Qc St R 20110610

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Qc St R 20110610 1 INDICE 0. Premessa pag. 04 0.1 La sintesi del momento analitico del Quadro Conoscitivo pag. 04 0.2 La situazione urbanistica di riferimento pag. 09 PARTE I Il sistema insediativo 1. La metodologia di descrizione del fenomeno pag. 13 1.1 Il ruolo degli insediamenti nel sistema territoriale pag. 13 1.2 La morfologia urbana pag. 15 1.3 Le tipologie edilizie pag. 18 1.4 Lo sviluppo urbano secondo le soglie storiche pag. 20 1.5 Analisi SWOT pag. 22 PARTE II Gli ambiti funzionali 2. Gli ambiti funzionali pag. 23 2.1 Le aree a prevalente destinazione produttiva pag. 23 2.2 Le aree a prevalente destinazione residenziale pag. 32 2.3 Le dotazioni territoriali pag. 36 2.4 Il sistema infrastrutturale pag. 43 2.5 Analisi SWOT pag. 51 PARTE III La reti tecnologiche 3. Le reti tecnologiche pag. 52 3.1 Il Sistema di approvvigionamento idrico e depurativo pag. 52 3.1.1 Acquedotto pag. 52 3.1.2 Rete fognaria ed impianti di depurazione pag. 56 3.2 Rete elettrica e stazioni radio base pag. 61 3.2.1 Rete elettrica pag. 61 3.2.2 Stazioni radiobase pag. 62 PARTE IV La dimensione storica 4. Gli elementi di valore storico pag. 64 4.1 L’analisi del centro storico pag. 64 4.2 La lettura del catasto napoleonico pag. 68 4.3 L’analisi del patrimonio edilizio extraurbano pag. 70 4.4 Analisi SWOT pag. 75 PARTE V 2 La percezione degli elementi urbani 5. Il ruolo della forma, dei riferimenti e della percezione dello spazio come modello interpretativo del Capoluogo pag. 76 5.1 La forma urbana pag. 78 5.2 Le criticità pag. 85 5.3 Assetto funzionale pag. 93 5.4 I limiti e le opportunità pag.104 3 0. PREMESSA 0.1 La sintesi del momento analitico del Quadro Conoscitivo La città di Castel San Giovanni è situata al confine Nord-Ovest della Provincia di Piacenza, ai piedi dei primi rilievi appenninici che, in questa zona, risultano particolarmente prossimi all’alveo del Fiume Po; rappresenta il primo Comune della val Tidone, valle che si sviluppa nell’interno dei rilievi appendici costituendo la prima della quattro principali valli che caratterizzano la Provincia di Piacenza. Il territorio Comunale è limitato, a nord dal Fiume Po, ad ovest dalla Provincia di Pavia, a sud dai Comuni di Borgonovo Val Tidone e di Ziano Piacentino, ad est dal Comune di Sarmato. Il territorio risulta caratterizzato da una morfologia tipicamente pedecollinare con pendi dolci alternati a zone pianeggianti. La popolazione al momento attuale risulta intorno alle 13.640 unità e a conti fatti, con le ultime edificazioni previste dal Piano Regolatore Vigente, andrà a toccare quota 15.000 abitanti. Sulla base dei criteri previsti dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, Castel San Giovanni si inserisce nel rango di polo ordinatore emergente, forte della presenza di una buona dotazione a livello di infrastrutture di comunicazione, servizi socio-sanitari e scolastici. Localizzato in posizione eccentrica rispetto all’area della val Tidone, estende la propria sfera di influenza anche ai comuni della bassa Lombardia, anche grazie ad un buon sistema di aree produttive; in particolare occorre menzionare il polo logistico dislocato a nord del Capoluogo in prossimità del casello autostradale che può essere sicuramente considerato un positivo esempio di utilizzo del territorio; e il polo produttivo di Campo d’oro, a ovest del Capoluogo, un’area interessata da un forte ampliamento produttivo, sicuramente ben dotata dal punto di vista infrastrutturale. Il sistema residenziale vede il suo nucleo principale nel centro storico della Capoluogo, in particolare una buona pratica di interventi di ristrutturazione e restauri, negli ultimi 20 anni hanno contribuito a migliorare sensibilmente il carattere architettonico della città, successivamente secondo una espansione tipicamente a macchia d’olio, il sistema residenziale si è concentrato a sud e a est del centro storico, con indici di edificazione piuttosto bassi, dove l’insediamento mono o bifamiliare è il più frequente con una alta dotazione di verde privato. Sulla base della Delibera consiliare regionale 4/4/2001 n.173. 1; il Quadro Conoscitivo, disciplinato dall’articolo 4 della Legge 1 Delibera consiliare regionale 4/4/2001 n.173. “Approvazione dell’atto di indirizzo e coordinamento tecnico sui contenuti conoscitivi e valutativi dei piani e sulla conferenza di pianificazione (L.R. 24 marzo 2000, n.20 “disciplina generale sulla tutela e l’uso del territorio”)(proposta della giunta regionale in data 27 febbraio 2001, n.241)” 4 20/2000, si configura come elemento che costituisce il primo momento del processo di pianificazione: “[..] il comma 1 dell’articolo 4 della legge richiede che a fondamento dell’attività di pianificazione sia posta una ricostruzione dello stato del territorio al momento del quale detta attività si avvia (stato di fatto) nonché una analisi dell’andamento, delle dinamiche evolutive delle dinamiche accertate. Tale ricostruzione deve spingersi ad una valutazione tecnico-discrezionale delle risorse, delle opportunità, e dei fattori di criticità che lo caratterizzano (valutazione del territorio). Tale attività di analisi e di valutazione dei dati informativi sul territorio deve portare ad una ricostruzione “organica”, che colga, in modo sintetico e unitario, le interazioni tra i vari sistemi e fattori che connotano il territorio [..]”. Il successivo Atto di indirizzo regionale specifica i vari aspetti da approfondire nel Quadro Conoscitivo riferiti più specificatamente a: A. Sistema economico e sociale B. Sistema naturale e ambientale C. Sistema territoriale D. Sistema della pianificazione Sulla base dei criteri emersi dalla lettura del dettato legislativo e alla luce di quanto emerge per gli elementi caratterizzanti il Quadro Conoscitivo, in questa prima fase del lavoro occorre configurare una check-list di materiali e un modello logico di riferimento al fine di rendere organico il procedimento di descrizione del sistema territoriale. Il materiale a disposizione per la redazione del Quadro Conoscitivo al momento della stesura iniziale risulta essere: Materiale Fonte Formato Aereofotogrammetrico UTC .dwg comunale 2004 Fotopiano 2004 UTC .ecw Aggiornamento UTC e elaborazioni .dwg cartografico 2004 - proprie 2008 Piano Regolatore UTC .dwg e .shp Vigente Piani Regolatori UTC cartaceo precedenti Analisi della Tesi di laurea di cartaceo morfologia urbana Oddi Nicola 2 Elenco delle UTC cartaceo propriet à immobiliari comunali 2 Tesi di laurea di Oddi Nicola 2 a.a. 2002/2003 “L’approccio strutturale alla pianificazione comunale applicato a un centro di medie dimensioni” 5 Carte del catasto Archivio di stato .tiff napoleonico Elenco dei beni Soprintendenza cartaceo sottoposti a vincolo di cui 42/2004 Analisi delle UTC .dwg tipologie edilizie PTCP 1999 Provincia .shp e .pdf PTCP 2007 “adottatto” Provincia .shp e .pdf Sulla base del materiale disponibile si propone ora il modello logico di riferimento per la redazione della parte relativa al Sistema Territoriale del Quadro Conoscitivo. Il ruolo degli insediamenti nel sistema territoriale Individuazione delle tipologie edilizie Individuazione dello sviluppo urbano storico Rilevamento dei servizi Rilievo dei beni Il sistema insediativo culturali 6 Il modello logico dà l’idea delle fasi di lavoro per rappresentare il territorio, in particolare partendo dall’analisi dei dati disponibili presso amministrazioni e altri enti e recependo i giusti stimoli dall’apparato legislativo si assume di descrivere attraverso metodologie quantitative e categoriali, i singoli elementi in grado di fornire spunti utili per la redazione del Piano Strutturale Comunale. La cartografia e gli elaborati che scaturiscono dalle analisi prodotte sono: Codice Titolo QC ST 01 Rilievo ortofotografico QC ST 02 Carta delle reti elettriche QC ST 03 Linea gasdotto QC ST 04 Carta degli acquedotti QC ST 05 Carta delle reti fognaria-depurazione QC ST 06 Carta della morfologia urbana QC ST 07 Carta della morfologia urbana. QC ST 08 Elenco patrimonio immobiliare pubblico a vincolo culturale ex-lege. QC ST 09 Carta degli edifici, insediamenti e nuclei di interesse storico-architettonico. QC ST 10 Carta di inquadramento del patrimonio edilizio extraurbano. QC ST 11 Sviluppo Urbano Storico. QC ST 12 Carte del Catasto Napoleonico QC ST 13 Carta dello stato di attuazione del PRG. QC ST 14 Carta dei Servizi. QC ST 15 Carta delle tipologie edilizie. QC ST 16 Beni architettonici Centro Storico QC ST 17 Beni architettonici. Centro storico QC ST 18 Carta dello stato di fatto alla scala vasta QC ST 19 Sistema delle infrastrutture QC ST 20 Sistema del territorio rurale QC ST 21 Sistema insediativo storico urbano rurale QC ST 22 Sistema insediativo prevalente destinazione produttiva QC ST 23 Sistema commerciale 7 In ultima battuta, a conclusione del lavoro, si propone un modello interpretativo in grado di mettere a sistema le varie analisi per prospettare una check-list di limiti ed opportunità del sistema territoriale. Nella fattispecie attraverso la lettura degli spazi, dei riferimenti e la percezione dei luoghi si intende far emergere quali sono le prerogative positive o negative del territorio urbano, in maniera tale da estrarre tracce e chiavi di lettura utili alla progettazione urbana. 0.2 La situazione urbanistica di riferimento La situazione degli strumenti urbanistici vigenti risulta in questo periodo piuttosto complicata. Facendo una carrellata a cascata del momento storico urbanistico si trova la mancanza di una legge nazionale in grado di definire quali sono i principi urbanistici di buon governo del territorio. Di fatto dopo la riforma della costituzione in materia di competenze tra stato e regioni, quasi la totalità delle regioni ha promulgato la propria legge, mentre l’apparato amministrativo statale nel 2009 si sta interrogando su una legge di principi che tenda ad armonizzare a posteriori le singole leggi. Sulla base del “Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori “ tenutosi a Roma il 12 Marzo 2009, presso il ministero della giustizia, è emerso che la legislazione nazionale urbanistica non è da tempo in grado di affrontare efficacemente ed in un’ottica di sostenibilità le trasformazioni territoriali che si propongono.
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