Comunicazione Di Esercizio Attività Di Recupero Ai Sensi Dell'artt

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C o mm i tt e n te

NUOVA SOLMINE S.p.A.

Località Casone 58020 SCARLINO (GR)

Stu d i o i n c   a r ic a t o

SOLUZIONE AMBIENTE S.r.l.

Via A. Grandi, 2 50029 TAVARNUZZE (FI)

Auto r ità c   o mpe t e n te

PROVINCIA DI GROSSETO Settore Ambiente

Via Aurelia Nord, 217 58100 GROSSETO (GR)

Ogge t to

C omunic a zione di eserc izio a ttività di rec upero a i sensi dell’a rtt. 214 -216, c omma 1 del D.lg. 152/06

I M PIAN T O D I REC UPERO DELLE C ENERI DI PIRI T E L O C A L ITÀ   C A S O N E - SC A RLINO   (G R)

RELAZIONE TECNICA

Ing. Gianni Innocenti

Ottobre 2009

Comune di Scarlino
Progetto

RINNOVO AUTORIZZAZIONE

Provincia di Grosseto
Elaborato

RELAZIONE TECNICA

Livello

DEFINITIVO

INDICE

PREMESSA___________________________________________________________________________________3 DESCRIZIONE DEI MATERIALI TRATTATI _________________________________________________________5 La Tipologia ________________________________________________________________________________6 La Provenienza______________________________________________________________________________6 Attività di recupero __________________________________________________________________________7 Le caratteristiche chimico fisiche del prodotto ottenuto ___________________________________________9
3. LA MESSA IN RISERVA DELLE C ENERI DI PIRITE ________________________________________________ 10 PARTE SECONDA ____________________________________________________________________________ 12 4. INQUADRAMENTO TERRITORIALE E GEOLOGICO______________________________________________ 12
4.1 Uso del suolo e vegetazione ______________________________________________________________12 4.2 Inquadramento geologico________________________________________________________________13 4.3 Stratigrafia della pianura alluvionale _______________________________________________________18 4.4 Idrografia e idrogeologia _________________________________________________________________19 4.5 Freatimetria dell’acquifero superficiale e piezometria dell’acquifero superficiale___________________20
1.1.1.1 1.1.1.2
4.5.1 Acquifero superficiale _____________________________________________________21 4.5.2 Acquifero confinato profondo ______________________________________________21
4.6 Anomalia geochimica della zona __________________________________________________________22 4.7 Caratteristiche chimico-fisiche del cumulo di ceneri __________________________________________22
5. QUADRO DI COMPATIBILITÁ AMBIENTALE____________________________________________________ 27
5.1 Inquadramento e peculiarità del sito _______________________________________________________27 5.2 Analisi di compatibilità ambientale _________________________________________________________31
1.1.1.3 1.1.1.4 1.1.1.5 1.1.1.6
5.2.1 Comparto acqua _________________________________________________________31 5.2.2 Comparto aria____________________________________________________________32 5.2.3 Comparto suolo __________________________________________________________32 5.2.4 Emissioni sonore__________________________________________________________33
6. QUADRO PROGETTUALE E GESTIONALE______________________________________________________ 34
6.1 Stato attuale ____________________________________________________________________________34
1.1.1.7 1.1.1.8 1.1.1.9
6.1.1 Caratteristiche del sito GR 66 _______________________________________________34 6.1.2 Evoluzione ed attuale consistenza del cumulo di ceneri ematitiche_______________35 6.1.3 Sistemi in essere per il monitoraggio dei comparti ambientali____________________35
1.1.1.10 6.1.4 Misure per la messa in sicurezza adottate o in fase di allestimento________________36
6.2 Modalità operative ______________________________________________________________________43
1.1.1.11 6.2.1 Allestimento dell’area di messa in riserva e ciclo tecnologico ____________________43 1.1.1.12 6.2.2 Destinazioni finali_________________________________________________________46

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1.1.1.13 6.2.3 Quantità trattate _________________________________________________________46
7 PIANO DI GESTIONE, MONITORAGGIO E CONTROLLO__________________________________________ 47

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PREMESSA

La ditta NUOVA SOLMINE S.p.A. con sede legale in Scarlino, loc. Casone (GR), intende presentare il rinnovo della Comunicazione di inizio attività ai sensi del D.lg. 152/06 art. 216 e D.M. 05/02/1998 come modificato con D.M. 05/04/2006 n. 186 presso l’insediamento situato in loc. Casone per le operazioni di messa in riserva delle ceneri di pirite.

L’a ttività oggetto della c omunic a zione c onsiste nella messa in riserva , tra tta mento e rec upero di ma teria li omogenei non peric olosi ric onduc ibili a d una sola tipologia del D.M. 05/02/1998: il punto

13.18bis “polveri di ossidi di ferro fuori specifica”.

A tal fine si deposita la seguente relazione tecnica esplicativa delle operazioni effettuate all’interno del centro, con espresso riferimento alle norme tecniche di cui al D.M. 05/02/1998 recante “Individuazione dei rifiuti non pericolosi sottoposti alle procedure semplificate di recupero ai sensi degli articoli 31 e 33 del decreto legislativo 5 febbraio 1997 n. 22”.

L’impianto oltre che soddisfare ragioni di ordine imprenditoriale risponde più che altro a ragioni di pubblico interesse considerato che in questo modo si consentirebbe all’azienda di concludere il processo di bonifica attivato nella zona intorno alla fine degli anni ’90.

Con il Decreto Ministeriale del 27 luglio 2004, pubblicato sulla G.U. n. 180 del 03/08/2004, è stata introdotta una nuova tipologia di rifiuti non pericolosi destinata al recupero di materia; di fatti nell’Allegato 1, sub Allegato 1, dopo i rifiuti denominati come “polveri di ossidi di ferro” punto 13.18, menziona la neo categoria identificata dalla Tip. 13.18.bis.

Successivamente con il Decreto n. 186/2006 il legislatore è intervenuto apportando un chiarimento sulle modalità di recupero; infatti ad oggi la tipologia in questione recita:

F la provenienza: da processo di arrostimento del minerale noto come pirite o solfuro di ferro per la produzione di acido solforico e ossido di ferro, deposito anche presso stabilimenti di produzione dismessi
F l’attività di recupero consistente, appunto nella messa in riserva con eventuale riduzione volumetrica per la produzione di materia prima secondaria per i cementifici. [R13].;

F le caratteristiche delle materie prime ottenute, con un riferimento di dettaglio alla granulometria e alla composizione chimica.

La novità introdotta nel 2006 c onsiste proprio nella possibilità di sottoporre il ma teria le a d un’eventua le riduzione volumetric a a l fine di produrre ma teria prima sec onda idonea a ll’utilizzo nei c ementific i.

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È nec essa rio premettere c he in c onsidera zione della delic a tezza e c omplessità della ric hiesta a utorizza toria , ritenia mo opportuno ric orda re c he il sito, c on la Delibera zione n. 167 del 20/04/1993, è sta to identific a to c on la sigla G R66 nel “Pia no di bonific a delle a ree inquina te della Regione Tosc a na ”.

Rela tiva mente a lla c ronologia storic a rima ndia mo integra lmente a qua nto fu desc ritto nella prima c omunic a zione; invec e in questa sede c i preme sottolinea re c he il C omune di Sc a rlino c on la Determina zione n. 262 del 3 ma rzo 2009 (c fr a llega to) ha evidenzia to l’urgenza di provvedere a lla rimozione (sma ltimento/rec upero) del ma teria le poic hè fino a qua ndo la soc . non a vrà provveduto a ll’a llonta na mento delle c eneri di pirite da l sito questo non potrà essere interessa to da l proseguo delle opera zioni di messa in sic urezza disposte a i sensi del D.M. 471/99.

È dunque in quest’ottic a c he si pone la ric hiesta della soc . Solemme S.p.A. ossia quella di provvedere qua nto prima a l c ompleta mento della proc edura di bonific a del sito a ll’interno della qua le si c olloc a la ric hiesta di proseguire nelle opera zioni di rec upero delle c eneri di pirite.

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DESCRIZIONE DEI MATERIALI TRATTATI

G ra zie a lle novità norma tive introdotte da l D.M. 27/07/2004, la Nuova Solmine ha la possibilità di proc edere a d un c ompleto rec upero delle c eneri a ttra verso il riutilizzo nei c ementific i.

Avva lersi dell’integra zione a pporta ta a l D.M. 05/02/1998 diventa quindi un’opportunità gestiona le prima c he giuridic a ; usufruire della voc e 13.18bis permette dunque a ll’a zienda di a c c elera re il proc esso di a llenta mento delle c eneri e ripristina re il sito evita ndo c osì soluzioni ec c essiva mente onerose qua li lo sma ltimento in disc a ric a .

Da qui la nec essità di definire l’iter a utorizza tivo e proseguire nel reimpiego del ma teria le nei c ementific i..

Del resto le c eneri di pirite, a ssieme a lle sc a glie di la mina zione, c ostituisc ono ottime a lterna tive a ba sso c osto a ll’utilizzo di minera li prima ri per l’a rric c himento delle ma lte c ementizie in ferro e dunque a pprofitta re di questa c a ra tteristic a per istituire un regime giuridic o a gevola to per il rec upero di ma teria sembra la soluzione migliore e a nc he quella più c ompa tibile c on la tutela dell’a mbiente. In questo modo il legisla tore c on il D.M. 27/04/2004 ha a nc he predisposto la soluzione a ll’a ngusto problema della bonific a delle a ree ove sono loc a lizza ti depositi di c eneri di pirite deriva nti da lle pregresse a ttività industria li di produzione di a c ido solforic o.

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 180 del 3 agosto c.a. è stato pubblicato il Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio 27 luglio 2004 relativo all’integrazione della voce 13.18bis.

Per facilitare la comprensione della presente relazione e per fissare i punti oggetto della disamina che proponiamo qui di seguito, si riporta il testo del D.M. modificato dal successivo intervento del 2006 con il Decreto n. 186.

Tipologia: polveri di ossidi di ferro fuori spec ific a . [010308].

Provenienza: proc esso di a rrostimento del minera le noto c ome pirite o solfuro di ferro per la

produzione di a c ido solforic o e ossido di ferro, deposito a nc he presso sta bilimenti di produzione dismessi.

Attività di rec upero: messa in riserva c on eventua le riduzione volumetric a per la produzione di

ma teria prima sec onda ria per i c ementific i. [R13].

Caratteristic he delle materie prime e/o dei prodotti ottenuti: c enere di pirite: ossidi di ferro

a rtific ia li in forma solida gra nula ta nelle dimensioni di 0-6 mm c ontenenti Fe2O3 60-100%; SiO2 5-

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15%; A12O3 0.5-1.5%; C a O 5-10%; MgO 0.5-2%; S 3-6%; As < 0.09% qua le a dditivo a pporta tore di ferro per la produzione di c emento c onforme a lla norma tiva UNI EN 197/1.

È opportuno ric orda re inoltre c he fra le premesse, c onsidera te i presupposti giustific a tivi dell’emissione del provvedimento, il legisla tore ha a fferma to a c hia re lettere c he uno dei motivi per c ui sussiste la nec essità di integra re la voc e 13.18 c on la voc e 13.18bis è quello di non provoc a re da nno o limita zione a lla c ompetitività interna ziona le nell'industria na ziona le del c emento, evidenzia ndo in questo modo l’intenzione di fa c ilita re ogni forma di rec upero nell’industria c ementizia .

LA TIPOLOGIA

Sul fa tto c he il ma teria le di c ui si disc ute rientri nella tipologia prevista da l D.M. 27/07/2004 non vi sono dubbi; infa tti c onsidera to la provenienza ossia il tipo di tra tta mento a c ui sono sta te sottoposte le c eneri, è sic ura mente più a ppropria to il sub-c a pitolo 01.03 “rifiuti prodotti da tra tta menti c himic i e fisic i di minera li meta lliferi”.

Infine va luta ta la c onsistenza del ma teria le il c odic e C ER 010308 “polveri e residui a ffini diversi da quelli di c ui a lla voc e 010307” si c onfigura c ome quello c he, meglio di a ltri, c a ra tterizza il rifiuto in esa me.

LA PROVENIENZA

Per qua nto rigua rda la “p r o ven i e n z a ” il legisla tore, nel Dec reto Ministeria le 27/07/2004, ha spec ific a to c he la c enere di pirite può deriva re:

--

o da lla produzione di a c ido solforic o media nte a rrostimento della pirite o del solfuro di ferro, sottintendendo in questo modo c he il luogo di produzione possa identific a rsi c on lo sta bilimento ove ta li ma teria li vengono tra tta ti e dunque stoc c a ti; oppure da l deposito presso sta bilimenti dismessi nei qua li il ma teria le è sta to a c c umula to nel tempo.

È evidente c he il legisla tore na ziona le ha fa tto propria la giurisprudenza c omunita ria in ma teria (sentenza C orte G iustizia C EE, Sez. IV, del 25 giugno 1998, c a usa C -192/96), c onsentendo a lle a ziende c he vivono la diffic oltà di sma ltire ingenti qua ntità di c eneri di pirite di proc edere, entro i c onfini del D.M. 05/02/1998, a l rec upero di questo sc a rto di produzione utilizza ndo iter a utorizza tivi semplific a ti.

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La sentenza c ita ta infa tti fissa un princ ipio importa nte per qua nto rigua rda la me s sa in ris e r v a di c ui a ll’Allega to II B della Direttiva 75/442/C EE rela tiva a i rifiuti (c orrisponde a ll’Allega to C del D.lg. 152/2006); il giudic e europeo ha sta bilito c he “il c onc etto di messa in riserva deve essere interpreta to nel senso c he esso c omprende non solo il c a so in c ui il deposito ha luogo nell’impresa presso la qua le viene effettua ta una delle resta nti opera zione menziona te nel detto a llega to, ma a nc he il c a so in c ui il deposito prec eda un tra sferimento verso detta impresa (esc luso il deposito tempora neo, prima della ra c c olta , nel luogo in c ui i rifiuti sono prodotti)”.

Nel c a so spec ific o un’interpreta zione del genere c onsente di c onc epire e x n ovo la messa in riserva della c enere di pirite:

-

nel luogo di produzione (ed il nuovo Dec reto si inc a ric a di prec isa re c he per luogo di produzione si può intendere a nc he lo sta bilimento e l’a rea ove ta li ma teria li sono stoc c a ti, pur essendo c essa ta la la vora zione e dismessa la spec ific a a ttività ).

Un risc ontro norma tivo lo possia mo identific a re nell’a rt. 216 c omma 14 c he rec ita :
Fa tto sa lvo qua nto previsto da l c omma 13, le norme tec nic he di c ui a i c ommi 1, 2 e 3 sta bilisc ono le c a ra tteristic he impia ntistic he dei c entri di messa in riserva di rifiuti non peric olosi non loc a lizza ti presso gli impia nti dove sono effettua te le opera zioni di ric ic la ggio e di rec upero individua te a i punti da R1 a R9 dell'Allega to C a lla pa rte qua rta del presente dec reto, nonc hé le moda lità di stoc c a ggio e i termini ma ssimi entro i qua li i rifiuti devono essere a vvia ti a lle predette opera zioni.” .

Di fatti viene chiarito che le operazioni di messa in riserva possono essere effettuate sia presso impianti in cui si svolgono anche operazioni di recupero identificate con i codici da R1 a R9 che presso impianti in cui non si svolgono queste ultime operazioni ma si svolgono solo le attività di recupero individuate con il codice R13. Introducendo così un concetto innovativo della messa in riserva che va oltre il deposito preliminare ad una delle operazioni ricomprese fra i codici da R1 a R9.

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  • Southern Tuscany

    Southern Tuscany

    © Lonely Planet SOUTHERN TUSCANY 3 PERFECT DAYS DAY 1 // MEDIEVAL ELBOW ROOM Although lacking in eye-popping sights, the atmospheric and compelling historic centres of Grosseto ( p220 ) and Massa Marittima ( p222 ) off er one of the rarest ameni- ties in Tuscany: personal space. Well guarded from extraneous vehicle traffi c, both are prime spots for the passeggiata (traditional evening stroll), and with tour buses roaring to higher-profi le cities up north, your quiet sit-down and medieval reverie on the steps of the respective cathedrals will be nigh undisturbed. Respectable museums and select eating options make either city worthy of a sleepover. DAY 2 // A COASTAL CALL The southern coast is relatively serene area, Monte Argentario in high season notwith- standing. All the nature and exercise you need can be found within Parco Regionale della Maremma ( p225 ). The towns of Orbetello ( p226 ), Porto Santo Stefano ( p226 ) and Porto Ercole ( p227 ) cumulatively contain seaside diversions, narrow lanes, outstanding eating and calf-blasting climbs to tenaciously located forts. The latter two bookend the some- times dangerously overcrowded Via Panoramica, a circular route off ering coastal views. DAY 3 // AN ETRUSCAN TOUR A number of arresting Etruscan sites pepper Tuscany’s southern extent. The extensive walls, foundations and roads at Roselle ( p220 ) are well worth the detour, and Satur- nia ( p229 ) and the Ghiaccio Forte abitato Etrusco ( p229 ) are powerful draws, but the strongest cluster of sites is in the area around Pitigliano, Sovana and Sorano ( p230 ). There you can explore extensive tombs ( p232 ), vie cave (sunken roads; p232 ) and even the Vitozza rock caves ( p232 ), fi rst inhabited in prehistoric times.
  • Maremma Info (Allgemein)

    Maremma Info (Allgemein)

    Informationen - Zusammenfassung über die Maremma, zusammengestellt von Irene+Marco für„zuGastbei“ MAREMMA das Ursprungsland der ETRUSKER Maremma nennt man den südlichen Teil der Toskana entlang der Küste bis ins hügelige Hinterland, von der Provinzgrenze Grosseto - Lazien bis zur Provinzgrenze Livorno - Siena. Kilometerlange weiße Feinsandstrände mit üppigen Macchia- und Pinienwäldern gesäumt, wechseln sich zwischen Piombino (vor Elba), Follonica, Castiglione della Pescaia, bis nach Alberese, mit felsigen Abschnitten in Puntone, Rochette und Talamone ab. Einzigartig ist der Naturpark dell'Uccellina mit seinen Büffel- und Pferdeherden und dem idyllischen Sandstrand. Im Hinterland liegen die historischen Städte, noch vor den Hügeln, deren einst reiche Erzvorkommen vielen Menschen Arbeit bot. Die Maremma, in früheren Zeiten ein Sumpfgebiet, hat sich bis heute ihre wilde Schönheit bewahrt; hat weite, waldreiche Hügel, Getreide- und Sonnenblumenfelder, Weinberge, Oliven- und Fruchtgärten, ist sehr spärlich besiedelt (etwa 15 Ew/km2). Auf Trekkingpfaden zu Fuß oder mit Pferd kann man wunderschöne Landschaften mit oft einzigartigem Panorama erleben. Die Malaria wurde nach dem Krieg endgültig besiegt und die Ebenen können nun ganzjährig bebaut werden - die Hügelbewohner wandern ins Tal ab und die einst dicht besiedelten Bergdörfer schrumpfen zu „Pensionistenghettos“ mit etwas Tourismus gemischt. Melancholische Melodien an Sommernachtsfesten, vorgetragen in historischen Gewändern zeugen von reicher Tradition und dem Überlebenswillen alter Kulturen. Die Etrusker - Um 1 000 v. Chr. bis 200 v. Chr. (vor den Römern, denen sie nach der letzten, verlorenen Schlacht 265 v. Chr. weichen mussten) bewohnte dieses rätselhafte Volk, dessen Ursprung noch immer nicht ganz erforscht ist, weite Teile Mittelitaliens. Das Zentrum Tusciens jedoch lag im Gebiet der heutigen Toskana und zog sich vor allem entlang der Küste hin.
  • Cap Localita' Provincia Nazione 53021 Abbadia San

    Cap Localita' Provincia Nazione 53021 Abbadia San

    CAP LOCALITA' PROVINCIA NAZIONE 53021 ABBADIA SAN SALVATORE SI IT 65020 ABBATEGGIO PE IT 23035 ABETINA VALLESANA SO IT 51021 ABETONE PT IT 85010 ABRIOLA PZ IT 71021 ACCADIA FG IT 12021 ACCEGLIO CN IT 75011 ACCETTURA MT IT 67020 ACCIANO AQ IT 84041 ACCIAROLI SA IT 02011 ACCUMOLI RI IT 85011 ACERENZA PZ IT 84042 ACERNO SA IT 62035 ACQUACANINA MC IT 03040 ACQUAFONDATA FR IT 87010 ACQUAFORMOSA CS IT 41025 ACQUARIA MO IT 86080 ACQUAVIVA D'ISERNIA IS IT 93010 ACQUAVIVA PLATANI CL IT 03010 ACUTO FR IT 95031 ADRANO CT IT 00021 AFFILE RM IT 89030 AFRICO RC IT 80051 AGEROLA NA IT 07020 AGGIUS SS IT 94011 AGIRA EN IT 86081 AGNONE IS IT 25071 AGNOSINE BS IT 32021 AGORDO BL IT 84043 AGROPOLI SA IT 94010 AIDONE EN IT 67041 AIELLI AQ IT 87031 AIELLO CALABRO CS IT 87020 AIETA CS IT 12010 AISONE CN IT 07020 ALA' DEI SARDI SS IT 10070 ALA DI STURA TO IT 13021 ALAGNA VALSESIA VC IT 84044 ALBANELLA SA IT 85010 ALBANO DI LUCANIA PZ IT 23010 ALBAREDO PER SAN MARCO SO IT 12050 ALBARETTO DELLA TORRE CN IT 71031 ALBERONA FG IT 88055 ALBI CZ IT 87070 ALBIDONA CS IT 14022 ALBUGNANO AT IT 39040 ALDEIN BZ IT CAP LOCALITA' PROVINCIA NAZIONE 39040 ALDINO BZ IT 92010 ALESSANDRIA DELLA ROCCA AG IT 67030 ALFEDENA AQ IT 24010 ALGUA BG IT 90021 ALIA PA IT 75010 ALIANO MT IT 56036 ALICA PI IT 10010 ALICE SUPERIORE TO IT 81011 ALIFE CE IT 90020 ALIMENA PA IT 90020 ALIMINUSA PA IT 32022 ALLEGHE BL IT 11010 ALLEIN AO IT 05011 ALLERONA TR IT 00051 ALLUMIERE RM IT 10080 ALPETTE TO IT 84045 ALTAVILLA SILENTINA SA IT 36070 ALTISSIMO VI IT 12070 ALTO CN IT 87042 ALTOMONTE CS IT 81010
  • In the Baccinello Basin (Grosseto, Southern Tuscaniy)

    In the Baccinello Basin (Grosseto, Southern Tuscaniy)

    n') Riv. It. Paleont. Strat. v.99 pp.255-262 tav. 1 Ottobre 1993 A NE\T FIND OF OREOPITTTECUS (MAMMALIA, PRIMATES) IN THE BACCINELLO BASIN (GROSSETO, SOUTHERN TUSCANIY) LORENZO ROOK Key-uords: Oreopithecus, Primates, Mammalia, Baccinello V2, Late Miocene, Paleobiogeography, Southern Tuscany, Italy. Riassunto. Viene segnalato il ritrovamento di una mandibola di Oreopithecus cf. bambolii nel bacino miocenico di Baccinello (Grosseto). Tale reperto consente di affermare con sicurezza la presenza di questo primate endemico nella associazione a mammiferi detta V2 di questo bacino. Viene sottolineata I'importanza di questo nuovo ritrovamento per le correlazioni tra le località con fauna endemica della Toscana meridiona- le. Abstract. A mandible of Oreopithecas cf . bambolii wx found in Miocene sediments of the Baccinello basin (Grosseto, Tuscany). It confirms, unequivocally, the occurrence of this peculiar primate in the V2 mammal fauna of the basin. This find allows some comments on the correlation among the Miocene sites with endemic vertebrate faunas in southern Tuscany. Foreword. The occurrence of a very peculiar Late Miocene mammal fauna in the lignites of the Maremma (Southern Tuscany, Italy) has been known since the last century. The fauna is endemic, and documents a peculiar association of taxa with European and African affinities that is unknown in other Late Miocene localities outside the borders of Tusco-Sardinian paleobioprovince. The first coal mine to produce fossils was Monre Bamboli (Savi, 1843). At the turn of the century, several other mines in the Grosseto district (Montemassi, Casteani, Ribolla) were also producing fossils of this fauna (Fig. t). The fossils from the different localities were long considered to be of the same age.
  • Geothermal Energy Use, Country Update for Italy (2010-2015)

    Geothermal Energy Use, Country Update for Italy (2010-2015)

    European Geothermal Congress 2016 Strasbourg, France, 19-24 Sept 2016 Geothermal Energy Use, Country Update for Italy (2010-2015) Paolo Conti1, Maurizio Cei2, Francesco Razzano3 1. UGI – Italian Geothermal Union, c/o University of Pisa-DESTEC; 2, Largo Lazzarino; 56122 Pisa, Italy 2. Enel Green Power, via Andrea Pisano, 120, 56122 Pisa (Italy) Email: [email protected] or [email protected] Keywords: Italy, geothermal, electricity generation, pumps (GSHPs) and district heating networks (DHs) direct uses, country update, development, statistical are broken down in each final sector. Besides, for methodology, terminology. direct uses, we provide a detailed exploitation of the terminology, assumptions, and methodology used to ABSTRACT obtain the final statistics, pointing out the main issues This paper presents an overview on the development that currently affect most reports on direct uses in of geothermal energy applications in Italy during the terms of data collection and processing methods. six-years period 2010-2015. In Italy, the geothermal resources are used for both electricity generation and direct uses. Power plants are located in Tuscany, in the PART 1: GEOTHERMAL two “historical” areas of Larderello-Travale and Mount Amiata. Direct used are widespread over the ELECTRICITY GENERATION whole Italian territory. Athors: Francesco Razzano and Maurizio Cei To date, Enel Green Power is the only geo-electricity producer in Italy. In the year 2014, with an installed 1. THE ELECTRICITY MARKET IN ITALY capacity of 915.5 MWe (807 MWe efficient capacity), AND ENEL GREEN POWER the gross electricity generation reached 5.9 billion In the year 2014 the electricity needs in Italy reached kWh, which represents the new record of electricity 323.5 billion kWh, with a domestic contribution of produced from geothermal resource in Italy; in 2014 86.5%, while a relevant 13.5% was imported.
  • N. 7 DELIBERAZIONE 9 Febbraio 2009, N. 86 Revisione Della Pianta Or

    N. 7 DELIBERAZIONE 9 Febbraio 2009, N. 86 Revisione Della Pianta Or

    142 18.2.2009 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 7 DELIBERAZIONE 9 febbraio 2009, n. 86 Considerato che la Azienda USL 9 dichiara che il fatturato SSN relativo all’anno 2004 del dispensario Revisione della pianta organica delle farmacie dei afferente la sede farmaceutica n. 2 è stato inferiore a comuni della provincia di Grosseto. 200.000,00 Euro; LA GIUNTA REGIONALE Rilevato che l’ordine dei Farmacisti della Provincia di Grosseto ha espresso parere favorevole alla proposta Vista legge regionale n. 16 del 25 Febbraio 2000 del Comune; (Riordino in materia d’igiene e sanità pubblica, veterinaria, igiene degli alimenti, medicina legale e farmaceutica), e Ritenuto opportuno di procedere al riassorbimento successive modifiche; della sede farmaceutica n. 2, e la trasformazione del di- spensario esistente in proiezione; Visto l’art. 13 della legge regionale suddetta che attri- buisce alla Giunta Regionale la competenza in materia Atteso che il comune di Grosseto, ha richiesto l’isti- di formazione e revisione della pianta organica delle far- tuzione di due nuove sedi farmaceutiche ai sensi dell’art. macie; 1 della L. 475 del 02/04/1968; Vista la deliberazione del Consiglio Regionale n. 79 Atteso che il numero degli abitanti, al 24/04/2008 del 19 luglio 2005 con la quale è stata effettuata la revi- (data di inizio del procedimento di revisione della pianta sione della pianta organica delle farmacie dei comuni organica), nel comune di Grosseto, è pari a 79.303 e che della Provincia di Grosseto; le sedi esistenti sono 18; Ritenuto
  • La Qualità Del Paesaggio

    La Qualità Del Paesaggio

    Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Grosseto La qualità del paesaggio La qualità del paesaggio: definizione La risorsa “paesaggio” La qualità paesistica del territorio provinciale è considerata una risorsa: qualificante, di rango internazionale, al massimo grado di caratteristicità, abbondante e diffusa; insostituibile nel complesso, riproducibile e modificabile nelle componenti non legate all’unicità della genesi storica, quasi completamente indissolubile dai luoghi; onerosa; sensibilmente degradabile; relativamente fragile, ad elevata commerciabilità. Lo spessore attribuito al concetto di paesaggio ha poi fatto sì che si riscontrasse una sostanziale corrispondenza fra ambiti paesistici e politiche di sviluppo. Semplificando al massimo si rilevano infatti i cinque tipi di indirizzo di seguito specificati. Nell’ambito delle coste e dei promontori prevalgono gli obiettivi di tutela integrata delle risorse naturali e dei valori paesistici, le azioni di riqualificazione insediativa, la necessità del contenimento della pressione turistica, la preservazione di varchi e corridoi, gli indirizzi verso la specializzazione delle aree urbanizzate a forte connotazione turistica. Nell’ambito delle pianure prevalgono gli obiettivi di tutela dell’equilibrio idrogeologico e dei suoi effetti visivi e percettivi (paesaggio storico), le azioni tese al consolidamento delle attività agricole tradizionali pur nel rispetto della fragile risorsa idrica, le politiche di contenimento delle pressioni insediative. Nell’ambito collinare prevalgono gli obiettivi della valorizzazione dei beni naturalistici e storico-insediativi, il rafforzamento della tenuta dei centri minori e del presidio ambientale tramite politiche di incentivazione ad attività prevalentemente turistico-ricettive connesse alla fruizione dei beni e di tipo complementare e integrato rispetto all’agricoltura specializzata della pianura, ivi compresi gli usi ammissibili per lo svago e il tempo libero.
  • Dalle Antiche Ferrovie Del Carbone Montebamboli E FMF Alla Ciclovia Tirrenica" Campiglia Marittima Suvereto Massa Marittima Follonica

    Dalle Antiche Ferrovie Del Carbone Montebamboli E FMF Alla Ciclovia Tirrenica" Campiglia Marittima Suvereto Massa Marittima Follonica

    "Dalle Antiche Ferrovie del Carbone Montebamboli e FMF alla Ciclovia Tirrenica" Campiglia Marittima Suvereto Massa Marittima Follonica I Ritrovi per le Partenze delle ciclo escursioni a) Stazione di Follonica, Piazza della Stazione ore 9,00 – partenza 9,30 b) Stazione di Campiglia Marittima ore 8,30 – partenza 9,00 La Descrizione dei percorsi: a) Follonica – Massa Marittima – ritorno Follonica 50 Km in totale con uno sviluppo altimetrico complessivo di 540 mt. di media difficoltà, richiede l’uso di bici tipo mountain-bike adatte allo sterrato e attitudine di guida su fondi sconnessi. Il percorso, tra numerosi e suggestivi passaggi sull'antico sedime ferroviario, alternati a strade di campagna e brevi tratti a fondo naturale, arriva in località Ghirlanda, capolinea della vecchia ferrovia Massa-Follonica. Il tragitto di ritorno si sviluppa ancora per alcuni chilometri seguendo il sedime della ferrovia dismessa, per poi scendere a Follonica percorrendo un breve tratto della SP di Marsiliana ed in seguito strade poderali con fondo sterrato e sentieri a fondo naturale. Il tragitto di ritorno sarà lungo il sedime della ferrovia dismessa FMF dove percorribile, con strade poderali a fondo sterro fino a Follonica. Referente FIAB Grosseto b) Campiglia Marittima – Suvereto – Massa Marittima – ritorno Follonica 71 Km in totale con uno sviluppo altimetrico complessivo di 880 mt., impegnativo di media difficoltà, richiede una bici tipo mountainbike ben preparata per affrontare lo sterrato, un buon allenamento e attitudine di guida su fondi sconnessi. Il percorso con strade di campagna, con tratti di percorrenza sul tracciato della ferrovia a trazione animale di Monte Bamboli, strade che attraversano la macchia con fondo acciottolato, guadi e pendenze importanti, attraversano Suvereto per giungere a Massa Marittima per il pranzo.
  • 4. Geothermal Power Plants

    4. Geothermal Power Plants

    POLITECNICO DI TORINO Department of Environment, Land and Infrastructure Engineering Master of Science in Petroleum Engineering MASTER THESIS GEOTHERMAL ENERGY AND POWER PLANTS: A BRIEF COMPARISON OF GEOTHERMAL POTENTIAL IN PAKISTAN AND ITALY Supervisor: Prof. STEFANO LO RUSSO Student: AKASH PALH S224957 MARCH 2018 I ABSTRACT Use of Geothermal energy has been around with us over the centuries, with its uses ranging from bathing from the hot springs and space heating in ancient times. Generally, regarding the power production more focus had been given on fossil fuels and their usage has been somewhat extensive resulting in the exhaustion of such resources in many parts of the World, resulting in the debate for renewables to take over. Renewables are still way behind when it comes to electricity generation, but they are gaining ground and many countries like Sweden, Scotland, USA, and even China (although the largest emitter of Greenhouse Gases) are adopting and even currently amending their energy policies in favor of renewable energy. Geothermal energy, like the other sources of renewable energy is fast growing due to its positive results wherever it has been exploited for power production and direct uses. Being sustainable and acclaimed mostly as environmental friendly, Geothermal energy is a thing of today and future. Countries like USA, Iceland, Indonesia, Italy (first ever geothermal plant was set up in Larderello) and more recently Philippines and Turkey have taken major steps to produce cheap and sustainable energy (electricity and heating). Due to the effective exploration, production from innovative power plants and devising positive industrial incentives and policies, these countries are truly benefitting from this wonderful natural resource.