Il Genio E La Macchina Bizzarrini E Lampredi
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Il genio e la macchina Bizzarrini e Lampredi. Due storie dell’auto italiana A CURA DI VITTORIO RIGUZZI Catalogo realizzato in occasione della mostra Il genio e la macchina Bizzarrini e Lampredi. Due storie dell’auto italiana Dal 17 luglio al 13 settembre 2010 Sala Esposizioni, Fondazione Geiger Corso Matteotti 47, Cecina (LI) Mostra e catalogo a cura di Vittorio Riguzzi Hanno collaborato: Federico Gavazzi, Alessandra Scalvini Testi in catalogo di: Jack Koobs de Hartog Federico Gavazzi Giorgio Marzolla Vittorio Riguzzi Maurizio Tabucchi Graphic design e impaginazione: Giulia Cassani - Studio Kiro Fotografie automobili: Luca Stazzoni, Mattia Voso, Lorenzo Gori, di SM Photo Art (Firenze) 17-13: dall’ Λ all’ Ω e Ritorno Bandecchi & Vivaldi - Editore ISBN 978-88-8341-937-1 INDICE intrODUZIOne ................................................................................................................................................5 GIOTTO BIZZARRINI .........................................................................................................................................9 GIOTTO BIZZARRINI: ingegnere, COllaUdatORE E imprenditORE geniale ...................................13 IL GRANDE, geniale prOgettista GIOTTO BIZZARRINI? .......................................................................15 BIZZARRINI 5300 STRADA ............................................................................................................................17 BIZZARRINI 128P ..........................................................................................................................................21 BIZZARRINI 500 “Macchinetta” ...............................................................................................................25 ASA 1000 GT ...................................................................................................................................................29 BIZZARRINI KJARA ......................................................................................................................................33 AURELIO Lampredi ......................................................................................................................................39 Ferrari 250 GT.............................................................................................................................................47 FIAT DINO Spider .........................................................................................................................................51 Fiat 125 SPECIAL .........................................................................................................................................55 FIAT 131 Abarth ..........................................................................................................................................59 DI VITTORIO RIGUZZI 5 6 Giotto Bizzarrini DI FEDERICO GAVAZZI 8 9 GITBIOT O ZZARRINI DI FEDERICO GAVAZZI Giotto Bizzarrini nasce il 6 giugno 1926 a Quercianella, pochi chilo- del settore sperimentale e di sviluppo delle auto Gran Turismo e Sport. metri a sud di Livorno, e fin da giovanissimo mostra uno spirito indi- Qui lavora con Carlo Chiti, ex collega all’Alfa Romeo, che lui stesso pendente e intraprendente. Giotto si avvicina a quelle che sono le sue aveva fatto assumere. Bizzarrini lavora alla Ferrari Testa Rossa 12 grandi passioni, l’aerodinamica e la progettazione aeronautica, ma la cilindri 3 litri, alla Testa Rossa 500 Mondial 2 litri, alle varie versioni tradizione di famiglia lo conduce al mondo delle automobili. In base della Ferrari 250 (250 GT SWB, 250 Spider California, 250 GTO). all’usanza che voleva i figli ripercorrere le orme del padre, nel 1945 si Ancora alle prese con la 250 GTO, è coinvolto nell’episodio che di- iscrive alla Facoltà di Ingegneria a Pisa, e sceglie di specializzarsi in venne famoso come “l’epurazione” e che vide Enzo Ferrari licenziare Meccanica. Mostra un forte senso pratico e tutti suoi i studi e i suoi Gerolamo Gardini e tutti gli ingegneri che ne presero le difese. Nel progetti sono orientati verso soluzioni immediatamente verificabili al 1961 Giotto è fuori dalla Ferrari. banco prova o su strada. La Ferrari 250 GTO è il capolavoro dell’ingegnere in Ferrari e una Nel 1953 discute una brillantissima tesi di laurea su un motore 750 delle vetture della casa di Maranello più belle di sempre. L’auto è cc quattro cilindri in linea, raffreddato ad aria, già pronto per la stra- un’evoluzione della 250 SWB che nasce nel 1961 dall’esigenza di di- da. Le sue competenze sulla meccanica e la passione per l’aerodinami- fendere il titolo costruttori Gran Turismo dagli assalti della nuova Ja- ca lo portano a modificare il telaio di una Fiat 500 Topolino: nasce la guar E-Type: Bizzarrini arretra il gruppo motore-cambio, spostando il 500 “Macchinetta”, che si distingue dalla versione di serie per il muso peso verso il centro dell’automobile e consentendo un profilo del muso basso e lungo in grado di fendere l’aria, l’inclinazione del parabrezza diverso e più affilato; altre modifiche alla carrozzeria migliorano an- molto più pronunciata, la linea morbida del tetto e della coda bomba- cora l’aerodinamica e la GTO fin dalle prime prove è già velocissima. ta; il motore viene arretrato il più possibile per ripartire meglio i pesi In seguito perfezionata da Mauro Forghieri e Sergio Scaglietti, la e viene aumentata la potenza fino a 30 cavalli. vettura vinse tre campionati del mondo consecutivi. Tra i piloti che la Appena laureato ottiene il posto di Assistente volontario alla Catte- guidarono i più famosi furono Lorenzo Bandini e Stirling Moss. dra di “Macchine, tecnologie e meccanica agraria”, sempre presso Nel 1962 insieme a Chiti, Gardini e con il sostegno economico del l’Università di Pisa, e subito comincia ad inviare richieste di colloquio conte Giovanni Volpi di Misurata, fonda la ATS S.p.a. (Automobili Tu- presso le maggiori aziende automobilistiche italiane. Poco dopo è a rismo e Sport), che ebbe vita breve ma permise a Giotto di tornare a La Spezia per un incarico alla Oto-Melara, fabbrica che produce armi lavorare al telaio della Ferrari 250 SWB e realizzare la “Breadvan”, e cisterne. battezzata così per la lunga coda tronca. Nell’estate del 1954 Giotto fa il suo ingresso all’Alfa Romeo dove Già nel 1960 comincia la collaborazione con l’ASA (Autocostruzio- lavora come ingegnere collaudatore prima sulle vetture di serie e poi ni Società per Azioni), azienda di proprietà dei De Nora, che aveva al reparto sperimentazioni dell’azienda. Qui è a stretto contatto con acquistato i diritti per produrre la “Ferrarina”, una piccola GT car- piloti famosi come Giovanbattista Guidotti e Consalvo Sanesi e di- rozzata Bertone. Bizzarrini apporta alcune modifiche su quella che venta lui stesso un ottimo pilota collaudatore in grado di verificare era già l’ASA 1000 GT che ne migliorano assetto e tenuta di strada. direttamente l’efficacia delle soluzioni tecniche e delle modifiche che L’ASA 1000 GTC è la versione con carrozzeria in alluminio e motore di volta in volta apporta alle vetture. elaborato da 994 cc. Nel 1957 Bizzarrini entra in Ferrari, scelto da Enzo Ferrari, proprio Negli stessi anni Bizzarrini dà vita a Livorno ad una società battez- per rimpiazzare uno dei piloti collaudatori, Sighinolfi, morto in un in- zata Autostar con lo scopo di progettare nuovi motori. Il lavoro più cidente all’Abetone. Alla fine degli anni Cinquanta è già responsabile importante fu per Ferruccio Lamborghini che commissionò un motore 8 9 di grossa cilindrata da installare su vetture da Gran Turismo. Nelle Le Mans, Nürburgring) ottenendo ottimi risultati, e tali affermazioni intenzioni del committente, il motore doveva avere almeno 350 caval- favorirono la vendita della versione stradale. li. Bizzarrini crea un V12 di 3,5 litri di potenza addirittura superiore Rotti i rapporti con la ISO, Bizzarrini si mette in proprio e converte che, ceduto alla Lamborghini, viene installato sulla prima auto della la Autostar in Società Prototipi Bizzarrini, poi Bizzarrini s.p.a. Con casa modenese, la 350 GTV, ed in seguito sulla celebre Miura. alcune lievi modifiche alla carrozzeria la A3C diventa una vettura Dal 1961 Bizzarrini lavora per la ISO Rivolta di Bresso (MI), l’azien- stradale e prende il nome di Bizzarrini 5300 GT Strada (5300 GT da di Renzo Rivolta che produce elettrodomestici e piccole auto e che America, per il mercato americano): questo è senza dubbio la crea- vuole cominciare la produzione di vetture Gran Turismo. L’ingegnere tura più celebre dell’ingegnere livornese, che continua ad affidarsi al lavora alla ISO Rivolta GT 2+2 e progetta la ISO Grifo A3L e la ISO V8 Chevrolet. La fabbrica a Salviano (LI) produsse circa 150 vetture Grifo A3C. La Grifo è un coupé con meccanica e telaio progettati da tra il 1964 e il 1969. La versione scoperta è il bellissimo 5300 Spider Bizzarrini, carrozzeria disegnata da Bertone, e motore Chevrolet V8 SI. Anche se le vendite vanno molto bene, subentrano problemi con i da 5300 cc in grado di erogare 400 cv di potenza. La Grifo A3L viene fornitori di motori e carrozzerie. Interrotta la collaborazione con la presentata al Salone dell’Automobile di Torino nel 1963. Da subito Drogo Sports Cars, una vettura viene carrozzata da Neri e Bonacini e l’idea di Bizzarrini è quella di orientare questa vettura alle corse e la fornita di un motore Ford V8: nasce la “Nembo”. In seguito il carroz- versione che ne deriva viene denominata Grifo A3C, dove la C sta per ziere a cui si