Rapporto Sulla Situazione Economica E Sociale Del Trentino
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Rapporto sulla Situazione Economica e Sociale del Trentino Edizione 2014 a cura di FBK-IRVAPP Trento, 30 ottobre 2014 Presentazione del Presidente della Provincia autonoma di Trento Introduzione I. Il cambiamento strutturale dell’economia trentina nel “quindicennio perduto” 1.1 Introduzione 1.2 Il quindicennio perduto: alcuni dati aggregati 1.3 I cambiamenti nella composizione settoriale dell’economia 1.4 Competitività ed esportazioni 1.5 Produttività delle imprese e dinamiche di crescita 1.6 Conclusioni II. Lineamenti del mercato del lavoro nel periodo di crisi 2.1 Introduzione 2.2 Uno scorcio allo sfondo macroeconomico 2.3 La partecipazione al lavoro 2.3.1 Il quadro generale della partecipazione al mercato del lavoro 2.3.2 La stentata tenuta dell’occupazione 2.3.3 La crescita della disoccupazione 2.3.4 La dinamica dei rapporti di lavoro: come riconciliare stock e flussi? 2.4 Un primo, breve approfondimento: “teste” e volume di lavoro 2.5 Un secondo, breve approfondimento: la mancata partecipazione al lavoro 2.6 Notazioni conclusive 2.6.1 Sul raccordo fra politiche passive e attive del lavoro 2.6.2 Sul ruolo della domanda di lavoro III. La distribuzione dei redditi e della ricchezza immobiliare nella popolazione trentina 3.1 Introduzione 3.2 Dati 3.3 Redditi 3.4 Disuguaglianza 3.5 Immobili 3.6 Alcune considerazioni conclusive IV. Sistema educativo, domanda di istruzione e rapporto tra scuola e mercato del lavoro in Trentino 4.1 Introduzione 4.2 Le carriere scolastiche 4.2.1 uno sguardo d’insieme sull’istruzione secondaria in Trentino 4.2.2 La transizione dalla scuola media inferiore alla scuola media superiore 4.2.3 La prosecuzione degli studi a livello universitario 4.3 Le transizioni dalla scuola al lavoro 4.3.1 Gli esiti occupazionali dei qualificati e dei maturi 4.3.2 Il lavoro durante gli studi 4.4 Considerazioni conclusive V. L’imprenditoria trentina: un breve profilo 5.1 Introduzione 5.2 Le caratteristiche socio-demografiche degli imprenditori trentini 5.3 Le motivazioni sottostanti all’assunzione del ruolo di imprenditore 5.4. Le chance di diventare imprenditori in Trentino e i fattori che le condizionano 5.4.1 Gli effetti delle origini sociali e del primo impiego 5.4.2 Gli effetti congiunti delle origini sociali, del primo impiego e delle caratteristiche socio-demografiche sulle chance di diventare imprenditori 5.5 Alcune considerazioni conclusive 4 Presentazione La presente pubblicazione contiene il tredicesimo Rapporto sulla situazione sociale ed economica del Trentino, redatto in conformità alla normativa in materia di programmazione (art.26 della legge provinciale n. 4 del 1996) e trasmesso, giusta la normativa in parola, al Consiglio provinciale in sede di presentazione del Rendiconto generale. Anche questa edizione, come già quella del 2013, è frutto del lavoro svolto entro l’Istituto per la ricerca valutativa sulle politiche pubbliche (IRVAPP) che fa capo alla Fondazione Bruno Kessler (FBK). Si deve, tuttavia, precisare, come del resto è esplicitamente indicato nell’Introduzione al Rapporto, che le analisi condotte dai ricercatori dell’Istituto si sono, come sempre, avvalse della collaborazione degli uffici e dei funzionari della PaT. Dei funzionari perché essi – vuoi come componenti del Comitato di Coordinamento tra PaT e FBK-IRVAPP, vuoi come responsabili di specifiche articolazioni funzionali della Provincia – hanno fornito significativi spunti di riflessione per gli argomenti da trattare nel Rapporto. Degli uffici della PaT perché quasi nessuna delle analisi presentate avrebbe potuto essere portata a termine se il Servizio Statistica, il Dipartimento della Conoscenza e l’Agenzia del Lavoro non avessero, direttamente o indirettamente, fornito le informazioni utilizzate da FBK-IRVAPP. Tuttavia, non è stata solo la struttura amministrativa della PaT ad avere giocato un ruolo nella messa a punto dell’edizione 2014 del Rapporto sulla situazione sociale ed economica del Trentino. Anche il governo provinciale è intervenuto al riguardo. Inutile sottolineare che questo intervento non ha in alcun modo inciso sull’impostazione e sui risultati del lavoro di analisi. Dell’una e degli altri solo FBK-IRVAPP è, ovviamente, responsabile. Il governo provinciale ha, invece, fatto presente l’opportunità che il Rapporto 2014 avesse un respiro lungo, così da consentire di meglio cogliere le dinamiche pregresse che sottostanno alla situazione corrente della collettività provinciale, al fine di meglio progettare eventuali interventi sulle stesse. I ricercatori di FBK-IRVAPP hanno interpretato questo suggerimento esaminando le principali trasformazioni avvenute in alcuni significativi segmenti della struttura economica e sociale della nostra collettività, a partire dall’inizio della grave crisi nella quale stiamo ancora vivendo e della quale stiamo ancora subendo le negative conseguenze. Questa prospettiva dinamica è stata, poi, integrata da alcuni elementi comparativi riguardanti, di volta in volta, le grandi ripartizioni geografiche italiane, l’Italia nel suo complesso e alcuni selezionati paesi europei. Ciò al fine di meglio cogliere la collocazione della collettività provinciale nelle più ampie realtà sociali, economiche e politiche nelle quali essa è inserita e dalle quali è, in qualche modo, condizionata. Sotto entrambe queste prospettive – variazioni nel tempo e variazioni nello spazio – i singoli capitoli del Rapporto possono fornire utili spunti per impostare politiche economiche e sociali capaci di facilitare l’uscita del Trentino dalla negativa congiuntura corrente e di conservare – e, se possibile, consolidare ulteriormente – quegli elementi che l’hanno fin qui positivamente differenziato dal resto d’Italia e da non pochi Paesi dell’UE. Il Presidente della Provincia autonoma di Trento Ugo Rossi Introduzione L’edizione 2014 dell’annuale Rapporto sulla situazione economica e sociale del Trentino si discosta alquanto dalle precedenti. Innanzitutto, esso non si configura come una serie sequenziale di analisi riguardanti la generalità degli aspetti demografici, economici, sociali e culturali della collettività provinciale. I cinque capitoli di questa edizione sono stati, infatti, concepiti come brevi monografie, ciascuna delle quali si riferisce ad uno di quelli, tra i vari ambiti della vita associata, che attualmente paiono configurare problemi non marginali per il buon funzionamento dell’intero Trentino. Come si può vedere scorrendo l’indice di questo volumetto, si tratta: i) della struttura economica provinciale; ii) del funzionamento del locale mercato del lavoro; iii) della distribuzione dei redditi e della ricchezza immobiliare; iv) del funzionamento del sistema scolastico secondario superiore e delle variazioni della domanda di istruzione terziaria; e v) dei lineamenti demografici, culturali e sociali dell’imprenditoria trentina1. Il secondo elemento di differenziazione del Rapporto 2014 riguarda la decisione di abbandonare (con la sola parziale eccezione del quinto capitolo) la prospettiva prevalentemente sincronica adottata nelle edizioni passate, per assumerne una di carattere diacronico. L’idea sottostante a questa scelta può essere riassunta dicendo che solo guardando a quanto è accaduto in questi ultimi otto anni è possibile cercare di comprendere se e come gli effetti della crisi economica, e di altri fattori non strettamente economici, di cambiamento si siano cumulati nel tempo fino a generare la situazione in cui si trova attualmente la collettività provinciale. Così la generalità dei capitoli che compongono il Rapporto contengono analisi che coprono il periodo che va dal 2007 al 2013. Va da sé, che l’eventuale mancato rispetto di questa finestra osservativa è imputabile esclusivamente all’assenza, per il Trentino o, più spesso, per il resto del Paese, delle pertinenti basi di dati. Il terzo tratto di discontinuità di questa edizione del Rapporto risiede nell’attenzione pressoché esclusiva prestata agli aspetti strutturali della realtà locale (ovviamente entro le cinque aree problematiche elencate sopra). Paiono, infatti, esistere ragionevoli evidenze empiriche per asserire che la lunga crisi economica abbia inciso e stia incidendo sugli assetti di fondo della collettività trentina. Non che la dimensione propriamente congiunturale sia priva di rilievo. Su di essa, però, la collettività provinciale dispone, grazie al Servizio Statistica della PaT, di un’ampia e aggiornata serie di indicatori e di analisi, tale da limitare l’utilità di ulteriori riflessioni di carattere generale in materia. 1 Si può, naturalmente, sostenere che altri aspetti della collettività provinciale, oltre a quelli appena elencati, sarebbero stati degni di attenzione. Sembrerebbe, tuttavia, difficile negare che quelle qui scelte siano di scarso rilievo. Un quarto elemento di differenziazione dal passato consiste nell’accentuazione degli aspetti problematici dello stato corrente della collettività provinciale senza dettagliati riferimenti ai non marginali tratti di positività che tuttora caratterizzano quest’ultima. Non c’è dubbio, infatti, che il Trentino continui a garantire un’elevata qualità della vita, un apprezzabile sistema di welfare, una buona funzionalità dei servizi pubblici, contenute disuguaglianze e consistenti livelli di coesione sociale, così come di fiducia interpersonale. L’avere sottaciuto questi elementi non è, quindi, dovuto a inconsapevolezza della loro esistenza o, peggio, a una deliberata volontà di travisare la realtà. Questa strategia analitica risponde, piuttosto, alla convinzione che il momento attuale