Comune: Provincia: Cuneo

Titolo manifestazione: Fiera di San Chiaffredo Qualifica manifestazione: Locale Tipologia: Fiera generale Periodo svolgimento: 04/09/2021 Settori: Zootecnia - Agroalimentare

Ente organizzatore: Comune Indirizzo manifestazione: Centro storico - Piazza Nuova - Referenti e numeri utili: Tel: 0175/949.02– fax: 0175/949.58 - E-mail: [email protected] Riferimenti utili: - Sito internet: http:// www.comune.crissolo.cn.it - Orario apertura/chiusura: dalle 08.00 alle 18.00 - Costo ingresso: gratuito

Festeggia la fine dell’estate l’immancabile Fiera di San Chiaffredo, Patrono della Diocesi di e del paese a cui, nel lontanissimo 1440, venne dedicato un Santuario votivo che, nonostante i numerosi saccheggi subiti nei secoli scorsi, ospita ancora un migliaio di quadri ex voto che ne ornano le pareti raccontando spaccati di vita vissuta, di gente sopravvissuta alla guerra, allo scoppio di un ordigno, ad un incidente sul lavoro, in montagna o sulla strada, ad una malattia contro la quale i medici sembravano essersi arresi o Presentazione sintetica ad un’improvvisa scalciata di una mucca. della manifestazione Sin dalle prime ore del mattino il paese viene popolato da espositori e venditori d’ogni provenienza e particolarmente dai produttori di formaggio delle valli locali, per i quali è stata allestita un’ area dedicata, che offrono a tutti degustazioni gratuite. Ancora oggi la giornata della storica fiera Crissolina che propone l’esposizione di bovini, ovini e caprini riveste per il mondo agricolo un’ attrazione particolare, che la configura come imperdibile appuntamento annuale.

Degustazioni gratuite per tutti offerte dai produttori di formaggio locali;

Eventi collegati Sala delle Guide Alpine: (rif. anno 2017) Primo Festival Musicale "Io sono sulla Luna". Esibizione di gruppi musicali e Dj-Set, intrattenimento per grandi e piccini con musica, festa e balli sino a tarda notte.

004077F001.doc Dati riferiti al 2019 Dati salienti anni precedenti/curiosità n. visitatori: 600 n. espositori: 20 n. operatori su area pubblica: 50 superficie occupata: mq. 7.000 % operatori su area pubblica sul totale degli espositori: 71,4%

Il paese ha origini antiche: tracce di sepolture neolitiche vi furono ritrovate durante gli scavi condotti verso la fine dell’ottocento. Dove ora sorge il Santuario fu sepolto nel 290 d.c. San Chiaffredo martire e Santo patrono della Diocesi di Saluzzo, legionario della legione Tebana, che fu prima decimata e poi massacrata ad Agauno (l'attuale Maurice - Svizzera) il 22 settembre 286 d.C. Sulla presenza del soldato romano in Valle Po, la tradizione popolare formula diverse ipotesi. Una di questa vuole che il rifiuto di Chiaffredo, di guarnigione a Crissolo per il controllo tra la Gallia Cisalpina e Gallia Transalpina, avendo giurato fedeltà all'Impero di Diocleziano e Massimiano, posto davanti all’alternativa di rinunciare alla fede cristiana causò il suo martirio, mentre per un'altra pare che Chiaffredo, sfuggito alla strage, di Agauno sia stato martirizzato nelle vicinanze del Santuario. Anche il ritrovamento delle reliquie, le ossa di una coscia, una mano e una piccola porzione di corpo, il 18 novembre 522 d.C., è fonte di numerose leggende. La più suggestiva coinvolge un contadino che, mentre arava il suo campo nelle vicinanze di un profondo burrone, vide i suoi buoi cadervi dentro per molti metri ritrovandoli sani e salvi sopra il sepolcro del Martire. La portata crescente della devozione per il Santo è dimostrata da un documento del 1387 in cui papa Clemente VII, da Avignone, accordava particolari indulgenze a quanti avessero sostenuto la ricostruzione del primitivo luogo di culto. Nel 1593, temendo la profanazione, le reliquie furono trasferite dapprima nella fortezza di Staffarda e poi nel 1642, anno in cui San Chiaffredo fu proclamato Patrono della città e della diocesi, furono traslate nella Cattedrale di Saluzzo dove sono ancora oggi. Da allora il Santuario di San Chiaffredo divenne luogo di custodia di numerosi quadri votivi donati al Santo dai devoti come ringraziamento per le "Grazie Ricevute" di scampato pericolo. L'impatto popolare che la figura del Martire esercita sui fedeli è di immediata percezione considerando che nonostante i numerosi saccheggi dei secoli scorsi, ancora un migliaio di quadri ex voto, prodotti con diverse materie e secondo differenti tecniche, ornano tuttora le pareti del Santuario. Tra le opere d’arte di maggior pregio custodite nel chiesa del Santo sono degni di nota i capitelli gotici della navata centrale e la pala del presbiterio raffigurante la Madonna col Bambino adorata dai Santi Chiaffredo e Francesco d’Assisi, riconducibile alla tradizione figurativa saviglianese del realismo caravaggesco. Poco sotto il Colle delle Traversette, a quota metri 2950, nel 1480 il Marchese di Saluzzo, Ludovico II, fece scavare la prima galleria della catena alpina, allo scopo di agevolare gli scambi commerciali tra Marchesato e Delfinato: il Buco di Viso, tutt'oggi percorribile. Sette chilometri a monte di Crissolo, sotto un grande masso nasce al Pian del Re, un grande anfiteatro naturale posto a 2.020 metri sul livello del mare, il fiume più lungo d'Italia , il Po con i suoi 652 chilometri. Questa la sorgente ufficiale, ma probabilmente il Po nasce molto più in alto dai ghiacciai del Monviso montagna che lega Crissolo sotto il profilo storico- alpinistico, alla nascita del Club Alpino Italiano, C.A.I., voluta da Quintino Sella nel 1863, al ritorno dalla prima spedizione italiana sul “Re di pietra”. Non si sa se la montagna del logo ideato da William Wadsworth Hodkinson per la Paramount, nota casa di produzione cinematografica hollywoodiana, sia ispirata davvero a un monte reale, ma nel corso del tempo molte identificazioni sono state proposte ma nessuna confermata dal colosso americano dell’audiovisivo: il monte Ben Lomond in Utah, l'Artesonraju in

004077F001.doc Perù, e in Italia il Cervino o il Monviso. Pian Del Re, riserva naturale speciale, comprende un'area di 465 ettari intorno alle sorgenti del Po. La ricchezza d'acqua e la morfologia del terreno hanno dato origine in tempi remoti ad una torbiera, ecosistema di particolare interesse botanico, dove è presente una ricca varietà di specie e dove vive un raro e piccolo anfibio endemico, la salamandra nera di Lanza.

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