I Prezzi Senza Freni
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Bandiera.Biancazzurra
Bandiera Biancazzurra Il racconto dei Cento anni dell'Associazione Calcio Prato Questa storia del Prato, con rispetto parlando, è stata scritta in virtuale ed emotiva collaborazione con Giancarlo Tatti. Alcuni spunti sono stati raccolti qua e là come fossero petali di fiori che la penna felice di Roberto Baldi su carta dipinse. Il resto è memoria, lettura, chilometri, fantasia, schegge di legno infilate nei pantaloni, chiacchiere e visita di luoghi immaginari nelle pieghe del sogno, nelle pagine ingiallite e nell'immaterialità. E adesso, come legge comanda, rituali raccomandazioni per l'inclito e per il volgo: La proprietà letteraria della seguente opera è riservata, sia chiaro fin dall'inizio. Ne è vietata la riproduzione, anche di semplici brani (figuriamoci di quelli più difficili) con qualsiasi mezzo (audiovisivi, televisione, teatro, fotocopia, discorsi da bar e nessun altro escluso) e per qualsiasi finalità senza l'autorizzazione scritta dell'autore. E in ogni caso basta chiederla. Progetto narrativo e grafico, nonché composizione e impaginazione sono vanto e al tempo stesso colpa dell'autore. Il quale sentitamente ringrazia anche solo per essere arrivati fino a questo punto della lettura. Francesco Magnini “…I fatti non penetrano nel regno dove vivono le nostre fedi: non le hanno generate, né le distruggono; potranno infliggere loro le più costanti smentite, senza affievolirle, e una valanga di sventure o di malattie che si succedano senza interruzione in una famiglia non la indurrà a dubitare della bontà del suo Dio, né della valentia del suo medico…” (da: “Alla ricerca del tempo perduto” di Marcel Proust, sicuramente tifoso del Prato). Bandiera Biancazzurra è un’idea di Francesco Magnini Messa su carta nell’anno del centenario della sua squadra Mentre nessuno ci pensava nemmeno lontanamente a celebrare il secolo di vita dell’A.C. -
Karriere-Tore (Verein, Nationalteam)
KARRIERE-TORE (Verein + Nationalteam) Stand: 15.07.2021 Gesamt 1. Liga Div. Ligen Cup / Supercup Int. Cup Länderspiele Torschütze geb.Land Liga Karriere Sp. Tore Qu. Sp. Tore Qu. Sp. Tore Qu. Sp. Tore Qu. Sp. Tore Qu. Sp. Tore Qu. 1 Pelé Edson Arantes 1940 BRA1 BRA,USA 1957-1977 854 784 0,92 237 137 0,58 412 470 1,14 96 76 0,79 18 24 1,33 91 77 0,85 2 Cristiano Ronaldo 1985 POR1 POR,ENG,ESP,ITA 2002-2021 1073 783 0,73 610 479 0,79 - - - 92 51 0,55 192 144 0,75 179 109 0,61 3 Josef Bican 1913 AUT1/CSR1 AUT,CSR 1931-1955 492 756 1,54 216 260 1,20 165 313 1,90 61 130 2,13 15 15 1,00 35 38 1,09 4 Lionel Messi 1987 ARG1 ESP 2004-2021 929 748 0,81 520 474 0,91 - - - 100 70 0,70 158 128 0,81 151 76 0,50 5 Romário de Souza 1966 BRA2 BRA,NED,ESP,QAT,AUS 1985-2007 956 736 0,77 424 293 0,69 278 246 0,88 113 92 0,81 71 50 0,70 70 55 0,79 6 Ferenc Puskás 1927 HUN1/ESP1 HUN,ESP 1943-1966 717 706 0,98 529 514 0,97 - - - 52 66 1,27 47 42 0,89 89 84 0,94 7 Gerd Müller 1945 GER1 GER,USA 1965-1981 745 672 0,90 498 403 0,81 26 33 1,27 80 98 1,23 79 70 0,89 62 68 1,10 8 Zlatan Ibrahimovic 1981 SWE1 SWE,NED,ITA,ESP,FRA,ENG,USA 1999-2021 954 565 0,59 586 385 0,66 26 12 0,46 80 49 0,61 144 57 0,40 118 62 0,53 9 Eusébio Ferreira 1942 POR2 MOZ,POR,USA,MEX 1960-1977 593 555 0,94 361 339 0,94 32 39 1,22 61 79 1,30 75 57 0,76 64 41 0,64 10 Jimmy McGrory 1904 SCO1 SCO 1922-1938 547 550 1,01 408 408 1,00 - - - 126 130 1,03 6 6 1,00 7 6 0,86 11 Fernando Peyroteo 1918 POR3 POR 1937-1949 351 549 1,56 197 329 1,67 91 133 1,46 43 73 1,70 - - - 20 14 0,70 12 Uwe Seeler 1936 -
Duelo Por La Cima Gonzalo Higuaín, Que Suma 24 Dia- GANADOS Nas En Igual Número De Partidos
4C EXPRESO aCCIÓN Viernesrnes 12 de Febrero de 20162016 Especial / EXPRESO Especial ‘JUGUETE’ NUEVO DE MESSISI Lionel Messi desmintió haber adquirido El rumor que circulóilóf fue que MiMessi compró ó “El“Elnuevoautoquedicenquecompré” nuevo auto t que didicen que compré”, é” un Ferrari en una subasta, donde según un Ferrari 335 S Spider Scaglietti con publicó Messi junto a una fotografía, algunos medios, le habría ganado la puja a valor de 32 millones de euros, sin embargo donde se le ve posando con un cochecito Cristiano Ronaldo. el argentino enseñó su nueva adquisición. de juguete. El Sunderland corta al volante Adam Johnson Despiden a jugador por acoso El Sunderland de la Premier Lea- gue despidió al volante Adam Jo- hnson después de que el jugador se declaró culpable ante un tri- bunal británico de acoso sexual a una menor de edad. Aunque Johnson, internacio- nal con la Selección de Inglaterra en 12 partidos, niega otras dos acusaciones relacionadas con actividad sexual. El Sunderland hizo ofi cial la des- vinculación con el jugador este jueves. En un pequeño comunicado, el equipo inglés anunció que “en luz de la culpabilidad de Johnson, el club termina hoy su contrato con efecto inmediato”. El juicio para Johnson comen- / EXPRESO AFP zará hoy. El ex Manchester City se unió DOMINA AL CELTA DE VIGO EN EL MARCADOR GLOBAL en 2012 al Sunderland, que pagó AFP / EXPRESO AFP alrededor de 10 millones de libras Adam Johnson. por su traspaso. Aún así el Manchester Sevilla en fi nal United prefi ere gastar millones en jugadores ‘estrellas’ Pone Copa del Rey Leicester Enfrentará al campeón mo un lugar donde sentir esa AFP / EXPRESO AFP defensor Barcelona, felicidad”, dijo Unai Emery, el el ejemplo Jamie Vardy, líder de goleo. -
Único E Irrepetible
REVISTA #20 diciembre/2015 ATACAR PARA GANAR, LA ESENCIA HISTÓRICA DEL JUEGO DEL BARÇA EL VIEJO PROFESOR LUCESCU AGÜERO, LESIONES Y GOLES ÚNICO E IRREPETIBLE Ilustración: Marc Vicens EDITORIAL EL CÓMO El pensamiento convencional dice: lo que importa es el resultado. Aunque matiza que también importa cómo se consigue, otorga indiscutible prioridad al resultado. Yo digo que dicho pensamiento es falaz. Lo más importante es el cómo porque el resultado siempre es y será pasajero y reemplazado. El resultado no es eterno ni duradero. El resultado se pierde sumergido en una marea de resultados en la que unos solapan y ocultan a otros. Lo que trasciende no es el resultado porque hay resultados cada día y a todas horas, resultados que enmascaran, suplen y esconden otros resultados. Hay más resultados que amaneceres. Lo que trasciende no es cuántos amaneceres vives, sino cómo los vives. El Cómo tiene mala fama por una razón fundamental: sus detractores han pretendido definir el concepto -y parecen haberlo conseguido- como algo meramente estético, cuando no es así. Ellos mismos lo reconocen si, apurados por el reloj o las angustias del resultado, apelan a “ganar como sea”. El “como sea” equivale a todo menos a un esmero estético, de ahí la contradicción estentórea. No estoy reivindicando la derrota ni negando la importancia del resultado, sino situando al Cómo en primera fila de todas las prioridades. El Cómo es trascendental. Es prioritario porque constituye nuestra auténtica elección. Es el camino que decidimos tomar. Es el guión que pretendemos escribir. Es el rostro que queremos mostrar. Es la riqueza que ansiamos atesorar. -
Torino Ha Il Cappello Calato Sugli Occhi, Quel Giorno. Nubi Rigonfie E Livide Oscurano L’Apice Delle Verdi Col- Line Che Le Fanno Da Retroscena
Torino ha il cappello calato sugli occhi, quel giorno. Nubi rigonfie e livide oscurano l’apice delle verdi col- line che le fanno da retroscena. Sotto, il frusciante Po è scorrevole proscenio. Piazza Vittorio Veneto somi- glia a un’elegante platea; i palazzi sono palchi; di là, la maestosa corona delle Alpi è un unico grande log- gione. È già sera, ma non lo è: è solo pomeriggio. Quel poco di residua luce è luce strana, violacea, che non fa ombre, tutto è una grande ombra. I nembostrati cari- chi di pioggia paiono massi lì lì per cadere. Avvolta, la sacra sentinella di Torino, che dall’alto a nord-est vigila da duecento anni, non si vede. Macerie non ce ne sono quasi più, quelle restano nei cuori, ma le vie sono ancora bucate, piene di vuoti strazi laddove sta- vano case e palazzi. La ricostruzione è partita: lunga, ci metterà decenni per dirsi terminata. Gino, che nell’infernotto della casa di via Solero ha ricavato un piccolo laboratorio dove ripara un po’ di tutto e qualcosa inventa pure, è sulla sua bicicletta. Fa piccole consegne, con la faticosa e preziosissima conquista postbellica a due ruote, per i suoi lavori e per chi ha urgenza di recapitare qualunque cosa pos- sa caricare. Pioggia o sole poco importa, lui ce la farà. 9 Pedala costeggiando il Po, che ha appena passato sul ponte Umberto I, proprio in direzione piazza Vittorio. Ha il volto piegato verso destra, guarda la collina, così strana tagliata dalle nuvole. Il Monte dei Cappuccini si scorge, imbrunito, ma la basilica lassù proprio no, sparita. -
Firmamento Nerostellato I Primi90 Anni Del Casale Calcio
Marco Aimo Firmamento 1909 CAMPIONE D’ITALIA Anno 1913-14 Stella d’oro al merito sportivo nerostellato 1970 I primi90 anni del Casale Calcio Pagine di diario di Gianni Turino Le venti regine del Comprensorio Editrice Monferrato Marco Aimo Firmamento nerostellato I primi90 anni del Casale Calcio Progetto Grafico e impaginazione: BARBARA MASSARENTI Copertina: ALBERTO GIACHINO Stampa: DIFFUSIONI GRAFICHE SPA, VILLANOVA MONFERRATO Novembre 1998 Si ringraziano sentitamente tutti coloro che hanno collaborato alla realizzazione di quest’opera con foto e contributi vari ed in maniera particolare: GIANNI BALDIN,MAURO CAVALLONE,SANDRO ZAIO, PAOLO ZAVATTARO E LO STUDIO FOTOGRAFICO RENZO & BEPPE Editrice Monferrato Presentazione Nella collana che "Il Monferrato" riserva ai propri lettori più fedeli, non poteva mancare un libro dedicato al Casale calcio: la maglia nerostellata, del resto, è uno dei simboli più diffusi della città, in tutta Italia, nella storia del secolo. E dunque, accanto a tanti titoli dedicati alla storia, alla ricchezza artistica e paesag- gistica, alla cultura, all'economia e alla gastronomia del Monferrato Casalese, l'as- senza di un libro dedicato al Casale calcio era una lacuna che andava colmata. L'occasione è giunta con la ricorrenza del novantesimo compleanno della storia della società nerostellata, fondata nel 1909. E l'abbiamo colta molto volentieri, sviluppando insieme a Marco Aimo - autore di questo libro - l'idea di una galleria di personaggi nerostellati: una serie di interviste pubblicate negli ultimi mesi sul nostro giornale, corredata da una ricca documentazione fotografica e preceduta da una breve storia delle vicende di questi novant'anni. Certo, il lavoro non può certo considerarsi esaustivo ed esauriente. -
Ernest Erbstein, L'uomo Che Fece Grande Il Torino
La svastica allo stadio 2 rnest Erbstein, di Giovanni A.E Cerutti l’uomo che fece grande il Torino Molti ricordano il Grande Torino; pochi la storia del suo allenatore Ernest Erbstein, ebreo ungherese, morto anche lui nel famoso incidente aereo di Superga. Calcio e politica si intrecciano nell’odissea sua e della sua famiglia attraverso l’Europa. acigalupo; Ballarin, Maroso; pletò gli studi diplomandosi al Magyar Grezar, Rigamonti, Castigliano; Testnevelesi Foiskö, l’Accademia unghe- B Menti, Loik, Gabetto, Mazzola, rese di educazione del corpo. Nel 1915, Ossola. Chi non ha sentito almeno una all’età di diciassette anni, iniziò la carriera volta nella vita scandire la formazione di calciatore nel B.A.K Budapest, dove della formidabile squadra che aveva fat- restò fino al 1924. Per mantenersi, aveva to sognare l’Italia che provava a lasciar- parallelamente iniziato l’attività di agen- si alle spalle i disastri della guerra e del te di borsa. Nel 1924 trovò un ingaggio in ventennio fascista? O narrare le gesta Italia, nell’Olympia Fiume, che militava leggendarie di capitan Mazzola, quando in Seconda divisione - equivalente grosso rimboccandosi le maniche dava il via al modo all’attuale Prima divisione della Le- “quarto d’ora granata”, che segnava la gapro - e l’anno successivo passò al Vicen- fine di ogni velleità di vittoria per qual- za, sempre nella stessa categoria. Quello siasi avversario? E chi non conosce la stesso anno si era sposato con Jolanda vicenda della tragedia del 4 maggio 1949, Hunterer e nel 1926, a Budapest, nacque quando l’aereo che riportava a casa la la loro prima figlia, Susanna. -
Campo Torino» Di Via Filadelfia
Parte seconda Il Torino FC e il «Campo Torino» di via Filadelfia 171 1. Prima del Filadelfia (1887-1926) Secondo le cronache di fine Ottocento, la prima squadra di calcio italiana viene fondata a Torino nel 1887 da Edoardo Bosio. Nato a Torino nel 1864, diplomato Fig. 1 in ragioneria, commerciante, personaggio di spicco della società «Canottieri Armida»193, Bosio lavora per una ditta britannica di prodotti tessili, che gli permette di soggiornare a lungo in Inghilterra; lì ha l’opportunità di conoscere il gioco del football e di frequentarne l’ambiente. Nel 1887 torna a Torino, portando con sé alcuni palloni di cuoio – un oggetto pressoché sconosciuto nell’Italia di allora – e delle fotografie che ritraggono giocatori di football in azione: ma soprattutto la volontà di diffondere il nuovo sport. Nello stesso anno Bosio fonda un nuovo gruppo sportivo, che pratica il canottaggio d’estate e il football d’inverno. Nel 1889, sempre a Torino, nasce la seconda compagine calcistica italiana, la squadra dei «Nobili», chiamata così proprio perchè istituita e composta da sportivi «di rango», come il Duca degli Abruzzi e il marchese Ferrero di Ventimiglia. Nel 1891 le due squadre si fondono, dando vita all’«Internazionale Football Club» – da non confondersi con l’omonima squadra di Milano sorta diversi anni dopo –, una delle poche società che fin dalla nascita pratica solo il calcio. 193 Dice di lui la «Gazzetta del Popolo della Domenica» del 14 giugno 1891: «Il signor Bosio Edoardo, 3° voga, partecipò col Nicola alle regate di Venezia e Casale, vincendo nelle prime il 2° premio in canoa e il 1° in jola alle seconde. -
Soccer Match Between Napoli and Sassuolo, at the San Paolo Stadium in Naples, Italy
TUESDAY, JANUARY 19, 2016 SPORTS African strikers on form in Europe PARIS: Rudy Gestede was on the mark awarded a penalty when his shot was for Aston Villa in England, while blocked by the sliding Aly Cissokho’s Floyd Ayite (Bastia) FRANCE Cheikhou Kouyate had an outstanding raised arm. Despite missing from the Togo international Ayite scored three match for West Ham. In France there spot earlier this month Mahrez took the minutes after half-time to earn Bastia a 1- were match-winning goals from Floyd penalty himself, but his casual strike 0 win at home to Montpellier. The winger Ayite at Bastia and Cheick Diabate at down the middle was too close to Mark headed home Florian Marange’s cross for Bordeaux, and in Italy Jerry Mbakogu Bunn and the Villa goalkeeper made the his fourth goal of the season. scored the winner for Carpi from the save. penalty spot. Cheick Diabate (Bordeaux) Yaya Toure (Manchester City) Mali striker Diabate struck the winner Rudy Gestede (Aston Villa) ENGLAND The Ivory Coast star suffered the for Bordeaux for the second time in as The Benin striker scored an equalizer indignity of being dropped to the bench many games as they beat Lille 1-0. The 15 minutes from time for Aston Villa in but made his mark when he came on in 27-year-old headed home a cross from their 1-1 draw with high-flying Leicester the second half with a neat piece of play Tunisian international Wahbi Khazri six when, after coming on minutes earlier as as City’s best move of the match led to a minutes into the second half. -
Una Storia, Tante Storie
Tito Tito Delton “Storie così... Delton non le avete mai lette” Una nuova serie di storie del calcio delle nostre contrade, Una Storia, sviluppatesi dal secondo dopoguerra all’inizio del nuovo millennio: storie che tante storie hanno come denominatore comune le gioie, le angosce, l’esaltazione anche solo momentanea e, sovente, Volume 2° cadute pericolose che hanno rischiato, ma non ci sono quasi mai riuscite, di compromettere la tanta, tanta passione che ha avvolto centinaia di dirigenti sportivi. In mezzo a tutto ciò, Una Storia, tante storie le vicende della vita di ognuno di noi che la Sessant’anni della nostra vita cronaca delle varie e del calcio giovanile e dilettantistico epoche ha evidenziato e ne ha lasciato segni a Torino e dintorni indelebili. Prefazioni di Luciano Borghesan e di Alfredo Trentalange € 20,00 2 edizioni libreria cortina torino Tito Delton Una Storia, tante storie Sessant’anni della nostra vita e del calcio giovanile e dilettantistico a Torino e dintorni Volume 2° Prefazioni di Luciano Borghesan e di Alfredo Trentalange edizioni libreria cortina torino Tito Delton “Una Storia, tante storie” Vol. II [email protected] www.notiziesulcalcio.it Impaginazione e grafica Tipografia Saviglianese [email protected] Stampato da Tipografia Saviglianese Via Torre de Cavalli, 9 12038 Savigliano (CN) tel. 0172 712287 fax 0171 711691 [email protected] Edito nel 2012 da Edizioni Libreria CORTINA Torino C.so Marconi, 34/a - 10123 Torino tel. 011 6507074 - 011 6508665 - fax 011 6502900 E-mail: [email protected] www.cortinalibri.it Tutti i scudier, che vanno oggi per via, un Alessandro in corpo aver si tene e non si faddi al bene, che dir non doveria, ma farli oltraggio. -
Quando La Domenica Andavamo Al Campo La Foto Della Copertina È Di David Pinza Alfredo Liberi
Alfredo Liberi Quando la domenica andavamo al campo www.peve.it1 La foto della copertina è di David Pinza Alfredo Liberi Quando la domenica andavamo al campo INTRODUZIONE Tutti i tifosi dello Spezia sanno perfettamente che la loro squadra del cuore ha avuto un nobile passato. Mai stata in serie A, questo è vero, ma tutti sanno che c’era un tempo in cui lo Spezia riusciva a mantenersi abbastanza agevolmente in serie B, disputandovi anche alcuni eccellenti campionati. Il principale scopo che mi ripromettevo inizialmente di raggiungere con questo mio lavoro, era di ripercorrere uno ad uno quegli anni per farne in qualche modo rivivere la memoria e per tentare di chiarire (in primo luogo a me stesso) quali fossero stati i presupposti che consentirono agli aquilotti la lunga permanenza tra i cadetti dal 1929 sino all’infausto 1951, l’anno, diciamo così, del “declassamento”. In seguito, vuoi perchè essendo ormai un pensionato avevo molto, troppo tempo libero a disposizione, vuoi perchè strada facendo ci avevo preso gusto a scrivere, mi sono “allargato” sino al 1979. Vi chiederete sicuramente perchè mi sono fermato al 1979. Non è un anno particolarmente significativo nella storia della società: è caratterizzato da uno spiacevole ruzzolone in C2 e dalla fine della lunga gestione societaria dei fratelli Mordenti, ma a parte questo non rappresenta certamente una data epocale nell’arco della storia della società. I motivi sono essenzialmente due. Innanzi tutto è proprio dal 1979 che mi sono trasferito a Livorno, dove risiedo tuttora. Certo, Livorno non è lontanissima ed infatti ciò non mi ha mai impedito di frequentare assiduamente il Picco in tutti questi anni. -
Storia Del Napoli
Athos Zontini Storia del Napoli 1 Athos Zontini Nato il primo marzo 1914 a Bagnoli Irpino e scomparso dopo una breve ma fatale malattia il 30 novembre 1992, iniziò la sua carriera sportiva in atletica leggera, stabilendo numerosi record nazionali ed europei nella staffetta 4x400 metri, nel mezzofondo e nei 100 metri piani. Nel 1936 rappresentò l’Italia alle Olimpiadi di Berlino. Debuttò in Serie A nel calcio professionistico con Mister Garbutt, che gli affidò il ruolo di difensore nel campionato 1934-1935 e militò con la squadra partenopea per tre stagioni consecutive, giocando la sua ultima partita contro il Novara il ventotto febbraio 1937. Abbandonò in seguito il calcio per laurearsi in medicina e partecipare alla seconda guerra mondiale dove fu decorato al valor militare. Al suo rientro in Patria, dopo una lunga prigionia nel lager tedesco di Ziegenhein, iniziò a lavorare presso l’Ospedale dei Pellegrini e a collaborare con la squadra del Napoli di cui fu medico sportivo per circa diciassette anni. Fu eletto Assessore alla Sanità durante le elezioni comunali del 1961 e tentò di opporsi alle intemperanze di Lauro, rassegnando, infine, le dimissioni da entrambi gli incarichi. 2 Premessa La Storia del Napoli che mio padre scrisse nella prima metà degli anni sessanta è un diario ideale della vita trascorsa in azzurro, che coincide, in gran parte, con la sua biografia di atleta, calciatore e medico sportivo. Galantuomo d’altri tempi, non sempre riuscì a condividere i valori della società emersa dal dopoguerra, nuova, ma non necessariamente migliore, i cui ideali erano oramai diversi da quelli della sua giovinezza.