U.S. Lorese 1919 L'anima Del Ciclismo Lorese

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U.S. Lorese 1919 L'anima Del Ciclismo Lorese Periodico del Comune di Loro Ciuffenna – uscita trimestrale gratuita – Tribunale di Arezzo n.1\2016 del 29.03.2016 – Anno I n° 3/4 - Settembre 2016 – www.comune. loro-ciuffenna.ar.it Editoriale Enzo Brogi U.S. Lorese 1919 Sono nato negli anni 50, anni ancora difficili del secondo dopoguerra. Gli sport allora erano elitari e poco L’anima del ciclismo lorese diffusi. Ma nella nostra Provincia c’erano due campioni, proprio di quelle discipline più popolari e più dure: il pugilato ed il ciclismo. Mario D’Agata e Bruno Mealli i loro nomi. Noi a quel tempo, per il lavoro del babbo, eravamo andati ad abitare a Sarzana in Liguria e con la malinconia di casa c’era sempre anche l’esempio di questi due campioni conterranei. In particolare di Mealli, che era del nostro Comune, una vera gloria per noi! Ricordo di un’estate che eravamo in vacanza a Poggio di Loro, l’entusiasmo del babbo quando tornò a casa dal mercato del lunedì. Ci disse di avere incontrato Bruno Mealli al caffè di piazza che raccontava della vittoria alla Tappa del Giro d’Italia di Lignano Sabbiadoro. Un mito per mio padre. Infatti l’anno successivo per la promozione scolastica mi regalò una bellissima bicicletta con il cambio Campagnolo “diglielo ai tuoi amici, è una Bianchi come quella di Mealli, che è del nostro paese, un amico del babbo!” Non erano amici, ma in quel regalo c’era tutta la nostalgia, l'orgoglio e la cultura per la nostra terra e per quel fantastico sport fatto di Coppa Gropina 1934. Da sinistra: Baldi, Fratini, Ciapi, Losi, Sottani e Segoni fatica, sudore e passione. Paolo Parigi e Giuseppe Fabbrini Il ciclismo è uno sport che fa parte della tradizione italiana e fin dagli albori ha Negli anni che precedettero la seconda I cambiamenti climatici guerra mondiale l’associazione fu (pagina 3) contribuito ad affollare le strade della nostra regione e della nostra provincia. Anche nel nostro Comune gli appassionati sono moltissimi. La passione per il molto attiva. I soci si davano da fare ciclismo è molto forte ed è testimoniata dalle numerose gare che tutt’oggi si per organizzare corse non solamente a corrono in occasione delle feste paesane. Nel capoluogo la tradizione è più forte Loro Ciuffenna, ma in tutto il Il sentiero di Oliviero che mai e ne è il simbolo l’U.S. Lorese 1919. Questa società è l’associazione Valdarno. In quegli anni la Società sportiva più antica del Valdarno con la sua storia che inizia nel primo Sportiva Excelsior possedeva una sua (pagina 6) dopoguerra. Il 13 luglio 1919 viene approvato per la prima volta il suo statuto e squadra di dilettanti. I componenti erano ciclisti del paese e non solo. Ne si costituisce con il nome di Società Sportiva Excelsior Loro Ciuffenna. Nei primi articoli della sua costituzione si legge che lo scopo della società sarà abbiamo un bel ricordo nella foto fatta Un’esperienza da ripetere quello di promuovere lo sport. Dal suo statuto si evince una struttura molto in occasione dell’edizione della Coppa semplice: un Presidente, un Vicepresidente, un Segretario, un Cassiere e un Gropina (anch’essa organizzata dalla Sandro Fabrizi società lorese) svoltasi nell’aprile del Esattore. Questi ultimi si occupavano della parte finanziaria e della riscossione delle quote associative, che consistevano in dieci lire per l’iscrizione e una lira al 1934. Fu scattata sulla linea di mese per il mantenimento dell’associazione. Tutte le decisioni venivano prese in partenza, all’inizio della Setteponti Levante, di fronte alla villa del sede di assemblea generale di tutti i soci e le cariche venivano rinnovate con Colombaio. Nel retro vi sono riportati elezioni regolari. Da quanto si legge nella redazione dello statuto, il primo i nomi dei componenti e un appunto Presidente fu Giuseppe Grifoni e il Segretario Alfredo Frosinini. dove si dice che la gara fu vinta da Cinelli Cino. Dal 1919 al 1931 si teneva la Coppa Sportivi Loresi, corsa 200 anni di Misericordia regolarmente ogni anno. Fu poi nel Il modo migliore per apprezzare la (pagina 4) 1932 che la competizione assunse il bellezza di un territorio è percorrerlo Inserto speciale nome di Coppa Ciuffenna, che ad oggi con lentezza, attraversare i suoi dedicato al paesaggi e incontrare la sua gente. è la più vecchia gara ciclistica del Valdarno. Anche questa venne svolta Con questa premessa il 10, 11 e 12 La voce delle frazioni ciclismo lorese con regolarità fino al 1938. L’anno giugno abbiamo organizzato il (pagina 5) dopo scoppiò la seconda guerra Cammino della Setteponti da Reggello mondiale. ad Arezzo. (continua a pag. 2) (continua a pag. 6) Prato Magno Settembre 2016 2 Una società in sella dal 1919 Paolo Parigi Grazie, Lorese 1919 Moreno Botti Era il 2 giugno del 1969. Come ogni giorno rincasavo a piedi dalla scuola elementare di Persignano, distante quasi due chilometri, con una cartella marrone sulle spalle. Entrando in casa mi accorgo che il televisore è acceso. Lo schermo era posizionato proprio di fronte all’ingresso e non posso fare a meno di vedere cosa stanno trasmettendo. C’è una persona, sdraiata su di un lettino, vestito solo di una canottiera che sta piangendo a dirotto: era Eddy Merckx. Sergio Zavoli per il suo Processo alla tappa, era andato ad intervistare il campione in lacrime nella sua stanza d'albergo, la numero 11 dell'Excelsior di Albisola Superiore. Era stato appena escluso dalla tappa che da Celle Ligure avrebbe condotto il giro d’Italia a Pavia per presunto doping. Ho appena otto anni, ho visto piangere Eddy Merckx e quell’immagine accompagna ancora il mio amore sconfinato per il ciclismo. Eddy tornerà a gareggiare al Tour, cui partecipava per la prima volta, e lo dominerà indossando la maglia gialla per venti giorni e staccando il secondo, Roger Pingeon, di ben 17'54". Sì, fin da piccolo tifavo per Eddy Merckx. Lo confesso. Tutta la mia vita, essendo nato a Malva, è stata avvolta nel ciclismo. Mio padre Lorenzo, tutte le volte che c’era Il ciclismo si fermò di fronte al passano dalle strade loresi ottimi una classica o il Giro d’Italia , interrompeva i lavori nei campi per accendere la conflitto. Si fermò il Tour de France, atleti. Petito, Moreni, Passuello e tivù: “C’è la corsa, si continua dopo”. Un dogma; tutto può aspettare, ma la si fermò il Giro d’Italia e si fermarono Nibali negli anni novanta e primi anni fatica di un ciclista no. Va rispettata. La mia prima bicicletta da corsa è stata Coppi e Bartali che in quegli anni duemila, per citare solo i vincitori di un’Aquila rossa acquistata da Adalino Mealli. La mia prima maglia da ciclista avevano iniziato a vincere tutto. almeno un’edizione. Nel 2002 ci sarà amatore, è stata quella verde e bianca della Lorese Grappolini portata da mio Inevitabilmente si interruppero anche anche l’organizzazione dell’arrivo di cognato Carlo, una vita spesa per il ciclismo a Loro. Ce l’ho ancora, insieme al le edizioni della Coppa Ciuffenna. Si una tappa del Giro delle Regioni (vedi berrettino con la banda verde, raccolto in una delle corse a Malva quando li riprese a correre solo nel 1946. Da pag. 6) ad arricchire il programma lanciavano dalle ammiraglie ai bambini lungo la strada. Spero di indossarla questa data in poi, la società e la ciclistico lorese, anche se la Coppa ancora. Per la festa del Perdono, a Malva, era d’usanza la Messa e gli uomini Coppa Ciuffenna non si sarebbero più Ciuffenna rimarrà sempre un stavano sulla soglia della chiesa con un occhio al prete e uno alla strada dove fermate. La squadra per ora è assente, appuntamento fisso nei festeggiamenti passava la corsa. Questo è il ciclismo. Gente vera. Passione. Vento in faccia. ma l’organizzazione delle corse no. del Perdono. Oggi le risorse Solidarietà. La Lorese 1919 rende ancora oggi possibile tutto questo. Con Per rivedere la loro squadra dovremo economiche non sono più quelle dei pazienza, dedizione, sacrificio. Palco dopo palco, punzonatura dopo attendere il 1964. In questo anno fu bei tempi, ma la Lorese 1919 non può punzonatura. Il ciclismo è un sentimento al limite del religioso, altrimenti non si formata un nuovo team di esordienti e esimersi dal guardare avanti, fiera di spiegherebbe perché salire fino a duemila metri per vederli transitare per una la società prenderà il nome che porta essere la società sportiva più antica del manciata di secondi. È uno sport duro, dove anche le maglie gialle piangono per tutt’oggi: Unione Sportiva Lorese Valdarno. Nel 2006 gli onori salgono la fatica. Non si può nascondere niente, o ci sono le gambe o non ci sono, non 1919. Nel 1966 entrò a far parte della ancora. Il CONI decide di assegnare esistono sostituzioni. Così come non esistono altri sport che facciano scoprire il Lorese Marcello Manetti. Quell’anno alla società la Stella di Bronzo per mondo come il ciclismo. Turismo allo stato puro. Gare in Oman, Turchia, fu particolarmente glorioso per lui e meriti sportivi. È un grande onore e il Azerbaigian, le classiche del Nord. Mi ha colpito il Giro dello Yorkshire, non per la Lorese. Il giovane riuscì a far 20 gennaio di quell’anno tutti i per le prestazioni agonistiche, ma per le meravigliose riprese televisive. Nessun valere le sue qualità e vinse sia il membri sono ad Arezzo, per ricevere altro sport può veicolare la bellezza del mondo. Questo è il ciclismo: pedali e campionato provinciale che quello l’onorificenza dalle mani di Giorgio sogni, sogni e pedali. Così come l’US Lorese 1919.
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    Campagnola Emilia, 26 Gennaio 2014. 13° Bici Al Chiodo – 38° Incontro Ex Corridori Anche per me è giunto il fatidico momento di appendere la bici al classico chiodo e, farlo dopo 17 anni nel professionismo, è stato particolarmente duro tanto che ho ritardato il più possibile questo momento ma, averlo fatto dopo avere concluso il Giro d’Italia, mi riempie di orgoglio e oggi, ricevere questo prestigioso attestato denominato “Bici al chiodo” mi emoziona oltre ogni limite anche leggendo il mio nome nell’albo d’oro di questo Premio accomunato ad atleti del calibro di Ballerini, Martinello, Museuw, Bortolami, Savoldelli, Bettini, Simoni, Noè e Oscar Freire oltre ad altri, beh, diciamo che è un sogno che si avvera. Sono queste le parole pronunciate da Stefano Garzelli a Campagnola Emilia (Reggio Emilia) mentre riceveva il premio della “Bici al Chiodo”, istituito nel 2002 dall’Associazione Ex Corridori presieduta dal reggiano Paolo Tedeschi, davanti ad oltre 400 commensali tra i quali Tonina e Paolo Pantani, genitori del grande Marco che fu capitano e amico dello stesso Garzelli e ad un parterre de roi di ex corridori come Luciano Armani, Giovanni Cavalcanti, Andrea Collinelli, Simone Fraccaro, Wilmo Francioni, Pierino Gavazzi, Walter Gorini, Virginio Levati, Walter Martin, Bruno Mealli, Michele Dancelli, Marzio Bruseghin, Enrico Paolini, Angelo Furlan, Pietro Guerra, Severino Andreoli, Marcello Bartalini, Marco Giovanetti, Guido Neri, Alessandro Proni, Bruno Reverberi, Giordano Turrini, Gilberto Vendemmiati, Claudio Randelli, Davide Boifava , Pietro Campagnari, Emilio Canalini, Giovanni Battaglin, Roberto Poggiali ed il grandissimo Ercole Baldini. Garzelli, visivamente emozionato ha voluto ringraziare tutti gli sportivi che nel corso degli anni gli sono stati vicini, una vicinanza che ho notato soprattutto nei momenti difficile e che continuano a dimostrarmi con tanto affetto.
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