Atti Del Convegno Medicina E Shoah Trieste 2013 a Cura Di Federica Scrimin Tristano Matta
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Come hanno potuto tanti medici trasformarsi in carnefici? Che cosa avrei fatto io? Con queste domande, dopo un’introduzione storica, genetisti, Medicina e Shoah psichiatri, ginecologi, studiosi di bioetica, si confrontano con la Shoah. Medici e medicina sono stati coinvolti in comportamenti tragici che Eugenetica e razzismo bisogna conoscere perché non nascono solo da follia di singole persone ma anche dal filo sottile che accompagna la medicina nelle sue del Novecento “esigenze sperimentali”, nella “necessità di guarire”. Parentesi chiusa Non siamo soli dicevano i medici nazisti consapevoli che le teorie evoluzionistiche, la speranza di migliorare la specie, avevano permeato o problema aperto? Varsavia: i bambinitutta la scienza di dottor dei primi Korczak del ’900. Chelasciano ruolo hanno con avuto le loro in questo sedie la scuola perché costretti a trasferirsiLombroso e in le nostreghetto scuole di genetica? a cura di Museo Polin di Varsavia Federica Scrimin Tristano Matta a cura di Federica Scrimin e Tristano Matta Tristano Scrimin e di Federica a cura Medicina e Shoah ISBN 978-88-5511-219-2 18,00 Euro Convegno organizzato da UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI TRIESTE La versione elettronica ad accesso aperto di questo volume è disponibile al link: https://www.openstarts.units.it/handle/10077/31125 In copertina: lo staff medico del dottor Carl Clauberg nella sala operatoria all’interno del blocco 10 di Auschwitz, I. Main Commission of Investigation for Nazi War Crimes; retro copertina: Cracovia, marzo 1941, i bambini ebrei lasciano la scuola per trasferirsi in Ghetto. Immagine: Museo Polin, Varsavia. Impaginazione: Verena Papagno © Copyright 2020 EUT Edizioni Università di Trieste via Weiss 21, 34128 Trieste [email protected] http://eut.units.it https://www.facebook.com/EUTEdizioniUniversitaTrieste Proprietà letteraria riservata. I diritti di traduzione, memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale e parziale di questa pubblicazione, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm, le fotocopie e altro) sono riservati per tutti i paesi ISBN 978-88-5511-218-5 (print) ISBN 978-88-5511-219-2 (online) Medicina e Shoah Eugenetica e razzismo del Novecento. Parentesi chiusa o problema aperto? Atti del Convegno Medicina e Shoah Trieste 2013 a cura di Federica Scrimin Tristano Matta EUT EDIZIONI UNIVERSITÀ DI TRIESTE Federica Scrimin è medico ostetrico ginecologo. Ha scritto:«Un dottore tutto matto, sulla testa un gatto»: storia e storie di un pediatra, Editoriale Scienza tradotto ora in cinese; Oltre l’isterectomia: nuo- vi percorsi terapeutici a favore delle donne, Carocci Editore, Libri carte e disegni di Bruno Pincherle, per una storia della pediatria, EUT 2016. Con Tullia Catalan ha organizzato il Convegno Medicina e Shoah, Trieste 2013. Ha curato la sezione di medicina della Mostra dedica- ta al pediatra Bruno Pincherle, Trieste 2012. Tristano Matta collabora da decenni con l'Istituto regionale per la storia della resistenza e dell'Età contemporanea, di cui ha diretto dal 1999 al 2013 la rivista “Qualestoria”. Si è occupato di storia del movimento sindacale, dei rapporti tra Chiesa e regime fascista, dell'occupazione nazista. Ha pubblicato numerosi saggi apparsi su riviste italiane e straniere e contribuito al Dizionario della Resistenza (Einaudi, Torino 2000). Ha curato tra l'altro il volume Un percorso della memoria. Guida ai luoghi della violenza nazista e fascista in Italia (Electa, Milano 1996). È autore de Il Lager di San Sabba. Dall'occupazione nazista al processo di Trieste (Beit, Trieste 2012). Sommario 7 Introduzione Federica Scrimin Tristano Matta 19 La medicina al servizio del razzismo di Stato Paul Weindling 47 Dall’eugenetica di Galton agli esperimenti forzati dei nazisti Raphael Toledano 75 August Hirt e il suo progetto di collezione di crani di commissari giudeo-bolscevichi Federica Scrimin 91 Un medico ginecologo di fronte alla Shoah Lorenzo Toresini 115 Psichiatria e Nazismo. Nella Storia, nell’anima, nel cuore e nella nostra professionalità 5 Peppe Dell’Acqua Silvia d’Autilia 137 L’amnesia della psichiatria Serena Zacchigna 147 I problemi della genetica oggi, alla luce della storia Sabina Passamonti 175 Morire di fame Pierpaolo Martucci 189 Cesare Lombroso e il suo rapporto con l’eugenetica italiana Gilberto Corbellini Rossella Costa 209 L’eugenica non è una minaccia.Per un uso meno strumentale della storia Raffaella De Franco Clio Labellarte 233 In nome di Ippocrate. L’ “Olocausto medico nazista”: il lungo silenzio della scienza e dell’etica Carlo Scorretti 263 Medicina e Shoah nel Corso di laurea in Medicina e Chirurgia Federica Scrimin Tristano Matta 271 Per saperne di più. Proposte di lettura 6 Introduzione L’idea di dedicare la Giornata della Memoria alla Storia della Medicina nasce dalla consapevolezza che la memoria storica è un importante patrimonio comune che può qualificare il nostro lavoro quotidiano. La storia della medicina, così ricca di contenuti umani e sociali, è stata un po’ trascurata negli anni, forse perché i medici non si sentivano in grado di affrontarla per mancan- za di solida cultura storica e gli storici, viceversa, per man- canza di cultura scientifica. In Italia è stata pubblicata pochissima documentazione relativa agli esperimenti medici attuati ad Auschwitz. Il te- sto più importante, Medicina disumana. Documenti del “Pro- cesso dei medici” di Norimberga (Atti del processo di Norim- berga), pubblicato da Feltrinelli nel 1967, è esaurito e non risulta in ristampa, mentre è ancora disponibile l’importan- te volume I medici nazisti, psicologia del genocidio, di Robert Lifton, pubblicato solo nel 1988 da Rizzoli. 7 Non sono mai stati tradotti in italiano, invece, i volumi più recenti di Michael von Cranach, che raccolgono testi- monianze e documenti di quanto accaduto negli ospedali psichiatrici austriaci e tedeschi, e solo recentissimamen- te abbiamo avuto a disposizione i preziosi studi di Paul Weindling. I crimini medici del nazismo sono noti, ma sono stati in gran parte trascurati dalla storiografia e dagli studiosi. In particolare, sono state poco studiate le storie in- dividuali delle vittime sopravvissute e le conseguenze dei danni arrecati alla loro vita. L’orrore per il grande numero di morti ci ha portato ad af- frontare la storia degli esperimenti studiandoli con gli occhi degli sperimentatori, per “temi”, mentre sono state trascu- rate le storie delle vittime. Nella fretta di avviare il processo ai medici nazisti, a Norimberga, sono state chiamate a testi- moniare solo le vittime che al momento erano in grado di farlo e che sapevano di essere state sottoposte a esperimenti, prevalentemente nei campi di concentramento e sterminio. D’altra parte, la documentazione ritrovata – cartelle, archivi, corrispondenza, oltre alle molte fotografie e ai filmati con- servati ordinatamente dagli sperimentatori – costituì una prova inconfutabile e chiara ai fini del processo, al punto che si ritenne “sufficiente” avere la testimonianza diretta di “sole 350” vittime di esperimenti medici. Quello che è stato suffi- ciente per un processo non basta, però, per raccontare l’inte- ra storia della deriva della medicina e le tante vicende indi- viduali delle sue vittime. In realtà, nella Germania di quegli anni, molti ospedali e università furono coinvolti in pratiche di ricerca clinica che provocarono come conseguenze danni permanenti fisici e psichici nei sopravvissuti o la morte di miglialia di persone. Ancora tra il 1989 e il 2004 la German Foundation for Memory, Responsability and Future ha rico- nosciuto e risarcito 4.000 vittime di esperimenti1. 8 1 P. Weindling, Victims and Survivors of Nazi Human Experiments, London, Bloomsbury, 2015. Il presente volume, che raccoglie e amplia gli interventi tenutisi a Trieste il 27 gennaio 2013 in occasione della Gior- nata della Memoria, vuole essere un tentativo di contribuire all’integrazione tra diverse discipline –medica, storica e giu- ridica – per raccontare una storia umana comune. La nostra riflessione è rivolta al pubblico, ma in particola- re agli studenti dei corsi di laurea in storia, medicina e giu- risprudenza: auspichiamo la creazione di un dialogo tra le discipline che fino a oggi si sono parlate poco ma che, anche su questi temi, avrebbero molto da dirsi. Molte pratiche cliniche quotidiane in medicina – come il consenso informato del paziente alla cura o alla sperimenta- zione, l’adesione agli screening genetici, la diagnostica pre- natale, gli interventi di sterilizzazione, alcuni trattamenti psichiatrici – hanno una storia lunga e problematica. Medici e medicina, nel corso della storia, sono stati coin- volti in derive etiche e comportamenti tragici, come testi- monia la Shoah, che è giusto conoscere, perché non sono nati da una malattia o dalla follia di singole persone ma da un filo sottile che accompagna ancor oggi la medicina nelle sue “esigenze sperimentali”, nella sua “necessità di guarire”. Il periodo del nazismo coincide con un’epoca in cui la medi- cina, in particolare quella tedesca, aveva ottenuto importan- ti successi attraverso il metodo sperimentale, che i medici seguivano con trepidazione sia per contribuire al successo della medicina stessa sia per ottenere onori accademici e fare carriera. Si arrivò al punto che alcuni scienziati pratica- rono esperimenti su se stessi2. Sono gli anni della scoperta degli ormoni, della genetica, dei batteri, dei virus, dei gruppi sanguigni; la medicina da allora cambiò passo e i progressi arrivarono a ritmo veloce. 9 2 J.A. Meyer, Werner Forssmann and catheterization