Introduzione

Lo studio socioeconomico completo è stato realizzato nel 2003 e questo ne rappresenta un aggiornamento.

Saranno quindi prese in esame solo le variazioni più significative.

Per comprendere l’evoluzione e le sue tendenze è necessario fare riferimento al bacino di influenza dei movimenti migratori. Per Villa d’Almè questo è costituito dai Comuni limitrofi e da e, più in generale, dall’“Area Metropolitana” composta da Bergamo e i comuni posti nella “Corona”.

Le aree di confronto sono così definite:

Almenno San Bartolomeo; ; ; Comuni vicini ; ;

A R E Bergamo A Almè, , Sorrisole, Villa d'Almè M Brembo Nord E T , ; , R Brembo O P , di Sopra, , O Brembo Est L I T A , Gorle, , , Orio al , N Altri Corona A , , Torre Bordone, ,

Nel primo capitolo sono riportate tette le informazioni necessarie allo sviluppo del PGT.

1 Sintesi dello studio - Il quadro di riferimento e lo sviluppo futuro

La demografia

Villa d’Almè ha crescita contenuta simile al Popolazione residente - variazioni 2001-2010 totale dell’area Brembo Nord (+3,4% 2001 – 2001 2010 variazione 2010). Villa d'Almè 6622,0 6844,0 3,4% Almè 5733,0 5736,0 0,1% La bassa crescita si lega alla mancanza di Ponteranica 6881,0 6825,0 -0,8% spazi per un’edilizia di massa, privilegiando 8319,0 9120,0 9,6% l’edilizia di qualità a bassa densità abitativa, Brembo Nord 27555,0 28525,0 3,5% vista la qualità delle posizioni sul terreno Brembo Sud 21054,0 22995,0 9,2% collinare. Altri Corona 76753,0 90286,0 17,6% Brembo Est 27155,0 33235,0 22,4% Il decennio 2001-2010 presenta nei primi anni Corona di Bergamo 152517,0 175041,0 14,8% con la popolazione ancora in crescita , crescita Bergamo 112864,0 119551,0 5,9% che per tutti gli anni '90 ha fatto registrare Comuni vicini 24338,0 25969,0 6,7% incrementi sostenuti (mediamente dell'1,32% Totale 289719 320561 10,6% medio annuo) e la popolazione è passata da Elaborazioni su dati Istat

5.808 abitanti del 1991 a 6.622 del Villa d'Almè - Adamento della popolazione 1991-2010 2001.tra il 2001 e il 2004 vi è stata

7000 ancora crescita, ma sempre meno

6800 intensa, raggiungendo nel 2004 i

6600 6.790 abitanti. Da allora le variazioni

6400 sono sempre al di sotto dell'1%, vicine

6200 allo zero e in alcuni anni si registrano

6000 decrementi.

5800

5600 Complessivamente dal 2004 al 2010 5400 la popolazione è cresciuta solo dello 5200 0,13% medio annuo. Nel 2010 ha

1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 6.844 abitanti e il massimo è stato raggiunto nel 2008 con 6.858 abitanti. Elaborazione su dati Istat La variazione della popolazione residente è causata, oltre da altre motivazioni di piccola entità, da: nascite, morti, iscrizioni o cancellazioni per trasferimenti.

I cambiamenti strutturali si comprendono usando gli indici. I più conosciuti sono: Tasso di natalità, Tasso di mortalità e Tasso migratorio (saldo migratorio) calcolati su 1000 abitanti.

2 Villa d'Almè Indici demografici: natalità, mortalità e migratorio (calcolati su 1000 abitanti)

1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 18,00 16,00 14,00 12,00 10,00 natalità 8,00 mortalità 6,00 4,00 migratorio 2,00 0,00 -2,00 -4,00

Elaborazioni su dati Istat

Il grafico di questi tre indici mostra chiaramente il crollo delle iscrizioni, che era il fenomeno di sostegno alla crescita demografica, l'incremento del tasso di mortalità e il decremento del tasso di natalità.

Se il fenomeno del crollo del tasso migratorio si spiega con una carenza di offerte di abitazioni, per la variazione di natalità e mortalità si deve procedere ad un'analisi più complessa, utilizzando indici che misurino il cambiamento del rapporto tra e classi di età.

Il primo di questi indici è l’indice di vecchiaia, che pone in rapporto la classe dei più giovani (0 – 14 anni di età) con quella degli anziani ( da 65 anni in su). L’incremento di questo indice è notevole (+25 punti) ed è dovuto essenzialmente ad un forte aumento della presenza di anziani, passati da 1015 nel 2001 a 1219 nel 2009. Anche i giovani aumentano, ma in misura nettamente inferiore, da 1077 nel 2001 a 1118 nel 2009. Gli indici di dipendenza mostrano come il rapporto tra giovani e residenti in età lavorativa sia peggiorato di poco (+ 1 punto), mentre è evidente il peggioramento dell’indice della dipendenza anziani (+4,6 punti).

Villa d'almè - indici di vecchiaia e ricambio

115,0 110,0 105,0

100,0 vecchiaia 95,0 ricambio 90,0 85,0 80,0 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Elaborazione su dati Istat

L’indice di ricambio va a misurare la stabilità negli anni successivi della classe d’età in cui è normale l’impegno lavorativo. La consistenza della classe tra 15 e 19 anni di età per Villa d’Almè si mantiene 3 abbastanza costante, con valori compresi tra 341 abitanti nel 2006 e 364 negli anni 2001-2003, mentre quella compresa tra 60 e 64 anni di età mostra un costante aumento, passando da 337 abitanti nel 2001 a 377 nel 2009.

Questo indice quindi lascia supporre un invecchiamento strutturale negli anni futuri della popolazione di Villa d’Almè.

Riportiamo qui di seguito l’evoluzione della composizione per classi di età dei residenti a Villa d’Almè

Villa d'Almè - Classi di età 2001-2009 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 0- 5 450 477 461 447 454 456 441 422 427 6-10 356 365 385 392 378 378 379 385 374 11-14 271 270 269 286 288 299 304 316 317 15-19 364 364 364 346 355 341 350 350 356 20-25 498 488 492 476 440 438 434 444 434 26-59 3270 3286 3323 3336 3339 3350 3328 3306 3280 60-64 337 338 345 350 337 342 346 358 377 Classe di età Classe 65-70 371 382 377 379 386 379 397 407 408 71-80 490 485 495 516 527 528 530 536 545 oltre 80 215 240 249 262 280 310 320 334 330 Totale 6622 6695 6760 6790 6784 6821 6829 6858 6848 Elaborazioni su dati Istat

Villa d'Almè - Indice della popolazione per classe di età (base 2001=100)

160,0

150,0

140,0 0- 5 6-10 11-14 130,0 15-19 20-25 120,0 26-59 60-64 65-70 110,0 71-80 ol tr e 80 100,0 Totale

90, 0

80, 0 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

Dai dati esposti si vede con chiarezza la forte crescita degli ultra ottantenni (+53% dal 2001 al 2009), ma, in modo altrettanto chiaro, si nota il crollo della natalità e dei giovani da 20 a 25 anni (rispettivamente -5,1% e –12,9%).

Se l’incremento degli ultraottantenni si può ipotizzare che sia legato anche alla presenza del ricovero per anziani, la causa del crollo delle due classi, distanti fra loro di 20 anni, va ricercata nell’andamento di forte espansione abitativa avvenuta nel decennio 1991-2001 e della quasi stasi verificatasi dopo il 2004.

L’effetto di questo si misura in un’accelerazione dell’invecchiamento della popolazione. La mediana (il punto in cui la consistenza della popolazione, ordinata per età, di divide a metà) è passata da 35 anni nel 4 1991 a 38 nel 2001, a 39 nel 2003 e nel 2009 si è portata a 42 anni.

Un effetto particolare è dato dalla contrazione della classe di età 23-45 anni che possiamo considerare quella che ha la maggior incidenza sulla natalità. Se calcoliamo la natalità solo sulla popolazione di questa classe, vediamo che il suo valore oscilla attorno al 32 per mille, restando però sostanzialmente costante, nel breve periodo osservato (2001-2009). Possiamo quindi ipotizzare che la causa della diminuita natalità negli ultimi anni sia da attribuirsi ad una contrazione di questa classe di età, passata da 2332 persone nel 2001, pari al 35,2% del totale della popolazione, a 2070 nel 2009, pari a solo il 30,2%.

La dimensione delle famiglie

Andam ento della dim ensione delle fam iglie 1993 -2010

3,20

3,10

3,00

2,90

2,80 Villa d'Almè 2,70 CITTA' DI BERGAMO

2,60 BREMBO SUD BREMBO SUD 2,50 BREMBO EST 2,40 ALTRI CORONA 2,30 CORONA DI BERGAMO COMUNI VICINI 2,20

2,10

2,00

1, 90

1, 80 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

Nel grafico sopra esposto si vede come la dimensione media delle famiglie, nei circa venti anni presi in esame, sia diminuita in modo costante e quasi lineare ovunque. Si tratta quindi di un fenomeno generalizzato che riguarda direttamente la struttura sociale ed è la somma di molteplici fattori rilevabili in tutta la provincia a cui Villa d'Almè non si sottrae. Nell'ultimo decennio è diventato rilevante il fenomeno delle famiglie composte da un solo componente. Questo è dovuto a due fattori concomitanti: la scelta di non formare “coppia” e la convivenza, che comporta la non registrazione anagrafica di nuclei familiari in realtà esistenti. Quest’ultimo elemento indica la possibilità che le dimensioni medie delle famiglie siano in realtà più elevate di quanto non rilevino le statistiche anagrafiche.

5 Il quadro economico Villa d'Almè ha una lunga storia di attività produttiva che parte nel settecento con la fonderia Camozzi e la produzione di organi dei Serassi. Nell'ottocento diventa un importante centro di produzione tessile.

Villa d'Almè - unità locali e addetti per settore di attività 2001 - 2008

2001 2004 2005 2006 2007 2008 2001- 2008 delta delta % Attività UL Add UL Add UL Add UL Add UL Add UL Add UL Add UL Add Attività 51 596 49 566 48 529 49 515 44 456 46 462 -5 -134 -0,1 -0,22 manifatturiere Produzione e distribuzione di 1 1,22 1 1,07 ...... energia elettrica, gas e acqua Costruzioni 93 207 106 214 105 228 103 218 106 228 113 229 20 22,4 0,22 0,108 Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di 123 286 117 268 121 290 119 281 113 272 111 248 -12 -38 -0,1 -0,13 autoveicoli, motocicli e di beni personali e per la casa Alberghi e ristoranti 25 77 28 80 25 68,9 27 105 28 140 29 142 4 65,2 0,16 0,847 Servizi per le 87 235 99 327 110 385 120 370 117 318 110 312 23 77,4 0,26 0,329 imprese(1) Istruzione (escluso 3 6 3 5,92 3 6 3 6 2 5,58 3 6,92 0 0,92 0 0,153 pubblico) Sanità e assistenza 24 97 22 56,1 23 55,8 21 52,2 22 56,8 25 83,7 1 -13 0,04 -0,14 sociale Altri servizi per le 47 39 29 37,2 30 38,1 29 36,5 27 44,2 26 36,9 -21 -2,1 -0,4 -0,05 famiglie Totale 453 1543 454 1556 466 1602 471 1584 459 1520 463 1522 10 -21 0,02 -0,01 Fonti: 2001 elaborazione su dati Istat Censimento dell'Industria e servizi: 2004 -2008 ASIA Per rendere omogenei i dati sono stati aggregati e dal Censimento 2001 sono state escluse le informazioni relative al pubblico impiego. L'istruzione privata per il 2001 è stimata. I dati ASIA raccolti dall'Istat sulle informazioni INPS rappresentano la media dei dati mensili, per questo motivo hanno due decimali

In questo ultimo decennio Villa d'Almè ha visto concludersi l'esperienza dell' industrializzazione ottocentesca del tessile, che aveva già subito un ridimensionamento negli anni '50, ma che aveva retto poi fino agli anni '90.

Villa d'Almè - addetti alle attività manifatturiere 1951 - 2001 1951 1961 1971 1981 1991 2001

2330 963 999 992 802 596 Fonte: Istat Censimenti dell'Industria e servizi

6 La perdita di importanza dell'attività industriale è continua, ma ancora nel 2008 occupa 462 addetti, di cui 233 solo nel tessile in quattro unità locali. Villa d'Almè, fino al 2008, ha retto la riduzione di addetti del tessile grazie agli incrementi nelle attività di Alberghi e Ristoranti, Servizi per le imprese e delle imprese edili (essenzialmente padroncini, visto che vi sono 113 unità con in media 2,02 addetti).

Villa d'Almè - unità locali e addetti per settore di attività 2001 - 2008

2001 2004 2005 2006 2007 2008 2001- 2008 delta delta % Attività UL Add UL Add UL Add UL Add UL Add UL Add UL Add UL Add Attività 51 596 49 566 48 529 49 515 44 456 46 462 -5 -134 -0,1 -0,22 manifatturiere Produzione e distribuzione di 1 1,22 1 1,07 ...... energia elettrica, gas e acqua Costruzioni 93 207 106 214 105 228 103 218 106 228 113 229 20 22,4 0,22 0,108 Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di 123 286 117 268 121 290 119 281 113 272 111 248 -12 -38 -0,1 -0,13 autoveicoli, motocicli e di beni personali e per la casa Alberghi e ristoranti 25 77 28 80 25 68,9 27 105 28 140 29 142 4 65,2 0,16 0,847 Servizi per le 87 235 99 327 110 385 120 370 117 318 110 312 23 77,4 0,26 0,329 imprese(1) Istruzione (escluso 3 6 3 5,92 3 6 3 6 2 5,58 3 6,92 0 0,92 0 0,153 pubblico) Sanità e assistenza 24 97 22 56,1 23 55,8 21 52,2 22 56,8 25 83,7 1 -13 0,04 -0,14 sociale Altri servizi per le 47 39 29 37,2 30 38,1 29 36,5 27 44,2 26 36,9 -21 -2,1 -0,4 -0,05 famiglie Totale 453 1543 454 1556 466 1602 471 1584 459 1520 463 1522 10 -21 0,02 -0,01 Fonti: 2001 elaborazione su dati Istat Censimento dell'Industria e servizi: 2004 -2008 ASIA Per rendere omogenei i dati sono stati aggregati e dal Censimento 2001 sono state escluse le informazioni relative al pubblico impiego. L'istruzione privata per il 2001 è stimata. I dati ASIA raccolti dall'Istat sulle informazioni INPS rappresentano la media dei dati mensili, per questo motivo hanno due decimali Il 2008 si presenta però già riflessivo; il numero complessivo di addetti non diminuisce, ma, proprio nei servizi, possiamo notare i primi segnali di difficoltà nelle imprese. Le statistiche Ateco riportano 1522 addetti; secondo le loro rilevazioni a questi dobbiamo aggiungere gli addetti agricoltura, che stimiamo in 29 addetti, e quelli della Pubblica Amministrazione, stimati in 170 addetti. La stima complessiva del numero di addetti per il 2008 è di 1722. Oltre al commercio al dettaglio, a cui è dedicato un capitolo apposito, è stato valutato il livello dei servizi presenti. Il risultato dell'analisi mostra come in Villa d'Almè, malgrado si configuri come uno dei “poli di attrazione” dell'area, l'offerta di servizi sia debole se confrontata con la vicina Almè, in particolare per i servizi alla famiglia, quelli che spesso necessitano di spazi specifici, tipo “negozio”, mentre per i servizi per le imprese possono essere utili altri tipi di spazi. Ci si chiede se non vi sia un'insufficiente disponibilità urbanistica adatta all'insediamento di “attività per le famiglie”. Questa presenza sarebbe utile per avere un'offerta integrata e creare quindi nell'area urbana un centro di attrazione dei cittadini. 7 Anche per i servizi di Commercio al Dettaglio Villa d'Almè risulta meno attrezzata di Almè. Il commercio al dettaglio Il commercio al dettaglio è strutturato per legge in tre diverse tipologie: Esercizi di Vicinato, Medie Strutture di Vendita e Grandi Strutture di Vendita. Diciamo immediatamente che a Villa d'Almè non esistono Grandi Strutture di Vendita, né il territorio e la viabilità sono in grado di ospitarne.

Gli esercizi di vicinato Una presenza adeguata di offerta commerciale attraverso le strutture di vicinato è necessaria per sostenere il tessuto sociale. Cercare di trattenere la spesa nell'area urbana di un non è solo avvantaggiare il commercio locale, ma evitare di diventare un paese dormitorio, salvare le interrelazioni che sono anche un sostegno in una società, come Villa d'Almè, che invecchia sempre più. La consistenza degli esercizi di vicinato è la seguente: È utile ricordare che esistono alcuni esercizi che svolgono la funzione di “commercio” in modo accessorio all'attività principale, come la Farmacia, a cui viene assegnata tutta la superficie come “vicinato”, mentre dovrebbe essere per l'attività primaria, e altri che dichiarano una superficie specifica, parte della superficie complessiva, come la rivendita di generi di monopolio, l'impresa di pompe funebri, un trasportatore, parrucchieri, ecc. Questo tipo di superfici, nel loro complesso, sono il 5-6% della superficie totale. Dal 2001 vi è stata un'evoluzione avvenuta con la chiusura di esercizi e con l'apertura di nuovi, probabilmente più competitivi. Degli attuali 49 esercizi, 18 erano già presenti nel 2001 e 4 hanno subito un cambiamento della conduzione o nella forma societaria, 24 sono “nuove aperture”. Dai calcoli eseguiti risulta che il sistema di vicinato ha mediamente una redditività congrua. Nell'analisi dei servizi abbiamo notato una possibile mancanza di spazi adeguati tipo “negozio” per le attività rivolte alle famiglie, questa carenza influisce anche sulle attività ci commercio di vicinato. In considerazione del valore sociale di tali attività e nell'interesse del rilancio di un centro ci attrazione nell'area del centro si ritiene necessario disincentivare l'insediamento di strutture che occupino grandi spazi e non abbiano la funzione sociale come quelle degli ingombranti ( mobili, auto, ecc) e che, malgrado la loro superficie di vendita superi i 150 mq vengano classificati come vicinato.

8 Le Medie Strutture di Vendita Da quanto si trova nel registro dell'Unione dei Comuni di Almè e villa d'Almè sembrerebbe che Villa d'Almè, nel suo piccolo sia una piccola Curno, ma questo è contraddetto dalle altre statistiche disponibili. I dati sono i seguenti:

Villa d'Almè - Consistenza delle Medie Strutture di Vendita al 30 giugno 2011 Superficie Intestazione Luogo Non Nota Alimentare Totale alimentare TRE VALLI S.R.L. via M.llo Di Bernardo, 1 940 460 1.400 supermercato MOBILI DAMIANI PIETRO & FIGLI SNC Via Mazzi, 32 1.300 1.300 mobili BREMBANA GOMME S.R.L via Mazzi n°26 730 730 gommista DAMIANI antiquariato -DESIGN S.R.L via Mazzi, 30 476 476 mobili F.LLI GELPI S.R.L Via Mazzi, 38 400 400 Caravans, campers, ecc. LA QUERCIA COM.A.V. DI PESENTI REMO Via Ventolosa, 19 mobili & C S.A.S 400 400 Edilizia orobica SPA Via Gotti, 26 330 330 materiali per l'edilizia PREALPI EDIL AGRICOLA S.R.l. - ferramenta e vernici FERCOLOR 240 240 Centro Ceramiche di Gamba Carlo SNC Via Mazzi N°6 202 202 ceramiche per l'ediliza REMIDA S.R.L. Via Sigismondi.4 160 160 calzature Totale 940 4.698 5.638 Elaborazione su dati dell'Unione Dei Comuni Di Almè e Villa D'Almè Non sono presenti Centri Commerciali. Questi dati però non sono reali. Se leggiamo con attenzione la tabella, notiamo che quasi tutte le Medie Strutture appartengono alla categoria degli “ingombranti” e /o al commercio associato di ingrosso e minuto, che prevedono calcoli della superficie non basati sull'effettiva superficie di vendita, ma su una quota parte della superficie lorda di pavimento. La situazione era già stata segnalata nello studio del 2003 e, malgrado fossero state predisposte nel regolamento delle prescrizioni, nessuna rettifica è stata fatta o richiesta. Le misure sopra riportate provengono da rilievi fatti antecedentemente alle leggi e i regolamenti regionali emessi in applicazione della legge 114/69. Sulla base delle ricognizioni fatte in occasione dello studio del 2003 e non essendo state intraprese le operazioni previste dall'articolo 12 del vigente regolamento, possiamo comunque giungere alla determinazione che la superficie totale di Medie Strutture di Vendita risultano essere 2.3691 mq. Questa valorizzazione è confortata dal numero di addetti al Commercio al dettaglio, che abbiamo già segnalato come scarsa per fornire un servizio adeguato alla popolazione, malgrado la dislocazione delle Medie Superfici di Vendita sia quasi esclusivamente sulle SS 470 e che, per le loro caratteristiche, si configurino servire un mercato sovracomunale. Sulla base di quanto indicato procediamo a calcolare la superficie massima ammissibile a carattere comunale: 1. gli abitanti sono 6844, 2. gli addetti sono stimati in 17222,

1 [ Il valore, sulla base di precise indicazioni regionali, dovrà essere verificato prima di autorizzare nuove Medie Strutture di Vendita 2 Addetti Ateco 1522, addetti agricoltura stimati in 29, addetti P.A stimati in 170

9 3. per un totale di 8566 a cui corrisponde una superficie teorica per medie strutture di 5711 mq Vi sarebbe quindi una disponibilità di almeno 3.000mq da utilizzare per facilitare il recupero delle aree industriali dismesse e anche di migliorare l'offerta di servizi alla popolazione, attualmente non del tutto soddisfacente. Si ricorda però che per procedere alle autorizzazioni di nuove medie strutture, si deve in ogni caso procedere al ricalcolo delle superfici esistenti secondo normativa e con i passi elencati nella Deliberazione Giunta Regionale 5 dicembre 2007, n° VIII/6024 e ss.mm.ii. MEDIE STRUTTURE DI VENDITA – DISPOSIZIONI ATTUATIVE DEL PROGRAMMA TRIENNALE PER LO SVILUPPO DEL SETTORE COMMERCIALE 2006-2008, punto 2,9 Disciplina del procedimento autorizzatorio. Nessuna autorizzazione può essere concessa in automatico sulla base delle sole indicazioni di PGT.

La struttura abitativa

Il parco abitativo di Villa d’Almè risulta, all’epoca dei censimenti ISTAT 1991 e 2001 della popolazione, più che sufficiente alle esigenze abitative; infatti, le abitazioni vuote rappresentano nel 2001 il 3,7%, oltre il 2%, valore che si può ritenere opportuno per evitare la tensione abitativa. Le abitazioni risultano occupate per il 96,3%. Scarso è l’uso come seconda casa, solo lo 0,2% e quasi esclusivamente “per lavoro”. Le abitazioni vuote sono aumentate rispetto al 1991, passando dal 2,8% al 3,7%; si attestano comunque in valori bassi, non preoccupanti, che coprono le normali necessità frizionali come: appartamento per futuro utilizzo. I parametri del parco abitativo non si sono modificati nel decennio 1991 -2001 e sono nella media della Corona di Bergamo. Unico parametro cambiato è la coabitazione. La superficie media per abitazione nel 2001 è di 98,3mq con 4,18 stanze come media, in linea con il 4,1 della corona di Bergamo

La coabitazione negli anni passati era supportata da legami famigliari, come genitori e figli coniugati o fratelli; ora il suo aumento deriva dall'incremento del numero di coppie di fatto, elemento in precedenza in sostanza inesistente. La coabitazione è destinata ad aumentare nel futuro, ma oggi non è rilevata dagli uffici anagrafe e solo i censimenti possono fornirci un quadro completo. Nelle previsioni della popolazione e del fabbisogno abitativo si deve tenere conto di questa modifica sostanziale del modo di fare famiglia.

Le previsioni del fabbisogno abitativo Prendiamo in considerazione solo l'ipotesi alta formulata per avere uno sviluppo non negativo dei rapporti fra classi di età. Le ipotesi utilizzate sono le seguenti: • 6970 abitanti al 2015 • riduzione della dimensione delle famiglie da 2,6 a 2,5 • con queste ipotesi il numero di famiglie al 2015 è di 2788 con un incremento di 145 unità • il coefficiente di coabitazione sale al 4 per mille • il fabbisogno abitativo netto è di 142 abitazioni

10 • considerando opportuno che vi sia il 3% di abitazioni libere al fine di evitare la tensione abitativa il fabbisogno abitativo sale a 147 abitazioni • considerando la dimensione media 96 mq, delle abitazioni il fabbisogno totale è stimato in 14.112mq pari a 49.392mc. Di questi una quota parte sarà soddisfatta dalla suddivisione e dall'incremento di volumetria di abitazioni esistenti. • Si stima che 13.000 mq pari a 45.500mc sia necessario renderli disponibili come nuove abitazioni. Le altre ipotesi si devono associare ad una diminuzione maggiore della dimensione delle famiglie, per questo il fabbisogno di nuove abitazioni sostanzialmente non cambia. Insediamenti produttivi

Oltre agli insediamenti superstiti della zona storicamente industriale presso il ponte sul Brembo (Linificio e Canapificio Nazionale, Edilizia Orobica, ex Italcementi), esistono alcune aree variamente localizzate di modeste dimensioni. La tendenza degli insediamenti maggiori è quella della riconversione, del ridimensionamento o della dismissione L’area di più grande dimensione, quella del Linificio e Canapificio Nazionale, si trova in luogo definito a rischio di allagamento (fascia A) dal Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) e per questo non sono stati finora possibili interventi di recupero e di trasformazione. Questi sono oggi fattibili a seguito delle risultanze dello studio idrotecnico, recentemente redatto, che ridimensiona il rischio. Nei pressi l’area dell’Edilizia Orobica, anch’essa spondale del Brembo, ma definita fascia C dal PAI, comprende alcuni edifici fatiscenti, utilizzati per attività produttive non compatibili con il luogo d’insediamento, appare ambientalmente disordinata e presenta anche un non agevole accesso dalla strada provinciale; la stessa considerazione può essere fatta sullo stato attuale del sopra citato insediamento dell’ex Italcementi. Il recupero di queste aree deve essere incentivato per evitare il degrado e mantenere i livelli di occupazione. Gli insediamenti di minore importanza, lungo via Brughiera e via Moro, risultano attivi, ma collocati dentro il tessuto residenziale, senza alcuna possibilità di ampliamento. L’insediamento artigianale di via Gnere, voluto dal PRG 1990 e completato solo recentemente, ha l’aspetto di un’”enclave” non adeguata alla sua collocazione. Alcuni edifici produttivi di piccola dimensione esistono sul fronte ovest della strada per , sulla quale prevale la destinazione terziario lungo tutto il suo percorso divenuto di interesse intercomunale. Il sistema viario sovracomunale

Il Comune di Villa d'Almè è attraversato nella sua parte urbanizzata dalla SS 470 “della Val Brembana” e la 470dir verso Dalmine, che assume le denominazioni: Via Sigismondi, nel ramo storico verso la Val Brembana e verso Bergamo, via Mazzi, nel ramo verso Dalmine. Nel 1994 il traffico era quindi di 30.2983 veicoli, un numero che corrisponde a quasi cinque volte il numero degli abitanti di Villa d'Almè. Da allora il traffico non è diminuito. Era prevista una variante alla SS 470 che, passando in galleria sotto il , avrebbe liberato Villa d'Almè da questa pesante servitù che taglia in tre parti l'area urbanizzata, ma la magistratura ha bloccato tale progetto e oggi non si hanno notizie di quando i lavori potranno essere appaltati, anche per la nota mancanza di fondi.

3 ottenuto come somma di tutti i movimenti diviso 2 11 Unico vantaggio di questa situazione per Villa d'Almè è la possibilità di insediamenti di terziario, commercio e servizi, che usufruiscano del passaggio di questo enorme numero di possibili utenti.

12 LO STUDIO L’evoluzione demografica

Per Villa d’Almè l’area di riferimento è costituita dai Comuni limitrofi e dall’Area Metropolitana di Bergamo, come definiti nell’introduzione. Si prende in considerazione l’evoluzione dal 2001 al 2010.

Area Metropolitana di Bergamo 2001-2010 - Andamento della popolazione (indice base 2001=100) 125,0

120,0

Comuni vicini Villa d'Almè 115,0 Almè Ponteranica Sorisole 110,0 Brembo Nord Brembo Sud Altri Corona Brembo Est 105,0 Corona di Bergamo Bergamo Totale 100,0

95,0 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

La grande novità, rispetto ai periodi precedenti, è la crescita continua della popolazione residente a Bergamo (+5,9% 2001- 2010) che non ha comportato una crescita contenuta della Corona (+14,8% 2001-2010).

L’area Brembo Nord mostra una difficoltà alla crescita (+3,5% 2001 –2010), trainata però da Sorrisole (+9,6 2001 –2010), con Almè (+0,1% 2001 –2010) e Ponteranica (-0,8 2001 –2010) la cui popolazione residente praticamente non è aumentata.

Villa d’Almè ha invece una crescita contenuta simile al totale dell’area Brembo Nord (+3,4% 2001 –2010). La bassa crescita si lega alla mancanza di spazi per un’edilizia di massa, privilegiando l’edilizia di qualità a bassa densità abitativa, vista la qualità delle posizioni sul terreno collinare.

Villa d’Almè L’evoluzione demografica risente principalmente dei movimenti migratori della popolazione da e per altri comuni, mentre il saldo naturale (nati e morti) influenza poco i cambiamenti degli abitanti.

13 Villa d'Almè - evoluzione della popolazione residente al 31 dicembre 2001-2010 popolazione anno Nati vivi Morti Iscritti Cancellati al 31 12 Famiglie Convivenze 2001 68 49 230 140 6622 2002 84 54 212 169 6695 2003 74 51 203 161 6760 2004 71 54 203 190 6790 2518 2 2005 74 67 182 195 6784 2518 2 2006 71 52 217 199 6821 2534 2 2007 65 64 192 185 6829 2554 2 2008 75 67 219 198 6858 2587 2 2009 68 63 210 225 6848 2604 2 2010 54 66 223 215 6844 2637 2 Elaborazioni su dati Istat

Vediamo i bilanci demografici di Villa d’Almè nel periodo considerato.

Villa d'Almè - natalità, mortalità e Per meglio comprendere l’evoluzione della saldi demografici 2001-2010 demografia è opportuno ricorrere a degli Natalità Mortalità Saldo anno indicatori. Quelli tradizionali sono riportati per 1000 abitanti Naturale Migratorio nella tabella a fianco. In essi si può vedere 2001 10,3 7,4 19 90 una riduzione della natalità e un 2002 12,5 8,1 30 43 contemporaneo aumento della mortalità. 2003 10,9 7,5 23 42 2004 10,5 8,0 17 13 2005 10,9 9,9 7 -13 Non è detto che i due fenomeni siano 2006 10,4 7,6 19 18 connessi: infatti l’aumento della mortalità 2007 9,5 9,4 1 7 può essere dovuto ad un incremento di 2008 10,9 9,8 8 21 ultraottantenni, aumento legato alla 2009 9,9 9,2 5 -15 presenza di una casa di riposo e quindi non 2010 7,9 9,6 -12 8 legato alla struttura della popolazione nel Media Saldi cumulati suo complesso. È certamente presente un 10,4 8,6 117 214 invecchiamento della struttura, che è anche Elaborazioni su dati Istat la causa della minor natalità.

Verificando l’incidenza degli abitanti ultraottantenni vediamo che essa passa dal 3,2% nel 2001 (165 persone) al 4,5% nel 2006 (234 persone), per poi salire al 4,9 nel 2008 e 3,9 nel 2009 (rispettivamente 275 e 302 persone). È evidente che questo aumento di ultraottantenni porta ad un sensibile incremento della mortalità.

Informazioni più complete sulla evoluzione della struttura demografica ci sono fornite da una serie di indici ottenuti calcolando dei rapporti fra varie classi di età.

Il primo di questi indici è l’indice di vecchiaia, che pone in rapporto la classe dei più giovani (0 – 14 anni di età) con quella degli anziani ( da 65 anni in su).

L’incremento di questo indice è notevole (+25 punti) ed è dovuto essenzialmente ad un forte aumento della presenza di anziani, passati da 1015 nel 2001 a 1219 nel 2009. Anche i giovani aumentano, ma in misura nettamente inferiore, da 1077 nel 2001 a 1118 nel 2009.

14 Villa d'Almè - Indici demografici 2001-2009

anno indici (1) vecchiaia dipendenza dip. Giovani dip. Anziani ricambio 2001 94,2 46,2 23,8 22,4 92,6 2002 93,8 47,5 24,5 23,0 92,9 2003 95,0 47,4 24,3 23,1 94,8 2004 97,0 48,4 24,6 23,9 101,2 2005 99,7 49,2 24,6 24,6 94,9 2006 101,8 50,4 25,0 25,4 100,3 2007 105,0 50,9 24,8 26,1 98,9 2008 107,3 51,4 24,8 26,6 102,3 2009 109,0 51,8 24,8 27,0 105,9

media 100,3 49,2 24,6 24,7 98,1 Elaborazioni su dati Istat

(1)Indice di vecchiaia: rapporto percentuale tra la popolazione in età da 65 anni in poi e quella della classe 0-14 anni. Indice di dipendenza totale: rapporto percentuale avente al numeratore la somma tra la popolazione in età 0-14 anni e quella in età da 65 anni in poi e al denominatore la popolazione in età 15-64 anni. Indice di dipendenza giovanile: rapporto percentuale tra la popolazione in età 0-14 anni e quella in età 15-64 anni. Indice di dipendenza degli anziani: rapporto percentuale tra la popolazione in età da 65 in poi e quella in età 15-64 anni. Indice di ricambio della popolazione in età lavorativa: rapporto percentuale tra la popolazione della classe 60-64 anni e quella della classe 15-19 anni Gli indici di dipendenza mostrano come il rapporto tra giovani e residenti in età lavorativa sia peggiorato di poco (+ 1 punto), mentre è evidente il peggioramento dell’indice della dipendenza anziani (+4,6 punti).

L’indice di ricambio va a misurare la stabilità negli anni successivi della classe d’età in cui è normale l’impegno lavorativo. Infatti, confrontata la consistenza della classe di età di chi si appresta ad entrare nel lavoro con quella di chi si appresta a passare alla classe d’età dei pensionati,se l’indice è 100, possiamo attenderci che la classe d’età “lavorativa” manterrà negli anni successivi la sua consistenza. Valori inferiori a 100 indicano un probabile aumento della classe lavorativa, al contrario l’indice superiore a 100 sta ad indicare una quantità di giovani inferiore a quella degli anziani che usciranno dalla classe definita lavorativa.

La consistenza della classe tra 15 e 19 anni di età per Villa D’Almè si mantiene abbastanza costante, con valori compresi tra 341 abitanti nel 2006 e 364 negli anni 2001-2003, mentre quella compresa tra 60 e 64 anni di età mostra un costante aumento, passando da 337 abitanti nel 2001 a 377 nel 2009.

Questo indice quindi lascia supporre un invecchiamento strutturale negli anni futuri della popolazione di Villa d’Almè.

Riportiamo qui di seguito l’evoluzione della composizione per classi di età dei residenti a Villa d’Almè

15 Dai dati esposti si vede con chiarezza la forte crescita degli ultra ottantenni (+53% dal 2001 al Villa d'Almè - Classi di età 2001-2009 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 0- 5 450 477 461 447 454 456 441 422 427 6-10 356 365 385 392 378 378 379 385 374 11-14 271 270 269 286 288 299 304 316 317 15-19 364 364 364 346 355 341 350 350 356 20-25 498 488 492 476 440 438 434 444 434 26-59 3270 3286 3323 3336 3339 3350 3328 3306 3280 60-64 337 338 345 350 337 342 346 358 377 Classe di età di Classe 65-70 371 382 377 379 386 379 397 407 408 71-80 490 485 495 516 527 528 530 536 545 oltre 80 215 240 249 262 280 310 320 334 330 Totale 6622 6695 6760 6790 6784 6821 6829 6858 6848 Elaborazioni su dati Istat

Villa d'Almè - Indice della popolazione per classe di età (base 2001=100)

160,0

150,0

140,0 0- 5 6-10 11-14 130,0 15-19 20-25 120,0 26-59 60-64 65-70 110,0 71-80 ol tr e 80 100,0 Totale

90, 0

80, 0 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009

2009), ma, in modo altrettanto chiaro, si nota il crollo della natalità e dei giovani da 20 a 25 anni (rispettivamente -5,1% e –12,9%).

Se l’incremento degli ultraottantenni si può ipotizzare che sia legato anche alla presenza del ricovero per anziani, la causa del crollo delle due classi, distanti fra loro di 20 anni, va ricercata nell’andamento di forte espansione abitativa avvenuta nel decennio 1991-2001 e della quasi stasi verificatasi dopo il 2004.

L’effetto di questo si misura in un’accelerazione dell’invecchiamento della popolazione. La mediana (il punto in cui la consistenza della popolazione, ordinata per età, di divide a metà) è passata da 35 anni nel 1991 a 38 nel 2001, a 39 nel 2003 e nel 2009 si è portata a 42 anni.

Un effetto particolare è dato dalla contrazione della classe di età 23-45 anni che possiamo considerare quella che ha la maggior incidenza sulla natalità. Se calcoliamo la natalità solo sulla popolazione di questa classe, vediamo che il suo valore oscilla attorno al 32 per mille, restando però sostanzialmente costante, nel breve periodo osservato (2001- 2009). Possiamo quindi ipotizzare che la causa della diminuita natalità negli ultimi anni sia da

16 attribuirsi ad una contrazione di questa classe di età, passata da 2332 persone nel 2001, pari al 35,2% del totale della popolazione, a 2070 nel 2009, pari a solo il 30,2%.

Vediamo ora cosa è successo ad un parametro demografico molto importante in grande evoluzione: la dimensione delle famiglie.

Nel grafico sopra esposto si vede come la dimensione media delle famiglie, nei circa venti anni presi in esame, sia diminuita in modo costante e quasi lineare ovunque. Si tratta quindi di un fenomeno generalizzato che riguarda direttamente la struttura sociale ed è la somma di molteplici

Andamento della dimensione delle famiglie 1993 -2010

3, 20

3, 10

3, 00

2, 90

2, 80 Villa d'Almè 2, 70 CITTA' DI BERGAMO 2, 60 BREMBO SUD BREMBO SUD 2, 50 BREMBO EST 2, 40 ALTRI CORONA CORONA DI BERGAMO 2, 30 COMUNI VICINI 2, 20

2, 10

2, 00

1, 90

1, 80 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 fattori. Ne indichiamo i principali:

• Controllo delle nascite e riduzione conseguente del numero di figli nelle coppie. • Spostamento in avanti nel tempo della nascita del primo figlio. • Invecchiamento della popolazione con un maggior peso delle famiglie in cui i figli sono usciti dalla famiglia. • Aumento delle famiglie composte da un solo componente. Questo è dovuto a due fattori concomitanti: la scelta di non formare “coppia” e la convivenza, che comporta la non registrazione anagrafica di nuclei familiari in realtà esistenti. Quest’ultimo elemento indica la possibilità che le dimensioni medie delle famiglie siano in realtà più elevate di quanto non rilevino le statistiche anagrafiche.

L’evoluzione futura della popolazione

La tendenze in atto di contrazione della classe d’età centrale, se lasciata sviluppare senza correggerne l’andamento, porta ad alcune conseguenze importanti per i prossimi dieci anni:

• diminuzione del tasso di nascita, • aumento del tasso di mortalità , • conseguente saldo naturale negativo, • riduzione della popolazione, • invecchiamento della popolazione,

17 • cambio dei servizi da erogare da parte della pubblica amministrazione con probabile incremento dei costi, • probabile minor reddito disponibile per la popolazione.

Per chiarire quale sia la situazione, se si ipotizzasse che, non essendo disponibili abitazioni, il saldo migratorio sia nullo, cioè i nuovi iscritti all’anagrafe vadano a sostituire iscritti cancellati, l’evoluzione della consistenza numerica della popolazione subirebbe delle contrazioni, portandosi dagli attuali 6.844 abitanti attorno ai 6.800 nel 2015 e a 6.500-6.600 nel 2020. Un calo notevole, che sconvolgerebbe la struttura demografica di Villa d’Almè; ad esempio la popolazione scolastica avrebbe una riduzione di circa 80 elementi nel 2020.

Si deve quindi stimolare l’arrivo di nuove famiglie, che, nella generalità, vanno proprio a integrare la classe d’età centrale, quella che regge l’equilibrio demografico.

Si possono sviluppare due ipotesi. Nella prima il saldo migratorio si mantiene basso (+51 persone nel periodo 2011-2015 e +84 nel periodo 2016-2020) e, di conseguenza, si ha una riduzione delle nascite e il saldo naturale si riduce a poca cosa (+5 persone nel periodo 2011-2015 e +6 nel periodo 2016-2020), nella seconda ipotesi, il saldo migratorio si innalza (+117 persone nel periodo 2011- 2015 e +1394 nel periodo 2016-2020), e, di conseguenza, migliora anche il saldo naturale (+9 persone nel periodo 2011-2015 e +15 nel periodo 2016-2020).

È opportuno rilevare che anche nella seconda ipotesi l’incremento della popolazione risulterebbe modesto, +1,85 complessivamente nel periodo 2010-2015 e +2,2 nel periodo 2015-2020, ben al disotto della ipotizzabile crescita della Corona di Bergamo che, nel periodo 2001-2010, ha fatto registrare un incremento medio annuo dell’1,387% e complessivo nel 2006-2010 del 5,82%.

La dimensione delle famiglie proseguirà nella contrazione, in linea con le previsioni di invecchiamento della popolazione.

Villa d'Almè - Popolazione e dimensione della famiglie - Previsioni Popolazione Dimensione delle Famiglie 2010 2015 2020 2010 2015 2020 prima ipotesi 6970 7124 2,48 2,39 ipostesi alta 6844 6900 6960 2,6 2,5 2,42 trend ultimi anni 6700 6400/6500 2,45 2,36

Anche in questo caso possiamo ipotizzare tre situazioni: una riduzione pesante, se si segue l’andamento registratosi negli ultimi anni; una più contenuta, corrispondente alla prima ipotesi di evoluzione della popolazione ed una ancora minore, legata alla seconda ipotesi con crescita maggiore della popolazione.

18 Villa d'Almè evoluzione della dimensione delle famiglie 1993-2010 e previsioni 2015 -2020

3,20

3,10

3,00

2,90

serie storica 2,80 ipotesi alta ipotesi bassa 2,70 trend storico

2,60

2,50

2,40

2,30

1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020

19 L'evoluzione dell'economia

Nello studio socioeconomico fatto per il piano regolatore adottato nel 2003 si era mostrato, con evidenza numerica, la crescita continua dell'attività economica e il fenomeno della terziarizzazione. In questo aggiornamento non ripercorreremo tutta l'analisi già svolta e ridurremo il campo di osservazione a Villa d'Almè, i comuni limitrofi della Corona di Bergamo (Almè, Sorisole, Paladina e Valbrembo) e quelli già identificati come “Comuni Vicini” (; Almenno San Salvatore; Sedrina; Strozza; Ubiale Clanezzo; Zogno) e Bergamo, che rappresenta il motore dell'economia della zona. Si è preferito non considerare Mozzo e Curno, perché hanno una realtà molto diversa da quella dell'area in cui insiste l'economia di Villa d'Almè, con una terziarizzazione molto avanzata e una concentrazione di Grandi Strutture commerciali elevatissima. È necessaria ancora una nota metodologica: la valutazione dello stato dell'economia di un territorio, per il suo impatto sui problemi urbanistici e sociali, si realizza con l'analisi degli insediamenti produttivi, la loro tipologia e il numero degli addetti. La fonte principale di queste informazioni è il Censimento dell'industria e dei servizi che ogni dieci anni viene realizzato dall'Istat; l'ultimo, svolto nel 2001, è troppo lontano per essere considerato riferimento sicuro per le valutazioni attuali. Dal 2004 sono disponibili delle rilevazioni, denominate ASIA, effettuate dall'Istat sulla base delle denunce mensili INPS (i dati annuali hanno dei decimali in quanto medie delle dodici denunce mensili); purtroppo però queste rilevazioni, basandosi solo sulle casse pensionistiche gestite dall'INPS, non comprendono l'universo, in particolare non sono rilevati: il pubblico impiego, l'agricoltura e il volontariato. A ciò si aggiunge che per il 2008, ultimo dato disponibile, è stata predisposta una nuova classificazione con lo spostamento di attività da “industria” a “servizi”, lo scorporo delle “riparazioni di auto e motocicli” dal commercio a “servizi per le famiglie” ed altre modifiche meno problematiche. Al fine di superare questi problemi non vengono prese in considerazione alcune voci che non sono coperte in modo corretto, come: Agricoltura, caccia e pesca, Produzione e distribuzione di energia elettrica, gas e acqua, Istruzione, Sanità e assistenza sociale. Per prima cosa verifichiamo l'andamento complessivo di unità locali e addetti.

Unità Locali e addetti - Variazioni 2001- 2008 2001 2008 differenze differenze % Unità Unità Unità Unità locali addetti locali addetti locali addetti locali addetti Villa d'Almè 434 1.468 440 1.485,79 6 17,79 1,4% 1,2% Brembo Nord 1.588 5.000 1.619 5.376,49 31 376,49 2,0% 7,5% Altri Vicini 1.722 6.451 1.838 6.709,50 116 258,50 6,7% 4,0% Paladina e Valbrembo 505 2.716 515 2.692,66 10 -23,34 2,0% -0,9% Bergamo 14.212 51.463 15.795 57.249,41 1583 5.786,41 11,1% 11,2% Totale 17.981 65.481 19.767 72.028,06 1786 6.547,06 9,9% 10,0% Fonte: Elaborazioni su Censimento dell'industria e dei servizi 2001 e su rilevazioni ASIA dell'ISTAT

La crisi nel 2008 non ha ancora inciso sull'occupazione. Bergamo prosegue a crescere. La crescita è è ancora diffusa, anche se in modo differenziato. Nella tabella appare un solo segno negativo, causato da Valbrembo che ha avuto una perdita di addetti (-2,3%) nel settore manifatturiereoe in quello dei servizi per le imprese, non compensato dalla crescita delle attività di altri settori. 20 Gli addetti dell'area Brembo Nord, che comprende anche Villa d'Almè crescono invece del 7,5%. Questo è dato da una forte crescita a Sorisole (+16,3% dovuto principalmente ai Servizi per imprese (+131,6%) e meno ad Almè (+6,5% guidato in questo caso dai servizi alle famiglie +176%). Villa d'Almè è quasi fermo e ne analizzeremo poi in dettaglio la situazione.

Totale Area Unità Locali e addetti - Variazioni 2001- 2008 per settore 2001 2008 differenze differenze % Unità Unità Unità Unità settore locali addetti locali addetti locali addetti locali addetti Attività estrattive 9 25 7 18,36 -2 -6,64 -22,2% -26,6% Attività manifatturiere 1.636 14.546 1.582 12.948,65 -54 -1.597,35 -3,3% -11,0% Trattamento rifiuti 19 191,40 19 191,40 .. .. Costruzioni 1.854 5.427 2.441 7.078,37 587 1.651,37 31,7% 30,4% Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli, motocicli e di 4.556 12.911 4.343 13.060,96 -213 149,96 -4,7% 1,2% beni personali e per la casa (1) Alberghi e ristoranti 862 3.213 1.068 4.386,67 206 1.173,67 23,9% 36,5% Servizi per le imprese 7.332 26.240 9.143 30.341,47 1811 4.101,47 24,7% 15,6% Servizi per le famiglie 1.778 3.268 1.164 4.002,18 -614 734,18 -34,5% 22,5% Totale 17.981 65.481 19.767 72.028,06 1786 6.547,06 9,9% 10,0% Fonte: Elaborazioni su Censimento dell'industria e dei servizi 2001 e su rilevazioni ASIA dell'ISTAT (1) nel 2008 le “riparazioni di beni personali e per la casa” non sono comprese in questo settore, ma nei servizi per le famiglie La crescente importanza dell'attività dei servizi è molto evidente, come è evidente la perdita di addetti delle attività manifatturiere. Se questa è la tendenza generale, per tutti i Comuni, il modo e la misura con cui questo avviene cambia a secondo delle situazioni pregresse e degli accadimenti particolari.

BERGAMO 2001 2008 differenze differenze % Unità Unità Unità Unità settore locali addetti locali addetti locali addetti locali addetti Attività estrattive 4 9 7 18,36 3 9,36 75,0% 104,0% Attività manifatturiere 1.068 7.692 1.046 7.047,79 -22 -644,21 -2,1% -8,4% Trattamento rifiuti 15 166,49 ...... Costruzioni 1.002 3.213 1.425 4.348,59 423 1.135,59 42,2% 35,3% Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli, motocicli e di 3.528 10.719 3.365 10.705,70 -163 -13,30 -4,6% -0,1% beni personali e per la casa Alberghi e ristoranti 641 2.610 830 3.546,87 189 936,87 29,5% 35,9% Servizi per le imprese(1) 6.564 24.353 8.196 28.136,60 1632 3.783,60 24,9% 15,5% Altri servizi per le famiglie 1.405 2.867 911 3.279,01 -494 412,01 -35,2% 14,4% Bergamo 14.212 51.463 15.795 57.249,41 1583 5.786,41 11,1% 11,2% Incidenza sull’ Area 79,0% 78,6% 79,9% 79,5% Fonte: Elaborazioni su Censimento dell'industria e dei servizi 2001 e su rilevazioni ASIA dell'ISTAT (1) nel 2008 le “riparazioni di beni personali e per la casa” non sono comprese in questo settore, ma nei servizi per le famiglie

L'evoluzione di Bergamo è molto diversa dagli altri Comuni. Infatti le attività manifatturiere hanno da tempo ridotto la loro importanza e un certo peso in questo settore hanno non tanto le attività produttive, ma gli uffici delle direzioni. Per questo motivo la contrazione è limitata. Il commercio è

21 fermo (-13 addetti). Importante è invece la crescita dei servizi per le imprese (+3.783 addetti), che con 26.136 addetti nel 2008 è sicuramente il settore più importante, e quella dell'accoglienza con +936 addetti (alberghi, ristornati e bar), settore in cui Bergamo era particolarmente carente.

Area esclusa Bergamo - Unità Locali e addetti - Variazioni 2001- 2008 per settore 2001 2008 differenze differenze % Unità Unità Unità Unità settore locali addetti locali addetti locali addetti locali addetti Attività estrattive 5 16 Attività manifatturiere 568 6854 536 5900,86 -32 -953,14 -5,6% -13,9% 4 25 ...... Costruzioni 852 2214 1016 2729,78 164 515,78 19,2% 23,3% Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli, motocicli e di 1028 2192 978 2355,26 -50 163,26 -4,9% 7,4% beni personali e per la casa Alberghi e ristoranti 221 603 238 839,8 17 236,80 7,7% 39,3% Servizi per le imprese 768 1887 947 2204,87 179 317,87 23,3% 16,8% Altri servizi per le famiglie 373 401 253 723,17 -120 322,17 -32,2% 80,3% Totale 3.815 14.167 3.972 14.778,65 157 611,65 4,1% 4,3% Incidenza sul Area Totale 21,2% 21,6% 20,1% 20,5% Fonte: Elaborazioni su Censimento dell'industria e dei servizi 2001 e su rilevazioni ASIA dell'ISTAT (1) nel 2008 le “riparazioni di beni personali e per la casa” non sono comprese in questo settore, ma nei servizi per le famiglie

Nei rimanenti comuni dell'area analizzata l'evoluzione è diversa. La perdita di addetti nel settore manifatturiero è più pesante (-13%), con una riduzione delle dimensioni delle unità locali, che si riducono meno degli addetti. La crescita dei servizi è trainata da quelli per le famiglie. Simile a Bergamo è la crescita degli addetti nel settore dell'accoglienza e del Commercio, che, a differenza di Bergamo, cresce, anche se di poco, come addetti e si contrae come unità locali. Riteniamo inutile approfondire l'evoluzione per ogni singolo Comune, perché questa presenta sempre delle specificità che, se si entra nei particolari, la rendono non confrontabile. L'evoluzione dell'economia di Villa d'Almè

Villa d'Almè ha una lunga storia di attività produttiva che parte nel settecento con la fonderia Camozzi e la produzione di organi dei Serassi. Nell'ottocento diventa un importante centro di produzione tessile. In questo ultimo decennio Villa d'Almè ha visto concludersi l'esperienza della industrializzazione ottocentesca del tessile, che aveva già subito un ridimensionamento negli anni '50, ma che aveva retto poi fino agli anni '90.

Villa d'Almè - addetti alle attività manifatturiere 1951 - 2001 1951 1961 1971 1981 1991 2001

2330 963 999 992 802 596 Fonte: Istat Censimenti dell'Industria e servizi

La perdita di importanza dell'attività industriale è continua, ma ancora nel 2008 occupa 462 addetti, di cui 233 sono nel tessile in quattro unità locali. Con minori addetti sono, sempre nel 2008:

22 Industrie alimentari con 55 addetti, Fabbricazione di prodotti in metallo (esclusi macchinari e attrezzature) con 51 addetti, Stampa e riproduzione di supporti registrati con 33 addetti, Industria del legno con 26 addetti e altri con numero di addetti inferiori a 15 per ogni settore.

Villa d'Almè - unità locali e addetti per settore di attività 2001 - 2008

2001 2004 2005 2006 2007 2008 2001- 2008 delta delta % Attività UL Add UL Add UL Add UL Add UL Add UL Add UL Add UL Add Attività 51 596 49 566 48 529 49 515 44 456 46 462 -5 -134 -0,1 -0,22 manifatturiere Produzione e distribuzione di 1 1,22 1 1,07 ...... energia elettrica, gas e acqua Costruzioni 93 207 106 214 105 228 103 218 106 228 113 229 20 22,4 0,22 0,108 Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di 123 286 117 268 121 290 119 281 113 272 111 248 -12 -38 -0,1 -0,13 autoveicoli, motocicli e di beni personali e per la casa Alberghi e ristoranti 25 77 28 80 25 68,9 27 105 28 140 29 142 4 65,2 0,16 0,847 Servizi per le 87 235 99 327 110 385 120 370 117 318 110 312 23 77,4 0,26 0,329 imprese(1) Istruzione (escluso 3 6 3 5,92 3 6 3 6 2 5,58 3 6,92 0 0,92 0 0,153 pubblico) Sanità e assistenza 24 97 22 56,1 23 55,8 21 52,2 22 56,8 25 83,7 1 -13 0,04 -0,14 sociale Altri servizi per le 47 39 29 37,2 30 38,1 29 36,5 27 44,2 26 36,9 -21 -2,1 -0,4 -0,05 famiglie Totale 453 1543 454 1556 466 1602 471 1584 459 1520 463 1522 10 -21 0,02 -0,01 Fonti: 2001 elaborazione su dati Istat Censimento dell'Industria e servizi: 2004 -2008 ASIA Per rendere omogenei i dati sono stati aggregati e dal Censimento 2001 sono state escluse le informazioni relative al pubblico impiego. L'istruzione privata per il 2001 è stimata. I dati ASIA raccolti dall'Istat sulle informazioni INPS rappresentano la media dei dati mensili, per questo motivo hanno due decimali Villa d'Almè, fino al 2008, ha retto la riduzione di addetti del tessile grazie agli incrementi nelle attività di Alberghi e ristoranti, Servizi per le imprese e delle imprese edili (essenzialmente padroncini, visto che vi sono 113 unità con in media 2,02 addetti). Il 2008 si presenta però già riflessivo; il numero complessivo di addetti non diminuisce, ma, proprio nei servizi, possiamo notare i primi segnali delle difficoltà nelle imprese. Crescono infatti le “Attività manifatturiere” (+2 unità e +6 addetti) le “Costruzioni” (+7 unità e +1 addetto), “alberghi e ristoranti” (+1 unità e +2 addetti), “Istruzione” (+1 unità e +1 addetti), “Sanità e Assistenza sociale” (+4 unità e +27 addetti), mentre diminuiscono “Commercio” (-2 unità e -24 addetti), servizi per le imprese (-7 unità e -5 addetti), “servizi per le famiglie (-1 unità e -7 addetti). La riduzione più significativa la troviamo in “Commercio all'ingrosso e intermediari del commercio, autoveicoli e motocicli esclusi” con la riduzione di 6 unità e di 20 addetti. Invece il “commercio al dettaglio fa registrare un incremento di 7 unità a cui però non corrisponde un incremento degli addetti, per cui si passa da una media di 2,65 addetti per unità a 2,40 addetti. Credo sia importante entrare nel dettaglio del settore terziario.

23 Le informazioni fornite da ASIA ci permettono di avere un buon dettaglio; purtroppo è inutile fare un confronto storico perché le classificazioni dettagliate relative al 2008 non sono confrontabili con quelle degli anni precedenti. Il Registro delle Imprese della Camera di Commercio di Bergamo ci dà informazioni aggiornate sulla consistenza di unità attive dal 2000 a oggi.

Villa d'Almè - Evoluzione delle aziende attive al Registro delle Imprese 2000 -2010 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 Agricoltura, caccia e relativi servizi 30 31 31 33 32 33 34 33 35 34 34 Altre industrie estrattive 1 Industrie alimentari e delle bevande 10 10 9 10 10 9 11 10 11 11 11 Industrie tessili 1 1 2 2 2 2 2 2 2 Confezione di articoli di abbigliamento; preparazione, 2 1 2 2 2 2 2 1 1 3 4 Industria del legno e dei prodotti in legno e sughero, esclusi i mobili; Fabbricazione di articoli in materiali da Intreccio 9 8 7 7 7 7 7 6 7 7 7 Editoria, stampa e riproduzione di supporti registrati 4 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 Fabbricazione di prodotti chimici e di fibre sintetiche e artificiali 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 1 Fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche 1 2 Fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 Fabbricazione e lavorazione dei prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti 18 19 21 20 19 18 17 16 15 14 16 Fabbricazione di macchine ed apparecchi meccanici 2 2 2 2 4 4 4 2 2 4 5 Fabbricazione di macchine ed apparecchi elettrici n.c.a. 1 1 2 2 1 1 1 1 2 2 2 Fabbricazione di apparecchi medicali, di apparecchi di precisione, di strumenti ottici e di orologi 3 3 3 3 4 4 4 4 3 3 3 Industrie manifatturiere 53 49 51 52 54 52 53 47 48 52 57 Produzione e distribuzione di 1 1 1 1 energia elettrica, di gas, calore Costruzioni 82 86 93 101 102 105 111 114 116 116 119 Commercio, manutenzione e riparazione di autoveicoli e Motocicli; vendita al dettaglio di carburanti per autotrazione 21 22 19 18 18 18 19 20 19 19 18 Commercio all'ingrosso e intermediari del commercio, autoveicoli e motocicli esclusi 38 38 36 33 38 39 39 37 38 45 41 Commercio al dettaglio, escluso quello di autoveicoli e di motocicli; riparazione di beni personali e per la casa 69 69 67 68 63 60 57 51 52 54 52 Commercio 128 129 122 119 119 117 115 108 109 118 111 Alberghi e ristoranti 21 21 23 21 22 18 20 21 22 23 25 Trasporti terrestri; trasporti mediante condotte 27 30 26 25 25 25 24 23 21 20 20 Poste e telecomunicazioni 2 Attività ausiliarie dell'intermediazione finanziaria e delle assicurazioni 5 6 5 6 7 6 7 9 10 10 11 Attività immobiliari 9 13 13 16 19 22 23 24 23 22 24 Noleggio di macchinari e attrezzature senza operatore e di beni per uso personale e domestico 1 1 Informatica e attività connesse 6 7 6 6 9 9 11 11 9 9 9 Attività di servizi alle imprese 9 9 13 14 15 15 14 19 20 20 22 Istruzione 1 1 1 1 2 2 2 1 1 1 1 Sanità e assistenza sociale 1 1 1 1 1 1 1 2 2 1 2 Attività ricreative, culturali e sportive 4 5 5 7 9 7 8 5 7 10 9 Servizi alle famiglie 19 18 19 17 19 22 22 20 21 23 24 Servizi 102 112 113 114 128 127 132 135 136 139 149 Non classificate 1 1 1 2 0 0 0 0 1 0 0 Totale complessivo 396 409 412 422 435 434 445 437 445 459 472

24 I valori rilevati in questo modo sono leggermente diversi da quelli forniti da ASIA: coprono l'agricoltura, che ASIA non rileva, e sono leggermente più bassi negli altri settori, ma in linea e coerenti, ci permettono quindi di rilevare che dal 2008 al 2010 non vi è stata una contrazione delle imprese, se non in alcuni settori specifici, mentre prosegue la crescita dell'offerta per i Servizi per le imprese. Una interrogazione istantanea al Registro ci fornisce i dati aggiornati al Luglio 2011; in questo aggiornamento vengono riportati anche i dati degli addetti.

Villa d'Almè -Registo Imprese - Situazione al luglio 2011 Non Dimensione Attive Addetti tot. attive media Agricoltura 1 30 29 0,97 Industrie manifatturiere 1 60 366 7,93 Fornitura di energia elettrica, gas, 1 n.e n.e vapore, ecc 0 Costruzioni 3 118 232 1,97 Commercio all'ingrosso e al dettaglio e riparazione di autoveicoli e di motocicli 1 15 39 2,60 Commercio all'ingrosso (escluso quello di autoveicoli 42 73 e di motocicli). 0 1,74 Commercio al dettaglio (escluso quello di autoveicoli 54 145 e di motocicli) 2 2,69 Commercio 3 111 257 2,32 Alloggio 0 3 16 5,33 Attività dei servizi di ristorazione 2 29 185 6,38 Servizi per le imprese 2 96 345 3,59 Istruzione 0 2 n.e n.e Assistenza sociale non residenziale 0 2 n.e n.e Attività sportive, di intrattenimento e di divertimento 0 7 6 0,86 Riparazione di computer e di beni per uso personale e per la casa 0 3 7 2,33 Altre attività di servizi per la persona 1 23 38 1,65 Totale servizi escluso 133 396 commercio 5 0,38 Imprese non classificate 14 35 2,50 Totale 27 485 1.638 3,38 n.e. - attività con tre o meno unità e non evidenziate per motivi di riservatezza del dato Fonte: elaborazione su dati del Registro delle imprese della CCIAA di Bergamo

Si può notare come vi siano 27 imprese “non attive”, di cui 14 non classificate; questo è uno stato tipico delle imprese appena registrate ed è quindi un indice di dinamicità. Le aziende attive nel 2010 erano 472, c'è stato quindi un incremento si 13 imprese a cui si deve sicuramente aggiungere una buona parte delle 27 non attive; infatti si vede che hanno anche dipendenti, pertanto è certamente una “inattività burocratica”. Il settore “industrie manifatturiere” ha ormai scontato la chiusura definitiva del Linificio e Canapificio Nazionale; le imprese diminuiscono ancora nel settore alimentare (-4 imprese), mentre crescono i mobilifici . Il Commercio sembrerebbe fermo, ma è la composizione di fattori diversi: una crescita del commercio al dettaglio (+2 imprese) e del commercio all'ingrosso (+1 impresa) e la diminuzione nel commercio di autoveicoli, moto, loro riparazioni e carburanti (-3 imprese). Troviamo la crescita maggiore nei Servizi, che hanno un incremento di 16 unità quasi tutti in due comparti: la ristorazione (+7 imprese) e i servizi per le imprese (+5 imprese). Questi dati mostrano quindi che il tessuto economico di Villa d'Almè ha una dinamica positiva e sicuramente interessante.

25 Il Registro delle imprese della Camera di Commercio ci fornisce anche una rilevazione della consistenza degli addetti, ma è sicuramente un dato meno accurato di quello fornito da ASIA; infatti lo scopo del registro non è quello di rilevare la consistenza degli occupati, ma ci da una valutazione della situazione attuale. I dati relativi al 2011 sono solo delle stime e come tali devono essere presi in considerazione. Una informazione, che ASIA non fornisce, è il numero degli addetti in Agricoltura, che il Registro stima in 29 al 2011.

La consistenza dei servizi Per valutare la consistenza dei servizi usiamo un indice di densità dato dal rapporto addetti per cento abitanti. Altri usano il rapporto superficie – abitanti, ma questo a nostro avviso non è corretto in quanto i servizi sono offerti dal lavoro delle persone: sono queste che producono valore aggiunto, e non i metri quadrati disponibili. La superficie si lega infatti alla tipologia di servizio e a condizioni particolari quali la disponibilità di locali. Possono fornire la stessa quantità di servizi in 30mq o 40mq, ma sicuramente la quantità aumenta se, in locali della stessa dimensione, operano una o due persone. Resta certamente il problema del lavoro nero, ma questo lo possiamo considerare una percentuale costante nelle varie realtà ed è un valore non rilevabile dalle statistiche. Abbiamo ripartito i servizi in tre categorie a secondo della prevalenza di utenza a cui si indirizzano: Servizi per le famiglie, Servizi per famiglie ed imprese e Servizi per imprese.

Indice di densità dei servizi anno 2007 (addetti su abitanti) SERVIZI PER LE FAMIGLIE

Almè Zogno Strozza Sedrina Sorisole Bergamo Salvatore Bartolomeo Villa d'AlmèVilla Almenno San San Almenno San Almenno Ubiale Clanezzo ASSISTENZA SANITARIA 2,00% 0,43% 0,73% 0,26% 0,39% 0,60% 0,27% 0,09% 0,14% 0,54% ASSISTENZA SOCIALE NON RESIDENZIALE 1,07% 0,15% 0,41% 1,17% 0,16% 0,16% ATTIVITÀ CREATIVE, ARTISTICHE E DI INTRATTENIMENTO 0,26% 0,03% 0,14% 0,07% 0,05% 0,07% 0,07% ATTIVITÀ DI BIBLIOTECHE, ARCHIVI, MUSEI ED ALTRE ATTIVITÀ CULTURALI 0,01% ATTIVITÀ RIGUARDANTI LE LOTTERIE, LE SCOMMESSE, LE CASE DA GIOCO 0,07% 0,03% ATTIVITÀ SPORTIVE, DI INTRATTENIMENTO E DI DIVERTIMENTO 0,20% 0,03% 0,22% 0,01% 0,09% 0,03% 0,04% 0,06% RIPARAZIONE DI COMPUTER E DI BENI PER USO PERSONALE E PER LA CASA 0,23% 0,01% 0,32% 0,08% 0,02% 0,10% 0,04% 0,02% SERVIZI DI ASSISTENZA SOCIALE RESIDENZIALE 0,02% 0,65% ALTRE ATTIVITÀ DI SERVIZI PER LA PERSONA 0,98% 0,47% 2,88% 0,37% 0,69% 0,50% 0,20% 0,09% 0,22% 0,65% Fonte: elaborazione su dati ASIA e ISTAT La prima tabella che mostriamo riguarda i servizi alle famiglie. Nell'analizzare questi dati è importante tenere conto di alcune peculiarità: • la continuità dalla zona urbanizzata di Almè e Villa d'Almè, che comporta la mutualità dei servizi alla persona tra i due comuni; • la consistenza numerica delle unità locali: quando la consistenza è elevata, come in “Assistenza sanitaria” o “Altre attività di servizi alla persona”, i servizi si distribuiscono sul territorio con una certa omogeneità; al contrario quando la consistenza è di poche unità si

26 possono verificare delle concentrazioni in pochi comuni come in “Servizi di assistenza sociale residenziale” (a Villa d'Almè vi sono due unità locali, a Bergamo 5 e nessuna in altri comuni). Nei servizi distribuiti sul territorio si deve rilevare, usando l'indice di densità, una presenza quasi doppia ad Almè rispetto a Villa d'Almè.

Per questo gruppoIndice di di attività densità trovi deiamo servizi un maggior anno equilibrio 2007 (addetti tra gli indici su abitanti) di Almè , Sorisole, Almenno San Bartolomeo, Almenno San Salvatore e Zogno. Villa d'Almè resta lontana da Almè. SERVIZI PER FAMIGLIE E IMPRESE

Almè Almè Ubiale Zogno Zogno Strozza Strozza Sedrina Sedrina Sorisole Sorisole Bergamo Clanezzo Salvatore Salvatore Bartolomeo Villa d'Almè

Almenno San San Almenno ATTIVITÀ DI SERVIZI FINANZIARI (ESCLUSE LE ASSICURAZIONI E I FONDI 3,72% 0,31% 0,38% 0,62% 0,28% 0,38% 0,20% 0,43% PENSIONE) ATTIVITÀ AUSILIARIE DEI SERVIZI FINANZIARI E DELLE ATTIVITÀ 0,91% 0,12% 1,01% 0,12% 0,10% 0,15% 0,04% 0,14% 0,20% ASSICURATIVE ATTIVITÀ DEI SERVIZI DELLE AGENZIE DI VIAGGIO, DEI TOUR OPERATOR E 0,23% 0,17% 0,01% 0,07% 0,03% SERVIZI DI PRENOTAZIONE E ATTIVITÀ CONNESSE ATTIVITÀ IMMOBILIARI 2,14% 0,34% 0,76% 0,37% 0,74% 0,37% 0,23% 0,09% 0,14% 0,44% ATTIVITÀ DI SERVIZI PER EDIFICI E 1,10% 0,20% 0,20% 0,57% 0,37% 0,64% 0,16% 0,40% 0,02% PAESAGGIO MAGAZZINAGGIO E ATTIVITÀ DI 1,19% 0,09% 0,01% SUPPORTO AI TRASPORTI SERVIZI POSTALI E ATTIVITÀ DI 0,44% 0,26% 0,12% 0,18% 0,17% 0,12% 0,12% 0,09% 0,07% 0,22% CORRIERE TRASPORTO TERRESTRE E TRASPORTO 1,47% 0,57% 0,93% 0,96% 0,79% 0,50% 0,62% 0,09% 0,07% 1,09% MEDIANTE CONDOTTE SERVIZI VETERINARI 0,03% 0,01% 0,07% 0,05% ISTRUZIONE 0,43% 0,10% 0,03% 0,04% 0,02% 0,17% 0,03% Fonte: elaborazione su dati ASIA e ISTAT

Indice di densità dei servizi anno 2007 (addetti su abitanti) SERVIZI PER LE IMPRESE Almè Zogno Strozza Strozza Sedrina Sorisole Bergamo Salvatore Salvatore Bartolomeo Villa d'Almè Villa d'Almè Almenno San Almenno San

Clanezzo Ubiale ATTIVITÀ DEGLI STUDI DI ARCHITETTURA E D'INGEGNERIA; COLLAUDI ED ANALISI 1,50% 0,74% 0,51% 0,39% 0,44% 0,48% 0,31% 0,07% 0,47% TECNICHE

ATTIVITÀ DEI SERVIZI D'INFORMAZIONE E 0,75% 0,22% 0,21% 0,01% 0,05% 0,03% ALTRI SERVIZI INFORMATICI

ATTIVITÀ DI DIREZIONE AZIENDALE E DI 1,07% 0,06% 0,03% 0,03% 0,03% 0,02% 0,04% 0,08% CONSULENZA GESTIONALE

ATTIVITÀ DI NOLEGGIO E LEASING 0,09% 0,01% 0,02% OPERATIVO ATTIVITÀ DI SUPPORTO PER LE FUNZIONI D'UFFICIO E ALTRI SERVIZI DI SUPPORTO 0,91% 0,09% 1,77% 0,11% 0,15% 0,10% 0,12% 0,09% 0,10% ALLE IMPRESE ATTIVITÀ EDITORIALI 0,16% 0,01% 0,25% ATTIVITÀ LEGALI E CONTABILITÀ 3,50% 0,27% 0,47% 0,11% 0,28% 0,41% 0,62% PRODUZIONE DI SOFTWARE, CONSULENZA INFORMATICA E ATTIVITÀ 0,59% 0,25% 0,06% 0,84% 0,02% 0,03% 0,08% 0,07% CONNESSE PUBBLICITÀ E RICERCHE DI MERCATO 0,38% 0,25% 0,02% 0,01% RICERCA SCIENTIFICA E SVILUPPO 0,05% 0,06% 0,02% TRASPORTO TERRESTRE E TRASPORTO 1,47% 0,57% 0,93% 0,96% 0,79% 0,50% 0,62% 0,09% 0,07% 1,09% MEDIANTE CONDOTTE

ALTRE ATTIVITÀ PROFESSIONALI, 0,89% 0,61% 0,61% 0,09% 0,16% 0,16% 0,34% 0,19% 0,21% SCIENTIFICHE E TECNICHE Fonte: elaborazione su dati ASIA e ISTAT 27 Anche per i servizi per le imprese non si rilevano sostanziali diversità nell'indice di densità dei servizi. In alcuni casi è maggiore la densità a Villa d'Almè, in altri è maggiore quella di Almè, ma nel complesso la distribuzione resta equilibrata. Osservando però l'insieme delle informazioni fornite dalle tre Servizi - Indice di densità - anno 2007 tabelle, vediamo confermato, se mai ce ne fosse la necessità, che (addetti su abitanti) Bergamo è il centro di attrazione PER LE PER FAMIGLIE PER LE primario per l'attività dei servizi,in FAMIGLIE E IMPRESE IMPRESE particolare per le imprese. Bergamo 4,8% 11,7% 11,4% Poi emergono tre comuni come Villa d'Almè 1,8% 1,9% 3,1% punti di attrazione secondari, per Almè 4,7% 3,8% 4,6% la copertura delle tipologie e per Sorisole 0,8% 2,9% 2,6% le dimensioni, e sono: Almè, Villa Almenno San d'Almè e Zogno. Sorisole, forse Bartolomeo 2,4% 2,6% 2,2% per la sua collocazione Almenno San penalizzata dalla statale troppo Salvatore 1,3% 2,3% 1,7% trafficata e insufficiente, è un Sedrina 0,7% 1,4% 1,5% poco più lontana. Strozza 0,2% 0,7% 0,4% Possiamo ancora osservare che Ubiale Villa d'Almè è debole, in Clanezzo 0,4% 0,4% 0,1% particolare per i servizi alla Zogno 1,4% 2,5% 2,7% famiglia, quelli che spesso Fonte: elaborazione su dati ASIA e ISTAT necessitano di spazi specifici tipo “negozio”, mentre per i servizi per le imprese possono essere utili altri tipi di spazi. Ci si chiede se non vi sia un'insufficiente disponibilità urbanistica adatta all'insediamento di “attività per le famiglie”. Per ultimo affrontiamo due “servizi” particolari.

Indice di densità dei servizi anno 2007 (addetti su abitanti) Commercio e Accoglienza Almè Almè Ubiale Ubiale Zogno Strozza Sedrina Sorisole Bergamo Bergamo Clanezzo Salvatore Bartolomeo Villa d'Almè

Almenno San Almenno San COMMERCIO AL DETTAGLIO (ESCLUSO QUELLO DI AUTOVEICOLI E DI 4,24% 2,25% 3,79% 1,52% 2,81% 2,32% 1,63% 1,89% 0,65% 2,83% MOTOCICLI) COMMERCIO ALL'INGROSSO (ESCLUSO QUELLO DI AUTOVEICOLI E DI 3,78% 0,73% 3,11% 1,31% 2,02% 0,70% 1,08% 0,19% 0,43% 0,96% MOTOCICLI) COMMERCIO ALL'INGROSSO E AL DETTAGLIO E RIPARAZIONE DI 1,22% 0,65% 1,23% 0,41% 0,49% 0,45% 0,34% 0,83% 0,37% 0,49% AUTOVEICOLI E MOTOCICLI

ALLOGGIO 0,27% 0,46% 0,04% 0,07% 0,07% 0,88% ATTIVITÀ DEI SERVIZI DI RISTORAZIONE 2,80% 1,62% 1,83% 0,78% 2,42% 1,51% 0,59% 1,08% 1,09% 1,32% Fonte: elaborazione su dati ASIA e ISTAT

Anche per queste attività vediamo come Almè e Villa d'Almè si configurino come punti di attrazione e come, ancora una volta, Almè sia più sviluppato di Villa d'Almè. 28 Del Commercio parleremo specificatamente nel capitolo successivo. Ora vediamo nel dettaglio un punto di forza di Villa d'Almè rispetto ai Comuni circostanti: il servizio alberghiero. A Villa d'Almè sono presenti due alberghi con 62 camere e 127 posti letto. I dadi delle presenze risalgono al 2005 e mostrano una buona efficienza con un utilizzo medio nell'anno del 48% della struttura disponibile (la media della Corona di Bergamo è del 41% e quella dei Comuni vicini è del 33%). Non vi sono informazioni sul tipo di utenza, ma è presumibile che sia essenzialmente per lavoro o “in transito”, legato all'aeroporto di .

29 Il Commercio – Piano urbano del Commercio

La struttura del commercio merita un'analisi attenta in quanto fornisce alla popolazione e alle imprese i prodotti di cui necessitano. La classificazione storica distingue tra commercio all'ingrosso, che fornisce le imprese, e al minuto, che fornisce essenzialmente le famiglie. Nel commercio al dettaglio le statistiche separano quello di autoveicoli, distinzione che non è ripresa dalla legislazione.

Riferimenti normativi Nel presente capitolo analizzeremo il Commercio che viene richiamato dalla legge nazionale DL 114 del 31 marzo 1998, recepita dalla legge 14 agosto 1999 e successive variazioni. L'articolo 4. “Definizioni e ambito di applicazione del decreto” del DL 114/98 indica l'ambito di cui parleremo e le definizioni che utilizzeremo 1. Ai fini del presente decreto si intendono: a) per commercio all'ingrosso, l'attività svolta da chiunque professionalmente acquista merci in nome e per conto proprio e le rivende ad altri commercianti, all'ingrosso o al dettaglio, o ad utilizzatori professionali, o ad altri utilizzatori in grande. Tale attività può assumere la forma di commercio interno, di importazione o di esportazione; b) per commercio al dettaglio, l'attività svolta da chiunque professionalmente acquista merci in nome e per conto proprio e le rivende, su aree private in sede fissa o mediante altre forme di distribuzione, direttamente al consumatore finale; c) per superficie di vendita di un esercizio commerciale, l'area destinata alla vendita, compresa quella occupata da banchi, scaffalature e simili. Non costituisce superficie di vendita quella destinata a magazzini, depositi, locali di lavorazione, uffici e servizi; d) per esercizi di vicinato quelli aventi superficie di vendita non superiore a 150 mq. nei comuni con popolazione residente inferiore a 10.000 abitanti e a 250 mq. nei comuni con popolazione residente superiore a 10.000 abitanti; e) per medie strutture di vendita gli esercizi aventi superficie superiore ai limiti di cui al punto d) e fino a 1.500 mq nei comuni con popolazione residente inferiore a 10.000 abitanti e a 2.500 mq. nei comuni con popolazione residente superiore a 10.000 abitanti; f) per grandi strutture di vendita gli esercizi aventi superficie superiore ai limiti di cui al punto e); g) per centro commerciale, una media o una grande struttura di vendita nella quale più esercizi commerciali sono inseriti in una struttura a destinazione specifica e usufruiscono di infrastrutture comuni e spazi di servizio gestiti unitariamente. Ai fini del presente decreto per superficie di vendita di un centro commerciale si intende quella risultante dalla somma delle superfici di vendita degli esercizi al dettaglio in esso presenti; h) per forme speciali di vendita al dettaglio: - la vendita a favore di dipendenti da parte di enti o imprese, pubblici o privati, di soci di cooperative di consumo, di aderenti a circoli privati,nonché la vendita nelle scuole, negli ospedali e nelle strutture militari esclusivamente a favore di coloro che hanno titolo ad accedervi;

30 - la vendita per mezzo di apparecchi automatici; - la vendita per corrispondenza o tramite televisione o altri sistemi di comunicazione; - la vendita presso il domicilio dei consumatori. 2. Il presente decreto non si applica: a) ai farmacisti e ai direttori di farmacie delle quali i comuni assumono l'impianto e l'esercizio ai sensi della legge 2 aprile 1968, n° 475 , e successive modificazioni, e della legge 8 novembre 1991, n° 362 e successive modificazioni, qualora vendano esclusivamente prodotti farmaceutici, specialità medicinali, dispositivi medici e presìdi medico-chirurgici; b) ai titolari di rivendite di generi di monopolio qualora vendano esclusivamente generi di monopolio di cui alla legge 22 dicembre 1957, n° 1293 , e successive modificazioni, e al relativo regolamento di esecuzione, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 14 ottobre 1958, n° 1074 , e successive modificazioni; c) alle associazioni dei produttori ortofrutticoli costituite ai sensi della legge 27 luglio 1967, n° 622, e successive modificazioni; d) ai produttori agricoli, singoli o associati, i quali esercitino attività di vendita di prodotti agricoli nei limiti di cui all'articolo 2135 del codice civile, alla legge 25 marzo 1959, n°125 e successive modificazioni, e alla legge 9 febbraio 1963, n° 59 , e successive modificazioni; e) alle vendite di carburanti nonché degli oli minerali di cui all'articolo 1 del regolamento approvato con regio decreto 20 luglio 1934, n° 1303 , e successive modificazioni. Per vendita di carburanti si intende la vendita dei prodotti per uso di autotrazione, compresi i lubrificanti, effettuata negli impianti di distribuzione automatica di cui all'articolo 16 del decreto-legge 26 ottobre 1970, n° 745 , convertito, con modificazioni, dalla legge 18 dicembre 1970, n° 1034, e successive modificazioni, e al decreto legislativo 11 febbraio 1998, n° 32 ; f) agli artigiani iscritti nell'albo di cui all'articolo 5, primo comma, della legge 8 agosto 1985, n° 443 , per la vendita nei locali di produzione o nei locali a questi adiacenti dei beni di produzione propria, ovvero per la fornitura al committente dei beni accessori all'esecuzione delle opere o alla prestazione del servizio; g) ai pescatori e alle cooperative di pescatori, nonché ai cacciatori, singoli o associati, che vendano al pubblico, al dettaglio, la cacciagione e i prodotti ittici provenienti esclusivamente dall'esercizio della loro attività e a coloro che esercitano la vendita dei prodotti da essi direttamente e legalmente raccolti su terreni soggetti ad usi civici nell'esercizio dei diritti di erbatico, di fungatico e di diritti similari; h) a chi venda o esponga per la vendita le proprie opere d'arte, nonché quelle dell'ingegno a carattere creativo, comprese le proprie pubblicazioni di natura scientifica od informativa, realizzate anche mediante supporto informatico; i) alla vendita dei beni del fallimento effettuata ai sensi dell'articolo 106 delle disposizioni approvate con regio decreto 16 marzo 1942, n° 267 , e successive modificazioni; l) all'attività di vendita effettuata durante il periodo di svolgimento delle fiere campionarie e delle mostre di prodotti nei confronti dei visitatori, purché riguardi le sole merci oggetto delle manifestazioni e non duri oltre il periodo di svolgimento delle manifestazioni stesse; m) agli enti pubblici ovvero alle persone giuridiche private alle quali partecipano lo Stato o enti territoriali che vendano pubblicazioni o altro materiale informativo, anche su supporto informatico, di propria o altrui elaborazione, concernenti l'oggetto della loro attività.

31 3. Resta fermo quanto previsto per l'apertura delle sale cinematografiche dalla legge 4 novembre 1965, e successive modificazioni, nonché dal decreto legislativo 8 gennaio 1998, n. 3

Viene richiamato interamente l'articolo per opportuna chiarezza. Dobbiamo ancora specificare i casi speciali previsti dalla legge per il calcolo della superficie di vendita. Articoli ingombranti e a consegna differita Allegato A Modalità applicative del programma triennale per lo sviluppo del settore commerciale 2006-2008 . Deliberazione Giunta Regionale 4 luglio 2007, n° VIII/5054 e ss.mm.ii.

Definizione e classificazione degli esercizi commerciali - punto 5

La superficie di vendita di merci ingombranti, non facilmente amovibili ed a consegna differita (mobilifici, concessionarie di automobili e di altri veicoli a motore, rivendite di legnami, materiali edili, tipologie simili alle precedenti) è calcolata in misura di 1/8 della superficie lorda di pavimentazione. In tali esercizi non possono essere introdotte o vendute merci diverse da quelle aventi le caratteristiche sopra tassativamente indicate, salvo che si chiedano e ottengano le autorizzazioni prescritte dagli artt. 8 e 9 del D.Lgs. 31 marzo 1998 n° 114 per l'intera ed effettiva superficie di vendita.

Sempre l'allegato A sopra citato specifica al punto 7.2 “Divieto di esercizio congiunto di dettaglio ed ingrosso” gli articoli per cui è ammesso in deroga l'esercizio congiunto. Questi sono: a) macchine, attrezzature e articoli tecnici per l'agricoltura, l'industria, il commercio e l'artigianato; b) materiale elettrico; c) colori e vernici, carte da parati; d) ferramenta ed utensileria; e) articoli per impianti idraulici, a gas ed igienici; f) articoli per riscaldamento; g) strumenti scientifici e di misura; h) macchine per ufficio; i) auto-moto-cicli e relativi accessori e parti di ricambi; j) combustibili; k) materiali per l'edilizia; l) legnami.

In questi casi la norma prevede che la superficie di vendita “è calcolata nella misura di ½ della superficie lorda di pavimentazione complessivamente utilizzata”.

Precisiamo ancora che Villa d'Almè ha meno di 10.000 abitanti, quindi le superfici di vendita previste sono:

• Esercizi di vicinato, massimo 150 mq; • Medie strutture di vendita, massimo 1500 mq; • Grandi strutture di vendita , oltre 1500 mq.

32 Ricordiamo inoltre che la Regione Lombardia, nell'allegato A1 al Programma Triennale di sviluppo del settore commerciale 2006-2008, assegna Villa d'Almè in “ambito urbano dei capoluoghi” in cui stabilisce: Gli indirizzi di riqualificazione e sviluppo sostenibile prevedono la valorizzazione del patrimonio storico e architettonico e l’integrazione della funzione commerciale con le altre funzioni di attrattività urbana, la qualificazione della piccola e media distribuzione nei centri commerciali naturali esistenti con priorità alla riqualificazione di aree urbane produttive dismesse o abbandonate, localizzazione di attività commerciali in aree servite dai mezzi di trasporto pubblico, un incentivo alla razionalizzazione e ammodernamento della GDO esistente, disincentivo al consumo di aree libere” e in modo più specifico:

Indirizzi di riqualificazione e sviluppo sostenibile della rete: - riqualificazione, razionalizzazione e ammodernamento degli insediamenti e dei poli commerciali già esistenti, compresi i parchi commerciali di fatto. - valorizzazione dell'attrattività consolidata degli spazi urbani in relazione all'esistenza del patrimonio storico e architettonico e integrazione della funzione commerciale con le altre funzioni di attrattività urbana (attività paracommerciali, artigianali, pubbliche) e promozione del loro servizio commerciale unitario; - forte disincentivo all'eccessivo ampliamento e all'apertura di grandi strutture di vendita realizzate mediante l'utilizzo di nuova superficie di vendita; - qualificazione della piccola e media distribuzione nei centri commerciali naturali esistenti; - localizzazione di attività commerciali in aree servite dai mezzi di trasporto pubblico, con particolare riferimento alle stazioni ferroviarie e alle condizioni di accessibilità riferite agli insediamenti periurbani; - particolare considerazione della funzionalità degli assi stradali di supporto localizzativi, assunti nella loro unitarietà; - disincentivo al consumo di aree libere; – valorizzazione delle attività commerciali storiche e di nicchia, anche nella configurazione architettonica dello spazio urbano e di vendita. – Deliberazione Giunta Regionale 5 dicembre 2007, n° VIII/6024 e ss.mm.ii. MEDIE STRUTTURE DI VENDITA – DISPOSIZIONI ATTUATIVE DEL PROGRAMMA TRIENNALE PER LO SVILUPPO DEL SETTORE COMMERCIALE 2006-2008.

2.9 Disciplina del procedimento autorizzatorio

1. I Comuni, ai sensi dell‟ articolo 8, comma 4 del D.Lgs. 31 marzo 1998 n° 114: - adottano le norme sull‟ ammissibilità e sul procedimento concernenti le domande relative a richieste di autorizzazione alla vendita al dettaglio in sede fissa per medie strutture di vendita; - stabiliscono il termine, comunque non superiore a 90 giorni dalla data di ricevimento dell‟ istanza, entro il quale le domande devono ritenersi accolte in assenza di comunicazione da parte del Comune del provvedimento di diniego; - adottano i criteri per l‟‟ esame delle proposte in coerenza con l articolazione in ambiti territoriali ed i relativi indirizzi di cui al paragrafo 4.2 del Programma Triennale e con le disposizioni di cui al presente atto. 2. In caso di apertura di medie strutture che hanno una attrazione sovralocale per le dimensioni e/o per la particolare allocazione territoriale, il Comune ove ha sede la struttura deve acquisire i pareri dei Comuni contermini.

33 3. La struttura assume carattere sovracomunale qualora il peso insediativo del Comune, costituito dal rapporto tra residenti e addetti e superfici di vendita sia uguale o inferiore a 1,5. Il suddetto peso insediativo è dato dalla somma di residenti e addetti occupati in unità locali in relazione alla superficie di vendita richiesta e a quelle di media struttura già esistenti.

4. I Comuni provvedono a comunicare, alla Direzione Generale competente in materia di commercio interno della Regione Lombardia, il rilascio dei titoli autorizzatori per medie strutture di vendita, in attuazione dei criteri di cui sopra

34 Gli esercizi di vicinato

Agli esercizi di vicinato è dato il compito, assieme ad altre organizzazioni, di sostenere il tessuto sociale fornendo motivi di richiamo e aggregazione. Le piccole dimensioni non permettono di fare concorrenza alle altre tipologie commerciali attraverso i “prezzi”, necessariamente gli esercizi di vicinato devono utilizzare lo strumento della specializzazione: una grande capacità di aggiungere servizi alla semplice vendita di prodotti. Per servizi si devono intendere: una maggiore qualità, la capacità di capire e consigliare il cliente, personalizzare il prodotto, ecc. La concorrenza delle medie e grandi strutture sta decimando questa attività, ma è un fatto ineludibile. Villa d'Almè ha vicino un'area specializzata nel commercio come Curno con, secondo l'Osservatorio del Commercio, al 30 giugno 2010 ben 45221 mq di Grandi Superfici di Vendita in 5 strutture e 40.616 di Medie Strutture di Vendita in 58 strutture. A queste si devono aggiungere altre medie e grandi strutture esistenti a Mozzo, Ponte San Pietro, Valbrembo e la grande struttura di vendita ad Orio che da sola dispone di 49.304 mq di superficie di vendita. Cercare di trattenere la spesa nell'area urbana di un Comune non è solo avvantaggiare il commercio locale, ma evitare di diventare un paese dormitorio, salvare le interrelazioni che sono anche un sostegno in una società che invecchia sempre più.

Villa d'Almè - Consistenza degli esercizi di vicinato al 30 giugno 2011 Superficie Numero Azzonamento Alimentare Non alimentare Misto Totale esercizi Zona Centro 252,7 901,2 20,9 1174,8 21 Zona SS 470 205 1445,3 63 1650,3 21 Zona collinare 110 16 0 126 4 Via Gotti 0 158 84 212 3 Totale 567,7 2520,5 167,9 3163,1 49 Elaborazione su dati dell'Unione Dei Comuni di Almè e Villa D'Almè

La situazione attuale degli Esercizi di vicinato è riportata in modo sintetico nella tabella soprastante ed in modo dettagliato al termine del del capitolo “Esercizi di vicinato”.

È importante segnalare che, nei 49 esercizi rilevati, ne esistono alcuni che svolgono la funzione di “commercio” in modo accessorio all'attività principale. Abbiamo così la Farmacia, che ai prodotti farmaceutici aggiunge nella vendita prodotti diversi e quindi la superficie di vendita dovrebbe essere quantificata in altro modo, ma ciò non è previsto dalle disposizioni legislative; altri casi sono quelli che dichiarano una superficie specifica, parte della superficie complessiva, come la rivendita di generi di monopolio, l'impresa di pompe funebri, un trasportatore che vende legna da ardere, parrucchieri, ecc, ma questa superficie resta un'attività secondaria ad una principale, quindi con

35 meno necessità di raggiungere con il solo “commercio” un equilibrio aziendale. Questo tipo di superfici, nel loro complesso, sono il 5-6% della superficie totale. Diversa appare la presenza di esercizi con superficie dedicata all'alimentare. Se nel complesso rappresenta il 20% della superficie totale, possiamo subito rilevare che è il 87% nella zona collinare, il 21,5% nella zona del Centro storico e quasi assente sulla SS 470 (solo il 8,7%, essenzialmente rappresentato da un commercio di vini e liquori) ben accessibile con auto, ma non certo gradevole da raggiungere a piedi. Dal 2001 gli esercizi di vicinato hanno subito una forte riduzione passando da 64 a 49. La riduzione più consistente si è avuta nelle zone lontane dal Centro Storico. Sulle colline si è passati da 10 a 3, tutti via Coriola e quelli ci via Europa. Registriamo che in via Campana hanno chiuso tutti gli esercizi. Nel Centro Storico il numero degli esercizi si è ridotto da 27 a 21 e la superficie totale è passata da 1462 mq a 1171 mq. Gli esercizi alimentari hanno avuto una consistente riduzione sia numerica che di superficie passando da 11 con 524 mq a 6 con 252,7 mq, i non alimentari si sono ridotti a 21 a 14 , ma la superficie totale si e ridotta di poco, da 917mq a 901 mq. Sulla SS 470 il numero di negozi di vicinato si è mantenuto, con una leggerissima flessione, passando da 22 esercizi a 21, con una diminuzione della superficie dedicata alla vendita di prodotti alimentari, scesa da 596 a 252,74 mq (a cui però si dovrebbe aggiungere la quota degli esercizi misti che nel 2001 erano stati valutato essenzialmente come alimentare), mentre la superficie non alimentare è scesa da 1557 mq a 1445 mq. L'evoluzione della struttura di vicinato è avvenuta con la chiusura di esercizi e con l'apertura di nuovi, probabilmente più competitivi. Degli attuali 49 esercizi, 18 erano già presenti nel 2001 e 4 hanno subito un cambiamento della conduzione o nella forma societaria 24 sono “nuove aperture”. Si auspica che questa forte innovazione nel sistema di vicinato comporti un aumento della competitività e della professionalità degli esercizi. Nell'analisi dei servizi, svolta nel capitolo precedente, abbiamo notato una possibile mancanza di spazi adeguati tipo “negozio” per le attività rivolte alle famiglie, questa carenza influisce anche sulle attività ci commercio di vicinato. In considerazione del valore sociale di tali attività e nell'interesse del rilancio di un centro ci attrazione nell'area del centro si ritiene necessario disincentivare l'insediamento di strutture che occupino grandi spazi e non abbiano la funzione sociale come quelle degli ingombranti ( mobili, auto, ecc) e che, malgrado la loro superficie di vendita superi i 150 mq vengano classificati come vicinato. Si segnala che è presente anche un'attività di vendita via internet. È presente anche un mercato settimanale con 14 posteggi alimentari e 38 non alimentari; la sua importanza commerciale è limitata a causa della carenza di parcheggi

Villa D'almè - mercati ambulanti convertiti Esercizi di Vicinato equivalenti mq equivalenti Alimentare 41,6 Non alimentare 95,6 Totale 137,2 Fonte - Regione Lombardia

36 Villa d'Almè – Dettaglio e localizzazione esercizi di vicinato Zona Centro e Collina (giugno 2011)

Non Alimentare alimentare Misto Totale Zona Centro Gamba Renato Via A. Locatelli,16 135 135 Autotrasporti Gasparini Bruno e Stefano & C. Snc Via Borghetto, 2 135 135 Ottica Rolin S.R.L. Unipersonale Via Mazzini,103 50 50 Al Vecchio Borgo Snc di Danesi Enzo e Magno Stefano Via Mazzini,16 13,7 13,7 La Bottega Del Pane di Ponti Federica Ed Edoardo" C. Snc Via Mazzini,24 41 41 Ascenzi Lolita Via Mazzini,39/A 37 37 Aricci Wendy Via Mazzini,41 60 60 Gervasoni Marina Via Mazzini,73 32 32 Pesenti Bolo' Pamela Via Mazzini,75 20,9 0 Gamba Edoardo di Pierluigi Gamba Srl Via Mazzini, 105 80 80 Cortinovis Monica Via Mazzini 52/D 63 63 Barossi Claudia Via Mazzini, 13 20 20 C.E M. Snc.di Patrizia Colombo Via Roma, 2/4 44,3 44,3 Bonzi Diego Via Roma, 23 113,6 113,6 Cieffe di Capelli Rag Cristian &C Sas Via Roma, 23 72 72 Il Frutteto di Belotti Ulisse Via Roma, 9 55 55 Damiani Giovanni Via Roma, 10 47,32 47,3 De Leidi Stefano Lino Via Roma,2 50 50 Amandla Cooperativa Sociale di Solidarietà Bergamo Via Dante, 5 13 13 Falgarl Adriana Via Dante, 9 74 74 Pompe Funebri Dadda-Boffelli S.N.C. di Dadda Viviano E Boffelli Paolo Piazza Carboni,1 18 18 totale superficie 252,7 901,2 20,9 1174,8 numero di esercizi 6 14 1 21 Zona Collina Gasparini Eugenio Via Ripa,3 16 16 Salumeria Donizettl Snc Via Brughiera,23 60 60 Soc. "San Giovanni S.N.C. di Brembati Marco E Passaggio Parco del Luca Borgo, 1b/c 30 30 Sottocornola Ettore Luca Via Pascoli, 1 20 20 totale superficie 110 16 0 126 numero di esercizi 3 1 0 4 Elaborazione su dati dell'Unione Dei Comuni Di Almè e Villa D'Almè

37 Villa d'Almè – Dettaglio e localizzazione esercizi di vicinato Zona Centro e Collina (giugno 2011)

Non Alimentare alimentare Misto Totale Zona Statale 461 Carminati Auto S.R.L. Via Fogazzaro, 3 88 88 C.A.E.B. Commerciale Srl Via Fornaci, 6/h 100 100 Dolci Momenti Srl Via Fornaci, 5 100 100 Casari Mirella Via Fornaci, 6 149 149 Fagiani Patrizio Via Fornaci s.n. 20 20 Fuselli Celestino &. C. Snc Via Mazzi, 10 70 70 Fuselli Domenico Via Mazzi, 18 90 90 Gervasoni Nicola Via Mazzi, 3 47 47 Locatelli Marco Via Mazzi, 3 45 45 Gualtieri Carmelo Via Mazzi, 45 6 6 Giuliani Vania Angela Via Mazzi, 52/ A 82 82 Crotti Anglola Via Mazzi, 69 63 0 Fratelli Gotti S.N.C. Via Mazzi, 93 60 60 D.R. Tappezzeria Snc di Danilo e Raffaella Imi Via Ventolosa, 29 100 100 Moioli Pellegrino di Moioli Giorgio. C. Snc Via Ventolosa,28 145 145 Via Sigismondi, F.Llli Capelll E C. S.N.C. 39 110 110 Via Sigismondi, Dolci Angelo 40 88,31 88,3 Via Sigismondi, Icefur S.R.L 51 150 150 Via Sigismondi, Gioielleria Fagiani Srl 5O 50 50 Via Sigismondi, Previtali Maurizio 52 30 30 Via Casino Carminati Arredi D'autore Snc Basso,3 120 120 totale superficie 205 1445,31 63 1650,3 numero esercizi 2 18 1 21 Atre zone Capelli S.R.L. Via Gotti, 16 150 150 Corna Bonaventura Via Gotti, 18 84 0 Riva Maria Via Gotti, 12 8 8 totale superficie 0 158 84 242 numero esercizi 0 2 1 3 Commercio in internet Baroni Francesco 0 Elaborazione su dati dell'Unione Dei Comuni Di Almè e Villa D'Almè

38 Le Medie Strutture di Vendita e possibili incrementi

Da quanto si trova nel registro dell'Unione dei Comuni di Almè e villa d'Almè sembrerebbe che Villa d'Almè, nel suo piccolo sia una piccola Curno, ma questo è contraddetto dalle altre statistiche disponibili. I dati sono i seguenti:

Villa d'Almè - Consistenza delle Medie Strutture di Vendita al 30 giugno 2011 Superficie Intestazione Luogo Non Nota Alimentare Totale alimentare TRE VALLI S.R.L. via M.llo Di Bernardo, 1 940 460 1.400 supermercato MOBILI DAMIANI PIETRO & FIGLI SNC Via Mazzi, 32 1.300 1.300 mobili BREMBANA GOMME S.R.L via Mazzi n°26 730 730 gommista DAMIANI antiquariato -DESIGN S.R.L via Mazzi, 30 476 476 mobili F.LLI GELPI S.R.L Via Mazzi, 38 400 400 Caravans, campers, ecc. LA QUERCIA COM.A.V. DI PESENTI REMO Via Ventolosa, 19 mobili & C S.A.S 400 400 Edilizia orobica SPA Via Gotti, 26 330 330 materiali per l'edilizia PREALPI EDIL AGRICOLA S.R.l. - ferramenta e vernici FERCOLOR 240 240 Centro Ceramiche di Gamba Carlo SNC Via Mazzi N°6 202 202 ceramiche per l'ediliza REMIDA S.R.L. Via Sigismondi.4 160 160 calzature Totale 940 4.698 5.638 Elaborazione su dati dell'Unione Dei Comuni Di Almè e Villa D'Almè Non sono presenti Centri Commerciali I dati precedentemente analizzati dell'economia nel suo complesso non mostrano una concentrazione di “commercio” a Villa d'Almè, anzi sembrano mostrare una debolezza di questo comparto e il fatto corrisponde alla realtà. Se leggiamo con attenzione la tabella, notiamo che quasi tutte le Medie Strutture appartengono alla categoria degli “ingombranti” e /o al commercio associato di ingrosso e minuto, che prevedono calcoli della superficie non basati sull'effettiva superficie di vendita, ma su una quota parte della superficie lorda di pavimento. Un' informazione che non è leggibile nella tabella è che questa situazione era già stata rilevata nello studio fatto per il PRG del 2003 e che tutte queste unità, con esclusione del supermercato Tre Valli, sono in zone definite “terziario” in cui non è previsto l'insediamento di Medie strutture di vendita. Per questo il Regolamento del Commercio prevedeva nelle norme transitorie:

ART.13 – NORME TRANSITORIE

Le attività produttive, agricole o le associazioni di agricoltori esercitanti il commercio al minuto in sede fissa, qualora non vi abbiano già provveduto, sono tenute a effettuare la comunicazione all Ufficio competente entro e non oltre 180 giorni dall’entrata in vigore del presente regolamento. Gli esercizi commerciali che abbiano già ottenuto autorizzazione: • per media distribuzione fino a 600mq e che siano collocati in zone di PRG di tipo residenziale (escluso zona A) possono essere confermati a tutti gli effetti qualora dimostrino l’esistenza degli standard a parcheggio prescritti dal PRG. Qualora gli

39 standard non siano sufficienti l’attività potrà proseguire e sono ammessi solo intereventi di ordinaria e straordinaria amministrazione; • che rientrino in quanto disposto dall’ Articolo 38 comma 4° del RR 3/2000 e successive modifiche, possono optare per il calcolo della Superficie di Vendita come 10% della S.L.P.; • che si trovino in zona produttiva e di Servizi, idendificata come D1 oD2 nel PRG, e che dispongano di una precedente autorizzazione che superi la quota ammessa di superficie commerciale, dovranno ridimensionare la superficie commerciale a quanto definito dal PRG, tenendo conto di quanto disposto dalle leggi e dai regolamenti regionalI4.

Gli adeguamenti delle Autorizzazione precedenti dovranno essere eseguite entro 365 giorni dall’entrata in vigore del presente regolamento tramite comunicazione all’Ufficio Comunale competente. Da quello che era emerso allora le superfici non erano state calcolate nel modo corretto secondo le norme allora appena deliberate dalla Regione Lombardia. Non risultano effettuati procedimenti di adeguamento al calcolo delle superfici in modo corretto o per la riconferma come Media Distribuzione fino a 600mq con l’esistenza degli standard a parcheggio prescritti dal PRG. Sulla base dei sopralluoghi effettuati si può giungere ad una stima della superficie reale delle attività non correttamente rappresentate. Cinque di queste, valutate oggi complessivamente 1.808 mq, risulterebbero avere una superficie ricalcolata inferiore a 150mq e passerebbero al vicinato, Altre quattro, con una superficie oggi registrata per 2.030mq, avrebbero una superficie ricalcolata di 809mq.

Si deve anche rilevare che le attuali Medie strutture, ad esclusione del supermercato Tre Valli e il RE MIDA che supera solo di 10mq la superficie di vicinato, per la loro attività fanno riferimento ad un mercato sovra comunale avvantaggiato dalla presenza della SS 470, che è interessata da un traffico intenso dell'ordine di 30.000 veicoli giorno nelle due direzioni (vedi studio socio economico del 2003): infatti sono quasi tutte collocate sul percorso della SS 470. Non essendo state intraprese le operazioni previste dall'articolo 12 del vigente regolamento possiamo comunque giungere alla determinazione che la superficie totale di Medie Strutture di Vendita risulta essere 2.3695 mq Calcoliamo ora la superficie massima ammissibile a carattere comunale: 1. gli abitanti sono 6844, 2. gli addetti sono stimati in 17226, 3. per un totale di 8566 4. a cui corrisponde una superficie teorica per medie strutture di 5711 mq Vi è quindi la disponibilità di 3.341 mq di superficie di vendita in medie strutture o centri commerciali a carattere comunale.

4 Articolo 38 comma 4° del RR 3/2000 e successive modifiche 5Il valore, sulla base di precise indicazioni regionali, dovrà essere verificato prima di autorizzare nuove Medie Strutture di Vendita 6 Addetti Ateco 1522, addetti agricoltura stimanti in 29, addetti P.A stimanti in 170

40 Si vede l'opportunità di prevedere insediamenti di Medie Strutture di Vendita nella aree di recupero industriale, al fine di facilitarne il recupero e alcun in area urbana del centro fini a 250 mq di superficie di vendita per migliorare l'offerta di servizi alla popolazione, attualmente non del tutto soddisfacente.

41 Le Grandi Strutture di Vendita Non sono presenti Grandi Strutture di vendita, né il territorio e la viabilità sono in grado di ospitarne.

42 La capacità di spesa e la redditività del sistema commercio Nello studio allegato al PRG del 2003 è presente un calcolo approfondito su questa tematica a cui ci rifacciamo. Primo punto è stabilire l'importo della spesa disponibile sul territorio. L'Istat ci fornisce la stima della spesa per famiglia nel 2009 per il Nord Est dell'Italia, a cui già nel 2003 avevamo assimilato i comuni di Almè e Villa d'Almè.

ISTAT - stima della spesa media per famiglia nel Nord Est - 2009 Alimentari e bevande Non alimentari Spesa totale spesa media mensile 470,53 2.293,39 2.763,92 percentuale 17,02 82,98 100,00 spesa media annua 5.646,36 27.520,68 33.167,04 Nel 2003 c'eravamo posti il problema se la stima ISTAT fosse applicabile a Villa d'Almè e ai Comuni vicini, oggi abbiamo la possibilità di confrontare il sistema di stima dell'Istat con la disponibilità di reddito presso le famiglie. L'imponibile IRPEF, denunciato per il 2005, è di 79.010.310 € pari a un reddito medio pro-capite, calcolato su 6.784 abitanti, di 11.338 € e corrispondente a 30.548€ per famiglia, inferiore di 1.418€ alla stima di spesa dell'ISTAT per lo stesso anno. Tenendo conto che non tutti i redditi sono dichiarati e che nell'imponibile IRPEF esistono detrazioni per le spese effettuate, ci sembra che il dato ISTAT possa ragionevolmente essere usato come stima corretta della spesa delle famiglie. La produttività al mq per la struttura di vicinato, aggiornando i valori forniti dalla Regione Lombardia per il 1996, viene stimata in 5.000 €/mq per gli alimentari e 2155 €/mq per i non alimentari. La media ponderata della struttura di vicinato è di 2900 €/mq. Calcolando l'attrazione secondo lo schema approntato nel 2003, troviamo che entrambe le ipotesi allora formulate portano a una redditività media del sistema di vicinato maggiore di quella indicata dalla Regione Lombardia. Viene successivamente calcolato quale sarebbe il livello di attrazione che darebbe come risultato la redditività prevista dalla Regione Lombardia. I tre risultati sono riportati nella tabella seguente.

Villa d'Almè - Calcolo ipotetico della redditività della rete di vicinato anno 2009 Villa d'Almè Almè numero abitanti 6.848 5.729 redditività 86.366.972 75.554.517 2900 €/Mq Valore della standard Spesa annnua quota da Villa quota da spesa Redditività differenza attrattività d'Almè € attrattività Almè € attratta € €/mq €/mq

Ipotesi di base 12,0% 10.334.852 5,9% 4.460.423 14.795.275 3.981,51 1.081,51 ipotesi alta 13,6% 11.735.612 6,7% 5.055.870 16.791.482 4.518,70 1.618,70

ipotesi di parità 10,0% 8.636.697 2,9% 2.191.081 10.827.778 2.913,83 13,83 Fonte: Elaborazioni su stime Si ricorda che Almè e Villa d'Almè hanno i centri urbani uniti in un continuum e questo spiega l'attrattività esercitata da Villa d'Almè su Almè. La riorganizzazione del sistema di vicinato, avvenuta negli ultimi anni, ha evidentemente migliorato la redditività. Malgrado questo occorre adottare politiche di supporto affinché gli esercizi di vicinato possano migliorare ulteriormente la

43 loro produttività, non solo economica, ma anche sociale e fornire servizi sempre più qualificati alla popolazione.

44 Il sistema urbano

Il parco abitativo di Villa d’Almè risulta, all’epoca dei censimenti ISTAT 1991 e 2001 della popolazione, più che sufficiente alle esigenze abitative; infatti, le abitazioni vuote rappresentano nel 2001 il 3,7%, oltre il 2%, valore che si può ritenere opportuno per evitare la tensione abitativa.

Consistenza abitativa, occupate e non occupate - Censimenti 1991 e 2001 1991 2001

abitazioni occupate ocupate abitazioni cccupate ocupate vuote vuote totale residenti non resid. totale residenti non resid. variazione abitazioni VILLA D'ALMÈ 2116 92,1% 2,8% 5,1% 2491 96,1% 0,2% 3,7% 17,7% ALMÈ 2056 94,0% 1,4% 4,6% 2248 93,9% 0,4% 5,7% 9,3% PONTERANICA 2637 91,7% 2,3% 6,0% 2768 95,2% 0,4% 4,5% 5,0% SORISOLE 2888 92,9% 1,9% 5,1% 3158 93,5% 0,1% 6,4% 9,3% BREMBO NORD 9697 92,6% 2,1% 5,2% 10665 94,6% 0,3% 5,1% 10,0% BREMBO SUD 6996 94,4% 1,8% 3,8% 8458 93,2% 0,8% 6,0% 20,9% BREMBO EST 9372 93,4% 1,9% 4,7% 10802 93,0% 0,6% 6,4% 15,3% ALTRI CORONA 24714 94,1% 1,4% 4,5% 30445 95,5% 0,6% 3,9% 23,2% CORONA DI BERGAMO 50779 93,8% 1,7% 4,6% 60370 94,6% 0,5% 4,9% 18,9% BERGAMO 48894 90,0% 3,0% 6,9% 54074 89,5% 1,4% 9,1% 10,6% ALTRI VICINI 10142 78,2% 14,9% 6,8% 11263 80,7% 0,9% 18,4% 11,1% TOTALE 109815 90,7% 3,5% 5,8% 125707 91,2% 0,9% 7,9% 14,5% Fonte: elaborazione su Istat - Censimenti della popolazione

L’incremento dal 1991 al 2001 è stato consistente (+17,7%) per un Comune che ha buona parte del territorio su terreno collinare e in area protetta del “Parco dei Colli”. Le abitazioni risultano occupate per il 96,3%. Scarso è l’uso come seconda casa, solo lo 0,2% e quasi esclusivamente “per lavoro”.

Le abitazioni vuote sono diminuite rispetto al 1991, passando dal 5,1% al 3,7%; si attestano Caratteristiche delle abitazioni occupate da residenti - 1991 2001 comunque in valori bassi non preoccupanti, che coprono le normali necessità frizionali come: appartamento per futuro utilizzo, 1991 l'attesa di nuovo inquilino, la ristrutturazione, 2001 ecc. Un valore troppo basso di abitazionisuperficie vuote comporta una tensione abitativasuperficie che è certamente negativa e da evitare. abitazioni (mq) stanze famiglie componenti abitazioni (mq) stanze famiglie componenti VILLA D'ALMÈ 1949 192.386 8.616 1953 5771 2394 235.234 10.010 2402 6617 ALMÈ 1932 190.878 8.396 1935 5786 2110 204.269 8.653 2113 5740 PONTERANICA 2418 249.361 10.649 2426 7041 2634 277.860 15.146 2635 6878 SORISOLE 2684 261.522 11.526 2689 8101 2953 289.128 12.094 2954 8303 BREMBO NORD 8983 894.147 39.187 9003 26699 10091 1.006.491 45.903 10104 27538 BREMBO SUD 6607 669.790 29.179 6627 19439 7884 802.614 32.996 7916 20994 BREMBO EST 8751 861.740 38.018 8814 25417 10046 1.008.850 38.005 10129 27141

ALTRI CORONA 23266 2.272.537 98.997 23343 67596 29080 2.838.825 116.969 29213 76622

CORONA DI BERGAMO 47607 4.698.214 205.381 47787 139151 57101 5.656.780 233.873 57362 152295 BERGAMO 44023 4.279.849 183.764 44591 111254 48403 4.724.616 193.288 48870 113143 ALTRI VICINI 7934 766.524 34.654 7962 22409 9088 885.841 37.855 9123 24303 TOTALE 99564 9.744.587 423.799 100340 272814 114592 11.267.237 465.016 115355 289741 Fonte: elaborazione su Istat - Censimenti della popolazione

45 Parametri delle abitazioni occupate da residenti - 1991 2001 1991 2001

superf. superficie superf. superficie stanze coabitazione stanze coabitazione media per abitante media per abitante

VILLA D'ALMÈ 98,7 4,42 1,0021 33,3 98,3 4,18 1,0033 35,5 ALMÈ 98,8 4,35 1,0016 33,0 96,8 4,10 1,0014 35,6 PONTERANICA 103,1 4,40 1,0033 35,4 105,5 5,75 1,0004 40,4 SORISOLE 97,4 4,29 1,0019 32,3 97,9 4,10 1,0003 34,8 BREMBO NORD 99,5 4,36 1,0022 33,5 99,7 4,55 1,0013 36,5 BREMBO SUD 101,4 4,42 1,0030 34,5 101,8 4,19 1,0041 38,2 BREMBO EST 98,5 4,34 1,0072 33,9 100,4 3,78 1,0083 37,2

ALTRI CORONA 97,7 4,26 1,0033 33,6 97,6 4,02 1,0046 37,0

CORONA DI BERGAMO 98,7 4,31 1,0038 33,8 99,1 4,10 1,0046 37,1 BERGAMO 97,2 4,17 1,0129 38,5 97,6 3,99 1,0096 41,8 ALTRI VICINI 96,6 4,37 1,0035 34,2 97,5 4,17 1,0039 36,4 TOTALE 97,9 4,26 1,0078 35,7 98,3 4,06 1,0067 38,9 Fonte: elaborazione su Istat - Censimenti della popolazione

I parametri del parco abitativo non si sono modificati nel decennio 1991 -2001 e sono nella media della Corona di Bergamo. Unico parametro cambiato è la coabitazione.

La coabitazione negli anni passati era supportata da legami famigliari come genitori e figli coniugati o fratelli; ora il suo aumento deriva dall'incremento del numero di coppie di fatto, elemento in precedenza in sostanza inesistente. La coabitazione è destinata ad aumentare nel futuro: purtroppo oggi questo fenomeno, importante ai fini delle valutazioni demografiche e dei suoi impatti sull'urbanistica e sui servizi da erogare, non può essere rilevata sistematicamente dall'ufficio anagrafe e solo i censimenti possono fornirci un quadro completo.

Un recente studio dell'Istat7 ci informa su questo fenomeno:

Crescono, infine le famiglie costituite da libere unioni, cioè unioni non sancite da un matrimonio, e quelle “ricostituite” cioè formatesi dopo lo scioglimento di una precedente unione coniugale di almeno uno dei due partner le prime sono oggi (2006-2007) pari al 4,6 per cento e le seconde al 5,6 per cento contro l’1,8 per cento e il 4,1 della media 1994-1995).

Nelle previsioni della popolazione e del fabbisogno abitativo si deve tenere conto di questa modifica sostanziale del modo di fare famiglia.

7ISTAT “La misurazione delle tipologie familiari nelle indagini di popolazione”, Metodi e norme, 2010 46 Le previsioni del fabbisogno abitativo

Prendiamo in considerazione solo l'ipotesi alta formulata per avere uno sviluppo non negativo dei rapporti fra classi di età. Le ipotesi utilizzate sono le seguenti: • 6970 abitanti al 2015 • riduzione della dimensione delle famiglie da 2,6 a 2,5 • con queste ipotesi il numero di famiglie al 2015 è di 2788 con un incremento di 145 unità • il coefficiente di coabitazione sale al 4 per mille • il fabbisogno abitativo netto è di 142 abitazioni • considerando opportuno che vi sia il 3% di abitazioni libere al fine di evitare la tensione abitativa il fabbisogno abitativo sale a 147 abitazioni • considerando la dimensione media 96 mq, delle abitazioni il fabbisogno totale è stimato in 14.112mq pari a 49.392mc. Di questi una quota parte sarà soddisfatta dalla suddivisione e dall'incremento di volumetria di abitazioni esistenti. • Si stima che 13.000 mq pari a 45.500mc sia necessario renderli disponibili come nuove abitazioni. Le altre ipotesi si devono associare ad una diminuzione maggiore della dimensione delle famiglie; per questo il fabbisogno di nuove abitazioni sostanzialmente non cambia.

47 Insediamenti produttivi

Oltre agli insediamenti superstiti della zona storicamente industriale presso il ponte sul Brembo (Linificio e Canapificio Nazionale, Edilizia Orobica, ex Italcementi), esistono alcune aree variamente localizzate di modeste dimensioni; la tendenza degli insediamenti maggiori è quella della riconversione, del ridimensionamento o della dismissione e già sull’area ex Italcementi vige un Piano attuativo di riconversione (la cui realizzazione pare oggi incerta), mentre sull’area ex Brembana Ser in via Brughiera sono recentemente stati realizzati edifici residenziali con lo strumento del P.I.I. L’area di più grande dimensione, quella del Linificio e Canapificio Nazionale, si trova in luogo definito a rischio di allagamento (fascia A) dal Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) cosicché, data per scontata la possibilità di manutenzione dell’esistente (comprendente anche corpi edilizi di archelogia industriale), non sono stati finora possibili interventi di recupero e di trasformazione oggi fattibili a seguito delle risultanze dello studio idrotecnico, recentemente redatto, dimostrante il ridimensionamento del rischio. Nei pressi l’area dell’Edilizia Orobica, anch’essa spondale del Brembo, ma definita fascia C dal PAI, comprende alcuni edifici fatiscenti, utilizzati per attività produttive non compatibili con il luogo d’insediamento, appare ambientalmente disordinata e presenta anche un non agevole accesso dalla strada provinciale; la stessa considerazione può essere fatta sullo stato attuale del sopra citato insediamento dell’ex Italcementi. Gli insediamenti di minore importanza, lungo via Brughiera e via Moro, risultano attivi, ma collocati dentro il tessuto residenziale, senza alcuna possibilità di ampliamento. L’insediamento artigianale di via Gnere, voluto dal PRG 1990 e completato solo recentemente, ha l’aspetto di un’”enclave” non adeguata alla sua collocazione. Alcuni edifici produttivi di piccola dimensione esistono sul fronte ovest della strada per Dalmine, sulla quale prevale la destinazione terziario lungo tutto il suo percorso divenuto di interesse intercomunale.

48 Il sistema viario sovracomunale

Il Comune di Villa d'Almè è attraversato nella sua parte urbanizzata dalla SS 470 “della Val Brembana” e la 470dir verso Dalmine, che assume le denominazioni: Via Sigismondi, nel ramo storico verso la Val Brembana e verso Bergamo, via Mazzi, nel ramo verso Dalmine. Queste strade statali sono estremamente trafficate durante tutte le ore diurne. Possiamo avere un'idea delle dimensioni del traffico dal seguente grafico:

Nel 1994 il traffico era quindi di 30.2988 veicoli, un numero che corrisponde a quasi cinque volte il numero degli abitanti di Villa d'Almè. Da allora il traffico non è diminuito. Era prevista una variante alla SS 470 che, passando in galleria sotto il Canto Alto, avrebbe liberato Villa d'Almè da questa pesante servitù che taglia in tre parti l'area urbanizzata, ma la magistratura ha bloccato tale progetto e oggi non si hanno notizie di quando i lavori potranno essere appaltati, anche per la nota mancanza di fondi. Il semaforo allo snodo con la 470dir è stato tolto e realizzata una rotonda, che ha snellito il traffico ed evitato le lunghe code inquinanti, ma il problema dell'isolamento delle varie parti urbane resta. Unico vantaggio di questa situazione per Villa d'Almè è la possibilità di insediamenti di terziario, commercio e servizi, che usufruiscano del passaggio di questo enorme numero di possibili utenti.

8 ottenuto come somma di tutti i movimenti diviso 2 49 Oltre alla statale, Villa d'Almè è interessata nella parte ad est verso il Brembo dal passaggio della SP 14 Valle Imagna, che assume nel territorio comunale la denominazione di Via Gotti. Il traffico che interessa la SP14, come riporta lo studio del 2003 e misurato a Sant'Omobono Imagna nel 1998, è di 22.206 veicoli, ma oggi una parte consistente di questo non passa più per via Gotti prendendo la via verso Brembate e verso .

50 INDICE GENERALE Introduzione...... 1 Sintesi dello studio - Il quadro di riferimento e lo sviluppo futuro...... 2 La demografia...... 2 La dimensione delle famiglie...... 5 Il quadro economico...... 6 Il commercio al dettaglio...... 8 Gli esercizi di vicinato...... 8 Le Medie Strutture di Vendita...... 9

La struttura abitativa ...... 10 Le previsioni del fabbisogno abitativo...... 10 Insediamenti produttivi...... 11 Il sistema viario sovracomunale ...... 11 LO STUDIO...... 13 L’evoluzione demografica...... 13 Villa d’Almè...... 13 L’evoluzione futura della popolazione...... 17 L'evoluzione dell'economia...... 20 L'evoluzione dell'economia di Villa d'Almè...... 22 La consistenza dei servizi...... 26 Il Commercio – Piano urbano del Commercio...... 30 Riferimenti normativi...... 30 Gli esercizi di vicinato...... 35 Le Medie Strutture di Vendita e possibili incrementi...... 39 Le Grandi Strutture di Vendita...... 42 La capacità di spesa e la redditività del sistema commercio...... 43 Il sistema urbano...... 45 Le previsioni del fabbisogno abitativo...... 47 Insediamenti produttivi...... 48 Il sistema viario sovracomunale...... 49

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