Le Tre Arti : Considerate in Alcuni Illustri Italiani Contemporenai

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Le Tre Arti : Considerate in Alcuni Illustri Italiani Contemporenai Digitized by thè Internet Archive in 2015 https://archive.org/details/letrearticonside01rova LE TRE ARTI GIUSEPPE ROVANI GIUSEPPE ROVANI LE TRE ART m considerate in alcuni illustri Italiani contemporanei VOLUME UEIMO I L A N O FRATELLI TREVES, EDITORI ‘ 1874 . PROPRIETÀ LETTERARIA é óió ?ù 473 / Milano. — Tip. Treves. INTRODUZIONE Seguendo la storia del pensiero e del progressivo il incivilimento , è del più alto interesse l’osservare simultaneo cammino delle Arti sorelle V arte Tre , della parola, la plastica e la tonica, le quali, come le Grazie, si tengono indissolubilmente avvinte. Dapper- tutto, dove la civiltà è penetrata e dove continua il suo corso, noi vediamo ^sVo1‘g^rsi le fasi del pensiero sotto alla triplice manifestazione. La poesia , alimen- tata dalle meditazioni dei filosofi, e preparata dagli il e, avvenimenti della storia, trova concetto primo , vestita di forme ora sublimi ora leggiadre, ma quasi sempre inaccessibili ai la volghi , non manterrebbe fiamma che alla schiera più rara dell’ umanità, se la tonica, per la via de’ sensi, non recasse l’ annuncio VI INTRODUZIONE (lei trovati della poesia tutti i mortali che, a , senza volerlo, agitarsi (piasi dai suoni imparano ad , a fre- esaltarsi fino all’ mere, a consolarsi , ad entusiasmo. Ma 1’ onda musicale è troppo fuggitiva e le impres- sioni che ne derivano vengono cancellate le ime dal- r altre, si che la mente e l’animo si richiamano in- darno al confuso eco di concetti che si annebbiano alfine in una vaga albedine. Se non che, la scultura e la pittura coi segni fissi danno corpo all’ idea che dalla e la in vi- sgorga poesia , trasmettono forme sibili. Abbiamo detto che il loro cammino è simultaneo presso tutte le nazioni incivilite, pure in Italia è dove il loro nodo è più continuamente tenace. Lo sviluppo della poesia in Inghilterra fu, ad esempio, così pre- ])otente e repentino, che pare aver assorbito gran j)arte delle forze delle due sorelle, onde queste le ten- gon dietro a passo lentissimo, e qualche volta sem- brano smarrirsi affatto per lasciarla tutta sola a far le parti di tutte. Shakespeare e Byron non hanno degni colleghi tra’ pittori e musici. In Francia, lo Tre Arti hanno altari e sacerdoti, ma tra loro non è sem- pre eguale la corrispondenza e accade che, se , spesso la poesia conduce ad una meta, la musica e la pla- stica camminino per una via diversa. A’ tempi di Ba- cine e Corneille, mentre 1’ arte della parola era risa- lita a Sofocle e a Virgilio, architettura, scultura e pittura s’ erano tuffate invece nelle esagerazioni del barocco. Più tardi mentre Delaroche non osava alterare d’ una linea i documenti della storia, e ne’suoi quadri , INTRODUZIONE VII ; faceva rivivere un’epoca colla fedeltà della fotografia, Vittor Hugo camminava da padrone pe’ suoi campi, e anche oggidì la costringe a rillettersi nello specchio mendace della sua fantasia; e mentre Hugo e Dumas e Sue abusarono e smarrirono l’ingegno nelle intempe- ranze di un’arte che minaccia cader briaca, il battiloro Auber, come argutamente fu chiamato da un profóndo ingegno dopo avere da una cantilena napoletana , battuta e ribattuta, fatta uscire la Muta di Portici, versò r ispirazione goccia a goccia, e andò piano per andar sano. Non così nella Germania artistica. La mente se- rena e vastissima di Goethe, che qualche volta pare illuminata dai limpidi soli d’Italia, trova il suo esatto riscontro nella nota spontanea ed originale di Mozart, mentre assistendo alle musiche di Weber e di Mayer- beer ne par di sentire quella medesima inspirazione onde Werner dettò il suo Lutero, e sembra che il poeta, per una prodigiosa trasformazione, siasi fatto di e il maestro musica ; canto onde Beltrame évoca i morti, e la mistica armonia che accompagna il guiz- zare dei fuochi fatui, e i muti passi delle ombre ag- girantisi pel campo santo, sembrano suggerimenti ve- nuti dalla cupa fantasia di Biirger. Ma la pittura pare scostarsi alquanto da questa sfera nubilosa, e presso 1 fiamminghi è così gioconda e carnale, che sembra incompatibile coi vapori trascendentali ond’ è tutto quanto ingombro il cielo germanico. Il sólo Cornelius dipingendo le vòlte del Walhalla sembrò imaginoso come Werner e grandioso come Goethe. Ma se in Germania, più che in Inghilterra e in Francia, vili INTRODUZIONE le Arti sorelle camminarono concordi, non è da gran tempo che vi si strinse il connubio. Soltanto in Italia esso è antico soltanto in Italia, daH’Alighieri a’ dì, , nostri poesia, pittura e musica si muovono di conserva, gui- date da un’ispirazione medesima, e atteggiandosi sem- pre d’ accordo cogli avvenimenti e col progresso. In Italia noi vediamo ripetersi costantemente il fatto, che r arte della parola è sempre la prima a prendere, di- rem così, r iniziativa. Essa, per opera de’ grandi in- gegni, consegna in qualche segnalato capolavoro il pensiero generale del tempo e delle moltitudini che senza saperlo suggeriscono le nuove idee al poeta, il quale riesce tanto più accetto quanto è redattore più fedele delle tendenze generali. Queste, dalla babelica confusione in cui sono destinate ad agitarsi finché stanno fra la folla, passano ad assumere consistenza ed unità ed evidenza nelle opere dell’ arte, da cui ri- al che per la tornano poi ancora in mezzo popolo , prima volta si accorge di avere a lungo pensato quelle cose che gli ricompaiono innanzi eguali nella sostanza, ma col vario prestigio della forma. Stabilito e concen- trato il pensiero generale nella forma scintillante del poeta, non corre gran tempo che lo si sente riper- dell’ ad intervalli più o cosso, quasi colle leggi eco , meno lunghi, nelle opere delle Arti sorelle. — Riflet- tendo infatti al nuovo atteggiarsi che fece la letteratura ognuno potrà accorgersi in Italia nel nostro secolo , come e altre arti la seguano obbedienti, e come, poeti, pittori, musici, siensi aiutati a vicenda per compiere una rivoluzione nel pensiero. INTRODUZIONE IX Quando Byron, a compenso della corruttela onde si era fatto insolito esempio a questa Italia che lo aveva ospitato, vi aveva portato F annunzio di una insolita letteratura, della quale si era messo alla testa, la notizia dei quattordicimila esemplari di un poemetto smaltiti in tre giorni aveva invogliato gli spettatori della sua vita procellosa a far conoscenza anche del suo genio poetico. Quella specie d’aurora boreale onde è tutta colorita la fantasia del Child Harold fece una strana impressione anche agli ammiratori esclusivi deir inalterabile serenità del nostro cielo. Di quel tempo, una eletta schiera di giovani pensatori, raccol- tasi in Milano all’ ombra di un giornale che col titolo il più modesto aveva gettato il guanto di sfida agli uomini cresciuti nell’idolatria di un’arte tradizionale, ad introdurre, per corroborarla, nuovi elementi nella letteratura minacciata di senile aveva patria tabe , aperto il varco delle alpi al torrente galvanico che doveva riuscire funesto alle gamelle vergini. Un gio- vine che era predestinato ad educare i suoi compa- trioti con una poesia altamente popolare, ci aveva introdotti con Burger ad assistere alla ridda dei morti, e a rabbrividire sul destino d ’ Eleonora fatalmente avvinta allo scheletro-soldato. Altri provvedeva a ri- flettere nello specchio sincero di una traduzione squi- sita lo stile incomparabile onde Goethe riuscì a ren- dere seducente lo stesso diavolo, mentre tutti attin- gevano in copia alla fonte inesauribile dell’ unico Shakespeare. E la reazione fu così impetuosa e rapida, che quasi correva pericolo di trasmodare, se un inge- N INTRODUZIONE gno altamente equilibrato non avesse saputo contem- perare gl’ innesti alla natura della pianta indigena in modo che nel produrre insoliti frutti serbasse tutta- via i caratteri della vegetazione italiana. La fantasia che, abbandonata a sè stessa, si smarrì nell’ eccesso nell’ e intemperanza , confederandosi all’ austera ra- gione, diede modelli di poesia profondamente vera e calda di affetti non artificiali. D’altra parte, la sapienza storica, avendo trovato il modo d’innestarsi nel verso in luogo degli anacronismi della mitologia, aveva sa- puto infondergli un alto signilicato. All’ispirazione feconda e tanto quanto epicurea d’un tempo, successe dunque un’-ispirazione austera e so- bria alla di spiriti aveva , gioconda scorrevolezza che reso così piena di prestigio la manifestazione del pen- al principio del secolo dietro con- siero , tenne una centrazione malinconica, efficace anch’essa di un pre- stigio tutto nuovo. U Ildeg oncia di Grossi cavò le la- di e grime ai begli occhi tutta la penisola , da quel giorno parve una cosa poco decente e quasi incivile V abbandonarsi ai moti scomposti dell’ ilarità e alle risate persino i colori vivaci onde la salute sonore ; e la contentezza infiorano i cari volti giovanili, cajidero di prezzo affatto, e acquistarono invece un valore ine- stimabile le pallide gote e gli occhi languenti. Con questa generale affezione per le lagrime, come dunque avrebbe potuto continuare a 'trovar fortuna la chitarra di Figaro e la barba di Mastafà? Ed ecco che dal- r estremità meridionale d’ Italia, quasi per dare una prova espressa di generale concordia, agli inviti dei INTRODUZIONE XI poeti lombardi aveva risposto col più melodico sin- gulto il Maestro di Catania. Allora, dalla sfera dei pensatori solitari e delle belle sentimentali che leg- dei fazzoletti gevano indefesse munite lacrimari , di- la il scese mestizia anche fra buon popolo , che nel furor delle tempeste e nelle stragi del Pirata aveva imparato a dimenticarsi del largo al factotum della città, onde altra volta, uscendo dalla bettola poco sen- timentale, aveva rallegrato i notturni silenzi delle pu- bliche vie. E 1’ arte plastica non tardò ad associarsi alla poesia e alla musica premurosa di giungere , gradita alla moltitudine per cui specialmente è fatta.
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