MILANO COLLEZIONE DI EMOZIONI Pareti dai colori avvolgenti e luci che esaltano le opere. Così si presenta oggi il grande museo milanese, che in meno di tre anni è stato riallestito sotto la guida del nuovo direttore James Bradburne, con l’obiettivo di rendere più coinvolgente la visita a una delle più importanti raccolte d’arte italiane

TESTI Carlo Migliavacca FOTOGRAFIE Gabriele Croppi

Il Cristo morto nel sepolcro e tre dolenti (1470-74) di Andrea Mantegna, uno dei capolavori della collezione della pinacoteca. È protagonista nella sala 6, dedicata alla pittura veneta del XV secolo e caratterizzata dal blu intenso scelto per le pareti in occasione del nuovo allestimento.

Bit_386_BRERA.indd 76 21/05/18 15:34 Bit_386_BRERA.indd 77 21/05/18 15:34 Sopra: un particolare del Cristo morto di Mantegna. In basso, a destra: la sala 14, con opere venete e lombarde del XVI secolo e, al centro, il calco in gesso della statua di Napoleone Bonaparte come Marte pacificatore di Antonio Canova, realizzato nel 1808 in vista della fusione in bronzo del monumento, ora nel cortile del palazzo.

In questa foto: il nuovo aspetto della sala 8, una delle quattro sale Napoleoniche. Sulla parete di fondo, la Predica di San Marco in una piazza di Alessandria d’Egitto (1504-07) di Gentile e Giovanni Bellini. Al centro, una delle nuove panche, lla sommità dello scalone monumentale non si incrociano più con le didascalie dell’opera sullo schienale. Sotto: un particolare del dipinto. gli sguardi interrogativi dei visitatori in cerca dell’ingresso. Da un anno e mezzo il defilato accesso alla Pinacoteca di Brera, in un angolo del loggiato superiore del palazzo che fu del collegio gesuitico milanese, è stato sostituito dall’ampio portale al culmine Adella doppia rampa di scale. Se ne parlava da anni, più di trenta: perché non riaprire la porta creata alla fine del Settecento per l’attigua Biblioteca Brai- dense e dare dignità all’ingresso di uno dei musei più importanti d’Europa? La risposta, positiva, è arrivata nell’ottobre del 2016 a un anno dall’inse- diamento del nuovo direttore della pinacoteca (e della biblioteca), l’anglo- canadese James Bradburne, che ha posto al centro del suo mandato il mi- glioramento dell’esperienza di visita del museo. Varcata la soglia, le novità toccano anche i servizi di accoglienza del pubblico e la galleria che conduce alle sale, che proprio nel corso di questo mese sarà allestita con dieci quadri che raccontano la storia del museo. Le meraviglie della collezione sono quelle di sempre, ma proposte in un allestimento completamente rivi- sto nel corso di un triennio di grande fermento che ha riacceso i riflettori sulla storica istituzione. Riportare il museo al centro della città è un altro obiettivo di Bradburne, che vuole renderlo più aperto e fruibile in primo luogo ai milanesi, rilanciando un rapporto che dura da quasi 210 anni. Le porte si aprirono al pubblico nel 1809, quando Milano era capitale del na- poleonico Regno d’Italia, e come tale non poteva non avere un grande museo di pittura a beneficio degli artisti e della cittadinanza. La democratizzazione della cultura promossa dal pensiero illuminista, e dilagata in Europa al seguito delle armate francesi, aveva portato con sé l’idea di museo pubblico sperimen- tata al . Il palazzo di Brera era il luogo ideale perché attecchisse in

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Bit_386_BRERA.indd 78 21/05/18 15:34 Bit_386_BRERA.indd 79 21/05/18 15:34 MILANO Pinacoteca di Brera

È costellata di capolavori la visita alla collezione della Pinacoteca: SALA PER SALA NEL GRANDE un percorso di grande respiro lungo sette secoli di pittura italiana PALAZZO DELL’ARTE Illustrazione di Loreno Confortini

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14 9 2 8 7 13 20 Sopra: due dipinti quattrocenteschi della sala 5 e, in quella successiva, il Polittico 10 di San Luca (1453-54) di Andrea Mantegna. A sinistra: scorcio del cortile d’Onore del palazzo di Brera, con il bronzo raffigurante Napoleone. Al centro del loggiato 1 superiore si scorge l’ingresso della pinacoteca, sormontato dal grande orologio. 12

11 città. Sorto tra Cinque e Seicento come sede delle scuole dei Gesuiti, ospitava già da tempo le importanti istituzioni culturali volute dall’imperatrice d’Au- stria Maria Teresa dopo la soppressione dell’ordine e il passaggio del palazzo al demanio, nel 1773, ancora oggi attive: l’Accademia di Belle Arti inaugurata nel 1776, l’Orto Botanico fondato nel 1775, la Biblioteca aperta al pubblico nel 1786 (l’Osservatorio Astronomico, opera dei Gesuiti, risale al 1764). ❶ Ingresso la biglietteria, i servizi Il portale settecentesco IL MUSEO VOLUTO DA NAPOLEONE GUARDA AL PRESENTE per la visita e il settore su via Brera conduce introduttivo dedicato In questa cittadella del sapere la pinacoteca è sorta in seno all’Accademia di nel grande cortile alla storia del museo Belle Arti quando al primo nucleo di opere, raccolto a uso degli studenti, si d’Onore, progettato (in allestimento). aggiunsero i frutti delle requisizioni compiute dai commissari napoleonici alla metà del ’600 da ❹ Medioevo presso le istituzioni ecclesiastiche soppresse nei territori della Penisola. Con Francesco Maria Richini. Le prime sale espongono il coordinamento di Andrea Appiani, pittore ufficiale dell’imperatore, da Al centro, la statua affreschi, tavole e polittici alla Scala. Aprì al chiese e conventi della Lombardia, del Veneto, dei territori emiliani e marchi- di Napoleone come del ’200, del ’300 voluto da Napoleone. Caterina di Gaudenzio Tintoretto, Moroni, Gentile da Fabriano, della Francesca ⓯ Il Settecento Il bacio di Hayez è qui, giani giunsero dipinti di grande importanza, spesso di enormi dimensioni, in Marte pacificatore e del primo ’400. Vi sono esposti i grandi Ferrari, la Fruttivendola Sofonisba Anguissola. Carlo Crivelli. e al Cristo alla colonna Accoglie la pittura sacra accanto a Fiumana pubblico nel 1786. ⓳ Osservatorio particolare dei secoli dal XV al XVII. Una collezione di Stato, dunque, nata in bronzo di Canova. ❺ Rinascimento veneto dipinti veneti e lombardi di Vincenzo Campi. ❾ Restauri a vista ⓫ Deposito di Bramante. di Tiepolo, Batoni di Pellizza da Volpedo. ❷ Accademia Le prime osservazioni per la città, simile per genesi a quella delle Gallerie dell’Accademia di In due sale si ammirano del XV e XVI secolo: la ❼ Arte lombarda Il laboratorio di restauro, È inserito nell’itinerario. ⓭ Caravaggio e Subleyras, le opere ⓱ Caffetteria La scuole di belle arti veneziane di Canaletto, Il nuovo Caffè Fernanda astronomiche Venezia e differente dalle raccolte degli altri grandi musei italiani, a Torino, opere di Cima da Predica di San Marco Ampia raccolta di pittura parte del percorso Le opere che vi sono La sua Cena in Emmaus aperta nel 1776 ha sede Conegliano, Bartolomeo ad Alessandria d’Egitto del XV e XVI secolo: di visita, è stato custodite vengono è presentata accanto a Bellotto e Longhi, sarà aperto in questo risalgono al 1762. Ha Firenze, Roma o Napoli, frutto del collezionismo dinastico dei Savoia, dei al piano terra del grande Montagna, Vittore di Gentile e Giovanni Bramante, Bergognone, di recente rinnovato. esposte a rotazione. opere di Guido Reni, di le umili figure dipinte spazio in autunno. un’interessante raccolta Medici, dei papi o dei Borbone. All’inaugurazione le opere esposte erano 139, palazzo braidense. Carpaccio, Giovanni Bellini, il Ritrovamento Foppa, Luini, Zenale, ❿ Italia centrale ⓬ Tre capolavori Guercino e dei Carracci. dal Pitocchetto. ⓲ Biblioteca Braidense di strumenti antichi. oggi sono oltre 600 (su circa 1.200) proposte nel nuovo allestimento che è ❸ Pinacoteca Bellini e Mantegna del corpo di San Marco i . Tre sale espongono La sala è interamente ⓮ Il Seicento ⓰ L’Ottocento Voluta da Maria Teresa ⓴ Orto Botanico giunto quasi a compimento. In meno di trenta mesi la pinacoteca ha cambiato L’ingresso è in cima allo (Cristo morto). di Tintoretto, l’Ultima ➑ Ritratti grandi maestri del ’400 dedicata allo Sposalizio Dai caravaggeschi Per ora gli è dedicata d’Austria, fu progettata Istituito nel 1775 volto senza chiudere al pubblico, rinnovando in successione gruppi di sale scalone a doppia rampa ❻ Sale Napoleoniche cena del Veronese, la Preziosa galleria e ’500: Del Cossa, Tura, della Vergine di ai maestri lombardi, una sola sala, ma da Giuseppe Piermarini, nell’area occupata e approfittando dei lavori in corso per promuovere campagne di studio che disegnato da Richini. Inaugurate nel 1809, Pietà di Lorenzo Lotto, di personaggi dipinti De Roberti, Dosso Raffaello, alla Pala da Rubens ai ritratti in autunno occuperà l’architetto cui si deve dall’orto del convento dei Gesuiti. hanno finora dato vita a sei “Dialoghi”, piccole mostre chiamate a inaugu- La prima galleria ospita sono il cuore del museo il Martirio di Santa da Tiziano, Lotto, Dossi, Correggio, Montefeltro di Piero e alle nature morte. anche la successiva. anche il vicino Teatro rare i settori riallestiti che hanno posto a confronto opere del museo e

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Bit_386_QUARTINO.indd 81-82 21/05/18 13:00 Bit_386_BRERA.indd 80 21/05/18 15:34 L’INTERVISTA: James Bradburne Giunto al terzo anno del suo mandato, il direttore della «LUCI E COLORI PER Pinacoteca ci racconta i risultati raggiunti, i progetti per il futuro FAR INCONTRARE e consiglia alcune opere meno note da non perdere OPERE E PERSONE»

Nato in Canada, James Bradburne ha studiato Su quali aspetti avete lavorato? di grande formato. Stiamo sperimentando gli sgabelli tra le sale 30 e 31, dove da una parte si vede architettura a Londra e si è specializzato in museologia Sulla luce, sul colore e sulle didascalie. Il precedente portatili disegnati da Uwe Fischer. Sono nelle sale, il Cenacolo di Daniele Crespi, in cui un Giuda ad Amsterdam e Berkeley. È direttore della Pinacoteca allestimento rispondeva alle esigenze del pubblico ognuno li può prendere e usare nel corso della visita. dall‘espressione cattiva guarda lo spettatore fuori dal di Brera e della Biblioteca Braidense dalla fine del del dopoguerra, con pareti bianche e luce diffusa Stiamo pensando di mettere delle panche da disegno quadro, e dall‘altra il Cenacolo di Rubens, in cui Giuda 2015; in precedenza ha diretto istituzioni museali ad che dovevano infondere ottimismo. I visitatori oggi si a disposizione di chiunque voglia trarre ispirazione è invece perplesso, sembra quasi non in grado di Amsterdam, Francoforte, Londra e per un decennio aspettano luci da sfilata: puntate, concentrate. I colori dalle opere. Vogliamo che il pubblico sia attivo. sostenere il ruolo del traditore. La diversità nella resa (2006-15) la Fondazione Palazzo Strozzi a Firenze. sono stati scelti con lo scopo di creare emozione, La “nuova” Brera piace ai visitatori? della psicologia di uno stesso personaggio mi colpisce di dialogare con l’ambiente e con i quadri. Il blu nella Il livello di soddisfazione è altissimo, lo constatiamo ogni volta. È un momento speciale, magico. Qual è la sua idea di museo? sala di Mantegna è ispirato a quello delle vesti delle anche dai commenti su TripAdvisor. È aumentato Si è finalmente concluso il restauro di palazzo Condivido quanto sosteneva Franco Russoli, direttore Vergini del ’400 e ’500, è un colore che mette in il numero dei giovani, delle famiglie e delle persone Citterio, destinato a ospitare le collezioni d’arte della Pinacoteca dal 1957 al 1977: il museo non è rilievo i quadri. Il verde delle sale Napoleoniche che vengono per la prima volta. Ci sono persone moderna. Quando sarà inaugurato? un contenitore di quadri, è un luogo in cui possiamo è stata la scelta più difficile. Abbiamo optato per una che tornano con gli amici, che partecipano alle serate Nell’autunno del 2019 con un po’ di fortuna. Stiamo riconoscere la nostra identità collettiva, la nostra tinta che armonizza gli ambienti ed esalta il blu musicali del giovedì. Abbiamo esaurito le tessere facendo i sopralluoghi e prendendo visione di ciò cittadinanza. A Brera vorrei proseguire il percorso dei quadri, i cieli. Le nuove didascalie sono più grandi, temporanee degli Amici di Brera che si possono che è stato fatto. Lo stiamo scoprendo. È un palazzo impostato da Russoli e, prima di lui, da Fernanda più leggibili, scritte in modo più comprensibile. Ora richiedere con il biglietto, dobbiamo stamparne di settecentesco restaurato, non è nato per essere un Wittgens verso un “museo vivente”, aperto alla città. sono di quattro tipologie: quelle scientifiche spiegano nuove: con dieci euro si può tornare liberamente per museo. Dobbiamo farne la sede delle raccolte di arte Come è nato il nuovo allestimento? la storia del dipinto, poi ci sono quelle per le famiglie tre mesi. Trovo sia una soluzione migliore rispetto alla moderna donate alla Pinacoteca da grandi collezionisti, Abbiamo posto al centro l’esperienza del visitatore. Di e quelle affidate agli scrittori, che aprono nuove gratuità, che rischia di togliere valore alla collezione. Jesi, Vitali, Mattioli, dei depositi e dei laboratori: sarà formazione sono architetto, so che il comportamento prospettive sui quadri. Come quella di Tiziano Sclavi Accanto ai capolavori più noti, quali sono i dipinti Brera Modern. Abbiamo la grande responsabilità di umano cambia in relazione all‘ambiente, che è ricco di sulla Cena in Emmaus di Caravaggio. Infine, che consiglia ai nostri lettori? farne almeno in parte ciò che aveva pensato Russoli messaggi nascosti che condizionano la nostra relazione le didascalie tattili, con i tessuti che corrispondono Ci sono opere che adoro e che non sono nella top quando lo fece acquisire per dare vita alla sua visione con ciò che vi è contenuto. Il nostro compito è creare a quelli dipinti nei quadri. ten. Gli affreschi di Bernardino Luini, ad esempio, di una “Grande Brera”. Primo passo sarà l‘ascolto Sopra: la sala 7, dedicata alla pittura veneta del XVI secolo. La parete le condizioni perché il pubblico contemporaneo entri Come siete intervenuti sull’esperienza di visita? finalmente riuniti alle altre opere del ’400 e ’500 della città. A novembre ci sarà una mostra, “Brera di fondo accoglie la Madonna con il Bambino (1510), di Giovanni Bellini; in relazione con le opere, creare un ambiente ricco di Abbiamo messo nuove panche, le Brera bench lombardo. E poi il Manierismo poco conosciuto ascolta. Verso Brera Modern”, in cui presenteremo su quella a sinistra, tre importanti tele di Vittore Carpaccio provenienti possibili emozioni attraverso cui scoprire, o riscoprire, disegnate da Giulio Cappellini, con le didascalie sullo di Camillo Boccaccino e i dipinti marchigiani dei Crivelli. alcune proposte di interpretazione museologica e da Venezia. A sinistra: un particolare del dipinto di Giovanni Bellini. i quadri per farli entrare nella propria vita. schienale per permettere la giusta distanza dalle opere C’è poi un punto preciso che io trovo spettacolare, raccoglieremo le impressioni dei cittadini.

prestiti da collezioni pubbliche e private. Il sesto Dialogo, “Attorno agli Amori. Camillo Boccaccino sacro e profano”, che ha accompagnato alla fine di marzo lo svelamento della nuova veste delle grandi sale Na- poleoniche, è ancora in corso (fino al 1° luglio). La percezione dei cambiamenti è immediata: la precedente imma- gine delle sale, con pareti bianche o dalle tinte neutre, ha lasciato il posto a più accoglienti atmosfere create dai colori scelti per le pareti: blu e rosso, verde muschio e cioccolato, grigi in diverse tonalità. Una scelta indirizzata al comfort del visitatore, che si trova immerso in ambienti più “intimi”, e all’esaltazione dei valori cromatici delle opere, sostenuta dalla nuova, puntuale illuminazione dei dipinti, finalmente all’altezza di una collezione importante come quella di Brera. È evi- dente l’intento di rendere più immediato e coinvolgente il rapporto del pubblico con la straordinaria antologia artistica offerta da Brera. Nella stessa direzione vanno anche la nuova disposizione delle opere, ancora più rigorosa sia dal punto di vista cronologico che da quello tematico, la collocazione in posizioni privilegiate dei capolavori della raccolta, più facilmente identificabili, e i nuovi apparati didascalici, dalla grafica più leggibile e dai contenuti di più immediata comprensione. Il Cristo morto di Mantegna si fa ora vedere già da lontano, su una parete tutta per sé, ma continua a dialogare con le dolci Madonne di Giovanni Bellini e le vivaci narrazioni di Carpaccio. Nelle vaste sale Napoleoni- Nelle foto a sinistra: due raffigurazioni delCenacolo del lombardo Daniele Crespi (1629-30, a sinistra) e di Rubens (1631-32, a destra). Sopra: San Giuseppe eletto che le immense tele veneziane e lombarde del Quattro e Cinquecento sposo della Vergine (1520-21), particolare degli affreschi di Bernardino Luini non sono più bagnate dalla luce diffusa dai lucernari, ma scintillano provenienti dalla cappella di San Giuseppe in Santa Maria della Pace a Milano. come pietre preziose in un’avvolgente, calda atmosfera: i fratelli Gen- A destra: particolare dell’Incoronazione della Vergine (1493) di Carlo Crivelli. tile e Giovanni Bellini, Cima da Conegliano, Tintoretto e Veronese,

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Bit_386_QUARTINO.indd 83-84 21/05/18 13:00 Bit_386_BRERA.indd 85 21/05/18 15:34 In questa foto: la Cena in Emmaus (1605-06) di Caravaggio. Sotto: la rinnovata veste della sala 28, con l’opera di Caravaggio e due tele di Guercino (a sinistra) e Ludovico Carracci (a destra). Pagina precedente, foto grande: I Santi martiri Cecilia, Valeriano e Tiburzio visitati dall’angelo (1606-07), di Orazio Gentileschi, nella sala 29.

Lotto, , Bramantino, i Campi. Il Rinascimento lombardo guadagna tre sale, quelle liberate dalle collezioni del Novecento che entro il 2019 daranno vita al progetto Brera Modern negli spazi del vicino palazzo Citterio, da poco consegnato alla pinacoteca dopo decenni di progetti, so- spensioni, lavori e polemiche. Il loro posto lo hanno preso gli affreschi staccati di Bramante e Bernardino Luini, i dipinti di Bergognone, Foppa, Zenale e dei leonardeschi, riuniti in un orizzonte di grande respiro. Il rinnovamento sta interessando anche il trasparente laboratorio di restauro della sala 18 e il deposito a vista nella sala 23, spazi in cui si può apprezzare l’altra missione del museo, quella indirizzata alla conservazione e alla tutela della collezione.

IN AUTUNNO, LE NUOVE SALE DELL’OTTOCENTO Nella sala dei polittici marchigiani del Quattrocento (Carlo Crivelli su tutti) le didascalie sono affiancate da tessuti veri che ripropongono quelli dipinti, così da coinvolgere anche il tatto nell’esperienza estetica. Poco oltre, tre massimi In alto: la Madonna della Candeletta (1488-90) di Carlo capolavori del Rinascimento, lo Sposalizio della Vergine di Raffaello, la Pala Crivelli. Il ricco broccato alle Montefeltro di Piero della Francesca e il Cristo alla colonna di Bramante, sono spalle della figura è oggetto di una ancora sospesi nell’atmosfera minimalista di una sala dalle pareti quasi grezze, delle didascalie tattili introdotte un tempietto di pura luce progettato da Vittorio Gregotti negli anni Ottanta con il nuovo allestimento del Novecento. Caravaggio, con la sua Cena in Emmaus, ha cambiato parete: (qui sopra), che consentono al visitatore di toccare tessuti non è più maestro tra gli epigoni (Ribera, Orazio Gentileschi), che sono pur simili a quelli dipinti nelle opere. sempre a pochi passi, ma discute animatamente di naturalismo con i cam-

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Bit_386_BRERA.indd 86 21/05/18 15:34 Bit_386_BRERA.indd 87 21/05/18 15:34 In questa foto: lo Sposalizio della Vergine (1504) di Raffaello e il Cristo alla colonna (1490-99) di Donato Bramante, capolavori rinascimentali nella sala 24. Pagina precedente, dall’alto: particolare dello Sposalizio della Vergine; la Pala Montefeltro (1465-70) di Piero della Francesca, nella stessa sala; un dettaglio della grande tavola. Sopra: i dipinti veneziani del Settecento nella sala 35. Al centro, un’opera di Giovanni Battista Piazzetta; accanto, tele di Canaletto e Bellotto.

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Bit_386_BRERA.indd 88 21/05/18 15:34 Bit_386_BRERA.indd 89 21/05/18 15:34 Sopra: le ultime sale del percorso di visita. Sul fondo, nella sala 37, la parte centrale di Fiumana (1895-96) di Giuseppe Pellizza da Volpedo, prima elaborazione di quello che sarà il Quarto Stato (al Museo del Novecento di Milano). A sinistra: particolare di Il bacio (1859) di Francesco Hayez, una delle opere più note del museo.

pioni emiliani della via classicista alla realtà, dai Carracci a Guido Reni. È questa una delle sale in cui si può sostare sulle nuove panche progettate ap- positamente per la pinacoteca. Un balzo nel Settecento porta al cospetto della monumentale Madonna del Carmelo di Giambattista Tiepolo, che ora mostra ad altezza d’uomo la sua grazia teatrale, tra Barocco e Rococò; a contrasto, nella sala successiva, si incontrano i formati da salotto delle vedute di Cana- letto e Bellotto, ma anche lo stridente confronto sociale tra la nobiltà ritratta in parrucca e la potente presenza dei pitocchi di Giacomo Ceruti.L’Ottocento prorompe in chiusura con l’incedere solenne dei contadini di Giuseppe Pellizza da Volpedo, protagonisti di Fiumana, con Il bacio di Hayez e le tele divisioniste di Segantini e Previati. A ottobre anche questo spazio sarà riallestito, e il secolo che ha visto la nascita della pinacoteca avrà una sala in più, quella oggi occupata da uno dei depositi. In autunno aprirà il Caffè Fernanda, dedicato a Fernanda Wittgens, la prima donna chiamata alla direzione di un museo italiano, insieme a Ettore Modi- gliani figura fondamentale per la rinascita di Brera dopo le distruzioni della Seconda guerra mondiale. Sarà aperto fino a mezzanotte, per una pausa o un pranzo tra opere della pinacoteca esposte alle pareti. L’intento è quello di offrire un’esperienza fortemente caratterizzata dall’identità del museo, la stessa ispirazione di Bottega Brera, il museum shop aperto al piano terra nel cortile d’Onore, dove oltre ai libri si trovano oggetti di design ispirati alla creatività che da secoli abita in questo antico palazzo milanese.

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Verso l’estate tra arte e spettacoli Biblioteca Nazionale Braidense L’offerta culturale della città è ampia e variegata. Alla visita del palazzo di Brera si affianca un cartellone ricco di appuntamenti: dalle grandi mostre ai concerti in piazza e nelle chiese di Carlo Migliavacca

d’Onore. Lungo gli ampi EVENTI E FESTIVAL corridoi su cui si aprono Musica e fotografia le aule si passeggia tra nell’agenda di giugno i gessi che riproducono celebri statue antiche, Appuntamento in piazza del Duomo il 10 modelli per generazioni giugno con il Concerto per Milano. Alle 21,30 di allievi. Accanto al la Filarmonica della Scala diretta da Riccardo palazzo l’Orto Botanico Chailly offre gratuitamente a cittadini (ingresso da via e visitatori un programma che prevede privata Fratelli Gabba, il Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 02/50.31.46.83) è un’oasi di Cˇajkovskij e i Quadri da un’esposizione di pace al centro della di Musorgskij. Dal 3 giugno al 23 agosto città. Lo storico giardino si svolge la dodicesima edizione di Milano fondato nel 1775 è un Arte Musica, festival di musica antica che museo a cielo aperto propone concerti in chiese e basiliche della Il palazzo di Brera si trova in via Brera 28, a 15 minuti di dell’Università degli città. Tra gli appuntamenti di giugno, passeggiata da piazza del Duomo. Nei dintorni ci sono Studi di Milano, sede in Ottava con musiche di Vivaldi e Bach (il tre fermate della metropolitana: Montenapoleone di attività di ricerca 25, basilica di Santa Maria della Passione, (linea gialla), Lanza (linea verde) e Cairoli (linea rossa). e luogo per gradevoli ore 20,30, 15 €) e Trois Leçons de Ténèbres In camper: Camping Città di Milano, via Airaghi 61, passeggiate tra le aiuole, di François Couperin (il 27, chiesa di Santa 02/48.20.70.17. Per la visita: la Pinacoteca di Brera è le serre e l’arboreto. Maria Segreta, ore 20,30, 15 €). Info www. aperta da martedì a domenica 8,30-19,15; ingresso 10 Aperto lunedì-sabato lacappellamusicale.com. Dal 4 al 10 giugno € (gratuito la prima domenica del mese), audioguida 5 10-18; ingresso libero. la città ospita la seconda edizione di Milano €. Con il biglietto si può richiedere la Temporary Card Dall’Istituto Nazionale PhotoWeek, una settimana di mostre, incontri, Amici di Brera che dà diritto all’accesso gratuito per tre di Astrofisica dipende visite guidate e laboratori dedicati alla mesi. Brera Musica: ogni terzo giovedì del mese, dalle l’Osservatorio fotografia in gallerie e sedi di istituzioni, palazzi 18 alle 22,15, la visita è animata dalle esecuzioni degli Astronomico pubblici e privati, musei, atelier e negozi (info allievi della Civica Scuola di Musica Claudio Abbado; (02/72.32.03.00), nel e programma www.photoweekmilano.it). Il ingresso 3 €. Info 02/72.26.31; pinacotecabrera.org settore orientale del 9 giugno prende il via Estate Sforzesca, ricco palazzo. L’osservazione cartellone di appuntamenti di musica, teatro astronomica milanese è e danza che ha come palcoscenico il cortile Dove sapere e scienza sono di casa nata qui, nel ’700, grazie delle Armi del castello Sforzesco (fino al 26 La Pinacoteca all’ingresso), ma c’è ai padri gesuiti Luigi agosto; info www.milanocastello.it). condivide il piano anche la possibilità di La Grange e Ruggero superiore del palazzo seguire una delle visite Boscovich; nell’800 La Filarmonica della Scala in piazza del Duomo con la Biblioteca guidate organizzate Virginio Schiaparelli Nazionale Braidense periodicamente (info vi studiò l’origine della (02/86.46.09.07), nata www.braidense.it). È “stelle cadenti”. La da quella del collegio aperta lunedì-venerdì galleria degli strumenti gesuitico, ampliata e 8,30-18,15, sabato antichi si visita da aperta al pubblico nel 9-13,45. Al piano lunedì a venerdì 9-16,30; 1786 dall’imperatrice terra ha sede dal 1776 ingresso a offerta libera. d’Austria Maria l’Accademia di Belle Visite guidate senza Teresa. L’ingresso alle Arti, tra le più antiche e prenotazione alla galleria splendide sale con le prestigiose scuole d’arte e alla cupola Schiaparelli scaffalature progettate d’Europa, i cui studenti tutti i lunedì, mercoledì da Giuseppe Piermarini nelle pause tra le lezioni e venerdì alle ore 14; è libero (registrazione animano il cortile ingresso 5 €.

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LE MOSTRE La Vecchia Lira God Save the Food Dal Rinascimento all’arte contemporanea È sempre ricco il panorama delle esposizioni milanesi. A giugno è ancora possibile visitare alcune importanti rassegne che si avviano alla chiusura. Alla Fondazione Prada (largo Isarco 2, 02/56.66.26.11) è allestita fino al 25 giugno “Post Zang Tumb Tuuum. Art Life Politics: Italia 1918-1943”, ampia panoramica su pittura, scultura, architettura e arti decorative tra le due guerre mondiali. È l’occasione per visitare “Atlas”, la nuova installazione permanente delle opere della collezione Prada nella torre progettata dallo studio Oma Gli alberghi un tipico palazzo a può capitare di incontrarvi di Rem Koolhaas, con opere dal 1960 al 2016. corte milanese. Interni il direttore Bradburne, Lunedì, mercoledì e giovedì 10-19, venerdì- Locanda Pandenus moderni, molto curati che apprezza il suo pesce domenica 10-21; progetti permanenti e (via Mercato 24, 348/ e accoglienti, con crudo. A pranzo conto temporanei 15 €, solo permanenti 10 €, solo 254.78.03). Quattro cucina a disposizione intorno ai 30 €, a cena si temporanei 10 €. Palazzo Reale (piazza del camere a poche centinaia degli ospiti. Doppia spendono in media 80 €. Duomo 12, 02/88.44.51.81) ospita fino al 24 di metri dal palazzo di con colazione da 140 €. La Vecchia Lira (largo La giugno “Dürer e il Rinascimento tra Germania Brera, un po’ boutique New Generation Foppa 5, 02/659.91.36). e Italia”, selezione di opere di pittura, disegno hotel e un po’ sofisticata Hostel Urban Brera Ambiente accogliente e grafica del maestro tedesco e di altri grandi residenza di design. Sopra (via Renzo Bertoni 3, ispirato alla tradizione artisti dell’epoca. C’è tempo invece fino al 2 al Pandenus, uno dei locali 02/65.56.02.01). Ostello delle osterie. Nel menu settembre per immergersi nelle atmosfere di tendenza in città, dove del terzo millennio a due anche ricette d’ispirazione di “Impressionismo e avanguardie” (sempre fare colazione, pranzare passi dalla Pinacoteca. meneghina con qualche a palazzo Reale), create da 50 opere del o cenare. Doppia con Ambienti luminosi variazione sul tema: Philadelphia Museum of Art. Lunedì colazione da 250 €. ed essenziali, con ampi risotto allo zafferano 14,30-19,30, martedì, mercoledì, venerdì Hotel Carlyle Brera spazi comuni e cucina al salto farcito di fontina, e domenica 9,30-19,30, giovedì e sabato ★★★★ (corso Garibaldi a disposizione. Camere cotoletta di vitello alla 9,30-22,30; ingresso per ciascuna mostra 84, 02/29.00.38.88). in condivisione e private; milanese con zenzero 12 €. Al Castello Sforzesco (piazza Castello, Confortevole e funzionale, doppia con letti a castello e semi di sesamo. 02/88.46.37.03) prosegue fino al 1° luglio in ottima posizione per e bagno da 95 €. Conto medio 45 €. “Novecento di carta”: disegni, stampe e la visita del quartiere God Save the Food libri d’artista dal 1869 agli anni Settanta di Brera e di tutto il centro I ristoranti (piazza del Carmine 1, delle collezioni civiche e di quelle di Intesa storico. Doppia 02/22.22.94.40). Di fronte Sanpaolo. Martedì-domenica 9-17,30; con colazione da 180 €. Sushi B (via Fiori Chiari alla facciata neogotica ingresso 10 € (mostra e Musei del Castello). Moscova Luxury B&B 1, 02/89.09.26.40). della chiesa del Carmine, (via della Moscova Accanto al palazzo con tavoli all’interno 27, 338/471.19.83). Tre di Brera, è considerato o nel dehors in piazza. camere matrimoniali uno dei migliori ristoranti La proposta va dalla pizza e una junior suite in giapponesi della città e alla cucina asiatica: wok di pollo e verdure o di Moscova Luxury B&B branzino, pollo al curry con riso thai. Conto 20-25 €. Santu Paulu Salento bar (via Delio Tessa 2, 02/84.08.40.11). Piccolo presidio dei sapori pugliesi. Qualche tavolino e un menu essenziale: Fondazione Prada pasticciotto e caffè Quarta per colazione, rustico leccese (pasta sfoglia info ripiena di mozzarella, pomodoro e besciamella) InfoMilano, Galleria Vittorio Emanuele II, per una pausa pranzo angolo piazza della Scala, 02/88.45.55.55; veloce. Conto medio 10 €. www.turismo.milano.it

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