1-3 (309-311) Gennaio-Dicembre 2008

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1-3 (309-311) Gennaio-Dicembre 2008 Anno CXIV n. 1-3 (309-311) Gennaio-Dicembre 2008 MISCELLANEA STORICA DELLA VALDELSA PERIODICO QUADRIMESTRALE DELLA SOCIETÀ STORICA DELLA VALDELSA 2009 MISCELLANEA STORICA DELLA VALDELSA fondata nel 1893 Direttore: SERGIO GENSINI Comitato direttivo: ENZO CATARSI, GIOVANNI CIPRIANI, MARJA MENDERA CASO- LI, ITALO MORETTI, RENZO NINCI Comitato di redazione: VANNA ARRIGHI, ELISA BOLDRINI, EMANUELA FERRETTI, SERGIO MAZZINI, SUSANNA PIETROSANTI Segretario di redazione: FRANCO CIAPPI (e-mail: [email protected]) Redazione e amministrazione: Società Storica della Valdelsa - Via Tilli, 41 - 50051 Castelfiorentino, tel.: 0571 64019, fax: 0571 686388, e-mail: [email protected]. Sito web della Società e della rivista all’URL: http://xoomer.virgilio.it/ssv/. Si diventa soci mediante domanda diretta alla Presidenza o rivolgendosi ai fiduciari del proprio comune, dietro versamento della quota annua di € 13,00 che dà diritto a ricevere la rivista. Versamenti sul c/c postale 21876503, intestato a Società Storica della Valdelsa - 50051 Castelfiorentino. Dal n. di serie 299 (2004), la rivista è pubblicata dall’editore Polistampa di Firenze, a cui è possibile rivolgersi per sottoscrivere l’abbonamento (anche tramite l’URL: http://www.polistampa.com/asp/sr.asp?id=3816). Libri e opuscoli inviati alla rivista saranno recensiti o comunque segnalati. Manoscritti, corrispondenza e pubblicazioni al Direttore: prof. SERGIO GENSINI - Via L. Chiti, 11 - 50050 MONTAIONE (Firenze). I manoscritti non pubblicati non si restituiscono. La pubblicazione di articoli firmati non implica adesione, da parte della rivista, alle tesi sostenutevi. Le Norme per i collaboratori della rivista sono consultabili nel n. di serie 287 (2000), pp. 299-306, oppure nel sito web. © 2009 SOCIETÀ STORICA DELLA VALDELSA - Castelfiorentino © 2009 EDIZIONI POLISTAMPA Via Livorno, 8/32 - 50142 Firenze Tel. 055 737871 (15 linee) [email protected] - www.polistampa.com Sede legale: Via Santa Maria, 27/r - 50125 Firenze SOMMARIO STUDI E RICERCHE GABRIELE TADDEI, Alcune considerazioni a riguardo di un saggio di Robert Davidsohn ......................................................................................................................................... Pag. 7 ROBERT DAVIDSOHN, La nascita del consolato in Toscana ............................. » 11 TAMARA GRAZIOTTI, Appunti sul notariato a San Gimignano nel XIV secolo: l’attività di ser Ranieri di Boninsegna ................................................ » 33 ANTONELLA DUCCINI, Popolamento e sviluppo urbanistico a Certaldo nei primi decenni del Quattrocento ............................................................................................. » 91 MASSIMO FERRETTI, «From photographs taken for the author»: Edith Wharton, la ditta Alinari, le terrecotte di San Vivaldo ................................... » 111 FEDERICA CASPRINI, Vittorio Meoni e il divisionismo: i carteggi con Vittore e Alberto Grubicy, Plinio Nomellini, Benvenuto Benvenuti ... » 133 NOTE E DISCUSSIONI MARIA TERESA FRANCHI, Piccolo ritratto delle tavole gambassine dei nonni ............................................................................................................................................................................ » 197 LAURA CANTINI, Antonio Paolucci cittadino onorario di Castelfioren- tino ................................................................................................................................................................................. » 207 4 SOMMARIO NOTIZIARIO BIBLIOGRAFICO RECENSIONI P. CAMMAROSANO, V. PASSERI, I castelli del Senese. Strutture fortifica- te dell’area senese-grossetana (Sergio Gensini) .......................................................... Pag. 219 BIBLIOGRAFIA VALDELSANA Stato d’anime della Chiesa di S. Lorenzo M. in Poggibonsi, compilato nell’anno 1865 a forma della legge del dì 31 dicembre 1864, n. 2105 (Sergio Gensini) ...................................................................................................................... » 223 Gli incunaboli e le cinquecentine della biblioteca comunale di San Gimi- gnano, a cura di N. HARRIS (Sergio Gensini) ................................................. » 224 SCHEDE a cura di Sergio Gensini .................................................................................................. » 227 APPUNTI BIBLIOGRAFICI VALDELSANI a cura di Sergio Gensini » 228 VITA DELLA SOCIETÀ ...................................................................................................................... » 235 Elenco dei soci al 31-12-2007 ............................................................................................................. » 239 NECROLOGI Ricordo di Maria Terasa Franchi (Carlo Romiti) ............................................................. » 245 Pasquale Livi (Lucia Pratelli Magni) ............................................................................................. » 246 STUDI E RICERCHE GABRIELE TADDEI Alcune considerazioni a riguardo di un saggio di Robert Davidsohn L’accusa che, come è ben noto, il Sestan muoveva al principale lavoro del Davidsohn – quella di configurarsi come uno studio privo di una chiara problematica storica capace di rendere la Geschichte von Florenz qualcosa di diverso da una mera elencazione di fatti1 – non può applicarsi al breve in- tervento polemico del fiorentinista tedesco che viene qui per la prima volta proposto in lingua italiana2. Il saggio La nascita del consolato in Toscana si alimenta, infatti, di temi concreti e circostanziati. È possibile, come sostiene il Mazzi, che l’origine dell’istituto consolare sia da riallacciare alla pregressa esistenza di «commis- sioni di tutta la cittadinanza» dagli incarichi e dalle finalità particolari? È possibile, come prosegue il Mazzi, riconoscere nella gestione dei beni co- muni l’esigenza primaria che rese auspicabile, se non indispensabile, l’isti- tuto del consolato?3 È possibile, come afferma lo Zdekauer, che quest’ul- timo si differenziasse da ogni precedente istituzione assembleare nata in ambito (pre)comunale grazie ad un esercizio completo ed incondizionato della giurisdizione?4 Appoggiandosi allo studio del Bonardi su Padova5 ed a quello del von Heinemann sui comuni meridionali6 (peraltro radicalmente contestato dal 1 E. SESTAN, Roberto Davidsohn e la sua «Storia di Firenze», ora in ID., Storiografia dell’Otto e del Novecento, a cura di G. PINTO, Firenze 1991, pp. 3-31. 2 Vedi infra, pp. 11-32. 3 A. MAZZI, Studii Bergomensi, Bergamo 1888. 4 L. ZDEKAUER, recensione a R. Davidsohn, Entstehung des Consulats. Mit besonderer Be- rücksichtigung des Comitat Florenz-Fiesole, Freiburg 1891, «Rivista Italiana per le Scienze Giuri- diche», XII (1892), pp. 363-367. 5 A. BONARDI, Le origini del comune di Padova, Padova 1898. 6 L. VON HEINEMANN, Zur Entstehung der Stadtverfassung in Italien. Eine historische Unter- suchung von Lothar von Heinemann, Leipzig 1896. 8 GABRIELE TADDEI Salvemini, il quale nella sua recensione arrivò ad affermare che il lavoro corroborava una tesi di fatto opposta a quella che si prefiggeva di dimo- strare)7, il Davidsohn sostiene che il consolato si configurò come evoluzio- ne dei ristretti consigli di «boni homines», i quali non avrebbero trovato la loro ragion d’essere nell’amministrazione dei beni comunali destinati al pa- scolo – la cui rilevanza lo storico tedesco affermava essere a questa altezza cronologica del tutto residuale –, quanto nell’esercizio delle pratiche arbi- trali, cioè nella composizione delle controversie e dunque nella gestione di un potere dalla natura eminentemente, se non esclusivamente, (extra)giudi- ziale. E del resto, conclude il fiorentinista, nell’espletamento di tale funzio- ne, i consoli non rivendicarono affatto un possesso completo della giuri- sdizione, limitandosi sovente la loro «potestas» a modeste e circostanziate competenze. Tre risposte più o meno recisamente negative quelle del Davidsohn, che argomenta le sue affermazioni tramite l’analisi di alcuni casi specifici. Quello offerto dalla piccola comunità appenninica di Pavana, i cui consoli, in una vertenza del 1223 tra Bologna e Pistoia, riconobbero la superiore giurisdizione della «civitas» emiliana; quello del «castrum» di Gambassi, il cui «comune vel quasi comune», senza affatto contestare i poteri di «banda et placita» goduti dal vescovo volterrano, appare essersi costituito, sostiene l’autore, in risposta all’esigenza di composizione delle controversie e delle dispute giuridiche eventualmente insorte tra i compaesani; quello del picco- lo castello di Montevoltraio, la cui comunità dimostra una propria identità non tanto derivante dalla disponibilità di proprietà collettive – come il pa- radigma del Mazzi richiederebbe – quanto dalla circostanza di aver escluso i locali «domini» dalla partecipazione allo sfruttamento di tali beni; infine quello di Pisa, i cui consoli appaiono testimoniati già prima del 1085 laddo- ve la città ottenne il riconoscimento di una sua giurisdizione solo durante il regno di Corrado II. Cosa rimane oggi dello scritto del Davidsohn a quasi centodieci anni dalla sua prima pubblicazione? Che il consolato non sia necessariamente nato come espressione di una «potestas» piena ed incondizionata appare oggi pacifico. «Istituzione latente»8, costituita all’occorrenza in momenti di particolare urgenza e dunque dall’esistenza, almeno inizialmente, intermit- tente, il consolato rappresentò una delle possibili soluzioni istituzionali in 7 G. SALVEMINI, recensione a Zur Entstehung
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