S En a T O D E L L a R E P U B B L I

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S En a T O D E L L a R E P U B B L I S E N A T O D E L L A R E P U B B L I C A X I I I L E G I S L A T U R A N. 951 D I S E G N O D I L E G G E d’iniziativa del senatore MINARDO COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 15 LUGLIO 1996 Istituzione nella provincia di Ragusa delle zone franche di Ragusa, Modica, Vittoria, Comiso, Scicli, Ispica, Pozzallo, Giarratana, S. Croce Camerina, Monterosso Almo, Acate, Chiaramonte Gulfi TIPOGRAFIA DEL SENATO (1700) Atti parlamentari–2– Senato della Repubblica – 951 XIII LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI ONOREVOLI SENATORI. – Il presente disegno nomiche locali. Siffatte considerazioni si di legge ha lo scopo di creare alcune zone a sono mantenute valide nel tempo e restano franchigia doganale per gli operatori econo- attuali, come ne è prova il riconoscimento mici nazionali ed esteri che hanno interessi nella legge di delega 23 gennaio 1968, n. 29, orientati nel bacino del Mediterraneo, in che ha ritenuto l’opportunità di «integare i particolare nella provincia di Ragusa per la territori extra-doganali anche in località sua posizione marginale rispetto all’Italia e non marittime». di assoluta centralità rispetto al complesso Anche il Consiglio dei ministri dell’Unio- degli Stati del Nord-Africa e dell’Europa ne europea ha manifestato interesse alla meridionale. istituzione di zone franche. Il riconoscimento di queste aree come L’adozione di una siffatta misura costitui- «zone franche», con tutto ciò che questo rebbe un elemento decisivo per l’attuale si- fatto comporta di positivo, appare un atto tuazione locale, con prospettive future di dovuto dello Stato: sia in quanto intervento attrazione di risorse produttive e di rilancio mirato a ridurre il gap che separa il meri- del commercio. dione dalle regioni più sviluppate del Nord, Le ampie possibilità offerte dalle zone sia per vantaggi che potrebbero derivare franche, con opportuna previsione anche di all’intero paese. misure di salvaguardia, non sarebbero pre- La determinazione di mettere alcuni ter- clusive di altre parallele o aggiuntive facili- ritori nazionali fuori dalla linea doganale tazioni previste dall’ordinamento doganale, ha avuto tradizioni remote. Si ricorda, a senza che ciò debba creare confusioni ed questo riguardo, l’istituzione della «città interferenze nei rispettivi istituti, in quanto, franca» di Messina (1784) e dei «porti fran- ormai, è tradizionalmente attuata e normal- chi» di Catania, Messina e Palermo (regio mente recepita la possibilità di interventi decreto 27 dicembre 1927, n. 2395), non at- della Guardia di finanza, quando si presen- tuati per erronea valutazione di interessi re- tano le esigenze di assicurare il migliore an- gionalistici. Le conseguenze economiche e soprattutto sociali che ne derivarono sono damento nell’esecuzione delle operazioni da tra le cause che contribuirono a dare origi- e per l’estero. ne alla sempre attuale «questione meridio- Le attività consentibili all’esterno della nale». Di zona franca si torna a parlare nel zona franca evidenziano l’interesse della 1920, poi nel 1967. Ancora, nel 1985, il se- stessa esteso nei settori di trasformazione, natore Saverio Demagio proponeva, nella produzione, manipolazione e assemblaggio, IX legislatura, un articolato e complesso di- il che si concretizza e si ripercuote in un segno di legge per la costituzione in zona vantaggio anche per i territori adiacenti e franca della Sicilia centro-meridionale. complementari, per forniture di beni e ser- Obiettivo delle iniziative era quello di rag- vizi, direttamente o indirettamente interes- giungere le migliori condizioni per il mer- sati. Naturalmente ciò presuppone interven- cato interno nello sviluppo dei traffici inter- ti governativi duttili e tempestivi. A questi nazionali, rafforzando la naturale funzione fini sarebbe auspicabile anche la collabora- di transito di alcune parti del territorio na- zione, se necessaria, delle autorità regio- zionale e la costituzione di sedi favorevoli nali. al mercato internazionale. Tutto ciò, ovvia- Il disegno di legge nelle sue linee essen- mente, previa valutazione delle condizioni ziali risponde alle tipiche finalità di natura ambientali e delle caratteristiche socio-eco- economica che la legge sulle zone franche Atti parlamentari–3– Senato della Repubblica – 951 XIII LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI si prefigge. Non vi sarebbero pregiudiziali la sovranità dello Stato, in particolare per i di natura tecnica, essendo possibile assicu- regimi fiscali, senza il conforto di quelle ec- rare l’esercizio di controlli all’esterno delle cezionali ragioni riscontrate per gli altri ca- zone territoriali agevolate. Le eventuali si (come per il comune di Livigno e di preoccupazioni che potrebbero essere avan- Campione d’Italia) e formalmente ricono- zate per quanto attiene alle agevolazioni sciute per ultimo in materia di imposta sul temporanee riguardo alla immissione nella valore aggiunto della VI direttiva del Consi- zona franca, in esenzione fiscale e dogana- glio della CEE 17 maggio 1977, n. 388. Se, le, per il fabbisogno locale di generi alimen- però, le eccezionali ragioni che per Livigno tari di prima necessità e di materie prime, e Campione d’Italia sono di ordine stretta- sono superabili in un contesto complessivo mente geografico, per la provinica di Ragu- che tenga conto delle condizioni socio-eco- sa attengono alle condizioni, oltre che geo- nomiche del territorio interessato. Sono grafiche, economiche per le quali occorro- ben note le motivazioni che in altre occa- no, in una più generale e completa visione sioni sono state addotte per negare i benefi- politica, interventi eccezionali che ne con- ci: il provvedimento sottrarrebbe la zona al- sentano un immediato rilancio. Atti parlamentari–4– Senato della Repubblica – 951 XIII LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI DISEGNO DI LEGGE TITOLO I DISPOSIZIONI GENERALI CAPO I DETERMINAZIONE DELLE ZONE FRANCHE NELLA PROVINCIA DI RAGUSA Art. 1. 1. Il territorio della provincia di Ragusa compreso nei comuni di Ragusa, Modica, Vittoria, Comiso, Scicli, Ispica, Pozzallo, Giarratana, S. Croce Camerina, Monterosso Almo, Acate, Chiaramonte Gulfi è conside- rato fuori della linea doganale agli effetti dell’applicazione del testo unico delle dispo- sizioni legislative in materia doganale, ap- provato con decreto del Presidente della Re- pubblica 23 gennaio 1973, n. 43, e viene co- stituito in zona franca. Art. 2. 1. Il quinto comma dell’articolo 2 del te- sto unico delle disposizioni legislative in materia doganale, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 23 gennaio 1973, n. 43, è sostituito dal seguente: «Sono assimilati ai territori extra-dogana- li i depositi franchi, i punti franchi, gli altri analoghi istituti, di cui agli articoli 132, 164 e 254 ed il territorio della provincia di Ra- gusa compreso nei comuni di Ragusa, Mo- dica, Vittoria, Comiso, Scicli, Ispica, Poz- zallo, Giarratana, S. Croce Camerina, Mon- terosso Almo, Acate, Chiaramonte Gulfi, co- stituito in zona franca». Atti parlamentari–5– Senato della Repubblica – 951 XIII LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI Art. 3. 1. Il regime di zona franca ha effetto nei riguardo dei diritti di confine e degli altri istituti doganali di cui all’articolo 34 del ci- tato testo unico approvato con decreto del Presidente della Repubblica 23 gennaio 1973, n. 43 ed ha, altresì, effetto: a) nei riguardi degli importi compensa- tivi monetari istituiti con regolamento (CEE) n. 974/71 del Consiglio del 12 maggio 1971; b) nei riguardi dell’imposta sul valore aggiunto. Art. 4. 1. Nella zona franca sono ammesse le merci di ogni specie e di qualsiasi origine, proveninenza o destinazione. 2. Le merci ammesse nella zona franca possono formare oggetto, alle condizioni stabilite dalla presente legge: a) di operazioni di carico, scarico, tra- sbordo e magazzinaggio; b) della manipolazioni usuali consenti- te dalle disposizioni in vigore; c) di operazioni di distruzione; d) di operazioni di trasformazione. Art. 5. 1. Su richiesta del proprietario e del suo locale rappresentante, le merci nazionali e nazionalizzate intrdotte nella zona franca di cui ai capitoli da 84 a 94 della nuova tariffa dei dazi doganali di importazione, approva- ta con decreto del Presidente della Repub- blica 26 giugno 1965, n. 723, si considera- no, a tutti gli effetti fiscali, come esportate, salvo per quanto riguarda le restituzioni per le quali, in applicazione delle disposizioni vigenti, sia prevista l’uscita dal territorio geografico quale elemento essenziale per la loro concessione. Atti parlamentari–6– Senato della Repubblica – 951 XIII LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI CAPO II ESCLUSIONE DAL REGIME DI ZONA FRANCA Art. 6. 1. Il Ministro delle finanze, di concerto con i Ministri dell’industria, del commercio e dell’artigianato e del commercio con l’estero, su conforme parere del Governo della Regione siciliana, può disporre l’esclu- sione dai benefici previsti dal regime di zo- na franca delle merci o categorie di merci la cui produzione o lavorazione possa rive- larsi pregiudizievole all’economia dello Sta- to o della regione. CAPO III REGIMI DOGANALI-ECONOMICI E FRANCHIGIE DOGANALI Art. 7. 1. Le merci estere introdotte nella zona franca possono essere dichiarate: a) per l’importazione definitiva; b) per l’importazione temporanea e la successiva riesportazione; c) per la spedizione da una dogana all’altra; d) per il trasporto; e) per il deposito; f) per la lavorazione. Art. 8. 1. Le merci nazionali o nazionalizzate in- trodotte nella zona franca possono essere dichiarate: a) per l’esportazione definitiva; b) per l’esportazione temporanea e la successiva reimportazione; c) per il cabotaggio; d) per la circolazione; e) per la lavorazione. Atti parlamentari–7– Senato della Repubblica – 951 XIII LEGISLATURA – DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI - DOCUMENTI Art. 9. 1. Le merci nazionali o nazionalizzate in- trodotte nella zona franca e per le quali non siano state concesse agevolazioni fiscali, in applicazione dell’articolo 6, si trovano nella condizione giuridica di merci estere; per es- se il proprietario o il suo legale rappresen- tante può richiedere l’applicazione delle norme vigenti in materia di reintroduzione in franchigia.
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