ARCANA SAPIENZA L’Alchimia Dalle Origini a Jung Michela Pereira Arcana Sapienza L'alchimia Dalle Origini a Jung

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ARCANA SAPIENZA L’Alchimia Dalle Origini a Jung Michela Pereira Arcana Sapienza L'alchimia Dalle Origini a Jung Michela Pereira ARCANA SAPIENZA L’alchimia dalle origini a Jung Michela Pereira Arcana sapienza L'alchimia dalle origini a Jung Carocci editore I° edizione, febbraio 2001 © copyright 2001 by Carocci editore S.p.A., Roma Finito di stampare nel febbraio 2001 per i tipi delle Arti Grafiche Editoriali Srl, Urbino ISBN 88-430-1767-5 Riproduzione vietata ai sensi di legge (art. 171 della legge 22 aprile 1941, n. 633) Senza regolare autorizzazione, è vietato riprodurre questo volume anche parzialmente e con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia, anche per uso interno o didattico. Indice Introduzione 13 1. L'origine dell’alchimia: mito e storia nella tradizione occidentale 17 1.1. L’origine dell’alchmiia 17 1.2. Il mito della perfezione 22 1.3. Figli di Ermete 26 2. Segreti della natura e segreti dell'alchimia 31 2.1. I segreti della natura 31 2.2. Preludio all’alchimia 33 2.3. Le dottrine di Ermete 37 2.4. Physikà kaì mystikà 40 3- L’Arte Sacra 47 3.1. In principio la donna 47 3.2. L’altare del sacrificio 51 3.3. Il segreto dell’angelo 55 3.4. Un’acqua divina e filosofica 59 4. 65 4.1. Passaggio ad Oriente 65 7 ARCANA SAPIENZA 4.2. Alchimisti di biblioteca 67 4.3. Il fiore della pratica 69 4.4. La fabbricazione dell’oro 72 5. Cosmologie alchemiche 79 5.1. I segreti della creazione 79 5.2. La Tabula smaragdina 82 5.3. Un congresso di alchimisti 85 5.4. La chiave della sapienza 87 6 . La sapienza trasformatrice 95 6.1. L’alchimia nell’IsIam 95 6.2. La Bilancia 96 6.3. Sostanze e operazioni 101 6.4. Allegorie 102 6.5. Un giudizio filosofico 105 6.6. Propedeutica della sapienza 107 7. Fra due civiltà 111 7.1. L’oro spagnolo m 7.2. I segreti di Ermete 113 7.3. «Quest’opera somiglia alla creazione di un uomo» 116 7.4. L’anima nell’alchimia 118 7.5. Il magistero perfetto 121 7.6. Translatio alchemiae 122 8. Falsari e filosofi 129 8.1. Simia naturae 129 8.2. Un nuovo sapere 132 8.3. Alchimia e filosofia naturale 133 8.4. La trasmutazione dei metalli 137 8 INDICI. 8.5. Alchimia, medicina e prolungamento della vita 139 8.6. Aurum per magisterium 144 9. Dal sogno dell’elixir alla produzione della quintes­ senza 149 9.1. Il segreto dei segreti della natura 149 9.2. Una scuola di alchimisti 152 9.3. Un tesoro durevole 156 9.4. I semi della perfezione 159 9.5 La quintessenza 161 9.6. Distillare la radice della vita 163 io. Realtà, leggende e simboli alla fine del Medioevo 169 10.1. L ’ oro, il sole, il cuore 169 10.2. Liber librum aperit 172 10.3. Vita d’alchimista 174 10.4. Visioni, parabole, profezie 178 10.5. La condanna dell’Inquisitore 183 ii. Nascita di una tradizione 189 11.1. Un’epoca di passaggio 189 11.2. Segretezza e divulgazione 193 11.3. Il linguaggio delle immagini 195 11.4. Bibliotheca Chemica 200 11.5. Il ritorno di Ermete 202 12. Visibile e invisibile 209 12.1. Atanor microcosmico 209 12.2. La luce della natura 212 12.3. Signatura rerum 215 12.4. La filosofia chimica 218 12.5. La filosofia Mosaica 220 12.6. Continuità e rotture 222 9 ARCANA SAPIENZA 13. Il sapere occultato 229 13.1. Sogni e utopie 229 13.2. Icone e musica 232 13.3. I segreti delle corti 235 13.4. Alkahest 239 13.5. Il criptogramma dell’onnipotente 243 14. Chimica sublime 251 14.1. L’alchimia nell’età della chimica 251 14.2. La perfezione della chimica 254 14.3. Esperimento vitale 255 14.4. L’ideale della perfezione 260 14.5. Dall’erudizione alla storia 264 14.6. Il primo errore 266 15. La Grande Opera 273 15.1. Cattedrali alchemiche 273 15.2. Mysterium Coniunctionis 276 15.3. Alchimia e modernità 281 15.4. Trasformazione e cura del mondo 283 Conclusione 293 Bibliografia 297 Indice dei nomi 317 io Afan de desvelar, afàn irreprimible de comunicar lo desvelado [...], sin saber el efecto que va a cau­ sar, que va a seguir de su revelación. Maria Zambrano, Por qué se escribe Introduzione Duplice è stata fin dall’origine la produzione degli alchimisti: il ri­ sultato materiale delle operazioni di laboratorio su cui fondavano il proprio sapere e i fiumi di parole che hanno scritto per insegnare a ottenerlo. Non possediamo alcun prodotto che sia effettiva, non leg­ gendaria testimonianza dei tentativi perseguiti per secoli dai “figli di Ermete” di fare l’oro o l’elixir; ma di loro ci rimane una letteratura sterminata e in gran parte ancora semisconosciuta, redatta in forme diversissime, dalla ricetta al trattato filosofico all’allegoria in parole e immagini. Testi scritti e immagini sono l’unico lascito certo di una tradizio­ ne per molti aspetti ancora vivente: oltre all’esistenza di un cospicuo numero di praticanti “tradizionali” più o meno attendibili (di cui ho avuto modo di saggiare la consistenza attraverso le numerose e-mail che ho ricevuto dopo aver affidato ad un sito Internet un breve iper­ testo sull’alchimia come «sapere che nasce dal fare»), alcuni ricerca­ tori nell’ambito delle farmacologie alternative fanno seriamente riferi- mento alla tradizione alchemica e un buon numero di psicologi del profondo trovano riscontro alla difficile ermeneutica dei sogni nel de­ posito, certo non meno oscuro, delle immagini e delle operazioni del­ l’Arte Sacra. Per non parlare della presenza ambigua del termine stes­ so “alchimia” e di significativi reperti del lessico alchemico (quintes­ senza, pietra filosofale, sublimare ecc.) nel linguaggio di ogni giorno, o dell’affascinata reazione che generalmente il solo nominare l’alchi­ mia suscita. Non è stato facile decidere di raccontare la storia dell’alchimia ri­ nunciando alla sicurezza di una storiografia di tipo accademico, come contributo specialistico ad una storia delle scienze, o di un’interpreta­ zione comunque legittimata, come quella della tradizione ermetica o quella junghiana “di stretta osservanza”. D’altra parte, come gli alchi­ misti di cui parlerò, anch’io ho ceduto alla tentazione di affidare a pagine scritte il “segreto” che per parte mia ho trovato nell’alchimia e 13 ARCANA SAPIENZA che, forse perché la mia ricerca era di ordine filosofico, si è mostrato in termini filosofici, come scoperta di una concezione del fare umano e di una visione del mondo che mostrano la possibilità di un rappor­ to fra umanità e natura altro ed inesplorato rispetto a quello instaura­ to dalla modernità. Non è certamente possibile riproporre, oggi, il fare alchemico nella sua letteralità: tuttavia spero che presentare nel loro sviluppo storico le convinzioni con cui gli alchimisti operavano e le modalità del loro operare, ambigue certo ma non piattamente con­ formi all’idea del dominio umano sulla natura come sola possibilità di essere nel mondo, offra “cibo per il pensiero” a quanti ancora non si sono arresi al nichilismo post-heideggeriano e cercano di coniugare il fare umano con la responsabilità per la terra. E poiché ho “scoperto il segreto” dell’alchimia a partire da stu­ di accademici, seguendo - all’inizio inconsapevolmente - il suggeri­ mento che chiude il Mutus Liber («lege, lege, relege...»), l’unico modo per me possibile di farne altri partecipi era quello di pro­ durre, a mia volta, un libro. Un libro che presenti le parole stesse degli alchimisti attraverso i loro molti libri, perché «liber librum aperit» e non ci si può accontentare di un’unica esposizione né di un unico autore per comprendere. Un libro che pertanto è costrui­ to esattamente come molti dei libri di cui parlerà: la Turba philoso- phorum, il Rosarius, i Symbola aureae mensae duodecim nationum, per non fare che pochi celeberrimi esempi, sono esposizioni dei detti dei filosofi (perché tali si denominavano gli alchimisti). Uno specchio di specchi, al fondo del quale l’immagine del fare alche­ mico si scompone nelle mille immagini che la civiltà ellenistica e bizantina, islamica e cristiana medievale hanno tramandato e che non sono scomparse nella modernità, pur assumendo il colore oscuro di certe figure dell’inconscio che dai sogni non cessano di premere sulla coscienza del giorno. Nell’esposizione, che definisce il percorso diacronico dell’alchimia occidentale a partire dal II secolo d.C. per arrivare fino alle inter­ pretazioni contemporanee, ho cercato di rendere disponibili i risul­ tati delle ricerche più attuali in maniera da offrire sia una veduta sintetica dell’evoluzione dell’“Arte Sacra”, sia la possibilità di ap­ profondire i singoli argomenti attraverso le letture più aggiornate 1. Per questo ho cercato di segnalare sistematicamente i contributi più recenti e/o quelli fondamentali relativi ad ogni singolo argo­ mento affrontato. Pur senza mirare alla completezza, che avrebbe appesantito oltre misura l’apparato di note, ho di norma indicato lavori che, per la presenza di valide proposte interpretative e di 14 INTRODUZIONE una consistente bibliografia di riferimento, possano servire da guida a chi desideri addentrarsi in prima persona nell'affascinante campo della storia dell’alchimia. Il mio lavoro non vuole essere però un mero rendiconto storio­ grafico. In primo luogo perché il percorso storico dell’alchimia oc­ cidentale non ha un andamento lineare, dall’antichità ai giorni no­ stri: l’alchimia è un sapere strutturalmente pre-moderno, che culmi­ na nell’età medievale, per poi sopravvivere da una parte cristalliz­ zandosi in una tradizione che si considera immutabile, dall’altra mescolandosi a ricerche nate da esigenze e con scopi altri rispetto alla ricerca alchemica della perfezione materiale. Inoltre, nella mia frequentazione dei testi alchemici mi sono posta fin dall’inizio il problema del senso di questo sapere e, nel confronto con le inter­ pretazioni del xx secolo, ho ricevuto importanti stimoli dagli scritti di Cari Gustav Jung, pur non riconoscendomi appieno nella sua idea dell’a-storicità dell’alchimia e del carattere inconscio dell opus.
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