Uberto Mori Lo “Schindler” Della Ceramica
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del Santuario di Puianello Beata Vergine della Salute Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) ART. 1 comma 2 DCB aut. N° 070054 del 20/06/2007 - MO In caso di mancato recapito inviare al CMP/CPO di Modena per la restituzione al Mittente, previo pagamento dei resi Rivista Ufficiale del Santuario di Puianello (Mo) N. 48 e della Vice-Postulazione di Padre Raffaele da Mestre Agosto 2020 Santuario di Puianello SOMMARIO Beata Vergine della Salute Pagg. 3-4 Via del Santuario, 9 Il lungo cammino verso la Terra promessa 41014 Castelvetro MO tel. 059 791644 Pagg. 5 fax. 059 741673 Il Rosario www.santuariodipuianello.it Pag. 6-7 [email protected] Ciao, Padre Sebastiano! Vicepostulazione della Causa Pag. 8 di Beatificazione di P. Raffaele Lavori strutturali al Santuario Spallanzani da Mestre Pagg. 9-24 P. Carlo Folloni Caro P. Raffaele quanti ricordi (2) Vicepostulatore Pag. 25 Ospedale Maggiore Una casa per anziani Strada Abbeveratoia, 4 43126 Parma Pag. 26-27 Cel. 339 3073554 Umberto Mori, lo “Sclinder” della ceramica Tel. 0521 702022 fax 0521 702904 Pagg. 28-29 Un grande albero ha sempre radici profonde ORARIO Pagg. 30-31 Fino al termine dei lavori Notizie dal Santuario La chiesa apre alle 8,00 Pag. 32 e chiude alle 12,00 Sagra al Santuario nel pomeriggio apre alle 14,30 e chiude alle 19,00 Vita del Santuario di Puianello Beata Vergine della Salute ORARIO SANTE MESSE Direttore Responsabile: Padre Paolo Grasselli Redazione: Padre Gianfranco Meglioli Da domenica 29 marzo 2020 Via del Santuario, 9 - 41014 Castelvetro MO fino al termine dei lavori Trimestrale di informazione feriale 17 (prefestiva 18) N. 48 - Agosto 2020 (Anno XIV - N. 1) Aut. Trib. Modena N. 1815 del 7/6/2007 festivo 10,30- 18 Chiuso in Tipografia il 24/7/2020 Copie: 1.000 Grafica, Fotocomposizione e Stampa Svolgono servizio al Santuario Visual Project Soc. Coop. i Frati Minori Cappuccini della Via Toscana, 17 - Zola Predosa (Bo) Unità Locale di Vignola (Mo) Provincia dell’Emilia-Romagna Via G. Di Vittorio, 90/94 - 335 6152433 Abbonamento alla Rivista Offerta minima euro 15 Segnalateci eventuali disservizi delle Poste nella consegna della Rivista In copertina: In cammino verso il Santuario della Madonna di S. Luca (Bologna). Alcune delle immagini di questa rivista sono state Foto di Monica Bugamelli, 2020 scaricate da Internet con il solo intento illustrativo. 2 Il lungo cammino verso la Terra promessa Da sacerdote, ormai avanzato nell’età, vivo con dolore questa situa- zione. Ma Dio continua a operare in mezzo a questa pandemia, che può essere occasione per la sua Gloria. Lo testimoniano le catene di preghiere che “assediano il cielo” e tante persone, lontane dalla fede, che oggi si interrogano sul senso della vita. Non pensavo minimamente di vedere una desolazione di questo genere: speravo di godermi il tempo quaresimale come preparazione alla Pasqua e soprattutto di vivere la S. Messa con il solito popolo domenicale. Ma cosi non è stato. Eppure come in ogni cosa, Dio ope- ra in maniera eccezionale, ma anche in maniera sommessa, e questo mi rinvigorisce continuamente. E’ proprio vero che nulla è un limite per Dio: anche se stiamo vivendo oggettivamente in un periodo di difficoltà, di sofferenza, di morte, nulla toglie che Dio possa operare quello che vuole, “questa malattia non è per la morte, ma per la gloria di Dio, perché per essa il figlio di Dio venga glorificato”. E come tutti vivo questa strana vita, cercando di essere vicino a tutte le realtà che mi sono affidate, ma constatando continuamente la mia debolezza, non solo dovuta alle mie povere capacità, ma in primo luogo perché a noi sacerdoti accorrono i fedeli, desiderosi del Santissimo Sacramento e vivere di Lui. Ebbene, non solo sto viven- do l’affezione del popolo alle pie devozioni della tradizione cattolica, come il Santo Rosario e tante altre preghiere con le quali si stanno cre- ando delle vere e proprie catene per “assediare il cielo”, per ottenere la cessazione di questa pandemia; ma vedo anche come in tanti giovani, lontani dalla fede e da Cristo, sta sorgendo la domanda su che cosa voglia dire essere credenti, su quale sia davanti alla vita il senso della morte. Certo, sono piccoli segni, ma questa non può essere l’opera di Cristo che cerca di chiamare tutti a Sè? Abbiamo tutti negli occhi le immagini terribili che i media hanno trasmesso nei mesi scorsi nelle nostre famiglie, dei tanti ammalati di corona-virus nelle terapie intensive degli ospedali. Questi fatti tragici mettono a dura prova la ragione. Tanti, e con essi gli operatori sani- tari, i medici, gli infermieri, i professionisti della salute, si chiedono il perché. Molti chiedono risposte sul piano tecnico, risposte utili, che spesso sono non sufficienti per dare un senso ad eventi che ci superano. L’esperienza del corona virus ci porta inevitabilmente a riconsi- derare la verità sull’uomo. Bastano pochi secondi per perdere tutto, persino la vita. Ci consideriamo signori della nostra vita e del creato e, invece, bastano pochi attimi per sbriciolare tutte le nostre certezze umane. L’esperienza che stiamo vivendo ci mostra che siamo povere creature che, in definitiva, dipendono da un altro. Il mondo è ancora dentro l’emergenza, ma cominciamo con fatica ad uscire dall’incubo dell’isolamento e ci avviamo a ripartire da quan- do il sette marzo ci siamo chiusi nelle nostre case. Sul post covid-19 si cominciano ad avanzare ipotesi, congetture, riflessioni. Le idee non Editoriale 3 sono chiare, c’è molta confusione, preoccupazione e inquietudine. Quale avvenire ci atten- de? E’ il momento di interrogarsi sul futuro che verrà dopo che quel male, che ha sconvolto il mondo, ha lasciato molte macerie umane, psicologiche, sociali ed economiche. E’ tempo da ripensare. Ripensare sul destino dell’uomo, su come creare un mondo più umano e umanizzante. L’esperienza che stiamo vivendo ci aiuta a scoprire la nostra fragilità. Credevamo di essere padroni del mondo, un mondo perfetto, senza Dio, religione, il sacro, la dimensione del trascendente. Oggi questo male ci ricorda che l’uomo è un essere fragile. Ci ha sorpresi in una Italia confusa. Da parte dei tanti Mosè che ci guidano nella drammatica traversata nel deserto sono emerse contraddizioni, pareri diversi. Si riapre? Si, no, forse. Si resta ancora chiusi? Non si sa. Indossare le mascherine? Si, servono. No non c’è motivo di usarle. Di fronte a queste continue, enormi e insopportabili incertezze la tenuta psicologica viene continuamente logorata e messa a durissima prova. Si tratta di uno stato di cose che non aiuta alla serenità e alla tranquillità e che finisce per aggravare il disagio, la sofferenza e il malessere di tutti. Sono stati commessi molti errori anche da parte dell’organizzazione mondiale della sanità (Oms), la quale non ha compreso fin dall’inizio la “pericolosità” di questo virus, la gravità della patologia, con l’inadeguatezza delle indicazioni diffuse ai governi di tutto il mondo. La cruda realtà è che ci troviamo ad avere attraversato un grande deserto in questi mesi e non ne siamo ancora usciti; se l’emergenza sanitaria in quasi tutte le zone del paese sembra ormai contenuta, mentre in altre nazioni è ancora drammatica, è iniziata l’emergenza eco- nomica, intrecciata con l’emergenza sociale. Per arrivare alla Terra promessa il cammino è ancora lungo, vivendo ora “tra la sensazione di avere scampato il pericolo più grande e la consapevolezza di avere di fronte altre lotte, da sostenere insieme con prudenza e determi- nazione. Siamo nella situazione di chi corre il rischio di rilassarsi, cantare vittoria troppo presto e dimenticare il Signore e i buoni propositi maturati durante il cammino nel deserto “(E. Castellucci, Omelia per la Solennità del Corpus Domini, 14.06.2020). La Beata Vergine della Salute, spe- ranza degli infermi e consolatrice degli afflitti, che conosce le nostre necessità e le nostre sofferenze, volga a noi il suo sguardo materno pieno d’amore e ci guarisca da questa ma- lattia che non conosce confini. La Redazione A causa del periodo di chiusura per il Covid 19, solo ora siamo in grado di farvi giungere la Rivista. Ce ne scusiamo. 4 Il Rosario In margine a questa breve presentazione della preghie- ra mariana, ricordiamo che al Santuario, durante i mesi di maggio e di ottobre, tutte le sere (eccetto la domenica) viene recitato il Rosario alle ore 20,30. a cura della Redazione Ci piace riportare qui le parole labbra pregano. La Madonna a Fatima: “pre- che S. Giovanni Paolo II ebbe I papi e il Rosario gate il rosario tutti i giorni” a dire in Polonia nel Santua- Semplicemente incalcolabi- Nelle apparizioni di Fatima, rio mariano di Ludzmierz, il le è stato il torrente di grazie la Madonna ha raccomanda- 7 giugno 1977: che si è diffuso sulla Chiesa to con particolare impegno la “Recitando il Rosario par- e sugli uomini con la recita devozione al Rosario, come liamo con Maria, le affidia- del Rosario, di qui il nume- mezzo sicuro per aggiungere la mo con fiducia tutte le nostre ro grande di papi che hanno pace. Nella prima apparizione, preoccupazioni e tristezze, le elogiato questa preghiera, ri- il 13 maggio 1917, ha racco- gioie e le speranze. Lei, gio- tenendola come un “compen- mandato ai te pastorelli che iosa, luminosa, addolorata e dio del Vangelo”. pregassero quotidianamente gloriosa, sempre a fianco del Urbano IV proclama che il Rosario per chiedere la fine Figlio, è allo stesso tempo “attraverso il Rosario piovono della guerra e la pace nel mon- presente nei nostri problemi quotidianamente benedizioni do.