P.R.G. ‘99

COMUNE DI NEVIANO DEGLI ARDUINI PROVINCIA DI

VARIANTE GENERALE P.R.G. ‘99

ADOZIONE: Del. C.C. n°______del ______

CONTRODEDUZIONE ALLE OSSERVAZIONI E ALLE RISERVE: Del. C.C. n°______del ______

APPROVAZIONE: Del. C.P. n° ______del ______

ELABORATO C

Settembre 1999

RELAZIONE DI ANALISI

IL SINDACO IL SEGRETARIO

PROGETTO: - Studio di Architettura e Urbanistica Dott. Arch. Guido Leoni Via Affò, 4 - Parma - telefono/fax (0521) 235610

DIRECTORY: 9810NEVIANO.PRG\ FILE: RELAZIONE_ANALISI.DOC P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99

Progettista: Arch. Guido Leoni

Collaboratori: Ing. Paolo Bertolotti

Arch. Michela Comani

Arch. Pierfrancesco Lino

Laura Leoni

P.R.G. Neviano degli Arduini ‘99

INDICE

Cap. 1° - ANALISI SOCIO-DEMOGRAFICHE PREMESSA 1.1 CONDIZIONE DEMOGRAFICA 1.1.1 Andamento demografico e mobilità territoriale 1.1.2 Struttura di età (tab. 6-7-8) 1.1.3 Struttura familiare (tab. 10-11-12-13-14) Tabelle 1-15 1.2 CONDIZIONE ABITATIVA Tabelle 16-25 1.3 CONDIZIONE OCCUPAZIONALE, ECONOMICA E PRODUTTIVA. FABBISOGNO OCCUPAZIONALE 1.3.1 Dinamica dell'occupazione 1.3.2 La struttura delle imprese Tabelle 26-31 1.3.3 La condizione produttiva del Settore Agricolo Tabelle 4.1-4.10

Cap. 2° - CENSIMENTO DELLE CASE SPARSE 2.1 ANALISI DEGLI INSEDIAMENTI SPARSI: CENSIMENTO DEGLI EDIFICI IN ZONA AGRICOLA CONNESSI E NON CONNESSI CON L’ATTIVITÀ AGRICOLA (Tav. A1 - Allegato A 2) 2.2 CENSIMENTO E SCHEDATURA DEGLI EDIFICI CON CARATTERISTICHE DI BENE CULTURALE O DI VALORE STORICO-TESTIMONIALE IN ZONA AGRICOLA (E)

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Cap. 3° - ANALISI DEI VINCOLI 3.1. STATO DI FATTO E CARTA DEI VINCOLI (aggiornato al settembre 1999) 3.1.1 STATO DI FATTO 3.1.1.1 Analisi degli insediamenti sparsi 3.1.1.2 Condizioni Urbanistiche 3.1.2 ANALISI DEI VINCOLI

Cap. 4° - SCHEDATURA DELLE ZONE “A” E ANALISI STORICO-ICONOGRAFICHE

Cap. 5° - BOZZA DI IPOTESI PROGETTUALI PER GLI EDIFICI DI VALORE STORICO- TESTIMONIALE IN ZONA AGRICOLA E PER LE ZONE A 5.1 EDIFICI DI VALORE STORICO-TESTIMONIALE IN AREE AGRICOLE – “ZONE E” 5.2 ZONE OMOGENE A

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ELENCO DELLE TAVOLE E DEGLI ELABORATI ALLEGATI

A = Tavole ed elaborati grafici A1 = Stato di fatto – Condizioni urbanistiche e analisi degli insediamenti sparsi 7 tavole - scala 1: 5000 A2 = Analisi degli insediamenti sparsi: censimento degli edifici in Zona Agricola “E” con carattere di interesse storico-testimoniale 95 schede A3 = Insediamenti storici 1 tavola - scala 1:25000 A4 = Planimetrie catastali storiche al 1938 2 tavole - scala 1: 2000

B = Tavole B1 = Carta dei vincoli 2 tavole - scala 1:10000 B2 = Carta dei vincoli 7 tavole - scala 1: 5000 B3 = Carta di Sintesi dello stato di fatto e dei vincoli 1 tavola - scala 1:25000

C = Elaborati non grafici C = Relazione di Analisi

D = Tavole

Dn° = Analisi delle Zone Omogenee “A” e bozza di progetto 36 tavole – scale varie

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Cap. 1° - ANALISI SOCIO-ECONOMICHE

PREMESSA Tizzano, Monchio, (Appennino Est). Le successive analisi – condizioni Le analisi specifiche di Neviano, fanno demografiche, abitative, occupazionali- riferimento ai dati ISTAT del 13° censimento produttive – sono state condotte operando un dell’ottobre 1991; per i principali dati confronto fra il di Neviano degli demografici e abitativi, è stato svolto un Arduini e le realtà di altri Comuni: in aggiornamento al 31 dicembre 1997. particolare si è ritenuto necessario, nel Le analisi di seguito esposte, costituiscono un redigere una variante generale di PRG, primo livello di analisi che si integrerà con inquadrare le problematiche di uno specifico altri studi di tipo storico e ambientale. contesto territoriale – il Comune di Neviano degli Arduini – nell’ambito delle relazioni che si sono stabilite fra questo e i territori di alcuni Comuni vicini; questo ambito intercomunale evidenzierà gli elementi di omogeneità e/o differenziazione fra il Comune di Neviano degli Arduini e realtà territoriali ad esso vicine, fornendo quelle conoscenze che consentiranno di individuare gli obiettivi specifici di programmazione sui quali basare le ipotesi pianificatorie di P.R.G. Sono state pertanto confrontate alcune delle principali condizioni demografiche, abitative, economiche, negli anni 81-91 e 1997 (in alcuni casi) relative al Comune di Neviano degli Arduini e dei Comuni della Comunità Montana Appennino Parma Est raggruppati, nelle tabelle successive, per realtà territoriali omogenee: Neviano, , Lesignano Bagni (Comuni confinanti); , , (Comuni della Val Baganza); ,

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1.1 CONDIZIONE DEMOGRAFICA Comune che ha avuto l’incremento percentuale più alto; − una terza fascia, con una tendenza alla 1.1.1 Andamento demografico e mobilità stabilità demografica per i Comuni di territoriale Neviano e Calestano, pur con una flessione fra 1981 – 91; Il comune di Neviano al settembre 1998, In particolare Neviano fra il 1981-91 ha conta 3.596 abitanti e 1.694 famiglie, con avuto un calo di – 356 abitanti (-9%), per una superficie di 47,53 kmq e pertanto con poi passare ad un leggero incremento fra una densità di 34 abitanti/kmq, questi dati il 1991-97 di +21 abitanti (+1%). pongono il Comune in una condizione media, con Tizzano e Calestano, rispetto agli altri Comuni della Comunità Montana; i più alti, MOBILITÀ INTERNA (tab. 3 – 4) con densità che variano di 120 ai 160 ab./kmq, sono i comuni di Langhirano, Felino, Centri Abitati 1 Sala Baganza; i soli altri Comuni con densità più basse sono quelli montani di Corniglio, − A Neviano la popolazione complessiva Monchio, Palanzano (dai 19 ai 24 dei Centri Abitati al 1991 era di 1.197 abitanti/Kmq). abitanti (33%), con una calo dal 1981 di – 160 abitanti (pari al –11,8%). A titolo Negli anni 1981 - 91 – 97 nei Comuni della esemplificativo la popolazione dei centri Comunità Montana si sono manifestate 3 abitati per altri Comuni della Comunità diverse tendenze (tab.2): Montana è pari al 45% per Lesignano, al − una prima fascia di Comuni, quelli 66% per Corniglio. appenninici con un costante e forte calo − Il dato fondamentale è comunque demografico, anche se percentualmente l’assenza di centri polarizzanti con alti inferiore dopo il 1991; valori assoluti di popolazione; i tre − una seconda fascia, caratterizzata da un maggiori centri – Neviano con 138 costante incremento demografico: per i abitanti, Scurano con 235 abitanti, La Comuni di Langhirano, Felino, Sala Costa con 150 abitanti – hanno una Baganza e Lesignano; quest’ultimo è il

1 L’elenco dei Centri Abitati e Nuclei, coincide con il Censimento ISTAT 1991.

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popolazione pari al solo 14 % della Case Sparse popolazione comunale (si pensi al confronto con la maggior parte delle altre La popolazione al 1991 delle case sparse era realtà comunali – ad eccezione di alcuni di 1.268 abitanti (35%), con un calo dal 1981 Comuni appenninici – dove la di –143 abitanti (pari a –5,4%); pur se il calo popolazione del capoluogo varia fra il 50- è inferiore ai decenni precedenti, emerge la 60% della popolazione comunale). differenza con il Comune confinante di − Gli altri centri abitati con popolazione al Lesignano dove c’è stata una forte inversione 1991, compresa fra i 50-100 abitanti di tendenza con un incremento del +50% sono: degli abitanti nelle case sparse. Ariolla (79 abitanti), Campora (84 La popolazione, quindi del forese (case abitanti), Cedogno (89 abitanti), sparse più nuclei) (tab. 4) rappresenta il Provazzano (68 abitanti), Sella di 67% della popolazione comunale; Lodrignano (78 abitanti), Urzano (70 percentuale notevolmente alta, abitanti). considerando che mediamente per i Comuni − I rimanenti 6 centri abitati al 1991 della Provincia la percentuale è attorno al avevano una popolazione inferiore ai 50 30%. abitanti: Occorre evidenziare che fra 1981-1991, il Lupazzano (33 abitanti), Misano (30 calo maggiore in percentuale e di valore abitanti), Mozzano (50 abitanti), Ozzale assoluto si è avuto tuttavia nei centri abitati. (41 abitanti), Sasso (43 abitanti), Vezzano (79 abitanti). NATALITÀ – MIGRAZIONE (tab. 5) Nuclei2 Altri importanti indicatori sono i saldi La popolazione al 1991 dei Nuclei Abitati era demografici in relazione ai saldi di natalità e di 1.149 abitanti (31,7%); la cui popolazione migratori. complessiva dal 1981 è calata di -53 unità Nel Comune di Neviano degli Arduini, il saldo (pari a – 4,4%). di natalità dal 1981 al 1997 è costantemente negativo (fenomeno peraltro generalizzato);

2 Come nota 1.

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viceversa il tasso migratorio, dal 1981 al presentino un ordine di grandezza 1997 è quasi sempre positivo, con le punte maggiore, pari o minore di quello delle più elevate nel 1992 e 1993; il numero delle classi oltre i 55 anni, si qualifica la famiglie presenta valori oscillanti pur con popolazione come progressiva, tendenza all’incremento. stazionaria o regressiva (che equivale ad Considerando che dal 1991 la popolazione è un processo di invecchiamento). stabile, e che il saldo naturale (nati – morti) è Il processo di invecchiamento, come costantemente negativo (-315 abitanti), risulta fenomeno generale della Provincia, inizia che la stabilità di popolazione è in negli anni ’60, e aumenta nei decenni relazione alla sola mobilità della successivi. popolazione; infatti dal 1991 al 1997 il saldo Nel 1981 il processo di invecchiamento è migratorio presenta complessivamente un ormai generalizzato con valori omogenei valore positivo di +285 abitanti (-473 abitanti su tutta la Provincia, con valori medi della per emigrazione, +758 abitanti per differenza fra le classi estreme attorno ai immigrazione). 15/16 punti percentuali.

− Nel 1981 (tab.6) nella Comunità Montana 1.1.2 Struttura di età (A. P. Est), sulla media totale dei Comuni (tab. 6 - 7- 8) la differenza fra i due estremi risulta di 22 punti percentuali, quindi più alta rispetto La struttura della popolazione per classi di alla media Provinciale; questo valore ha età, è uno dei principali indicatori per valutare valori ancora più alti per i Comuni della la condizione demografica da un punto di Montagna (attorno a 30 / 33 punti vista anche qualitativo. percentuali); valori decisamente più bassi Una prima visione d’insieme di alcune presentano i Comuni della fascia caratteristiche strutturali della popolazione la pedecollinare quali Sala (8 punti), Felino si può ottenere dall’applicazione degli indici (10 punti), Langhirano (13 punti). di Sundbarg: la somma degli individui fra i Neviano presenta un valore di 33 punti 15 e i 55 anni costituisce un’invarianza percentuali, quindi fra i più alti. demografica, costituendo tale somma circa il 50% della popolazione; ne segue che, a seconda che le classi inferiori ai 14

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- Nel 1991 (tab.6) il processo di La popolazione superiore ai 55 anni è attorno invecchiamento aumenta sulla media al 46% (1.682 unità, con un calo di –45 totale dei Comuni della Comunità unità), con valori simili a Tizzano e Monchio; Montana (la differenza fra le 2 classi la popolazione più giovane inferiore ai 14 estreme di età è di 25 punti percentuali), anni è di 359 unità (pari al 9,9%), con un calo ma con valori molto diversificati fra i di 100 unità circa dal 1991. Comuni: • si accentua la differenza fra le 2 classi La popolazione complessiva fra i 14 – 55 per i comuni della Montagna dove anni risulta quindi di 2.041 abitanti, pari al l’invecchiamento aumenta sensibilmente, 56% della popolazione totale. con valori che oscillano fra i 38 / 42 punti di differenza fra le due classi Analizzando per Neviano i dati per classi (con casi estremi, come il Comune di quinquiennali di età nel decennio 1981 – 91 Corniglio, dove la popolazione di oltre (tab.7), risulta: 55 anni supera il 50%); il processo di − La popolazione sotto i 14 anni di età invecchiamento aumenta percentualmente risulta diminuita di 97 unità, pari a – in modo molto forte anche per gli altri 21%. Comuni: Sala passa da 8 punti Importante al fine del dimensionamento percentuali di differenza a 16; Felino delle strutture scolastiche la popolazione da 10 a 16; Langhirano da 13 a 21; fra 0 – 14 anni, risulta essere al 1991: unico comune in controtendenza • 0 – 4 anni, di 109 unità, con un calo di rispetto a tutti i comuni della Comunità – 18 unità; Montana è Lesignano, la cui • 5 – 9 anni, di 116 unità, con un calo di differenza percentuale fra le due classi – 44 unità; diminuisce di 1 punto percentuale, con • 10 – 14 anni, di 134 unità, con un calo valori di differenza del 15%. di – 35 unità. • Neviano, presenta ancora valori molto alti – differenza percentuale di 36,6% - − La popolazione fra i 15 – 54 anni, pur non verificandosi il forte risulta avere un calo complessivo di 45 incremento del processo di unità, pur se differenziati fra le sottoclassi invecchiamento avuto negli altri di età: Comuni.

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• fra i 55 e 74 anni vi è un calo di 129 • con prevalenza femminile nelle classi unità, nella media del calo fra 65-74, e soprattutto oltre 75. complessivo demografico fra l’81-91 (pari al 9%); in questo quadro si evidenzia l’incremento della 1.1.3 Struttura familiare popolazione oltre i 75 anni (+84 unità (tab. 10 - 11- 12 – 13 - 14) pari a + 18%). • Significativo, come dato positivo, Il dato generale più rilevante di tutta la l’incremento di +104 unità (pari a Provincia è il progressivo calo del numero +31%) della classe fra i 25-34 anni. medio dei componenti per famiglia; la media provinciale è passata da 3,8 − Che il processo di invecchiamento a componenti/famiglia del 1951 a 2,5 del 1991. Neviano sia meno forte che nella Negli ultimi 6 anni, dal 1991 al 1996, per i media Provinciale, risulta anche Comuni della Comunità Montana, si è passati dall’analisi della classe di età della da un valore di 2,65 a 2,33 popolazione oltre i 55 anni: infatti componenti/famiglia, con valori tuttavia complessivamente rappresentano il differenziati fra i Comuni. 29,8% (contro il 36,7% della media della Le differenze più alte (fra 4 – 5 punti Comunità Montana); soprattutto è percentuali) si sono verificate nei Comuni significativo il dato che la classe di età fra dell’Appennino (dove al 1991 i valori sono 65 – 75 anni diminuisce, anziché molto bassi variando fra 2,0 e 2,1 aumentare. componenti/famiglia); attorno alla differenza di 1 / 2 punti percentuali gli altri Comuni, con − Di notevole importanza risulta essere la l’eccezione del solo Comune di Neviano, classe di età in rapporto al sesso: dove il numero componenti/famiglia di 2,70 complessivamente la popolazione rimane invariato dal 1981 al 1991. maschile e femminile si distribuisce attorno al 50%, con differenze nell’ambito Neviano è passato da 2,50 comp./famiglia di alcune classi di età: al 1981 a 2,16 componenti/famiglia del • con prevalenza maschile nelle classi 1991, valore che si è ulteriormente abbassato fra 15-24, 35-44, 45-54, 55-64; a 2,12 comp./famiglia del 1998.

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Rapportando le percentuali di variazione fra • le famiglie in coppia con figli sono 393, abitanti e famiglie i valori sono molto pari al 26% del totale. differenziati fra i comuni: Corniglio, Tizzano, Monchio, Palanzano, al calo demografico si La definizione quantitativa di queste tipologie accompagna anche il calo del numero delle di famiglia, avrà importanti ricadute sul tipo e famiglie, pur se in percentuali più basse di sulla qualità dei servizi e delle strutture quello della popolazione; per gli altri Comuni pubbliche. l’incremento più alto è stato a Felino (+ 713 famiglie, pari a + 40%). − Altro importante parametro per valutare la Neviano: condizione qualitativa della struttura − fra 1981 e 1991 è stato pressoché stabile demografica, è il grado di istruzione (1.557 famiglie al 1981, 1.540 famiglie al della popolazione (tab.15): emerge 1991), al quale aveva corrisposto un più come dato complessivo, fra 1981 – 91, un forte calo demografico (-356 abitanti, pari forte incremento della popolazione con al –9%). titolo di studio dalla licenza media alla − fra il 1991 e 1996, questo processo si è laurea (+ 337 persone pari a + 35%); invertito con un incremento di +142 questo dato diventa ancora più rilevante famiglie (pari a +9%), per un totale di se si considera l’incremento della 1.682 famiglie, al quale ha corrisposto un popolazione con diploma (+ 185 persone, più modesto incremento demografico pari a + 77%). (+21 abitanti, pari a +1%).

Per valutare le famiglie e componenti per ampiezza di famiglia, si rinvia alle Tabelle 11- 12 (al 1991); di questi valori particolarmente significativi sono: • le famiglie con una sola persona sono 492, pari al 32%; • le famiglie in coppia senza figli sono 355, pari al 23%; • le famiglie in coppia con solo padre o sola madre con figli sono 27, pari al 5%;

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NEVIANO DEGLI ARDUINI VARIAZIONI DEMOGRAFICHE DAL 1861 – 1991

1861 1951 1961 1971 1981 1991 1997

Popolazione 5.247 7.720 5.995 4.351 3.970 3.614 3.635

Alloggi Occupati - 2.054 1.818 1.453 1.489 1.535 -

Alloggi non occupati - 250 462 776 1.346 1.445* -

Totale Alloggi - 2.304 2.280 2.229 2.835 2.980 -

Nota: Per Neviano i valori massimi di popolazione sono stati raggiunti nel 1921 con 8.312 abitanti e nel 1931 con 8.901 abitanti.

∗ di cui 1.139 utilizzate per vacanza, 1.016 per lavoro e 123 per altri motivi.

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1.2 CONDIZIONE ABITATIVA differenziato, per alcune aree con valori molto superiori alla stessa media regionale • Il primo dato emergente, considerando le che al 1971 è circa del 10%. variazioni globali degli ultimi decenni, è Ad una lettura differenziata per che l'aumento delle abitazioni e delle comprensori, si rileva infatti una stanze occupate è stato un fenomeno percentuale elevatissima di alloggi vuoti generalizzato in molte aree del territorio nei due comprensori Appennini PR Ovest provinciale; in particolare il confronto del e PR Est, le più alte della Regione, numero di abitazioni fra il 1981 ed il 1991 rispettivamente il 25,5% ed il 28,5%, evidenzia un aumento differenziato fra i mentre il comprensorio Bassa Est al 1971 comuni pedecollinari, con valori del 3-6% è su valori del 6%. per Neviano, Lesignano, Langhirano, Il Comune di Neviano al 1981 presenta Calestano, e valori più elevati, 11-12% una percentuale di alloggi vuoti del 47,5% per Sala Baganza e Tizzano, fino al (n° 1.346), quindi nell’ambito dei valori del +23,9% di Felino (tab. 16). 44-54% relativi ai Comuni di Calestano, Per assegnare un significato a questo Corniglio e Tizzano; mentre i valori per i fenomeno occorre tuttavia relazionarlo ad comuni di Felino e Sala Baganza sono del altri importanti indicatori quali: gli indici di 20-21%; ciò evidenzia soprattutto la affollamento, il numero medio di stanze vocazione turistica dei territori collinari per abitazione, gli alloggi non occupati. e quindi la presenza di seconde case. Analizzando le variazioni fra il 1981 ed il 1991 degli indici di affollamento si verifica Aggiornando la situazione degli alloggi vuoti che a Neviano il rapporto fra abitanti e di Neviano al 1991 emerge una percentuale stanze di abitazioni occupate e non, si di alloggi vuoti si attesta sul 48,5%, abbassa dallo 0,32 ab./stanza del 1981 nell’ambito dei valori del 46-61% dei Comuni al valore di 0,28 ab./stanza al 1991, di Calestano, Corniglio e Tizzano; i valori per inferiore alla media provinciale di 0,46 i comuni di Felino e Sala Baganza sono del ab./stanza. 13-18%; per Lesignano del 37%.

• All'interno della provincia di Parma Neviano: complessivamente al 1991 le l'aumento delle abitazioni vuote fra il abitazioni occupate sono 1.535 (tab. 16b), 1951 e il 1971 è avvenuto in modo le abitazioni non occupate da residenti

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sono 1.445 per complessivi 2.980 alloggi; Nuclei: 510 abitazioni occupate con considerando che il numero delle famiglie è 508 famiglie, gli alloggi non 1.540 sono ipotizzabili al 1991 solo n° 5 occupati sono 519 (33%), per casi di coabitazione. un totale di 1.027 alloggi. Le Dal 1981 al 1991, l'incremento degli alloggi famiglie sono quindi il 33% del occupati è stato di 46 alloggi (+3%), mentre totale, di poco inferiore al 31% per gli alloggi non occupati da residenti della popolazione residente. l’incremento è stato di 99 alloggi (+7%) Case sparse: 521 abitazioni occupate con (tab. 16a). 523 famiglie, gli alloggi non occupati sono 497 (35%). Le Importante per conoscere la disponibilità di famiglie sono quindi il 34% del alloggi da inserire nel calcolo del fabbisogno, totale, di poco inferiore al 35% è il motivo della non occupazione e la della popolazione residente. localizzazione degli alloggi vuoti (tab.19). Relativamente al motivo della non Emerge come dato fondamentale una occupazione, al 1991 su un totale di 1.445 distribuzione sostanzialmente omogenea alloggi, vi sono 1.016 (70,3%) alloggi utilizzati della popolazione, delle famiglie, degli per vacanza, e 123 (8,5%) alloggi utilizzati alloggi occupati e non fra i centri abitati, per lavoro od altro, per cui restano solo 306 nuclei e case sparse, ciascuno con un alloggi non utilizzati (21,2%). valore equivalente di 1/3 circa. Analizzando il numero di alloggi al 1991 per distribuzione fra centri abitati, nuclei e case sparse, risultano cosi suddivisi (tab. 17): Il numero medio di stanze per abitazione è Centri abitati: 506 abitazioni occupate con di 4,60 al 1981 (tab. 16a) nelle abitazioni 506 famiglie e 439 alloggi non occupate da residenti, e di 4,3 occupati (18%), per un totale di stanze/abitazione per il totale delle abitazioni; 945 alloggi. Le famiglie sono lo stesso dato al 1991 risulta aumentato a quindi il 33% del totale, 5,0 nelle abitazioni occupate da residenti, equivalente al 33% della ed aumentato a 4,8 stanze/abitazione per il popolazione residente nei totale delle abitazioni (1991). centri abitati (1.197abitanti).

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Questo parametro è particolarmente significativo per ipotizzare l'uso medio degli alloggi e per Neviano è su un valore di poco superiore alla media degli altri Comuni del Comprensorio, infatti sul totale delle abitazioni, i valori al 1991 risultano essere del 4,5 st./ab. per Langhirano e Calestano, di 4,8 st./ab. per Felino e Corniglio, comunque paragonabile alla media provinciale di 5,05 st./ab. L'indice di affollamento complessivo per alloggi occupati al 1991 risulta essere: residenti/stanze occupate = 3.614/7.676 = 0,47; anche considerando il numero di stanze solo per uso esclusivo di abitazione e comprendendo le cucine l'indice di affollamento resterà invariato, ciò fa ipotizzare per Neviano un elevato standard abitativo per le abitazioni esistenti.

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1.3 CONDIZIONE OCCUPAZIONALE, terziario e diminuzione costante nel ECONOMICA E PRODUTTIVA. settore primario ed un differente FABBISOGNO OCCUPAZIONALE andamento nel settore secondario, con Parma che in contro tendenza aumenta di 1.3.1 Dinamica dell’occupazione poco la popolazione attiva, che presenta un calo demografico e che perde il ruolo La distribuzione della popolazione attiva fra i storico di polo territoriale accentratore, vari settori della produzione (Primario, infatti Parma fra il 1981 ed il 1991 Secondario e Terziario) ha subito in generale presenta un incremento di solo il +1,2% di molti cambiamenti negli ultimi decenni: attivi ed addirittura perde 43 unità. • al 1951 la composizione per settori di attività della popolazione era ancora quella A Neviano nel 1981 vi erano 556 attivi nel del sistema economico d’anteguerra, a settore primario (36%), 545 attivi nel settore carattere prevalentemente agricolo; secondario (36%) e 426 attivi nel settore • al 1961 in generale il quadro dei settori di terziario (28%), per un totale del 38,7% di attività appare profondamente mutato, persone in attività; questa situazione rispecchiando il fenomeno dell’esodo confrontata con gli altri Comuni del agricolo e della crescita dell’industria a Comprensorio, evidenzia un Comune che si carattere estensivo che punta sulla colloca nelle aree collinari con una scarsa moltiplicazione delle attività produttive più percentuale di attivi, di poco superiore del che sull’aumento della composizione 34-37% di Corniglio, Tizzano, Calestano. organica del capitale; • al 1971 il dato rilevante è la diminuzione Il confronto con i dati del 1993, evidenzia che della popolazione attiva generalizzato a il comune di Neviano continua in sintonia con tutta la Provincia, corrispondente ad una gli altri comuni collinari a risentire del calo popolazione regressiva con scarso potere occupazionale, al calo di popolazione di di rinnovamento, a causa del processo di 389 unità, pari al 9,6%, corrisponde un invecchiamento in atto già da questi anni e calo di attivi del 5,1%, questo dato se l’aumento della scolarità, oltre che a suddiviso per settore di attività, evidenzia motivazioni economiche più generali; un calo del 10.6% nel settore primario, ma • nel 1981 si ha una ripresa del tasso di una crescita del settore secondario del attività, con forte aumento del settore 1.3% e del settore terziario del 4,2% , in

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controtendenza con la generale flessione Parma, si evidenzia essere una registrata nei Comuni di Corniglio e percentuale comunque bassa. Tizzano ed in linea con quanto registrato La popolazione attiva del settore nel Comune di Calestano. secondario si occupa principalmente di attività manifatturiere (75%) e la restante I dati riferiti alla popolazione attiva (in parte delle costruzioni (25%). particolare i dati storici e comparati con gli altri Comuni del Comprensorio) sono uno Settore Terziario: dal 1971 al 1991 in linea degli indicatori più importanti per la con l’andamento generale si registra un valutazione del ruolo economico del Comune costante incremento fino ad arrivare nel 1993 e del suo fabbisogno occupazionale: al 33,5 % del totale attivi, il 13,3 % della popolazione residente, che risulta essere la Settore Primario: ha seguito l’andamento percentuale più bassa del Comprensorio e generalizzato di forte calo di attivi dal 1951 ad dei Comuni collinari. oggi, tuttavia al 1993 questo settore La popolazione attiva del settore terziario presenta ancora una buona percentuale di si occupa principalmente di servizi attivi, il 27,6% del totale attivi, 11% della pubblici (50%), buona parte di commercio popolazione residente. Il dato se rapportato (30%) e la restante parte di ristorazione ed con il 18,6 % di Corniglio, il (15%) di Tizzano alberghi. è senz’altro soddisfacente e dimostra quanto sia trainante questo settore nell’economia Relativamente alle classi di età si evidenzia complessiva del Comune, ed al contempo ne che mentre la popolazione attiva dell’industria condiziona lo sviluppo in dipendenza o del terziario è preponderante nella fascia all’andamento generale dello specifico da 30-54 anni, il settore agricolo presenta il settore. 44% degli attivi con oltre 55 anni.

Settore Secondario: rappresenta il valore più Altro elemento qualitativo è la valutazione basso del Comprensorio con il 38.8% del della differenza fra attivi ed addetti (attivi totale attivi nel 1993, il 15,4% della delle Ditte poste in Comune di Neviano). popolazione residente, che paragonato al 16,8% della media Provinciale, al 17,0% di Nel Comune di Neviano, al 1991, la percentuale di addetti è del 23,3 % dei

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residenti, quindi almeno il 16,7% dei Calestano, Corniglio e Tizzano, ma residenti svolge la propria attività in altri inferiore agli altri Comuni del Comuni, pari ad oltre 600 persone. comprensorio ( 3,5 a Lesignano, 3,9 a Il fenomeno è comune nel Comprensorio Langhirano). anche se con percentuali minori ai Comuni di Lesignano, Calestano, Felino, Corniglio, Esaminando le ditte per ramo di attività Tizzano, perciò si può supporre che buona economica emerge che l’industria più parte dei residenti attivi svolga la propria importante è quella manifatturiera che attività nei Comuni vicini maggiormente occupa il 50% degli addetti, fra queste industrializzati, pur restando Parma il polo particolare importanza la rivestono le accentratore delle attività terziarie. industrie alimentari, sempre con una bassa media di 2,3 addetti cadauna, quindi di piccole dimensioni, a questa seguono le 1.3.2 La struttura delle imprese costruzioni (15% addetti), ed il commercio (19% addetti) che occupano mediamente 1,5- Esaminando in dettaglio la situazione delle 2 persone per unità produttiva. imprese presenti a Neviano emerge la forte Il commercio presenta una struttura di struttura artigianale: interesse locale, il commercio in sede fissa • per le imprese si ha la presenza di 138 dispone di 50 esercizi di cui 32 alimentari per strutture artigianali su 280 imprese beni di prima necessità e 9 di articoli vari, gli totali, (pari al 50%), in media con i ambulanti sono 19 e gli esercizi pubblici sono Comuni del Comprensorio fatto salvo 51 per un totale di 134 unità commerciali. Langhirano (36%); Gli esercizi alberghieri sono 6 con un totale di • per le unità locali (laboratorio, negozio, 468 posti letto complessivamente, quindi un studio, ecc.) su un totale di 335 unità settore importante anche se con pochi con 735 addetti (media di 2,2 add./unità, addetti, solo il 4%. valore basso rispetto la media comprensoriale) si hanno 151 strutture Importante è inoltre la condizione artigiane con 302 addetti (media di 2,0 imprenditoriale degli addetti del Comune, in add./unità); il numero di addetti per unità quanto 489 addetti (58%) sono autonomi ed il produttiva locale di Nevaio (2,2 add./unità 42% dipendenti, per la gran parte dalle unità è paragonabile al 2,5 add./unità di locali delle imprese (29%).

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1.3.3 La condizione produttiva del Settore dimostrazione delle difficoltà che questo tipo Agricolo di conduzione comporta, infatti sono aziende con una media di 9 ettari per azienda, cioè Il settore agricolo svolge un ruolo molto non sono grosse realtà produttive. importante nel contesto economico ed occupazionale del Comune di Neviano, pur Per analizzare meglio la struttura delle nell’evoluzione negativa che in generale ha aziende in funzione della capacità produttiva, interessato questo settore. occorre suddividere le aziende agricole per superficie di territorio coltivato in diverse Si tratta di aziende che nella conduzione fasce: familiare integrata da manodopera 1. nella fascia di terreno coltivato da 0-5 stagionale, ha ritrovato la flessibilità ettari, sono presenti il 36% delle aziende necessaria per affrontare la generale crisi del che però dispongono solo il 9% del settore, infatti il 82% del numero di aziende territorio agricolo coltivato; è condotta esclusivamente con 2. nella fascia di terreno coltivato da 5-20 manodopera familiare, dato paragonabile ettari, sono presenti il 49% delle aziende ad altre realtà agricole come Lesignano e che dispongono del 44% del territorio Corniglio. agricolo coltivato; La superficie delle 559 aziende a conduzione 3. nella fascia di terreno coltivato da 20-50 diretta del coltivatore, con solo manodopera ettari, sono presenti il 11% delle aziende familiare, è di 6.488 ettari, pari ad una media che però dispongono complessivamente di 11,6 ettari per azienda. del 29% del territorio agricolo coltivato; Le aziende a conduzione familiare 4. nella fascia di terreno coltivato da 50-100 occupano l’83% del territorio coltivato, ettari, sono presenti il 3% delle aziende quindi indipendentemente dalle dimensioni che però dispongono complessivamente della singola azienda è preponderante la del 18% del territorio agricolo coltivato. conduzione familiare. La terza e quarta fascia sono certamente molto importanti per valutare l’economia Il numero delle aziende (109) condotte con agricola del Comune di Neviano (coltivano salariati rappresenta il 18% del totale, la quasi metà dell’intero territorio) perché è relativa superficie interessata dalle aziende questa la dimensione generalmente più condotta con salariati è il 12,6% a redditizia nel settore agricolo, dove si ritrova

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preponderante la forma di conduzione di tipo Calestano ( 8%), Corniglio (18%), Tizzano familiare. (15%). La gestione esclusivamente familiare delle aziende agricole da 20 a 100 ettari è Resta da rilevare infatti che gli attivi del possibile anche perché la superficie settore agricolo (402 nel 1993) presentano agricola effettivamente utilizzata, detratta un’età media piuttosto elevata, infatti solo il la superficie boscata, rappresenta il 67% 55% presenta un’età compresa fra 14-54 del totale. anni e questo pur rappresentando un fattore generalizzato del settore a livello provinciale, Per fissare meglio i termini del tipo di resta un elemento di trasformazione manodopera impiegata si osserva che le importante in atto nel panorama giornate di lavoro degli operai a tempo dell’economia Comunale. indeterminato (stagionali) rappresentano il 2,1%, mentre i dipendenti rappresentano solo Oltre al profondo mutamento socioeconomico lo 0,7%, tutto il resto delle giornate lavoro avvenuto nel settore agricolo, è interessante (97,2%) è rappresentato dal titolare, dal confrontare i dati quantitativi dell’utilizzo del coniuge e da altri familiari. territorio per avere la misura di come i Ciò rappresenta un dato ricorrente se si processi e le condizioni lavorative abbiano considera l’evoluzione generalmente profondamente modificato il rapporto fra negativa del settore agricolo nel corso degli insediamento antropico ed utilizzo del anni, infatti nel 1981 il 36% della popolazione territorio: residente attiva era occupata nel settore primario (complessivamente n° 556 persone), Dati censimento nel 1993 solo il 27,6% della popolazione Superficie Comune ha 7.736 residente attiva era occupata nel settore Superficie agricola ha 5.189 primario (complessivamente n° 402 persone), Superficie boscata ha 1.798 con un calo di quasi il 10% sul totale attivi. Terr. antropizzato ha 749 Nonostante il calo la popolazione attiva nel settore primario del Comune di Esaminando i dati del censimento si Neviano, (27%) al 1993, resta molto osserva che la parte di territorio agricolo numerosa se paragonata ai Comuni di coltivato (S.A.U.) rispetto il totale territorio Lesignano (13%), Langhirano (8%), agricolo, sconta una grande superficie

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non coltivabile, circa il 23% dovuta alla presenza dei boschi e circa il 10% di territorio antropizzato.

Ne consegue una forte penalizzazione del territorio agricolo in termini di superficie coltivabile che ridimensiona i termini di capacità produttiva dei fondi agricoli con prevalenza di sola manodopera familiare, perché in realtà sono fondi con superficie effettivamente coltivabile molto minore della disponibile.

Verificando il tipo di produzione praticata nei terreni coltivati, si osserva che in gran parte (88%) sono coltivati a foraggio, con il restante (12%) a cereali e frumento. La presenza di bovini è di n° 3.538 capi su un territorio coltivato a foraggi di 4.475 ha, cioè 0.8 capi per ettaro, dato che confrontato con la media di 2,0 capi/ettaro dimostra un sottoutilizzo del 60% della capacità di allevamento bovino del territorio.

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Cap. 2° - CENSIMENTO DELLE CASE SPARSE

2.1 ANALISI DEGLI INSEDIAMENTI Nella cartografia allegata al censimento - SPARSI: CENSIMENTO DEGLI Tav. A1 – detti edifici sono evidenziati, con EDIFICI IN ZONA AGRICOLA simbologie diverse, e suddivisi in quattro CONNESSI E NON CONNESSI CON categorie: L’ATTIVITÀ AGRICOLA • Edifici non connessi con l’attività agricola (Tav. A1 - Elaborato A2) con prevalente funzione residenziale da PRG vigente; Il censimento delle case sparse è stato • Edifici non connessi con l’attività agricola effettuato sugli insediamenti in territorio con prevalente funzione residenziale agricolo, localizzati esternamente al secondo censimento precedente e/o perimetro del territorio urbanizzato e ha avuto Variante Parziale PRG settembre ’99 come oggetto: (arch. Tassi); • Edifici con caratteristiche di bene • Edifici non connessi con l’attività agricola culturale o di interesse storico- con prevalente funzione residenziale di testimoniale (art.40, comma 12, L.R. 47/78), nuovo inserimento Variante Generale connessi e non connessi con l’esercizio PRG ’99; dell’attività agricola (art.40, comma 13, L.R. • Edifici non connessi con l’attività agricola 47/78) con originaria funzione abitativa e con funzione prevalentemente produttiva. non (stalle, fienili, rustici, …) (Aggiornamento rispetto al PRG pre-vigente e alla Variante PRG adottata nel settembre 1999) • Edifici privi di caratteristiche di bene culturale o di interesse storico- testimoniale, connessi con l’esercizio dell’attività agricola • Edifici privi di caratteristiche di bene culturale o di interesse storico- testimoniale, non connessi con l’esercizio dell’attività agricola (art.40, comma 13, L.R. 47/78) con originaria funzione abitativa e non (stalle, fienili, rustici, …) (Aggiornamento rispetto al PRG pre-vigente e alla Variante PRG adottata nel settembre 1999)

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Per ciascun edificio di nuova schedatura sono state cartografate, sulle Tav. A1 in scala 1:5000, le seguenti destinazioni d’uso, sia per gli edifici privi di valore storico - testimoniale sia per gli edifici di valore storico - testimoniale:

ATTIVITÀ AGRICOLE

R = Residenza Sb = Bassi servizi B = Baracca

S = Stalla Dp = Deposito Dr = Depuratore

BA = Barchessa - Fienile G = Autorimessa ALLEVAMENTI AZIENDALI

Ab = Bovini Aa = Avicoli Av = Visoni - Vari

As = Suini Ae = Equini – Maneggi ATTIVITÀ PRODUTTIVE

I = Artigianale Ca = Caseifici Al = Albergo

Co = Commerciale – Deposito Sa = Salumifici – Prosciuttifici Al = Altro

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2.2 CENSIMENTO E SCHEDATURA - sul retro della stessa scheda, le DEGLI EDIFICI CON CARATTERISTICHE fotografie e un estratto del CTR, con DI BENE CULTURALE O DI una prima proposta normativa. VALORE STORICO-TESTIMONIALE IN ZONA AGRICOLA (E) Le categorie d’intervento proposte sono (Elaborato A2) definite in relazione all’interesse architettonico e/o tipologico e allo stato di • Il censimento, con sopralluogo diretto e conservazione, in particolare: compilazione di specifica scheda, ha • Gli edifici in buono o medio stato di riguardato 95 complessi edilizi giudicati di conservazione sono classificati valore storico – testimoniale e localizzati prevalentemente a Restauro e esternamente ai perimetri dei territori Risanamento conservativo di Tipo B; solo urbanizzati, delle Zone Omogenee “A” e per gli edifici a vincolo monumentale e per dei nuclei rurali. alcuni casi di particolare interesse • Per ogni edificio, sono stati evidenziati tipologico, pur se degradati, è stata nella schedatura: proposta la categoria del Restauro - funzionale o non funzionale all’attività scientifico o del Restauro conservativo di agricola; Tipo A. - tipologia; • Gli altri edifici colonici a tipologia - stato di conservazione dell’edificio; tradizionale, che hanno subito - condizione dell’area di pertinenza; trasformazioni o sono in cattivo stato di - eventuali alterazioni incongrue con la conservazione, sono normati a Ri- tipologia, relative all’edificio o all’area strutturazione Edilizia: tale classificazione di pertinenza; obbligherà comunque la conservazione - elementi architettonici caratterizzanti; dei profili e dei caratteri architettonici - elementi ambientali caratterizzanti o di esterni, garantendo quindi la salvaguardia distinzione. del loro inserimento ambientale. • Inoltre nella stessa scheda sono riportati: • Per ogni edificio classificato, è - l’estratto di CTR 1:5000, con cartografata la rispettiva area di identificate le destinazioni d’uso; pertinenza, equivalente ad un’area di rispetto inedificabile.

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Complessivamente per gli edifici identificati - nella Tabella B, è evidenziato il rapporto nella cartografia di valore storico-testimoniale fra tipologia edilizia e occupazione d’uso, (classificati a Risanamento Conservativo e a da cui risultano 48 edifici non occupati, Ristrutturazione Edilizia) e per gli edifici di cui 26 in cattivo stato o ruderi; degli altri esistenti che risultano dal censimento non più 22 edifici restaurati o in buone condizioni, funzionalmente collegati con la struttura e 10 risultano essere seconde case e 12 con la produzione agricola (identificati con funzionali all’attività agricola; pertanto il asterisco nella stessa cartografia), sono numero di alloggi non occupati da previste destinazioni d’uso residenziale non considerare potenzialmente nel necessariamente legate all’attività agricola, dimensionamento di alloggi, risulta essere come previsto dalla L.R. 6/95 art.17. di (26+12) = 38 alloggi.

Nelle due tabelle allegate sono riportate alcune sintesi del censimento, per gli edifici di valore storico-testimoniale in Zona “E” (totale: 95): - nella Tabella A, è evidenziato il rapporto fra tipologia edilizia e stato di conservazione, dove emerge una prevalenza degli edifici isolati;

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COMUNE DI NEVIANO DEGLI ARDUINI VARIANTE GENERALE P.R.G. 1999 TABELLA A: SINTESI DEL CENSIMENTO DEGLI EDIFICI DI VALORE STORICO – TESTIMONIALE: RAPPORTO FRA TIPOLOGIA E STATO DI CONSERVAZIONE

STATO DI CONSERVAZIONE TIPOLOGIA CATTIVO RUDERE RESTAURATO BUONO MEDIOCRE TOTALE ISOLATO 6 1 2 1 13 23 con funzioni giustapposte ISOLATO 6 5 2 4 11 28 con corpi di servizio ISOLATO 6 2 5 7 3 23 senza corpi di servizio CORTE 1 - - - - 1 NUCLEO A PIÙ CORPI 4 - - 3 3 10 TORRE ISOLATA - - 2 - 1 3 ALTRO 2 1 2 - 2 7

TOTALE 25 9 13 15 33 95 di cui con presenza TORRE - - 1 - - 1 PORTICI 8 1 1 - 9 19 BALCHIO 1 - - - - 1 LOGGIA ------

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COMUNE DI NEVIANO DEGLI ARDUINI VARIANTE GENERALE P.R.G. 1999 TABELLA B: SINTESI DEL CENSIMENTO DEGLI EDIFICI DI VALORE STORICO – TESTIMONIALE: RAPPORTO FRA STATO DI CONSERVAZIONE E OCCUPAZIONE D’USO

STATO DI CONSERVAZIONE OCCUPAZIONE D’USO CATTIVO RUDERE RESTAURATO BUONO MEDIOCRE TOTALE OCCUPATO F = 8 - F = 3 F = 3 F = 16 F = 30 N = 8 N = 5 N = 4 N = 17 11 8 20 47 NON OCCUPATO F = 14 F = 8 F = 1 F = 1 F = 10 F = 34 N = 3 N = 1 N = 1 N = 6 N = 3 N = 14 17 9 2 7 13 48

TOTALE 25 9 13 15 33 95

F = Funzionali all’attività agricola N = Non funzionale all’attività agricola

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Classificazione tipologica degli edifici • I sopracitati tipi edilizi sono provvisti di rurali in Zona Omogenea “E” porticati in circa 20 casi (su un totale di 51 edifici) I risultati della schedatura e delle analisi storiche hanno individuato nel territorio • Edifici isolati senza corpi di servizio, con agricolo tre fondamentali tipi di edilizia rurale: prevalente funzione residenziale, sono - edifici isolati con funzioni giustapposte; caratterizzati da una planimetria - edifici isolati o isolati con corpi di servizio; quadrangolare. - nuclei a più corpi. Ne sono stati censiti 23.

• Edifici isolati a funzioni giustapposte • Nuclei a più corpi, con funzioni agricole e costituiti da un edificio residenziale, e residenziali, sono costituiti da più edifici adiacente o sovrastante a questo, il adiacenti, secondo un andamento linare fabbricato rustico - stalla e fienile. oppure da edifici separati. È un tipo edilizio assimilabile agli edifici Ne sono stati censiti 10. rurali della pianura – presenti anche nelle prime fasce collinari, ad es. a Lesignano – tuttavia differenziati dall’assenza della • Nel territorio agricolo vi sono solo pochi “porta morta” (androne passante al piano casi della tipologia a “Torre isolata” terra) che si collega direttamente al fondo (schede n° 22-23-31), un solo caso della agricolo. tipologia a “Balchio” (scheda n° 49), un Di questi tipi ne sono stati censiti 23. solo caso della tipologia a “Corte” (scheda n° 2). • Edifici isolati con corpi di servizio: è da Tali tipologie sono tuttavia più frequenti considerarsi una variante del tipo nei centri abitati o nei nuclei rurali. precedente, integrato generalmente da un corpo di edificio staccato, con funzione di Pur avendo proceduto ad una classificazione barchessa, e/o da un piccolo fabbricato tipologica degli edifici rurali, occorre tuttavia adibito a deposito o servizio (es. forno). precisare che il territorio di Neviano degli Risulta essere la tipologia più frequente, Arduini è caratterizzato – sia per gli edifici essendone stati censiti 28. agricoli sia per gli edifici presenti nei centri

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abitati e nei nuclei rurali – da sistemi costruttivi che fanno parte dell’architettura rurale dell’Appennino, piuttosto che di tipi edilizi agricoli di pianura e della media collina; tipi edilizi appenninici che non si caratterizzano per condizioni modulari e/o ripetitive di impianto (caratteristiche della pianura o della media collina), in quanto sono la morfologia del sito e l’esposizione a influenzare le stesse tipologie edilizie.

Di fondamentale importanza per questa architettura è l’uso materiale: nel territorio di Neviano in particolare, l’architettura si fonda prevalentemente sull’uso della pietra e meno frequentemente sull’uso del laterizio: motivi di ordine geologico (minore disponibilità di argille adatte), culturale (la tradizione lapicida appenninica) ed economico sono alla base di questa differenziazione. Nella struttura portante, nella costruzione di determinati elementi, quali ad es. stipiti di portali e finestre, decorazioni, è ampiamente utilizzata l’arenaria; caratteristica della zona di Scurano – Sasso – Rusino è un’arenaria a tessitura fine con cemento calcareo.

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Cap. 3° - ANALISI DEI VINCOLI

3.1 STATO DI FATTO E CARTA DEI - Strutture insediative storiche non urbane VINCOLI (aggiornato al settembre 1999) da PTPR (art.22) e zone A da PRG vigente

3.1.1 STATO DI FATTO Sono inoltre stati riportati i Perimetri dei Centri Abitati, in conformità al Codice della Lo stato di fatto è riportato: strada e secondo quanto definito dalla del. - TAVOLA A1 – scala 1:5000, in 7 carte G.M. n°203 del 01/12/1998; occorre precisare - ELABORATO A2 – schede di analisi che nella stesura finale del PRG, sarà insediamenti sparsi opportuno cercare di far coincidere – dove è possibile – i due perimetri di “Territorio 3.1.1.1 Analisi degli insediamenti sparsi Urbanizzato” e di “Centro abitato”.

Sulla Tav. A1 e nell’Elaborato A2, sono 3.1.2 ANALISI DEI VINCOLI riportati i risultati del Censimento specifico i cui contenuti sono stati illustrati nel La Carta dei vincoli (che tiene come base di precedente capitolo 2. informazione la “Carta dello stato di fatto – A1), viene riportata in due diverse scale: 3.1.1.2 Condizioni urbanistiche - Tav. B1, scala 1:10000, in 2 tavole;

- Tav. B2, scala 1:5000, in 7 tavole + tavola In questa carta sono evidenziati per ciascun sinottica centro e nucleo abitato, il perimetro del Le tavole B1 e B2 sono da intendersi come territorio urbanizzato secondo l’art.3 della Carte di Sintesi, e possono essere definite L.R. 47/78 differenziando i centri frazionali dai come “Carta Unica”, dove sono evidenziate nuclei rurali (in cui coesistono attività agricole tutte le condizioni vincolistiche sovracomunali e residenziali) già identificati dal PRG e procedurali; pertanto diventano il previgente e con alcune ipotesi di nuovi riferimento di partenza – associate alle Carte nuclei rurali. dei Geologi – per le scelte progettuali di PRG.

In questa fase non sono riportate le Fasce di Le Zone Omogenee A sono state suddivise Tutela dei corsi d’acqua e le aree di dissesto; secondo tre diverse classificazioni: tali vincoli saranno riportati a conclusione - Zone A solo da PRG Vigente. delle Analisi dei Geologi. - Strutture insediative storiche non urbane da PTPR (art.22)

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Vincoli di Piano Territoriale Paesistico art.10 Sistema forestale e boschivo; Regionale (P.T.P.R.) - 1992 diffuso su tutto il territorio comunale, in particolare nella I vincoli di PTPR presenti nel Comune di zona Sud. Neviano degli Arduini sono: art.32 Progetti di Tutela – Valorizzazione, Aree Studio; art.17 Tutela dei caratteri ambientali corrispondono alla zona Nord-Est di bacini e corsi d’acqua; del Comune, tra Bazzano e il riguarda: Torrente Enza, e alla zona Nord Torrente Enza, Torrente Termina del Comune, Monte Rosso. di Castione, Torrente Termina di Torre, Torrente Parmossa, Rio Elaborato h Strada panoramica (n° 35) Cedogno, Rio della Chiastra, Rio (art.3) da Scurano a Ponte Bardea Gallinello, Rio Varano. Elaborato m Corsi d’acqua meritevoli di art.18 Invasi ed alvei di piena (art.3) tutela non interessati dal Piano ordinaria; - art.34: riguardano: Torrente Enza, Torrente Termina Torrente Enza, Torrente Termina di Castione, Torrente Termina di di Castione, Torrente Termina di Torre, Torrente Parmossa, Rio Torre, Torrente Parmossa, Rio Cedogno, Rio della Chiastra, Rio Varano. Gallinello, Rio Varano. art.19 Zone di particolare interesse Elaborato l Abitati da consolidare paesaggistico-ambientale; (art.3) Cedogno , Lupazzano è estesa nella parte Sud del terriotorio comunale. art.25 Zone di Tutela Naturalistica; è estesa nella parte Sud del Comune.

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Elaborato i Insediamenti urbani storici e • Vincolo di rispetto monumentale (art.22) strutture insediative storiche (art.21 L 1089/39), corrisponde agli edifici non urbane; (totale 36 centri religiosi e ad alcuni edifici civili (edificio abitati o nuclei) quattrocentesco presso il ponte sul Rio 7) Cereto - 8) Neviano - 13) Scurano, insigne e antica Bastia di Casa Begozzo - 6) Case Mazza - 5) Fattori, complesso “Case Fattori” – Provazzano - 23) Mizone - 17) Pozzolo di Scurano) Orzale - 20) Paderna di Sopra, di Sotto - 30) Lodrignano - 26) • Centro faunistico del Monte Fuso di Lupazzano - 25) Mozzano - 24) proprietà della Provincia di Parma, Signano - 19) Urzano - 18) La istituito con atto della Giunta Provinciale Bricola - 7) Corticone - 10) n°64 del 12/06/1979, a seguito della Bazzano, La Costa - 9) Rivareto - costituzione dell’Oasi di protezione della 16) La Villa - 15) Scorcoro - 35) fauna, denominata “Monte Fuso”, Mussatico - 41) Vezzano - 45) avvenuta con Decreto del Presidente Prada - 42) Campora - 36) Sasso della Giunta Regionale n°136 del - 37) Magrignano - 43) Monchio - 24/08/1972. 38) Mediano - 20) Cedogno - 44) Ceretolo - 46) Neda - 50) Scurano, Mercato, Tizzore - 49) Sarignana. Zone Speciali e Fasce di Tutela

• Zone di rispetto cimiteriale (DPR Vincoli sovraordinati 285/90), riguardano i cimiteri di: Castel Mozzano di Sotto, Mizone, Vincoli di tipo procedurale Mozzano, Lupazzano, Lodrignano, Neviano, Provazzano, Bazzano, Vezzano, • Vincolo idrogeologico (R.D. 30/12/23 n° Campora, Vico, Ceretolo, Scurano; per 3267 e R.D. 16/05/26 n° 1126) tali cimiteri è stata considerata la fascia di rispetto di 200 ml, non essendo ad oggi • Vincolo paesaggistico (L. 1497/39 – risultanti deliberazioni specifiche di C.C., D.M. 01/08/1985), corrisponde all’area del come richieste dal D.P.R. Monte Fuso

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• Corsi d’acqua pubblici (R.D. 25/03/1920 • Viabilità e successivi elenchi supplettivi): In conformità alla classificazione delle • 2) Torrente Enza, 2/5) Rio Gulghino, 34) strade In conformità alla classificazione Rio Gallinello, 35) Rio cedogno,36) Rio delle strade, secondo D.L. 10/09/93 n° Varano, 38) Torrente Termina di 360, sono presenti nel territorio comunale Castione, 58)Torrente Parmossa, 59) Rio e individuate cartograficamente: Toccana; (32 Rio Pignone o Rio Faino è Classe C: Strada extraurbana secondaria fuori dal territorio Comunale di Neviano) provinciale (Provazzano – Quinzano – Neviano); • Fasce di rispetto Classe F2: Strada locale provinciale; Sono state localizzate – con le rispettive Classe F2: Strada locale comunale; fasce di rispetto – le seguenti strutture e Classe F1: Strada locale vicinale. infrastrutture: - Pozzi d’acqua potabile o sorgenti di captazione per acqua potabile (art.6 DPR 236/88), individuati nella zona di Quinzano (4), Neviano (2), Mozzano (3), Mizone (4), Magrignano (1), Campora (7), Prada (2), Vico (1), La Chiastra (2), Scurano (15). - Depuratori (Del. C.C. 04/02/77 all. 4). - Elettrodotti (DPCM 23/04/92), uno di 132 Kw, uno di 220 Kw. - Rispetti stradali (DPR 16/12/92 n° 495), variabili secondo le categorie delle strade.

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Cap. 4° - SCHEDATURA DELLE ZONA “A” E ANALISI STORICO-ICONOGRAFICHE

Alla tradizionale bibliografia storica (nota 1), Scurano, Bazzano, Lesignano, in questi ultimi anni si sono aggiunte . pubblicazioni di carattere provinciale e più Di grande interesse è l’analisi dei specifiche del territorio comunale di Neviano toponimi presenti nel territorio. (nota 2), che hanno arricchito le notizie storiche, in particolare di alcuni centri abitati. • “Bibliografia delle Valli del Termina” di Fra la bibliografia più recente, occorre R. Lasagni, che consente di reperire una ricordare: approfondita bibliografia dei principali • “La Valle e il Territorio di Scurano” di centri abitati. Mariarita Furlotti e Rosina Trombi – 1996; • “Quaderno n°1 delle Valli del Termina” Nella Tav. A3 (scala 1:25000) sono – dicembre 1998; di quest’ultimo di cartografati gli insediamenti storici in rapporto particolare interesse sono i capitoli: alla viabilità e nella Tav. A4 (scala 1:2000) - “La rifformatione tax salis del 1462 nei sono cartografati i principali centri abitati al territori di Neviano Arduini e Catasto di impianto al 1938. Traversetolo” – R. Lasagni, dove viene analizzato un estimo del sale del 1462 che comprende tutte le frazioni che attualmente costituiscono il Comune di Neviano e consente di avere un quadro demografico, occupazionale e migratorio dell’epoca. - “Consistenza e reperibilità dei Registri Parrocchiali delle parrocchie dei Vicariati di Neviano degli Arduini e Traversetolo”, con qualche nota su confini e toponimi – R. Lasagni, dove si ha un quadro storico delle Parrocchie nel Comune e Vicariato di Neviano degli Arduini, che già nel 1230 erano suddivise nei 5 Pievati di Sasso,

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Bibliografia PRG 1999 Le analisi delle “Zone Omogenee A” (i centri di valore storico-testimoniale) sono Nota 1 state condotte preventivamente sulla base • “Manuale Topografico degli Stati delle bibliografie citate e delle analisi catastali Parmensi” – L. Molossi – Parma 1866; e iconografiche; nella fase successiva è stato • “La diocesi di Parma – Apunti di storia condotto un censimento specifico per ogni civile e religiosa sulle 311 parrocchie della Zona A e relativa schedatura di ciascun Diocesi” – E. Dall’Olio, Parma 1962 (2 edificio. Volumi); • “Itinerari turistici della Provincia di Parma” I risultati di queste analisi e schedature sono vol. 1 – E. Dall’Olio, Parma 1975; stati riportati – per ciascun centro – in • “Architettura spontanea dell’Appennino un’unica tavola (Allegati D) dove sono Parmense” – E. Dall’Olio, M. Pellegri, G. riportati: Capacchi, Parma 1978; • “Castelli Parmigiani” – G. Capacchi, ANALISI STORICHE Parma 1979 - Planimetria Catastale di impianto al 1938 – scala 1:2000; Nota 2 - Sovrapposizione del Catasto Attuale con il • “Guida all’Appennino Parmense” – G. Catasto al 1938 – scala 1:2000; Cervi, Parma 1987; - C.T.R., con riferimento delle foto – scala • “Guida Artistica del Parmense” vol.2 – G. 1:2000; Cirillo, G. Godi, Parma 1984; - Planimetria Catastale (aggiornata con • “La Valle e il Territorio di Scurano” – M. CTR) – scala 1:2000; Furlotti, R. Trombi, Reggio Emilia 1996; • Quaderno n°1 delle Valli del Termina” – AA.VV., Lupazzano dicembre 1998.

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ANALISI DELLO STATO DI FATTO - Fotografie degli edifici - Schedatura degli edifici, cartografate su tavola in scala 1:1000, in cui sono riportate le seguenti informazioni:

CONDIZIONI STORICHE E TIPOLOGICHE DEGLI EDIFICI

EDILIZIA STORICA (prima 1939)

1 Chiese - Canoniche

2 Isolato di civile abitazione

3 Corte chiusa 4 Nucleo a più corpi edilizi

5 Edificio a torre 6 Altro

7 Complesso rurale e residenziale 8 Servizi agricoli isolati * Molto degradato o crollato

EDILIZIA RECENTE (dopo 1939) Nuovo o con Ristrutturazione pesante

Residenziale a (a1= servizi isolati per la residenza)

b Complesso rurale

c Servizi agricoli (S=stalla)

d Superfetazione precaria

e Edificio specialistico

f Artigianale - Laboratori

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Le sopracitate analisi sono state estese a n° D.5 Provazzano 36 Centri Abitati; in questa fase sono stati D.6 Mizone presi in esame solo i Centri previsti dal D.7 Orzale PTPR (art.22 elaborato i). D.8 Paderna di Sopra Essendo la classificazione delle Zone D.9 Lodrigano Omogenee A uno dei principali temi D.10 Lupazzano progettuali del nuovo PRG, si renderà D.11 Mozzano necessario, in sede di progetto, verificare D.12 Signano questa prima ipotesi secondo le seguenti D.13 Urzano (Chiesa) opzioni: D.14 Urzano (Il borgo) - declassare eventualmente alcuni centri D.15 La Bricola da Zona “A” a “Zone di Completamento D.16 Corticone B” oppure a “Zone di Completamento B di D.17 Bazzano – La Costa valore storico-testimoniale”, in rapporto ai D.18 Pieve di Bazzano risultati delle analisi; D.19 Rivareto - confermare alcune “Zone A” previste dal D.20 La Villa solo PRG, per le quali si procederà a una D.21 Scorcoro nuova schedatura (ad es. Pozzolo); D.22 Mussatico - declassare alcune “Zone A” previste dal D.23 Vezzano solo PRG, in zona “B” o “Zona B di valore D.24 Prada storico-testimoniale” o in “Nuclei Rurali”; D.25 Campora - eliminare la perimetrazione di “Zona A” e D.26 Sasso classificare singoli edifici, in particolare D.27 Magrignano per le Zone agricole; in alcuni casi, tale D.28 Monchio nuova classificazione è già stata D.29 Mediano preventivamente riportata nelle tavole A1. D.30 Cedogno D.31 Ceretolo Di seguito si elencano le tavole di Analisi per D.32 Neda centri abitati in Zona A: D.33 Scurano, Mercato D.1 Cereto D.34 Tizzore D.2 Neviano D.35 Sarignana D.3 Begozzo D.36 Quinzo D.4 Case Mazza

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Cap. 5° - BOZZA DI IPOTESI PROGETTUALI PER GLI EDIFICI DI VALORE STORICO- TESTIMONIALE IN ZONA AGRICOLA E PER LE ZONE A

I capitoli precedenti e le relative cartografie di l’attività agricola (ad es. funzioni riferimento, corrispondono all’espletamento residenziali). della prima fase dell’incarico (sottoscritto il 22 aprile 1999). Tuttavia in questa stessa fase sono state 5.2 ZONE OMOGENE “A” proposte alcune ipotesi progettuali relative a: - Edifici di valore storico-testimoniale in Per i 36 centri schedati e analizzati, nella aree agricole – “Zone E”; stessa tavola di analisi (Tav. D), è stata - Zone Omogenee A. proposta una tavola di progetto, da intendersi anch’essa come BOZZA, con le seguenti 5.1 EDIFICI DI VALORE STORICO- destinazioni d’uso e categorie d’intervento: TESTIMONIALE IN AREE AGRICOLE – “ZONE E” DESTINAZIONI D’USO Residenziale e attività compatibili Tali proposte sono riportate nelle stesse Attrezzature Pubbliche SCHEDE DI ANALISI e si identificano nelle Attrezzature compatibili per attività agricole “Categorie di intervento” e nell’area di rispetto di pertinenza. Le categorie proposte sono: CATEGORIE DI INTERVENTO - Restauro scientifico (RS) Restauro Scientifico - Restauro e Risanamento Conservativo di Restauro e Risanamento Conservativo di Tipo “A” Tipo A (RA) Restauro e Risanamento Conservativo di Tipo “B” - Restauro e Risanamento Conservativo di Tipo B e Ripristino Tipologico(RB) e Ripristino Tipologico - Ristrutturazione Edilizia (R) Ristrutturazione Edilizia In prima approssimazione le modalità di Demolizione senza ricostruzione intervento corrispondono rispettivamente a Aree Libere quanto prescritto dalla L.R. 47/78 art.36. Occorre ricordare che – secondo l’art.40 della L.R. 47/78, modificato dalla L.R. 6/95 – per tali edifici in Zona E, sono consentite anche destinazioni d’uso non connesse con

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Anche in questo caso, in prima approssimazione, le categorie di riferimento sono da intendersi quelle definite dalla L.R. 47/78 art.36. Per quanto riguarda le “Unità Minime d’intervento”, non sono state individuate graficamente, in quanto si proporrà la seguente norma: “Nel caso di intervento edilizio diretto l’unità minima di intervento corrisponde alla singola unità edilizio-immobiliare, risultante da una o più unità catastali e costituente storicamente o attualmente un’unità tipologica e funzionale per presenza di parti e servizi d’uso comuni, quali ingresso, atrio, scale, giardino, area cortilizia e altri elementi. Se l’intervento edilizio diretto non interessa l’intera unità minima, sia perché le opere per le quali si richiede concessione o autorizzazione non sono necessarie su tutto l’organismo, sia perché l’unità risulta catastalmente frazionata, l’intervento potrà essere comunque autorizzato a condizione che sia congruente con il recupero ipotizzabile dell’intera unità”.

Tale ipotesi normativa, dovrebbe consentire un’incentivo al recupero, in quanto non più condizionata dal frequente caso di coinvolgimento di più proprietà.

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