REGIONE SICILIANA PROVINCIA REGIONALE DI COMUNE DI CUSTONACI

GL RELAZIONE GEOLOGICA

In osservanza del Decreto Ministeriale del 17 gennaio 2018 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (G.U. del 20 febbraio 2018, n°42, Aggiornamento delle Norme Tecniche per le Costruzioni)

In osservanza anche del R.D. n.1126/1926 "Riordinamento e riforma della legislazione in materia di boschi e di terreni montani" e s.m.i., delle "Nuove direttive unificate per il rilascio dell'Autorizzazione e del Nulla Osta al Vincolo Idrogeologico" G.U.R.S n°18 del 4-5 2012 e del Piano per l'Assetto Idrogeologico (P.A.I.) (l.r. n.19/96)

PROGETTO DI AMPLIAMENTO (art. 1 L.R.S. 19/95)

di una cava di marmo calcareo sita in contrada "Bellanova" OGGETTO nel territorio del Comune di Custonaci (TP) per conto dell'esercente Bellanova Marmi della società Sud Marmi s.r.l. società in accomandita semplice In catasto censito nella particella n° 241 del foglio di mappa n° 117 e nelle particelle n° 29, 74, 111, 112, 77, 78 e 163 del foglio di mappa n° 118.

Ordine Regionale dei Geologi di Sicilia: n° 1401 Sez.A Rif. Ns Rif. 1208 / 2019 n° del I Tecnici Il Geologo Dott. Antonio Bambina Dott. Ing. Giovanni Di Maida (PA n.5063) Firmadigitale Firmadigitale

Il Committente Bellanova Marmi sas Dott. Ing. Giuseppe Di Maida (PA n.B207) pre presa visione Firmadigitale Firmadigitale

Dott. Antonio Bambina - Via Florio, 55 - 91011 (TP) Tel. 0924 527448 Cell. 338 5476223 e-mail: [email protected] 1208_GL RELAZIONE GEOLOGICA progetto di ampliamento di una cava di marmo calcareo sita in contrada "Bellanova" nel territorio del Comune di Custonaci (TP)

REGIONE SICILIANA

LIBERO CONSORZIO COMUNALE DI TRAPANI COMUNE CUSTONACI

GL RELAZIONE GEOLOGICA

BELLANOVA MARMI

DELLA SOCIETA’ SUD MARMI S.R.L.

SOCIETA’ IN ACCOMANDITA SEMPLICE PROGETTO DI AMPLIAMENTO di una cava di marmo calcareo sita in contrada "Bellanova" nel territorio del Comune di Custonaci (TP)

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PREMESSA

La presente Relazione Geologica è stata redatta a supporto del

“PROGETTO DI AMPLIAMENTO di una cava di marmo calcareo sita in contrada “Bellanova" nel territorio del Comune di Custonaci (TP).

ll Committente Dott. Vito Pellegrino, nato a Palermo il 24/12/1975, nella qualità di Amministratore Unico, e come tale, legale rappresentante della ditta “Bellanova Marmi della società Sud Marmi s.r.l. società in accomandita semplice”, con sede legale in Custonaci, C/da Bellanova, codice fiscale e numero di iscrizione del Registro delle Imprese di Trapani n°

01546630813, esercente una cava di marmo sita in contrada “BELLANOVA” del Comune di Custonaci, giusta autorizzazione dell’Ing. Capo del Distretto

Minerario di Palermo n°05/12-314 TP, rilasciata in data 23/02/2012, con validità di 15 anni dalla data di emissione della medesima, ha conferito allo scrivente Dott. Geol. Antonio Bambina, iscritto all’Albo Regionale dei

Geologi di Sicilia al n°1401, l’incarico per la stesura dello Studio Geologico di supporto al Progetto per il rinnovo dell’autorizzazione del programma di coltivazione in atto con esclusivo ampliamento verso il basso della succitata cava, in ottemperanza alla normativa vigente; redatto congiuntamente all’Ing.

Giovanni Di Maida, iscritto all’Ordine degli Ingegneri della provincia di

Palermo al n. 5063 ed all’Ing. Giuseppe Di Maida, iscritto all’Ordine degli

Ingegneri della provincia di Palermo al n.B207.

Finalità della consulenza: lo studio è stato richiesto allo scopo di definire la natura e le caratteristiche geologiche, litotecniche, geomorfologiche e idrogeologiche dei terreni presenti nell’area di studio per

! ! Studio di Geologia Tecnica Ambientale - Alcamo 2! 1208_GL RELAZIONE GEOLOGICA progetto di ampliamento di una cava di marmo calcareo sita in contrada "Bellanova" nel territorio del Comune di Custonaci (TP) giungere alla definizione del Modello Geologico di Riferimento del Sito, ovvero alla ricostruzione della storia evolutiva dell’area di studio, attraverso la descrizione delle peculiarità genetiche dei diversi terreni presenti, delle dinamiche dei diversi termini litologici, dei rapporti di giustapposizione reciproca e quindi fornire tutte le informazioni al progettista per poter risolvere il Modello Geotecnico.

Predisposizione del piano delle indagini: Per definire gli aspetti stratigrafici caratteristici dei terreni e le condizioni dei litotipi in esame è stata attuata una campagna d’indagini diretta, condotta nel sito interessato dall’area di studio opportunamente concordata con il progettista per consentire la modellazione geotecnica.

Origine e provenienza delle informazioni e dei dati: i dati geologici, esposti di seguito, sono stati ricavati prendendo preliminarmente in considerazione tutte le informazioni di carattere geologico, relativamente all'area di studio, reperibili nella letteratura scientifica e tecnica, compresa la cartografia geologica ufficiale. Sono state utilizzate tutta una serie di indagini condotte nell'area di studio. E' stato, quindi, condotto un dettagliato rilevamento geologico di campagna nell’area di studio ed in un suo intorno significativo.

In fine si è quindi formulato un parere circa la fattibilità di cui all’oggetto dando le necessarie prescrizioni di carattere generale.

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INQUADRAMENTO GENERALE E CARTOGRAFICO

La Cava oggetto di studio si trova in Contrada Bellanova, nel territorio del

Comune di Custonaci, e fa parte di una storica area estrattiva, da tempo finalizzata alla produzione del materiale lapideo calcareo denominato

“Perlato di Sicilia”.

L’area oggetto del presente studio geologico è ubicata nella porzione

Nord occidentale della Sicilia, tra i centri abitati di Custonaci e Buseto

Palizzolo, all'interno del territorio comunale di Custonaci dal cui centro storico dista circa 7,9 Km, raggiungibile percorrendo in direzione Ovest

Vista da panoramica da Sud-Ovest

prima la strada comunale Castello di Baida - Bellanova poi la Strada statale n.°187 al km.19 e dopo in direzione Nord la Strada provinciale. n.16. (vedi tav. GL04). L’area si presenta notevolmente antropizzata, per la presenza di numerose cave, quasi tutte attive, concentrate nella zona Sud della dorsale di Monte “Sparagio”, oltre ad edifici e viabilità connesse alle attività estrattive (Come evidenziato nelle Tavv. GL 02 e GL 03 ).

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L’area di Cava di cui si richiede l’ampliamento ricade in catasto nella particella n° 241 del foglio di mappa n° 117 e nelle particelle n° 29, 74, 111,

112, 77, 78 e 163 del foglio di mappa n° 118. Nella fattispecie risultano essere disponibili per la coltivazione della cava m2 40120 mentre la superficie di pertinenza risulta m2 23902 per una superficie totale disponibile

è di m2 65741. Il volume di roccia da estrarre in progetto risulta pari a m3

2.322.607 (Vedi Tav. GL 13).

L’area è inquadrata nella cartografia ufficiale I.G.M. alla scala 1:25.000 ed rappresentata all’interno della tavoletta denominata “

Foglio n.°248, II° - Sud/Est, come visualizzato nelle Tavv. GL01 e GL02.

La cava ricade nella sezione della CTR (Carta Tecnica Regionale; cartografia di base a copertura dell’intero territorio regionale) alla scala

1:10.000 denominata “Buseto Palizzolo” n.°593 130 come rappresentato nella

Tav. GL 03; in particolare, sulla stessa, sono stati digitalizzati, il perimetro dell’area di coltivazione, il limite di pertinenza, i punti di scatto delle riprese fotografiche esposti nella Tav.GL 05, il reticolo chilometrico WGS84 UTM ed i limiti di foglio; tali elaborazioni cartografiche migliorano la lettura e confronto con le cartografie esistenti dell’area.

Le coordinate metriche del punto baricentrico della cava oggetto di studio sono:

-Secondo il sistema WGS84-UTM Zona 33S - (0 299 376 E) - (4 213 499 N).

-Secondo il sistema Gauss Boaga Fuso Ovest - (2 319 400) - (4 213 500).

Le Coordinate Geografiche in gradi decimali sono:

Lat. 38.047014° N - Long. 12.713606°E.

Altimetricamente, l’area di cava ricade tra le quote 134 e 226 m s.l.m precisamente dalla base dell’attuale stato di coltivazione alla parete nord di fine coltivazione. (Seguono le Tavv. n° GL01, GL02, GL03, GL04 e GL05)

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423.4 STUDIO DI GEOLOGIA 433.8 Ns Rif. 1208 / 2019 TECNICA AMBIENTALE Dott. Antonio Bambina Via Florio, 55 - Alcamo RELAZIONE GEOLOGICA Tav. GL 03 473.2 508.1 524.9 321.2 471.8

554.4 402.6 INQUADRAMENTO CARTOGRAFICO GENERALE CTR 521.7 M U C I A R A 457.1 528.2 519.4 559.7 C O N T R A D A 368.6 598.0 537.6 Cocuccio CTR - 593 090 - 59130 350 0 300 0 299

415.9 0 301 597.2 0 298 CAVA DI PIETRA 576.0 339.2 554.4

400 SCALA 1 : 10.000 382.4 450 596.7 485.7 583.3D O R S A582.9 L E D I M O N T E S P A R A G I O 619.4

358.2 375.0 500 451.6

299.9 633.5 597.6 467.6 605.3 488.2 512.9 550 599.9 235.7 373.6 461.3 612.6 4 215 4 215 VISCARDO 600 603.6 4 215

339.0 624.7 261.6 LEGENDA 590.1 405.0 Limite di coltivazione646.8 467.6 650 614.4 615.4 537.7 274.0 Pozzo della Noce 474.1 Limite di pertinenza 558.5

C O N T R A D A 636.7 634.7 237.7 469.1 1 Punto di scatto della ripresa fotografica 276.9 588.0 280.3 380.8 189.1 496.8 PIANO 184.5 463.4 DELLE 585.8 0 100 m 500 m 1000 m CASE CHIOVA 306.9 Pizzo Noce 391.4 FERLE 491.2 616.7 494.8 173.8 454.8 224.4 357.1 588.0 137.6 132.6 223.1 565.9 464.9 N O C E 408.4 379.9 Comune di Custonaci 595.5

593090157.5 300.3 374.9 508.6 522.2 145.6 Comune di C/Mare del593090 Golfo 336.8 492.1 593130 349.1 149.4 353.6 494.5 593130 130.3 DI MARMO 328.4 463.9 CAVE 377.1 334.1 236.9 468.5 4 214 325.6 445.0 4 214 145.3 345.9 356.8 N 423.4 S U S I C C H I O

117.8 316.8 329.3 291.1 124.4 C O N T R A D A 363.8 217.1 181.1 CASA LA PORTA

250.9 4 358.1 137.3 234.8 311.0 277.5 335.2 109.0 218.4 295.8 180.4 2 316.3 151.2 228.6 121.3 6 213.7 C O N T R A D A N I C O L A 270.8

217.8 WGS_1984_UTM_Zone_33N Projection: Transverse_Mercator 105.6 131.3 202.6 5 152.8 CASA FONTANA False_Easting: 500000,000000 C O N T R A D A False_Northing: 0,000000 1 185.8 Central_Meridian: 15,000000 203.3 173.1 Scale_Factor: 0,999600 105.4 113.2 3 Latitude_Of_Origin: 0,000000 110.7 136.8 Linear Unit: Meter 124.3 159.7 186.2 161.3 GCS_WGS_1984 B R U L L O Datum: D_WGS_1984593150 144.3 184.2 0 300 176.2 0 298 0 299 CASA BRULLO 0 301 115.2 Comune di Custonaci Comune di C/Mare del Golfo

1208_GL RELAZIONE GEOLOGICA progetto di ampliamento di una cava di marmo calcareo sita in contrada "Bellanova" nel territorio del Comune di Custonaci (TP)

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA

Nella Tav. GL 03 sono stati localizzati i punti di scatto delle riprese fotografiche a corredo della presente relazione geologica, mentre nella Tav.

GL 05 sono state riportate le riprese che costituiscono la documentazione fotografica dello stato di fatto, contenente sia riprese panoramiche che di dettaglio come previsto dalle nuove direttive per il rilascio dell’Autorizzazione e del Nulla Osta al Vincolo Idrogeologico da parte del

Comando del Corpo Forestale della regione Siciliana nel 2012.

REGIME VINCOLISTICO E RISCHIO IDROGEOLOGICO

Si è provveduto a compiere una verifica delle condizioni di vincolo gravanti nel contesto territoriale riportando sulle cartografie di supporto l’esatta ubicazione dell’area di studio.

Vincolo idrogeologico R.D. 3267/323: Ricade in area vincolata.

Fascia di rispetto dai corsi d’acqua (150 m) art. 142 del D.Lgs. n°42/2004 già

Legge 431/’85 Galasso: Non ricade in area vincolata.

Strumento urbanistico vigente (P.R.G): Ricade in zona E2 (Area di sfruttamento del marmo) in cui è consentito lo sfruttamento di risorse naturali con la precisazione che è individuata “nel marmo” la risorsa naturale locale.

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Piano Paesaggistico (Regione Siciliana - Assessorato dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana - Dipartimento dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana —

Soprintendenza per i Beni Culturali ed Ambientali di Trapani): Ambito 1 Trapani;

(Area dei rilievi del Trapanese) Non ricade in aree vincolate.

Aree di tutela interessate da SIC, ZPS, Riserve Naturali ed aree interessate dalla presenza di boschi e delle formazioni ripariali e rupestri: Ricade in area

ZPS.

Territori vincolati ai sensi dell’art. 136, D.Lgs. 42/2004 “Vincolo Ambientale paesistico” : Non ricade in questi territori

Verifiche e dichiarazioni P.A.I.

Nel Piano Stralcio di Bacino per l'Assetto Idrogeologico (P.A.I.) il di cava in oggetto ricade nell’Area territoriale del bacino idrografico n° 048 Bacino idrografico del Torrente Forgia; Decreto Presidenziale del 4 giugno 2007;

Pubblicato sulla G.U.R.S. n°37 del 17 agosto 2007. L'area oggetto d'intervento non rientra (come riportato nella Carta della Pericolosità e del Rischio

Geomorfologico n.12 ) tra le aree con livello di rischio o Pericolosità.

Specificatamente si può affermare che l’area in esame non ricade quindi in zone sottoposte a livello pericolosità definite come: P0; P1; P2;

P3, P4. Non ricade in zone sottoposte a Livelli di Rischio definiti come: R1;

R2; R3, R4 (Vedi Tav. GL06.2).

Nella Carta dei dissesti n.12 l'area oggetto di intervento non rientra tra quelle in cui sono risultano stati di attività di fenomeni franosi in genere.

Specificatamente l’area in esame non ricade quindi in zone sottoposte a

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Aggiornamenti decretati con D.P.R.: n 329 del 30 06 2017 pubblicati sulla

G.U.R.S. n del 2017.

“Carta della Pericolosità Idraulica per fenomeni di esondazione”: non esistente.

Livello di pericolosità:Assente

“Carta del Rischio Idraulico per fenomeni di esondazione”: Presente.

Livello di Rischio:Assente.

Sito di attenzione:Assente

L'area di studio: non rientra tra le aree interessate da dissesti, pericolosità e rischi ne tra le aree soggette a pericolosità idraulica e rischio idraulico per fenomeni di esondazione nelle cartografie P.A.I..

(Seguono le Tavv. GL06.1,GL06.2 e GL07)

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1208_GL RELAZIONE GEOLOGICA progetto di ampliamento di una cava di marmo calcareo sita in contrada "Bellanova" nel territorio del Comune di Custonaci (TP)

LINEAMENTI GEOLOGICO-STRUTTURALI

Lo schema geologico entro il quale s’inquadrano i calcari ed i calcari dolomitici dell’area in esame sono da inserire nell’ambito delle Unità

Panormidi di Monte Sparagio.

I primi studi generici, sull’area in esame risalgono a Baldacci nel 1886.

L’area è stata ampiamente studiata soltanto nel 1993, da B.Abate, C.Di

Maggio ed A. Incandela, conclusasi con la pubblicazione della “Carta geologica dei Monti di Capo San Vito” (Vedi estratto nella Tav. GL08.1).

Successivamente, anche S. Carbone e F. Lentini in “Geologia dei

Monti di Trapani e di : il sistema a thrust esterno” hanno studiato l’area.

Principali sistemi di faglie (tratto rosso)

Nel 2011 l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca

Ambientale), nell’ambito del progetto CARG pubblica le note illustrative della “Carta Geologica d’Italia alla scala 1:50.000”, F° n.593

” a cura di R.Catalano, C.Di Maggio, E.Di Stefano,

B.Abate, A. Incandela et Alii (Vedi estratto nella Tav. GL 08.2).

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Sotto il profilo geologico-strutturale la Sicilia costituisce una porzione di megasutura che si sviluppa lungo il limite tra la placca africana e quella europea. In quest’area, un segmento di catena collega le Maghrebidi africane con la Calabria e gli Appennini.

Dopo la fase orogenica alpina paleogenica, i movimenti compressivi più importanti di questo settore del mediterraneo sono dovuti alla rotazione antioraria oligo-miocenica del blocco sardo-corso. La collisione del blocco sardo-corso con il margine continentale africano é considerata comunemente come la causa primaria per la deformazione compressiva attuata nella catena sud-appenninica-siciliana (Catalano et alii, 1996).

Tre elementi principali costituiscono il complesso collisionale della Sicilia e del suo prolungamento offshore:

a) un’area di avampaese, affiorante nella Sicilia sud-orientale e

presente nel Canale di Sicilia a Sud di Sciacca;

b) un’avanfossa recente, localizzata nell’offshore meridionale della

Sicilia e nel Plateau Ibleo lungo il margine settentrionale

dell’avampaese;

c) una catena complessa, vergente verso Est e Sud-Est, con spessori

maggiori di 10-15 km, costituita dalle unita’ calabro-peloritane e dalle

unita’ appenniniche siciliane.

Recenti indagini indicano che la catena siciliana (con esclusione dell’elemento calabro-peloritano) è caratterizzata da occidente ad oriente dalla sovrapposizione di corpi pellicolari derivanti dalla deformazione di originari domini meso-cenozoici di mare profondo (Sicilide, Imerese e

Sicano) e delle loro coperture neogeniche, su un cuneo, spesso 8-9 km, di unità tettoniche derivanti dalla deformazione dell’originario dominio di piattaforma carbonatica (conosciuto localmente come Ibleo, Trapanese,

Saccense, Panormide).

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Il cuneo tettonico, così formato, poggia a sua volta sull’avampaese non deformato che affiora nel Plateau Ibleo e continua nel Canale di Sicilia

(avampaese ibleo pelagiano).

Nell’area settentrionale si verifica la sovrapposizione tettonica delle unità Panormidi e Prepanormidi sui terreni delle Unità Trapanesi (come nel settore meridionale di Monte Inici). Queste ultime scompaiono nel sottosuolo verso Sud e Ovest-Sud-Ovest, riemergendo a Sud-Est (Montagna Grande ed allineamento Segesta-Inici) in seguito alla deformazione plio-pleistocenica che ha localmente invertito gli originari rapporti tettonici.

Questo evento rideforma anche le unità Prepanormidi e le coperture sedimentarie mioplioceniche, nelle quali produce ripetute imbricazioni interne.

L’unità geometricamente più alta è rappresentata da terreni giurassico-miocenici originariamente appartenenti al Dominio Prepanormide che poggia sui terreni delle Unità Panormidi o sulle Unità Trapanesi.

L’unità intermedia è costituita da terreni carbonatici mesozoico- miocenici derivanti dalla deformazione del Dominio Panormide.

L’unità più bassa è rappresentata da terreni carbonatici mesozoico- miocenici derivanti dalla deformazione del Dominio Trapanese indicato, nel passato, come Complesso Trapanese da Ogniben (1960).

La sovrapposizione geometrica delle unità Panormidi Auct. su quelle

Trapanesi è generalmente riconosciuta, così come la sovrapposizione tettonica dei terreni giurassico-miocenici sui terreni delle unità Trapanesi.

I depositi delle unità Panormidi si sovrappongono direttamente sulle coperture tortoniane della successione mesozoico-miocenica Trapanese; le unità Prepanormidi si sovrappongono tanto sulle U.S.S. Panormidi quanto su quelle Trapanesi.

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Questi rapporti strutturali sono significativi in termini di ricostruzioni palinspastiche del Dominio Prepanormide.

Su questi tre livelli strutturali, poggiano in discordanza regionale le successioni clastico-terrigene dell’avanfossa miocenica ed i depositi sintettonici pliocenici che appaiono a loro volta deformati (Note illustrative della Carta Geologica d’Italia a scala 1:50.000).

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(Carta Geologica d’Italia - ISPRA F: 593, Castellammare del Golfo)

SCHEMA TETTONICO

Legenda Schema Tettonico: 1) Depositi attuali 2) Sintemi quaternari, 3) sintema di 4) Depositi evaporitici, Trubi e formazione Marnoso- Arenacea del Belice Formazioni Terravecchia e Castellana Sicula, Unità Prepanormidi 5) Unità S.S. Serra Conzarri, Unità S.S. Busto Palizzolo 6) Subunità Luziano 7) Subunità Scorace; Unità Panormidi 8) Unità S.S. Acci; Unità S.S. Monaco–Sparagio: 9) Subunità Sparagio 10) Subunità Monaco 11) Unità Trapanesi, Unità S.S. Inici–Ramalloro; 12) Sovrascorrimenti 13) Faglie inverse ad alto angolo 14) Faglie dirette 15) Faglie a componente trascorrente 16) Faglie transtensive 17) faglie transpressive 18) Tracce super ci assiali pieghe principali. Settore Marino 19) Pieghe Principali 20) Depositi del Plio-Pleistocene 21) Cronoisolinee alla base del Plio-Pleistocene 22) Faglie inverse ad alto angolo 23) Faglie dirette 24) Traccia sup. assiali 25) Tracce assiali delle pieghe principali.

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Successione di Monte Monaco-Monte Sparagio

Nella successione, riportata a lato, sono descritte le facies affioranti a Monte Sparagio in particolare, riconducibili alle successioni del

Dominio Panormide (assieme a quelle di Monte

Monaco e Monte Acci).

La formazione in cui ricade il sito di cava in esame da ampliare è definita come di

“Pellegrino” con la sigla CARG (LEG).

Formazione Pellegrino (LEG)

Il litotipo è costituito da Biolititi a rudiste e coralli, biocalcareniti e biocalciruditi grigiastre, a volte oolitiche, a giacitura massiva o stratificata in grossi banchi (grainstone- rudstone). Contengono una ricca fauna a rudiste e caprine, ippuriti, gasteropodi

( Nerinea sp.), crinoidi, alghe, coralli, e macroforamminiferi bentonici (orbitolinidi,

Orbitoides media e Siderolites calcitrapoides).

Gli spessori sono di 150-300 metri e si tratta di sedimenti depositatisi in ambiente di scogliera e avanscogliera fino a scarpata.

Risultano discordanti sulla sottostante

Formazione dei Calcari di Piano Battaglia. Cretacico superiore

(Note illustrative della Carta Geologica d’Italia a scala 1:50.000).

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Autori /anno Formazione /sigla/età Descrizione geologica e contenuto fossilifero (Giunta e Liquori 1970) Calcari ad Orbitoline e Calcari grigio scuri algali con rare Rudiste Ellipsactiniae, in genere stratificati in banchi dello spessore dell'ordine dei decimetri. Qualche metro al di sopra della parte basale della formazione in esame si riscontra un banco di circa 80 centimetri di calcari grigio chiari con noduli di calcari marnosi giallo verdastri tipo irregolarmente distribuiti all'interno dello strato e con sottili intercalazioni marnose e calcareo marnose biancastre“ sono descritti dal basso verso l'alto come Titonico “Intraspatiti e fedspatiti a grana finissima, Cretaceo inf. passanti a biospatruditi con Ellipsactiniae, Coralli, Alghe ecc....” con spessori di circa 450 m. nei calcari vengono segnalati Ellipsactiniae sp-, Trocholina sp. E Coralli mentre nelle intercalazioni marnose sono state segnalate Calpionellopsis oblonga, Remaniella codischiana, etc....

(Dip. Geol. e Geod. 1993) Calciruditi e calcareniti Calciruditi e calcareniti a peloidi, intraclasti e foraminiferi calcareniti e a peloidi calciruditi coralgali, biolititi algali, Cretaceo sup. - medio. calcareniti oolitiche, calcari a caprine e rudiste.

(CARG 2011) Formazione Pellegrino Biolititi a rudiste e coralli, biocalcarenitie biocalciruditi grigiastre, a volte oolitiche, a giacitura massiva o stratificata in grossi LEG banchi (grainstone-rudstone). Contengono una ricca fauna a rudiste e caprine, ippuriti, gasteropodi (Nerinea Cretacico superiore. sp.), crinoidi, alghe, coralli, e macroforamminiferi bentonici (orbitolinidi, Orbitoides media e S i d e r o l i t e s calcitrapoides).

(Seguono le Tavv. GL08.1 e GL08.2)

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STRATIMETRIA, ASSETTO GIACITURALE E STRUTTURALE DELLA CAVA

L’area di cava, con ampliamento esclusivo, in profondità è stata rilevata dal punto di vista geologico con il dettaglio alla scala 1:500 (vedi Tav GL 12).

Durante il rilievo si è potuto osservare direttamente, lungo gli attuali fronti di cava aperti, il litotipo affiorante di roccia da coltivare. Le rocce calcaree e calcareo-dolomitiche affioranti nell’ambito del sito in esame sono denominate dalla sigla (CARG) LEG, ovvero “Formazione Pellegrino”.

Dai rilievi stratimetrici e strutturali condotti all’interno dell’area di cava e nelle sue immediate vicinanze è stato possibile definire la geometria degli strati e delle deformazioni tettoniche.

Gli strati presentano spessori da decimetrici a metrici, con giacitura

(inclinazione) compresi tra 26° e 30° e direzione (azimut) di 150-156° (Vedi

Tavv. GL 12 - GT 05 - GT 07).

Le strutture tettoniche riscontrate presentano due direzioni prevalenti: la prima orientata da Ovest-Nord-Ovest verso Est-Sud-Est con giacitura da sub-verticale a 82°; la seconda Nord-Nord-Est verso Sud-Sud-Ovest a giacitura verticale. Il settore meridionale della Dorsale di Monte Sparagio è interessato da un sistema di sovrascorrimenti.

Il settore meridionale della Dorsale di Monte Sparagio presenta porzioni di versante, giacituralmente disposti a franapoggio meno (dip slope), che non presentano caratteri di rischio per fuoriuscita di cunei essendo la stratificazione massiva e l’altezza del versante molto ridotta. E’ stato verificato che in questo caso i giunti di stratificazione sono ben cementati e conferiscono alla parete un tipico aspetto massivo.

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ASPETTI GEOMORFOLOGICI E PROCESSI MORFOGENETICI DEL SITO

La Formazione Pellegrino (LEG) costituita da Calcari a rudiste e coralli, biocalcareniti biocalciruditi grigiastre a giacitura massiva con ricca fauna a rudiste, caprine e gasteropodi di ambiente deposizione di scogliere ed avanscogliera fino a scarpata, soltanto nella porzione superficiale presenta carsismo, con varie forme che tendono a spingersi sino a 1 - 2 m di profondità rispetto al piano di campagna.

Carsismo nel fronte di cava esistente Nord-Nord-Est

I versanti circostanti all’area in esame sono interessati da fenomeni carsici diffusi che nel tempo hanno modellato la superficie dei rilievi e la loro stessa forma topografica. Il carsismo costituisce il processo di carbonatazione, in cui l'acqua piovana, che contiene disciolta l'anidride carbonica, altera chimicamente la roccia, generando una superficie molto irregolare ma stabile, che consente alle acque meteoriche di infiltrarsi facilmente senza dover ruscellare.

A Nord della dorsale di Monte Sparagio sono presenti grandi forme carsiche definite doline, polje e valli carsiche (dimensioni chilometriche).

Forme carsiche minori dominate karren, sono diffusamente riscontrabili in tutta l’area della dorsale e sono costituite da processi di erosione della

! ! Studio di Geologia Tecnica Ambientale - Alcamo 17! 1208_GL RELAZIONE GEOLOGICA progetto di ampliamento di una cava di marmo calcareo sita in contrada "Bellanova" nel territorio del Comune di Custonaci (TP) roccia esposta agli agenti atmosferici (carso liberi), e all’azione biologico- chimica corrosiva del suolo (carso coperto), con forme che vanno da pochi centimetri sino a qualche metro. Il sito, della cava non presenta alcuna di queste forme carsiche minori, se non nelle porzioni marginali, lungo il perimetro, in cui residui lembi di superficie sono rimasti non coltivati.

(Seguono le Tavv. GL09.1e GL09.2)

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REOLOGIA E COMPOSIZIONE DELLE ROCCE AFFIORANTI

Si riportano di seguito la natura e la composizione delle rocce affioranti nell’area di cava.

Sotto il profilo reologico questi materiali calcarei, definiti anche in loco come: “Perlato di Sicilia”; “Perlatino di Sicilia ”, etc

presentano un peso di volume che oscilla da 2.650 a 2.691 kg/m3.

I valori di resistenza alla compressione sono legati alle discontinuità intercettate dai campioni oltre alla variabilità composizionale, i valori medi registrati oscillano tra 960 e 1.860 kg/cm2.

Complessivamente un contenuto di CaCO3 compreso tra il 97 ed 99 % e di MgCO3 compreso tra 0,7 e 1,8 %.

0 1 cm

Particolare del calcare massivo rinvenuto dal piazzale di quota 134 m s.l.m.

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ASSETTO GEOLOGICO, IDROGEOLOGICO ED IDROLOGICO DEL SITO

Per definire l’assetto geologico, idrogeologico ed idrogeologico dell’intorno area di cava si sono prodotte delle sezioni geologiche che sono state eseguite, a scale differenti, per fornire un livello informativo generale

(1:5.000) e di dettaglio (1:1.000 ). Nelle Tavv. GL 09.1 - GL 11 (Carta geologica generale e Carta geomorfologica idrogeologica e idrologica) è stata riportata la traccia della sezione rappresentata a scala1:10.000 (GL

10), sezione A - a - B (Nord-Sud).

In questa sezione è stata rappresentata la falda acquifera presente ed il suo livello sotto la verticale dell’area di cava in ampliamento.

La falda è stata ubicata a 60 m s.l.m. ovvero a circa 9 m sotto il piazzale finale di coltivazione.

Questo dato idrogeologico è stato ampiamente confermato, con un certo margine di precisione, dalle molteplici esplorazioni speleologiche in grotte profonde presenti alla base della Dorsale di Monte Sparagio oltre che dalle informazioni provenienti da diversi livelli freatimetrici in pozzi presenti nell’area circostante.

Sono stati assunte, nel dettaglio, le informazioni inerenti l’assetto idrogeologico di vicini pozzi comunali e privati ubicati a Nord-Ovest dell’area di cava in particolare nelle località di Assieni, Bellazita e Case

Chiova.

E’ stato possibile definire una buona approssimazione la profondità della falda acquifera dall’interpolazione dei dati freatimetrici, stabilendo una quota compresa tra i 59 ed i 61 m s.l.m.. L’assetto geometrico, rappresentato nelle Tavv. GL 10 e GL 11, dell’acquifero presente nell’area della dorsale di Monte Sparagio conferma sia la direzione di deflusso

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Ovest-Nord-Ovest che la quota assoluta della falda acquifera come rappresentato dalle curve isofreatiche con Eq=5m (Equidistanza).

Nella Tav. GL 12 sono utilizzate i profili topografici denominati n. 4, 9, e A-A’, derivanti dal rilievo topografico del progettista, per realizzare le sezioni geologiche nel presente studio, a scala 1:500. Il rilievo stratimetrico e giaciturale è stato eseguito grazie ad una serie di stazioni geostrutturali meglio dettagliate nella Relazione Geotecnica nell’area in esame. La direzione degli strati è risultata mediamente compresa tra i 150° ed i 156° con valori di inclinazione oscillanti dentro l’intervallo 26-30° con geometria tabulare / piano parallelo in grossi banchi spesso non distinguibili. I giunti di stratificazione, poco evidenziabili, quando rinvenuti sono risultati ben cementati, con geometria del piano di sedimentazione molto rugosa e ondulata che di fatto non costituiscono una discontinuità o un punto di debolezza dell’intero ammasso.

strato

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Il progetto della cava prevede un ampliamento in approfondimento quindi non comporterà alcuna modifica del reticolo idrografico esterno proprio per natura stesso della tipologia di coltivazione. Il reticolo idrografico circostante a monte risulta estremamente limitato e poco sviluppato per la nautura del litotipo calcareo carsificato oltre che per la presenza di altri siti di estrazione mineraria. La porzione più a Sud si sviluppa su terreni composti da argille e limi su cui la cava non espleta alcuna azione.

L’osservazione dell’area in esame non ha evidenzia alcun reticolo idrografico o impluvio; proprio per i caratteri geomorfologici citati precedentemente (carsismo). Le acque meteoriche trovano in superficie rocce carsificate, fratturate e permeabili o mediamente permeabili.

Tale assetto consente alle acque di infiltrarsi piuttosto che ruscellare e scorrere in superficie, come rappresentato nella cartografia con viste panoramiche (Tavv. n.GL 04 e GL 05), in cui sono riscontrabili le forme operate dal carsismo nel contesto antropizzato del settore meridionale della dorsale di Monte Sparagio.

Nella Tav. GL 11 è stato individuato il limite del micro bacino idrologico dell’area di cava. L’estensione areale del bacino è di 19,2 ettari, da cui di fatto non ruscella acqua meteorica a causa della morfologia, del carsismo e delle antropizzazioni. Le acque di fatto si infiltrano nella formazione geologica calcarea raggiungendo la falda acquifera profonda.

In ogni caso la quantità di acqua che potrebbero pervenire dal micro bacino risulta limitatissima in quantità.

Le acque meteoriche che si raccolgono nell’area di cava si infiltrano naturalmente nel sottosuolo; in ogni caso il piazzale di base dovrà avere sempre una pendenza, anche minima, al solo fine di mantenersi sempre asciutto, anche dopo le piogge. In considerazione della limitata ampiezza

! ! Studio di Geologia Tecnica Ambientale - Alcamo 22! 1208_GL RELAZIONE GEOLOGICA progetto di ampliamento di una cava di marmo calcareo sita in contrada "Bellanova" nel territorio del Comune di Custonaci (TP) della pedata dei gradoni e della permeabilità del litotipo non si ritiene necessario conferire alla configurazione finale della cava una particolare pendenza per il deflusso delle acque.

Le acque di processo utilizzate per la coltivazione risulteranno di modestissima quantità e conterranno niente altro che polvere di calcare che nel momento in cui si infiltrerà nella roccia calcarea non potrà comportare alcuna forma di inquinamento della sottostante falda. Nella condizione peggiore (fine coltivazione) la falda si troverà sotto di 9 m dal piazzale.

(Seguono le Tavv. GL10 e GL11)

! ! Studio di Geologia Tecnica Ambientale - Alcamo 23! Tav. GL 10

Monte Coccio SEZIONE GEOLOGICA ED IDROGEOLOGICA A 598,0 SCALA 1 :5000 550 m 600 m

Nord 546

500 m Nord Sud BCH SEZIONE GEOLOGICA 4

(Vedi Sez. riportata nella Tav. GL 12 PNB ß a 400 m LEG

RMF

ALFb2 ß 300 m SIC Cava Bellanova Limite di coltivazione di Limite B 200 m

Limite di coltivazione di Limite Sud Strada consortile Strada LEG ALFa3 ALFb2 SIC 100 m 60 m s.l.m. RMF 62 m s.l.m. 60 m s.l.m. 69 m s.l.m.

0m

LEGENDA GEOLOGIA DEPOSITI DI SCARPATA DEPOSITI DI AVANFOSSA

Falde di detrito e/o coni di detrito originatisi per processi di Argille marnose grigio azzurre, Formazione di Castellana Sicula. ALFa3 degradazione, crolli e ribaltamenti con variabile livello di SIC (Serravalliano Sup. - Tortoniano Inf.) cementazione SUCCESSIONE DI MONTE MONACO - MONTE SPARAGIO RFG Argille e argille sabbiose e marne brunastre ricche in quarzo e glauconite. Intercalazioni lenticolari di sabbie quarzoareniti e quarzoruditi. Argille del Torrente Forgia. LEGENDA TETTONICO - STRATIGRAFICA LEGENDA DELLE ATTIVITA ‘ ANTROPICHE ALTRO (Langhiano sup. Tortoniano Inf.)

Prodotti pluviali e depositi colluviali ALFb2 HIO Biolititi e biocalcareniti e biocalciruditi giallastre di piattaforma continentale. (Burdigaliano) Faglia inversa certa, incerta Cava Inattiva, cava attiva A B Limite della traccia sezione geologica ( in sezione) LEG Il litotipo è costituito da Biolititi a rudiste e coralli, biocalcareniti e biocalciruditi grigiastre, a volte oolitiche, a giacitura massiva o stratificata in grossi banchi (grainstone-rudstone). Sito interessato da ex cava oggi recuperata Contengono una ricca fauna a rudiste e caprine, ippuriti, gasteropodi (Nerinea sp.), Faglia diretta Profilo di fine coltivazione della cava Bellanova Marmi crinoidi, alghe, coralli, e macroforamminiferi bentonici (orbitolinidi, Orbitoides media e Siderolites calcitrapoides). Gli spessori sono di 150-300 metri e si tratta di sedimenti U.S.S PANORMIDI Faglia Limite di coltivazione della Cava Bellanova depositatisi in ambiente di scogliera e avanscogliera fino a scarpata. Risultano discordanti LEGENDA IDROGEOLOGICA ß sulla sottostante Formazione dei Calcari di Piano Battaglia. Cretacico superiore Livello della falda acquifera Profilo inizio coltivazione della cava Bellanova Marmi ß Vulcaniti basiche e lave a pillows, frequentemente intercalate. 40° Direzione immersione ed inclinazione degli strati PNB Calcareniti grigio scure alternate a calciruditi stratificate e brecce calcaree . Lateralmente LEGENDA PALEONTOLOGICA possono presentare liste e noduli di selce o marne e calcari marnosi. Ambiente di margine di piattaforma carbonica fino a scarpata. Calcari di Piano Battaglia. Località fossilifera (Titonico Sup- Valanginiano) BCH Calcari rossastri e calcari nodulari a cefalopodi con alla base croste ferro-manganesifere. Ambiente deposizione di piattaforma carbonica pelagica. Formazione Buccheri. ( Toarciano - Titonico inf.)

Calcari, calcari dolomitici ad alghe e lamellibranchi. Dolomie grigie stromatolitiche ed a Megalodon. Ambiente deposizione di piattaforma carbonica interna. Formazione Capo RMF Rama. Triassico Sup. - Liassico Inf.) STUDIO DI GEOLOGIA Via Florio, 55 Alcamo E' vietato riprodurre o utilizzare il contenuto senza autorizzazione (art. 2575 c.c.) Ns Rif. 1208 / 2019 TECNICA AMBIENTALE Dott. Antonio Bambina 423.4 STUDIO DI GEOLOGIA 433.8 Ns Rif. 1208 / 2019 TECNICA AMBIENTALE Dott. Antonio Bambina Via Florio, 55 - Alcamo RELAZIONE GEOLOGICA Tav. GL 11 473.2 508.1 524.9 321.2 LEGENDA IDROGEOLOGICA LEGENDA IDROLOGICA471.8 A Deflusso acque sotterranee 554.4 0 298 402.6 0 299 CARTA IDROGEOLOGICA Reticolo idrografico - Impluvi 0 300 Curva isofreatica e quota riferita al livello medio del mare CARTA GEOMORFOLOGICA, 521.7 65 457.1 con equidistanza pari a 5 m 528.2 519.4 559.7 M U C I A R 368.6A 598.0 IDROGEOLOGICA E IDROLOGICA Direzione di deflusso Acque superficiali 537.6 Cocuccio Direzione di deflusso350 sotterraneo della falda acquifera. 415.9 C O N T R A D A 597.2 CAVA SCALADI PIETRA 1 : 10.000 339.2 576.0 Corso d'acqua di portata limitata. (Torrente Forgia) 554.4

400

Sorgenti 1000 m 382.4 450 500 m 596.7 0 100 m 485.7 582.9 583.3 Invaso artificiale 619.4 85 Pozzo per acqua con profondità espressa in metri

500 D O R S A L E D I M O N T E S P A R A G I O 358.2 375.0 rispetto al boccaforo. 451.6 209.500 m2 299.9 633.5 PERMEABILITA' Microbacino idrologico in cui ricade l’area in esame 50 597.6 467.6 605.3 488.2 512.9 550 599.9 235.7 -2 -4 -4 -7 10-7 ≤ K 10-2 ≤ K 10 ≤ K ≤ 10 10 ≤ K ≤ 10 373.6 MEDIA SCARSA 55 ALTA PERMEABILITA' PERMEABILITA' PERMEABILITA' IMPERMEABILE 461.3 CLASSI DI PERMEABILITA 612.6 ' AP MP SP IP 4 215 600 603.6 4 215 VISCARDO AFLb2 AFLa3 339.0 624.7 261.6 SIC 590.1 405.0 646.8

RMF BCH 467.6 LEGENDA GEOMORFOLOGICA650 614.4 615.4 537.7 LEG PNB 274.0 Pozzo della Noce 474.1 558.5 Movimenti gravitativi HIO Dissesti dovuti a processi erosivi intensi (PAI) C O N T R A D A 636.7 634.7 237.7 469.1 RFG 276.9

COMPLESSI IDROGEOLOGICI COMPLESSI 588.0 280.3 380.8 β 189.1 Azioni antropiche 60 496.8 Depositi di versante costituito da accumuli PIANO 184.5 recenti di materiali eterometrici legati alla 463.4 DELLE 585.8 coltivazione delle cave CASE CHIOVA 306.9 Pizzo Noce 391.4 FERLE 491.2 616.7 494.8 173.8 454.8 65 224.4 357.1 588.0 137.6 132.6 223.1 565.9 70 464.9 N O C E a 408.4 379.9 595.5

157.5 300.3 374.9 508.6 522.2 145.6 336.8 492.1

349.1 149.4 353.6 494.5 130.3 DI MARMO 328.4 463.9 CAVE 377.1 334.1 236.9 468.5 325.6 445.0 4 214 4 214 145.3 345.9 356.8 423.4 S U S I C C H I O

117.8 316.8 329.3 291.1 124.4 363.8 217.1 CASA LA PORTA 181.1 C O N T R A D A 250.9 192.000 m2 358.1

137.3 234.8 311.0 277.5 335.2 109.0 218.4 295.8

180.4 316.3

151.2 228.6 121.3 213.7 C O N T R A D A N I C O L A 270.8 WGS_1984_UTM_Zone_33N Projection: Transverse_Mercator 217.8 CASA FONTANA N False_Easting:105.6 500000,000000 131.3 202.6 152.8 False_Northing: 0,000000 C O N T R A D A Ubicazione della Cava Bellanova Central_Meridian: 15,000000 185.8 203.3 Scale_Factor: 0,999600 173.1 105.4 Latitude_Of_Origin: 0,000000 113.2 110.7 Limite di coltivazione Linear Unit: Meter 136.8 124.3 159.7 186.2 GCS_WGS_1984 161.3 Datum: D_WGS_1984593150 B R U L L O 144.3 Limite184.2 di pertinenza 176.2 0 298 0 300

0 299 CASA BRULLO 0 301 115.2 B Comune di Custonaci Comune di C/Mare del Golfo 1208_GL RELAZIONE GEOLOGICA progetto di ampliamento di una cava di marmo calcareo sita in contrada "Bellanova" nel territorio del Comune di Custonaci (TP)

CONSIDERAZIONI SULLE CONDIZIONI DI STABILITA’

DELL’AREA DI CAVA ESISTENTE

Il particolare assetto geologico stratigrafico delle formazioni presenti e la conformazione del versante in cui ricade l’area in esame non evidenzia alcuna condizione di instabilità o di potenziale rischio geomorfologico.

Le coperture sono costituite da suolo “s” , sabbie, limi ,suolo e clasti e terre residuali (Vedi Tavv. GL 12 e GL 13). Nelle porzioni limitrofe all’area da coltivare sono presenti esclusivamente limitati lembi di suolo di ridotto spessore e di limitata estensione. Non è in atto un fenomeno di erosione di suolo essendo questo intercluso tra gli speroni rocciosi e non essendovi impluvi. Nell’area in esame non sono stati riscontrati fenomeni gravitativi

(per crollo o smottamento) o di erosione concentrata. In tratti molto limitati prossimi all’attuale limite di coltivazione Nord-Est a quota 200 m s.l.m. sono presenti piccoli blocchi dalle dimensioni decimetriche che durante le operazione di arretramento dovranno essere rimossi.

Gli interventi, di messa in sicurezza, da attuare sono molto semplici e consisteranno in un disgaggio, localizzato e mirato, dei blocchi decimetrici presenti sul ciglio della parete Nord-Nord-Est; tale azione dovrà avvenire dall’alto senza particolari rischi per l’incolumità del personale.

(Seguono le Tavv. GL12 e GL13)

! ! Studio di Geologia Tecnica Ambientale - Alcamo 24! 36° 36° 32° 230 38° GL 12

14 CARTA GEOLOGICA 220 ATTUALE CON SEZIONI GEOLOGICHE 210 6 225.86 224.42 228.55 221.15 229.04 221.1 221.04 222.49.19 221.0 221.2 222.4 223.28 227.55 223.17 5 222.63 223.58 221.3 223.46 224.7 223.11 223.56 223.87 223.67 15 224.9 13 200 221.2 7 210.66 224.45 221.0 210.37 221.41 210.68 219.81 219.03 219.0 217.41 221.52 222.89 222.84 210.5 218.48

210.6 210.82 208.52 218.78 208.76 210.96 210.7 209.27 220.58 203.92 209.32 209.46 210.6 210.6 28° 192.55 209.3 203.13 210.57 202.61 183.0 207.79 209.18 208.2 218.93 193.65 210.04 195.57 217.02 202.02 195.41 176.66 212.9 184.47 209.0 209.0 176.7 183.49 217.27 192.08 191.69 217.76 202.1 170.32 203.86 184.06 210.81 215.69 195.16 175.68 170.08 208.1 207.84 164.1 157.97 188.8 206.3 169.72 164.22 13600 182.65 204.62 207.2 203.96 220 42 195.45 157.52 170.39 152.15 151.94 176.18 202.0 163.97 146.88 163.34 157.27 203.4 169.85 207.71 138.55

28° 202.18 151.47 163.75 146.2 176.28 188.58 210 138.99 183.78 185.81 151.95 200.1 134.54 190.68 169.85 146.61 198.35 133.40 157.47 193.46 197.29 200.2 172.33 151.43 186.05 138.45 163.54 197.29 A 26° 30° A’ 200 198.7 145.8 4 183.35 198.5 197.5 176.21 190.7 189.21 194.7 30° 133.72 Q. 134 170.26 151.41 185.39 157.18 145.69 163.82 190 128.00 151.66 140.43 189.74 173.25 164.27 189.2 146.69 190.6 164.02 128.00 8 182.31 145.71 190 3 188.5 11 151.61 138.96 184.36 140.2 170.69 177.74 166.11 134.39 153.47 180 186.2 2 133.83 147.79 164.25

151.28 179.2 12 152.43 133.07 185.19 185.83 151.26 140.01 185.5 133.75 133.07 133.67 174.72 151.48 171.89 157.3 139.27 136.42 137.20 153.01 10 136.77 133.59 179.03 9 144.81 170 150.57 134.15 147.38 186.24 153.9 146.81 136.09 148.85 144.98 185.81 143.44 144.53 144.48 136.88 180 153.93 139.17 154.26 146.17 150.82 173.1 146.77 139.65 146.02 174.92 144.19 161.49 141.96 151.56 152.87 8 13500 151.41 162.46 42 162.78 139.64 161.49 146.03 174.35 170 152.28 7 156.76

147.3 156.35 4 6 159.11 5 A 157.7 160.5 1 9

160.4 1 161.19 165.9 161.49 N Palo 168.86 B 160.8 160.3 161.19 161.0 160.94 165.51 159.2 165.01 162 3 161.32 160.74 160.44 160 161.15 161.24 161.47 2 160.41 160.06

160.18 161.03 scala 1:500 160.98 100 m 161.01 0 50 m 160.69 10 m 160.93 Sez. 4 Sez. 9

160.49 162.49 L'equidistanza delle curve di livello direttrici è di 10 m, quelle ordinarie è di 2 m e quelle ausiliarie Le quote sono riferite al livello del medio del mare. 159.55 160.04 Rappresentata nella proiezione di Gauss, inquadrata nel sistema Geografico Europeo Unificato (European Datum 1950-ED50), con coordinate piane riferite al sistema nazionale Gauss-Boaga. 160.12 159.4 Sistema di riferimento ROMA40/FUSO EST - datum Roma 40.EPSG 3004 160.72 Elaborazione cartografica A. Bambina, Edizione 9-4-2016. 23 23 23 23 157.29 23 159.48 160.45 19200 19300 19400 19500 19600

157.7 13300 13400 Linea Elettrica 42 42 Traliccio 155.5 Limite di Coltivazione Nord Nord Limite di Coltivazione 230 s SEZIONE GEOLOGICA 4 230 SEZIONE GEOLOGICA 9 SEZIONE GEOLOGICA A-A' 221.52 scala 1:1.000 scala 1:1.000 scala 1:1 .000 Limite di Coltivazione Limite di Coltivazione

208.52 209 202.02 r Est-Nord-Est 200 Ovest-Sud-Ovest 200 195.16 s r s r 182.65 183 186

176.18 177 172,53 Limite di Coltivazione Limite di Coltivazione 170.39 Limite di Pertinenza 170.69 170,26 Sud 163.34 Sud 163.34 Limite di Pertinenza

157 r ALFb2 r 157.52 ALFb2 150 ALFa3 150 150 150 150 150 146.61 ALFa3 146.61

138.99 138.99 134.54 134.54

100 100 100 100 100 100 AREARILEGATURA

LEG 60 m s.l.m. LEG 60 m s.l.m. 60 m s.l.m. LEG

50.0 50 50 50 50 50 50 s.l.m. legenda carta geologica e sezioni: Sabbie, limi, suolo e clasti, terre residuali. Calcari a rudiste e coralli, biocalcareniti biocalciruditi grigiastre a giacitura Profilo attuale di Livello della falda acquifera Residui e riporti di cava massiva. Presentano una ricca fauna a rudiste, caprine e gasteropodi. Ambiente limite di coltivazione Limite di coltivazione da 60 m s.l.m. 1 coltivazione autorizzato s LEG deposizione di scogliere ed avanscogliera fino a scarpata. della Formazione N.ro vertice autorizzare r Pellegrino. (Cretacico Sup.)

Falde di detrito e/o coni di detrito originatisi Faglie certe e incerte Profilo finale di coltivazione da Limite di pertinenza per processi di degradazione, crolli e limite di pertinenza ALFa3 ribaltamenti con variabile livello di 1 N.ro vertice autorizzare cementazione Faglie intraformazionali, ricementate o parzialmente ricementate che di fatto non Viabilità in terra a servizio delle costituiscono discontinuità. Prodotti pluviali e depositi colluviali attività di estrazione limite di disponibilita' ALFb2 40° Direzione immersione ed inclinazione degli strati

STUDIO DI GEOLOGIA Ns Rif. 1208/ 2019 TECNICA AMBIENTALE Dott. Antonio Bambina 36° 36° 32° 230 38° GL 13

14 CARTA GEOLOGICA 220 DI PREVISIONE AL TERMINE DELLA COLTIVAZIONE

210 6 CON SEZIONI GEOLOGICHE

225.86 224.42 228.55 221.15 229.04 221.04 222.49.19 223.28 227.55 223.17 5 Q. 210 223.58 224.7 223.56 223.87 223.67 15 Q. 197 224.9 13 200 7 Q. 184 224.45 Q. 171 Q. 158 222.89 222.84 Q. 146 Q. 134 Q. 121 220.58 28° P=12.5% 108.0 Q. 108 121.0 218.93 Q. 95 217.76 Q. 82 207.84 Q. 197 Q. 171 Q. 146 Q. 184 Q. 158 Q. 134 42 13600 220 P=12.5%

207.71 28° Q. 95 210 Q. 82

P=12.5% 30° 26° A A’ 200 4

30° Piazzale Finale 194.7 Q. 69.0 69.0 Area di coltivazione 40 120 m2 190

Superficie di pertinenza 23 902 m2 189.2 Superficie totale disponibile 65 741 m2 8 190 3 95.0 11 180 2 134.0 12

10 9 172.22 170 82.0 186.24 180

8 42 13500 161.49 170 7 146.0

186.82 4 6 5 A 160.5 1 158.0 P=12.5% 9

160.4 1 1 N 161.19 165.9 161.49 Palo 168.86 B 160.8 160.3 161.19 161.0 160.94 165.51 159.2 165.01 162 3 161.32 160.74 160.44 161.15 161.24 161.47 160 2 160.41 160.06

160.18 161.03 scala 1:500 160.98 100 m 161.01 0 50 m 160.69 10 m 160.93 Sez. 4 Sez. 9

160.49 162.49 L'equidistanza delle curve di livello direttrici è di 10 m, quelle ordinarie è di 2 m e quelle ausiliarie Le quote sono riferite al livello del medio del mare. 160.04 Rappresentata nella proiezione di Gauss, inquadrata nel sistema Geografico Europeo Unificato 159.55 (European Datum 1950-ED50), con coordinate piane riferite al sistema nazionale Gauss-Boaga. 160.12 159.4 Sistema di riferimento ROMA40/FUSO EST - datum Roma 40.EPSG 3004 160.72 Elaborazione cartografica A. Bambina, Edizione 9-4-2016. 23 23 23 23 157.29 23 159.48 160.45 19200 19300 19400 19500 19600

157.7 13300 13400 42 42 155.5 Limite di Coltivazione Nord Nord Limite di Coltivazione 230 SEZIONE GEOLOGICA 4 230 SEZIONE GEOLOGICA 9 SEZIONE GEOLOGICA A-A' 221.52

(DI PREVISIONE) (DI PREVISIONE) (DI PREVISIONE) Limite di Coltivazione Limite di Coltivazione Q. 210 Q. 210 208.52 209 Est-Nord-Est 202.02 Ovest-Sud-Ovest 200 Q. 197 scala 1:1.000 Q. 197 scala 1:1.000 scala 1:1 .000 195.16 200

Q. 184 182.65 Q. 184 183 Q. 184 186 108.0 176.18 177 Q. 171 Q. 171 Q. 171 172,53 Limite di Coltivazione Limite di Coltivazione 170.39 Limite di Pertinenza 170.69 170,26 Sud 163.34 Sud 163.34 Limite di Pertinenza Q. 158 Q. 158 Q. 158 157 ALFb2 Volume di progetto da estrarre 2 322 607 m3 157.52 ALFb2 150 ALFa3 150 150 150 150 150 Q. 146 146.61 Q. 146 ALFa3 Q. 146 146.61

138.99 138.99 134.54 Q. 134 134.54

3 Q. 121 Volume di progetto da estrarre 2 322 607 m Q. 121 Q. 121 Volume di progetto da estrarre 2 322 607 m3

Q. 108 Q. 108 Q. 108

100 100 100 100 100 100 Q. 95 Q. 95 Q. 95

Q. 82 Q. 82 Q. 82 AREARILEGATURA

Q. 69.0 Q. 69.0 Q. 69.0

LEG 60 m s.l.m. LEG 60 m s.l.m. 60 m s.l.m. LEG

50.0 50 50 50 50 50 50 s.l.m. legenda carta geologica e sezioni: Sabbie limi suolo e clasti, terre residuali. Calcari a rudiste e coralli, biocalcareniti biocalciruditi grigiastre a giacitura Profilo attuale di Livello della falda acquifera Residui e riporti di cava massiva. Presentano una ricca fauna a rudiste, caprine e gasteropodi. Ambiente limite di coltivazione Limite di coltivazione da 60 m s.l.m. 1 coltivazione autorizzato s LEG deposizione di scogliere ed avanscogliera fino a scarpata. della Formazione N.ro vertice autorizzare r Pellegrino. (Cretacico Sup.)

Falde di detrito e/o coni di detrito originatisi Faglie certe e incerte per processi di degradazione, crolli e limite di pertinenza Profilo finale di coltivazione da Limite di pertinenza 1 ALFa3 ribaltamenti con variabile livello di N.ro vertice autorizzare cementazione Faglie intraformazionali, ricementate o parzialmente ricementate che di fatto non Viabilità in terra a servizio delle costituiscono discontinuità. Volume estratto Prodotti pluviali e depositi colluviali attività di estrazione limite di disponibilita' ALFb2 40° Direzione immersione ed inclinazione degli strati

STUDIO DI GEOLOGIA Ns Rif. 1208/ 2019 TECNICA AMBIENTALE Dott. Antonio Bambina 1208_GL RELAZIONE GEOLOGICA progetto di ampliamento di una cava di marmo calcareo sita in contrada "Bellanova" nel territorio del Comune di Custonaci (TP)

MODALITA’ DI COLTIVAZIONE

IN RELAZIONE ALL’ASSETTO GEOLOGICO - STRUTTURALE

Il progetto di ampliamento prevede la prosecuzione dell’attività estrattiva con un approfondimento della coltivazione sino a quota 69 m s.l.m.

La coltivazione avverrà mediante la formazione di gradoni per splateamento su livelli multipli, con avanzamento per fette orizzontali discendenti esaurite con trance verticali in gergo chiamate “massi”, mentre la fetta orizzontale viene chiamata “bancata”. Lo spessore della fetta orizzontale sarà di metri

6,5 mentre la dimensione del “masso” sarà di metri 14 x 6,0 in orizzontale con altezza pari a quella della fetta.

Preso atto che la giacitura degli strati naturali calcarei risulta costante in tutta l’area e per tutto il volume dell’intervento in esame saranno di seguito descritti i rapporti geometrici tra giunti di stratificazione ed i fronti di cava (piano di campagna o topografico) esistenti e di previsione distinti per aree omogenee.

Sono state quindi individuati tre aree omogenee per giacitura: a) Franapoggio meno ; b) Reggipoggio; c) Traverso banco.

a) Le pareti ubicate a Nord (vedi schema sotto riportato con

retinatura in giallo) presentano una giacitura degli strati a franapoggio

meno. In realtà è stato appurato che i giunti di stratificazione non

costituiscono un effettivo piano di discontinuità. Tale assetto è stato

verificato che si manterrà inalterato sino a quota 69 m s.l.m.

considerato lo stile giaciturale dei calcari affioranti e le molteplici

misurazioni effettuate in tutta l’area. E’ stato rilevato che

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proseguendo verso il basso, da quota 150 s.l.m. sino all’attuale

piazzale di base, la formazione calcarea Pellegrino (LEG) risulta

sempre più compatta con giunti di stratificazione quasi inesistenti o

del tutto ricementati.

Parete Azimut = 164-168° - Pendenza del versante a monte 36-38°

Strati Azimut = 150-156° - Inclinazione compresi tra 26° e 30°.

b) Le pareti ubicate a Sud presentano una giacitura degli strati

a reggipoggio. Anche in questo caso è stato appurato che i giunti di

stratificazione non costituiscono un effettivo piano di discontinuità e

le condizioni strutturali miglioreranno verso il basso.

Parete Azimut = 100-115° - Pendenza del versante a monte 0°

Strati Azimut = 150-156° - Inclinazione compresi tra 26° e 30°.

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c) Le pareti ubicate a Nord-Ovest ed a Sud-Est presentano

una giacitura degli strati di tipo “traverso banco”. La coltivazione

procederà in direzione traverso banco sino alla quota 69 m s.l.m. con

progressivo miglioramento dell’assetto strutturale.

Pareti Azimut = 48-50° e 10-12°-Pendenza del versante a monte 36-38°

Strati Azimut = 150-156° - Inclinazione compresi tra 26° e 30°.

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CONCLUSIONI

La cava di C/da Bellanova attualmente coltivata a gradoni presenta la porzione meridionale già in configurazione morfologica a fossa. Il presente studio geologico ha verificato le condizioni attuali di stabilità e quelle per cui si richiede l’ampliamento a fossa.

Considerati gli studi e le verifiche sulla stabilità dei versanti, trattati nella

“GT Relazione Geotecnica”, si può ragionevolmente affermare che il progetto per l’ampliamento della cava di C/da Bellanova della Sud Marmi

S.r.l., nel Comune di Custonaci nel rispetto delle normative vigenti e delle indicazioni contenute all’interno di questo studio, non apporterà modificazioni apprezzabili all’equilibrio idrogeologico, idrologico e geomorfologico complessivo dell’area, mantenendo condizioni di stabilità dei fronti durante le varie fasi di coltivazione previste.

Nel corpo della presente relazione sono state riportate anche tutte le elaborazioni cartografiche e sulla verifica dei vincoli come richiesto dal riordinamento e riforma della legislazione in materia di boschi e di terreni montani" e s.m.i., delle "Nuove direttive unificate per il rilascio dell'Autorizzazione e del Nulla Osta al Vincolo Idrogeologico”.

Quanto contenuto nella presente relazione è conforme a:

- Legge Regionale 9/12/1980, numero 127 “Disposizioni per la

coltivazione dei giacimenti minerari da cava e provvedimenti per il

rilancio e lo sviluppo del comparto lapideo di pregio nel territorio della

Regione Siciliana” e ss.mm.ii.;

- Decreto legislativo 25 /11 1996, numero 624 “Attuazione della direttiva

92/91/CEE e della direttiva 92/104/CEE e ss.mm.ii.;

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- “Piani regionali dei materiali da cava e dei materiali lapidei di pregio”

Norme Tecniche di Attuazione approvati con D.P.R.S. 3 febbraio 2016,

n. 19 Serv. 5°/S.G (Di seguito citate come Norme Tecniche di Attuazione

NTA);

- Decreto Ministeriale 17 gennaio 2018 “Aggiornamento delle «Norme

tecniche per le costruzioni»”;

- Circolare Ministeriale 21 Gennaio 2019, numero 6663,7 “Istruzioni per

l’applicazione dell’Aggiornamento delle «Norme tecniche per le

costruzioni» di cui al decreto ministeriale 17 gennaio 2018”.

In relazione all’assetto morfologico ed alle caratteristiche geologiche e reologiche non sarà necessario predisporre schermature arboree (Art. 10 delle NTA) in considerazione del fatto che la cava si amplierà verso il basso e non comporterà alcun impatto visivo e percettivo aggiuntivo nei confronti delle attività o delle aree limitrofe. Di conseguenza anche gli impatti su flora e fauna o suolo risulteranno inesistenti considerato che non saranno coinvolte e modificate nuove aree.

Il dimensionamento e la geometria dei gradoni è stato assunto, in accordo con i progettisti, con geometrie derivanti dalle verifiche di stabilità e nel rispetto delle NTA.

Nella presente relazione geologica sono state adottate cartografie, a scala

1:500, riportanti i reticolati cartografici che consentono, anche a partire dalla stampa della carta tematica, di risalire alle coordinate di ogni singolo punto nel sistema nazionale Gauss-Boaga oltre che nel sistema WGS 84 UTM (Art.

16 delle NTA).

Il piazzale di previsione dell’ampliamento della cava Bellanova è stato ribassato sino a quota 69m s.l.m. al fine di avere un ampio margine di sicurezza (9m) nei confronti della falda acquifera sottostante (Art. 9 delle

NTA) e lasciare un franco di almeno 5m.

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Sono state effettuate tutte le verifiche nei confronti della stabilità dei fronti di coltivazione (Artt. 18 e 19 delle NTA).

In considerazione della tipologia del materiale lapideo estratto non sono prevedibili fenomeni di erosione o dissesto a causa dell’azione delle acque meteoriche (Art. 21 delle NTA).

Considerata la profondità e la formazione geologica affiorante non si riscontra alcuna possibilità di rinvenimento di reperti archeologici, paleontologici o paleoetnologici (Art. 25 delle NTA).

Quanto inserito nella presente Relazione Geologica, congiuntamente allo

Relazione Geotecnica, costituirà elemento di riferimento per i progettisti incaricati al fine di sviluppare e definire nel dettaglio le varie fasi di coltivazione. Costituiscono parte integrante del presente studio tutte le tavole cartografiche e le sezioni redatte alle diverse scala di rappresentazione (1:25.000; 1:10.000; 1:1.000 sino a 1:500).

Per quanto riguarda il recupero ambientale, vista la legislazione vigente, sarà effettuato da istituzioni pubbliche, mentre l’esercente sarà tenuto al versamento anticipato della somma stabilita per legge.

Alcamo lì Il Geologo

Dott. Antonio Bambina (ORGS n. 1401)

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