Unità Di Apprendimento “Viaggio Nel Bosco”
Total Page:16
File Type:pdf, Size:1020Kb
Unità di apprendimento “Viaggio nel bosco” Classe 1^F Anno scolastico 2018/19 Enego 2 27 Era la sera del 29 ottobre quando il nostro Altopiano è stato sconvolto da un Enego, un po’ di storia…. evento che nessuno avrebbe potuto immaginare. Il vento, a più di 150 Km/h, ha raso al suolo i nostri boschi. Enego è sempre stato un luogo strategico. Marcesina, zona bellissima e invidiata da tutti, con alberi maestosi, prati lus- ETÀ PREROMANA sureggianti e malghe, è diventata irriconoscibile. Questo evento ha turbato I primi insediamenti umani, sull’Altopiano, risalgono al mesolitico dal tutti! 10.000 all’8.000 a.C.; il Bostel costituisce uno dei primi insediamenti. I Guardando ora il bosco, sembra che qualcuno , con molta cura, abbia allinea- Veneti si stabilirono in questo territorio nel I a.C.. to gli alberi sul suolo. ETÀ ROMANA Si dice che i danni siano paragonabili alla distruzione avvenuta durante la Enego è stato anche un avamposto romano, i romani costruirono, in Grande Guerra. E’ stato stimato, infatti, che sono stati schiantati circa località Bastia, un torrione che serviva a controllare la Valsugana. La 300.000 alberi, il 10% del patrimoni boschivo dell’Altopiano! Valsugana era un’ importante via di scambio tra l’attuale Germania e Tutto questo è accaduto perché il vento proveniente dal mar Mediterraneo si l’Italia. I Romani avevano costruito degli edifici dove si trova oggi il cen- è surriscaldato, a causa del cambiamento climatico, e si è incontrato con quel- tro di Enego, avevano costruito un tempio dedicato alla dea Diana. Nel lo del Sahara, creando un vento di scirocco, che ha soffiato con la forza di un 1700 sono state ritrovate alcune monete appartenenti a sei imperatori uragano. romani. La nostra speranza è che i potenti della terra si mettano d’accordo per ridurre INVASIONI BARBARICHE le emissione di gas nocivi e difendere così il nostro ambiente. Anche ad Enego passarono i Longobardi e i Cimbri. Nel 1310 i Cimbri Rebecca fondarono una federazione. Il Covoletto era un luogo di protezione dai Barbari. DOMINIO DEI VESCOVI Nel XII secolo Enego fu dominato dai vescovi di Padova e in seguito dai vescovi di Vicenza. FEDERAZIONE DEI SETTE COMUNI Nel 1259 nasce la lega delle sette sorelle e nel 1310, nasce l’Altopiano dei Sette Comuni, la federazione più antica del mondo. Le sette sorelle erano: Asiago e Lusiana, Enego e Foza, Gallio , Rotzo, Roana. La federa- zione è stata alleata con gli Ezzelini, gli Scaligeri, i Visconti di Milano e la Serenissima di Venezia. 26 3 CASTELLO SCALIGERO Il 29 ottobre, mentre la scolaresca, lavorava a questa U.D.A., tutto l’Al- Nel 1330 gli Scaligeri con la federazione dei Sette Comuni costruirono a topiano è stato investito da un forte vento, paragonabile ad un uraga- Enego un castello. Nel 1848 il castello venne distrutto da una popola- no, che ha devastato, schiantandolo, più del 10% del patrimonio bo- zione proveniente dall’Alto Adige, gli Schutzen. Nel 1910 le macerie del schivo. A noi ragazzi piace riportare, alla fine di questo interessante castello sono servite a restaurare la torre ancora in piedi. Dalle porte percorso, alcune nostre riflessioni in merito al disastroso evento. presenti nella torre ancora oggi si può capire l’altezza delle mura, che per un castello dell’epoca e scaligero erano molto alte. Hanno tanto parlato degli alberi caduti sulla Piana di Marcesina. Ho voluto visitare i posti dove tutto è avvenuto! Ho visto la devastazione, la desolazione, tutte quelle piante sradicate dal ter- reno che hanno lasciato vaste zone vuote. Ho provato tanta tristezza, quegli alberi sembravano tante persone a ter- ra….immobili, ….pensavo….impossibile che si rialzino….sono morte! Le foto e i video non mi avevano dato minimamente il senso di ciò che la natu- ra aveva subito. Ora che gli alberi non ci sono… tutto sembra più ampio, spazi vuoti e tanti prati, paesaggi e montagne mai visti prima sembrano vicini. Sì, tutto è cambiato, ci rimane però la consolazione che la natura si riprende- rà tutto quello che è stato devastato!! Sì, i boschi non ci sono più, ma nessun essere umano ne è rimasto vittima. Gli alberi più forti sono rimasti, i più deboli se ne sono andati…è la legge della natura! Verranno piantati, saranno piccoli, li potremo comunque vedere crescere e noi crescere con loro. Marcesina c’è e ci sarà …anche se è stata ferita, ma sappia- mo che tutte le ferite guariscono! Il mio ricordo va a tutto quello che ho visto e goduto in precedenza, andando a passeggiare o a funghi. Marcesina con i giorni pieni sole, con le mucche al pascolo, i pic nic con la mia famiglia o con gli amici…e quegli alberi così grandi e protettivi che mi davano un senso d’immenso. Quei posti rimangono nei miei Torre scaligera ricordi e quando li visiterò ancora… lo farò con lo stesso entusiasmo di prima. Irene 4 25 GALLO CEDRONE (Tetrao urogallu) Viaggio nel territorio…… In Italia, il Gallo cedrone è presente esclusivamente La proprietà collettiva-uso civico su Alpi e Prealpi, con den- Ha scritto Mario Rigoni Stern: “Nel territorio dei Sette Comuni non esi- sità inferiori nella porzione stono castelli di nobili, non esistono ville di signori, né cattedrali di ve- occidentale. Lungo quasi scovi, per il semplice fatto che la terra è del popolo e i suoi frutti sono di un metro e pesante fino a tutti, come ad uso civico”. 5 kg, è il più grande Galli- Ancora oggi la maggior parte del territorio dei comuni dell’Altopiano forme presente sulle no- non è proprietà privata e nemmeno proprietà pubblica-demaniale, ma stre Alpi, e anche il più proprietà collettiva, proprietà a “mani riunite”, secondo il costume te- famoso. I canti d’amore dei maschi iniziano a primavera, per protrarsi desco. Secondo il diritto di origine germanica questa proprietà colletti- va deriva dall’occupazione di terre lavorate, bonificate, rese abitabili e fino alla fine di maggio. Tendenzialmente il Gallo cedrone prepara il utili dagli antichi “abitatori” e tramandate ai giorni nostri, senza diritto posto in cui costruire il di possesso individuale ma con il diritto di godimento dei frutti, per nido con diversi mesi di questo viene anche chiamata proprietà di uso civico. anticipo. Già sul finire dell’inverno, quando la Confinazione del territorio neve occupa ancora gran Passeggiando tra i boschi di Enego e della piana di Marcesina ci si può parte dei terreni, i maschi imbattere in “sassi” contrassegnati da un numero. Sono i “cippi di con- scelgono con cura i nidi, di finazione” posti da una commissione creata dalla conferenza di Rovere- solito piccole radure o pra- to del 1750. Fu questa una questione lunga e travagliata che vide con- terie in cui andare a ese- trapposte le genti dell’Altopiano, sudditi fedeli della Serenissima, con le guire la “danza amorosa” popolazioni trentine della Valsugana, sotto la signoria dei principi- di primavera. Il maschio si presenta grigio scuro, con abbondanza di vescovi di Trento, feudatari dell’imperatore d’Austria. sfumature bruno-rossastre sul dorso, mentre la coda è punteggiata da L’origine della lite si fa risalire al 1276, subito dopo la caduta degli Ezze- rade macchie bianche. ll Gallo cedrone trascorre la maggior parte del lini, quando la città di Vicenza e la comunità di Grigno avviarono una proprio tempo a terra, alla ricerca di bacche, durante gli inverni più ri- trattativa per definire la divisione della piana di Marcesina, non esi- gidi può ingoiare e digerire anche aghi di Abete e Pino, mentre per l’al- stendo una delimitazione preesistente riconosciuta. La controversia levamento dei giovani sono necessari anche alimenti più “sostanziosi” dava origine ad episodi di abda una parte e i Grignesi (G.Balzani, F. come insetti e altri piccoli invertebrati. Gioppi - Api di mezzogiorno 2001 - Euroedit Ed - Trento). 24 5 Per questo motivo furono collocati dei cippi confinari partendo dal ter- PICCHIO ROSSO MAGGIORE (Dendrocopos major) mine “Cardinale”, posto in zona “Laghetti”, oggi conosciuto come il n° Il picchio rosso maggiore è un pic- 10, il più importante cippo di tutta la linea confinaria. I cippi che davano chio di medie dimensioni con il piu- verso settentrione furono contrassegnati con le lettere AV significante maggio bianco e nero e una mac- Austria e i cippi verso mezzogiorno contrassegnati con le lettere VE si- chia rossa sulla parte bassa dell'ad- gnificante Venezia. dome. I maschi e i giovani presenta- no anche macchie rosse sul collo o sulla testa. È diffuso in gran parte dell'Eurasia. Usano il becco come uno scalpello per scavare negli alberi in cerca di cibo o per costruire le cavità dove fare il nido, nonché per tamburellare per tenersi in con- tatto e per segnalare il possesso di un territorio; presentano particolari Cippo adattamenti anatomici per fronteggia- re gli stress fisici provocati dall'azione Per celebrare l’evento nel 1606 fu officiata di martellamento. È diffuso in aree fo- una messa in zona Barricata, alla cui memo- restali di ogni tipo ed ha una dieta mol- ria venne scolpita la Pria della Messa, tutt’o- to varia, in quanto è in grado di estrar- ra ben conservata e recante le incisioni an- re semi dalle pigne, larve di insetto che di due successive celebrazioni rispetti- dall'interno degli alberi o uova e nidia- vamente del 1892 e del 1926. cei di altri uccelli dai loro nidi. Nidifica Pria della messa in cavità scavate in alberi sia vivi che morti, con il fondo rivestito di trucioli. Nel tempo molte altre perizie, non risolsero la questione, per cui si do- Ogni covata comprende in genere da vette attendere la seconda Sentenza Roveretiana del 13 maggio 1752, la quattro a sei uova di colore bianco lucido.