Piano Territoriale Di Coordinamento Provinciale Variante Di Adeguamento Al D.Lgs 42/2004 E S.M.I
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Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale – Variante di adeguamento al Codice dei beni culturali e del Paesaggio D.lgs 42/2004 e s.m.i Quadro conoscitivo Atlante dei paesaggi Volume 1 Pianura Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale Variante di adeguamento al D.lgs 42/2004 e s.m.i Quadro conoscitivo Atlante dei paesaggi Volume n.1 Pianura Aprile 2009 Arch. Fiorella Felloni PhD Pagina 1 di 18 Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale – Variante di adeguamento al Codice dei beni culturali e del Paesaggio D.lgs 42/2004 e s.m.i Quadro conoscitivo Atlante dei paesaggi Volume 1 Pianura Pianura 1. Macro Strutture del paesaggio 2. Strutture della organizzazione antropica caratterizzanti 2.1. Strutture originarie: terramare, Via Emilia, centuriazione, bonifiche. 2.2. Sistema arginale maestro e territorio delle golene e delle confluenze del Taro del Parma e dell’ Enza 2.3. Paesaggio dei centri del dominio storico del Po e dei suoi affluenti principali 2.4. Paesaggio tra il dominio storico del fiume Po e l’Autostrada A1 2.5. Corridoio delle infrastrutture metropolitane nella matrice paesaggistica della orditura agricola della pianura media 2.6. Paesaggio dalla Via Emilia alla quinta del sistema collinare 3. Componenti percettive ed identitarie del territorio 3.1. Strutture della fruizione percettiva 3.2. Beni paesaggistici Arch. Fiorella Felloni PhD Pagina 2 di 18 Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale – Variante di adeguamento al Codice dei beni culturali e del Paesaggio D.lgs 42/2004 e s.m.i Quadro conoscitivo Atlante dei paesaggi Volume 1 Pianura 1. Macro strutture del paesaggio 1. Struttura geologica 2. Uso del suolo La pianura parmense è geologicamente caratterizzata da L’utilizzazione agricola costituisce matrice paesaggistica della tre distinte fasce: pianura parmense. I caratteri storici e strutturali di tale matrice, 3. Unità di paesaggio costituiti dalla organizzazione del suolo attraverso la a) pianura bassa con suoli Il PTCP approvato nel 2003 ha introdotto le Unità di Paesaggio Provinciali, centuriazione, le bonifiche e la sistemazione idraulica del reticolo prevalentemente argillo-limosi, UPP, una declinazione e specificazione delle Unità di Paesaggio Regionali idrografico naturale e artificiale, risultano sempre meno introdotte dal PTPR approvato nel 1993. b) pianura media, con suoli percepibili, data la presenza di ampie e diffuse tessere “urbane”, prevalentemente limosi – sabbiosi, “metropolitane” e corridoi “per la mobilità” che si sono inseriti Il QC del PTCP 2003 contiene una descrizione dettagliata del metodo di individuazione e dei caratteri delle singole UPP. c) pianura alta, con suoli nella matrice originaria con caratteri dimensionali, funzionali, prevalentemente sabbiosi argillosi estetici e materiali estranei e per larga misura indifferenti alle Il PTCP 2003 sviluppa indirizzi di tutela per ognuna delle UP. orditure di origine. Il territorio della Pianura è suddiviso in 6 UP, come da immagine e legenda Tale tripartizione, che si sviluppa dal Po alla quinta collinare in una Tale condizione si manifesta in forma crescente nel passaggio forma sostanzialmente parallela regolare tra la prima fascia (bassa dalla pianura bassa di pertinenza del Po alla pianura media e pianura) e la seconda (pianura media) e in una forma a pettine tra la seconda e la terza (pianura alta), ha costituito riferimento principale per raggiunge i massimi livelli nella fascia di territorio compresa tra la nuova linea ferroviaria di alta capacità e la Via Emilia, dove si la delimitazione delle Unità di paesaggio provinciali -UPP - del PTCP sono concentrate, anche negli ultimi anni, infrastrutture e attività (vedi immagine 3 in questa stessa pagina) adeguato al PTPR del 1993. di scala metropolitana (oltre al CEPIM, all’aereoporto, alla fiera, si Lo stesso PTPR, come noto, ha delimitato le Unità di Paesaggio sono infatti insediati importanti centri commerciali - Fidenza Regionali - UPR – con prevalente riferimento alle macro strutture Village, Ikea). geologiche caratterizzanti. Il reticolo idrografico principale e secondario, inteso come sistema connesso di corridoi ecologici e di orditure agricole connesse, costituisce pertanto prioritario elemento della struttura originaria del paesaggio della pianura. Arch. Fiorella Felloni PhD Pagina 3 di 18 Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale – Variante di adeguamento al Codice dei beni culturali e del Paesaggio D.lgs 42/2004 e s.m.i Quadro conoscitivo Atlante dei paesaggi Volume 1 Pianura 2. Strutture della organizzazione antropica caratterizzanti 2.1 Strutture originarie: terramare, Via Emilia, centuriazione, bonifiche. L’organizzazione culturale e insediativa antropica della pianura del parmense ha avvio con segni importanti con le terramare (fase centrale della media età del bronzo - circa dal XV sec. A.C). La cultura terramaricola si esprime con la realizzazione e il popolamento di villaggi dotati di strutture difensive, costituite da fossati e terrapieni perimetrali, posti alla distanza media di quattro-cinque chilometri l’uno dall’altro, cioè alla distanza media di un’ora di cammino (Bottazzi, Un Po di Terra ). Testimonianza di villaggi di terramare sono nei siti Torricella di Sissa e Coenzo. A partire dal II A.C. il governo romano porta alla piu’ radicale trasformazione antropica della pianura con la definizione dell’ordine geometrico della centuriazione. L’ambito della pianura parmense interessato piu’ intensamente da questa forma di organizzazione è piuttosto vasto e comprende la fascia di media e bassa pianura della provincia. La centuriazione nel Parmense (città) seguì un orientamento predeterminato dall’esistenza della Via Emilia (187 a.C), che costituì, come noto, il decumano massimo del capoluogo provinciale (183 a.C.). Le operazioni centuriali portavano ad una suddivisione del suolo per assi ortogonali delimitatnti quadrati – centurie – di 710 metri di lato. Ai limiti e all’interno delle centurie, si sviluppavano strade e canali di scolo e di drenaggio per la bonifica del territorio destinato all’agricoltura. Mediante cardini e decumani minori, i limites intercisivi , venivano individuati i singoli lotti da assegnare ai coloni. All’interno della maglia centuriale, di norma negli angoli, o all’incrocio degli assi centrali, venivano a collocarsi rispettivamente le fattorie e i piccoli villaggi che costituivano il sistema insediativo del territorio. Le varie fasi di bonifica costituiscono l’ulteriore elemento di struttura della pianura. I segni sono in questo caso dati dagli allineamenti rettilinei e paralleli dei canali. A sinistra del Taro il sistema ha un orientamento ovest- est, a seguire la naturale pendenza, quanto piu’ ci si avvicina al Po; a destra del Taro, invece, i tracciati mantengono per quasi tutto il percorso l’iniziale direzione sud – nord. Sulla linea di demarcazione tra media e bassa pianura si trovano le abbazie, centri di organizzazione delle bonifiche. 1. Centri terramaricoli nella pianura parmense 2. La centuriazione nel territorio parmense e limitrofi. 3. Centuriazione nel territorio di Parma 4. Una Centuria Arch. Fiorella Felloni PhD Pagina 4 di 18 Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale – Variante di adeguamento al Codice dei beni culturali e del Paesaggio D.lgs 42/2004 e s.m.i Quadro conoscitivo Atlante dei paesaggi Volume 1 Pianura 2.2. Sistema arginale maestro e territorio delle golene e delle confluenze del Taro del Parma e dell’ Enza Il fiume Po e i suoi affluenti (Taro, Parma, Enza) nel tratto di pianura costituiscono un unico insieme ambientale- idraulico-paesaggistico, fisicamente delimitato dal sistema arginale maestro che separa con un segno “forte” l’ambito del fiume da quello agricolo-urbano esterno. Lo stesso sistema arginale è elemento unficante e di relazione “percettiva” e “fruitiva” tra territorio dei fiumi principali della pianura e territorio agricolo e urbano circostante. Questo elemento è punto essenziale per la definizione identitaria del paesaggio di questi luoghi. Entro gli argini si susseguono usi articolati e di complessa reciproca relazione: attività estrattive, attracchi turistici organizzati, piccoli attracchi spontanei, zone di rilevante interesse naturalistico, usi civici. A destra: strade su sistema arginale maestro e vista del Po da una sponda A sinistra: stralcio ortofoto provincia di Parma (2006) del Po in comune di Polesine parmense, 1. Confluenza Taro 2. Confluenza Parma 3. Confluenza Enza Arch. Fiorella Felloni PhD Pagina 5 di 18 Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale – Variante di adeguamento al Codice dei beni culturali e del Paesaggio D.lgs 42/2004 e s.m.i Quadro conoscitivo Atlante dei paesaggi Volume 1 Pianura 2.3 Paesaggio dei centri del dominio storico del Po e dei suoi affluenti principali Dal confine piacentino (confluenza Arda-Ongina) alla confluenza Taro, i centri del dominio storico del Po si susseguono e sviluppano entro e a cavallo della direttrice della SP 10 che raccorda Polesine Parmense, Zibello, Pieveottoville, Ragazzola, Roccabianca lungo e Po. Lo stesso tracciato viario provinciale, proseguendo in direzione di Fontanelle prima e S. Secondo verso Sud, include l’ambito territoriale corrispondente alla confluenza del fiume Taro. In destra Taro la stessa organizzazione territoriale è svolta dalla SP n. 33 che si raccorda con i centri in sinistra Po all’altezza di Roccabianca. Gramignazzo, Sissa, Coltaro, Colorno e Mezzani creano la quinta urbana della pianura parmense con il territorio di stretta pertinenza idraulica del Po. Il sistema Colorno, Mezzani,