Anno 16 n° 12 -EDIZIONE GRATUITA Lunedì 17 dicembre 2018 2 Bergamo&Sport Lunedì 17 Dicembre 2018 Atalanta, una vittoria per sognare LA PARTITA A Bergamo arriva la Lazio di per un’altra sfida d’alta classifica

Atalanta-Lazio è una sfida tripletta del ritrovato Zapata e mai banale. Quando le due squa- ad una prestazione da grande dre si affrontano a Bergamo il squadra. Con forte dosi di cini- pubblico si diverte, tanti gol e smo e di sapienza tattica, con- colpi di scena fino all’ultimo trollando e colpendo al momen- minuto. Nel primo campionato to giusto contro un’avversaria dell’era Gasperini un pirotec- volonterosa ma sempre in affan- nico 4-3 a favore dei laziali, no. E’chiaro che con la Lazio il l’anno scorso, ancora il 17 di- tema tecnico e, soprattutto, tat- cembre, un 3-3 con fuochi d’ar - tico sarà completamente diver- tificio, sempre spettacolo e gol. so, sicuramente più complicato. Comunque sia i precedenti al Tra i nerazzurri torna Ilicic, cro- Comunale sono a favore dei ne- ce e delizia di tutti gli atalantini, razzurri: nelle 50 partite bene 20 e la sua presenza promette, an- sono le vittorie dei nostri benia- cora una volta, un decisivo salto mini, 8 quelle dei laziali mentre i di qualità per il gioco nerazzurro pareggi sono 22, 69 gol realizza- e poi contro la Lazio l’attaccante ti dall’Atalanta contro i 41 della sloveno si esalta, infatti nel 3-3 Lazio. Cifre che depongono be- dello scorso campionato egli ci ne che però spesso e volentieri il ha messo due volte i suoi piedi campo smentisce. Prima del fi- fatati realizzando due gol. Ma schio d’avvio dell’arbitro Orsa- occhio anche all’arbitro: Orsato to sono quattro i punti che divi- è un direttore di gara che non fa dono in classifica le due forma- sconti e soprattutto non tollera i zioni: la Lazio è a quota 25, l’A- battibecchi. Quindi Ilicic, già in talanta a 21. I nerazzurri, tanto diffida, dovrà cucirsi la bocca e per dire, scenderanno in campo tenere a freno la linguaccia. E a conoscendo i risultati delle di- proposito di diffidati, nell’elen - rette avversarie nella lotta per un co ci sono anche De Roon eGo - posto in Europa, ovviamente mez. La Lazio non sta attraver- vale anche per la squadra di Si - sando un periodo di vena, arriva mone Inzaghi. Quindi si cer- a Bergamo con quattro pareggi cheranno nuove gerarchie e di- in altrettante partite, anche se il versi equilibri. Tra l’altro Go - quarto posto è ancora alla sua mez e compagni, dopo, devono portata ma è incalzata da almeno affrontare confronti impegnati- cinque squadre, tra cui l’Atalan - vi: col Genoa di Prandelli, con ta. Gioca piuttosto male, è di- la Juve in casa e, infine, lo scon- scontinua, Milinkovic è in crisi, tro diretto a Reggio Emilia col Leiva eBadelj sono infortunati. Sassuolo. Come dire una scalata Ecco perché i nerazzurri hanno a verso l’alta classifica niente af- disposizione una ghiotta occa- fatto agevole benché non proibi- sione per avvicinarsi agli avver- tiva, a parte la partita con i cam- sari. Con le squadra d’alta clas- pioni d’Italia. Dopo le due scon- sifica i nerazzurri hanno sempre fitte, seppur tecnicamente di- dato vita a prestazioni di qualità. verse con Empoli e Napoli, l’A- Insomma una vittoria per co- talanta si è rivitalizzata a Udine minciare a sognare. con un rotondo 3-1, grazie alla Mancini, De Roon e Gomez esultano dopo il gol dell’argentino all’Inter Foto Francesco Moro Giacomo Mayer Lunedì 17 Dicembre 2018 Bergamo&Sport 3 4 Bergamo&Sport Lunedì 17 Dicembre 2018 Se parte Castagne, piace Barreca M E R C AT O Rosa troppo corposa, il ds Sartori al lavoro per piazzare qualche elemento

Giovedi 3 gennaio 2019 si apre la sessione invernale del calcio- mercato che, per l’occasione, pre- senta una importante novità, che fa felici soprattutto gli allenatori: du- ra solo sedici giorni perché si chiu- de alle ore 20 di venerdi 18, alla vigilia della prima giornata del gi- rone di ritorno in programma il giorno dopo. Intanto gli operatori di mercato di tutte le società al la- voro, almeno per iniziare le trat- tative, probabilmente non si andrà troppo per le lunghe e chi vorrà tesserare nuovi giocatori, o ceder- ne altri, deve fare in fretta. Di si- curo tutta questa probabile frene- sia nelle trattative non coinvolge l’Atalanta che, soprattutto, in en- trata non ha urgenze o tasselli da coprire nel mosaico della rosa del- la prima squadra, anzi succederà proprio il contrario. Infatti, ad og- gi, c’è un sostanzioso gruppo di giocatori utilizzati pochissimo da Gasperini. L’abbondanza era do- vuta alla possibile partecipazione , basso minutaggio per lui finora Angelo Barreca, cresciuto nel Toro, tanta panchina al Monaco all’Europa League, l’eliminazione è arrivata poche ore prima della chiusura della sessione estiva, Sartori ha avuto solo il tempo di cedere al Bordeaux Cornelius, tutti gli altri in esubero sono rima- sti. Dunque, adesso l’imperativo categorico è lo sfoltimento di una rosa che, Primavera a parte, conta su 27 giocatori, solo lo sfortunato Marco Varnier non è utilizzabile, causa il grave infortunio. Il presi- dente Percassi ha più volte dichia- rato che non ci saranno cessioni eccellenti, come non approderà qualche big. Ecco l’elenco degli indiziati a lasciare Bergamo, con- siderando lo scarso minutaggio collezionato dalla prima partita col Sarajevo ad oggi. E’opportuno chiarire subito un equivoco intor- no a Emiliano Rigoni: l’argentino non può muoversi perché ha già disputato due competizioni uffi- ciali prima con la maglia dello Ze- nit San Pietroburgo e poi con quel- la dell’Atalanta, l’unica ipotesi, peraltro improbabile, un ritorno in Russia. Eventualmente se ne par- lerà a giugno 2019. L’esterno si- nistro Arkadiusz Reca, titolare nella nazionale polacca, ha dispu- tato una sola partita, quella di ri- torno con l’Hapoel, poi solo pan- china anche se è stato a lungo in- fortunato. Potrebbe emigrare in Premier League, qualche richiesta anche dalla Francia. Un altro gio- catore con poche presenze è Ali Adnan, proprietà Udinese, che ha totalizzato 176 minuti (3 presen- ze). In bilico Timothy Castagne che ha 8 presenze ma con solo 535 minuti di gioco, insomma solo spezzoni. Però l’esterno belga è tatticamente duttile perché può giocare a destra e a sinistra e anche terzo centrale difensivo, quindi ha buone possibilità di continuare il campionato con la maglia neraz- zurra anche se in caso di partenza si fa il nome, come sostituto, di Antonio Barreca, classe 95, scuo- la Torino, ceduto al Monaco ma poco utilizzato. Ha invece convin- to Berat Dijmsiti, 5 presenze, 427 minuti, un gol, nel ruolo di difen- sore centrale, resta a Bergamo. A centrocampo Luca Valzania (2 presenze, 76 minuti), Matteo Pes- sina (2 presenze, 66 minuti, ma ti- tolare nei preliminari di Europa League) e Mario Pasalic (13 pre- senze, 620 minuti, un gol). Resta Pasalic, anche se non mancano perplessità sul suo rendimento, mentre dovrebbe partire uno dei due under 22 anche perché su Val- zania ci sono Lecce e Venezia. In- fine Marco Tumminello (2 pre- senze, 16 minuti) che non ha sboc- chi in attacco, anch’egli ha richie- ste, soprattutto in (Lecce, Salernitana e Verona). Alla pros- sima puntata. Giacomo Mayer Lunedì 17 Dicembre 2018 Bergamo&Sport 5 6 Bergamo&Sport Lunedì 17 Dicembre 2018 Con Toloi è tutta un’altra Dea LA CERTEZZA Rafael può ormai considerarsi uno dei difensori più forti della

“Aspetta! Fai con calma, stiamo vincendo”. Sembra sia passata un’eternità dalla sfida di Dortmund dove Ra- fael, probabilmente preso da troppo spirito agonistico del momento (non capita proprio tutti i giorni di essere in vantaggio sul campo del ), batteva una punizione con frenesia innescando il contropiede dei tedeschi. Adesso guardando Toloi in faccia possiamo realmente percepire la netta differenza dal giocatore di quella sera. Ad oggi infatti Rafael Toloi è uno dei più forti difensori della Serie A, senza se e senza ma. Ben poche pedine che formano le retroguardie della massima serie di calcio in Italia hanno la sua grinta e la sua caparbietà nel disinnescare le azioni offensive dei propri rivali per poi ripartire a spron battuto verso l’area avversaria. Ar- rivato alla Dea nel 2015 Rafael è entrato nel cuore di tutti i tifosi e degli addetti ai lavori che riconoscono in lui i valori che ogni giocatore atalantino dovrebbe avere. La scorsa settimana sul campo di Udine, il giocatore brasi- liano ha festeggiato un traguardo importante con la ma- glia nerazzurra: 100 presenze. Un dato significativo se pensiamo alla corte spietata che le squadre di tutto il mon- do perpetuano costantemente nei confronti dei giocatori della società di Percassi, un dato che rimarca la serietà e l’impegno di questo grande difensore. Divenuto ormai un pilastro della squadra orobica, Toloi è migliorato tecni- camente e tatticamente sotto tutti i punti di vista, dive- nendo ad oggi un giocatore completo e invidiabile da chiunque. A mio parere, nel calcio moderno di oggi, una pedina come Toloi è puro oro colato. Le sue doti sono cosa assai rara: poiché uscire palla al piede come il classe ‘90 dalla propria area di rigore, mettendo zizzania tra gli avversari e scombinando qualsiasi tattica difensiva altrui, è sintomo di grande personalità e sicurezza. Il paragone sembrerà azzardato, ma una caratteristica similare la pos- sedeva niente meno che un Signor Javier Zanetti quando, con le sue sgroppate, percorreva l’intero campo di gioco coast to coast. Le sirene di mercato non mancano di certo con così tanta mercanzia in bella vista, ma Rafael è un ragazzo vecchio stampo, tutto lavoro e famiglia. E allora, se il presidente Percassi sottolinea insistentemente quan- to mister Gasperini debba restare a vita in nerazzurro, an- che Rafael Toloi dovrà necessariamente essere blindato. L’Atalanta ha bisogno di lui e non ti preoccupare Rafa: a Dortmund ci torniamo a giocare e, permettimi di aggiun- gere, andiamo a prenderci la nostra rivincita. Mattia Maraglio A Udine Rafael Toloi ha giocato la centesima partita in maglia nerazzurra Foto Francesco Moro Lunedì 17 Dicembre 2018 Bergamo&Sport 7 8 Bergamo&Sport Lunedì 17 Dicembre 2018

Zapata, l’uomo della provvidenza IL PERSONAGGIO Tanto atteso, ora il super bomber è l’incubo delle difese avversarie

BERGAMO -L'Atalanta l'ha aspettato, coccolato, consapevole che da 24 gol) l'occasione giusta per piazzare il primo graffio? I primi l'investimento più oneroso della propria storia avrebbe pagato alla 45', Duvan Zapata li osserva dalla panchina, ma al rientro dal- distanza. Un impatto di stagione molto positivo dal punto di vista l'intervallo Gasperini decide che è arrivato il momento: pronti via prestazionale e dell'inserimento all'interno del contesto tattico di e l'Atalanta trova subito il pari grazie a Mancini, bravissimo a mister Gasperini. Straripanza fisica, predominio nei duelli aerei e piazzare il diagonale dell'1-1, su azione ispirata proprio dal 91 una grande, grandissima capacità di giocare in ampiezza sulla cor- colombiano. 1-1 a mezz'ora dal traguardo, ma per completare la sia di sinistra. Tutto bellissimo, ma i gol? La Dea, nelle ultime festa manca ancora un piccolo grande dettaglio: minuto 70. Tra- stagioni, ha sempre palesato la mancanza di un bomber d'area di versone di de Roon, Gonzalez e Freuler vanno in contrasto aereo, rigore. Le partite non sempre si possono risolvere con il bel gioco palla vagante e Mbaye la spizza in malo modo, innescando pro- o con la propria fluidità di calcio. Ci sono quei match chiusi, spi- prio Zapata che piazza la zampata dell' 1-2. Primo urlo in A con la golosi, dove la combinazione vincente per far saltare il banco la nuova maglia. La svolta. La rete di Bologna è lo spartiacque della può trovare soltanto il singolo, il campione. E Duvan Zapata, stagione nerazzurra, ma soprattutto è il click sul campionato del appunto, sbarca a Bergamo con una missione ben precisa in testa: colpo estivo nerazzurro. Una vittoria dal sapore speciale perchè fare gol. Con il computo delle reti segnate fermo a due miseri cen- decisa, griffata da chi, in estate, era stato acquistato proprio per tri nel doppio confronto agostano contro l'Hapoel, il quesito inizia decidere questo tipo di partite. Da questo momento Zapata è un a porsi con insistenza nella testa dei tifosi, che apprezzano il modo inarrestabile treno in corsa: nel poker all'Inter non segna ma sbri- di giocare dell'ariete colombiano, ma allo stesso tempo si inter- ciola D'Ambrosio con una prova da urlo e non sfigura nemmeno rogano su quanto effettivamente convenga allontanare dalla porta nell'harakiri collettivo di Empoli. Nel mirino, però, ci sono invece uno che per il gol ha sempre vissuto, come avvenuto nelle sue le grandi ex: contro il Napoli, squadra che lo ha scovato e mostrato precedenti campagne nostrane con le maglie di Napoli, Udinese e all' Europa, Zapata è il migliore dei suoi e ad inizio ripresa, in area, Sampdoria. In campionato il diagramma è piatto dopo quasi tre è il più lesto di tutti a scaraventare in rete il pallone del momen- mesi di competizioni ufficiali, quantomeno fino al freddo pome- taneo pareggio. E' solo l'antipasto, in vista del piattoforte servito riggio di Bologna: è il 4 novembre e l'Atalanta si trova momen- alla Dacia Arena di Udine: tripletta all' Udinese e aggancio alla taneamente sotto 1-0 al Dall' Ara contro la formazione felsinea zona Europa. Gol numero 43, 44 e 45 che lo rendono il colom- guidata da Pippo Inzaghi, un altro che di gol l'ha sempre avuto nel biano più prolifico nella storia della nostra Serie A. E' l'apoteosi. Il DNA. Che sia proprio il "face to face" contro uno dei migliori problema, per gli avversari, è che non è di certo finita qui. Duvan Zapata, il fenomeno della Dea fotoMoro attaccanti della storia tricolore (con un passato a Bergamo condito Michael Di Chiaro Fermate il fenomeno Ciro Immobile L’AV V E R S A R I O Numeri spaventosi per il capocannoniere della Lazio, nativo di Torre Annunziata

Il Monday Night dell' Atleti Azzurri d'Italia vivrà della sfida nella Trofeo che, insieme alla DFL-Supercup conquistata nella sua pa- sfida tra Duvan Zapata eCiro Immobile, capocannonieri delle ri- rentesi tedesca con la maglia del Borussia Dortmund, completa il pal- spettive squadre e tra i protagonisti più attesi in un confronto che ha le mares non proprio eccezionale dell'attaccante napoletano. fattezze di un vero e proprio spareggio con vista Europa. Pochissimi trofei vinti a livello di squadra, in rapporto ai premi in- Se Zapata ha definitivamente ingranato da circa un mese a questa dividuali ottenuti in dieci anni da professionista: oltre ai già citati titoli parte, toccando quota 5 in campionato, il rendimento sotto porta del di capocannoniere, Immobile è stato anche dominatore assoluto con 28 centravanti nativo di Torre Annunziata è semplicemente spaventoso centri in Serie B (correva l'anno 2011-2012) che hanno regalato al per numeri e continuità. Pescara di Zeman, Verratti e Insigne una storica promozione in Serie All' ombra del Colosseo, il classe 1990 ha trovato la propria di- A. mensione ed è stato capace di mettere insieme qualcosa come 62 gol in Legge dettata anche nel 2017-2018 con 8 centri in Europa League, a 84 partite, limitando il calcolo ai soli confini italici. braccetto con Aduriz dell' Athletic Bilbao. Numeri che sono valsi, Con le maglie di Genoa, Torino e Lazio ha raggiunto, in quattro inoltre, un ottimo quarto posto, a parimerito con Lewandowski, nella occasioni su sei, la doppia cifra in termini di gol. Con 10 sigilli in 15 classifica dell'ultima Scarpa d'Oro alle spalle dei marziani Messi, Sa- apparizioni ha confermato il trend anche nel corrente torneo, gettando lah e Kane. solide basi per il terzo assalto al trono dei bomber della Serie A, titolo Una vera e propria macchina da gol, tra le cui vittime preferite, però, già conseguito nelle annate 2013-2014 ( 22 gol con la maglia del To- non figura l'Atalanta, graffiata in sole due occasioni, entrambe nel- rino) e nella passata stagione, in coabitazione con Mauro Icardi, a quo- l'annata 16-17 con il gol che ha aperto il pirotecnico 3-4 di Bergamo ta 29. Il 2018 è stato un anno da incorniciare per il prodotto del vivaio del 21 agosto 2016, e con il rigore che deciso il return match del 15 della Juventus, mai così prolifico sia in Italia che in Europa: 29 gol in A gennaio 2017. ,terzo miglior risultato di sempre dietro a Toni (31 nel 2005-2006, ndr) Pochi e indolori scossoni, ma sufficienti per recepire il messaggio: e Higuain (36 nel 2015-2016, ndr); 41 totali annoverando nel con- quando Immobile segna alla Dea i punti finiscono a Roma. Masiello e teggio i 2 squilli in , gli 8 in Europa League e la doppietta compagni sono avvisati. alla Juvetusche ha regalato la alla Lazio. Michael Di Chiaro Ciro Immobile, bomber della Lazio Insidefoto.com Lunedì 17 Dicembre 2018 Bergamo&Sport 9 10 Bergamo&Sport Lunedì 17 Dicembre 2018 Santo Stefano con la Vecchia Signora LE PROSSIME SFIDE Big match a Bergamo per i nerazzurri di mister Gasperini

I possibili demoni che lastricano la via delle buone in- retrocessione a piombo che scrisse i titoli di coda sul Per - tenzioni, nell'ordine, sono Krysztof Piatek,Cristiano cassi atto I. Sulla pelouse, poi, quante facce amiche per il Ronaldo e la strana coppia Kevin Prince Boa- Gasp,da aGoran Pandev passando teng-Khouma Babacar. Calendario, che passione. E mi- per Federico Marchetti (ultra-riserva nel suo primo Cro- ca siamo sotto Pasqua, periodo in cui chi ha cominciato a tone, 2003), Darko Lazevic, e il reprobo mettere fieno in cascina potrà imboccare le proprie ambi- Ervin Zukanovic, uno dei non pochissimi colpi di mer- zioni nella greppia di una classifica più definita e veritiera. cato by Giovanni Sartori non andati a genio al Profeta di Nossignori: tempo d'Avvento e sacrifici a denti stretti, giù Grugliasco. la schiena e lavorare duro come i pastorelli del Presepe. Il piatto ricco in cui ci si deve ficcare per non restare a Tutto nel Dna dei bergamaschi, figurarsi dell'Atalanta che pancia vuota al giro di boa, in occasione delle feste più la- è la loro espressione più genuina. La visione onirica coi vorative di sempre, è del resto zeppo di ex. Metti i nero- tacchetti ben piantati al suolo, la religione civile del fine verdi di stanza al Mapei Stadium delle notti magiche di settimana e non solo. Tra il Genoa il 22 e il Sassuolo il 29 coppa, tra l'altro a oggi una concorrente diretta stando alle dicembre, gli estremi da viandanti che il cervellone tv ha nude cifre e al rendimento quasi top del collettivo allenato voluto di sabato, le finestrelle del girone d'andata del cam- dal bresciano .Andrea Consigli eFe - pionato aprono quella sotto la Maresana con la Juventus. derico Peluso, portiere e terzino sinistro, i ricordi agro- La capolista, lo schiacciasassi, roba che dà fastidio in pri- dolci che affiorano dell'epoca dell'ultimo saliscendi. Il pri- mis alle big, per non parlare delle provinciali, pur dotate di mo titolarissimo, il secondo chiuso dal brasiliano Roge - solida e massiccia mentalità da cantiere. La squadra che rio. Organico temibile, in sintesi, col figlio d'arte Fede - Leo Spinazzola, mancato transfuga in anticipo nel 2017, rico Di Francesco a unirsi alla batteria delle ali coman- ha finalmente raggiunto per onorare la proprietà del car- data come da prammatica dall'eterno fenomeno del futuro tellino senza averne finora calpestato i sacri prati. Domenico Berardi. E arriviamo così a Madama, alla Si- All'appuntamento clou col dopo satolle da cenone di gnora in black & white, il tabù dei tabù. Delle ultime quat- mercoledì 26, il Santo Stefano da santificare con la mis- tro sfide, la metà nel trofeo della coccarda, soltanto uno sion impossible, bisognerà arrivarci scarichi di panettone score positivo, il 2-2 casalingo in rimonta del primo otto- per poterlo mangiare morbido e fragrante a fine anno. Per bre 2017 (Bernardeschi, Higuain, , annusare l'aroma inebriante della qualificazione-ter al- ). Che dire? Loro hanno CR7 e un sup- l'Europa League e sbocconcellare i sogni con gusto. Ma porting cast da urlo, qui ci sono CR77 alias Cristian Rai- attenzione, i mallopponi sullo stomaco o i canditi di tra- mondi nello staff più il Papu, San Josip e compagnia can- verso sono dietro l'angolo. La più debole del trio, il Gri- tante in attesa di suonarle a sorpresa. Non si vince dal 19 fone, si è appena dotata degli artigli di , novembre 2004, doppietta di Andrea Lazzari, ottavi di il volto noto di turno con un passato sulll'altra sponda, al andata di Coppa Italia, sulla tolda di pari di . Un ex atalantino da plusva- comando. In A, addirittura dal 3 febbraio 2001, l'allegra lenza (vice Scirea, Furino eTardelli nella Juve di Pla - banda di :Stefano Lorenzi eNicola tini, mica pizza e fichi) che in campo faceva il jolly tra i Ventola per rimediare alla deviazione di Massimo Paga- due reparti dietro e in panca in nerazzurro esaltò le folle nin su Zidane. Gli Allegri-boys ormai lo scudetto posso- solo nelle giovanili, con scudetti Allievi e Primavera più no perderlo solo facendo harakiri. E se mollassero le bri- un Viareggio, tutto fra 1992 e 1993, prima del fallimentare glie almeno per una volta? subentro all'acerbo nell'annata della Simone Fornoni Cristiano Ronaldo, prima stagione con la maglia della Juventus Torna Ilicic, il nostro genio della lampada IL PROTAGONISTA Lo sloveno può essere l’arma in più per l’attacco nerazzurro contro gli aquilotti

Direttamente dalla lampada di Giovanni Sar- che ne mette una ogni tre presenze, anche se quat- tori, il Cobra che all'apertura del mercato rialza tro di queste sono state a part time. Il trentenne la testa e son morsi venefici per tutti, ecco l'atto che va per i trentuno come l'altro asso con cui secondo di colui che a sfregarla esaudisce i de- divide oneri e onori, e statisticamente la schiaffa sideri. A meno che non decida di far disperare chi in porta con maggiore frequenza: 18 complessivi lo paga e chi si sgola per incitarlo nella speranza in 50 allacciate di scarpe da nerazzurro, mentre di solleticarne gli istinti positivi. Il problema è per l'ormai quinquennale numero 10 fanno 41 in che talora si risvegliano quelli sbagliati e dele- 164, col picco dei 16 in 39 match (2 di Coppa teri. Pronti. Tris impiattato di finezza al Chievo, Italia) del 2016-2017 mai più raggiunto né obiet- alla prima da titolare, per lo start alla serie po- tivamente raggiungibile. Proprio perché c'è lui, il sitiva da poker. Giallo e poi rosso, olé, con l'ar- San Giuseppe che il presidente Percassi dice mi- bitro Manganiello a usare la clava del regola- racolato negli spogliatoi dall'apparizione di San- mento dopo essere stato perculato pesante, per t'Antonio (e San Luca...), buona a tenerlo sul pez- interromperla a Empoli alle soglie della cinqui- zo. Il ragazzo a volte rabbuiato e intristito che ha na, condannando i suoi al ko in remuntada. Quan- saputo fare fortuna con la sfera di cuoio tra i piedi do si parla di genio e sregolatezza, impossibile dopo essere partito da profugo di guerra, il croato non pensare a Josip Ilicic. Capace delle prodezze di Bosnia che ha trovato la patria degli affetti in di cui sopra, ahilui anche al rovescio. Buono a far Slovenia e quella della carriera nel Belpaese. Mi- tutto e il suo contrario. Il piede sinistro di un'A- ca deve pretendere l'esclusiva alla voce salvatore talanta che dal suo avvento, l'estate del 2017, non di capra e cavoli, però. In attacco ce ne sono pa- deve più sottoporre a usura il destro del capitano recchi a 'sto giro, e intercambiabili, tra il neo ca- Alejandro Gomez, da cui erano dipese gran par- pocannoniere Duvan Zapata, Emiliano Rigoni te delle fortune del miracoloso quarto posto nella eMusa Barrow. Per non dire del succitato Man- prima annata di Gian Piero Gasperini. Aggiun- cini e di , a quota tre in casella giamoci pure il ruolo in copione da variazione come il rioplatense-bis e lui, la pertica che non tattica, ovvero lui avanzato e l'argentino tra le li- perdona quando si decide a inventare su uno nee, oltre agli assist in numero pari ai palloni di- spartito illeggibile per chi non ne conosce la mu- Josip Ilicic, piedi fatati per l’attacco dell’Atalanta (Foto Francesco Moro) rettamente insaccati: a Mancini per il 3-0 al Par- sica. Ma il tipetto, decisamente da prendere con ma, inaugurato dall'autogol di Gagliolo sul suo le pinze, ne ha sempre una in serbo, e mica c'en- racoli no, proprio no. Il pallidone col 72 dipinto cia per far respirare al nemico i gas di scarico e fendente; al medesimo e a Djimsiti prima della trano le lingue dell'ex Jugoslavia. Le responsa- sul dorso, con la Lazio, ha all'attivo il tempora- poi doppiarlo? Una Dea da sogno non può pre- ciliegina del Papu nel 4-1 all'Inter, sempre da bilità si possono delegare, specie se l'architetto neo 2-0 nel 3-3 del 17 dicembre scorso, una volée scindere da un artista visionario da par suo. San fermo. Il quadro completo di un campione dalle della manovra offensiva abbisogna dei muratori splendida sul la di Gomez. Più il rigore del nuo- Giuseppe, il lume accendilo tu. finezze rare esteticamente e per utilità, l'uomo a reggergli il sacco della calce. Invenzioni e mi- vo, illusorio sorpasso. Che stavolta metta la frec- Si.Fo. Lunedì 17 Dicembre 2018 Bergamo&Sport 11 12 Bergamo&Sport Lunedì 17 Dicembre 2018 Ata-Lazio, due tifoserie a confronto C U R I O S I TA’Un interessante raffronto tra la realtà nerazzurra e quella biancoceleste

BERGAMO -20 vittorie, 21 pareggi e 8 sconfitte. Questi sono i dati dei risultati ottenuti dalla Dea tra le mura amiche dell’Atleti Azzurri d’I- talia nei confronti dei biancocelesti capitolini. Statistiche che parlano chiaro ed evidenziano la reale forza dei nerazzurri sul campo di casa. La partita di questa sera sarà una vera e propria guerra su tutti i fronti. Il campo decreterà il suo verdetto finale, ma a tenere banco ci sarà l’antica rivalità tra le due tifoserie. I laziali non arriveranno certo a toccare l’apice in scala di antipatia nei confronti degli orobici come i concittadini di fede giallorossa, ma una salda e profonda avversione risiede e perdura da ambedue le parti. Un altro fattore di interessante rilevanza è anche l’amicizia ed il legame tra atalantini e tedeschi del- l’Eintracht Frankfurt, avversari proprio dei laziali nella sfida di Europa League della scorsa settimana. I tedeschi, presentatisi mas- sicciamente a Roma, hanno sovrastato, nel vero senso della parola, la tifoseria capitolina. Un triangolo delle Bermuda affascinante e dai risvolti inaspettati viene quindi a formarsi grazie ai recenti avveni- menti. Evitando allarmismi, Atalanta-Napoli docet, è chiaro che stia- mo parlando di sana rivalità calcistica: una parte essenziale del cal- cio. Lo spettacolo sugli spalti sarà quindi assicurato tra grandi canti di appartenenza e spettacolari coreografie a discapito di chi attende con l’orecchio teso qualche isolata e provocatoria iniziativa controcor- rente. Analizzando nel dettaglio lo status attuale delle due squadre è qualcosa di veramente singolare e dalla particolarità unica nel suo genere. Da una parte abbiamo un’Atalanta densa di aspettative ritro- vatasi dopo la trasferta di Udine e dalla mentalità compatta e grintosa e, all’altro angolo del ring, l’aquila laziale ferita incapace di trionfare per ben sei partite consecutive tra campionato ed Europa League. Sa- prà la Dea colpire ed affondare definitivamente l’aquila in campo e sugli spalti? Oppure la squadra di Inzaghi avrà la tenacia di rialzarsi proprio sul terreno minato di Bergamo? Le risposte non tarderanno certo ad arrivare come d’altronde anche l’impeto delle emozioni ed il sostegno incessante da parte delle due tifoserie sugli spalti. Tutti noi siamo chiamati a fare del nostro meglio in una serata di grande sport e di aggregazione. Forza Atalanta, la stagione di caccia all’aquila è aperta, nell’attesa di accompagnare il tutto con polenta e vino rosso. Mattia Maraglio Ravasio e la sua folle passione per la Dea IL TIFOSO SPECIALE Vicepresidente del Mapello, orgoglioso di un settore giovanile da grande club

Da sempre il calcio è per lui qualcosa che va ben oltre lo sport, abbracciando tanti altri valori, e per questo la sua missione di- rigenziale è da tempo concentrata sul settore giovanile, fiore al- l’occhiello del suo Mapello. Massimo Ravasio, vicepresidente della società dell’Isola, ha davvero il pallone nel cuore, e appena il suo lavoro di imprenditore nel settore grafico gli concede un at- timo di tregua vola in paese per seguire da vicino le varie rap- presentative del Mapello. E se quest’anno la prima squadra viag- gia tra alti e bassi nel campionato di Eccellenza, tante soddisfa- zioni stanno arrivando proprio da un settore giovanile che vanta per la sesta stagione consecutiva una propria Scuola Calcio Elite, caso più unico che raro nella Bergamasca visto che nella nostra provincia quelle riconosciute dalla FIGC sono soltanto tre, con Atalanta e AlbinoLeffe a fare compagnia proprio al Mapello: «Si tratta di un riconoscimento molto ambito e prestigioso, che pre- mia il lavoro svolto in questi anni dalla società per migliorare l’offerta del calcio giovanile, da proporre ai giovani calciatori ed ai loro genitori, tesserati per la nostra società», spiega con un pizzico di giusto orgoglio Ravasio. Che oltre a seguire le diverse squadre del Mapello (tutte senza alcun problema di classifica, con i 2005 addirittura al primo posto in graduatoria) trovare sempre il tempo per il suo primo, grande amore: l’Atalanta. «Allo stadio andavo sin da piccolo con mio papà, e i colori nerazzurri li ho sempre seguiti - racconta il simpatico dirigente del Mapello -. Per qualche anno, con la prima squadra in , non sono riuscito ad assistere a tante partite della Dea quanto avrei voluto, ma adesso mi sono rimesso in pari, trasferte comprese». E a propo- sito di gare lontane da Bergamo, alcune di queste rappresentano alcuni dei ricordi calcistici più importanti per Ravasio: «La gara a Dortmund, ad esempio, è stata la trasferta più bella, nonostante la sconfitta. Il doppio confronto col Malines, poi, è stato qualcosa di epico». Un amore per l’Atalanta che va oltre il concetto di vittoria Massimo Ravasio in compagnia del presidente onorario del Mapello Arturo Chiappa e sconfitta, quindi, anche se i successi fanno inevitabilmente più piacere. E a proposito di vittorie, la squadra di Gasperini sembra l’obiettivo dell’Europa League, anche perché non vedo così tante segnato il ruolo di attore protagonista: «L’ho sempre detto sin da davvero in forma: «La vedo bene - conferma Ravasio, che vanta squadre superiori a noi: ad esempio, rispetto a Fiorentina, Torino quando è arrivato a Bergamo: Ilicic è di gran lunga il giocatore anche un passato da centrale difensivo in Eccellenza -. Credo che i e Sampdoria credo che l’Atalanta abbia qualcosa di più». E per più forte in rosa, ci farà divertire tanto». nerazzurri abbiano trovato la giusta continuità per raggiungere tornare in Europa, il vicepresidente del Mapello ha anche già as- Fabio Spaterna Lunedì 17 Dicembre 2018 Bergamo&Sport 13

«Ho fiducia, possiamo tornare in Europa» IL TIFOSO NERAZZURRO Stefano Locatelli, atalantino doc e presidente del Valle Imagna

Da ragazzo ha fatto l’autostop per quasi 1.000 chilometri, raggiungen- do il Belgio a bordo di un camion pur di stare vicino alla sua Atalanta durante la mitica semifinale di Cop- pa delle Coppe col Malines. E’p a s- sato qualche anno e nel frattempo è diventato un imprenditore di suc- cesso, ma la passione per i colori nerazzurri si è tutt’altro che affie- volita in Stefano Locatelli, presi- dente del Valle Imagna protagonista del campionato di Terza Categoria. La sua squadra è in piena zona play-off, e le assonanze con l’A t a- lanta di mister Gasperini non man- cano: in entrambi i casi i risultati stanno arrivando con continuità gra- zie all’apporto di tanti giovani, che portano in campo entusiasmo e vo- glia di vincere. “Fortunatamente il Valle Imagna è partito con il piede giusto: arrivare agli spareggi per la promozione in Seconda sarebbe un coronamento degli sforzi di questa società. Il nuovo gruppo dirigenzia- le si è insediato tre anni fa, e ci stia- mo dando da fare per portare la squadra a ottimi livelli”.Un pro- getto ambizioso, quello del Valle Imagna, che però non distoglie Lo- catelli dal su primo amore: l’A t a- lanta. Così, appena i suoi numerosi impegni lavorativi (è titolare di due aziende con sedi a Milano e Verona che si occupano di produzione e vendita di solventi e prodotti spe- cifici per le arti grafiche) glielo per- Sopra Stefano Locatelli in trasferta a Liverpool. Sotto, in veste di presidente del Valle Imagna insieme al suo vice, Matteo Frosio mettono, indossa la sciarpa neraz- zurra e parte con moglie e figli per atalantini auspicano di rivivere al sempre a capire dove e come un seguire la Dea un po’ovunque: “Ho più presto. Vincere questa sera con giocatore può esprimersi al suo me- ancora nel cuore il viaggio a Liver- la Lazio sarebbe importantissimo glio. Dopo Giorgi e Mondonico non pool dello scorso anno, per assiste- per la classifica di un campionato ricordo un allenatore così prepara- re alla partita di Europa League che si prevede incerto fino all’u l- to”. L’Europa League è per Loca- con l’Everton - racconta -. Ho pro- timo: “Ma sono molto fiducioso per telli un obiettivo alla portata: “Q u e- vato un’emozione unica nel vedere le sorti dell’Atalanta, sono convinto st’anno ci manca tantissimo, per la città inglese trasformarsi per un che possiamo tornare in Europa - un’inezia siamo rimasti fuori e dopo giorno in una piccola Bergamo: es- precisa l’imprenditore di Sant’O- aver assaporato la dimensione eu- sere arrivati lì così in tanti come mobono Terme -. Di partite ne ho ropea restare a digiuno è un vero abbiamo fatto noi, peraltro senza viste tante, ma dopo la famosa Ata- dispiacere - spiega il numero uno creare alcun problema di ordine lanta di Malines questa è una delle del Valle Imagna -. Questa Atalanta pubblico, è stato qualcosa di incre- migliori e una delle più complete però ha un gioco, e affronta ogni dibile, così come l’accoglienza che per organico. Finalmente abbiamo partita all’attacco: sono convinto ci hanno riservato gli abitanti di Li- una punta di ruolo efficace, oltre a che per il pubblico bergamasco ar- verpool”. Emozioni che vanno ben un allenatore che anche quest’anno riveranno presto tante altre soddi- al di là di una semplice partita di si sta confermando un valore ag- sfazioni”. calcio, e che Locatelli e tutti i tifosi giunto: mister Gasperini riesce Fabio Spaterna 14 Bergamo&Sport Lunedì 17 Dicembre 2018 Atalanta, un 2018 indimenticabile IL BILANCIO Dall’eliminazione in EL per mano del Borussia al rinnovato profumo d’Europa

La data più significativa del moto di rivoluzione terrestre dell'Atalanta ormai agli sgoc- cioli? Forse il 22 febbraio, data della fuoriuscita ai sedicesimi di una coppa continentale a qua- si 27 anni dai famosi quarti di fi- nale Uefa con l'Inter. Quel dop- pio confronto contro il Borussia Dortmund, con Ilicic a illudere all'andata sulle ali della sua fra- gorosa doppietta e Schmelzer a ricacciare in gola nel finale al Mapei Stadium l'entusiasmo per la zampata di Toloi che po- teva essere decisiva: che ricor- di. Più che una delusione, il ve- ro punto di partenza di un cam- mino che non accenna ad arre- starsi. Con queste ultime quat- tro giornate del girone d'andata, per l'espressione più alta dello sport bergamasco, si chiude un 2018 di emozioni, suspence e continuità del progetto. Vedi la buona nuova, il 20 settembre scorso, del prolungamento fino al 2021 di Gian Piero Gaspe- rini, con opzione per un'ulterio- re stagione. L'unico neo, antie- stetico anche per le casse socie- tarie impegnate nel prossimo restyling dello stadio acquistato nel maggio 2017, è l'elimina- zione precoce dall'Europa Lea- gue nella lotteria dei rigori esti- va. La rincorsa alla fase a giro- ni-bis bruscamente interrotta all'ultimo atto dei turni di qua- lificazione, lo scorso 30 agosto, è l'istantanea sbiadita di un al- bum che per il resto ha fotogra- fato una cavalcata trionfale per una realtà alla periferia dell'im- pero. Un mercato secondario in Italia, figurarsi in Europa. Una piazza calda finché si vuole ma non certo da grandi numeri. Ep- pure diventata sempre più appe- tibile: a fronte dei movimenti in La tifoseria nerazzurra presente in massa al Mapei Stadium di Reggio Emilia durante una partita di Europa League Foto Francesco Moro uscita da plusvalenza obbligata, dalla finestra del calciomercato mez nei panni inediti del sugge- do sorpresa sia per la qualità del mavera: a segno con Beneven- tistiche dicono che rispetto alla sia un 2019 da corsa tris all'EL, di inizio stagione si sono affac- ritore centrale pronto a rincula- suo gioco che per una sfaccia- to, Genoa e Lazio, con la chicca scorsa serie A si sta viaggiando allora. Magari senza passare dal ciati elementi di respiro interna- re sul portatore di palla nemico. taggine con pochissimi prece- dell'assist all'apripista Remo con un punto di distacco a un trappolone dei preliminari. zionale. La moltiplicazione di Da tenore a direttore d’orche- denti. Nel girone di ritorno del Freuler nel 2-1 al Toro. Le sta- poker esatto dal giro di boa. Che Simone Fornoni una fresca novità, visto l'inne- stra, insomma. 2017-2018, zavorrato anche sto nell'estate prima di Josip Ili- Se dicembre è il tempo dei bi- psicologicamente dalle fatiche cic, rivelatosi trascinatore e mi- lanci, sciorinare cifre e tappe del calcio d'élite, 33 punti per glior marcatore con 15 totali di sull'annuario è un must. Quelle agguantare quota 60, prevedi- cui 11 in campionato. Fuori e queste dipingono una ninfetta bilmente lontanuccia dai fasti Bryan Cristante, Mattia Cal- del pallone alla scalata dell'O- dei 72 del quarto posto, e la set- dara, Leonardo Spinazzola e limpo. La prova provata è che tima posizione, col Milan ini- Andrea Petagna, aggiuntisi ai fino alle ultime tre settimane di zialmente escluso e quindi transfughi della prima ora ga- febbraio, chiuso proprio il 28 riammesso ai gironi a ritiro ata- speriniana Roberto Gagliardi- dalla semifinale di Coppa Italia lantino in corso. Altra speranza ni,Frank Kessie eAndrea persa di misura all'Allianz Sta- delusa, stavolta a tavolino. Sul Conti più Jasmin Kurtic a dium (come a Bergamo il 30 campo, un Papu da doppia cifra gennaio, sono approdati sotto le gennaio precedente), la creatu- mancata di un amen contro la Mura Venete Duvan Zapata, ra dell'Uomo di Grugliasco è quindicina più uno dell'annata Mario Pasalic ed Emiliano Ri- stata in corsa sui due fronti do- della gloria, al cospetto di un goni. L'impianto di squadra non mestici e sul palcoscenico extra Cristante vicecannoniere ha subito scossoni tranne per il confini. Da marzo è rimasto so- (9+3) e stakanovista (36+3+8). trequartista, fino alla rivoluzio- lo l'obiettivo della conferma di Da annoverare tra i plus l'esplo- ne d'ottobre al "Bentegodi" col un posto al sole in Europa, dove sione di Musa Barrow, 5 da ti- lider maximo Alejandro Go- la Dea si è fatta un nome destan- tolare su 12 e sbocciato in pri- Lunedì 17 Dicembre 2018 Bergamo&Sport 15 Bum Bum Bum Zapata, la Dea gode L’ULTIMA SFIDA Il colombiano ne fa tre, l’Atalanta sbanca la Dacia Arena di Udine

Udinese-Atalanta 1-3

Udinese: Musso, Stryger Larsen, Troo- st-Ekong, Nuytinck, ter Avest, Fofana, Mandragora, Pezzella (28’st Vizeu), D’Alessandro (21’st Pussetto), de Paul, Lasagna. All. Nicola. Atalanta: Berisha, Toloi, Palomino, Ma- siello, Hateboer, Gosens (32’st Casta- gne), de Roon, Freuler, Gomez, Zapata, Rigoni (13’st Barrow). All. Gasperini. Arbitro: Calvarese di Teramo. Reti: 2’pt, 17’st, 35’st Zapata, 12’pt La- sagna. Note - ammoniti: Stryger Larsen, Masiel- lo. Corner: 2 Udinese, 3 Atalanta. Recu- pero: 3’pt, 3’st.

UDINE -Un 3-1 che non ammette di- scussioni, una tripletta di Zapata che ci permette di affermare: “finalmente un centravanti come quelli di una volta”. E L’Atalanta sbanca così Udine e torna con prepotenza nelle parti alte della classifica, alimentando, ancora una volta, il tormentone: Europa sì, Europa forse. Intanto la squadra nerazzurra si trova nei paraggi e si dimostra pronta a sferrare colpi decisivi. Un successo, comunque, costruito dopo un lungo ed incessante lavorìo per sfiancare e, so- prattutto, stanare l’Udinese che come aveva promesso il suo nuovo allenato- re, , giocava solo sul contropiede e tanta difesa. Eppure era- no trascorsi solo due minuti di gioco e le intenzioni dei bianconeri erano state subito infrante dal primo gol di Zapata. Costringendo l’Udinese a scoprirsi, per l’Atalanta diventava facile facile, invece un errore difensivo, tutti alti, STRAPOTERE FISICO - Per Duvan Zapata, autore di una grande tripletta nel match di Udine Foto Francesco Moro Masiello preso in velocità dall’ex D’Alessandro che poteva crossare in ma, dopo la partita col Napoli, che Em- di Zapata, quindi nel finale dopo il palo no. C’è tempo per assistere al mancato fuori. Ma va bene così. mezzo per Lasagna per l’uno a uno. poli è stato solo un inciampo (però, con di Fofana, il 3-1 del colombiano. Ecco 4-1 di Barrow che tutto solo manda Giacomo Mayer Col pari l’Udinese tornava agli schemi quei tre punti dove saremmo in clas- i gol: pronti via e Zapata si guadagna iniziali, tanta difesa e contropiede, sifica!) perché la prestazione è stata subito un calcio d’angolo, batte Go- mentre l’Atalanta conquistava, quasi ancora una volta inappuntabile, rega- mez, testa di Toloi e Zapata mette in per inerzia altrui, il gioco e aumentava lando la terza vittoria lontano da Ber- rete, al 13’D’Alessandro sfrutta con di minuto in minuto il possesso palla gamo. Poche distrazioni durante l’arco una veloce galoppata un lancio del suo ma con pochi tiri in porta, anzi davanti della partita. Di sicuro un errore di po- portiere, salta Masiello e appoggia in a Musso la solita muraglia invalicabi- sizione sul gol di Lasagna (Masiello mezzo per Lasagna. Nella ripresa Ga- le, del resto lo si sapeva. Così l’Ata- saltato da D’Alessandro) e qualche af- sperini toglie dopo tredici minuti Ri- lanta ha continuato nei suoi fraseggi, fanno di Rigoni e Gosens poi tanta si- goni e inserisce Barrow che, col suo in- ma da una parte Gomez sembrava un curezza e forza in mezzo al campo con gresso, cambia il volto della partita: fuco fatuo, troppo inconcludente, dal- De Roon e Freuler e un dominio mai in nel ruolo di protagonista sul 2-1 di Za- l’altro Rigoni palesava una timidezza discussione almeno nel primo tempo. pata, mentre il 3-1 arriva da un contro- di giocate poco consona ai suoi mezzi Nel secondo tempo un avvio più con- piede micidiale di Hateboer che regala tecnici. Sì, l’argentino cercava qual- vinto dell’Udinese poi l’Atalanta ha ri- il pallone al colombiano che infila che affondo ma con scarsa convinzio- preso le redini del gioco col raddoppio Musso dopo aver colpito il palo inter- ne e diventava facile per la difesa del- l’Udinese controllare le sue sporadi- che iniziative, per fortuna c’era Zapa- ta. Probabilmente ha respirato di nuo- vo un’aria a lui familiare (due stagioni in bianconero) e si è trasformato, nei novantasei minuti di gioco, in un’ira- diddio per Ekong, Stryger Larsen, Nu- ytinck, i tre difensori dell’Udinese, che non sono mai riusciti, a turno, a bloc- carlo. Cinque gol in campionato, due in Europa League, sono il suo bottino di questa prima fase. Ha ragione Ga- sperini nell’affermare che se Zapata è il giocatore visto al Friuli con il ritorno di Ilicic siamo in una botte di ferro nel- lo schieramento d’attacco. E se pro- prio proprio vogliamo anche la moglie ubriaca, dopo la botte piena, manche- rebbe all’appello il Gomez dei tempi d’oro. La vittoria sull’Udinese confer- 16 Bergamo&Sport Lunedì 17 Dicembre 2018