Della Matematica in Italia

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Della Matematica in Italia Intreccio Risorgimento, Unità d'Italia e geometria euclidea... il “Risorgimento” della matematica in Italia La ripresa della matematica italiana nell’Ottocento viene solitamente fatta coincidere con la data emblematica del !"#, cioè con l’unifica%ione del paese . In realtà altre date, precedenti a &uesta, sono altrettanto significative di 'aolo (uidera La ripresa della matematica italiana nell’Ottocento viene solitamente fatta coincidere con la data emblematica del 1860, cioè con l’unificazione del paese . In realtà altre date, precedenti a uesta, sono altrettanto si!nificative . "el 1839 si tenne a %isa il primo &on!resso de!li scienziati italiani, esperienza, uesta dei con!ressi, c'e prose!u( fino al 1847. + uesti appuntamenti parteciparono non solo i matematici della penisola, ma anche uelli stranieri . Il &on!resso del 1839 rappresent, un enorme passo avanti rispetto alla situazione di isolamento de!li anni precedenti. -n anno di svolta fu pure il 1850 uando si diede avvio alla pubblicazione del primo periodico di matematica Annali di scienze fisiche e matematiche / mal!rado il titolo !li articoli ri!uardavano uasi totalmente la matematica. La rivista , dal 1857, prese il nome di Annali di matematica pura ed applicata. I!nazio &ant0, fratello del pi0 celebre &esare, pubblic, nel 1844 il volume L’Italia scientifica contemporanea nel uale racco!lieva le notizie bio!rafiche e scientifiche de!li italiani attivi in campo culturale e uindi anche nella matematica. "ella prima metà dell’Ottocento la matematica in realtà era in!lese, francese o tedesca . L( erano i !randi nomi. 1a uei con!ressi e da!li +tti relativi pubblicati successivamente si evinceva c'e il settore andava risve!liandosi. 2rano ancora attive nella penisola le secolari cattedre di matematica3 4olo!na, Roma, "apoli, %isa, %avia. 6olti dei matematici italiani attivi nella prima metà dell’Ottocento parteciparono in vario modo alle vicende risor!imentali, come si pu, vedere dall’analisi delle loro vicende bio!rafiche/ alcuni di loro divennero deputati e senatori del neonato Re!no d’Italia e un !ruppo pi0 ristretto contribu( al rinnovamento della didattica della matematica nella scuola italiana. 7uesti studiosi, coi loro contributi ori!inali offerti in campo matematico, elevarono a livello europeo !li studi italiani. 8in dal &on!resso di %isa de!li scienziati italiani era percepito un intento politico c'e spin!eva verso l’unità, veicolata in uella Illustrazione 1: Manifesto del primo Congresso degli sede dalla esplicita volontà di unire tutti i membri delle scienziati italiani, Pisa 1839 comunità scientifiche della penisola, cos( come traspare dalle informazioni della polizia, dalle relazioni de!li ambasciatori stranieri, dalle relazioni inviate a 6etternich dall’ambasciatore austriaco in 9oscana &arlo di 8an 6arzano, rappresentante sabaudo a :irenze, scriveva ad aprile al ministro del re di 8arde!na 8olaro della 6ar!'erita c'e i principali promotori del &on!resso erano dei patrioti italiani. I due piemontesi, dal punto di vista liberale, erano pi0 intransi!enti del !overno di ;ienna/ per loro o!ni iniziativa c'e partiva dalla 9oscana ) 'aolo (uidera il “Risorgimento” della matematica in Italia odorava di liberalismo. In realtà il promotore dell’iniziativa era stato il principe &arlo 4onaparte, fi!lio di <erolamo 4onaparte, ra!ione per cui i !overni reazionari avevano vociferato di una riunione promossa dai "apoleonidi con lo scopo di rendere ancora pi0 a!itate le acque politiche nella penisola. I pi0 accaniti avversatori del &on!resso furono il <overno di ;ienna, &arlo +lberto e lo 8tato della &'iesa. 8uccessivamente per, il <overno viennese attenu, la propria opposizione e consent( che !li scienziati del Lombardo=;eneto partecipassero al &on!resso. %i0 curiosa la posizione di &arlo +lberto che era contrario allo svol!imento del &on!resso perch> non voleva che !li fosse sottratta tale iniziativa dal <randuca di 9oscana/ l’ accordo fu trovato solo dopo aver stabilito che il successivo &on!resso si sarebbe tenuto a 9orino. 1iverso fu l’atte!!iamento della &'iesa. -na circolare della 8anta 8ede proibiva ai sudditi pontifici di partecipare al &on!resso anzi addirittura era loro vietato avere contatti, anche soltanto epistolari, con i partecipanti. -n atte!!iamento di ostilità uesto destinato a protrarsi nel tempo, tanto c'e nessuno dei successivi &on!ressi si tenne nello 8tato della &'iesa. Ritornando alla situazione della matematica nell’Italia pre=unitaria si deve partire dalla scarsa conoscenza e poca considerazione che si aveva di uesta in 2uropa. %ersino le scoperte di %aolo Ruffini ?teorema uffini!A"el c'e afferma la non risolubilità al!ebrica delle e uazioni !enerali di !rado superiori al )@A non ebbero subito il dovuto riconoscimento. %aolo Ruffini, scomparso nel 1926, fu molto le!ato al !overno reazionario del duca :rancesco I; e fu al soldo della polizia estense. 2!li divenne, dopo la Restaurazione, rettore Illustrazione #: la copertina del testo degli Elementi del dell’Università ducale di 6odena. %lauti "el ristretto panorama matematico di uel periodo emer!e una scuola napoletana facente capo a "iccol, :er!ola il cui discepolo pi0 importante fu ;incenzo :lauti. La scuola napoletana intendeva riproporre i metodi della matematica !reca, mentre aveva un atte!!iamento uasi ostile nei confronti della matematica moderna. 7uesta scuola era molto le!ata alla dinastia dei 4orboni e aveva mostrato scarso interesse per i vari tentativi di innovazione politica succedutisi in meridione. ;incenzo :lauti, che subentr, a :er!ola sulla cattedra di matematica all’Università di "apoli, fu autore di una edizione de!li Elementi di 2uclide ?1810) che !li aveva commissionato lo stesso :erdinando I; e che fu adottata in tutte le scuole del Re!no di "apoli e del 5e!no di 8icilia, poi divenuti il 5e!no delle due 8icilie. 1opo la con uista dell’Italia meridionale da parte di <aribaldi, :lauti fu destituito per cui protest, contro C!li i!norantiC che volevano fare la riforma universitaria. In uella occasione scrisse l’Appello a tutte le università cospicue di Europa di Vincenzo Flauti professore da 58 anni in quella di Napoli avverso un atto illegale commessogli da coloro, c!e nella presente rigenerazione politica si arrogarono la riforma ed il governo di questa col solo intendimento di ben provvedersi, con danno altrui ?"apoli, 8tamperia dell'autore, 1861). 8econdo :lauti il curricolo ideale di matematica nelle scuole doveva essere fondato sullo studio della !eometria di 2uclide per arrivare poi alla tri!onometria e la stessa al!ebra doveva essere inse!nata con il metodo euclideo. Il suo corso di !eometria, che riproponeva il testo di 2uclide, ebbe molte riedizioni nel 5e!no delle due 8icilie. In una lun!a introduzione l’autore ripercorreva le vicende della matematica !reca per arrivare al libro di 2uclide Emodello perfettissimo ed unico della scienza geometrica’ . 1alla <recia uesto sapere era poi passato in Italia da ui *) 'aolo (uidera il “Risorgimento” della matematica in Italia a tutta l’Europa. &on una punta di polemica l’autore osservava c'e solo in :rancia aveva avuto delle difficoltà3 Eivi non pochi $lementi scritti con metodo diverso dall'$uclideo, si vider comparire ?pa!. FIA 'e ueste novità sono state introdotte in Italia, secondo :lauti, dopo l’occupazione francese Econ grave danno della giovent(’. 1opo una lun!a sintesi del contenuto de!li Elementi, :lauti passava ad analizzare le principali traduzioni e commenti del testo di 2uclide, iniziando da uelli italiani. &omun ue uel testo per :lauti sarebbe rimasto per sempre Ccome il momento pi( perfetto dell’umana ragione, e saranno riprodotti , ed insegnati per l'innanzi , come per "en sei secoli per l’addietro il sono stato) mentre le informi compilazioni de' rapsodi e contrafattori di essi appariscono, e succedonsi come fugaci meteore , che in "reve tempo dileguansi, non rimanendo di essi n* vestigi , n* memoria.+ ?pa!. LIIIA 1opo aver elencato e presentato le varie traduzioni e commenti dell’opera in italiano, l’autore passava ad analizzare uelle prodotte in In!'ilterra3 da uella di Jo'n 1ee a uelle di 4arroH, di <re!orI e altri, per concludere c'e anche in In!'ilterra erano stati tenuti in !randissimo conto !li 2lementi di 2uclide. 7uando :lauti aveva intrapreso l’opera di traduzione di 2uclide Cessi erano pur nelle scuole d’Italia nel massimo ab"andono decaduti, cedendo il luogo ad istituzioni di s"iadito color geometrico.+ :lauti conclude criticando le ultime iniziative nel campo !eometrico Cil por mano a nuo&i elementi, e profittando del vagheggiamento de' tempi in &oler tutto innovare, cercare, se""ene invano, di s"alzar dal uso posto l’antica ottima istituzione geometrica, per sostituirvene altra frivola, disordinata, ed anche erronea" ?pa!. LFF;IIIA Il riferimento di :lauti all’invasione dello straniero anche in campo matematico ri!uardava il testo in uso nelle scuole del nord della penisola dove, dopo l’arrivo di "apoleone, si era diffuso il manuale di Le!endre, Elementi di geometria ?1794) c'e, a dispetto dell’opinione di :lauti, aveva il merito di modernizzare 2uclide, introducendo l’al!ebra al posto del lin!ua!!io !eometrico. Il testo di Le!endre ebbe diverse traduzioni nella penisola sin dall’inizio dellD Ottocento e ne ebbe ancora dopo l’unità d’Italia. -n avvicinamento con le matematiche europee pi0 moderne avvenne in Italia anc'e !razie alla presenza del !rande matematico francese +u!ustin=Louis &auchI il uale, lasciata la :rancia per se!uire in esilio il re &arlo F 4orbone, si trasfer( dapprima in 8vizzera e da l(, nel 1830, si spost, a 9orino dove aveva avuto l’incarico, da parte di &arlo +lberto, per la cattedra di matematica all’Università. +nche %aolo %iola, a 6ilano, cominci, a diffondere le idee di &auchI sul modo di fare matematica. "el 1833 &arlo F , in esilio in 4oemia, invit, &auchI a ra!!iun!erlo per fare da precettore al piccolo nipote, delfino di :rancia.
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