COLLEZIONE DI EMOZIONI Pareti Dai Colori Avvolgenti E Luci Che Esaltano Le Opere

COLLEZIONE DI EMOZIONI Pareti Dai Colori Avvolgenti E Luci Che Esaltano Le Opere

MILANO Pinacoteca di Brera COLLEZIONE DI EMOZIONI Pareti dai colori avvolgenti e luci che esaltano le opere. Così si presenta oggi il grande museo milanese, che in meno di tre anni è stato riallestito sotto la guida del nuovo direttore James Bradburne, con l’obiettivo di rendere più coinvolgente la visita a una delle più importanti raccolte d’arte italiane TESTI Carlo Migliavacca FOTOGRAFIE Gabriele Croppi Il Cristo morto nel sepolcro e tre dolenti (1470-74) di Andrea Mantegna, uno dei capolavori della collezione della pinacoteca. È protagonista nella sala 6, dedicata alla pittura veneta del XV secolo e caratterizzata dal blu intenso scelto per le pareti in occasione del nuovo allestimento. Bit_386_BRERA.indd 76 21/05/18 15:34 Bit_386_BRERA.indd 77 21/05/18 15:34 Sopra: un particolare del Cristo morto di Mantegna. In basso, a destra: la sala 14, con opere venete e lombarde del XVI secolo e, al centro, il calco in gesso della statua di Napoleone Bonaparte come Marte pacificatore di Antonio Canova, realizzato nel 1808 in vista della fusione in bronzo del monumento, ora nel cortile del palazzo. In questa foto: il nuovo aspetto della sala 8, una delle quattro sale Napoleoniche. Sulla parete di fondo, la Predica di San Marco in una piazza di Alessandria d’Egitto (1504-07) di Gentile e Giovanni Bellini. Al centro, una delle nuove panche, lla sommità dello scalone monumentale non si incrociano più con le didascalie dell’opera sullo schienale. Sotto: un particolare del dipinto. gli sguardi interrogativi dei visitatori in cerca dell’ingresso. Da un anno e mezzo il defilato accesso alla Pinacoteca di Brera, in un angolo del loggiato superiore del palazzo che fu del collegio gesuitico milanese, è stato sostituito dall’ampio portale al culmine Adella doppia rampa di scale. Se ne parlava da anni, più di trenta: perché non riaprire la porta creata alla fine del Settecento per l’attigua Biblioteca Brai- dense e dare dignità all’ingresso di uno dei musei più importanti d’Europa? La risposta, positiva, è arrivata nell’ottobre del 2016 a un anno dall’inse- diamento del nuovo direttore della pinacoteca (e della biblioteca), l’anglo- canadese James Bradburne, che ha posto al centro del suo mandato il mi- glioramento dell’esperienza di visita del museo. Varcata la soglia, le novità toccano anche i servizi di accoglienza del pubblico e la galleria che conduce alle sale, che proprio nel corso di questo mese sarà allestita con dieci quadri che raccontano la storia del museo. Le meraviglie della collezione sono quelle di sempre, ma proposte in un allestimento completamente rivi- sto nel corso di un triennio di grande fermento che ha riacceso i riflettori sulla storica istituzione. Riportare il museo al centro della città è un altro obiettivo di Bradburne, che vuole renderlo più aperto e fruibile in primo luogo ai milanesi, rilanciando un rapporto che dura da quasi 210 anni. Le porte si aprirono al pubblico nel 1809, quando Milano era capitale del na- poleonico Regno d’Italia, e come tale non poteva non avere un grande museo di pittura a beneficio degli artisti e della cittadinanza. La democratizzazione della cultura promossa dal pensiero illuminista, e dilagata in Europa al seguito delle armate francesi, aveva portato con sé l’idea di museo pubblico sperimen- tata al Louvre. Il palazzo di Brera era il luogo ideale perché attecchisse in 78 Bell’Italia Bit_386_BRERA.indd 78 21/05/18 15:34 Bit_386_BRERA.indd 79 21/05/18 15:34 MILANO Pinacoteca di Brera È costellata di capolavori la visita alla collezione della Pinacoteca: SALA PER SALA NEL GRANDE un percorso di grande respiro lungo sette secoli di pittura italiana PALAZZO DELL’ARTE Illustrazione di Loreno Confortini N 19 17 18 16 15 3 4 6 5 14 9 2 8 7 13 20 Sopra: due dipinti quattrocenteschi della sala 5 e, in quella successiva, il Polittico 10 di San Luca (1453-54) di Andrea Mantegna. A sinistra: scorcio del cortile d’Onore del palazzo di Brera, con il bronzo raffigurante Napoleone. Al centro del loggiato 1 superiore si scorge l’ingresso della pinacoteca, sormontato dal grande orologio. 12 11 città. Sorto tra Cinque e Seicento come sede delle scuole dei Gesuiti, ospitava già da tempo le importanti istituzioni culturali volute dall’imperatrice d’Au- stria Maria Teresa dopo la soppressione dell’ordine e il passaggio del palazzo al demanio, nel 1773, ancora oggi attive: l’Accademia di Belle Arti inaugurata nel 1776, l’Orto Botanico fondato nel 1775, la Biblioteca aperta al pubblico nel 1786 (l’Osservatorio Astronomico, opera dei Gesuiti, risale al 1764). ❶ Ingresso la biglietteria, i servizi Il portale settecentesco IL MUSEO VOLUTO DA NAPOLEONE GUARDA AL PRESENTE per la visita e il settore su via Brera conduce introduttivo dedicato In questa cittadella del sapere la pinacoteca è sorta in seno all’Accademia di nel grande cortile alla storia del museo Belle Arti quando al primo nucleo di opere, raccolto a uso degli studenti, si d’Onore, progettato (in allestimento). aggiunsero i frutti delle requisizioni compiute dai commissari napoleonici alla metà del ’600 da ❹ Medioevo presso le istituzioni ecclesiastiche soppresse nei territori della Penisola. Con Francesco Maria Richini. Le prime sale espongono il coordinamento di Andrea Appiani, pittore ufficiale dell’imperatore, da Al centro, la statua affreschi, tavole e polittici alla Scala. Aprì al chiese e conventi della Lombardia, del Veneto, dei territori emiliani e marchi- di Napoleone come del ’200, del ’300 voluto da Napoleone. Caterina di Gaudenzio Tintoretto, Moroni, Gentile da Fabriano, della Francesca ⓯ Il Settecento Il bacio di Hayez è qui, giani giunsero dipinti di grande importanza, spesso di enormi dimensioni, in Marte pacificatore e del primo ’400. Vi sono esposti i grandi Ferrari, la Fruttivendola Sofonisba Anguissola. Carlo Crivelli. e al Cristo alla colonna Accoglie la pittura sacra accanto a Fiumana pubblico nel 1786. ⓳ Osservatorio particolare dei secoli dal XV al XVII. Una collezione di Stato, dunque, nata in bronzo di Canova. ❺ Rinascimento veneto dipinti veneti e lombardi di Vincenzo Campi. ❾ Restauri a vista ⓫ Deposito di Bramante. di Tiepolo, Batoni di Pellizza da Volpedo. ❷ Accademia Le prime osservazioni per la città, simile per genesi a quella delle Gallerie dell’Accademia di In due sale si ammirano del XV e XVI secolo: la ❼ Arte lombarda Il laboratorio di restauro, È inserito nell’itinerario. ⓭ Caravaggio e Subleyras, le opere ⓱ Caffetteria La scuole di belle arti veneziane di Canaletto, Il nuovo Caffè Fernanda astronomiche Venezia e differente dalle raccolte degli altri grandi musei italiani, a Torino, opere di Cima da Predica di San Marco Ampia raccolta di pittura parte del percorso Le opere che vi sono La sua Cena in Emmaus aperta nel 1776 ha sede Conegliano, Bartolomeo ad Alessandria d’Egitto del XV e XVI secolo: di visita, è stato custodite vengono è presentata accanto a Bellotto e Longhi, sarà aperto in questo risalgono al 1762. Ha Firenze, Roma o Napoli, frutto del collezionismo dinastico dei Savoia, dei al piano terra del grande Montagna, Vittore di Gentile e Giovanni Bramante, Bergognone, di recente rinnovato. esposte a rotazione. opere di Guido Reni, di le umili figure dipinte spazio in autunno. un’interessante raccolta Medici, dei papi o dei Borbone. All’inaugurazione le opere esposte erano 139, palazzo braidense. Carpaccio, Giovanni Bellini, il Ritrovamento Foppa, Luini, Zenale, ❿ Italia centrale ⓬ Tre capolavori Guercino e dei Carracci. dal Pitocchetto. ⓲ Biblioteca Braidense di strumenti antichi. oggi sono oltre 600 (su circa 1.200) proposte nel nuovo allestimento che è ❸ Pinacoteca Bellini e Mantegna del corpo di San Marco i leonardeschi. Tre sale espongono La sala è interamente ⓮ Il Seicento ⓰ L’Ottocento Voluta da Maria Teresa ⓴ Orto Botanico giunto quasi a compimento. In meno di trenta mesi la pinacoteca ha cambiato L’ingresso è in cima allo (Cristo morto). di Tintoretto, l’Ultima ➑ Ritratti grandi maestri del ’400 dedicata allo Sposalizio Dai caravaggeschi Per ora gli è dedicata d’Austria, fu progettata Istituito nel 1775 volto senza chiudere al pubblico, rinnovando in successione gruppi di sale scalone a doppia rampa ❻ Sale Napoleoniche cena del Veronese, la Preziosa galleria e ’500: Del Cossa, Tura, della Vergine di ai maestri lombardi, una sola sala, ma da Giuseppe Piermarini, nell’area occupata e approfittando dei lavori in corso per promuovere campagne di studio che disegnato da Richini. Inaugurate nel 1809, Pietà di Lorenzo Lotto, di personaggi dipinti De Roberti, Dosso Raffaello, alla Pala da Rubens ai ritratti in autunno occuperà l’architetto cui si deve dall’orto del convento dei Gesuiti. hanno finora dato vita a sei “Dialoghi”, piccole mostre chiamate a inaugu- La prima galleria ospita sono il cuore del museo il Martirio di Santa da Tiziano, Lotto, Dossi, Correggio, Montefeltro di Piero e alle nature morte. anche la successiva. anche il vicino Teatro rare i settori riallestiti che hanno posto a confronto opere del museo e 80 Bell’Italia Bit_386_QUARTINO.indd 81-82 21/05/18 13:00 Bit_386_BRERA.indd 80 21/05/18 15:34 L’INTERVISTA: James Bradburne Giunto al terzo anno del suo mandato, il direttore della «LUCI E COLORI PER Pinacoteca ci racconta i risultati raggiunti, i progetti per il futuro FAR INCONTRARE e consiglia alcune opere meno note da non perdere OPERE E PERSONE» Nato in Canada, James Bradburne ha studiato Su quali aspetti avete lavorato? di grande formato. Stiamo sperimentando gli sgabelli tra le sale 30 e 31, dove da una parte si vede architettura a Londra e si è specializzato in museologia Sulla luce, sul colore e sulle didascalie. Il precedente portatili disegnati da Uwe Fischer. Sono nelle sale, il Cenacolo di Daniele Crespi, in cui un Giuda ad Amsterdam e Berkeley. È direttore della Pinacoteca allestimento rispondeva alle esigenze del pubblico ognuno li può prendere e usare nel corso della visita.

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