Fare Il Vino E Comunicare Il Vino: Il Ruolo Pionieristico Di Giacomo Tachis

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Fare Il Vino E Comunicare Il Vino: Il Ruolo Pionieristico Di Giacomo Tachis Regione Toscana Diritti Valori Innovazione Sostenibilità Fare il vino e comunicare il vino: il ruolo pionieristico di Giacomo Tachis Giacomo di pionieristico ruolo il vino: il comunicare e vino il Fare Fare il vino e comunicare il vino: il ruolo pionieristico www.regione.toscana.it di Giacomo Tachis Fare il vino e comunicare il vino: il ruolo pionieristico di Giacomo Tachis Fare il vino e comunicare il vino: il ruolo pionieristico di Giacomo Tachis Regione Toscana Giunta Regionale Direzione Generale dello Sviluppo economico Settore Funzione strategica trasversale comunicazione Testo tratto dalla tesi di Laurea in Storia Contemporanea della Comunicazione Università degli Studi di Firenze Facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” Corso di Laurea in Comunicazione Strategica Di Ilaria Ceccarelli Relatore: Prof. Zeffiro Ciuffoletti Catalogazione nella pubblicazione (CIP) a cura della Biblioteca della Giunta regionale toscana: Fare il vino e comunicare il vino : il ruolo pioneristico di Giacomo Tachis I. Toscana. Direzione generale sviluppo economico. Settore funzione strategica trasversale comunicazione II. Ceccarelli, Ilaria 1. Vino toscano – Consumo – Attività promozionali - Ruolo di Giacomo Tachis 641.220688 Stampa Centro stampa Giunta Regione Toscana Settembre 2009 Distribuzione gratuita Presentazione Una grande regione si racconta anche attraverso i vini che produce. E’ per que- sto che bisogna ringraziare Giacomo Tachis. Attraverso il suo lavoro abbiamo ottenu- to dei vini di straordinaria qualità che hanno ben rappresentato in tutto il mondo la qualità della Toscana e dell’Italia. Giacomno Tachis rappresenta una figura fondamentale per la crescita enologica di tutto il Paese e della nostra regione in particolare. E’ per questo che siamo lieti di realizzare questa pubblicazione. La presenza della vite in toscana è antichissima, dobbiamo agli etruschi la sua introduzione, anche se molto probabilmente le prime pratiche “enologiche” nella no- stra regione risalgano all’età del ferro. Certamente in nostro vino è circondato di un’ aurea leggendaria che lo rende unico al mondo. Se è vero quindi che abbiamo una grande tradizione di vini è anche vero che oggi il vino prodotto nella nostra regione è sicuramente di gran lunga migliore di quello che si produceva anticamente e questo lo si deve certamente a uomini come Giacomo Tachis. Ho aperto questa presentazione affermando che una grande regione si racconta anche con i vini che produce, basti pensare a quando il Barone Bettino Ricasoli grazie alla denominazione del vino Chianti, portò la Toscana in tutto il mondo. Da allora i nostri vini non hanno perso la virtù di un’originalità legata alla qualità particolare del luogo, restando inimitabili da tutti i paesi produttori del mondo. Questo è stato possibili poiché se è vero che per produrre vini di grande qualità sono necessari processi chimici, fisici, biochimici molto complessi, è altrettanto vero che questi non porterebbero a niente se non vi fossero luoghi di gran- de vocazione come quelli presenti nella nostra regione e uomini di grande capacità, come appunto Giacomo Tachis. Claudio Martini Presidente della Regione Toscana INDICE Introduzione 7 1° Capitolo LA FORMAZIONE E LE ESPERIENZE 10 1.1 Uno sguardo nel passato 12 1.2 La vita del giovane Tachis 15 1.3 Gli studi ad Alba 17 1.4 I primi impieghi 19 1.5 Dal Piemonte contadino alla Toscana dei nobili 20 1.6 La nascita del fenomeno SuperTuscan 26 1.7 “Vecchi” e nuovi prodotti toscani 30 1.8 In Toscana oltre la porta dell’azienda Antinori 33 1.9 La sua “isola della natura” 37 1.10 Le sfide dell’”isola della cultura” 45 1.11 Non solo Toscana, Sicilia e Sardegna 51 2° Capitolo LA RIVOLUZIONE DELL’ENOLOGO DALLA VIGNA ALLA CANTINA, DALLA CANTINA AL MERCATO 55 2.1 L’enologia come scienza e come professione 56 2.2 Il territorio 63 2.3 L’enologo in vigna 68 2.4 L’approccio in cantina 75 2.5 Le innovazioni in cantina 79 2.6 La voce imperativa del mercato 86 3° Capitolo GIACOMO TACHIS, L’ENOLOGO COMUNICATIVO 91 3.1 Essenza comunicativa del vino 91 3.2 Una sintetica panoramica di insieme degli strumenti di marketing del vino 95 3.3 Vizi e pregi del giornalismo del vino 100 3.4 Il rapporto conflittuale tra Giacomo Tachis e il giornalismo 103 3.5 Il personaggio Giacomo Tachis raccontato dall’inchiostro dei giornalisti 106 3.6 La riverenza della stampa straniera 111 3.7 I segreti comunicativi dei grandi vini di Tachis 114 3.8 Riconoscimenti 118 Bibliografia 123 5 6 INTRODUZIONE La cultura enogastronomica sta diventando una realtà sempre più presente, poten- te ed esigente, e il vino rappresenta una forza economica trainante dell’intero set- tore agroalimentare italiano, riscoprendo i favori di un pubblico sempre più vasto, selettivo ed attento alla qualità di quella bevanda. Non è sempre stato così. Questo è un presente reso possibile grazie al coraggio e alla professionalità di uomini, imprenditori, enologi, agronomi, giornalisti, che hanno fatto conoscere una nuova prospettiva al mercato del vino. Lo spartiacque tempora- le è individuabile negli anni Sessanta del secolo scorso, quando da una logica pro- duttiva corrispondente all’imperativo della quantità si è iniziato ad individuare come obiettivo primario la qualità. Questa è stata l’unica risposta possibile ad una do- manda sempre più selettiva da parte dei consumatori, che ha guidato il passaggio dal vino come “alimento” al vino come fonte di “gusto e piacere”, con la complicità di una profonda trasformazione delle campagne, conseguente alla fine della mezza- dria in Toscana e in altre regioni dell’Italia centrale. Tra i professionisti che hanno permesso questa rivoluzione enologica un uomo si merita un posto di primo piano: Giacomo Tachis. Enologo di origini piemontesi adottato dalla Toscana, Tachis, con competenza, lun- gimiranza, sensibilità e grande cultura, ha indicato all’Italia del vino la strada da perseguire per una rinascita della vitivinicoltura, riprendendo il cammino iniziato dai pionieristici tentativi dell’800. Analizzando la recente storia enologica italiana risulta evidente come le esperienze di Giacomo Tachis siano state il progetto pilota di tante evoluzioni nelle vigne, nelle cantine e nel mercato degli ultimi quarant’anni. Non a caso la stampa estera l’ha definito come «l’uomo del Rinascimento del vino italiano nel mondo.» Il suo agire è stato pionieristico tanto nell’arte del fare che del comunicare il vino. Ha donato alla sua professione un’innovativa interpretazione, opponendosi con for- za ad una concezione dell’enologo troppo legata ad una sorta di medico del vino. Non ha mai dispensato ricette da applicare a qualsiasi territorio, a qualsiasi canti- na, individuando come agire primario della propria professione l’assecondare l’opera della natura. Il vino per Tachis è, infatti, interpretazione umana della natura, e per essere di qualità deve saper raccontare il territorio attraverso le proprie pecu- liarità organolettiche. Senza la storia tutto perde di significato: questa è la consa- pevolezza con cui ha affrontato ogni sfida enologica. L’intuito, la sensibilità e l’amore per la cultura classica sono le caratteristiche dell’enologo che hanno concorso a rendere grande ogni vino nato dalle sue atten- zioni. 6 7 Rileggere e riesplorare oggi le esperienze professionali di Giacomo Tachis significa, allora, analizzare l’evoluzione dell’enologia italiana. Tachis è, infatti, uno dei princi- pali artefici di quella rivoluzione enologica che ha permesso di esportare, insieme alle bottiglie di vino, un’immagine innovativa dell’Italia evocatrice di qualità. Proprio con questa consapevolezza nelle pagine che seguono si è cercato di deline- are la vita dell’enologo intrecciandola all’evoluzione dell’enologia italiana sulla base di una non vastissima letteratura. Essenziali per una reale comprensione del tema trattato si sono rivelati i numerosi incontri con Giacomo Tachis stesso che ci ha permesso di consultare le molteplici relazioni scritte in varie occasioni, testimo- niando che essere “Grandi Uomini” significa prima di tutto essere umili e non gelosi del proprio sapere. Talvolta all’assenza di una letteratura sufficiente si è sopperito con la lettura di numerosi articoli tratti dalla stampa periodica e quotidiana sia nazionale che inter- nazionale. Nel primo capitolo dopo una breve esposizione del recente percorso storico dell’enologia italiana evidenziandone le criticità, si delinea la formazione e le espe- rienze professionali di Giacomo Tachis. Emerge così un percorso professionale ric- co di esperienze significative, la principale delle quali si svolse negli anni Sessanta con il suo approdo presso una delle più importanti aziende vinicole toscane. Lavo- rando per gli Antinori, Tachis arrivò a produrre prodotti enologici innovativi, come il Sassicaia, il Tignanello e il Solaia, considerati vini di eccellenza dai maggiori esperti del vino a livello internazionale. La seconda regione italiana che ha conosciuto le cure di Tachis è la Sardegna, l’«isola della natura», dedicandole molte attenzioni e guidandola in un’evoluzione enologica fino al suo arrivo impensabile. Da “enologo corsaro”, come Tachis stesso si definisce, ha poi accettato una nuova sfida insulare: la Sicilia. Anche in quell’isola, già famosa per i suoi vini, Tachis è riuscito con arte e tecnica a far scoprire il percorso enologico più adeguato. Dal primo capitolo emerge così un Giacomo Tachis che ha saputo valorizzare territo- ri tanto diversi tra loro, attraverso un’innovativa interpretazione della vitivinicoltura. Il secondo capitolo si apre con una breve rilettura storica della professione di eno- logo. Quindi si analizza il contributo di Tachis nell’evoluzione della professione. Cul- tura, sensibilità e capacità tecniche sono stati gli strumenti attraverso cui “il princi- pe degli enologi” ha individuato la nuova strada da percorrere: seguire l’intera filiera produttiva dall’inizio alla fine. Ha insegnato che l’enologo, come garante della quali- tà del vino prodotto, non può non intervenire in ogni fase del processo produttivo: territorio, vigna, cantina e mercato. Il terzo ed ultimo capitolo mira ad approfondire il ruolo pionieristico di Tachis come enologo dalle indiscusse capacità comunicative.
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