Studio Finalizzato Alla Elaborazione Del Piano Strutturale Art
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
Comune di Grosseto Università degli studi di Roma "La Sapienza" Dipartimento di Pianificazione Territoriale e Urbanistica - D.P.T.U. Direttore Stefano Garano Studio finalizzato alla elaborazione del Piano Strutturale Art. 24 L.r. n.5 del 16.01.1995 Gruppo di lavoro del D.P.T.U. Per il Comune di Grosseto Responsabile scientifico: Paolo Scattoni Marco De Bianchi , Direttore Direzione Gestione del Territorio, Responsabile del progetto Analisi dei processi di decisione: Paolo Scattoni, con M. Flavio Morini Mauro Martellini , Funzionario Ufficio Pianificazione Urbanistica Analisi urbanistiche: Roberta Strappini, con Laura Forgione, Mario Nencioni , Ufficio Pianificazione Urbanistica Marco Putano Carlo Marcoaldi, Silvia Tedeschi : Elaborazioni cartografiche Analisi dei vincoli: Maria Migliorini con Luigi Riccitiello informatizzate Coordinamento delle analisi dei valori territoriali, dell'uso del Elisabetta Frati, Garante per l'informazione suolo, del sistema insediativo: Massimo Olivieri Ambiente, paesaggio, usi del suolo: Massimo Olivieri, con Elena Andreoni, Claudia Iuliano, Barbara Pizzo Permanenze storico-culturali: Lucio Carbonara, con Barbara Pizzo Sistema insediativo e della viabilità: Carlo Nuti, con Elena Andreoni, Francesco Fazzio, Francesca S. Sartorio Analisi idro-geomorfologica: Carlo Alberto Garzonio Analisi dei demani e usi civici: Gabriele Ciampi Analisi dei percorsi storici, analisi delle zone umide: Paolo Marcaccini Analisi socio-economiche: Maurizio Garano, Manuela Ricci, con Paola Silvestri Elaborazioni cartografiche informatizzate: Michele De Silva, Ilaria D'Urso, Gigliola Gigli, Salvatore Morelli Consulenza cartografica informatica: Cesare Salvestroni Collegamento con il Comune di Grosseto: M. Flavio Morini Comune di Grosseto TAVOLA RELAZIONE Analisi dei valori territoriali, dell'uso del suolo, del sistema insediativo D-E-F Luglio 2002 CARTA DEI VALORI STORICI DEL COMUNE DI GROSSETO Barbara Pizzo Relazione Illustrativa Bibliografia Allegato: elenco dei beni del territorio comunale RELAZIONE ILLUSTRATIVA Obiettivo dello studio è l’individuazione delle persistenze storiche, culturali, architettoniche, ambientali del territorio del Comune di Grosseto come analisi conoscitiva fondamentale per l'elaborazione del nuovo Piano Strutturale (L.R. 5/ 1995). Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, all’art.18, Capo I, Titolo III delle Norme, stabilisce che la prima “invariante strutturale” da tenere in considerazione sia “l’identità complessiva del territorio”, identità che si è formata nel tempo attraverso le azioni di trasformazione della natura e dell’uomo. Lo stesso P.T.C.P. chiede che sia garantita "la sostanziale integrità" dei beni di interesse storico-culturale (art. 21, punto 1); che vengano stabiliti "livelli diversificati di invarianza", per quanto riguarda i tracciati storici e le altre permanenze (art.22, punti 3 e 4); di "conservare integralmente i caratteri" dei centri storici e dei tessuti di pregio (art. 30, punto 2), in quanto "risorse primarie ai fini dell'identità culturale"; il territorio rurale viene riconosciuto come "principale fattore dell'identità provinciale grossetana" (art. 24, punto 2). Ci si propone pertanto di fornire un primo, sintetico quadro di riferimento, ottenuto attraverso la lettura comparata delle fonti scritte, iconografiche, fotografiche e aereofotografiche, della cartografia recente e storica, e attraverso i risultati delle indagini dirette; un contributo all'attività di censimento e catalogazione dei beni storici, culturali ed ambientali già avviata dall'Amministrazione provinciale di Grosseto, e qui intesa come necessaria non solo ai fini della tutela e della conservazione dei singoli beni1, ma per l'individuazione delle "invarianti strutturali", da intendere sia come singoli elementi, sia come modelli e regole attraverso le quali gli elementi si compongono per dar vita all'identità del paesaggio. L'individuazione ed il censimento dei beni culturali risulta fondamentale per la ricostruzione dell'assetto storico di ogni territorio.2 1 Per quanto riguarda il regime di tutela e di vincolo si rimanda allo studio elaborato da M. Migliorini. 2 Coppa M., Comprensori - Quali e come?, Roma, 1982. 29 Con riferimento alla suddivisione in "Ambiti e sottoambiti territoriali" elaborata dal Comune di Grosseto con la "Variante del territorio aperto", agli Ambiti ed ai Sistemi di Paesaggio individuati dal P.T.C.P. e ai risultati delle analisi ambientali e paesistiche 3, è possibile suddividere i beni culturali e ambientali presenti sul territorio comunale in base al sistema geomorfologico e paesistico cui appartengono. Proponiamo quindi la lettura dei beni come correlata ai seguenti sistemi: – Il sistema delle colline orientali e dei monti dell' Uccellina; – Il sistema della Piana Bonificata; – Il sistema costiero. La gran parte del territorio comunale di pianura è stata oggetto di rilevanti trasformazioni ambientali: prescindendo dalla crescita urbana di Grosseto, per la quale si rimanda allo studio del sistema insediativo, e concentrando l'attenzione sul "territorio aperto"4, due azioni hanno svolto un ruolo cardine nella formazione del paesaggio antropico: la Bonifica Lorenese (XIX secolo) e la Riforma Agraria del dopoguerra. Nel paesaggio della pianura elementi strutturali risultano quindi il sistema delle acque, e all’interno di questo la rete dei canali e delle opere idrauliche puntuali ad esso correlate, ed il sistema dei casali, strettamente dipendente dal primo: testimonianze relativamente “recenti”, ma non per questo di minor valore. Nel paesaggio collinare e sub-collinare sono rintracciabili numerose aree archeologiche, testimonianze dei primi insediamenti all'interno del territorio (prima fra tutte l’area dell’antica Roselle); oltre ai singoli edifici, molti dei quali risalenti al Medioevo, occorre citare Montepescali, Batignano ed Istia d'Ombrone, piccoli centri fortificati che hanno mantenuto pressoché intatte la struttura, la morfologia dell’impianto e le caratteristiche tipologiche originarie, come testimonianza di una fase delle dinamiche insediative a livello territoriale, quella del feudalesimo, rivestono un ruolo fondamentale nell’analisi del paesaggio storico e hanno un molto alto valore paesistico. 3 cf. Sintesi dei valori ambientali e paesistici. Valori del territorio rurale e della fascia costiera, 1:25.000, Studio elaborato da M. Olivieri, con E. Andreoni, C. Iuliano e B. Pizzo. 4 Cf. Piano del Territorio aperto, Variante al P.R.G., Comune di Grosseto, 1999. In questo studio sono stati analizzati solo gli elementi alla scala territoriale: la cartografia prodotta è in scala 1:25.000, non si è pertanto entrati nel merito rispetto ai singoli edifici storici interni ai centri. 30 La zona costiera è invece caratterizzata dal sistema delle Torri di avvistamento, alcune delle quali in buono stato di conservazione, che per la particolare tipologia e posizione sono da considerarsi come dei veri e propri poli visuali, elementi fondamentali di caratterizzazione del paesaggio. Le categorie dei beni oggetto di ricerca possono essere così suddivise: – 1. Beni di interesse archeologico: Zone archeologiche, emergenze ed elementi isolati, ruderi, resti minuti e tracce, di beni risalenti alle epoche etrusca, romana e delle invasioni barbariche (longobardi), alcuni dei quali risultano attualmente inglobati in più recenti complessi. – 2. Beni di epoca medioevale: Torri, castelli, cinte murarie fortificate, chiese, monasteri, alcune delle quali hanno subìto operazioni di trasformazione in epoca quattro-cinquecentesca, o anche successiva. – 3. Beni risalenti al XIX secolo, la maggior parte dei quali direttamente connessi con le operazioni della bonifica lorenese: il sistema dei canali e le opere idrauliche puntuali ad esso connesse (idrovore, caselli idraulici, opere di arginatura, ponti, ecc.) – 4. Beni risalenti al XX secolo (molti al secondo dopoguerra), che pur non presentando caratteri di eccezionalità se considerati individualmente, acquistano un significato ed un valore specifico se considerati come “sistema”, come parti di quella trama minuta costituita da oggetti apparentemente “banali” che caratterizza il paesaggio agrario che si è detta componente fondamentale dell’identità del paesaggio grossetano.5 Al XIX secolo risale anche il tracciato ferroviario, mentre un discorso a parte merita il tema dei tracciati storici; nella Carta sono stati riportati solo i tracciati storici principali antecedenti al 1850, tra quelli ancora esistenti (primo fra tutti il tracciato antico della v. Aurelia), mentre per un’analisi più approfondita dei percorsi storici, che comprende anche quei tracciati attualmente poco riconoscibili, o scomparsi, si rimanda allo studio specifico6 . 5 Per evidenziare il significato ed il valore di sistema di questi beni, oltre all'individuazione dei singoli edifici attraverso un numero, si è cercato di mettere in evidenza gli assi ordinatori della Riforma fondiaria, che rientrano nell'Ambito di Pianura A3, così come individuato nella carta degli "Ambiti territoriali di variante", allegata al citato Piano del territorio aperto. 6 Cfr. Studio sui tracciati storici, elaborato da P. Marcaccini.. 31 Ultime, ma prime cronologicamente, le Grotte delle Falesie, che rivestono importanza paletnologica e paleontologica oltrechè geomorfologica. Per la redazione della Carta, si è proceduto all’individuazione dei beni partendo dagli elenchi elaborati dalla Provincia e dal Comune di Grosseto: per ogni bene si fornisce localizzazione, tipologia, epoca di appartenenza,