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Quad. Staz. Ecol. civ. Mus. St. nat. Ferrara, 17: pp. 83-88, 2007 ISSN 0394-5782

Stefano Scali 1 Augusto Gentilli 2

Biologia e conservazione della di Lataste (Rana latastei Boulenger, 1879)

La biologia di Rana latastei breggiate, con presenza di vegetazione acquati- ca e rami sommersi e prive di pesci, che costitui- La rana di Lataste (Rana latastei Boulenger, scono una seria minaccia soprattutto per uova e 1879) è un piccolo anuro endemico del bacino larve (Scali, 1993; Barbieri & Bernini, 2004). del Po e dell’Istria. È caratterizzata da una colo- La riproduzione è di tipo esplosivo (Andreo- razione dorsale marrone o rosata, con una mac- ne, 1992) e avviene tra la metà di febbraio e la chia scura sul timpano, tipica delle cosiddette ra- metà di marzo (Bernini et al., 2004); il periodo di ne rosse. La colorazione ventrale è biancastra, ad attività annuale si prolunga fino alla fine di ot- eccezione della gola che si presenta macchietta- tobre in relazione all’andamento meteorologi- ta di nero o viola, con un disegno a “T” rovescia- co. Le femmine rimangono in acqua solo per il ta nelle porzione centrale. Sul labbro superiore è periodo necessario alla deposizione, mentre i presente una riga bianca che si arresta sotto l’oc- maschi frequentano le zone umide e gli habitat chio. La lunghezza massima è di circa 55 mm nei circostanti per un periodo di circa 4-5 settimane maschi e di 75 mm nelle femmine (Nöllert & Nöl- (Barbieri & Bernini, 2004). lert, 1995), anche se il dimorfismo sessuale non Le ovature, ancorate alla vegetazione som- risulta sempre significativo in popolazioni diffe- mersa, contengono da 676 a 2720 uova e schiu- renti (Marzona et al., 2004). Sono infatti note dono dopo 15 –20 giorni dalla deposizione (Ber- differenze della taglia rispettivamente di maschi nini et al., 2004). La metamorfosi avviene dopo e femmine, riscontrate confrontando diverse po- circa tre mesi dalla schiusa e la maturità sessuale polazioni (Ficetola et al., in stampa). si riscontra spesso già durante la primavera suc- Questa specie è fortemente legata agli am- cessiva (Guarino & Mazzotti, 2001; Guarino et bienti boschivi planiziali e collinari fino circa 700 al., 2003). La longevità massima registrata in una m s.l.m. (Lanza, 1983), caratterizzati in particola- popolazione del è stata di tre anni per i re dalla presenza di farnia e ontano nero, anche maschi e quattro per le femmine, fatto che con- se può frequentare saliceti, canneti, pioppeti o figura la rana di Lataste come uno degli anuri aree relativamente aperte (Pozzi, 1980; Barbieri europei meno longevi, con forti ricadute per & Bernini, 2004; Bernini et al., 2004). quanto riguarda le strategie di conservazione In queste aree si riproduce sfruttando picco- (Guarino et al., 2003). Questa specie non si allon- le raccolte di acqua stagnante, meglio se om- tana quasi mai per più di 1Km dai siti riprodutti-

1 Museo Civico di Storia Naturale di Milano, C.so Venezia 55 - 20121 Milano; e-mail: [email protected]. 2 Dipartimento di Biologia Animale, Università degli Studi di Pavia, P.zza Botta 9/10 - 27100 Pavia; e-mail: [email protected].

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vi (Lanza, 1983). 2. Direttiva Habitat, Consiglio CEE 92/43, Sono state effettuate stime di densità di po- 21.V.1992; Allegato II: Specie animali e vege- polazione da parte di numerosi autori, riassunte tali di interesse comunitario la cui conserva- in Barbieri & Bernini (2004): i valori osservati ri- zione richiede la designazione di zone spe- sultano compresi fra 68 individui/ha nel Bosco di ciali di conservazione; Allegato IV: Specie ani- Carpenedo (VE) e 952 individui/ha nella Riserva mali e vegetali di interesse comunitario che delle Bine (MN/CR). richiedono una protezione rigorosa. Anche i valori di sex-ratio (MM/FF) risultano piuttosto variabili e sono compresi tra 1.17:1 e Normative nazionali 1.73:1 (Barbieri & Bernini, 2004). 1. Regolamento recante attuazione della diret- L’alimentazione si basa principalmente su in- tiva 92/43 CEE relativa alla conservazione de- vertebrati terrestri, quali araneidi, crostacei iso- gli habitat naturali e seminaturali, nonché podi e gasteropodi polmonati, anche se in modo della flora e della fauna selvatiche; D.P.R. n. meno abbondante sono presenti nella dieta an- 357 del 8.IX.1997; Allegato B: Specie animali che ditteri, imenotteri alati e ortotteri. La specie e vegetali di interesse comunitario la cui con- normalmente non si alimenta durante il periodo servazione richiede la designazione di zone riproduttivo (Pozzi, 1980). speciali di conservazione; Allegato D: Specie Nella rana di Lataste sono stati individuati animali e vegetali di interesse comunitario due tipi di canto: il primo più intenso, emesso sia che richiedono una protezione rigorosa. [ra- sott’acqua sia in superficie, e un secondo prodot- tifica della Direttiva Habitat sopra citata]. to unicamente sotto la superficie (Farronato et al., 2001). Normative regionali Studi recenti hanno evidenziato un calo del- 1. Lombardia: Legge Regionale n. 33 del la diversità genetica intrapopolazione proceden- 27.VII.1977 “Provvedimenti in materia di tu- do dalle popolazioni orientali a quelle occiden- tela ambientale ed ecologica; Titolo IV: Tute- tali, facendo quindi supporre la presenza di rifu- la della fauna minore”; Art. 14: gi glaciali proprio nell’Italia nord-orientale; la a) Par. 1: Durante l’intero arco dell’anno la rac- minima diversità si osserva nelle popolazioni colta o distruzione di uova e la cattura ed uc- svizzere del Canton Ticino (Garner et al., 2003; cisione di girini di tutte le specie di Anfibi so- 2004). Le popolazioni istriane sembrano non dif- no vietate. ferire da quelle dell’Italia nord-orientale ed è b) Par. 2: Dal 1 febbraio al 30 giugno è vietata perciò supponibile un isolamento di circa 5.000- la cattura di tutte le specie di Anfibi del ge- 10.000 anni (Capula et al., 1987). nere Rana. c) Par. 4: Nel restante periodo dell’anno la cat- tura di rane adulte [omissis] è consentita per Normative per la conservazione una quantità giornaliera non superiore a 2 Kg per persona. La specie è tutelata da numerose norme in- d) Par. 5: La cattura di rane [omissis] non è am- ternazionali, nazionali e regionali, anche grazie messa durante la notte da un’ora dopo il tra- al suo inserimento nella Red List of Endangered monto ad un’ora prima della levata del sole. della IUCN con lo status di specie vulne- 2. Piemonte: Legge Regionale n. 32 del rabile a causa dell’areale ristretto e della pro- 2.XI.1982 “Norme per la conservazione del gressiva frammentazione e riduzione degli habi- patrimonio naturale e dell’assetto ambienta- tat elettivi (Categoria VU-B2 ab(iii)/2004). le” Di seguito sono riportate le principali norma- a) “…è vietata la cattura e l’uccisione di tutte le tive a tutela della rana di Lataste in Italia. specie di Anfibi e la distruzione delle loro uo- va…”; Normative internazionali b) “…è consentita però la cattura, dal 1 luglio 1. Convenzione di Berna, 19.IX.1979, ratificata al 30 novembre, di 30 rane giornaliere per dall’Italia con legge n. 503 del 5.VIII.1981; Al- persona e soltanto di giorno…”. 3 legato II: specie di fauna rigorosamente pro- 3. Veneto: Legge Regionale n. 53 del 15.XI.1974 tette. “Norme per la tutela di alcune specie della

3 Con la Legge Regionale n. 29 del 21/06/1984 di integrazione e modifica alla L.R. 32/1982 “…il numero giornalie- ro di rane di cui è ammessa la cattura è elevato a 100 per persona…”.

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Biologia e conservazione della rana di Lataste

fauna inferiore e della flora e disciplina della sono di conseguenza indicate alcune strategie di raccolta dei funghi”. conservazione che dovrebbero essere poste in a) “…è vietata tutto l’anno la cattura di uova e essere. A Rana latastei è stato attribuito un pun- girini di ogni specie di Anfibi …”; teggio di priorità 12 e le misure di conservazione b) “…è consentita dal 1 maggio al 1 marzo la suggerite sono elencate di seguito: cattura degli adulti di tutte le specie del ge- nere Rana…”; • Reintroduzione c) “…nel restante periodo dell’anno si possono • Re-stocking catturare soltanto rane adulte, ma unica- • Controllo dell’impatto predatorio e/o degli mente di giorno e per una quantità giorna- organismi ospiti o simbionti liera non superiore a 1 Kg per persona…”. • Miglioramento della qualità delle acque 4. Friuli-Venezia Giulia: Legge Regionale n. 10 • Rimboschimenti in relazione alla tipologia del 17.IV.2003 “Disciplina del regime di dero- del bosco originario ga previsto dall’art. 9 della direttiva n. • Monitoraggio dello status delle popolazioni 79/409/CEE concernente la conservazione de- • Monitoraggio dell’habitat gli uccelli selvatici e modifiche a disposizioni • Monitoraggio della qualità chimica e biologi- in materia di tutela della natura, di attività ca delle acque venatoria e di tassidermia”. • Educazione ambientale e divulgazione in a) Art. 17 comma 5 “Le specie Rana dalmatina, ambito locale Rana latastei, Rana lessonae e Rana ridibun- • Educazione ambientale e divulgazione a lar- da sono specie protette e la loro cattura è go raggio. vietata in tutto il territorio regionale duran- te tutto l’arco dell’anno”. 5. Emilia-Romagna: Legge Regionale n. 11 del Problemi di conservazione 22.II.1993 “Tutela e sviluppo della fauna itti- ca e regolazione della pesca in Emilia-Roma- Numerosi autori concordano nel ritenere la gna”. rana di Lataste una specie soggetta a molteplici a) Art. 25 Comma 1: “La cattura delle rane è fattori di rischio, principalmente derivanti dalle consentita a chi è in possesso della licenza di modificazioni ambientali dovute all’attività an- pesca, limitatamente a quelle di interesse ali- tropica. Tra queste un ruolo fondamentale è gio- mentare (rane verdi)”. cato dalla perdita di habitat e dalla conseguente Emilia Romagna: Legge Regionale n. 25 del frammentazione degli stessi; infatti, la progressi- 26.VII. 2006 "Disposizioni per la tutela della va deforestazione della Pianura Padana ha forte- Fauna Minore in Emilia Romagna". mente ridotto gli habitat elettivi della specie, Art. 1, Comma 3: ...la Regione, le Province, gli permettendone la sopravvivenza solo in boschi Enti di gestione delle Aree protette, i Comu- planiziali relitti, spesso isolati fra loro e spesso li- ni e le Comunità montane salvaguardano la mitati a porzioni delle principali aste fluviali (An- fauna minore tutelandone le specie, le popo- dreone & Luiselli, 2000; 2001; Barbieri & Bernini, lazioni e gli esemplari, proteggendone gli 2004). habitat naturali e seminaturali e promuoven- L’isolamento delle popolazioni può portare do la ricostituzione degli stessi. ad un aumento del tasso di omozigosi e ad una Art. 2, Comma 2: ...sono considerate partico- diminuzione della variabilità genetica al loro in- larmente protette: le specie di cui agli Alle- terno; questo fatto si ripercuote normalmente gati II) e IV) della Direttiva 92/43/CEE. sul successo riproduttivo, sulla vitalità degli indi- vidui e sulla loro resistenza agli agenti patogeni In aggiunta alle suddette leggi e regolamen- (Pearman et al., 2004; Pearman & Garner, 2005; ti, la Regione Lombardia ha approvato un “Pro- Ficetola et al., in stampa). gramma regionale per gli interventi di conserva- L’immissione di pesci nelle zone umide costi- zione e gestione della fauna selvatica nelle aree tuisce un grave problema ed una delle maggiori protette” e un “Protocollo di attività per gli in- cause di declino degli anfibi a livello mondiale terventi di reintroduzione di specie faunistiche (Teplitsky et al., 2003). Anche Rana latastei si nelle aree protette della Regione Lombardia” mostra vulnerabile a questo fattore che colpisce (D.G.R. 7/4345 del 20.IV.2001). In questo docu- in particolare uova e larve, ma che può essere mento sono forniti dei punteggi di priorità delle dannoso anche per gli individui adulti (Scoccian- singole specie (compresi tra 1 e 14) calcolati sul- ti, 2004). Analoghi problemi possono insorgere a la base del loro status e delle possibili minacce e seguito dell’immissione di gamberi alloctoni di

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acqua dolce, quali ad esempio Procambarus cremento numerico della popolazione e di una clarkii (Cruz & Rebelo, 2005). sua successiva stabilità. Le metodiche più utiliz- zate prevedono il ripristino di zone umide par- zialmente interrate o la creazione di nuovi siti, Progetti di conservazione in Italia spesso di piccole dimensioni, localizzati all’inter- no o in prossimità di aree boschive (Scoccianti, Il problema della conservazione di Rana lata- 2001; Gentilli et al., 2003). Eventualmente si pos- stei è stato inizialmente sollevato alla fine degli sono prevedere lavori di riforestazione finalizza- anni’70, con i primi pionieristici studi sull’erpeto- ti al miglioramento degli habitat post-riprodutti- fauna italiana (Pozzi, 1976; Bruno, 1977; Pozzi, vi per ottimizzare le probabilità di sopravvivenza 1980). Corbett (1989) riporta come presenti in degli anfibi e migliorare la connettività tra le di- Italia solo 35 popolazioni, ma le indagini effet- verse popolazioni, al fine di creare una struttura tuate negli anni successivi hanno dimostrato che di metapopolazione. queste informazioni erano fortemente pessimi- stiche, in quanto viziate da una carenza di dati (Barbieri & Mazzotti, 2006). Salvataggio delle ovature e/o degli adulti Tuttavia, vista la progressiva riduzione degli Nel caso in cui siano stati osservati siti in cui habitat elettivi e la condizione di endemicità il disseccamento delle zone umide causi la morte della specie, quest’ultima è stata giustamente delle uova o delle larve, è possibile intervenire oggetto di numerosi progetti di monitoraggio e sia con lavori di habitat management (v. punto conservazione a partire dalla fine degli anni ’80. precedente) o con spostamenti delle ovature in Il primo esempio proviene dal Canton Ticino, do- siti limitrofi. Analogamente, nel caso di punti di ve sono stati effettuati interventi di ripristino attraversamento di strade da parte di individui ambientale per favorire la riproduzione nei siti adulti durante le migrazioni riproduttive, è pos- noti (Corbett, 1989). sibile effettuare operazioni di contenimento e I progetti finora realizzati o avviati sono rag- mitigazione mediante la posa di barriere tempo- gruppabili in quattro principali tipologie di in- ranee e l’ausilio di volontari che provvedano al tervento, di seguito elencate e commentate: trasferimento degli animali da un lato all’altro a) monitoraggio delle popolazioni; della strada (Ferri, 1998; Scoccianti, 2001). b) habitat management dei siti riproduttivi e/o Questi interventi sono da considerarsi di degli ambienti circostanti; emergenza e sul lungo periodo dovrebbero esse- c) salvataggio delle ovature e/o degli adulti; re rimpiazzati da progetti strutturali di habitat d) traslocazioni. management e di posa in opera di sottopassaggi e barriere fisse (Scoccianti, 2001). Monitoraggio delle popolazioni Si tratta della base necessaria per poter pia- Traslocazioni nificare al meglio le strategie di conservazione, Queste operazioni sono state utilizzate negli in quanto è indispensabile conoscere lo status e ultimi anni per la conservazione di anfibi rari, so- la distribuzione della specie nel territorio ogget- prattutto in Lombardia (Gentilli et al., 2003). In to di intervento. Le metodiche più idonee ed uti- alcuni casi queste strategie possono rivelarsi uti- lizzate prevedono il conteggio delle ovature e il li, ma dovrebbero essere attuate solo a seguito rilevamento dei maschi al canto mediante di dettagliati studi di fattibilità, di compatibilità idrofono durante il periodo riproduttivo (Heyer genetica e a fronte di garanzie sulla tutela a lun- et al., 1994). È opportuno ricordare che il secon- go termine dei siti di rilascio. Queste cautele so- do metodo è utile solo per censimenti di tipo no avvalorate da recenti lavori che hanno posto qualitativo o semi-quantitativo, poiché l’indivi- l’attenzione sull’esistenza di adattamenti locali e duazione del numero esatto di maschi al canto è sul conseguente rischio di diminuzione della va- estremamente difficile, soprattutto in presenza riabilità genetica inter-popolazione a seguito di numerosi cantori. dell’introduzione di individui provenienti da aree geografiche diverse (Ficetola & De Bernardi, Habitat management dei siti riproduttivi e/o de- 2005). Inoltre, in caso di ripopolamenti, ulteriori gli ambienti circostanti problemi possono derivare da fenomeni di out- Questa strategia è quella che normalmente breeding depression, cioè di una riduzione del fornisce i migliori risultati per la conservazione successo riproduttivo dovuto all’inserimento di della specie, unendo i vantaggi di una facile rea- individui non perfettamente compatibili da un lizzazione a quelli derivanti dalla rapidità di in- punto di vista genetico, così come recentemente

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Biologia e conservazione della rana di Lataste

Località Ente finanziatore Tipo di intervento Periodo Bibliografia

Lago di Sartirana Regione Lombardia Salvataggio 1994 Ferri, 1998 Lago di Endine Regione Lombardia Salvataggio 1992 Giovine, 1998 Riserve Naturali Regione Lombardia e Monitoraggio, di Monticchie e Fondazione Lombardia habitat management, “Le Bine” per l’Ambiente acquisto terreni 1982 Ferri et al., 2004 Parco Ticino, Regione Lombardia Habitat management, 1998-2006 Gentilli et al., 2003; Parco Adda Sud, raslocazione, Ferri et al., 2004 Parco Serio, monitoraggio Parco Oglio Sud, Parco Mincio Parco Agricolo Sud Regione Lombardia Habitat management, 2000-2006 Gentilli et al., 2003; Milano traslocazione, Ferri et al., 2004 monitoraggio Lago di Al serio Unione Europea, Habitat management, 2001-2002; 2006 Ferri et al., 2004 Regione Lombardia monitoraggio Valle del Curone Unione Europea, Habitat management, 1998-2001 Ferri et al., 2004 Regione Lombardia monitoraggio Parco Campo Unione Europea, Monitoraggio, 2001-2002 Ferri et al., 2004 dei Fiori Regione Lombardia salvataggio Parco Groane Unione Europea, Habitat management, 1998-2001 Ferri et al., 2004 Regione Lombardia monitoraggio Riserva Naturale Unione Europea, Habitat management, 2003-2005 Ferri & Zavagno, 2005 di Monticchie Regione Lombardia monitoraggio Paludi di Ostiglia Unione Europea, Habitat management, 2002-2005 www.life-paludiostiglia.it Regione Lombardia monitoraggio Comune di Ostiglia Fontane Bianche Unione Europea, Habitat management, 1996-2000 www.geocities.com/fontanebianche Regione Veneto monitoraggio Palata Unione Europea, Habitat management, 2000-2002 www.parcodelserio.it/palata.html di Menasciutto Regione Lombardia monitoraggio

dimostrato in Rana temporaria (Sagvilk et al., (2000) 197-208]. Biological Conservation, 97: 269. 2005). Barbieri F. & Bernini F., 2004. Distribution and status of Rana latastei in (Amphibia, Ranidae). Ital. J. Nella tabella successiva sono elencati i pro- Zool., suppl. 1: 91-94. Barbieri F. & Mazzotti S., 2006. Rana latastei. In: Sinda- getti a noi noti realizzati in Italia, grazie spesso co R., Doria G., Razzetti E. & Bernini F. (Eds.), Atlan- a finanziamenti congiunti dell’Unione Europea e te degli anfibi e dei rettili d’Italia/Atlas of Italian degli enti locali preposti alla tutela delle aree and reptiles, Societas Herpetologica protette (Progetti LIFE Natura). Italica, Edizioni Polistampa, Firenze: 362-367. Bernini F., Gentilli A., Merli E. & Razzetti E., 2004. Rana dalmatina and R. latastei: habitat selection, fluc- Bibliografia tuation in egg clutch deposition and response to exceptional floods in northern Italy. Ital. J. Zool., Andreone F., 1992. Valutazione e categorizzazione del- suppl. 2: 147-149. lo status della batracofauna (Amphibia) in Piemon- Bernini F., Gentilli A. & Scali S., 2004. Rana di Lataste. te e Valle d’Aosta. Quaderni della Civica Stazione Rana latastei Boulenger, 1879. In: F. Bernini, L. Bo- Idrobiologica di Milano, 19: 27-40. nini, V. Ferri, A. Gentilli, E. Razzetti & S. Scali (Eds.), Andreone F. & Luiselli L., 2000 - The Italian batracho- Atlante degli anfibi e dei rettili della Lombardia. fauna and its conservation status: a statistical asses- Monografie di Pianura, 5: 108-110. sment. Biological Conservation, 96: 197-208. Bruno S., 1977 - Anfibi d’Italia: Salientia. I. Rana lata- Andreone F. & Luiselli L., 2001 - Corrigendum to: “The stei. Studi sulla fauna erpetologica italiana. Natura. Italian batrachofauna and its conservation status: a Milano, 68: 145-156. statistical assessment” [Biological Conservation 96 Capula M., Dolce S., Lapini L. & Nascetti G., 1987 - Con-

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STEFANO SCALI, AUGUSTO GENTILLI

siderazioni biogeografiche sulle popolazioni di Ra- Guarino F.M. & Mazzotti S., 2001. Longevity and age at na latastei Boulenger, 1879 dell’Istria e della Pianu- sexual maturity in Rana latastei (Amphibia, Anura) ra Padana (Amphibia, Salientia, Ranidae). Biogeo- by skeletochronology. In: P. Lymberakis, E. Valakos, graphia, Lavori Soc. Ital. Biogeografia, 13: 777-778. P. Pafilis & M. Mylonas (Eds.), Herpetologia Candia- Corbett K., 1989. Conservation of European Reptiles & na: 83-88. Amphibians. Cristopher Helm, London: 1-280. Guarino F.M., Lunardi S., Carlomagno M. & Mazzotti S., Cruz M.J. & Rebelo R., 2005. Vulnerability of Southwe- 2003. A skeletochronological study of growth, lon- st Iberian amphibians to an introduced crayfish, gevity, and age at sexual maturity in a population Procambarus clarkii. Amphibia-Reptilia, 26: 293- of Rana latastei (Amphibia, Anura). J. Biosci., 28: 303. 775-782. Farronato I., Pesente M., Fracasso G. & Parlotto L., 2001. 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