DI NAPOLI

V DIPARTIMENTO POLITICHE INFRASTRUTTURALI E MANUTENTIVE SETTORE UFFICIO TECNICO - SERVIZIO SICUREZZA ABITATIVA

PROGETTO ESECUTIVO

Elaborato:

INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE E RIGENERAZIONE URBANA Obiettivi operativi 6.1 e 6.2 del POR FESR 2007/2013 AM1 “Recupero e riqualificazione della zona urbana a ridosso dell’area RFI”

Tavola : RELAZIONE GENERALE Responsabile del Procedimento: Progettista Geom. Carmine Salvatore

Dirigente UTC Ing. Nunzio Ariano INDICE

1- FINALITÀ E OBIETTIVI PRIORITARI

2- COMPATIBILITÀ URBANISTICA

3- CARATTERISTICHE FUNZIONALI

4- AREA DARSENA PESCATORI - (FASE 1)

5- VIADOTTO BORBONICO - (FASE 2)

6- AREA EX SCALO TORRE ANN.TA MARINA - (FASE 3)

7- CANTIERABILITÀ

VISTA DELL’AREA DI INTEVENTO IN UNA FOTO D’EPOCA 1- FINALITÀ E OBIETTIVI PRIORITARI

Il Comune di Torre Annunziata, ritiene da tempo che siano maturate le condizioni per intervenire nella zona a mare, principalmente sul Lungomare Porto - Caracciolo - ex area ferroviaria Torre Annunziata Marina Scalo, in quanto intende sostenere ed incentivare interventi innovativi sulla costa che abbiano la capacità di promuovere e aumentare appeal turistico attraverso il miglioramento della qualità urbana e ambientale, unitamente alla generazione di processi economici di sviluppo ed occupazione. Infatti la motivazione della promozione della riqualificazione del Lungomare Porto - Caracciolo - ex area ferroviaria Torre Annunziata Marina trova fondamento attraverso la realizzazione di progetto innovativo che abbiano come ricaduta l’allungamento della stagione turistica ed il conseguente migliore utilizzo della capacità ricettiva, coniugata con l’esigenza di valorizzare le potenzialità espresse e latenti di un sistema locale nel tempo della globalizzazione. Intervenire sulla zona in oggetto, con una azione di riqualificazione, significa puntare alla rigenerazione dei “fronte mare” che è diventata per le Città la principale politica di sviluppo urbano, tanto che si è spesso parlato di marketing territoriale, nel senso di uno sviluppo delle potenzialità offerte dal territorio mediante interventi di riqualificazione dei waterfront come importante opportunità di investimento pubblico - privato e di conseguenza di sviluppo economico per la Città stessa. Proprio in ambito di interventi finalizzati alla riqualificazione della zona mare della Città, il Comune stesso, ha da tempo avviato una serie di importanti progetti, oggi finalizzati alla riqualificazione del Porto, ed il risanamento ambientale delle aree limitrofe. Il Lungomare Porto - Caracciolo si delinea sempre più quale ambito strategico, dotato di grandi potenzialità che ben si presta ad essere oggetto/soggetto privilegiato per l’intervento di riqualificazione di che trattasi. Allo stato attuale il Lungomare rappresenta un luogo isolato dal contesto e dallo stesso viene elevato a diventare un domani “sito urbano integrato al mare e alla città, attraente, originale, a forte naturalità e magnete di cultura e creatività”. L’intervento di riqualificazione identifica infatti lo spazio strutturato della Città, che si trova tra la Villa Comunale congiungendosi con Via D’Angiò in corrispondenza con la rotonda progettata e di prossima realizzazione che si connetterà con l'interno attraverso denominato “Bretella” volutamente realizzata per decongestionare la città dal traffico di autotreni, i quali in assenza di un asse viario adeguatamente dimensionato, attraversano la città generando disagio e rallentamento della regolare circolazione veicolare urbana. Tale area sarà votata a divenire una “nuova agora cittadina”, con funzioni e servizi rivolti all'incontro e alla relazione tra residenti e turisti e quindi come luogo a misura d'uomo, destinato allo svago, al tempo libero e ai vari eventi e manifestazioni, necessita pertanto della messa in campo di interventi volti ad ottenere la pedonalizzazione del Lungomare. Proprio in questo contesto si inserisce l’azione proposta che come sopra esposto non risulta essere un “momento” progettuale isolato, ma deriva da una sinergia di intenti che il Comune di Torre Annunziata promuove da tempo e che prefigge il superamento di una divisione storica tra la Villa Comunale ed il contesto ambientale circostante diventa cerniera di collegamento tra le due realtà. Con la realizzazione dell’intervento di riqualificazione in oggetto il Comune di Torre Annunziata prevede un effetto estensivo che relazionato al valore raggiunto possa generare interesse da parte di privati, società e soggetti economici incentivando il recupero e la rinascita del Centro Storico degradato, storicamente denominato “Quadrilatero delle Carceri e Vicoli della Marina”. Gli obiettivi che l’intervento dovrà perseguire e raggiungere e verso i quali è orientata la proposta progettuali sono principalmente di seguito definiti:  Ridisegno ed organizzazione funzionale della Darsena per la quale si prevede la destinazione a superficie mista di parcheggio e area di svago, individuando tra l’altro una fascia di rispetto destinata alle attività di servizio della piccola pesca artigianale;  Realizzazione di superfici destinate a parcheggio;  Recupero e riqualificazione delle arcate del Viadotto Borbonico, nell’intento di incrementare attività pubbliche collettive generando potere di attrazione del luogo in tutto il corso dell'anno rispetto a quello attuale destinato a mero deposito di attrezzi da pesca e piccole attività commerciali;  Recupero dell’edificio e del porticato dell’ex area ferroviaria Torre Annunziata Marina, oggi di proprietà esclusiva del Comune di Torre Annunziata destinato ad elemento fruitivo di filtro per l’accesso pedonale all’ex area di Stazionamento di Vagoni ferroviari il quale sarà ristrutturato e destinato ad area collettiva, anch’esso pensato per incrementare attività di comunicazione e socializzazione esprimendo potere attrattivo durante tutto il corso dell'anno; L’Amministrazione Comunale intende cogliere le potenzialità presenti sul mercato in termini di soluzioni tecniche che siano idonee a raggiungere gli obiettivi di riqualificazione della zona, dando quindi una nuova identità paesaggistica al litorale stesso.

2- COMPATIBILITÀ URBANISTICA

Le aree interessate dall’intervento risultano disciplinate nel modo seguente: - P.R.G. vigente: INTERVENTO COMPATIBILE - P.T.C.P. vigente: INTERVENTO COMPATIBILE

VISTA AEREA DELL’AREA DI INTERVENTO

3- CARATTERISTICHE FUNZIONALI

L’Amministrazione, sotto il profilo funzionale delle superfici, intende trasformare tutto il Lungomare in superficie pubblica attrezzata. Le attrezzature e l’incentivazione del patrimonio botanico dovranno produrre rilievo, impatto paesistico ed architettonico significativo in quanto totalmente assente. L’infrastrutturazione di servizio e di parcheggio deve avere capacità di minimizzare l’impatto con l’ambiente, proporre materiali e tecnologie ecocompatibili, proporre significative ed innovative misure di compensazione ambientale. Gli interventi di verde dovranno presentare valenze paesaggistiche e di pregio botanico ed ambientale. È chiaro quindi che il Lungomare Porto - Caracciolo si delinea sempre più, anche per il Comune di Torre Annunziata, quale ambito strategico e dotato di grandi potenzialità che ben si presta ad essere oggetto/soggetto privilegiato per l’intervento di riqualificazione di che trattasi. Allo stato attuale il Lungomare rappresenta un luogo isolato dal contesto e dallo stesso viene elevato a diventare un domani “sito urbano integrato al mare e alla città, attraente, originale, a forte naturalità e magnete di cultura e creatività”. Relativamente la suddivisione funzionale dell’intervento di riqualificazione le zone sono suddividibili fondamentalmente in tre aree come di seguito riportato: 4- AREA DARSENA PESCATORI – (FASE 1)

L’area in oggetto ancora è coerente alla configurazione morfologica risalente all’epoca borbonica, sono presenti ed ancora in uso le massicce cordolature a bordo banchina realizzate in epoca con l’utilizzazione di pietra lavica, materiale che primeggiava in tutte le realizzazioni edilizie pubbliche e private in rapporto alla resistenza meccanica all’usura ed alla immediata disponibilità presso le cave vesuviane, come del resto gran parte delle rifiniture esterne dello viadotto in esame. Come anticipato in premessa oggi la darsena è confinata al mero uso di area di servizio per le attività di piccola pesca ed in casi particolari ad area di parcheggio determinati dal fabbisogno della stagione estiva, i vari interventi realizzati nel tempo hanno lasciato segni indelebili delle alterazioni con colate di cemento, scivoli a mare, natanti dismessi ecc., lasciati al degrado, che oggi partecipano allo scenario di degrado del litorale. La generazione del nuovo paesaggio urbano punta a liberare le visuale, a creare un sistema che si sviluppa su tutta la lunghezza del litorale coinvolto, ad arricchire la città di spazi e dotazioni oggi assenti, ad abbandonare il vecchio modello di spazio delimitato da impedimenti che oggi precludono l’accesso e la vista sul porto, senza neanche lasciare presagire che cosa si troverà all’interno dell’area stessa; Una volta ridisegnato un modello generale sarà l’occasione di rivedere l’organizzazione delle politiche di concessioni e delle localizzazioni esistenti, a tratti apparentemente anche non legalizzate, di coinvolgere gli operatori locali che sono una fondamentale risorsa territoriale da preservare, all’interno di un quadro di interesse generale. La riqualificazione, le nuove infrastrutture ed i nuovi spazi per servizi generati sicuramente genereranno maggiori ritorni attraendo un maggior numero di utenti. VISTE ALLO STATO ATTUALE DELL’AREA DARSENA IN DIREZIONE SUD - OVEST VISTE ALLO STATO ATTUALE DELL’AREA DARSENA IN DIREZIONE EST

VISTA DALL’ALTO ALLO STATO ATTUALE DELL’AREA DARSENA Caratteristiche tecnologiche ed intervento di valorizzazione Secondo quanto rappresentato nei grafici di progetto si evidenzia una riorganizzazione dello spazio esistente prevedendo l’arretramento della attuale curvatura, generando superfici da destinare a parcheggio auto in doppia corsia, tale scelta nasce dalla necessità di regolarizzare e dare un assetto definitivo alla superficie trattata riorganizzandone gli spazi e la funzionalizzazione. Trattandosi di un intervento che verte alla riqualificazione ambientale nel rispetto dalla utilizzazione dei materiali da costruzione tipici della tradizione partenopea, l’attuale pavimentazione in asfalto carrabile sarà sostituita previa rimozione unitamente al substrato da una tessitura di lastre di pietra lavica, scandita da suddivisioni in basolame lavico di recupero proveniente da pavimentazioni cittadina a funzione di giunti, i quali si ricongiungeranno unitamente alla pavimentazione alla quota esistente della banchina, in corrispondenza della zona di rispetto destinata alle attività di servizio della piccola pesca.

5- VIADOTTO BORBONICO - (FASE 2)

Breve cenno storico: Nel 1836, la società francese Bayard, propose al re del Regno delle Due Sicilie, Ferdinando II di Borbone, il progetto di una strada ferrata che collegasse Napoli con Nocera Inferiore, con un deviazione a Torre Annunziata per , la linea attraversava tutto il golfo di Napoli correndo lungo la costa fino a Torre Annunziata, per poi proseguire lungo la piana del Sarno fino a Nocera Inferiore, mentre la deviazione per la città stabiese continuava a seguire la linea costiera. Il lavori, iniziarono nel 1838 si conclusero il primo maggio del 1841 realizzando la prima tratta ferroviaria italiana, ossia la Napoli - - - Torre Annunziata e Castellammare di Stabia – utilizzando trazione a vapore ed in alcuni tratti doppio binario. La ferrovia determinò un notevole incremento notevole dei traffici sia per movimento passeggeri che soprattutto per trasporto merci, Castellammare di Stabia e Torre Annunziata diventano un crocevia fondamentale per il trasporto sul treno sia dalle merci che provengono via terra dalla Calabria e dalla Puglia, sia per quelle che provengono dal mare. Per facilitare lo scambio tra il treno e le navi il 15 aprile 1886 vennero aperti due raccordi con le aree portuali di Torre Annunziata e di Castellammare di Stabia, entrambi a binario singolo: il primo si stacca dalla stazione di Torre Annunziata Centrale e dopo un percorso di circa 2 chilometri termina nella stazione di Torre Annunziata Marittima, posta nei pressi del porto e della stazione di Torre Annunziata. A metà anni ottanta un grave crisi industriale colpisce la zona: le numerose industrie così come i pastifici di Gragnano andarono in fallimento e furono costrette a chiudere mentre le poche che riuscirono a salvarsi ritennero vantaggioso affidarsi al trasporto su gomma per le loro merci, mezzo più rapido ed economico a questo evento, seguì un calo drastico del servizio merci e con esso la chiusura di quasi tutti i raccordi. Accanto a questo la concorrenza della Circumvesuviana che ha treni per Napoli con cadenza di ogni 30 minuti e la fortuna di passare nel centro sia di Castellammare di Stabia che di Torre Annunziata, diminuendo notevolmente l’utenza passeggera alla linea F.S.. I traffici verso i porti diminuirono ed in poco tempo viene chiuso il raccordo per Torre Annunziata Marittima, mentre quello stabiese restò in vita solo per servire i cantieri navali di legno e ferro, anche se la stazione marittima era stata già soppressa diversi anni prima dopo la chiusura dei magazzini generali.

FOTO DELLO STATO DEI LUOGHI DELLE ARCATE FERROVIARIE

Caratteristiche tecnologiche ed intervento di valorizzazione Per la realizzazione del Viadotto Borbonico si rese necessario realizzare notevoli opere di ingegneria ferroviaria tali da rendere lineare il percorso della strada ferrata con partenza dalla stazione di Napoli, superando gli ostacoli naturali e le differenti quote della fascia di costa, a causa dell’innalzamento della quota naturale del terreno. In corrispondenza con l’inizio del porto di Torre Annunziata, si rese indispensabile edificare il viadotto il quale si estende per una lunghezza di circa un chilometro fino al rientro in quota naturale del terreno percorso dalla sede ferroviaria. Il viadotto realizzato in epoca ha subito nel corso degli anni diverse modificazioni determinate dall’evolversi della tecnologica ferro-tramviaria e dalla necessità di innalzare i valori della sicurezza, ancora oggi reca in sommità un doppio binario ancora funzionante sulla linea Napoli-Salerno. La struttura portante del tipo ad arco continuo è composto fondamentalmente da un ammasso di pietrame lavico e malta di calce e conci tufacei, nel corso degli anni gli archi che originariamente erano completamente aperti sono stati chiusi in diverse epoche a recupero di spazi destinati a depositi e attività artigianali per la pesca e la diportistica nel tratto da Via Caracciolo fino a Via D’Angiò, mentre il tratto successivo su Via D’Angiò è rimasto destinato alle attività mercatale di pesce e surgelati, terminata per motivi di incompatibilità igienica ed ambientale all’inizio del secondo millennio. L’intervento progettato prevede la riapertura originaria degli archi, il recupero e la valorizzazione con l’esecuzione di interventi di ripristino della facciata storica, con la quale si prevede il restauro di tutti gli elementi architettonici esistenti. L’intervento complessivo prevede: la demolizione delle murature di chiusura delle arcate su Via Caracciolo; il rifacimento dell’intera facciata con l’asportazione dell’intonaco ammalorato lungo tutto lo sviluppo delle facciate di Via Caracciolo; il ripristino delle bugnatura decorativa ad alto spessore, che delinea gli archi di contorno; la ripavimentazione dei marciapiedi antistanti le arcate; il restauro dei bastioni, delle merlature e dei cani in pietra lavica; la posa in opera di serramenti di sicurezza;

PROSPETTO TIPO ARCHI AREA DARSENA (archi dal n.1 al n.20)

PROSPETTO TIPO ARCHI VIA CARACCIOLO (archi dal n.21 al n.43)

PROSPETTO TIPO ARCHI VIA D’ANGIÒ (archi dal n.44 al n.51)

FOTO DELL’INTERVENTO DI RECUPERO E VALORIZZAZIONE DEL VIADUCT-DES-ARTS-PARISIAN FOTO DELL’INTERVENTO DI RECUPERO E VALORIZZAZIONE DEL VIADUCT-DES-ARTS-PARISIAN

FOTO DELL’INTERVENTO DI RECUPERO E VALORIZZAZIONE DEL VIADOTTO LETTEN A ZURIGO FOTO DELL’INTERVENTO DI RECUPERO E VALORIZZAZIONE DEL VIADOTTO LETTEN A ZURIGO

6- AREA EX SCALO TORRE ANN.TA MARINA – (FASE 3)

Come sopra anticipato a metà anni ottanta un grave crisi industriale colpi’ la zona, le numerose industrie andate in fallimento unitamente al sopravvenire del trasporto su gomma determinarono la dismissione della stazione Ferroviaria Torre Annunziata Marittima, da allora la stessa fu destinata ad area di stazionamento di carrozze in dismissione e successivamente ad area di smantellamento delle stesse; L’edificio che posto al centro dell’area a funzione di centrale di coordinamento della attività di trasporto ferro tranviarie oggi vive allo stato rudere, la caratteristica tipologica colpisce profondamente inducendo all’idea immediata di riutilizzo, come del resto avviene per tutte le città europee dove si persegue il recupero dell’archeologia post industriale ricondotta a spazi collettivi di grande interesse e fonte di attrazione; La conformazione naturale del terreno è posta a meno di un metro rispetto alla quota stradale, all’interno di essa sono ancora presenti il sistema di binari installati su traverse di legno, la pavimentazione è in parte ricoperta di vegetazione spontanea al di sotto della quale vive un prezioso lastricato di basole di pietra lavica, sul muro di confine sono presenti diversi varchi dai quali entravano ed uscivano i vagoni ferroviari collegati alle attività portuali per il trasporto e la distribuzione delle merci nei paesi limitrofi dove erano fiorenti le attività produttive. In rapporto all’ampiezza dell’aera, circa 14.000,00 mq e l’ubicazione della stessa, fra il porto ed il centro storico vive le memoria collettiva nel ricordo di una città fiorente e luminosa, ricca di attività produttive e pastifici dove l’occupazione ed il lavoro non rappresentava un problema sociale; È questa la vera linea di forza attrattiva sulla quale è concentrala la proposta progettuale di riutilizzo della stessa a scopo collettivo; A questa considerazione va aggiunto inoltre che le zone limitrofe ad essa, sono storicamente state utilizzati come aree mercatali per effetto delle disponibilità di suoli derivati dalla demolizione di edifici dello scoppio del 24 gennaio 1946 di carri e vagoni contenenti munizioni belliche all’epoca della seconda guerra mondiale, inoltre “i ponti” su via D’Angiò risaputo “mercato del pesce di Torre Annunziata “ oggi dismesso per problemi di incompatibilità igienico ambientale hanno sostenuto sin dagli anni 60 una economia che anche se organizzata a livello locale ha comunque interessato una notevole rete di importazione e distribuzione in Campania, e nella Nazione. VISTA DALL’ALTO AREA EX SCALO FERROVIARIO TORRE ANNUNZIATA MARINA VISTE INTERNE DELL’AREA EX STAZIONE FERROVIARIA VISTA LATERALE DELL’EDIFICIO EX STAZIONE FERROVIARIA

Caratteristiche tecnologiche ed intervento di valorizzazione L’intervento progettato prevede il recupero e la valorizzazione dell’area in esame con l’esecuzione di interventi finalizzati al riuso collettivo. Come appare evidente negli elaborati progettuali, sarà operato un’attività preliminare di liberazione e sanificazione, che unitamente alla demolizione parziale del muro perimetrale del muro di confine su via D’Angiò, restituirà una visibilità complessiva del paesaggio orientato verso il mare. Il miglioramento all’accesso dell’area parco, avverrà attivando come filtro il recupero dell’edificio al centro di esso per il quale è prevista la funzione di attrazione, propaganda di spettacoli e manifestazioni in rapporto all’ampiezza di esso e del parco. Lo spazio interno sarà organizzato per consentire piacevoli passeggiate, manifestazioni ed eventi, essendo arricchito con l’apporto di ampi spazi verdi e alberature mediterranee. Un ulteriore miglioramento per la fruibilità e l’accesso è la creazione di un tratto di raccordo progettato per collegare l’area con il raccordo viario di prossima realizzazione denominato “Bretella” la quale ha la funzione di decongestionare la città dal traffico di autotreni, i quali in assenza di un asse viario adeguatamente dimensionato, attraversano la città generando disagio e rallentamento della regolare circolazione veicolare urbana. L’intervento complessivo prevede: la sanificazione dell’intera area, con l’asportazione della vegetazione spontanea, l’asportazione di rifiuti inclassificabili cumulatisi nel corso degli anni per l’effetto di sversamento abusivo ad opera di ignoti; la realizzazione di un muro di confine sul lato sud posto al limite della proprietà FF.SS.; la demolizione dei muri di confine al fine di consentire l’ingresso al fabbricato nonché la ricostruzione di alcuni parti particolarmente degradate; il recupero della pavimentazione esistente in basole, integrata nelle zone mancanti con riempimenti in calcestruzzo carrabile; il restauro del porticato in mattoni; la ristrutturazione dell’edificio con una rimodulazione delle altezze rispetto a quello esistente operando il decremento del volume esistente; la realizzazione di copertura a falde con sottostante carpenteria metallica; la posa in opera di serramenti di sicurezza; la realizzazione di raccolta delle acque meteoriche; la realizzazione dell’impianto di pubblica illuminazione all’interno del parco; la posa in opera di impianto fotovoltaico in copertura al fabbricato; la messa a dimora di essenze arboree mediterranee; la posa in opera di ingressi carrabili con accesso al parco da via D’Angiò, e di raccordo con la costruenda Bretella Relativamente la trattazione degli interventi strutturali e di consolidamento dell’edificio esistente si rimanda alle tavole strutturali.

PROSPETTO FRONTALE DI PROGETTO EDIFICIO POLIVALENTE

PROSPETTO LATERALE DI PROGETTO EDIFICIO POLIVALENTE VISTA DALL’ALTO PARCO URBANO 7- CANTIERABILITÀ

L’intervento nella sua diversificata complessità e riferita al tratto estensivo delle arcate di Via Caracciolo, Via D’Angiò e alle superfici dell’area Darsena ed ex Area RFI, consente una cantierabilità pressoché parallela, ovvero l’avvio organizzato di più cantieri: 1. DARSENA - (FASE 1) 2. ARCATE – (FASE 2) 3. SISTEMAZIONE AREA EX RFI – (FASE 3) 4. EDIFICIO POLIVALENTE UBICATO ALL’INTERNO DELL’AREA EX RFI - (FASE 3)

Tale condizione favorirà le attività organizzative delle imprese, e l’ottimizzazione delle tempistiche di esecuzione coincidente con un periodo di mesi 12.

Torre Annunziata, Il progettista