Strada Maestra N.43
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Il Ruolo Di Igino Benvenuto Supino Per La Conoscenza, Tutela E Valorizzazione Del Patrimonio Artistico Italiano
Editoriale INTRECCI d’arte DOSSIER – n. 4/2018 IL RUOLO DI IGINO BENVENUTO SUPINO PER LA CONOSCENZA, TUTELA E VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO ARTISTICO ITALIANO Marinella Pigozzi Gli storici dell'arte e gli studiosi che già alla fine del secolo XIX si resero conto di quanto la fotografia intesa come laboratorio, occasione d'indagine personale, potesse aiutare la conoscenza del patrimonio artistico e contribuire alla crescita della neonata disciplina Storia dell’arte e dei relativi coinvolgimenti nella ricerca, nella didattica, nel restauro, non furono molti. In Italia, accanto ad Adolfo Venturi e a Corrado Ricci, più volte interlocutori di Supino, possiamo ricordare Luca Beltrami (1854-1933), che aveva iniziato molto presto a raccogliere per i suoi studi e lavori riproduzioni fotografiche di documentazione. Oggi le vediamo nella raccolta del Civico Archivio Fotografico del Castello Sforzesco di Milano di cui divennero nel 1926 il nucleo iniziale. Giulio Cantalamessa (1846-1924) fece lo stesso nel 1906 quando, trasferendosi a Roma, decise di donare la propria raccolta fotografica alle Gallerie dell’Accademia di Venezia di cui era stato curatore dal 1894. Nel resto dell’Europa, il Bildarchiv Foto di Marburg vide la sua nascita nel 1913 grazie all’interesse di Richard Hamann (1879-1961)1. Il Rijksbureau voor Kunsthistorische Documentatie a l’Aia aprì al pubblico nel 1932 in seguito alla donazione di più di 100.000 fotografie raccolte durante la sua carriera dallo storico dell’arte olandese Cornelis Hofstede de Groot (1863-1930)2. Gli archivi fotografici di William Conway (1856-1937) e di Robert Witt (1872-1952), di Samuel Courtauld e di Arthur Hamilton Lee diedero l’avvio alle famosissime collezioni del Courtauld Institute of Art di Londra. -
Paolo D'ancona, Un'edizione Della «Vita» Del Cellini E La Divulgazione
PAOLO D’ANCONA, UN’EDIZIONE DELLA «VITA» DEL CELLINI E LA DIVULGAZIONE ∗ Abstract – Paolo D’Ancona (1878-1964) was among the first University Professors of Art History in Italy. He taught at the Università degli Studi in Milan from 1908 to 1954 (with an interruption from 1938 to 1945 due to the fact that he was Jewish) and while there he formed a large number of pupils. Today his activity as a teacher and divulgator has to be regarded as more important than his scholarly one: starting in the mid-1920s D’Ancona, who until then had focused mainly on the History of Illumination, devoted himself especially to the divulgation of Art History, constantly updated and expounded in a very clear manner in schoolbooks and printed works that were meant to have a large circulation. This article is centered mostly around a brief foreword to Benvenuto Cellini’s Vita (Milano, Cogliati, 1925), in which D’Ancona drifts away from Adolfo Venturi’s and Igino Benvenuto Supino’s well-established critical patterns in order to define the artist’s Mannerism in very modern terms, also by accurately appraising his sculptures, that he came to fully appreciate for their formal and intentionally refined elegance. The echo of this short, yet very appropriate Art History lesson cannot be found in contemporary art literature, but only in the pages by the philologists and scholars that from that moment on wrote a foreword to Cellini’s Vita: Enrico Carrara, Bruno Maier, Ettore Bonora, Carlo Cordié. D’Ancona owes the surprisingly modern interpretation of these works of art to honest pedagogical prac- tice, rather than to rigorous disciplinary orientation: he was strongly influenced by the personality of his father, Alessandro D’Ancona (1835-1914), an Italian Literature professor at the Normale di Pisa for almost half a century, and followed his model by taking cues from the method of the faded historical school and by updating it thanks to the warm bond he had struck up with Lionello Venturi as well as with other scholars of his time. -
102 Il Fondo Supino Oggi. Prospettive Di Ricerca A
Articoli INTRECCI d’arte DOSSIER – n. 4/2018 IL FONDO SUPINO OGGI. PROSPETTIVE DI RICERCA A PARTIRE DALLE TESTIMONIANZE FOTOGRAFICHE DI SCULTURA PISANA DEL TRECENTO DI ALINARI E AMMAGLIATI Giulia Calanna Igino Benvenuto Supino, personalità di spicco nel panorama italiano tra Otto e Novecento, è stato uno dei padri fondatori della disciplina storico-artistica basata sulla ricerca documentaria e sull’uso, all’epoca assai precoce, della fotografia come mezzo di studio1 (fig. 1). Nel 1907, quando lo studioso pisano approda a Bologna per ricoprire la prima cattedra di storia dell’arte dell’Università, ha alle spalle una pluriennale esperienza come conservatore e direttore museale. Aveva infatti lavorato prima a Pisa, sua città natale, dove aveva fondato il Museo civico e curato il relativo catalogo pubblicato nel 18942 , poi a Firenze dove dal 1896 al 1906 ha diretto il Museo Nazionale del Bargello3. L’attenzione di Supino verso la documentazione fotografica a supporto della didattica e della ricerca storico-artistica contraddistingue il suo trentennale magistero all’Università di Bologna. La consapevolezza dell’utilità delle testimonianze fotografiche manifestata da Supino è in linea con il suo metodo di ricerca, consolidato alla scuola di Alessandro d’Ancona e basato soprattutto sull’analisi di fonti e documenti4. In occasione del X Congresso 1 Per una nota biografica si veda ILARIA CRISTALLINI, Igino Benvenuto Supino. Nota biografica e storica, in Igino Benvenuto Supino 1858-1940. Omaggio a un padre fondatore, a cura di Paola Bassani Pacht, Firenze, Edizioni Polistampa, 2006, pp. 27-37. 2 IGINO BENVENUTO SUPINO, Catalogo del Museo Civico di Pisa, Pisa, Tipografia T. -
The Production Methods of Neri Di Bicci and the Prevalence of Cartoon Usage in Fifteenth-Century Florence
The Production Methods of Neri di Bicci and the Prevalence of Cartoon Usage in Fifteenth-Century Florence Jennifer Adrienne Diorio A thesis submitted to the Graduate Program in the Department of Art in conformity with the requirements for the Degree of Doctor of Philosophy Queen’s University Kingston, Ontario, Canada August 2013 Copyright © Jennifer Adrienne Diorio 2013 ABSTRACT Florentine artist Neri di Bicci (1418-1492) was one of the most prolific and financially successful artists of the fifteenth century. The hundreds of extant paintings from his workshop are a testament to his industry, which is further underlined by a close examination of the 798 entries he wrote between 1453 and 1475 in his account book, his Ricordanze. The purpose of this dissertation is to analyse the monetary and social history in Neri’s Ricordanze in order to provide a framework for an exploration of the way that paintings were constructed in Neri’s workshop, and a close examination of the evidence concerning collaboration between Neri and his contemporaries. This thesis determined that the repeated use of full-size paper patterns, known as cartoons, was a key aspect of Neri’s painting procedure. Cartoon usage was established by overlaying scaled images of paintings in Photoshop, which demonstrated that the outlines of many of Neri’s figures and architectural designs were identical. Analysing the price of Neri’s paintings also revealed trends which suggested that he used cartoons. Half of the 224 objects described in the Ricordanze cost 30 lire or less, and the average of the 40 paintings between two and four square meters was 151 lire, less than half the regional average for paintings of comparable size. -
Pietre Vecchie Ma Non Antiche Compendio Di Scultura Medievale Pisana fino All’Età Di Giotto
LORENZO CARLETTI CRISTIANO GIOMETTI Pietre vecchie ma non antiche Compendio di scultura medievale pisana fino all’età di Giotto Pacini Arte Editore In copertina Lastra scolpita della chiesa di Santa Maria Assunta a Pappiana, San Giuliano Terme © Copyright 2010 Pacini Editore SpA ISBN 978-88-6315-240-1 Realizzazione editoriale e progetto grafico Via A. Gherardesca 56121 Ospedaletto-Pisa www.pacinieditore.it [email protected] Responsabile editoriale Elena Tangheroni Amatori Coordinamento produzione editoriale e prestampa Stefano Fabbri Direzione produzione Mauro Pucciani Fotolito e Stampa Industrie Grafiche Pacini La redazione dei testi è stata così suddivisa tra i due autori: Lorenzo Carletti pp. 21-89; Cristiano Giometti pp. 90-147 Referenze fotografiche Aurelio Amendola Stefano Del Ry Aldo Mela Francesca Micheli Opera della Primaziale Pisana Soprintendenza BAPSAE di Pisa e Livorno Si ringrazia la Curia Arcivescovile di Pisa, Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici per aver autorizzato la campagna fotografica Gli Autori ringraziano Leonardo Alati, Luca Baroncini, Federico Bianchi, Francesca Cecconi, Angela Curreli, Giada Di Cristina, Rossella Feraco, Raffaella Grilli, Maria Pizzi e Severina Russo L’editore resta a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato possibile comunicare e per le eventuali omissioni. Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall’art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le riproduzioni effettuate per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da AIDRO, Corso di Porta Romana n. -
Sovr + Verbali
Articoli INTRECCI d’arte DOSSIER – n. 4/2018 SUPINO A PISA: LA FOTOGRAFIA TRA «ARCHIVIO STORICO DELL’ARTE», IL PERGAMO DI GIOVANNI E IL MUSEO CIVICO Antonella Gioli Tornato a Pisa dopo studi ampi ma disorganici, Igino Benvenuto Supino intraprende con decisione la strada della ricerca storico-artistica e della tutela del patrimonio, che qui si intende ripercorrere da un particolare punto di vista: quello della fotografia come strumento di documentazione, elaborazione, argomentazione, persino autopromozione1, seguendo il filo delle immagini del Pergamo di Giovanni Pisano tra fotografie, saggi e una lettera. Il 12 novembre 1891 Supino viene nominato, per interessamento di Adolfo Venturi, Ispettore agli Scavi e Monumenti del circondario di Pisa2. Il 23 luglio 1892 il Consiglio comunale lo nomina all’unanimità Conservatore della Pinacoteca, carica onoraria e gratuita, con il compito di realizzare il nuovo Museo civico nell'ex convento di San Francesco. Il 12 novembre 1893, dopo soli 15 mesi, Supino inaugura il Museo di cui è ora direttore; il 19 gennaio 1896 vi apre la Sala dei Medaglieri con le raccolte di Francesco Franceschi, donatore del Medagliere 1 Su Supino e la fotografia vedi: MARINELLA PIGOZZI, Igino Benvenuto Supino e l’occhio della memoria storica e MASSIMO FERRETTI, Igino Benvenuto Supino: frammenti di uno specchio, in Igino Benvenuto Supino 1858-1940 Omaggio a un padre fondatore, a cura di P. Bassani Pacht, Firenze, 2006, pp. 47-58 e 59-70, poi più ampiamente in Firenze 2010; M. FERRETTI, Frammenti di uno specchio: dalla persecuzione razziale agli esordi di Supino storico dell’arte; MARILENA TAMASSIA, Viaggio tra le fotografie storiche del Museo del Bargello al tempo di Supino; MONICA MAFFIOLI, Affinità elettive, Igino Benvenuto Supino e Vittorio Alinari; M. -
La "Madonna Di Trapani" Y Su Repercu- Sion En España
LA "MADONNA DI TRAPANI" Y SU REPERCU- SION EN ESPAÑA por ANGELA FRANCO MATA En una capilla del santuario de la Annunziata en Trapani, cerca de Palermo, se venera una imagen de la Virgen con el Niño que ha tomado el nombre de la ciudad siciliana y cuya devoción pocas veces ha sido aventajada, traspasando no sólo la frontera italiana, sino que ha adquirido extraordinario auge en toda la geografía europea desde el siglo xv, llenando el Renacimiento y Barroco y llegando incluso a ser copiada hasta en la pasada centuria, «fabri- cándose» innumerables copias de la misma en alabastro, sobre todo, mármol, marfil —me han indicado que también en coral, aunque no he visto ningún ejemplar— y hasta alguna pintura. Es un caso palpable en que la devoción popular se ha impuesto al mérito artístico de la imagen, aunque éste no desmerezca. Aparte de otras razones, ha impedido un estudio sistemático de la misma el hecho de aparecer por mucho tiempo cubierta de exvotos y medallas dificultando su completa visión; no ha sido tampoco fácil acercarse a ella. Sin embargo la moderna crítica se ha ocupado de su estudio. Venturi, aunque le dedica escasas líneas 1 la considera de escuela pisana; del texto se puede deducir como entroncada con la escuela de Tino di Camaino, ejecutada para el comercio desde Pisa. Mientras puede ser posible lo segundo, no así la refe- rencia a escuela de Tino, de hacer mucho más nervioso y dramático que lo que se manifiesta en nuestra Madonna, más adscribible estilísticamente a la «maniera» de Nino Pisano, como opina Pietro Toesca 2 . -
L'università Di Bologna Palazzi E Luoghi Del Sapere
L’UNIVERSITÀ DI BOLOGNA PALAZZI E LUOGHI DEL SAPERE L’UNIVERSITÀ DI BOLOGNA PALAZZI E LUOGHI DEL SAPERE a cura di Andrea Bacchi e Marta Forlai Le immagini presenti nel volume sono frutto di una campagna fotografica commissionata dall’Università di Bologna per documentare gli edifici di pregio artistico e architettonico. Le fotografie sono state eseguite nel corso del 2018 da Antonio Cesari, per i palazzi storici, e Oscar Ferrari per l’architettura del Novecento. Antonio Cesari: pp. 10, 16, 18-19, 23, 29, 32, 38, 42, 43, 44, 45, 54, 55, 56, 57, 58, 59, 60, 68, 69, 71, 72, 73, 74, 75, 76, 77, 78, 82, 83, 84, 85, 86, 87, 89, 90, 91, 93, 97, 101, 102, 103, 105, 106, 107, 108, 109, 110, 112, 113, 114, 115, 116, 117, 118, 121, 122, 123, 124, 126-127, 128, 129, 131, 132, 133, 134, 135, 136, 138, 139, 140, 141, 142, 143, 145, 146, 147, 148-149, 151, 152, 154, 155, 157, 158, 159, 160, 162, 166, 260, 261, 264, 265, 266, 270, 272, 274, 275, 276, 277, 303, 304, 306, 307, 308 Oscar Ferrari: pp. 2, 8, 20, 21, 26, 35, 96, 174, 177, 178, 180, 181, 183, 184, 187, 188, 189, 192, 193, 194-195, 196, 197, 200, 201, 202, 204, 205, 206, 207, 209, 211, 212, 214, 216, 217, 218, 220, 221, 222, 224, 226, 227, 228, 229, 230, 233, 236-237, 238, 240, 241, 242, 245, 246, 247, 249, 250, 252, 253, 254, 279, 280, 281, 282, 285, 287, 289, 290, 291, 293, 294, 297 Altre referenze fotografiche Biblioteca Comunale dell’Archiginnasio di Bologna, foto Studio Pym/Nicoletti e Studi Cesari: p. -
Catalogo Autori
www.librerialdrovandi.it - [email protected] Catalogo aggiornato al: 27 Set 2021 CONDIZIONI DI VENDITA I prezzi sono comprensivi di IVA e fissi per tutti. Coloro che desiderano fattura sono pregati di indicarlo al momento dell'ordine, specificando l'esatta intestazione, comprensiva di Partita Iva o Codice Fiscale, da riportare sul documento. Non si inviano opere in visione; i libri si intendono completi e lo stato di conservazione � descritto nella scheda del libro (buono, molto buono, ottimo). La vendita si intende con diritto di recesso da esercitarsi a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno entro 10 giorni dal ricevimento della merce. Non � necessario motivare il recesso. Per qualsiasi controversia � competente il Foro di Bologna. SPEDIZIONI E PAGAMENTI 1. ITALIA Le spedizioni vengono normalmente effettuate entro 2 giorni dal ricevimento dell'ordine, tramite contrassegno postale (pagamento al postino al momento del ricevimento dei libri). Per spedizioni di importo superiore ai 200 euro la spedizione viene effettuata tramite "assicurata" e il pagamento � anticipato tramite: 1) ASSEGNO CIRCOLARE intestato a Libreria Aldrovandi di Alessandro Angeli. 2) BONIFICO su c/corrente bancario. Richiesta dei nostri dati bancari tramite e.mail. La spedizione sar� effettuata immediatamente dopo che avremo accertato l'avvenuto accredito. 3) CARTA DI CREDITO solo per acquisti effettuati tramite il circuito di maremagnum.com Spese di imballo e spedizione postale, da aggiungere al prezzo di listino dei libri, di 3.50 euro per pacchi con peso inferiore ai 3 Kg. 2. U.E. Payment in advance through: - BANK TRANSFER. To receive our bank details send e.mail to [email protected] - CREDIT CARD, only with Maremagnum.Com Prices for shipment (not over 2 Kg.) and bank charges: 15 euros Our bookshop is responsible for the delivery. -
Massimo Ferretti
MASSIMO FERRETTI RECAPITI Abitazione: via Gustavo Modena 37, Bologna (051.515077); Scuola Normale Superiore, piazza dei Cavalieri 7, Pisa (diretto: 050.509083); cell. 340.1588484, e- mail: [email protected] CARRIERA UNIVERSITARIA Frequenta i primi due anni della facoltà di lettere a Pisa, dove è nato il 14.1.1949. Successivamente sceglie di andarsi a laureare a Bologna, con Francesco Arcangeli. Dopo la laurea (1973), risulta vincitore del concorso di perfezionamento della Scuola Normale Superiore, dove lavora con Paola Barocchi e diventa borsista nell’anno successivo, fino alla partenza per il servizio militare (gennaio 1975). Nel luglio del 1975 vince il concorso di contrattista all’Università di Bologna, prendendo servizio nel gennaio successivo, al termine del servizio militare. Dal 1977-78 al 1984-85 è professore incaricato e poi associato di “Museografia” alla facoltà di lettere di Bologna; dove ha poi insegnato nei due anni successivi, sempre come associato, “Problemi di storiografia delle arti” e “Storia delle arti”. Dal marzo 1988 è straordinario di “Storia dell’arte moderna” all’Università Statale di Milano. Nel novembre del 1992 torna come ordinario a Bologna, dove insegna per un anno “Problemi di storiografia delle arti” e successivamente “Storia dell’arte medievale”. Dal novembre del 1994 all’ottobre del 2000 è direttore del Dipartimento delle Arti Visive. È inoltre presidente dell’indirizzo storico artistico del corso di laurea, poi Facoltà, di Beni culturali, sede di Ravenna, nel triennio 1996-98, dove anche insegna “Storia dell’arte medievale I” dall’anno 1995-95 al 1999-2000. Ha inoltre insegnato per diversi anni alle scuole di perfezionamento e poi di specializzazione di Bologna e di Milano/Statale (di cui è stato direttore per un anno). -
42. Spilluizicare. 43. Spreparato Ecc. 44. Stempeggigne. 45
42 BIBLIOGRAPHIE 1901. ROMANISCHE PHILOLOGIE. 42. spilluizicare. 43. spreparato ecc. 44. stempeggigne. 45. stuzzicare. 46. s'vercignare. 47. t^nchio. 48. trasto. 49. trespiggiare. 50. tufea. 52. vi- luppo. In Miscellanea ling. in onore di G. Ascoli 421—445. 687 Pieri Silvio, La vocal tonica alterata dal contatto d'una consonante labiale con osservazioni di G. I. Ascoli. In Agi XV 457—480. 688 — Note etimologiche. In Agi XV 214—220. 689 Bitter Eugene, Romancium et gallicum. In Ro XXX 404. 690 Schuchardt Hugo, Franz, ca lou, lat. coclaea (vgl. Rom. XXIX 438 ff.). — ber Laut- und Bedeutungswandel (vgl. Rom. XXIX 583 ff.). In ZrP XXV 244—256. 691 — Sichel und S ge; Sichel und Dolch. Braunschweig. 4°. 12 S. In Globus XXX. [Darin: Romanische Etymologieen.] 692 — Κάλνμμα, χολνμβάν, (?) χάλως im Romanischen. In ZrP XXV 490—498. 693 — Ficatum, fecatum: ficotum -\- hepateP In ZrP XXV 615—616. 694 — Lat. torta, tartarum (zu ZrP XXIV 250 f.). In ZrP XXV 490. 695 Suchier Hermann, Kleine Beitr ge zur romanischen Sprachgeschichte: fz. Altre Martin; lat. Stupere; fz. Chaste chauve large riche\ frz. Ogre\ fz. lai. rum. Insenina. In Miscellanea ling. in onore di G. Ascoli 65—73. 696 Bovet Ernesto, Ancora il problema „andare". In Scritti vari di Filologia a Ernesto Monaci ... S. 243—262. 697 5. ZrP XXVI 639 (Gustav Gr ber). Breal Michel, £tymologies. Italien andare. In Momoires de la Sociote de linguistique de Paris XII 82. 698 Lagercrantz O., Eine Wortgruppe bei Verrius Flaccus. l. lat. andruare redandruare; 2. malt, androna andare. In ZvSp XXXVII 157—177. 699 Marchot Paul, Ancora sopra andare. -
Four Altarpieces from the Church of Santo Spirito in Florence (1485-1500)
ABSTRACT Title of dissertation: DECORATING THE HOUSE OF WISDOM: FOUR ALTARPIECES FROM THE CHURCH OF SANTO SPIRITO IN FLORENCE (1485-1500) Antonia Fondaras, Doctor of Philosophy, 2011 Dissertation directed by: Professor Meredith J. Gill Department of Art History and Archaeology This dissertation examines four altarpieces by different artists painted between 1485 and 1500 for Santo Spirito, the church of the Augustinian Hermits in Florence, in light of the Hermits’ influence on the paintings’ iconography. I argue that each of the altarpieces expresses a distinct set of Augustinian values and suggests appropriate modes of devotion and praxis. Together, the paintings represent an attempt on the part of the Florentine Hermits to convey their institutional and religious identity as heirs to Augustine’s spirituality. The first chapter reviews the history and thought of the Augustinian Hermits, the history of the convent of Santo Spirito and the building and decoration of its church. The second concerns Sandro Botticelli’s 1485 Madonna and Child Enthroned with Saints John the Baptist and John the Evangelist , which displays a nursing Virgin in a garden of scriptural quotations. The altarpiece portrays Holy Wisdom as the garden of Ecclesiasticus 24, as the Virgin immaculate created before all things, and, most importantly, as the Christ Child whose engorged breasts feed mankind. The third chapter addresses Piero di Cosimo’s 1490-1498 Visitation with Saints Nicholas of Bari and Anthony Abbot . Mary and Elizabeth’s junctio dextrarum seals, under the impression of the Holy Spirit, the union of the Testaments and the unity and authority of Ecclesia and accomplishes the “kiss of Justice and Peace” of Psalm 84.