Cesare Andrea Bixio
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Archivio del sito Cesare Andrea Bixio Scheda a cura di Giorgio Zoffoli Restauro digitale delle immagini di AZ Cesare Andrea Bixio (Napoli, 1896 - Roma, 1978) è stato compositore, autore di colonne sonore per il teatro, il cinema, la radio e la televisione. Ha composto, a partire dal 1909, più di 500 canzoni e 150 colonne sonore. Il padre, Carlo Bixio, era un ingegnere genovese, mentre la madre, Anna Vilone, era napoletana; pronipote del generale Nino Bixio, passò l’infanzia a Napoli. Dopo la morte del padre, nel 1903, fu indirizzato dalla madre agli studi scientifici, per poter proseguire nella professione ingegneristica, ma il giovane Cesare non ne volle sapere e dimostrò il suo precoce talento musicale. Suonatore di pianoforte autodidatta, a tredici anni compose Suonno e fantasia . Dopo aver composto il suo primo brano, fece conoscenza con Mimì Maggio, cantante molto apprezzato nella borghesia napoletana degli anni Dieci del XX secolo. Per Maggio, Bixio scrisse Maggio , canzone che venne inserita nello spettacolo che l’artista teneva alla Sala Iride in piazza della Ferrovia a Napoli. Con questa canzone, Bixio guadagnò sei lire, il suo primo compenso, e poté conoscere altri personaggi della scena musicale napoletana come Elvira Donnarumma, Pasquariello, Gino Franzi, Ernesto De Curtis, Eduardo Di Capua, Enrico Canino, Salvatore Gambardella. Entrò in contatto anche con alcuni poeti, tra cui Salvatore Di Giacomo, Libero Bovio, Ernesto Murolo e Rocco Galdieri. A partire dal 1916 Bixio si iscrisse alla Società Italiana Autori ed Editori: compose Bambina , canzone poi lanciata da Gino Franzi e Luciano Molinari, ottenendo buon successo. Bixio aprì allora un’attività editoriale, fondando a Napoli nel 1920 la Casa Editrice C. A. Bixio, che nel 1923 trasferì a Milano, dapprima in Corso Vittorio Emanuele 8 e in seguito in una prestigiosa sede in Galleria del Corso 2. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, venne inaugurata anche una sede a Roma. 2 Il merito di Bixio fu quello di saper proporre un repertorio in italiano a cantanti di musica leggera e canzonette che si basavano fino ad allora principalmente su composizioni francesi o su musiche tradizionali dialettali. Nel 1918 compose La chiamavano Cosetta , e nel 1921 Filava Filava , da lui stesso interpretata al teatro La Fenice di Napoli; qui conobbe il cantante Gabrè che gli chiese di comporre un brano per lui. Bixio scrisse Femmina , Caterina , Danza (come sai danzare tu) , La chiamavano Bebè . Il lavoro svolto per Gabrè ebbe grande risonanza, tanto che l’editore Carisch di Milano volle stipulare un contratto di distribuzione con la casa editrice di Bixio per la cifra, allora favolosa, di sessantaquattromila lire. Da Parigi, l’attrice Mistinguett si recò a Milano per chiedere a Bixio di scrivere le canzoni per Paris qui brille , la sua nuova rivista del 1931/1932 in programma al Casino di Parigi. Per il pubblico francese Bixio compose dunque Nanou (Valzer di Nanù), Dans les bouges la nuit (Il tango delle capinere), Cette chanson si tendre, Miki . Le composizioni per il Casino di Parigi ebbero grande successo, tanto che Bixio venne scritturato dalle Folies Bergères e da un’altra famosa vedette francese dell’epoca, Lys Gauty, per la quale trascrisse la celeberrima canzone Parlami d’amore Mariù che aveva composto per la voce di Vittorio De Sica nel film di Mario Camerini del 1932 Gli uomini che mascalzoni. Nella versione francese divenne così Le chaland qui passe , che venne anche aggiunta in una versione del film L’Atalante del regista Jean Vigo. Sull’onda di questi successi fondò a Parigi la filiale francese della sua casa editrice. Fondamentale fu, nella seconda metà degli anni Venti, l’incontro con il paroliere Bixio Cherubini con il quale scrisse Tango delle capinere , La canzone dell'amore , Trotta cavallino , Violino tzigano , La mia canzone al vento e, soprattutto, Mamma , scrivendo quindi arie celeberrime per le canzoni praticamente per tutti i divi canori del momento. Nel 1930 Bixio compose la colonna sonora del primo film sonoro italiano: La canzone dell'amore , diretto da Gennaro Righelli per la Cines di Roma di Stefano Pittaluga. _______________________________ Bixio si sposò nei primi anni Quaranta con Mary, la giovane figlia della grande cantante romana Zara I a che si oppose inizialmente a causa della notevole differenza di età fra i due e per molti anni non volle incontrare i due ribelli. Si arrese solo qualche anno più tardi, quando divenne nonna. Fu proprio dal nome della moglie che Cesare Andrea ebbe l’ispirazione per la canzone Parlami d’amore Mariù . Oltre al lavoro per il cinema, Bixio compose anche per numerose riviste tra cui Allegro , Bionda in copertina , Burlesco , e per la commedia musicale Il principe azzurro di 3 Sabatino Lopez. Quest’ultima venne messa in scena, nell’ottobre del 1957, al Teatro delle Maschere di Milano di proprietà dello stesso Bixio. Nel 1953 Bixio partecipò al Festival di Sanremo con Lasciami cantare una canzone , interpretata da Achille Togliani, arrivando terzo. L’anno successivo per il Festival di Napoli compose Tre rondinelle , classificandosi secondo, e nel 1957 con Buon anno... buona fortuna vinse Canzonissima. In quegli anni vinse anche il Premio RAI 10 canzoni d’amore da salvare (Aprile-Luglio 1952) e il Premio RAI 10 canzoni gaie da salvare (Aprile-Luglio 1953), entrambi assegnati dagli ascoltatori dell’emittente radiotelevisiva nazionale. Il 2 settembre 1962 fu insignito del Premio Igea Musicale ad Acqui Terme, mentre nel 1966 ricevette dalle mani di Giuseppe Saragat il premio 50° anno di Autore della Siae. A questi si aggiungono il Premio autore Euterpe d’oro (22 marzo 1969), il Premio simpatia Roma Campidoglio (30 giugno 1975), il Premio EUR 1976 del Comune di Roma, il Premio SIAE per la ventennale attività svolta negli organi sociali (10 marzo 1976), il Premio all’autore Targa d’oro di Ischia (7 giugno 1976), il Premio Riccione spettacolo 1976. Inoltre, si classificò primo alle manifestazioni Non c’era una volta un festival e al 7° Festival della Canzone Italiana in Svizzera . Per tutta la vita fece parte della SIAE come membro della commissione sezione musica, come revisore dei conti al Consiglio di Amministrazione e come consigliere della fondazione della Cassa Previdenza. Inoltre, fondò la SEDRIM (un’altra associazione di categoria dei discografici) e fu presidente dell’Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive (ANICA). Fu fondatore e presidente anche dell’Associazione Italiana Editoriale Musica da film (ANIEM), parte dell’ANICA, e fu vicepresidente della Confederation International des Sociétés d’Auteurs et Compositeurs; fu membro del consiglio internazionale del Bureau International de l’Édition Mecanique (BIEM) e dell’Unione Editori Musica Italiana (UNEMI). Morì a Roma il 5 marzo 1978, all’età di 82 anni. Risultano depositati alla Siae 536 brani musicali a nome di Cesare Andrea Bixio, 4.526 opere alla Bixio Cemsa Edizioni musicali, 168 brani come Bixio Cesare Andrea Edizioni musicali e 360 composizioni come Bixio S.A.M. Edizioni musicali. Imperdibili per l’approfondimento della vita e dell’opera di Bixio sono i due volumi Mamma - La canzone più famosa di C.A. Bixio nella testimonianza dei figli Carlo e Franco e nel racconto di Sabina Ambrogi e Cesare Andrea Bixio - L’attività musicale di Bixio per l’industria cinematografica (1920 - 1945) di Valerio Venturi. 4 Rapporto con Marf La stampa di Chiudi gli occhi Rosita (Ferme tes yeux Rosita) per le edizioni Bixio. 5 Colonne sonore 1930 - La canzone dell’amore 1932 - Gli uomini, che mascalzoni... 1933 - Il caso Haller 1933 - Il signore desidera? 1933 - La canzone del sole 1933 - La signorina dell’autobus 1933 - L’impiegata di papà 1934 - L’eredità dello zio buonanima 1935 - Il serpente a sonagli 1935 - L’aria del continente 1935 - Porto 1936 - La gondola delle chimere 1936 - Non ti conosco più 1936 - Pensaci, Giacomino! 1937 - Felicita Colombo 1937 - Gatta ci cova 1937 - Lasciate ogni speranza 1937 - L’uomo che sorride 1937 - Vivere 1938 - Ai vostri ordini, signora 1938 - Chi è più felice di me? 1938 - Eravamo sette sorelle 1938 - Fuochi d’artificio 1938 - Hanno rapito un uomo 1938 - Il destino in tasca 1938 - La casa del peccato 1938 - La voce senza volto 1938 - L’allegro cantante 1938 - L'amor mio non muore... 1938 – L’ultimo scugnizzo 1938 - Marionette 1938 - Mia moglie si diverte 1938 - Solo per te 1938 - Sono stato io! 1939 - Assenza ingiustificata 1939 - Batticuore 1939 - Chi sei tu? 1939 - I grandi magazzini 1939 - Il cavaliere di S. Marco 1940 - te con me 1940 - Dopo divorzieremo 1940 - Il pirata sono io! 1940 - In campagna è caduta una stella 1940 - Mamma 6 1940 - Non me lo dire! 1940 - San Giovanni decollato 1940 - Una famiglia impossibile 1941 - Il vagabondo 1942 - Fuga a due voci 1942 - La bisbetica domata 1943 - Il fidanzato di mia moglie 1943 - La signora in nero 1943 - La storia di una capinera 1943 - Silenzio, si gira! 1945 - Il professor Trombone 1945 - Pronto, chi parla? 1945 - Torna a Sorrento 1946 - Abbasso la ricchezza! 1948 - Undici uomini e un pallone 1950 - Sambo 1951 - Licenza premio 1951 - Serenata tragica 1952 - I due derelitti 1955 - La canzone del cuore 1978 - Rock’n Roll Canzoni Con l’indicazione dei principali interpreti Integrazioni di Antonio Mastrorocco ’E Napule (1923) (Daniele Serra) Ah Wornoff (1920) (Siviglia) Ai vostri ordini, signora … (1939) Al telefono con te (1946) (Gino Bechi) Alcova (1921) (Tsune Ko, Gino Franzi) Amore sconosciuto (1955) (Carla Boni) Attenzione Gastone! 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