COLLEZIONE DI EMOZIONI Pareti Dai Colori Avvolgenti E Luci Che Esaltano Le Opere

Total Page:16

File Type:pdf, Size:1020Kb

COLLEZIONE DI EMOZIONI Pareti Dai Colori Avvolgenti E Luci Che Esaltano Le Opere MILANO Pinacoteca di Brera COLLEZIONE DI EMOZIONI Pareti dai colori avvolgenti e luci che esaltano le opere. Così si presenta oggi il grande museo milanese, che in meno di tre anni è stato riallestito sotto la guida del nuovo direttore James Bradburne, con l’obiettivo di rendere più coinvolgente la visita a una delle più importanti raccolte d’arte italiane TESTI Carlo Migliavacca FOTOGRAFIE Gabriele Croppi Il Cristo morto nel sepolcro e tre dolenti (1470-74) di Andrea Mantegna, uno dei capolavori della collezione della pinacoteca. È protagonista nella sala 6, dedicata alla pittura veneta del XV secolo e caratterizzata dal blu intenso scelto per le pareti in occasione del nuovo allestimento. Bit_386_BRERA.indd 76 21/05/18 15:34 Bit_386_BRERA.indd 77 21/05/18 15:34 Sopra: un particolare del Cristo morto di Mantegna. In basso, a destra: la sala 14, con opere venete e lombarde del XVI secolo e, al centro, il calco in gesso della statua di Napoleone Bonaparte come Marte pacificatore di Antonio Canova, realizzato nel 1808 in vista della fusione in bronzo del monumento, ora nel cortile del palazzo. In questa foto: il nuovo aspetto della sala 8, una delle quattro sale Napoleoniche. Sulla parete di fondo, la Predica di San Marco in una piazza di Alessandria d’Egitto (1504-07) di Gentile e Giovanni Bellini. Al centro, una delle nuove panche, lla sommità dello scalone monumentale non si incrociano più con le didascalie dell’opera sullo schienale. Sotto: un particolare del dipinto. gli sguardi interrogativi dei visitatori in cerca dell’ingresso. Da un anno e mezzo il defilato accesso alla Pinacoteca di Brera, in un angolo del loggiato superiore del palazzo che fu del collegio gesuitico milanese, è stato sostituito dall’ampio portale al culmine Adella doppia rampa di scale. Se ne parlava da anni, più di trenta: perché non riaprire la porta creata alla fine del Settecento per l’attigua Biblioteca Brai- dense e dare dignità all’ingresso di uno dei musei più importanti d’Europa? La risposta, positiva, è arrivata nell’ottobre del 2016 a un anno dall’inse- diamento del nuovo direttore della pinacoteca (e della biblioteca), l’anglo- canadese James Bradburne, che ha posto al centro del suo mandato il mi- glioramento dell’esperienza di visita del museo. Varcata la soglia, le novità toccano anche i servizi di accoglienza del pubblico e la galleria che conduce alle sale, che proprio nel corso di questo mese sarà allestita con dieci quadri che raccontano la storia del museo. Le meraviglie della collezione sono quelle di sempre, ma proposte in un allestimento completamente rivi- sto nel corso di un triennio di grande fermento che ha riacceso i riflettori sulla storica istituzione. Riportare il museo al centro della città è un altro obiettivo di Bradburne, che vuole renderlo più aperto e fruibile in primo luogo ai milanesi, rilanciando un rapporto che dura da quasi 210 anni. Le porte si aprirono al pubblico nel 1809, quando Milano era capitale del na- poleonico Regno d’Italia, e come tale non poteva non avere un grande museo di pittura a beneficio degli artisti e della cittadinanza. La democratizzazione della cultura promossa dal pensiero illuminista, e dilagata in Europa al seguito delle armate francesi, aveva portato con sé l’idea di museo pubblico sperimen- tata al Louvre. Il palazzo di Brera era il luogo ideale perché attecchisse in 78 Bell’Italia Bit_386_BRERA.indd 78 21/05/18 15:34 Bit_386_BRERA.indd 79 21/05/18 15:34 MILANO Pinacoteca di Brera È costellata di capolavori la visita alla collezione della Pinacoteca: SALA PER SALA NEL GRANDE un percorso di grande respiro lungo sette secoli di pittura italiana PALAZZO DELL’ARTE Illustrazione di Loreno Confortini N 19 17 18 16 15 3 4 6 5 14 9 2 8 7 13 20 Sopra: due dipinti quattrocenteschi della sala 5 e, in quella successiva, il Polittico 10 di San Luca (1453-54) di Andrea Mantegna. A sinistra: scorcio del cortile d’Onore del palazzo di Brera, con il bronzo raffigurante Napoleone. Al centro del loggiato 1 superiore si scorge l’ingresso della pinacoteca, sormontato dal grande orologio. 12 11 città. Sorto tra Cinque e Seicento come sede delle scuole dei Gesuiti, ospitava già da tempo le importanti istituzioni culturali volute dall’imperatrice d’Au- stria Maria Teresa dopo la soppressione dell’ordine e il passaggio del palazzo al demanio, nel 1773, ancora oggi attive: l’Accademia di Belle Arti inaugurata nel 1776, l’Orto Botanico fondato nel 1775, la Biblioteca aperta al pubblico nel 1786 (l’Osservatorio Astronomico, opera dei Gesuiti, risale al 1764). ❶ Ingresso la biglietteria, i servizi Il portale settecentesco IL MUSEO VOLUTO DA NAPOLEONE GUARDA AL PRESENTE per la visita e il settore su via Brera conduce introduttivo dedicato In questa cittadella del sapere la pinacoteca è sorta in seno all’Accademia di nel grande cortile alla storia del museo Belle Arti quando al primo nucleo di opere, raccolto a uso degli studenti, si d’Onore, progettato (in allestimento). aggiunsero i frutti delle requisizioni compiute dai commissari napoleonici alla metà del ’600 da ❹ Medioevo presso le istituzioni ecclesiastiche soppresse nei territori della Penisola. Con Francesco Maria Richini. Le prime sale espongono il coordinamento di Andrea Appiani, pittore ufficiale dell’imperatore, da Al centro, la statua affreschi, tavole e polittici alla Scala. Aprì al chiese e conventi della Lombardia, del Veneto, dei territori emiliani e marchi- di Napoleone come del ’200, del ’300 voluto da Napoleone. Caterina di Gaudenzio Tintoretto, Moroni, Gentile da Fabriano, della Francesca ⓯ Il Settecento Il bacio di Hayez è qui, giani giunsero dipinti di grande importanza, spesso di enormi dimensioni, in Marte pacificatore e del primo ’400. Vi sono esposti i grandi Ferrari, la Fruttivendola Sofonisba Anguissola. Carlo Crivelli. e al Cristo alla colonna Accoglie la pittura sacra accanto a Fiumana pubblico nel 1786. ⓳ Osservatorio particolare dei secoli dal XV al XVII. Una collezione di Stato, dunque, nata in bronzo di Canova. ❺ Rinascimento veneto dipinti veneti e lombardi di Vincenzo Campi. ❾ Restauri a vista ⓫ Deposito di Bramante. di Tiepolo, Batoni di Pellizza da Volpedo. ❷ Accademia Le prime osservazioni per la città, simile per genesi a quella delle Gallerie dell’Accademia di In due sale si ammirano del XV e XVI secolo: la ❼ Arte lombarda Il laboratorio di restauro, È inserito nell’itinerario. ⓭ Caravaggio e Subleyras, le opere ⓱ Caffetteria La scuole di belle arti veneziane di Canaletto, Il nuovo Caffè Fernanda astronomiche Venezia e differente dalle raccolte degli altri grandi musei italiani, a Torino, opere di Cima da Predica di San Marco Ampia raccolta di pittura parte del percorso Le opere che vi sono La sua Cena in Emmaus aperta nel 1776 ha sede Conegliano, Bartolomeo ad Alessandria d’Egitto del XV e XVI secolo: di visita, è stato custodite vengono è presentata accanto a Bellotto e Longhi, sarà aperto in questo risalgono al 1762. Ha Firenze, Roma o Napoli, frutto del collezionismo dinastico dei Savoia, dei al piano terra del grande Montagna, Vittore di Gentile e Giovanni Bramante, Bergognone, di recente rinnovato. esposte a rotazione. opere di Guido Reni, di le umili figure dipinte spazio in autunno. un’interessante raccolta Medici, dei papi o dei Borbone. All’inaugurazione le opere esposte erano 139, palazzo braidense. Carpaccio, Giovanni Bellini, il Ritrovamento Foppa, Luini, Zenale, ❿ Italia centrale ⓬ Tre capolavori Guercino e dei Carracci. dal Pitocchetto. ⓲ Biblioteca Braidense di strumenti antichi. oggi sono oltre 600 (su circa 1.200) proposte nel nuovo allestimento che è ❸ Pinacoteca Bellini e Mantegna del corpo di San Marco i leonardeschi. Tre sale espongono La sala è interamente ⓮ Il Seicento ⓰ L’Ottocento Voluta da Maria Teresa ⓴ Orto Botanico giunto quasi a compimento. In meno di trenta mesi la pinacoteca ha cambiato L’ingresso è in cima allo (Cristo morto). di Tintoretto, l’Ultima ➑ Ritratti grandi maestri del ’400 dedicata allo Sposalizio Dai caravaggeschi Per ora gli è dedicata d’Austria, fu progettata Istituito nel 1775 volto senza chiudere al pubblico, rinnovando in successione gruppi di sale scalone a doppia rampa ❻ Sale Napoleoniche cena del Veronese, la Preziosa galleria e ’500: Del Cossa, Tura, della Vergine di ai maestri lombardi, una sola sala, ma da Giuseppe Piermarini, nell’area occupata e approfittando dei lavori in corso per promuovere campagne di studio che disegnato da Richini. Inaugurate nel 1809, Pietà di Lorenzo Lotto, di personaggi dipinti De Roberti, Dosso Raffaello, alla Pala da Rubens ai ritratti in autunno occuperà l’architetto cui si deve dall’orto del convento dei Gesuiti. hanno finora dato vita a sei “Dialoghi”, piccole mostre chiamate a inaugu- La prima galleria ospita sono il cuore del museo il Martirio di Santa da Tiziano, Lotto, Dossi, Correggio, Montefeltro di Piero e alle nature morte. anche la successiva. anche il vicino Teatro rare i settori riallestiti che hanno posto a confronto opere del museo e 80 Bell’Italia Bit_386_QUARTINO.indd 81-82 21/05/18 13:00 Bit_386_BRERA.indd 80 21/05/18 15:34 L’INTERVISTA: James Bradburne Giunto al terzo anno del suo mandato, il direttore della «LUCI E COLORI PER Pinacoteca ci racconta i risultati raggiunti, i progetti per il futuro FAR INCONTRARE e consiglia alcune opere meno note da non perdere OPERE E PERSONE» Nato in Canada, James Bradburne ha studiato Su quali aspetti avete lavorato? di grande formato. Stiamo sperimentando gli sgabelli tra le sale 30 e 31, dove da una parte si vede architettura a Londra e si è specializzato in museologia Sulla luce, sul colore e sulle didascalie. Il precedente portatili disegnati da Uwe Fischer. Sono nelle sale, il Cenacolo di Daniele Crespi, in cui un Giuda ad Amsterdam e Berkeley. È direttore della Pinacoteca allestimento rispondeva alle esigenze del pubblico ognuno li può prendere e usare nel corso della visita.
Recommended publications
  • Destructive Pigment Characterization
    Looking for common fingerprints in Leonardo’s pupils through non- destructive pigment characterization LETIZIA BONIZZONI 1*, MARCO GARGANO 1, NICOLA LUDWIG 1, MARCO MARTINI 2, ANNA GALLI 2, 3 1 Dipartimento di Fisica, Università degli Studi di Milano, , via Celoria 16, 20133 Milano (Italy) 2 Dipartimento di Scienza dei Materiali, Università degli Studi di Milano-Bicocca, via R. Cozzi 55, 20125 Milano (Italy) and INFN, Sezione Milano-Bicocca. 3 CNR-IFN,piazza L. da Vinci, 20132 Milano (Italy). *Corresponding author: [email protected] Abstract Non-invasive, portable analytical techniques are becoming increasingly widespread for the study and conservation in the field of cultural heritage, proving that a good data handling, supported by a deep knowledge of the techniques themselves, and the right synergy can give surprisingly substantial results when using portable but reliable instrumentation. In this work, pigment characterization was carried out on twenty-one Leonardesque paintings applying in situ XRF and FORS analyses. In-depth data evaluation allowed to get information on the colour palette and the painting technique of the different authors and workshops. Particular attention was paid to green pigments (for which a deeper study of possible pigments and alterations was performed with FORS analyses), flesh tones (for which a comparison with available data from cross sections was made) and ground preparation. Keywords pXRF, FORS, pigments, Leonardo’s workshop, Italian Renaissance INTRODUCTION “Tristo è quel discepolo che non ava[n]za il suo maestro” - Poor is the pupil who does not surpass his master - Leonardo da Vinci, Libro di Pittura, about 1493 1. 1 The influence of Leonardo on his peers during his activity in Milan (1482-1499 and 1506/8-1512/3) has been deep and a multitude of painters is grouped under the name of leonardeschi , but it is necessary to distinguish between his direct pupils and those who adopted his manner, fascinated by his works even outside his circle.
    [Show full text]
  • Wliery Lt News Release Fourth Street at Constitution Avenue Nw Washington Dc 20565 • 737-4215/842-6353
    TI ATE WLIERY LT NEWS RELEASE FOURTH STREET AT CONSTITUTION AVENUE NW WASHINGTON DC 20565 • 737-4215/842-6353 PRESS PREVIEW AUGUST 9, 1984 10:00 A.M. - 1:00 P.M. FOR IMMEDIATE RELEASE RENAISSANCE DRAWINGS FROM THE AMBROSIANA AT NATIONAL GALLERY OF ART WASHINGTON, D.C. JULY 27, 1984. The Biblioteca Ambrosiana in Milan, one of Europe's most prestigious research libraries, houses an impressive collection of manuscripts, printed books, and drawings. From the approximately 12,000 drawings in the Ambrosiana collection, eighty-seven sheets from the late fourteenth to early seventeenth centuries will go on view in the National Gallery of Art's West Building beginning August 12, 1984 and running through October 7, 1984. The Ambrosiana collection contains some of the finest works of North Italian draftsmanship. Until recently, these drawings (with the exception of those of the Venetian School) have received little attention from scholars outside Italy. This exhibition brings to the United States for the first time works from the Biblioteca Ambrosiana by prominent artists of the North Italian Schools as well as by major artists of the Renaissance in Italy and Northern Europe. The show includes works by Pisanello, Leonardo, Giulio Romano, Vasari, Durer, Barocci, Bans Holbein the Elder and Pieter Bruegel the Elder. Some of the earliest drawings in the exhibition are by the masters of the International Gothic Style. Several drawings by the prolific (MORE) RENAISSANCE DRAWINGS FRCM THE AMBROSIANA -2. draftsman, Pisanello, appear in the shew. Figures in elegant and fashionable costumes are depicted in his Eleven Men in Contemporary Dress.
    [Show full text]
  • The Pear-Shaped Salvator Mundi Things Have Gone Very Badly Pear-Shaped for the Louvre Abu Dhabi Salvator Mundi
    AiA Art News-service The pear-shaped Salvator Mundi Things have gone very badly pear-shaped for the Louvre Abu Dhabi Salvator Mundi. It took thirteen years to discover from whom and where the now much-restored painting had been bought in 2005. And it has now taken a full year for admission to emerge that the most expensive painting in the world dare not show its face; that this painting has been in hiding since sold at Christie’s, New York, on 15 November 2017 for $450 million. Further, key supporters of the picture are now falling out and moves may be afoot to condemn the restoration in order to protect the controversial Leonardo ascription. Above, Fig. 1: the Salvator Mundi in 2008 when part-restored and about to be taken by one of the dealer-owners, Robert Simon (featured) to the National Gallery, London, for a confidential viewing by a select group of Leonardo experts. Above, Fig. 2: The Salvator Mundi, as it appeared when sold at Christie’s, New York, on 15 November 2017. THE SECOND SALVATOR MUNDI MYSTERY The New York arts blogger Lee Rosenbaum (aka CultureGrrl) has performed great service by “Joining the many reporters who have tried to learn about the painting’s current status”. Rosenbaum lodged a pile of awkwardly direct inquiries; gained a remarkably frank and detailed response from the Salvator Mundi’s restorer, Dianne Dwyer Modestini; and drew a thunderous collection of non-disclosures from everyone else. A full year after the most expensive painting in the world was sold, no one will say where it has been/is or when, if ever, it might next be seen.
    [Show full text]
  • Leonardo Da Vinci’ of Milan
    SISSA – International School for Advanced Studies Journal of Science Communication ISSN 1824 – 2049 http://jcom.sissa.it/ Comment SCIENCE CENTRES AROUND THE WORLD SEE UNREST FOR ART AND SCIENCE IN SOCIETY Arts and science under the sign of Leonardo. The case of the National Museum of Science and Technology ‘Leonardo da Vinci’ of Milan Claudio Giorgione ABSTRACT: Drawing on the example of Leonardo da Vinci, who was able to combine arts and science in his work, the National Museum of Science and Technology of Milan has always pursued the blending and the dialogue of humanistic and scientific knowledge. It has employed this approach in all of its activities, from the set design of exhibition departments to the acquisition of collections and, more recently, in the dialogue with the public. Now more than ever, following a renewal path for the Museum, these guidelines are being subject to research to achieve a new and more up-to-date interpretation. When Guido Ucelli, a Milanese industrialist and the founder of the Museum in 1953, launched the strategic development plan for this Institution, he had a very clear vision from the outset: a modern Museum of Science that could overcome the traditional division between scientific knowledge and humanistic culture and that should have been able to let Arts and Science dialogue, live together and complement each other. This is why the figure of Leonardo was and is still today an evident case of merger of different knowledge, immediately become the leading theme of the Museum. The Gallery exhibiting the models of the machines built in 1953 based on the interpretation of his designs displays real artistic handicraft items, not only technical-didactic creations.
    [Show full text]
  • BERNARDINO LUINI Catalogo Generale Delle Opere
    CRISTINA QUATTRINI BERNARDINO LUINI Catalogo generale delle opere ALLEMANDI Sommario Abbreviazioni 7 1. Fortune e sfortune di Bernardino Luini 27 2. La questione degli esordi ALPE Archivio dei Luoghi Pii Elemosinieri, Milano, Azienda di Servizi alla Persona «Golgi-Redaelli» e del soggiorno in Veneto AOMMi Archivio dell’Ospedale Maggiore di Milano 35 3. Milano nel secondo decennio APOFMTo Archivio della Curia Provinciale OFM di Torino del Cinquecento ASAB Archivio Storico dell’Accademia di Brera di Milano ASBo Archivio di Stato di Bobbio 61 4. Le grandi commissioni ASCAMi Archivio Storico della Curia Arcivescovile di Milano degli anni 1519-1525 ASCMi Archivio Storico Civico di Milano 77 5. 1525-1532. Gli ultimi anni ASCo Archivio di Stato di Como ASDCo Archivio Storico Diocesano di Como ASMi Archivio di Stato di Milano 89 Tavole ASMLe Archivio di San Magno a Legnano, Milano ASS Archivio Storico del Santuario di Saronno, Varese Le opere ASTi Archivio di Stato del Cantone Ticino, Lugano 125 Dipinti IAMA Istituto di Assistenza Minori e Anziani di Milano Sopr. BSAE Mi Ex Soprintendenza per i Beni storici artistici ed etnoantropologici per le province 413 Dipinti dubbi, irreperibili o espunti di Milano, Bergamo, Como, Lecco, Lodi, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio e Varese, 421 Alcune copie da originali perduti ora Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Milano e Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Como, Lecco, e derivazioni da Bernardino Luini Monza-Brianza, Pavia, Monza e Varese. 429 Disegni 465 Opere perdute f. foglio rip. riprodotto 471 Regesto di Bernardino Luini s.d.
    [Show full text]
  • Scuola Circle 芬奇与他的艺术群体
    31.5 — 25.8.2019 Venezia, Fondazione Ugo e Olga Levi 芬奇与他的艺术群体 E LA SUA GRANDE SCUOLA AND HIS OUTSTANDING CIRCLE 31.5 — 25.8.2019 Venezia, Fondazione Ugo e Olga Levi 芬奇与他的艺术群体 E LA SUA GRANDE SCUOLA AND HIS OUTSTANDING CIRCLE A cura di | Curator | 展览策展人 Nicola Barbatelli 尼古拉·巴尔巴泰利 Nota introduttiva di | Introduced by | 序言 Giovanna Nepi Scirè 乔凡娜·内皮·希雷 LEONARDO LEONARDO E LA SUA GRANDE SCUOLA AND HIS OUTSTANDING CIRCLE Palazzo Giustinian Lolin ospita fino al 25 agosto 2019 un importante tributo al genio Palazzo Giustinian Lolin hosts until 25 August 2019 an important tribute to the genius of di Leonardo Da Vinci, in occasione delle celebrazioni del cinquecentenario dalla Leonardo Da Vinci, on the occasion of the celebrations marking the 500th anniversary of scomparsa: la mostra “Leonardo e la sua grande scuola”, a cura di Nicola Barbatelli. Leonardo da Vinci’s death: the exhibition “Leonardo and His Outstanding Circle”, curated by Con 25 opere esposte – di cui due disegni attribuiti al genio toscano – il progetto pone Nicola Barbatelli. Proposing a collection of 25 works — among which two drawings attributed l’accento non solo sull’opera del grande Maestro, ma soprattutto sulle straordinarie to the Tuscan genius —, this project does not merely focus on the work of the great master, pitture dei suoi seguaci – tra cui Giampietrino, Marco d’Oggiono, Cesare da Sesto, but above all on the extraordinary paintings of his followers — including Giampietrino, Marco Salaì, Bernardino Luini – e il loro dialogo con la poetica artistica di Leonardo. d’Oggiono, Cesare da Sesto, Salaì, Bernardino Luini — and their dialogue with Leonardo’s artistic poetics.
    [Show full text]
  • A Study of the Soul in Recent Poetics
    ROSE OF T!jE WORLD A STUDY OF THE SOUL IN A RECENT POETICS Jchn William Scoggan B.Sc. Carleton University, Ottawa, 1968 A THESIS SUBMITTED IN PARTIAL FULFILLMENT OF THE REQUIREMENTS FOR THE DEGREE OF MASTER OF ARTS In the Department of E.nglish @ JOHN WILLIAM SCOGGAN 1973 SIMON FRASER UNIVERSITY July, 1973 VOLUME I APPROVAL Name : John Scoggan Degree: Master of Arts Title of Thesis: Charles Olson's Imago Mundi Eramini ng Committee: Chairman: Dr. S .A. Black ~ar~hMaud Senior Supervisor Robin Blaser Evan Alderson Arthur Stone Assistant Professor Department of Mathematics Simon Fraser University Date Approved: July 25, 1972 PARTIAL COPYRIGHT LICENSE f hereby grant to Simon Fraser University the right to lend my thesis or dissertation (the title of which is shown below) to users of the Simon Fraser University Library, and to make partial or single copies only for such users or in response to a request from the library of any other university, or other educational institution, on its own behaif or for cne nf its users. I further agree that permission for multiple copying of this thesis for scholarly purposes may be granted by me or the Dean of Graduate Studies. It is understood that copying or publication of this thesis for financial gain shall not be allowed without my written permission. Title of ~hesis /~issertation : Rose of the World: a study of the soul in a recent poetics Author- : John William Scoggan (name ) December 11, 1973 ABSTRACT This thesis is about the Gold Flower which has always stood for the sources of the human soul.
    [Show full text]
  • Salvator Mundi
    AUCTION: 14 NOVEMBER 2019 1 2 PRESS RELEASE 3 4 A Renaissance painting on the art market A major work from the corpus of Bernardino Luini, Leonardo da Vinci's most prominent pupil From the same collection as the Salvator Mundi During the commemorations of the 500th anniversary of Leonardo da Vinci's death, the Aguttes auction house is selling a major work by the Italian genius's foremost pupil, Bernardino Luini (v.1480-1532). ). This oil on panel of the M adonna and Child with St George and an angel will be presented at Drouot on 14 November. The work is not unknown to the art market. It was bought in London two years ago by its current owner, a collector living in Germany, when it was part of Sir Francis Cook's collection, one of the most important assembled in England during the 19th century.. But many people are unaware of the extensive discoveries made since this acquisition. These reveal that the painting was a major piece by the artist, whose works were eagerly sought after by Lombard dignitaries in the late 15th and early 16th century FROM A PRIVATE GERMAN COLLECTION BERNARDINO LUINI (~1480 - 1532) MADONNA AND CHILD WITH ST GEORGE AND AN ANGEL Oil on panel 103.5 x 79.5 cm (40 7/8 x 31 ¼ in.) Estimate: €1,800,000/2,000,000 PROVENANCE – Sir Francis Cook, 1st Baronet, Visconde de Monserrate (1817-1901), Doughty House, Richmond, 1875, and by descent in the Long Gallery of Sir Francis Cook, 4th Baronet (1907-1978), husband of Lady Brenda Cook.
    [Show full text]
  • An Analysis of the Attribution of the Louvre Abu Dhabi ​Salvator
    An Analysis of the Attribution of the Louvre Abu Dhabi Salvator Mundi ​ Sydney Welch April 24, 2020 Jill Pederson, Associate Professor of Art History Arcadia University, Department of Visual and Performing Arts Art History 0 provided by Arcadia University View metadata, citation and similar papers at core.ac.uk CORE brought to you by The Louvre Abu Dhabi Salvator Mundi (Fig.1), attributed to Leonardo da Vinci, ​ ​ ​ ​ challenges modern ideas of authorship and modes of engagement with works from the past. The painting was rediscovered in 2005 in New Orleans, and since then has changed hands several 1 times and has received several different attributions. Its recent range of problematic attributions raise questions about the authenticity of the work. Through an analysis of the history of this peculiar work, the Renaissance workshop, Leonardo's place within that tradition, and its role in modern attribution, a general understanding of the attribution process will become clearer. The role of the individual artist in the Renaissance workshop complicates our contemporary notions of authorship, which in turn complicates the process of attribution. In regards to the Louvre Abu Dhabi Salvator Mundi painting, there is a push to attribute this painting solely to Leonardo, yet ​ ​ the important Renaissance workshop tradition has yet to be fully considered in relation to this painting. In this striking image, we find Christ with long, curly brown hair, using one hand to bless and the other holding a crystal orb (Fig 1). He faces us straight on, not in three-quarter or profile view as is typical of Renaissance portraiture.
    [Show full text]
  • Salvator Mundi Salvator Mundi Book Review 9 1 2 3 4 5 6 7 8
    July/Aug 19 galleys:November/Dec galley 18/6/19 10:29 Page 8 8 Book Review Salvator Mundi Salvator Mundi Book Review 9 1 2 3 4 5 6 7 8 Fig. 1: An etched copy of 1650 by Wenceslaus Hollar of a Salvator Mundi formerly (and erroneously) attributed to Leonardo in the collection SELLING A LEONARDO WITH ‘OOMPH’ of Charles I Fig. 2 : The photograph of the Salvator Mundi painting when in the Cook collection and judged to be a work of Bernardino Luini. Fig. 3 : the former Kuntz family and then Basil Clovis Hendry Sr. estate painting, as in the 2005 St. Charles Gallery catalogue. Fig. 4 : A screen share of the picture,’ Adelson says, ‘because I wanted to run with the grab of the Salvator Mundi as when taken, still sticky from a previous restoration in 2005 to Dianne Modestini’s New York studio. Fig. 5 : As The Last Leonardo – The secret lives of the ball and help them sell it.’ He negotiated a 33 per cent stake in the in 2007 in the newly released high-resolution photograph following cleaning and repairs to the panel but before any retouching, infilling or world’s most expensive painting painting in return for a $10 million advance payment. It was accepted. repainting. Will Modestini publish a photograph of the painting as presented to her in 2005? Fig. 6 : The Salvator Mundi as restored in 2008. As Robert Simon put it ‘there were a lot of expenses. The photography Fig. 7 : As in 2011 as exhibited as a Leonardo at the National Gallery, London, and after much repainting – some of which was distressed by Ben Lewis and the storage were expensive.
    [Show full text]
  • Salvator Mundi: Why Bernardino Luini Should Be Back in the Frame the Art Newspaper Invites Matthew Landrus to Expand on His Theo
    AiA Art News-service Photo: VCG Wilson/Corbis via Getty Images Salvator Mundi: Why Bernardino Luini should be back in the frame MATTHEW LANDRUS The Art Newspaper invites Matthew Landrus to expand on his theory on attribution to Leonardo and studio 3rd September 2018 09:00 GMT Matthew Landrus’s view on the contribution of Bernardino Luini to the Abu Dhabi Salvator Mundi was recently revealed in the Guardian (6 August). The Art Newspaper invited Landrus to expand on his theory and tell us why the picture should rightly be attributed to Leonardo and studio Bernardino Luini: Christ among the Doctors (around 1510-22) Holwell Carr Bequest The Louvre Abu Dhabi’s Salvator Mundi—which I believe is by Leonardo da Vinci and his studio—is best understood in the context of the picture’s early copies and similar paintings. Ludwig Heydenreich’s 1964 essay remains the most comprehensive treatment of Leonardo-related Salvator Mundis, which he claims were initiated by a Leonardo cartoon (a large-scale preparatory drawing), rather than an original painting. This view still lies at the heart of the debate about whether any of the Salvator Mundi variants can be attributed wholesale to Leonardo. As part of a critical appraisal, a lengthier study would address the studio context with historical research, connoisseurship and technical and scientific analyses. I offer here notes on Leonardo’s studio, taken from a forthcoming essay (though not addressed in my newly updated book on Leonardo). Although Leonardo received assistance from painters and apprentices from as early as 1483, he is traditionally the only author, or the primary author, of many of those projects.
    [Show full text]
  • Art Forgeries
    Art Forgeries Preprints of the Contributions to the Nordic Group 16th Congress 4-7th June 2003, Reykjavik, Iceland Art Forgeries IIC Nordic Group 16th Congress “Art Forgeries” 1 4-7th June 2003, Reykjavik, Iceland © IIC NORDIC GROUP 16TH CONGRESS JUNE 4-7 TH 2003, REYKJAVIK, ICELAND Compilers: Jannie Amsgaard Ebsen, Nathalie Jacqueminet with the help of Halldóra Ásgeirsdóttir. Layout, typography, cover: Robert Guillemette. Printed at the University Press, Reykjavik, Iceland, May 2003. IIC Nordic Group 16th Congress “Art Forgeries” 2 4-7th June 2003, Reykjavik, Iceland Art Forgeries IIC NORDIC GROUP 16th CONGRESS 4-7th JUNE 2003, REYKJAVIK, ICELAND PREPRINTS IIC Nordic Group 16th Congress “Art Forgeries” 3 4-7th June 2003, Reykjavik, Iceland IIC Nordic Group 16th Congress “Art Forgeries” 4 4-7th June 2003, Reykjavik, Iceland INTRODUCTION Art forgeries have been a growing concern in the Scandinavian Art world for the last decades, affecting all forms of art as well as archaeological and historical objects. Iceland had almost escaped this plague until the 1990s when a private painting restorer, Ólafur Ingi Jónsson, first raised attention to suspicious paintings allegedly by Icelandic Masters, which had been brought to his work- shop by collectors. As the number of suspicious works was increasing, preliminary research indicated that the same gallery had sold most of them. In this case, the historical common background of the Nordic countries, especially the strong links between Iceland and Denmark appeared rapidly to have played a key role in the process of forgery, especially for the late 19th century and Modern art period. Since then many Icelandic conservators and art historians, as well as European experts have been called upon to participate into an inquiry on art forgery of the widest scope ever conducted in this country.
    [Show full text]