, il 17 questi ultimi tempi, sia di ca- la verità, sostenendo quindi di maggio del 1983, cioè quaranta rattere religioso che sociale. Ha essere stata lei ad aver avuto giorni prima della scomparsa dato particolari contributi per l’idea di quella sepoltura, per di Emanuela: Mirella Grego- aiutare i giovani, interessandosi rendere onore all’amato defunto ri, figlia dei titolari di un bar specialmente alla loro forma- e di averne così parlato col vicino alla stazione Termini, zione cristiana e umana». reggente della basilica, don via Montebello angolo via Vol- Vergari. Ma Vergari, per motivi turno, dunque non cittadina Le responsabilità di Monsignor oscuri, dirà ai pm il contrario, vaticana ma tuttavia vista – e Vergari. La sepoltura avvenne confermando l’iniziale versione forse adocchiata, secondo chi senza clamore, la vedova pagò dei fatti così come raccontata indaga – almeno una volta nei le spese del sepolcro, che costò dalla vedova ai giornali. sacri palazzi, dal momento che 37 milioni di lire e fu esegui- Fatto sta che a maggio scor- la giovane si era recata con la to da una ditta convenzionata so i magistrati hanno deciso scolaresca un anno prima di con la Santa Sede. Accanto di iscrivere nel registro degli sparire per un incontro con alla tomba di De Pedis quella indagati Monsignor Vergari Karol Wojtyla, tant’è che una di Giacomo Carissimi, il più per il sequestro di Emanuela foto-ricordo di quell’evento, grande compositore musicale Orlandi. con Mirella sorridente accanto del ’600. A Carla Di Giovanni Il prete è stato formalmente al Pontefice, era rimasta affissa furono date in consegna le chia- accusato di aver organizzato vi del cancello di accesso alla il rapimento insieme ad al- cripta e la donna le restituì nel tre quattro persone e cioè alla ’97, quando un articolo de «Il stessa ex amante di De Pedis, Messaggero» rese pubblico lo Sabrina Minardi, di fatto rea scandalo facendo partire un’in- confessa del delitto, all’uomo dagine da parte della Direzio- ritenuto l’autista di Renatino e Roma ne investigativa antimafia per cioè tale Sergio Virtù – ingua- anni rimasta senza sbocchi, fin iato pure da un’intercettazione quando la questione tornò alla del 2009, in cui dava a inten- ribalta con la riapertura delle dere alla propria amante di indagini sul caso. aver preso parte al misterioso «Il vero motivo per cui De Pedis rapimento – nonché ai presunti fu seppellito nella basilica è carcerieri della ragazza, due strettamente connesso al miste- malavitosi che all’epoca della ro della scomparsa di Emanuela scomparsa di Emanuela gra- Orlandi – dichiarerà a sorpresa, vitavano attorno ai Testaccini pubblicamente, due anni fa il di De Pedis e chiamati Angelo procuratore aggiunto Giancarlo Cassani, detto nell’ambiente Capaldo, titolare delle indagini Ciletto e Gianfranco Cerboni, sul caso Orlandi –. E a dif- soprannominato Giggetto. ferenza di quanto la famiglia ha fatto intendere con le sue Mirella Gregori: maggio dichiarazioni pubbliche, non 1983. Nel battere la pista di fu De Pedis a chiedere di essere un rapimento a sfondo ses- seppellito lì: perché abbiamo suale, eseguito dalla mala le prove che quel bandito alla all’ombra del Cupolone, i ma- morte non pensava affatto». gistrati hanno deciso pure di Anche la moglie di De Pedis, accostare, unificando i fascicoli 56 | giugno 2012 | narcomafie

in bacheca per diversi mesi Bonarelli fu di nuovo ascoltato risposta alle polemiche per il nella sede dell’ Osservatore negli anni 90 anche sul caso silenzio imbarazzante, aveva Romano. Orlandi dal giudice Rando, dato il suo nulla osta alla ri- Anche Mirella fu quasi sicu- quando ancora era aperta la esumazione del cadavere di ramente adescata da qualcuno prima indagine che seguiva la Renatino. Tuttavia, solo due che le aveva ispirato fiducia, pista del terrorismo internazio- anni dopo questa è stata ordi- perchè uscì di casa dopo aver nale legata all’attentato al Papa. nata dai magistrati capitolini, risposto al citofono e ai geni- Ma il giorno prima dell’inter- dunque con un ritardo enorme tori disse, mentendo, di avere rogatorio, un’intercettazione apparentemente inspiegabile se appuntamento con amici che documenta che Bonarelli fu non fosse stato che gli inqui- invece si trovavano altrove. Per imbeccato dal suo capo, che renti, più volte, abbiano affer- questo da subito si ipotizzò un gli disse: «Che sai di Orlandi? mato che la riesumazione nulla movente sessuale del rapimen- Niente! Non dirlo, eh... che è di utile avrebbe aggiunto alle to. E già all’epoca si insinuò andata alla Segreteria di Sta- indagini sul caso e che soprat- il sospetto che questo fosse to». tutto non c’era alcun motivo maturato in ambienti contigui per sospettare che nella cripta, a quelli ecclesiastici: un’ipotesi Il fu Renato De Pedis. La no- al posto di De Pedis, ci fossero fatta non solo da parte degli tizia clamorosa dell’incrimina- i resti della ragazza. Come si investigatori italiani ma anche zione di monsignor Vergari per voleva dimostrare l’apertura dalla polizia della Santa Sede il sequestro Orlandi è stata data della tomba è stato un evento come dimostrato, se non altro, all’indomani dell’apertura della sì emozionante, ma alla fine da una vecchia intercettazione tomba di Enrico De Pedis, av- alquanto deludente. Lì dentro telefonica. venuta su ordine della procura altri non c’era che il Fu Renati- L’allora vicecapo della vigilanza di Roma il 14 maggio del 2012, no col vestito del funerale, blu vaticana, Raoul Bonarelli, era dopo che sulla spinta degli scuro, la cravatta e la camicia infatti entrato nelle indagini in appelli accorati, alle autorità bianca, ormai ingiallita e la pel- qualità di sospettato perché la italiane e vaticane, fatte dal le del viso ancora parzialmente madre di Mirella aveva intra- fratello della ragazza scom- integra, anche se la faccia era Roma visto un uomo che somigliava parsa, Pietro Orlandi, l’annosa ormai irriconoscibile. al poliziotto parlare in più di questione di quella sepoltu- Dalle mani quasi intatte è stato un’occasione con sua figlia e ra era arrivata in Parlamento, possibile prelevare le impronte una sua amica in un bar sotto con un intervento del ministro digitali e i risultati degli esa- la loro abitazione. E Bonarel- dell’Interno Annamaria Can- mi hanno fugato ogni dubbio. li, che comunque uscì pulito cellieri, la quale, dopo aver All’interno della cripta, anche dall’inchiesta, perché la madre studiato i vecchi documenti se in un luogo diverso da quello di Mirella durante il confronto che nel ’90 autorizzarono il dove Renatino riposava, sono in procura non lo riconobbe, fu trasferimento della salma del state trovate, ammassate, 200 ascoltato dagli investigatori di boss nella basilica, si è accer- ossa, quasi tutte di persone mor- allora mentre parlava con sua tata che di fatto la tumulazione te centinaia di anni fa. Qual- moglie dopo essere stato con- nella cripta avvenne senza la cuna, però, è recente, di gente vocato in tribunale per quella pur prevista autorizzazione del defunta da 30 anni, proprio faccenda, dicendo queste paro- Viminale, bensì soltanto con quando Emanuela sparì. La fine le: “È uscito sul giornale di uno un via libera del Comune, il del giallo è attesa entro l’estate, della sicurezza del Papa, quello cui ufficio preposto, per errore quandi la procura renderà pub- che aveva adescato la figlia al o mala fede, definì all’epoca, blici i risultati degli esami del bar, pensa un po’ ... Il parroco erroneamente, Sant’Apolli- Dna che si stanno svolgendo deve aver fatto il mio nome... nare territorio inviolabile del su quelle ossa. Per l’autunno, Per me è uno di quelli che stava Vaticano, quando in realtà la invece, è attesa la discovery lì intorno in quel periodo... che basilica è stata sempre sotto la di tutte le carte sulla nuova ce ne ha avuti 3 o 4 di questi giurisdizione italiana. inchiesta per la scomparsa di praticoni il prete, no?». La Santa Sede già nel 2010, in Emanuela.

altarisoluzione Testo efoto diEmmaVolonté ricani comprendono in modo spiritualemodocomprendono ricani in Pacha Mama, la Madre Terra. I nativi ame- speciale e intimo con quella cheindigene d’America,rapporto hannoun chiamano nazioni le tutte come che, purépechas indigeni sono Cherán di abitanti Gli contro lemafie. organizziamo ci se avere possiamo che crimine organizzato, ma anche della forza popolazione messicana nei confronti del offre un esempio ci Cherán dell’esasperazione di recente della storia La gliando. assotti- andati sono si anni, ultimi negli che, boschi da circondato è ed mare del livellosul metriduemila di più a trova di Michoacán, nel centro del Messico. Si ventimila anime circa adagiato di sulle paese montagne un dello è statoCherán di Cherán La battaglia 58 |giugno2012 |narcomafie 59 | giugno 2012 | narcomafie 60 | giugno 2012 | narcomafie 61 |giugno2012 |narcomafie foresta, l’80%dellasuperficietotale. Cherán sono stati abbattuti 28mila ettari di carichi di pini e querce. Dal 2008al giorno adattraversavano le oggi,strade del a paese, tonnellate di legna: dai approfittaronodieci ai venti delle tagliaboschi i e camionpaese, tensionidel all’interno tura per portarsi via spacca- una crearono 2007 del municipali le foreste che circondano Cherán. Le elezioni i tagliaboschi illegali, avevanoDa tempo i preso di mira e vannopertantoamatidifesi. boschi e le fonti d’acqua sono vivi e sacri, un’anima. Per i secondocui solo gli essere umani hanno per la nostra concezione giudaico-cristiana, esseri umani, relazione difficilela connessione presente tra dala natura e gli afferrare talamontes, come si definiscono purépechas, al contrario, i (A pag. 62 segue articolo di approfondimento)

altarisoluzione 62 | giugno 2012 | narcomafie

Sulle barricate

Spietati tagliaboschi nello stato di Michoacán stanno devastando il territorio. Dietro di loro, i disegni di criminali organizzati che sul contrabbando di legname fanno affari d’oro.

Ma la popolazione non ci sta

di Emma Volonté Durante l’insurrezione Quando il crimine organizzato, studio – viene utilizzato per La Familia Michoacana, hanno i bambini molto presente nello Stato di pagare funzionari corrotti a tut- saputo approfittare di questa Michoacán, si rese conto degli ti i livelli di governo: locale, situazione di impunità gene- avevano smesso introiti che potevano derivare statale e federale. Le leggi di ralizzata mettendosi all’entrata di andare a dal commercio clandestino di protezione delle risorse boschi- del bosco di Cherán e chiedendo legna, volle la sua fetta di torta. ve in Messico non vengono 1.000 pesos (circa 60 euro) ai scuola perché Secondo uno studio della Banca applicate proprio a causa della tagliaboschi per ogni camion la criminalità mondiale dal titolo “Giustizia corruzione, ma anche dei pro- che usciva, offrendo in cambio per i boschi. Migliorando gli blemi di coordinamento tra le protezione nei confronti della organizzata sforzi della giustizia penale per autorità, e la probabilità che un popolazione locale. minacciava combattere il disboscamento depredatore forestale messicano La tensione tra i tagliaboschi illegale”, a livello planetario la venga sanzionato è una delle e gli abitanti di Cherán era attentati e vendita illegale di legna genera più basse del mondo: si parla di infatti palpabile. «Vivevamo gli insegnanti introiti per una cifra compresa meno di un arresto ogni cento il disboscamento delle nostre tra i 10 e i 15 miliardi di dollari. tagliaboschi clandestini. foreste per opera dei talamon- decisero di In Messico, la maggior parte dei tes, ma non avevamo capito che fare lezione proventi derivati dal commercio Non talamontes qualunque. Gli dietro di loro c’era il crimine della legna finisce nelle casse uomini del crimine organizzato organizzato. Poi, visto che la intorno ai falò del crimine organizzato. Parte dello Stato di Michoacán, ap- situazione continuava e che si di questo denaro – continua lo partenti al cartello denominato trattava di una vera e propria altarisoluzione - approfondimento 63 | giugno 2012 | narcomafie

devastazione, abbiamo iniziato «Di fronte all’umiliazione che montagna michoacana. I falò si a pensare che non potevano viveva la nostra comunità e sono presto convertiti in luoghi essere talamontes comuni. Così all’inerzia da parte del gover- di aggregazione e interscambio, abbiamo indagato e abbiamo no, che non agiva contro i ta- in una comunità che nella sua scoperto che dietro di loro c’era lamontes malgrado le nostre coesione ha trovato la forza per gente armata, appartenente a denunce, noi donne abbiamo lottare contro un potere che a un cartello del narcotraffico», dato vita alla lotta per la difesa molti sembra invincibile. racconta a «Narcomafie» José dei boschi, della nostra casa che Il fuoco ha inoltre un significato Merced Velázquez, abitante è Cherán – racconta Alicia –. particolare nella cultura purépe- di Cherán. La storia della nostra comunità cha, come spiega a «Narcoma- è frequente in Messico, dove i fie» Jurhamuti José Velázquez La sorgente d’acqua. Il con- popoli nativi vengono spogliati Morales: «In lingua purépecha flitto esplose quando i taglia- delle loro risorse naturali e dei si parla di khurikhua k’erhi, il boschi iniziarono ad abbattere luoghi sacri che i nostri avi ci grande fuoco, elemento creatore gli alberi secolari che protegge- hanno lasciati in eredità, e che e generatore di vita, luce, pace e La comunità vano la sorgente che rifornisce noi vogliamo lasciare ai nostri dialogo. Per noi il fuoco ha una ha organizzato d’acqua tutto il paese: il 15 figli e nipoti». Anche Angelina grande importanza, è sempre aprile 2011, alle 6 del mattino, ricorda il coraggio che la mosse presente nelle feste e nei rituali, ronde un gruppo di donne e giovani in quei giorni: «Non eravamo ad esempio in quelli relativi per proteggere bloccarono con pali e pietre più liberi di uscire in strada alla medicina tradizionale o tre camion dei tagliaboschi. ed avevamo paura per i nostri nei matrimoni. Parhankua è il la foresta Fermarono cinque di loro per bambini. Abbiamo iniziato a falò, il fuoco sul piano mon- dai tagliaboschi, consegnarli alle autorità e, nello parlare fra noi per decidere il dano, intorno a cui possiamo scontro, una persona ricevette da farsi, e un giorno abbiamo dialogare e condividere, ad- in 18 una pallottola nella testa. La preso in mano i bastoni. Ora dirittura imparare: quando c’è hanno perso popolazione riuscì comunque siamo liberi e non abbiamo stata l’insurrezione i bambini a cacciare i criminali, che nella più paura». avevano smesso di andare a la vita fuga incendiarono il bosco. scuola perché la criminalità or- negli scontri «L’insurrezione è iniziata per- Barricate in paese. Il 15 apri- ganizzata minacciava attentati, ché i criminali toccarono la no- le 2011, dopo aver cacciato la e i maestri e le maestre hanno con il crimine stra più grande sorgente d’acqua criminalità organizzata, la gente deciso di fare lezione intorno organizzato. – spiega José Merced Velázquez di Cherán ha costruito barricate ai falò. Intorno alla parhankua –. A quel punto abbiamo reagi- alle tre entrate del paese, per i bambini imparano anche la L’ultimo to: per noi purépecha il bosco e impedire il passaggio dei taglia- nostra lingua purépecha, che episodio si è l’acqua sono sacri, perché sono boschi. José Merced Velázquez si sta perdendo, o attività che le fonti della nostra vita. Consi- racconta come la comunità si sono state assorbite nel processo registrato il 18 deriamo la natura come parte di è organizzata per difendersi: di acculturazione occidentale, aprile scorso noi stessi, quando toccarono la «Ancora oggi c’è una barricata come fare legna o preparare pie- zona dove si genera l’acqua ci a ogni entrata, siamo pronti per tanze locali. Il fuoco ha quindi siamo sentiti come se ci aves- qualsiasi eventualità. La nostra per noi un significato storico- altarisoluzione - approfondimento sero attaccato. Abbiamo reagi- priorità è assicurare la sicurez- sociale molto importante, e oggi to come gli essere viventi che za di tutti, e lo abbiamo fatto acquista una valenza in più: lo siamo, in relazione all’acqua e creando posti di vigilanza in abbiamo ripreso nel nostro pro- all’aria. Da tempo parlavamo tutto il paese, che poi abbiamo cesso di organizzazione contro di fare qualcosa per fermare i chiamato “falò”: sono fuochi la criminalità, lo utilizziamo per talamontes, ma l’insurrezione intorno ai quali ci riuniamo proteggerci, per tenerci allerta si è data in modo spontaneo: la riscaldati dalla legna». Sono e caldi. È diventato la cellula gente iniziò a bloccare i camion stati creati centinaia di falò in del nostro movimento, intorno che passavano per il paese, tutta Cherán, per permettere a al falò parliamo della nostra inizialmente furono le donne, chi vigilava le strade di ripa- lotta e di ciò che succede nelle poi ci siamo aggiunti tutti». rarsi dal freddo pungente della nostre famiglie». altarisoluzione - approfondimento Niente elezioni contro la corruzione collusi con la criminalità organiz- politici partiti i che evitare Per democrazia rappresentativa. che imposero lo Stato-nazione e la conquista da parte degli spagnoli, stivano la cosa pubblica prima della assembleario con cui i loro avi ge- le loro autorità attraverso il sistema narsi “per usi e costumi”: elessero gover-di decisero Cherán di tanti Una volta cacciati i partiti, gli abi- clandestino dellaforesta. disboscamento il avanti portare per divisioni queste di approfitta organizzato crimine Il politica. affiliazione differente di persone tra tensioni creando comunità, la vono l’individualismo e dividono gente di Cherán, i partiti promuo- ced Velázquez. Inoltre, secondo la mai fatto nulla», denucia José Mer autorità molte volte, ma non hanno biamo denunciato i criminali alle ab- connivenza: sua della cambio in proteggeva lo che organizzata, criminalità la con colluso era ra allo- di municipale presidente Il e fa vincere chi in realtà ha perso. corruzione la propizia messicano elezioni perché il sistema elettoralele celebrare non di deciso biamo «Ab- municipale: presidenza alla di non lasciare entrare i candidati zioni locali, ma la comunità decise ele- le tenere dovute sarebbero Si ria di Cherán fu il novembre 2011. Un momento importante nella sto- di vittima fu riforestazione di lavori in impegnate persone venti di gruppo un quando so, scor aprile 18 il registrato è si organizzato.L’ultimo episodio morti negli scontri Cherán condi abitanti ilgli diciotto crimine la foresta dai tagliaboschi, sono organizza ronde per proteggere che la circondano. La comunità boschi nei – ridotto modo in continuano ad operare ma – paese, seppur il per più passano non legna di pieni camion i e Oggi la criminalità organizzata 64 |giugno2012 |narcomafie - - ragione, stabilendo il nostro diritto diede ci tribunale il volta quella sempre dalla parte dei potenti, ma siamo abituati a vedere le istituzioniVelázquez –. Noi indigeniMerced José prosegue – messicanitutti per sopresa una fu sentenza sua la e Federación, la de Judicial Poder appellarci al Tribunal Electoral del di permesso ha ci internazionale tudinario indigeno. «La normativa consue- diritto del e costumi dei parte dello Stato e le sue istituzioni, governo, prevedendo il rispetto, da di forma propria sulla e territorio in capo ai popoli nativi sul proprio diritti stabilisce che dell’Oil, 169 te sui Popoli indigeni e il Convegno la Dichiarazione delle Nazioni Uni- regolano la materia. In particolare, ficato dei trattati internazionali che tradizionale, ma il Messico ha rati- sistema il secondo governarsi di mente il diritto dei popoli indigeni La legge non contempla esplicita- sistema costituzionale. “per usi e costumi” o attraverso il popolazione se volesse governarsi alla chiedere per referendum un sie in materia elettorale) di indire incaricato di risolvere le controver de la Federación (l’organo federale bunal Electoral del Poder Judicial Tri-al chiesero questi Cherán, di politico portato avanti dagli processo abitantiil invalidando elezioni, zata tentassero di organizzare altre ne. Non a caso, negli ultimi anni in terreno adatto alla coltivazio- zona viene bruciata e si converteuna volta abbattuti gli alberi, la spalle degli abitanti di Cherán: lità organizzata sta facendo alle è l’unico affare che la crimina- commercio illegale di legna non dell’avocado.impresari Gli Il ne furonosequestrate. mese precedente, undici perso- la morte. Nello stesso luogo, il nero ferite e altre due trovarono un’imboscata: due persone ven- - organizzata. criminalità la con collusi sono muxtitlán, assicurano gli abitanti, sindaco e le altre autorità di Hua Il ha membri. suoi e dei sei fermato Zetas Los de cartello dal sequestrate persone diciassette nello Stato di Guerrero, ha liberato la di gente Huamuxtitlán, giugno scorso Lo serena. vita una mette per non organizzata criminalità altre comunità messicane a cui la ispirato ha Cherán di storia La morale. rigore e affidabilità loro alla base in Cherán, di abitanti dagli scelte criminalità organizzata, la ma con persone collusi spesso messicani, paese». Non più i corrotti poliziotti occupa di garantire si la chi sicurezza eleggiamo nel stessi noi ora e governo, dal imposta polizia la e Abbiamo anche cacciato l’esercito dodici persone che ne fanno parte. federali devono rivolgersi a tutte le personale, e le istituzioni statali e e individuale non collettivo, no gover un abbiamo ora vittoria: grande una stata è autorità nostre festa, il riconoscimento legale delle una Fu gennaio. 22 il svolte sono sistema tradizionale purépecha si partitario, e le elezioni secondo il hanno votato a favore del sistema persone otto solo referendum Al costumi”. e usi “per sistema il attraverso autorità le eleggere ad consumo interno. al che all’esportazioneinvece destinata è ed suolo di tipo al adatta è non acqua, molta di bisogno ha perché pianta questa coltivare di scelta la criticano e organizzato mine lavorano in accordo con il cri- dell’avocado” “impresari gli che sostiene Cherán di gente La Michoacán. di Stato nello do, coltivazione molto comune avoca- di piante seminare per chiedonol’utilizzo deiterreni che impresari spuntati sono - - - 65 | giugno 2012 | narcomafie

associazione mafiosa che, se- condo la Dda di Bari (e alcune sentenze), tra il 1996 e il 2000 “Tobacco avrebbe introdotto in Puglia dal Colombia, Montenegro mille tonnellate connection”, al mese di tabacchi, riciclando scoperti

annullata denaro in Svizzera. cimiteri Stefania Bizzarri Le sigarette venivano importa- assoluzione te in Montenegro (il Governo clandestini imponeva una tassa di 55 dol- a Cuomo Bogotà Accompagnata da un a cura di lari per cassa), stoccate dalla capo paramilitare smobilitato, Lugano Gerardo Cuomo dovrà «Zetatrans», società a parteci- una delegazione dell’Unità di essere giudicato ancora una vol- pazione pubblica, e introdotte giustizia e pace della procura ta dalla Corte d’Appello di Bari illegalmente in Italia via mare generale colombiana ha loca- che, dopo averlo assolto per due da contrabbandieri pugliesi e lizzato 180 fosse nelle località volte in tre anni (febbraio 2008 campani che gestivano i loro di Unguía e Necoclí, situate, e gennaio 2011) dall’accusa di affari dalla latitanza dorata nel rispettivamente, nei dipartimen- associazione mafiosa, sarà chia- Montenegro. Le sigarette, una ti nord-occidentali di Chocó e mata a giudicarlo per la terza. volta giunte sulle coste a bordo Antioquía. Lo ha deciso nei giorni scorsi di motoscafi, venivano immesse Secondo le indicazioni di Fred- la Corte di Cassazione che ha sul mercato nero. I pagamenti dy Rendón Herrera, alias El annullato con rinvio ai giudici dei fornitori venivano effettua- Alemán, già capo del Bloque baresi la sentenza con cui la ti in Svizzera dove il denaro Elmer Cárdenas delle Autodife- stessa Corte d’Appello aveva veniva trasportato in contanti se unite della Colombia (Auc), stabilito che Cuomo, uno dei tramite corrieri a bordo di auto conterebbero almeno 150 cada- quattro «broker» internaziona- piene di lire, dollari e franchi veri di persone assassinate da li – titolari di una licenza che svizzeri. Già nel primo rinvio i diversi squadroni della morte consentiva l’importazione in giudici avevano rispedito tutto internazionale stampa rassegna di estrema destra un tempo Montenegro di 25mila casse di a Bari affinché una diversa se- attivi nella regione Urabá. tabacchi lavorati esteri al mese –, zione riesaminasse la questio- Rendón ha dichiarato che si non avesse mai fatto parte della ne Cuomo. In quell’occasione tratta di vittime del conflitto «Tobacco Connection». era stato suggerito ai giudici di interno uccise tra il 1995 e il Per Cuomo, napoletano d’ori- merito di rivalutare le prove 1999. Ma nelle fosse di Necoclí gine, ma operativo in Svizzera, per Cuomo partendo dalla pre- sarebbero stati occultati anche i occorrerà un terzo giudizio sunta riconducibilità di alcune corpi di diversi membri dei più di merito (sul perché sarà ne- sue società in contatto con la temuti squadroni, dalla Casa cessario attendere le motiva- Zetatrans, alla sua «qualità di Castaño, che prende il nome zioni del Supremo Collegio). fiduciario della Philip Morris dagli storici fondatori delle Cuomo dovrà tornare in aula in Svizzera e di concessionario Auc, al fronte Arlex Hurtado per difendersi dall’accusa di del governo montenegrino per e al Bloque Bananero. avere fatto parte della presunta l’importazione». El Alemán e i membri del suo fronte, oltre 1500, deposero formalmente le armi tra l’aprile e l’agosto 2006. Fra il 2003 e il 2006 furono in totale 32mila, sulla carta, i paramilitari smo- bilitati come risultato. 66 | giugno 2012 | narcomafie

è stato ben fatto», ha stimato Negli anni i servizi segreti la cronista. Patrucic ha anche sono riusciti a costituire un aggiunto che questi documenti voluminoso dossier sul clan dimostrano chiaramente che la Kelmendi, al quale sarebbero Prva Banka ha commesso nu- legati importanti personalità merose infrazioni. L’inchiesta della Bosnia-Herzegovina, del scoppia in un momento di forte Kosovo e del Montenegro. In crisi finanziaria del Paese. Il questo vero e proprio album di debito pubblico montenegri- famiglia delle reti criminali bal- no sfiora 1,5 miliardi di euro: caniche ritroviamo Naser Oric, una spirale che potrebbe presto già capo della difesa bosniaca portare il Montenegro alla ban- a Srebrenica; Nihad Bojadzic, carotta, considerando inoltre ex colonnello dell’Esercito di che il Paese segue i criteri di Bosnia-Herzegovina; Ekrem stabilità dettati del trattato di Luka, businessman del Kosovo, Maastricht perché utilizza l’eu- Ramush Haradinaj, ex primo ro, pur senza averne mai avuto ministro kosovaro. Tra questi un’autorizzazione formale. nomi figura anche quello di Fahrudin Radoncic, neomi- nistro dell’Interno di Bosnia. Anche se Radoncic ha smentito Mafia balcani- di intrattenere qualsiasi tipo di capitali pubblici e che i due relazione con Naser Kelmendi, terzi dei prestiti accordati dalla ca, album un’inchiesta condotta nel 2010 stessa sono stati destinati a di famiglia dal Centro per il giornalismo Montenegro: Milo Djukanovic, a collabora- investigativo di Sarajevo (Cin) Prva Bank, tori prossimi e a familiari. Sarajevo Naser Kelmendi è provava la vicinanza dei due L’inchiesta di Occrp ha dimo- nato a Pec, in Kosovo, 55 anni attraverso la conclusione di il bancomat strato che lauti presititi sono fa. Dopo la guerra si è stabilito affari comuni nel settore im- del clan stati erogati anche alle società a Sarajevo. In dieci anni ha mobiliare tra Zenica e Sarajevo, legate al faccendiere Stanko costruito «un vero impero cri- dove Kelmendi possiede l’hotel Djukanovic Subotic, accusato in Italia di minale», secondo le stime dei di lusso “Casa Grande”. traffico di sigarette, e Darko servizi segreti bosniaci. Noto I rapporti di Fahrudin Radon- Podgorica Documenti confi- Saric, trafficante di stupefacenti all’Interpol, Naser Kelmendi è cic con il crimine organizzato denziali metterebbero in luce le latitante dal 2010. stato recentemente iscritto sulla ritornano dunque di attualità strette relazioni della famiglia Milo Djukanovic e i dirigenti «lista nera» degli Stati Uniti nel momento della sua investi- di Milo Djukanovic, ex primo di Prva Banka si sono rifiutati perché sospettato di transazioni tura a ministro della Sicurezza, ministro del Montenegro e di rispondere alle domande dei finanziarie derivanti da capitali ma non sono una sorpresa. Nel attuale presidente del partito giornalisti. Miranda Patrucic, accumulati grazie al traffico di 2010 un cablogramma dell’am- politico al potere (Dps), con la giornalista dell’Occrp, afferma droga. Naser Kelmendi non è basciata degli Stati Uniti lo banca «Prva» (“Prima” ndr), i che la famiglia Djukanovic e i mai stato giudicato da un tribu- definiva un «magnate dei me- cui azionisti di maggioranza suoi collaboratori si servivano nale bosniaco, tuttavia, insieme dia, potente, corrotto e ven- sono parenti prossimi di Dju- della banca «come un distribu- al fratello e i figli, è sospettato dicativo». Sempre secondo il kanovic stesso. tore di contanti». di differenti crimini: traffico di documento «Radoncic era in Un’inchiesta condotta congiun- Miranda Patrucic per tre anni droga e armi, contrabbando di procinto di ottenere un ruolo tamente dalla Bbc e dall’«Or- ha seguito l’attività della Prva sigarette, riciclaggio e usura. politico per evitare di essere ganized crime and corruption Banka:« Il fatto che alti funzio- Il clan formerebbe una delle condannato a causa delle sue reporting project» (Occrp) nari non si siano pronunciati in più potenti reti criminali dei attività illegali». Installarsi al dimostra che la maggioranza pubblico né abbiano contestato Balcani e costituerebbe il canale posto del ministero di Sicu- dei fondi depositati sui conti l’autenticità o l’esattezza dei principale del transito di droga rezza potrebbe essere già un di questa banca proviene da dati indica che il nostro lavoro in Europa via ex Yougoslavia. buon inizio. 67 | giugno 2012 | narcomafie

schiantato a terra nella provincia Erdogan, il quale ha sottolineato nord-occidentale di Manabí: a inoltre che «intende collaborare bordo, oltre ai corpi dei due con il Chp» anche nel caso in cui Ecuador passeggeri, messicani, è stata il partito filo curdo per la pace e la trovata una valigia contenente un democrazia (Bdp) e il Partito del nelle mire milione e mezzo di dollari. Movimento nazionalista (Mhp) decidano di non prendere parte dei narcos Stefania Bizzarri alla commissione. messicani «La posizione assunta da Er- Quito L’Ecuador sta diventando dogan – scrive Yetkin – è stata a cura di un paese sempre più “attraente” Turchia, una vera sorpresa e rappresenta per il narcotraffico e il riciclaggio soluzione la prima opportunità nella sto- di denaro proveniente da attività ria della Turchia per trovare un criminali a causa della sua pros- per il popolo consenso sul problema curdo che simità con i principali produttori curdo? ha causato oltre 40 mila morti e consumatori di cocaina e alla negli ultimi tre decenni». L’Mhp sua economia “dollarizzata”. Ankara La deputata turca Leyla e il Bdp, nel frattempo, hanno «Il fatto di avere come vicini due Zana, nota per le sue posizio- annunciato di non voler aderire paesi che producono droga come ni filo curde, è convinta che il alla commissione parlamentare. Colombia e Perù ha fatto sì che premier Recep Tayyip Erdogan È quindi probabile che saranno i ‘narcos’ abbiano cominciato a risolverà la questione curda. «Non i due maggiori partiti, Giustizia utilizzare l’Ecuador come teatro ho mai perso la speranza in lui», e sviluppo (Akp) e Partito del dei loro affari o per il trasporto ha detto la Zana in un’intervista popolo repubblicano (Chp, erede degli stupefacenti», ha avvertito al quotidiano «Hurriyet», pub- di quello fondato dal padre dei il direttore dell’Unità di ana- blicata oggi. «La persona che è a turchi, Mustafa Kemal Ataturk) lisi finanziarie (Uaf), Gustavo capo del più forte governo nella a creare una “grande coalizione” Iturralde. In più, aver adottato storia (del paese, ndr) è in grado per risolvere il problema curdo. il dollaro, nel 2000, ha spinto di dimostrare la volontà e il po- Secondo Yetkin, «l’intera regione internazionale stampa rassegna anche il riciclaggio, reato peraltro tere di risolvere la questione – ha potrebbe beneficiare di una so- non codificato fino al 2005. detto la Zana –. Credo ci riuscirà». luzione della questione curda e I settori più esposti al riciclaggio, Nell’intervista la Zana conferma la responsabilità è nelle mani di che secondo Iturralde arriva a quanto scritto pochi giorni fa dal Erdogan e Kilicdaroglu». rappresentare il 3% del Prodotto direttore di «Hurriyet», Murat Nel frattempo Erdogan ha an- interno lordo nazionale (in totale Yetkin, in un editoriale in cui nunciato l’intenzione del go- pari a 21,5 miliardi di euro), sono sosteneva che «la scena politica verno d’introdurre lezioni fa- l’edilizia, l’industria automobi- del paese sta convergendo rapi- coltative di lingua curda nelle listica e le piccole cooperative damente verso la cooperazione scuole a partire dal prossimo che ricevono e inviano il denaro (tra i due maggiori partiti) sul anno. «Il curdo sarà insegnato degli emigrati. problema cronico dei curdi». come materia facoltativa se ne fa Altro motivo di preoccupazione Il 6 giugno scorso il premier Er- richiesta un numero sufficiente per le autorità del paese andino, dogan ha ricevuto il capo del di studenti. È un passo storico», è la presenza dei cartelli della Partito repubblicano del popolo ha affermato Erdogan in un di- droga messicani: sebbene, se- (Chp, maggiore forza dell’oppo- scorso tenuto in parlamento ai condo l’Uaf, non si siano ancora sizione), Kemal Kilicdaroglu, per deputati dell’Akp. L’introduzione stabiliti in Ecuador, lo utilizzano discutere con lui di una soluzione del curdo nelle scuole fa parte del- da tempo per i loro traffici. A definitiva alla questione curda. la nuova riforma dell’istruzione dimostrarlo, tra l’altro, ha con- La proposta di Kilicdaroglu di in Turchia, che permetterà agli tribuito anche l’incidente aereo creare una commissione mista studenti di scegliere le scuole avvenuto la scorsa settimana in parlamento per redigere una religiose islamiche e studiare quando un velivolo messicano road map per la soluzione del la religione musulmana come che volava a bassa quota si è problema curdo è stata accolta da materia facoltativa. 68 | giugno 2012 | narcomafie

La ricerca dei figli deidesaparecidos Argentina chiama Italia Nel nostro paese potrebbero trovarsi figli di desaparecidos argentini, cresciuti da famiglie che hanno tenuto nascoste le loro origini. Una campagna lanciata dalla Rete per il diritto all’identità raccoglie l’appello delle nonne di Plaza de Mayo: madri che mai più rivedranno i figli torturati e uccisi, ma che sperano di trovare i propri nipoti

Foto di Anvica di Viviana Pansa 69 | giugno 2012 | narcomafie

Sono 395 i figli di desapareci- e di origine italiana, Estela Car- coscrizione Estero. Ma è forse dos che ancora mancano all’ap- lotto ha incontrato il 29 maggio solo scorrendo i nomi di coloro pello delle “Abuelas de Plaza de scorso il Comitato per i diritti che si sono costituiti parte ci- Mayo” rilanciato in Italia dalla umani della Camera, a cui sono vile nei processi celebrati dal Rete per il diritto all’identità, state rivolte alcune richieste per Tribunale di Roma a carico di gruppo di associazioni, ong, on- l’identificazione di vittime della alcuni esponenti dei vertici lus e istituzioni pubbliche che dittatura e il sostegno a questa militari delle dittature latino- promuovono anche nel nostro nuova iniziativa che ha portato americane (come Alfonso Po- paese la campagna per la ricerca già al ritrovamento di 105 tra i dlech, procuratore militare ai di giovani desaparecidos. nietos sottratti. tempi di Pinochet, o Emilio Le mamme argentine dei cit- La vicenda di Estela è raccon- Eduardo Massera, capo di Stato Donna simbolo tadini torturati ed uccisi nel tata nel filmVerdades verdade- maggiore della Marina militare periodo della dittatura militare ras. La vita de Estela, proposto argentina) che prendono corpo della battaglia credono infatti nella possibilità recentemente in prima visio- i risvolti concreti di questa fu- dell’associazione che alcune delle famiglie che ne italiana al Nuovo Cinema sione. Risvolti che sono ferite hanno ricevuto neonati sottratti Aquila di Roma: sposata con aperte nella memoria di un delle nonne di Plaza a desaparecidos siano emigrate Guido Carlotto, imprenditore popolo e non solo. Di uno Stato, de Mayo, Estela in Europa e in particolare in la cui famiglia era originaria ma non solo. Italia, visti i vincoli che intercor- di Arzignano (Vi), subì, oltre al Per questo anche l’Italia è chia- Carlotto ha rono tra i due paesi, in seguito sequestro del marito, rilasciato mata oggi a fare la sua parte. incontrato il 29 al default economico del 2001 e dietro riscatto, la scomparsa Perché sia fatta giustizia, ma al difficile contesto economico e della figlia, Laura Estela, la anche per contribuire alla ri- maggio scorso sociale ad esso associato. quale prima di essere uccisa cerca della verità su quei fatti, il Comitato per i partorì, nell’ospedale militare perché non si dica, oggi come Storia di Estela. C’è dunque la di Buenos Aires, il 26 giugno allora, che i figli dei desapare- diritti umani della possibilità che in Italia vivano del 1978 – come riporta il sito cidos sarebbero stati in realtà Camera, a cui sono figli, oggi trentenni o trentacin- internet della onlus 24 marzo “nascosti all’estero” e le riven- quenni – la dittatura militare (http://www.24marzo.it), da dicazioni di queste nonne senza state rivolte alcune governò il Paese sudamericano tempo impegnata a fianco dei fondamento. Illazioni che Tonio richieste per dal 1976 al 1983 – che non co- familiari delle vittime della ditta- Dell’Olio, di Libera Internazio- noscono la loro vera identità e tura argentina – il figlio Guido, a nale, afferma di aver ascoltato l’identificazione storia, o che sospettino di non tutt’oggi non ancora ritrovato. ancora l’anno scorso nel corso di vittime della appartenere al nucleo familiare di una consultazione promossa in cui sono cresciuti. Proprio Un legame a filo doppio.Sareb - dall’Ufficio delle Nazioni Unite dittatura e il sostegno a loro è rivolta la campagna be sufficiente rileggere i nomi di per il controllo della droga e la a questa nuova messa in campo con il soste- questa drammatica vicenda fa- prevenzione del crimine. gno della Commissione per miliare per comprendere come L’Argentina tiene a far sapere al iniziativa che ha il diritto all’identità (Conadi) la storia dell’emigrazione italia- mondo che sta facendo la sua portato già al della Repubblica Argentina e na in questo paese si confonda parte, così come ha sottolineato annunciata nei giorni scorsi sino a diventare un tutt’uno con Carlos Cherniak, responsabile ritrovamento di 105 in una conferenza stampa alla la storia più recente del popolo dei diritti umani per l’amba- tra i nietos sottratti Camera dei Deputati. Un’inizia- argentino. «Se l’emigrazione sciata argentina a Roma, e come tiva organizzata in occasione italiana all’estero ha costituito dimostra il sostegno alla cam- dell’arrivo in Italia di Estela una delle parti più rilevanti pagna della Commissione per il Carlotto, donna simbolo della della nostra storia nazionale, diritto all’identità del governo battaglia dell’associazione delle la nostra collettività emigrata argentino. Ma il salto di qualità nonne di Plaza de Mayo, di cui in Argentina ne ha certamente nella riuscita e per la reale por- è presidente. vissuto le pagine più dramma- tata di questa battaglia è affidato Accompagnata dal parlamenta- tiche», ha affermato nel corso ancora una volta all’impegno re argentino Horacio Pietragalla, della conferenza stampa Fabio della società civile. anch’egli figlio di desaparecidos Porta, deputato eletto nella cir- Per info: www.retexi.it. ogni modo dallo scomparso ditta- scomparso dallo modo ogni decisivo l’unico, rappresenta – tore e di di riunificazione elemento alla e sarà identitaria, creazione realtà nuova qualunque di base se vedere è problema il politica: in quest’ultima futuro vorrà e e l’estremismo combattere potrà retaggio milizie, delle potere il stesso suo del e passato suo del presente. Nello scorso agosto Consiglio del Mustafa leader Jalil, in Abdel potere al transitorio come nazionale Sharia la indicato ha Libia, futura della elemento principale il legislazione del Paese. lungo a libici, musulmani Fratelli I hanno Gheddafi, sotto perseguitati Co- e Giustizia partito al vita dato un svolgerà certo di che struzione, civile sviluppo nello ruolo-chiave Ali per vale stesso Lo Paese. del in – islamico chierico Sallabi, al regime dal imprigionato passato media- come usato esso da poi ma all’élite vicino – LIFG il con tore grande Qatar, del politico-religiosa logistico sostenitore e finanziatore della ribellione libica. nazio- Partito il creato inoltre Ha l’ex nale Belhaj: Hakim Abdel Consiglio del ribelle comandante ex un anche è Tripoli di militare nelle del leader detenuto Lifg, anni sei per Gheddafi di carceri al consegnato stato essere dopo Cia, che dalla lo regime aveva 2004 nel Bangkok a “prelevato” dell’intelligence complicità la con go- cui causa). il (contro Unito Regno del sporto ora ha Belhaj temono verno occidentali cancellerie Le islamisti degli quale al potere a l’arrivo dirà tempo il solo e libici, offriranno essi Stato nuovo di tipo il loro contributo. santi della comunità sufi. sufi. comunità della santi reintegra- stata è Libia in oggi Ad forze embrionali nuove, nelle ta di sicurezza solo una piccola in ancora ex ribelli degli parte ancora sono zone molte e armi, milizie. da controllate - avve sono esempio, ad Derna, A fazioni tra scontri numerosi nuti al Hakim – Abdel quello cui tra attentati, di ed armate danni ai – ribelli fallito dei leader potente Hassadi, ed in ex Afghanistan jihadista quale membro del Lifg (Grup- po combattente islamico libico): di tentò armato gruppo questo anni negli Gheddafi rovesciare Al ad poi allineandosi Novanta, ripudio del prima 2007, nel Qaeda di tale posizione nel 2009, anno A definitivo. scioglimento suo del anche presente però sarebbe Derna Qaeda, Al di uomini emissario 300 nuovo un con Azuz, Basit Abdul milizia una di e un campo di addestramento. uomini gli Zintan, A figlio del prigionia sulla vigila che hanno Islam, al Saif Gheddafi, di interpre- sua alla insieme arrestato commissione una di l’avvocato te internazionale penale Corte l’accusa della con detenuto, al Saif a visita in recapitare di tentato aver di suo un da inviatogli messaggio un ora ex destro ricercato braccio dalle autorità libiche. Libia della sud nel remote Aree tri- scontri accesi di teatro sono bali. E intanto prosegue il con- trabbando di armi (predate al o l’Egitto, verso regime) caduto verso il Mali e la Nigeria. tutto quasi Paese un in Eppure, componente la sunnita, fede di – in islamica persino religiosa organizzazioni delle resta che ciò in e represse radicali jihadiste | giugno 2012 | narcomafie 2012 | giugno 70

A breve distanza dalle elezioni elezioni dalle distanza A breve – rinviate a luglio – che dovreb- assemblea nuova una darle bero di è la Libia teatro costituente, che attentati e violenze estremiste, instabilità dell’elevata la dopo indici mesi otto Paese nel regna sua “liberazione”. portati stati sono catena a Attacchi veicolo un a Bengasi: a termine è Unito Regno del dell’ambasciata razzo un da colpito recente di stato un giugno di All’inizio di anticarro. esplodere fatto stato è degli ordigno diplomatica sede alla fronte stati erano maggio, In Uniti. Stati Comitato del uffici gli attaccati Rossa Croce della internazionale è organizzazione medesima (la giorni pochi anche colpita stata aprile in mentre Misurata), a fa una bomba era stata scagliata contro un convoglio della mis- sione Onu in Libia. contro dellafocolaio Bengasi, a Sempre scorso dell’anno ribellione il regime di Gheddafi, sonomiliziani stati mese nell’ultimo notati a di bordo con vessilli pickup di ex e piazza centinaia in jihadisti, neri scesi sono armati ribelli legge della l’istituzione chiedendo islamica (Sharia). Ai primi di giugno anche l’aero- d’as- preso stato è Tripoli di porto uominida giornata una per salto segno in Awfiya, Al milizia della del rapimento il per protesta di stato poi è L’ordine leader. loro ap- – miliziani altri da riportato rivoluzio- Forze alle partenenti Zindan di cittadina della narie delle mandato su agiscono che – autorità libiche. Ben- a pure come capitale, Nella gasi, gruppi di islamisti luoghi armati e tombe devastato hanno Instabile Libia Instabile

criminalità e dintorni e criminalità Andrea Giordano Andrea di

cronachesommerse 71 | giugno 2012 | narcomafie Con i loro occhi Libera inaugura insieme a «Narcomafie» una nuova collana di quaderni: strumenti agili e pungenti su temi che alternano analisi e attualità. Ecco la prefazione della prima uscita: una ricerca sulla percezione del fenomeno mafioso da parte dei giovani di Leopoldo Grosso, vicepresidente del Gruppo Abele

Come fanno i giovani a capi- senza che si riesca ad ancora- di aiuto un lavoro capillare, re cos’è la mafia ed il tipo di re l’informazione all’analisi dal basso, vis-a -vis, che è il criminalità analoga (’ndran- critica, e meno ancora all’in- percorso educativo proposto gheta, camorra…) se non ne terpretazione storica del fe- dal movimento dell’antimafia sono toccati direttamente, se nomeno. sociale, di cui Libera è una l’agire criminoso risulta “in- I sentimenti e il coinvolgi- delle espressioni. visibile” alla loro esperienza mento emotivo sono più facile La ricostruzione e la memoria diretta e non coinvolge la loro preda della fiction, dei film storica fornite dall’educazione quotidianità, le loro relazioni, e degli sceneggiati televisivi, antimafia rivestono un ruolo es- le loro famiglie? che, con i propri linguaggi e senziale: si ricostruiscono fatti, Quali sono le fonti di infor- spesso con l’ambiguità con cui si contestualizzano gli eventi, mazione a cui attingono per vengono proposti i personaggi si mettono in rapporto i feno- rappresentarsi il fenomeno di mafia , “aprono” a diverse e meni, si connettono i diversi mafioso, perché possano do- contraddittorie identificazioni, piani di analisi (economico- tarsi degli strumenti per capire, senza chiari distinguo tra le sociali, culturali e politici), si trovare le motivazione di ap- persone, le loro storie e le loro distinguono gli aspetti oggettivi profondire, ed eventualmente tragedie personali da una parte dalle biografie personali e fa- fare scelte di impegno? e la gravità degli atti commessi miliari, si dà parola ai con- Molti ragazzi ne sanno poco dall’altra. giunti e parenti delle vittime, delle “mafie” e solo per vago Le rappresentazioni nell’im- si trasmette e si fa toccare con sentito dire. Le conoscenze maginario mentale giovanile, mano il dolore. risultano approssimative e indotte dalle narrazioni che Parlare con chi si è ribellato, frammentate. È giunto alle loro hanno per oggetto la mafia, ascoltare di prima mano le orecchie qualcosa di Falcone e sono molteplici: possono su- loro storie e le loro sofferenze Borsellino, fatti accaduti prima scitare fascino come inorridire, è altrettanto importante quanto che loro nascessero; oppure creare confusione quanto dare frequentare i luoghi e parteci- sono stati presi dal clamore di adito a giudizi manichei e sem- pare alle attività dei costruttori qualche più recente e spetta- plificatori, captare adesioni di alternative, di chi lavora nei colare operazione delle Forze emotive o suscitare difese e beni confiscati, esposti alle dell’ordine, con la cattura di rifiuti, indurre identificazio- difficoltà e alle volte anche ai S egn ali un boss latitante da anni. ni con gli “eroi negativi” o, rischi, persino le rappresaglie, Può essere la cronaca televi- viceversa, con le vittime, con che coinvolgono quei luoghi e siva, più che i quotidiani, a chi combatte la mafia e fa re- l’impegno che vi è esercitato. fornire le notizie che spesso sistenza. Per essere efficace con chi la rimbalzano loro addosso, e non L’antimafia sociale. Ad usci- ascolta, la narrazione dell’an- vengono quasi mai elaborate, re dall’impasse si presta ed è timafia sa che deve saper tener 72 | giugno 2012 | narcomafie

lontano il pericolo della reto- il proprio senso civico ed il Spesso, a episodio concluso, si rica, e riuscire a diventare il reclamo di giustizia ad un più tace e si tiene nascosto dentro risultato di un impegno, di una comodo “non vedo, non sento, di se l’insulto di cui si è stati partecipazione attiva e di un non parlo”. vittime: “umiliati e offesi”, coinvolgimento personale, di Anche il più semplice “tirar- quasi come se ce ne si debba un percorso di protagonismo si fuori”, non significa essere vergognare. che consente la graduale “au- neutrali e fare la scelta di non Se si è testimoni, la tentazione tocostruzione di una propria schierarsi, ma essere comun- è farsi da parte, è praticare consapevolezza”, così come que complici, direttamente o indifferenza (anche quando gli autori la definiscono nella indirettamente, e per di più non la si avverte nelle proprie loro ricerca. complici volontari. corde), per timore di diventare L’educazione antimafia cor- Nella quotidianità si può esse- vittime a propria volta, per re tuttavia il rischio di essere re vittime, testimoni e anche “evitare grane”. minoranza e di essere solo una attori, di piccoli episodi di Ci si può sentire in colpa e si voce tra le altre. Inoltre, sicco- sopraffazione e di violenza. ricorre alla ricerca di teorie me non è la più forte, può non Se si subisce una qualche ag- giustificatorie, che fungano da essere la più convincente. gressione altrui, ci si difende alibi morali e che mettano a I motivi sono diversi: perché e si tenta di ridurne i danni. posto la coscienza. non riesce a diventare organiz- zazione capillare nei diversi territori, per il metodo “autori- tario” con cui a volte può essere proposta, per la mancanza di motivazioni soprattutto da par- te di chi compete suscitarle.

La pratica quotidiana di re- sistenza all’ingiustizia e alla prevaricazione. È la “mafio- sità”, come ribadisce spesso Nando dalla Chiesa, che rende possibile la mafia. La mafiosità è costituita da una cultura e da atteggiamenti che comportano, nei contesti sociali e nelle relazioni che li compongono,la condivisione di modalità, anche minuscole, di prevaricazione e di violenza, di omertà e convenienza pelosa. Ciò avviene in tanti “normali” episodi di vita quotidiana: in strada, a scuola, sul lavoro, a volte anche a casa e in fa- S egn ali miglia. La mafiosità è una cultura per- vasiva, che sa approfittare dei vantaggi ed evitare gli svantag- gi, propria del comportamento di chi “non cerca grane” e “si fa i fatti propri”, che sacrifica 73 | giugno 2012 | narcomafie

Se si è attori, si può aver agito L’importanza di essere gruppo. della realtà di cui ogni orga- volontariamente, oppure con Le domande non dovrebbero nizzazione che si muove nel atti involontari o semi-volon- essere solo personali. Non si sociale ha costante e continuo tari. In questi casi si può rima- dovrebbe essere lasciati soli a bisogno. È un accompagna- nere condizionati dal gruppo decidere. Essere insieme nel mento all’azione che consente di amici (si era presenti, ma fare le scelte, confrontarsi, rin- di verificare impressioni, di non si è partecipato attiva- cuorarsi, sostenersi nel portarle modificare percezioni e rap- mente al “fattaccio”, poiché avanti e nell’essere coerenti, è presentazioni del fenomeno si è rimasti come paralizzati un aiuto indispensabile. Altri- che possono soffermarsi solo dalla contraddizione tra non menti si è l’eccezione, si esce sugli aspetti che si impongono essere da meno degli altri, ma dall’ordinarietà, dalla condivi- con più evidenza, trascuran- non esserne convinti), oppure sione di un orizzonte comune, done altri, più sotterranei, che la “cosa” commessa sembra dal reciproco senso delle cose, più impercettibilmente ma con irrilevante (una raccomanda- e si è proiettati su un registro un’azione più carsica, finiscono zione, “lo fanno tutti”). In caso più drammatico, nella dimen- per imporsi a distanza, con un di volontarietà manifesta si sione dell’extra-ordinarietà, effetto sorpresa e dal risultato può essere preda della propria dell’azione al di fuori della spiazzante. impulsività o invece interpre- “normalità”, contigua alle ca- Fare inchiesta è costringere tare il ruolo del sopraffattore tegorie dell’epico e dell’eroico: il pensiero, spesso errabondo dominante. l’esatto contrario di ciò di cui e utopico, a fare un esame di In qualsivoglia delle situazioni si ha bisogno oggi per rendere realtà: con la finalità di ri-tarare delineate è etico porsi delle ordinaria, e non eccezionale, di continuo pratiche, percorsi, domande e cercare, possibil- l’antimafia sociale. proposte, e di possedere sem- mente non da soli, le possibili Essere gruppo, in un percor- pre una piena consapevolezza risposte. so educativo e formativo, si- dei limiti che accompagnano Come si agisce e si reagisce in gnifica confronto continuo, tutto ciò che, con fatica, si ri- determinate situazioni-verità, mettere a nudo e analizzare esce a fare e non fare. ha molto a che fare con la pro- i propri dubbi al cospetto dei Cercare di sapere e evitare di pria identità personale, come dubbi degli altri, cercando di supporre di sapere quello che soggetti emotivi e morali, pri- rispondere insieme a interro- non si sa, oltre che atto di in- ma ancora che come soggetti gativi difficili. telligenza, è anche pratica di razionali e cognitivi. Essere gruppo, nella pratica umiltà. È porsi in un rappor- Le dimensioni identitarie che di resistenza alla mafiosità, to tra pari con le persone, gli vengono chiamate in causa significa fare massa critica, studenti e i ragazzi con cui si nella scelta comportamentale costituire una forza di impatto, intende iniziare dei percorsi hanno a che fare con la vigliac- riconosciuta e considerata. comuni. Conoscersi vuole dire cheria e il coraggio, l’oppor- Insieme si conosce l’“invisibi- anche creare legami, premessa tunismo e la considerazione le”, insieme si propongono e indispensabile per porre le basi degli altri, l’egocentrismo e si “contagiano” comportamenti a una intrapresa che, grande o l’empatia. più coraggiosi, insieme si riesce piccola che sia, richiede atte- Le radici dell’antimafia so- a essere coerenti e dare mag- stazione di reciprocità. ciale si innervano e passano giore solidità e continuità alle È per tutto questo che si rin- inevitabilmente per le scelte proprie azioni. graziano, con affetto sincero, personali di ognuno, hanno a Insieme si fanno progetti, ci Ludovica Ioppolo, Francesca che fare con i propri singoli si propone e ci si espone, in- della Ratta-Rinaldi, Giuseppe S egn ali vissuti e rispondono alla co- sieme si diventa parte attiva Ricotta e, con loro, tutte le scienza di sé. del movimento dell’antimafia altre persone che hanno col- La risposta alla domanda “da sociale. laborato per i risultati della che parte sto?” ha molto a che significativa ricerca “Coi loro fare con la propria identità per- La ricerca-azione. Fare inchie- occhi: l’immaginario mafioso sonale e la sua costruzione. sta è una pratica di conoscenza tra i giovani”.

76 | giugno 2012 | narcomafie La scuola contro la mafia di Marika Demaria

«Un uomo d’altri tempi – rac- Salici e Luca Ferrara Antonino di quel 28 luglio 1983, quando conta Andrea Camilleri nella Caponnetto. Non è finito tutto, fu ucciso proprio Chinnici. Di prefazione – per i modi e le pubblicato dalla casa editrice fatto la narrazione si sviluppa espressioni. Ebbi anche la cer- Round Robin con il patrocinio su due piani e quello sincro- tezza che fosse un uomo giu- della fondazione Antonino nico (relativo ai ricordi di An- sto». Antonino Caponnetto – Caponnetto. tonino Caponnetto) si interse- successore di La struttura del fumetto è par- ca con quello diacronico che alla guida del pool antimafia ticolare. Le strisce iniziali rac- con un ulteriore flash back e dell’Ufficio istruzione a Pa- contano uno degli ultimi di- riporta al 1982 e all’omicidio lermo – viene ricordato anche scorsi pubblici del giudice del generale Carlo Alberto dal- con queste parole dalle perso- istruttore Rocco Chinnici, ma la Chiesa per poi ripercorrere ne che lo hanno conosciuto, in quelle immediatamente suc- vent’anni di storia d’Italia, del- amato e stimato, nei pensieri cessive si ricordano le stragi la mafia e dell’antimafia. che fanno da corollario al fu- di Capaci e di via D’Amelio Luca Salici e Luca Ferrara, at- metto dei giovani autori Luca per poi raccontare l’efferatezza traverso le proprie matite, rie- vocano fatti eclatanti come le dichiarazioni del pentito Tom- maso Buscetta, il blitz di San Michele, gli arresti di Vito Cian- cimino e dei fratelli Nino e Ignazio Salvo, la stesura delle carte che condurranno all’aper- tura, nel 1986, del maxi pro- cesso. E ancora: gli omicidi di Ninnì Cassarà e di Beppe Mon- tana, oltre ai veleni della vi- cenda dei “professionisti dell’antimafia”. Nel 1988, la svolta. Antonino Caponnetto sancisce che «bi- sogna partire subito dalle scuo- le, confrontarsi con i giovani e cercare di cambiare questa cultura di morte», tornando a percorrere la strada battuta dal generale dalla Chiesa quando iniziò ad andare nelle scuole per parlare con gli studenti. Storico – e ben ricordato sulle pagine del fumetto – uno degli ultimi discorsi che il giudice 77 | giugno 2012 | narcomafie

di adozione fiorentina indiriz- zò proprio a un folto gruppo di giovani durante un incontro in una scuola: «Non chiedete mai favori o raccomandazioni, le leggi vi accordano dei dirit- ti, sappiateli esigere, chiede- teli con fermezza, con dignità, senza piegare la schiena, sen- za abbassarvi al più forte, al più potente, al politico di tur- no. Ragazzi, godetevi la vita, innamoratevi, siate felici ma diventate partigiani di questa nuova resistenza». Sono queste le parole conclusive del fumet- to, che accompagnano il letto- re verso la frase celebre di Antonino Caponnetto – «La mafia teme più la scuola che la giustizia» – e in diverse pa- gine costellate da tracce di memoria affidate, tra gli altri, a Maria Falcone, sorella del giudice ucciso il 23 maggio 1992, che ricorda di «aver in- contrato per la prima volta Caponnetto nel 1985, al matri- monio di Giovanni e Francesca che lei rimasta uccisa rato dai suoi allievi: sono po- (Morvillo, an- nella strage di Capaci, chissime le persone così». Luca Salici nda) e il suo insegna- Nel fumetto Antonino Capon- Luca Ferrara mento: divulgare nelle netto. Non è finito tutto si fa Antonino Caponnetto. scuole gli ideali di Fal- riferimento anche alla celebre Non è finito tutto Round Robin cone e Borsellino». Il frase che Caponnetto pronun- pagine 152 procuratore nazionale ciò all’indomani della strage euro 15,00 antimafia Pietro Gras- di via D’Amelio: «È finito tut- so lo dipinge come to». Chi attraverso il proprio «il capo perfetto» contributo ha voluto ricordare mentre il sociologo il giudice nisseno ha sottoli- Nando dalla Chiesa neato con forza che quelle pa- mette in risalto una role furono dette in un mo- peculiarità di An- mento di massimo sconforto e tonino Caponnet- dolore ma che non fosse tutto to: «Saper com- finito Caponnetto l’ha dimo- prendere senza strato continuando il proprio invidia la cresci- impegno nell’antimafia, che ta delle persone dal 16 giugno 2003 si è ulte- più giovani, co- riormente concretizzato con la lui che auspica nascita della Fondazione a lui di essere supe- dedicata. 78 | giugno 2012 | narcomafie

documentario L’avvelenata: cronaca di una deriva Marika Demaria Il 14 dicembre 1990 la motona- pericolosità del carico della nave: ria Tarzia e Gabriele Morabito ve Rosso si arenò sulla spiaggia non vi era nulla di nocivo. A (quelle relative alla nave sono delle Formiciche ad Amantea, distanza di vent’anni però, nella state girate da Amerigo Spinelli), a cura di in provincia di Cosenza. Prima valle del fiume Oliva, furono con musiche originali di Carmine del suo ultimo viaggio l’imbarca- ritrovati 90 mila metri cubi di Senarcia. L’autore ha così com- zione – ribattezzata Jolly Rosso rifiuti nocivi. mentato il suo lavoro: «L’avve- – era stata affittata dal governo Il documentario L’avvelenata- lenata rispecchia noi calabresi italiano per trasportare rifiuti cronaca di una deriva di Claudio avvelenati, arrabbiati, per quello tossici dal Libano all’Italia ed Metallo restituisce questa vicenda che è stato fatto alla nostra terra. era conosciuta come la “nave dei alla memoria collettiva, arricchita Siamo avvelenati nel senso che veleni”. All’epoca i cittadini fu- con testimonianze. Le immagini viviamo in mezzo a veleni che rono rassicurati circa l’eventuale sono di Maurizio Marzolla, Ma- non abbiamo prodotto noi». libri Pelle Fuego «Chi ha dato fuoco al centro spor- strani fenome- le segnalazioni del mese le segnalazioni di serpente tivo di via L. mi abita a due passi, ni di “auto- Chiedersi se i governi siano attenti ha sempre vissuto nella parallela combustione”, e consapevoli verso la reale situa- dalla mia casa. Io li conosco molto minacce, inti- zione del paese che devono gover- bene, più o meno da quando midazioni, in- nare, fotografandone la situazione sono nato. Sono gli stessi che da cendi dolosi. economica e lavorativa. È questo trent’anni stabiliscono il prezzo E l’omertà uno degli obiettivi del libro scritto e il quantitativo della coca che delle persone che, di fronte al da Maurizio Campisi, dal titolo deve essere venduta nelle piazze fuoco appiccato dalla malavita, quanto mai eloquente. Un tuffo di Milano». L’ebook di Giuseppe preferiscono tacere piuttosto che in una realtà – l’America Latina Catozzella, già autore del fortu- denunciare. – che, secondo i dati ufficiali di nato Alveare (Rizzoli), torna a Giuseppe Catozzella, vari organismi, registra l’indice di raccontare le vicende criminali Fuego, Feltrinelli (ebook a 0,99 povertà estrema attorno al 45% legate al capoluogo lombardo: euro su www.feltrinelli.it) della popolazione, cioè 250 mi- lioni di persone. Un’analisi do- ciatori ad arrestarne l’avanzata» cumentata e attenta, che conduce Cosa Nuova spiega l’autore. Il titolo – Cosa ad una riflessione applicabile ad Il giornalista Andrea Apollonio Nuova – richiama alla Cosa nostra ogni settore e ad ogni Stato: «La accompagna il lettore “alla sco- siciliana, ma le pagine del libro responsabilità di un cambiamento perta dei feudi della ’ndrangheta” ben delineano le diversità tra le ricade esclusivamente sulla capa- (come recita il sottotitolo) con due organizzazioni criminali. cità di reazione e organizzazione l’intento di far conoscere una dei singoli individui». figura troppo spesso non consi- derata. Si tratta dei militari dello Maurizio Campisi, Pelle di serpente. Lo sfrut- Squadrone Cacciatori di Calabria: Andrea tamento infinito di America «L’Italia ancora non li conosce, Apollonio, Cosa Nuova, Latina e delle sue risorse, nonostante l’assalto mafioso al Editorial Intangibile, Pellegrini (www.editorialintangible.com) Nord parta da qui, e siano i Cac- Editore SHARE 79 | giugno 2012 | narcomafie

mostra appuntamenti Lezioni Civili Due mesi di dibattiti, confronti, donne di mafia e testimonianze, proiezioni di fil- dell’antimafia. La mati: “Lezioni civili” in ricordo serata conclusiva di Falcone e Borsellino è un’ini- – la kermesse è ziativa organizzata da Libera in iniziata lo scorso collaborazione con la provin- 21 maggio – si Vent’anni dopo cia di Roma. La storia dei due celebrerà il 17 lu- Fino al prossimo 19 luglio, pres- magistrati nel ventennale della glio a Roma, alla so il palazzo di giustizia di Mi- loro morte permette di rendere presenza di Giu- lano, sarà possibile visitare una omaggio anche ad altre vittime seppe Pignatone, mostra dedicata al ventennale della mafia, attraverso ospiti quali Procuratore capo delle stragi di mafia di Capaci Attilio Bolzoni, Francesco La Li- della Repubblica (23 maggio) e via D’Amelio (19 cata, Giovanni Bianconi, Franco a Roma; Corradino luglio). La mostra è stata allestita La Torre, Simona dalla Chiesa, Mineo, direttore dall’Associazione nazionale ma- Gian Carlo Caselli, Giancarlo De di Rainews 24; gistrati in collaborazione con l’as- Cataldo, Piero Grasso. Molti i temi Nicola Zingaretti, sociazione Libera. Per ulteriori trattati: dagli uomini abbando- presidente della Borsellino scrisse in occasione informazioni è possibile contat- nati dallo Stato nella lotta alla Provincia di Roma; don Luigi del trigesimo dell’amico e collega tare il coordinamento milanese mafia ai giornalisti minacciati e Ciotti, presidente e fondatore di Giovanni Falcone. Il programma dell’associazione all’indirizzo uccisi dalla criminalità organiz- Libera; l’attore Giorgio Tirabassi, completo è scaricabile dal sito [email protected]. zata, passando per il ruolo delle il quale leggerà la lettera che Paolo www.libera.it

fuoricatalogo a cura di Elena Ciccarello La verità è fuori catalogo Più che di un libro, questa volta parliamo di una storia. La storia di un mistero che rischia di finire fuori catalogo, per sempre. La storia di un giovane urologo siciliano che è stato trovato morto il 12 febbraio 2004, nella sua casa di Viterbo. Si chiamava Attilio Manca. Lo hanno trovato con due buchi nel braccio, il setto nasale deviato e lividi su tutto il corpo. Sul pa- vimento della sua stanza s’era creata una pozza di sangue. Per i magistrati Attilio Manca è morto di overdose, iniettandosi da solo un mix fatale di eroina e tranquillanti. Una ricostruzione che non convince tutti, neppure il giudice di Viterbo che più di una volta respinge la richiesta di archiviazione presentata dai pm. Non ci crede la famiglia, l’avvocato e neppure molti giornalisti. Anzitutto perché Attilio era mancino e difficilmente sarebbe riuscito a bucarsi sul braccio sinistro. Poi perché aveva addosso i segni di una colluttazione, rimasti senza spiegazione. Infine, perché era un medico bravo, e nel suo paese, Barcellona Pozzo di Gotto (Me), lo conoscevano tutti. Aveva studiato a Parigi e sapeva eseguire delicate operazioni in laparoscopia. Attilio, raccon- tano i familiari, era andato l’ultima volta nella Francia del sud nell’autunno del 2003, «per assistere a un intervento chirurgico». Un’operazione delicata, come quella cui si sottopone negli stessi giorni, e proprio a Marsiglia, il superlatitante Bernardo Proven- zano, uscito dall’Italia sotto falsa identità. Per i magistrati si tratta di una semplice coincidenza. La morte dell’urologo è un caso di droga e null’altro. Lo ha ribadito il procuratore capo di Viterbo Alberto Pazienti, anche durante la conferenza stampa indetta l’8 giugno scorso: la pista mafiosa è esclusa. L’unico rinvio a giudizio sarà chiesto per la donna che avrebbe venduto ad Attilio la dose. Una lacunosa ricostruzione dell’accaduto cui familiari e amici non intendono rassegnarsi. Intanto anche il libro che racconta questa storia ha rischiato di finire fuori mercato, ad opera dei legali di alcuni personaggi citati nel testo, che hanno diffidato la casa editrice Terrelibere dal continuarne la pubblicazione e alcune librerie di Sicilia dal tenerlo in vetrina. Per fortuna senza riuscire nell’intento.

Joan Queralt, L’enigma di Attilio Manca, terrelibere.org, 2010 80 | giugno 2012 | narcomafie

di Piero Innocenti

Se il vernare” l’immigrazione, ancora in lo scenario dell’immigrazione: il questi primi cinque mesi del 2012 primo è costituito dalla rete di abbiamo la conferma che i sistemi criminali che trafficano persone e restrittivi non fanno certamente che si va sempre più rafforzando (in razzismo è diminuire la pressione migratoria questo senso anche il Dipartimento irregolare, né, tantomeno, indu- informazioni per la sicurezza, nella cono i trafficanti di esseri umani relazione presentata al parlamento a ridurre l’offerta di tali “servizi”. a marzo 2012); il secondo sono le istituzionale Alla data dell’8 giugno, gli sbarchi sconcertanti dichiarazioni, rila- sulle coste italiane sono stati 78, sciate il 14 marzo, nel contesto per un totale di 2.880 migranti. A di una riunione pubblica dall’ex Lampedusa, che è sempre l’approdo ministro dell’Interno Maroni, se- più vicino alle coste nord africane, condo cui “forse con i migranti sono stati soccorsi ben 938 stranieri. abbiamo esagerato” e “ci abbiamo L’esigenza di una riapertura del un po’ marciato” (sic!). Gli sbarchi di migranti di queste (come “clandestino”, “vucumprà”, centro di accoglienza nell’isola è Maroni, sin dal giugno 2009, è stato ultime settimane a Lampedusa e “zingaro”, “extracomunitario”), le stata sollecitata da oltre due mesi il ministro dei “respingimenti” in sulle altre coste italiane (puglie- esternazioni xenofobe e razziste anche dal sindaco. Sulle coste mare (giudicati illegali con la recen- si e calabre), le “vivaci” proteste di alcuni noti esponenti politi- pugliesi e calabre sono sbarcati, te sentenza del febbraio 2012 della registratesi in diversi Centri di ci, parlamentari e rappresentanti rispettivamente 727 e 454 persone Corte europea sui diritti umani) di identificazione ed espulsione (Cie) istituzionali hanno sicuramente provenienti, per lo più, dalle coste centinaia di migranti provenienti da parte di stranieri ivi “detenuti” stimolato, in un recente passato, greche, turche, egiziane. A questi dalla Libia, che avrebbero potuto e, di nuovo, la “costruzione della comportamenti di intolleranza e dati del “versante marino”, vanno richiedere asilo politico se fos- paura” ad opera di alcuni espo- di violenza per la “presa” che han- sommati i 3.469 stranieri irregolari sero stati messi nelle condizioni nenti politici sui “clandestini” che no sulla gente comune. A questo rintracciati dalle forze di polizia sul di poterlo fare, e che sono stati arrivano a “milioni” nel nostro “razzismo istituzionale” (sul punto territorio nazionale. Per alcuni di riconsegnati alle autorità libiche paese ripropongono l’esigenza di suggerisco la lettura dell’interessan- questi (234) è scattato il “rimpatrio” per essere sottoposti ai trattamenti una riforma dell’intero impianto te libro di Clelia Bartoli “Razzisti in virtù di accordi di riammissione più vili e degradanti che si possano normativo sull’immigrazione e per legge”, Editore Laterza, 2012), con alcuni paesi, altri (564) sono immaginare. Valutino i lettori se il l’adozione di politiche basate più fenomeno che in Italia è ancora stati “respinti” o espulsi/accompa- “dubbio maroniano”, ora che non sull’integrazione (meglio parlare poco studiato, concorrono, poi, gnati (451) alla frontiera. Per 1.741 è più ministro della Repubblica di “interazione”) e sul governo di tutti quegli atteggiamenti, consa- si sono adottati i normali provvedi- è meritevole di rispetto o debba tale fenomeno che sulle espulsioni pevolmente o inconsapevolmente, menti amministrativi espulsivi non essere considerata l’ennesima ver- e sulle detenzioni. Le migrazioni, discriminatori, tenuti da una certa immediatamente esecutivi. gogna leghista. vale la pena ricordarlo ancora, burocrazia pubblica che, fornendo un Due sono, a mio parere, gli aspetti sono l’espressione di una profonda servizio, dovrebbe garantire i diritti di maggiore preoccupazione sul- iniquità sociale globale, fatta di di tutti i cittadini in egual modo. sfruttamento, ingiustizia, ipocrisia, In attesa di una politica europea co- oppressione, che potrà attenuarsi mune (e coerente), che riesca a “go- solo se si riuscirà a colmare le differenze notevoli tra paesi ricchi e paesi poveri. Il generoso – ma ipocrita – slogan che, di tanto in tanto, sentiamo ripetere da qual- che avventato personaggio politico (“aiutiamoli ma a casa loro”), do- vrebbe essere cambiato in quello più vero di “non danneggiamoli nei paesi in cui vorrebbero vivere liberamente e dignitosamente”. Le continue discriminazioni verso gli stranieri, anche quelle lessicali Mensile | Anno XX | Poste italiane S.p.A | SPED. IN A.P. D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB | To. ISSN 1127-9117 | 2012 | 3 euro 6 | 2012 numero

Caso Orlandi, riciclaggio, bande criminali e usura a Roma PECCATI CAPITALI | 2012 6 | 2012 numero SOMMARIO di AngelaCamuso Emanuela, laverità occultata Serbatoi asecco Chi ordina, chiriscuote Cronologia dellamattanza Lo spazio conteso di EmilioFabio Torsello 27 di Marcello R Falcone eilcoraggio 28 di Marika Demaria In memoriadidonDiana 26 di Marika Demaria Come l’araba fenice 20 di Laura Galesi “Io nonhopaura“ 23 di Alessia Candito Tutti i guai del governatore 4 a cura diMarco Nebiolo Brevi dimafia 12 di DarioDeLuca Il pianodelboss 9 di Matteo Zola Amministratori sotto tiro 4 di LivioPepino sostituire lapolitica La tecnica nonpuò 3

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ROMA NUO C STRO ATTENTATI SUIBENIC O SE NO ORIALE VE RESISTENZE ZZATECI TUTTI STRE avveduto URS O TI ONFISCATI 58 71 di Andrea Giordano Instabile Libia 70 di EmmaVolonté Argentina chiamaItalia 68 | a cura diStefania Bizzarri R 65 di EmmaVolonté Sulle barricate 64 | testo efoto diEmmaVolonté La battaglia diCheran di Piero Innocenti Se ilrazzismo èistituzionale 80 a cura diMarika Demaria Le segnalazioni delmese 78 di Marika Demaria La scuola contro lamafia 74 di Leopoldo Grosso Con iloro occhi DEI DESAPARECID O assegna stampa internazionale

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