COMUNE DI Provincia di

PROGETTO DI RIBAULATURA , STABILIZZAZIONE SCARPATE E RICOMPOSIZIONE AMBIENTALE DELLA DISCARICA CONTROLLATA PER RIFIUTI SPECIALI (EX RSAU ) SITA IN LOCALITA ’ QUARTIERI IN COMUNE DI SARCEDO (VI ), IN GESTIONE POST -OPERATIVA

RELAZIONE GEOLOGICA

DATA: Luglio 2019 Committenti: Provincia di Vicenza Contrà Gazzolle, 1 - 36100 VICENZA (VI)

S.I.G. SpA Via Marosticana, 308 - 36031 (VI)

Il relatore: DOTT . GEOL . GIUSEPPE FRANCO DARTENI

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GIARA ENGINEERING SRL Via Puccini 10 - 36100 Vicenza Telefono 0444.960757 Telefax 0444.961408 e-mail [email protected] P.IVA e C.F. 00900800244 GIARA ENGINEERING s.r.l geologia – ingegneria - ambiente

INDICE 1. PREMESSA ...... 2

2. Inquadramento geografico ...... 2

3. Inquadramento geologico...... 4

3.a. Caratteristiche litologiche locali...... 6

3.b. Permeabilità generale dei terreni ...... 7

4. Inquadramento Idrologico ...... 7

4.a. Acque di ruscellamento...... 7

5. Inquadramento Idrogeologico...... 8

5.a. Presenza di opere di captazione nell’intorno del sito ...... 12

5.b. Vulnerabilità della falda ...... 14

6. CLASSIFICAZIONE SISMICA...... 15

7. PERICOLOSITA’ GEOLOGICA DEL SITO ...... 17

Discarica ex RSAU CO.RSEA. Loc.Quartieri – Sarcedo (VI) pag. 1 RELAZIONE GEOLOGICA - Progetto preliminare GIARA ENGINEERING s.r.l geologia – ingegneria - ambiente

RELAZIONE GEOLOGICA

1. PREMESSA

Su incarico della Provincia di Vicenza, della ditta S.I.G. SpA di Dueville (VI) (o della costituenda nuova società) questo studio redige la presente Relazione geologica a supporto del “Progetto di ribaulatura, stabilizzazione scarpate e ricomposizione ambientale” della Discarica Controllata per rifiuti speciali (ex R.S.A.U.) sita in Località Quartieri, in Comune di Sarcedo (VI), in Gestione Post Operativa”. La discarica in oggetto, autorizzata come discarica di II° categoria tipo B, si situa entro un cavo di ex cava, riempito fino a piano campagna su tre lati, e con scarpata degradante con terrazzamenti verso sud fino al piede della cava. La discarica è entrata in gestione post operativa con Provvedimento della Provincia di Vicenza n. 152 del 30/07/2009.

La ditta S.I.G. SpA di Dueville (VI) ha coltivato il sito di cava di ghiaia denominato “Quartieri” fino alle quote autorizzate (25 m dal p.c.), da cui è stata stralciata l’area adibita a discarica autorizzata (D.G.R. n. 1905/1990 e n. 4447/1996) con D.D n. 256 del 14.12.2006, mediante estinzione parziale; l’area di cava rimanente è oggetto di richiesta di ricomposizione ambientale riportando la superficie di fondo cava alle quote originarie prossime al piano campagna. Tale progetto è attuabile mediante il riporto di circa 1.300.000 mc di materiali idonei e compatibili, derivanti principalmente dalla disponibilità di limi di lavaggio della ghiaia provenienti da impianti di prima lavorazione o assimilati, e dall’attuale e locale necessità di collocamento di materiali provenienti dalla realizzazione della Pedemontana e da altri cantieri pubblici/privati. Il progetto è stato presentato in data 07/12/2018 agli Uffici Cava della Regione , ed è in attesa di parere/autorizzazione. La pratica è stata istruita ed è in corso. Per il reperimento dei fondi necessari per la sistemazione dell’area di discarica IN CONCOMITANZA ai lavori di ricomposizione ambientale dell’area di cava in sua proprietà, la ditta S.I.G. SpA individua come condizione necessaria ed obbligatoria sotto il profilo della sostenibilità economica l’utilizzo per il riempimento del cavo di cava anche di materiali inerti alternativi alle terre e rocce da scavo e ai limi di lavaggio dei propri impianti e cantieri, anche per le ingenti quantità necessarie.

2. INQUADRAMENTO GEOGRAFICO

L’area interessata dalla discarica è posta a sud del centro abitato di Sarcedo, in destra idrografica del torrente Astico, con accesso da via Molle, laterale della SP63, ed è all’interno di un’area di cava di ghiaia denominata “Quartieri” di proprietà della ditta SIG Spa di Dueville (VI) (autorizzata con Deliberazione della Giunta Regionale del Veneto n. 4042 del 03.08.1982, estinta parzialmente nella porzione nord dove è ubicato il bacino di discarica con D. dirigenziale n. 256 del 14.12.2006). La quota media originaria di campagna nell’area si attesta fra 104÷103 m s.l.m. a nord e 101÷99 m s.l.m. a sud. Morfologicamente l’area, situata in zona planiziale in contesto agricolo, con l’avanzata di siti produttivi a sud e ad ovest, presenta la distinzione tra la superficie in rilevato leggermente convessa della discarica e la tipica conformazione a fossa delle cave di pianura a sud della discarica stessa. L’area ricade parzialmente in vincolo paesaggistico D. lgs. 42/2004 per presenza corsi d’acqua (idrografia secondaria). Il sito dista circa 900 m ad est dagli argini del fiume Astico. Si rimanda alle figure allegate.

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Figura 1 – Estratto della Carta I.G.M. 1:25.000 con ubicazione del sito (Fonte dei dati: Geoportale Regione Veneto; legenda: in rosso le cave dismesse, in verde le cave attive)

Figura 2 – Vista da satellite con indicazione, in colore verde, dell’area di cava QUARTIERI, in rosso della discarica CORSEA

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Figura 3 – Estratto PATI del comune di Sarcedo – Elaborato 1.4 ”Carta dei Vincoli e della Pianificazione Territoriale” con legenda di interesse

3. INQUADRAMENTO GEOLOGICO

L’area di interesse è situata nell’Alta pianura vicentina, a nord di Vicenza, chiusa dalle pendici delle Prealpi marosticane a nord, ad ovest dalle pendici collinari dei Monti Lessini e sud dall’alta pianura veneta verso , ad est dal Torrente Astico, e con il piccolo rilievo vulcanico di poco più a sud. Dal punto di vista geologico l’Alta pianura vicentina è interessata da terreni alluvionali depositati dai fiumi che sboccano in pianura dalle valli alpine e prealpine, e sono costituiti prevalentemente da depositi di tipo coerente, a granulometria grossolana. Il substrato naturale del sito in studio è dato dalla deposizione di sedimenti principalmente grossolani da parte del sistema fluviale Leogra-Timonchio-Bacchiglione, e dei T. Astico-Chiavon-Laverda, che scendono dalle colline e dalle montagne più a nord formando grandi conoidi alluvionali che si indentano ad est con la grande conoide del F. Brenta.

La conoide prevalente è stata formata dalle divagazioni del T. Astico da ovest verso est, ed in senso inverso, nel corso dei secoli (studi specialistici hanno riconosciuto fino a 6 paleoalvei del torrente). Le alluvioni dell’Astico si distinguono dalle meno estese alluvioni del Leogra e del Timonchio per la composizione petrografica delle ghiaie alluvionali, ad elementi prevalentemente calcarei e dolomitici nell’Astico, mentre nella conoide del Leogra-Timonchio si ha abbondanza di elementi arenacei, scistosi, basaltici e di porfido. Alla base delle alluvioni il substrato roccioso riconosciuto nei sondaggi più profondi è dato da vulcaniti oligoceniche sovrastate da lembi di calcari marnosi (Miocene), che rappresentano, in profondità, il proseguimento della dorsale collinare di Sarcedo culminante sul Monte Bastia a Montecchio Precalcino.Secondo i dati bibliografici disponibili lo spessore del materasso alluvionale presso il torrente Astico è elevato, superando in alcuni punti anche i 150 metri, a differenza della pianura in destra Fiume Brenta, che mediamente raggiunge uno spessore di 70 metri. Le differenze sono legate a motivi tettonici di dislocazione del substrato roccioso. Di seguito si riporta un estratto di carta geolitologica dell’alta pianura veneta.

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Figura 4 – Estratto da Carta Geolitologica del Veneto est (PTRA – Regione del Veneto) con legenda di interesse L’area in studio, per la vicinanza con il rilievo montuoso di Montecchio Precalcino, si calcola abbia uno spessore inferiore di sedimenti, di circa 40 metri (si veda Figura seguente).

Figura 5 – Estratto da Carta delle isopache sovrastanti la superfice di massimo innalzamento delle riserve idriche (tav. 13) in: Gli acquiferi della pianura a nord di Vicenza, A.I.M. Vicenza e C.N.R. (AQ/2/18), 1982

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3.a. Caratteristiche litologiche locali Il substrato locale è dato da alluvioni ghiaiose. L’area è stata infatti sfruttata per l’estrazione di ghiaia e sabbia, fino alle quote autorizzate. Il piano di scavo autorizzato della cava “Quartieri” ha portato l’area a -25 metri dal piano campagna, degradante sempre da nord verso sud. Successivamente il fondo scavo è stato riempito per ricomposizione con spessori metrici di fanghi limosi dalle pratiche di lavaggio di inerti degli impianti di cava della proprietà: lo spessore dei limi nel lato di cava ancora attiva va da a dieci metri, e ha superato la quota di base della scarpata meridionale della discarica, come visibile nella sezione seguente.

Figura 6 – Sezione longitudinale della scarpata sud e del riempimento di cava Il terreno naturale in alluvioni ghiaiose affiorava mediamente tra quota 74,6 m s.l.m. a est e 76 m s.l.m. a ovest al fondo del vallo posto tra il versante in ricomposizione della cava e il terrapieno di contenimento alla base della parete sud della discarica, prima del tombinamento dello stesso per stabilizzare la discarica. Un quadro della stratigrafia locale si ricava dall’Archivio Nazionale del Dipartimento per il Servizio Geologico d’Italia, I.S.P.R.A., delle indagini nel sottosuolo raccolte a seguito dell’applicazione della Legge 464/1984 (obbligo di comunicazione informazioni relative a studi o indagini nel sottosuolo nazionale maggiori di 30 metri dal piano campagna, per scopi di ricerca idrica o per opere di ingegneria civile). All’intorno del sito sono stati comunicati i risultati stratigrafici di alcuni sondaggi geognostici e della terebrazione di pozzi di approvvigionamento idrico. I più importanti sono presentati in Allegato 1 (le litologie sono di tipo semplificato, sia per esigenze di schedatura che per la probabile provenienza da perforazioni a distruzione di nucleo). In particolare nella zona industriale “Spartiori” tra Via Summano e Via Molle a sud del sito “Quartieri” ( a distanza minima di 260 m) è stato terebrato un pozzo industriale da 80 metri nel 1991 (a partire da quota 97 m s.l.m.). La stratigrafia indicata nella scheda n. 158376 dell’ISPRA in Allegato 1 indica che nell’area è presente una spessa successione di ghiaie al di sotto di una coltre eluvio-colluviale argillosa di circa 4 metri dal p.c. Nei primi 30 metri di alluvioni ghiaiose sono presenti lenti di argille, che comunque non hanno continuità laterale. In profondità, generalmente oltre i 60÷70 m le alluvioni grossolane sono sostituite da terreni coesivi (Argille) fino a -80 m, probabile indice del cappellaccio di alterazione del substrato roccioso sottostante. Si può assumere quindi che lo spessore di materasso alluvionale nell’area di cava “Quartieri” è di 60 metri.

Figura 7 – Sezione longitudinale della scarpata sud e del riempimento di cava Andando più a sud, a Montecchio Precalcino, in un pozzo per acqua del 1997 (scheda ISPRA n. 158424) le ghiaie alluvionali sembrano terminare a -23 m dal p.c., con presenza fino a -48,50 m di terreno coesivo (Argilla). Si tratta

Discarica ex RSAU CO.RSEA. Loc.Quartieri – Sarcedo (VI) pag. 6 RELAZIONE GEOLOGICA - Progetto preliminare GIARA ENGINEERING s.r.l geologia – ingegneria - ambiente probabilmente di un’area di innalzamento del substrato vulcanitico terziario sottostante, che affiora dalla pianura ancora poco più a sud nel rilievo montuoso di Monte Bastia, a Montecchio Precalcino.

3.b. Permeabilità generale dei terreni Le alluvioni ghiaiose che costituiscono l’area in esame sono caratterizzate da una permeabilità molto alta, come mostrato nell’estratto non in scala della Carta delle Permeabilità dei litotipi allegata al Piano di Tutela delle Acque di seguito riportato, a causa dell’assenza di strati di terreni fini limoso argillosi in superficie (coltre eluvio colluviale) sia entro le alluvioni fluviali. Da dati di letteratura, il coefficiente di permeabilità (k) dei depositi alluvionali varia da 10 -2÷10 -4 cm/sec (drenaggio buono).

Figura 8 – Estratto non in scala della Tavola 5 – Carta della permeabilità dei litotipi del PTA della Regione Veneto

4. INQUADRAMENTO IDROLOGICO

L’area in studio si situa a circa 900-1000 metri ad ovest del T. Astico, che è il principale corpo idrico di questo settore dell’alta pianura e che rappresenta la frazione maggiore del bacino idrografico montano del F. Bacchiglione, insieme ai suoi tributari di cui il maggiore è il T. Posina. A Lugo Vicentino una traversa realizzata dal Consorzio di Bonifica Medio Astico Bacchiglione in località Molini convoglia la maggioranza delle acque nel Canale Mordini, in destra idrografica, lasciando così l’alveo asciutto fino alla confluenza a sud con il F. Tesina per buona parte dell’anno. Oltre al canale Mordini l’area è intensamente servita da rogge irrigue in parte ad esso collegate, che si aprono a ventaglio dal centro di Sarcedo verso i comuni a sud (Montecchio Precalcino, Dueville e ), come visibile nella precedente Figura 8. Alcuni di questi canali pubblici contornano a est, nord ed ovest il sito di località “Quartieri”, e sono soggetti a vincolo paesaggistico D-. lgs. 42/2004, come la Roggia Monza ad ovest del sito.. Un altro corpo idrico di interesse è il torrente Leogra-Timonchio che si sviluppa più ad ovest, con confluenza a sud nel F. Bacchiglioncello che assume da quel momento il nome di Bacchiglione.

4.a. Acque di ruscellamento Nell’area della discarica CORSEA le acque di scorrimento superficiale sono inviate per pendenza verso il perimetro esterno della discarica, a dispersione nei primi strati di suolo. Le acque drenate dal geocomposito interno al pacchetto di copertura superficiale scorrono sempre secondo le massime pendenze e sono raccolte al perimetro esterno e inviate a dispersione sul suolo.

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Nella scarpata sud ogni base delle falde era stata fornita di canaletta di raccolta e scarico finale tramite embrici verso il fondo della cava prospiciente. Con i lavori di messa in sicurezza e posa di geomembrana sulla scarpata sud della discarica sono state rifatte le opere di raccolta e collettamento delle acque drenate, che vanno a defluire verso un’area di fondo cava. Dal momento che nell’area di cava prosegue la ricomposizione con limi di lavaggio a bassa permeabilità, e che con gli stessi materiali è stato colmato il vallo una volta esistente tra l’ambito di discarica e la cava, è stato necessario mantenere un settore di drenaggio, con affioramento delle ghiaie alluvionali naturali ad alta permeabilità ad est della base della scarpata, con quota inferiore all’attuale fondo scavo. Nel progetto di ricomposizione a piano campagna le acque di ruscellamento defluiranno secondo la pendenza verso il bordo sud, dove è prevista una canaletta per la loro raccolta ed invio alla rete esterna di scoli irrigui.

5. INQUADRAMENTO IDROGEOLOGICO

Nell’area di alta pianura con alluvioni è presente un’unica falda indifferenziata contenuta nell’acquifero monostrato alluvionale. Tale falda è alimentata prevalentemente dalle forti dispersioni subalvee del T. Astico, dagli apporti di torrenti minori e di canali artificiali e dalle acque che, ruscellando dai pendii dei vicini rilievi, filtrano direttamente in profondità. Più a sud, nella zona di Dueville – Villaverla la falda affiora individuando il limite settentrionale della “fascia delle risorgive”, come visibile nell’estratto di Figura 10, qui allegata. Secondo i numerosi studi idrogeologici sulle riserve idriche dell’Alta pianura a nord di Vicenza e gli studi propedeutici al Piano di Tutela delle Acque della Regione Veneto, il sito ricade nel bacino idrogeologico detto dell’Alta Pianura Vicentina Est (APVE) individuato a nord dai rilievi prealpini, a sud dal limite delle risorgive, ad ovest dalla direttrice idrica proveniente dal tratto influente del sistema Astico (direttrice del vecchio corso del fiume tra e ) e ad est dall’asse di dispersione del F. Brenta, compreso nell’antica area di divagazione del fiume. L’asse di deflusso principale della falda freatica ricavabile dall’esame delle carte isofreatiche disponibili nel sito in oggetto si mostra condizionato dall’esistenza della direttrice principale dell’asse fluviale drenante dell’antico percorso dell’Astico da Piovene Rocchette, direzione N-S, assumendo una direzione NW-SE a partire dalle pendici montuose a nord di Sarcedo. Il gradiente idraulico della falda risulta dell’ordine di 5÷6‰, in questa zona della pianura. L’alimentazione della falda deriva prevalentemente dalle dispersioni in alveo e dagli afflussi meteorici, secondariamente dalle pratiche irrigue. Va rilevato che l’andamento della superficie freatica verso valle va articolandosi per effetto di una serie di spartiacque e di linee preferenziali di deflusso; in particolare queste seguono lo sviluppo dei paleoalvei dell’Astico, mentre l’alto strutturale delineato dal substrato roccioso affiorante sul M. Bastia determina uno sdoppiarsi delle linee di più rapido deflusso sotterraneo. Si allega carta isofreatica con indicazione degli assi di deflusso in falda.

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Figura 9 – Estratto da Carta Isofreatica (tav. 12) in: Gli acquiferi della pianura a nord di Vicenza, A.I.M. Vicenza e C.N.R. (AQ/2/18), 1982

Dall’esame delle carte piezometriche storiche si ha che il livello medio di falda nell’area in studio si attesta fra -30 m e -40 m dal piano campagna, ovvero la falda oscilla mediamente tra 76 e 64 m s.l.m., con variazioni che seguono l’andamento delle precipitazioni atmosferiche e con oscillazioni annuali medie di 5÷6 metri.

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Figura 10 – Estratto da Carta Isofreatica (rilievi 2004) in: “Bacino del Bacchiglione: Studi e Ricerche idrogeologiche finalizzati alla messa a punto di modelli matematici per la tutela e la gestione delle risorse idriche sotterranee, Relazione Finale” Università degli Studi di Padova – Centro internazionale di idrogeologia Dino Tonini, Provincia di Vicenza & A.A.T.O. Bacchiglione, maggio 2004 Il sito di discarica è munito di pozzi di monitoraggio della falda , di cui alla planimetria di ubicazione in Figura 11.

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Figura 11 – Planimetria catastale con ubicazione pozzi di monitoraggio della falda I rilievi freatimetrici periodici in gestione post operativa dei pozzi piezometrici di controllo della discarica Quartieri, fino al fallimento della CO.RSEA., sono riportati nella seguente tabella:

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Misure assolute livello falda (metri s.l.m.) Dati ARPAV Pozzi: P1 P2 bis P3 P4 quota b.p. 103.51 100.82 95.43 100.9

posizione: monte valle valle valle 24/09/08 75.71 63.32 59.03 61.60

19/05/09 76.99 71.57 67.18 70.68 30/07/10 73.71 69.32 65.63 68.15

13/10/10 69.61 65.42 61.40 64.50 16/11/11 68.95 63.47 59.06 62.60

25/11/11 78.89 73.02 68.49 72.60 22/03/13 71.81 67.12 63.03 66.20

08/04/13 77.11 70.82 66.13 70.30 23/04/13 75.51 71.92 66.03 76.50

25/07/13 70.41 68.02 64.43 66.30

Tra la fine 2009 e il 2014, si è assistito in tutto l’arco dell’Alta pianura veneta alla risalita della falda dell’acquifero indifferenziato a causa di piovosità eccezionale. In particolare durante gli eventi pluviometrici del 2013 che hanno determinato il peggioramento dei dissesti sul fronte sud della discarica si è assistito all’affioramento della falda nel punto più basso (76 m s.l.m.) del cavo a sud-est dove era situato un vallo posto tra discarica e cava Quartieri, per la presenza delle ghiaie naturali senza coltre limosa della ricomposizione di cava, a circa -18÷19 metri dal piano campagna. Si vede infatti dai rilievi freatimetrici di ARPAV come in occasione di periodi particolarmente piovosi la falda sia risalita a monte oltre i 76 m slm con l’affioramento nei punti del fondo scavo originario della cava. In seguito a tali fenomeni di risalita, nel 2014 è stato colmato tale vallo da CO.RSEA, nell’ambito degli interventi di tamponamento della scarpata effettuati prima del fallimento del Consorzio, con apporto di terreni limoso argillosi provenienti dal lavaggio delle ghiaie, per loro natura a bassa o bassissima permeabilità, creando una barriera alla risalita dell’acqua di falda, nel caso si verificassero di nuovo condizioni pluviometriche eccezionali.

5.a. Presenza di opere di captazione nell’intorno del sito Le opere di captazione per uso potabile ed industriale si concentrano in gran numero sull’asse Montecchio Precalcino- Dueville, molto più a sud del sito in studio, dove la falda si situa a quote prossime al piano campagna, o affiora nelle aree di risorgiva. La presenza di opere di captazione pubbliche all’intorno dell’area di interesse sono riportate nella figura seguente, con un estratto della Tavola 2.1: Carta di Fragilità del suolo, del Piano territoriale di Coordinamento della Provincia di Vicenza (PTCP 2012), che mostra i pozzi idropotabili presenti entro circa 3 km dal sito in studio. Come si nota dall’estratto planimetrico sono presenti solo n.2 derivazioni pubbliche: 1. A monte (idrogeologico) un pozzo ad uso idropotabile (in realtà un campo pozzi con due opere di approvvigionamento) in Comune di a distanza di 2 km circa ; 2. A valle (idrogeologico) un pozzo ad uso idropotabile in Località Vegre, Via Masieroni in Comune di Montecchio Precalcino a distanza di 3 km circa

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Pozzi a monte

Sito in studio

Pozzo a valle

Figura 12 - Estratto della Carta di Fragilità del suolo tratta dal P.T.C.P. 2012 della Provincia di Vicenza e legenda

Nella seguente figura si riporta un estratto della Carta idrogeologica del PTCP 2012 con indicazione, oltre che delle opere di captazione idropotabile con relative aree di cattura (zona di alimentazione dei pozzi pubblici), anche dei piezometri di controllo freatimetrico presenti nell’area. L’area in studio si situa all’esterno delle aree di alimentazione dei pozzi idropotabili posti in un intorno di 3 km. Infatti nella Figura 3, con un estratto del PATI del comune di Sarcedo – Elaborato 1.4 ”Carta dei Vincoli e della Pianificazione Territoriale”, non si rileva la presenza in prossimità di fasce di rispetto di pozziper uso idropotabile. Non sono inoltre presenti sorgenti o risorgive.

Discarica ex RSAU CO.RSEA. Loc.Quartieri – Sarcedo (VI) pag. 13 RELAZIONE GEOLOGICA - Progetto preliminare GIARA ENGINEERING s.r.l geologia – ingegneria - ambiente

Figura 13 - Estratto della Carta Idrogeologica approvata tratta dal P.T.C.P. 2012 della Provincia di Vicenza e legenda

Si conferma quindi che l’area in progetto è esterna alla fascia di salvaguardia delle derivazioni idropotabili esistenti.

5.b. Vulnerabilità della falda Nella “ Carta della Vulnerabilità Intrinseca della falda freatica della Pianura Veneta ” del Piano di Tutela delle Acque della Regione Veneto (Tavola 2.2.), l’area in località “Quartieri” in studio viene a trovarsi in una zona con Grado di vulnerabilità Alto, con il criterio della profondità del pelo libero della falda e l’assenza di una coltre argillosa superficiale di protezione. Infatti la vulnerabilità della falda è legata essenzialmente all’alta permeabilità del materasso alluvionale dell’acquifero indifferenziato dell’alta pianura vicentina.

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Figura 14 – estratto da Carta della vulnerabilità intrinseca (P.T.A. Fig. 2.2) e stima di vulnerabilità (N.B. le scale colorimetriche delle due figure non coincidono)

Nel sito in esame si rileva che: • la discarica post operativa CORSEA è dotata di barriera di fondo e di barriera superficiale, inoltre dispone dei necessari presidi ambientali di monitoraggio e controllo; • la ex cava “Quartieri” è stata riempita per ricomposizione con spessori metrici di fanghi limosi dalle pratiche di lavaggio di inerti degli impianti di cava della proprietà: lo spessore dei limi nel lato di cava ancora attiva è 9÷10 metri. Per queste motivazioni si ritiene per l’ambito in progetto il grado EFFETTIVO di Vulnerabilità della falda sia di grado MEDIO.

6. CLASSIFICAZIONE SISMICA

Si riporta di seguito la mappa di pericolosità sismica dell’area in Comune di Sarcedo e limitrofi, redatta a cura dell’Istituto di Geofisica e di Vulcanologia (INGV). Tenendo conto della geologia dell’area, di cui al precedente Capitolo 3, e degli spessori probabili di materasso alluvionale ghiaioso originario, si può assumere la classe sismica dei terreni di fondazione. In base a quanto riportato nelle Norme Tecniche sulle Costruzioni al Capitolo 3.2.2 “ Categorie di sottosuolo e condizioni topografiche ”, con la quale sono stati approvati i criteri per l’individuazione delle zone sismiche, i terreni presenti nel sito in studio possono essere inseriti all’interno della classe C . A tale classe appartengono i: • “Depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fine mediamente consistenti con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche con la profondità e da valori di Vs,30 compresi tra 180 m/s e 360 m/s”.

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Figura 15 – Valori di pericolosità sismica tratte da sito dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV)

Figura 16 - Parametri di pericolosità sismica (Geostru Geoapp 2018)

Sisma

2 Accelerazione massima (a max ) 2,889 m/s

Coefficiente sismico orizzontale (K h) 0.083

Coefficiente sismico verticale (K h) ± 0.041

Coefficienti sismici [N.T.C.] Dati generali Descrizione: Latitudine (WGS84): 45.69 Longitudine (WGS84): 11.54 Tipo opera: 2 - Opere ordinarie Classe d'uso: Classe IV: Funzioni pubbliche o strategiche importanti Discarica ex RSAU CO.RSEA. Loc.Quartieri – Sarcedo (VI) pag. 16 RELAZIONE GEOLOGICA - Progetto preliminare GIARA ENGINEERING s.r.l geologia – ingegneria - ambiente

Vita nominale [anni]: 50.0 Vita di riferimento [anni]: 100.0

Parametri sismici su sito di riferimento Categoria sottosuolo: C Categoria topografica: T1

7. PERICOLOSITA’ GEOLOGICA DEL SITO

Il sito in oggetto non rientra in aree di pericolosità geologica (né in zone di pericolosità idraulica) del Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico del bacino idrografico del fiume Brenta-Bacchiglione, come indicato nell’estratto cartografico di seguito allegato.

Figura 17 – Estratto non in scala della Tavola 1 Comune di Sarcedo– Carta della pericolosità geologica del P.A.I.

Vicenza, 22/07/2019

ALLEGATI ALLA RELAZIONE: - Allegato 1: stratigrafie pozzi ISPRA;

Discarica ex RSAU CO.RSEA. Loc.Quartieri – Sarcedo (VI) pag. 17 RELAZIONE GEOLOGICA - Progetto preliminare !"#$%$&'()$&()''$()$($'('&&&&'' ! "#$% &

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