A4ei?z. Soc. GeoZ. [t., 47 (1991),587-608, l8 fl., 4 tabb., l tniz

STUDIO DELLE CARATTERISTICHE MORFOEVOLUTIVE DEL FONDOVALLE DEL F. BASENTO FRA SCALO E LA FOCE, FINALIZZATO ALL'OTTIMIZZAZIONE DELL'INTERVENTO ANTROPICO (")

RIASSUNTO condizioni idrogeoriloriiche vigenti lungo il tratto flriviale in studio. 11ioltre è risultato che l'aiitropiz- Si ailalizzaiio le caratteristiche morfoevolutive zazioiie si è spinta negli ultirili decenni Piilo alle del Fiu~iieBaseillo Iringo la bassa valle, nel trailo tra sponde del fiuiue, ridisegnando il paesaggio iuediail- Ferraildilla Scalo e la foce, iiel quadro delle pec~ilia- te alberi di alto fusto, colture agricole e irisediariieiiti rità morfologiche e idrologiche clell'iiltero baciiio icli-o- industriali, i11 precedeilza asseilti o ben loiltani dal- gi-afico. I'alveo. Il tratto studiato iilteressa la poi-zioi~esud-orieri- Sulla base del quadro coiloscitivo così acquisito, tale della Fossa bradanica, clove affiorai10 estesarriei1- solio state valutate le reiazioiii intercorreriti ira le re- te depositi del ciclo sedimeiltario plio-pleistoce~iico, centi variazioni delle iiaturali tendenze iuorfoevoluti- principalmerite rappresentati da argille marnose gri- ve del F. Basento luiigo il tratto di interesse, le pertur- gio-azzurre e subordiriatamente da sabbie e ghiaie po- bazioni direite ed indirette iilclotte dalle attività antro- ligeriiche. piclie sui pai-aiuetri idroiiieti-ici e le ~iioclificazioni Nell'area in studio il F. Baserito prese~itaiin pi-i- dell'assetto niorfologico della piana all~ivioriale,iiine- ilio tratto con ai~cfameilto a treccia, ti-a gli scali cii scate dalle opere eseguite ctall'iioino. Fei-raridina e Pisticci, e uri secorido tratto con aiicla- Irifirie, tenuto corito che la prograiiii~laziorieeco- mento a meandri, fino alla foce nel Mare Ioriio. iio~iiicapi-evede I'iiltei-ioi-e crescita delle attività pro- Dell'iritero foi~dovallee dei versailti è stata ese- duttive e iiuovi iiiterveiiti idraulici luiigo tutto il g~iitau~i'analisi geomorfologica di dettaglio, integrata bacino, verigono Souni~ilatialcuni ci-iteri utili per I'ot- dail'iiiteipretazioi~edi fotografie aeree stereoscopiche timizzazioile clell'iiitei-veilto ai~tropico. del 1954, del 1973 e del 1989, in ii~ododa i-icostruire le niodificaziorii dell'assetto ?.-eonioi-fologico della pia- na cluraiite gli ultiiui 40 ailili. TERMINI CHlA\rE: geologia al17biei~tnle geo- La coiiosceiiza delle iuodoficazioiii receiiti deil'al- 17701-/òlogia,i~l~~nz~lic~~ e clii~ai~zica fZ~~vinle, \reo è stata aiupliata attraverso i dati desunti dalla iclrologin. cartogl-afia storica; i11 tal i-iioclo sono state ricostruite le vai-iazioiii dell'aildamento del corso del fiuine vei-i- ficatesi ilell'arco di circa 100 anni. I priricipali Eatto1.i idrogeoi~~orficisollo i.isultati ABSTRACT correlabili lui~gotutto il tronco in studio coi1 i clivei-si aildaiileiiti fluviali individuati. E eliiersa una sostan- Ari ailalysis is iiiade of the evolutionaq~featrires ziale diversità nelle coiidizioili di stabilità relativa de- of tlie Baseiito Plaiii laiidform iii tlie stretch betweeii gli andamenti fliiviali. 111 pai-ticolai-e la poteriziale in- Ferrai~diila Scalo arid the sea, in context of the stabilità dell'aiidameiito ii-~earidriforri~e& risultata cor- ksio~vleclgeol tlie geomoi-phological aiid hydi-ological relabile con il progressivo iilcremeilto della siiiuosith, prc~iliai-itiesof ilie \vhole catchinent basin. lungo tale tratto, negli ultimi cento ariiii. The stretch in q~testiosllies in tlie ~0~1theastern Lo stridio idi-ologico è stato approforidito i11 liio- poi-tioii of tlie Fossa bradaiiica where there are exteli- do da evidei~ziarele prii~cipalimodificazioiii iiell'uso sive outcrops of Plio-Pleistoce~iesedimeiliaiy cleposits, delle risorse idriche disporiibili iiell'intero bacino, al repi-esented ~iiainly hy blue-grey ~iiarly clays aiid, Eiiie di stabilire eveiituali relazioni tra tali iritei-veriti s~iborcliiiately,saiids arie1 gravels. ai-iti-opici e le tendenze morfoevoluiive receilti. E Between Ferralidina Scalo aiid Pisticci Scalo tlie così einei-so che l'iilterveilio ailtropico, iliassiccio a Bi-aclaiio is a braided river, while the reach betweeii pai-tii-e dagli ailili '60, ha radicaliilente riiodilicato le there arid its mouth on the Toniari Sea is charac- terized by a illeaiidei- belt. A detailed geomorphoIogical exaii-iiiiatiori, srip- ported by airphoto iritei-pretatioii (1 954, 1973 aiid 1989 flights), has beeii inade to ascertain tl-ie changes (") Lavoro eseguito coli foncli C.N.R.-C.S.A.T.A.J. \\rhicl-i have occurred o11 tlie plaiii in the last Forty Bai-i. years. Kiio\vledge of recerit bed chailges has beeii ("") 1st. Geologia Appl. e Geotcc~iica- Politecili- augiileilted by data del-ived Si-om old iiiaps. This has co cli Bari. pi-ovidecl a pict~ii-eof i~iodificatioi~sover a huridred (*"") C.N.R. - C.S.A.T.A.I. Bari. years or so. Tlie priilcipal liydrogeoniorpliological factors 2. DESCRIZIONE DEL BACINO IDRBGRAFICO tlis-oughout the eiitire stretcli studied cali be col-- DEL FIUME BASENTO related witli the \rarious Fluvial treiids icieiltified. It ei-isues that there is substaritial diversity iii the I1 corso d'acqua del E Baseilto trae origi- relative stability coiiditions of tlie flu\rial treilcls. More precisely, the potential iiistability \vitl-iiri tlie meander ne dal M. Ai-ioso (1709 in s.l.in.), localniei~te belt can be tied in with tlie progressive iilcrease in indicato col iioi~leFossa Cupa. I1 suo bacino the sinuosity during the last liundred years. idrografico raggiririge la rnassin-ta altitudine Tlie in-deptli hydrological study was made to in corrispoi~deilzadel M. Volturino (1 835 111 highlight tlie iilain cliaiiges in Lise of the water resources available in the catchmeilt, so as to ~.l.711.). establish possibile relatioriships bet\\ieeii nian-iuade I1 corso d'acqua principale procede preva- alteratioiis and recent geoiiioi-pliological coiidiiioris leiltemente lungo la dii-ezione NW-CE, i~-ariize tliroughout the stretch coricerileci. It is also eviclent clie ilcl medio tratto, dove assume decisa- tbat duiing recent tiines man 1x1s been vei-y aciive right up io tlie very banks of the rivei, niodifying tl-ie mente la dii-ezione W-E. Sfocia ne1 Mai- origiilal couiitryside by plaiiting trees, gro.rving crops Ionio, circa 30 km a SW di Taranto, presso and settiiig up iridustrial enterprises, once iriesisteiit . I1 bacino imbrifero si cstcnde su or at least located well away li-oiu the chanilel. una superficie di 1583 Kin2 (1). 011 the basis of the factual picture acquired iii this nlailner ali evaluatiori has bee11 111ade of the relatioiiships bet\veen the i-eceiit variatio~is in tl-ie natura1 geoiiiorphological irends of the Basento i11 this reach, the direct and iiidirect upset of hydro- dyiiamic pai-aineters criased by man and the modi- I1 bacino iinbt-ifero del F. Baseilto (tav. l fications iii tlie landforin of the flood-plaiii, triggered fuori testo) è caratterizzato da uil'ampia area by human iiltetveritioil. di raccolta degli afflussi rneteorici nella parte As the econoniic plan provides for a f~irther a nloilte, che si restringe bruscameilte in cor- iilcrease in ecoiloiiiic activities aiid for nelv I~ydraulic \\iorks throughout the catchmei~t,vai-ious guiclelines rispoiidenza dell'abitato di (PZ). Da have beeil framed to optimize developnient. questo punto in poi gli spartiacque procedo- no verso valle con un aildaniento subparalle- lo all'asta pi-incipalc del fiume Basciito, de- 1. PREMESSA tei-miilaildo così una foi-illa oblunga (larghez- za mectia del bacino ari a 12 kiii circa). L'Appeiiiliilo calabro-lucano è solcaio da L'intero bacino idrogt-afico può essei-e alcuni estesi corsi d'acq~~a,fluenti in ambieli- scl-iei~~aticainentesuddiviso in due zone uriil- ti geologici e geoinoi-fologici estreinainciite cipali, con caratteristiclic ~norfologiclic cd vari. Lo studio dei cai-atteri evolutivi fluviali idrogi-aficlze differenti: è stato avviato su uil'area cai~~pioileposta nel - la parte appenninica, siil grossomodo bacino idrografico del F. Basenlo. alla congi~tngcriteTricarico-Calciano; Tale bacino ha un'area di circa 1600 K11l2 - la parte bradanica, a valle di tale alli- ed è cai-atterizzato da un dislivello massin~o ~ieamento. superiore a 1800 in. Dello sviluppo coinples- sivo del corso d'acqua del F. Basento, pari a I1 bacino appeiziliilico 11a forma a venia- 150 Km, sono stati atteiltailieilte studiati 40 glio ed iiltci-essa quasi csclusivaineiite fo7-rna- Kin, tra la stazione ferroviaria di Ferraildina zioili fliscioidi costituenti il inargine appeniii- e la foce, ricadenti in uii ainbieilte prevalen- iiico esteriio; l'area di tale porzioiie di bacino temente condizionato da rocce sciolte plio- è di circa 800 krn2 (BOZZANOei nlii, 1989). 111 pleistoceniche. questa parte di bacino il reticolo idrografico Lungo tale tratto il F. Basento assume foi-iiia un pafien? dendri~icoad elevato grado due tipici andamenti: a inonte procede a di gerarchizzazioile, tipico dei bacini appeil- treccia, secoildo un tracciato sostanzialmeiite ninici. rettilineo; a valle, fin quasi alla foce, a meail- dri con uii alveo uilicursale. Le finalità della ricerca e i priiui risultati (1) 111 bibliogi-afia l'area del baciilo iiiibrifero è ri- emersi hanno indotto gli autori ad approlon- portata coli valori cli\iersi. Tale variabilità, al massimo dire lo st~tdiodel ruolo svolto dai massicci pari al 2% dell'area totale, è da addebitarsi probabil- iiitei-venti antropici recenti, successivi agli siieiite del tutto, alle tecniche e ai supporti per la nii- sura. 11 valore assunto i11 cluesto lavoro è siaio cleter- anni '60, sull'evoluzioile della bassa valle del minato su base cartogralica IGM in scala 1:100.000 F. Baseillo. iilediaìite planiinetro. STLDIO DELLt CIIRAI TbKISTlCI3E MORTOEVOLUTIVE 589

A valle dell'alliileai11ento TI-icarico-Calcia- 2.2.1. Plozlosità, cliz~me pote~izialitcidelle sor- no il bacino idrogi-afico assume una forrria genti allungata in direzione grossoiilodo NW-SE. I1 Sono state prese i11 considei-azione come reticolo idrografico è di tipo subparallelo, stazioni di rilevariieiito dei dati climatici con evidenti e fl-eaucilti effetti di fenomeni di quelle del Seivizio Idrografico (Sezioni di cattura. La forma del bacino idrografico e Catailzai-o, Bari e Napoli) esistenti all'intei-110 del relativo reticolo sono dovute alla rapida del bacino e quelle esterne ad esso ma signi- i-egressione del niare infrapleistoceilico, che ficative (TIIIESSEN,1911), con non meno di ha pi-ovocato l'einersione dell'intera Fossa 25 anni di dati relativi al periodo 1921-1983, bradanica. per complessivi 63 anni. L'ubicazioile delle Tale suddivisione del bacino del F. Basen- 38 stazioiii coilsiderate è riportata il1 tav. 1, to è evidenziata clall'andamento della curva ad eccezione delle stazioni termopluvionivo- ipsornetrica di fig. 1. Infatti si può notare metriche di Caste1 Lagopesole e di Picerno, un'evideilte discoiltinuità nella cuiva, a circa fuori q~iadro. 500-600 ni di quota, che divide due tratti en- I1 regiine pluviometrico vigente nel baci- trainbi concavi verso l'alto. Tale andaineilto è no idrografico è di tipo inarittiino, caratteriz- giustificato dal fatto che il bacino appennini- zato da un n~assimo,che a seconda dei luo- co si è evoluto rispetto ad LIII livello di base ghi si verifica tra novenibre e gennaio, e un ben piì~alto dell'attuale ed ora subisce I'azio- ininilno, tipico di luglio o secondariamente ne erosiva regressiva. di agosto. Sulla base dei dati raccolti e con l'ausilio di carte equivalenti (MINISTEROLL.PP., 1956 e CALOIEROet nlii, 1982), è stato definito l'andamento delle isoiete; la piovosità media s~ill'intero bacino è i-isultata di 785 inin. Considerando il complesso delle stazioni plu- vionietriche. si è notato che la ~iovositàè generalmeilte ben coil-elabile coii\'altitudine e che decresce al diminuire della quota. Failno eccezione le stazioni poste in una porzione appenninica del bacino, posta a NW dello stesso e che include , in virtì~della prevalente influenza della posi- zione del rilievo appenilinico rispetto alle inasse d'aria unlida provenienti dal Mar Tir- I-eno. O 500 1000. 1500 Per quanto attiene alle precipitazioni ne- area della superficie lkrn21 vose, misurate iil 16 stazioni nivometriche, di Fig. I - Cuilia ipsometrica cui solo 8 haniio pii1 di 25 anni di ossenmzio- ni, si è accertato che esse sono significative generalmente a quote superiori a 800 m, ov- vero interessano esclusivamente parte della 2.2. CLTMATOLOGIAE IDROLOGIA DESCRITTIVA porzione appenniiiica del bacino. Le precipi- Al fine di quaiitificai-e i contributi ai de- tazioni nevose si verificano da ottobre ad flussi fluviali derivanti dal r~~scellaineiito,di- aprile e sono piu frequenti a gennaio e feb- retto delle acq~~edi pioggia e indiretto dalle braio. Generalinente le precipitazioni nevose emergenze sol-geiltizie, nonché il contributo si fondono in pochi giorni; solo per le stazio- degli stessi all'evoluzioile fluviale, è stato ese- ni nivometriche piì~alte (S. Nicola di Aviglia- guito uno studio cliil~atologico nel seguito no e Vaglio di ) la neve permane al breveillente descritto. In particolare, si è cer- suolp per un niese. cato di evidenziare quale sia la distribuzione E quindi evidente che il ritardo con cui nello spazio e nel tempo delle precipitazioiii, tali precipitazioni contribuiscono al ruscella- degli efflussi sorgeiltizi e come la sovrapposi- mento superficiale sia modesto, ma tale da zione di tali afflussi deteriiiini il regiine flu- influenzare significativamente il regime flu- viale lungo il Basento. viale. Delle i~uinerosestazioili considerate, solo TABELLA1 6 i-isultano dotate di dispositivo termometri- co (tav. 1). In tali condizioni un'attendibile Portata clelle sorgeliti ,.lei sottobacini delle elaborazione delle isoterine è ossib bile solo con l'ausilio di stazioiii fittizie, definite iiie- (1) Sottobacirio; rapporto (%) tra portata sorgeritizia del sottobacino e: (2) deflusso relativo al sottobacino; diante correlazioili tra l'altitudii-ie e la quota (3) portata sorcentizia lotale; (4) cieflrisso irieiisile (CANTOREet alii, 1 987). nliriiino del sottobacino. Si noti che, salvo nella parte moi~tanadel bacino dove si risente notevolineilte l'effetto dei rilievi, l'andaniento delle isoterme asse- conda q~lellodella valle, esseildo il gradiente Gallipoli tei-mico massimo grossomodo subparallelo al Menzeila tracciato fluviale. Foce 0,5 Definite le coiidizioni tei-mopluviometi-i- che vigenti nel bacino, emerge che la linea -Calciano delimita, anche dal punto 1937). 111 tale contesto furoilo ceilsite 246 di vista climatico. due zone del bacino idro- sorgenti nel bacino idrografico del Basento, grafico soggette a condizioni differenti e ben per uila portata coinplessiva di 633 11s. caratterizzate. Le principali sorgenti sono tutte ubicate Infatti, distiilgueildo le coildizioili cliiiiati- nella zona appeniliilica del bacino (tab. l), che in funzione dell'indice di aridità di DE generalineilte dove gli ami~~assicarbonatici MARTONNE(2), risulta che a monte di tale li- sollo a contatto coi1 le formazioni a mirtoi-e nea l'indice è ovunque maggiore di 30. Ciò perineabilità (VIPARELLI,1964). comporta che nella parte «inoiltana» del baci- no vige un clima timido, mentre pl-ocedeiido 2.2.2. Caratteri id~rol~zetrici verso il Mare Ionio tale carattere si affievoli- Per caratterizzare il regime del F. Basento sce e il clima diviene prima subuinido e q~iin- e le relative peculiarità lungo il suo sviluppo di, in prossimità di Metaponto, semiarido sono i-isultate significative 3 delle 4 stazioni (tav. l). idrometriche ii~stallatenel coi-so del secolo

Caratteristiche delle stuziolii id~~olizetr~icliee clei /relativi sottobacilii (1) stazione idroinetrica; (2) quota dello zero idroinetrico (111 s.l.m.); (3) area della superficie del sottobacii-io (km2); (4) altitudine media del sottobaciiio (111 s.l.nl.); (5) periodo di osservazioile; (6) numero di ailili di osservazioile.

(1) (2) (3) (4) 1 (5) (6)

S. Vito (") 640 157,O 940 '53-'58 6 742 42,4 1.074 '26-'43, '47-'71 43 Gallipoli 400 848,O 893 '27-'43, '48-'66, '68-'71 32 Menzena 20 1405,O 664 '28-'29 (""), '39-'41, '48-'69, '71 26

(") Visto il breve periodo di fiinzionamento della Stazione «S.Viton, questa verrà ti-ascurata nel seg~iito. ("") Anni noil significativi.

I1 più attendibile riferimento per un in- (tav. 1; tab. 2) (MINISTEROLL.PP., 1921-1983). q~iadramentodelle potenzialità delle risorgive Le differenti condizioni responsabili della è il censimento effettuato dal Sei-vizio idro- formazioiie del ruscellameilto superficiale, vi- grafico negli anni '30 (MINISTEROLL.PP., genti nei sottobacini delle tre stazioni idro- metriche statisticamente significative, si ri- flettono nei regimi dell'afflusso e del deflusso (fig. 2). (2) Ia = P / (t t 10); dove P è la pio\7oaità inedia annua espressa in millimetri e T è la temperatura me- Alla stazione di Pignola, il cui bacino è dia annua in gradi Celsiris. prevalentemente costituito da terreni ad ele- SI l:DIO DELLE CARATTERISTIClIb MORFOEVOLUTIVE 59 l

150 2 sfasainento tenlporale tra l'impulso dell'af- STAZIONE IDROMETRICA N.1 DI PIGNOLA PP I flusso e le risposte del deflusso. Il valore ef- fettivo della perdita può essere determinato calcolando la media delle perdite apparenti su un nuiilero cospicuo di cicli idrologici. Noto qiiindi l'afflusso medio annuo e il relativo deflusso è possibile calcolare la per- dita effettiva del sottobaciilo definito dalla stazione idrometrica di Pignola, pari a 586 mm, e il coefficiente di deflusso, pari a 0,42 140 25 STAZIONE IDROMETRICA N.2 01 GALLIPOLI (tab. 3).

Cai*atteri idrologiciu dei sottobacini delle stazioni idronzetriclze (1) sottobacino; (2) afflusso medio annuo nel sot- tobacino (mm); (3) defl~issomedio annuo dal sottobacino (inm); (4) perdita effettiva del sottoba- cino (nlm); (5) coefficiente di deflusso inedio del IONE IDROMETRICA N.3 DI MENZEN sottobaciilo. 100 25

80 20

60 15 Pignola 1005 419 586 0,42 Gallipoli 874 349 525 0,39 40 10 Menzena 793 272 52 1 0,34

20 5 o o GFMAMGLASOND Il passaggio al sottobacino della stazione mesi di Gallipoli è brusco: l'altitudine inedia scen- m1 02 o3 de notevomente; la superficie del bacino au- menta di 20 volte, diminuisce l'incidenza dei tei-reni affioranti a elevata permeabilità. Ail- Fig. 2 - Affl~isso-deflussoalle stazioili idrometriche. che il regime degli afflussi subisce un bixsco (1) defl~issom3/s; (2) deflusso il~nl;(3) afflusso min. cambiamento; si verificano infatti due massi- mi e due minimi, dei quali gli assoluti coi-ri- spondono rispettivamente a dicembre e a lu- vata periiieabilità, il regime degli afflussi, glio. Tale circostanza sarebbe correlabile alla cioè delle precipitazioili effettive, ha in inedia forte variabilità delle q~iantitàe della distri- il inassiino a dicembre e il minimo ad ago- buzione nell'anno delle precipitazioni nella sto; il regiine dei deflussi asseconda con un parte appenninica del sottobacino sotteso lieve ritardo quello degli afflussi. La quota dalla stazione idrometrica di Gallipoli. Si ve- elevata di tale sottobacino sicuramente con- rifica inoltre un bnisco calo dell'afflusso me- tribuisce a ritardare il picco dei deflussi in teorico dovuto all'estensiorie del sottobacino virtìi del ruolo svolto dalle precipitazioili ne- verso NE, dove la piovosità cala al di sotto di vose. Si noti come ailche ad agosto i deflus- 800 mm all'anno. I1 regime dei deflussi pre- si non siano nulli e che, grazie alle ricche senta un solo massimo in virtù dell'effetto re- sorgenti poste a inoilte, fluiscono in inedia golatore legato alla circolazione idrica in su- 133 11s. perficie e nel sottosuolo, nonché al verificarsi La differenza tra la q~iantitàdi acqua af- delle precipitazioni nevose. La portata fluvia- fluita per precipitazione in un bacino imbri- le minima (700 11s) era un tempo sicurameil- [ero e il relativo deflusso, nel corso di un ci- te coi-relabile ai deflussi sorgentizi, mentre clo idrologico, è definita perdita apparente ed negli ultimi anni, essendo cresciuta I'utilizza- è funzione di fenomeni transitori dovuti allo zione delle risorse idriche derivanti dal sotto- 592 11,COTECCI-IIA ET ALII suolo, può essere correlata all'entità degli struttivo, in assenza di opere di difesa fluvia- scarichi delle acque reflue. le, causaildo notevoli dailni alle iilfi-astruttu- Anche al passaggio al sottobacino relalivo re, alle colture e talvolta alle persone (anni alla stazione idrometrica di Meilzeila l'ali- 1946; 1959, 1960; 1982; 1990). quota di estensione dei terreni ad elevata perineabilità e la quota inedia del sottobaci- 110, entrambe prossiine a quelle dell'intero 3. CARATTERISTICHE GEOLOGICHE bacino del F. Baseilto, si riducono, ineilti-e l'esteilsione cresce q~iasifino a raddoppiarsi. L'area studiata ricade nella porzione sud- I regimi dell'afflusso e del deflusso sollo con- orientale della parte emersa dell'avar.ifossa ap- C2 dizionati da tale variazione. Compare uil peililinica (fig. 3). Qui affiorano estesaiiicilte massimo assoluto denli" afflussi a novembre e depositi apparteiienti al ciclo sedimentai-io ben due massii~~irelativi tra febbraio e giu- della Fossa bi-adanica, di età supi-apliocei~ica- gno mentre il ininimo assoluto si verifica an- infi-apleistocenica, rappreseiltati dalle seguen- che qui ad agosto. Inoltre, il massimo dei de- ti formazioni in ordine stratigrafico: flussi segue q~iellodegli afflussi solo di un 1) Argille subappeilnine; mese. L'afflusso annuo illedio scende a un 2) Sabbie di Monte Marano; valore praticamente pari a quello dell'intero 3) Conglomerato di Irsina. bacino. Lungo il fiume stesso si avverte sensi- Le Argille subappenniile sono costituite bilmente la variazione delle condizioni clima- da argille liinose ed argille n~arnosedi colore tiche, in particolare termopluvioinetriche, grigio azzurro con intercalazioni di lenti e li- inentre meno sigilificativa, o comunque tale velli sabbioso-limosi. I depositi appai-tenenti da non bilanciare gli effetti della variabilità a questa formazione affiorano estesaillente climatica, appare essere la crescente influen- luilgo entrambi i versailti del F. Basento; si za verso valle di terreni a minore permeabi- presentano generalmente massivi ad assetto lità. tabulare. Lo spessore affiorante di questi se- Circa l'andamento negli anni dei deflussi dimenti è di alcune centinaia di metri, ma gli fluviali lungo il Basento si constata che le la- stessi costituiscono il substrato dell'area stu- cune nelle serie storiche limitano di molto la diata per uno spessore di svariate centinaia possibilità di avere una visione unitaria e di metri. continua. Si consideri comunque che il rap- Le Sabbie di Monte Marano poggiano in porto tra la differenza massimo-minimo del continuità di sediineritazione sulla formazio- deflusso annuo e il deflusso inedio annuo va- ne orecedente e so110 costituite da sabbie ria tra il 140% e il 212% lungo il bacino. quarzoso-calcarifere a grana illedio-fina, Quindi, nel corso di circa 50 anni di osserva- mediainente cementate, di colore giallastro zioni si sono registrati" forti fluttuazioni dei e ad assetto suborizzontale debolinente in- deflussi da un anno all'altro. In particolare clinato verso la costa ionica. Questi depositi negli anni 1929-1931, 1938-1941 e 1956-1960 costituiscono affioramenti allungati in dire- si sono registrate stagioni particolarmente zione NW-SE presso la sommità dei versanti propizie per i deflussi fluviali, tanto da pro- del F. Basento, particolarmente quello sini- durre deflussi annui ben superiori ai valori stro, nella parte pii1 a monte dell'area stu- medi. Per cui tali anni sono da ritenersi po- diata. tenzialmente significativi per lo studio della I1 Conglomerato di Irsina costituisce il dinamica fluviale del F. Basento. termine di chiusura del ciclo sediinentario Anche se le elevate portate giornaliere della Fossa brada~licaed è rappresentato da che hanno caratterizzato tali anni sono state conglomerati poligenici, più o meno cemen- generalmente contenute dall'alveo del F. Ba- tati, in abbondante inatrice sabbiosa giallo- sento, saltuariamente brusche onde di piena rossastra. Affioramenti riferibili a questa for- hanno causato esondazioni. Tale fenomeno è mazione. ai-ealiliente circoscritti. formano la tipico della media e soprattutto della bassa sommità tabulare dei rilievi collkai-i, in cori- valle del Fiume, fino alla foce. Le piene più tinuità di sedimeiltazione sulle Sabbie di Mon- rilevanti in tale tratto sono tali da sommerge- te Marano. re l'intera piana di esondazione. Il passaggio Nella parte orientale dell'area, verso la di queste piene è risultato quasi sempre di- costa, affiorano estesamente depositi marini, SIUDIO DELLE CARATTERISI ICHE MORFOE\IOLL!TIVE. 593

Fig. 3 - Carta geologica schemati- ca dell'area studiata. (1) Argille subappennine; (2) Sabbie di Monte Marano; (3) Calcareiliti cii Gravina; (4) depositi marini ter- razzati; (5) depositi alluvionali antichi terrazzati; (6) depositi al- luvionali recenti ed att~iali; (7) sabbie di spiaggia e dune. m1 m23=L m506

di età medio-suprapleistocenica, costituiti da Lungo questo tratto i depositi alluvionali, ge- sabbie e ghiaie con intercalazioni limoso-ar- neralmente poco addensati e per nulla ce- gillose. Tali depositi individuano superfici di mentati, variano dalle sabbie limose alle ar- terrazzamento marino poste a quote via via gille limose e presentano una distribuzione digradanti verso il Mar Ionio. nello spazio piì~omogenea del tratto prece- Lungo i versanti del F. Basento sono pre- dente. Analisi granulometriche eseguite su senti piccoli lembi di depositi alluvionali an- campioni prelevati lungo questo tratto di tichi terrazzati, essenzialmente sabbiosi e fondovalle, hanno evidenziato tenori crescen- ciottolosi, posti a varie quote sulla piana at- tuale. I1 fondovalle del F. Basento e dei suoi af- fluenti principali è ricoperto da depositi allu- FERRANOINA PISTlCCl BERNALOA . METAPONTO m 83 rlm

3.1. GEOMORFOLOGIA 4. CARATTERISTICHE MORFOEVOLUTIVE Dal punto di vista geomorfologico, l'area Lungo il tratto considerato del F. Basento studiata è fortemente condizionata dall'asset- è stato eseguito uno studio geomorfologico di to tabulare dei depositi di riempimento della dettaglio del fondovalle e dei versanti, a scala Fossa bradanica, nonché dalle superfici di 1:25.000, integrato dai dati desunti dall'inter- tei-razzamento marino medio-suprapleistoce- pretazione di fotografie aeree delllI.G.M., ri- niche (BOENZIet alii, 1976). prese nel 1954 (tav. 1). Tale strumento è i-isul- Nella parte nord-orientale il paesaggio è tato particolarmente utile per il riconosci- dominato da rilievi collinari allungati in dire- mento di numerosi elementi geomorfologici zione NW-SE, la cui sommità tabulare è co- presenti lugo il fondovalle e oramai oblitera- stituita dai termini cong.lomeratico-sabbiosi" ti, a causa della notevole antropizzazione av- regressivi del ciclo plio-pleistocenico, e ver- venuta nel corso degli ultimi anni. santi costituiti da depositi argilloso-marnosi Come è stato già accennato, il F. Basento grigio-azzurri, diffusamente interessati da fe- ha un andamento a treccia tra gli scali di nomeni di dissesto franoso e di erosione di e Pisticci, e di qui in poi assume tipo calanchivo (tav. 1). un tipico andamento a meandri. La parte orientale è caratterizzata da Nel tratto a treccia il Fiume scorre me- estesi pianori, corrispondenti alle superfici diante numerose vene idriche poco profonde, di terrazzamento marino, raccordati tra loro che si anastomizzano tra di Ioro e divagano da piccole scarpate grossomodo parallele in un'ampia fascia, ad andamento grossomo- all'attuale linea di costa. Questi terrazzi si do rettilineo, che viene totalmente sommersa sono prodotti durante ripetute fasi trasgres- durante le piene. La scarsa incisione dell'al- sivo-regressive del Pleistocene medio-supe- veo e la natura delle alluvioni, essenzialmen- riore, verificatesi per la combinazione dei te ghiaioso-sabbiose, rende estremamente in- movimenti glacioeustatici e di innalzamento stabile la posizione del corso d'acqua. tettonico dell'intero arco ionico (COTECCHIA Poco a monte della confluenza del T. Vel- et alii, 1967). la com~aiono.su entrambi i versanti. le scar- Tutta l'area è attraversata dall'incisione pate delimitanti i terrazzi' alluvio- del F. Basento. La valle ha versanti acclivi e nali recenti dalla piana di esondazione, di al- fondo piatto, mediamente largo 1,5 km, il tezza crescente verso valle. fondovalle è caratterizzato, fino alla piana Questo tratto di fondovalle, largo 1-1,5 costiera, dalla presenza di superfici di terraz- km circa, nel 1954 era caratterizzato da este- STUDIO DELLE CARATTbRISTICHE MORFOEVOLUTIVE 595 se aree goleiiali incolte, lungo le quali erano Lungo alcuni tratti, le anse del corso riconoscibili piccole scarpate di erosioiie fiu- meandriforrne intaccano direttamente i ver- viale. santi argillosi; in questi casi la concentrazio- A valle di Pisticci Scalo. il Fiume scorre ne dell'azione erosiva fluviale al niede del lungo un canale meandriforme ben inciso, versante stesso tende a innescare o ha inne- che contiene le portate di magra e quelle or- scato in tempi antichi e recenti, localizzati fe- dinarie. Lungo questo tratto il fondovalle si nomeni di dissesto franoso. allarga, assitmendo una ampiezza di 1,5-2 kin circa, fino a raccordarsi alla piana costiera in 4.1. MODIFICAZIONIDEL CORSO DEL F. BA- prossiniità della foce. Le superfici di terraz- SENTO zamento fluviale sono generalmente piì~este- se rispetto al tratto precedente e le scarpate Al fine di approfondire la conoscenza del- che le delimitano (mediamente alte 6-8 m) le caratteristiche morfoevolutive del F. Basen- hanno un andamento che asseconda grosso- to, sono state analizzate le foteo aeree I.G.M. modo la sinuosità del canale meandriforme. riprese nel 1973 e confrontate con quelle ri- Laddove queste sono direttamente lambite prese nel 1954. dal fiume si concentra l'azione erosiva che Nei circa 20 anni intercorsi tra una ripre- determina un progressivo ampliamento della sa e l'altra si è verificata una notevole antro- piana di esondazione. pizzazione di tutto il fondovalle esaminato. Lungo la piana di esondazione sono pre- Infatti, nel corso di questi anni si è sviluppa- senti barre di meandro e canali abbandonati, ta l'agricoltura sino a impegnare tutte le aree alcuni dei quali molto probabilmente in tem- golenali; inoltre sono sorti i nuclei industriali pi recenti, che documentano le niodificazioni di Ferrandina e Pisticci (tav. 1). subite dal tracciato fluviale. Alcuni meandri Durante questo periodo il F. Basento ha abbandonati sono anche presenti sui terrazzi potuto evolversi modificando il suo corso flu- fluviali recenti. Processi di «taglio di mean- viale. Le modificazioni maggiori si sono veri- dro» succedutisi nel tempo hanno determina- ficate lungo il tratto dove attualmente il Fiu- to la presenza di piccoli lembi isolati di su- me scorre a treccia, mentre lungo il corso perfici di terrazzamento fluviale lungo la pia- meandriforme le modificazioni sono meno na di esondazione. apprezzabili, sebbene localmente siano awe- Inoltre dalle foto riprese nel 1954 è sta- nute nette variazioni planimetriche del corso to possibile riconoscere piccole scarpate dì fluviale. Per esempio, in località Mass. Nobi- terrazzo secondarie prodottesi a causa del le, in corrispondenza della confluenza del progressivo approfondimento del corso flu- Fosso della Giunta, esistevano nel 1954 due viale. piccole anse che nel 1973 si erano evolute Le possibilità di divagazione del tratto in veri e propri meandri, con un aumento meandriforme del F. Basento sono limitate notevole della lunghezza del canale (fig. 5). dalla presenza delle scarpate di terrazzo prin- Un altro caso molto evidente è stato riscon- cipali, a causa della resistenza che queste op- trato poco a monte della confluenza del pongono all'azione erosiva delle acque inca- Fosso la Canala; qui una piccola disconti- nalate. Per cui, all'interno della piana di nuità nella zona di raccordo tra due mean- esondazione i meandri vossono mierare" con dri si è ristretta sino ad assumere una for-, una velocità maggiore rispetto a quella con la ma oblunga. quale arretrano le scarpate di terrazzo princi- Tali accentuate modificazioni del corso pali lambite dal Fiume. fluviale sono state di certo favorite dai copio- I frequenti fenomeni di dissesto che inte- si deflussi che hanno caratterizzato il periodo ressano i versanti argillosi, non influenzano 1956-1960. in modo determinante le caratteristiche evo- Tra il 1954 e il 1973, in località S. Teodo- lutive del F. Basento, grazie all'ampiezza del ro, veniva eseguito un drizzagno artificiale di fondovalle che consente raramente ai corpi di un'ansa di meandro nell'ambito di un inter- frana di a~~rossimarsiL L al corso fluviale. Vice- vento dallo sviluppo complessivo pari a 4 versa, spesso il Fiume, laddove il suo corso Km, realizzato mediante una sezione idrica lambisce direttamente il piede dei versanti, composta dall'alveo di magra e da aree di determina fenomeni di dissesto a causa della esondazione larghe circa 100 m, realizzate in sua azione erosiva. scavo su entrambe le sponde. 596 V. COI'IZCCI~IIAET ALII

(A) 1954 (B) l954

(A) 1973 (B) 1973

Fig. 5 - iVlodilicazioni dell'al\reo clel F. Baseiito i11 località iVlass. Nobile (A) e a monte della coriflueiiza del Fosso La Cailala (B). (Aei-ofotografie dell'Arcl-iivio Topografico dell'T.G.M.1.. Concessioile S.M.A. 11. 329 del 23/5/1970 e li. 477 del 13/5/1992. La cartografia cli taxi. 1 deriva dai tipi clell'I.G.M.1. con autorizzaziorie li. 3612 del 3014/1992).

Ui1 coiifi-onto aiialogo è stato eseguito ti-a l'evoluzioiic fluviale avesse subito uii totale le foto del 1973 e foto aeree riprese nel 1989. ai-resto. Durante q~lestoperiodo noli seiiibra si siaiio Le ti-e riprese aei-ec prese iii coiisiderazio- verificate seilsibili ii~odificazioniluiigo il coi-- ne i-icoprono un ai-co di tempo alq~iantobreve so iueandriforiiie del F. Baseiito, co111e se per poter ricostruire iii modo atteiidibile le teiideilze nioi-foevolutivc dcl F. Baserlto: uet- basati su rilievi del 1973, sono stati iildivi- cui si è ritenuto ilecessario eseguire una ricer- duati e confi-ontati i corsi fluviali del F. Ba- ca dci dati storici dispoizibili, i11 inodo partico- sento cielle varie epoche, evicleilziandoiie le lare cartografici, che riguai-dassero il Fiume vai-iaziorii nell'arco cti circa un secolo (taxi. 1). stesso. Il tratto con andamento a treccia è cai-attel-iz- Nu~iiernsesono le carte geograficlie dal- zato dalle piìi spiccate \?ai-iazioni del corso l'epoca medioevale in poi, i11 cui vicne rap- fluviale e quindi da rin'elevata velocità di cti- pi-esentato il Baseilto. La piìi antica, tra quel- ~iagaziorie.Infatti ove i fiu111i pi-ocedoilo coi1 le redatte con metodi scientifici, C la tavola ai~damentoa treccia, li011 posseggo~~oun uni- di RIZZIZANNONI, dei primi dell'800, facente co alveo di magra ben ciefiiiito ed iilciso, parte dell'Atlailte del Regno di Napoli (fig. 6). inoltre modificano frequentei-i~entela distri- Piìi recenti sono le carte topografiche del- buzioile iilti-ecciata dei loro canali, riell'arnbi- 1'I.G.M. a scala 1:50.000, redatte su rilievi del to di una fascia che mantielle ~111tracciato 1873, i cui dati so11o di gran lunga piìi atten- grossomodo costailte. dibili. Sulla base di queste ultime, dalle tavo- Lungo il tratto a i~leandi-ile modificazio- lette I.G.M. a scala 1:25.000, basate su rilievi ni soiio spazialmei~teminori, Iila coi~~unq~ie del 1947, e dai fogli I.G.M. a scala 1:50.000, bei1 apprezzabili, soprattutto per quanto 1-i-

Flg. 6 - Stralc~odella Tavola 11 20 c1ell'~Atlantedei Keg~iocli Napoli>)(RI//I ~ANNONI,18 12) 598 11. COTECCHIA E'r ALII guarda il confi-oiito tra il corso del 1873 e 5. PARAMETRI IDROGEOMORFICI quello del 1973. Infatti, sebbene i meandri E ANDAMENTO FLUVIALE presenti nel 1873 siano grossomodo confi-on- tabili con quelli presenti nei tracciati pii1 re- 11 corso del F. Basento rappresenta un centi, tutti hanno subito un'evoluzione e mo- esempio di conle lungo un fiunle si possano dificazione nell'arco dei 100 anni considerati. riconoscere, allo stesso tempo, diffei-enti an- La circostanza che in alcuni casi l'andamento damenti fluviali. Peraltro, gli intei-venti antro- del Fiume nel 1873 corrisponde a tratti di ca- pici o le modificazioni naturali delle condi- nale abbandonati riconosciuti dall'indagine zioni ambientali Dossono anche deterininare. geomorfologica, conferma la validità della nel tempo, inodificazioni localizzate da un tesi che gli stessi fossero stati abbandonati in tipo all'altro. tempi recenti. È ben noto (SCHUMM,1981) che Ia varia- Al fine di definire anche quantitativamen- bilità dell'andamento fluviale è influenzata da te le tendenze evolutive del F. Basento, per differenti fattori tra i quali la portata liquida, ognuno dei tracciati fluviali ricostiziiti è stato quella solida, Ia pendenza, la resistenza calcolato il valore della sinuosità che caratte- all'erosione delle sponde, la sinuosità e la rizza i singoli tratti (fig. 7). Per quanto riguai: geometria della sezione idrica (fig. 8). da il corso fluviale del 1973, è stato calcolato Si è notato che taluni andamenti sono ca- sia il valore di sinuosità reale che il valore di ratterizzati da una diversa sensibilità alle pul- sinuosità simulato, calcolato considerando sazioni dei fattori che ne determinano il tipo. coine se il drizzagno artificiale a monte della Se quindi si riferisce la stabilità di un anda- SS 106 non fosse stato realizzato. mento alla costanza nel tempo dei valori medi dei parametri geometrici che descrivo- no il canale, giova introdurre il concetto di «stabilità relativa»: un aiidainento fluviale avrà maggiore stabilità relativa quando risulti meno sensibile alle variazioni di quei fattori idrogeomoi-fici che lo determinano. In tal contesto, ad esempio, lo spostainento o meno nel tempo di un'ansa di cei-to non perinette di determinare, di per se, la stabilità relativa dell'andamento fluviale ineandrifoi-iiie. Il ruolo dei pai-ameti-i idrogeoinorfici nel deteiminare la stabilità di un andamento flu- viale non ha trovato ancora una chiave di intci: pretazione quantitativa e tanto meno analitica. L'esperienza dimostra che le variazioni dall'andamento canaliforine rettilineo a quel- lo a treccia sono associate a condizioni di stabilità relativa decrescente (fig. 8). I1 pas- Fig. 7 - Variazioni storiche della siriuositk. (l) corso fluviale nel 1873; (2) coi-so fluviale nel 1947; (3) corso saggio da un andamento all'altro avviene, fluviale nel 1973; (4) corso fluviale simulato nel 1973. mediante fonne transitorie, in un iiiteiliallo di variabilità i cui estreilli sono rappresentati dall'andamento canaliforme rettilineo e a trec- Da questi studi è risultato che la sinuo- cia. Inoltre, si ossei-va che il passaggio dal- sità lungo il tratto meandriforme ha subito l'andamento canaliforme rettilineo a quello a un costante aumento nel corso degli anni. meandri e da questo a quello a treccia è asso- Tale circostanza permette di ipotizzare che ciabile a valori crescenti del rapporto ti-a la questo tratto non sia in equilibrio con le con- larghezza (b) e la profondità (h) della sezione dizioni idrogeomorfiche localmeilte vigenti. idraulica, della pendenza dell'alveo, della di- Per quanto riguarda il tratto a treccia, il mensione dei sedimenti e della relativa porta- valore della sinuosità non presenta una speci- ta, della velocità e quindi della potenza della fica tendenza, consen~ando valori sempre corrente (W). prossimi ad 1, tipici dei fiumi con questo an- Alcuni autori (BRICE,1980) 11aimo diino- damento. strato che la potenza specifica della cori-ente STUDIO DELLE CARATTERISTICHE NIORFOEVOLIJTIVt 599

TRASPORTO +4 IN SOSPENSIONE I MISTO SUL FONDO 2, O a 7 VI VI - -- a W mm '3,--- 1 ! LL 4 2~ 2 2 i- o- 4. $2OQ >- IL U 3 E g= LZ OW y, 2= 25:t, = C1 O- Et, 4 Q 5 2 4 u - SPONDE r.--_C--- 1 E --- CORRENTE ORKA - _~<.G2Ck< - a 0 i- 4 a Cz5;.?3_=' i- a BARRE ---+-L-=- z _1 2 4 4 a m ALTA - STABILITA' RELATIVA + BASSA (3%) BASSO 6 TRASPORTO D1 FONDO/TRASPORTO TOTALE +[>Il%) ALTO

BASSA 4 DIMENSIONE DEI SEDIMENTI ------s ALTA BASSO - TRASPORTO SOLIDO * ALTO BASSA 4 VELOCITA' IDRICA ALTA Flg 8 - Andamenti fluviali, BASSA 4 POTENZA DELLA CORRENTE - ALTA stabilità relativa e caiatte- BASSO r LARGHEZZA/PROFONDITA' ALTO ristiche idrogeoinorfiche Da BASSA 4 PENDENZA DEL CANALE -ALTA SCHUMM,1981, modificata

(W1), owero la potenza della corrente espres- sinuosità di tutta la cori-ente idrica o delle sa per unità di lunghezza del canale, sia una singole porzioni in cui questa è divisa; allo variabile indipendente, in grado di evidenzia- stesso tempo la variabile presenza di zone in re sinteticamente e chiaramente le variazioni erosione o deposito influisce sulla scabrezza idro~eomorfiche" che caratterizzano i diffe- della sezione trasversale, variando l'area e il renti andamenti fluviali. contorno bagnato. Di paiticolare importanza è la sinuosità, un parametro puramente geometrico. Questa è l'unica variabile che al inutare dell'anda- mento non sia monotona: infatti raggiunge La crescente convinzione che taluni para- un massimo assoluto (generalmente compre- metri idrogeomorfici svolgano un i-~ioloi-ile- so tra 1 e 2 e solo raramente su~eriorea 3) e vailte nella stabilità di un dato andamento poi decresce bniscamente. I1 massimo costi- fluviale ha indotto a definire relazioni empi- tuisce una soglia oltre la quale si ha il pas- riche tra tali aram me ti-i e la stabilità dei di- saggio da andamenti meandriformi ad anda- versi andamenti. I1 confronto tra parametri menti a treccia. idrogeomoi-fici del Basento e tali relazioni Si è anche dimostrato (AA.W., 1983) che, permette sia di valutare l'applicabilità di que- a parità delle altre condizioni, il valore mas- ste in contesti geografici considerevolmente simo raggiunto dalla sinuosità decresce al diversi da quelli dai quali sono state estra- crescere della portata owero, a nostro pare- polate, che di approfondire lo studio delle re, più generalmente della potenza specifica condizioni di stabilità del corso fluviale stu- della corrente. diato. Si può quindi ragionevolmente affermare Sulla base di casi studiati nel Remo" Uni- che le modificazioni degli andamenti fluviali to, è stata definita una relazione tra la pen- perseguono la naturale necessità di consegui- denza (S) dell'alveo e la massiina portata del re un equilibrio tra le capacità dissipative del solo canale (Q,,,), prendendo in esame il va- canale e la potenza della corrente. Tale effet- lore assunto dalla potenza specifica della coi-- to viene perseguito mediante variazioni della rente in casi reali; è così risultata significati- - 1 A TRECCIA 4 2

m CN

a a

A MEANDRI

0.00011 I 10 100 1000 10000 portata massima del solo canale QM,xlm3/sl portata massima del solo canale QMAX(m3/sl

Fig. 9 - Caratteri idrogeoinorfici e aridameilto Il~iviale: Fig. 10 - Cavattel-i idrogeosilorfici e andainento tluvia- relaziile di KELLER & BROOKES (AA.VV., 1983). (l) le: relazione di LEOPOLD& WOLMAN(1957). (1) rela- relazione di KELLER & BROOKES,(2) Basento a Men- zione di LEOPOLDSr WOLMAN;(2) Basento a Menzena. zena.

A TRECCIA

~O.OO1~

A MEANDRI

0.0001 10 100 1000 10000 portata massima del solo canale Q,,, lrn3/sl portata massima del solo canale Q,,, (m3/sl

Fig. 11 - Caratteri idrogeomorfici e andamento fluvia- Fig. 12 - Caratteri idrogeomorfici e andamento fluvia- le: relazione di BEGIN(19x1). (l) relazione di BEGIN; le: confi-onto tra 3 relazioni. (1) relazione di LEOPOLD (2) Basento a Menzeiia. & WOLMAN(1957), (2) relazione di BEGIN (1981), (3) relazione di BROOKES(M.W.; 1983); (4) Basento a Menzena, (5) le tre relazioni sono coilcordi, (6) solo due relazioni sono coilcordi.

va la retta per cui W1=500 W/m (fig. 9). Tale a Menzena si colloca decisamente nel campo linea separa punti rappresentativi di anda- «a meaildri~,coine effettivamente riscontrato menti stabili da quelli instabili (M.W., (fig. 10). Secondo la relazione di BEGIN,il 1983). I1 Basento in prossimità di Menzena, Basento a Menzena risulta in una condizioile secondo tale relazione, risulta sostanzialinen- di potenziale instabilità, assuineildo dei ca- te poco stabile. ratteri idi-ogeoniorfici sostanzialniente a ca- Sempre dallo studio di casi reali, da tem- vallo tra l'andamento a meandri e quello a po sono state definite (LEOPOLD& WOLMAN, treccia (fig. 11). 1957; BEGIN, 1981) relazioni di natura piìi Le tre relazioni forniscono auindi indica- semplice tra la pendenza (S) dell'alveo e la zioni apparentemente in pai-te contraddittorie. inassima portata del solo canale (Q,,,,,). Tali A tal proposito non basta semplicemente con- relazioni definiscono due semipiani nei quali siderare che tali relazioni sono influenzate ciascun punto è rappresentativo di un anda- dalle condizioni idrogeoinorfiche dei casi stu- mento a treccia o a meandri (figg. 10 e 11). diati, dai q~ialisono state estrapolate. Se so- Secondo la relazione di LEOPOLDet niii vi-apponiamo le tre i-ette significative i11 un'u- (1957) il punto rappresentativo del F. Basento nica rappresentazione (fig. 12) emerge che tali STUDIO DELLE CARATTERISTICHE MORFOEVOLUTIVE 601

i-elazioni determinano tre luoghi di punti; in 8), seilibra avere caratteri transitori e quindi due di q~~esti,esse univocamente indicano un uotenzialmente instabili. determinato carattere dell'andainento fluviale La presenza, lungo il tratto meandrifor- mentre nella restante (dove ricade il pulito me, di depositi alluvioilali a gi-ailulonietria rappresentativo del Basento a Menzena) forni- fine cai-atterizzati da una spiccata coesività, a scono indicazioni contraddittoi-ie. differenza di quanto avviene a monte di Pi- Si ritiene di imputare questo effetto pre- sticci Scalo, determina una forte acclività valentemente alla presenza in natura di una delle sponde dell'alveo di magra, ivi unicui-sa- varietà di configurazioni idrogeomorfiche e le incassato. fluviali transitorie. Pertanto, le relazioni in La pendenza dell'alveo si riduce progres- grado di discriminare in inodo escl~~sivainen-sivamente da 3-4 x lungo il tratto dallo te dualistico la tipologia degli andamenti flu- scalo di Ferrandina fino alla foce; lungo i1 viali mosti-alio dei limiti laddove si debbano ti-atto a meandri la pendenza media è pari a valutare situazioni prive di caratteri forte- 6 x deterininando una conseguente di- meilte prevalenti. miiluzioile della potenza della corrente. Tali condizioni confermai10 ulteriormen- te come il caso del Basento sia coei-ente con 0.01 il quadro definito da SCHUMM(l981), sulla -1 base dei casi studiati, i-iportato in fig. 8, se- - 2 A TRECCIA condo il quale gli andamenti fluviali a ineail- 3 * 3 o 4 dri sono caratteristici di coi-si d'acqua con dimensione dei sediinenti, pendenza del ca- nale e potenza della corrente iilferiori rispet- -0 3 e TRANSIZIONE to a quelli caratterizzati da andainento a treccia. Per definire parainetri sintetici che pei-- A MEANDRI mettano il confronto tra l'andamento ii~ean- driforine del F. Basento ed altri casi noti, si è 10 100 1000 10000 portata media annuale a,,,

Le relazioni di LANE(1957), basate sulla potamedi n (Q),fornisco~o uila C\. . preziosa indicazione (fig. 13): infatti, il Ba- sento risulta associabile a uno stabile anda- mento a treccia in pi-ossiinità di Fei-i-andina scalo, ed è invece sostanzialinente a inean- \L..- dri, pur se in condizioni di transizione, i11 prossimità della stazione idroinetrica di Meil- zena. I1 ricorso alle relazioni empiriche confer- ina quindi la sostanziale stabilità dell'aiida- mento a treccia riscoiitrato nei pressi di Fer- ...e randina scalo, dove la riscontrata rapida ino- bilità dell'alveo non sembra produi-re signifi- cative variazioi~i dell'aildai-iieiito fluviale, mentre l'andamento a meandri riscontrato a Menzeila, caratterizzato da una sinuosità len- (4 - Metodo delle distinzioili iil cuive, lli a talilente crescente llel tempo (fig. 7) e, q~lin- rappreseilta l'angolo al vertice; A l'aiiipiezza della cur- di, da una decrescente stabilità relativa (fig. va; R il raggio della cuiva e L la luilghezza della cuilia. 602 V. COTECCIIIA ET ALII

(AA.W., 1983) della distinzione iil curve o tale scala del teiilpo le ~ariazioilisoiio con- lobi (fig. 14). Tale approccio permette il con- nesse con la variabilità delle coildizioiii cli- fronto con le ben note relazioni empii-iche matiche e, soprattutto, coi1 l'iilteivento ailti-o- definite in passato da LEOPOLDet alii (1964), pico. che legano raggio, ampiezza, lunghezza del Le attività antropiche provocai10 variazio- meandro e larghezza del canale. A tal fine si ni dirette o indirette dei parametri idi-ogeo- dovrà però considerare che tali ipotesi preve- n~orficiche caratterizzano ~111coi-so d'acaua. dono che un meandro sia con~postosempli- in inodo da detei-miilare li~odificazioni del cemente ed esclusivan~enteda due archi di naturale andamento fluviale (fig. 8). cerchio opposti. L'entità e la tipologia del trasporto solido Nel caso studiato sono state individuate nonché la diinerisione dei sedirneilti so110 91 cui-ve, che coprono l'intero tronco a principalrneilte influenzate dalla realizzazio- meandri del basso Basento, caratterizzate da ne di invasi artificiali e dalle attività estratti- una forte variabilità dei parametri geometrici ve di depositi gliiaiosj e sabbiosi lungo il gre- (tab. 4). Come per altri corsi fluviali a mean- to fluviale. Entrambi questi iiltelventi deter- dri, si è verificato che alle curve caratterizza- minano, a valle, una diininuzione dei para- te dalla massima lunghezza si associano rag- metri suddetti, induceildo modificazioni del- gi la cui lunghezza è pari a circa 4 volte q~iel- l'andamento fluviale verso coiifizui-azioni a L, la dei raggi delle curve meno lunghe. stabilità relativa piì~alta. I paraiiletri che carattei-izzano il traspor- to solido coilo inoltre influeirzati iii modo non trascurabile dall'erodibilità dei terreni presenti nell'intero bacino e di coilseguenza Paranzetri geonzefuici cleZZe cuwe dei nzealzdri da tutti gli intementi che possono modificar- (1) angolo al vertice (O); (2) raggio (m); (3) ainpiezza la (opere di disboscalileilto, tipo di colture e della curva (m); (4) lunghezza della curva (m). opere di sistel~iazionemontana). Inoltre, gli invasi artificiali t11odificailo il regime delle portate a causa della drastica ri- Miniino duzioize dei deflussi: tali ii~odificazioilimo- Mediana vocano dimiiluzioni della velocità idi-ica e Media della potenza della corrente. Questi due para- Moda Massiino metri possono variare anclie a seguito di ino- dificazioni della pendeilza del cailale e della Varianza 1739 forma della sezione idrica, coiitlesse ad opere di sistemazione idraulica. 111 particolare, le o~eredi difesa dall'esondazione nrovocano la La distribuzione di frequenza delle 4 va- diminuzione del rapporto largllezza/profoil- riabili geometriche considerate presenta una dità del canale e l'auti~entodella velocità idri- certa simmetria solo nel caso dell'angolo al ca, geiieralinente a causa della realizzazioile vertice. Nei restanti tre casi è sostanzialmen- di arginature, dell'approfoi~diii~entodelle go- te asiinmetrica; in particolare, la distribuzio- lene e10 dell'allargaineilto dell'alveo di inagra. ne di freq~ienzaè definibile, con sufficiente Nell'ambito degli iiltei-veilti di difesa approssimazione, lognormale. dell'esoildazione è spesso fi-equeilte la realiz- zazione di rettifiche del corso fluviale che de- terminano localizzati auineilti della neildeilza 6. FENOMENI MODIFICATORI del canale. DELLE CONDIZIONI IDROGEOMORFICHE Le opere di difesa dalle esoiidazioni inodi- ficano generalmente i parailietri idrogeornor- Nel corso del corrente secolo si coilo suc- fici in modo che possano determinarsi anda- cedute numerose variazioni delle sollecitazio- menti a stabilità relativa più bassa (fig. 8). ni sull'ambiente idrogeomorfologico del F. Facendo rifei-imei~toalle figg. 9-1 2, tali Basento che hanno determinato delle tempo- modificazioni detei-iniilaiio uno snostainento rali modificazioni delle generali tendenze del punto rappresentativo delle coildizioni evolutive dello stesso fiume, come quelle ve- idrogeomorfiche orientato vei-so il cai~~pode- rificatesi nel corso degli ultimi trent'anni. A gli andamenti a treccia e instabili. STLJDIO DELLE CAIIATTERISTICIIE MORFOEVOLUTIVE 603

Fig. 15 - Utilizzazione delle risorse idi-iclie del F. Basento: 1 - liri~itedel bacino imbrifero; 2 - stazioiii icirometri- che e liniite dei relativi bacini: (0 - S. Vito; 1 - Pignola; 2 - Gallipoli, 3 - Menzeria); 3 - invaso artificiale e limite del relativo bacino; 4 - opera di prelievo; 5 - opera di prelievo in progetto; 6 - area di captaziolie delle sorgenti; 7 - scarico di acque r-eflue urbane; S - area di prelievo diffuso.

Le variazioni artificiali dei parainetri recenti e rilevanti intei-venti ailtropici e le idrogeornorfici di ui1 corso d'acqua possono rliodificazioili delle tendenze evolutive riscon- quindi mutare l'andamento fluviale, determi- trate. naildo condizioiii di instabilità transitorie dell'alveo ilaturale, indipeildenteinente dal- A) Le opere idrauliche. l'incremento o decremento della stabilità re- Ad oggi esistono due invasi artificiali nel lativa. bacino idrografico del F. Basento: il primo Bisogna infine ricordare che tutte le atti- sul T. Cainastra, presso S. Maria della Rove- vità antropiche che deterniiiiano il prelievo re, in località Ponte delle Fontailelle; il secon- di risorse idriche dal bacino iii~bi-ifero,che do a Pigilola (fig. 15). qiildi producono una diminuzione delle poi-- L'invaso sul Cainastra è stato ultimato nel tate fluviali, lianno come conseguenza la di- 1965 e può contare su un bacino imbrifero ininuzione dell'energia idrica, agente priiici- pari a 350 &n2 e su uiia capacità di invaso pale della dinamica fluviale. totale pari a 42 Mm3. Quiildi, a scala di baci110 l'effetto dov~tioal- I1 sottobacino sotteso dalla diga l-ia l'azione dell'uomo sulle naturali teiidenze un'estensione pari al 22% di quella del baci- morfoevolutive, è conseguenza della sow-appo- iio iri~brifei-odel Baseiito ed è caratterizzato sizione delle perturbazioni dei parametri idro- da uiia piovosità maggiore di quella media geomorfici determinate dalle singole attività. sull'intero bacino. Dal 1969 ad oggi sono af-

fluiti alla digau da 52 a 259 Mm3 all'ailno di acqua. L'impianto dal 1969 accuinula le 6.1. GLI INTERVENTI ANTROPICI NELLA VALLE fluenze invernali per restituirle in alveo du- DEL F. BASENTO railte i mesi estivi, in modo che possano esse- Nel caso del F. Baseiito si è cercato di ve- re prelevate, a fini in-igui e indLstriali, liella rificare l'esisteizza di una relazione tra i più parte bassa della valle del Basento. esigenze idriclie del Consorzio Industriale chi gestisce l'opei-a. Si è passati così da una derivazione illedia annua pari a circa il 5% (circa 600 11s) ad una pari al 3% della portata inedia annua fluente ilel F. Basento. Nell'ultiino ti-enteilnio si è sviluppata ~in'iilteilsaattività agricola idroesigeilte lungo le spoilde del Fiume Baseiito, da Pisticci sca- lo fino alla foce. Tali attività llaiiilo potuto contare su modesti coilti-ibuti ei~luntidalla falda idrica sottei-rai~eadella pialla alluviona- GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG AGO SET OTT NOV DIC le. 111 pai-ticolare, nel tratto tra Pisticci scalo e la piana costiera di Metaponto le pessime Fig. 16 - Modificazioili al regirile fluviale iiuposte dal- caratteristiche idrogeologiche dell'acq~~ifero la diga sul T. Camastra. Sono rappresentate le percen- tuali mensili riferite all'afflusso medio ai111~10 nel pe- alluvioilale (iii cui prevale decisarneilte la fi-a- riodo 1969-1990. (1) Afflusso medio mensile; (2) ero- zione pelitica) no11 peniiettono il i-epcrirnento gazione in alveo per usi industriali e agi-icoli. di i-isorse idriche utili all'agi-icoltura" ii~oder- ila. In tali coildizioili, priiila della realizzazio- ile delle reti irrigue coi~sortili(aliinentate coi1 acque pi-ovei-~ieiltida altri bacini) o dui-ailte I1 regime di q~testoimportante tributario le recenti siccità, si è fatto ii~assicciaii~eiltee del F. Basento ne risulta sconvolto (fig. 16): spesso abusivaineilte, ricorso alle acque durante l'inverno i deflussi sono ridotti per fluenti del Basento. l'effetto dell'invaso e le piene sono attenuate Di diversa natura è il contributo delle ac- per l'effetto della laminazione, mentre le mi- que inli~~essedall'uoino nel corpo idrico del nime portate mensili estive sono maggiori in Fiuine. Si tratta soprattutto degli afflussi idri- vii-tìi dei prelievi dall'invaso. Alla riduzione, a ci provenieilti dagli in~piailtidi ti-attamento partire dal 1969, della variabilità inedia ail- delle acque reflue e dagli scarichi abusivi. Di nua delle fluenze a valle della diga, si è ag- eiltrainbi questi i-isulta di difficoltosa deter- giunta dal 1986 l'entrata in sei-vizio di uil ac- ii1iilazioile la reale ilatura, in particolare I'en- quedotto per le utenze civili di Potenza; ile tità e la q~ialità.Dal punto di vista qualitativo consegue che da tale sottobacino vengono al- si coiisideri che buona parte del fiuine è ri- lontanati irrevei-sibilil~entealcuni milioni di sultato fortemeilte iizquinato (MICH~LIe1 aili, metri cubi di acqua l'anilo. 1990). Un ordiile di graiidezza di tali scarichi Il secoildo invaso è situato a Pigilola di può essere definito mediailte il coiis~inlo Lucania, sul T. Cupa. Tale invaso, ultinlato delle utenze civili servite dall'EAAP. Questo nel 1981, tuttora non in regolai-e esercizio, è Ente eroga coii~plessivai~~eilte700 11s ai 1x1- di limitate dimensioni, con un bacino iinbri- clei abitativi le cui reti di fognatura pi-evedo- fero complessivo di 19 Km2 ed Ltn invaso to- no come recapito finale il F. Baseiito. tale pai-i a 7,5 in^. B) Modificazioni morfologicl~edirette clovute Lungo il Basento si verificano due inipor- all'anti-opizzazioiie. tanti prelievi: L'iilteilsa antropizzazione del fonclovalle del F. Basento, sia dal punto di vista ii~ciu- - un prelievo coilcentrato a fini industriali; striale che agricolo, oltre che detei-ii~inaret111 - prelievi diffusi a fini irrigui, distribuiti da Pisticci Scalo fino alla foce. auinento della doinailda idrica, ha prodotto alcune modificazioili artificiali della i~lorfolo- I prelievi industriali avvengono mediante gia della piana. un'opera di derivazione che utilizza una tra- Negli ultimi 30 anni, lo sviluppo delle at- versa, lunga 300 m, posta alcuni chilometri a tivi tà agricole lungo il foildovalle del F. Ba- monte della stazioile ferroviaria di Ferrandi- sento, coi1 l'eilei-gica lavorazioi~edel terreno na. L'impianto, dotato di dispositivi di abbat- vegetale che ile è conseguita, ha prodotto la timento della portata solida, è in esercizio da regolarizzazioile della superficie topogr a f'ica cii-ca Lin ventennio. La recente crisi del polo di estese aree golenali, uil teinpo iiicolte, rno- industriale ha ridotto considerevolmente le dificaildo totalinente la naturale morfologia. SI l'DIO DELLE CARATI ERISTICI [E MOKFOEVOLU r1VE 605

Ciò lia Drovocato tra l'altro l'obliterazione di so, fin quasi alla foce. Trattasi di interventi fi- brevi canali, debolinente incisi, presenti nelle nalizzati a difende]-e localizzate porzioni del- goleile, lungo i quali scorrevano preferenzial- le sponde lungo il tratto a treccia e a conte- n~eiitele acque cfui-ante le piene. Inoltre, lun- nere le esondazioni, allargando la sezione go il tratto meaiidrifoi-me, sono stati piantati, idrica ordinaria mediante scavi e limitando la a dicesa dei terreni coltivati, filari di alberi ad larghezza di quella di piena mediante argini, alto fristo su entrambe le sponde, che hanno l~tngoil tratto a meandri. auinentato la resisteriza delle stesse all'erosio- Per quanto sinora eiilerso, si dovrà proce- ne, li-eilaildo la naturale divagazione dei dere con cura, valutando il complesso degli meai~dri. effetti degli interventi previsti lungo le spon- Lungo il tratto a ireccia sono stati i-ealiz- de e nell'intero bacino idrografico nonché la zati alcrini argini, in modo discontin~io,a lo- variazione delle azioni erosive localizzate, in cale difesa di aree ind~istrializzateo di terre- funzione della cuivatura della corrente idri- ni coltivati. Questi localmente impediscono ca, della resistenza dei terreni e di tutti quei la naturale espansione delle portate di piena. parametri che condizionano il i-icoi-so alle di- Inoltre si è fatto ricorso a pennelli per difen- fese fluviali. dere dall'erosione infi-astrutture ferroviarie e Dal Dunto di vista idraulico-fluviale si 1-i- i versanti, laddove lanlbiti dalla corrente tiene opportuno adeguare la progettazione idrica. alle esigenze evolutive del corso fluviale, pre- Bisogna infine ricordare la realizzazione, vedendo non solo il calcolo delle sezioni di tra il 1954 ed il 1973, dell'opera di sisteil~a- piena, relativamente a tempi di ritorno tradi- zione idraulica lungo il tratto fluviale inline- zionalmente fiinzioile della iinpoi-tanza delle diatamente a monte della SS 106, precedente- infrastrutture da difendere, ina anche quello meilte descritta. dell'alveo di magra, da ridisegnare in fiinzio- ne di un teinpo di ritorno non superiore a 5 6.1.1. Gli ir~tesveiztiureziisf i anni. 111 tale contesto fortemente antropizzato, d) I programmi per lo sviluppo economi- sono previste sia gi-aildi opere, in grado di co della media e bassa valle del F. Baseilto modificare il reginle delle portate solide e li- prevedono un notevole sviluppo delle attività quide del Fiume, che interventi energici di produttive. n~odificazionedell'uso della piana di esonda- Tra gli scali di Calciano e di Ferrandina, zione. nell'ambito del comprensorio irriguo della media valle Basento, è prevista la crescita a) La travei-sa di Ti-ivigno, in corso di rea- delle attività agricole grazie all'irrigazioile di lizzazione lungo il F. Basento in corrispon- aree poste anche in prossimità dell'alveo. denza dell'abitato, perinetterà di derivare fino Tra gli scali di Ferrandina e di Pisticci è a 10 1n3/s. prevista la crescita di un unico grande polo b) Il piìi recente progetto dell'invaso di industriale, posto, praticamente senza solu- Cugno del Vescovo prevede la realizzazione zione di continuità, sulla sponda destra della di una sezione di sbarramento costituita da piana alluvionale (tav. 1). una traversa dotata di paratoie. Questa do- vrebbe garantire a valle un deflusso di 0,s m3/s per l'appi-o\r\rigioi~an~entoidrico delle aree industriali servite dalla traversa di Fer- i-andiiia e di 0,s m3/s per garantire le condi- Il crescente utilizzo, negli ultimi trent'anni, zioni di sopravviveilza della flora e della fau- delle risorse idriche dell'intero bacino del F. na. Mediante tiil volume di invaso di 11,7 Basento, ha influenzato il regime fluviale. ~111~si prevede di derivare verso il bacino D'altra parte lo studio storico ha evidenziato d'invaso di S. Giuliano (bacino imbi-ifero del clie talune inodificazioni subite nel tempo da F. Bradano) circa 48 Mm3 all'anno, pari a tale regime siano cronologicainente correla- 1,33 il~~ls,ovvero a circa il 10% del deflusso bili con i principali interventi antropici. medio annuo. Sulla base di tali risultanze si è ritenuto C) Le opere di sistemazione del corso flu- necessario comprendere se tali effetti sono viale del F. Basento prevedono interventi in- stati idrologicamente significativi per l'evolu- tensi lungo le sponde del tratto medio e bas- zione del basso corso fluviale del Basento. 300 tiva al 1961-1971 risulta ti-aslata nel verso per ----- 1 - - - .. . . . 2 cui, a ~aritàdi affl~lussi,il sottobacino mostra 200- -.-3 una minoie «efficenza»,cioè accusa maggiori ...... l, ---5 uerdite. - 100- Se il trenrl segnalato per la stazione di Pi- E -qriola non ~LIÒche riteilei-si sostai~zialmente naturale, iil relazione alla Iiinitata incidenza ciegli iiltei-veilti ailtropici a monte della stessa nel periodo esaii~inato,quelli emersi per le due stazioni di valle sono i11 inodo crescente -200 - itlflueilzati dalle attività umane; iil questo caso sono tanto forti da invertire la tendenza -300 I I ctella porzione montana del bacino. In illodo -200 -100 o 100 200 P-P, (mml particolare, è plausibile che i suddetti effetti siano legati prevaleiltemeilte alla presenza di Fig. 17 - Variazioni nel tempo ciella relaziorie tra gli cospicui prelievi posti tra le due stazioni afflussi e le perdite. Rette di regressione relative alle idrometriche poste a valle. Infatti, calcolando differenze, calcolate anno per anno, A-A,, e P-P,,,, re- lative alla stazione idrometrica: Pignola, (1) 1926- anno per anno la media progressiva della dif- 1971, (2) 1961-1971; Gallipoli (3) 1927-1971, (4) 1961- ferenza tra il deflusso annuo a Meilzena e 1971; Menzena, (5) 1939-1971, (6) 1961-1971. quello a Gallipoli, risulta che dal 1960 in poi

A tal fine, per ciascun anno e per ciascun sottobacino imbrifero relativo alle stazioni idrometriche. sono state calcolate le differen- ze tra l'affluiso annuo (A) e l'afflusso medio annuo (A,) nonché tra la perdita apparente annua (P) e la perdita effettiva annua (P,,). Da tale serie di dati è stata estratta quella re- lativa al periodo 196 1- 197 1, ottenendo così sei gnippi di dati, due per ogni stazione idro- metrica. Infine, per ciascun gnippo di dati, sono state calcolate le rette di regressione, rappresentate in fig. 17. I1 confronto tra per- Fig. 18 - Differenza tra il deflusso alle stazioili idro- dite e afflussi annui riferiti ai valori medi del metriche di Menzena e di Gallipoli. Calcolata tale dif- periodo di osservazione permette di definire ferenza anno per anno e la media progressiva al cre- un q~iadroin cui realisticamente le fluttua- scere degli anni di osseivazione, è rappresentato l'an- damento di tale media negli ultimi dieci anni disponi- zioni climatiche naturali risultano estrema- bili. mente smorzate. Indipendentemente dal gra- do di correlazione, si possono osservare le posizioni assuilte dalle rette 1961 - 1971 I-i- spetto a quelle relative a tutto il periodo di tale media è sostanzialmente decrescente, osservazione, per comprendere con quale grazie anche a dei valori annuali negativi del- tendenza si siano modificate le perdite nel la suddetta differenza (fig. 18). Se quindi in periodo 1961 - 197 1, durante il quale sono cre- alcuni degli anni '60 è defluita piì~acqua a sciute considerevolmente le attività umane Gallipoli che a Menzena, nonostante la tra- lungo le sponde del fiume. scurabile permeabilità della piana alluvionale Per la stazione idrometrica montana di in questo tratto e nonostante la differenza Pignola la retta 196 1- 197 1 appare traslata nel nell'estensione del bacino di alimentazione, si verso per cui a parità di A-Am risulta minore deve ritenere che lo sviluppo delle attività P-Pm. Le rette relative alla stazione inter- agricole idroesigenti, iil tutta la bassa valle media, quella di Gallipoli, sono ruotate l'una del Basento fino alla foce, abbia sottratto al rispetto all'altra, mentre per la stazione di Fiume significative risorse idriche e quindi Menzena la situazione si ribalta: la retta rela- energia al relativo ambiente idrogeomorfico. STIJDIO DELLE CARATTERISTICHE MORFOEVOLUTIVE 607

7. CONCLUSIONI relazioni empiriche tra le caratteristiche idro- geomorfiche, gli andamenti fluviali e la rela- L'inqtiadrarnento del segmento fluviale tiva stabilità, nonostante abbia mostrato al- nel contesto del bacino idrografico ha evi- cuni limiti, ha fornito indicazioni coerenti denziato come cluest'ultiino sia divisibile in con quanto emerso per altra via. due porzioni, una appeizninica e una brada- L'andamento a treccia del F. Basento C ri- nica, che presentano caratteristiche netta- sultato sostanzialmente stabile; quello mean- mente differenti sia dal punto di vista geolo- driforme, invece, è risultato in condizioni po- gico e geomoi-fologico che idrologico e cli- tenzialmente instabili. matico. La ricerca delle relazioni di causa-effetto La relazione tra afflussi ineteoi-ici e de- tra l'intervento antropico recente e le modifi- flussi fluviali lungo il bacino è risultata pre- cazioni delle tendenze inorfoevolutive fluvia- valenteniente influenzata dalle condizioni cli- li, per quanto degna di ultei-iore approfondi- matiche. La ricostruzione delle n~odificazioni mento, ha evidenziato come stretto sia tale delle relazioni tra afflussi e perdite dei sotto- legame allorq~iandosi realizzino grandi ope- bacini relativi alle stazioni idrometriche del re o diffuse trasformazioni nell'uso del suolo. F. Basento, ha evidenziato l'influenza recente dell'intei~entoantropico. Ma~zoscrittopervenuto il 3 ottobre 1991. Lungo il F. Basento, da Ferrandina alla Testo approvato per la strcinpa il 16 ottobre 1992. foce, sono stati individuati due differenti an- Ultime bozze restituite il IO iizaggio 1993. damenti fluviali: a inonte l'alveo è poco inci- so e ampio, tipico degli andamenti a treccia; a valle l'alveo è unicursale, inciso e sinuoso, BIBLIOGRAFIA tipico degli andamenti a meandri. I1 tratto a treccia è caratterizzato dall'ele- AA.W. (1983) - River 17zeanderiizg. Proceedings of the coilfereilce Rivers '83, New Orleans. vata velocità di variazione del corso fluviale; ADAMESTEANU D. (1974) - uL antica. Di tale maggiore velocità però non muta signifi- Mauro editrice, Cava dei Tirreni. cativamente la tipologia dell'andamento fl~i- ANDERSON A.G., PARKERG. & WOOD A. (1975) - Tlze viale. Per il tratto a meandri, le lenti modifi- flow and stability clzaracteristics of alltivial rivers cazioni emerse hanno causato nel corso del clza~znels. University of Minesota, St. Anthony secolo un progressivo aumento della sinuo- Falls hydraulics laboratory, project report n. 161. sità, associabile a decrescenti condizioni di BEGIN Z.B. (1981) - Tlze relatiolzslzi~~betwee~z flow- stabilità di tale andamento. slzear stress and stream pattenz. Journal of In tale contesto, a partire dal '60, l'inter- Hyrdology, 52. è BOENZIE, PALMENTOLAG. & VALDUGAA. (1976) - vento antropico si sovrapposto in modo Caratteri geol7zorfologici del roglio Matera. Boll. non trascurabile. Laddove nel 1954 l'alveo Soc. Geol. IL., 95. era libero di evolversi attraverso golene incol- Bozza~oF., GUADAGNOF.M., LAURETIL,, SCARASCIA te e segnate dalle recenti divagazioni fluviali, MUGNOZZAG. & VALENTINTG. (1989) - L'iizfluelz- negli anni successivi si è verificato l'attecchi- za degli assetti litostratigrafici dei depositi regressi- mento di alberi di alto fcisto lungo le sponde, vi s~~ll'evol~~zione~~zotfologica delle valli ~zord- nonché la coltivazione di tutte le aree golena- orientali della Fossa bradalzicn. Geologia App. ed li, fino all'alveo di magra, e la comparsa dei idrogeologia, 24, Bari. BRICE J.C. (1974) - Evol~itioi7of'i7zea~zde~ Ioops. Geol. primi interventi antropici diretti a rettificare Soc. Am. Bull., 85. e difendere le sponde. Le uniche rilevanti BRICE J.C. (1980) - Stability of' relocated strea~?i modificazioni fluviali emerse negli ultimi clzaiz~zels. Repoi-t n. FHWA/RD-801158, Federal trenta anni sono risultate coi-relabili ai copio- Highway Administration, Washiilgtori. si deflussi del periodo 1956-1960. BRICEJ.C. (1982) - Stream c/zai?~zeistability assessnzeizt. Lo studio dei caratteri idrogeomorfici ha Report n. FHWAIRD-821021, Federal Highway evidenziato che lungo il tratto studiato le ca- Administration, Washiilgtoil. ratteristiche granuloil~etrichee di resistenza CALOIERO D. & MERCURI T. (1982) - Le allziziioizi in delle alluvioni, la pendenza dell'alveo, la si- Basilicata dal 1921 al 1980. CNR IRPI Cosenza, Geodata, 16. nuosità, la forma della sezione idrica, nonché CANTORE V,, IOVINOF. & PONTECORVOG. (1987) - la potenza della corrente siano correlabili Aspetti clir7iatici e zoize fitocliiizaticfze della Basili- con l'andamento fluviale, coerentemente con cata. CNR, 1st. di Ecologia e Idi-ologia forestale, le esperienze note in bibliografia. I1 ricorso a pubbl. n. 2, Cosenza. COTECCHIAV., DAI PKA G. & RIIAGR~G. (1971) - MIN~STEROLAVORI PUBI~LICI, Co~is. Sup. Servizio Morfogelzesi litorole olocelzicn trci Capo Sl~ttlicoe Idrografico (1921-1986) - Arzlinli irlrologici. 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